PAGINA 2 IL PICCOLO PRINCIPE, ANNO II N. 2 DICEMBRE 2015 · Elisa Chiara ha letto agli allievi...

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CONVITTO NAZIONALE “PRINCIPE DI NAPOLI” E SCUOLE ANNESSE

C o n t a t t i C e n t r a l i n o : 0 7 5 8 1 2 5 0 7 —- 0 7 5 8 1 6 8

S e g r e t e r i a D i d a t t i c a : 0 7 5 8 1 2 7 1 3 F a x : 0 7 5 8 1 9 8 7 5 6 E m a i l : i n f o @ c o n v i t t o a s s i s i . I t

In copertina, abbiamo scelto di inserire una foto dello striscione realizzato da alcuni studenti del nostro Liceo, come segno di solidarietà verso le vittime degli attentati di Parigi del 14 Novembre scorso. Le scritte presenti nello striscione so-no frammenti tratti dalla commovente lettera che Antoine Leiris ha pubblicato sul suo profilo facebook a seguito della morte della moglie, uccisa dai terroristi islamici. Un breve testo denso di significato (che qui riportiamo nella versione integrale tradotta), da cui trapela un forte senso di speranza verso l’umanità un messaggio più forte delle bombe, più forte degli attentati, più forte della morte.

La Redazione

"Venerdì sera avete rubato la vita di una persona eccezionale, l’amore della mia vita, la madre di mio figlio. Eppure non avrete il mio odio. Non so chi siete e non voglio neanche saperlo. Voi siete anime morte. Se questo Dio per il quale uccidete ciecamente ci ha fatti a sua immagine, ogni pallottola nel corpo di mia moglie sarà stata una ferita nel suo cuore. Perciò non vi farò il regalo di odiarvi. Sarebbe cedere alla stessa ignoranza che ha fatto di voi quello che siete. Voi vo-lete che io abbia paura, che guardi i miei concittadini con diffidenza, che sacrifi-chi la mia libertà per la sicurezza. Ma la vostra è una battaglia persa. L’ho vista stamattina. Finalmente, dopo notti e giorni d’attesa. Era tanto bella come quando è uscita venerdì sera, tanto bella come quando mi innamorai per-dutamente di lei più di 12 anni fa. Ovviamente sono devastato dal dolore, vi concedo questa piccola vittoria, ma sarà di corta durata. So che lei accompa-gnerà i nostri giorni e che ci ritroveremo in quel paradiso di anime libere nel quale voi non entrerete mai. Siamo rimasti in due, mio figlio e io, ma siamo più forti di tutti gli eserciti del mondo. Non ho altro tempo da dedicarvi, devo an-dare da Melvil che si risveglia dal suo pisolino. Ha appena 17 mesi e farà me-renda come ogni giorno e poi giocheremo insieme, come ogni giorno, e per tutta la sua vita questo petit garçon vi farà l’affronto di essere libero e felice. Perché no, voi non avrete mai nemmeno il suo odio".

Antoine Leiris

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Per comprendere fino in fondo gli eventi recentemente av-venuti a Parigi si deve capire il fine che i terroristi stavano perseguendo ; sono stati attaccati: un teatro, uno stadio nel cuore della capitale francese ed in successione ci sono state svariate sparatorie nei dintorni di quest’ultimo. Il loro in-tento era di creare terrore ed il risultato dal loro punto di vista è stato più che soddisfacente , grazie ai mass media la notizia degli attentati è circolata in tutta Europa nel giro di pochi minuti, il terrore e la paura sono entrati nelle case dei cittadini francesi e di tutta la comunità europea. Nei giorni successivi agli eventi ci sono stati molti interventi da parte dei capi di stato delle varie potenze europee e mondiali per cercare di arginare la preoc-cupazione che stava dilagando in tutto il mondo. Tutti sapevano che il “nemico” è alle porte , la paura si sta diffondendo ancora a macchia d’olio e nulla se non il tempo può ricucire le profonde ferite sia fisiche che psicologiche lasciate scoperte. Quando una per-sona è presa dal panico può accadere che il pensiero e la ragione vengano messi in se-condo piano rispetto all'esigenza di sopravvivenza, così dalla paura nascono l’odio, il razzismo e la discriminazione verso persone con credenze religiose diverse dalla propria. Così i primi ministri di tutta l’UE invece di tentare una strategia comune hanno agito ognuno secondo il metodo che sembrava più opportuno ; la Francia ha bombardato Raqqa, la presunta capitale dello stato islamico, i paesi sulle coste ioniche hanno chiuso le frontiere e innalzato muri e infine pochi giorni dopo un aereo russo è stato abbattuto dentro confini della Turchia che si era dichiarata alleata francese. Nel frattempo grazie

