PanelPA "Open data: l’Italia s’è desta?"

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Febbraio 2012 PanelPA Open data: l’Italia s’è desta? PanelPA Open data: l’Italia s’è desta? Un’ indagine di FORUM PA

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PanelPAOpen data: l’Italia s’è desta?

PanelPAOpen data: l’Italia s’è desta?

Un’ indagine di FORUM PA

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2PanelPA Open data

PanelPA Open data• Indagine realizzata da FORUM PA

• L’indagine ha coinvolto un target di operatori della PA e di stakeholder istituzionali iscritti alla community di FORUM PA

• Obiettivo del Panel: rilevare il livello di conoscenza e la percezione sul tema open data

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3PanelPA Open data

Perché un Panel sugli open dataLe istituzioni pubbliche producono e possiedono una enorme quantità di dati

che - non va dimenticato - appartengono alla collettività. Quando si parla di "open data" si parla di rendere questi dati e informazioni disponibili e accessibili direttamente on line in formati che ne permettono l’elaborazione.

I dati “aperti” possono così essere utilizzati dai cittadini e dalle imprese anche per creare applicazioni di pubblica utilità. Si incrementano, in questo modo, la trasparenza, il controllo sociale, la partecipazione dei cittadini, la collaborazione tra pubblico e privato e si alimentano l’innovazione e la creatività, che servono da stimolo alla crescita economica.

Abbiamo cercato di capire quanto gli iscritti alla nostra community conoscano questo tema e quale percezione abbiano sulle opportunità aperte dagli open data, sui fattori che ancora ne ostacolano l’adozione nel nostro Paese e su come si potrebbe intervenire per superare questi ostacoli.

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4PanelPA Open data

• Sondaggio effettuato mediante rilevazione on line su un campione non rappresentativo statisticamente

• Questionario ad accesso riservato inviato agli iscritti alla community di FORUM PA

• Interviste valide: 1.574

• Periodo di rilevazione: 15 –24 febbraio 2012

Il sondaggio

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5PanelPA Open data

Il campione

Profilo dei rispondenti

74%

19%

1% 6%

Operatore del settore pubblico Operatore del settore privato Studente Altro

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6PanelPA Open data

Il campioneProfilo dei rispondenti - età

264

462

758

828

0

100

200

300

400

500

600

700

800

25 - 40 anni 41 - 50 anni 51 - 65 anni 65 anni e oltre fino a 25 anni

Serie1

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7PanelPA Open data

Open data: quanto ne sappiamo?

Come definirebbe la sua conoscenza del tema open data?

411

623

436

104

0 100 200 300 400 500 600 700

scarsa

sufficiente

buona

approfondita

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8PanelPA Open data

Open data: quanto ne sappiamo?

Lei è a conoscenza di amministrazioni che hanno avviato iniziative di diffusione di open data?

1098

476

0

200

400

600

800

1000

1200

SI NO

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9PanelPA Open data

Open data: quanto ne sappiamo? Lei è a conoscenza di soluzioni o servizi realizzati a partire

dall’utilizzo di open data?

1346

228

0200400600800

1000120014001600

SI NO

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10PanelPA Open data

L’open data è principalmente un tema culturale, secondo il nostro Panel. Non sono, quindi, gli aspetti tecnici a balzare in primo piano, ma semmai quelli legati alla maturità di approccio nei confronti di un argomento relativamente nuovo. Anche gli aspetti politici ed economici vengono prima di quelli strettamente tecnici, che rimangono quindi relegati in ultima posizione.

L’open data è…Come definirebbe l’open data?

13%

20%

3%

50%

14%

un tema tecnico un tema politico un tema culturale un tema economico non saprei indicare

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11PanelPA Open data

I partecipanti al Panel sono in larga maggioranza fiduciosi rispetto al ruolo che la diffusione degli open data potrebbe avere nel favorire lo sviluppo economico e sociale del Paese. Solo il 4% dei rispondenti pensa, infatti, che la loro influenza sarebbe poco rilevante, mentre il 93% la giudica tra abbastanza e molto rilevante.

