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TESTATA INDIPENDENTE CHE NON PERCEPISCE CONTRIBUTI PUBBLICI COME PREVEDE LA LEGGE N° 250/90 GIOVEDÌ 9 NOVEMBRE 2017 ANNO 73 - N. 309 E 1.30 SPED. IN ABB. POSTALE - DL 353/2003 CONV. L. 46/2004 ART. 1, C. 1 quotidiano fondato nel 1945 www.lasicilia.it SICILIA OCCIDENTALE y(7HB7C0*SKSOLM( +_!=!#!"!; Eletto lunedì alle Regionali, arrestato ieri Frode fiscale: nei guai Cateno De Luca Il gip: «Spregiudicatezza e caratura criminale». Lui dai domiciliari: «Un caso che fa ridere» PARLIAMONE IL PRESIDENTE STIA ATTENTO AI CIBI AVARIATI DOMENICO TEMPIO N on si può, in questi gior- ni, non parlare di elezio- ni. Per un po’ di tempo sarà il piatto del giorno dei sici- liani. Nello Musumeci, nuovo chef, ha anche il delicato compi- to individuare gli alimenti col sospetto di essere avariati (è di ieri l’arresto di uno degli eletti, uno degli “impresentabili”, co- me li hanno gli altri partiti), e, quindi, di scartarli, prima di metterli in pentola. Riconoscen- do la rigorosità morale del neo governatore siamo sicuri che ne sia pienamente cosciente. Del resto solo così può dare seguito a ciò che ha detto subito dopo essere stato eletto: «Sarò il presidente di tutti i siciliani e anche di coloro che non sono andati votare». Manifestando un dolore per il massiccio astensio- nismo. Si può parlare di un vero e proprio grande partito. Cosa non nuova in quanto si verificò pure nelle scorse regionali in cui fu eletto Crocetta. Ciò lo spiega anche il sondaggio secondo cui appena il 12 per cento dei sici- liani ha fiducia nella Regione. «Questo non vuol dire - secon- do Sabino Cassese, ieri sul Cor- sera - che vi sia necessariamen- te un rifiuto della democrazia, ma è un invito ai governanti di non tirare troppo la corda». In Sicilia, in verità, questa bene- detta corda viene “tirata” da tempo, tanto che ormai è sul punto di spezzarsi. A Nello Mu- sumeci il compito di riprendere il “capo” di questa corda nella quale sono appesi i destini dei siciliani. Sappiamo benissimo, e il neo governatore lo ha esplicitato, del difficile compito. Ma occorre provarci. Al di là se ha vinto il centrodestra e hanno perso gli schieramenti concorrenti, pen- siamo che per tutti si è all’ulti- ma chiamata. Il destino è solo nelle mani dei siciliani. I tanti leader qui arrivati, da Berlusco- ni a Grillo, da Renzi a Bersani, dalla Meloni a Salvini, finita la ”festa” sono andati via. Hanno guardato più a Roma che a Pa- lermo. Quella da noi era solo una tappa, vincerla era prope- deutica alla conquista di Palazzo Chigi. C’è, però, il rischio che si dimenticheranno di questa scampagnata “fuori porta”. Allo- ra starà a Nello Musumeci e a tutti i siciliani, nessuno escluso, amici e avversari, ricordare ai festaioli che se per loro la scam- pagnata è finita, qui sono rima- ste ancora le macerie da spalare. Per poi, Dio volendo, potere ri- costruire. Quello che accade di solito dopo un terremoto. Che da noi è durato decenni. Mentre quei figli, che Musumeci con e- mozione ha ricordato, sono scappati. Sono coloro che fanno parte di quella maggioranza che non è andata a votare. Perché, purtroppo, non si sentono di far più parte di questa Terra. Il loro ritorno, o almeno fermare la lo- ro fuga, potrà avvenire, come si è impegnato il neo governatore, se quel Palazzo dove lui sta en- trando, sarà ripulito da cima in fondo. Solo così potrà tornare la fiducia. E il “piatto del giorno” difficilmente potrà avere cibi a- variati. SUCCESSO PER IL GRUPPO DI RICERCA