ai social i jihadisti con alcuni video hanno rivendicato la stra-ge parigina. Ora i paesi occidentali ora si trovano nella sco-moda posizione di dover necessariamente collaborare pur avendo idee ed intenzioni diverse, tutto per il semplice fatto di non saper trovare un accordo , un punto comune per il bene di tutti. Mentre i nostri politici bisticciano tra di loro noi rimaniamo muti spettatori davanti alle violenze dell’Isis , ma è questo il punto dove tutti noi sbagliamo, il popolo de-ve far sentire la propria voce e ricordare che mentre i nostri “eletti” litigano tra di loro ci sono ancora milioni di persone che stanno morendo in Siria e nei paesi mussulmani. Credo che sia inutile bombardare e poi credere di aver vinto, l’odio

genera solo altro odio, e dopo un bombardamento, un attentato o qualsiasi atto di ter-rore non si dimostra di essere più forti ma solo meno umani. Quindi i primi ad agire dobbiamo essere noi, cercando di non adattarci a vivere nel timore, non facendo nasce-re in noi un odio che porta solo violenza e dolore. Rileggendo la storia umana si com-prende che le guerre sono nate quando gli uomini hanno smesso di vivere soli nelle ca-verne e hanno creato delle società e tra queste si sono create delle ostilità per i più sva-riati motivi, quindi per cessare gli scontri è arrivato il momento di trovare un punto d’incontro, oppure si potrebbe tornare a “vivere” soli come un tempo. Giovanni Biarella IV A

Soli come un tempo

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La tappa finale: BE@ACTIVE

Il giorno 11 Novembre presso l'Auditori-um San Domenico di Foligno abbiamo partecipato all'evento finale proposto da Be@ctive, dal'Unione Pro-vince d'Italia (UPI) e dall'agenzia Na-zionale Giovani per favorire lo sviluppo, il trasferimento e la diffusio-ne di pratiche di cittadinanza attiva tra giovani attraverso l'utilizzo delle nuove tecnologie del web 2.0.

Favorire il protagonismo dei giovani in quanto cittadini nella scuola,nella valo-rizzazione del territorio e nei rapporti con l'amministrazione pubblica: questo è l'obiettivo di Be@ctive!

Da questa iniziativa nazionale sono nati ventiquattro progetti che hanno visto la partecipazione attiva dei giovani citta-dini provenienti dalle varie province partecipanti.Ogni progetto ha realiz-zato uno o più prodotti innovativi, co-niugando il tema della cittadinanza at-tiva con le potenzialità del digitale e del web.

Be@ctive promuove il Social Tour, per sensibilizzare i giovani sulle potenzialità ed opportunità offerte dalle nuove tecnologie in termini di partecipazione attiva e valorizzazione del territorio.Il Social Tour è l'occasione per presentare

i più significativi prodotti innovativi re-alizzati dai giovani all'interno dei pro-getti territoriali Be@ctive,ma soprattut-to per dialogare con alcuni "testimonial

d'innovazione" e per condivi-dere buone pratiche o esperien-ze di successo realizzate a livel-lo territoriale.

Le tre tappe del Social Tour so-no state: Lodi,Lecce e Foligno.

La giornata di Foligno si è divi-sa in tre parti: la prima parte

dedicata alla presentazione dei vari progetti vincitori dei rispettivi territori, "Appyourland" della provincia di Cam-pobasso,"Filastorie" della provincia di Lodi e "Racconta il tuo museo 2.0"(il nostro portale web) della provincia di Perugia.

Ogni gruppo di ragazzi ha presentato il proprio lavoro raccontando anche la storia che nasconde ogni progetto.C'è stata poi la pausa pranzo fino al primo pomeriggio.

La seconda parte della giornata è stata intitolata "spazio giovani"ed è qui che i nostri famosissimi attori hanno messo

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in mostra il loro talento e la loro pas-sione !

