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Elementi di biblioteconomia per bibliotecari scolastici

[2004 – revis. 2005]

Loris [email protected]

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Indice

Due rivoluzioni: informatica e telematica L’IFLA Le Regole Italiane Catalogazione Autori (RICA) L’indicizzazione semantica

- la Classificazione Decimale Dewey (CDD) - Soggetti e Thesauri

L’International Standard Book Description (ISBD)

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Due rivoluzioni:informatica e telematica

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Le due “rivoluzioni”

L’informatica ha portato due rivoluzioni nel mondo delle biblioteche: Il catalogo informatizzato, potente e

flessibile, che sostituisce il vecchio catalogo cartaceo e che può essere memorizzato e consultato per mezzo di un supporto magnetico (Hard-Disk) o ottico (CD-ROM).

La possibilità di consultare questo catalogo a distanza, attraverso una connessione di rete o semplicemente telefonica.

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La catalogazione derivata

Prima conseguenza del catalogo informatizzato è che se devo schedare un libro posso trovare la scheda già fatta consultando il catalogo su CD-ROM di una grande biblioteca che il libro probabilmente lo ha già schedato. In pratica “derivo” l’informazione da una base dati esistente. In Italia esistono diversi cataloghi su CD-ROM, tra cui quello della Biblioteca Nazionale di Firenze che raccoglie tutte le schedature successive al 1958.

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La catalogazione partecipata

Se la mia biblioteca è collegata “in rete” ad altre biblioteche posso usufruire della catalogazione partecipata: un libro, cioè, viene schedato una sola volta e la scheda è poi usata dagli altri partecipanti alla rete.

Una “rete” di biblioteche può essere, ad esempio: Un “polo” bibliotecario (comunale, provinciale,

regionale o interregionale), come il “Polo Bibliotecario Romagnolo” con sede a Ravenna;

Il Servizio Bibliotecario Nazionale (SBN).

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Ciò nonostante la conoscenza dei principi fondamentali delle RICA, dell’ISBD, della CDD è indispensabile.

E cominciamo la nostra rassegna col dire qualcosa sull’IFLA.

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IFLA

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Che cos'è l’IFLA

L’ IFLA è l’ International Federation of Library Associations, cioè la “federazione internazionale delle associazioni di biblioteche”.

È un organismo internazionale che ha il compito di formulare standard normativi di riferimento per le biblioteche pubbliche di tutto il mondo.

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L’IFLA e le biblioteche scolastiche

L’IFLA si è occupata anche di biblioteche scolastiche, con due pubblicazioni: Frances Laverne Carroll, Linee guida per le

biblioteche scolastiche, AIB, Roma 1995, p. 34 Sigrún Klara Hannesdóttir, Bibliotecari scolastici:

competenze richieste. Linee guida, AIB, Roma 1998, p. 47

I fascicoli possono essere richiesti a:AIB-Associazione Italiana Biblioteche

via Castro Pretorio 10500185 Roma

(tel. 06-4463532)

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Ruolo della biblioteca scolastica

Essere effettiva risorsa culturale interna alla scuola, con il proprio personale, le proprie strutture e proprie raccolte

Costruire una relazione positiva tra docenti e bibliotecario a vantaggio dell'apprendimento degli studenti

Contribuire ad una politica scolastica globale in cui docenti e bibliotecario sviluppino le abilità nell'uso dell'informazione ed aiutino gli studenti nel metterle in pratica quando è necessario

Sviluppare un processo in cui si passi dall'insegnamento basato sull'uso delle risorse ad un apprendimento attraverso le risorse

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Sviluppo

Finalità considerando anche la realtà locale in cui la scuola opera: obiettivi a breve e a medio/lungo termine; strategie da attuare per raggiungere gli

obiettivi; risorse:

Umane Strutture Raccolte Mezzi finanziari

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Personale

Categorie: Professionale Tecnico Amministrativo Volontario

Mansioni

Numero distudenti per scuola

Personaleprofessionale

Personaleamministrativo

Personaletecnico

1 – 250251 – 500

501 – e oltre

0,512

112

- 12

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Raccolte

Raccolta di materiale a stampa e audiovisivo

Procedure sistematiche di costituzione delle raccolte

Disponibilità di materiali da altre fonti Fornitura di materiali specifici

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Strutture

Pianificazione delle strutture Pianificazione di una BSM Fornitura di spazi adeguati Arredi Attrezzature

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Detto questo passiamo ora a chiarire il compito più importante di un bibliotecario scolastico: come si scheda un libro?

