P S M S –d XXii, . 31 –F P 2014 - parrocchiadruento.it · rocchiano che da tempo non...

8
“Non lasciamoci rubare la comunità” Le parole di Papa Francesco interpellano la nostra festa patronale PeriodiCo deLLA PArroCChiA SANtA MAriA deLLA SteLLA –drueNto ANNo XXii, N. 31 – FeStA PAtroNALe 2014 importanti: affettive (dobbiamo imparare a soffrire con, a gioire con); pratiche (si tratta di servire gli altri); relazionali (amare davvero l’altro significa rispettare la sua diversità, senza costringerlo ad essere come me). La comunità va amata com’è: impossibile che sia senza difetti e senza ritardi. La comunità è composta da persone, ognuna con la sua storia e le sue fatiche, le sue qualità ed i suoi difetti. Camminare insieme è la condizione neces- saria per costruire insieme, e questo non è facile, c’è sempre una grande fatica che va superata con l’umiltà, senza la quale nascono pasticci, contese, piccinerie, rivalità che fanno torto al Signore e danno al Vangelo. Se voglio fare da solo dimostro di non aver capito Gesù e forse pecco di orgoglio perché mi metto al di sopra degli altri. La comuni- tà ha bisogno della presenza e dell’impegno di tutti e di ciascuno. Se è vero che nessuno è indi- spensabile, è altrettanto vero che tutti siamo necessari. Ci sono due pericoli opposti sempre in agguato: essere evasivi oppure invadenti. Sono evasivo quando fuggo: fate voi, io non posso, non voglio, non devo, la mentalità della delega e del disinteresse. Dimostra che la comunità per me non è importante, non è casa mia, non fa parte della mia famiglia. Essere invadente rivela la men- Carissimi, ci stiamo preparando a vivere la festa patrona- le: la festa della nostra comunità civile e religiosa. La festa patronale riguarda tutto il paese di Druento, tutti gli abitanti e per noi credenti è anche la festa della comunità parrocchiale, con vari momenti di preghiera e di celebrazioni. L’una e l’altra hanno come riferimento la Madonna del Rosario, che onoreremo con la processione. Il Papa nella sua lettera ci ricorda che non si può essere cristiani senza avere dei legami forti con la comunità. Gesù all’inizio della sua predica- zione, ha scelto i dodici “perché stessero con Lui” . Dobbiamo distinguere tra individuale e personale. Non possiamo stare con Gesù ognuno per conto proprio, senza gli altri o (peggio) in contrasto con gli altri. Questo è un cristianesimo poco o per nulla cristiano perché ignora le scelte di Gesù. Stare con Gesù è una scelta che richiede un rap- porto personale con Lui ed un cammino comuni- tario. Il Vangelo descrive gli apostoli come gruppo che cammina con il Signore. La comunità non è un optional di cui posso fare a meno. Per san Paolo “noi siamo il corpo di Cristo e sue membra, ciascuna per sua parte” (1Cor.12, 12s). Questo passo della Scrittura ha delle conseguenze molto talità del poter, della superbia, del “io valgo più di te”. Nella comunità c’è spazio per tutti: l’efficien- za non deve essere il primo criterio. Al primo posto ci deve essere la carità, la benevolenza, il lavorare in squadra, come ha fatto Gesù. Essere in comunione con gli altri (di pensiero, nelle parole, nelle scelte) è più importante della più importante delle cose da fare. Un giorno un sacerdote andò a trovare un par- rocchiano che da tempo non frequentava più la comunità. Erano amici. Dopo la cena, si sedettero davanti al caminetto acceso. E stettero in silenzio. Il parroco prese un pezzo di legno acceso e lo staccò dal fuoco. Dopo pochi minuti quel pezzo di legno diventò nero e piano piano si spense. Il parrocchiano ritornò a frequentare la comunità perché comprese che staccandosi da essa non sarebbe stato utile a nessuno, neanche a se stesso. Il Signore e la Vergine del Rosario ci aiutino a vivere con la comunità la nostra fede, ad amare la comunità e le persone che ne fanno parte, a costruire insieme progetti per renderla migliore, a tener conto delle proposte che vengono fatte, ad essere fedeli al cammino proposto. don Dante, parroco Vacanze Insieme 2014 «L’Amore più grande»: nuova Lettera pastorale dell’Arcivescovo «L’amore più grande» è ciò che tiene insieme la diocesi di Torino in questo anno pastorale appena cominciato. Il motto dell’ostensio- ne della Sindone 2015 è anche il titolo della Lettera pastorale di mons. Nosiglia. La Lettera è articolata in tre sezioni, dedicate rispetti- vamente all'iniziazione cristiana, alla pastorale dei giovani, all’«Agorà del sociale», perché questi sono i grandi temi del cammino dio- cesano 2014-2015. L’amore più grande, infatti, è quello di Dio per noi: ed è quell'amore che scopriamo quando ci mettiamo a servi- zio dei fratelli. «Desidero - scrive l’Arcivescovo - che il contenuto del motto “l’Amore più grande”, illumini e sorregga tutto l’impegno pastorale, che renderà così unita la Diocesi sul piano dell’evangelizzazione, della preghiera e della testimonianza». La lettera si potrà poi ritirare in parrocchia.

Transcript of P S M S –d XXii, . 31 –F P 2014 - parrocchiadruento.it · rocchiano che da tempo non...

Page 1: P S M S –d XXii, . 31 –F P 2014 - parrocchiadruento.it · rocchiano che da tempo non frequentava più la comunità. Erano amici. Dopo la cena, si sedettero ... la fede di Pietro

“Non lasciamoci rubare la comunità”Le parole di Papa Francesco interpellano la nostra festa patronale

PeriodiCo deLLA PArroCChiA SANtA MAriA deLLA SteLLA – drueNto – ANNo XXii, N. 31 – FeStA PAtroNALe 2014

importanti: affettive (dobbiamo imparare a soffrirecon, a gioire con); pratiche (si tratta di servire glialtri); relazionali (amare davvero l’altro significarispettare la sua diversità, senza costringerlo adessere come me). La comunità va amata com’è:impossibile che sia senza difetti e senza ritardi. Lacomunità è composta da persone, ognuna con lasua storia e le sue fatiche, le sue qualità ed i suoidifetti. Camminare insieme è la condizione neces-saria per costruire insieme, e questo non è facile,c’è sempre una grande fatica che va superata conl’umiltà, senza la quale nascono pasticci, contese,piccinerie, rivalità che fanno torto al Signore edanno al Vangelo. Se voglio fare da solo dimostrodi non aver capito Gesù e forse pecco di orgoglioperché mi metto al di sopra degli altri. La comuni-tà ha bisogno della presenza e dell’impegno ditutti e di ciascuno. Se è vero che nessuno è indi-spensabile, è altrettanto vero che tutti siamonecessari. Ci sono due pericoli opposti sempre inagguato: essere evasivi oppure invadenti. Sonoevasivo quando fuggo: fate voi, io non posso, nonvoglio, non devo, la mentalità della delega e deldisinteresse. Dimostra che la comunità per menon è importante, non è casa mia, non fa partedella mia famiglia. Essere invadente rivela la men-

Carissimi,ci stiamo preparando a vivere la festa patrona-

le: la festa della nostra comunità civile e religiosa.La festa patronale riguarda tutto il paese diDruento, tutti gli abitanti e per noi credenti èanche la festa della comunità parrocchiale, convari momenti di preghiera e di celebrazioni. L’unae l’altra hanno come riferimento la Madonna delRosario, che onoreremo con la processione.

