Pallavolo - sitibs2.com · Il Bagher Un tempo la pallavolo si giocava solo con palleggio e...

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Pagina 1 di 43 Pallavolo Prof. Bugiarelli Lezione 07/10/03 Le capacità coordinative: Nei programmi ministeriali delle elementari c’è educazione motoria ma raramente viene fatta. Spesso gli studenti arrivano alle medie senza avere sviluppato le capacità motorie. In questo caso occorre prima sviluppare le basi (lanci dal basso, dall’alto, di fianco). I programmi ministeriali dicono che occorre sviluppare gli schemi motori di base (correre, saltare, lanciare = corsa frontale, laterale, passo accostato; salto a 1 piede, 2 piedi, forbice frontale, ostacoli; lanciare e afferrare). Fino a 5 anni i bambini sviluppano le capacità motorie generali, presupposti per le abilità motorie (=fondamentali degli sport tipo bagher). Le capacità motorie si dividono in: Sensopercettive (dalla nascita, bucccale, tatto, udito, vista...) Coordinative, dette anche destrezza (sviluppo dai 5-6 anni) Condizionali, dai 10 anni. Catena cinetica : sequenza di movimenti che compiono un gesto , palleggio = flessione palmare, intrarotazione dell’avambraccio flessoestensione degli arti superiori e leggera flessoestensione degli inferiori. E’ importante conoscerla a fondo ai fini della didattica. Si dovrebbe essere in grado di insegnare un gesto vedendolo per la 1° volta e analizzandolo. Occorre essere dei “mostri” sulla didattica più che sulla tecnica... Metodo globale : insegnare a riprodurre il gesto nella sua completezza. Metodo analitico : insegnare a riprodurre il gesto in maniera segmentaria. Il metodo migliore dipende dall’età. Alle elementari bisogna far giocare e quindi occorre utilizzare di più il globale (far tirare la palla al di là di un nastro). A quella età massimo 1-2 esercizi analitici per non stufare. Alle superiori soprattutto analitico. Capacità coordinative

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Pallavolo Prof. Bugiarelli Lezione 07/10/03 Le capacità coordinative: Nei programmi ministeriali delle elementari c’è educazione motoria ma raramente viene fatta. Spesso gli studenti arrivano alle medie senza avere sviluppato le capacità motorie. In questo caso occorre prima sviluppare le basi (lanci dal basso, dall’alto, di fianco). I programmi ministeriali dicono che occorre sviluppare gli schemi motori di base (correre, saltare, lanciare = corsa frontale, laterale, passo accostato; salto a 1 piede, 2 piedi, forbice frontale, ostacoli; lanciare e afferrare). Fino a 5 anni i bambini sviluppano le capacità motorie generali, presupposti per le abilità motorie (=fondamentali degli sport tipo bagher). Le capacità motorie si dividono in:

• Sensopercettive (dalla nascita, bucccale, tatto, udito, vista...) • Coordinative, dette anche destrezza (sviluppo dai 5-6 anni) • Condizionali, dai 10 anni.

Catena cinetica: sequenza di movimenti che compiono un gesto, palleggio = flessione palmare, intrarotazione dell’avambraccio flessoestensione degli arti superiori e leggera flessoestensione degli inferiori. E’ importante conoscerla a fondo ai fini della didattica. Si dovrebbe essere in grado di insegnare un gesto vedendolo per la 1° volta e analizzandolo. Occorre essere dei “mostri” sulla didattica più che sulla tecnica... Metodo globale: insegnare a riprodurre il gesto nella sua completezza. Metodo analitico: insegnare a riprodurre il gesto in maniera segmentaria. Il metodo migliore dipende dall’età. Alle elementari bisogna far giocare e quindi occorre utilizzare di più il globale (far tirare la palla al di là di un nastro). A quella età massimo 1-2 esercizi analitici per non stufare. Alle superiori soprattutto analitico.

Capacità coordinative

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1. Combinazione, accoppiamento Capacità di sommare, accoppiare due o più schemi motori di base (correre saltando, lanciando...) Quando si impara a correre occorre anche imparare ad arrestarsi in 1 (2 piedi) o due tempi (2 appoggi).

2. Orientamento spazio temporale Nei confronti di oggetti in movimento, visione periferica, cosa fanno compagni ed avversari. Recettore principale: vista. Esercizi: in un campo delimitato palleggiare muovendosi senza toccare i compagni, camminare sulle righe evitando gli altri agli incroci. Oggetti fissi: una partita in trasferta è un disagio (soprattutto per i giovani) perché cambia il contesto. Importante fare un lungo riscaldamento per adattarsi al nuovo ambiente. Apparato vestibolare, equilibrio, suoni. Esercizi: corro, mi tuffo alla riga dei 3 m, risalgo. Metto degli oggetti per terra e chi corre deve trovare la strada più breve tra un punto e l’altro passando per gli oggetti. Sviluppa anche l’equilibrio.

3. Differenziazione cinetica Capacità di dosare il tono muscolare (attivando la corretta quantità di fibre): lanciare la palla contro un bersaglio posto a terra a distanze diverse o saltare tra due punti prestabiliti. Treccia del basket. Lanciare una palla a uno che corre lateralmente, deve farmarsi e farla passare in mezzo alle gambe.

4. Equilibrio E’ la base per tutti i gesti tecnici (statico, da fermi; dinamico, in movimento). Alcuni considerano il movimento una successione di “fotogrammi” statici. Esercizi con pochi movimenti lenti, brevi, veloci, ampi. Camminare sulla linea, far passare la palla sotto una gamba alzata. Con ampiezza e velocità la difficoltà cresce esponenzialmente (corsa, capovolta, palleggio sopra il capo). Propriocettori: le cellule che segnalano la posizione delle articolazioni, lavorano molto negli esercizi veloci e ampi.

