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Palazzo Ranuzzi BaciocchiStoria e utilizzo
CORTE D’APPELLO DI BOLOGNAPROCURA GENERALE DELLA REPUBBLICA DI BOLOGNA
LICEO GINNASIO LUIGI GALVANI BOLOGNA ISTITUTO BENI CULTURALI REGIONE EMILIA-ROMAGNA
Corte d’Appello procura generale di Bologna
liceo ginnasio luigi galvani
Il lavoro degli studenti del Liceo ginnasio “Luigi Galvani” di Bologna è stato seguito e coordinato dalla prof.ssa Edda Righetti, docente di Storia dell’Arte e responsabile del corso di Photography
(IGCSE Art and design) e dal fotografo Jacopo Puggioli, collaboratore esterno del liceo “Luigi Galvani”.
Hanno partecipato al progetto:Marco Bedosti (5ª N)
Lorenzo Bergonzoni (5ª M)Eleonora Bolognesi (5ª L)
Emmananda DE Martino (5ª L)Sara Dore (5ª M)
Clara Fiorentini (5ª O)Arianna Foltran (5ª M)Vittoria Grisoni (5ª N)
Fathima Mohamed Sahabdeen (5ª L)Beatrice Pelagatti (5ª O)Costanza Rangoni (5ª L)
Giorgia Rossi (5ª M)
Referenti del progetto per IBC:
Piero OrlandiElisabetta LandiAndrea Zanelli
Maria Pia Gualandiper la Corte d’Appello:
Marilena Ceratiper la Procura Generale:
Vilma Ziniper il Liceo Ginnasio “Luigi Galvani”:
Susanna MagnaniEdda Righetti
Photo EditingJacopo Puggioli
Progetto mostraAnna Gianotti
ComunicazioneSusanna Magnani (Liceo Galvani)
Valeria Cicala, Isabella Fabbri, Carlo Tovoli (IBC)
Progetto graficoMonica Chili
StampaCentro Stampa Regione Emilia-Romagna
Si ringraziano per la disponibilità e per la collaborazione il Direttore dell’IBC della Regione Emilia-Romagna ing. Alessandro Zucchini,
il Dirigente Scolastico del Liceo Ginnasio Luigi Galvani di Bologna prof.ssa Sofia Gallo, il Presidente della Corte d’Appello di Bologna dott. Giuliano Lucentini,
il Procuratore Generale della Procura Generale della Repubblica di Bologna dott. Emilio Ledonne.
Palazzo Ranuzzi BaciocchiStoria e utilizzo
CORTE D’APPELLO DI BOLOGNA PROCURA GENERALE DELLA REPUBBLICA DI BOLOGNA
LICEO GINNASIO LUIGI GALVANI BOLOGNA ISTITUTO BENI CULTURALI REGIONE EMILIA-ROMAGNA
Gli Uf�ci Giudiziari all’interno di Palazzo Ranuzzi Baciocchi
All’interno di Palazzo Ranuzzi Baciocchi si trovano i locali di due uffici giudiziari, la Corte d’Appello e la Procura Generale di Bologna, oltre alla sede dell’Ordine degli Avvocati di Bologna.
La Corte d’Appello è l’ufficio dell’ordinamento giudiziario che giudica in appello sulle sentenze pronunciate in 1° grado dai Tribunali in materia civile e penale e il cui ambito territoriale è definito ‘distretto’.
Il distretto della Corte d’Appello di Bologna comprende il territorio dei circondari dei Tribunali di Bologna, Ferrara, Forlì, Modena, Parma, Piacenza, Ravenna, Reggio Emilia e Rimini.
I locali sono divisi tra:
• cancellerie, dove l’utenza si può recare per chiedere informazioni sui procedimenti (processi) civili e penali, collocate tra il piano terra (penali), primo piano (servizi amministrativi e cancelleria della sezione lavoro) e secondo piano (civile);
• uffici dei magistrati, cui si può accedere solo previo appuntamento;
• aule di udienza per i processi civili e penali, oltre alle camere di consiglio, più una grande aula per i processi di assise; tutte le aule sono state dedicate a magistrati che sono stati uccisi in ragione del loro servizio reso allo stato;
• archivi, posti nell’interrato, dove vengono custoditi i fascicoli che non trovano collocazione all’interno delle cancellerie.