Il Papa nella sua lettera ci ricorda che non sipuò essere cristiani senza avere dei legami forticon la comunità. Gesù all’inizio della sua predica-zione, ha scelto i dodici “perché stessero con Lui”.Dobbiamo distinguere tra individuale e personale.Non possiamo stare con Gesù ognuno per contoproprio, senza gli altri o (peggio) in contrasto congli altri. Questo è un cristianesimo poco o pernulla cristiano perché ignora le scelte di Gesù.Stare con Gesù è una scelta che richiede un rap-porto personale con Lui ed un cammino comuni-tario. Il Vangelo descrive gli apostoli come gruppoche cammina con il Signore. La comunità non èun optional di cui posso fare a meno. Per sanPaolo “noi siamo il corpo di Cristo e sue membra,ciascuna per sua parte” (1Cor.12, 12s). Questopasso della Scrittura ha delle conseguenze molto

talità del poter, della superbia, del “io valgo più dite”. Nella comunità c’è spazio per tutti: l’efficien-za non deve essere il primo criterio. Al primoposto ci deve essere la carità, la benevolenza, illavorare in squadra, come ha fatto Gesù. Essere incomunione con gli altri (di pensiero, nelle parole,nelle scelte) è più importante della più importantedelle cose da fare.

Un giorno un sacerdote andò a trovare un par-rocchiano che da tempo non frequentava più lacomunità. Erano amici. Dopo la cena, si sedetterodavanti al caminetto acceso. E stettero in silenzio.Il parroco prese un pezzo di legno acceso e lostaccò dal fuoco. Dopo pochi minuti quel pezzodi legno diventò nero e piano piano si spense. Ilparrocchiano ritornò a frequentare la comunitàperché comprese che staccandosi da essa nonsarebbe stato utile a nessuno, neanche a se stesso.Il Signore e la Vergine del Rosario ci aiutino avivere con la comunità la nostra fede, ad amare lacomunità e le persone che ne fanno parte, acostruire insieme progetti per renderla migliore, atener conto delle proposte che vengono fatte, adessere fedeli al cammino proposto.

don Dante, parroco

Vacanze Insieme 2014

«L’Amore più grande»: nuova Lettera pastorale dell’Arcivescovo«L’amore più grande» è ciò che tiene insieme la diocesi di Torino in questo anno pastorale appena cominciato. Il motto dell’ostensio-ne della Sindone 2015 è anche il titolo della Lettera pastorale di mons. Nosiglia. La Lettera è articolata in tre sezioni, dedicate rispetti-vamente all'iniziazione cristiana, alla pastorale dei giovani, all’«Agorà del sociale», perché questi sono i grandi temi del cammino dio-cesano 2014-2015. L’amore più grande, infatti, è quello di Dio per noi: ed è quell'amore che scopriamo quando ci mettiamo a servi-zio dei fratelli. «Desidero - scrive l’Arcivescovo - che il contenuto del motto “l’Amore più grande”, illumini e sorregga tutto l’impegnopastorale, che renderà così unita la Diocesi sul piano dell’evangelizzazione, della preghiera e della testimonianza». La lettera si potràpoi ritirare in parrocchia.

Page 2: P S M S –d XXii, . 31 –F P 2014 - parrocchiadruento.it · rocchiano che da tempo non frequentava più la comunità. Erano amici. Dopo la cena, si sedettero ... la fede di Pietro

2

LETTERA DI INDIZIONEDELLA VISITA

PASTORALEdell’Arcivescovo di Torino,

Mons. Cesare NosigliaCari amici,dopo circa un anno dalla mia venuta tra voi

sento il desiderio di avviare la visita pastorale allaDiocesi. È una decisione che ho preso perché lavisita è il dono ed il compito primario di unVescovo che vuole stare con la sua gente, ascol-tare il suo popolo, camminare insieme sulle vieche il Signore indica. Negli incontri con voi,sacerdoti e fedeli, giovani e comunità, ho ammi-rato la vostra fede e la generosità con cui vi spen-dete per la testimonianza del Regno di Dio. Lasocietà in cui viviamo sembra meno attenta aivalori dello Spirito e distratta da tanti messaggicontradditori che inducono atteggiamenti e com-portamenti lontani dalla tradizione cristiana;dense nubi sembrano addensarsi sul mondo e sul-l’umanità suscitando timori e paure che ci fannoguardare al futuro con comprensibile preoccupa-zione. In noi credenti risuona però costantementela fede di Pietro che, come ho voluto ricordarenella Lettera pastorale, accoglie l’invito di Gesù agettare le reti in mare aperto, anche se ha pesca-to tutta la notte e non ha preso niente.

Sì, il Signore risorto cammina con la suaChiesa e con l’umanità, e non cessa di invitarci adavere speranza nella evangelizzazione. Egli amaquesto mondo, per il quale ha dato se stesso, evuole che ogni uomo si salvi. È Lui la fonte primadella fede che mai deve venire meno, neppure difronte ai fatti più negativi o tragici. Egli sa trarre ilbene anche dal male ed inquietare i cuori piùchiusi, affinché si aprano alla verità, al perdono ealla pace.

È con questa convinzione che vengo a trovar-vi nei luoghi della vostra vita quotidiana per con-fermare la vostra fede, che è già grande, per dirvila gioia di essere con voi cristiano e per voiVescovo, per invitarvi a operare sempre con fidu-cia, confidando non nelle nostre deboli forze, manel Signore e nella sua costante azione di grazia.

Pregheremo insieme, staremo insieme, riflette-remo insieme, ascolteremo insieme la Parola diDio, ed insieme decideremo i passi da compiereper dare alle nostre comunità e a tutta la nostraChiesa diocesana una salutare scossa missionaria.

Vorrei che la mia visita fosse come quella diGiovanni Battista che a tutti proclamava: «inmezzo a voi c’è uno che non conoscete; è Lui l’a-gnello di Dio, che toglie i peccati del mondo;accoglietelo e seguitelo». Non è il Vescovo al cen-tro della visita, ma Cristo. A Lui dobbiamo guar-dare per aprirgli il cuore, la vita, la porta dellenostre case, delle nostre parrocchie, degli ambien-ti di lavoro, di studio, di sofferenza. La visita cideve far crescere in fraternità, per fare della Chiesauna famiglia dove ci si accoglie e ci si ama tene-ramente e profondamente; dove nessuno ritiene diessere superiore agli altri e punta il dito contro ilfratello; dove i piccoli e i poveri sono i prediletti,non solo a parole, ma nei fatti. Desidero con gioiaincontrarvi, e se anche alcune comunità dovrannoattendere qualche anno (la Diocesi è grande ed itempi della visita si allungano), la certezza che ilVescovo verrà alimenti il desiderio di accoglierlocon un intenso cammino di fede, di preghiera ericco di positive esperienze di amicizia.

