PAGR N. 386 DGR n. 68/CR del 18/06/2013 · Lungodegenza 10 – 8 – Riabilitazione funzionale 16 +...

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CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO Quinta Commissione consiliare PAGR N. 386 DGR n. 68/CR del 18/06/2013 OSSERVAZIONI RELATIVE A SINGOLE ULSS, AZIENDE OSPEDALIERE DI PADOVA E DI VERONA, IOV PERVENUTE ALLA DATA DEL 31 LUGLIO 2013 Adeguamento delle schede di dotazione ospedaliera delle strutture pubbliche e private accreditate, di cui alla legge regionale n. 39/1993 e definizione delle schede di dotazione territoriale delle unità organizzative dei servizi e delle strutture di ricovero intermedie. PSSR 2012 - 2016. A cura del Servizio Segreteria della Quinta Commissione Consiliare

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CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO

Quinta Commissione consiliare

PAGR N. 386

DGR n. 68/CR del 18/06/2013

OSSERVAZIONI

RELATIVE A SINGOLE ULSS, AZIENDE OSPEDALIERE DI PADOVA E DI VERONA, IOV

PERVENUTE ALLA DATA DEL 31 LUGLIO 2013

Adeguamento delle schede di dotazione ospedaliera delle strutture pubbliche e private accreditate, di cui alla legge regionale n. 39/1993 e definizione delle schede di dotazione territoriale delle unità organizzative dei servizi e delle strutture di ricovero intermedie. PSSR 2012 - 2016.

A cura del Servizio Segreteria della

Quinta Commissione Consiliare

CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO

Quinta Commissione consiliare

PAGR N. 386

DGR n. 68/CR del 18/06/2013

OSSERVAZIONI ULSS 1 BELLUNO

Adeguamento delle schede di dotazione ospedaliera delle strutture pubbliche e private accreditate, di cui

alla legge regionale n. 39/1993 e definizione delle schede di dotazione territoriale delle unità

organizzative dei servizi e delle strutture di ricovero intermedie. PSSR 2012 - 2016.

Luglio 2013

Fondazione “Montagna e Europa” Arnaldo Colleselli - Belluno

Fondazione “Montagna e Europa” Arnaldo Colleselli - cod. fisc. 93009000253

32100 BELLUNO – via Mier n° 111 – tel. 0437 942881- fax: 0437 954600

e-mail: [email protected] - www.montagna-europa.it

Alla Commissione Sanità

del Consiglio Regionale del Veneto

La Fondazione “Montagna e Europa” Arnaldo Colleselli con sede in Belluno - iscritta al

Registro regionale delle Persone giuridiche di diritto privato al numero d’ordine 697 (BL/249)

- richiamato il fatto di aver posto fin dal novembre 2011, assieme a personalità a vario titolo

impegnate nella società civile, il tema del modello ospedaliero più adatto alla provincia di

Belluno alla luce dei suoi dati epidemiologici, della struttura demografica e della dispersione

abitativa che la caratterizzano, propone qui di seguito le proprie osservazioni sulle schede

ospedaliere di cui alla DGR n. 68/CR con particolare riferimento al profilo che si intende

attribuire all’OSPEDALE SAN MARTINO DI BELLUNO.

***

Per molti anni la Regione Veneto è riuscita a dare risposta all’80 per cento della casistica in

un ambito di riferimento provinciale. Oggi, così non è più per la popolazione della provincia

di Belluno, costretta ad appoggiarsi ad ospedali fuori provincia per trovare una serie di

necessarie specializzazioni a causa dell’affievolirsi di un ormai ineludibile e indispensabile

adeguato livello di tecnologia e competenza delle prestazioni ospedaliere.

***

Ora, le schede ospedaliere definiscono l’ospedale San Martino di Belluno Hub a valenza

provinciale, ma NON ne implementano i requisiti.

Lo scenario epidemiologico giustifica ampiamente un ospedale di valenza provinciale per la

cura di casi complessi sottesi a malattie cronicodegenerative quali le malattie cardiovascolari,

quelle oncologiche, i politraumi che necessitano di osservazione neurochirurgica, e altre

situazioni ancora.

A questo punto si pone la necessità di sostenere un modello che, oltre a garantire tutti i

servizi di base, assicuri ai Bellunesi (210 mila residenti oltre ai turisti) un sistema

assistenziale per acuti volto a dare risposte competenti e tecnologicamente adeguate alle reali

e prioritarie esigenze di salute.

Si tratta quindi di rivedere le schede dell’Ospedale San Martino per consentirgli di avere

valenza provinciale, agendo innanzitutto su cinque leve. Vale a dire:

Fondazione “Montagna e Europa” Arnaldo Colleselli - Belluno

pag. 2

confermando le apicalità esistenti di radioterapia e medicina nucleare,

incomprensibilmente assegnate al coordinamento dell’Azienda ULSS di Treviso,

nonché di dermatologia;

strutturando l’attività di neurochirurgia anch’essa coordinata da Treviso in modo da

renderla stabile e continuativa senza soggiacere a convenzioni, di durata temporanea,

oggetto di negoziazione fra le due Direzioni strategiche;

potenziando sia l’emodinamica interventistica con la garanzia del servizio

effettivamente nell’arco delle 24 ore sia l’assistenza oncologica in chiave

multidisciplinare favorendo la collaborazione diretta con l’IOV;

razionalizzando i servizi di ortopedia e neurologia al fine di dare la più ampia

garanzia di efficacia per quanto riguarda le patologie ad elevato impatto clinico,

adeguando la risposta sanitaria agli indicatori di eccellenza del Programma Nazionale

Esiti di AGENAS;

istituendo un servizio dedicato per le malattie neurodegenerative dell’anziano, in

ragione dell’età media della popolazione residente.

A prescindere dall’organizzazione policentrica a rete dell’Azienda ULSS 1, con i presidi

ospedalieri di Agordo e Pieve di Cadore, va rivisto e potenziato il numero dei posti letto

assegnato all’Ospedale San Martino.