Ringrazio,dunque,quest'ultimi e la professoressa De Sanctis per la dispo-nibilità.In fine ringrazio anche i pro-fessori Della Bina e Massucci che ci hanno accompagnato per tutto il per-corso che si è concluso, ricordiamolo, con la vittoria del nostro progetto! Che tutto ciò sia d'e sempio a coloro che,per mancanza di tempo (e voglia) si rifiutano, stupida-mente, di partecipare ai progetti sco-lastici, o comunque a qualsiasi attività extracolastica, che permettono di col-laborare con i professori al di fuori della materia scolastica liberando spa-zio per la creatività e la fantasia e che, come nel nostro caso, permetto-no anche di conoscere nuovi amici! Dopo questa piccola esortazione alla

creatività, vi auguro un sincero BUON NATALE !

Giulia Nalli IV C

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LIBRIAMOCI (26-31 OTTOBRE 2015) I° GIORNATA – 26 OTTOBRE – “INDOVINA CHI VIENE A LEGGERE?” E’ stata dedicata alla lettura ad alta voce da parte di at-tori e lettori, sia in lingua italiana che in altre lingue. Gli alunni della cl.VA hanno ascoltato una lettura in lingua francese da parte della mamma di un’alunna, la sig.ra Marina Cistellini (attrice per hobby). Successivamente, gli stessi hanno assistito alla lettura in lingua giapponese da parte della mamma di un’altra alunna, la sig.ra Chiei-ko Ono. Infine hanno anche ascoltato la lettura animata, da parte della stessa mamma, dal testo collettivo prodotto dagli stessi lo scorso anno scolastico nell’ambito del Progetto di lettura-scrittura “Scrittori di classe”, dal titolo “Gabbia 51: un coniglio coraggioso”. Contemporaneamente, in cl.IVA, si svolgeva una lettura ad alta voce, da parte del sig. Carlo Menichini (attore per hobby), dei primi due capitoli del libro “La gabbianella e il gatto” di Luis Sepulveda. E’ stata una bella occasione di collaborazione con i genitori ed esperti esterni. II° GIORNATA- 27 OTTOBRE – “TI LEGGO UNA STORIA” Ha visto la presentazione, in sintesi, del proprio libro “del cuore”, con lettura animata di un estratto dello stesso, da parte di alcuni alunni della cl. VA nelle altre classi della Scuola Prima-ria. Ginevra ha letto agli allievi della cl. IA-IB “Storia di un gatto e del topo che diventò suo ami-co” di L. Sepulveda. Virginia ha letto agli stessi allievi “La fabbrica del cioccolato” di Roald Dahl. Elisa Chiara ha letto agli allievi della cl. IIA “Il giornalino di Gian Burrasca” di Vamba (Luigi Bertelli). Yume ha letto agli stessi allievi “Non voglio vedere verde” di Giada Briziarelli. Camilla ha letto agli allievi della cl. IIIA “I diari di Nikki” di Rachel Renee Russel. Giulia ha letto agli allievi della cl.IVA “Tre tesori molto smart” di Manuela Salvi. Giorgia ha proposto, alla stessa classe, “Piccoli brividi- Il campeggio degli orrori”, di R. Stine. Marco ha letto ai suoi compagni di cl. VA “Uno scambio fatale” di Guido Sgardoli. L’esperienza si è rivelata emozionante, stimolante ed arricchente, sia per i lettori che per gli ascoltatori. III° GIORNATA – 28 OTTOBRE “VISITA ALLA BIBLIOTECA DEL SACRO CONVEN-TO DI ASSISI” “LETTURE ANIMATE IN BIBLIOTECA SCOLASTICA” La cl. VA ha effettuato la visita alla Biblioteca del Sacro Convento di S. Francesco d’Assisi. Il sito custodisce preziosi manoscritti antichi, risalenti al XII-XIII sec. d.C., provenienti dalla bi-blioteca comunale e dai conventi ed istituti religiosi della città. La scolaresca è stata guidata, in questa affascinante esperienza, dal direttore della biblioteca fra Carlo Bottero, il quale, in guanti bianchi, per non danneggiare i volumi in pergamena, ha mostrato alcuni pezzi della collezione, tra cui una copia del Cantico delle creature, alcuni scritti di S. Francesco e di Frate Leone, la bolla papale con sigillo della Regola approvata dal pontefice, in cui si ricono-sce l’ordine dei Frati Minori e manoscritti su temi di alchimia allora proibiti dalla Chie-sa.

