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Cividale del Friuli Complesso di San Francesco

28 — 29 novembre 2014

Paesaggi Italiani

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Direzione centrale attività produttive,commercio, cooperazione, risorse agricolee forestali - servizio sviluppo rurale

Programma convegno

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IL CONTESTO

Paesaggi Italianiun progetto per il posizionamento del quarto polo turistico italiano

L’Italia è probabilmente il paese in cui le vicende storiche e l’intervento dell’uo-mo, più che altrove, hanno contribuito a costruire un paesaggio, intreccio pre-zioso di natura e cultura: una particolarità colta da artisti e viaggiatori, che ha fatto del nostro paese il luogo del buon vivere, meta imprescindibile del Grand Tour; qui è nato il turismo.

La grande varietà degli ambienti naturali e delle condizioni ambientali si co-glie tra una regione e l’altra, all’interno di una stessa regione. In una penisola in gran parte occupata da rilievi montuosi e con un’estesa linea di costa, le pianure sono state, per secoli, zone non sempre accoglienti, oltre che difficil-mente difendibili, dalle acque come dalle invasioni; hanno sedimentato i segni di popoli e di trasformazioni. In questo contesto un lento, intelligente e faticoso lavoro dell’uomo ha age-volato la costruzione di una moltitudine di paesaggi, ha lasciato un’impronta che negli spazi aperti si percepisce attraverso l’articolata geometria di campi, filari, coltivazioni, colori, terrazzamenti, canali, ecc, realizzati di generazione in generazione, tramandando antichi e nuovi saperi.

Nell’ultimo secolo questo paesaggio ha iniziato a modificarsi con una maggio-re velocità, da un lato introducendo le nuove trame dell’agricoltura intensiva e dall’altro subendo l’allargamento delle città e delle periferie. Solo più di re-cente, e purtroppo non ovunque, l’avanzare di forti pressioni verso la campa-gna ha trovato un argine nelle stesse politiche urbane, nell’emergere di nuove domande rivolte ai territori rurali. Sempre più la dimensione ricreativa, con-nessa con il turismo, ha avuto spazio in un’agricoltura che ha mostrato grandi capacità di rinnovamento, attraverso la diversificazione delle attività all’inter-no delle aziende agricole, l’affermarsi di indirizzi strategici che si fondano sulla multifunzionalità e su di una maggiore attenzione alla qualità dei prodotti.Le campagne stanno via, via diventando una “destinazione” turistica, per i servizi che offrono, insieme con prodotti diversificati e di qualità, garantita anche da certificazioni; servizi e prodotti, che per le loro caratteristiche, sono imprescindibilmente legati al territorio di origine, presentano specificità che sono alla base della ricchezza dell’offerta nazionale; in quest’ottica tendono ad essere comunicati e valorizzati.wzVisitare un’area rurale significa spesso visitarla in modo “itinerante”, attra-verso circuiti e itinerari o mediante forme di turismo hub (pernottamento in una località, da cui poi si raggiungono altri centri circostanti), per cercare un’emo-zione e la tipicità. Sono nati itinerari letterari, itinerari musicali, eventi e fiere, si è sviluppa un’ospitalità specifica, sono stati aperti musei e alberghi diffusi, mercatini e punti vendita, che hanno attratto il cosiddetto “turista dell’enoga-stronomia”, così come profili del turismo naturalistico, sportivo, culturale.

Tuttavia, mentre le città d’arte, le aree balneari e le montagne (nelle offer-te estive ed invernali) si stanno strutturando, si specializzano ed aggregano operatori inseriti in circuiti dinamici e orientati ad “industrializzare” il prodotto turistico, le aree rurali tendono ad essere presentate rispetto “alle parti e non rispetto al tutto”, in modo frammentario, ora per alcuni prodotti, ora per tipo di ospitalità (es. agriturismo), ora per le modalità con cui si possono affrontare alcuni itinerari.

In questo contesto nasce il progetto “Paesaggi italiani”. Alcuni GAL italiani, le

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GLI OBIETTIVI DEL PROGETTO

Paesaggi Italianiun progetto per il posizionamento del quarto polo turistico italiano

Agenzie di sviluppo per le aree rurali nate negli anni ’90 in tutta Europa, iniziano ad interrogarsi sul metodo più opportuno per comunicare i rispettivi territori. Sono infatti di fronte ad aree dalle grandissime potenzialità, ad ambiti di pro-duzione di beni noti internazionalmente, vicini ad importanti attrattori turistici e residenziali e, molto spesso, espressione di paesaggi unici. Proprio in questi territori, da circa vent’anni, i GAL sono intervenuti realizzando una serie di pro-getti di valorizzazione culturale ed ambientale.

Quali sono gli strumenti più opportuni per comunicare queste specificità? A quali target rivolgersi? A quale turismo puntare nel medio e nel lungo periodo?

“Paesaggi italiani” cerca di dare delle risposte a questi interrogativi, imple-mentando alcune vision , in tre aree pilota poste tra Veneto e Friuli Venezia Giulia, ma con l’obiettivo di sviluppare un modello di riferimento nazionale per le strategie turistiche nelle aree rurali italiane.

Si ritiene che si debba puntare non solo ai singoli attrattori turistici, pur unici e di assoluto valore, quanto all’insieme di caratteristiche ambientali, socioeco-nomiche e culturali che identificano e distinguono ogni determinata area: alla caratterizzazione enogastronomica tradizionale, anche a fronte di marchi e specialità molto noti, le aree rurali possono infatti aggiungere un’ampia offerta; dalla visita ai castelli e ai borghi, alle passeggiate, alle possibilità di acquisto, ecc.: una gamma ampia che può rendere unica l’esperienza di viaggio, ma che rende necessario disegnare servizi e offerte personalizzate.

Si tratta di una grande sfida per le aree rurali

Il progetto “Paesaggi Italiani - ITEM” è un progetto di cooperazione interterri-toriale presentato da un partenariato di Gruppi di Azione Locale (GAL) formato da VeGAL (capofila) e dai GAL friulani Euroleader (Tolmezzo Alta Carnia) e Torre Natisone GAL (Tarcento), all’interno dei Programmi di Sviluppo Locale dei GAL nell’ambito della mis. 421 cooperazione del PSR 2007/13.

