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<pre> Pag. 695 AUDIZIONE DEL PREFETTO ANGELO FINOCCHIARO, DIRETTORE DEL SISDE PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LUCIANO VIOLANTE INDICE pag. Audizione del prefetto Angelo Finocchiaro, direttore del SISDE: Violante Luciano, Presidente ...................... 697, 698 700, 702, 705, 706, 707, 708, 709, 713, 714 717, 718, 719, 720, 721, 725, 726, 728, 729 730, 731, 732, 733, 735, 736, 737, 738, 739 740, 742, 743, 744, 745, 746, 747 Acciaro Giancarlo ............................ 727, 738, 739 Ayala Giuseppe Maria ................................... 702 Borghezio Mario ................................... 726, 744 Boso Erminio Enzo ...................................... 724 Brutti Massimo .................................... 706, 710 713, 732, 733, 734, 735 736, 737, 738, 739, 740 Cabras Paolo ...................................... 701, 709 Cappuzzo Umberto ............................. 709, 710, 718 D'Amato Carlo ................................ 728, 729, 745 D'Amelio Saverio ........................ 701, 728, 733, 743 Finocchiaro Angelo, Direttore del SISDE ........... 697, 698 700, 701, 702, 703, 705, 706, 707, 708, 709, 721 731, 732, 733, 734, 735, 736, 737, 738, 739, 740 741, 742, 743, 744, 745, 746 Florino Michele .............................. 719, 745, 746 Frasca Salvatore ............................. 710, 725, 726 730, 735, 736, 741, 742, 743, 747 Galasso Alfredo .............................. 710, 718, 719 720, 721, 726, 729, 738, 740 741, 742, 743, 744, 745, 746 Grasso Gaetano ......................................... 739 Imposimato Ferdinando ............................. 702, 722 Matteoli Altero ............... 701, 702, 707, 716, 717, 725 Riggio Vito ............................. 715, 737, 743, 745 Scotti Vincenzo ........................................ 724 Taradash Marco ..................... 703, 706, 707, 713, 714 Tripodi Girolamo ................... 719, 737, 742, 743, 744 Pag. 696 Pag. 697 La seduta comincia alle 10. (La Commissione approva il processo verbale della seduta precedente). Audizione del prefetto Angelo Finocchiaro, direttore del SISDE. PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'audizione del prefetto Angelo Finocchiaro, direttore del SISDE. L'audizione si svolgerà in seduta pubblica. Qualora il prefetto Finocchiaro lo ritenesse, si potrà procedere in

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<pre> Pag. 695AUDIZIONE DEL PREFETTO ANGELO FINOCCHIARO, DIRETTORE DEL SISDE PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LUCIANO VIOLANTE INDICE pag.Audizione del prefetto Angelo Finocchiaro,direttore del SISDE:Violante Luciano, Presidente ...................... 697, 698 700, 702, 705, 706, 707, 708, 709, 713, 714 717, 718, 719, 720, 721, 725, 726, 728, 729 730, 731, 732, 733, 735, 736, 737, 738, 739 740, 742, 743, 744, 745, 746, 747Acciaro Giancarlo ............................ 727, 738, 739Ayala Giuseppe Maria ................................... 702Borghezio Mario ................................... 726, 744Boso Erminio Enzo ...................................... 724Brutti Massimo .................................... 706, 710 713, 732, 733, 734, 735 736, 737, 738, 739, 740Cabras Paolo ...................................... 701, 709Cappuzzo Umberto ............................. 709, 710, 718D'Amato Carlo ................................ 728, 729, 745D'Amelio Saverio ........................ 701, 728, 733, 743Finocchiaro Angelo, Direttore del SISDE ........... 697, 698 700, 701, 702, 703, 705, 706, 707, 708, 709, 721 731, 732, 733, 734, 735, 736, 737, 738, 739, 740 741, 742, 743, 744, 745, 746Florino Michele .............................. 719, 745, 746Frasca Salvatore ............................. 710, 725, 726 730, 735, 736, 741, 742, 743, 747Galasso Alfredo .............................. 710, 718, 719 720, 721, 726, 729, 738, 740 741, 742, 743, 744, 745, 746Grasso Gaetano ......................................... 739Imposimato Ferdinando ............................. 702, 722Matteoli Altero ............... 701, 702, 707, 716, 717, 725Riggio Vito ............................. 715, 737, 743, 745Scotti Vincenzo ........................................ 724Taradash Marco ..................... 703, 706, 707, 713, 714Tripodi Girolamo ................... 719, 737, 742, 743, 744 Pag. 696 Pag. 697 La seduta comincia alle 10.(La Commissione approva il processo verbale dellaseduta precedente).Audizione del prefetto Angelo Finocchiaro, direttore del SISDE. PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'audizione delprefetto Angelo Finocchiaro, direttore del SISDE. L'audizione si svolgerà in seduta pubblica. Qualora ilprefetto Finocchiaro lo ritenesse, si potrà procedere in

seduta segreta. ANGELO FINOCCHIARO, Direttore del SISDE. Per ilmomento non lo ritengo necessario. Valuteremo in seguito sesarà opportuno. In premessa, ricordo alla Commissione che sono titolaredella direzione del SISDE dalla fine di agosto del 1992, cioèda appena cinque mesi. Ritengo che l'audizione debba prenderele mosse da un'analisi di carattere generale. A tal finericordo pure che la competenza dei servizi in tema dicriminalità organizzata, per comodità di esposizione, puòessere suddivisa in due tempi e che lo spartiacque èrappresentato dalla legge n. 410 del 30 dicembre 1991. Primadi tale data i servizi non avevano competenza istituzionalenei confronti della criminalità e soltanto in momentiparticolari, soprattutto allorquando l'attività criminale si èespressa con manifestazioni eclatanti - che ricorderò inseguito in maniera dettagliata - hanno svolto un'attivitàsaltuaria in materia. A partire dalla legge n. 410 la competenza è stataistituzionalizzata. Per il servizio SISDE, dunque, si è postosubito un problema di organizzazione interna. Come è noto lecompetenze specifiche precedenti riguardavano l'eversione edil terrorismo ed avevano portato il servizio a darsi unaorganizzazione incentrata soprattutto nelle zone del nord. Inregioni quali la Calabria e la Sicilia, dove i fenomenidell'eversione e del terrorismo erano assolutamente marginali,i centri dei servizi erano perciò meno forniti rispetto aquelli del nord. Una volta che la legge n. 410 ha istituzionalizzato lacompetenza dei servizi in tema di criminalità organizzata - lecui basi risiedono principalmente al sud - si è posta per ladirezione la necessità direi quasi di capovolgerel'organizzazione del servizio, conferendo ai centri dellaSicilia, della Calabria, delle Puglie e della Campania unavalenza di gran lunga superiore a quella precedente. Ladirezione in atto al momento dell'entrata in vigore dellalegge n. 410 ha provveduto a potenziare i centri del sud, adinviare uomini sia a Palermo sia a Catania - mentre i centridella Calabria, in un primo momento, sono rimasti nelle stessecondizioni di prima - ed a creare all'interno della direzionedella sede centrale un'apposita divisione per la criminalitàorganizzata. Nel secondo trimestre del 1992 io ho proseguitosulla strada intrapresa dal mio predecessore, procedendo ad unulteriore potenziamento dei centri del sud - anche dellaCalabria - ed alla trasformazione dell'agenzia che esisteva aCaltanissetta in un &quot;quasi centro&quot; al fine di renderla davverooperante, visto che la zona era stata per così diredimenticata, pur essendo molto rilevante nell'ambito delfenomeno della criminalità Pag. 698 organizzata sia per tradizione sia a causa di certipersonaggi lì attivi. Ho tentato anche di procedere

all'assunzione di altri uomini da assegnare non tanto allasede centrale quanto ai centri della Calabria, della Campania,della Puglia e della Sicilia. Non a caso ho detto che hotentato perché le questioni attinenti al personale sonototalmente anelastiche: il nostro organico è completo e perprocedere alle assunzioni dobbiamo attendere i pensionamenti. PRESIDENTE. Di quanti uomini disponete? ANGELO FINOCCHIARO, Direttore del SISDE. Il ruoloè di 1.500 persone. Era mia intenzione agevolare i collocamenti a riposo, ma èintervenuta la nota disposizione che blocca fino al 31dicembre 1993 i pensionamenti fuori dei casi dei raggiuntilimiti di età, e così non ho potuto usufruire neppure diquesta possibilità. In ogni caso, nei limiti dei postidisponibili, è stato assunto un certo numero di persone chesono state utilizzate per potenziare i centri di Palermo,Caltanissetta, Catania, Reggio Calabria e Bari. Cosa si è fatto in questo anno ai fini della lotta allamafia? Non sta a me dire se si è fatto poco o molto: tocca adaltri giudicare perché un mio giudizio sarebbe comunque unatto di presunzione. Posso dire, però, che si è fatto tanto.Consegnerò al presidente, insieme ad una relazioneillustrativa sulle varie zone, un estratto riguardante leoperazioni compiute dalle forze di polizia e scaturite dainput del servizio nell'arco di questo ultimo anno. Nericorderò, comunque, qualcuna perché il servizio non si è mairifiutato di fornire notizie ed informazioni - sia pure minimeper ovvie ragioni - di particolare rilevanza. In ogni caso,tutto è stato elaborato e trasferito alle forze di polizia perl'ulteriore prosieguo nell'ambito della competenza dellapolizia giudiziaria. Nell'estratto che consegnerò al presidente sono riportateoperazioni piccole e grandi alcune delle quali - lo ripeto -meritano particolare attenzione ai fini della valutazionedell'attività svolta dal servizio, per verificare se essoabbia effettivamente fatto di tutto per ottenere risultatipositivi. Citerò, quindi, soltanto alcuni particolari episodi:la polizia ha sventato il sequestro del figliodell'imprenditore romano Franconetti, grazie a notizie fornitedal servizio. Sono state arrestate le persone appartenenti aduna organizzazione criminale che aveva programmato la rapinaad un furgone blindato dell'Europol, con il sequestro difucili, pistole ed esplosivi; sono state sequestrate armi difabbricazione USA, in particolare 30 fucili, vicino Salernonel dicembre del 1992. Di grandissima importanza è stata l'operazione condottatra Firenze e Milano, diretta dal giudice Vigna, nata danostre informazioni e condotta, per volere dello stesso Vigna,soltanto dal GICO in collaborazione con noi, senza ilcoinvolgimento di nessun altra forza perché il procuratorevoleva che l'operazione restasse il più riservata possibile.Essa ha portato all'arresto del Sinesio e del Fiaccabrino -

elemento di particolare spicco - e al sequestro di un ingentequantitativo di materiale, attualmente all'esame dellamagistratura, che sicuramente consentirà ulteriori sviluppidell'operazione stessa. A giugno, nell'ambito del traffico di droga, sono statisequestrati 4 mila chilogrammi di hascisc; a La Spezia60 chilogrammi di cocaina; a Roma 25 chilogrammi di cocaina ilcui sequestro è scaturito da un rapporto sul movimentorivoluzionario curdo che gestiva l'importazione dalla Turchia;a Ponza è stata condotta un'altra operazione che ha portato alsequestro di 3 mila chilogrammi di hascisc. I latitanti arrestati sulla base di nostre informazioni,di grande o piccolo calibro, sono stati 74. Alcuni di essirivestono sicuramente notevole spessore nell'ambito delleorganizzazioni criminali. Penso all'arresto del Libri inFrancia che ha richiesto un grande lavorio ed un fortedispendio economico e di energie. Numerosi Pag. 699 sono stati i viaggi in Francia ed intenso il lavoro perseguirlo, in collaborazione con il servizio francesecollegato; successivamente, l'operazione è passata nella manidella polizia giudiziaria francese che lo ha arrestato. E'stato arrestato a Roma anche il Cannizzaro, braccio destro delNitto Santapaola ed imparentato con i Ferrera; a Lecce, CioffiAntonio; a Perugia, Calderiera Carmelo, anch'egli elemento dispicco del clan dei Cursoti; a Ladispoli, Fonzo Antonio; aRoma, Sansoni Natale affiliato della camorra; a Lecce, IntinoAntonio affiliato della Nuova sacra corona unita; a Roma,Pizzata Giovanni. Concludo questa elencazione con l'operazione Greenice nell'ambito della quale forse l'apporto dei servizi nonè stato messo nella giusta luce. D'altronde, questa è lanostra sorte: non dobbiamo mai apparire in prima fila,dobbiamo restare nell'ombra; lo facciamo però volentieri.Posso dire, comunque, senza andare troppo in profondità pernon svelare particolari che non possono esserlo, che se non vifosse stata la penetrante e silenziosa azione dei servizi nonsarebbero mai state raggiunte le prove per incastrare certipersonaggi. L'operazione ha avuto il plauso dell'ambasciataamericana, della DEA e della CIA. I servizi collegati diFrancia, Spagna, Inghilterra e Belgio ci hanno chiesto diconoscere i meccanismi da noi messi in atto per poterallargare al loro territorio la brillante operazione. Siamostati perciò in contatto con essi per illustrare i nostrimetodi e per cercare di realizzare un qualcosa in comune perl'appunto al fine di allargare l'operazione. Le operazioni che ho menzionato rappresentano soltanto la&quot;crema&quot;, sono le più importanti. Il servizio ha ricevutoattestati e lodi da parte del capo della polizia, dell'Armadei carabinieri, della Guardia di finanza, del ministrodell'interno, del Presidente del Consiglio. Tuttavia, nonbastano queste attività, che sono puramente operative.

Ricollegandomi ad un passo della relazione del presidente,che ho letto ieri, vorrei ricordare l'armonizzazione dellalegislazione tra i paesi a qualsiasi titolo implicati nelfenomeno mafioso. Già l'anno scorso, d'intesa con il servizioargentino, era stato organizzato - vi aveva partecipato ancheil giudice Falcone, il quale si era complimentato con noi - uncontatto tra i rappresentanti della polizia e dellamagistratura dei due paesi. Il servizio potrebbe essereconsiderato estraneo a quest'ambito, ma in ogni attività che aqualsiasi titolo possa essere utile per il buon risultatodella lotta alla mafia non si è mai tirato indietro. Delresto, non si sarebbe trovato nessun altro disposto afinanziare l'operazione, che implicava costi abbastanza alti.Ci siamo prestati noi, organizzando tutto. Il primo convegno, che si svolse in Argentina ed al qualepartecipò Falcone, non aveva portato a risultati completi; erapertanto necessario un secondo passo. Quasi in omaggio allamemoria del magistrato ed anche per completare l'opera, chealtrimenti sarebbe rimasta monca, in ottobre abbiamoorganizzato a Roma una seconda parte del convegno, al qualeabbiamo invitato i magistrati e gli uomini della poliziaargentini, sempre d'intesa con il servizio argentino. Ildibattito si è svolto presso il Ministero di grazia egiustizia ed è durato quattro giorni, ed è stato organizzato,ripeto, da noi. Lo dico perché qualcuno potrebbe chiedere cosaabbia fatto il servizio nel campo della lotta alla mafia, nonper cercare lodi. Durante questi quattro giorni didiscussione, è stata raggiunta un'intesa in prospettiva perl'armonizzazione della legislazione - nei paesi in cui non viè un articolo come il 416-bis si incontrano graviproblemi, soprattutto per la richiesta di estradizione - ecirca l'espatrio dei malviventi che si trovavano in Argentina,in modo da riportarli in patria &quot;su un piatto d'argento&quot;. Unprimo risultato si è avuto uno o due mesi fa, quando è statodato il foglio di via a tre italiani che hanno dovutoabbandonare quel paese e, una volta arrivati all'aeroporto diRoma, sono stati arrestati dalle forze di polizia. Non so quanto queste iniziative rientrino strettamentenelle specifiche competenze Pag. 700 del servizio. Ripeto comunque che tutto ciò che possarisultare utile, a qualsiasi titolo, per la lotta alla mafiaha trovato nel servizio piena ed immediata rispondenza. Se questo è quanto a grandi linee abbiamo fatto, ci si puòchiedere con quali mezzi e procedure abbiamo operato. Larisposta è che abbiamo agito come tutti i servizi di ognipaese. In base ad un principio sancito dalla norma, ai serviziè affidato il compito di condurre, a tutela del paese,un'attività di ricerca informativa non convenzionale. Ciò nonsignifica che tale ricerca sia fuori dalle regole, ma soltantoche non è produttiva in sede processuale: quello che i serviziraccolgono non può essere utilizzato in quella sede e perciò

la loro attività deve essere necessariamente coperta, non puòsvolgersi alla luce del sole. Ecco il motivo per cui ilservizio, ogni volta che raccoglie notizie o informazioni,necessariamente li trasferisce alla polizia giudiziaria, inparticolare al corpo cui appartiene, secondo una certacompetenza. In tal modo la polizia giudiziaria puòulteriormente svilupparli e presentarli al magistrato. Se il presidente mi consente una considerazione, vorreirilevare che un giudizio sull'attività del passato con ilmetro di oggi può condurre verso grossi errori. Oggi, infatti,la legislazione premiale è come il miele per le mosche, ilformaggio per il topo, è come una calamita che attira chivoglia collaborare o fornire notizie. Oggi, il magistrato o leforze di polizia possono svolgere, almeno nella prima fase,soltanto un ruolo da notaio, per poi riferire, eventualmentecercando i riscontri. Quando la legislazione premiale nonesisteva ed i soggetti non avevano alcun interesse a riferiredeterminate vicende, chi voleva qualche notizia dovevanecessariamente andarla a cercare. E dove, se nonnell'ambiente nel quale si doveva operare? Ad esempio, se eranecessaria una notizia relativa ad una frode bancaria, ci sirivolgeva al settore dei bancari e si cercava in quell'ambitoun possibile confidente; se si trattava di scommesseclandestine sul calcio, si cercava nelle squadre qualcunodisposto a parlare. Ma, se si dovevano cercare notizie sullacriminalità, dove cercarle se non in quel mondo? Mi sia consentita una parentesi su quanto è stato detto daMutolo e da Messina, perché sono cose che hanno lasciato unpo' di amaro tra i dipendenti del SISDE. Per quanto riguardaMutolo, siamo nel periodo della lotta al terrorismo ed uno deiprincipali settori in cui si cercavano notizie era il circuitocarcerario, perché in alcuni casi i terroristi stavano insiemeai criminali comuni. Allora, cercando di sapere come sisarebbe potuto trovare qualcuno all'interno del carcere ofuori che fosse disposto a fornire notizie, si andava in giro,quasi come questuanti. Il Fabri - mi interessa chiarirloperché sono state fatte illazioni - è un uomo che mai si èinteressato di mafia, di criminalità comune. PRESIDENTE. Forse è opportuno ricordare, perché nontutti possono aver seguito la vicenda, che Mutolo è entrato incontatto con un funzionario del SISDE, tale Fabri, inrelazione ad un rapporto con un estremista di destra, al qualeil Mutolo avrebbe dovuto consegnare un mitra, affinché ilterrorista stesso potesse essere preso con l'arma in mano; ilmitra non fu consegnato e l'operazione sfumò. ANGELO FINOCCHIARO, Direttore del SISDE.Attraverso un canale dell'ambiente carcerario si seppe cheMutolo avrebbe potuto avere la libertà provvisoria. Allora ifunzionari si recarono dal magistrato de l'Aquila (Mutolo eranel carcere di Teramo) perché queste operazioni sono statesempre compiute consultando prima il magistrato; è benesottolinearlo. Egli disse che, anche per motivi di condotta,

questi avrebbe potuto ottenere la libertà provvisoria. Almagistrato fu chiesto soltanto se la libertà provvisoriapoteva essere concessa e, in caso affermativo, di avernecomunicazione in anticipo in modo tale da poterla &quot;vendere&quot;,per conquistare meglio la fiducia di questa persona. Pag. 701 Mutolo ottenne la libertà provvisoria e si incontrò a Romacon due funzionari, più quello che aveva fatto da traitd'union, i quali lo invitarono a pranzo. Gli fu chiesto sefosse disponibile a tentare di far trovare un filo, unqualcosa. Egli si offrì di ammazzare quella persona e di farlatrovare nel secchio della spazzatura, ma non era questo che ifunzionari volevano: cercavano soltanto notizie per potersvolgere un'attività investigativa. Gli fu suggerito un modoper potersi introdurre in quel mondo, anche attraverso lanomina di un legale che avrebbe potuto avvicinarlo ad altrielementi dell'eversione. Mutolo disse che, per sdebitarsi,voleva offrire un pesce; quelli si guardarono in faccia,sapendo che rifiutare l'offerta di un dono di un siciliano...chiunque abbia un po' di pratica sa che un rifiuto avrebbesignificato tagliare alla radice ogni e qualsiasicollaborazione; non accettare il pesce sarebbe stata l'offesapeggiore. SAVERIO D'AMELIO. In che anno siamo? ANGELO FINOCCHIARO, Direttore del SISDE. Nel 1982. Ritornato una seconda volta da Palermo, gli fu suggeritoancora una volta questo tipo di procedura, attraverso ilcollegamento con quel legale, per cercare di avvicinareelementi dell'eversione. Il suggerimento era di farsiassegnare il soggiorno a Roma o, al massimo, a Napoli perché aPalermo non avrebbe potuto avere contatti con l'eversione. Nonottenne questo tipo di assegnazione e tornò a Palermo, dove fuarrestato per altri motivi. Tutto è finito così. ALTERO MATTEOLI. Chiese e non ottenne? ANGELO FINOCCHIARO, Direttore del SISDE. Non so.Posso essere più preciso. ALTERO MATTEOLI. E' importante sapere se chiese e nonottenne. ANGELO FINOCCHIARO, Direttore del SISDE. So cheaveva scelto l'avvocato. Il particolare se gli sia statanegata l'assegnazione non lo conosco. Credo però che non visia stata neppure la decisione perché quando egli si recò aPalermo - continuava a recarvisi perché la famiglia abitava inquella città - fu arrestato; credo perciò che la questionerelativa alla possibilità di ottenere o meno il soggiorno nonsi sia più posta perché si è interrotto il procedimento.Comunque egli aveva anche scelto l'avvocato che gli era statosuggerito proprio per cercare di facilitare questo tipo dioperazione. PAOLO CABRAS. Vi furono successivi contatti tra il SISDEe Mutolo? ANGELO FINOCCHIARO, Direttore del SISDE. Mai,

finirono in quell'occasione. PAOLO CABRAS. Fu l'unico contatto? ANGELO FINOCCHIARO, Direttore del SISDE. Ve nefurono due: una seconda volta lui è tornato con l'aereo... PAOLO CABRAS. Quei due contatti avvennero nel 1982? ANGELO FINOCCHIARO, Direttore del SISDE. Nel 1982,ma poi venne arrestato, e da quel momento è finito tutto. SAVERIO D'AMELIO. Quindi non fornì alcun elemento utileai fini della lotta al terrorismo? ANGELO FINOCCHIARO. Direttore del SISDE. Nessunelemento utile, non c'era il tempo. Non so se nel prosieguosarebbe stato in grado o meno di fornirli. Il problema è statopoi esaminato quando egli venne sottoposto al maxiprocesso:Falcone convocò anche il funzionario per controllare questeaffermazioni, ma non emerse alcun elemento che potesseconfermare la disponibilità del soggetto. Questo forse era ildato che aveva fatto pensare a Falcone che Mutolo fosse untipo che se &quot;lavorato&quot; bene avrebbe Pag. 702anche potuto aprirsi un po'. Il contatto però, era statotroppo breve. Forse, quella convinzione nasce proprio daicontatti che aveva avuto quando era stato agganciato da Fabri.Comunque, la vicenda si è chiusa con l'arresto e non si è piùparlato di nulla. FERDINANDO IMPOSIMATO. Vorrei sapere se lei, avendoassunto la carica di direttore del SISDE nell'agosto 1992,riferisca questi fatti perché si è documentato sulla basedegli atti, o perché ne è venuto a conoscenza dai precedentidirettori e, in questo caso, da quali; comunque, vorreiconoscere quali siano le sue fonti. ANGELO FINOCCHIARO, Direttore del SISDE. Hointerpellato gli interessati, ma ho anche la documentazione.Vi è un rapporto redatto allora, in tempi non sospetti, dalfunzionario, dal direttore dell'epoca, il quale diceva... ALTERO MATTEOLI. Esclusivamente dal rapporto redattoall'epoca? ANGELO FINOCCHIARO, Direttore del SISDE. Sì. ALTERO MATTEOLI. Allora siamo a posto! FERDINANDO IMPOSIMATO. C'è stata un'indaginegiudiziaria? ANGELO FINOCCHIARO, Direttore del SISDE. C'è stataun'indagine giudiziaria. GIUSEPPE MARIA AYALA. E non è emerso nulla? PRESIDENTE. Negli atti del maxiprocesso ci sono paginededicate a tale questione. Gli atti sono depositati qui. ANGELO FINOCCHIARO, Direttore del SISDE. Perquanto riguarda Messina, ho detto prima che nei confrontidella mafia il servizio non era attivato permanentemente, main momenti particolari, uno dei quali si è avuto dopo la gravecrisi verificatasi a Palermo a seguito dell'uccisione diCassarà e Montana e dopo i fatti che un po' tutti ricordano eche hanno sempre seguito questi episodi.