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Per “schedare un libro” è necessario affrontare tre problemi: L’intestazione della scheda, che fa capo alle

Regole Italiane di catalogazione Autori (RICA)

L’indicizzazione semantica del libro, che fa capo alla Classificazione Decimale Dewey (CDD) e ai Soggetti/Thesauri

La compilazione della scheda, che fa capo all’International Standard Book Description (ISBD)

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Cominciamo dunque dalle RICA, cioè dalle regole che governano l’intestazione della scheda…

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RICA

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Cosa sono le RICA

RICARegole Italiane di Catalogazione Autore

Queste regole si preoccupano: di cercare un'intestazione per la scheda, cioè la

parola mediante la quale la scheda sarà alfabeticamente ordinata (e può essere sia il nome di un autore che un titolo);

di formulare questa intestazione nella forma più corretta.

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Fortunatamente i programmi di archiviazione contengono già “liste di autorità” con migliaia di autori elencati alfabeticamente nella forma corretta.

Una lista d’autorità è dunque un elenco precompilato che serve ad evitare variazioni nell’inserimento dello stesso termine. Esempio: Cicero o Cicerone, ecc. Cavour, Camillo Benso o Benso, Camillo, ecc.

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Aiuti

Opere di consultazione

Enciclopedie, Dizionari, Repertori, ecc. sono utili per stabilire la forma di inserimento di certi autori quando non si ricordi la relativa regola. La classica “Garzantina” ad esempio ci attesterà che si scrive: Doyle, Arthur Conan Chrétien de Troyes Petöfi, Sandor

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Forme dell'intestazione

Tuttavia, anche se i programmi di archiviazione prevedono le liste di autorità per l’inserimento degli autori, è bene conoscere i fondamenti delle RICA. Ad esempio che: Generalmente l'intestazione è costituita dal cognome

e dal nome dell'autore, separati da una virgola, scritti per esteso:

PAVESE, Cesare Ma può essere costituita anche da altri elementi,

come un nome, un appellativo, un luogo di origine:COLA di Rienzo

LEONARDO da Vinci

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Forme dell'intestazione

Il nome "d'arte" in molti casi sostituisce il nome reale. Quindi:

MOLIEREnon: POQUELIN, Jean Baptiste

Cognome e nome andrebbero sempre espressi nella lingua originale:

CICERO, Marcus Tulliusnon: Cicerone

anche se per una biblioteca scolastica questa forma è certamente la più pratica. In ogni caso:

VERNE, Julese non: VERNE, Giulio

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Forme dell'intestazione

Infine bisogna ricordare che i cognomi con prefisso seguono regole diverse a seconda della nazionalità. Ad esempio:

i cognomi francesi conservano come primo elemento qualunque prefisso che non sia la preposizione "de" che viene posta dopo il nome:

MUSSET, Alfred de

i cognomi inglesi conservano sempre il prefisso come primo elemento dell'intestazione:

O'NEILL, Eugene

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Forme dell'intestazione

nei cognomi tedeschi l'intestazione è costituita dal cognome senza alcun prefisso:

HUMBOLDT, Wilhelm von

nei cognomi italiani il prefisso è sempre in prima posizione:

D'ANNUNZIO, Gabriele

DE AMICIS, EdmondoMa:

TOMASI DI LAMPEDUSA, Giuseppe

CAVOUR, Camillo Benso, conte di

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Osservazioni

La liste di autorità tuttavia non esimono il catalogatore dal dover decidere “chi” sia l’autore. Ad esempio:

Le opere il cui l’autore non figura nel frontespizio, ma si può ricavare in qualche modo, si schedano sotto il nome dell'autore

Le raccolte di riproduzioni di disegni, dipinti, ecc. di un artista si schedano sotto il suo nome e non sotto il nome del curatore

Le raccolte di varie opere o le antologie di uno stesso autore si schedano sotto il suo nome

Le antologie di autori diversi, con fini didattici (antologie scolastiche), si schedano sotto il nome del raccoglitore

Se gli autori sono più di tre si usa come intestazione il titolo

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Strumenti bibliografici

Ecco alcuni libri per chi volesse saperne di più:

Quaderno RICA. Esempi per lo studio delle Regole Italiane Catalogazione Autore, ICCU, Roma 1981.