L’area pilota risulta di particolare interesse poiché si colloca in un contesto in cui il turismo è fortemente sviluppato a ridosso di primarie località balneari (la costa veneziana e friulana) e montane (le Dolomiti e l’arco Alpino), città d’ar-te (Venezia, Trieste) e località patrimonio dell’umanità come Cividale, Aquileia, ecc.

Obiettivo generale del progetto di cooperazione è quello di promuovere e met-tere in rete le aree rurali italiane, sotto l’aspetto del patrimonio culturale e ambientale e dei prodotti tipici, incentivandone la fruizione turistica attra-verso azioni di comunicazione e marketing.

Il progetto mira infatti a sviluppare un “quarto polo” del turismo italiano, il co-siddetto Turismo del paesaggio che accanto alle tre consolidate offerte turi-stiche nazionali (“mare”, “monti” e “città d’arte”), promuova quella del paesag-gio nelle aree rurali.

E’ il segno di una attenzione forse tardiva, ma estremamente importante, per una parte del patrimonio italiano, espressione di una ricchezza straordinaria

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di segni, di luoghi e persone, che difficilmente possiamo ritrovare in altri Paesi e che spesso si è meglio conservata laddove l’agricoltura moderna non è riu-scita ad avere successo.

Si è molto disquisito sull’opportunità di usare il termine “paesaggio” piutto-sto che “territorio” e si è scelto paesaggio per alcune semplici, ma importanti ragioni: nella definizione adottata dalla Convenzione Europea, siglata a Firen-ze nel 2000, paesaggio, rispetto a territorio, è un concetto che reca in sé la dimensione della percezione di chi l’osserva, l’esperienza di chi lo vive, an-che se ogni paesaggio rurale poggia evidentemente su di un territorio, geo-graficamente, storicamente, economicamente e socialmente caratterizzato. Legare il paesaggio alla dimensione dell’esperienza comporta una riflessione più attenta alla comunicazione/promozione per il turista; ma, come si fa a co-municare un’esperienza? Siamo abituati a promuovere prodotti (vino, olio,… prodotti tipici), eventi, la gastronomia, monumenti, ecc., e tutto questo può rientrare nell’esperienza del paesaggio rurale, ma siamo per lo più abituati a considerarli per parti e senza rimandare alle percezioni visive, olfattive, ecc. Si tende ad assecondare il target del turista che “sceglie di fare una certa atti-vità” e di conseguenza a livello locale si lavora sulla promozione di specifiche misure (bicicletta, prodotto enogastronomico, ecc.), senza preoccuparsi di metterle in rete.

Secondo l’accezione proposta, il turismo del paesaggio non parte dagli og-getti “dai panorami o dalla somma dei monumenti”, ma dalla “promessa di una nuova esperienza emozionale in cui tutti i sensi sono implicati”. I profumi, gli odori, i colori, i suoni, la forma delle cose, il contatto, guidano il turista in una esperienza della vacanza in campagna, che va oltre le modalità del turismo ru-rale che conosciamo, pur comprendendole tutte. La percezione è alimentata dall’attraversamento dei luoghi, da una vera e propria immersione, che con-sente di coglierne tutta la ricchezza, ma anche dal potersi concedere i tem-pi necessari per l’osservazione, per maturare la sensazione di una migliore qualità del vivere e del tempo libero.

“Paesaggi Italiani” evidenzia quindi come la ricerca della “qualità del vivere e del tempo libero” sia una cosa importante e stia diventando sempre più rile-vante nel mondo contemporaneo.

Ma c’è anche qualcosa di più: nell’interpretazione del progetto, alla dimensio-ne dell’esperienza si aggiunge quella della partecipazione, del coinvolgimen-to, e in questo senso si parla del turismo del paesaggio rurale come vacanza attiva, come occasione per definire un rapporto empatico con il territorio, tra l’abitante e il turista, per condividere valori, per contribuire in qualche modo alla cura dello stesso paesaggio. In “Paesaggi Italiani” valori quali la lentezza, la tranquillità, la reciprocità, la conoscenza delle condizioni di un agire locale, la fiducia tra le persone o anche tra le imprese non sono viste come un retaggio del passato ma, al contrario, come matrici culturali del tutto attuali, su cui si basano le logiche economico-sociali e paesistico-insediative.

Per chi è rimasto ancorato ad un più tradizionale concetto di paesaggio, legato ad attributi quali, raro, eccezionale, spettacolare, il paesaggio rurale può non rispondere a certi requisiti; è per alcuni versi un paesaggio della quotidianità,

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di cui parla la Convenzione Europea, per coloro che vivono nelle aree rurali, ma è per molti versi un’esperienza unica per chi è abitualmente immerso nella routine urbana.

Può un paesaggio, con le caratteristiche a cui abbiamo accennato, diventa-re realmente una risorsa economica nello sviluppo locale? A quali target di turista è opportuno rivolgere l’attenzione? Quali forme operanti del turismo rurale vale la pena intercettare nella promozione del “turismo del paesaggio rurale”? Quali innovazioni nell’offerta stanno emergendo?

Nella costruzione del progetto Paesaggi Italiani si cerca di dare una risposta a queste molteplici domande: si tratta di mettere a fuoco che cosa di nuovo vogliamo comunicare, a chi ci rivolgiamo, con i mezzi di comunicazione più adeguati. Con ogni probabilità possiamo ipotizzare che alcuni profili di turi-sta possano rispondere molto positivamente alle novità lanciate dal progetto. Pensiamo all’eco-turista, al turista naturalista, al turista slow, ma anche al tu-rista enogastronomico, al turista del patrimonio storico culturale e al turista sportivo. “Paesaggi Italiani” dovrebbe in generale attrarre soggetti che ricer-cano una diversa qualità della vita, in particolar modo nel tempo libero, e che sembrano delineare una differente idea di integrazione sociale e di cura del paesaggio.

