P. O. F. - Pagina iniziale · Predisposizione – valutazione del PdM TITOLO IV FABBISOGNO ORGANICO...

127
1 ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE “Andrea Palladio” Via Dante Alighieri, 4 – 36026 Poiana Maggiore (VI) Tel 0444 898025 – fax 0444 799098 – e_mail: [email protected] ; PEC: [email protected] Cod. Mecc.: VIIC814001 – C.F.: 80015470240 P. O. F. Piano dell’Offerta Formativa Triennio 2016-2017 2017-2018 2018-2019

Transcript of P. O. F. - Pagina iniziale · Predisposizione – valutazione del PdM TITOLO IV FABBISOGNO ORGANICO...

1

ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE “Andrea Palladio”

Via Dante Alighieri, 4 – 36026 Poiana Maggiore (VI) Tel 0444 898025 – fax 0444 799098 – e_mail: [email protected];

PEC: [email protected] Cod. Mecc.: VIIC814001 – C.F.: 80015470240

P. O. F.

Piano dell’Offerta Formativa

Triennio 2016-2017 2017-2018 2018-2019

2

INDICE TITOLO I PREMESSA Pag. 3

Analisi della realtà locale Bisogni e aspettative La qualità delle relazioni nell’azione educativa per favorire l’apprendimento

TITOLO II PROGETTAZIONE Pag. 7 (CURRICOLARE, EXTRACURRICOLARE, EDUCATIVA E ORGANIZZATIVA)

Presentazione d’Istituto Organigramma d’Istituto I Servizi Amministrativi Consiglio di Istituto e altri Organo Collegiali Criteri formazione delle classi – Assegnazione Docenti alle classi Rapporti Scuola-Famiglia Sicurezza e prevenzione Rapporti con il Territorio I cicli dell’Istruzione – Il Curricolo Disciplinare Scelte Educative Prioritarie - Scelte Didattiche Inclusione alunni B.E.S Profilo competenze fine 1° ciclo di Istruzione - Valutazione Prove Invalsi Piano dell’Offerta Formativa - Progetti Coordinati dalle F.S. - Progetti fondi finalizzati

TITOLO III PIANI DI MIGLIORAMENTO Pag. 34

Predisposizione – valutazione del PdM TITOLO IV FABBISOGNO ORGANICO Pag. 36

Posti Comuni, Posti di Sostegno, Posti dell’Autonomia (Potenziamento) Posti personale Amministrativo e Ausiliario

TITOLO V PROGRAMMAZIONE DELLE ATTIVITA FORMATIVE Pag. 38 RIVOLTE AL PERSONALE

Formazione del personale Docente e ATA TITOLO VI FABBISOGNO DI ATTREZZATURE E INFRASTRU TTURE Pag. 40 MATERIALI

Risorse strumentali – Risorse Economiche ALLEGATI Pag. 41

3

TITOLO I PREMESSA

Il PTOF – Piano dell'Offerta Formativa, ora Piano Triennale – è “il documento fondamentale costitutivo dell'identità culturale e progettuale delle istituzioni scolastiche ed esplicita la progettazione curricolare, extracurricolare, educativa ed organizzativa che le singole scuole adottano nell'ambito della loro autonomia”. Non è da oggi che la società chiede alla scuola di rendere esplicite le proprie scelte formative. Le norme riguardanti la “carta dei servizi” prevedono già che la scuola elabori un Progetto educativo d'istituto. Esso è il documento che “contiene le scelte educative ed organizzative delle risorse e costituisce un impegno per l'intera comunità scolastica”. Integrato dal regolamento d'istituto, definisce, in modo razionale e produttivo il piano organizzativo in funzione delle proposte culturali, delle scelte educative e degli obiettivi formativi elaborati dai competenti organi della scuola. L'esigenza di progettare un più generale Piano Triennale dell'Offerta Formativa che prenda atto dei bisogni formativi del territorio e tenga conto delle condizioni di erogazione del servizio e delle risorse disponibili deriva, alle scuole, dalle nuove funzioni che l'autonomia scolastica ha attribuito loro. Le istituzioni scolastiche possono infatti compiere adesso scelte che investono la determinazione di alcune "quote" del curricolo e l'uso della flessibilità su tutte le "quote" del medesimo curricolo. Si tratta, come è evidente, di un compito molto più complesso per il quale, non a caso, è prevista la partecipazione di tutte le componenti. In sintesi il PTOF è: � Il documento fondamentale costitutivo identità culturale e progettuale delle istituzioni

scolastiche

� Esplicita la progettazione curricolare, extracurricolare, educativa e organizzativa

� E’ coerente con gli obiettivi generali ed educativi dei diversi tipi e indirizzi distudi

� Riflette le esigenze del contesto culturale, sociale ed economico della realtà locale

� Tiene conto della programmazione territoriale dell'offerta formativa

� Riconosce le diverse opzioni metodologiche e valorizza le relative professionalità

� Mette in atto il Piano diMiglioramentoelaborato nel RAV

� Elabora il potenziamento dell’Offerta Formativa

� Promuove finalità, princìpi e strumenti previsti nel Piano Nazionale Scuola Digitale

� Programma le attività formative rivolte al personale Docente e ATA

� Presenta il fabbisogno di posti comuni e di sostegno dell’Organico dell’Autonomia per il potenziamento dell’offerta formativa e del personale ATA e del fabbisogno di infrastrutture e attrezzature materiali.