In quell'occasione il servizio, immagino anche sotto laspinta dell'impegno che l'intero Governo indirizzava sulproblema palermitano e su indicazione del capo della polizia edell'allora direttore del servizio, cercò di attivarsi in modoparticolare sempre utilizzando il sistema della ricerca difonti informative utili alla cattura di latitanti e di altrenotizie del genere. Furono transitoriamente inviati, sia aPalermo sia a Catania, alcuni elementi del SISDE - che dopopoco tempo sono ritornati alle loro sedi - per fare perlomenodei tentativi. Uno di questi inviati, operante nella zona diCaltanissetta alla ricerca di qualcuno che potesse in qualchemodo essere contattato e fornire notizie, aveva saputo che aSanta Barbara vi era questo Messina che era ritenuto elementoinserito nell'organizzazione nissena. Furono presi contattianche in questo caso con la magistratura. Credo che ilmagistrato fosse una donna, penso la dottoressa Principato(l'onorevole Ayala, che mi sembra in quel periodo fosse aCaltanissetta, mi può aiutare)... GIUSEPPE MARIA AYALA. Penso di sì. ANGELO FINOCCHIARO, Direttore del SISDE. Ilmagistrato era senz'altro una donna, la quale confermò cheMessina avrebbe potuto fornire informazioni perché si ritenevache fosse inserito in un'organizzazione notevole. SiccomeMessina andò in carcere, fu preso un primo contatto, che nondiede grandi risultati, attraverso un intermediario,promettendogli evidentemente dei soldi perché il servizio nonpoteva promettere premi o benefici di altra natura. Per giuntanon si trattava nemmeno di molto denaro perché a quell'epoca -come sempre, nonostante tutte le voci che corrono - i servizinon hanno mai nuotato nell'oro. Comunque Messina non haottenuto quei soldi. Pag. 703 Questo contatto attraverso un intermediario non ebbe alcunrisultato; poi Messina uscì dal carcere - eravamo già nel 1986- e da allora il contatto con il funzionario è stato diretto atentare di ottenere qualche risultato. Non so - non posso daregiudizi - se Messina non abbia voluto o potuto, o vi sianostati altri motivi, ma comunque l'operazione non ha dato alcunesito e nello stesso 1986 il rapporto è stato chiuso e non sisono più visti. Il tentativo si concluse quindi nell'arco dipochi mesi. A questo punto vorrei aggiungere che il tipo diattività che in quel periodo venne svolto dai servizi non ebbedappertutto esito negativo; come sempre succede, alcuneciambelle riescono col buco ed altre no. MARCO TARADASH. Se non ricordo male, Messina parla anchedi un'altra operazione più specifica rispetto ... ANGELO FINOCCHIARO, Direttore del SISDE. Alcapitano del SISDE. MARCO TARADASH. No, ai NAR nel 1989 e successivamentealla vicenda con il capitano del SISDE. ANGELO FINOCCHIARO, Direttore del SISDE. Della

questione del capitano del SISDE mi occuperò dopo. Nel 1986 ilrapporto con Messina è finito. In quel periodo questo tipo di operazioni, in quellostesso quadro, ha portato a Catania - forse l'onorevole Ayalalo ricorda - all'individuazione ed all'arresto, tramite iservizi collegati francesi, del Calderone, appunto in Francia.Tale arresto nasce dall'input dei servizi, dato questoche forse non è conosciuto. Cito il caso più importante, ma inquesto quadro ve ne sono stati altri; l'operazione diCaltanissetta non ha dato grandi risultati ma l'operazione diCatania, relativa a Calderone, (che poi ha aperto lo squarcioche ha consentito al giudice Falcone, al maxiprocesso dicompiere quella grande operazione) nasce proprio da unintervento che si inquadra in questo tipo di attività svoltadal SISDE in quel periodo; deriva proprio da un'operazione delSISDE, così come altre. Forse non ricordo tutte le vicende, maoltre a quella di Calderone ve ne sono state altre. Se sivogliono informazioni più precise, posso fornirle, ma hocitato questo caso perché non è stato sterile: vi sono statiun momento ed un luogo in cui l'operazione non è riuscita -come sempre può succedere - ed altre circostanze in cui questiinterventi hanno dato risultati veramente importanti, comeappunto nel caso di Calderone. Prima di passare ad un altro argomento, mi corre l'obbligodi accennare anche al caso Contrada, sul quale non vorrei darel'impressione di sorvolare. Su questa vicenda è stato dettotutto ed il contrario di tutto. Il ministro dell'interno l'hadefinita un fatto raccapricciante e non posso che essered'accordo con lui. Ciò che posso dire io è di aver trovato neldottor Contrada, nel periodo della mia permanenza al SISDE,oltre ad una professionalità eccezionale (che, d'altra parte,tutti gli riconoscono, anche coloro che l'accusano), sullaquale credo che non vi sia alcun dubbio, un impegno non comuneche si tramutava in operazioni di grande importanza, nonchéuna lealtà ed una correttezza nei confronti delle istituzioniche spingeva e spinge anche oggi tutti coloro che con luihanno collaborato, come superiori, colleghi o dipendenti,quasi a rifiutarsi di credere che le costruzioni che si fannosiano vere. Questo è quanto intendo dire, perché non voglio apparireuno che, in questo momento, solo perché Contrada è statoarrestato, cerchi di lavarsene le mani o di non considerarlo.Quanto ho detto, di cui mi assumo la responsabilità, è quelloche posso affermare per il periodo in cui sono stato al SISDEe lo sostengo molto volentieri. Credo però che al punto in cuisiamo l'unica cosa che si possa fare è di passare la parolaalla magistratura. Mi auguro - e di ciò sono certo - che lamagistratura agisca nel migliore dei modi, con la massimaserenità; credo, soprattutto, che ciò sia quanto si augura lostesso Contrada, ossia che possa emergere Pag. 704 la verità. Al momento in cui siamo credo che ulteriori

storie, aperture, polemiche e discussioni non giovino anessuno, né allo stesso Contrada, né alla magistratura chedeve decidere. Appena assunta la direzione del SISDE mi sono posto dueobiettivi: il potenziamento dell'attività del servizio sottoil profilo della produttività e agire in maniera tale dasgombrare quanto più possibile il campo da eventuali accuse ecritiche che purtroppo nei confronti del servizio sonoricorrenti. Sotto il profilo della produttività debbo dire - anche senon dovrei essere io a farlo - di essere soddisfatto perchéposso affermare, anche alla luce dei giudizi formulati daaltri, che per questo periodo del 1992 si sono conseguitirisultati tutti di buona qualità. Per quanto riguarda l'altro aspetto, che pongo sullostesso piano del primo, (bisogna evitare critiche ai servizi enel contempo lavorare bene e produrre), avevo impartitodisposizioni, ancora vigenti, perché non si entrasse inoperazioni iniziate o condotte da altri per paura di farsi undomani accusare di essere depistatori. Secondo tale accusa,che ci viene rivolta ad ogni piè sospinto, saremmo gente chedepista le indagini altrui. Allora, quando un'indagine competead altri, dobbiamo mantenerci quanto più possibile estranei adessa. La collaborazione con le forze di polizia è massima,totale: quando nasce da noi è logico che sia così, perchédobbiamo trasmettere le risultanze delle informazioni aglialtri; altrimenti la prestiamo se sono gli altri a sollecitaretale collaborazione, cioè soltanto se ci viene chiesta, mai dinostra iniziativa. Ogni volta che vengono richiesti supporti tecnici - il checapita frequentemente perché Polizia, Carabinieri e Guardia difinanza non sempre sono attrezzati sul territorio nazionaleper effettuare intercettazioni, ambientali o meno - talerichiesta deve essere innanzitutto autorizzata; l'uso di queimezzi deve essere autorizzato dalla direzione, non lasciato aisingoli centri, e sempre accompagnato dalla certificazionedell'autorità giudiziaria che ha autorizzato la forza dipolizia che indaga ad usare quei mezzi. Inizialmente avevotentato di ottenere che nell'ordinanza del magistrato venissespecificato &quot;con il supporto del SISDE&quot;, poi non tutti imagistrati erano d'accordo e mi è bastato che vi fossel'autorizzazione, la quale, però, è necessaria. Nessunsupporto è stato assicurato ad operazioni di altri che nonfossero perfettamente lecite ed autorizzate. Mi accorgo dopo poco più di quattro mesi che tutti glisforzi che ho cercato di compiere per cercare quanto piùpossibile di evitare al servizio critiche ed accuse sono stativani. Ciò però non è accaduto perché qualcuna delle direttiveche avevo impartito non ha funzionato, ma perché c'è qualcosadi più grosso della critica che in questo momento travolge inmaniera impietosa i servizi. In proposito, prima diconcludere, desidero che il presidente mi lasci dire una

parola. Oltre a ciò che è stato fatto, vorrei illustrare leiniziative attualmente in corso all'interno dei servizi. Hocercato di proseguire - perché anche i miei predecessoriavevano iniziato questo tipo di operazioni - unariorganizzazione del personale, con ciò intendendo unospostamento tra vari uffici in modo da evitare troppo lunghepermanenze in certi posti e per stabilire una certa rotazionetra il personale. Ho restituito agli organi di appartenenza10-11 persone in questi quattro mesi; premetto che l'ho fattonon perché nei confronti di tali persone sia stato scopertoqualcosa di poco chiaro o di illecito, ma in quanto permanenzetroppo lunghe o magari scarsità di rendimento hannoconsigliato la restituzione e la sostituzione con unità nuove,scelte con criteri diversi rispetto al passato, le qualipotessero portare una ventata di maggiore vitalità nelservizio. Ho presentato talune proposte riguardo al personale.Conoscete l'attuale sistema in uso nei servizi, nel senso cheesiste la possibilità di entrare in ruolo e restarvi per tuttala vita, come del resto avviene nelle amministrazioni statali, Pag. 705oppure vi è la possibilità di essere trasferiti da altreamministrazioni per un triennio prorogabile per sei anni, perun massimo di nove anni. In sede di CESIS ho proposto distudiare una formula che ampliasse il sistema del triennio,eliminando il limite dei nove anni e riducendo al minimo ilcriterio della stabilità in ruolo. Ciò affinché si possaconsentire alla direzione, ogni tre anni, di valutare ilrendimento, il comportamento e l'attività di ogni singolaunità invece di assicurarle quella sorta di panacea in vigorenelle amministrazioni statali, in virtù della quale ilpersonale è indotto a &quot;sedersi&quot;. Certo, la mia proposta presenterà taluni lati negativi, mal'ho voluta ricordare per dire che il desiderio di ricercareelementi nuovi in grado di migliorare il servizio piuttostoche farlo arretrare è sempre vivo. Sono state anche avanzateproposte di modifica del regolamento interno al fine diabolire alcune inutili sovrastrutture. E' vero, si chiamanoservizi segreti, ma il segreto non deve rasentare il ridicolo! PRESIDENTE. Il suo predecessore ha affermato chedovevano essere servizi pubblici! ANGELO FINOCCHIARO, Direttore del SISDE. Difattisono in linea con i miei predecessori. Ho cercato diinstaurare rapporti sempre più stretti con i centriperiferici, recandomi a visitare quelle realtà. In questiquattro mesi non ho potuto fare molto, anche se avevo iniziatocon un certo spirito, perché mi sono cascati addosso problemitali da non consentirmi l'attuazione del piano che mi eroprefisso. Comunque, qualche visita l'ho effettuata e qualcuno èvenuto a trovare me per stabilire contatti più stretti ed

evitare che il centro si sentisse una monade sciolta, unica eautonoma sul proprio territorio. Vi è anche una maggiorecollaborazione con le forze di polizia, tanto che i rapportisono ottimi sotto tutti i punti di vista. Sto tentando - anche se in questo momento, per varimotivi, non ho avuto molte possibilità - di potenziarel'attività di analisi che dovrebbe costituire il cuoredell'intelligence, al fine di creare un ufficio vieppiùarticolato e funzionante dell'attuale. Sono state elaborateproposte per migliorare la distribuzione delle competenze traSISMI e SISDE in materia di criminalità, la cui formulazione èforse troppo astratta, ma che comunque non pone problemi né anoi né al SISMI. Questo lo dico in quanto alle eventualidifficoltà si contrappone e supplisce una collaborazioneaperta e leale. Debbo dare atto al generale Pucci - che questaCommissione ascolterà successivamente - di un'apertura totalenei nostri confronti. Ripeto, quindi, che se dallaformulazione delle proposte scaturissero ostacoli edifficoltà, queste non avranno seguito perché lacollaborazione è aperta. Ho tentato di riorganizzare la scuola di formazionerecependo consigli esterni affinché si apprendano idee econcetti, non solo nozioni sulla mafia o sulla camorra perchéqueste sono alla portata di tutti. Ripeto, concetti e idee sulmodus operandi e sulle migliori metodologie percombattere tali fenomeni. A fronte di tutto questo, nel momento di maggior sforzo,impegno ed attività da parte del servizio per poter produrre,migliorare la propria opera e per attrezzarsi al meglio, ci èpiovuta addosso una serie interminabile, sottile, costante esempre crescente di attacchi che ha determinato notevolidifficoltà. Sono venuti da me agenti della DIA per prelevare le carterelative all'interrogatorio del giudice Falcone a Buscettadopo l'uccisione di Lima: documenti che noi avremmo corretto,modificato, non so che cosa! Ripeto, mi sono visto arrivare inufficio gli agenti per la consegna di queste carte! Il tuttodando per scontato che queste carte noi le avevamo, mentreinvece Buscetta ha smentito l'esistenza dell'interrogatorio.Penso si sia trattato di un falso. Ciò nonostante gli agentisono venuti per avere gli incartamenti, dando Pag. 706per scontato che noi facciamo tutte le porcherie di questomondo! MASSIMO BRUTTI. Non credo dessero per scontato nulla. ANGELO FINOCCHIARO, Direttore del SISDE. Quando sichiedono taluni documenti, si dà per scontato che questi cisiano. PRESIDENTE. Per chiarire, vorremmo sapere se gli agentidella DIA si presentarono spontaneamente o su mandato. ANGELO FINOCCHIARO, Direttore del SISDE. Hannodetto di avere il mandato, io non l'ho chiesto. Non ho nulla

da nascondere, per carità! Se le carte ci sono, prendetele.Ripeto, non ho chiesto se avessero o meno il mandato. Si è detto che i magistrati milanesi erano controllati esubito si è pensato ai servizi. In un secondo momento, si èsostenuto che ad essere controllati fossero i magistratinapoletani e anche in questo caso si è pensato ai servizi.Sempre a Napoli sono state intercettate telefonate tra ilquestore e un giornalista de Il Mattino: non so chi deidue sia stato intercettato, ma si è pensato ai servizi. Non sose ciò avesse fatto comodo al direttore de Il Mattinoper cercare di nascondere altre cose, comunque si è detto chei servizi controllano Il Mattino! Da ultimo, si è sostenuto che abbiamo messo la bombaall'associazione degli industriali ed io personalmente, da ungiornale, recentemente, sono stato considerato membro delSanto Sepolcro! Devo ancora capire - anzi, chiedo che qualcunome lo spieghi - se essere membro del Santo Sepolcro siaun'offesa oppure no. E' indubbio che si tratta di un falso. MARCO TARADASH. Lo deve dire lei se è un'offesa oppureno. Lei lo saprà certamente meglio di noi. ANGELO FINOCCHIARO, Direttore del SISDE. Questecose non le so! PRESIDENTE. E' membro o no del Santo Sepolcro? ANGELO FINOCCHIARO, Direttore del SISDE. Nemmenoper sogno. Nonostante ciò si insiste, sostenendo il falso. Chedebbo fare, presentare querela? Si è fatto riferimento ad un capitano del SISDE. Ilpresidente mi ha mandato una bobina... PRESIDENTE. Vuole dire di che bobina si tratta? ANGELO FINOCCHIARO, Direttore del SISDE. E' quelladell'audizione di Messina. Possono nascere dubbi su di lei?Non credo. La registrazione non è molto chiara, ma alcunipresenti mi hanno riferito che non si è mai parlato di SISDE.Ha parlato di un capitano, ma senza aggiungere che era delSISDE. Personalmente non ero presente, perciò non lo so.Tuttavia, pur non trattandosi di un appartenente al SISDE, maad un'altra forza, per spirito... PRESIDENTE. Prefetto Finocchiaro, lei cosa sa di questavicenda? ANGELO FINOCCHIARO, Direttore del SISDE. Sono aconoscenza delle voci che circolano le quali, come lei ben sa,camminano più veloci dei documenti. Mi è stato riferito che sitrattava di un capitano dell'Arma dei carabinieri: non so sefosse vero o meno. Comunque, che non fosse un appartenente alSISDE ci potevo mettere la mano sul fuoco. Non ho voluto sollevare polemiche, però ho invocato - e ilpresidente me ne può dare atto - il chiarimento della vicenda,magari interpellando nuovamente Messina. Quando si è avuta lanotizia - e in questo caso mi può essere testimone ilpresidente del Comitato parlamentare di controllo sui servizi- ho telefonato di prima mattina al senatore Chiaromonteraccontandogli ciò che si stava verificando. Egli mi ha

risposto &quot;Che posso fare?&quot;. E' ovvio che se la notizia fossestata vera, avrebbe significato Pag. 707 che all'interno del servizio qualcuno non compiva il propriodovere. Io avrei dovuto saperlo per cacciarlo. Se invece lanotizia fosse stata falsa, allora occorrerebbe tutelare iservizi. Penso che la vicenda sia stata chiarita perché si è saputoche il SISDE non c'entra, tanto che i giornali non ne parlanopiù. Il capitano del SISDE è scomparso. PRESIDENTE. Per quello che a lei risulta, la vicenda èvera ma non riguarda l'ufficio del SISDE? ANGELO FINOCCHIARO, Direttore del SISDE. Non loso. MARCO TARADASH. Il signor Messina ha parlato del SISDE. ANGELO FINOCCHIARO, Direttore del SISDE. Se hadetto &quot;capitano del SISDE&quot;, la cosa mi interessa. ALTERO MATTEOLI. Il presidente le ha mandato una bobina? ANGELO FINOCCHIARO, Direttore del SISDE. Sì, manon si riesce a capire. Le conseguenze sono state gravi, gravissime, debbo dirlocon molta onestà. Si è registrato un calo nell'attività enell'impegno del personale che però non mi sento dirimproverare. Cerco sempre di sostenere e motivare ilpersonale alle mie dipendenze, ma onestamente non posso darglitorto: non si può appartenere ad un ufficio dovendosenevergognare, perché è considerato la causa di tutti i malid'Italia! Si sono registrate difficoltà anche con altri enti:mentre prima era sufficiente una telefonata per ottenere datied elementi, adesso - soprattutto da qualche giorno - glistessi enti vogliono la richiesta scritta adducendo il &quot;sa,non si sa mai!&quot; Basta questo per sentirsi un appestato! Ripeto, ci sono difficoltà con i servizi collegati. Dopol'operazione Green ice si era verificata una sorta dicorsa dei servizi collegati (francesi, spagnoli, inglesi,eccetera) per studiare insieme le operazioni, per utilizzarelo stesso sistema, mentre ora qualcuno dice, anche seufficialmente non vi è alcun riscontro: &quot;Al mio servizio checosa rispondo? Siete affidabili oppure no?&quot; Incontriamodifficoltà anche per quanto riguarda le fonti. Come fa unapersona a rendersi disponibile al colloquio con noi sapendoche tra sei mesi, un anno o cinque anni l'aver collaborato puòessere considerata una colpa? Sarò sincero: si può modificareun servizio se si ritiene che ciò sia utile, così come si puòsostituire il direttore se si reputa che quello attuale nondia affidamento o possa aver colluso. Oppure, sostituite ildirettore con un'altra persona che sarà senz'altro migliore dime. Fate qualcosa! Il servizio non può essere azzerato inquesto modo (neppure sciolto, perché sarebbe peggio delloscioglimento), lasciandolo cuocere a fuoco lento: che si troviuna soluzione! Posso dire, senza timore di essere smentito,che il servizio è sano e non è colluso o deviato; importanti

dirigenti mi hanno rivolto una nota amara, in un certo sensoaccusando anche me, perché non si sono sentiti abbastanzadifesi in questa campagna di critiche. Chi mi conosce da temposa che preferisco il riserbo e non amo rilasciare interviste,neanche quando mi vengono richieste; è per un atto dicorrettezza e di riguardo nei confronti di questa Commissione,organo istituzionale presso il quale sono stato chiamato ariferire, che non ho voluto rilasciare dichiarazioni, tuttaviain seguito dovrò pur dire qualcosa, perché altrimenti idipendenti continueranno a credere che io non li difendaabbastanza. Non rifiutiamo i controlli, ma al contrario li vogliamo.Al Comitato di controllo, presieduto dal senatore Chiaromonte,chiesi di venire a verificare come lavoriamo, in modo dacreare un rapporto più diretto con tale organismo. Non possocerto chiedere fiducia a scatola chiusa; non la chiedereinemmeno ai miei amici e, a maggior ragione, so di non poterlachiedere a questa autorevole Commissione. La fiducia a scatolachiusa non si Pag. 708chiede a nessuno, soprattutto nei confronti delle istituzioniche debbono fare il loro dovere. Per la posizione che ho, peril compito (o la croce) che mi è stato affidato, credo diavere il dovere di invocare da parte di tutti che almeno nonsi nutra una sfiducia preconcetta, che non ci si costringa adentrare in un'aula di tribunale dove prima si emette lasentenza e poi si svolge il dibattimento. In questo casosarebbe meglio chiudere il servizio. Ho voluto precisare le conseguenze della situazione che siè creata, che si riveleranno dannose se non avrò lapossibilità di ridare coraggio e fiducia ai dipendenti; dovreiessere uno che percepisce lo stipendio senza fare nulla, manon è nel mio carattere e me ne andrei subito. PRESIDENTE. Ringrazio il prefetto Finocchiaro per lachiarezza e la franchezza con le quali ha parlato. Ho trerapide domande da porgli, la prima delle quali è la seguente:signor prefetto, lei ha fatto riferimento al fatto che ilSISDE si è occupato sistematicamente della lotta allacriminalità organizzata soltanto a seguito della recente leggedi riforma. Che io sappia, in realtà nel passato, dopo il 1980se non ricordo male, il SISDE installò alcuni centri nelMezzogiorno, i quali diedero anche risultati significativi.D'altra parte le relazioni semestrali presentate dalPresidente del Consiglio sulla base della legge di riforma deiservizi di sicurezza contengono da sempre una parte relativaalla criminalità organizzata (a questo proposito gli ufficihanno preparato una rassegna, che è a disposizione deicolleghi). Ciò è segno che anche nel passato ... ANGELO FINOCCHIARO, Direttore del SISDE. Sì, l'hodetto. Non si trattava di un'attività riconosciuta dalla leggené istituzionalizzata, però vi era, pur con alti e bassilegati a momenti di maggiore o minore attività del fenomeno

mafioso. PRESIDENTE. Se non ricordo male i periodi, sotto ladirezione del prefetto Parisi questi centri furono istituiti esuccessivamente vennero revocati. ANGELO FINOCCHIARO, Direttore del SISDE.L'attività di cui parlava prima, in cui si ebbero anche icontatti con Messina, si svolse durante la gestione... PRESIDENTE. Quindi nel momento di maggiore aggressivitàdel fenomeno mafioso funzionavano questi centri? ANGELO FINOCCHIARO, Direttore del SISDE. Forniròun chiarimento, se mi è consentito. La legge n. 410 del 1991ha considerato che il fenomeno mafioso potesse a pieno titolorientrare nel concetto di eversione nei confronti dello Stato.In sostanza, ogni qualvolta il fenomeno si manifestava, senzabisogno di alcun provvedimento legislativo il servizio siattivava, non so se per impulso del direttore o per direttivadel ministro, anticipando in qualche maniera quella che poisarebbe stata la disposizione della legge n. 410. PRESIDENTE. Quindi non vi era una permanenza? ANGELO FINOCCHIARO, Direttore del SISDE. No, nonin maniera istituzionale. PRESIDENTE. Seconda questione: la tecnica dinegoziazione cui lei ha accennato, determinata dal fatto chenon vi erano norme sui pentiti o benefici particolari daelargire, può avere comportato nel passato che si siasoprasseduto ad arresti, a perquisizioni o ad atti di questogenere nel quadro di una visione per così dire contrattuale(io non faccio questa cosa ma tu in cambio mi dai delleinformazioni)? ANGELO FINOCCHIARO, Direttore del SISDE. Possoescluderlo. Poiché mi chiede informazioni sul passato dellequali non ho conoscenza diretta, potrei anche essere accusatodi presunzione; tuttavia, dal funzionamento del sistema che hopotuto apprendere, posso escludere Pag. 709 la sua ipotesi. Innanzitutto perché il contatto venivapreceduto sempre da un contatto con il magistrato: infatti neiconfronti sia di Mutolo sia di Messina sono statirispettivamente sentiti i magistrati dell'Aquila e diCaltanissetta. Il rapporto restava segreto, ma l'impostazionesi svolgeva nella piena legalità. PRESIDENTE. Lei ha parlato di permanenza eccessiva neglistessi posti: si riferisce alla permanenza nelle stesse areeterritoriali o nelle stesse responsabilità? ANGELO FINOCCHIARO, Direttore del SISDE. Quando hoparlato di spostamenti mi riferivo a posti all'interno delladirezione (trovandomi al SISDE da soli quattro mesi non possorivoltare il servizio come un calzino), al centro, a Roma; inun determinato posto anche di carattere amministrativo ologistico, anche lì era necessario creare una rotazione,imprimere una movimentazione che evitasse la staticità, chetalvolta può portare anche al disinteresse.