Due “presidi ospedalieri di rete”, quali gli ospedali di Conegliano e Bassano del Grappa,

registrano un numero di posti letto superiore a Belluno: 336 posti letto Conegliano, 402 posti

letto Bassano contro i 312 di Belluno, che al 31.12.2015 ne perderà invece ben 75 rispetto

alla situazione effettiva al 31.12.2012 già ridimensionato rispetto alla DGR 751/2005.

Nonostante la dichiarata valenza provinciale, l’Ospedale San Martino risulta l’unico, in

ambito bellunese e anche comparativamente con le situazioni contermini, ad essere

fortemente penalizzato sia in termini di posti letto (- 75 sul 2012 e - 157 sulla DGR

751/2005) che di apicalità (- 3 sul 2012 e - 5 sulla DGR 751/2005).

Quanto sopra non appare affatto ridondante e anzi deve trovare adeguato sostegno finanziario,

dando da un lato piena attuazione alla previsione normativa dell’articolo 9 comma 3 del

Piano socio-sanitario e dall’altro lato correggendo le vistose incongruenze che la sottostante

tabella chiaramente evidenzia.

Fondazione “Montagna e Europa” Arnaldo Colleselli - Belluno

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Specialità Posti letto

2015

+ o – su 31.12.12

Apicalità

Cardiologia (emodinamica H24) 16 – 1 1

Dermatologia 2 – 4 –

Gastroenterologia 6 + 6 1

Geriatria 22 + 2 1

Malattie infettive 5 – 5 1

Medicina generale 30 – 22 1

Nefrologia 5 – 1 1

Neurologia 18 – 7 1

Oncologia 6 1

Pneumologia 12 – 8 1

Psichiatria 16 –

Radioterapia – TV

Chirurgia generale 22 – 6 1

Neurochirurgia 7 TV

Oculistica 3 – 4 1

Ortopedia 32 – 8 1

Otorinolaringoiatria 10 – 7 1

Urologia 17 – 7 1

Ostetricia e ginecologia 24 1

Patologia neonatale 4 –

Pediatria 8 – 6 1

Anestesia e rianimazione – 1

Terapia intensiva 10 – 5 –

Terapia intensiva cardiologica 9 –

Terapia intensiva neonatale 2 –

Accettazione e pronto soccorso – 1

Anatomia patologica – 1

Laboratorio analisi – 1

Medicina nucleare – TV

Medicina trasfusionale – 1

Microbiologia – TV

Radiologia – 1

Terapia del dolore – TV

Lungodegenza 10 – 8 –

Riabilitazione funzionale 16 + 16 1

Farmacia – 1

Direzione medica – 1

Totale 312 – 75 25

Fondazione “Montagna e Europa” Arnaldo Colleselli - Belluno

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È difficile infine pensare che un sistema assistenziale pur valido possa mantenersi adeguato

alla continua innovazione senza uno stretto rapporto con l’Università, rapporto che deve

basarsi su una convenzione stabile con l’Ospedale San Martino, che permetta l’interscambio

di persone ed esperienze e la partecipazione a pieno titolo della struttura ospedaliera bellunese

ai programmi di ricerca medica applicata.

Belluno-Venezia, 12 luglio 2013

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schede68cr

Da: Francesco Sperti <[email protected]>Inviato: domenica 7 luglio 2013 23:01A: schede68crCc: Francesco Sperti; Alessandro Galan; Giovanni ProsdocimoOggetto: Commento Schede Regionali OCULISTICA

Contr. completamento: CompletareStato contrassegno: Contrassegnato

All’attenzione della Va Commissione Consiglio Veneto.

Nelle Schede Ospedaliere delle Oculistiche dell’Ospedale di Mestre, dell’Azienda Sanitaria di Padova, dell’AOUI Verona, dell’Ospedale di Vicenza e dell’Ospedale di Treviso, compare una postilla volta a riconoscere le Strutture Complesse di Oculistica di tali Hubs come centro di riferimento anche per altre Strutture Semplici e Complesse di Oculistica di altre ULSS della stessa provincia o di provincia limitrofa.

La terminologia utilizzata “attività di diagnosi e trattamento delle Patologie Retiniche anche per altre ULSS”, è eccessivamente ampia e pertanto incomprensibile. Infatti:

1) “Diagnosi”. Qualsiasi visita oculistica, anche di I° livello, non può prescindere da una valutazione del fondo oculare per escludere Patologie Retiniche: se la diagnosi di queste Patologie Retiniche può essere fatta solo dagli Hubs regionali, tutte le altre Oculistiche non potranno erogare prestazione oculistiche come ad esempio eseguire l’esame del fundus nei pazienti diabetici, ipertesi, miopi, maculopatici etc.. Allo stato attuale le Strutture Complesse di Oculistica della Regione Veneto sono perfettamente in grado di diagnosticare tutte le Patologie Retiniche e si sono organizzate con percorsi diagnostici atti a ridurre il disagio dei pazienti ed i carichi di lavoro del proprio personale medico e paramedico. Alcune di queste Strutture Complesse hanno già ottenuto specifiche certificazioni (ad es per il trattamento del paziente maculopatico) ed altre, come quella di Belluno, sono in procinto di ottenerle.

2) “Trattamento”. Tutte le Strutture Complesse di Oculistica del Veneto sono in grado di trattare la quasi totalità delle Patologie Retiniche. Tra l’altro il trattamento delle Patologie Retiniche è un percorso lungo e articolato, con “interventi” e successive “visite di controllo” che impegnano notevolmente da un lato i pazienti ed i loro familiari e dall’altra i dirigenti medici oculisti. Pensare di accentrare solo in alcuni Ospedali tale processo, determinerà situazioni logistiche estremamente ed incomprensibilmente disagevoli (ad esempio un paziente di Sappada (BL) sarebbe costretto ad intraprendere un viaggio di circa 2 ore per recarsi a Treviso [+ 2 per il

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ritorno] e questo varie volte all’anno!); inoltre le Strutture Complesse di Oculistica degli Hubs non sono organizzate per ricevere una “marea” di nuovi pazienti e le liste di attesa si allungheranno con la possibilità, quasi certezza, di non essere tempestivi nei trattamenti. Ciò apre un capitolo medico-legale di ”danno in omissis” qualora la tempestività di un trattamento (possibile nella situazione attuale data l’ottima organizzazione e preparazione dei medici oculisti di tutte le Strutture Complesse di Oculistica della Regione Veneto) non possa essere attuata con la nuova organizzazione, recando un danno del paziente.