4

ANALISI DELLA REALTÀ LOCALE Le scuole del nostro Istituto, appartenenti ai comuni di Pojana Maggiore, Agugliaro, Asigliano Veneto, Campiglia dei Berici, Orgiano e Alonte, distribuite in un territorio vasto, sono inserite in un contesto geografico, storico e socioculturale simile. Dal punto di vista geografico, l’Istituto si trova in una zona di pianura e di collina con interessanti opportunità dal punto di vista economico, storico e paesaggistico; tale ambiente non agevola molto i collegamenti tra i vari plessi. La campagna è urbanizzata. Sono presenti insediamenti artigianali e industriali di medie e piccole dimensioni, aziende agricole, piccoli centri d’acquisto, banche e assicurazioni. La popolazione residente nei paesi inseriti nell’Istituto è sostanzialmente costante. Si assiste ad un inserimento di nuclei familiari di extracomunitari di provenienza varia, non sempre stabile. L’istituto è collegato anche ad altre scuole private parificate, presenti nei territori comunali di competenza: � scuole dell’infanzia private, con nido integrato, di Campiglia dei Berici, Pilastro, Pojana

Maggiore e della frazione di Cagnano. Ogni realtà scolastica si pone in continua collaborazione con le altre agenzie educative presenti nel territorio (amministrazioni comunali, parrocchia, ASL, biblioteche, Pro Loco, associazioni di volontariato, comitato genitori, Associazioni sportive, Enti territoriali…), partecipando attivamente ad alcune loro manifestazioni e richiedendo il loro aiuto per attuare i progetti programmati dalle singole scuole. Il nostro Istituto attua una costante e continua comunicazione con le famiglie, sostenendone ed integrandone l’azione educativa specifica con progetti che favoriscono le relazioni interpersonali, il dialogo e l’apertura alle diverse culture. L’istituto, inoltre, aderisce alle seguenti reti costituitesi fra scuole dell’area sud-ovest della provincia di Vicenza (area Berica):

� C.T.S.F. – Centro Territoriale Servizi e Formazione – per il coordinamento delle attività di formazione destinate al personale della scuola e il raccordo dei servizi scolastici;

� C.T.I. – Centro Territoriale per l’Integrazione – per la promozione di tutte le attività relative al miglioramento dell’offerta formativa per alunni portatori di handicap.

Si progettano e si attuano in collaborazione con i 13 Comuni del Basso Vicentino, i Distretti Socio-Sanitari, i Servizi sanitari privati e gli altri Istituti Comprensivi interessati per territorio, iniziative inerenti “l’area dell’agio”, previste dalla L.285/97 (legge Turco). E’ parte di tali iniziative il Laboratorio Psicopedagogico, che offre consulenza ai docenti, ai genitori e attività per gli alunni con problematiche relazionali e comportamentali nell’ambito del progetto “Integrarsi per integrare”, che si auspica possa essere continuato nel triennio 2016-2019. Infine l’Istituto ha stipulato convenzioni per la formazione degli insegnanti con le Università di Padova e Bologna e con le Facoltà di Scienze della Formazione e, pertanto, ospita tirocinanti.

5

BISOGNI E ASPETTATIVE La scuola deve rispondere a chiare, anche se non sempre esplicitate, richieste da parte della collettività, che si possono schematizzare come richieste di attività, di personalizzazione e di inclusione, assicurando l'attuazione dei principi di pari opportunità e promuovendo la prevenzione di tutte le forme di discriminazioni. Molteplici sono state le domande di concessione di uso dei locali scolastici da parte di Enti, Comitati Genitori e realtà locali. La sfida di garantire una formazione adeguata ad un’utenza che non può che essere disomogenea porta la scuola ad adottare strumenti sempre nuovi:

- i protocolli per l’inclusione degli alunni con i diversi Bisogni Educativi Speciali, - il modulo che permette ai Consigli di Classe di programmare le attività annuali per gli alunni stranieri come

da progetto di rete, - i modelli di PDP, PEI, PDF.

Nei vari regolamenti interni la scuola si è dotata di strumenti che possono permettere di tutelare chi, debole, è soggetto a soprusi. Le norme disciplinari vogliono puntualizzare, da un lato quali sono i limiti alla libertà individuale, dall’altro permettere a chi sbaglia di ravvedersi. Il dirigente è affiancato nel compito di garante dai docenti dei Consigli di Intersezione, Interclasse e da quelli di Classe. Può avvalersi anche di una commissione, nominata dal Collegio Docenti. Nel corso dell’incontro del 30 settembre 2015, tra Istituto e rappresentanti degli Enti Locali, dei genitori, delle scuole paritarie, delle associazioni e del mondo produttivo, sono emerse alcune aspettative ed esigenze che il territorio ha nei confronti della scuola:

- collaborazione più frequente tra scuole dell’Infanzia statali e paritarie; - maggior partecipazione della scuola alle commemorazioni civili perché è importante che i giovani

coltivino la memoria; - intensificazione delle relazioni e delle comunicazioni tra scuola, genitori e territorio; - intensificazione delle collaborazioni alla realizzazione dei “Doposcuola”; - migliore preparazione nelle lingue straniere; - miglior conoscenza del territorio da parte degli alunni, sotto il profilo naturalistico e culturale, anche per

comprenderne le potenzialità di sviluppo; la scuola dovrebbe passare dalla progettazione di singole iniziative realizzate da alcuni docenti, all’inserimento nel curricolo di istituto dello studio dell’ambiente di vita degli alunni;

- prevenzione delle violenze in rete ed approccio consapevole alle nuove tecnologie; - azioni di prevenzione del disagio e di promozione del benessere in collaborazione con i servizi del

territorio (Distretto, Amministrazioni, ecc.); - sviluppare ed ampliare le attività relative all’orientamento, programmare visite alle aziende; - raggiungimento dei gradi più elevati dell’istruzione da parte dei nostri alunni.