PAOLO CABRAS. Parla di funzionari direttivi? ANGELO FINOCCHIARO, Direttore del SISDE. Sì. PRESIDENTE. Devo ora porre una delicata questione,relativa ad un fascicolo che è stato inviato ieri dalMinistero dell'interno. Non essendovi obiezioni, proseguiamo inostri lavori in seduta segreta. Dispongo la disattivazionedel circuito audiovisivo interno.(La Commissione procede in seduta segreta) PRESIDENTE. Riprendiamo i nostri lavori in sedutapubblica. Dispongo la riattivazione del circuito audiovisivointerno. UMBERTO CAPPUZZO. Mi chiedo se la seduta sia incentratasul dottor Contrada o sulle comunicazioni del prefettoFinocchiaro; noi dobbiamo basarci sulle sue affermazioni,rinviando ad altra seduta una discussione completa sul casoContrada, una volta acquisiti i dati ad esso relativi. Dico subito che il prefetto Finocchiaro si trova nellasituazione ideale di aver trattato certi problemi da treposizioni diverse, tutte di alto rilievo: prefetto, altocommissario e direttore del SISDE. Capisco anche lapassionalità con cui ha affrontato il problema dello Stato ela frustrazione che vive in questo momento l'importantissimoorganismo al quale è preposto. Sulla validità dei servizi non ho mai avuto dubbi, perchésarebbe finalmente ora di scrivere la storia delle deviazionisulla base di documenti concreti (anche tenendo conto dellaprofonda conoscenza che il prefetto ha di altri servizi,essendo stato vittima di quelli stranieri): sarebbeun'iniziativa doverosa da parte dei servizi italiani. Non voglio intervenire - ripeto - sulla validità deiservizi, ma le deviazioni di individui vanno ricercate edeventualmente punite; peraltro il fatto importante,sottolineato dal prefetto Finocchiaro, sul quale forsesorvoliamo, è la differenza esistente tra il passato ed ilpresente alla luce della legge premiale e, quindi, leprocedure che i servizi hanno dovuto seguire per poteracquisire determinati dati. Vorrei ora porre al prefetto Finocchiaro un problema, inquesto momento in cui si parla di servizi e di una loroeventuale riunificazione. Mi sono occupato della riforma deiservizi in altra posizione e in altro grado, circa venti annifa, e so che la decisione di separarli fu voluta dalla partepolitica, poi accettata anche da coloro che in quel periodoerano nei servizi. Vengo ora alla domanda che il presidente, cosìintelligentemente, ha posto circa l'attività contrattuale oparacontrattuale (eventualmente chiudendo un occhio). Ilproblema che si pone adesso è quello delle garanzie, sul pianolegislativo, che occorre dare al personale dei Pag. 710servizi per lo svolgimento della sua attività. UnaCommissione che si occupa di questi problemi deve guardare al

futuro, altrimenti sarebbe meglio eliminare questi servizi. Sesi intendesse operare bene, basterebbe arruolare moltopersonale, attualmente libero, dei servizi segreti dell'est,così come hanno fatto alcuni paesi. In questo caso, avremmoservizi efficientissimi, senza le remore della cittadinanzaitaliana! Ritengo che questo punto sia molto importante,perciò vorrei comprendere cosa sia necessario fare alriguardo. Se abbiamo previsto una legislazione per i pentiti... SALVATORE FRASCA. Però, a questo punto dovremmo farrivivere Vishinsky! ALFREDO GALASSO. Basterebbe riarruolare Gelli! UMBERTO CAPPUZZO. Ho voluto fare una battuta. Dicevo cheil problema è emblematico ma sarà trattato in un'altraoccasione. Adesso, ciò che a me preme, dal punto di vista culturale,è capire le procedure che devono regolare l'attività internadel servizio. Innanzitutto, si pone un primo problema: haragion d'essere l'attività interna di un servizio segreto, dalmomento che vi sono problemi anche di carattere costituzionalesui quali varrebbe la pena di riflettere? L'attivitàinformativa interna deve essere considerata competenza di unservizio a sé stante oppure come parte integrantedell'attività delle forze di polizia? Credo che anche questaquestione meriterebbe di essere approfondita. Considerato che tra i due servizi le aree di competenzasono quanto mai sfumate e difficili, perché porre comeelemento di differenziazione lo svolgimento di attivitàinterna o esterna non ha senso, in quanto vi sono centri delSISDE che svolgono attività informativa, credo che sarebbenecessario chiarire bene le suddette aree di competenza. Sitratta di un problema delicato, stante la possibilità diconflittualità tra i due servizi e le probabili deviazioni. Per quanto attiene alle procedure, chiedo, anzitutto, chistabilisca gli obiettivi della ricerca. Un servizio che sirispetti non procede perché riceve degli inputdall'esterno ma grazie ad una visione più strategica chequalche organo deve definire (l'autorità politica e ilministro dell'interno). Come accade per l'attivitàinternazionale - di cui ho maggiore conoscenza, considerata lamia personale esperienza - gli obiettivi di ricerca divengonoindicazione precisa all'interno di un piano. Da questo puntodi vista, assume importanza anche il problema delcoordinamento. In tutto questo contesto, in che posizione si colloca ilCESIS, considerato che disponiamo di due servizi, uno chedipende dal ministro dell'interno e l'altro, dal punto divista funzionale, dal Ministero della difesa? Come possonoesistere queste due attività senza avere la possibilità diconoscere l'organo che stabilisce la strategia e gli obiettivie senza constatare se il piano di ricerca elaborato dal SISDEsia in armonia con quello del SISMI, almeno per le parti che

abbiano tra loro punti di contatto? Poiché è stato ripetutamente accennato al costo deiservizi, vorrei sapere dal signor prefetto quanto costino ipentiti e per quanto tempo ancora ritenga che l'attività dipentitismo possa continuare ad essere remunerata eremunerabile. Inoltre: quanti pentiti sono indotti opotrebbero essere indotti a pentimenti successivi, aggiornatie corretti, alla luce del denaro che riceveranno? MASSIMO BRUTTI. Concordo con la proposta del collegaScotti volta ad acquisire tutti gli elementi riferentisi aifunzionari che hanno avuto responsabilità di direzione diapparati così delicati, in particolare a Palermo, nelle zonedi mafia. Devo dire che nelle domande che intendo porre non mi sentoin alcun modo vincolato dal fatto che i componenti l'ufficiodi presidenza abbiano preso visione, tra ieri sera e questamattina, di alcuni documenti. Da ciò che ho comprenso, Pag. 711 infatti, si tratta soltanto di frammenti di documenti e,come sanno gli storici, un solo documento non è sufficienteper scrivere una storia nuova. Non mi sento vincolato, quindi,e ritengo che i quesiti che mi accingo a porre abbianocomunque una loro autonomia. Eventualmente, mi riserverei dipormi un problema se potessi disporre dell'insieme delladocumentazione. Sulla base di ciò che ho sentito oggi, è stupefacente chevi sia la tendenza a valutare la storia dell'inizio degli anniottanta a Palermo e il comportamento degli apparati buttandosulle spalle di un funzionario che ha vissuto là sei mesi, eche oggi non può difendersi perché è morto, responsabilitàassai gravi enunciate in termini sommari. Ciò premesso, desidero porre al prefetto Finocchiaroalcune questioni, prima di ordine generale, poi riferite avicende particolari. Per ciò che attiene alle prime, chiedo al dottorFinocchiaro di dire quel che può sulle forme di coordinamentotra settori del SISDE e del SISMI impegnati sul terrenodell'azione di contrasto alla criminalità organizzata.Considerato che vi è un criterio di specializzazione deicompiti, esso è attuato per materie oppure le attività dei dueservizi s'intrecciano tra loro, nel senso che riguardano, peresempio, droga, armi e latitanti? In Sicilia esiste una rete di operatori, di agenti delSISDE diffusa sul territorio, in particolare una presenzacapillare in alcuni comuni a maggiore insediamento mafioso?Ciò risulterebbe da alcuni elementi emersi nell'ambito dellaprima fase dei lavori della Commissione antimafia. Chiedo al prefetto Finocchiaro se il SISDE operi nelleregioni settentrionali, in relazione alla grande criminalitàmafiosa. In caso affermativo, vorrei sapere come siaorganizzato, almeno per grandi linee, e quali risultati abbiaconseguito, soprattutto negli ultimi tempi. Leggendo rapporti

relativi a questo tipo di impegno, mi sembra di aver capitoche la recente operazione relativa all'autoparco di Milano sianata proprio da un input del SISDE. Chiedo se ilprefetto Finocchiaro possa offrirci un bilancio di questo tipodi lavoro, ovviamente senza entrare nei particolaridell'organizzazione o di altri aspetti che non ci competono. L'altra questione che desidero sottolineare è relativaalle organizzazioni criminali in Campania. Dal rapporto delSISDE dell'ottobre 1992 risultano una serie di operazionivolte a scompaginare un'attività di tipo mafioso in Campaniache, stando a quanto riferito dal rapporto del SISDE, tende adimitare i modelli della criminalità mafiosa siciliana, cioè ilmodello di Cosa nostra. In particolare, il rapporto del SISDEparla di un'associazione denominata Nuova mafia campana.Vorrei chiedere al prefetto Finocchiaro una valutazioned'insieme, cioè se gli risultino elementi tali da poterpensare oggi ad un unico meccanismo della grande criminalitàorganizzata nel Mezzogiorno - più in generale, nelle zone delpaese in cui essa è operante, in cui sono insediati i suoitraffici -, un meccanismo unico facente capo, sostanzialmente,all'organizzazione più forte e verticistica, cioè a Cosanostra. In questo quadro, vorrei che il prefetto Finocchiaro cifornisse, se possibile, un chiarimento su arresti recenti chepersonalmente considero particolarmente significativi, cioèquelli avvenuti in Calabria a danno della cosca Muto:nell'ottobre di quest'anno sarebbe stato arrestato lo stessoFrancesco Muto, che da anni considero uno dei più pericolosicapimafia della Calabria, il quale era a piede libero ed avevala possibilità di accostare elementi insospettabili e diintrattenere rapporti perfino con uomini delle istituzioni.Vorrei sapere se le cosche del Tirreno e dell'alto cosentinoabbiano, a loro volta, collegamenti organici con Cosa nostra. Per quanto attiene al capitolo relativo ai collegamentifra Cosa nostra ed eversione di destra, parto da un primoelemento riferendomi alle dichiarazioni di Messina. Quandoegli ci ha parlato di un contatto con ambienti del SISDE, nel1986-1987, ci ha detto che le informazioni Pag. 712che ci forniva si riferivano, sostanzialmente, ai NAR.Inoltre, Messina ci ha detto che nel 1989 fece un viaggioassieme ad una persona che presumo fosse un ex appartenente aiNAR, perché nel 1989 tale organizzazione non era più inazione. Può dirci il prefetto Finocchiaro se siano ancora oggiin atto collegamenti organici tra la criminalità organizzata,le associazioni di tipo mafioso - soprattutto quelle più forti- e le associazioni di destra, nel senso sia di elementituttora impegnati in attività di tipo eversivo sia di exappartenenti ad organizzazioni eversive di destra che,comunque, continuano a svolgere attività criminali? Inoltre, per quanto riguarda il sistema piduista, nelsettembre di quest'anno, il ministro dell'interno Mancino,

rispondendo ad una nostra interpellanza al Senato, richiamavacollegamenti tra Licio Gelli e la criminalità organizzataromana, di cui vi sarebbe traccia e documentazione in atti del1991. Tali collegamenti sarebbero stati finalizzatiall'assegnazione di grandi appalti internazionali cui erainteressata la criminalità romana. Anche a questo riguardo lechiedo, signor prefetto, una valutazione dello scenario,considerato che parlo di sistema piduista per riferirmi aqualcosa che è continuato dopo il 1981, dopo la scoperta delleliste di Castiglion Fibocchi. In particolare, gradirei unavalutazione di scenario relativa al ruolo delle loggemassoniche coperte, spurie, alla loro esistenza e al lororuolo nei fatti di criminalità organizzata. Voglio adesso rivolgerle una domanda, prefettoFinocchiaro, alla quale, se lo ritiene opportuno, lei potràrispondere in qualità di ex alto commissario. Negli atti diinchieste giudiziarie recenti, risulta che operatori delSISMI, appartenenti ad una struttura particolarmente riservatae segreta (se non ricordo male credo che si chiami SB),sarebbero stati assegnati all'Alto commissariato antimafia nel1987. Le risulta che in passato appartenenti del SISMI, chefacevano parte di questa struttura clandestina, siano statiassegnati all'Alto commissariato? Le risulta che questo siastato un collegamento istituzionale o soltanto episodico eriferibile a persone? Passando ad alcune vicende particolari, le chiedo,prefetto Finocchiaro, se le risulti o meno che EmanuelePiazza, scomparso a Palermo nell'autunno del 1990, sia statoin qualche modo organicamente inquadrato nell'ambito del SISDEoppure legato al SISDE (questa notizia è stata fornita tramiteuna pubblica dichiarazione, una conferenza stampa, dal padredi Emanuele Piazza). Può dirci con quali compiti e con qualetipo di rapporto il signor Emanuele Piazza era inquadratonelle file del SISDE e se vi siete posti il problema dieffettuare indagini in relazione alla scomparsa di Piazza? Inoltre: l'agente di polizia Agostino, ucciso nell'agostodel 1989, era in qualche modo legato al SISDE o inquadratonelle sue file? Le risulta qualcosa in proposito? Non lechiedo se lo era o non lo era: le chiedo se a lei risultiqualcosa. Le risulta che l'ex sindaco di Palermo Insalaco facesseparte del SISDE e che i suoi collegamenti con il ministrodell'interno Restivo si spingessero fino ad un inserimentoorganico negli apparati del Ministero dell'interno?Personalmente, ricordo dichiarazioni - che non esito adefinire incredibili - del prefetto De Francesco, rese dinanzialla prima commissione del Consiglio superiore dellamagistratura, proprio a proposito di Insalaco. Anche per talemotivo, mi riservo poi di chiedere al presidente che su tuttequeste questioni la Commissione convochi in audizione anche ilprefetto De Francesco. In merito ai rapporti intrattenuti con ambienti del SISDE

nel periodo 1986-1987, a proposito dei quali prendo attovolentieri dei chiarimenti del dottor Finocchiaro, Messina ciha detto che di tali contatti era al corrente la commissioneinterprovinciale e, più precisamente, che egli informavaMadonia, il quale era un po' il suo padrino, il referentediretto di questi collegamenti. Le risulta o meno che questaconsapevolezza da parte della Pag. 713commissione interprovinciale e di Madonia del collegamentodel 1986-1987 fosse a conoscenza dei servizi? Le chiedo anche se per il passato risultino sospensioni difunzionari dei servizi a causa di indagini di naturadisciplinare o di indagini interne. Più di recente, il dottorContrada, prima del provvedimento di custodia cautelare neisuoi confronti era stato sospeso dal servizio? Le risulta cheil dottor Contrada sia mai stato chiamato a difendersinell'ambito di indagini di natura discipinare interne alservizio? Concludo il mio intervento con un'ultima domandarichiamandomi ad un testo tratto da un provvedimentogiudiziario. Si tratta di una sentenza del 20 febbraio 1984del giudice istruttore Giovanni Falcone (mi riferisco allavicenda che richiamava prima il collega Boso), il qualescrive: &quot;Anche se il dottor Immordino non lo ha esplicitamentedetto, appare indubbio che egli nutriva il timore che gliambienti delle cosche mafiose potessero essere tempestivamenteavvertiti delle operazioni di polizia che egli stavaallestendo&quot;. Siamo nel maggio del 1980. &quot;Basti ricordare -prosegue Falcone - che quando vennero decisi gli arresti dipersone ritenute appartenenti alla cosca di SalvatoreInzerillo il personale operante venne concentrato nellacaserma &quot;Lungaro&quot; con il pretesto che occorreva sedare unasommossa nel carcere dell'Ucciardone e che lo stesso Contradanon venne avvertito di tale operazione&quot;. Nella requisitoria le affermazioni che riguardano ildottor Contrada sono anche più puntuali ed inquietanti poichési dice che &quot;tutti i funzionari della squadra mobile furonotenuti all'oscuro, fino all'ultimo minuto, dei reali obiettividell'operazione in modo tale da estromettere del tutto ildottor Contrada&quot;. Lasciando da parte la requisitoria e soffermandomi sullasentenza del giudice istruttore Falcone richiamo l'attenzionedel prefetto Finocchiaro e dei colleghi sul fatto chel'affermazione di Falcone, sia pure apparentemente così lieve,è di estrema gravità, poiché in un provvedimento giudiziario,senza procedere nei confronti del dottor Contrada, non sipoteva dire di più; viene avanzata, infatti, una riserva, sisolleva un dubbio che riferendosi ad un funzionario che haresponsabilità così delicate è pesantissimo. Tuttavia non si è assunta nessuna iniziativa a carattereamministrativo e nell'ambito dell'esercizio dei poteridiscrezionali di governo che fanno parte dei compiti e delle

responsabilità di chi ha un potere gerarchico su unfunzionario; non si è presa nessuna iniziativa, anzi,ritroviamo questo funzionario assegnato ad una funzionedelicatissima, al SISDE. E' questo che non riesco acomprendere e rileggendo le frasi di Falcone devo dire che laquestione appare seria al di là delle responsabilità penali,che qui non interessano. Colgo una certa insensibilità nelfatto che nonostante un giudice affermi determinate cose nonsi assume alcuna iniziativa ed anzi ritroviamo questofunzionario al SISDE. PRESIDENTE. Qual è la sentenza? MASSIMO BRUTTI. Si tratta della sentenza istruttoria del20 febbraio 1984, in riferimento al procedimento 1686/83. Dico ciò, dottor Finocchiaro, senza polemiche ma perchéritengo ci si trovi di fronte ad una vicenda di una gravitàeccezionale e perché avverto una negligenza che vorrei fareemergere, circoscrivere e quindi in qualche modo superare. Lanegligenza non è in nessun modo ascrivibile a lei, dottorFinocchiaro. Le chiedo soltanto se le risulti qualche elementoin ordine a questa vicenda. MARCO TARADASH. Il dottor Finocchiaro, al di là delgiudizio che ha dato sul clima creatosi intorno al SISDE, si èposto la giusta questione della reale utilità di un serviziointerno di polizia. Dalla relazione svolta non ho ben compreso in quale misurail SISDE contribuisca alla lotta contro la criminalitàorganizzata e in cosa differisca rispetto Pag. 714ad altri organismi. Posso comprendere che in anni passati, incui le forze di polizia erano evidentemente incapaci, per nondire altro, a fronteggiare il crimine, lo Stato ed i ministridegli interni (abbiamo avuto una sequenza di ministri degliinterni particolarmente dotati nella lotta alla criminalitàmafiosa, da Gava ad altri) si servissero di apparati segreti.Ma ora che abbiamo la DIA, i centri di coordinamento ed inpresenza di una ristrutturazione generale delle varie forze infunzione essenzialmente di lotta alla criminalità organizzata,mi domando qual è l'apporto in più che un servizio segreto puòdare in questo tipo di operazioni. Mi chiedo anche se leirruzioni della DIA nel SISDE non siano in qualche misuracomprensibili considerando che probabilmente la DIA ritieneoggi di dover svolgere gli stessi compiti che i servizisegreti hanno svolto in anni passati. Pongo anche problemi di democrazia e di trasparenza perchécredo che sia sempre in qualche misura pericoloso il lavorosvolto da un servizio segreto soprattutto nell'ambito degliaffari interni; ma oggi che non esiste più il terrorismo, michiedo quale sia il senso di tutto ciò. La seconda domanda riguarda i pentiti Messina e Mutolo. Ildottor Finocchiaro ha contestato le affermazioni di Messina eha detto che lo stesso Messina dice il falso quando fariferimento ad agenti del SISDE in relazione alla possibilità

di catturare il vertice mafioso. Vorrei ricordare che,nell'audizione che la Commissione ha avuto con il pentitoMessina, quest'ultimo è tornato diverse volte su questo punto,che non è affatto secondario e che, a dir la verità, toglie unpo' di credibilità al complesso delle sue dichiarazioni. Se,infatti, su un dato di interesse generale, quale il rapportointercorso tra un mafioso importante, anche se non diprimissimo rango, ed apparati dello Stato, il pentito Messinafa affermazioni false ed il SISDE lo smentisce, in realtà ilSISDE riduce di molto la credibilità dello stesso Messina. Il SISDE ha avuto rapporti con Messina e Mutolo; inrelazione a ciò vorrei sapere se tali rapporti sono continuatianche nel periodo del pentimento. C'è stato un lavorio daparte dei servizi segreti durante il periodo del pentimento?Messina e Mutolo sono stati stipendiati dal servizio segreto?Sappiamo che costoro dagli anni ottanta hanno avuto rapportidi confidenza con il servizio segreto. I 270 pentiti ora incircolazione ricevono denaro dal servizio segreto? PRESIDENTE. Dal servizio segreto o da altri, onorevoleTaradash? MARCO TARADASH. Ritengo che il dottor Finocchiaro cipossa rispondere soltanto a nome del SISDE. Non ho dubbi chericevano denaro da altri; io desidero sapere se lo ricevonodal SISDE. La terza domanda si riferisce alla questione Contrada,sulla quale il dottor Finocchiaro ha dato una valutazioneimportante. Il fatto che il dottor Finocchiaro dia unavalutazione tutta a favore del questore Contrada e contrariaai suoi avversari è un elemento importante. Non posso sapere se Contrada sia mafioso o meno, il puntoè se il SISDE nel momento in cui ha &quot;assunto&quot; Contrada e primaancora la polizia, quando hanno consentito a Contrada dieffettuare questa &quot;scalata&quot;, abbiano tenuto presente lesentenze di Falcone, le voci che circolavano nell'ambiente equindi se abbiano effettuato una scelta consapevole e motivataoppur no. Se non hanno fatto una scelta consapevole e motivatacredo che i vertici della polizia e dei servizi dovrebberoessere dimessi, come si dice con un eufemismo, per la loroincapacità; viceversa se hanno tenuto presente tutto ciò edhanno &quot;scommesso&quot; su questo funzionario, contro i suoiavversari, devono rispondere dell'errore che eventualmentehanno commesso. La mia domanda, per concludere, è che tipo di verifica, divalutazione e di approfondimento sono stati effettuati inquesta circostanza. Pag. 715 VITO RIGGIO. Probabilmente tornerò su alcune domande giàposte, ma lo faccio per una necessità analitica. Nell'ultima relazione sulla sicurezza in ordine alsemestre passato e dopo l'istituzione della DIA, il Governoafferma che &quot;i servizi di sicurezza sono chiamati a svilupparesempre più la loro capacità di penetrare, attraverso i loro