M. Ribotti Motta, Regole italiane di catalogazione per autore, La Nuova Italia Scientifica, Roma 1987.

Regole Italiane di Catalogazione per Autori, Istituto Centrale per il Catalogo Unico delle Biblioteche Italiane e per le Informazioni Bibliografiche, Roma 1995.

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Passiamo ora all’indicizzazione semantica…

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L’indicizzazione semantica

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Introduzione

L’indicizzazione semantica consiste nell’ attribuire ai documenti, partendo dall’analisi del loro contenuto, codici numerici, alfabetici o alfanumerici, singole parole o espressioni (le più sintetiche possibili). Questi numeri, codici o parole possono appartenere a: Schemi di classificazione Soggettari Thesauri

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Introduzione

Gli schemi di classificazione suddividono il sapere umano in varie "classi”, indicate da cifre numeriche o codici alfanumerici.

Il più conosciuto è la Classificazione Decimale Dewey. Secondo questo schema, ad esempio:

la narrativa italiana = 853

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Introduzione

I Thesauri sono “vocabolari” organizzati formalmente in modo da rendere chiare le relazioni tra i concetti, e seguono uno standard internazionale: ISO-2788/1986.

Queste relazioni possono essere di equivalenza, associative o gerarchiche, e permettono - sia a colui che sceglie il termine da assegnare al documento, sia a colui che effettua la ricerca - di trovare la parola che meglio risponde alla necessità di offrire o cercare l’informazione.

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Introduzione

I Soggettari sono vocabolari controllati che raggruppano in ordine alfabetico “soggetti”, ossia brevi “rappresentazioni” indicative del contenuto dei documenti. In Italia il più diffuso è quello che raccoglie i soggetti utilizzati dalla Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze.

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Terminata l’ “introduzione” al problema, passiamo ad esaminare la CDD ovvero la Classificazione Decimale Dewey.

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Indicizzazione semantica:la Classificazione Decimale Dewey

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Cos'è la CDD

CDD

Classificazione Decimale Dewey “Dewey” dal nome dall'americano Melvil Dewey che la

ideò nella seconda metà dell’Ottocento. Oggi viene aggiornata da un apposito comitato internazionale.

“Decimale” perché divide tutto lo scibile umano in 10 classi contrassegnate da 0 a 9: Ogni classe contiene 10 divisioni Ogni divisione è formata da 10 sezioni Il numero minimo è di 3 cifre ma, dopo un punto di separazione

è possibile aggiungere altri numero fino ad arrivare alla disciplina più particolare.

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Le 10 CLASSI

000 Generalità 100 Filosofia e discipline connesse 200 Religione 300 Scienze sociali 400 Linguaggio 500 Scienze pure 600 Tecnologia (Scienze applicate) 700 Arti 800 Letteratura 900 Geografia e Storia generali

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Le 100 DIVISIONI

Esempio: 800 - Letteratura 810 Letteratura americana in inglese 820 Letteratura in inglese e anglosassone 830 Letteratura delle lingue germaniche 840 Letteratura delle lingue romanze 850 Lett. Italiana, romena, delle lingue ladine 860 Letteratura spagnola e portoghese 870 Letterature italiche. Latina 880 Letterature elleniche. Greca 890 Letterature di altre lingue

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Le 1000 SEZIONI

Esempio: 850 - Letteratura italiana 850 Lett. Italiana, romena, delle lingue ladine 851 Poesia italiana 852 Letteratura drammatica (=Teatro) italiana 853 Narrativa italiana 854 Saggi italiani (Attenzione! NON è la

“saggistica”) 855 Discorsi italiani (=Oratoria) 856 Lettere italiane (=Epistolografia) 857 Satira e umorismo italiano 858 Miscellanea italiana (Attenti al termine

“miscellaneo”!) 859 Letteratura romena, lingue ladine

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Osservazioni

Dunque il numero minimo richiesto per ogni classificazione è composto di tre cifre. Ma possono essere anche di più: in questo caso dopo la terza si mette un punto.