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L’azione della pubblica amministrazione è rivolta – in via principale – a perseguire l’interesse generale della comunità di amministrati, agendo attraverso l’esercizio del potere in modo trasparente: si parla di finalizzazione dell’agire pubblico.
La trasparenza, in questo contesto ordinamentale, è una regola generale che coinvolge ogni determinazione pubblica e rappresenta il principio costituzionale di buon andamento e imparzialità, canonizzato nell’articolo 97 della Carta Costituzionale. Ne consegue che le finalità di pubblico interesse devono sempre consentire di comprendere i percorsi decisionali garantendo, allo stesso tempo, la partecipazione di tutti i soggetti coinvolti nel processo decisionale.
Trasparenza e partecipazione sono i pilastri basilari delle regole di condotta della pubblica amministrazione, consentendo alla parte privata – il cittadino – di comprendere appieno le decisioni adottate, confermando la tendenziale coincidenza tra obiettivi perseguiti e utilizzo del potere conferito dalla legge.
Molte sono le iniziative intraprese in questi anni, finalizzate alla massima trasparenza e anche con questa pubblicazione si cerca di realizzare la medesima finalità nei rapporti tra organizzazione giudiziaria e cittadini, rendendo noto a tutti quale sia la struttura di un ufficio giudiziario e in quale contesto architettonico ed urbanistico si operi.
La Procura Generale della Repubblica è l’ufficio giudiziario distrettuale di vertice che esercita le funzioni del Pubblico Ministero nel secondo grado della giurisdizione, presso la Corte d'Appello.
La Procura Generale della Repubblica di Bologna è impegnata a perseguire gli obiettivi che compongono la direttiva ministeriale ed a valorizzare i principi che governano l’attività istituzionale, come enunciato nei nostri Carta dei Servizi e Bilancio Sociale.
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Secondo quanto disposto dalle norme sull’ordinamento giudiziario (art. 73 e seguenti del Regio Decreto 30 gennaio 1941 n. 12), la Procura Generale ha attribuzioni in ambito penale, civile, amministrativo e di cooperazione internazionale, quali, a titolo di esempio:
• nel settore penale, partecipazione alle udienze, esame delle sentenze e dei provvedimenti pronunciati dai Giudici del distretto ai fini dell’esercizio della facoltà di impugnazione, esecuzioni penali, pareri; nei casi previsti dalla legge, il Procuratore Generale può avocare i procedimenti e quindi svolgere le indagini e le attività correlate, al posto del Pubblico Ministero di primo grado;
• nel settore civile, il Procuratore Generale è parte necessaria e interviene in tutte le cause in grado di appello per le quali il Pubblico Ministero avrebbe potuto iniziare l’azione civile (ad esempio, interdizione ed inabilitazione, separazione e divorzio, affidamento, adozione e azioni relative alla paternità, fallimenti e materia societaria, stato delle persone); esamina sentenze e provvedimenti dei Giudici del distretto;
• in ambito internazionale, il Procuratore Generale è il “punto di contatto” della Rete Giudiziaria Europea (il cui scopo è quello di migliorare la cooperazione giudiziaria tra gli Stati membri dell’Unione Europea) e corrispondente nazionale di Eurojust per il distretto dell’Emilia-Romagna; espleta varie attività, tra le quali rogatorie, estradizioni, mandati di arresto europeo, riconoscimenti di sentenze straniere, esecuzione extraterritoriale delle condanne, successioni di connazionali all’estero;
svolge anche altre attività, quali revisione delle condanne, competenze previste dalle norme sugli ordini professionali, vigilanza sul Pubblico Registro Automobilistico (P.R.A.) e sulle Conservatorie dei Registri Immobiliari. E’ l’autorità competente ad adottare i provvedimenti in materia di sicurezza interna delle strutture giudiziarie.