Dal punto di vista dell’offerta, il turismo del paesaggio rurale segna un mo-mento di ulteriore evoluzione all’interno del cosiddetto turismo rurale. Alle pri-me esperienze, che come è noto, si sono caratterizzate essenzialmente come offerte enogastronomiche (si va in campagna per sedersi a tavola; i prodotti e la loro elaborazione sono non solo il frutto di una ricerca di qualità, sono anche depositari della storia e delle tradizioni del mondo rurale), si è assistito pro-gressivamente alle innovazioni prodotte nella costruzione dell’offerta degli iti-nerari tematici (tentativo di mettere in rete diversi operatori del mondo rurale), fino al cosiddetto “turismo che diventa esperienza”, che prevede la partecipa-zione ad alcune pratiche.

Alcune aziende agricole hanno cominciato a “capitalizzare” il fatto di esse-re immerse in un paesaggio agrario, che ha ispirato poeti e pittori, invitando il turista ad “entrare “ nel paesaggio che fa da sfondo alla tela dell’artista, a immergersi “nell’erbal fiume silente” dei luoghi della transumanza. Sono tutti segnali che ci portano a pensare che una domanda di turismo del paesaggio stia maturando, in parte sollecitata dall’offerta, in parte richiedendo al settore del turismo di introdurre innovazioni.

Il progetto “Paesaggi italiani” è stato costruito mediante un processo arti-colatosi in varie fasi: analisi delle procedure di attuazione dei progetti di co-operazione Leader 2007/13; contatti ed incontri con la Rete Rurale Naziona-le (MIPAAF); analisi dei progetti di cooperazione proposti da altri GAL e delle buone pratiche nel turismo rurale; contatti con GAL, possibili partner, soggetti istituzionali, operatori turistici, visite ai territori rurali, incontri con delegazioni, contatti con AdG ed altre Regioni/Stati; incontri di presentazione del progetto (Milano, 18.2.2011: presentazione nazionale del progetto alla stampa all’interno della Borsa Internazionale del Turismo di Milano; Portogruaro, 10.6.2011: incon-tro tra la Regione Veneto e la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, per l’av-

LE ATTIVITÀ DEL PROGETTO

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vio del progetto; Roma, 20.6.2011: presentazione nazionale del progetto ai GAL all’interno dell’evento organizzato dalla Rete Rurale Nazionale).

Le attività previste dal progetto riguardano nello specifico: azione di comu-nicazione generale; azioni di promozione turistica (attraverso la creazione di pacchetti turistici, eventi, stampa e canali multimediali); progettazione e ge-stione di una strategia di marketing su sistemi social e sviluppo di contenuti multimediali per la promozione dei territori partner; un intervento infrastruttu-rale pilota (il recupero del faro di Bibione) come spazio espositivo e per l’orga-nizzazione di iniziative ed eventi.

Il costo totale del progetto ammonta a 565.346,73 euro finanziati dai PSL dei GAL partner; in particolare il budget di VeGAL ammonta a 249.438,00 euro (181.250,00 euro di contributo Leader), di Euroleader a 199.454,60 euro di con-tributo Leader e di Natisone GAL a 116.454,63 euro di contributo Leader.

Le attività, avviate nel 2011, saranno completate entro giugno 2015.

L’attività di comunicazione, affidata all’Università IUAV di Venezia, prevede la definizione del brand Paesaggi Italiani, per posizionare sulla scena dell’offerta turistica una nuova modalità di fruizione del territorio. L’azione di comunicazione e il processo di costruzione del brand sono stati pensati, e in qualche modo sono diventati uno strumento, non solo per rivol-gersi ad alcuni target specifici di turisti, ma anche per consolidare un primo nucleo di quella rete, che necessariamente dovrà sostenere la cosiddetta im-plementazione del brand. Un processo di costruzione che favorisce dunque la partecipazione delle comunità locali, che da una parte fa emergere i valori, le parole chiave, le immagini con cui il territorio può presentarsi in modo condivi-so, dall’altra intercetta quei portatori di interesse, che già operano secondo la “filosofia” di Paesaggi Italiani. E’ un po’ rivedere un approccio di marketing, tutto rivolto a colpire il possibile utente, che spesso standardizza il messaggio e rispecchia marginalmente le identità locali.L’organizzazione di incontri a livello locale (a Portogruaro, Tolmezzo e Tar-cento) e la messa a punto di alcuni dossier sono i primi output del processo di costruzione del brand, che restituiscono le motivazioni di un orientamento verso una dimensione dinamica dello stesso brand, una ricognizione sulle pra-tiche più avanzate di comunicazione del turismo rurale, sui punti di forza e di debolezza della promozione turistica locale, insieme con l’evidenziazione di quei valori, quelle caratterizzazioni, che il turismo di paesaggio, a livello loca-le, può offrire. All’interno dell’azione di comunicazione è previsto un Seminario sul confronto di buone pratiche relative alla comunicazione del territorio e del paesaggio in politiche di sviluppo locale (Cividale, 28.11.2014), l’organizzazione di un workshop nazionale presso una fiera di livello nazionale (es. BIT 2014 o altro evento fieristico) e una brochure sul progetto.

In particolare il seminario organizzato per il 28 novembre 2014 a Cividale pre-vede un confronto di esperienze fra soggetti, provenienti da varie regioni italia-ne, che sono già singolarmente “in linea” con l’idea di un turismo di paesaggio e che potrebbero condividerne il brand. All’interno del seminario si vuole giun-gere a sottoscrivere una Carta del turismo del paesaggio rurale, allo scopo

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LA COMUNICAZIONE GENERALE DEL PROGETTO

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di condividere obiettivi e modalità di costruzione dell’offerta e ascolto della domanda turistica. Il convegno si articola in più sezioni: nella prima si riflette su alcune esperienze maturate sul fronte dell’offerta ( nuovi riferimenti nella promozione, costruzione di reti da parte degli attori locali) e della domanda (diversi profili emergenti di turista), sui punti di forza e i ritorni economici di alcuni progetti; nella seconda sessione si confrontano strategie e pratiche di comunicazione, si discute sull’efficacia di alcuni strumenti utilizzati; nella terza si affronta il tema della costruzione di un brand come stimolo all’offerta locale e a creare start up (sul tema è in fase di predisposizione da parte di IUAV un progetto di ricerca).