Esempio: un libro sulla coltivazione del riso sarà contrassegnato con:

633.18

(6=scienze applicate; 3=agricoltura;

3=coltivazioni erbacee; 1=cereali; 8=riso).

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Classificazione/Collocazione

Ora, se applichiamo il codice numerico di classificazione sul dorso del libro, questo può indicare anche la sua collocazione.

Se i libri sono disposti secondo un ordine progressivo (così come è nelle biblioteche a “scaffale aperto” tipiche delle biblioteche scolastiche) sarà facile accedervi attraverso un numero che è, insieme, di classificazione e di collocazione.

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Osservazioni

Risulta subito evidente che molti libri possono avere lo stesso numero Dewey. Tutti i libri di narrativa italiana, ad esempio, sono contrassegnati dal numero:

853(8 = letteratura, 5 = Italia, 3 = narrativa).

In questo caso i libri saranno disposti, negli scaffali, in ordine alfabetico per autore aggiungendo al codice Dewey le prime lettere del cognome dell’autore. Qualunque romanzo di Alberto Moravia avrà così il codice:

853 – MOR

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Osservazioni

I vantaggi fondamentali della CDD: Il sistema è internazionale: si rimedia così al

problema che affligge molte biblioteche scolastiche: i bibliotecari che si avvicendano riordinano i libri secondo il modo che a loro sembra più funzionale, e la biblioteca diventa inconsultabile in loro assenza.

Questo sistema, mettendo vicini i libri che trattano lo stesso argomento, permette la “consultazione a vista”, senza nemmeno il bisogno di ricorrere al catalogo.

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Un esempio

Abbiamo un libro che parla di piramidi. Bene, domandiamoci: È un libro storico? (chi le ha costruite, perché, che significato

avevano, ecc.)Allora andiamo alla classe 900 (=Storia) e cerchiamo la storia dell'antico Egitto 932

Il libro ne analizza il profilo architettonico?Allora cerchiamo, all'interno della classe 700 (=Arte) il numero dell'Architettura (=720), e all'interno del 720 la storia dell'architettura egizia 722.2.

La piramide è studiata dal punto di vista del calcolo delle strutture?Allora è un libro di ingegneria, e va in 620 (=Ingegneria) e in particolare ingegneria strutturale 624.1

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Alcune regole

Un libro si classifica in base alla disciplina e non all'argomento

Esempio: i dizionari e le enciclopedie non sono una disciplina e perciò non vanno posti gli uni accanto agli altri, bensì distribuiti negli scaffali accanto ai libri della stessa disciplina: una Enciclopedia della scienza andrà collocata in “Scienza”, una Enciclopedia della letteratura in “Letteratura”.

L'opera che tratta due soggetti in relazione fra loro va classificata col soggetto su cui si esercita l'azione.

Esempio: uno studio sull'influsso di Petrarca in Leopardi si

classifica in: Leopardi.

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Alcune regole

Se due soggetti sono trattati nella stessa opera con pari importanza, si classifica l'opera col soggetto che nella CDD viene prima.

Esempio: un libro che parli di Italia e Francia si classifica nella storia di Francia perché 944 (storia della Francia, appunto) viene prima di 945 (storia d'Italia).

Se un'opera tratta di tre o più soggetti si classifica con il numero che li include tutti.

Esempio: un libro che metta insieme storia del Portogallo (946.9), della Svezia (948.5) e della Grecia (949.5) si classifica sotto: Storia d'Europa (940).

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Osservazioni

Il numero minimo richiesto per ogni classificazione è composto di tre cifre, ma possono essere anche di più: in questo caso dopo la terza si mette un punto.Esempio:

633 è Culture da campo(6 = scienze applicate + 3 = agricoltura + 3 = coltivazioni erbacee)

All'interno di questa sezione i cereali sono contrassegnati dal numero 1, e, fra i cereali, il riso è il numero 8, sicché il codice Dewey dei libri che parlano della coltivazione del riso è: 633.18, con il punto dopo le prime tre cifre.