DI DE LUCA Dall’Italia la pelle salva-vita per un «bambino farfalla» Adesso ha nove anni, va a scuola e gioca a pallone il bambino siriano (nella foto) che rischiava di morire e al quale nel 2015 in Germania è stata trapiantato l’80% della pelle, dopo che questa era stata modificata geneticamente e rige- nerata in Italia dal gruppo di ricerca di Michele De Luca. Fino ad allora era sta- to un «bambino farfalla». Si chiamano così i bambini la cui pelle è fragile come le ali di una farfalla a causa della malat- tia genetica chiamata epidermolisi bollosa. BATTIFOGLIA PAGINA 8 COSTANZA E RAGONE Fidanzati uccisi ergastolo a Ruotolo ELENA VIOTTO PAGINA 8 URNE AVVELENATE Shock a Ostia figlio del boss aggredisce giornalista Rai ANNA RITA RAPETTA PAGINA 10 Scoperti nella legge del 2016 due commi che avrebbero aperto le porte a un nuovo condono edilizio La Corte costituzionale smaschera la sanatoria nascosta IL TRUCCO DELL’ARS IL PERSONAGGIO “Scateno”-show l’impresentabile che protestò in mutande all’Ars MARIO BARRESI PAGINA 2 Lunedì sera aveva festeggiato la rielezione al- l’Ars con la lista provinciale messinese di Udc Si- cilia Vera. Ieri Cateno De Luca, politico di lungo corso e già arrestato sei anni fa per un’altra vi- cenda, è stato posto agli arresti domiciliari per una frode fiscale di 1,7 milioni, accusato di esse- re il capo di un’associazione a delinquere finaliz- zata all’evasione fiscale nella qualità di “domi- nus” della Fenapi Srl e della società Caf Fenapi Srl. Pesantissimo il Gip, che attribuisce a De Luca, arrestato col suo braccio destro ed ex sindaco di Alì, Carmelo Satta, «spregiudicatezza e caratu- ra». De Luca dai domiciliari ha postato un video su Facebook. «Un caso che fa ridere». MARIO BARRESI, ANDREA RIFATTO PAGINE2-3 Bindi: che sia uno degli ultimi Musumeci: io sempre coerente Cancelleri: perso per questi voti L’arresto di Cateno De Luca ridà fiato alla pole- mica sugli impresentabili. Giancarlo Cancelleri accusa: «Senza questi voti avremmo vinto e il M5S sarebbe alla guida della Regione. Ora Musu- meci chieda scusa». e il neopresidente: «Nella composizione delle liste qualcuno non ha segui- to il mio reiterato invito alla prudenza. Io sarò coerente con la mia storia, anche nella composi- zione della giunta». La presidente dell’Antima- fia, Rosy Bindi: «Un fatto grave, speriamo sia uno degli ultimi». ALFREDO PECORARO PAGINA 4 Due commi stavano aprendo le porte ad un nuovo con- dono edilizio in Sicilia. Li ha scovati la Corte Costituzio- nale in una legge approvata nel 2016 dall’Ars, che rece- piva il testo unico dell'edilizia. Una sanatoria “nasco- sta”, secondo i giudici costituzionali, che hanno accolto l'impugnativa promossa dalla presidenza del Consiglio dei ministri. Gli abusivi, approfittando di quei due com- mi, avrebbero potuto ottenere sanatoria edilizia nel ca- so in cui il Consiglio comunale avesse approvato una variante urbanistica che avesse trasformato un terreno da non edificabile a edificabile, oppure se, decorsi i ca- nonici 90 giorni, il Comune non si fosse espresso su una domanda di condono: il cosiddetto silenzio-assenso. DANIELE DITTA PAGINA 6 NUOVO CONTRATTO Statali, anche per nozze gay i permessi luna di miele MARIANNA BERTI PAGINA 10 INDIGESTO E quante volte bisogna dirglielo, a questi deputati: venite già arrestati! anna mallamo Canicattì NEONATO SUBÌ DANNI NEL PARTO ASP 1 CONDANNATA A PAGARE 865 MILA EURO CARMELO VELLA PAG. 29 Agrigento CATTEDRALE, IL COMUNE DIFFIDA L’ASSESSORATO GIOACCHINO SCHICCHI PAG. 29