3) “Riabilitazione”. Inoltre vorrei ricordare che nel percorso di follow-up del paziente con Patologia Retinica, oltre alla diagnosi ed al trattamento deve essere individuato anche quello della riabilitazione, fondamentale nella gestione del paziente retinopatico, con l’allestimento di centri ipovisione. Tali centri ipovisione sono già presenti presso alcune Strutture Complesse non Hubs come ad esempio quelli, riconosciuti ufficialmente dalla regione, annessi alle unità operative di Padova “Centro S. Paolo” presso Struttura Complessa di Oculistica dell’Ospedale S. Antonio di Padova, della Struttura Complessa di Oculistica Ospedale di Conegliano e della Struttura Complessa di Oculistica dell’Ospedale di Belluno, ma a mia conoscenza non esistenti in tutte le strutture individuate come Hubs.

Spero che queste poche righe, sicuramente condivise da molti Direttori di Struttura Complessa di Oculistica non ubicate negli Hubs regionali, possano far comprendere l’incomprensibile disorganizzazione che si creerebbe qualora non fosse eliminata, o almeno modificata, la postilla di cui sopra.

Il trattamento di alcune Patologie Retiniche “di nicchia” potrebbe giovarsi della creazione di pochi Hubs altamente specializzati, soprattutto se coinvolgono attrezzature costose e sono indirizzati a pochi pazienti. Nell’Hub dovrebbe comunque essere eseguito solo l’intervento, mentre i successivi controlli dovranno essere eseguiti presso le Strutture di Oculistca dove il paziente è residente, sempre nell’intento di ridurre i disagi ai pazienti.

Ma certamente questo non è il caso di un generico “diagnosi e trattamento delle Patologie Retiniche”!

Distinti saluti

Francesco Sperti, Direttore Unità Complesso di Oculistica Ospedale Belluno

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PAGR N. 386

DGR n. 68/CR del 18/06/2013

OSSERVAZIONI ULSS 2 FELTRE

Adeguamento delle schede di dotazione ospedaliera delle strutture pubbliche e private accreditate, di cui

alla legge regionale n. 39/1993 e definizione delle schede di dotazione territoriale delle unità

organizzative dei servizi e delle strutture di ricovero intermedie. PSSR 2012 - 2016.

Luglio 2013

Segreteria: 32032 Feltre - Via Bagnols sur Cèze 3 - tel. 883731 fax 883018 e-mail: [email protected] - Web link: http://www.ulssfeltre.veneto.it/

OGGETTO: Osservazioni sulla DGRV 68/CR del 18 giugno 2013.

L’Esecutivo ha valutato oggi, 12 luglio, la proposta di deliberazione 68/CR ad oggetto:

”Adeguamento delle schede di dotazione ospedaliera delle strutture pubbliche e private accreditate, di cui alla L.R. 39/1993, e definizione delle schede di dotazione territoriale delle unità organizzative dei servizi e delle strutture di ricovero intermedie. PSSR 2012-2016£ trasmessa alla V^ Commissione Consiliare ed alla Conferenza Regionale permanente per la programmazione sanitaria e socio-sanitaria.

L’Esecutivo ha espresso un giudizio positivo per la conferma del ruolo, consistenza e

prospettive di sviluppo (vedi il nuovo Centro di riferimento gastroenterologia oncologica) delle dotazioni ospedaliere. Lo considera un riconoscimento dell’insostituibile ruolo dei presidi ospedalieri di Feltre e Lamon.

Questo risultato deriva anche dalla validità dell’operato della dirigenza dell’Ulss di riferimento che ha saputo sviluppare nel tempo servizi sanitari all’altezza delle richieste regionali per quanto concerne qualità, appropriatezza e sostenibilità.

Ricorda inoltre la continuità del rapporto con la Provincia di Trento che, in virtù del servizio reso al Comprensorio del Primiero, riconosce una specificità aggiuntiva connotata da questa collaborazione ultraregionale in capo all’Ulss di Feltre.

Proprio in funzione della specificità montana della nostra Ulss altrettanta attenzione deve

essere dedicata alla dotazione territoriale delle strutture intermedie ed alle forme associative dei medici. Questo anche in relazione alla volontà di accrescere il ruolo e la presenza dei servizi territoriali nella gestione delle nuove e crescenti domande di salute e di assistenza extraospedaliera.

Da questo punto di vista considera insufficiente la dotazione attribuita e ritiene

indispensabile prevedere per le più volte ribadite ragioni di conformazione orografica, dispersione territoriale e difficoltà di viabilità:

� almeno 3 Aggregazioni funzionali territoriali (AFT) � ulteriori 15 posti di Strutture di ricovero intermedie per rispondere adeguatamente

alle richieste territoriali ed alla distribuzione equilibrata di punti di erogazione di servizi non altrimenti sostituibili.

In attesa di poter esporre direttamente le nostre istanze è gradita l’occasione per porgere

distinti saluti.

Feltre 12 luglio 2013 Il Presidente della Conferenza dei Sindaci dell’Ulss n°2 di Felt re (Paolo Perenzin) Note68_CR.doc

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PAGR N. 386

DGR n. 68/CR del 18/06/2013

OSSERVAZIONI ULSS 3 BASSANO

Adeguamento delle schede di dotazione ospedaliera delle strutture pubbliche e private accreditate, di cui

alla legge regionale n. 39/1993 e definizione delle schede di dotazione territoriale delle unità

organizzative dei servizi e delle strutture di ricovero intermedie. PSSR 2012 - 2016.