Il Procuratore Generale esercita anche funzioni organizzative e di coordinamento nei confronti delle Procure della Repubblica del
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Distretto, ambito che in Emilia Romagna coincide con l’intero territorio regionale: la c.d. “legge sulle guarentigie della magistratura” (regio decreto legislativo 31 maggio 1946 n. 511), individua le persone cui è attribuito il potere di sorveglianza sugli uffici e sui magistrati e distingue la sorveglianza sugli Uffici ed i Magistrati giudicanti, che spetta al Presidente della Corte d’Appello e la sorveglianza sugli Uffici ed i Magistrati del Pubblico Ministero, che spetta al Procuratore Generale della Repubblica. Presidente della Corte d’Appello e Procuratore Generale sono cariche istituzionali che costituiscono, entrambe, i vertici distrettuali della magistratura – rispettivamente – giudicante e requirente.
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Palazzo Ruini Ranuzzi Baciocchi“Carolus Ruinus Senator fecit 1584” è la prima scritta fatta scolpire da Carlo Ruini sul fastigio della facciata. E’ proprio in questa data che fu portata a termine la costruzione del palazzo, il quale, già dagli esordi, assunse il decoro dell’edilizia monumentale senatoria. Sicura è la derivazione dal linguaggio palladiano dell’intero impaginato della facciata e degli elementi che lo compongono, attribuendo maggiore valore al Palazzo Senatorio. Il timpano posto sulla facciata è tipico della Venezia cinquecentesca e perciò, inserito nel panorama architettonico bolognese, rappresenta una rarità, nonché elemento di fascino.
Nel 1679 il Palazzo fu acquistato dal senatore Marco Antonio II Ranuzzi, conte della Porretta, che diede incarico a famosi architetti, quali Giuseppe Antonio Torri e Francesco Maria Angelini, di progettare e realizzare il cortile interno; furono inoltre richiesti progetti e disegni ai celebri architetti Carlo Fontana e Girolamo Rainaldi, protagonisti dell’architettura di Roma barocca.
Alla stessa epoca risale il meraviglioso affresco “L’allegoria della fortuna” sul soffitto di una sala, ad opera di Marcantonio Franceschini e del quadraturista Enrico Haffner, e “Giochi di putti”, su originale idea dei fratelli Rolli.
Nel 1681 Marc’Antonio Ranuzzi morì ma fece in tempo a sostituire l’iscrizione nel fregio della facciata con la scritta, tuttora presente, “Marc(us) Ant(onius) Ranutius Senator et Porectae Comes”.
Il figlio del senatore, Annibale III Ranuzzi, diede incarico all’architetto Giuseppe Antonio Torri di realizzare il grande e scenografico scalone, progettato con rampe a forma ellittica che racchiudono e costeggiano la strepitosa galleria passante, nella quale venivano fatte transitare le carrozze per proseguire direttamente verso le stalle. Le due rampe si
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uniscono a formarne una, unica e sospesa, che sfocia in un ballatoio, per il quale l’artista Filippo Balugani realizzò nel 1770 opere statuarie raffiguranti l’Olimpo.
Sempre alla dinastia dei Ranuzzi si devono la progettazione del salone delle feste e gli affreschi della galleria, entrambi eseguiti negli anni venti del ‘700. La realizzazione del primo è ad opera di Ferdinando Galli Bibiena, il quale pare ricollegarsi al modello palladiano della “sala corinzia” (ovvero l’ambiente destinato ai ricevimenti festivi), aggiungendo un ulteriore elemento di novità per la città. Tipico del linguaggio bibienesco è invece l’abilità prospettico-illusionista con la quale egli forza il vano quadrato ad apparire rettangolare. La realizzazione della galleria, chiamata anche “galleria nobile” negli inventari settecenteschi, è da attribuire dal punto di vista architettonico a Piacentini e Angelini, dal punto di vista decorativo a Bigari e Orlandi, che si ispirarono al programma iconografico predisposto dal poeta Pier Jacopo Martello. Da ricordare il celebre dipinto “Allegoria delle terme della Porretta”, nel quale emergono, in un piacevole plein air di ascendenza crespiana in cui l’architettura dipinta è ridotta al minimo, il tema dell’acqua, in quanto simbolo di purezza e soprattutto di guarigione, e quello della selva, con allusioni mitologiche simboleggiate dalle ninfe.