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TESTATA INDIPENDENTE CHE NON PERCEPISCE CONTRIBUTI PUBBLICI COME PREVEDE LA LEGGE N° 250/90GIOVEDÌ 9 NOVEMBRE 2017 ANNO 73 - N. 309 E 1.30SPED. IN ABB. POSTALE - DL 353/2003 CONV. L. 46/2004 ART. 1, C. 1

quotidiano fondato nel 1945 www.lasicilia.itSICILIA OCCIDENTALEy(7HB7C0*SKSOLM( +_!=!#!"!;

Eletto lunedì alle Regionali, arrestato ieriFrode fiscale: nei guai Cateno De LucaIl gip: «Spregiudicatezza e caratura criminale». Lui dai domiciliari: «Un caso che fa ridere»

PARLIAMONE

IL PRESIDENTESTIA ATTENTOAI CIBIAVARIATI

DOMENICO TEMPIO

Non si può, in questi gior-ni, non parlare di elezio-ni. Per un po’ di tempo

sarà il piatto del giorno dei sici-liani. Nello Musumeci, nuovochef, ha anche il delicato compi-to individuare gli alimenti colsospetto di essere avariati (è diieri l’arresto di uno degli eletti,uno degli “impresentabili”, co-me li hanno gli altri partiti), e,quindi, di scartarli, prima dimetterli in pentola. Riconoscen-do la rigorosità morale del neogovernatore siamo sicuri che nesia pienamente cosciente.

Del resto solo così può dareseguito a ciò che ha detto subitodopo essere stato eletto: «Sarò ilpresidente di tutti i siciliani eanche di coloro che non sonoandati votare». Manifestando undolore per il massiccio astensio-nismo. Si può parlare di un veroe proprio grande partito. Cosanon nuova in quanto si verificòpure nelle scorse regionali in cuifu eletto Crocetta. Ciò lo spiegaanche il sondaggio secondo cuiappena il 12 per cento dei sici-liani ha fiducia nella Regione.

«Questo non vuol dire - secon-do Sabino Cassese, ieri sul Cor-sera - che vi sia necessariamen-te un rifiuto della democrazia,ma è un invito ai governanti dinon tirare troppo la corda». InSicilia, in verità, questa bene-detta corda viene “tirata” datempo, tanto che ormai è sulpunto di spezzarsi. A Nello Mu-sumeci il compito di riprendereil “capo” di questa corda nellaquale sono appesi i destini deisiciliani.

Sappiamo benissimo, e il neogovernatore lo ha esplicitato,del difficile compito. Ma occorreprovarci. Al di là se ha vinto ilcentrodestra e hanno perso glischieramenti concorrenti, pen-siamo che per tutti si è all’ulti-ma chiamata. Il destino è solonelle mani dei siciliani. I tantileader qui arrivati, da Berlusco-ni a Grillo, da Renzi a Bersani,dalla Meloni a Salvini, finita la”festa” sono andati via. Hannoguardato più a Roma che a Pa-lermo. Quella da noi era solouna tappa, vincerla era prope-deutica alla conquista di PalazzoChigi. C’è, però, il rischio che sidimenticheranno di questascampagnata “fuori porta”. Allo-ra starà a Nello Musumeci e atutti i siciliani, nessuno escluso,amici e avversari, ricordare aifestaioli che se per loro la scam-pagnata è finita, qui sono rima-ste ancora le macerie da spalare.Per poi, Dio volendo, potere ri-costruire. Quello che accade disolito dopo un terremoto. Cheda noi è durato decenni. Mentrequei figli, che Musumeci con e-mozione ha ricordato, sonoscappati. Sono coloro che fannoparte di quella maggioranza chenon è andata a votare. Perché,purtroppo, non si sentono di farpiù parte di questa Terra. Il lororitorno, o almeno fermare la lo-ro fuga, potrà avvenire, come siè impegnato il neo governatore,se quel Palazzo dove lui sta en-trando, sarà ripulito da cima infondo. Solo così potrà tornare lafiducia. E il “piatto del giorno”difficilmente potrà avere cibi a-variati.