Vi chiedo di pregare per il buon esito di que-sta visita e vi porto tutti davanti alla dolce imma-gine della Madonna Consolata, alla quale affidoquesta tappa della vita diocesana, perché sia pertutti feconda di frutti.

Vi benedico.Mons. Cesare Nosiglia

IL VESCOVO TRA NOI: LA VISITA PASTORALESarà nella nostra Unità Pastorale dal 6 novembre al 21 dicembre

SITUAZIONE ECONOMICA – LAVORI

Si sono svolti i primi due incontri del nuovoCPP eletto a febbraio. Il primo, il 3 aprile, è statosoprattutto un incontro organizzativo. Si è apertocon un momento di conoscenza tra i consiglieri econ un caldo saluto del parroco che ha richiama-to allo spirito di comunione e corresponsabilitàche deve regnare all’interno del Consiglio. È statapresentata la modalità operativa e la struttura delConsiglio: il Consiglio nella sua totalità, consultivoe propositivo che si riunisce ogni due mesi; leCommissioni dei diversi ambiti pastorali (liturgia,catechesi, carità, famiglie, oratorio, giovani educa-tori, scout) con il compito di coordinare e calen-darizzare le proposte specifiche del CPP anchecon quelle della Unità Pastorale e della diocesi; laSegreteria composta dai referenti delle commissio-ni, il segretario e i membri di diritto, con il compi-to di coordinare le varie proposte del CPP e di sta-bilire le priorità (O.d.G.) da trattare nelle sedutedel Consiglio.

Nel secondo incontro del 3 giugno si è volutofocalizzare l’attenzione sulla preparazione dellepersone che sono impegnate nell’ambito pastoraleparrocchiale (formazione) e sulla necessità di ope-rare anche in collaborazione con le altre realtà par-rocchiali della nostra zona. C’è la consapevolezza

che la evidente progressiva diminuzione di pretiporterà sempre più all’aggregazione di parrocchie,e che l’impegno dei laici dovrà essere sempre mag-giore. Bisogna quindi abbandonare ogni forma di“campanilismo” parrocchiale ed acquisire unavisione di chiesa sempre più comunitaria che allar-ga gli orizzonti verso l’Unità Pastorale e verso laDiocesi. Non si può camminare in ordine sparso esoprattutto non si può improvvisare: serve una for-mazione specifica in sintonia con la diocesi. Adillustrare questa attività era presente un diaconopermanente, coordinatore di un progetto diocesano(SFOP) per la formazione di operatori pastorali ecoordinatori parrocchiali dei vari ambiti pastorali.Su questi concetti dunque dovrà essere il grandelavoro delle diverse commissioni, perché catechisti,giovani, famiglie… della nostra parrocchia sonochiamate a partecipare e ad integrarsi sempre di piùcon le strutture delle altre comunità locali per un’at-tività sinergica che porterà senza dubbio reciprocivantaggi. È un argomento importante che richiedediscernimento e buona volontà: non è un impegnodel solo Consiglio Pastorale, ma tutta la comunitàparrocchiale e in particolar modo le persone piùimpegnate ne deve prendere coscienza.

Il segretario del CPP

INCONTRI DEL CPP

Nel mese di agosto, con alcune volontarie, si sonopuliti e sistemati i quadri della ViA CruCiS di SanMichele e riposizionati in chiesa come all’origine. Inquesti giorni si sta facendo il restauro conservativo delPortoNe della chiesa di san Michele per evitare ulte-riore deterioramento. Verranno sostituite le Sedie nellachiesa di san Michele, più confacenti e accatastabili, uti-lizzando quelle vecchie per la chiesa del Cimitero.

Nei prossimi mesi si interverrà nell’ampliamentodella SACreStiA della Ss. Trinità recuperando l’ex cen-trale termica, ricavando così anche un servizio igienico.

deBito: Ci resta ancora da pagare € 9.700all’Impresa edile per i lavori di san Michele e della Ss.Trinità. Il Comune, per la Legge 15/89 come contributo

annuale, ha stanziato € 10.000 per i lavori delle sacre-stia della Ss. Trinità. Grazie!

Giacciono ancora in cantina circa 100 bottiglie diBAroLo, si pensa di venderle all’offerta minima di € 35che è il costo di una sedia per la chiesa di san Michelee poter avvicinarsi all’estinzione dell’attuale debito. Alfine di esaurire le bottiglie di vino, Grazie a chi vorràacquistarle facendo riferimento per adesso in ufficio par-rocchiale.

Un infinito GrAZie alle numerose famiglie e perso-ne che anche in questi mesi, pur in tempo di crisi, hannodonato “piccole o grandi gocce”, manifestando così unforte legame e affetto alla parrocchia e alle strutture damantenere e conservare. Il Signore vi ricompensi!

Nel mese di novembre il Vescovo Cesare faràla Visita Pastorale nella nostra Unità Pastorale 39e quindi nella nostra parrocchia. La VisitaPastorale, come dice del resto il nome stesso, èuna “visita” nel senso corrente del termine: ilnostro Arcivescovo verrà in visita dove si svolge lavita di fede della gente e dove la Comunità si ritro-va per ascoltare la Parola che salva e spezzare l’u-nico Pane, per testimoniare la speranza della vitaeterna e scambiarsi reciprocamente il dono dellacarità fraterna. L’aggettivo “pastorale ” indica chela visita è compiuta dal Vescovo, il quale nellaChiesa diocesana è segno di Cristo buon Pastore;e indica pure che gli obiettivi e gli intendimentidella visita sono pastorali, sono cioè ordinati afavorire e promuovere la vita cristiana dei singoli edelle Comunità.

L’Arcivescovo, pertanto, sosterà in ogniParrocchia condividendo con i sacerdoti e i fedelialcuni momenti della vita parrocchiale.L’attenzione alla dimensione ordinaria non impedi-sce, comunque, che la Visita Pastorale sia motivo digioia. Anzitutto per il fatto dell’incontro tra ilVescovo e il “suo” popolo. La Visita Pastorale è,infatti, per la Chiesa diocesana espressione e richia-mo dell'unità, di cui il Vescovo è “visibile principioe fondamento nelle Chiese particolari” (Concilio E.Vaticano II, Costituzione Lumen Gentium, n. 23).Prepariamo questa Visita con la preghiera.