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Osservazioni

Questo codice numerico, che non identifica dunque un libro bensì una disciplina, è la sua classificazione.

Ma, applicato sul dorso del libro, può indicare anche la sua collocazione.

Se i libri sono disposti secondo un ordine progressivo (così come è nelle biblioteche a “scaffale aperto” tipiche delle biblioteche scolastiche) sarà facile trovarli, avendo il numero di collocazione.

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Osservazioni

Attenzione però: i numeri del codice vanno letti separatamente e non come un'unica cifra. Ad esempio:

624.19 (che identifica le gallerie e i trafori) viene prima di 624.2 (che è il numero dei ponti), perché il 9 è una sottoclasse del numero 1

331.12 (= Mercato del lavoro) viene prima di 331.7 (= Orientamento professionale) perché il 2 è una specificazione del precedente 1, a sua volta specificazione di 331 (= Economia del lavoro)

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Osservazioni

Risulta subito evidente che molti libri possono avere lo stesso numero Dewey.

Tutti i libri di narrativa italiana del Novecento, ad esempio, sono contrassegnati dal numero 853.9 (8 = letteratura, 5 = Italia, 3 = narrativa, 9 = XX secolo)

In questo caso i libri saranno disposti, negli scaffali, in ordine alfabetico per autore e a questo serve la sigla di 3 o più lettere che si può aggiungere al codice Dewey: 853.9 – MOR (Moravia)

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Osservazioni

I vantaggi fondamentali della CDD: Il sistema è internazionale: si rimedia così al

problema che affligge molte biblioteche scolastiche: i bibliotecari che si avvicendano riordinano i libri secondo il modo che a loro sembra più funzionale, e la biblioteca diventa inconsultabile in loro assenza.

Questo sistema, mettendo vicini i libri che trattano lo stesso argomento, permette la “consultazione a vista”, senza nemmeno il bisogno di ricorrere al catalogo.

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Le Tavole

Le TAVOLE sono elenchi di suffissi numerici che permettono di completare i “numeri base” aggiungendo specificazioni che vanno da quelle cronologiche a quelle geografiche.

Esempio: -03

Il trattino prima del numero indica che va aggiunto ad un altro numero

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Le Tavole

TAVOLA 1: Suddivisioni comuniEs.: -03 Dizionari, enciclopedie, concordanze

TAVOLA 2: Aree Es.: -45.486 Rimini e provincia

TAVOLA 3: LetteratureEs.: -3 Narrativa

TAVOLA 4: Lingue Es.: -5 Sistema strutturale (Grammatica) della forma standard della lingua

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La Tavola 1: Suddivisioni comuni

-01   Filosofia e teoria -02   Miscellanea -03   Dizionari, enciclopedie, concordanze -04   Soggetti speciali di applicabilità generale -05   Pubblicazioni in serie (periodici) -06   Organizzazione e gestione -07   Studio e insegnamento -09   Storia e geografia

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La Tavola 1: Suddivisioni comuni

Le suddivisioni comuni sono numeri che conservano immutato il loro significato in tutte le classi.

Si aggiungono ai cosiddetti "numeri base" per specificare meglio alcuni aspetti.

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La Tavola 1: Suddivisioni comuni

Esempio: Il numero -03 è una suddivisione comune

che identifica le enciclopedie e i dizionari:803 = enciclopedia di letteratura

540.3 = enciclopedia di chimica La suddivisione comune -03 si applica sia

al numero base 800 (= letteratura italiana) con l'assorbimento di uno 0, sia al numero base 540 (= chimica)

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La Tavola 2: Aree geografiche

Per mezzo dei numeri di questa tavola, qualsiasi soggetto può essere collocato in un'area geografica precisa.

A volte la CDD suggerisce di usare questi numeri unendoli direttamente alla classificazione base, altre volte impone di usarli dopo la suddivisione comune -09, cioè: storia e geografia dell'argomento trattato.