SUCCESSO PER IL GRUPPO DI RICERCA DI DE LUCA

Dall’Italia la pelle salva-vitaper un «bambino farfalla»Adesso ha nove anni, va a scuola e giocaa pallone il bambino siriano (nella foto)che rischiava di morire e al quale nel2015 in Germania è stata trapiantatol’80% della pelle, dopo che questa erastata modificata geneticamente e rige-nerata in Italia dal gruppo di ricerca diMichele De Luca. Fino ad allora era sta-to un «bambino farfalla». Si chiamanocosì i bambini la cui pelle è fragile comele ali di una farfalla a causa della malat-tia genetica chiamata epidermolisibollosa. BATTIFOGLIA PAGINA 8

COSTANZA E RAGONE

Fidanzatiuccisiergastoloa Ruotolo

ELENA VIOTTO PAGINA 8

URNE AVVELENATE

Shock a Ostiafiglio del bossaggrediscegiornalista Rai

ANNA RITA RAPETTA PAGINA 10

Scoperti nella legge del 2016 due commi che avrebbero aperto le porte a un nuovo condono edilizio

La Corte costituzionale smaschera la sanatoria nascostaIL TRUCCO DELL’ARS

IL PERSONAGGIO

“Scateno”-showl’impresentabileche protestòin mutande all’Ars

MARIO BARRESI PAGINA 2

Lunedì sera aveva festeggiato la rielezione al-l’Ars con la lista provinciale messinese di Udc Si-cilia Vera. Ieri Cateno De Luca, politico di lungocorso e già arrestato sei anni fa per un’altra vi-cenda, è stato posto agli arresti domiciliari peruna frode fiscale di 1,7 milioni, accusato di esse-re il capo di un’associazione a delinquere finaliz-zata all’evasione fiscale nella qualità di “domi -nus” della Fenapi Srl e della società Caf FenapiSrl. Pesantissimo il Gip, che attribuisce a De Luca,arrestato col suo braccio destro ed ex sindaco diAlì, Carmelo Satta, «spregiudicatezza e caratu-ra». De Luca dai domiciliari ha postato un videosu Facebook. «Un caso che fa ridere».

MARIO BARRESI, ANDREA RIFATTO PAGINE2-3

Bindi: che sia uno degli ultimiMusumeci: io sempre coerenteCancelleri: perso per questi voti

L’arresto di Cateno De Luca ridà fiato alla pole-mica sugli impresentabili. Giancarlo Cancelleriaccusa: «Senza questi voti avremmo vinto e ilM5S sarebbe alla guida della Regione. Ora Musu-meci chieda scusa». e il neopresidente: «Nellacomposizione delle liste qualcuno non ha segui-to il mio reiterato invito alla prudenza. Io saròcoerente con la mia storia, anche nella composi-zione della giunta». La presidente dell’Antima -fia, Rosy Bindi: «Un fatto grave, speriamo sia unodegli ultimi». ALFREDO PECORARO PAGINA 4

Due commi stavano aprendo le porte ad un nuovo con-dono edilizio in Sicilia. Li ha scovati la Corte Costituzio-nale in una legge approvata nel 2016 dall’Ars, che rece-piva il testo unico dell'edilizia. Una sanatoria “nasco-sta”, secondo i giudici costituzionali, che hanno accoltol'impugnativa promossa dalla presidenza del Consigliodei ministri. Gli abusivi, approfittando di quei due com-mi, avrebbero potuto ottenere sanatoria edilizia nel ca-so in cui il Consiglio comunale avesse approvato unavariante urbanistica che avesse trasformato un terrenoda non edificabile a edificabile, oppure se, decorsi i ca-nonici 90 giorni, il Comune non si fosse espresso su unadomanda di condono: il cosiddetto silenzio-assenso.