Open data e sviluppoQuanto è rilevante secondo Lei l’adozione e la diffusione degli open data per lo sviluppo socio-economico di un Paese o di un territorio?

4%

31%

62%

3%

poco abbastanza molto non saprei indicare

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12PanelPA Open data

Alcune realtà si stanno muovendo, ci sono esempi anche importanti di amministrazioni che si stanno impegnando per liberare i dati. Primi segnali di cambiamento, ma secondo il nostro Panel l’Italia non ha ancora fatto il salto di qualità verso una progressiva e generalizzata applicazione delle strategie open data: siamo in una fase di discussione e approfondimento (per il 30% dei rispondenti) o al massimo di sperimentazione in alcune realtà (per il 52% dei rispondenti).

A che punto siamo?Secondo la sua percezione, in Italia in che fase siamo nella

diffusione degli open data?

30%

52%

9%9%

discussione e approfondimento sperimentazione in alcune realtàprogressiva applicazione non saprei indicare

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13PanelPA Open data

Qual è, secondo Lei, la conseguenza più rilevante dell’adozione e diffusione degli open data?

• una maggiore trasparenza dei processi politico/amministrativi• l’acquisizione di una maggiore consapevolezza da parte dei cittadini

grazie all’accesso diffuso e diretto alle informazioni • una maggiore partecipazione dei cittadini alla vita politica/sociale • la possibilità per le imprese (ma anche per i singoli cittadini), di utilizzare i

dati per creare applicazioni e servizi innovativi, in definitiva per fare sviluppo

Cosa cambia con gli open data?

Premesso che tutte le risposte che seguono possono indicare effetti importanti di una diffusa politica di open data, abbiamo chiesto al nostro Panel di scegliere quella che riteneva prioritaria tra:

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14PanelPA Open data

In primo piano sviluppo e servizi innovativi

Qual è, secondo Lei, la conseguenza più rilevante dell’adozione e diffusione degli open data?

19%

24%

9%

46%

2%

maggiore trasparenza deiprocessi politico/amministrativi

maggiore consapevolezza daparte dei cittadini

maggiore partecipazione deicittadini alla vitapolitica/socialela possibilità per imprese ecittadini di creare applicazionie servizi innovativinon saprei indicare

La possibilità di utilizzare i dati per creare e rendere disponibili nuovi servizi a valore aggiunto e, quindi, anche le relative opportunità di crescita e sviluppo per le imprese, sarebbero per il 46% deirispondenti la conseguenza più rilevante di una diffusa adozione delle strategie open data. Questo aspetto supera di gran lunga quelli che investono più direttamente il rapporto PA-cittadini in un’ottica di maggiore trasparenza delle amministrazioni e di maggiore consapevolezza e partecipazione dei cittadini grazie all’accesso diffuso e diretto ai dati pubblici.

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15PanelPA Open data

• la resistenza da parte delle amministrazioni ad avviare processi di trasparenza• la mancanza tra i cittadini di una cultura diffusa di cittadinanza attiva• la scarsa consapevolezza da parte della PA delle potenzialità degli open data• la scarsa consapevolezza da parte delle imprese delle opportunità economiche offerte dalla

diffusione degli open data• la poca familiarità da parte delle amministrazioni con strumenti e tecnologie per la messa a

disposizione di open data• la poca familiarità da parte di cittadini e imprese con strumenti e tecnologie per leggere e

riutilizzare gli open data• la mancanza di una politica nazionale, di una visione strategica che valorizzi le diverse iniziative

avviate e le inserisca all'interno di un quadro coerente e di un progetto condiviso

Gli ostacoli A suo avviso, qual è l’ostacolo principale alla diffusione degli

open data in Italia?Resistenze culturali, scelte politico/strategiche, problemi organizzativi, mancanza di professionalitàadeguate: sono diversi i fattori che potrebbero ostacolare la diffusione di un’ampia strategia open data. Ma non è detto che le resistenze siano solo interne alle amministrazioni: cittadini e imprese sono pronti a cogliere le opportunità offerte dagli open data? Abbiamo quindi chiesto al nostro Panel di indicarci l’ostacolo maggiore tra:

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Gli ostacoliSecondo il nostro Panel quello che manca è soprattutto una visione strategica a livello nazionale: le esperienze realizzate in alcune realtà andrebbero quindi maggiormente valorizzate con un’opera di disseminazione che favorisca la creazione di un quadro coerente sulla base di un progetto condiviso. Questo aspetto è indicato dal 35% dei rispondenti.