Mission Il compito dell’Istituto è accogliere, educare, istruire ed orientare ogni studente, dargli la capacità di apprendere ed aggiornarsi, secondo le sue capacità, lungo tutto l’arco della vita e di comprendere la necessità di rispettare la libertà e i diritti altrui.

Vision Vogliamo dare il nostro contributo alla formazione di un cittadino, futuro lavoratore, competente, responsabile, solidale, autonomo, con una preparazione che gli consenta un proficuo proseguimentodegli studi ed un futuro inserimento nel mondo del lavoro; un cittadino in grado di interagire nel contesto del proprio territorio e in quello nazionale ed internazionale, capace di aggiornare autonomamente le proprie competenze, anche grazie all’uso delle nuove tecnologie, in modo che questa capacità di interazione sia possibile lungo tutto l’arco della vita. Queste opportunità dovranno essere garantite a tutti i nostri alunni, impegnandoci a “…rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese” (Cost., art. 3) e consentendo, in futuro, ai nostri alunni “…di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società “ (Cost. art. 4).

6

LA QUALITÀ DELLE RELAZIONI NELL’AZIONE EDUCATIVA PER FAVORIRE L’APPRENDIMENTO

La scelta di riservare nel P.O.F. triennale un’attenzione particolare all’aspetto sociale scaturisce dalla consapevolezza che la qualità delle relazioni all’interno della scuola è una condizione imprescindibile per assicurarne il buon funzionamento, per garantire il benessere degli alunni e di tutti coloro che operano al suo interno nonché per meritare la fiducia delle famiglie. Star bene a scuola significa star bene con sè stessi e con gli altri, nel pieno rispetto della propria persona e della comunità in cui si è inseriti e in cui si realizza la vita di ciascuno quotidianamente. Star bene non si esaurisce in una mera sensazione di benessere fine a se stessa, ma equivale alla consapevolezza delle proprie potenzialità, alla capacità di riconoscere, analizzare e risolvere efficacemente i problemi, alla responsabilità che serve per prendere decisioni. Star bene vuol dire conferire senso alle proprie azioni, vivendo ideali e valori che danno significato al proprio agire, in stretto rapporto con quello degli altri, per crescere e dare un contributo costruttivo alla società. La classe-comunità di apprendimento ridà empowerment alla scuola e ne potenzia la funzione. Il gruppo-classe è un luogo privilegiato dove sperimentare i valori utili alle interazioni sociali, dove si lavora sull’autostima, sulle competenze relazionali, sulla soluzione dei problemi personali e collettivi, dove si realizza il “pensare positivo” e si sperimentano valori come la solidarietà, la libertà, la giustizia, il rispetto per l’altro e la sua diversità, il senso critico. Nella mappa che segue, viene messo in evidenza che i fattori relazione educativa-apprendimento-gestione del gruppo classe sono in una inter-azione reciproca e sono inscindibili.

7

TITOLO II PROGETTAZIONE

CURRICOLARE, EXTRACURRICOLARE, EDUCATIVA E ORGANIZZATIVA

PRESENTAZIONE DEL NOSTRO ISTITUTO SEDE DELL’ISTITUTO E DEGLI UFFICI DI SEGRETERIA: Via Dante Alighieri, 4 - 36026 - POJANA MAGGIORE (VI) 0444/898025 - ��0444/799098 – Codice Ministeriale: VIIC814001 e-mail: [email protected] e-mail PEC: [email protected] SCUOLA DELL’ INFANZIA “Giovanni XXIII ” VIA BEDESCHI, N. 1 – ALONTE (VI)- TEL/FAX 0444/830837

N. 2 sezioni miste (dai 3 ai 5 anni) alunni 50

N. ore settimanali

Orario Rientri pomeridiani Mensa

40 Dal lunedì al venerdì 8,00-16,00

Sì Sì

SCUOLA DELL’ INFANZIA “San Gaetano Thiene” VIA ROMA N. 11 – AGUGLIARO (VI) – TEL/FAX 0444/891077

N. 3 sezioni miste (dai 3 ai 5 anni) alunni 63

N. ore settimanali

Orario Rientri pomeridiani Mensa

40 Dal lunedì al venerdì 8,00-16,00

Sì Sì

SCUOLA DELL’ INFANZIA “E. Guerra” VIA VELA N. 1 – ASIGLIANO (VI) – TEL/FAX 0444/872220

N. 2 sezioni miste (dai 3 ai 5 anni) alunni 48

N. ore settimanali

Orario Rientri pomeridiani Mensa

40 Dal lunedì al venerdì 8,00-16,00

Sì Sì

SCUOLA DELL’ INFANZIA “Maria Immacolata” VIA LIBERTÀ N . 35 – ORGIANO (VI) – TEL/FAX 0444/874561