Luglio 2013

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schede68cr

Da: [email protected]: giovedì 27 giugno 2013 14:23A: schede68crOggetto: SOPPRESSIONE DEL PRIMARIATO DI ANATOMIA PATOLOGICA OSPEDALE DI

BASSANO DEL GRAPPA

Priorità: Alta

Contr. completamento: CompletareStato contrassegno: Contrassegnato

Buongiorno! Sono Dalla Costa Massimo, segretario della S.C. di Anatomia ed Istologia Patologica dell'Ospedale di Bassano del Grappa. Pur consapevole della difficoltà nell'assegnazione delle risorse, credo che la soppressione del Primariato di Anatomia Patologica dell'ULSS di Bassano del Grappa non possa essere considerata una ottimizzazione nell'organizzazione aziendale. E' sicuramente giusto che si realizzi a pieno la collaborazione in "Area vasta" delle Strutture di Anatomia Patologica della Provincia di Vicenza per la razionalizzazione dei costi (la realizzazione di un unico centro a Santorso per l'effettuazione della parte tecnica dei pap-test è senz'altro un passo verso questa direzione), ma un Servizio come il nostro che esegue circa 35.000 esami all'anno e con una dotazione organica di 14 operatori "merita" un Direttore di Struttura. Inoltre, come ho letto da qualche parte in questi giorni: "Non stiamo parlando di un settore ospedaliero di secondaria importanza. Si tratta infatti della struttura meno “sensibile” al contatto diretto coi pazienti, che la gente comunemente associa ai soli esami autoptici ma che svolge in effetti una fondamentale e ben più ampia attività, che per oltre il 99% riguarda le analisi su campioni “vivi” di tessuti, svolgendo una funzione centrale nelle diagnosi e nelle decisioni terapeutiche per la maggioranza dei casi di malattie neoplastiche, degenerative e infiammatorie: e scusate se è poco." Cordiali saluti. Massimo Dalla Costa

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PAGR N. 386

DGR n. 68/CR del 18/06/2013

OSSERVAZIONI ULSS 4 ALTO VICENTINO

Adeguamento delle schede di dotazione ospedaliera delle strutture pubbliche e private accreditate, di cui

alla legge regionale n. 39/1993 e definizione delle schede di dotazione territoriale delle unità

organizzative dei servizi e delle strutture di ricovero intermedie. PSSR 2012 - 2016.

Luglio 2013

Osservazioni alla DGR 68 del 18 giugno 2013 Riabilitazione Il Piano socio sanitario regionale, a pagina 70 e 71, recita quanto segue: “La patologia in fase acuta o con riacutizzazione trova risposta in Ospedale, più in dettaglio la degenza riabilitativa si distingue in: - riabilitazione intensiva (cod. 56): diretta al recupero di disabilità importanti e complesse, modificabili e che prevedono un trattamento riabilitativo omnicomprensivo di almeno 3 ore giornaliere (comprende patologie specifiche ad esempio la riabilitazione post ictus, la neuroriabilitazione, la riabilitazione spinale); - riabilitazione estensiva (cod.60): è rivolta a pazienti con potenzialità di recupero funzionale che non possono giovarsi o sostenere un trattamento riabilitativo intensivo e che richiedono di essere ospedalizzati in quanto affetti da instabilità clinica. L’intervento deve essere inteso di almeno un’ora giornaliera. La programmazione regionale prevede di destinare alle attività riabilitative ospedaliere un numero di posti letto pari allo 0,5‰ abitanti, ridefinendone la distribuzione territoriale sulla base dei dati epidemiologici (in particolare vanno aumentati i posti letto di riabilitazione estensiva per consentire una tempestiva accoglienza dai reparti per acuti di pazienti non ancora in grado di sottoporsi ad un programma di riabilitazione intensiva).” Il numero di posti letto di riabilitazione ospedaliera previsti per l’ULSS 4 è nettamente inferiore rispetto alle ULSS limitrofe, (in un contesto provinciale già comunque penalizzato rispetto ad altre provincie della Regione). Posti letto di riabilitazione ospedaliera, previsti dalla DGR 68 del 18 giugno 2013: ULSS 3: n. 47 pl ULSS 4: n. 18 pl ULSS 5: n. 145 pl La situazione della riabilitazione ospedaliera nella ULSS n.4 Alto Vicentino è la seguente:

1. posti letto presenti nelle vecchie schede ospedaliere: a. n. 17 p.l. di rabilitazione intensiva (cod 56), afferenti alla UO complessa di recupero

e rieducazione funzionale; b. n. 9 p.l. di riabilitazione estensiva (cod 60), detta anche lungodegenza riabilitativa,

afferenti alla UO complessa di medicina; c. tot. posti letto riabilitativi ospedalieri: n. 26 (17+9). d. In realtà i pl cod 56, con il trasferimento all’Ospedale Unico, sono diventati n. 22

(tutti attivati). 2. le nuove schede ospedaliere prevedono solo 18 posti letto e tutti di cod 56, togliendo i posti

letto cod 60. Poiché questa scelta è in totale disaccordo con quanto previsto nel Piano socio sanitario regionale per la rete riabilitativa (vedi sopra) e con i bisogni della popolazione dell’Alto Vicentino, si propone quanto segue:

il mantenimento di tutti i posti letto riabilitativi ospedalieri attualmente attivi (n. 22 di riabilitazione intensiva cod 56 + n. 9 di riabilitazione estensiva cod 60: tot. 31 posti letto) unificati nell’UO complessa di recupero e rieducazione funzionale.

Si osserva inoltre che i posti letto aggiuntivi previsti dalle nuove schede ospedaliere presso il Presidio Ospedaliero di Lonigo potranno essere utilizzati, a nostro avviso, solo per pazienti stabilizzati e potranno quindi integrare, solo in questo senso, la rete riabilitativa a favore dei cittadini dell’ULSS 4. Il fabbisogno indicato di 31 posti letto, rappresenta quindi un valore minimo irrinunciabile. Per quanto riguarda la riabilitazione cardiologica, in linea con le tradizionali buone pratiche dell’ULSS 4 (vedi programma Cardio action), con quanto già previsto per le ULSS limitrofe e vista la necessità di accogliere pazienti post cardiochirurgici, riducendo in tal modo la mobilità extraregione, si richiede l’attivazione, presso la UO complessa di Cardiologia di n. 4 posti letto di riabilitazione cardiologica cod 56. In relazione all’utilizzo da parte dei nostri pazienti con gravi cerebro lesioni acquisite della rete riabilitativa provinciale (nella logica di hub and spoke con l’Ospedale di Vicenza), si rileva, con preoccupazione, che nelle schede ospedaliere previste per l’Ospedale di Vicenza non siano più previsti i posti letto di riabilitazione per le gravi cerebro lesioni acquisite (GCA), cod 28.02. Per quanto attiene infine i posti letto di strutture di ricovero intermedie, si rileva che il numero di posti letto che dovrà essere attivato, per ottenere i programmati 113, pari allo 1,2 per mille abitanti sopra i 42 anni, non è di 20 ma bensì di 28. All’interno di questa tipologia di assistenza residenziale opera il Centro di riabilitazione intensiva extra ospedaliero (centro ex art. 26) denominato “Villa Miari”, oggi utilizzato esclusivamente per pazienti provenienti da altre ULSS o da altre Regioni: si propone di aumentarne i posti letto da 10 a 20, destinandoli in parte anche a pazienti dell’ULSS 4. Colgo l’occasione per inviare distinti saluti. Il Direttore Generale F.to Avv. Daniela Carraro

