Paesaggismo e Impressionismo
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Paesaggismi attraverso il nord europa
Quasi per natura la nostra anima, davanti a ciò che è veramente sublime, si solleva e, presa da
orgogliosa esaltazione, si riempie di gioia superba, come se essa stessa avesse generato cià che ha
ascoltato”E.Burke, Inchiesta sul bello e sul sublime, 1759
Società Anonima di Artisti Pittori, Scultori, Incisori etc...
Questi pittori, gran parte dei quali hanno già esposto, appartengono al gruppo dei naturalisti che ha la giusta ambizione
di ritrarre la natura e la vita in tutta la loro realtà. L’associazione tuttavia non sarà una clique ristretta: i pittori intendono
rappresentare degli interessi, non delle tendenze, e sperano nell’adesione di tutti gli artisti seri”
Paul Alexis, L’Avenir National, 1874
Il Japanisme
•1853 apertura militare del porto del Giappone•Luogo misterioso per cultura e tradizione•1867 Expo di Parigi presenta un’intera fattoria giapponese fedelmente riprodotta con all’interno oggetti d’uso•La vendita dei prodotti esposti contribuisce alla diffusione del Japanisme, moda che non ha solo effetti mondani ma importanti riflessi sull’arte e sulla cultura occidentale•È uno scambio duplice, se da un lato gli artisti occidentali si fanno affascinare dalla cultura figurativa giapponese e introducono nelle loro tele l’assenza della prospettiva, gli artisti orientali a Parigi rielaborano la prospettiva in modo del tutto peculiare.
Edgard Degas
Il mestiere delle artisteBerthe Morisot e Mary Cassat
La matematica della pitturaGeorge Seurat
“Amo prima di tutto l’insieme, l’armonia dei toni; il colore provoca effetti di urto che non mi piacciono”
Seurat
Teorie di riferimento del Puntinismo
Seurat studia le teorie del fisico Michel Eugene Chevreul che coniuga la teoria del “contrasto simultaneo”: possibilità di influenza reciproca dei differenti colori: i complementari (il giallo e il viola, il rosso e il verde, il blu e l’arancione) si esaltano a vicenda mentre i toni chiari e gli scuri evidenziano il proprio contrasto se direttamente contrapposti. Segue anche i dettami del fisico inglese Ogden Rood: che distingue tra Colore-Materia ( materiale fisco e impasto pittorico) e Colore-Luce (radiazione che colpisce l’occhio)Su tali basi mette a punto una serie di tinte primarie e secondarie ch, invece di essere mescolate sulla tavolozza, vengono accostate producendo l’integrazione delle stesse direttamente sulla retina dell’osservatore.