5. Reazione motoria – 6. Anticipazione motoria Molto affini, molto utilizzate negli sport di situazione, soprattutto la reazione. La situazione è sempre diversa e imprevedibile. Adattamenti a stimoli semplici o complessi. Semplice: si tira la palla dicendo prima a chi la prende se a destra o a sinistra. Complesso: il ricevente non sa dove gliela tiro. Partita 2 contro 2 in 4 mini campi in cui ho diviso la palestra. Ogni volta che la palla va fuori inversione di campo. Partita 3 contro 3 che ruotano ogni volta che la palla va fuori. Anticipazione, adattamento a stimoli previsti. Reazione: riprogrammazione del movimento al variare degli sitmoli imprevisti. Afferrare la palla che sta facendo una parabola: anticipazione. La palla urta un ostacolo e cambia traiettoria: reazione.

7. Ritmizzazione

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Compiere un determinato gesto (organizzarlo) in un determinato tempo. Per schiacciare devo essere sotto la palla nell’istante in cui a braccio alzato ho la massima elevazione. Esercizi: palleggio con un passo ad ogni battito di pallone o seguire di corsa e mantenere la posizione rispetto ad un pallone che rallenta.

8. Destrezza fine: poca forza, catena cinetica breve (1-2 movimenti) e piccola ampiezza

9. (Fantasia motoria: saper unire tutte le altre).

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Lezione 14/10/03

Il Palleggio Il palleggio va eseguito con le dita leggermente divaricate, se lo sono troppo il polso perde flessibilità. I plloci devono essere rivolti l’uno verso l’altro e puntare verso l’alto, gli indici devono sfiorarsi, il tutto a formare una scpecie di cuore rovesciato. Catena cientica:

1. Distensione degli arti inferiori (sono in appoggio quindi piegamento e distensione)

2. Estensione degli arti superiori (non sono in appoggio quindi flessione e estensione)

3. Flessione palmare del polso 4. Intratotazione della mano che parte a livello del gomito

Gli arti superiori devono porsi nella posizione più logica per spingere un qualsiasi oggetto, con tutti gli angoli a 90° (braccio – avambraccio, spalle tronco sul piano frontale, braccio – braccio) e i pollici devono puntare verso gli occhi e non anteporsi (se no si irrigidisce il polso). Il contatto con la palla deve riguardare le dita e la sezione della mano che va dalla base del pollice all’inizio del mignolo. Il busto è quasi sempre eretto perché la parabola del palleggio deve essere alta. Gli arti inferiori sono semipiegati (mezzo squat), i piedi appena divaricati (largezza spalle) sul piano frontale e in posizione “punta tacco” sul piano sagittale. Siccome siamo adulti iniziamo con il metodo analitico, fossimo bambini si inizierebbe con quello globale giocando. La prima cosa da fare con i bambini (o con adulti che non hanno mai preso confidenza con una palla) è toglier loro la paura della palla (soprattutto alle bambine) perché probabilmente devono ancora sviluppare le capacità sensopercetive con l’attrezzo. Si dà quindi loro una palla morbida e piccola con cui giocare, pacioccare e prendere confidenza. Per imparare la tecnica della flessione palmare si palleggia a terra seduti a gambe incrociate con il gomito appoggiato al ginocchio e si utilizza solo il polso per brevi palleggi a terra, prima con le 5 dita, poi con le dita in successione (per sviluppare

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l’elasticità delle dita), poi a due mani, palleggio in ginocchio, contro il muro vicino, contro il muro più lontano e infine in piedi sopra la testa. Condizioni necessarie all’apprendimento:

1. Vincere la paura 2. Tempo 3. Ripetizioni.

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Lezione 21/10/03 Palleggio:

• Con spostamento (dietro, avanti, laterale) • Con fronte diverso dal quale arriva la palla

Il ricevente deve ricevere la palla fermo e in equlibrio. E’ meglio iniziare da tiri che arrivino dietro il ricevente (lunghi) perché:

1. Una palla lunga sta più in tempo in volo di una corta, c’è quindi più tempo per reagire.

2. Andando indietro si è costretti a lanciare da fermi, se no la palla va indietro o in alto (occorre farle cambiare direzione)

3. Se il ricevente arriva fuori tempo (in ritardo) manderà la palla alta e in verticale dando tutto il tempo ai compagni di giocarla. Se lo stesso capita con una palla corta (avanti rispetto al giocatore) la palla andrà troppo avanti e tesa, non giocabile.

La corsa all’indietro è uno schema motorio di base ma spesso chi inizia a giocare non ce l’ha e deve svilupparlo. Importantissimo per la sicurezza, infatti, cadendo all’indietro, se non si sanno mettere bene le mani (o fare la copovolta), si rischia la rottura dell’osso (della mano) scafoide pochissimo vascolarizzato che ha grossi problemi e tempi lunghi di guarigione. La corsa all’indietro va praticata con i piedi divaricati all’altezza spalle, se no si rischia di inciamparsi. Didattica:

1. Palla lunga 2. Palla corta 3. Palla lunga e corta 4. Palla laterale. Qui le spalle devono essere rivolte al lanciatore.

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Lezione 28/10/03 Gli esoneri si terranno nel corso delle ultime lezioni dell’anno. Chi avrà fatto tutti gli esoneri potrà limitarsi a registrare il voto all’appello uffciale. All’esame (esoneri) occorrerà saper dimostrare la tecnica di sei fondamentali: palleggio, bagher... Per il bagher, ad esempio, verranno presi in considerazione una serie di componenti del gesto, alcuni più importanti, altri meno. Tra cui:

1. Unione degli arti superiori (meno importante, 5%) 2. Arti superiori estesi prima del contatto con la palla 3. Spinta degli arti inferiori, non dei superiori (30%) 4. ...

L’attacco sarà diviso in due parti:

1. Solo rincorsa per la schiacciata (senza il contatto con la palla) 2. Solo colpo sulla palla (schiacciata)

Difesa: muro. I falli nel corso del palleggio sono principalmente 2:

1. Doppio tocco, i due arti non toccano la palla simultaneamente 2. Trattenuta: la palla non rimbalza subito dalle mani ma viene trattenuta anche

solo per una frazione di secondo. Questi falli, un tempo esistenti per tutti e tre i tocchi esistenti, da 7-8 anni esistono solo più per il 2° e 3° tocco, altrimenti il gioco era troppo lento.