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Contemporaneamente, nelle classi IA-IIA-IIIA-IVA, rimaste a scuola, si sono svolte letture animate condotte dalle mamme che sono impegnate come volontarie nella biblioteca scola-stica. IV° GIORNATA – 29 OTTOBRE “LETTURE ANIMATE IN BIBLIOTECA SCOLASTI-CA “ Le classi IB-IVA hanno assistito a letture animate nella biblioteca scolastica, in collaborazione con le bibliotecarie volontarie, del racconto “Il tigrotto prepotente” di Roberto Piumuni. V° GIORNATA – 30 OTTOBRE- “STORYTELLING” “ANCH’IO LEGGO”

Il programma delle iniziative dedicate alla celebra-zione della lettura, ha visto l’intervento della dott.ssa Francesca Piccardi, tiflopedagogista dell’Isti-tuto Serafico di Assisi, la quale, in una sala teatro gremita di bambini curiosissimi, ha presentato i libri scritti in metodo Braille, i libri tattili (vere opere d’arte e di creatività) ed i testi scritti in caratteri in-granditi per l’accesso alla lettura ai non vedenti ed agli ipovedenti. Ha, inoltre, accennato, agli allievi, uno dei nuovi modi per leggere accessibile a tutti, con l’uso delle tecnologie multimediali : l’e.book. La presentazione è stata corredata da una gran va-

rietà di materiale che tutti i bambini hanno potuto vedere e toccare con enorme interesse. Non sono mancati interventi con domande e curiosità pertinenti al tema, da parte di diversi alunni di tutte le classi. Questo interessante incontro è stato preceduto, sempre nella stessa giornata, dall’attività di Storytelling, condotta e realizzata in collaborazione con gli alunni della Scuola sec. di I° che hanno effettuato, magistralmente, letture animate di due brevi favole in lingua Inglese, a tut-te le classi della Scuola Primaria. E’ stato, senza dubbio, un divertente e significativo momento di didattica in Continuità tra le due scuole. VI° GIORNATA- 31 OTTOBRE- “VISITA ALLA BI-BLIOTECA SCOLASTICA” La giornata conclusiva della settimana dedicata alle inizia-tive di LIBRIAMOCI 2015, ha visto tutti i gruppi classe recarsi alla biblioteca scolastica per scegliere ,liberamente, libri in prestito. Di seguito, gli alunni hanno realizzato poster, cartelloni, disegni contenenti slogan e messaggi sul valore educativo ed umano che la lettura rappresenta, in tutte le sue for-me. ADERENDO ALL’INIZIATIVA “LIBRIAMOCI” CI AUSPI-CHIAMO DI AVER CONTRIBUITO A STIMOLARE E SU-SCITARE IN TUTTI GLI ALLIEVI, L’INTERESSE E L’AMO-RE PER LA LETTURA IN QUANTO E’ UNO DEI MEZZI “PER CRESCERE”.

Ins. Patrizia Scanu

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Forum: Il problema dell’immigra-zione Il crescente fenomeno dell’immigra-zione dall'Africa e dal Medio Oriente sta divenendo una problematica che interessa tutti i governi dell'Europa e del mondo. Grecia e Italia sono i porti di primo approdo di tutti coloro che fuggono dai propri Paesi con la spe-ranza di iniziare una nuova vita in Eu-ropa. In tutto il territorio italiano, in particolare, sono state allestite centi-naia di strutture di accoglienza con migliaia di volontari. Anche la nostra regione Umbria accoglie circa mille mi-granti. Il tema dell'im-migrazione ha acquisito altissima rilevanza sia sul pia-no politico che sociale da non poterlo trascurare. É per questo motivo che l'assemblea di istituto nella seduta del 19 novembre, ha accolto la testimo-nianza di un ragazzo proveniente dal Gambia. Questo giovane, nostro coe-taneo, proviene dal centro di acco-glienza di Rivotorto di Assisi coordi-nato dall'associazione Arci di Peru-gia,sotto la supervisione di Riccardo Trovati e Fabio Gargiulo. La testimo-nianza del giovane M.S. ci ha permes-so di conoscere la propria esperienza di vita prima e durante il cosiddetto “viaggio della Speranza” e di cogliere tutte le difficoltà che i migranti si tro-vano ad affrontare in un nuovo Paese con una cultura e tradizioni differenti e in cui, molte volte, non si riesce a cogliere la bellezza che si cela nella “diversità” . Il vissuto personale ha