Nel 1822 il Palazzo fu venduto al principe Pasquale Felice Baciocchi, vedovo di Elisa Bonaparte, sorella di Napoleone e duchessa di Lucca. E’ proprio questa vicinanza al mondo francese napoleonico, che portò il principe Felice ad animare uno dei salotti più brillanti d’Europa, rendendolo un “pantheon napoleonico”. Sotto la sua proprietà, furono commissionati gli ultimi allargamenti e le ultime decorazioni decisamente di impronta neoclassica affidate a Felice Giani ed Antonio Basoli.
Dopo appena trent’anni il Palazzo fu venduto al conte generale Enrico Grabinski ma, in seguito alla sua morte, nel 1873 fu venduto al Comune di Bologna, che vi insediò gli uffici giudiziari, presenti tuttora.
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Facciata principale,
particolare del fastigio
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Cortile visto da
una finestra del
piano nobile
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Vittorio Maria
Bigari (figurista),
Stefano Orlandi
(quadraturista),
Galleria, Allegoria
delle Terme della
Porretta (affreschi
della volta), 1724-
1725 (architettura
di Francesco Maria
Angelini, 1722)
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Vittorio Maria
Bigari, Ninfe e
putti, particolare
dell’Allegoria
delle Terme della
Porretta (affreschi
della volta), 1724-1725
15
Vittorio Maria
Bigari (figurista),
Stefano Orlandi
(quadraturista),
Galleria, Allegoria
delle Terme della
Porretta (decorazione
del settore centrale
della volta), 1724-1725
16
1�
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Vittorio Maria
Bigari, La fonte del
Leone, particolare
dell’Allegoria delle
Terme della Porretta
(affreschi della volta),
1724-1725
19
Vittorio Maria Bigari,
Le ninfe bevono le
acque termali della
Porretta, particolare
dell’Allegoria delle
Terme della Porretta
(affreschi della volta),
1724-1725
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Giuseppe Antonio
Torri, Scalone
senatorio, 1695
Filippo Balugani,
Cibele, 1770,
particolare dello
A DESTRASOPRA
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Filippo Balugani,
L’Olimpo, 1770,
ballatoio dello Scalone
senatorio
25
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Filippo Balugani,
Diana, 1770,
particolare dello
Filippo Balugani,
Putti, particolare della
vetrata del vano dello
Scalone senatorio
IN ALTOA SINISTRA
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Filippo Balugani,
L’Olimpo, 1770,
ballatoio dello Scalone
senatorio, veduta
laterale
28
Filippo Balugani, Vaso
ornamentale, 1770,
ballatoio dello Scalone
senatorio
29
Giuseppe Antonio
Torri, Scalone
senatorio, rampa di
arrivo al piano nobile
30
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Rampa elicoidale,
particolare dello
Scalone senatorio
Ferdinando Galli
Bibiena, Salone
delle Feste ( Salone
senatorio), 1720
IN ALTOA SINISTRA
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Apertura segreta con
affacciamento sul
Salone delle Feste
(da un armadio nella
Stireria del secondo
piano)
34
��
Veduta dall’alto sul
Salone delle Feste
(dall’apertura segreta
al secondo piano)
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��
Allegoria della
Giustizia, particolare
dell’arredo ligneo del
Salone delle Feste,
sec. XIX
PAGINA A FIANCO
Allegoria della
Legge, particolare
dell’arredo ligneo del
Salone delle Feste,
sec. XIX
A DESTRA
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��
Felice Giani,
Decorazioni della
volta dello Studio del
Procuratore Generale
(già salottino di Elisa
Bonaparte Baciocchi)
Anticamera dello
Studio del I Presidente
della Corte d’Appello,
già Sala da pranzo
del Principe Felice
Baciocchi (particolare
della volta decorata da
Luigi Cini)
A DESTRA
SOPRA
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41
Studio del Presidente
della I Sezione Civile
(Felice Giani, Sala
dei Trionfi degli
Imperatori romani)
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4�
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Vista sul Colle
dell’Osservanza dal
terrazzo al piano
nobile di Palazzo
Ranuzzi
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Cella nelle segrete
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4�
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Sala riunioni della
Procura Generale della
Repubblica: l’antica
stireria di Palazzo
Baciocchi continua
ad essere uno spazio