CONFERENZA DEI SINDACI ULSS 4 “ALTO VICENTINO”

Largo Savoia 1 – 36040 VALDASTICO (VI) Tel. 0445/745003 int. 3 Fax 0445/745566 e-mail [email protected]

Audizione V Commissione Consiliare – Consiglio Regionale – 17 Luglio 2013

Considerazione preliminare a qualsiasi osservazione alle schede ospedaliere e, più in generale, al sistema sanitario dell’Alto Vicentino, non può che essere la constatazione di come l’Azienda Ulss 4 rappresenti la frontiera del processo di razionalizzazione ospedaliera. Ulss 4 oggi mantiene il più basso rapporto (2.24) posti letto/abitanti della regione, il più basso tasso di ospedalizzazione, come molti altri indicatori testimoni di un processo di razionalizzazione nell’Alto Vicentino concluso e, altrove, in questi termini, in alcuni territori non ancora avviato, in altri appena abbozzato. La credibilità della trasformazione del sistema sanitario regionale si rivela anzitutto, nella capacità di preservare le particolarità di quelle Aziende sanitarie che il PSSR ha assunto come modello, in primis proprio Ulss 4. La profonda razionalizzazione ospedaliera unita allo sviluppo della progettazione e sviluppo di risposte territoriali articolate costituisce il cuore del modello Alto Vicentino. Rimane da capire, ed è la prima domanda che consegniamo ai lavori della V Commissione, se questo ruolo di modello ed anche di apripista trovi la sua riconoscenza o finisca perfino per essere penalizzato rispetto allo sviluppo dell’intero sistema sanitario. La domanda, non è impertinente, ed attiene l’evoluzione del sistema sanitario veneto che non può che far riferimento alle esperienze già avviate di sviluppo territoriale. Per l’Alto Vicentino fa riferimento il Piano di riorganizzazione del sistema socio-sanitario dell’Alto Vicentino adottato sul finire del 2008 dall’allora Direttore Generale Domenico Mantoan, che prevedeva medicine di gruppo integrate, ospedale di comunità, punti di primo intervento, promozione della salute, palliazione secondo criteri che hanno fatto da embrione al Piano Socio Sanitario Regionale approvato successivamente. Proprio lo stesso Piano di riorganizzazione adottato dalla Ulss, ha predisposto negli ex presidi ospedalieri l’organizzazione di risposte territoriali, alcune delle quali, i due ospedali di comunità, oggi sostanzialmente smentite dall’indicazione di pag. 7 dell’allegato G della Dgr in oggetto, che contrasta la Dgr 588/2009 di riferimento per il Piano allora adottato e al quale chiediamo pronto rimedio. Vi è infatti l’esigenza di assicurare la piena autonomia alla programmazione locale (peraltro da tempo già avvenuta) di individuare l’ubicazione delle strutture intermedie, come l’attivazione delle risposte territoriali. Indubbiamente riteniamo debbano essere lasciate alle relazioni tra Aziende e Conferenze le responsabilità di attuazione della programmazione regionale. Troppe volte la programmazione regionale non lascia spazio al principio della responsabilizzazione dei territori senza nemmeno darsi il tempo di riconoscere quali aree da tempo hanno sviluppato anche per conto della Regione Veneto un modello territoriale di riferimento. La programmazione delle schede dovrebbe anzitutto risolvere una considerazione banale, attualissima, secondo cui la mancata razionalizzazione ospedaliera in alcune Aziende penalizza in altre, dove impellente, l’attivazione di risposte territoriali. La riduzione di 1227 posti letto ospedalieri per l’attivazione di 1263 posti letto per strutture intermedie territoriali, dovrebbe affrontare finalmente nella nostra Regione il riequilibrio della dotazioni di posti letto. E’ sin troppo evidente che l’ubicazione dei posti letto per strutture intermedie dovrebbe avvenire proprio in quei territori che hanno la minor ospedalizzazione e il minor numero di posti letto ospedalieri per abitante. Non può pertanto essere accettata la dotazione indicata di posti letto per strutture di ricovero intermedie per il nostro territorio. Riteniamo che, tenuto conto certamente della diversa situazione delle Aziende che ricomprendono il servizio di ospedali di rete, la conversione prevista di un tale numero di posti letto ospedalieri in posti letto per strutture intermedie debba