DANIELE DITTA PAGINA 6

NUOVO CONTRATTO

Statali, ancheper nozze gayi permessiluna di miele

MARIANNA BERTI PAGINA 10

IN D I

G E S T

O

E quante voltebisogna dirglielo,a questi deputati:venite già arrestati!

anna mallamo

Canicattì

NEONATO SUBÌ DANNI NEL PARTOASP 1 CONDANNATA A PAGARE 865 MILA EURO

CARMELO VELLA PAG. 29

AgrigentoCATTEDRALE, ILCOMUNE DIFFIDAL’ASSESSORATO

GIOACCHINO SCHICCHI PAG. 29

GIOVEDÌ 9 NOVEMBRE 2017

i fatti8.MONTEVARCHI (AREZZO). Se i genitori nonpagano la mensa scolastica i bambiniavranno un pasto fatto di pane e olio.Succede a Montevarchi, nell’Aretino. Dalunedì scorso, scrive “La Nazione”, chi nonè in regola con il pagamento potràconsumare solo la “fett'unta”, come inToscana si chiama il pane con l’olio, unita aun po’ di frutta e a una bottiglietta d’acqua,da servire su un tavolo separato o in quellodestinato a chi porta il pranzo da casa. La

lista dei bambini morosi (6 su 380) è statatrasferita al dirigente scolastico e pare cheun’insegnante abbia scelto di donare il suopranzo a uno dei piccoli “morosi” e diconsumare lei al suo posto il pane conl’olio. Intervistata sul provvedimento, lasindaca Silvia Chiassai, eletta alla guida diuna giunta di centrodestra, ha difeso ilprovvedimento: «A giugno 2016 ho trovatoun buco di circa 500mila euro, derivantedalle morosità accumulate per mense e

trasporti. Tengo a precisare che i genitorimorosi non sono in difficoltà economiche,solo che con atteggiamento furbetto hannoaccumulato mancati pagamenti», ha dettola sindaca, precisando che i genitorivengono avvisati. Il «pane e olio ai bambinimorosi di Montevarchi è unadiscriminazione incompatibile coi valorifondativi del sistema scolastico», tuona lavicepresidente del Consiglio regionaledella Toscana, Lucia De Robertis.

Dall’Italia la pelle salva-vitaper un «bambino farfalla»

ENRICA BATTIFOGLIA

ROMA. Adesso ha nove anni, va ascuola e gioca a pallone il bambi-no siriano al quale nel 2015 inGermania è stata trapiantatol’80% della pelle, dopo che questaera stata modificata genetica-mente e rigenerata in Italia. Finoad allora era stato un “bambinofarfalla”. Si chiamano così i bam-bini la cui pelle diventa fragile co-me le ali di una farfalla a causadella malattia genetica chiamataepidermolisi bollosa.

L’intervento, pubblicato sulla ri-vista “Nature”, è avvenuto in Ger-mania, nell’Università della Ruhra Bochum, con la pelle rigeneratain Italia dal gruppo di Michele DeLuca, del dipartimento di Medici-na rigenerativa Stefano Ferraridell’università di Modena e Reg-gio Emilia.