N. 2 sezioni miste (dai 3 ai 5 anni) alunni 51

N. ore settimanali

Orario Rientri pomeridiani Mensa

40 Dal lunedì al venerdì 8,00-16,00

Sì Sì

8

SCUOLA PRIMARIA “Suor M. Andreoli” VIA UMBERTO I, N. 12 – AGUGLIARO TEL/FAX 0444/ 891123

Scuola a tempo normale n.5 classi - Alunni n. 81

N. ore settimanali

Orario antimeridiano

Rientri pomeridiani Mensa

27 Dal lunedì al venerdì 8,10-12,40

Lunedì e mercoledì 13,45-16,00

SCUOLA PRIMARIA “G. Marconi” VIA ROMA, N. 1 – ALONTE TEL. 0444/439222 - FAX: 0444/432168

Scuola a tempo pieno n.5 classi - Alunni n. 97

N. ore settimanali

Orario antimeridiano

Rientri pomeridiani Mensa

40 Dal lunedì al venerdì 8,10-16,10

Si Sì

SCUOLA PRIMARIA “G. Zanella” VIA VELA, N. 1– ASIGLIANO VENETO TEL/FAX 0444/ 872016

Scuola a tempo normale n.5 classi - Alunni n. 63

N. ore settimanali

Orario antimeridiano

Rientri pomeridiani Mensa

27 Dal lunedì al giovedì 8,10-12,40 Venerdì 8.10-12.10

Lunedì e mercoledì 13,40-16,10

SCUOLA PRIMARIA “G. Pascoli” VIA MARPEGANE N. 7– CAMPIGLIA D. B. TEL/FAX 0444/ 866150

Scuola a tempo normale n.5 classi - Alunni n. 68

N. ore settimanali

Orario antimeridiano

Rientri pomeridiani Mensa

27 Dal lunedì al venerdì 8,00-13,00

Martedi 14.00-16.00

Pausa pranzo assistita

9

SCUOLA PRIMARIA STATALE “A. Fogazzaro” VIA PERARA, N. 2 – ORGIANO (VI) TEL/FAX 0444/874087

Scuola a tempo normale n.4 classi - Alunni n. 62

N. ore settimanali

Orario antimeridiano

Rientri pomeridiani Mensa

27 Dal lunedì al sabato

8,10-12,40

No No

SCUOLA PRIMARIA “Don Ignazio Muraro” VIA FRASSENARA, N. 21 – PILASTRO DI ORGIANO TEL/FAX 0444/785368 Scuola Ambasciatrice Unicef di Buona Volontà

Scuola a tempo pieno n.5 classi - Alunni n. 83

N. ore settimanali

Orario antimeridiano

Rientri pomeridiani Mensa

40 Dal lunedì al venerdì 8,30-16,30

Si Sì

SCUOLA PRIMARIA “Suor Olga Gugelmo” VIA CALDUMARE N. 19/A – POJANA M. TEL/FAX 0444/ 898019

Scuola a tempo pieno e normale n.10 classi Alunni n. 202

N. ore settimanali

Orario antimeridiano

Rientri pomeridiani Mensa

40 corso A Dal lunedì al venerdì 8,00-16,00

Si Sì

27 corso B Dal lunedì al sabato 8,00-12,30

No No

10

SCUOLA SECONDARIA I GRADO “F. Petrarca” VIA G. PASCOLI, N.1 – CAMPIGLIA DEI BERICI TEL/FAX 0444/ 866050

Scuola a tempo normale– n.4 classi - Alunni n. 80

N. ore settimanali

Orario antimeridiano

Rientri pomeridiani Mensa

30 Dal lunedì al sabato 7,50-12,50

No No

SCUOLA SECONDARIA I GRADO “G. Piovene” VIA D.ALIGHIERI, N.9 – ORGIANO TEL. 0444/874517 - FAX 0444/775455

Scuola a tempo prolungato – n.8 classi - Alunni n. 175

N. ore settimanali

Orario antimeridiano

Rientri pomeridiani Mensa

36 Dal lunedì al sabato 7,50-12,50

Martedì e giovedì 13,50-15,50

SCUOLA SECONDARIA I GRADO “A. Palladio” VIA D.ALIGHIERI, N.4 – POJANA MAGGIORE TEL/FAX 0444/ 898025

Scuola a tempo prolungato – n.7 classi - Alunni n. 165

N. ore settimanali

Orario antimeridiano

Rientri pomeridiani Mensa

36 corso A e B Dal lunedì al sabato 8,00-13,00

Martedì e giovedì 14,00-16,00

30 corso C 8,00-13,00 No No

Si precisa che l’organizzazione oraria potrebbe essere rivista annualmente per far fronte ai bisogni e alle necessità degli utenti del territorio e dei servizi in generale, pur salvaguardando il monte ore ministeriale.

11

ORGANIGRAMMA D'ISTITUTO

DIRIGENTE SCOLASTICO Claudio Gambalonga

COLLABORATRICI DEL DIRIGENTE

M. Donatella Costalunga Sandra Dal Pra

DIRETTORE DEI SERVIZI GENERALI AMMINISTRATIVI

Lorenzo Ginato

DOCENTI RESPONSABILI DI PLESSO (Docenti di riferimento anche per i genitori degli alunni frequentanti in caso di necessità)

Scuole dell’Infanzia Scuole Primarie Scuole Secondarie I grado

Agu

glia

ro

Alo

nte

Asi

glia

no

Org

iano

Agu

glia

ro

Alo

nte

Asi

glia

no

Cam

pigl

ia

dei B

eric

i

Org

iano

Pila

stro

Poj

ana

Mag

gior

e

Cam

pigl

ia

dei B

eric

i

Org

iano

Poj

ana

Mag

gior

e

FUNZIONI STRUMENTALI

REGISTRO ELETTRONICO POF - RAV INCLUSIONE (L. 104) INCLUSIONE (BES-DSA-Stranieri)

½ funzione scuole primarie ½ funzione scuole secondarie

1 funzione 1 funzione 1 funzione

COMMISSIONI

ORIENTAMENTO POF - RAV INCLUSIONE (L. 104) INCLUSIONE (BES-DSA-Stranieri)

All’inizio di ogni anno scolastico, nel corso della triennalità, saranno definiti i vari attori che si avvicenderanno nei vari incarichi (in allegato nell’anno di pertinenza).