Il progetto “Paesaggi Italiani”, all’interno del quale il seminario si inserisce, intende promuovere un “quarto polo” del turismo italiano, accanto a quelli or-mai consolidati, espressi dall’offerta turistica legata al mare, ai monti, alle città d’arte. Il cosiddetto quarto polo è quello del turismo che fa perno sui paesaggi rurali. Il progetto è stato elaborato all’interno delle misure di cooperazione in-terterritoriale (misura 421) del PSR 2007-2013. E’ stato presentato da un parte-nariato di Gruppi di Azione Locale (GAL), formato da VeGAL (capofila) e dai GAL friulani, Euroleader e Torre-Natisone.

Si è molto disquisito sull’opportunità di usare il termine paesaggio piuttosto che territorio e si è scelto paesaggio per alcune semplici, ma importanti ra-gioni: nella definizione adottata dalla Convenzione Europea, siglata a Firen-ze nel 2000, paesaggio, rispetto a territorio, è un concetto che reca in sé la dimensione della percezione di chi l’osserva, l’esperienza di chi lo vive, pur riferendosi ad un territorio, geograficamente, storicamente, economicamente e socialmente caratterizzato.

Legare il paesaggio alla dimensione dell’esperienza comporta una riflessio-ne più attenta alla comunicazione/promozione per il turista; come si fa a co-municare un’esperienza? Siamo abituati a promuovere prodotti (vino, olio,… prodotti tipici), eventi, la gastronomia, monumenti, ecc. e tutto questo può rientrare nell’esperienza del paesaggio rurale, ma siamo per lo più abituati a considerarli per parti e senza rimandare alle percezioni visive, olfattive, ecc. Si tende ad assecondare il target del turista che “sceglie di fare una certa atti-vità” e di conseguenza a livello locale si lavora sulla promozione di specifiche attività (bicicletta, prodotto enogastronomico, ecc.), senza preoccuparsi di metterle in rete.

Il turismo del paesaggio non parte dagli oggetti “dai panorami o dalla somma

Esperienza del paesaggio rurale e sviluppo locale. Strategie e azioni di comunicazione.

Seminario 28 novembre 2014Cividale del Friuli

PRESENTAZIONE

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dei monumenti”, ma dalla “promessa di una nuova esperienza emozionale in cui tutti i sensi sono implicati”.

I profumi, gli odori, i colori, i suoni, la forma delle cose, il contatto, guidano il turista in una esperienza della vacanza in campagna, che va oltre le modalità del turismo rurale che conosciamo e le comprende tutte.

Ma c’è anche qualcosa di più: nella interpretazione del progetto, alla dimensio-ne dell’esperienza si aggiunge quella della partecipazione, e in questo senso si parla del turismo del paesaggio rurale come vacanza attiva, come occasio-ne per definire un rapporto empatico con il territorio, tra l’abitante e il turista, per condividere valori (la lentezza, la tranquillità, ecc.), per contribuire in qual-che modo alla cura dello stesso paesaggio.

Per chi è rimasto ancorato ad un più tradizionale concetto di paesaggio, legato ad attributi quali, raro, eccezionale, spettacolare, il paesaggio rurale può non rispondere a certi requisiti; è per alcuni versi un paesaggio della quotidianità, di cui parla la Convenzione Europea, per coloro che vivono nelle aree rurali, ma è per molti versi un’esperienza unica per chi è abitualmente immerso nella routine urbana. Può un paesaggio, con le caratteristiche a cui abbiamo accen-nato, diventare realmente una risorsa economica nello sviluppo locale?Il seminario affronta queste tematiche all’interno di tre sessioni: nella prima si riflette su alcune esperienze maturate sul fronte dell’offerta ( nuovi riferimenti nella promozione, costruzione di reti da parte degli attori locali)e della doman-da (diversi profili emergenti di turista), sui punti di forza e i ritorni economici di alcuni progetti; nella seconda sessione si confrontano strategie e pratiche di comunicazione, si discute sull’efficacia di alcuni strumenti utilizzati.

Il seminario è rivolto alla rete dei GAL che operano in Italia e in Europa, alle isti-tuzioni di governo del territorio che operano nel campo delle politiche del turi-smo, agli operatori locali.

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Il programma del seminarioCividale del Friuli Complesso di San Francesco28-29 novembre 2014

Venerdi 28.11.2014

Ore 10:00

Saluto delle IstituzioniStefano Balloch, Sindaco di Cividale del FriuliMauro Veneto, Presidente GAL Torre Natisone Daniele Petris, Presidente GAL Euroleader Annalisa Arduini, Presidente VeGAL

Presentazione del Seminario e del progetto “Paesaggi Italiani” Matelda Reho, Università IUAV di Venezia Giancarlo Pegoraro, direttore VeGAL

Ore 10:30 – 13:30 Prima sessione: ”Verso il turismo di paesaggio. Esperienze a confronto”Coordina Giorgio Boatti, giornalista e scrittore

Verso il turismo dell’esperienza di paesaggio: oltre la promozione dei prodotti e del territorio, idee per nuove offerte

Accogliere il turista: il punto di vista delle pro-loco, Elisabetta Basso, Presidente Consorzio Pro-loco Torre Natisone e della Pro-loco di Cividale

Scarpe&cervello: un’esperienza di immersione nel paesaggio, Moreno Baccichet, Legambiente

Coinvolgimento e interazione nell’Orto della freschezza, Renato Maggiolo, Fattoria didattica Lusia (Ro)

Wine Tours, un’esperienza in Valpolicella, Davide Canteri, Alessandro Conato; Pagus Valpolicella operatori turistici

La promozione integrata della pastorizia e dell’agriturismo, Nunzio Marcelli, Cooperativa agrituristica Asca, Anversa degli Abruzzi

“Fare rete”. Attori economici, comunità locali e istituzioni nella promozione di progetti in rete