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La Tavola 2: Aree geografiche

Esempio: suddivisione comune -093 È composta da -09 = Storia e Geografia,

seguita da 3 che appartiene alla tavola delle aree geografiche e corrisponde al "mondo antico", cioè dell'età classica. All'interno del 3 si possono fare ulteriori specificazioni, ad esempio:-3   Mondo antico -31  Cina -32  Egitto -37  Roma -38  Grecia

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La Tavola 2: (Osservazioni)

Attenzione: certi numeri "tendono a ritornare", indicano cioè certe nazioni e la lingua, la letteratura, la storia ad esse legate.

Nell’esempio precedente 7 indicava Roma antica e 8 la Grecia antica:

-37  Roma -38  Grecia

Se andiamo a cercare il numero della letteratura latina troveremo che è 870, quello della letteratura greca antica 880.

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La Tavola 3: Letterature

I numeri di questa tavola stabiliscono le forme letterarie:-1  Poesia -2  Teatro -3  Narrativa -4  Saggi -5  Discorsi -6  Lettere -7  Satira e umorismo -8  Scritti miscellanei

Esempio: 851 sarà il numero delle poesia italiana (8 = letteratura + 5 = Italia + 1 = poesia) e 843 il numero della narrativa francese (8 = letteratura + 4 = Francia + 3 = narrativa).

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La Tavola 4: Lingue

Si usa nell'ambito della classe 400, relativa alle Scienze Linguistiche. Ad esempio:

-2  Etimologia di una lingua -3  Dizionari di una lingua -5  Grammatica di una lingua

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La Tavola 4: Lingue

Esempio: 423 (= dizionario di inglese), è formato da 4 (=lingua)

+ 2 (=inglese) + 3 (=dizionario). Per analogia: 453 (=dizionario di italiano), e 455 (=grammatica

italiana): 5, infatti, è il numero della letteratura italiana.

485 (=grammatica greca): 8, infatti, è il numero della letteratura greca.

Come si vede, subito dopo il numero base 4 si mette quello che indica la lingua e poi quello dell'argomento.

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Come si classifica

Regola fondamentale dalla CDD:un libro si classifica in base alla disciplina e non all'argomentoEsempio 1:

I dizionari e le enciclopedie non sono una materia e perciò non vanno classificati con lo stesso numero, né posti gli uni accanto agli altri, bensì distribuiti negli scaffali accanto ai libri della stessa disciplina: una Enciclopedia della scienza andrà collocato in Scienza, una Enciclopedia della letteratura in Letteratura.

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Come si classifica

Esempio 2: Il libro parla di piramidi. Dobbiamo domandarci:

È un libro storico? (chi le ha costruite, perché, che significato avevano, ecc.) Andiamo allora alla classe 900 (=Storia) e cerchiamo la storia dell'antico Egitto (=932).

Il libro ne analizza il profilo architettonico? Allora cercheremo, all'interno della classe 700 (=Arte) il numero dell'Architettura (=720), e all'interno del 720 la storia dell'architettura egizia (=722.2).

La piramide è studiata dal punto di vista del calcolo delle strutture? Allora è un libro di ingegneria, e va in 620 (=Ingegneria) e in particolare ingegneria strutturale (=624.1).

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Come si classifica

Le 3 regole: 1. Regola dell'applicazione

L'opera che tratta due soggetti in relazione fra loro va classificata col soggetto su cui si esercita l'azione.

Esempio: uno studio sull'influsso di Petrarca in

Leopardi si classifica in Leopardi

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Come si classifica

Le 3 regole: 2.Regola del primo dei due

Se due soggetti sono trattati nella stessa opera con pari importanza, si classifica l'opera col soggetto che nelle Tavole viene prima.Esempio:

un libro che parli di Italia e Francia si classifica nella storia di Francia perché 944 (storia della Francia, appunto) viene prima di 945 (storia d'Italia)

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Come si classifica

Le 3 regole: 3. Regola del tre

Se un'opera tratta di tre o più soggetti si classifica con il numero che li include tutti.