migliori agenti e con modalità propriedell'intelligence, ambienti che si dimostrano fortementecompartimentati e spesso di difficile permeabilità&quot;. Il Governo continua a ritenere fondamentale l'azione dipenetrazione dei servizi, nonostante la creazione della DIA ein presenza di una legislazione premiale che evidentementemodifica le modalità di accesso in tali ambienti. Nella parteterminale della relazione, sembra che in questo momento, persituazioni esterne ed anche per una legittima reazioneinterna, il servizio non sia attrezzato a svolgere talicompiti o quanto meno a svolgerli nelle migliori condizioni.Ritengo si tratti di una considerazione sulla quale vale lapena avere qualche chiarimento dal dottor Finocchiaro,considerando che la Commissione, al termine della passatalegislatura, aveva fatto riferimento al ricorso ai servizisegreti come a una delle possibilità di penetrazione in questomondo. Vorrei anche sapere, ma è una valutazione che il dottorFinocchiaro può anche rifiutarsi di dare, dal momento che sitratta essenzialmente di una valutazione politica dipertinenza della Commissione, se la diminuita capacità dipenetrazione non sia in qualche modo da mettere in relazionecon una qualche strategia posta in essere dalla mafia. Nellaparte finale della relazione si dice che &quot;la strategiamafiosa, con gli omicidi Falcone e Borsellino, assume trattimarcatamente terroristici volti a sgomentare e adimpedire...&quot;; ma allora, se può anche assumere una strategiadi disinformazione, di intossicazione e di depotenziamentodegli strumenti dimostratisi più efficaci, vorrei sapere daldottor Finocchiaro se dal suo punto di vista tutto ciò possaavere un qualche riscontro. Nel momento in cui si crea un clima nel quale il personaledei servizi non è abilitato o non è affidabile, come siafferma nella parte conclusiva della relazione, o quanto menoviene considerato meno affidabile da chi dovrebbe fornirgli leinformazioni e con cui dovrebbe intrattenere una funzione dielaborazione del dato (il compito dei servizi infatti non ètanto quello di compiere operazioni di polizia quanto quellodi avere informatori qualificati per poi elaborare dati damettere a disposizione delle competenti autorità), si perde unpunto di osservazione su questo mondo. Mi auguro che questopunto di osservazione venga nel frattempo acquisito da altrestrutture, perché diversamente ci troveremmo in una situazionecompletamente diversa rispetto a quella di due o tre mesi fa.Ricordo che dopo l'operazione Green ice ed altre citrovavamo in una fase che appariva molto favorevole e piùvicina all'accertamento di alcune verità; viceversa oggi citroviamo in una situazione in cui l'attenzione èprevalentemente rivolta alle disfunzione degli apparatistatali piuttosto che alle ricerche. Ritengo si tratti di undato che riveste un qualche rilievo politico. La seconda domanda che volevo porre in realtà l'ha

formulata il presidente e tuttavia gradirei una risposta piùapprofondita. Quando ad un'agente dei servizi segreti sichiede di entrare in contatto con determinati ambienti, siapure senza violare la legge, in realtà gli si chiede dicompiere un'attività che non è analoga a quella che può esseresvolta da un qualsiasi altro funzionario. Il presidenteparlava di patteggiamento, mentre io userei il terminenegoziato per diventare affidabile, essere credibile,eccetera. Si tratta di ambienti nei quali la fiducia siconquista sì &quot;accettando un pesce&quot;, ma soprattutto concomportamenti ed atti estremamente diversi da quelli chepossono essere compiuti normalmente in un rapporto tra personeappartenenti alla società civile e non criminale. Pag. 716 Dal momento che esiste anche una scuola, vorrei sapere sesia stata elaborata una tecnica per entrare in relazione conquesti ambienti e se esistano modalità che, se viste conocchio diverso da chi svolge un lavoro del genere, possonorisultare di difficile comprensione. Dico ciò non inriferimento all'episodio Contrada ma a tutti i casi chepossono accadere, perché se in passato ci sono stati agentientrati in contatto con questo mondo, così come risulta dalledichiarazioni anche di Messina, è chiaro che questo ambienteper una parte intrattiene rapporti con il mondo ufficiale,mentre per un'altra parte continua ad intrattenere rapporticon il proprio ambiente. Lo stesso Messina ci diceva che neiconfronti di Madonia giustificava alcuni suoi rapporti con iservizi con la scusa che in questo modo era in grado difornire utili informazioni. Tutto ciò crea un intreccio che ritengo dovrebbe aver datoluogo ad alcuni criteri per evitare che successivamente alcuneattività possano essere viste sotto una particolareangolatura, dal momento che non credo sia sufficiente lacircostanza per cui tutte le attività sono formalmenteautorizzate dal magistrato. Deve esserci un'etica, un criteriodi comportamento, altrimenti quella dell'agente segretodiventa un'attività assolutamente svincolata da qualunqueparametro di riferimento e di giudicabilità col rischio diessere esposti a qualunque diversa valutazione successiva. Non so se anche lei abbia riscontrato problemi di questotipo nel corso della sua attività. Comunque, sembrava dicapire che questi fenomeni fossero presenti in minima parte. Vorrei sollevare un'ultima questione che, tuttavia, nonriguarda la sua funzione attuale. In questa sede stiamovalutando una attività che è stata svolta da Contrada nonnella sua qualità di agente dei servizi segreti, ma nellevesti di importante funzionario della questura di Palermo:pertanto, sarebbe più opportuno ascoltare i responsabilidell'epoca o i rappresentanti della struttura della polizianel suo complesso. Un punto delicato è quello cui ha accennato anche ilcollega Brutti: vi è stato, in sostanza, il passaggio di un

funzionario dalla struttura della polizia a quella deiservizi. Anche il presidente Violante aveva chiesto come maiciò fosse accaduto; è difficile dirlo, ma vorrei sapere se visia stata una qualche valutazione da parte di chi accetta ladomanda di passaggio che, evidentemente, non può che esserestata di tipo positivo. Se così non fosse, saremmo di frontequanto meno ad un atto di leggerezza compiuto da chi haconsentito questo passaggio. Infatti, se il funzionario chechiede di passare ai servizi segreti non è del tutto limpidoed affidabile, il suo ingresso in quel settore lascerebbemolto a desiderare. Su questo dovremmo ragionare. ALTERO MATTEOLI. Signor prefetto, nel corso del suointervento ha affermato che &quot;ci accusano di tutto&quot; e che daquesto tipo di situazione ne è derivata una sorta di paralisiper la sua attività. Lei sa meglio di me che queste accuse nonsono nuove nei confronti dei servizi segreti; evidentementequalche motivo deve esserci. In passato - ma io credo che ciòavvenga anche oggi - si sono verificati cambiamenti discenario politico determinati proprio dai servizi segreti. Inaltre parole, anziché essere al servizio dello Stato, questiultimi erano al servizio di certe parti politiche. Ebbene, leiritiene che ciò accada anche oggi? Lei ha definito il servizio &quot;informativo nonconvenzionale&quot;, aggiungendo che &quot;non convenzionale&quot; non vuoldire &quot;illegale&quot;. Allora, debbo ritenere che in qualche modolei non è d'accordo con il ministro degli interni Mancino,quando dichiara che gli agenti &quot;sono pagati per sporcarsi&quot;. Ilministro lo ha dichiarato a tutti i giornali e ribadito inaltre occasioni. Lei, signor prefetto, ha parlato altresì di &quot;procedure emezzi&quot;, ma successivamente - forse per colpa nostra che Pag. 717l'abbiamo interrotta - non ha proseguito nella suaillustrazione. In proposito, da quel poco che lei ha detto suquesto argomento, mi pare di aver capito che l'unico mezzo chei servizi segreti hanno a disposizione per attivare certicontatti è il denaro. Ebbene, esclude che i servizi segretiabbiano mai usato, negli ultimi 10-15 anni, altri sistemi,oltre al denaro, per raggiungere gli scopi che essi siprefiggono? Prima di formulare la prossima domanda, proprio per nonessere frainteso, tengo a precisare che non sono fra coloroche considerano i pentiti come degli oracoli. Essi sono uominiche hanno commesso crimini gravissimi, per cui - forse per lamia mentalità provinciale - quando li ho di fronte non possodimenticare che hanno commesso numerosi reati; comunque, nonpossiamo considerare i pentiti attendibili quando si occupanodi alcuni argomenti e inattendibili quando si occupano deipolitici. Quindi, devo necessariamente confrontare le due tesie le assicuro che mi dispiace dover porre sullo stesso pianolei ed il pentito Messina. Lo farò solo in questa fase percercare di capire quanto lei ha affermato e che contrasta, in

maniera palmare, con quanto lei non ha avuto la possibilità diascoltare poiché, come ci ha riferito, la bobina magnetica nonfunzionava. Io, tuttavia, dispongo del testo stenograficodelle dichiarazioni di Messina. Egli ha detto: &quot;Ho avutocontatti con il SISDE nel 1986 e nel 1987. Ho incontratodiverse volte queste persone che, allora, volevano per lo piùnotizie sul terrorismo&quot;. Lei, invece, ha liquidato il contattodei servizi con Messina, dicendo: &quot;In carcere ebbe un contattocon un intermediario dei servizi, mentre, una volta uscito dalcarcere, fu contattato nel 1986 da un funzionario. Tuttavia,non dette alcun risultato&quot;. Quindi, le sue parole contrastanoin maniera palmare con quanto affermato da Messina il quale hausato l'espressione &quot;diverse volte&quot;, lasciando intendere unacontinuità di contatti che secondo lei non ci sarebbe stata. Messina ci ha altresì raccontato di aver incontrato unterrorista dei NAR; le risulta che tale incontro, avvenutoall'aeroporto di Fiumicino, fosse a conoscenza dei servizi? Passo ad un'altra domanda. Ad un certo punto, a Palermo,arrivano quali funzionari e dirigenti di polizia ex piduisti,coinvolti addirittura in vicende di prostituzione: la miadomanda potrebbe apparire ingenua. E' considerata punitiva opremiale la sede di Palermo anche ai fini della carriera,visto che nel capoluogo siciliano arriva addirittura unpiduista che a Roma è stato coinvolto in fatti diprostituzione? PRESIDENTE. Da quanto mi risulta, quella persona siiscrisse alla P2 dopo il trasferimento a Palermo. ALTERO MATTEOLI. Credo che la domanda che ho rivolto alprefetto sia pertinente. Tra l'altro, abbiamo appreso dai giornali che il prefettoed il suo collega De Francesco difendono Contrada; anche ilcapo della polizia Parisi lo difende. Parisi è stato vice diDe Francesco; Contrada è stato con De Francesco e con Parisie, da vent'anni, egli è ininterrottamente in Sicilia: questomi pare sia un caso un po' anomalo rispetto alla normalità.Ora apprendiamo che soltanto ieri sera è giunto un fascicolo,di cui non abbiamo ancora presa visione; tuttavia alcunistralci di quanto ci ha letto il presidente Violante loavevamo già visto pubblicato ieri su un settimanale. Dunque,lei difende Contrada; lei ha trovato nel dottor Contrada una&quot;professionalità eccezionale&quot;. Dunque, quando lei è arrivato aPalermo come alto commissario ha utilizzato la &quot;squadraContrada&quot;; anche oggi, lei si trova in questa sede, non soloper l'alto incarico che ricopre, ma soprattutto perché èscoppiato l'episodio Contrada. Pertanto, lei immaginava che leavremmo posto quasi esclusivamente domande su questa vicenda.In proposito l'ho trovata (uso un termine che non vuole essere Pag. 718irriverente) un po' reticente, dal momento che ha liquidatocon una battuta tutta la storia. Infine, l'ultima domanda che potrebbe apparire personalema che, per l'incarico che lei ricopre in questo momento, non

lo è. I giornali hanno pubblicato la notizia secondo la qualelei sarebbe membro del Santo Sepolcro: ebbene, quando cioccupavamo della P2, i generali dei servizi segreti, i cuinomi erano compresi nelle liste della loggia massonica, cidissero che - stando nei servizi - dovevano necessariamentestare nella loggia per controllare cosa accadeva. Tutti -anche alcuni miei amici - si trovavano in quelle liste. Dunque, lei è nel Santo Sepolcro per gli stessi motivioppure per convinzione personale? PRESIDENTE. Chiunque voglia, può consultare gli elenchidegli iscritti al Santo Sepolcro: essi, infatti, sono adisposizione della nostra Commissione. Comunque, non è né unaloggia massonica né un circolo... UMBERTO CAPPUZZO. Premetto che mi onoro di apparteneread un ordine che, nella sua ufficialità, deve soltantorispondere alla Cupola di San Pietro. Dal momento che io sonoanche tra i cavalieri di Gran Croce dell'ordine dellaRepubblica, membro dell'Ordine costantiniano e della Legionedel merito francese, vorrei non avere a che fare con qualcunoche abbia commesso qualche atto irregolare. Pertanto chiedereiuna garanzia assoluta in questo senso, poiché altrimenti sareicostretto a rifiutare queste onorificenze delle quali,peraltro, sono fiero! ALFREDO GALASSO. Queste cose le devi chiedere agliordini. UMBERTO CAPPUZZO. Io sono stato cooptato a Gerusalemmeda sua beatitudine monsignor Ventritti. Chiedo che si vadaavanti su questo terreno! Se vi interessa, sono statoavvicinato dalla Santa Sede e dal cardinale Pappalardo! Esmettiamola con queste buffonate! La concomitanza momentaneanon giustifica azioni di questo genere. PRESIDENTE. Senatore Cappuzzo, la richiamo all'ordine! UMBERTO CAPPUZZO. Visto che c'è il rappresentante delSISDE, sarebbe il caso di indagare su certi circoli ecircoletti! Lei, signor prefetto, può capire a cosa voglioriferirmi. PRESIDENTE. Noi no! Senatore Cappuzzo, capisco la suairritazione, ma spero che lei comprenda di aver usato un tonoeccessivo rispetto alla sede. UMBERTO CAPPUZZO. Non è eccessivo rispetto alle accuse! PRESIDENTE. Lo è rispetto alla sede. In secondo luogonon è stata mossa nessuna accusa. Lei ha chiesto di accertarese, in questa associazione, si possa muovere una critica neiconfronti di qualche aderente. UMBERTO CAPPUZZO. Di tutte le associazioni. PRESIDENTE. Farlo nei confronti di tutte, mi sembra unpo' eccessivo. UMBERTO CAPPUZZO. Ci sono stati delinquenti, anchemafiosi, che hanno ricevuto la croce di cavaliere dellaRepubblica italiana. PRESIDENTE. Il vicepresidente D'Amato vorrebbe deichiarimenti circa il riferimento da lei fatto - in una sede

come questa ed alla presenza del direttore del SISDE - ad uncircolo. UMBERTO CAPPUZZO. Se si volesse verificare quali sono iposti di incontro, di contiguità anche fisica, bisognerebbeindagare su molti circoli delle zone a rischio dove per casosi recano tanti che hanno la passione del gioco. Pag. 719 MICHELE FLORINO. Dovrebbe specificare. GIROLAMO TRIPODI. Ritengo si debba fare una valutazionespecifica su quanto detto dal collega Cappuzzo. La nostraseduta è pubblica e bisogna chiedersi quali echi la questionepossa avere; può sembrare che sia successo chissà che, mentreinvece non è successo niente. Il tono adoperato dal collegaCappuzzo e le ombre che sono state gettate sulla Commissionesono fatti che devono indurre ad una riflessione a sé stante.Penso che farlo sia interesse della Commissione per difendereil suo prestigio e per dimostrare la propria capacità diaffrontare i problemi, senza essere condizionata in alcun mododa eventuali suggerimenti. Questi atteggiamenti a mio avviso,vanno assolutamente respinti. Chiedo, quindi, che sullaquestione venga fatto il punto il più presto possibile perfugare ogni dubbio o sospetto. Venendo alla questione oggetto dell'odierno dibattito,ascoltando il prefetto Finocchiaro - la cui audizione hosollecitato anche nella sua funzione di alto commissario perla lotta alla criminalità organizzata, pur senza esiti - dicosubito che sono rimasto molto deluso per il giudizio che egliha espresso sul comportamento dei servizi segreti. Penso,infatti, che, nel momento in cui si dà un giudizio positivosul complesso della storia dei servizi segreti, compresi gliattuali, non si intendano fugare tante e tante ombre, né darerisposte agli interrogativi che si sono posti nel corso deglianni, soprattutto nell'ultimo trentennio. A mio modo di vedere, il prefetto Finocchiario avrebbedovuto tenere presente uno degli aspetti più inquietanti dellastoria dei servizi, vale a dire la presenza negli elenchidella P2 - cioè una organizzazione eversiva segreta che, sullabase di recenti notizie, non ha ancora concluso la propriaattività a danno delle istituzioni democratiche - diresponsabili dei servizi, dal SIFAR al SISDE, da Maletti aMiceli, da Pelosi a Santovito e Grassini. Ritengo che inquesto modo non si contribuisca positivamente allo sforzo danoi fatto per rendere i servizi davvero confacenti allenecessità delle istituzioni democratiche della Repubblica,quindi anche della lotta alla criminalità organizzata. Fatta questa premessa, desidero porre alcune domande alprefetto Finocchiaro. Nel corso dell'audizione delcollaboratore della giustizia Messina abbiamo saputo - edaltri lo hanno già ricordato stamani - che anche perresponsabilità del SISDE è saltata la possibilità di catturareil superlatitante Riina. In particolare, ci è stato detto chenon vi era più stato un certo incontro che avrebbe potuto

favorirne la cattura. Anche se lei da poco riveste l'incaricodi direttore del SISDE, penso possa fornire qualchechiarimento in proposito. PRESIDENTE. Mi scusi, onorevole Tripodi, ma penso chesia opportuno ristabilire la verità delle cose. Mi pare chel'ufficiale di cui si parla viene da Messina attribuito alSISDE, mentre il prefetto Finocchiaro ci ha spiegato chequella persona non era un funzionario del SISDE ma unufficiale dei carabinieri. Sulla base di quanto ha detto Messina, mi sembra diricordare che quella persona non sapesse cosa Messina stessogli avrebbe detto; si era rifiutato, quindi, di avere uncolloquio a casa del Messina perché non voleva andare a casasua. ALFREDO GALASSO. Per completare il quadro mi pare cheMessina abbia detto che c'era uno del SISDE per ogni paese. GIROLAMO TRIPODI. In ogni caso, si tratta di argomentiattinenti al tema della nostra indagine per cui vorrei che ilpunto fosse meglio chiarito. Un'altra mia domanda riguarda le modalità di reclutamentodel personale poi inserito nell'organico del servizio. Spessoabbiamo saputo che viene reclutato personale che non dà lamassima fiducia e non offre garanzie di obiettività ai finidel ruolo che è chiamato ad Pag. 720assolvere. Ci interessa conoscere anche il tipo di selezioneeffettuata nonché quale sia il rapporto instaurato con icosiddetti collaboratori, in particolare quali siano i costisostenuti per il loro mantenimento. Il prefetto Finocchiaro ha fatto cenno ad alcuneiniziative del servizio che hanno prodotto importantirisultati, quale quella che ha consentito la cattura inFrancia del Libri, mafioso di Reggio Calabria. Poiché inquesto tipo di operazioni collaborano polizia e carabinieri,Guardia di finanza, DIA e servizi, ci interesserebbe sapere seesiste un coordinamento della loro attività e se, nel caso dirisposta affermativa, i loro rappresentanti si incontrino inluoghi scelti dal servizio. Un'altra questione è a mio avviso molto inquietante esuscita interrogativi drammatici. Mi riferisco all'assassiniodei giudici Falcone e Borsellino e delle loro scorte. Come maii servizi non sono riusciti a sapere niente sulla preparazionedi una operazione di tale potenza eversiva? Anch'io, come il senatore Brutti, vorrei sapere se sietein grado di dirci qualcosa sugli eventuali intrecci tra mafiae massoneria o comunque altri poteri occulti organizzati; edancora se al servizio risulti l'esistenza di rapporti tramafia e potere politico. A proposito del cosiddetto problema Contrada, dico subitoche non mi ha soddisfatto quanto lei ha affermato nella suarelazione. Anzi mi sembra molto grave che ella abbia volutoridurre la perquisizione dell'abitazione Inzerillo ad una

vicenda legata al fascino di una donna. E' un po' troppobanale soprattutto perché la questione è davvero inquietanteed implica - proprio a seguito dell'arresto del questoreContrada - numerosi problemi circa la fedeltà degli organidello Stato preposti alla lotta alla mafia. Anche ieri,d'altronde è stato arrestato un brigadiere dei carabinieri - èun fatto importante, anche se in casi come questo si parla di&quot;mezze tacche&quot; - coinvolto nella faida delle cosche calabresidi Siderno; e tutti ricorderete quel carabiniere, che facevaparte del clan avverso, bruciato in una macchina. Non penso che, in un incontro quale quello di oggi, sipossa liquidare con giudizi frettolosi, che somigliano moltoad una difesa d'ufficio, una vicenda che pone tantiinterrogativi e mette in discussione la credibilità delleistituzioni. Forse ciò è determinato dal fatto che lei da pocotempo riveste la responsabilità di direttore del SISDE, maforse questo è ancora più allarmante. Per quanto riguarda ilfascicolo che è stato inviato ieri e che ha sollevato alcuniproblemi... PRESIDENTE. Onorevole Tripodi, se lei intende farriferimento al documento di cui si è parlato in sedutasegreta, occorre tornare in quella sede. Non essendovi obiezioni, proseguiamo i nostri lavori inseduta segreta. Dispongo, pertanto, la disattivazione delcircuito audiovisivo interno.(La Commissione procede in seduta segreta). PRESIDENTE. Riprendiamo i nostri lavori in sedutapubblica. Dispongo la riattivazione del circuito audiovisivointerno. ALFREDO GALASSO. Vorrei svolgere tre considerazioni eporre una domanda. La prima osservazione è che il prefetto Finocchiaro èstato prima prefetto di Palermo e poi alto commissario; adessoè direttore del SISDE. Dunque, da un decennio il prefettoFinocchiaro è protagonista istituzionale delle vicende di cuici stiamo occupando. Mi aspetto che, eventualmente in sede direplica, ci dia una valutazione precisa di ciò che è accadutoin questi anni, nonché dell'alternarsi dei ruoli istituzionaliche, al di là delle persone che li hanno ricoperti, sonodeperiti. L'alto commissario rappresentava nel 1982 la grandesperanza, sia pure tardiva, di un coordinamento delle forze dipolizia: era stato chiesto dal generale Dalla Chiesa e non gliera stato dato. Questa Pag. 721figura, proprio durante l'ultima nomina, si è ridotta ad unorganismo della cui inutilità ci si è resi conto, perché non èstato sostituito da altro organismo. Vorrei sentire dalprefetto Finocchiaro una valutazione sul susseguirsi dei ruoliistituzionali di contrasto alla criminalità organizzata. La seconda osservazione riguarda il SISDE e, in parte, lavicenda Contrada. E' vero che il prefetto ha assunto

l'incarico da pochi mesi, ma è anche vero che in questa sedenon possiamo accettare, senza una replica critica, un giudiziocosì largamente positivo e tranquillizzante sul ruolo delSISDE. Non è infatti la notizia dell'ultima ora che mette incrisi funzionari che si considerano demotivati e che io non hodifficoltà a giudicare ottimi funzionari. Il problema è chenegli ultimi anni atti parlamentari - mi riferisco a quellidelle Commissioni d'inchiesta sulla P2 e su Sindona - ed attigiudiziari - relativi ai processi per le stragi di Bologna, diFirenze e così via - hanno messo in evidenza la presenza disoggetti inquinanti che avevano responsabilità istituzionali,nonché di conflitti interni ai servizi segreti, nonché unasorta di &quot;guerra per bande&quot; al loro interno. Oggi all'ultimaora c'è qualcuno che si dispiace perché si sente demotivato:posso capirlo dal punto di vista umano ma stiamo valutando unruolo istituzionale nonché l'attuazione della legge del 1978,che perseguiva fini diversi da quelli realizzati in questianni. Credo che il prefetto Finocchiaro, dal momento che haassunto la direzione del SISDE, debba esprimere un giudiziopiù articolato e preciso, se non altro perché conosce ilpassato: essere consapevole di fatti gravi e documentati è ilmiglior modo per prevenire che si ripetano. Un'assoluzionegeneralizzata del passato, del presente e del futuro non ècertamente la scelta migliore. Rispetto alla vicenda Contrada, occorre intendersi,prefetto Finocchiaro. O si esprime il massimo rispetto per leindagini giudiziarie e lo si fa senza ipocrisia, per cuil'argomento è chiuso; ovvero si intende esprimere unavalutazione nel merito ed allora bisogna anche affermare cheil dottor Contrada era una persona assolutamente ineccepibileed affrontare nel merito una serie di vicende, rispondendo inquesta sede, che non è giudiziaria, ad una serie di dubbi, diperplessità che circolavano. Posso fare questo riferimento consicurezza perché so che sto parlando con lei e perché lei hadetto ad esempio che, per quell'episodio, altri dicevano cheGentile insidiava la moglie di Inzerillo. Non ci bado a questecose, ma non è qui il punto. ANGELO FINOCCHIARO, Direttore del SISDE. Ci badoio. ALFREDO GALASSO. Non è questo il punto. Comunque,chiariamo meglio: qualcuno si era lamentato con Vasquez, ilquale a sua volta si era lamentato con Inzerillo perché laperquisizione in casa di quest'ultimo disturbava laprivacy della signora Inzerillo. PRESIDENTE. Mi era sembrato di capire che le cose nonstessero così e cioè che le perquisizioni erano compiute conmodalità tali da ledere la privacy delle persone neiconfronti delle quali venivano svolte. Pertanto il difensoredell'imputato ricercato, Inzerillo, lo aveva fatto presente... ALFREDO GALASSO. A Vasquez, il quale lo aveva fattopresente a Contrada.