Turismo e Rete Rurale, Davide Longhitano, INEA Veneto

Museo diffuso della civiltà contadina, Giuliano Meini, Radico, Molise

Milano rurale. La rete di cascine, Marta Campostano, Associazione Cascine, Milano

ESPERIENZA DEL PAESAGGIO RURALE E SVILUPPO LOCALE. STRATEGIE E AZIONI DI COMUNICAZIONE

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Mettere in rete i paesaggi dell’acqua lungo il Tagliamento, Eriberto Eulisse, direttore del Centro Internazionale Civiltà dell’Acqua Onlus

Valorizzazione e promozione del Paesaggio di Bonifica del Veneto orientale Simonetta Calasso VeGAL

Una piattaforma digitale per l’ecosistema turistico, Sergio Stumpo, piattaforma touMAKE

Una rete territoriale per la ricettività turistica non professionale, Stefano De Colle presidente dell’associazione Carnia Holidays

Terranostra-Campagna Amica: rete perfetta fra agricoltura, turismo e territorio, Paolo Paolini, Presidente regionale di Terranostra e membro del consiglio nazionale di Terranostra

I Circoli di Studio e la creazione delle reti rurali, Guglielmo Favi, Direttore Torre Natisone GAL

Ore 13:30 - 15:00 Pausa pranzo

Ore 15:00 – 16:30Seconda sessione: Quali strategie e azioni di comunicazione? Coordina Luca Coppola, designer della comunicazione

Comunicare il ”turismo dell’esperienza”. La comunicazione, l’efficacia degli strumenti, la gestione

Promozione del vino e non solo…,Walter Bartolomei, Azienda Agricola Ciù Ciù vini, Offida (AP)

“ Journeys into e-contents”, Stefano Oliveri e Luca Francesco Garibaldo, Jeco guides

Typical tv, contenitore di eccellenze e tipicità locali, Michele Miottello, fondatore di Typical tv

Una mappa di itinerari per immagini della Carnia, Attilio De Rovere per la Casa Editrice Tabacco in ATI con Ulderica Da Pozzo Fotografa

Lo studio del brand per il progetto Paesaggi Italiani, Gruppo di ricerca Università IUAV di Venezia,

Ore 16:30 Tavola Rotonda FinaleCoordina Matelda RehoLa costruzione di una carta del “turismo del paesaggio rurale”

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Sabato 29.11.2014

Ore 10.00 Presentazione di alcuni casi-studio di recupero di borghi e centri storici nelle aree rurali

La creazione dell’Albergo Diffuso di Sauris, Daniele Petris Presidente GAL Euroleader I progetti di recupero del centro storico di Portogruaro, Guido Andrea Anese dirigente LL.PP. Comune Portogruaro

Ore 11.30 Visita guidata al centro storico di Cividale del Friuli

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Per la diffusione e il coordinamento di un diverso modo di scoprire i paesaggi rurali, basato su cura, lentezza, interazione ed esperienza.

Condividere valori, scenari di sviluppo, modalità di costruzione dell’offerta e ascolto della domanda turistica sono gli obiettivi principali di questa carta. Collettivamente articolati, essi possono diventare l’intelaiatura portante di una rete di Paesaggi rurali italiani che aspirino a sviluppare un turismo a basso consumo ambientale basato sui valori di cura, interazione, lentezza e espe-rienza.

A sostegno di queste finalità, riuniti a Cividale, il 28 novembre 2014, in occasio-ne del convegno “Esperienza del paesaggio rurale e sviluppo locale”, ci pro-poniamo di:

· Sviluppare il turismo del paesaggio rurale come “promessa di una nuova esperienza emozionale in cui tutti i sensi siano implicati”. I profumi, gli odori, i colori, i suoni, la forma delle cose, il contatto, guideranno il turista in una espe-rienza della vacanza in campagna, che va oltre le modalità del turismo rurale che conosciamo, pur comprendendole tutte.

· Proporre il viaggio, l’attraversamento dei luoghi, come strumento per immer-gersi nella ricchezza dei paesaggi rurali, ma anche l’attesa per potersi conce-dere i tempi necessari per osservare, per fare esperienza, per condividere, per maturare la sensazione di una migliore qualità del vivere e del tempo libero.

· Aggiungere alla dimensione esperienziale la dimensione della partecipazio-ne e del coinvolgimento per potere mostrare il turismo del paesaggio rurale come vacanza attiva, come occasione per definire un rapporto empatico con il territorio, tra l’abitante e il turista, per condividere valori, per contribuire in qualche modo alla cura dello stesso paesaggio.

· Favorire la costituzione di ambienti socio-economici cultural-ambientali plu-rali e multisettoriali in cui l’agricoltura possa ibridarsi, senza perdere i caratteri fondanti qui fatti emergere, con un certo tipo di produzione, con un certo tipo di abitare. Aspirando a produrre innovazione.

· Ricercare il consenso e la partecipazione delle comunità locali che sono i portatori e comunicatori primi dei valori su cui si basa Paesaggi Italiani. Perché non ci può essere montagna senza montanari, campagna senza contadini, la-gune e mari senza pescatori, qui la qualità delle prestazioni umane è la princi-pale componente del prodotto.

· Perseguire una offerta turistica corretta e sostenibile gestendo e riducendo l’impatto dei trasporti, riducendo il problema della stagionalità, migliorando e aumentando la qualità dell’occupazione del settore, riducendo la pressione sulle risorse naturali e la produzione di rifiuti, conservando e valorizzando il patrimonio naturale e culturale locale.

VERSO UNA CARTA DEL TURISMO DEL PAESAGGIO RURALE

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· Offrire un prodotto turistico ampio e variegato che faccia perno sul mondo rurale e che da esso si moltiplichi attraverso una pluralità servizi per diversi tipi di fruitori. Non stiamo indagando un unico mercato in espansione, ma diversi segmenti di mercato con specifiche esigenze tecniche.