12

I SERVIZI AMMINISTRATIVI Attualmente l’Ufficio della Segreteria dell’Istituto Comprensivo di Pojana Maggiore è composto come sotto descritto; tuttavia l’attuale gestione dei servizi amministrativi sarà confermata o rivista nelle annualità del triennio:

- un Direttore dei Servizi Generali Amministrativi; - sette assistenti amministrativi.

L’orario di apertura al pubblico è il seguente:

GIORNO MATTINO Dal Lunedì al Sabato dalle ore 07.30 alle ore 08.00

dalle ore 11,00 alle ore 13.15 Martedì dalle ore 15.00 alle ore 17.00

Solo in via subordinata si può telefonare anche al n° 0444 874517 di Orgiano (signora Paola Zanchetta), nelle mattinata di sabato fino ad eventuali nuove comunicazioni. Qualità del servizio offerto:

- procedure per quanto possibile celeri;

- trasparenza garantita con l’esposizione all’Albo on line degli atti rilevanti per i terzi (graduatorie, contratti individuali di lavoro a tempo determinato, Circolari e Ordinanze Ministeriali, supplenze, trasferimenti e passaggi, concorsi del M.I.U.R. e ogni altro argomento che sia rilevante per l’utenza);

- riduzione dei tempi di attesa agli sportelli;

- massima riservatezza sulle pratiche d’ufficio.

Organizzazione interna:

- informatizzazione dei Servizi di Segreteria;

- uso conciso del telefono;

- divisione del personale in tre uffici: didattico, personale e amministrativo/contabile.

Standard specifici delle procedure:

- rilascio certificati: entro il tempo massimo di tre giorni lavorativi per quelli di iscrizione e frequenza e cinque giorni per quelli con votazioni e/o giudizi;

- rilascio certificati di servizio: giorni dieci se in possesso di tutta la documentazione, in caso contrario occorre il tempo materiale per produrre agli atti la documentazione mancante;

- pratiche personali (carriera, riscatti, pensioni, prestiti …) su appuntamento, anche telefonico, nel più breve tempo possibile.

13

CONSIGLIO DI ISTITUTO COMPOSIZIONE ATTUALE :

RAPPRESENTANTI DOCENTI

RAPPRESENTANTI PERSONALE A.T.A.

RAPPRESENTANTI GENITORI

DAVIÀ DAVIDE ZANCHETTA PAOLA GOBBO ANDREA BOMITALI MARZIO RANDON ROMEO COVOLATO CARLA

BARATELLA FERNANDO DE TOMMASI LUIGI CURTI CARLA GIACOMETTI FABIO

CRESTALE MARIA PIA CIBOTTO BRUNO BUSELLATO SERAFINA DE FACCI DAMIANO

GOBBI BRUNA CASELLA MARTA ZANOVELLO SONIA TOSATTO SIMONETTA

Prof. CLAUDIO GAMBALONGA Dirigente Scolastico L’attuale configurazione si esaurisce nell’a.s. 2015-2016. All’inizio dell’a.s. 2016-2017 si procederà all’elezione dei membri del nuovo Consiglio d’Istituto. Consiglio di istituto – E’ composto da 19 membri, rappresentanti di tutte le componenti della scuola: docenti (8), genitori (8), personale ATA (2) e Dirigente scolastico, membro di diritto. Tutti i genitori (padre e madre) hanno diritto di voto per eleggere i loro rappresentanti ed è diritto di ogni genitore proporsi per essere eletto. Le elezioni per i consigli di istituto si svolgono ogni triennio. Le competenze del Consiglio di Istituto sono descritte nelle seguenti norme: art. 8 del Testo Unico della scuola, art. 3 del DPR n. 275/99, art. 33, DI 44/2001, art. 1, commi 6, 7, 14, 22, 56, 58, Legge107/2015. Giunta – E’ composta dal Dirigente scolastico, che la presiede, dalla Direttore SGA, da due membri del Consiglio di Istituto, eletti tra la componente genitori, da un docente e un dipendente ATA, membri del Consiglio stesso.

ALTRI ORGANI COLLEGIALI La scuola italiana si avvale di organi di gestione, rappresentativi delle diverse componenti scolastiche, interne ed esterne alla scuola: docenti, studenti e genitori. Questi organismi a carattere collegiale sono previsti a vari livelli della scuola (classe, istituto). I componenti degli organi collegiali vengono eletti dai componenti della categoria di appartenenza; i genitori che fanno parte di organismi collegiali sono, pertanto, eletti da altri genitori. La funzione degli organi collegiali è diversa secondo i livelli di collocazione: è consultiva e propositivaa livello di base (consigli di classe, interclasse e intersezione); è deliberativa ai livelli superiori (consigli di circolo/istituto, consigli provinciali). Consiglio di intersezione: organo della scuola dell’Infanzia, composto da tutti i docenti e da un rappresentante dei genitori per ciascuna delle sezioni interessate; presiede il dirigente scolastico o un docente da lui delegato, facente parte del consiglio. Consiglio di interclasse: organo della scuola Primaria: tutti i docenti e un rappresentante dei genitori per ciascuna delle classi interessate; presiede il dirigente scolastico o un docente da lui delegato, facente parte del consiglio. Consiglio di classe: organo della scuola Secondaria I grado, composto da tutti i docenti della classe e quattro rappresentanti dei genitori; presiede il dirigente scolastico o un docente da lui delegato facente