Il Bagher Un tempo la pallavolo si giocava solo con palleggio e schiacciata. La battuta proveniva sempre dal basso. Quando si iniziò a battere dall’alto si manifestò la necessità di un gesto adatto a ricevere queste palle: il bagher. Esistono 2 tipi di bagher:

1. Il bagher di ricezione (di appoggio) quando si riceve la battuta. La palla arriva relativamente lenta, alta e lunga.

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2. Il bagher di difesa quando ci si difende da una schiacciata. La palla arriva tesa e veloce.

Posizione del bagher di ricezione:

1. Piedi pronti a muoversi rapidamente (tipo pugile) e paralleli, se nonle spalle tendono a ruotare. Un piede avanti di 1 piede rispetto all’altro. Distanza spalle tra i 2 piedi. Questo consente velocità di moviemnto e la possibilità di buoni spostamenti usando le gambe senza muovere i piedi.

2. Arti superiori distesi e a circa 90° rispetto al busto. 3. Busto più o meno inclinato in avanti secondo che la palla si voglia mandarla in

alto o in avanti. Posizione iniziale circa 45° rispetto agli arti inferiori. 4. Spalle: per consentire una superficie di contatto con la palla il più possibile alta

e dritta devono essere anteposte (eventualmente per insegnare facendo fare una circonduzione per indietro alto per mettersi in posizione).

5. Il busto deve essere in posizione di particolare cifosi. 6. Palmi rivolti verso l’alto, mani unite all’altezza del carpo e sullo stesso piano

parallelo al suolo. 7. Dita più o meno sovrapposte, quello che conta è rispettare il punto 6. 8. La palla va colpita con la parte forntale del 3° distale dell’avambraccio

(posizione volare). 9. I polsi devono trovarsi in posizione di flessione dorsale.

Didattica: Si possono utiliozzare pezzetti di legno da stringere fra le dita per unire gli arti superiori. Concentrarsi sulla spinta degli arti inferiori (eventualmente facendo fare palleggi con cui la palla deve andare più alta possibile in modo da costringere a usare gli arti inferiori). Palleggi a 1 braccio a terra colpendolo con la zona di ricezione del bagher, polso in flessione dorsale. Alternare le due braccia. Palleggi, sembre con l’avambraccio verso l’alto, con la rete a terra usando gli avambracci come racchette da tennis. Mirare perché la palla cada sulle cosce. Bagher con palla centrata, con palla lunga, corta e laterale.

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Lezione 04/11/03

Battuta dal basso Obbligatoria fino all’under 13. Più semplice e didadditacamente migliore in squadre composte da elementi differentemente sviluppati (forti). Consente più facilmente i tre passaggi alla squadra ricevente.

• Mano aperta, (dita chiuse nei bambini per dare più stabilità al polso) • Braccio teso da dietro alto a avanti basso a avanti alto. • Arto che tiene la palla davanti alla spalla dell’arto che tira a 90° rispetto al

busto. • Busto inclinato secondo la parabola desiderata (comunque circa 45°). • Palla tra il ginocchio e il bacino. • Arti inferiori leggermente divaricati sagittalmente per consentire lo

sbilanciamento in avanti. Arto avanti corrispondente alla mano che tiene la palla. Didattica:

• Eliminare la paura del contatto con la palla (palle morbide, leggere...) • Abituare al gesto asimmetrico (l’arto che tiene la palla si muove in maniera

opposta al quello che lancia). Palleggiare a mani alternati cercando di non far muovere la palla.

• Il regolamento impedisce il contatto simultaneo delle 2 mani con la palla (palla lanciata o lasciata).

• Sensibilizzazione della zona di contatto palleggiando con la palla verso terra e verso l’alto prendendola a schiaffi con la mano a cucchiaio.

• Automazione del gesto (vale per tutto) tante ripetizioni in poco tempo ripetute in varie sessioni.

• Provare a battere subito oltre una rete o un nastro o in una zona disegnata su di un muro.

• Richiedendo poca forza a vantaggio della precisione (a 3m dalla rete anziché a 6).

• Far fare gare di precisione per stimolare l’agonismo che impone impegno.

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Lezione 11/11/03

L’attacco L’attacco è il fondamentale più difficile, infatti occuperà 3 lezioni. E’ suddiviso in tre fasi: rincorsa, stacco, colpo sulla palla. E’ classificato secondo il tempo necessario ad eseguirlo (altezza palla)

o Tempo 1: palle veloci o tese, colpite in fase ascendente o basse. o Tempo 2: palle che arrivano ad una max altezza di 2m sopra la rete o Tempo 3: palle > 2m sopra la rete

L’attacco dev’essere il più possibile veloce per non dare tempo alla difesa di predisporre un muro efficace. Se sono destro la fase di frenata della rincorsa deve terminare con il piede sinistro (avanti) per trovarmi, in posizione 4, rivolto verso la diagonale del campo avversario.

Se arrivo col piede destro avanti, non sono rivolto verso il campo avversario e per girarmi devo andare indietro con la spalla destra mentre porto il braccio avanti (movimento asimmetrico più difficile).

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Lungo linea o parallela: linea laterale del campo. La rincorsa dura circa 3 passi + l’appoggio finale, ma è flessibile secondo il tempo 1, 2, 3 da 2 a 5 passi. E’ però fondamentale che l’appoggio finale sia col piede opposto al braccio dominante. La rincorsa si divide in tre fasi:

1. Fase direzionale in cui si tenta di intersecare la traiettoria della palla 2. Ultimo passo + riunita in arrivo in cui, dall’ultimo passo, si abbassa il baricentro

flettendo gli arti inf. E’ la fase più problematica perché normalmente si colpisce la palla quando è già troppo indietro. Non bisogna saltare in avanti ma in alto! Il baricentro non deve sbilanciarsi in avanti rispetto alla base d’appoggio. Negli ultimo passo + appoggio il passo dev’essere lungo per portare indietro il baricentro. Il salto va eseguito mentre il baricentro è indietro. Anticipo di piede e ritardo di spalle (inclinazione del corpo indietro). Oscillazione degli arti. sup. sincrona per basso, avanti, alto.