Programma della Visita a druentoOltre agli incontri che il Vescovo farà a livello di Unità PastoraleIncontrerà i bambini delle materne e i ragazzi nelle Scuole

domenica 16 novembreore 10 – 11 a disposizione per le Confessioni; ore 11.15 S. Messa a san Michele

giovedì 11 dicembreore 15 – 17 Visita ad alcuni malatiore 17 Incontro di tutti i ragazzi del Catechismoore 18 – 19 a disposizione per colloqui personaliore 21 Incontra il Direttivo dell’”Isola che c’è”

Altri momenti verranno ancora definiti

Page 3: P S M S –d XXii, . 31 –F P 2014 - parrocchiadruento.it · rocchiano che da tempo non frequentava più la comunità. Erano amici. Dopo la cena, si sedettero ... la fede di Pietro

3

Sul finire del secolo scorso, un noto intellet-tuale cristiano, Pietro Prini, aveva dato alle stampeuno dei suoi testi più significativi. Il titolo, Lo sci-sma sommerso, era provocante. Non meno pun-gente era la tesi sostenuta nel libro: mentre all’ini-zio del Cristianesimo si sarebbero verificati scismiecclesiali vissuti – per così dire – “alla luce delsole”, sul finire del II millennio sarebbe stato inatto uno scisma analogo, la cui caratteristica era diessere, però, sommerso. Esso si sarebbe consuma-to attorno a temi riguardanti la morale familiare esessuale, rispetto ai quali molti cristiani avevanoormai preso le distanze dalle posizioni della cosid-detta “chiesa ufficiale”, senza che ciò trovasse ecoed espressione in una qualche forma pubblica.

Se c’è un aspetto che colpisce assai positiva-mente ad una prima lettura dell’Instrumentumlaboris in vista della III Assemblea straordinaria delSinodo dei vescovi è il fatto che la distanza trachiesa gerarchica e il resto del popolo di Dio sem-bra affrontata con chiarezza cercandone un con-creto superamento. Il documento è, infatti,apprezzabile per la sincerità con cui mette in evi-denza le sfide cui deve rispondere un annunciodel vangelo della famiglia, che voglia essere incar-nato. Non si tratta soltanto delle problematicheche il mondo mass-mediatico e la “vulgata” eccle-siale sono più inclini a rimarcare; come la que-stione dei divorziati risposati o le diverse situazio-ni cosiddette irregolari.

Certo, si parla anche di questo, con libertà eschiettezza, in un modo che non può che fare delbene a molti cristiani e pastori principalmenteimplicati in tali situazioni. Ma lo spettro delle sfideche domandano un discernimento pastorale e,all’occasione, delle decisioni concrete da assume-

Un Sinodo per la Famigliare è ben più vasto: esso spazia dalla crisi di fede incui i cristiani si trovano a vivere il loro matrimonioalle difficoltà provocate dall’individualismo impe-rante; dalla invadenza dei social network, che tol-gono immediatezza ai rapporti familiari, a un’eco-nomia che toglie spazi di festività condivisa oingenera una precarietà disperante; dalla contro-testimonianza data da “uomini di chiesa” alle lun-gaggini e alla burocrazia di certi tribunali eccle-siastici; dalla poligamia imperante in certi luoghidel pianeta alle politiche “liberalizzanti” di moltiPaesi secolarizzati.

Una tale capacità di “dare un nome” ai pro-blemi – primo passo, per continuare a nutrireautentica speranza – è il frutto di una consultazio-ne ampia e reale, che mostra insieme la cattolicitàdella chiesa in atto e il fatto che le ConferenzeEpiscopali hanno svolto il prezioso servizio diessere voce delle diverse Chiese sparse nelmondo.

Una consultazione che offre anche qualchesuggestione su cui riflettere: come la proposta diparlare di un “ordine della creazione” invece chedi una “legge naturale”, difficilmente comprensibi-le ai più; o come la chiara opzione di non omolo-gare le sfide inerenti le situazioni familiari e quel-le concernenti le unioni tra persone dello stessosesso.

La sincerità delle problematiche “poste sul tap-peto” va di pari passo alla loro complessità. Insituazioni del genere si evidenzia, come non mai,quanto uno strumento come quello del Sinodo è ilpiù adatto a offrire quel discernimento comunita-rio di cui tali questioni abbisognano per non esse-re trattate con superficialità.

don Roberto

BISOGNA DECIDERE

Certo! la prima cosa è “decidere” di andare aMessa. Non si va spinti; è un atto di fede e volon-tà motivata da alcune fondamentali certezze:

Vado a Messa per incontrare Cristo vivo: nellasua parola, nei segni eucaristici del pane e delvino.

Vado a Messa per celebrare assieme agli altrila bontà di Dio che mi ha creato, redento e che misantifica abilitandomi a vivere bene in terra, peressere degno di rimanere in eterno con Lui quan-do sarà ora. È un coro di “grazie” diretto da Cristostesso. Infatti la parola “Eucarestia” vuol dire “rin-graziamento”.

Vado a Messa la Domenica perchè è il giornostraordinario in cui ricordo la risurrezione diCristo, fondamento della mia fede. Cristo infatti èrisorto “all’alba del primo giorno dopo il Sabato”,come attestano i Vangeli.

BISOGNA PREPARASI

È dunque, una cosa grande e divina andarealla Messa, ben più che una festa tra amici. Midevo preparare. Anzitutto do uno sguardo attentoalle letture che ascolterò in chiesa, soprattutto ilbrano del Vangelo. Un cristiano che vuol parteci-pare bene alla S. Messa tiene a portata di mano eimpara a usare il “messalino”: lo si trova in ognilibreria cattolica, è una spesa fatta per sempre.

Poiché incontro il Signore presente nell’Euca-restia e i fratelli nella fede, mi vestirò a festa, consemplicità e decoro, non per fare “bella figura” maper manifestare rispetto.

Devo anche prevedere i tempi: non arriveròaffannato, non addormentato. Arriverò a tempo,

un po’ prima che incominci la S. Messa per esse-re pronto a viverla da capo a fondo, come undono irripetibile. Non mi nasconderò in fondo allachiesa... Farò il possibile per andarci assieme allafamiglia o con qualche amico con cui condividol’ideale cristiano. Insieme pregheremo meglio.

Soprattutto vi andrò in “grazia di Dio”. Perquesto prevedo la possibilità di confessarmi perpoter fare la comunione (nel qual caso osserverò ildigiuno di almeno un’ora, per rispetto al Signore).Mi confesso il giorno prima o la Domenica stessa,ma eviterò di farlo durante la Messa: rischierei diperdere momenti importanti della celebrazione.Se mi devo confessare arriverò in chiesa alquantoprima.

SONO ANDATO A MESSA:

LA MIA VITA CAMBIA

Se parteciperò bene nella mia vita cambieràqualcosa. È importante avere un momento disilenzio (dopo l’omelia o dopo la Comunione) perdecidere davanti al Signore quello che dovràcambiare nella mia vita di ogni giorno; la paroladi Dio, la voce dello Spirito mi daranno certa-mente indicazioni preziose (lavoro, onestà,purezza, carità, generosità, umiltà, ecc.) e la forzanecessaria.

La vita cristiana è un lungo e affascinante cam-mino con il Risorto, che rinnova ogni Domenica l’e-quipaggiamento e fa il pieno di energia per tutta lasettimana. Ma bisogna essere determinati: deciderenella libertà, senza farsi condizionare da amici o daaltre distrazioni. Il resto lo fa il Signore che camminacon noi.