14

parte del consiglio. Tutti i genitori (padre e madre) hanno diritto di voto per eleggere i loro rappresentanti in questi organi ed è diritto di ogni genitore proporsi per essere eletto. L'elezione nei consigli di classe si svolge annualmente. I consigli di intersezione, di interclasse e di classe si occupano dell'andamento generale della sezione/classe, formulano proposte al Collegio dei docenti per il miglioramento dell'attività, presentano proposte per un efficace rapporto scuola-famiglia, si esprimono su eventuali progetti innovativi. Collegio dei docenti: è composto da tutti gli insegnanti in servizio nell' Istituto Scolastico ed è presieduto dal Dirigente scolastico. Quest'ultimo si incarica anche di dare esecuzione alle delibere del Collegio. Si riunisce in orari non coincidenti con le lezioni, su convocazione del Dirigente scolastico o su richiesta di almeno un terzo dei suoi componenti, ogni volta che vi siano decisioni importanti da prendere. Competenze: art. 7 del Decreto Legislativo 297/1994, comma 14, art. 1. Legge 107/2015. Organo di garanzia interno: composto da due docenti titolari, due supplenti, due genitori titolari e due supplenti, nominati dal Consiglio di Istituto e dal Dirigente scolastico, membro di diritto, che la presiede. E’ competente a decidere sui ricorsi presentati dai genitori degli alunni delle scuole secondarie contro le sanzioni disciplinari comminate agli alunni stessi dal Consiglio di classe o dal Consiglio d’Istituto. Servizio di prevenzione e protezione: composto dal Dirigente scolastico (Datore di Lavoro), dal Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP), dall’Addetto al servizio di Prevenzione e Protezione (ASPP), dai Dirigenti della sicurezza (un docente referente per plesso), con il compito di coadiuvare il Dirigente scolastico in tutto ciò che concerne l’individuazione, la prevenzione, la valutazione dei rischi per la salute dei lavoratori e degli studenti e nell’attività di gestione diretta alla riduzione/eliminazione dei rischi e alla formazione del personale e degli alunni, onde raggiungere livelli sempre più elevati di sicurezza nell’ambiente scolastico. Unità di autovalutazione: commissione composta da due docenti e dalle due collaboratrici del DS, nominati dal Collegio dei docenti che si occupa dell’analisi dei risultati degli alunni, della predisposizione del Rapporto di Auto-Valutazione (RAV) e del Piano di Miglioramento, da realizzare in tre anni. Comitato di Valutazione: (art. 1, comma 129, legge 107/2015) composto dal Dirigente scolastico, che la presiede, da tre docenti, di cui due eletti dal Collegio dei docenti e uno dal Consiglio di Istituto, da due genitori, scelti dal Consiglio di Istituto e da un componente esterno, individuato dall’Ufficio scolastico regionale. Competenze: a) esprime il parere al Dirigente scolastico sul superamento del periodo di formazione e di prova per il personale docente; b) valuta il servizio di un docente che ne fa richiesta, previa relazione del Dirigente scolastico; c) giudica sulla riabilitazione del personale docente (art. 501, TU Scuola), vale a dire, valuta o meno come “meritevole” la condotta del docente, che chiede siano resi nulli gli effetti di una sanzione disciplinare; d) individua i criteri per la valorizzazione del personale docente. Solo per la competenza di cui alla lettera “d” il Comitato si avvale della presenza dei rappresentanti dei genitori e del membro esterno.

15

CRITERI DI FORMAZIONE DI CLASSI INIZIALI AVENTI MEDESIMA TIPOLOGIA

Le classi devono essere il più possibile equi-eterogenee fra loro. Per consentire ciò, nella formazione si terranno presenti: • il rendimento scolastico riportato sulla scheda di valutazione; • le indicazioni delle insegnanti dell’ordine scolastico precedente, soprattutto per quanto riguarda il

comportamento ed eventuali compatibilità/incompatibilità di carattere; • le classi prime vengono formate sulla base innanzitutto del DPR 416, quindi dei seguenti criteri:

1. inserimento degli alunni diversamente abili nelle classi ove sia possibile realizzare le migliori modalità di integrazione con il gruppo;

2. distribuzione degli alunni e delle alunne per fasce di livello, in riferimento alla preparazione di base e alle caratteristiche della personalità, in modo da ottenere classi equilibrate fra loro ed eterogenee al loro interno;

3. gli eventuali ripetenti saranno inseriti di norma nella sezione già frequentata, salvo diversa richiesta dei genitori e/o parere dei docenti per equilibrare numericamente le classi ed evitare problemi di incompatibilità.

In tutti i plessi sono previste attività di accoglienza ed iniziative di continuità, per accompagnare gli alunni nel passaggio alla scuola di ordine diverso.

ASSEGNAZIONE DEI DOCENTI ALLE CLASSI In base a quanto previsto dalla vigente normativa, tale attività è una prerogativa del DS, che può liberamente considerare anche i seguenti criteri per l’assegnazione dei docenti alle classi:

- continuità didattica; - anzianità di servizio, nel caso in cui manchi il dato della continuità e siano pervenute più richieste

a pari condizioni; - eventuali situazioni di incompatibilità ambientale o personale, opportunamente valutate dal

dirigente.

16

RAPPORTI SCUOLA -FAMIGLIA Il dialogo e la collaborazione con i genitori sono considerati preziose risorse per la costruzione, realizzazione, valutazione del progetto formativo, che è centrato sui bisogni degli alunni. Fatte salve particolari situazioni che vengono di volta in volta affrontate dai singoli docenti, dai Consigli di Intersezione, di Interclasse, di Classe o dal Dirigente, l’Istituto offre alle famiglie un ventaglio di diverse opportunità di colloquio e di incontro:

• il Dirigente scolastico riceve su appuntamento e comunica con i genitori anche tramite messaggi di posta elettronica, compatibilmente con gli impegni richiesti dalla propria funzione;

• i docenti ricevono i genitori durante due visite generali annuali (cd “visitoni”); • i docenti della scuola secondaria ricevono anche su appuntamento, durante un’ora settimanale

messa a disposizione; • tutti i docenti dell’Istituto sono comunque a disposizione per colloqui, previo appuntamento ed

utilizzano il libretto delle comunicazioni scuola–famiglia per note disciplinari e comunicazioni varie.