Didattica arti superiori, 2 possibilità:

1. Penultimo passo: braccio sx rimane retroposto bloccato, durante l’ultimo appoggio il braccio dx oscilla per indietro basso e si porta parallelo al braccio sx.

2. Penultimo passo: braccio sx rimane retroposto bloccato, durante l’ultimo appoggio il braccio dx fa una circonduzione per avanti alto indietro e si porta parallelo al braccio sx. Vanaggio: costringe alla retroposizione delle spalle.

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Lezione 18/11/03

Colpo d’attacco All’esame occorrerà lanciare la palla dal basso verso l’alto a due mani e sarà esaminata l’azione dell’arto che colpisce la palla e dell’altro. Il colpo della palla dovrà essere alla massima altezza dell’arto che colpisce (parte più importante). La traiettoria del colpo dev’essere lunga, in modo da andare oltre la rete. Il tronco deve andare in ipersetensione in fase di caricamento e in cifosi dopo il colpo. L’appoggio degli arti inferiori dev’essere asimmetrico (se colpisco la palla col destro il piede sinistro avanti). Si parte con il lancio a 2 mani perché questo simula meglio l’arrivo dalla rincorsa. L’arto che non colpisce va in massima estenzione (con elevazione della spalla) per alto e “mira” la palla aiutando a calcolare il tempo per colpire. L’arto che colpisce:

1. va indietro per fuori, quando il gomito è in massima retroposizione 2. si eleva, si flette l’avambraccio sul braccio 3. si estende in alto in retroposizione.

Il polso si flette colpendo la palla sulla parte posteriore alta (la traiettoria deve portarla tesa verso basso). La palla deve ruotare per avere una traiettoria più stabile (effetto giroscopico) e ruotare verso avanti per dare un effetto che allunga la traiettoria. Importante colpire la palla con l’arto in massima estensione. Il braccio, dopo aver colpito la palla completa la traiettoria scendendo per avanti basso verso sinistra o destra secondo dove si è mandata la palla. Prima di colpire la palla occorre far scendere l’arto che non colpisce elevando nel contempo la spalla e l’arto opposto che va a colpire. La mano va possibilmente aperta (aumenta la flessione del polso) ma i bambini possono tenerla a cucchiaio. Didattica: Si inizia sempre dall’ultimo pezzo della catena cinetica.

1. Flessione del polso per imprimere la rotazione alla palla. Colpire la palla a muro o a terra con degli schiaffi.

2. Da fermi colpire la palla tenuta in alto dall’alto braccio. A rete bassa e braccio teso.

3. Lanciare la palla in aria e “mirarla” bloccando l’altro arto con il gomito indietro.

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4. Colpire la palla in verticale lanciata da un compagno. 5. Un compagno sale su una sedia a 1 m dalla rete e lancia la palla mentre il primo

prende la rincorsa e si finisce col gesto completo.

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Lezione 25/11/03 Tempo 2: Didattica: la partenza (col piede sinistro in avanti per i destri) deve avvenire quando l’alzatore alza la palla. Tempo 3 (palla alta 4m): Da zona 4 un destro fa una rincorsa in diagonale (da fuori campo verso dentro) di 45° - 30° perché deve riuscire a prendere con la destra anche le palle più lunghe che arriverebbero alla mano sinistra. Non bisogna mai aspettare la palla da fermi ed essere molto reattivi per decidere l’istante in cui partire. Indicativamente occorre partire quando la palla sta raggiungendo la max altezza. Rincorsa a tre passi (destro-sinistro destro-arrivo col sinistro davanti). La difesa va attuata con bagher da difesa. La palla arriva veloce da una distanza di 4 – 9m. Attesa in posizione raccolta con baricentro in avanti. Il raggio d’azione sulle palle veloci è il solo braccio, al massimo si riesce a fare un passo in uscita dalla raccolta. Se la palla arriva addosso si può riuscire con un braccio o due. Per i palloni che arrivano ai piedi serve il baricentro basso e avanzato. Braccia avanti, angolo della caviglia molto chiuso (<45°), meglio se la verticale del ginocchio riesce ad essere davanti al piede. Gambe abbastanza divaricate, più delle spalle. I tacchi toccano a terra per avere più equilibrio ma il peso è tutto sull’avampiede. Contrariamente al bagher di ricezione, quello di difesa va eseguito a braccia flesse se no la palla anziché in alto va avanti. La palla non va spinta ma assorbita. La traiettoria d’uscita della palla dev’essere verticale.

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La battuta dall’alto (servizio) I ragazzi sopra i 15 anni possono battere dall’alto. Ci sono due tipi di servizio:

• Tiro con i piedi per terra • Tiro in salto.

In entrambi i casi ci sono due tecniche per lanciare la palla:

1. Palla che ruotando ha una traiettoria prevedibile. La palla deve ruotare in avanti per tendere a chiudersi verso il basso. Va colpita nella parte alta ma deve passare la rete, quindi il busto dev’essere leggermente arretrato in iperlordosi. La palla deve cadere in verticale leggermente dietro la testa. Piedi divaricati sagittalmente e paralleli. Gambe non iperestese ma “comode”. La palla viene lanciata dall’arto non dominante a partire dall’altezza del collo (più viene lanciata dal basso più è probabile che sia errata la traiettoria. L’arto che colpisce la palla è già in posizione di caricamento (flesso e retroposto), come per tirare la corda di un arco.