OGGI È DOMENICA E VADO A MESSA

“Cari fratelli e sorelle, oggi c’è ancora moltissi-ma gente che non conosce Gesù Cristo. Rimaneperciò di grande urgenza la missione ad gentes, acui tutti i membri della Chiesa sono chiamati a par-tecipare, in quanto la Chiesa è per sua natura mis-sionaria: la Chiesa è nata “in uscita”. La GiornataMissionaria Mondiale è un momento privilegiato incui i fedeli dei vari continenti si impegnano conpreghiere e gesti concreti di solidarietà a sostegnodelle giovani Chiese nei territori di missione. Si trat-ta di una celebrazione di grazia e di gioia. Di gra-zia, perché lo Spirito Santo, mandato dal Padre,offre saggezza e fortezza a quanti sono docili allasua azione. Di gioia, perché Gesù Cristo, Figlio delPadre, inviato per evangelizzare il mondo, sostienee accompagna la nostra opera missionaria (…)

In questa Giornata Missionaria Mondiale il miopensiero va a tutte le Chiese locali. Non lasciamocirubare la gioia dell’evangelizzazione! Vi invito adimmergervi nella gioia del Vangelo, ed alimentareun amore in grado di illuminare la vostra vocazio-ne e missione. Vi esorto a fare memoria, come in unpellegrinaggio interiore, del “primo amore” con cuiil Signore Gesù Cristo ha riscaldato il cuore di cia-scuno, non per un sentimento di nostalgia, ma perperseverare nella gioia. Il discepolo del Signore per-severa nella gioia quando sta con Lui, quando fa lasua volontà, quando condivide la fede, la speranzae la carità evangelica (…)“

FRANCISCUS PP.La nostra comunità, nella quaresima, ha raccolto e donato alle missioni:

• € 3000 al Servizio Diocesano Terzo Mondo peril progetto di Sr Savina a Clorinda – Formosa(Argentina)

• € 1500 dei ragazzi del catechismo a Belgrano(Argentina) per l’acquisto della sedia a rotelleper Alfonsito.

Per la TERRA SANTA: • Dalle offerte dell’ulivo, donati - ai Carmelitani di

Haifa di Padre Renato: € 500,00• alla Custodia della Terra Santa (Gerusalemme):

€ 400,00

OTTOBRE: MESE MISSIONARIODal messaggio del Santo Padre:

Page 4: P S M S –d XXii, . 31 –F P 2014 - parrocchiadruento.it · rocchiano che da tempo non frequentava più la comunità. Erano amici. Dopo la cena, si sedettero ... la fede di Pietro

Quinta superiore: a piedi Assisi – Roma

Cam

Terza, quarta superiore a Sant’Arcangelo di Romagna

Campo reparto Scout alla Conca del Pra (Val Pellice)

4

Animatori Vacanze Insieme 2014 Quinta elementare, prima e seconda media a Forno Alpi G

Un’Estate a p Caro diario ti racconto…con queste immagini l’estate “bollente” della nostra parrocchia considerando le persone che sono state coinvolte e la moltitudine di ragazzi che hanno partecipato a

Il primo pensiero è un enorme Deo Gratias; grazie o Signore perché hai guidato, protetto, aiutato, benedetto, sostenuto ed incoraggiato queste nostre attività. Senza cuori. Il grazie si estende a ciascuno e a tutti i volontari: animatori, cuochi, autisti, giovanissimi, giovani, adulti e nonni…

Ciascuno ha fatto qualcosa che ha reso possibile il tutto. Ogni servizio è importante, ogni servo è necessario per il bene comune: il Signore terrà conto di ogni minim comune. Noi lavoriamo su tempi lunghi: nostro compito è seminare, vivere con gioia, attendere con pazienza. Questi giovani sono il bene più prezioso che Dio ci ha d esserci, ma ancora più pronti a farci da parte. Grazie a tutti e a ciascuno…!

Page 5: P S M S –d XXii, . 31 –F P 2014 - parrocchiadruento.it · rocchiano che da tempo non frequentava più la comunità. Erano amici. Dopo la cena, si sedettero ... la fede di Pietro

WE di apertura del gruppo “Sabati in famiglia” a Salbertrand

mpo Scout branco a Grange della ValleRoute nazionale scout a San Rossore

Viaggio parrocchiale alle cattedrali di Francia

Terza media, prima e seconda superiore a Cesana

5

Graie

pieno ritmo...

alle attività estive del nostro Oratorio. Al servizio di queste attività ci sono stati tanti giovani animatori e adulti che si sono preparati con impegno.

di te noi non possiamo fare nulla ed il nostro “fare” non lascia traccia. Con Te possiamo fare tutto, sicuri che renderà fecondi i piccoli semi che hai seminato nei nostri

mo gesto vissuto con amore e per amore. È meglio il poco di tanti che il molto di pochi. Questa è una conversione che ognuno di noi deve operare nella vita per il bene donato, a loro dobbiamo dare tempo attenzioni, rispetto, ascolto…siano essi i protagonisti della vita della comunità. Noi adulti dobbiamo stare accanto a loro, pronti ad

Page 6: P S M S –d XXii, . 31 –F P 2014 - parrocchiadruento.it · rocchiano che da tempo non frequentava più la comunità. Erano amici. Dopo la cena, si sedettero ... la fede di Pietro

6

Voi genitori, come primi responsabili, sieteinvitati, ad iSCriVere ogni anno personalmente ilvostro figlio/a agli incontri di catechismo, parteci-pando alla riunione di presentazione dell’anno.Non è sufficiente mandare i figli a catechismo per“tradizione”, per non sentirsi diversi dagli altri,perché “fanno tutti così”, per ricevere un sacra-mento… in questi casi, terminato il catechismo, ilragazzo e la famiglia considerano terminato tutto.Mi auguro che voi abbiate scelto di seguire Gesùe di camminare con la Chiesa.

i primi catechisti sono i genitori:• Come si parla: delicatamente o volgarmente,

con voce calma o urlando;• di cosa si parla: anche di Gesù, della Chiesa,

dei valori cristiani;• Come si agisce: andiamo a Messa o non andia-

mo, preghiamo insieme o la saltiamo;• Come si commentano i fatti portati in casa dai

media: a proposito di violenza, di calcio, dilavoro, di scuola, di accoglienza, di sessualità…

il secondo catechista è la comunità cristiana:• Centrale è la Messa domenicale: la fedeltà alla

Messa permette di incontrare la comunità, bam-bini, ragazzi, giovani adulti, coppie,nonni…Inoltre consente di camminare con laChiesa universale ( stesse letture della Parola intutto il mondo). Infine ci mette in condizioni diricevere il Corpo stesso di Gesù, un dono immen-so di cui non è cosa da poco trascurabile.