· Predisporre lo scambio e la condivisione di esperienze fra soggetti, prove-nienti da varie regioni italiane, che sono già singolarmente “in linea” con l’idea di un turismo di paesaggio

· Immaginare un marchio di qualità che sia in grado di raccogliere immagini, racconti di vita e specificità del paesaggio rurale e delle identità dei luoghi ri-spettandone e valorizzandone i contenuti. Un ombrello comune per trasmet-tere un messaggio unitario e coerente in grado di costruire consapevolezza rispetto al turismo del paesaggio rurale italiano.

· Promuovere Paesaggi Italiani come contenitore dinamico e inclusivo, come elemento identitario per quanti condividano e rispettino i contenuti e i valori individuati dal progetto.

· Dare vita ad una rete di Paesaggi Italiani in grado di proporsi come offerta specifica per un profilo di turista emergente, ma anche per sostenere tutti quei soggetti, spesso fragili, che qui operano e contribuiscono all’implementazione del brand stesso.

La Carta, in questa sua prima formulazione, è un invito ad approfondire il tema, apre un confronto sull’opportunità di sostenere il Turismo di paesaggio.

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SESSIONE : Verso il turismo dell’esperienza di paesaggio: oltre la promozione dei prodotti e del territorio, idee per nuove offerte

COORDINATORE: GIORGIO BOATTI

Giorgio Boatti, giornalista professionista e scrittore, è autore di numerosi vo-lumi dedicati alla storia contemporanea del nostro Paese e, negli ultimi anni, di narrazioni di viaggio lungo l’Italia, alla scoperta di realtà suggestive e originali. Nel 2012, affronta una esperienza narrativa, nata da un lungo viaggio attraver-so i monasteri italiani: pubblica presso Laterza Sulle strade del silenzio. Viaggio per monasteri d’Italia e spaesati dintorni. Nel marzo 2014 realizza, sempre con Laterza, un libro dedicato all’agricoltura: Un paese ben coltivato. Viaggio nell’I-talia che torna alla terra e, forse, a sé stessa, un itinerario attraverso tutta la penisola italiana, alla scoperta di storie di persone che hanno scelto di ridare vita a cascine e masserie, di mettersi insieme per creare aziende radicate nella tradizione ma capaci di sfide innovative. Il ritratto di un’Italia con i piedi ben piantati per terra dove è all’opera un futuro che riguarda ognuno di noi.

1) Elisabetta Basso, Presidente Consorzio Pro-loco Torre Natisone e Presiden-te della Pro-loco di CividaleAccogliere il turista: il punto di vista delle pro-loco

2) Moreno Baccichet, LegambienteScarpe&cervello: un’esperienza di immersione nel paesaggioScarpe&Cervello è la campagna di esplorazione territoriale di LegambienteF-VG, iniziata nel 1994. Abbiamo fatto molta strada a piedi e abbiamo cercato di capire i luoghi e di trasmetterne i significati.

3) Renato Maggiolo, Fattoria didattica Lusia (Ro)Coinvolgimento e interazione nell’ Orto della freschezza https://www.facebook.com/OrtodidatticoIlProfumoDellaFreschezza/timeline

E’ la testimonianza di un’azienda agricola, che sta sperimentando forme in-novative di agriturismo, di fattoria didattica, di ortodidattico. Un tentativo di superamento dell’agricoltura biologica, intervenendo sull’ambiente e non sulle produzioni; di riaccostare la città alla campagna ( “chi vuole verdure se le viene a raccogliere” e il valore di quanto raccolto non lo stabilisce il venditore ma il raccoglitore). In questo contesto l’orto non produce solo cibo sano ma anche aromaterapia, cromoterapia, wellness. E’ un’opportunità di immergersi in una pratica agricola e nei valori della tradizione contadina.

4) Nunzio Marcelli, Cooperativa agrituristica Asca, Anversa degli AbruzziLa promozione integrata della pastorizia e dell’agriturismo

http://www.laportadeiparchi.it/help.htm http://www.turismoverdeabruzzo.it/aziende_associate/l_aquila/La_porta_dei_parchi.html

La Porta dei Parchi è un Bioagriturismo ed agricampeggio; è un’azienda sto-rica, da oltre 30 anni un modello sostenibile di multifunzionalità, che ha ri-lanciato l’attività pastorale e transumante attraverso il progetto “Adotta una

INTERVENGONOAL CONVEGNO

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pecora, difendi la natura” (www.adottaunapecora.it). L’azienda sorge in una zona montana nei pressi di Anversa degli Abruzzi, nell’area protetta conosciu-ta come Gole del Sagittario. La Porta dei Parchi è immersa nel cuore di 3 parchi nazionali abruzzesi un parco regionale ed 8 riserve naturali in una biodiversità eccezionale elemento essenziale per la qualità dei prodotti agro-zootecnici, orgoglio  della tradizione transumante. L’agriturismo La La Porta dei Parchi è un “Fattoria energetica” con fonti rinnovabili da utilizzo di pannelli solari. Pos-siede circa 972 ha di terreno coltivati a foraggi e cereali per circa ha 50; 1 ha ad ortaggi; 1 ha ad oliveto e la rimante parte è pascolo e prato-pascolo per l’al-levamento ovicaprino estensivo. Si organizzano corsi per apprendere alcune delle lavorazioni gastronomiche e artigianali tipiche del territorio quali corsi di caseificazione, di cucina, di lavorazione del feltro, di orticultura e di agricoltura biologica.

5) Davide Canteri, Alessandro Conato; Pagus Valpolicella operatori turistici – wine tours, Veneto

http://www.pagusvalpolicella.net/ita/

Pagus Wine Tours Agenzia di Viaggi, in collaborazione con l’Associazione Cul-turale Pagus, propone il miglior modo per conoscere e vivere da vicino le zone DOC di Verona! La Valpolicella, terra dell’Amarone, le colline attorno al Lago di Garda, dove vengono prodotti il Bardolino, il Lugana e il Custoza, le colline di Soave, col suo grande vino bianco, e la valle dell’Adige: meravigliose zone da scoprire, vini unici da assaporare!

