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PROGETTO RILETTURE – – L’OCCHIO DI FRANS HALS Il medioevo in dialogo di interpretazioni TERZO INCONTRO: 1000-1300 Per imparare a vedere il nostro modo di guardare a n n o 2 0 1 3 - 2 0 1 4 L i c e o C o p e r n i c o

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PROGETTO RILETTURE – – L’OCCHIO DI FRANS HALS

Il medioevo in dialogo di interpretazioni

TERZO INCONTRO: 1000-1300

Per imparare a vedere

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ORIENTALISMO“UN FILM ATTRAVERSO IL QUALE L’ORIENTE È ENTRATO NELLA COSCIENZA E NELLA CULTURA OCCIDENTALI” SAID

Said distingue tra tre accezioni del termine “orientalismo”: La prima accezione, di natura accademica, vede l’“orientalismo”

come l’insieme delle discipline che studiano i costumi, la letteratura e la storia dei popoli orientali. In questo senso esso costituisce una branca specialistica del sapere, il cui inizio nell’Occidente cristiano viene di solito fatto coincidere con il Concilio di Vienna del 1312, nel corso del quale fu decisa l’istituzione di una serie di cattedre di arabo, greco, ebraico e siriaco.

In senso più ampio, l’“orientalismo” è uno stile di pensiero fondato su una distinzione sia ontologica che epistemologica tra l’“Oriente” da un lato e l’“Occidente” dall’altro. È in nome di questa distinzione che moltissimi scrittori occidentali hanno adottato la contrapposizione tra Est ed Ovest come punto di partenza per le loro opere sull’Oriente e sui suoi popoli.

Infine, l’“orientalismo” può essere considerato come l’insieme delle istituzioni che l’Occidente ha creato al fine di gestire le proprie relazioni con l’Oriente, nell’obiettivo di esercitare su quest’ultimo la propria influenza e il proprio predominio.

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Nemico del Cristianesimo Fascino per l’ignoto

«Scena di battaglia: Clorinda e Tancredi» di G. M. Crespi (1725)

«Rinaldo e Armida» di Francesco Hayez (1812)

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La trama ruota attorno allo storico condottiero Goffredo di Buglione che, giunto al sesto anno della prima crociata a capo dell'esercito, attende la fine dell'inverno in Libano, quando gli appare l'Arcangelo Gabriele che lo invita ad assumere il comando dell'esercito e a portare l'attacco finale contro Gerusalemme.

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ORIENTE COME…NEMICO DEL CRISTIANESIMO

La «Gerusalemme liberata» si ambienta durante la prima crociata (1096- 1099).

L’orientale è il Male che si scontra contro la giustizia divina:Satana in persona aiuta i musulmani mandando i suoi diavoli e la maga Armida (stregoneria come strumento diabolico).La battaglia si trasforma in uno scontro tra angeli (in aiuto ai cristiani) e diavoli (in aiuto ai musulmani)

L’oriente diventa nel poema un emblema di Male, inganno, tentazione per l’eroe cristiano (Tancredi / Rinaldo) la cui fede gli permette infine di prevalere sul Male.

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ORIENTE COME...FASCINO PER L’IGNOTO

La «Liberata» ci mostra un altro lato di sé:

L’orientale per eccellenza è qui la maga Armida, mandata da Satana a irretire i valorosi cristiani con le sue arti magiche e femminili. A cadere nelle sue trame è Rinaldo, che per sfuggirle dovrà appellarsi a tutte le sue forze e alla sua fede.

Rappresenta perfettamente l’Oriente come fascino, ignoto, un Male che attrae in maniera irresistibile.

Un altro esempio è l’amore di Tancredi per la principessa araba Clorinda, che in punto di morte gli chiede di battezzarla. La sua è una morte serena in virtù della Grazia Divina scesa su di lei.

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ORIENTE COME...INCIVILTÀ, ARRETRATEZZA E DEGRADO a

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«Bagno Turco» di  Jean-Auguste-Dominique Ingres (1862)

Ingres non fu mai né in Africa né in Medio Oriente, e le cortigiane che ritrae hanno sembianze europee o caucasiche: il tema orientale era per lui piuttosto un pretesto per ritrarre donne nude in un contesto sensuale e lascivo, mentre gli elementi esotici sono sporadici e approssimativi.

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«Tutti coloro che incontro mi atterriscono con sempre nuove difficoltà. Il Principe Eugenio ha poi avuto la bontà di tentare in tutti i modi di persuadermi ad attendere il disgelo del Danubio affinché avessi le comodità di un viaggio per acqua, spiegandomi che le case ungheresi non offrono la minima protezione contro le intemperie e che comunque non ne incontrerò nemmeno una nei tre o quattro giorni in cui sarò obbligata a viaggiare per le piane deserte e nevose tra Buda e Esseek [Osijek] in cui il freddo è così tremendo che numerose sono le vittime. Devo riconoscere che questi orrori hanno fatto una viva impressione sul mio spirito dal momento che certo il Principe mi dice esattamente come stanno le cose, né alcuno potrebbe esserne informato più di lui»

«Sono dunque arrivata a Peterwaradin, cara sorella, sana e salva con tutta la famiglia in buona salute, senza aver troppo sofferto dei rigori della stagione, contro i quali d’altronde eravamo ben protetti da pellicce, e avendo trovato dappertutto grazie agli emissari alloggi così convenienti che non posso impedirmi di ridere quando penso a tutte le idee spaventevoli che di questo viaggio avevo ricevuto [..]»