• importante l’oratorio: cerca di proporremomenti di gioco e vangelo, gioia e formazione,amicizia e gruppo. L’Oratorio non è solo unoluogo, ma uno stile di vita.

il terzo catechista è “il catechista”:• Chi sono i catechisti: sono cristiani adulti, per lo

più mamme, che si prendono cura della forma-zione cristiana dei ragazzi con l’appuntamentosettimanale con i ragazzi e con la loro forma-zione e preparazione degli incontri. Sono tuttivolontari e mantengono i rapporti tra la famigliae la comunità parrocchiale.

impegno per i genitori:• Curate la fedeltà alla Messa domenicale: accom-

pagnate i figli alla Messa domenicale. Curateinsieme il comandamento di Dio “ricordati disantificare la festa”. Aiutate i ragazzi a scoprireil dono della misericordia di Dio nel sacramen-to della Confessione.

• Partecipate agli incontri di catechesi mensileproposti per la vostra crescita personale… ilcatechismo è per tutta la vita ed è importanteformarsi sempre alla scuola del Vangelo.

• diventate anche voi catechisti: fare catechismosignifica dare ai ragazzi le basi per comprendere,celebrare e vivere il Vangelo. Significa ancheaiutarli a maturare una risposta di fede convinta.Significa infine, aiutarli a comprendere la bellez-za da far parte, da protagonisti, della comunità.

IL CATECHISMO INIZIERÀ doMeNiCA 19 ottoBre

con la S.MESSAore 11,15 celebrata all’“isola che c’è”

con il Mandato dei catechisti/animatorie la BENEDIZIONE DEGLI ZAINI della

scuola per tutti i ragazzi delle ELEMENTARI e MEDIE.

I ragazzi portino il loro zaino scolastico!Sarà celebrata da don Michele Roselli,

direttore dell’Ufficio Diocesano Catechistico.Nella settimana seguente inizieranno

i vari incontri secondo gli orari stabiliti.

Le parole della Spiritualità. Vuoto di Don Paolo

Terminato il periodo di vacanza tutto rico-mincia, e in un attimo si è come risucchiati dalvortice della quotidianità. Gli impegni si annun-ciano pressanti e il fare reclama sempre più spa-zio nelle nostre giornate. Il lavoro pare assorbiretutto e ciò che si fa – a conti fatti – pare non esse-re mai abbastanza.

All’inizio di un nuovo anno, si sente il bisognodi ricordarci vicendevolmente ciò che la tradizio-ne biblica prima e quella cristiana poi, ha sempresottolineato con grande attenzione, ovvero lanecessità di vivere nel pieno dell’attività, momen-ti di vuoto, di inattività, di spazi dediti al non-fare.Questo non vuol dire vivere il banale ozio, marendersi conto che ciò che è veramente necessa-rio, ciò di cui abbiamo veramente bisogno non lofabbrichiamo noi, non è opera del nostro fare, maci viene donato da altrove. È necessario unmomento di spazio atto a ricevere, per scoprireche siamo semplicemente ‘dati’.

Il primo libro della Bibbia ci ricorda che Dioha ‘creato’ il sabato, ovvero il giorno vuoto del-l’attività umana e tutto pieno di Dio. La sapienzaebraica si è resa conto della necessità per l’uomodi un giorno alla settimana dove il lavoro final-mente possa interrompersi, dove l’attività si facciasilenzio, spazio in cui la Parola di vita possa rag-giungere la creatura e abbracciarla. Al fine dicomprendere che ciò che dà vita veramente èricevuto e non prodotto: come l’aria che respiria-mo, l’acqua che beviamo, l’amore che ci rendefelici.

Sempre la sapienza ebraica ci parla dell’obbli-go della circoncisione per ogni figlio maschio. Aotto giorni, il bambino ebreo viene circonciso e,attraverso questo taglio della pelle, egli entranell’Alleanza. A dire che l’esistenza proviene dal

vuoto. Asportando si crea una ‘mancanza’, un’im-perfezione. Questa mancanza, o vuoto, ricorderàcontinuamente all’uomo l’incompiutezza, l’im-perfezione che gli appartiene. Ecco allora nascereil desiderio di porsi in relazione con l’Altro, part-ner dell’alleanza, e diventare – tornando ad esse-re – veramente se stessi. Chi si ritiene già pieno disé, completo, non ha bisogno di niente e nessunoche lo raggiunga e lo completi.

La domenica cristiana ha conservato questosignificato; essa non è il giorno dove si cessa difare qualcosa di mondano per poter fare qualco-sa per Dio, ma è il giorno ripieno di Dio chevuole raggiungerci nel vuoto creato interiormen-te grazie alla rinuncia che abbiamo fatto del fra-stuono, dell’attivismo, della fretta e delle distra-zioni. E una volta che ci siamo lasciati raggiun-gere allora ringraziamo di aver riscoperto chisiamo, facendo così eucaristia.

Come avremmo bisogno di creare ogni gior-no della vita almeno un momento ‘domenicale’,di circoncisione del cuore (Ger 4, 4), anche solodi pochi minuti, dove il silenzio dal frastuono diparole abusate e insulse, una pausa dall’attivi-smo insensato, ci ricordi chi siamo e per cosaviviamo.

«Si ha un bel riunire trenta raggi in un mozzol’utilità della vettura dipende da ciò che non c’è.Si ha un bel lavorare l’argilla per farne vasellamel’utilità del vasellame dipende da ciò che non c’è.Si ha un bell’aprire porte e finestre per fare una casal’utilità della casa dipende da ciò che non c’è.Così, traendo partito da ciò che è, si utilizza quello che non c’è»

dal Tao te Ching, di Lao tzu

Casa di Spiritualità “MATER UNITATIS”Riprendono gli appuntamenti alla casa Mater Unitatis...

RITIRI DOMENICALI aperti a tuttiInizio della giornata alle ore 9.30Guida: don Paolo Scquizzato

domenica 19 ottobre 2014«Io prego per loro» (Gv 17, 9) “Essere una cosa sola con Dio”domenica 16 novembre 2014

«Chi cercate?» (Gv 18, 4)“L’abbandono come condizione per essere trovati”

I SABATI DELLA “MATER UNITATIS”“LA LuCe e LA teNeBrA” Il Vangelo secondoCaravaggio. Un sabato al mese per soffermarsi suitemi importanti della vita letti attraverso le operestraordinarie di un grande pittore e teologo:Michelangelo Merisi, detto il Caravaggio.

Dalle ore 16.00 alle 18.00Guida: don Paolo Scquizzatosabato 25 ottobre 2014: “Due mani, un’unicachiamata”. Vocazione di San Matteo. “Divinaarmonia”. Riposo durante la fuga in Egitto.sabato 15 novembre 2014: “Natività a Damasco”.Conversione di Saulo. “Toccare la verità”.Incredulità di san Tommaso.