di lavoro
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L’ufficio di un
magistrato - Presidente
della terza sezione
civile – in un momento
di sospensione delle
attività
PAGINA A FIANCO
Anticamera della
Presidenza della Corte
d’Appello: il piacere
di lavorare in luoghi
bellissimi
A DESTRA
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�1
Uno scorcio del centro
storico di Bologna
dalle finestre del
Palazzo di Giustizia:
tante aperture sulla
Giustizia e sulla città
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Una giovane
stagista affianca un
funzionario della
cancelleria civile
tra alcuni dei tanti
fascicoli dei processi
civili che arrivano dai
Tribunali della Regione
La Segreteria
civile della Procura
Generale della
Repubblica: non ci
occupiamo soltanto di
documenti e fascicoli,
ma ci sentiamo
di condividere un
importante impegno
della Società civile
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Un cancelliere della
Corte d’Appello
nell’ufficio mentre
valuta le istanze degli
imputati detenuti
Nell’archivio
sotterraneo sono
custoditi atti giudiziari
risalenti ai primi anni
del 20° secolo
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Gli studenti del
Galvani a Palazzo
Ranuzzi Baciocchi:
dagli incontri formativi
al lavoro fotografico sul
campo
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Il p
roge
tto
“Fot
ogra
fare
”
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Il progetto “Fotografare” è nato nell’ambito di una convenzione fra il Liceo Ginnasio “Luigi Galvani” di Bologna, la Corte d’Appello di Bologna, la Procura Generale della Repubblica di Bologna e l’Istituto Beni Artistici Culturali Naturali della Regione Emilia-Romagna, come attività di alternanza scuola/lavoro.
OBIETTIVI GENERALI DEL PROGETTO “FOTOGRAFARE”
• realizzare una pubblicazione intitolata “Palazzo Ranuzzi Baciocchi: storia ed utilizzo”, destinata agli allievi delle scuole di Bologna, dedicata all’analisi di temi architettonici, artistici, storici e funzionali della sede della Corte d’Appello e della Procura Generale di Bologna, corredata di testi e fotografie realizzate dagli studenti coinvolti nel progetto.
• consentire agli allievi una diretta e approfondita conoscenza delle tematiche istituzionali, quali l’organizzazione dello Stato democratico e del sistema giudiziario, per metterli in grado di diventare cittadini partecipi e consapevoli.
SOGGETTI DESTINATARI
• un gruppo di allievi del Corso Scientifico Internazionale del Liceo Galvani, selezionati tra coloro che hanno seguito il corso di Fotografia per sostenere l’esame IGCSE Art and Design (Photography).
OBIETTIVI SPECIFICI
Nel corso delle attività concernenti il progetto “Fotografare” gli studenti coinvolti hanno potuto:
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• utilizzare le conoscenze generali derivate dallo studio della storia dell’arte e calarle nello specifico della realtà storico/artistica della loro città e in particolare nel palazzo Ranuzzi Baciocchi, sede della Corte d’Appello e della Procura Generale di Bologna;
• maturare una consapevole conoscenza del patrimonio artistico della propria città e delle relazioni fra la singola emergenza architettonica ed il tessuto urbano e paesaggistico circostante;
• avvicinarsi attraverso il contributo dei funzionari della Corte d’Appello e della Procura Generale e dei formatori dell’Istituto dei Beni Culturali a queste istituzioni e alle loro competenze;
• valorizzare in modo professionale le competenze acquisite con il corso di Fotografia svolto durante l’anno scolastico presso il Liceo Galvani;
• comprendere che il linguaggio fotografico può svolgere un compito importante di analisi e lettura dei fenomeni e diventare memoria, documentazione e patrimonio della città;
• condividere con gli studenti delle scuole superiori di Bologna, ai quali la pubblicazione sarà distribuita, gli obiettivi del progetto: conoscenza delle istituzioni, consapevole partecipazione.
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Liceo Ginnasio Luigi Galvani
Corte d’Appello Procura Generale di Bologna
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acio
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Palazzo d’Accursio - Manica lungaPiazza Maggiore, 6 BolognaInaugurazione 3 maggio 2013, ore 17 Orari: lunedì - domenica 10 - 18 Ingresso gratuito
3 - 17 maggio 2013