Esempio: un libro che metta insieme storia del

Portogallo (946.9), della Svezia (948.5) e della Grecia (949.5) si classifica sotto: Storia d'Europa (940)

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Esercitazione: Classe 800

Esercitazione 1

Charles Dickens, David Copperfield=

8 (=letteratura) + 2 (=Inghilterra) + 3 (=narrativa) + 8 (=1837-1900) + le prime tre lettere del cognome

823.8-DIC

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Esercitazione: Classe 800

Esercitazione 2

Antologia di poeti simbolisti francesi

=

8 (=letteratura) + 4 (=Francia) + 1 (=poesia) + 8 (=1848-1900) + 08 (=antologia)

841.808

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Esercitazione: Classe 800

Esercitazione 3

Storia della letteratura tedesca=

8 (=letteratura) + 3 (=Germania) + 09 (=storia)

830.9Ma: uno studio sulla poesia tedesca del ’900: 831.909 una storia della sola poesia tedesca: 831.009

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Strumenti per la Classificazione

Classificazione Decimale Dewey ridotta, ed. 11ª, ed. italiana, Associazione Italiana Biblioteche, Roma 1987.

È più che sufficiente per una biblioteca scolastica ma in questo momento non è disponibile sul mercato.

Classificazione Decimale Dewey, ed. 20ª, ed. italiana, 4 voll., Associazione Italiana, Biblioteche, Roma 1993.

Attualmente in commercio ma fin troppo ampia (4 volumi!) e costosa per una biblioteca scolastica.

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Indicizzazione semantica:Soggetti e Thesauri

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Che cos’è un “Soggetto”

Un soggetto si compone di uno o più elementi detti “descrittori”, ciascuno dei quali è separato dal precedente e dal seguente da un trattino tra spazi:

primo descrittore (spazio) – (spazio) secondo descrittore ecc.

Ad esempio:

Pompei – Archeologia

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Strumenti bibliografici

Per evitare che chiunque “inventi” soggetti a suo piacere, è stato compilato un Soggettario Italiano, a cura della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze: Soggettario per i Cataloghi delle Biblioteche italiane,

a cura della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, 1956 + le Liste di aggiornamento 1956-1980, Biblioteca Nazionale Centrale, Firenze 1982.

Ma può essere consultato anche : Giuliano Vigini, Nuovo Soggettario Italiano,

Bibliografica, Roma 1978.

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Che cos’è un “Thesaurus”

Un Thesaurus: è un elenco alfabetico di termini organizzato dal

punti di vista semantico e gerarchico, utilizzato per l’indicizzazione e il recupero dei documenti;

definisce il linguaggio di identificazione dei documenti, impedendo una loro valutazione soggettiva.La costruzione di un thesaurus segue le norme internazionali per la loro costruzione e sviluppo: Norma UNI-ISO 2788/93 per la costruzione dei thesauri

monolingue; Norma ISO 5964/85 per la costruzione dei thesauri multilingue.

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E veniamo adesso all’ultimo punto dei nostri “elementi”: l’ISBD.

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L’ISBD( International Standard

Book Description )

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Che cos'è

ISBD

International Standard Book Description Consiste in una struttura “normalizzata” che individua gli

elementi per descrivere e identificare un documento, li articola in aree, assegna loro un ordine e stabilisce per essi un sistema di interpunzione convenzionale.

Si propone di rendere interscambiabili registrazioni provenienti da fonti diverse, in modo che le registrazioni prodotte in un paese possano essere accolte in cataloghi di biblioteche o altri elenchi bibliografici in ogni altro paese.

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Che cos'è

Gli standard dell’ISBD si dividono in varie sezioni specifiche, a seconda del materiale trattato, tra cui:  ISBD(G): lo standard generale di riferimento per tutti i

tipi di materiale documentario ISBD(S): lo standard di riferimento per i periodici ISBD(NBM): lo standard di riferimento per il materiale

non librario ISBD(A): lo standard di riferimento per il libro antico

In particolare a noi interessa: lo standard di riferimento per le monografie = ISBD(M)

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Che cos'è

L’ ISBD(M) si propone di descrivere il libro senza preoccuparsi di creare alcuna intestazione. La descrizione si articola in 7 aree separate tra loro da una speciale interpunzione: area del titolo e della responsabilità area dell'edizione area della pubblicazione area della descrizione fisica area della collana (o serie) area delle note area del numero standard (ISBN) e delle condizioni

di disponibilità

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Area titolo e responsabilità

Il titolo va riportato "così com'è", compreso l'articolo iniziale: non dimentichiamo che quest'area è di "descrizione". Un eventuale sottotitolo sarà aggiunto dopo uno spazio, due punti, uno spazio.