LECTIO SUL VANGELO DI MARCOGuida: don Paolo Scquizzato. Riprende il ciclo diincontri quindicinali, mercoledi 8 ottobre 2014ore 21.00

GRUPPI DI LETTURA sull’opera diPierre Teilhard de ChardinGuida: dott. Gianluigi Nicola. Riprende il Ciclo diincontri quindicinali, giovedì 9 ottobre ore 21.00

Chi desidera essere informato via mail di tutte le iniziative della Casa può iscriversi alla mailing-list,contattando l’indirizzo [email protected]

DIVENTATE CATECHISTI DEI VOSTRI FIGLI

Conclusione anno catechistico a Colle don Bosco

Page 7: P S M S –d XXii, . 31 –F P 2014 - parrocchiadruento.it · rocchiano che da tempo non frequentava più la comunità. Erano amici. Dopo la cena, si sedettero ... la fede di Pietro

7

Abbigliamento donna e uomo

Via Torino 19/A - Druento (TO)339.10.46.329

A b b i igl l i i a m e en to to d do n n Abbigliamento donn n a e u o m o a e uomo

Buon Lavoro alla nuova AmministrazioneIl 25 maggio scorso i druentini sono stati invitati alle urne per votare il Sindaco e i nuovi rappre-

sentanti del Consiglio Comunale. Riportiamo le parole di don Luigi Sturzo – un testo del 1948 – comeaugurio alla nuova amministrazione: al Sindaco, alla sua Giunta e al Consiglio. È un decalogo chesperiamo possa fare bene all’anima di chi porterà la responsabilità del governo locale.

“C’è chi pensa che la politica sia un’arte che si apprende senza preparazione, si esercita senzacompetenza, si attua con furberia. È anche opinione diffusa che alla politica non si applichi la mora-le comune e si parla spesso di due morali, quella dei rapporti privati e l’altra (che non sarebbe mora-le) della vita pubblica. La mia esperienza lunga e penosa mi fa invece concepire la politica come satu-rata di eticità, ispirata all’amore per il prossimo, resa nobile dalla finalità del bene comune.

• È prima regola dell’attività politica essere sincero e onesto. Prometti poco e realizza quel chehai promesso.

• Se ami troppo il denaro, non fare attività politica.• Rifiuta ogni proposta che tenda all’inosservanza della legge per un presunto vantaggio politico.• Non ti circondare di adulatori. L’adulazione fa male all’anima, eccita la vanità

e altera la visione della realtà.• Non pensare di essere l’uomo indispensabile, perché da quel momento farai molti errori.• È più facile dal No arrivare al Si che dal Si retrocedere al No. Spesso il No è più utile del Si.• La pazienza dell’uomo politico deve imitare la pazienza che Dio ha con gli uomini.

Non disperare mai.• Dei tuoi collaboratori al governo fai, se possibile, degli amici, mai dei favoriti.• Non disdegnare il parere delle donne che si interessano alla politica. Esse vedono le cose da

punti di vista concreti, che possono sfuggire agli uomini.• Fare ogni sera l’esame di coscienza è buona abitudine anche per l’uomo politico”.

Si sono svolte anche quest’anno nel mese diagosto due feste religiose ma di carattere popolaremolto care ai druentini.

Alla sera del sabato 16 Agosto, festa di SanRocco, il parroco ha celebrato la S. Messa nellachiesetta omonima, a cui hanno fatto seguito la pro-cessione per le vie del borgo con l’antica statua delSanto e la tradizionale benedizione e distribuzionedel “Pane di san Rocco”. A conclusione un piccolorinfresco offerto dal gruppo di Amici del Borgo evisibilmente apprezzato dai numerosi presenti.

Nel pomeriggio di domenica 24 Agosto, festadi San Giuliano, dopo la S. Messa celebrata nel-l’antica chiesa dedicata al santo patrono diRubbianetta, si è svolta, nel ricetto antistante, latradizionale “merenda sinoira”, organizzata dallaPro Loco e dagli Alpini ed allietata dalla musicadella Banda Santa Cecilia. Un altro appuntamentoimportante per tener vive le nostre tradizioni.

Feste di San Rocco e di San Giuliano

PROSSIMAMENTE…AVVeNto 2014

LeGGiAMo LA BiBBiA NeLLe NoStre CASe Nei GruPPi di ASCoLtoSi tratta di un ascolto comunitario (gruppo) e meditativo, cui corrisponde normalmente una comu-

nicazione o condivisione fraterna di ciò che la Parola di Dio suggerisce a ciascuno.Perché nelle case e non in Parrocchia? I motivi sono due: Il Vangelo è annuncio che vale per le

nostre case e per le nostre famiglie e non solo per gli addetti ai lavori. Il secondo motivo è per daremaggiore comodità a chi vive più lontano.

La fede si alimenta e si nutre solo con il contatto con la Parola di Dio. Si diventa “credenti” perchési ascolta la Parola la quale indica sempre Gesù. Nessun cristiano inventa la propria fede! Si diventacredenti in virtù di una chiamata, di un appello che giunge a noi, ma che non proviene da noi. “La fedenasce dall’ascolto” (Rom.10,17). La fede è obbedienza a Dio e al Vangelo. Nessuno nel gruppo è mae-stro, ma tutti discepoli dell’unico Signore

I GruPPi di ASCoLto in questo AVVeNto sono tre:• venerdì 28 novembre • venerdì 5 dicembre • venerdì 12 dicembre

L’incontro si svolge dalle ore 20,45 alle ore 22,00

Page 8: P S M S –d XXii, . 31 –F P 2014 - parrocchiadruento.it · rocchiano che da tempo non frequentava più la comunità. Erano amici. Dopo la cena, si sedettero ... la fede di Pietro

dal 15 marzo al 31 agosto 2014

Con il Battesimo sono entrati nella nostracomunità:

04 Soncin Tommaso – 05 D’Aguì Manuel – 06Valla Federico – 07 Labruzzo Gaia – 08Vaccarino Alberto – 09 Bossolini Daniele – 10Nigella Elettra – 11 Vottero Gianluca – 12Bonaldo Martina – 13 Morreale Katia – 14Gherra Lucrezia – 15 Farcas Diana – 16 SerafinoDavide – 17 Ranauro Giovanni – 18 Carè Elena

Con il Sacramento del matrimonio hannoformato una nuova famiglia Cristiana:01 Fiorino Rocco e Nocero Cosuela – 02Bonaldo Simone e Falbo Letizia – 03 ConteRaffaele e Lusso Barbara – 04 Petracca Matteoe Ridolfo Marika – 05 Tannorella Pietro e SechiValentina – 06 Danese Davide e Iannotta MariaNoemi – 07 Schillaci Alessandro e TracanzanClio