PRESIDENTE. Non ad Inzerillo. ALFREDO GALASSO. No, riguardava la moglie di Inzerillo. Questo dato è riportato come una informazione assunta.Credo che allo stesso modo, sia pure con un arco di episodi unpo' più ampio, il prefetto Finocchiaro sappia chenell'ambiente della questura e più in generale di chi si èoccupato della vicenda esistevano forti dubbi e perplessità.Dunque, era pertinente la domanda dei colleghi Brutti eTaradash sul perché ad un certo punto si Pag. 722sia avuto il passaggio di Contrada al SISDE. Comunque, se ungiudizio deve essere espresso, non si può distinguere traprofessionalità altissima ed altro: il mio concetto diprofessionalità comprende anche la correttezza e la lealtà,perché non mi interessa sapere se un soggetto sia altamenteprofessionale, se poi non conosco la sua lealtà alleistituzioni. E' necessario chiarire se in merito esista una diversitàdi opinioni, un conflitto che coinvolge il rapporto di fiduciadei cittadini verso il SISDE. Non c'è dubbio, infatti, chequest'ultima vicenda unita alla storia dei nostri servizisegreti abbia colpito profondamente l'opinione pubblica;l'arresto di Contrada ha colpito persino me, che ormai non miallarmo più di nulla, perché so che era un funzionario delSISDE. La domanda che vorrei porre riguarda l'escalation didelitti mafiosi e di attentati ai quali abbiamo assistito inquesti mesi, i quali hanno portato addirittura a ritenerel'esistenza di una strategia terroristica ed eversiva dellamafia; dico mafia e non dico Cosa nostra volutamente. Tuttociò determina uno stato abbastanza diffuso di pericolo per lapubblica incolumità, di cui si è parlato sui giornali e che èstato oggetto di relazioni ed interventi. Tale materia rientranella competenza del SISDE, perché riguarda la sicurezza. Desidero sapere se esistano dati precisi, e nonsensazioni, su questa strategia eversiva - eventualmentepossiamo proseguire in seduta segreta - e quali siano gliinteressi sottostanti, i collegamenti, i personaggi a rischio.Dobbiamo valutare, infatti, il momento attuale del fenomenomafioso, un momento in cui i pentiti si moltiplicano, mentregli attentati non sono cessati, un momento durante il quale viè stata una successione di notizie assolutamente qualificateche ci hanno informato sul livello permanentemente pericolosoed aggressivo del sistema criminale. E' questo che ciinteressa sapere in modo particolare. FERDINANDO IMPOSIMATO. Desidero ringraziare il prefettoFinocchiaro per la sua esposizione, ma devo svolgere alcunebrevi considerazioni prima di porre le domande. Sappiamo bene che la nostra indagine rischia diinterferire con quella dei magistrati, condizionando inqualche modo l'accertamento della verità, e sappiamo anche chei pubblici ministeri, i funzionari di polizia e della DIA che

hanno avviato le indagini su questo caso molto grave devonoessere protetti nella loro indipendenza. Non avremmo fattoalcuna domanda sul caso Contrada se sul medesimo non si fossesoffermato il prefetto Finocchiaro. I colleghi hanno già evidenziato il rischio che imagistrati, i funzionari della DIA e i poliziotti che hannoproceduto all'accertamento della verità in questa vicendarischiano di passare per incapaci o per persecutori deliranti,ovvero per faziosi che agiscono al servizio di questa o quellaparte politica. Per questa ragione, dobbiamo necessariamenteporre domande che riguardano il caso Contrada che, secondo me,è limitato, ossia concerne una vicenda particolare e nonimplica necessariamente un giudizio sui servizi. Dobbiamo comunque attenerci ai fatti. La cosa che mi hacolpito è stato il giudizio, sicuramente positivo, dato dalprefetto Finocchiaro su Contrada, del quale sono state dettecose egregie, perché si è affermato che si tratta di personadi una professionalità eccezionale, di cui tutti icollaboratori ed i colleghi parlano con grande stima edapprezzamento; allo stesso tempo ha formulato giudizi negativinei confronti di tutti coloro che, in qualche modo, si sonoimbattuti in Contrada a partire da Immordino fino a Gentile,non tenendo conto che di questa vicenda hanno parlato benquattro pentiti, uno dei quali, Buscetta, secondo la Corte diCassazione, deve essere considerato attendibile. Ma vi è di più. E' infatti necessario tenere conto che nel1989, subito dopo l'attentato dell'Addaura, fallito per puro Pag. 723miracolo perché l'interrogatorio avviato da Falcone insiemeai due giudici svizzeri si protrasse oltre l'ora stabilita(quindi solo per caso Falcone non venne ucciso insieme aglialtri due giudici), il settimanale L'Espresso riportò unarticolo, a firma di Roberto Chiodi, in cui appunto siaffermava che un collaboratore della giustizia aveva fatto ilnome di Contrada come della possibile &quot;talpa&quot;. Poiché moltecose vengono riportate qui per sentito dire, mi riferisco aquesto episodio per affermare che lo stesso Falcone ebbe mododi dichiarare che certamente quell'attentato era statopreparato da menti raffinatissime e per aggiungere un'altraconsiderazione, ossia che praticamente sembra ormai pacificoche a Palermo, nell'ambito delle istituzioni, fosse presenteuna talpa che aveva informato addirittura i mafiosi durantealcune indagini svolte da Cassarà; pertanto Cassarà era statoconsegnato ai mafiosi, così come è scritto nell'ordinanza dirinvio a giudizio di Falcone, da qualcuno che all'internodella questura di Palermo aveva informato dell'uscita diCassarà e del suo ritorno a casa. Senza voler anticipare alcuna sentenza o giudizio dicondanna nei confronti di Contrada che conosco da circavent'anni per averlo incontrato insieme a Boris Giuliano e poicon Cassarà a Palermo, mi chiedo come sia possibile che lei,prefetto Finocchiaro, non sia colto almeno dal dubbio che una

parte di questi elementi possano far nascere il sospetto chela magistratura non abbia proceduto a casaccio e senzaelementi di responsabilità. Sarebbe interessante sapere inparticolare se la posizione del ministro (nel senso diritenere Contrada una specie di infiltrato) sia condivisaanche dal capo del SISDE, poiché non pare dalle dichiarazionirese dallo stesso Contrada ai giudici - di cui abbiamo avutoconoscenza attraverso la stampa - che egli sostenga questalinea, cioè di aver avuto rapporti con i mafiosi per ragionidi infiltrazioni nel mondo della mafia. Vogliamo quindi sapere se si tratti di una tesi sostenutaanche da Contrada e, in particolare, in che modo, con chi, dachi e con quali gruppi di Cosa nostra sarebbe avvenuto questocontatto. Inoltre, se ciò fosse possibile evitando diricorrere al segreto di Stato o ad altri segreti, vorremmosapere quali sono le operazioni che Contrada - od il serviziograzie a Contrada - è riuscito a realizzare. Ho ascoltato conmolta attenzione le dichiarazioni del prefetto Finocchiarosulle persone arrestate. Vorrei sapere quali importantiesponenti di Cosa nostra siano stati arrestati, a parteCalderone, che peraltro apparteneva ormai ad una famigliaperdente (già gli era stato ucciso il fratello), quali stragisiano state impedite e quali operazioni di grosso calibrosiano state compiute a Palermo. Vorrei fare infine un'ultima considerazione che riguardala questione dell'ordine del Santo Sepolcro, e cioèl'appartenenza a tale ordine di Contrada. Non ho difficoltà adire che di tale ordine facevano senz'altro parte personerispettabilissime (nessuno si permette di fare di tutt'erba unfascio), ma è un fatto - mi fermo a questa considerazione -che dell'ordine del Santo Sepolcro faceva parte anche il conteArturo Cassina, che alla luce delle indagini della primaCommissione antimafia (al riguardo vi è una relazione di PioLa Torre) ed anche secondo alcuni pentiti aveva avuto rapporticon gli esponenti di Cosa nostra. Si può osservare che di ciòsi è venuti a conoscenza ex post. Però, la relazionedella prima Commissione antimafia risale a circa venti annifa; in secondo luogo, sicuramente abbiamo avuto già da tempoda parte dei pentiti indicazioni da cui emerge che ArturoCassina era legato, per motivi concernenti appalti, a Cosanostra. Credo che l'insieme di questi elementi avrebbe forsedovuto indurre il SISDE e la stessa polizia ad una maggioreprudenza. Se infatti vi deve essere da parte di tutti ilrispetto della libertà ed una presunzione di non colpevolezzanei confronti di Contrada, è anche necessario il rispetto deigiudici, i quali non debbono essere condizionati davalutazioni che significano implicitamente che i magistrati Pag. 724 non hanno capito nulla e che i capi della DIA non hannoseguito le regole dell'ortodossia investigativa. Credo che anche a questo proposito si debba avere unquadro completo della situazione e in merito alla querela (di

cui mi sembra di aver letto) che è stata presentata credo daContrada nei confronti del giornalista Roberto Chiodi, vorreisapere quando essa sia stata presentata e come si sia risoltatale questione perché quello è un altro episodio di cuicomunque il SISDE avrebbe dovuto, a mio avviso, tenere conto. Per concludere vorrei dire che abbiamo bisogno che questecose ci vengano dette non soltanto dal prefetto Finocchiaro,ma da tutti i capi del SISDE e della polizia che, a partiredal biennio 1979-1980 hanno avuto modo di intrattenererapporti con il funzionario Contrada, nei confronti del qualenon ho nessun motivo di perplessità. Abbiamo però anche ildovere di accertare, prima ancora che intervenga una sentenzadefinitiva dell'autorità giudiziaria (sentenza che nonpossiamo attendere), se vi sono responsabilità politiche talida imporre un intervento della Commissione antimafia,responsabilità che comportano appunto la necessità che talevicenda venga chiarita in questa sede in tutti i suoi aspetti. VINCENZO SCOTTI. Intendo porre alcune sintetichedomande: in primo luogo vorrei sapere dal prefettoFinocchiaro, se è possibile, quali siano stati i compitiassegnati a Contrada nel SISDE nel corso di questi anni e setali compiti siano stati operativi o di altro tipo. In secondo luogo, vorrei conoscere quali uomini, impiegatinella questura di Palermo, siano stati poi trasferiti alSISDE, quale sia il loro curriculum e quali i loroimpieghi. Infine chiedo quale sia oggi, in relazione allagestione dei pentiti e dei programmi relativi a tale gestione,il ruolo del SISDE, ossia in che termini il SISDE entraconcretamente (non in termini formali, di legge), nellagestione e nei programmi di gestione dei pentiti. ERMINIO ENZO BOSO. Debbo rifarmi alle notizie di stampae trarne delle conclusioni. Da tali notizie risulta che indata 16 maggio 1984 l'Alto Commissario antimafia e capo delSISDE Emanuele De Francesco fu autore di una letteraall'allora ministro dell'interno Oscar Luigi Scàlfaro chetraeva spunto da alcune torbide vicende venutesi a creareall'interno della questura di Palermo. Nella lettera ilquestore, il dottor De Francesco, difendeva Contrada,inquisito nei giorni scorsi nell'ambito di indagini perconcorso in associazione mafiosa, e si lanciava in commenti,assai poco lusinghieri, sul giudice istruttore Falcone,lamentandosi di come questi avesse voluto chiudere una paginagrigia della storia della questura di Palermo più che faregiustizia. Tra l'altro, l'allora direttore del SISDE, VincenzoParisi, al termine di quella che potremmo considerare unafaida all'interno della questura di Palermo, chiese ed ottenneil trasferimento di Contrada a Roma. Vorrei sapere se questa lettera riservata e personaleabbia avuto una risposta dall'allora ministro dell'interno eil tenore dell'eventuale seguito; se non ritenga di spiegareil perché di queste ricorrenti azioni a copertura di unfunzionario chiacchierato ed oggi inquisito come Contrada,

nonché se Contrada sia riconosciuto iscritto ad eventualilogge. Il dubbio più grave riguarda il fatto che Contrada èritornato a Palermo: per cui, sia semplice o no, dobbiamocambiare versione quando si ritengono al di sopra di ognisospetto le figure di Alberto Dalla Chiesa, Falcone eBorsellino, dal momento che questi personaggi hanno avutotutti a che fare nello svolgimento del loro lavoro con talesoggetto chiacchierato. Ancora oggi cos'è che abbiamo? Un forte contrasto sulsistema di difendere il soggetto in questione e quest'uomovive tuttora mentre i personaggi che ho ricordato, a mioavviso veramente al di sopra di ogni sospetto, giacciono sottoun metro e cinquanta di terra. Pag. 725 SALVATORE FRASCA. Signor presidente, mi riservo diintervenire sull'ordine dei lavori a conclusione della seduta,in quanto devo avanzare richieste ai fini del lavoro dasvolgere ai sensi della legge istitutiva della Commissione. Si è deciso di incontrare il prefetto Finocchiaro inrapporto a due fatti che hanno suscitato in noi perplessità.Il primo riguarda le dichiarazioni del pentito Messina: dalleaffermazioni del prefetto Finocchiaro ritengo che il signorMessina abbia confuso il SISDE con i Servizi dell'Arma deicarabinieri. Semmai, il riscontro delle dichiarazioni delsignor Messina deve essere richiesto all'Arma. In ordine invece alla vicenda Contrada, vorrei che laCommissione approfondisse l'argomento alla presenza delprefetto Finocchiaro, perché non mi piace l'atmosfera kafkianache si è creata a seguito della presa d'atto di talunidocumenti fatti pervenire alla nostra Commissione in manieraaffrettata e senza alcuna richiesta. Da una parte si collocano il capo della polizia e lostesso prefetto Finocchiaro che difendono questo funzionarioil quale - da quello che è dato loro di sapere - sarebbeirreprensibile. Dall'altra vi sono alcuni magistrati che nehanno ordinato la carcerazione. Senza sconfinare in compiti dicui non siamo investiti, vorremmo sapere se l'arresto deldottor Contrada abbia gettato ombre sui servizi segreti oppurese al contrario vi siano storture di natura giudiziaria. Questo è il rebus da risolvere, avendo presenti icompiti istitutivi della nostra Commissione che deve esseredifesa e tutelata dagli stessi membri. Dobbiamo accertare cioèse i meccanismi predisposti dallo Stato per combattere lamafia funzionino o, in caso contrario, capire i motivi delcattivo funzionamento, riferendone comunque al Parlamento.Compiti diversi non ne abbiamo. Di conseguenza, insisto nelsostenere che la vicenda Contrada va approfondita, al piùpresto e possibilmente prima di ascoltare il ministrodell'interno. Questa mattina abbiamo recepito le dichiarazionidel direttore del SISDE, ma altrettanto avremmo dovuto farecon il capo del SISMI... PRESIDENTE. Lo incontreremo nel pomeriggio.

SALVATORE FRASCA. Di oggi? PRESIDENTE. E' stata diramata la convocazione. SALVATORE FRASCA. Non l'ho ricevuta. ALTERO MATTEOLI. Sono arrivati un telegramma e unatelefonata. PRESIDENTE. Non mi occupo personalmente delleconvocazioni, è un compito degli uffici. SALVATORE FRASCA. Ho ricevuto soltanto un telegramma,presso il mio domicilio di Cosenza, nella giornata di ieri.Non mi risulta aver ricevuto altri inviti. Ne prendo atto,signor presidente, perché questa è materia inerente l'ordinedei lavori su cui mi sono riservato di intervenire. Ad ogni modo, mi fa piacere che sia stata previstal'audizione del direttore del SISMI, in quanto dopo averincontrato anche il capo del SISDE siamo in grado dicolloquiare con il ministro dell'interno, il quale è il nostrointerlocutore principale. PRESIDENTE. Il ministro dell'interno verrà ascoltatovenerdì. SALVATORE FRASCA. Sui programmi e sull'ufficio dipresidenza parlerò in sede di intervento sull'ordine deilavori. Ribadisco che il nostro interlocutore fondamentale deveessere il ministro dell'interno, così come lo è ilGuardasigilli per gli aspetti giudiziari. Ho seguito l'opera del dottor Finocchiaro sia quando eraprefetto di Napoli, sia all'atto della nomina ad Altocommissario per la lotta alla mafia ed ora come Pag. 726direttore del SISDE e posso dire di condividerne ilcomportamento oltre ad approvarne lo spirito di abnegazione.Ritengo che la sua esposizione sia stata esauriente così comeutili si sono rivelati le indicazioni ed i suggerimenti aifini dell'elaborazione della consueta ed obbligatoriarelazione da presentare al Parlamento. Ciò premesso, intendorivolgere alcune domande al prefetto Finocchiaro. Innanzi tutto, che cosa ci suggerisce ai fini delcoordinamento dei vari servizi? Questo è il rebus cheabbiamo tentato di risolvere alcuni anni fa legiferando inmateria di coordinamento delle forze di polizia. Poichè peròil coordinamento non c'è, domando: quali sono i maggioriostacoli esistenti? Perché alcuni si muovono in una direzioneed altri no? Perché non vi è scambio di notizie edinformazioni? Passo ora al secondo quesito. Il SISDE lavora anche inCalabria? Signor presidente, formulo tale domanda perchérecentemente nella piana di Sibari, a Corigliano Calabro, èstato perpetrato un omicidio stile Chicago anni trenta ed unanalogo evento si era verificato nell'estate di dieci anni fa,a Cetraro, allorchè una persona fu uccisa sulla sedia delbarbiere. Nella piana di Sibari si sono registrati ben 25omicidi nel volgere di due anni! Ripeto, venticinque omicidi

di cui uno soltanto risolto. Vorrei quindi sapere se, a partela DIA, in Calabria prestano la propria opera i servizisegreti, in che misura e qual è il livello qualitativo. L'ultima domanda riguarda due messeri, da lei interrogati,che si presentavano come giornalisti del giornaleAvvenimenti. Poiché so sono stati da lei denunciati perricatto, si può sapere chi sono tali personaggi? ALFREDO GALASSO. Signor presidente, non ho ben compresola domanda. SALVATORE FRASCA. E' possibile che non capisci quelloche dico? E' la seconda volta che chiedi spiegazioni sulle miedomande, mentre il presidente non ha alcuna difficoltà acomprendere. PRESIDENTE. Il senatore Frasca si riferisce a duepersone che scrivono articoli, ma non credo siano iscrittiall'albo... SALVATORE FRASCA. Sì, si presentavano come giornalistidel giornale Avvenimenti. MARIO BORGHEZIO. Nell'ultima relazione sulla politicainformativa e della sicurezza concernente il primo semestre1992, a pagina 12 è inserito un capitolo riguardantel'attività operativa del SISDE. Vi è un accenno generico alleindagini sulle attività illegali che inquinano l'economia,quali le truffe CEE, le estorsioni, l'usura e le infiltrazioninegli appalti pubblici. Mi domando come sia possibile svolgere un'attività cosìtenue - mi attendo dal prefetto Finocchiaro una risposta insenso contrario - in un momento in cui appare rilevantel'intreccio dei rapporti tra mafia e politica; in un momentoin cui in tutta Italia stanno emergendo indagini approfondite(basti ricordare Tangentopoli, finanziamento nero dei partiti)con l'eccezione di una regione, la Sicilia, o alcune dellezone a maggior penetrazione mafiosa. Mi pare strano che ilSISDE, almeno dallo striminzito rapporto giunto al Parlamento,non promuova indagini approfondite. Che cosa state facendo alriguardo nel periodo successivo alla relazione? Vorrei anche sapere se oltre a quelli citati vi sianostati contatti tra il SISDE e gli uomini d'onore negli ultimianni, e in particolare se sia vero quanto si sostiene, ossiache il fenomeno del pentitismo sia collegato o sia unaconseguenza della maturazione di questi vecchi rapporti. In ordine alle eventuali indagini sui rapportimafia-politica, vorrei sapere se siano state svolte, o sianoin corso di svolgimento, indagini specifiche sul ruolo dellamafia circa i finanziamenti agevolati al sud, tenendo contodelle segnalazioni esistenti agli atti della Commissione, comeper esempio l'interessantissima Pag. 727 intercettazione del dottor Mandalari in cui si delineanoprogrammi con riferimento alla legge n. 64. Gradirei conoscere il pensiero del direttore del SISDErispetto all'inesistenza - da me constatata leggendo documenti

pervenuti al Parlamento - nella regione Piemonte, di misureantimafia. Il Piemonte è una regione non mafiosa,assolutamente immune dalla mafia? E se così non fosse - cometutti ben sappiamo - come mai vi sono questi vuoti e lacunetotali, posto che i servizi operano anche al nord? Infine, circa le indagini sul riciclaggio, desideroconoscere se il Servizio abbia dei terminali negli ambientibancari, finanziari e borsistici; se si sta lavorando, se sonoin corso indagini specifiche e se per caso si stia lavorandocirca ipotesi di influenze mafiose sulle nomine bancarie.Poiché è evidente il rapporto tra mafia e politica oltre adessere noto che le nomine bancarie sono politicizzate, èlecito supporre l'esistenza di un'influenza o comunque di uninteresse mafioso a pilotare nomine politiche e bancarie o adavere uomini di fiducia all'interno della struttura bancaria oborsistica? GIANCARLO ACCIARO. Volevo porre l'accento su alcuniaspetti, a prescindere dall'introduzione del prefettoFinocchiaro, dalla quale si è appreso quanto il SISDE abbiaoperato utilmente. Desidero riallacciarmi all'interrogatorio di uncollaboratore della giustizia, il signor Messina - citandoalcune domande - il quale a precise domande del presidente harisposto di aver iniziato i suoi rapporti con il SISDE dal1984. Rispondendo al quesito &quot;sapevano chi fosse lei e nonl'arrestavano?&quot; rivolto dal presidente Violante, il signorMessina rispondeva: &quot;sì, ero anche in possesso di un numerotelefonico da chiamare se avessi cambiato idea, nel sensodella collaborazione&quot;. Durante l'audizione di questo collaboratore, la questioneci ha impressionato, soprattutto per il tipo di rapporto cheMessina ha sostenuto di avere. Infatti, alla domanda delvicepresidente della Commissione &quot;perché parla di SISDE?&quot;,Messina ha risposto: &quot;perché ho nome e cognome della persona&quot;.E ad un altro quesito del presidente &quot;ma sapeva già che eradel SISDE?&quot;, Messina ha risposto: &quot;così mi hanno detto&quot;. Il vicepresidente ha poi chiesto &quot;loro si sono qualificaticome appartenenti al SISDE?&quot; e Messina ha ribattuto &quot;mel'hanno detto le persone che me li hanno fatti incontrare&quot;. A questo punto, una frase del pentito mi ha colpitospecificatamente in funzione delle dichiarazioni da lei resein apertura di audizione, allorchè sostiene che uno deicompiti assegnati al SISDE concerne l'antiterrorismo. Ilpresidente Violante ha chiesto a Messina &quot;con questipersonaggi del SISDE lei si è recato da qualche parte?&quot; eMessina ha risposto: &quot;loro erano interessati ad avereinformazioni perché alla questura di Varese erano sparitedelle mitragliette e pensavano che fossero finite prima inmano mia e poi dei romani, che a loro sembravano appartenereal terrorismo. Li ho favoriti dando loro il numero di telefonodei romani&quot;.