La richiesta del trapianto era ar-rivata dalla Germania perché, hadetto De Luca, «il bambino, di ori-gine siriana, aveva una grave for-ma di epidermolisi bollosa, quellagiunzionale, aveva perso l’80%della pelle, era in fin di vita e incoma farmacologico». Nel settem-bre 2015 è arrivata dalle autoritàtedesche la luce verde all’i n t e r-vento per uso compassionevole.Adesso il bambino «vive con i suoigenitori, le sorelle e i fratelli. La

sua pelle - ha aggiunto De Luca - èstabile e ha già avuto più cicli dirinnovamento».

Le cellule modificate genetica-mente sono state prelevate da u-n’area del corpo del bambino nel-la quale non comparivano le ve-sciche tipiche della malattia. Al-l’interno delle cellule, racchiuso

in un virus reso inoffensivo e uti-lizzato come navetta, è stata tra-sferita la forma sana del geneLamb3, la cui alterazione scatenal’epidermolisi bollosa giunziona-le. Le cellule così modificate sonostate coltivate in modo da ottene-re lembi di pelle delle dimensionicomprese fra 50 e 150 centimetri

quadrati, trapiantati nel bambinoin due interventi successivi, in ot-tobre e novembre 2015.

Pioniere delle ricerche in que-sto campo, da più di 30 anni DeLuca coltiva in laboratorio cellulestaminali della pelle e adesso sache le sue ricerche potranno ave-re un futuro anche nella speri-mentazione clinica. L’interventoeseguito in Germania ha segnatoun traguardo cruciale, permet-tendo di individuare la fonte dellecellule staminali che permettonoalla pelle di rinnovarsi continua-mente.

La scoperta, alla quale si deve lapubblicazione su “Nature”, ha for-nito la prima prova diretta che lapelle umana è sostenuta da unabase di cellule molto longeve, dacui derivano cellule progenitricidalla vita relativamente breve eche vengono continuamente rin-novate.

Prima di questa conferma si ri-teneva che la pelle avesse un solotipo di staminali. Per questo ades-so i tempi sono maturi per passa-re dai test in laboratorio alla spe-rimentazione clinica. I primi testsono cominciati in Austria, a Sali-sburgo, su gruppi di persone didiverse età, colpite da forme di e-pidermolisi bollosa diverse daquella per cui ha avuto il trapian-to il “bambino farfalla”.

IL «BAMBINO FARFALLA» SIRIANO SALVATO COL TRAPIANTO DI PELLE

IL PIONIEREI risultatiottenuti daltrapianto dipellerigenerata inGermania, «cistannoindicandocome andareavanti nellaterapia genicadelle malattiedella pelle»,dice MicheleDe Luca,pioniere dellericerche sullarigenerazionedella pelle, ilcui lavoro èalla basedell’interventosalva-vita peril bimbosiriano.

Falsi titoli per insegnare, trentatré indagati a CosenzaCOSENZA. Carte false per potere accedereall’insegnamento nelle scuole primarie edell’infanzia. Carte false per attestare ti-toli in realtà non posseduti e superare co-sì nelle graduatorie chi quei titoli non li a-veva. É quanto contesta la Procura dellaRepubblica di Cosenza a 33 persone, 26donne e sette uomini, alle quali i carabi-nieri della Compagnia cittadina hannonotificato l’avviso di conclusione delle in-dagini preliminari.

Il sottosegretario al Miur, Gabriele Toc-cafondi, ringrazia investigatori e procurae assicura che la lotta ai diplomifici «è unastrada iniziata da tempo che vogliamocontinuare». Ricorda quindi che nell’ulti -

mo biennio nella sola regione Calabria so-no stati oggetto di accertamenti ispettivi232 istituti paritari ed è stata revocata laparità a 7 istituti delle Superiori e 18scuole dell’infanzia.