rappresentare la vera occasione per riequilibrare la somma di posti letti presenti nei diversi territori del Veneto. Così non è nella Dgr 68/Cr che mantiene sproporzioni evidenti nella dotazione ospedale-territorio nelle aree del Veneto. Tale sproporzione permane fortemente penalizzante per l’Alto Vicentino ed alla V Commissione chiediamo di porvi finalmente rimedio. Serve quindi coraggio da parte della V Commissione regionale, come di tutta la politica regionale di determinare attraverso un miglioramento, forse in alcuni casi anche lo stravolgimento delle schede, questo definitivo riequilibrio. Fondamentale è poi la questione delle risorse. Non dimentichiamo che stiamo parlando di una delle Aziende più penalizzate dall’impatto del project financing che incide per almeno 20 mln € sulla situazione di bilancio aziendale. Tale situazione, documentata da più documenti inviati alla Regione Veneto e perennemente in attesa del fondino regionale, riteniamo possa dar luogo perlomeno a deroghe del personale, ad apicalità innovative, alla possibilità di articolare il territorio come programmato, al di fuori della risposta ospedaliera. Una rapida comparazione con le Ulss contermini, non sede di ospedale hub e simili per popolazione residente, dimostra come Ulss 4 conserva molti posti letto in meno (Ulss 3, 515 posti letto complessivi, Ulss 4, 444 posti letto complessivi , Ulss 5. 548 posti letto complessivi). Come detto Ulss 4 ha il tasso di occupazione posti letto per abitanti più basso del Veneto (2,24) rispetto ad obiettivi di piano molto più alti (3,5 posti letto per mille abitanti, di 0,5 per riabilitazione). L’allineamento alla programmazione regionale impone l’incremento di posti letto con contestuale riconoscimento delle risorse necessarie per la loro attivazione (personale, farmaci, presidi, etc..). Sempre nel confronto con Ulss limitrofe, si evince che Ulss 4, sono state riconosciute un numero inferiore di apicalità ospedaliere, con alcune palesi contraddizioni rispetto alla programmazione regionale (vedi il mantenimento della doppia apicalità per la medesima specialità presso Ulss 5), ma è rimasto anche inalterato il numero di apicalità complessive non ospedaliere previste dalla Dgr 975 del 18 giugno 2013 che non può essere trattata separatamente dalla Dgr 68/Cr. In tal modo, nuovamente non si registra una compensazione territoriale del minor numero di apicalità ospedaliere (Ulss 3, 25 primari ospedaliere, Ulss 4, 22 primari ospedalieri, Ulss 5, 24 primari di cui 2 per Ostetricia). Ancora una volta ed è l’aspetto più preoccupante, anche in termini generali, la razionalizzazione ospedaliera non libera risorse in termini di apicalità per il territorio. Si ravvisa pertanto la necessità di attuare nei confronti di Ulss 4 una politica di compensazione rispetto al basso numero di posti letto (le nuove schede eliminano 2 apicalità ospedaliere: Malattie Infettive e Terapia Antalgica), aumentando il numero delle apicalità territoriali di almeno 2 unità e avendo attenzione a garantire le necessarie risorse (personale, farmaci etc..). Si rammenta solo a beneficio della V Commisione per onestà della riflessione, come il confronto risulta ancora più impietoso sia sulle apicalità ospedaliere, previste dalla Dgr 68/Cr, sia sulle apicalità territoriali o aziendali, previste dalla Dgr 975, se assume dimensioni regionali. Le stesse schede ospedaliere mostrano poi notevoli anomalie sul tema di cardiologia ed emodinamica. Il nunero di posti letto previsti per Ulss 4 risulta essere anch’esso inferiore a quello delle Ulss limitrofe. L’invarianza dei posti letto, peraltro già inferiori alle Ulss limitrofe, pertanto non è coerente con le funzioni di Hub che l’ospedale unico dell’Alto Vicentino è chiamato a svolgere dalla stessa programmazione ospedaliera nei confronti dei territori limitrofi. La cardiologia, nonostante il basso numero dei posti letto rispetto alle Ulss limitrofe, è chiamata a garantire infatti l’attività di emodinamica anche per Ulss 5 Ovest Vicentino. L’espletamento di tale attività impone l’incremento di posti letto con contestuale riconoscimento delle risorse necessarie per la loro attivazione (personale, farmaci, presidi etc..). Il confronto dei posti letto di cardiologia è di nuovo penalizzante (Ulss 3, 16 posti letto di cardiologia, 12 posti letto di UCIC-unità cure intensive cardiologiche, 8 posti letto di riabilitazione cardiologica, Ulss 4, 16 posti letto di cardiologia, 6 posti letto di UCIC, Ulss 5, 20 posti di cardiologia, 4 posti letto di UCIC). Si osserva peraltro che l’emodinamica dell’Ulss 4 non è riconosciuta come Unità Operativa Semplice a valenza dipartimentale. Il numero di posti letto di riabilitazione ospedaliera previsti per Ulss 4 è nettamente inferiore rispetto alle Ulss limitrofe, in un contesto provinciale già comunque fortemente penalizzato rispetto ad altre province della Regione. La programmazione regionale prevede di destinare alle attività riabilitative ospedaliere un numero di posti letto pari allo 0,5 per mille di abitanti ridefinendo la distribuzione territoriale sulla base di dati epidemiologici. In particolare vanno aumentati i posti letto di riabilitazione estensiva per consentire una tempestiva accoglienza dei reparti per acuti di pazienti non ancora in grado di sottoporsi ad un programma di riabilitazione intensiva. Qui tutto siamo tranne che in una situazione di equa distribuzione territoriale.