SESSIONE: Fare rete Attori economici, comunità locali e istituzioni nella pro-mozione di progetti in rete

1) Davide Longhitano, INEA VenetoTurismo e Rete Rurale

L’Istituto Nazionale di Economia Agraria (INEA) segue per l’Italia la cosiddetta Rete Rurale dei Gruppi di Azione Locale dell’Iniziativa Europea LEADER. Nell’ar-co ormai di diversi decenni ha raccolto e messe in rete pratiche innovative di sviluppo rurale, in cui il turismo assume un ruolo di rilievo.

2) Giuliano Meini, Radico, MoliseMuseo diffuso della civiltà contadina

http://www.radico.it/ Un sistema museale composto da varie esposizioni sul territorio pisano in sedi di tipo museale ma anche scuole, aziende agricole, agriturismo, dimore stori-che, luoghi significativi, con lo scopo di  evidenziare il lavoro degli uomini e la relazione col territorio, dando quindi valore al cibo. Questo Museo racconta il lavoro, la terra, la fatica e la vita dall’Ottocento al No-vecento nelle nostre campagne. Il progetto RADICO continua a scuola, dove alcuni pezzi, “adottati” e custoditi dai ragazzi, saranno lo stimolo per realizzare alcune lezioni di storia  rurale.Dall’orto all’allestimento di un punto espositivo con oggetti della storia rurale della nostra campagna, ai racconti ed alle lezioni sul cibo e la sua cultura. Con

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il coinvolgimento dei bisnonni per condividere la memoria contadina, e “rin-forzare” la raccolta. Il materiale conservato al Museo, libri e video, può essere letto e visionato nella nostra saletta, prestato e, ove possibile, duplicato al fine di dare agli studenti ed agli appassionati uno strumento moderno di manteni-mento ed acquisizione di competenze e memorie storiche. Il concetto di multi-funzionalità dell’impresa agricola ne individua la possibilità di produrre oltre al cibo beni e servizi alla persona. Molte esperienze positive evidenziano punti di forza importanti per progetti.

3) Marta Campostano, Associazione Cascine MilanoMilano rurale. La rete di cascine

http://www.associazionecascinemilano.org/cascine-aperte-3/

La costituzione e la promozione di un sistema integrato di luoghi dedicati all’a-gricoltura, all’alimentazione, alla cultura e all’abitare sociale nell’area metro-politana milanese, in un’ottica di sostenibilità economica, sociale, energetica e produttiva, avente come centro la rete delle Cascine di proprietà pubblica. Il coinvolgimento di tutti i soggetti attualmente attivi nella gestione e nella salva-guardia e recupero delle cascine dell’area metropolitana milanese, per la co-struzione di un dialogo efficace, la valorizzazione dei progetti singoli e collettivi e il coinvolgimento in un programma di gestione e valorizzazione partecipata e condivisa del patrimonio delle cascine stesse. Il sostegno diretto e indiretto agli attori coinvolti nel sistema cascina attraverso attività di comunicazione, di consulenza e di affiancamento rispetto a questioni normative, organizzative ed economico-finanziarie. La sensibilizzazione ai temi connessi al recupero e alla valorizzazione del patrimonio pubblico e privato delle cascine milanesi, finalizzata a incrementare l’interesse dei cittadini, delle organizzazioni di Terzo e Quarto Settore, delle fondazioni, delle imprese e di ogni altro soggetto capa-ce di promuovere iniziative. Il contributo alla costruzione delle linee pubbliche di intervento per la realizzazione di un progetto metropolitano per lo sviluppo di un sistema integrato di luoghi dedicati all’ agricoltura, all’alimentazione, alla cultura, all’abitare sociale e alla cura del territorio delle cascine dell’area me-tropolitana milanese, in un’ottica di sostenibilità economica, sociale, energeti-ca e produttiva. In particolare sostenendo e valorizzando le realtà impegnate nella produzione agricola in aree di interconnessione tra area urbana e com-pagna. La partecipazione all’implementazione, al monitoraggio e alla valuta-zione delle stesse linee pubbliche di intervento, all’interno di un rapporto dia-lettico con le Istituzioni pubbliche locali, caratterizzato da una forte e continua collaborazione e da un altro altrettanto chiara separazione di ruoli e compiti.

4) Eriberto Eulisse, direttore del Centro Internazionale Civiltà dell’Acqua OnlusMettere in rete i paesaggi dell’acqua lungo il Tagliamento http://www.exploringrivers.com/

5) Sergio Stumpo, piattaforma touMAKEUna piattaforma digitale per l’ecosistema turistico

http://www.toumake.com/

Valorizzare le destinazioni esistenti è il nostro obiettivo. Creare itinerari e nuo-

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ve mete il vostro futuro. In una parola, touMAKE. Dal marketing allo sviluppo dei sistemi turistici passando per i social network, la progettazione informatica e la commercializzazione del settore turistico: loro sono i touMakers, il gruppo di lavoro che ha dato vita a touMAKE. Esperienze e professionalità che hanno creato il primo market-make turistico, valorizzando la collaborazione tra gli at-tori del sistema turistico e analizzando i dati provenienti dai social network e prenotazioni per valutare gli andamenti in tempo reale e fare previsioni a bre-ve termine. Grazie a touMAKE, puoi programmare le azioni nel territorio cono-scendo in anticipo i flussi turistici. Grazie alla centralizzazione dei dati di pre-notazione, puoi monitorare costantemente la destinazione turistica avendo a disposizione degli strumenti concreti per prendere decisioni e valutare la loro ricaduta. Grazie ad un continuo contatto con tutti gli operatori dell’ecosistema turistico, puoi valutare in tempo reale le performance di una specifica desti-nazione e pianificare le azioni di promozione future. Avrai così la possibilità di conoscere in anticipo la domanda turistica di un determinato territorio e attua-re azioni di marketing specifiche e mirate, collaborando con partner strategici per migliorare la soddisfazione dei turisti. touMAKE ti permette di valutare gli andamenti della tua destinazione e migliorarne la qualità grazie all’analisi dei dati provenienti dai social network! Ora hai la possibilità di controllare le perfor-mance dei tuoi servizi e di collaborare con le altre aziende della destinazione turistica contribuendo allo sviluppo dell’offerta della destinazione attraverso la tua creatività. Inoltre, il sistema permette di avere in tempo reale le informa-zioni sugli eventi presenti nella propria destinazione per poter fornire ai propri clienti informazioni sempre aggiornate, intervenendo anche sulle recensioni e prendendo spunto dalle eccellenze della propria destinazione.