2. Palla che ruotando ha una traiettoria imprevedibile (flottante). Per flottare la palla non deve ruotare. Va colpita perfettamente dietro in centro. Dev’essere veloce quindi l’arto che la colpisce deve estendersi rapidamente. Il tutto è abbastanza difficile. La palla va “portata” non lanciata dall’arto che la porge. Si stacca pochissimo dalla mano non dominante con l’arto teso e va colpite nel punto morto superiore della traiettoria. L’arto che colpisce va arrestato subito dopo l’urto con la palla. Il colpo dev’essere “secco” con il palmo della mano o la zona carpale. La mano dev’essere rigida con le dita iperestese.

Didattica per lanciare la palla nella maniera giusta con l’arto non dominante.

1. Lanciare la palla sopra la testa stando con il ginocchio opposto all’arto dominante a terra (per evitare che ci si possa spostare per colpirla) e colpirla con la testa.

2. Mettere un nastro sopra la testa per lanciarla sempre alla stessa altezza. 3. A coppie, disporsi a 3m dalla rete e battere in modo che il compagno possa

prendere la palla senza sopstarsi.

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Lezione 09/12/03

Il muro (su tempo 3) Il muro non è solo un fondamentale difensivo ma serve per fare punti. Col ragazzino è importante far capire che serve anche a questo. E’ noioso e come tutti gli allenamenti noiosi va fatto per pochi minuti ad ogni allenamento, quando i ragazzi capiscono che fa fare punti viene loro voglia di allenarsi. Tecnica: mani a dita aperte e rigide, non iperestese. La distanza da rete dev’essere di 1 braccio (spalla-gomito) o un piede per non lasciare spazio tra la rete ed il muro. Per insegnare la rigidità della mano si può aprirla prima a spanan e poi estendere le altre dita. La mano dev’essere in linea con l’avambraccio o legegrmente flessa (ma solo se la palla è molto attaccata a rete, se no si incassa un dito). Le braccia devono essere estese, i gomiti aderenti al busto (per la sicurezza dei compagni). La partenza dev’essere con le mani tra il petto e la faccia (con palle alte all’altezza del petto per avere più slancio). Busto eretto, arti inferiori leggermente piegati e alarghezza spalle per dare stabilità in fase di caduta. Didattica: le mani del giocatore devono essere in “invasione aerea”, appena oltre la rete senza toccarla per mandare la palla velocemente in campo avversario, questo perdona anche un tempo di salto non troppo preciso. Per ottenere questo si può stendere un elastico sopra la rete per fare in modo che le mani passino tra esso e la rete. Il salto è massimale quindi in fase didattica la rete dovrà essere bassa per permetterne un numero suffciente.

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Lezione 16/12/03

• Piazzamento del muro: l muro non va fatto davanti alla palla (errore) ma con la mano verso l’esterno del campo in prosecuzione della linea di rincorsa dell’avversario (diagonale se destro in zona 4 e rettilinea, se destro, in zona 2).

• Spostamento del muro: la rincorsa può avvenire:

o per passi laterali accostati. Vantaggio: si ha sempre la fronte verso la palla. Svantaggio: è più lenta. Nelle giovanili la palla è sempre alta quindi si usa solo questa rincorsa.

o per passi incrociati o mista. • Raddoppio del muro: il giocatore esterno ha la responsabilità del piazzamento

del muro. Il centrale unicamente della chiusura (unire le mani al piazzatore). Si deve essere già pronti a distanza di 1 braccio (omero) dal muro. Il salto avviene sempre a piedi pari con precaricamento del piede più avanzato verso l’altro giocatore. La rincorsa dovrebbe essere al massimo di 2 passi, 3 con i bambini. Nel raddoppio è importante non essere troppo vicini (30-50 cm dall’altro giocatore) e gli arti superiori si accostano a quelli del compagno. All’esame sarà valutata la posizione di partenza (arti sup. flessi, dorso mani all’altezza della faccia), la mobilità delle gambe (tipo pugile, non bisogna mai stare fermi), la rincorsa accostata, il caricamento e il salto. Durante la rincorsa il baricentro non deve alzarsi e abbassarsi.

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Lezione teoria 10/02/04

Il regolamento va portato all’esame ma dobbiamo studiarcelo noi. Nelle squadre di bambini la posizione 3 è quella dell’alzatore. Nelle squadre più evolute l’alzatore si trova in posizione 2 e gli schiacciatori schiacciano dalle zone 3 e 4 in modo da avere sempre la palla “di mano” (proveniente da destra se sono destri) ed avere un gioco più veloce (la palla non deve attraversare il loro corpo prima di essere colpita). Il contrario di “di mano” è “fuori o contro mano”. Nelle squadre molto evolute (17 anni in su), l’alzatore si trova in 2° linea per permettere a tutti i giocatori di 1° linea di schiacciare. Le zone 2, 3, 4 compongono la 1° linea (sulla rete), le zone 5, 6, 1 la 2°. I “tempi d’attacco” si dividono in:

1. Alzata + attacco veloce. La palla viene colpita dallo schiacciatore mentre sta salendo. Lo schiacciatore salta prima che l’alzatore gli abbia passato la palla.

2. La palla ha una traiettoria a parabola che arriva a 1,5 – 2m sopra la rete e viene colpita dallo schiacciatore in fase discendente.