La Dgr 68/Cr inspiegabilmente prevede una distribuzione difforme di posti letto di riabilitazione (Ulss 3, 47 posti letto, Ulss 4, 18 posti letto, Ulss 5, 145 posti letto): Tale scelta è pertanto in totale disaccordo con quanto previsto dal Piano socio sanitario regionale per la rete riabilitativa e con i bisogni della popolazione dell’Alto Vicentino. La patologia in fase acuta, meglio la degenza riabilitativa intensiva o estensiva, richiede a pazienti di essere ospedalizzati in quanto affetti da instabilità clinica. La situazione della riabilitazione ospedaliera dell’Ulss 4 Alto Vicentino è oggi la seguente: 17 posti letto di riabilitazione intensiva (cod. 56) afferenti all’UO Complessa di recupero e rieducazione funzionale, 9 posti letto di riabilitazione estensiva (cod. 60), detta anche lungodegenza riabilitativa, afferenti alla UO complessa di medicina per un totale di 26 posti riabilitativi ospedalieri. In realtà i posti letto di riabilitazioni intensiva sono divenuti oggi 22, tutti già attivati. Le nuove schede prevedono oggi solo n. 18 posti letto di riabilitazione intensiva, togliendo di fatto tutti i residui posti letto di riabilitazione estensiva (cod. 60). Si richiede pertanto il mantenimento di tutti i posti letto riabilitativi ospedalieri attualmente attivi (22 posti letto di riabilitazione intensiva e 9 posti letto di riabilitazione estensiva) unificandoli utti presso l’UO complessa di recupero e rieducazione funzionale. Si osserva inoltre che i posti letto aggiuntivi previsti nelle nuove schede ospedaliere presso il Presidio ospedaliero di Lonigo (assolutamente sproporzionati e periferici, utilizzabili pariteticamente in potenza a pieno titolo da tutti i cittadini della provincia solo in una dinamica di area vasta) potranno essere utilizzati, a nostro avviso, solo per pazienti stabilizzati e potranno quindi integrare, solo in questo senso, la rete riabilitativa a favore dei cittadini dell’Ulss 4. Il fabbisogno indicato in 31 posti letto rappresenta quindi un valore minimo irrinunciabile. Per quanto riguarda la riabilitazione cardiologica si richiede, in linea con le buone pratiche aziendali e con quanto già previsto per le Ulss limitrofe, riducendo la mobilità extraregione, si richiede l’attivazione, presso l’UO Complessa di Cardiologia di 4 posti letto di riabilitazione cardiologica cod. 56. In relazione alll’utilizzo da parte dei pazienti dell’Alto Vicentino con gravi cerebro lesioni acquisite, si rileva con preoccupazione, che nelle schede ospedaliere previste per l’Ospedale di Vicenza non siano più previsti i posti letto di riabilitazione per le gravi verebro lesioni acquisite (GCA) cod. 28.02. Per quanto attiene infine i posti letto di strutture di ricovero intermedie, si rileva che il numero di posti letto che dovrà essere attivato, per ottenere i programmati 113, pari allo 1,2 per mille abitanti sopra i 42 anni, non è di 20 ma di 28 posti. All’interno di questa tipologia di assistenza residenziale opera il Centro di Riabilitazione intensiva extra ospedaliera di Villa Miari a Santorso, oggi utilizzato esclusivamente per pazienti provenienti da altre Ulss o da altre Regioni. Si propone pertanto di aumentare i posti letto da 10 a 20, destinandoli in parte anche a pazienti di Ulss 4. Infine, al termine di queste osservazioni puntuali, la Conferenza dei Sindaci Ulss 4, vuol esprimere la piena preoccupazione di salvaguardia di un modello, che l’Alto Vicentino ha anticipato, che fa da riferimento per il Piano Socio Sanitario Regionale. Siamo convinti come solo implementando le risorse umane, professionali anche in termini di apicalità sia possibile proseguire lo sforzo di una piena integrazione tra la specializzazione dell’ospedale per acuti con minori posti letto e la cura della cronicità affidata al territorio. Nel trattare le sorti della nostra Azienda siamo convinti la Regione è di fronte al bivio di dare pieno riconoscimento e risorse all’esempio che più fa da modello di applicazione e attuazione del Piano Socio Sanitario stesso. Trattare le questioni che pone il modello Alto Vicentino, significa trattare le questioni del modello stesso del Pssr su cui la stessa Regione Veneto ha con la sua approvazione scommesso. E non vogliamo pensare che la programmazione regionale, dopo aver imperniato anche sull’esperienza del nostro territorio i suoi obiettivi, finisca per contraddirli. Infine si riprende, sulla base delle esperienze delle nostre medicine di gruppo, l’esigenza che la Regione prosegua nel risolvere la grande questione del contratto di esercizio per la medicina di gruppo integrata. Al fine di implementare le risposte territoriali ed ai fini della piena credibilità dello sviluppo territoriale, le medicine di gruppo integrate devono tutte assicurare tutti quei servizi, obiettivi previsti dalla Dgr 953 del 18.06.2013. Il contratto di esercizio allegato alla Dgr citata deve costituire la base minima su cui negoziare: gli

obiettivi riguardano infatti la prevenzione, l’assistenza ai cronici, l’informatizzazione, l’accessibilità, l’appropriatezza, e di conseguenza la piena sostenibilità del sistema. L’obiettivo del miglioramento tangibile del servizio territoriale per l’assistito diviene pertanto, la questione più importante, su cui si misurerà la capacità della Regione di progettare il futuro dell’assistenza sanitaria, secondo una presa in carico globale della persona, dalla prevenzione alla palliazione. La Conferenza auspica che l’implementazione dei servizi muova a partire dalla piena acquisizione dei contenuti della Dgr 953 citata, senza arretramenti rispetto al modello di servizi ed obiettivi indicato. Il Presidente della Conferenza Ulss 4

Alberto Toldo

Valdastico, 18 Luglio 2013

PROPOSTA DI INTEGRAZIONE UO SEMPLICI DIPARTIMENTALI DI

PSICOLOGIA OSPEDALIERA IN OSPEDALI HUB REGIONE VENETO.

Nel recente PRSS della Regione Veneto, relativamente alla umanizzazione

dell’assistenza, è previsto di “sviluppare un’attività di psicologia clinica ospedaliera

all’interno dei presidi ospedalieri…..”, mentre nelle proposte delle schede regionali

ospedaliere si nota l’istituzione di una sola UO Semplice Dipartimentale

nell’Ospedale Sant’Orsola dell’ULSS n. 4 - Alto Vicentino in tutto il Veneto.

Considerato che esistono da diversi anni attività e strutture semplici in Ospedali ora

Hub, quali Verona, Vicenza, Treviso, Mestre, con la presenza di psicologi strutturati

e non, ed in relazione all’espressa volontà della Regione Veneto di sviluppare le

attività psicologiche in ambito ospedaliero, si fa presente la necessità di implementare

le stesse secondo indicazione del PRSS e di omogeneizzare a livello strutturale tali

servizi in tutto il territorio Regionale.

In relazione a quanto sopra esposto,

si propone

l’istituzione di una UO Semplice Dipartimentale presso la Direzione medica

almeno in ogni ospedale definito Hub, nel quale sono previste tutte le specialità

mediche che richiedono, secondo le linee guida internazionali, un importante

integrazione con l’attività psicologica ospedaliera.

