PAGINA SEI grande potere delle parole · grande potere delle parole ... le parole vengono vendute...

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PAGINA SEI grande potere delle parole Capita di non riuscire a spiegarsi, specie a chi sta imparando una lingua nuova. Come i bambini stranieri, spesso in difficoltà P rovate a immaginare un mondo dove le parole vengono vendute un tanto al chilo, proprio come le verdure. Ci sarebbero parole economiche.che tutti possono permettersi, e altre costosissime che solo i più ricchi possono acquistare. In realtà, per fortuna, non è così. Capita però che qualche bambino, meno fortunato, non conosca le parole giuste per spiegare quello di cui ha bisogno, per chiedere aiuto in un momento di difficoltà o per raccontare i propri desideri. Per esempio i bambini stranieri Questo l'ho scritto io C i sono l'Editore,il Narratore, l'Illustratore e il Tipografo. Sono i volontari del laboratorio di scrittura creativa (gratuito) organizzato a Milano da Terre di Mezzo che accoglieranno i piccoli ospiti e li guideranno, passo dopo passo, verso la creazione di un vero libro. In un primo momento si lavorerà in gruppo: attraverso proposte e votazioni, i piccoli partecipanti decideranno i personaggi del racconto, l'incipit e lo sviluppo della storia. Poi, ciascuno scriverà il finale. Insomma: si entra nel laboratorio con una storia, si esce con un vero libro nello zaino. Il primo appuntamento sarà sabato 20 novembre presso l'Anfiteatro Martesana di Milano. che faticano a parlare in italiano; o chi legge poco e usa sempre le stesse parole quando scrive un tema, non riesce a inventare belle storie e non è capace di raccontare quello che vorrebbe fare da grande. Eppure tutti bambini hanno una storia da raccontare, anche quelli che nei temi prendono sempre brutti voti: devono solo avere gli strumenti adatti a tirare fuori le loro potenzialità. Ne sono convinti alcuni grandi scrittori americani, inglesi e irlandesi che hanno fondato tanti laboratori in giro per il mondo: luoghi dove trasmettono ai bambini un po' della loro passione per il magico mondo delle parole, sull'arte di mescolarle tra loro e dare vita ai sogni. Un'idea che è stata raccolta anche in Italia e che viene portata avanti da un gruppo di volontari milanesi che vestono i panni dell'Editore, del Narratore, del Tipografo e dell'Illustratore. «La scrittura e la possibilità di esprimersi sono un diritto di tutti i bambini», spiegano i volontari. Il loro obiettivo: far amare i libri, le parole, la lettura. Indipendentemente dal livello culturale di partenza, dalla nazionalità o dalla lingua che si parla. Perché, come diceva tanti anni fa un coraggioso insegnante, don Lorenzo Milani: «Ogni parola in più che imparate oggi, è un calcio in meno che prenderete domani». Vocabolario in vendita C ^ è un paese dove le persone parlano poco. Dove, per poter pronunciare le parole, bisogna prima comprarle in negozio e inghiottirle. Quelle più importanti, però, costano molto e non tutti possono permettersele. Il piccolo Philéas, per esempio, è innamorato di Cybelle e vorrebbe dirle «Ti amo» ma non ha abbastanza soldi nel salvadanaio.Al contrario, il ricchissimo e spavaldo Oscar ha tutti i soldi che gli servono per acquistare la costosa frase: «Ci sposeremo». Chi dei due riuscirà a conquistare il cuore di Cybelle? La risposta la trovate nel libro illustrato «La grande fabbrica delle parole» pubblicato per la prima volta in Belgio e che è stato tradotto in tedesco, inglese, catalano, portoghese. E persino in cinese e coreano. Perché il potere delle parole non conosce frontiere.

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grande potere delle parole

Capita di non riuscire a spiegarsi, specie a chi sta imparandouna lingua nuova. Come i bambini stranieri, spesso in difficoltà

Provate a immaginare un mondo dovele parole vengono vendute un tanto

al chilo, proprio come le verdure. Cisarebbero parole economiche.che tuttipossono permettersi, e altre costosissimeche solo i più ricchi possono acquistare.In realtà, per fortuna, non è così. Capitaperò che qualche bambino, menofortunato, non conosca le parole giusteper spiegare quello di cui ha bisogno, perchiedere aiuto in un momento didifficoltà o per raccontare i propridesideri. Per esempio i bambini stranieri

Questo l'ho scritto ioC i sono l'Editore,il Narratore,

l'Illustratore e il Tipografo. Sono ivolontari del laboratorio di scritturacreativa (gratuito) organizzato a Milanoda Terre di Mezzo che accoglieranno ipiccoli ospiti e li guideranno, passodopo passo, verso la creazione di unvero libro. In un primo momento silavorerà in gruppo: attraverso propostee votazioni, i piccoli partecipantidecideranno i personaggi del racconto,l'incipit e lo sviluppo della storia. Poi,ciascuno scriverà il finale. Insomma: sientra nel laboratorio con una storia, siesce con un vero libro nello zaino. Ilprimo appuntamento sarà sabato 20novembre presso l'AnfiteatroMartesana di Milano.

che faticano a parlare in italiano; o chilegge poco e usa sempre le stesseparole quando scrive un tema, nonriesce a inventare belle storie e non ècapace di raccontare quello chevorrebbe fare da grande. Eppure tuttibambini hanno una storia daraccontare, anche quelli che nei temiprendono sempre brutti voti: devonosolo avere gli strumenti adatti a tirarefuori le loro potenzialità. Ne sonoconvinti alcuni grandi scrittoriamericani, inglesi e irlandesi che hannofondato tanti laboratori in giro per ilmondo: luoghi dove trasmettono aibambini un po' della loro passione peril magico mondo delle parole, sull'artedi mescolarle tra loro e dare vita aisogni. Un'idea che è stata raccoltaanche in Italia e che viene portataavanti da un gruppo di volontarimilanesi che vestono i pannidell'Editore, del Narratore, delTipografo e dell'Illustratore. «Lascrittura e la possibilità di esprimersisono un diritto di tutti i bambini»,spiegano i volontari. Il loro obiettivo:far amare i libri, le parole, la lettura.Indipendentemente dal livelloculturale di partenza, dalla nazionalitào dalla lingua che si parla. Perché,come diceva tanti anni fa uncoraggioso insegnante, don LorenzoMilani: «Ogni parola in più cheimparate oggi, è un calcio in meno cheprenderete domani».

Vocabolarioin venditaC ^ è un paese dove

le personeparlano poco. Dove, perpoter pronunciare leparole, bisogna primacomprarle in negozio einghiottirle. Quelle piùimportanti, però, costanomolto e non tuttipossono permettersele. Ilpiccolo Philéas, peresempio, è innamorato diCybelle e vorrebbe dirle«Ti amo» ma non haabbastanza soldi nelsalvadanaio. Al contrario,il ricchissimo e spavaldoOscar ha tutti i soldi chegli servono peracquistare la costosafrase: «Ci sposeremo».Chi dei due riuscirà aconquistare il cuore diCybelle? La risposta latrovate nel libro illustrato«La grande fabbrica delleparole» pubblicato per laprima volta in Belgio eche è stato tradotto intedesco, inglese, catalano,portoghese. E persino incinese e coreano. Perchéil potere delle parole nonconosce frontiere.