I rappresentanti dei genitori negli organi collegiali comunicano con gli altri genitori tramite report cartacei o messaggi e-mail.

17

SICUREZZA E PREVENZIONE

PREMESSA: GLI AMBIENTI DI APPRENDIMENTO Le aule del nostro Istituto dovranno essere strutturate ed organizzate come “Ambienti di Apprendimento”, ovvero come spazi fisici e/o virtuali, ma anche mentali e culturali, emotivi ed affettivi dove i docenti pianificano e realizzano attività volte a promuovere processi educativi e didattici di crescita e di apprendimento. Le aule, quindi, dovranno diventare laboratori, intesi come ambienti dove i docenti promuovono e sostengono conoscenze, abilità, motivazioni, atteggiamenti, e dove gli alunni vivono esperienze significative, imparano attivamente attraverso il fare, sviluppano interazioni e scambi interpersonali. L’organizzazione degli spazi rappresenta, quindi, uno sfondo che fa da cornice agli apprendimenti: le aule, i laboratori, le palestre, i corridoi con le librerie, strumenti multimediali, materiali didattici vari, che coinvolgano le “intelligenze” degli alunni e rispondano ai loro diversi stili di apprendimento. Il clima e le relazioni dovranno richiamare i valori della cooperazione e dell’inclusione, grazie ai quali chi agisce, condivide comportamenti, regole, compiti, tempi di operatività. Gli spazi dovranno essere accoglienti, “caldi” e curati, con tempi di stesi e stili educativi improntati all'osservazione, all'ascolto e alla progettualità; spazi che vedono i piccoli alunni impegnati attivamente in processi di apprendimento, dove sperimentano e conoscono la realtà, collaborano e socializzano nella pratica quotidiana delle relazioni.

NEL NOSTRO ISTITUTO È attivo il Servizio in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, in attuazione del D.L. 9 aprile 2008, n. 81 “Attuazione dell’articolo 1 della legge 123 del 2007, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro”. Sulla base della vigente normativa per la sicurezza nei luoghi di lavoro, sono redatti i documenti di valutazione del rischio. Per ogni edificio scolastico sono predisposti i Piani di evacuazione con definiti i comportamenti in caso di incendi o di terremoto o di alluvione. Sono nominate inoltre, tutte le figure sensibili comprensive degli addetti al primo soccorso ed alla prevenzione incendi. Il ruolo di Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione è affidato a personale esterno su incarico specifico del Dirigente Scolastico, datore di lavoro. Per ogni plesso è prevista la figura del preposto alla sicurezza. I documenti sono disponibili presso l’Ufficio di dirigenza dell’Istituto. In particolare è prevista annualmente la formazione di tutto il personale come da normativa vigente.

18

ORGANIGRAMMA SICUREZZA

Il personale che sarà adibito alle varie figure per costituire l’organigramma sarà designato all’inizio dell’anno scolastico (in allegato nell’anno di pertinenza)

Dirigente scolastico

Claudio Gambalonga

Collaboratrici del dirigente

M. Donatella Costalunga Sandra Dal Pra

RSPP

Lucio Zamboni

ASPP

Stefano Fattori

Scuole dell’Infanzia Scuole Primarie Scuole Secondarie I grado

Ag

ug

liaro

Alo

nte

Asi

glia

no

Org

ian

o

Ag

ug

liaro

Alo

nte

Asi

glia

no

Ca

mp

iglia

d

ei B

eri

ci

Org

ian

o

Pila

stro

Po

jan

a

Ma

gg

iore

Ca

mp

iglia

d

ei B

eri

ci

Org

ian

o

Po

jan

a

Ma

gg

iore

19

RAPPORTI CON IL TERRITORIO All’inizio dell’anno scolastico che precede il triennio di vigenza del PTOF, il Dirigente scolastico convoca i Sindaci e gli Assessori delle amministrazioni comunali, i Rappresentanti dei Comitati genitori, i Presidenti di Enti ed Associazioni operanti nel territorio, ad un incontro per illustrare gli indirizzi per il Piano Triennale, il Rapporto di Autovalutazione e per conoscere le aspettative, le proposte che il territorio rivolge alla scuola. Tale incontro si ripete all’inizio di ogni anno di vigenza del PTOF. Al termine dell’anno scolastico, la riunione viene convocata nuovamente a titolo di rendicontazione delle attività svolte, dell’uso delle risorse e dei risultati raggiunti. Ordinariamente, l’Istituto stabilisce rapporti con questi soggetti:

- le Amministrazioni comunali territorialmente interessate, per la definizione degli orari, delle problematiche relative ai trasporti, alle funzioni miste, alla sicurezza degli edifici, all’assistenza ai disabili, ai contributi per le attività del PTOF;

- le associazioni culturali e sportive, per cercare collaborazioni nella realizzazione di specifici progetti;

- con le imprese locali per attività di orientamento e formazione;

- con i servizi sanitari e sociali per le questioni relative a studenti che vivono particolari forme di disagio;

- con i Responsabili dei Comitati dei genitori dei vari Comuni del territorio dell’I.C.