Gli altri fattori messi in evidenza dal nostro Panel sono tutti interni alla PA e di tipo prevalentemente culturale: la resistenza ad avviare processi di trasparenza (per il 29% dei rispondenti) e la scarsa consapevolezza delle potenzialità degli open data (per il 13%). Solo in quarta posizione si trova la poca familiarità da parte delle amministrazioni con strumenti e tecnologie per la messa a disposizione di open data (11% del Panel), un aspetto quindi che evidenzia un ritardo di aggiornamento e la mancanza di professionalità adeguate.

La palla sta quindi in mano a chi detiene i dati e deve scegliere se e come metterli a disposizione. Almeno in questa fase, si attribuisce un peso minore ai destinatari: come dire, liberiamo i dati e poi si vedrà se cittadini e imprese hanno la voglia e le capacità di metterli a frutto.

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17PanelPA Open data

Gli ostacoli A suo avviso, qual è l’ostacolo principale alla diffusione

degli open data in Italia?

29%

6%

13%1%11%3%

35%

2%

la resistenza delle amministrazioni ad avviareprocessi di trasparenza

la mancanza tra i cittadini di una cultura diffusadi cittadinanza attiva

la scarsa consapevolezza da parte della PAdelle potenzialità degli open data

la scarsa consapevolezza da parte delleimprese delle opportunità economiche offertedagli open datala poca familiarità da parte delle amministrazionicon strumenti e tecnologie

la poca familiarità da parte di cittadini e impresecon strumenti e tecnologie

la mancanza di una politica nazionale, di unavisione strategica

non saprei indicare

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18PanelPA Open data

• un processo di formazione “culturale” della PA che aiuti a comprendere le opportunità aperte dalla diffusione degli open data

• un processo di formazione “culturale” dei cittadini e delle imprese sul tema degli open data• un processo di formazione “tecnica” della PA su strumenti e tecnologie per rendere disponibili

(e aggiornare costantemente) i dati in formato aperto• un processo di formazione “tecnica” dei cittadini e delle imprese su strumenti e tecnologie, che li

aiuti a capire come usare gli open data • l’adozione di una legislazione che regolamenti l’adozione degli open data• il sostegno economico alle imprese che intendono proporre soluzioni e sviluppare tecnologie in

grado di gestire e valorizzare i dati aperti• un’azione di sensibilizzazione attuata dalle associazioni della società civile attive sul tema

Le proposte Secondo Lei, cosa invece potrebbe agevolare la diffusione

degli open data?

Abbiamo proposto al nostro Panel di scegliere tra le seguenti azioni (valutando quale più delle altre potrebbe favorire l’adozione di strategie open data, anche se tutte si possono considerare valide):

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19PanelPA Open data

Le proposteLe amministrazioni devono comprendere il valore della trasparenza e della condivisione dei dati pubblici. È un passaggio culturale quello che viene sollecitato dai partecipanti al Panel: per il 41% dei rispondenti solo una PA che sa quali opportunità si aprono con la diffusione degli open data potrà impegnarsi su questa strada.

A seguire, ma comunque ben distanziati, si collocano l’adozione di una legislazione che regolamenti l’adozione degli open data (19%) e un processo di formazione “tecnica” della PA su strumenti e tecnologie per rendere disponibili (e costantemente aggiornati) i dati in formato aperto (17%).