6) Stefano De Colle presidente dell’associazione Carnia HolidaysUna rete territoriale per la ricettività turistica non professionale

Verranno presentati i risultati conseguiti dall’associazione nell’ambito della ri-cettività turistica non professionale: B&B, Affittacamere. Il suo è un esempio di creazione di una rete territoriale fra soggetti diversi. Infatti oltre ai 25 ade-renti alla rete proprietari di strutture ricettive, esiste un insieme di 48 soggetti economici ad essi collegati (negozi, strutture della ristorazione, aziende con prodotti tipici, piccoli artigiani) attraverso una card che dà diritto a degli sconti ai turisti che soggiornano nelle loro strutture. 

7) Paolo Paolini, Direttivo nazionale TerranostraLe attività agrituristiche centro naturale del turismo del paesaggio

Terranostra è l’associazione per l’agriturismo, l’ambiente e il territorio di Coldi-retti. Nata nel 1973, con le sue 18 sedi regionali e le sue 96 sedi provinciali è, a tutti i livelli, l’associazione agrituristica più rappresentativa. Gli agriturismo di Terranostra sono entrati infatti nel percorso di Campagna Amica, la realtà di Coldiretti per la filiera tutta italiana, impegnandosi a rispettare, oltre alla ‘carta dell’accoglienza’, anche un disciplinare pensato per valorizzare le produzioni aziendali e locali e sviluppare la sinergia con altri produttori del territorio. Un elemento distintivo per un settore in continua crescita ed evoluzione, con l’im-pegno e l’utilizzo di prodotti aziendali e di altre aziende agricole aderenti alla rete di Campagna Amica, nel rispetto dell’enogastronomia locale, stagionale e tradizionale. Terranostra FVG lavora per promuovere, sostenere e diffondere il

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concetto di agriturismo e di valorizzazione degli ambienti rurali , in particolare: - l’accoglienza di qualità; - il recupero corretto e attento dei fabbricati rurali; - la tutela del paesaggio e dell’ambiente; - l’impiego, a tavola, dei prodotti locali, a chilometro zero, di origine certa; - la vendita diretta dei prodotti; - la diffusione di sistemi e metodi produttivi ecocompatibili e a basso impatto ambientale; - l’adozione di uno stile di vita e di consumo rispettoso dell’ambiente.

8) Guglielmo Favi, Direttore GAL Torre e NatisoneI Circoli di Studio e la creazione delle reti rurali

SESSIONE : “Comunicare il turismo dell’esperienza: quali strategie e azioni di comunicazione? ”

COORDINATORE: LUCA COPPOLA

Luca Coppola (Firenze, IT 1982) Laureato presso lo IUAV di Venezia è socio fon-datore dello studio AUT (www.98800.org) studio di progettazione e ricerca che si occupa di design del prodotto e della comunicazione con base a Venezia. Il suo lavoro spazia dalla progettazione di identità visive per enti pubblici o pri-vati, illustrazione, comunicazione per eventi culturali, disegno di libri e proget-tazione di interfacce web. 

1) Michele Miottello, fondatore di Typical tvTypical tv, contenitore di eccellenze e tipicità locali

http://typical.tv/about-us/

Typical tv è un “contenitore” di eccellenze, tipicità e usanze territoriali, che ci  racconta il territorio, per mezzo di video HD e mappe interattive.L’idea è quindi, quella di creare degli archivi video, inizialmente per la città di Bologna , che compongano dei moduli tematici da inserire all’interno di un sito web (html5) fruibile da vari terminali quali: desktop, laptop, tablet, smartTV e smartphone.

2) Walter Bartolomei, Azienda Agricola Ciù Ciù vini, Offida (APPromozione del vino e non solo…

http://www.ciuciuvini.it/http://www.bicigustando.it/

“Nelle incantevoli colline marchigiane, il tempo sembra essersi fermato per raccontare a tutti la storia, le proprie origini. Un piccolo mondo antico, dove il passato vive nel presente e la solidità delle sue tradizioni si fonde con la forza delle innovazioni nella ricerca costante della qualità dei suoi vini”.

3) Stefano Oliveri e Luca Francesco Garibaldo, Jeco guides“ Journeys into e-contents”

www.jeco.biz

JECO GUIDES E’ UNA LIBRERIA: COME iTUNES, MA DI GUIDE Jeco Guides è la li-

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breria di Guide in Realtà Aumentata dedicata ai patrimoni ambientali e culturali.

4) Attilio De Rovere per la Casa Editrice Tabacco in ATI con Ulderica Da Pozzo Fotografa“Una mappa di itinerari per immagini della Carnia”

http://www.tabaccomapp.it/

Un progetto di valorizzazione della Carnia attraverso immagini fotografiche realizzato in ATI con Ulderica Da Pozzo. Il progetto prevede la mappatura, indi-viduazione e scelta di 6 itinerari, la scelta di immagini fotografiche attinenti agli itinerari, l’integrazione con ritratti, interviste e video con i personaggi lungo i percorsi individuati. Gli itinerari campione verranno individuati con tracce GPS e foto geotaggate e didascalizzate da inserire nella TABACCOMapp. Verrà rea-lizzata una App personalizzata nell’ambito della Tabacco Mapp che consentirà al turista di scegliere gli itinerari individuati e anche di implementare gli stessi con proprie immagini e segnalazioni.

5) Gruppo di ricerca Università IUAV Venezia, “Lo studio del brand e le azioni comunicazione del progetto Paesaggi Italiani”

Presentazione di alcuni casi-studio di recupero di borghi e centri storici nelle aree rurali

Daniele Petris Presidente GAL Euroleader ed ex amministratore del Comune di Sauris “La creazione dell’Albergo Diffuso di Sauris”Guido Andrea Anese dirigente LL.PP. Comune Portogruaro “I progetti di recu-pero del Centro storico di Portogruaro”