Mi fermo qua perché non sono certo il difensore diMessina; tuttavia queste affermazioni mi fanno pensare cheMessina avesse questo tipo di rapporto. Avendolo conosciutonel corso di un'audizione mi è sembrato un uomo non di grandiconoscenze nazionali; però le sue affermazioni erano precise equesto mi pone il dubbio: o lui aveva veramente dei contatti,diretti o indiretti che fossero - questa è una domanda chequalche collega ha già fatto, circa la quale in fase direplica il prefetto Finocchiaro fornirà certamente maggioriragguagli - oppure si è trattato di coincidenze quanto menoparticolari, perché personalmente, da uomo comune, dacittadino, ignoravo quali fossero gli incarichi prioritari delSISDE. Nelle audizioni di vari pentiti si è sempre parlato di unprogetto di separatismo: vorrei sapere da lei, che dovrebbeavere le giuste informazioni, se queste affermazioni siano difantasia oppure se Pag. 728abbiano alla base un loro progetto. Se è vero che tutte leaffermazioni fatte da questo o da altri pentiti sono falsebisogna allora porsi un interrogativo inquietante, in quantotutto quello che è avvenuto è partito proprio dallerivelazioni dei pentiti. Non so se siano state proprio quelledi Messina a far procedere la magistratura nei confronti diContrada; però quando egli afferma che i nomi erano stati giàforniti ai magistrati nel massimo della segretezza e cheesistevano dei numeri di telefono non si può negare che ciòabbia dato adito a determinati movimenti. Mi chiedo alloraquale sia realmente la funzione del SISDE: ha un'adeguataconoscenza dei fatti per poter prevenire determinate coseoppure - faccio una battuta cattiva, signor prefetto - silimita ad apprendere le notizie sui giornali, come qualchecollega ha detto? SAVERIO D'AMELIO. Credo che a nessuno di noi sfugga chel'arresto di Contrada configura una vicenda angosciante per lafutura credibilità delle istituzioni democratiche. Delle duel'una: o Contrada ha colluso con la mafia ed in questo caso ildiscredito delle istituzioni democratiche è evidente, oppure -come gli auguro e come voglio credere fino in fondo,associandomi all'auspicio formulato dal prefetto Finocchiaroche la magistratura decida il più presto possibile - egli èveramente innocente, come da cittadino oltre che daparlamentare mi auguro per il bene delle istituzioni. Anche inquel caso, comunque, si avrebbe la dimostrazione palese che lamafia ha un tale potere destabilizzante da programmare,individuare e raggiungere gli obiettivi con grande successo:quindi sia in un caso sia nell'altro sarebbe veramente unasituazione grave per le istituzioni. Di qui la necessità chela magistratura faccia chiarezza fino in fondo. Questo è - credo che non vi siano dubbi - il puntocentrale di questa nostra audizione; condivido la relazioneche il prefetto Finocchiaro ha svolto con passione,

evidenziando anche i rischi che si corrono perché, quando silavora in contiguità di siffatti fenomeni, se li si vuoledestabilizzare, la contiguità già di per sé può essere unpotenziale pericolo di inquinamento. Anche noi, pertanto,dobbiamo mantenere un atteggiamento più riflessivo emeditativo prima di dare credito ai cosiddetti pentiti, iquali potrebbero anche perseguire obiettivi particolari.Chiudo questa parentesi perché ci porterebbe troppo lontano. Uno dei punti che è nostro dovere accertare subito è ilseguente. Su Contrada si è detto tutto ed il contrario ditutto e dobbiamo invece, per il bene della democrazia inItalia, fare certezza. Allo stato degli atti, uno deglielementi chiave che può dirci qualcosa di concreto è ilprefetto De Francesco, sia per i rapporti di vicinanza e diconoscenza diretta che ha intrattenuto con Contrada, sia perl'esperienza che ha avuto del lavoro che Contrada ha svolto enon solo per la lettera della quale ci danno notizia igiornali (o comunque il presidente, quando ci ha detto che èarrivato un certo fascicolo). Rivolgo dunque al presidente larichiesta di ascoltare il prefetto De Francesco possibilmenteprima dell'audizione del ministro, perché è un elementotalmente decisivo che potrebbe farci proseguire in questadirezione. PRESIDENTE. Se i colleghi sono d'accordo, possiamoascoltarlo venerdì mattina. CARLO D'AMATO. Il prefetto Finocchiaro nella suarelazione si è soffermato, oltre che sulle iniziative assuntenel corso di quest'ultimo periodo dal SISDE, sul successodell'operazione Green Ice, nella quale vi è stato unruolo determinante dei servizi. Non intendo fare unavalutazione, ma solo richiamare il dato che nel momento incui, con questa operazione, condotta insieme alle altre forzedi polizia, i servizi acquistano una certa credibilitànell'opinione pubblica, rispunta una vecchia questione, quelladel dottor Contrada che, stando alle cose che abbiamo letto,alle affermazioni del prefetto Finocchiaro, ma che si rivelanoanche dagli Pag. 729atti, risale ad un periodo molto antico e trae lo spunto dauna serie di dichiarazioni di pentiti. Premetto che sonosempre stato d'accordo a che i pentiti siano utilizzati almeglio; essi, a mio avviso, possono dare un importantecontributo alla lotta alla mafia, anche perché prima delpentitismo non mi pare che i risultati siano stati tantobrillanti e rilevanti da determinare in questa fase ungiudizio preclusivo nei confronti di questi personaggi, purritenendo che da parte dei magistrati si debba continuare asvolgere una serie di accertamenti. I colleghi mi consentiranno un altro rilievo: ciscandalizziamo molto, e giustamente, del presuntocoinvolgimento in rapporti camorristici o mafiosi di unfunzionario dello Stato, oggi dei servizi segreti, ma ci

preoccupiamo poco di ciò che i pentiti hanno riferito circacollusioni o aggiustamenti di processi da parte della mafia.Rimane ancora in sospeso un dato che dovrà essere esaminato daquesta Commissione e cioè il ruolo che qualche magistrato dialtissimo livello ha avuto nella definizione della questionedel processo Lima, che è al nostro esame e che si concluderàcon l'audizione del senatore Andreotti, ma che, secondo me,richiede la presenza di qualche altro personaggio. PRESIDENTE. Ha proposte specifiche da avanzare? CARLO D'AMATO. Mi riferisco al ruolo che ha avuto ilpresidente di sezione della Cassazione, dottor Carnevale,nella questione dei processi alla mafia, il quale è stato piùvolte chiamato in causa da alcune dichiarazioni dei pentiticon esempi di un certo tipo di attività. Non esprimo giudizi,ma affermo che nella ricerca della verità ... ALFREDO GALASSO. Addirittura come motivo scatenantedelle stragi! CARLO D'AMATO. Certo. In questo quadro recuperoun'indicazione fornita dall'onorevole Galasso, che mi sembraquanto mai puntuale, forse la più precisa per quanto riguardala necessità di un nostro rapporto con il SISDE e quindi lapresenza del prefetto Finocchiaro in questa sede. In unaescalation del fenomeno mafioso, che oggi alza il tiro eche quindi adotta una strategia di carattere terroristico,qual è il ruolo del SISDE e come quest'ultimo intendeattrezzarsi anche rispetto ad una serie di attentati, minaccee progetti delittuosi gravissimi? Questo, secondo me, èterreno quotidiano del SISDE, di un'organizzazione cioè chedovrebbe recuperare credibilità, anche se capisco loscoramento che coinvolge una certa sua parte; tuttavia ritengodebba prevalere - e sono certo che prevarrà - il sensodell'impegno. Lei, prefetto Finocchiaro, è investito di undifficile compito: poiché, come i colleghi hanno riferito,nell'opinione pubblica e nel Parlamento è largamente diffusoun giudizio negativo in ordine al ruolo che i servizi segretihanno avuto nel corso di questi anni, lei dovrà restituirecredibilità ad un organismo dello Stato che, pur essendopreposto alla salvaguardia degli interessi di caratteregenerale, a torto o a ragione si è trovato coinvolto in unaserie di episodi oscuri, sui quali non è stata ancora fattachiarezza e che naturalmente nuocciono all'attività delservizio. Prefetto Finocchiaro, conosco la sua attività peraverla seguita direttamente e so che lei ha un grande compitoinnanzitutto rispetto a questo dato. Seconda questione. Quando la magistratura si occupa diverificare la credibilità dei pentiti sulla base di una seriedi riscontri, il SISDE è chiamato dalla magistratura adesprimere il suo giudizio? Quando lei ha fatto giustamenteriferimento alla vicenda Contrada, ha sostenuto la tesi chequest'ultimo sarebbe accusato di vicende nelle quali eraimpegnato con i corpi della polizia; adesso però Contradaappartiene al SISDE e quindi lei può darci un giudizio sia su

Contrada sia sul SISDE. A parte il problema del suo passaggio,qual è il ruolo che Contrada ha avuto nel SISDE e qualegiudizio quest'ultimo dà dell'attività Pag. 730 di Contrada? Questo potrebbe fornirci un elemento divalutazione, altrimenti continuiamo ad occuparci soltanto diun episodio circoscritto, risalente all'epoca in cui Contradaera capo della Criminalpol però non sappiamo niente del SISDE.A questo proposito ha parlato in maniera molto chiara ilprefetto De Francesco, il quale tuttavia quello che dovevadire su Contrada probabilmente l'ha scritto ed in questa sedenon potrebbe che confermarlo: ha affermato che, secondo lui,Contrada è un fior fiore di funzionario, che ha ricevutoencomi, ha compiuto operazioni brillanti ed ha assuntoiniziative che lo fanno ascrivere fra gli esponenti piùmeritevoli della questura. In definitiva vi è la necessità di capire come il SISDE siinserisca in questo discorso largamente avvertito, cheribadisco in questa sede ogni volta che abbiamo rapporti conorgani dello Stato. Il coordinamento fra le forze di poliziaed i servizi è una chimera od è un obiettivo possibile? Comeritiene che quest'ultimo si possa raggiungere, per evitaredifficoltà di rapporti con altri organi dello Stato, cheaddirittura si nascondono dietro pretesti burocratici perrifiutare la collaborazione con i servizi di sicurezza? Questiultimi, invece, devono essere un punto di riferimentocostante, anche alla luce di quanto è scritto nell'ultimorapporto, dal quale si rileva che il SISDE è depositario diuno degli archivi più aggiornati in questo campo e che ha unaserie di strumenti e di personale di altissima qualificazione.Pertanto il vostro servizio non dovrebbe essere visto in unafunzione dialettica, ma invece considerato un unicumorganizzativo ed operativo per poter determinare una strategiacomune. Credo che il nostro compito vada in questa direzione, e ilministro dell'interno ed il presidente del consiglio sonovenuti a chiedere alla Commissione antimafia di dare loro unamano, perché il coordinamento tra le forze di polizia e tra iservizi non è ancora operativo e sono ben lontani dalraggiungere tale obiettivo. PRESIDENTE. Prima di dare la parola al prefettoFinocchiaro voglio fare due precisazioni sui contenuti; laprima riguarda il problema del dottor Contrada, in merito alquale preciso che tutti i fatti riguardanti la suaresponsabilità penale non interessano la Commissione, ma altreautorità. Noi siamo interessati all'eventuale flessione dellafunzionalità della risposta istituzionale nel periodo in cuidetto funzionario aveva precise responsabilità. Questo è ilproblema che più direttamente ci riguarda, visto che dobbiamoaccertare la congruità dell'azione dello Stato. La seconda precisazione riguarda un piccolo grandeproblema: è nella storia della lotta contro la mafia che in

ogni fase in cui vi è una certa escalation dell'azionedello Stato prima o dopo si ha un momento di rottura: così èaccaduto dopo il 1962 e il 1982; il momento di rottura nascedentro e non fuori le istituzioni: questo è un problemadrammatico, ma statisticamente ricorrente. Ciò non vuole dire nulla rispetto alle questioni di cui cioccupiamo, se non per una considerazione: sta alla nostragrande prudenza non dare per acquisito nulla. SALVATORE FRASCA. Ciò lo affermò in un manoscrittomemorabile Francesco Saverio Romano. PRESIDENTE. Inoltre, evitiamo di fare in modo cheproblemi di questo tipo siano motivi di rottura dentro leistituzioni; vi sono certamente persone che non sbaglianoall'interno delle istituzioni - lo sappiamo tutti -, cerchiamoperò di tenere distinte le due questioni, perché altrimentinon veniamo a capo di nulla; non solo, ma rischiamo di avviareun processo di indebolimento della nostra azione. Fatta questa premessa, do ora la parola al prefettoFinocchiaro. SALVATORE FRASCA. A condizione che manteniamo il nostroequilibrio. Pag. 731 PRESIDENTE. Non vi è dubbio, è una garanzia per tutti. ANGELO FINOCCHIARO, Direttore del SISDE. Ilgenerale Capuzzo ha posto per primo il problema dellanecessità di un servizio interno distinto dal SISMI. Il problema è enorme, numerose le tesi che si confrontano,e di recente è stato riproposto dal Presidente dellaRepubblica (o forse dal Presidente del Consiglio), che avevaindicato la possibilità dell'unificazione dei due servizi;tuttavia la questione è ancora sub iudice. Chiedere a me, che sono titolare di uno dei due servizi,un giudizio sulla convenienza o meno di una loro unificazione,può essere interpretato come Cicero pro domo sua.L'esperienza che ho maturato, soprattutto in quest'ultimoperiodo, ed i contatti che ho avuto con tutti gli altri paesi,mi ha permesso di constatare che quasi ovunque i servizi sonodue, sia pure con distinzioni diverse tra SISMI e SISDE. Vi èuna questione di materia, piuttosto che di territorio, macomunque i servizi sono due, in qualche caso addirittura tre. PRESIDENTE. Come per esempio in Francia. ANGELO FINOCCHIARO, Direttore del SISDE. Questoforse è addirittura assurdo. In Italia vi dovrebbe essere trai due servizi un sistema di coordinamento che in partedovrebbe essere assicurato dal CESIS; dico in parte perché lefunzioni di questo organismo, previsto dalla legge, in sede didecreto di attuazione, sono risultate piuttosto equivoche, nelsenso che non si capisce bene cosa deve coordinare. Coordinasenz'altro l'attività amministrativa, le assunzioni, laripartizione delle risorse, ma sull'indirizzo o sullastrategia delle attività, in realtà, non è competente. Comunque è una questione tuttora aperta, di cui si sta

discutendo, e spero che non se ne discuta soltanto alla lucedi determinati fatti, perché la persona che non osservafedelmente la legge si può trovare in un servizio unificatocome altrove: non è questo il problema. In altri terminivorrei che la questione della permanenza o dell'unificazionefosse affrontata alla luce di valutazioni obiettive e serene,tenendo conto delle necessità del servizio. Qual è il coordinamento attuale? Quando si parla di questoproblema non sempre è stato chiarito cosa si intende; non sose si parla del coordinamento tra le forze di polizia ingenerale - su cui vorrei astenermi, perché non rientra nellemie competenze - o se si fa riferimento al coordinamento fra idue servizi, e in questo caso vale la risposta che ho datopoc'anzi. PRESIDENTE. Oppure tra i servizi e le forze di polizia. ANGELO FINOCCHIARO, Direttore del SISDE. Tra iservizi e le forze di polizia esiste una divisione netta,stabilita dalla legge. I servizi di polizia non hannocompetenza in materia di polizia giudiziaria, sono agenti dipubblica sicurezza, ma non agenti di polizia giudiziaria. Icomponenti i servizi debbono raccogliere notizie, informazionied infiltrarsi; poi, quando la notizia ha acquistato un certoaspetto, la comunicano agli organi di polizia giudiziaria, iquali proseguono nelle indagini, ne chiariscono i dettagli ela presentano al magistrato. I contatti, quindi, esistono e sono costanti; per quelloche mi riguarda posso dire che i rapporti in questi cinquemesi - credo che altrettanto si possa dire per il passato -con polizia, carabinieri e guardia di finanza, sonoeccezionali, non soltanto sotto il profilo umano, ma ancheprofessionale per i continui contatti, anche se noi dobbiamolavorare con maggiore discrezione. Qualche volta ci è statoproposto di partecipare ad alcune operazioni, ma abbiamopreferito restarne fuori per non intralciare i loro compiti.Riteniamo che titolare dell'operazione sia soltanto il corpoche poi fa scattare le manette, e siamo convinti chediversamente si creerebbe una confusione di Pag. 732ruoli; ciò non toglie - ripeto - che esiste tra noi un'ampiacollaborazione. Questo tipo di rapporto esiste anche nelle regionisettentrionali; anzi, se non ricordo male la nostra azione eraproiettata soprattutto verso il nord, e solo adesso si stacercando di coprire tutto il territorio nazionale; del restola rigidità dei ruoli non mi consente di assumere altri centouomini per operare in Sicilia ed in Calabria. Qualcuno hasottolineato le necessità particolari della Calabria, unaregione che in realtà è nel programma; infatti prevediamo trabreve altri interventi. So che la Calabria, come la Puglia ela Sardegna, sono regioni dove il servizio non è molto benerappresentato dal punto di vista numerico. Del resto devo farei conti con i posti esistenti in ruolo e posso procedere ad

assunzioni soltanto se si creano delle vacanze, oppure possointervenire con i trasferimenti, che sono sempre difficili darealizzare. Chiedo scusa, ma non mi ricordo chi mi ha rivolto ladomanda sull'attività del SISMI nel 1987; ritengo tuttavia chela cosa migliore sia di rivolgere la domanda al suo direttore,che ascolterete nel pomeriggio. MASSIMO BRUTTI. La domanda era rivolta a lei in quantoha ricoperto la carica di alto commissario; vorrei maggioriinformazioni circa il periodo e l'impiego presso taleorganismo degli addetti alla struttura clandestina SB: questoè quanto risulta nell'ambito di recenti indagini giudiziarie. ANGELO FINOCCHIARO, Direttore del SISDE. Nelperiodo in cui sono stato alto commissario non mi risultanulla; non dico che non è vero (potrei dirlo), ma poiché inqueste occasioni è meglio dire soltanto quelle cose di cui cisi può assumere la responsabilità, dico che non mi risulta. MASSIMO BRUTTI. Ha assunto l'incarico di altocommissario nel 1991? ANGELO FINOCCHIARO, Direttore del SISME. Si, nel1991. La costituzione di quel nucleo, così chiamato, pressol'alto commissariato, è avvenuta per legge quando è arrivatoSica, ed era formato da personale dei servizi. A dire laverità non è stato formato da personale tratto dai servizi, mada personale scelto; i nomi venivano comunicati ai dueservizi, i quali provvedevano alle procedure di assunzione.Fino a quando non è stato sciolto l'alto commissariato, equeste persone non sono rientrate per legge, i servizi non liavevano mai visti fisicamente. MASSIMO BRUTTI. Quindi lei non ha trovato alcunatraccia, e non le risulta nulla circa l'impiego di personalefacente capo alla struttura clandestina SB nell'ambito delSISMI, a disposizione dell'alto commissariato? ANGELO FINOCCHIARO, Direttore del SISME. Non mirisulta in alcun modo. Sono state chieste notizie su Piazza, una persona cheaveva lavorato nella polizia, poi si era dimesso (non conoscoi motivi), ed aveva presentato domanda di assunzione al SISDE.La pratica risulta istruita, ma la risposta è stata negativada parte del direttore allora in carica e, quindi, non è statoassunto. Successivamente la sua domanda è stata ripresa inconsiderazione - ho visto il fascicolo - forse per ulterioripressioni. MASSIMO BRUTTI. Può precisare i tempi? PRESIDENTE. Abbiamo già richiesto i fascicoli. ANGELO FINOCCHIARO, Direttore del SISME. Ildirettore allora era il dottor Malpiga e l'anno di riferimentoè probabilmente l'ultimo periodo in cui questi era inservizio. Dopo la risposta negativa, la domanda è stataripresa in esame per un supplemento di istruttoria. Quello chelasciava maggiori dubbi sull'accoglimento della domanda eranoi motivi per cui Piazza aveva lasciato la polizia (è stato