permesso l'apertura di un interessante dibattito che ha coinvolto sia studenti che professori in cui si sono approfon-dite le dinamiche dell'immigrazione, nonché le varie motivazioni che spin-gono migliaia di uomini, donne e bambini ad affrontare viaggi così lun-ghi, pericolosi e sconosciuti. Quest'ul-timo tema ha creato l'occasione per introdurre il tanto dibattuto nesso che lega il fenomeno migratorio ai recenti attentati terroristici che hanno colpito

in maniera signifi-cativa la Francia nello scorso 13 no-vembre. Il canale d'ingresso offerto dai numerosi sbar-chi sulle coste d'Europa ha dato la possibilità a mi-litanti estremisti

collegati all'IS di entrare indisturbati in territorio occidentale, incrementando le tendenze nazionalistiche e i movi-menti xenofobi. È necessario, pertan-to, essere consapevoli della differenza che vi è tra necessità di fuggire da condizioni di vita insopportabili e vo-lontà di sterminio e non cadere nella tentazione della generalizzazione. In conclusione questo incontro ha fa-vorito la presa di coscienza diretta di un fenomeno troppo spesso banaliz-zato e usato a scopi di lucro o di pro-paganda.

Luca Draoli V A

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Gita a Milano e visita ad Expo

In occasione della chiusura dell’esposizio-ne universale Milano 2015, svoltasi dal primo maggio al 31 ottobre 2015 e aven-do la nostra scuola partecipato all’evento racconteremo qui la nostra esperienza. Noi ragazzi delle classi terze dal giorno trenta settembre al due ottobre 2015 ab-biamo avuto l’opportunità di visitare l’ex-po a Milano. Dopo un estenuante viaggio siamo arrivati a destinazione; prima tap-pa: ”castello Sforzesco”. Costruito nel quindicesimo secolo dal duca di Milano Francesco Sforza, oggi è uno dei più grandi castelli d’Europa che raccoglie moltissime opere, tra le quali la famosa “pietà Rondanini” ultima statua di Michelangelo, risalente al 1552.

Nel tardo pomeriggio, dopo una lunga camminata, abbiamo visto stagliarsi da-vanti a noi la splendida struttura del duomo di Milano, immerso nella caotica e vivace piazza che da esso prende il nome. Passeggiando per le vie della città sia-mo entrati in contatto con la realtà cittadina milanese in tutte le sue sfumature.

La mattina seguente, siamo finalmente arrivati nel tanto famoso e discusso expo. La giornata è trascorsa visitando, padiglione dopo padiglione, ogni angolo del mondo, scoprendone la cultura e le tradizioni attraverso i particolari piatti tipici che ogni paese offriva. Percorrendo il cardo e il decumano, infatti, si può intra-prendere un viaggio che dalla Spagna e la sua “paella” porta fino ai biscotti caldi

con marmellata e dragoncello della Slovenia, passando per il riso soffia-to del Laos e per la tavolata imban-dita di spezie e riso del quatar, fino ad arrivare ai food truck americani che offrivano hamburger e cucina americana. Ogni padiglione esprime-va la cultura del proprio paese in modo suggestivo ed emozionante, il Vietnam con le sue danze tipiche e

le ninfee, l’Austria che attraverso la riproduzione di un bosco mostrava l’impor-tanza delle piante e di un mondo più pulito, la Gran Bretagna con una struttura metallica a forma di nido d’ape rappresentava le tappe più importanti della pro-

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duzione del miele, l’Ungheria con melodie tipiche e prodotti locali, la Corea attra-verso il suo sistema di conservazione del cibo, l’Iran mostrando la produzione dello zafferano e il Ghana che mediante schermi e suoni riproduceva l’atmosfera della fo-resta. Infine la giornata si è conclusa davanti al grandioso albero della vita, che ogni sera allieta e stupisce i visitatori dell’expo con il suo spettacolo di luci ed acqua ac-compagnate da un sottofondo musicale.

L’esperienza dell’expo ha rappresentato la possibilità di entrare in contatto con cul-ture diverse e spesso distanti dalla nostra, e di dialogare con queste alla ricerca di una soluzione comune al problema dell’alimentazione. I messaggi che questo evento ha portato sono di fondamentale importanza poiché incitano le persone ad avere più rispetto del loro corpo, a partire da ciò che si mangia; a non sprecare un bene prezioso come l’acqua, ad accettare e ad apprezzare le diverse culture; in un periodo in cui l’ambiente e la natura sono sempre più a rischio e l’uomo tende ad essere chiu-so rispetto ad altre mentalità. Tante erano le iniziative all’interno dell’expo per sensi-bilizzare a queste tematiche, ad esempio un padiglione recava la scritta “ce n’è per tutti” , infatti erano state messe a disposizione quantità di mele e bustine di caffè secondo le stime delle persone che ci si aspettava avrebbero visi-tato l’esposizione; ognuno poteva prendere per se fino ad esaurimento scor-te, ciò era chiaramente una provocazione per in-segnare ad essere meno egoisti e a non sprecare; all’interno dell’expo inol-tre si potevano riempire le bottiglie d’acqua gratuitamente, lungo il cardo e il decu-mano vi erano anche piccole palestre dove ci si poteva fermare a fare sport.