3. Parabola ancora più alta. La rincorsa per il tempo 1 è più veloce che quella per il tempo 2 che è più veloce che quella per il tempo 3. Nella pallavolo tutti i gesti sono massimali o quasi, idem le velocità. L’obiettivo tattico di una squadra che attacca è diminuire la possibilità di fare muro degli avversari. I due schiacciatori in 1° linea saltano sempre, indipendentemente da quello a cui l’alzatore passa la palla. L’alzatore decide all’ultimo momento, secondo la disposizione del muro di difesa, a quale dei due dare la palla. In questo modo il muro è costretto a saltare sempre per una palla tempo 1 (l’azione si svolge talmente velocemente che il muro deve saltare prima che l’attacco manifesti l’intenzione di attaccare sul tempo 1),

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poi, se l’attacco salta su un tempo 2 o 3, risalta per difendere. Per quanto riguarda l’attacco, il giocatore in zona 3 può attaccare su tempo 1, 2, 3 (raramente), quello in zona 4 solo su tempo 3. Il giocatore in zona 3 deve essere alto (per non dover saltare per schiacciare, è una questione di tempo, non di elevazione) e veloce. Per la questione dell’attacco su tempo 1 salta prima di sapere se gli arriverà la palla. La difesa, a sua volta, sul (ipotetico) tempo 1 salta con un muro a 1 (giocatore in zona 3 che poi risalta se l’attacco è in tempo 2 o 3). Se l’attacco è in un’altra zona corre a raddoppiare il muro. Altezza rete: 2,43m (maschi) Ruoli:

• Giocatore in zona 2: palleggiatore o alzatore o costruttore o regista (playmaker). Dev’essere intelligente e avere visione di gioco. Gioca in zona 2 o tra 2 e 3 se è ad alti livelli. Se la squadra fosse composta da mancini sarebbe in zona 4 (2 e 3 schiaccerebbero di mano).

• Giocatore in zona 4: ala. Gioca il tempo 3, solo la palla alta. Può essere il meno veloce. Deve poter “schiacciare pesante” ma non gli serve finezza. Ha di fronte l’alzatore che è, solitamente, il muro peggiore.

• Giocatore in zona 3: centrale (schiacciatore centrale): Dev’essere molto alto (per non dover perdere tempo a saltare per schiacciare). Raddoppia sempre il muro e quindi deve essere agile e scattante per correre a destra e sinistra. Salta sempre sul tempo 1 (prima di capire se c’è), se poi l’attacco non è su tempo 1 corre a fare il raddoppio. Deve saper schiacciare palle in tempo 1, 2 e 3. E’ il muro migliore. In attacco salta sempre sul tempo 1, se è in ritardo o in anticipo rispetto all’alzatore, il muro avversario lo capisce e sa che l’alzatore non gli darà la palla. Il tempo per saltare lo prende non sull’alzata ma sulla ricezione della sua squadra. La ricezione avviene sempre in zone diverse e con palle più o meno veloci: ha la responsabilità di sapersi sincronizzare con questa miriade di situazioni. Normalmente è esonerato dal compito di ricevere per essere pronto all’attacco. Se gioca male gli avversari fanno muro benissimo e tutta la sua squadra gioca male.

• Giocatore in zona 5 (opposto): specializzato nell’attacco dalla 2° linea (dietro quella dei 3m.

• Libero: giocatore di 2° linea che né batte (esce) né attacca. Raddoppia il centrale da dietro perché il centrale non riceve. Riceve e difende soltanto.

Regolamento:

• All’ingresso in campo all’arbitro viene consegnata la mappa delle zone di

appartenenza dei giocatori:

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11, 7 ali 8, 10 centrali 9 palleggiatore 15 opposto Dopo ogni azione sbagliata dall’avversario si ruota in senso orario.

• Possono attaccare soltanto quelli di 1° linea: “La palla che si trova sopra la rete può essere colpita solo dai giocatori in zona 2, 3, 4 quando hanno i piedi in 1° linea”. Possono attaccare quindi solo 2, 3 e 4.

Moduli di gioco (in ordine evolutivo)

• 6U o 6/6: 6 giocatori intercambiabili nei ruoli. L’alzatore si trova in zona 3

perché: 1. Non ha la forza per alzare fino alla parte opposta del campo (sono bambini) 2. E’ più facile per gli altri giocatori dargli la palla. Trovandosi in centro, anche

se sbagliano mira, la palla rimane in campo. • 3S/3U o 6-3; oppure 2P/4S o 4/2: evoluzione del precedente:

o 3S/3U: 3 schiacciano solo (i meno bravi) e 3 sono universali. Circa dal 2° anno under 13 al 1° under 15. SUS/USU

o 2P/4S (SPS/SPS), poi, in evlouzione ACP/PCA (ala, centrale, palleggiatore)

• Alla massima evoluzione, l’alzatore è in 2° linea così i 3 giocatori in 1° linea possono tutti attaccare (gioco di penetrazione): o 3S/3U o 6/3 SUS/USU, alzatore in 2° linea o 4S/2U o 4/2 SUS/SUS, alzatore in 2° linea.

Regole fondamentali da sapere:

1. La formazione dev’essere esattamente nei luoghi di appartenenza fino a che il

giocatore che batte ha toccato la palla, poi ognuno va al suo ruolo (facile per la squadra che attacca, difficile per la squadra che riceve che deve subito ricevere).

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2. Ogni giocatore di 2° linea dev’essere dietro il corrispondente davanti (ma in nessuna particolare posizione rispetto a quelli davanti in diagonale né in una particolare zona del campo) e centrali devono essere tra i laterali (della loro linea, non di quelli dell’altra).

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Lezione 17/02/04

Tattica di gioco

• Si definisce RICEZIONE quella sulla battuta • Si definisce DIFESA quella sulla schiacciata

Non fare confusione all’esame Schemi di ricezione e difesa 6U (6/6) e 3S3U (6/3) (under 13 fino a under 15): 6U ricezione a 5 disposti a W. Si arriverà poi a ricevere in 2 perché:

1. Specializzazione 2. Zone di conflitto (spazio perfettamente in mezzo a due giocatori: più zone ci

sono più ci sono situazioni in cui non è chiaro chi debba prendere la palla) Come nel bagher è importante imparare prima a indietreggiare (palla più lunga = + tempo di reazione). Quando sono nella fase 6U i bambini battono ancora dal basso. Nei primi 3 metri di campo finiscono pochi palloni, negli ultimi 2 anche, ai lati anche (i bambini hanno un tiro poco preciso quindi mirano in mezzo).