Pag. 733lui che si è dimesso), e comunque anche la seconda risposta èstata negativa. Nel periodo in cui Piazza aveva esercitato questepressioni, forse per mostrare una certa capacità egiustificare la domanda, e quindi la possibilità di essereassunto, aveva tenuto contatti con un funzionario del SID diPalermo per un breve periodo (questo risulta dagli attirelativi alla prima inchiesta). Egli aveva dichiarato diessere in grado di fornire notizie; il periodo dei contatti vada dicembre a febbraio (mi sembra che Piazza sia scomparso infebbraio, le date non le ricordo, ma posso precisarlesuccessivamente). Questo contatto spurio, anzi, normale con ilfunzionario di Palermo nella speranza di accreditare lapropria immagine ai fini dell'assunzione è durata non più ditre mesi. Comunque le domande - ripeto - sono state respinte. D'Agostino è completamente sconosciuto al SISDE. MASSIMO BRUTTI. Vorrei porre una domanda che rivestecarattere riservato. PRESIDENTE. Non essendovi obiezioni, proseguiamo inostri lavori in seduta segreta. Dispongo la disattivazionedel circuito audiovisivo interno. (La Commissione procede in seduta segreta). PRESIDENTE. Riprendiamo i nostri lavori in sedutapubblica. Dispongo la riattivazione del circuito audiovisivointerno. ANGELO FINOCCHIARO, Direttore del SISDE. Perquanto riguarda Insalaco questi non ha mai avuto alcunrapporto con il servizio; forse può aiutarci a chiarire laquestione, il fatto che, quando è stato ucciso, era in corsosu di lui una istruttoria da parte di Caponnetto, il quale mene aveva parlato più volte, poiché in quel periodo era aPalermo. In realtà, lui aveva qualcosa, nel senso che, essendostato alla segreteria del ministro, continuava ad utilizzarela carta della segreteria (probabilmente, prima di andarsene,aveva fatto una piccola scorta). Credo che questo abbia fattosorgere dubbi in qualcuno, ma poiché tutto è ben chiaronell'istruttoria di Caponnetto ritengo sia meglio rifarsi adessa anziché a ciò che posso aver sentito io, peraltro con nonsufficiente attenzione. MASSIMO BRUTTI. Mi permetto di sottolinearle, dottorFinocchiaro, che nel formularle le domande le ho semprechiesto se a lei risultasse o meno questo o quel fatto. Credo,quindi, che tenendo conto di ciò si debbano accogliere le suerisposte, anche per dare la possibilità alla Commissione, selo ritiene, di svolgere ulteriori accertamenti. ANGELO FINOCCHIARO, Direttore del SISDE.Certamente. A proposito di Insalaco, credo che ci sia stato unequivoco. Messina era a conoscenza dei servizi. In merito alledichiarazioni di questo pentito, a proposito delle quali

ringrazio il presidente per la trascrizione della cassetta,che forse non è stata riportata bene ... PRESIDENTE. Allora ha poco da ringraziarmi! ANGELO FINOCCHIARO, Direttore del SISDE. No, lei èstato gentilissimo a farmela avere. Ma dal testo sembra cheMessina abbia detto che dopo essere stato agganciato, a suavolta aveva informato la cupola. Ciò dimostra come sia meglioche ad un certo punto il rapporto con Messina anzichécontinuare sia finito. SAVERIO D'AMELIO. Questo dimostra che nel momento in cuisi acquisisce un personaggio legato alla mafia, egli puògiocare anche su altri campi. ANGELO FINOCCHIARO, Direttore del SISDE. Nonvoglio elogiare nessuno ma non credo che i funzionari chesvolgono questo lavoro siano così ingenui da farsi giocare,anche se non escludo, ovviamente, che ciò possa accadere,perché è Pag. 734sempre possibile trovare una persona più scaltra e più furba.Tuttavia, la capacità di giostrarsi in simili frangenti queifunzionari ce l'hanno. Per quanto riguarda la domanda relativa alla sospensionedi Contrada, devo dire che non è esatto parlare disospensione. Quando cominciai a sentire voci, che purtroppoprecedono sempre le notizie reali, cercai di sapere qualcosadi più specifico, anche perché, come direttore del servizio,credo di avere il diritto-dovere di essere a conoscenza dellevoci che corrono sui dipendenti. Non ho timore a dire che hotentato di mettermi in contatto con un magistrato, anche inconsiderazione dei buoni rapporti che intrattengo con quellidi Palermo, se per caso fosse venuto a Roma. Mi rispose di sì,ma poi...capisco comunque che il contatto con me avrebbepotuto essere interpretato chissà in che modo. Dunque, sonosempre rimasto nel dubbio in merito a ciò che venivacontestato: sapevo che c'era qualcosa ma non di che sitrattasse. MASSIMO BRUTTI. C'è stato un avviso di garanzia! ANGELO FINOCCHIARO, Direttore del SISDE. Questosto dicendo. Non sapevo di che si trattasse fino a quando alministro dell'interno è giunta la comunicazione dei magistratiin cui era detto che a norma di un certo articolo stavanoprocedendo su Contrada. Il 7 dicembre il ministro mi chiama emi dice di aver ricevuto quella comunicazione. Il 7 dicembre,con effetto immediato, invio la lettera di restituzione alCorpo di polizia, cui apparteneva Contrada, e nella stessadata do avvio alla procedura, la quale è senz'altro complessa,in quanto richiede: la proposta del CESIS, il decreto delPresidente del consiglio dei ministri, controfirmato dalministro e registrato dalla Corte dei conti, eccetera. Laprocedura si concluse il 2 gennaio, data in cui il capo dellapolizia ha emesso il decreto di sospensione, considerato cheesisteva il mandato di cattura. La sospensione è avvenuta in

data 7 dicembre solo perchè in quella data è pervenuta alMinistro la comunicazione, l'unico atto ufficiale a cui erapossibile aggrapparsi, in quanto prima non esisteva nulla,nonostante i tentativi compiuti per venire a conoscenza diqualcosa di più concreto. In merito alla domanda posta dall'onorevole Taradash, aproposito della differenza tra l'attività dei servizi e quellasvolta in materia di intelligence da altri uffici, tracui ha citato la DIA, devo dire che si tratta di due attivitàcompletamente distinte. Infatti, chi intende svolgere attivitànei servizi non può essere ufficiale di polizia giudiziaria,per cui non può appartenere né alla DIA né ai corpi dellapolizia, dei carabinieri e della guardia di finanza. Ildiscorso vale, in particolare, per la DIA che ha un rapportodi dipendenza dal potere giudiziario attraverso la procuranazionale antimafia. I servizi svolgono un'attivitàtipicamente dipendente, in maniera specifica, dal potereesecutivo. Rispetto alla DIA, quindi, e alle altre forze dipolizia, i servizi svolgono un'attività diversa, proprioperché sono diversi i comportamenti: una volta acquisita lanotizia, l'ufficiale di polizia giudiziaria ha l'obbligo diriferire entro ventiquattr'ore; su quella stessa notizia,invece, l'agente del SISDE deve lavorarci ancora - non sitratta infatti di una notizia criminis, perché se lofosse avrebbe l'obbligo di darne comunicazione alla polizia,ai carabinieri o ad altri - per presentarla quando haraggiunto una certa consistenza. E' questa la differenza. L'apporto offerto dai servizi è stato essenziale econtinua ad esserlo tuttora, nonostante l'apporto dei pentitisia stato senz'altro eccezionale. Tutte le operazioni compiutenel 1992, di cui ho presentato la documentazione, sono statecompiute senza l'apporto dei pentiti, con i quali non abbiamoalcun tipo di rapporto. Tali operazioni sono state compiutecon azioni di penetrazione e con informazioni assunte inambienti che in qualche modo erano in grado di fornircele. Miriferisco alla cattura di latitanti e ai sequestri di droga,per esempio. Per noi non è cambiato Pag. 735 nulla, perché possiamo andare avanti sempre con lo stessosistema. Non vorrei che nascesse una polemica tra me o il SISDE e ipentiti, perché essa non esiste. Sono sempre stato favorevoleall'uso dei pentiti, che considero utilissimo purché gestito,come tutte le cose utili, nella maniera opportuna, perché seusate in maniera non conforme all'obiettivo che si intenderaggiungere possono sortire risultati non soddisfacenti. MASSIMO BRUTTI. Dottor Finocchiaro, non vorrei sembrarlescortese, ma poiché sta rispondendo a domande di altricolleghi, vorrei che prima rispondesse ai quesiti che le avevoposto durante il mio intervento. A parte quelli riferentisi aContrada, ne avevo posti altri a proposito delleorganizzazioni criminali in Campania, al modello di Cosa

nostra, al meccanismo unico, ai collegamenti delle strutturecriminali della Campania e della Calabria con l'eversione didestra, al sistema piduista ... ANGELO FINOCCHIARO, Direttore del SISDE. Perquanto riguarda i rapporti tra camorra e mafia credo cheesistano rapporti in qualche modo documentati, comedimostrano, del resto, gli ultimi arresti effettuati, peresempio quello di Alfieri. Si era a conoscenza di spostamentidi elementi della criminalità siciliana nella zona di Napoli eviceversa soprattutto legati al traffico della droga.Quest'ultima, infatti, non può essere gestita in un ambitoartigianale o comunque ristretta in un ambito molto limitato,perché necessita di collegamenti ampi e spaziosi chetravalicano non solo le regioni ma anche gli Stati. Siamoquindi in presenza di spostamenti e di movimenti di cui siamovenuti a conoscenza a seguito di informazioni e che, comunque,risultano anche da procedimenti giudiziari nei confronti dipersonaggi legati alla malavita napoletana o siciliana. SALVATORE FRASCA. I collegamenti con la mafia sicilianae la camorra avvengono tramite la 'ndrangheta calabrese. ANGELO FINOCCHIARO, Direttore del SISDE. A volte èstato riscontrato questo collegamento, ma in genere abbiamoconstatato che si tratta di collegamenti tra mafia e'ndrangheta o tra mafia e camorra... SALVATORE FRASCA. Vi sono stati arresti e vicende chehanno coinvolto mafia siciliana, 'ndrangheta o mafia calabresee camorra napoletana. Mi riferisco, in particolare, al grossotraffico di cocaina, a livello internazionale, scoperto unmese fa. La camorra arriva a Scalea, a Cetrara, da lì sicollega con la piana di Gioia Tauro, con Reggio Calabria e,quindi, con la Sicilia. PRESIDENTE. Il prefetto Finocchiaro non stacontraddicendo questo collegamento, anche se sottolineal'esistenza di rapporti diversi. ANGELO FINOCCHIARO, Direttore del SISDE. Ulterioriprove, infatti, sono emerse proprio da quell'operazione. Per quanto riguarda i collegamenti fra criminalità emafia, devo dire che in passato ci sono stati... MASSIMO BRUTTI. Ci sono stati collegamenti anche conattività eversive? ANGELO FINOCCHIARO, Direttore del SISDE. Anche:criminalità comune ed eversiva. Comunque, si è trattato dicasi già consacrati in sentenze. Anche di recente si è avutoun qualche accenno, su cui stiamo lavorando per saperequalcosa in più, a proposito della ripresa dell'attività dielementi di stanza a Roma, i quali sembra che cercassero dicontattare elementi di frange criminali ormai pressochésmantellate. PRESIDENTE. Si riferisce alla criminalità ordinaria? ANGELO FINOCCHIARO, Direttore del SISDE. Sì, allacriminalità ordinaria, alla banda della Magliana. Pag. 736

MASSIMO BRUTTI. Vi è anche un problema relativo allareminiscenza dell'eversione di destra? ANGELO FINOCCHIARO, Direttore del SISDE. Non inquesto momento. L'attività legata all'eversione di destraviene seguita a parte, come altre attività. La criminalitàcomune è però particolare, per cui può anche portare acollegamenti con altri tipi di criminalità. A proposito della questione dei pentiti, non vorrei che sicreasse una sorta di dialettica o che venisse portataavanti... MASSIMO BRUTTI. Dottor Finocchiaro, le avevo fatto unadomanda su Gelli. ANGELO FINOCCHIARO, Direttore del SISDE. Gelli èquasi un punto di riferimento, perché il suo nome salta fuorisempre. Ho già detto nella mia esposizione generale che quandovi sono indagini in corso, soprattutto da parte dell'autoritàgiudiziaria o di altri, per noi è buona regola restare fuori,in modo da evitare che qualcuno possa dire che vogliamodepistare o fare chissà che altro. Il giudice Cordova stasvolgendo un'accurata indagine sulla massoneria in generale esu Gelli in particolare. Non so quanto tempo impiegherà percompletare tale indagine, perché la massa dei documenti che haa disposizione è tanta. Mi auguro che con il contributo delMinistero di grazia e giustizia e del Consiglio superioredella magistratura... MASSIMO BRUTTI. L'esistenza o l'attività di loggemassoniche coperte o spurie rappresenta un problema per il suoservizio? ANGELO FINOCCHIARO. Quando Cordova ha aperto la suaindagine, gli abbiamo inviato tutto quello di cui disponevamo.Non posso fare nomi di logge sospette perché siamo in sedutapubblica. PRESIDENTE. Non essendovi obiezioni, proseguiamo inostri lavori in seduta segreta. Dispongo la disattivazionedel circuito audiovisivo interno. (La Commissione procede in seduta segreta). PRESIDENTE. Riprendiamo i nostri lavori in sedutapubblica. Dispongo la riattivazione del circuito audiovisivointerno. ANGELO FINOCCHIARO, Direttore del SISDE. Tornandoai pentiti, vorrei dire che il servizio non ha nulla contro diessi: non vorrei che si creasse una sorta di contrapposizionetra il servizio stesso ed i pentiti. Per quanto riguarda la deposizione di Messina, non eropresente; a suo tempo ho inviato una lettera al presidentedella Commissione antimafia nella quale invitavo la stessaCommissione, in virtù dei suoi poteri di accertamento, a direuna parola chiara sull'argomento perché a me interessaconoscere la verità. Sono certissimo che non si tratta di unufficiale del SISDE: facciamoci dire il nome da Messina e selo ha già detto ai magistrati chiediamolo a loro affinché sifaccia finalmente chiarezza.

Del resto, dopo aver affermato nella mia relazione che nonsi tratta di un ufficiale del SISDE, un componente laCommissione, di cui non ricordo il nome, ha avanzato ancoradubbi in proposito. Se non riesco neppure in questa sede aconvincere, allora vuol dire che dobbiamo abbandonare ognisperanza di poter risalire in qualche modo la china. Forse Messina avrà creduto trattarsi di un appartenente alSISDE, o forse questa persona si sarà presentata come tale.Desidero lasciare aperte tutte le strade, anche nei confrontidello stesso pentito. Io posso soltanto affermare che non sitratta di un uomo del SISDE. Questo lo posso affermare concertezza. SALVATORE FRASCA. Ne prendiamo atto con piacere. ANGELO FINOCCHIARO, Direttore del SISDE. Spero chetutti ne prendano atto. Pag. 737 Per quanto riguarda il fenomeno del pentitismo vorrei direche il SISDE non ha alcun rapporto con i pentiti, i quali sonogestiti dagli organi di polizia giudiziaria. Neppure glistipendi sono di nostra competenza. Il dipartimento ha unasomma a disposizione, assegnata per legge, per le speseriservate, per pagare l'affitto degli alloggi, per contributi,eccetera. In tutte le domande poste emerge il caso Contrada e quindipenso di poter rispondere in una sola volta. MASSIMO BRUTTI. Le risulta se nell'ambito del serviziosia stata svolta in passato un'indagine di natura disciplinaresul dottor Contrada? ANGELO FINOCCHIARO, Direttore del SISDE. Perquanto a me risulta, no. In ordine al fatto se la scelta del dottor Contrada siastata o meno motivata, vorrei precisare che risale al 1982.Dico ciò non per sfuggire alle mie responsabilità, ma perchésulle scelte operate nel 1982 non mi sento di dire nulla.Posso soltanto dire che i precedenti del dottor Contrada,prima del 1982, erano eccellenti, per cui chi ha operato talescelta credo abbia ben agito. In questi giorni ho letto ciòche aveva scritto Immordino (considerato il suo nemico) deldottor Contrada. Immordino afferma che si tratta di un uomoeccezionalmente preparato ed impegnato, anche se oggi dice chenon vale più. Posso soltanto dire che il direttore del SISDEdell'epoca ha operato una scelta che aveva fondamento. PRESIDENTE. Il termine &quot;oggi&quot; si riferisce al momento incui Immordino parlava? ANGELO FINOCCHIARO, Direttore del SISDE. Immordinoha detto che è stato bravissimo, mentre oggi è impaurito equindi defilato. Anche Immordino, dalle cui accuse derivanotutte le voci successivamente ricorrenti, lo ritenevaeccellente, per cui debbo ritenere che chi ha operato lascelta, nel 1982, di far entrare il dottor Contrada nel SISDEnon abbia agito su dati che potessero far nascere qualcheperplessità. Comunque, poiché la Commissione ascolterà

moltissime persone, credo che potrete accertare meglio ifatti. VITO RIGGIO. Chi era il direttore del SISDE dell'epoca? ANGELO FINOCCHIARO, Direttore del SISDE. Il dottorDe Francesco, mentre il dottor Parisi assunse tale incariconel 1984. L'onorevole Riggio chiede se si possa far meglio. Io hodetto soltanto che il personale è scoraggiato, non che non siain grado di svolgere il proprio lavoro. Nella relazione hotenuto a dire che il personale stava lavorando molto bene(anche prima della mia nomina, naturalmente), ma negli ultimitempi aveva ulteriormente incrementato questo tipo diindagini, tanto da riscuotere l'apprezzamento di tutte leforze di polizia e delle autorità politiche. Qualora dovesse continuare questa sorta di aggressione neiconfronti del SISDE, anche per fatti che non riguardano ilservizio, non so fino a quando i miei uomini potrannocontinuare a svolgere il loro lavoro con la necessariaconcentrazione. E' stato chiesto, inoltre, se esistano un'etica o undeterminato modo di avvicinare gli ambienti mafiosi. Ilcriterio da seguire è suggerito dalla professionalità diciascuno; del resto le persone da destinare a determinatiservizi vengono selezionate con particolare cura, avendo benpresente le loro capacità di discernimento, la loro lealtà neirapporti, eccetera. D'altra parte trattare con appartenenti adeterminati ambienti è sempre molto delicato. GIROLAMO TRIPODI. Quali sono le modalità di reclutamentoed i rapporti economici che si istaurano? ANGELO FINOCCHIARO, Direttore del SISDE. Vorreifare alcune precisazioni in seduta segreta. Pag. 738 PRESIDENTE. Non essendovi obiezioni, proseguiamo i nostrilavori in seduta segreta. Dispongo la disattivazione delcircuito audiovisivo interno.(La Commissione procede in seduta segreta). PRESIDENTE. Riprendiamo i nostri lavori in sedutapubblica. Dispongo la riattivazione del circuito audiovisivointerno. ANGELO FINOCCHIARO, Direttore del SISDE. Perquanto concerne il termine &quot;non convenzionale&quot;, non vorrei sipensasse ad un qualcosa al di fuori della legge. Il termine&quot;non convenzionale&quot; significa che non ha valenza ai finiprocessuali. Pertanto, le nostre informazioni, se non sono poiconvalidate dalla polizia giudiziaria, per il successivoinoltro al magistrato, restano tamquam non essent. All'onorevole Galasso, il quale ha detto che sono da tantianni sulla breccia, vorrei rispondere che non so se si trattio meno di un complimento. Per quanto riguarda la mia nomina aprefetto di Palermo, posso dire che si tratta di una sededifficilissima che necessita quanto meno di una permanenza diun paio di anni e non di pochi mesi perché si sta per andare

in quiescenza. Prima di quella nomina ero funzionario diprefettura a Firenze. GIUSEPPE GALASSO. Esistono un limite di età od unperiodo minimo di permanenza nella carica? ANGELO FINOCCHIARO, Direttore del SISDE. Non èprevisto alcun limite; tuttavia, per una sede così impegnativaè bene avere un certo margine di tempo a disposizione e nonpochi mesi. L'onorevole Galasso mi chiedeva un giudizio sull'altocommissario e sul SISDE, quasi che la mia relazione suonassecome assoluzione per il passato. Non assolvo nulla, non perchénon ritengo che non ci sia nulla da assolvere, ma in quantonon ho titolo per condannare o assolvere il passato: ioassolvo o condanno ciò che conosco, ciò di cui assumo laresponsabilità. Per il passato non mi chieda giudizi, ancheperché si tratta di un passato piuttosto lontano, per il qualedovrei fare riferimento a ricordi o ai &quot;si dice&quot;. Devo soffermarmi sul Santo Sepolcro? PRESIDENTE. Lei ha detto di non essere iscritto. ANGELO FINOCCHIARO, Direttore del SISDE. Io l'hoaffermato, lei lo ha controllato e credo che ciò che ho dettorisponda al vero. MASSIMO BRUTTI. Ha fatto bene ad escludere la suapartecipazione. Proporrei di evitare la banalizzazione. ANGELO FINOCCHIARO, Direttore del SISDE. Hoportato questi elementi come prova rispetto alle voci o agliattacchi che mi venivano portati anche contro la realtà deifatti. Sarebbe stato sufficiente controllare così come hafatto il presidente. Evidentemente faceva comodo formularealcune insinuazioni. Per quanto riguarda il problema relativo al capitano delSISDE è necessario dire una volta per tutte una parola chiarae definitiva. Se la Commissione mi crede io non posso cheringraziarla della fiducia; nel caso contrario chiedo cheeffettui i necessari accertamenti per chiarire chi era lapersona alla quale il pentito avrebbe offerto la possibilitàdi arrestare gli appartenenti alla cupola. Permanere in questoequivoco offende tutti. Per la funzione che svolgo non posso dare alcunaindicazione, ma nel momento in cui la credibilità degli organidello Stato è giunta ai livelli a tutti noti, dobbiamo usarela massima cautela possibile. Mi auguro che ci sia un'autoritàin grado di accertare la verità, nel caso in cui laCommissione non mi creda. Se mi credete, chiudiamo questavicenda e non ne parliamo più. GIANCARLO ACCIARO. Vorrei ricordare che, in base alledichiarazioni del Pag. 739pentito, sono state arrestate numerose persone. La miadomanda non voleva accertare se il SISDE fosse complice delMessina dal 1984 in poi, poiché il problema è quello divalutare la credibilità delle persone che vengono udite in

questa sede. Non vorrei contraddirla, prefetto, dal momentoche lei ha risposto più volte su questo argomento: ma alladomanda, rivoltagli dal collega Taradash, su quando fosseavvenuta l'offerta per l'arresto di Riina, il Messina hatestualmente risposto: &quot;Nell'ultimo contatto che ho avuto conil SISDE&quot;. E' probabile che quest'ultimo non c'entri niente,in quanto lei conferma che potevano esservi altri ruoli. ANGELO FINOCCHIARO, Direttore del SISDE. Nonvorrei rappresentare la &quot;cartina di tornasole&quot; per lacredibilità dei pentiti: dico che, in questo caso, se ilMessina ha affermato queste cose, egli ha detto il falso. GIANCARLO ACCIARO. Signor prefetto, io prendo atto dellasua affermazione. ANGELO FINOCCHIARO, Direttore del SISDE. Se è unfalso in cui è stato indotto da altri... PRESIDENTE. Il Messina dice quello che sa o quello cheritiene. Tra l'altro, se si considera tutto l'interrogatorio,spesso usa l'espressione &quot;così mi hanno detto&quot; o &quot;così iopensavo&quot;. Però - ed in questo il prefetto Finocchiaro haragione - risulta oggettivamente che quello di cui parliamoera un ufficiale del carabinieri che con il SISDE non avevanulla a che fare. Domani o dopodomani ne conosceremo il nome,per cui i colleghi potranno verificare. GIANCARLO ACCIARO. Io volevo sapere se il SISDEc'entrava o meno: i commenti li faremo in altro momento. ANGELO FINOCCHIARO, Direttore del SISDE. Tornosull'argomento Contrada: senza voler apparire riduttivo, dopotutto quello che è stato detto ed è stato fatto - con unricorso pendente di fronte alla Cassazione - l'unica posizionedi un certo rigore è quella di astenersi dal parlarne,lasciando la questione nelle mani dei magistrati. Ripeto chenon intendo sottrarmi dall'esprimere un giudizio, comequalcuno mi ha rimproverato, ma per le conoscenze che io ho eper la collaborazione che egli mi ha fornito nel corso dicinque mesi, debbo dire che è uomo che merita credibilità.Questo l'ho detto e lo confermo. Non confermarlo sarebbe quasiun atto di viltà nei confronti della mia coscienza, non certodel Contrada. Dopo tutto quello che è stato scritto e detto,chiunque sia chiamato a decidere credo abbia bisogno di unmomento di riflessione. Per questi motivi sarebbe opportunonon parlarne affatto, non sostenendo né una tesi né l'altra,ma lasciando che i magistrati esaminino serenamente le carte,che pare stiano aumentando in misura notevole. Pur confermando la mia fiducia nella persona del Contrada,ritengo che la miglior cosa sarebbe tacere lasciando che chideve giudicare possa farlo con la massima serenità. GAETANO GRASSO. Il collega Scotti le aveva rivolto unadomanda a proposito della funzione del Contrada e della suaattività specifica nell'ambito del SISDE. ANGELO FINOCCHIARO, Direttore del SISDE.L'onorevole Scotti aveva parlato anche della vicenda relativaalla querela. Ebbene, questa vicenda con L'Espresso si è

conclusa con la pubblicazione di una lettera nella quale sidava atto che la notizia era priva di fondamento. Per quantoriguarda i compiti del Contrada, posso dire che, appenaentrato nel SID, egli è stato capo di gabinetto dell'altocommissario De Francesco ed ha ricoperto questa carica dal1982 fino a che il dottor De Francesco ha lasciato l'incarico. MASSIMO BRUTTI. Che vuol dire &quot;capo di gabinetto&quot;? Pag. 740 ANGELO FINOCCHIARO, Direttore del SISDE. Insostanza, si trattava dell'uomo di fiducia del dottor DeFrancesco, il quale è stato anche direttore del SISDE eprefetto di Palermo: quindi aveva bisogno di una persona dicui fidarsi. MASSIMO BRUTTI. Anche lei disponeva di un capo digabinetto quando era alto commissario? ANGELO FINOCCHIARO, Direttore del SISDE.Certamente. Anzi me ne hanno attribuito uno che non ho maiavuto e che non conosco. PRESIDENTE. Chi è stato il suo capo di gabinetto? ANGELO FINOCCHIARO, Direttore del SISDE. E' statoil viceprefetto De Luca. PRESIDENTE. Quello di Palermo? ANGELO FINOCCHIARO, Direttore del SISDE. No, sitratta di tutt'altra persona. Successivamente, anche il dottor Boccia ha confermatoContrada quale suo capo di gabinetto. Nel dicembre 1985, egliè stato trasferito a Roma venendo assegnato a funzioni... MASSIMO BRUTTI. Quindi, Contrada non ha lasciato Palermonel 1982, quando è entrato nel SISDE? ANGELO FINOCCHIARO, Direttore del SISDE. No,perché egli svolgeva le sue mansioni di capo di gabinettodell'alto commissario nella città siciliana. In sostanza, egliera inquadrato nel SISDE, ma operava come capo di gabinettodell'alto commissario, la cui sede era presso la prefettura diPalermo. ALFREDO GALASSO. Perché è passato al SISDE se svolgevafunzioni di capo di gabinetto? PRESIDENTE. Questa domanda la rivolgeremo al dottor DeFrancesco. ANGELO FINOCCHIARO, Direttore del SISDE. Il primogennaio 1986 egli viene trasferito a Roma ed assegnato aduffici che con la criminalità hanno poco a che fare. In quelperiodo, infatti, l'impegno del servizio nei confronti dellacriminalità era saltuario. Solo alla fine del 1991 edall'inizio del 1992, anno in cui il servizio assume questafunzione in via istituzionale, il Contrada si attiva e siimpegna molto di più, anche perché era stato nominatocoordinatore dei centri del Lazio. Molte operazioni si sonosvolte sotto la sua direzione. Dunque, appena trasferito aRoma, l'attività del servizio era alquanto &quot;oscillante&quot;, percui egli resta nell'ombra e svolge funzioni abbastanza nuoverispetto alla sua competenza ed alla sua esperienza. Tuttavia,