Il cerchio, comunque, è tutt'altro chechiuso. I 33 «furbetti» della scuola neiconfronti dei quali è stata chiusa l’indagi -ne rappresentano soltanto un primogruppo di indagati, il cui numero com-plessivo potrebbe essere molto più cor-poso. Lo fa intuire il Procuratore della Re-pubblica di Cosenza, Mario Spagnuolo,quando dice che «l'indagine non è finita».Le indagini, avviate dai carabinieri nel-l’ottobre del 2016, hanno consentito di

accertare un sistema, diffuso sull'interoterritorio nazionale, che avrebbe con-sentito la falsificazione e l'utilizzo di di-plomi rilasciati apparentemente da isti-tuti magistrali statali e paritari della pro-vincia di Cosenza, oltre che da scuole dispecializzazione per l’insegnamento disostegno agli alunni portatori di handi-cap. Il raggiro è venuto fuori nel momen-to in cui i carabinieri hanno scoperto chealcuni diplomi di abilitazione che reca-vano il timbro dell’Istituto nazionalescuole e corsi professionali di Cosenza ri-sultavano rilasciati in una data successi-va a quella in cui lo stesso istituto ha ces-sato la sua attività.MARIO SPAGNUOLO

Superprocuraunanimitàper de Raho«Alto profilo»

FEDERICO CAFIERO DE RAHO

SANDRA FISCHETTI

ROMA. Un voto unanime e un applauso, accompagna-ti dagli auguri di buon lavoro del vicepresidente Gio-vanni Legnini: è passata in questo modo al Csm lanomina a procuratore nazionale antimafia di Federi-co Cafiero de Raho, 65 anni, napoletano, dal 2013 allaguida della Procura di Reggio Calabria, dopo avercondotto per oltre 20 anni inchieste sulla camorranel capoluogo campano.

Un finale senza sorprese dopo la decisione del suodiretto concorrente, il Pg di Palermo Roberto Scarpi-nato, di ritirare la propria candidatura per «agevola-re l’unanimità» sul successore di Franco Roberti, chea giorni appenderà al chiodo la toga per raggiuntilimiti di età. Così a favore di de Raho hanno votatoconvinzione anche quei consiglieri di Area che ave-vano sostenuto Scarpinato fino al suo passo indie-tro, come Valerio Fracassi e Piergiorgio Morosini,perché con de Raho «la procura nazionale antimafiaè in buone mani».

Una vera rivincita per il capo dei pm reggini chenel luglio scorso si era visto preferire dal Csm l’excapo di gabinetto del ministro Orlando, GiovanniMelillo, per l’incarico di procuratore di Napoli, e cheieri è stato investito da una pioggia di elogi. «Un ma-gistrato di estremo valore e rigore» lo ha definito larelatrice Paola Balducci, ricordando anche l’ultimorecentissimo successo contro la ’ndrangheta, la cat-tura di una cinquantina di presunti affiliati. De Rahoha «straordinarie doti investigative e una non comu-ne capacità organizzativa dimostrata sul campo», harilanciato Legnini esprimendo l’orgoglio per un Csmche si è dimostrato capace di «individuare il magi-strato più adatto e meritevole in tempi congrui». Ilprocuratore di Reggio è «certamente idoneo a svol-gere il delicatissimo ruolo di procuratore nazionaleantimafia e antiterrorismo, assicurando piena conti-nuità con Franco Roberti», hanno evidenziato il pgPasquale Ciccolo e il primo presidente della Cassa-zione Giovanni Canzio. Commosso il togato di AreaAntonello Ardituro ,che con de Raho ha lavorato allaprocura di Napoli e che ha voluto sottolineare ancheil suo «impegno civile» al fianco dei familiari dellevittime delle mafie.

Al quinto pm chiamato a dirigere la procura nazio-nale antimafia (prima di lui e Roberti l’incarico è sta-to ricoperto dall’attuale presidente del Senato PieroGrasso e, andando ancora più indietro nel tempo, daPiero Luigi Vigna e Bruno Siclari) sono arrivate anchele congratulazioni del mondo politico. A cominciaredagli auguri di buon lavoro del ministro della Giusti-zia Orlando.