Gli autori vanno trascritti come appaiono sul frontespizio e il primo autore va distinto dal secondo da una virgola più uno spazio vuoto.

I curatori, traduttori, ecc. vanno distinti dall'autore o autori principali da uno spazio, un punto e virgola, uno spazio.

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Area titolo e responsabilità

L'ultima indicazione di responsabilità, anche nel caso sia l'unica, non va seguita da nessuna punteggiatura.

Le indicazioni di responsabilità che non appaiono sul frontespizio devono essere scritte tra parentesi quadre: Tavole logaritmiche [di Paolo Baldassarri].

Nel caso in cui sul frontespizio del volume appaiano più autori, si può scrivere nella forma: Giuseppe Palmieri [et al.], che significa “et alii” cioè “e altri”.

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Area dell'edizione

È l’area in cui va indicata l’edizione e l'eventuale curatore. Esempio:

3a ed. / a cura di Giovanni Buti

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Area della pubblicazione

La data di pubblicazione si trova in genere a fianco o dietro al frontespizio, o anche in fondo al volume.

Nel caso non sia possibile trovare l'anno di pubblicazione, si può usare la data del copyright (c1978); se manca anche questa si può usare la data di stampa (stampa 1978). Se proprio non è possibile ricavare alcuna data ne scriveremo, tra parentesi quadre, una approssimativa: [ca 1978].

Il luogo di edizione NON è quello di stampa ma quello della sede legale e non “fisica” dell'editore. (Nel retro del frontespizio accanto al nome dell'editore quasi sempre c'è anche indicata la sede legale). Se non c'è luogo scriveremo [s.l.] vale a dire: sine loco Se non c'è l' editore scriveremo: [s.n.], vale a dire: sine nomine

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Area descrizione fisica

Quest'area raccoglie informazioni sul numero di pagine, sulle illustrazioni, sulle dimensioni del volume

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Area note

Nell'area delle note vanno riportate tutte quelle informazioni che non hanno trovato una collocazione nelle aree precedenti

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Punteggiatura della descrizione

(spazio) : (spazio) separa il titolo dal sottotitolo (spazio) / (spazio) separa il titolo dall’autore (spazio) ; (spazio) separa gli autori (spazio) - (spazio) precede l’edizione (spazio) - (spazio) precede il luogo dell’edizione (spazio) : (spazio) precede l'editore (spazio) , (spazio) precede la data di pubblicazione (spazio) . (spazio) - (spazio) precede la descrizione

fisica del documento (spazio) ; (spazio) precede le dimensioni

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Punteggiatura della descrizione

Titolo del libro : eventuale sottotitolo / Prima formulazione di responsabilità (cioè l'autore o gli autori) ; Altri tipi di responsabilità (prefazione, traduzione, ecc.). – Luogo di pubblicazione : Edizione. – Pagine, Tavole, Illustrazioni. – (Collana). – Note

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Esempio

Il peperone e il pomodoro : La cucina vegetariana / Marta Bonelli, Marco Gallini ; pref. di Lorenzo Cotignoli. - 2a ed. / con un supplemento dietetico di Antonia Ciardi. - Milano : Edizioni del Ghiottone, 1991. - XII, 156 p., ill. ; 24 cm. - (La buona cucina per tutti ; 9). - Il libro manca delle ultime 3 pagine

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Strumenti bibliografici

International Standard Bibliographic Description for Monographic Publications / IFLA, ed. italiana a cura di Rossella Dini, AIB, Roma 1988.

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FINE© 2004/5 Loris Pellegrini

Caro amico/a, questa guida è frutto del mio lavoro; perciò se riterrai opportuno servirtene (e ne sarò lieto) ti chiedo:

- di non usarla a fini di lucro senza il mio permesso;

- di non modificare il testo;

- di citarmi come fonte.

In ogni caso ti sarei grato se tu volessi inviarmi una mail per una critica, un suggerimento o, perché no?, un “grazie”. Si vive anche di questo... Stai bene!

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