opera sempre in modo brillante. Quando la competenza sulla mafia viene affidata in manieraorganica al SISDE, si registra un rifiorire dell'impegno delContrada, trattandosi di un settore nel quale egli haesperienze notevoli. Ringrazio il senatore Frasca per gli apprezzamenti che miha rivolto; sono io che ringrazio la Commissione per avermiricevuto. Io stesso avevo chiesto al presidente di essereascoltato dal momento che ritengo che, quando qualcuno deveesprimere preoccupazioni oneste e sincere nei riguardi delservizio, più che sui giornali e sulla stampa in genere, lo sidebba fare nelle sedi istituzionali. Ebbene, nessuna sede èpiù istituzionale del Comitato parlamentare sui servizi edella Commissione antimafia. Se sarà il caso di parlare anchecon i giornalisti, lo farò, anche se ormai tutto ciò è inutiledal momento che quello che ho detto lo hanno ascoltato graziealla diffusione della seduta a mezzo circuito audiovisivointerno. Meglio così, perché non ho nulla da nascondere ed,anzi, assumo la piena responsabilità delle mie affermazioni. Anche il senatore Frasca è tornato sulla questionerelativa alle dichiarazioni del Messina: ritengo che inproposito non vi sia più nulla da dire, poiché se ne è giàparlato tanto. Lo stesso senatore Frasca ha parlato del ruolodel SISDE in Calabria: Pag. 741 in realtà, il SISDE in quella regione non è ben organizzato.Nel giro di qualche settimana saranno potenziati i centri diReggio Calabria e di Catanzaro, attualmente molto indebolitidal punto di vista numerico. Io stesso ho assunto tre oquattro persone che andranno a potenziare queste sedi.Bisognerà risolvere anche la questione relativa al capocentro. SALVATORE FRASCA. Perché si trascura Cosenza? ANGELO FINOCCHIARO, Direttore del SISDE. A Cosenzasi trova un'agenzia, non un centro. Se potrò assumere altrepersone, cercherò di mandarne anche a Cosenza. SALVATORE FRASCA. Non vorrei che lo Stato democraticonon mandasse a Cosenza nemmeno le forze di polizia. Almeno ilvecchio Stato lo faceva. ANGELO FINOCCHIARO, Direttore del SISDE. E' miaintenzione potenziare al massimo queste sedi. A proposito dell'episodio che qualche parlamentare haricordato, debbo dire che una sera, nelle mie vesti di altocommissario mi è giunta una telefonata da parte di duepersonaggi che affermavano di essere in pericolo e di essereminacciati. Erano circa le venti. Li ho fatti trasferire in unaltro albergo ed ho dato loro qualche soldo per le primenecessità. Il giorno successivo sono venuti nel mio ufficioper spiegare meglio l'accaduto ed hanno avanzato alcunerichieste: volevano il porto d'armi, un nome fittizio, unamacchina e numerose altre cose; se non avessi dato loro quantorichiesto, sarebbero stati costretti a vendere un articolo aigiornali. A questo punto, mi è sembrato trattarsi di una sorta

di ricatto per cui non ho accettato le loro richieste. Seavevano qualcosa da dire, potevano pure farlo, poiché nonavevo alcun timore. Poiché insistevano, ho trasmesso il tuttoalla magistratura di Reggio Calabria, raccontando i fatti. Ladenuncia è stata archiviata una volta giunta a Roma, quando ilprocuratore della Repubblica mi ha chiesto che cosa intendessifare. Infatti, l'eventuale estorsione nei miei confronti sisarebbe verificata a Roma, per cui il magistrato competenteera quello della capitale. Io ho raccontato i fatti. Se mitrovassi nuovamente in una situazione analoga di &quot;quasi&quot;ricatto - dico &quot;quasi&quot; perché non mi hanno fatto minacceconcrete, ma hanno ventilato che, se non avessi dato loro isoldi, avrebbero fatto pubblicare le loro rivelazioni suigiornali - mi comporterei alla stessa maniera, perchéaltrimenti sembrerebbe che io voglia comprare il silenzio. Edio non ho mai comprato il silenzio. SALVATORE FRASCA. Lei ha letto il pezzo che minacciavanodi pubblicare? ANGELO FINOCCHIARO, Direttore del SISDE. No. Hannodetto che sapevano tante cose sui magistrati ed altre personee che nessuno voleva dar loro ascolto. Comunque ho rispostoche non avrei dato loro né macchina né nient'altro. ALFREDO GALASSO. Quanti erano? ANGELO FINOCCHIARO, Direttore del SISDE. Eranodue: una che diceva di essere pubblicista, ed io non lo so selo fosse davvero, comunque aveva il tesserino. Si tratta diuna certa Volpini. L'altro era uno che stava con lei ma non soche funzioni avesse. Non me lo chieda. Erano comunque insieme:un uomo e una donna. ALFREDO GALASSO. Com'è che sapevano tutte le cose cheasserivano di poter riferire? ANGELO FINOCCHIARO, Direttore del SISDE. Questonon lo so. Un'altra cosa che mi ha messo sul chi vive è cheaffermavano di essere stati malmenati a Reggio Calabria. Comeho già detto, la sera che sono venuti, non avendo in quelmomento la possibilità di verificare le loro affermazioni epoiché non si nega a Pag. 742nessuno un aiuto, li ho mandati in un altro albergo.L'indomani mattina ho fatto accertamenti a Reggio Calabria edho detto che i maltrattamenti che affermavano di averricevuto, altro non erano che la conseguenza di un incidentestradale, almeno da quanto risultava dal verbale della squadramobile di Reggio Calabria. Come dicevo, questo fatto mi hasuscitato dei sospetti e così, quando poi mi sono trovato difronte alle loro continue insistenze, ho risposto di no. ALFREDO GALASSO. Adesso ho collegato i fatti. Nelledichiarazioni rese alla stampa dal ministro Martelli, costorosono stati definiti come &quot;vecchi arnesi dei servizi&quot;. E' così? ANGELO FINOCCHIARO, Direttore del SISDE. Può anchedarsi. Questo rientra nel quadro perché quando si deve parlarmale di qualcuno, si parla dei servizi. Detta così, la cosa

acquista più sapore, diventa un piatto più saporito! GIROLAMO TRIPODI. Lei in passato non ha mai avutorapporti con costoro? PRESIDENTE. In quel momento il dottor Finocchiaro eraalto commissario. ANGELO FINOCCHIARO, Direttore del SISDE. Io ineffetti parlo da alto commissario e non da funzionario delSISDE. Era la prima volta che si presentavano. SALVATORE FRASCA. Se non erro costoro intendevanoparlare del presidente della corte d'appello di ReggioCalabria e di un deputato nazionale del PSI, minacciando difare rivelazioni a carico dell'uno e dell'altro. Le risulta? ANGELO FINOCCHIARO, Direttore del SISDE.Successivamente, dopo aver constatato che io non avevointenzione di dar loro nulla, hanno inviato un memoriale,aggiungendo: &quot;ecco il memoriale, se lei... &quot;. SALVATORE FRASCA. Lei ha questo memoriale? ANGELO FINOCCHIARO, Direttore del SISDE. L'hotrasmesso al magistrato di Reggio Calabria. SALVATORE FRASCA. Lo possiamo acquisire, presidente?Sarebbe opportuno che ci mandasse una copia, sempre che ilpresidente lo consenta. Ne ha una? ANGELO FINOCCHIARO, Direttore del SISDE. Io non hopiù nulla. SALVATORE FRASCA. Verifichiamo allora chi ce l'ha. ANGELO FINOCCHIARO, Direttore del SISDE. Deveaverlo pure il ministero. ALFREDO GALASSO. Presso il procuratore di Roma. ANGELO FINOCCHIARO, Direttore del SISDE. Ilprocuratore di Roma era investito della parte che riguardavala presunta estorsione nei miei confronti. Tale questione si èchiusa con l'archiviazione. SALVATORE FRASCA. Tutto il fascicolo adesso è passato aMessina perché riguardava anche il presidente della corte diappello di Catanzaro. Competente per i problemi riguardanti imagistrati calabresi è infatti la procura di Messina. Questi signori - lo abbiamo già detto e lo ha ammessoanche il procuratore della Repubblica di Messina quando èvenuto qui - sono stati comunque ascoltati per sei mesi da unmagistrato ed ancora la procura competente non riesce ad averel'intero fascicolo perché ne è stata inviata una copiamancante della prima parte che - lo ripeto - il magistratocompetente non riesce ad acquisire. GIROLAMO TRIPODI. Non è così. SALVATORE FRASCA. E' così, sono cose che risultano agliatti. L'ha detto il Pag. 743procuratore della Repubblica di Messina, non l'ho inventatoio. PRESIDENTE. Onorevoli colleghi, acquisiremo il fascicoloe vedremo. GIROLAMO TRIPODI. Ha chiesto nomi ed ha detto che non

poteva... PRESIDENTE. Mi pare che una certa questione continui adentrare sempre dalla finestra! SALVATORE FRASCA. Si tratta di furfanti, perché solo ifurfanti fanno queste cose. Verifichiamo comunque se questifurfanti hanno avuto legami con i servizi segreti. PRESIDENTE. Ma lui non c'entra. SALVATORE FRASCA. Non me lo deve dire il prefetto,dobbiamo accertarlo noi. Il ministro di grazia e giustizia hasostenuto che erano &quot;due arnesi utilizzati dai servizisegreti&quot; e noi dobbiamo verificare se questa è la veritàperché dobbiamo venire a capo di certi fatti. PRESIDENTE. A volte questa è una formula di stile.Comunque vedremo. VITO RIGGIO. Salvo ulteriori accertamenti, pare dicapire che l'unica circostanza in cui furono incontrati dalprefetto Finocchiaro non ha niente a che vedere con i serviziperché in quel momento egli era alto commissario. ALFREDO GALASSO. Niente a che vedere con la funzione delprefetto Finocchiaro come capo dei servizi segreti. Bisognaessere precisi. SALVATORE FRASCA. Io ho chiesto se il dottor Finocchiaropoteva rispondermi come ex alto commissario ed egli mi starispondendo come ex alto commissario. Sulla base delledichiarazioni di oggi del prefetto Finocchiaro, di quantodetto dal procuratore della Repubblica di Messina, delfascicolo e del memoriale che dobbiamo acquisire, vedremo comesvelare l'arcano. ANGELO FINOCCHIARO, Direttore del SISDE. SenatoreFrasca, speravo di uscire da qui dopo essermi liberato daqualcuna di queste accuse, invece ne uscirò con una in più:quella di aver gestito... SALVATORE FRASCA. Desidero che risulti a verbale che nonera questa la mia intenzione. Mi sforzo di usare un po' dimaieutica per fare emergere certe verità sacrosante. ANGELO FINOCCHIARO, Direttore del SISDE. Daultimo, il senatore D'Amelio si è soffermato su una questioneimportante. Credo che occorra far sì che questa parte diistituzioni - vale a dire i servizi la cui utilità penso siariconosciuta da tutti - riceva maggiori attenzioni. Concordocon le osservazioni del senatore D'Amelio e se il presidenteme lo consente, vorrei chiudere con un'invocazione: se iservizi devono funzionare, hanno bisogno non dico di fiducia -e nel clima attuale in cui tutto è contro di me, o megliocontro di noi perché non voglio parlare di me stesso, ma deiservizi... SAVERIO D'AMELIO. Fuorché la vostra cortesia. ANGELO FINOCCHIARO, Direttore del SISDE. Forse èassurdo, ma sento l'obbligo di invocare - non certo dipretendere - un'attenzione non dico più benevola ma almeno nonapertamente pregiudiziale. PRESIDENTE. Ha pienamente diritto di chiederlo.

ANGELO FINOCCHIARO, Direttore del SISDE. In viariservata - e non certo per mancanza di fiducia ma perché sitratta di stati d'animo che non hanno rilevanza ai fini dellaconoscenza del problema - trasmetterò una nota che ho ricevutodai miei dipendenti. Pag. 744 MARIO BORGHEZIO. Le domande poste da me e dal senatoreBoso non hanno ricevuto risposta. ANGELO FINOCCHIARO, Direttore del SISDE. Chiedoscusa. E' stato osservato che alcuni che hanno combattuto lamafia sono morti, mentre altri no. MARIO BORGHEZIO. Questa domanda è stata posta dalsenatore Boso, non da me. ANGELO FINOCCHIARO, Direttore del SISDE. Chiedonuovamente scusa, ma non collegavo il nome alla fisionomia.Lei, se non erro, ha posto domande circa gli appalti inSicilia. Su questi ultimi è in corso un'indagine ponderosa deiROS, almeno dal punto di vista delle quantità delle carte.Inizialmente - si tratta di parecchio tempo addietro - noiabbiamo trasmesso qualche appunto. Si tratta di indagini moltodelicate, condotte da altri nelle quali - come ho detto inpremessa - non è opportuno entrare se non richiesti.Altrimenti, l'accusa è che vogliamo depistare l'indagine,aiutare qualcuno o danneggiare altri. I carabinieri nullahanno chiesto e nulla noi abbiamo fatto. L'inchiesta comunque è ancora in corso e si è divisa invari tronconi: una parte è andata a Catania e poi è tornata aPalermo. In poche parole, si tratta di un'indagine davverocorposa sulla quale non è stata ancora assunta una decisionefinale della magistratura. A prescindere dall'arresto di Siinoe di alcuni altri personaggi, la questione si è complicata conle rivelazioni di un altro pentito. Come dicevo, la vicenda èmolto complessa. Le indagini sono state fatte e prima ancorache io assumessi la direzione del SISDE è stato trasmessoall'organo di polizia giudiziaria quanto era a nostraconoscenza. Le misure antimafia rientrano fra i compiti delle questuree delle polizie. PRESIDENTE. L'onorevole Borghezio chiedeva dellapresenza dei servizi al nord. ANGELO FINOCCHIARO, Direttore del SISDE. Al nordil servizio è presente. Se non erro, l'onorevole Borghezio siè riferito in particolare al Piemonte: leggendo ladocumentazione che ho consegnato alla presidenza, potràverificare che sono stati effettuati numerosi arresti, anchedi latitanti, effettuati dietro input del centro diTorino ed in collaborazione con i servizi francesi. Un arrestoè stato addirittura effettuato in treno a Mentone. MARIO BORGHEZIO. Se analizziamo l'ultima relazione sullemisure di prevenzione siamo indotti a pensare che a montescarseggino le attività di indagine. Al nord si svolgeun'attività di intelligence anche in relazione

all'attività economica della mafia? ANGELO FINOCCHIARO, Direttore del SISDE. Le possodire che quello di Torino è un buon centro. ALFREDO GALASSO. Desidererei che il prefetto rispondessealla domanda del collega D'Amato, che riprendeva la mia, circala situazione attuale. Oggi cosa sta succedendo, che si sa diquesti attentati, di queste stragi minacciate? PRESIDENTE. Lei desidera un giudizio complessivo sullafase attuale? ALFREDO GALASSO. Anche qualche fatto. GIROLAMO TRIPODI. Io ho fatto notare anche che i servizisi sono fatti sfuggire l'attacco della mafia ad alcuni uominiche si erano battuti contro la mafia, in particolare aFalcone, a Borsellino ed alle loro scorte. ANGELO FINOCCHIARO, Direttore del SISDE. Mi pareche lei chiedesse anche se il servizio si era attivatonell'ambito delle indagini su questi grandi omicidi. Prima dirispondere, chiedo che si passi alla seduta segreta. Pag. 745 PRESIDENTE. Non essendovi obiezioni, proseguiamo i nostrilavori in seduta segreta. Dispongo la disattivazione delcircuito audiovisivo interno. (La Commissione procede in seduta segreta). PRESIDENTE. Riprendiamo i nostri lavori in sedutapubblica. Dispongo la riattivazione del circuito audiovisivointerno. ANGELO FINOCCHIARO, Direttore del SISDE. Quantoalle stragi, lei sa quante tesi siano state avanzate sullamatrice di questi omicidi. In genere, per fare un quadrocomplessivo, sono stati messi insieme quello di Lima e glialtri, tutti e tre gli omicidi più importanti. PRESIDENTE. L'omicidio di Salvo non è stato considerato? ANGELO FINOCCHIARO, Direttore del SISDE. Quellosegue, è un'appendice. In genere, quasi tutti leggono il puntoiniziale nella sentenza della Cassazione, che ha costituitouno spartiacque: prima vi era una certa tranquillità, perchési sperava che vi fossero buone possibilità di una soluzionepositiva in sede giudiziaria; e anche noi avevamo notizie chesi contava molto su una soluzione di questo tipo. Poi, andataa monte la soluzione giudiziaria, si è avuta l'emanazione deldecreto concernente la cattura, che ha rimesso dentro quelliche erano fuori. VITO RIGGIO. Lei si riferisce al decreto-legge cheriguardava le 13 scarcerazioni? ANGELO FINOCCHIARO, Direttore del SISDE. Sì,questo decreto-legge è stato emanato prima della sentenzacostituzionale, ma va collegato perché a quel punto non soloc'è la sentenza di condanna ma questa arriva quando gliimputati sono in carcere, non contumaci o latitanti. Lasentenza, insieme a quel provvedimento, rende la condannaveramente definitiva. ALFREDO GALASSO. Vorrei sapere in che termini ritenete

che oggi esistano, se esistono, condizioni di permanenza delrischio terroristico ed eversivo. In tal senso leggiamo suigiornali dichiarazioni di autorità pubbliche, quali unministro o il capo della polizia. CARLO D'AMATO. In che misura il SISDE se ne è occupato? ANGELO FINOCCHIARO, Direttore del SISDE. Lapermanenza di questo pericolo è nelle cose, nel comportamentodinamico delle organizzazioni, soprattutto alla luce di quelloche i pentiti hanno rivelato circa i nuovi assetti, molto piùcompatti, chiusi, quasi militarizzati. Tutto ciò fa pensareche, quando ci si trova dinanzi a posizioni di attaccoconcentrico da parte dello Stato, le organizzazioni criminalipossono anche assestare colpi con carattere terroristico. Lanecessità di destabilizzare diventa forte. ALFREDO GALASSO. Il suo è un ragionamento? Non le chiedoquali siano i fatti, ma solo se ci siano. ANGELO FINOCCHIARO, Direttore del SISDE. C'è ilragionamento, ci sono le dichiarazione dei pentiti, c'èqualche elemento che potrebbe corroborare questa tesi. PRESIDENTE. Quindi, non vi è solo un ragionamento. MICHELE FLORINO. Il presunto attentato all'aeroporto diMilano corrisponde a dati acquisiti dal SISDE o è purainvenzione? PRESIDENTE. La domanda dovrebbe finire con le parole&quot;dati acquisiti&quot;. MICHELE FLORINO. Gli organi del Governo, tramite ilministro dell'interno Mancino, hanno parlato di attaccosventato, quasi facendo ritenere all'opinione pubblica chefinalmente le forze di polizia prestano attenzione e sonoallerta rispetto Pag. 746 a quanto accaduto con gli spietati omicidi dei giudiciFalcone e Borsellino. Si tratta di una montatura messa in atto dal Governo perfar ritenere all'opinione pubblica che vi è attenzione alfenomeno o di altro? ANGELO FINOCCHIARO, Direttore del SISDE. No. MICHELE FLORINO. Ed allora, da dove proviene la notiziache un attentato è stato sventato? ANGELO FINOCCHIARO, Direttore del SISDE.Dall'attività investigativa svolta dalle forze di polizia. PRESIDENTE. Chiederemo notizie in proposito al capodella polizia, di cui dobbiamo svolgere l'audizione. ALFREDO GALASSO. Siamo in sede parlamentare e perciòriformulo la domanda in termini semplici. Il SISDE, che il prefetto Finocchiaro dirige attualmente,è in condizione - quanto ad elementi di informazione,strutture e mezzi - di perseguire e prevenire attentatiterroristici, visto che il ragionamento ed alcuni elementiportano a ritenere che il pericolo esista? ANGELO FINOCCHIARO, Direttore del SISDE. Gliattentati terroristici non si possono prevenire, come si fa

per altre attività criminali. Il terrorismo ha il modellotipico della guerriglia: chi opera sceglie tempi, luoghi emodalità. ALFREDO GALASSO. E i servizi non ci sono? ANGELO FINOCCHIARO, Direttore del SISDE. I servizici sono, ma fateli lavorare! Appena avviciniamo uno, subitodite che siamo collusi con lui. Con chi dobbiamo parlare? ALFREDO GALASSO. Non confondiamo le cose. Le sto facendouna domanda precisa. ANGELO FINOCCHIARO, Direttore del SISDE. Unservizio efficiente potrebbe dare un grande contributo. ALFREDO GALASSO. Il SISDE è efficiente? ANGELO FINOCCHIARO, Direttore del SISDE. Lo è, mabisogna lasciarlo lavorare. PRESIDENTE. Credo che debbano essere evitati duepericoli. Tutti sappiamo che la possibilità di evitareattentati terroristici è una percentuale, e non certo delcento per cento. Però, signor prefetto, vorrei evitare che,qualora domani risultasse una minore efficacia di un organismodello stato, si rispondesse che ciò è dovuto al fatto che nonlo si è posto in condizione di lavorare. ANGELO FINOCCHIARO, Direttore del SISDE. Non horivolto accuse a nessuno. Dico soltanto che, innanzitutto,esistono difficoltà obiettive nei confronti degli attentatiterroristici, che non possono essere evitati neppure daiservizi segreti più efficienti, quali forse la CIA o ilMossad; gli attentati sono organizzati in maniera scientificae solo alcuni vengono sventati, un po' come il rigore parato,che si dice essere un rigore sbagliato. Da parte del servizio vi è tutto l'impegno nel prestareattenzione a questi problemi, nel seguirli e nel penetrarli.Se è giusto quanto ricordato dal presidente, cioè che non sideve dire che non si è raggiunto un risultato perché qualcunolo ha impedito, non si può neppure dire che, se è successoqualcosa, il servizio non ha ben operato. Questo funziona benecome la Polizia, come la Guardia di finanza e così via. Tutticercano di attivarsi al massimo: purtroppo alcune cose siscoprono, altre no. Noi ce la mettiamo tutta, posso dirlo consicurezza, e conto di poter rendere il servizio ancora piùefficiente. Questo l'impegno; per il resto non posso direaltro. PRESIDENTE. Signor prefetto, lei è stato moltoesauriente, e la ringrazio. Le Pag. 747assicuro che il servizio può contare sulla Commissione perquanto riguarda il sostegno istituzionale. Ognuno sa che inqualsiasi organismo ci possono essere parti che nonfunzionano: rientra nell'interesse di tutti rimuovere questiostacoli per fare in modo di procedere nel modo migliore. Data l'ora, rinvio alle 16 l'audizione del generale Pucci. SALVATORE FRASCA. Signor presidente, le chiedo di poterintervenire sull'ordine dei lavori all'inizio della seduta

pomeridiana. PRESIDENTE. In considerazione di tale richiesta,comunicherò al generale Pucci che la sua audizione avrà inizioalle 16,15 circa.La seduta termina alle 15.</pre></td></tr></table><table border="0" cellpadding="0" cellspacing="0" width="100%"><tr><td>

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