Si ritiene che tale proposta costituisca una condizione indispensabile per migliorare la

qualità assistenziale dei nostri utenti, dei caregivers, ma anche il benessere psicofisico

del personale sanitario e non, in conformità alle funzioni previste nel PRSS per le UO

di Psicologia Ospedaliera

Dott. Cracco, ULSS 4

1

schede68cr

Da: bortolo martini <[email protected]>Inviato: venerdì 5 luglio 2013 07:45A: schede68crOggetto: Schede Regionali. Cardiologia Alto Vicentino

Contr. completamento: CompletareStato contrassegno: Contrassegnato

Egr. Consiglieri Una Cardiologia moderna ed efficiente deve poter contare su: -numero adeguato di posti letto per pazienti acuti e subacuti con cardiopatia ischemica acuta,scompenso grave, aritmie iper-ipocinetiche minacciose, trasferito dalle cardiochirurgie dopo intervento e con problematiche serie. Il numero di letti necessario può essere desunto dai datiepidemiologici di cui sia l’ULSS che la regione ampiamente dispongono. -Adeguato numero di operatori ed adeguata dotazione strumentale e logistica che consentano le seguenti prestazioni: 1)Assistenza al paziente acuto (monitoraggio non invasivo ed invasivo, respirazione assistita,contropulsazione aortica ed eventualmente altri presi di assistenza circolatoria, elettrostimolazionetemporanea, ultrafiltrazione) 2)Assistenza al paziente subacuto in particolare ai pazienti cardio-operati che non necessitano di “riabilitazione” come da qualche parte soprattutto privata, si continua a far credere, ma diassistenza semiintensiva importante per i sempre presenti problemi di scompenso,anemizzazione, infezione, aritmie. 3)Emodinamica diagnostica ed invasiva 4)Elettrostimolazione (PM, ICD, ICD bi-ventricolari, loop recorders e controllo PM anche tramitehome monitoring 5)Aritmologia diagnostica ed interventistica (almeno tre giorni la settimana) 6)RMN cardiaca ed angioTAC cardiaca-coronarica 7)Laboratori di diagnostica cardiologica non invasiva (Eco, Holter, Cicloergometro ecc), conpersonale sia Medico che tecnico (Sonographers) 8)Ambulatori per esterni- interni, ed in particolare ambulatorio dedicato allo scompenso. 9)Cardiologia preventiva e riabilitativa esclusivamente ambulatoriale 10)Cardiologia Pediatrica 11)Cardiologia dello Sport Le nuove schede regionali vedono l’ULSS 4 all’ultimo posto come numero di posti letto per abitanti (senza considerare che attualmente il numero di posti letto realmente attivati è ancoraminore). Per quanto riguarda la Cardiologia che attualmente dispone di 6 letti di UCIC, 6 letti di post-intensiva (teoricamente internistici, ma sempre e solo occupati da cardiopatici) e di 15 letti in areaMedica in cui vengono impropriamente ricoverati spesso pazienti subacuti (in cui vengonoprevalentemente ricoverati pazienti operati con gravi problematiche), sono previsti dalle nuove schede 6 posti letto per acuti e 16 per subacuti o altri. Viene inoltre prevista una EmodinamicaH24 che operi anche per l’ULSS 5. Non è fatta menzione di alcun letto di riabilitazione almeno per i post-operati, fortemente voluta dal precedente Direttore Generale, Dr Mantoan, che ha consentito a questa ULSS risparmi a 6 cifre. La riabilitazione del post-operato consiste in una fase postopertaoria degenziale ad intensità subacuta e gestita in modo ottimale da Cardiologi efisioterapista e da una fase ambulatoriale successiva gestita da una equipe non Medica con

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supervisione di un Cardiologo. Tale modello organizzativo, adottato dalla Società Europea diCardiologia, si è dimiostrato il migliore applicato finora sia in termini qualitativi che di gestione economica, ben superiore ai modelli degenziali su cui ancora si insiste. Dimenticare nelle nuoveschede questa realtà consolidata è un errore organizzativo ed una mancata approvazione di unamodalità operativa efficiente ed efficace e ben consolidata. Tale dotazione di letti Cardiologici è già di base chiaramente penalizzante rispetto alle ULSS vicine con meno abitanti. Considerato poi che l’emodinamica dell’ULSS 4 dovrebbe funzionare H24 e da Hub per l’ULSS 5 con un raddoppio delle attuali indagini, e considerato anche che è necessario riprendere l’attività di Aritmologia interventistica, potenziare la Risonanza Magnetica Cardiaca la situazione è potenzialmente e praticamente ingestibile senza risorse umane e logistiche aggiuntive. Si propone con la presente di aumentare almeno ad 10 i letti per acuti (per garantire l'assistenza ai pazienti acuti dell'ULSS 5) e di mantenere ed ufficializzare 10 letti di riabilitazione cardiologica per i pazienti operati o convalescenti da infaro miocardico complicato con osservanza -- Bortolo Martini Direttore Unità Operativa di Cardiologia ULSS 4 Alto Vicentino via Boldrini 1 36016 Thiene (VI), Italia

CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO

Quinta Commissione consiliare

PAGR N. 386

DGR n. 68/CR del 18/06/2013

OSSERVAZIONI ULSS 5 OVEST VICENTINO

Adeguamento delle schede di dotazione ospedaliera delle strutture pubbliche e private accreditate, di cui

alla legge regionale n. 39/1993 e definizione delle schede di dotazione territoriale delle unità

organizzative dei servizi e delle strutture di ricovero intermedie. PSSR 2012 - 2016.

Luglio 2013

Oggetto: Osservazioni “Schede Ospedaliere e Territoriali” – DGR n. 68/CR 18.06.2013 Con riferimento in particolare all'allegato G alla dgr n. 68/CR del 18 giugno 2013, relativo

alle dotazione territoriale di strutture di ricovero intermedie per ciascuna Ulss, si chiede di

considerare i cinque posti letto afferenti al Centro di Riferimento per l'Invecchiamento

Cerebrale al di fuori del novero dei posti letto da attivare presso l'Ulss n. 5 Ovest

Vicentino.

Tale richiesta è motivata dalla valenza provinciale assegnata agli stessi posti dalla

Regione, che con DGR n. 1697 del 5 giugno 2007 ha proposto la creazione di una unità

decentrata del CRIC con tale valenza.