3: alzatore centrale 1-5 prendono i palloni lunghi Difetto: molte zone di conflitto tra i 5 ricevitori. Il 5 e il 6 stanno a 6m dalla rete (campo lungo 9) perché 2m li coprono indietreggaindo con 2 passi, il 3° non serve perché se la palla è più bassa dell’altezza delle braccia all’8°m, la parabola la porterà a battere a terra oltre il 9°.

Cambio d’ala 3S/3U (gli U sono sia palleggiatori che schiacciatori)

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Se S2 è l’azatore fa il cambio d’ala 2-3

6 dev’essere un passetto dietro a 3 (corrispondente) ma non ha alcun vincolo rispetto a 4. Se S4 è l’alzatore fa il cambio d’ala 4-3

6 dev’essere più indietro di 3 ma non ha vincoli con 2. I cambi d’ala si fanno ovviamente dopo che il battitore (proprio o avversario) ha battuto.

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Lezione 24/02/04 L’esame pratico darà diritto ad un massimo di 6 punti. Ci sarà anche una parte teorica che potrà aggiungere altri 2 punti. Nel corso di una delle ultime lezioni ci sarà un compito scritto con due schemi di ricezione e due di difesa da descrivere disponendo in campo i giocatori. Ci sarà a disposizione 1,5 min x schema.

Piazzamento del muro (6U) Il muro è la prima azione difensiva e ciò su cui si basa tutta la squadra per disporre la difesa. E’ Il Fondamentale della difesa. Dalla proiezione della palla sulle mani del difensore si crea un cono d’ombra in cui la palla non arriva:

-> direzione della rincorsa dell’attaccante. In una squadra giovanile la mano esterna si pone sul prolungamento della rincorsa dell’attaccante verso la palla, quella interna a fianco. Probabile domanda d’esame. Fino all’under 13 la difesa si dispone subito dopo la battuta.

I difensori si pongono 0,5 – 1m avanti rispetto alla posizione della ricezione (su battuta). Questo è lo schema della difesa 1-3-2 (muro – palle corte – palle lunghe) secondo cui si dispongono i ragazzino in difesa all’inizio dell’azione della squadra attaccante e che è efficace se la squadra avversaria recide di attaccare al 2° tocco con un pallonetto anziché un’alzata. Quando è chiaro che il 2° tocco è un’alzata si dispongono secondo l’1-2-3.

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Nel primo anno di muro a muro sta fisso il giocatore 3 che si muove lateralmente di fronte all’attaccante (con la mano esterna sul prolungamento della traiettoria rincorsa attaccante -> palla). La zona di pallonetto è un arco di circa 3 – 4 m attorno alla palla:

In difesa la palla va colpita dall’esterno in direzione dell’interno del campo.

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Lezione 02/03/04 Quando si imposta la difesa perché la squadra avversaria è in grado di portare l’attacco, la squadra in difesa non sa ancora da dove proverrà l’attacco (squadra avversaria gioca con l’alzatore centrale) e quindi si gioca con 3-1-2 che poi diverrà un 2-1-3.

Attacco da posizione 4 avverasaria:

Attacco da posizione 2 avversaria:

Il 6 sta al centro del cono d’ombra per coprire tutto l’arco dei 3-4m dei pallonetti.

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Lezione 09/03/04 Esonero il 30/03

• Palleggio a 2 • Bagher a 2 • Rincorsa destro sinistro con arresto destro sinistro • Battuta dal basso • Battuta dall’alto • Muro a destra e sinistra • Schiacciata da fermo.

Difesa su battuta dall’alto:

A partire dall’under 15, il regolamento permette la battuta dall’alto quindi bisogna cambiare la ricezione (non la difesa). La battuta dall’alto provoca una palla tesa che difficilmente cade nei primi 3 m da rete. La ricezione a W si rovescia pertanto in ricezione a M, i tre responsabili della palle lunghe (5,6,1) stanno dietro i 6m da rete. I laterali (1 e 5) stanno ad 1/3 della distanza dal centro campo ai lati. Il giocatore di zona 4 sta a 3,5m dalla rete e a 2m da bordo campo perché dev’essere pronto ad uscire per prendere la rincorsa per schiacciare. Con cambio d’ala

Dopo la battuta 4 si sposta a destra, 3 a sinistra. L’evoluzione è la difesa a 3 con solo 5, 6, 1 che difendono.

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Ricezione a 4 possibile in 2 modi:

che è una W – 1, serve per la transizione da 5 a 2. Oppure

se l’alzatore è il 2, se lo è il 4: 5, 6, 1, 2

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Lezione 16/03/04

Specializzazione in 1° linea Da questo punto in poi il palleggiatore sarà in zona 2 in modo da dare la possibilità allo schiacciatore di zona 4 di schiacciare di mano. La formazione è 2ACS (2 alzatori + 2 centrali + 2 schiacciatori). La formazione di partenza può essere in due modi:

oppure

Se l’alzatore è un giocatore di prima linea è meglio la prima soluzione, in caso di gioco con penetrazione è meglio la seconda. Penetrazione: un giocatore di 2° linea (schiacciatore) penetra in 1°. Disposizione della difesa a W nei tre casi che si verificano durante i giri: Partenza:

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1° giro:

Immediatamente dopo la battuta A4 si porta in zona 2 per alzare. 2° giro:

Questa è un’eccezione perché l’alzatore si troverà in centro, ma chi esegue questo schema è anni che è abituato a questa posizione e non dovrebbe incontrare difficoltà. Appena la palla passa in campo avversario S2 e C4 si scambiano di posizione:

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Lezione 30/03/04 Il 06/04/04 ci sarà lezione. Il 27/04/04 no. Difesa con alzatore dall’ala: Posizione di partenza:

Su palla alta si difende sempre con muro a 2, ma, teoricamente, fino all’under 15 potrebbe capitare di fare il muro a 1 perché tanto le schiacciate sono poche. Attacco da centro, muro a 1:

Attacco da centro, muro a 2:

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Il muro raddoppia con il 4 perché il 4 marca l’alzatore che non dovrebbe essere un buon attaccante. Il 2 va a marcare l’attaccante opposto. Oltre under 15, se le squadre avversarie fanno ancora pallonetti lo schema sarà 2-2-2, se no 2-1-3: 2-2-2 2-1-3

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Lezione 06/04/04 Ricezione a 4, così l’alzatore è già in posizione e il centrale è concentrato sul muro di 1° tempo. Attenzione:

1. Ogni giocatore deve giocare nel suo ruolo 2. No falli di posizione 3. Per questioni tattiche gli attaccanti (C e S di 1° linea) devono essere distribuiti

lungo tutta la rete, se no gli avversari difendono un lato solo. 4. Lo schiacciatore di 1° linea deve sempre essere in zona 4!