Solo in ultima analisi (11% del Panel) vengono chiamati in causa soggetti diversi dalle amministrazioni e si ipotizza un processo di formazione “culturale” anche per i cittadini e le imprese sul tema degli open data.

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20PanelPA Open data

Le proposte Secondo Lei, cosa invece potrebbe agevolare la diffusione

degli open data?

41%

11%17%

3%

19%

4% 3% 2%

un processo di formazione “culturale”della PAun processo di formazione “culturale”dei cittadini e delle impreseun processo di formazione “tecnica”della PAun processo di formazione “tecnica” deicittadini e delle imprese

l’adozione di una legislazione ad hoc

il sostegno economico alle imprese cheintendono valorizzare i dati apertiun’azione di sensibilizzazione attuatadalle associazioni della società civilenon saprei indicare

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21PanelPA Open data

Open data: gli attori Quale dei seguenti soggetti dovrebbe principalmente farsi carico,

secondo Lei, di promuovere iniziative per la diffusione degli open data?

60%29%

4% 3% 4% il governo centrale

gli enti locali

le associazioni di cittadini

le imprese e le associazioniimprenditorialinon saprei indicare

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22PanelPA Open data

• OPEN DATA: NE SAPPIAMO ANCORA TROPPO POCO. Di open data si parla ormai da tempo anche in Italia e, in particolare nell’ultimo anno, la discussione è uscita dai “circoli ristretti” per arrivare sempre piùspesso sulle pagine dei giornali, soprattutto dopo la nascita del portale nazionale Dati.gov.it e, ultimamente, con l’istituzione della Cabina di Regia dell'Agenda Digitale del Governo Monti. FORUM PA è stato tra i primi ad approfondire questo tema, ma c’è ancora molto da fare. Infatti i partecipanti al nostro Panel – il 74% dei quali tra l’altro appartiene al settore pubblico – dichiarano di non essere ancora molto informati: solo il 7% ha una conoscenza approfondita del tema, appena il 28% buona, il 39% sufficiente e il 26% addirittura scarsa. Solo il 30% conosceamministrazioni che hanno avviato iniziative di diffusione di open data e solo il 14% soluzioni o servizi realizzati a partire dall’utilizzo di open data.

In sintesi…qualche conclusione

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• MATURITÀ E VISIONE STRATEGICA. L'open data viene percepito principalmente come un tema culturale e quello che si chiede alle amministrazioni è proprio di fare un salto di qualità da questo punto di vista. Inoltre è molto sentita la necessità di una seria politica nazionale che valorizzi le diverse iniziative avviate e le inserisca all'interno di un quadro coerente e di un progetto condiviso. In definitiva, non si avverte tanto una carenza dal punto di vista tecnologico quanto un problema di maturità e la mancanza di una visione strategica.

• TRASPARENZA, MA SOPRATTUTTO SVILUPPO. I partecipanti al nostro Panel sono convinti che la diffusione di strategie open data potrebbe favorire lo sviluppo economico e sociale del Paese. In particolare, viene posto l'accento sulle opportunità che la disponibilità di dati aprirebbe per la creazione di nuovi servizi a valore aggiunto anche da parte dei privati. Un aspetto che viene addirittura prima della trasparenza, pure prioritaria quando si parla di messa a disposizione di dati e informazioni da parte della PA.

In sintesi…qualche conclusione

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• UN QUESTIONARIO NON PUÒ ESPRIMERE LA COMPLESSITÀ DEL TEMA. Ne siamo consapevoli e concordiamo con le osservazioni che sono state fatte da alcuni partecipanti al Panel nello spazio lasciato a disposizione per eventuali commenti. Abbiamo tuttavia chiesto di dare una sola risposta ad ogni domanda (scegliendo l’opzione ritenuta preponderante, anche se tutte potrebbero essere considerate valide) con l’obiettivo di farci un’idea della percezione che la nostra community ha di questo argomento. Per approfondimenti vi rimandiamo a SaperiPA(www.saperipa.it), l’Enciclopedia on line dell’innovazione nella PA e nei sistemi territoriali.

In sintesi…qualche conclusione