Quest’esperienza è stata per noi veramente istruttiva e divertente e ne siamo usciti più consapevoli del mondo che ci circonda.

Elena Fiorucci III C

Bianca Frzzi IIII A

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Lettera a Dio

Non è più dunque agli uomini che mi rivolgo; ma a te, Dio di tutti gli es-seri, di tutti i mondi, di tutti i tempi: se è lecito che delle deboli creature, perse nell’immensità e impercettibili al resto dell’universo, osino domandare qualche cosa a te, che tutto hai donato, a te, i cui decreti sono e immutabili e eterni, degnati di guardare con mi-sericordia gli errori che derivano dalla nostra natura. Fa’ sì che questi errori non generino la nostra sventura. Tu non ci hai donato un cuore per odiarci l’un l’altro, né delle mani per sgozzarci a vicenda; fa’ che noi ci aiutiamo vicendevolmente a sopportare il fardello di una vita penosa e passeggera. Fa’ sì che le piccole differenze tra i vestiti che coprono i nostri deboli corpi, tra tutte le nostre lingue inadeguate, tra tutte le nostre usanze ridicole, tra tutte le nostre leggi imperfette, tra tutte le nostre opinioni insensate, tra tutte le nostre convinzioni così diseguali ai nostri occhi e così uguali davanti a te, insomma che tutte queste piccole sfumature che distinguono gli atomi chiamati “uomini” non siano altrettanti segnali di odio e di per-secuzione. Fa’ in modo che coloro che accendono ceri in pieno giorno per celebrarti sopportino coloro che si accontentano della luce del tuo sole; che coloro che coprono i loro abiti di una tela bianca per dire che biso-gna amarti, non detestino coloro che dicono la stessa cosa sotto un man-tello di lana nera; che sia uguale adorarti in un gergo nato da una lingua morta o in uno più nuovo. Fa’ che coloro il cui abito è tinto in rosso o in violetto, che dominano su una piccola parte di un piccolo mucchio di fango di questo mondo, e che posseggono qualche frammento arrotondato di un certo metallo, gioiscano senza inorgoglirsi di ciò che essi chiamano “grandezza” e “ricchezza”, e che gli altri li guardino senza invidia: perché tu sai che in queste cose vane non c’è nulla da invidiare, niente di cui inorgoglirsi. Possano tutti gli uomini ricordarsi che sono fratelli! Abbiano in orrore la tirannia esercitata sulle anime, come odiano il brigantaggio che strappa con la forza il frutto del lavoro e dell’attività pacifica! Se sono inevitabili i flagelli della guerra, non odiamoci, non laceriamoci gli uni con gli altri nei periodi di pace, ed impieghiamo il breve istante della nostra esistenza per benedire insie-me in mille lingue diverse, dal Siam alla California, la tua bontà che ci ha donato questo istante.

IL PICCOLO PRINCIPE, ANNO I I N. 2 DICEMBRE 2015

IMMAGINE DI COPERTINA

ILLUSTRAZIONE REALIZZATA DALLA STUDENTESSA MARTA MACELLARI ( I I I C) , ISPIRATA AI DISEGNI DI ANTOINE SAINT EXUPÉRY DEL NOTO LIBRO “IL PICCOLO PRINCIPE”. IN ESSA, FIGURA IL

PROTAGONISTA DELLA STORIA CHE TIENE IN MANO IL NOME DEL

NOSTRO GIORNALINO.

DIRETTORE RESPONSABILE Annalisa Boni (Rettore - Dirigente Scolastico) DOCENTE REFERENTE Rosita Massucci A QUESTO NUMERO HANNO PARTECIPATO I DOCENTI Patrizia Scanu GLI STUDENTI Giulia Nalli, Giovanni Biarella, Bianca Frizzi, Elena Fiorucci, Luca Draoli Mencarelli Silvia