2 possibilità:

1.

giro

dopo la battuta A4 farà il cambio d’ala e andrà a posizionarsi in zona 2. giro

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C4 e A3 sono nel campo ma al limite. Dopo la battuta A3 si porta in zona 2 e C4 in zona 3.

2.

dopo la battuta C4 si porta in zona 3. giro

dopo la battuta C3 si porta in zona 3 e A4 in zona 2. giro

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dopo la battuta A3 si porta in zona 2.

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Lezione 20/04/04 La prossima settimana non c’è lezione. Finora noi in difesa abbiamo adottato lo schema 3-1-2. Ad alti livelli invece c’è una specializzazione anche dietro la 1° linea. Per alti livelli s’intende quando la squadra attaccante è in grado di attaccare sul 1° tempo e quando c’è la penetrazione (l’alzatore di 2° linea va in prima linea, sempre in zona 2 partendo dalla zona 1). In seconda linea si mette al centro il difensore più forte perché lì arrivano più palle e il meno forte si mette sul lungo linea. La difesa dev’essere in grado di coprire le seguenti tre possibilità:

1. Palla che arriva prima dei 3 tocchi. 2. Attacco in 1° tempo (veloce), dev’essere già pronta in questa situazione. 3. Attacco normale (?)

Il giocatore di zona 6 deve stare molto arretrato perché spesso le palle s’impennano sulla punta delle dita dei giocatori a muro e cadono molto indietro. Attacco da zona 4 (avversaria):

In zona 5 di solito si mette il più forte. Attacco da zona 2 (avversaria):

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Libero: giocatore che può solo ricevere e difendere ma non battere e schiacciare.

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Lezione 04/05/04 La prossima settimana ci sarà la prova di teoria con 2 schemi di ricezione + 2 di difesa da disporre. Dalla under 17 si inizia a giocare con la penetrazione con doppio alzatore.

Il giocatore si chiama Universale perché, in queste posizioni, quello in prima linea schiaccia, quello in 2° si porta in 1° e fa l’unico alzatore. Lo scopo della penetrazione è di sfruttare tutti e tre i giocatori di 1° linea come schiacciatori. La penetrazione può essere da desta, dal centro o da sinistra secondo dove si trova U di 2° linea. Ricezione: U1 e C3 non ricevono. U1 sarà quello che va ad alzare in 1° linea (penetrazione).

Giro.

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In questo caso gli esclusi dalla ricezione sono U3 e U6 perché se si escludesse C2, come apparirebbe più logico, S1 si troverebbe in posizione molto sfavorevole per alzare (avrebbe C2 davanti che lo intralcia).

Giro

Dalla ricezione sono esclusi C4 e U5. Gli altri si disporranno così:

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Questa formazione, che sembra ottimale, in realtà presenta il problema che U5, quando si sposta e penetra volta le spalle alla sua squadra che gli sta alzando la palla. Fine degli argomenti che verranno chiesti nel compito.

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Lezione 11/05/04 La soluzione precedente (2U-2C-2S o 6S-2P) è da giovanile, non da squadra ad alti livelli: Vantaggio: ci sono tre attaccanti e la squadra avversaria deve difendere lungo tutta la rete. Svantaggi:

1. I palleggiatori – attaccanti (U) non sono mai forti come gli attaccanti puri. 2. La squadra ha due registi, o due galli in un pollaio.

Le squadre più evolute, ai massimi livelli, sfruttano anche un attaccante da 2° linea. Infatti, a termini di regolamento, l’attacco può essere sferrato anche da un giocatore di 2°a linea, purché stacchi i piedi da terra prima della riga dei 3m (poi può anche colpire la palla mentre è in aria sotto rete). Conviene quindi giocare con l’alzatore unico che stra tra zona 2 e 3. Questo schema è il 5-1 o 5S-1P o 1P-1O(pposto)-2C-2S

Il palleggiatore è in 1° linea, l’opposto attacca e lo fa da destra anche se è dietro (zona 1). Se si trova in zona 5 o 6 appena possibile si porta in zona 1. Non deve ricevere (tranne, teoricamente quando è in zona 1, ma non si fa) perché deve essere pronto ad attaccare, quindi la ricezione sarà a 3:

ricezione A4,C3 e 01 no

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Giro:

ricezione A3, C2 e 06 no Giro:

ricezione A2, C4, O5 no

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Lezione 18/05/04

La copertura dell’attacco Quando la propria squadra attacca, i 5 giocatori che non stanno attaccando devono andare a “coprire” l’attaccante nel caso in cui il muro avversario dovesse riuscire. La disposizione in campo e la posizione dei giocatori è simile a quella della difesa: baricentro basso e peso sull’avampiede per essere rapidi negli spostamenti. Per la copertura ci sono 2 alternative:

1. Gli avversari hanno un muro molto forte: in questo caso la probabilità più alta è che le palle cadano nella parte più prossima al muro, quindi la difesa sarà disposta a 3 – 2 con i tre a circa 3m dal muro. L’alzatore sa già a chi alzerà la palla, quindi si disporrà immediatamente “sotto” l’attaccante con il busto il più possibile girato verso il suo campo.

2. Gli avversari hanno un muro mediocre, con le mani messe male. In questo caso la maggior parte delle palle sarà più lunga quindi la difesa si disporrà in un 2 – 3.

FINE