“A proposito di contegno, bisogna che vi dica una parola sulle dame francesi. Ho visto tutte le bellezze di qui e – devo proprio lasciarmela scappare – sono talmente disgustose, capricciose, talmente assurde nel loro modo di vestire! Di una mostruosa mancanza di naturalezza nel trucco! I capelli tagliati corti e tutti a riccioli attorno a visi così incipriati che si direbbero di lana bianca! E come se non bastasse, steso sulle guance e fino al mento un impietoso belletto rosso porcellana che brilla come fuoco! Non hanno più volto umano e direi che questo modo di mettersi si sia ispirato a un bel montone appena marchiato con l’ocra!”.

Tratto da «Lettere turche» di Lady Montagu (1783), moglie dell’ambasciatore britannico alla corte ottomana.

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ORIENTE COME...ARRETRATEZZA, INCIVILTÀ E DEGRADO

 Le Quattro Grandi Invenzioni (四大发明 sì dà fā míng): la carta la stampa la polvere da sparo  la bussolaQueste invenzioni hanno dato un grande contributo al progresso della civiltà umana, scrivendo inoltre una luminosa pagina della civiltà cinese.

L'importanza di queste invenzioni fu trattata per la prima volta dal filosofo inglese Francis Bacon (1561-1626) che nel 1620 scrisse riguardo all'importanza di queste tecnologie: 

"La stampa, la polvere da sparo e la bussola: queste tre invenzioni hanno completamente cambiato la faccia e lo stato delle cose in tutto il mondo; la prima in letteratura, la seconda nella guerra, la terza nella navigazione; esse hanno portato tanti cambiamenti, così profondi, che nessun impero, nessuna setta, nessuna stella sembra aver esercitato tanto potere ed influenza nella vita dell'uomo quanto queste scoperte meccaniche".

Bacon era un politico e un filosofo, probabilmente all'oscuro dell'origine di queste invenzioni, e non stava perciò scrivendo a proposito delle antiche invenzioni cinesi, bensì delle loro applicazioni occidentali.

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ORIENTE COME...FRONTIERA TERRITORIALE (CONCETTO PRE-CRISTIANO)

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o Necessità dell’Occidente quanto dell’Oriente di erigere barriere tangibili e imponenti sia come protezione dal nemico, sia come simbolo della propria potenza.

Grande muraglia cinese 萬里長城 (Wànlǐ Chángchéng), III sec a. C.

Vallo di Adriano, II sec d.C

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ORIENTE COME...FRONTIERA SIMBOLICA (CONCETTO POST- CRISTIANA) a

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«Il libro di Giona», testo contenuto nella Bibbia ebraica e cristiana ambientata nell'VIII secolo a.C

«Colonne d’ Ercole» indicano nella letteratura classica il limite estremo del mondo conosciuto

o Alla necessità di erigere barriere fisiche che simboleggiano il punto da non oltrepassare (il non pus ultra) si affianca la necessità di creare barriere astratte che, simboleggiando il limite estremo oltre cui l’uomo non deve e non può andare, lo spronino a volere conoscere sempre di più (Adamo ed Eva / Ulisse).

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ALLA RICERCA DELLA PROPRIA IDENTITÀ

Proprio come l’Occidente ha creato diverse immagini dell’Oriente per definire se stessa, così anche la Cina ha creato diversi simboli e immagini per definire se stessa.

L’immagine dei barbari incivili, sporchi e senza valori, per creare la sua identità.

«La Grande muraglia è inizio di Cina, di certezze, di familiarità, di ricchezza. Così come dall’ altre parte, indugiano il freddo, l’oscuro, ciò che non è ragione, calcolo, saggezza, letteratura. Al di qua ci sono i 唐国 (nazione Tang), la tradizione, i 文人 , di là i barbari, l’angoscia

dell’ irrazionale e del selvaggio.» (Stefano Cammelli)

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«LA MARCIA DEI VOLONTARI»

Alzatevi!Gente che non vuole essere schiava!Con carne e sangue nostri, costruiamo la nostra nuova Grande Muraglia!Per il popolo della Cina giunge il momento più pericoloso.Tutto il popolo costretto a levare l'ultimo grido: Alzatevi! Destatevi!Mille corpi con un cuore.A dispetto dei cannoni nemici:Avanti! Avanti! Avanti!

义勇军进行曲 Yìyǒngjūn Jìnxíngqǔ

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BISANZIO: UNA CITTÀ TRA DUE MONDI

La città sul Bosforo (stretto che unisce il Mar Nero al di Marmara e segna, assieme allo stretto dei Dardanelli, il confine meridionale tra il continente europeo e il continente asiatico) sembrava adatta a svolgere il ruolo di nuova capitale:

era più vicina di Roma al confine più caldo dell’impero da dove era possibile osservare meglio gli spostamenti dei goti lungo il Danubio e dei persiani al di là dell’Asia Minore

era al centro delle rotte commerciali che univano il Mar Nero al Mediterraneo orientale.

Bisanzio fu un vero melting pot, nuove élite etniche si alternarono al potere: vi fu l’epoca dei militari goti a quella degli illirici, quella dei funzionari armeni e quella dei cavalieri anatolici.

Quello bizantino non fu un mondo immobile, anzi il rinnovamento fu la vera forza di quell’impero.

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