Riposano nella pace del Signore:15 Bertello Francesco (78) – 16 ContangeloLaura in Battistella (34) – 17 Leone Caterina(67) – 18 Guzzon Fosca ved. Carpo (91) – 19Bellino Francesca ved. Rulent (85) – 20 IeraceCaterina in Emanuele (71) – 21 Poggi Angelo(83) – 22 Martini Margherita ved. Fadini (71) –23 Regaldo Giacomo (94) – 24 BurdizzoVincenzo (91) – 25 Gilio Angela ved. Telesca(91) – 26 Zampese Maria ved. Fogliatto (85) –27 Zerbinati Franca ved. Pizzol (74) – 28 RossiVittorio (81) – 29 Marendino Pierina ved.Vottero (84) – 30 Allione Vittoria ved. Grosso(88) – 31 Valenza Margherita ved. Tarucco(88) – 32 Marras Edoardo (80) – 33 MasinoElvira ved. Sacchi (96) – 34 Agazzi Adolfo(81) – 35 Maiocchi Angelo (58) – 36 RussoVincenzo (51) – 37 Bordone Pietro (87) – 38 DiLapi Vittorio (42) – 39 Rolle Carolina in Peinetti(84) – 40 Vietti Michele (93) – 41 Derraresi IlesEmidio (78) – 42 Goia Pietro (75) – 43 OzzelloGianpiero (64) – 44 Metta Nicola (39) – 45Ledda Maria ved. Mussa (82) – 46 FerreroFrancesco (77) – 47 Bricco Giulio (89) – 48Mulatero Teresa ved. Fontebasso (90) – 49Gallo Rosalba ved. Gullo (60) – 50 Della BrunaIlario (65) – 51 Lepiane Valentino (80) – 52Dianò Domenico (58) – 53 Micheletti PierGottardo (56)

Redazione: Chiara Cozzolongo, Lorena Donadonibus, Bianca Fucci, don Dante Ginestrone, Antonio Petrucci, Rosario Sardisco, Carlo Solej, Bruno Spampinato, Silvia VarettoProgetto grafico e impaginazione: Daniela Alberti – Stampa: Tipografia commerciale s.r.l. – Venaria Reale – tel. 011 455 38 888

>> anagrafe parrocchiale

“ArCoBALeNo”Supplemento a “Il giornale della comunità”

Reg. Trib. To n. 279 del’8.3.1978 Dir. resp. Marco Bonatti

via al Castello 6 – 10040 DRUENTO tel. 011 984 67 20

e-mail: [email protected] Parrocchia: www.parrocchiadruento.it

Copia distributia gratuitamente. Sono gradite collaborazioni ed offerte.

iNForMAZioNi PAStorALiorArio Ss. MeSSeFerialeSs. trinità: lunedì e giovedì ore 18,30

martedì, mercoledì e venerdì ore 8,30sabato e vigilie: ore 18,00

FestivoSs. trinità: ore 8,30 e 18,00

S. domenico: ore 10,00 S. Michele: ore 11,15

La Ss. Trinità rimane aperta dalle ore 7,45 alle18,30CoNFeSSioNiIl parroco si rende disponibile per questo ministero:• tutti i mercoledì: alla Ss. trinità

dalle ore 9,00 alle 10,30• nei giorni festivi durante la Messa quando non

celebra• nei giorni feriali su richiesta dopo la Messa • in qualunque momento su richiestauFFiCio PArroCChiALeper Ss.Messe, certificati, pratiche, colloqui...

dal lunedì al venerdì: ore 9,15 - 12 e ore 15 - 17

al sabato ore 9,15 - 12il Parroco è presente in Ufficio:

mercoledì - giovedì - venerdì ore 19 - 19,30sabato ore 11 – 12 (celebrazioni permettendo)

Per Battesimi, Matrimoni, Sacramenti, nullaosta… contattare o presentarsi dal Parroco inquesti giorni e orari.Nei giorni festivi e altri orari l’ufficio è ChiuSo.Si prega di rispettare l’orario!N.B. Chi desidera avere un colloquio con il parrocopuò farlo sempre, previo appuntamento, sapendo difare cosa gradita.

iL SACrAMeNto del BAtteSiMo:- la seconda domenica di ogni mese, secondo il

calendario prefissato, alle ore 10 alla Ss. Trinità.- l’ultima domenica del mese, un battesimo durante la

Messa delle ore 10,00 (Filatoio) - 11,15 (S. Michele) -18,00 (Ss. Trinità)

i genitori che desiderano far battezzare il figlio/asi presentino in ufficio Parrocchiale alla sera dal par-roco: mercoledì, giovedì, venerdì ore 19 - 19,30 osabato ore 11 – 12 e nel primo incontro-colloquiocon il Parroco scelgono la data della Celebrazione eil cammino di preparazione con la partecipazionealle due sere del corso.

La parrocchia vive del libero contributo deifedeli, si ringrazia tutte le famiglie e le persone chein occasione di Ss. Messe, Battesimi, Matrimoni eFunerali hanno lasciato un’offerta per le spese e ilmantenimento della parrocchia.

domenica 5 ottobreFESTA della BEATA VERGINE

del ROSARIOorario S. Messe: ore 8,30 Ss. Trinità

9,30 a san Domenico18 a San Michele

ore 10,30 S. MeSSA SoLeNNe in san Michelepresieduta dal Vicario episcopale

del nostro Distretto, don Mimmo Mitolo

segue la ProCeSSioNe con la statua della Madonna del Rosario.

(chiesa San Michele, via al Castello, C.so Brero,via don Cocchi, via Casale, via Roma

per poi raggiungere la Chiesa della Ss. Trinità.Addobbare il percorso)

Si concluderà la celebrazione con la SuPPLiCA alla Madonna.

Sono invitate le Autorità Civili, i Gruppi, le Associazioni presenti sul territorio per vivereun momento di preghiera e di festa comunitaria

nel ricordo della Vergine del Rosario.

ore 15,30 Ss. trinità: Benedizione e consacrazionealla Madonna dei bambini 0 – 5 anni e

Benedizione della mamme in attesa di un bimbo.Sono invitati i bambini battezzati nell’anno

con invito particolare alle Scuole dell’Infanzia e a tutti i bambini e ragazzi.

lunedi 6 ottobreore 8,30 S. Messa

in suffragio di tutti i parrocchiani defunti alla chiesa S. Maria della Stella del Cimitero

BANCo di BeNeFiCeNZAallestito dai giovani dell’Oratorio a favore delle opere parrocchiali

CoroNe del roSArioSi possono acquistare in legno di ulivo

provenienti dalla Terra Santa,per sostenere i cristiani nella terra di Gesù.

Proposte formative parrocchiali 2014/2015ottobre 2014

DIO È GIUSTO?per tutta la COMUNITÀ (giovani, adulti, genitori, catechisti…)

desiderosi di approfondire questo tema nella Bibbia nella chiesa Ss. trinità alle ore 20,45

Gli incontri sono tenuti dal dott. Carlo Migliettae avranno come tema:

mercoledi 15 ottobre L’”INGIUSTIZIA” DI DIO…mercoledi 22 ottobre “Beato è colui che non trova in me motivo di scandalo!” (Lc 7,23)mercoledi 29 ottobre MA DIO È GIUDICE?

Si invita a portare la Bibbia

“Ancora una volta ci è chiesto di porre la Bibbia al centro della nostra Fede, in un momento in cui que-sto aspetto sembra di nuovo invece marginalizzato nell’esperienza cattolica. Approfittiamo quindi diogni occasione di approfondimento, studio e preghiera della Sacra Scrittura”

FESTA PATRONALE 2014“Beata Vergine

del Rosario”PrePArAZioNe alla FeStAda lunedì 29 a sabato 4 ottobre

Chiesa Ss. trinitàogni sera ore 17,30 S. roSArio

e ore 18 S. MeSSA: quest’anno sarà presieduta dai parroci della nostra Unità Pastorale