Scuola, pane e olioai bimbi di famiglieche non pagano la retta

Fidanzati uccisi, Ruotolo condannato all’ergastolo

ELENA VIOTTO

UDINE. Testa china e occhi lucidi. Gio-suè Ruotolo, l’ex militare di 28 anni diSomma Vesuviana (Napoli), ha ascol-tato in piedi, in silenzio, al fianco deisuo avvocati, la lettura della sentenzacon la quale la Corte d’assise di Udinelo ha condannato al carcere a vita. E’lui, per i giudici friulani, il responsabi-le del duplice omicidio della coppia difidanzati Trifone Ragone e Teresa Co-stanza, uccisi a colpi di pistola la seradel 17 marzo 2015, all’interno dellaloro Suzuki Alto, nel parcheggio delpalazzetto dello Sport di Pordenone.

Sei colpi sparati a distanza ravvici-nata dal killer che ha prima direttol’arma contro il militare di Adelfia (Ba-ri), 28 anni, mentre si stava sedendosul sedile lato passeggero, e poi controla sua fidanzata, 30 anni, assicuratricemilanese di origini siciliane, una lau-rea alla Bocconi in tasca, trasferitasi inFriuli per amore di Trifone.

La Corte è arrivata al verdetto nelpomeriggio, dopo una camera di con-siglio cominciata intorno alle 14.30 dilunedì e durata oltre due giorni, nellaquale ha rimesso in fila la mole di do-cumenti, indizi e testimonianze rac-colte in 45 udienze dibattimentali.

«Ergastolo con isolamento diurnoper due anni», come aveva chiesto, altermine di undici ore di requisitoria, il

20 ottobre scorso, il pm Pier UmbertoVallerin che subito dopo la pronunciaha espresso «un senso di soddisfazio-ne professionale per il lavoro svolto»dalla Procura e dai Carabinieri di Por-denone. «Ma non di soddisfazione u-mana - ha subito precisato, ricordan-do che si tratta solo del primo grado digiudizio - Non possiamo essere feliciper una sentenza che vede condanna-to all’ergastolo un ragazzo di neanche30 anni per delitti che riguardano duepersone offese praticamente coeta-nee. Ruotolo non va assolutamente“mostrificato”».

«Ho provato pena per lui - ha dettoEleonora Ferrante, la mamma di Trifo-ne - Prima della lettura della sentenzaavevo chiesto a Dio di darmi la forza diperdonarlo. Il Signore mi ha accon-tentato, mi ha fatto perdonare. Erocerta che avesse ucciso Trifone e Tere-sa ma non provavo più odio. Ora sia-mo tranquilli perché è stata fatta giu-stizia umana ed è molto importante».

«Abbiamo avuto giustizia ma nostrafiglia non tornerà mai. Non avremomai pace. Un ergastolo non potrà mailenire il nostro dolore. Ma almenosappiamo quello che è successo. E unassassino è in carcere», hanno dettocon un filo di voce anche i genitori diTeresa, papà Rosario e mamma Car-melina, che sente «sempre vicina» lasua Teresa.

La Corte ha condannato Ruotolo alrisarcimento danni, riconoscendoprovvisionali per oltre 700 mila eurocomplessivi ai familiari costituiti par-te civile. Una somma di 100 mila eurociascuno ai genitori dei due ragazzi,60 mila euro per la sorella minore diTrifone e 50 mila ciascuno per gli altriquattro fratelli di Teresa e Trifone, 30mila euro per la nonna del militare pu-gliese e 15 mila per le sue due zie..

Epidermide rigenerata dal gruppo di De Luca e trapiantata in Germania

PORDENONE. Trifone Ragone e l’agrigentina Teresa Costanza assassinati a colpi di pistola

L’omicidio nel 2015all’interno dell’autonel parcheggio delPalazzetto dellosport

A sinistra, ifidanzati uccisi,Trifone Ragone el’agrigentinaTeresa Costanza.Sopra, GiosuèRuotolo,condannato inprimo gradoall’ergastoloper il dupliceomicidio(foto dai profili Fb)