- con gli Istituti facenti parte delle medesime reti per il coordinamento delle attività comuni;

- l’UNICEF. A seguito dell’incontro svoltosi il 30 settembre 2015 i vari Enti territoriali hanno presentato alla scuola interessati proposte progettuali da realizzare, con scadenze differenziate, nel corso del prossimo triennio2016-2019. Dalle varie proposte pervenute alla scuola a seguito della suddetta riunione con Comuni, Enti e Associazioni del territorio per il POFT 2016-2019, si svilupperanno specifiche progettualità che saranno di anno in anno concordate, pianificate e attuate a beneficio dell’utenza scolastica in base alle risorse disponibili e agli effettivi attori protagonisti.

(Vedi proposte allegate)

20

I CICLI DELL’ISTRUZIONE

“La scuola dell’infanzia, non obbligatoria e di durata triennale, … realizza il profilo educativo e la continuità educativa con il complesso dei servizi all’infanzia e con la scuola primaria” (Art. 1, comma 1, D.Lgs. n.59/2004 di Riforma della scuola)

“ Il primo ciclo dell’istruzione è costituito dalla scuola primaria, della durata di cinque anni, e dalla scuola secondaria di primo grado della durata di tre anni…..

La Scuola Primaria è articolata in un primo anno e in due periodi didattici biennali; la Scuola Secondaria di primo grado si articola in un biennio e in un terzo anno.” (L.53/2003 art.2.

comma f).

IL CURRICOLO DISCIPLINARE Le scelte didattiche vengono elaborate all’interno del quadro disciplinare, previsto per ciascun

ordine di scuola, dagli insegnanti che precisano obiettivi, contenuti, metodi e materiali, tenuto conto delle disposizioni del DPR 89/2009.

Il tempo scuola della Primaria (ai sensi dell'articolo 4 della legge 30 ottobre 2008, n. 169) si va progressivamente strutturando “secondo il modello dell'insegnante unico che supera il precedente assetto del modulo e delle compresenze...”. Nel Comprensivo sono presenti due diverse articolazioni dell'orario scolastico settimanale: a 27 ore e a 40 ore, corrispondente al tempo pieno.

SCUOLA PRIMARIA

MATERIA ORE SETTIMANALI

TEMPO NORMALE TEMPO PIENO ITALIANO 7-9 7-10 STORIA 2 2 GEOGRAFIA 1-2 1-2 MATEMATICA 6 5-7 SCIENZE / TECNOLOGIA 2 2-3 RELIGIONE 2 2 INGLESE 1-3 1-3 MUSICA 1 1-2 ARTE E IMMAGINE 1 1-2 EDUCAZIONE FISICA 1 1-2 MENSA - 7,5-10 TOTALE ORE 27 40

21

Anche per la Scuola Secondaria di primo grado sono presenti due articolazioni dell'orario

settimanale: a 30 ore e a 36 ore, corrispondenti al tempo prolungato. I quadri orari settimanali delle discipline sono pertanto i seguenti:

SCUOLA SECONDARIA

MATERIA ORE SETTIMANALI

TEMPO NORMALE

TEMPO PROLUNGATO

ITALIANO 5 9 STORIA 2 3 GEOGRAFIA 2 2 MATEMATICA 4 6 SCIENZE 2 2 TECNOLOGIA 2 2 INGLESE 3 3 SECONDA LINGUA EUROPEA 2 2 ARTE E IMMAGINE 2 2 EDUCAZIONE FISICA 2 2 MUSICA 2 2 RELIGIONE 1 1 APPROFONDIMENTO DISCIPLINARE 1 - MENSA - 2 TOTALE ORE 30 38

22

SCELTE EDUCATIVE PRIORITARIE Ispirazione e fondamento delle scelte educative prioritarie del Primo Ciclo d’Istruzione, comprendente le scuole Primarie e le Scuole Secondarie di Primo Grado, sono desunte dagli articoli 3, 33 e 34 della Costituzione Italiana, dalle Indicazioni Nazionali per il Curricolo del 2012:

LA CENTRALITÀ DELLA PERSONA Definizione e realizzazione di percorsi e strategie educative che pongono al centro la singolarità e l’originalità della persona, sotto tutti i suoi aspetti (cognitivi, affettivi, relazionali, corporei, estetici, spirituali, religiosi), promuovendone il progressivo sviluppo.

LA CITTADINANZA

Attivare una collaborazione con le famiglie per condividere l’acquisizione delle regole del vivere e del convivere, nell’ottica di formare cittadini in grado di partecipare consapevolmente alla vita sociale e culturale, in una realtà non più omogenea, ma aperta all’Europa e al mondo.

L’UMANESIMO

Sviluppare la consapevolezza che l’uomo vive in un mondo globale, che influenza l’esistenza di ognuno creando molteplici interdipendenze tra i popoli, ma che richiede anche responsabilità nell’affrontare e risolvere i grandi problemi della condizione umana.

La Scuola dell’Infanzia si pone la finalità di promuovere lo sviluppo:

• DELL’IDENTITÀ • DELL’AUTONOMIA • DELLA COMPETENZA DELLA CITTADINANZA

La Scuola del Primo ciclo si pone come finalità l’acquisizione delle abilità fondamentali per sviluppare le competenze culturali di base nella prospettiva del pieno sviluppo della persona:

• IL SENSO DELL’ESPERIENZA • L’ALFABETIZZAZIONE CULTURALE DI BASE • LA CITTADINANZA • L’AMBIENTE DI APPRENDIMENTO

23

SCELTE DIDATTICHE

ANALIZZARE INDIVIDUARE PROGETTARE REALIZZARE VALUTARE

INTERVENTI DIDATTICI – EDUCATIVI – FORMATIVI

OBIETTIVI

ATTIVITÀ

LABORATORIALI

ATTIVITÀ DI

ARRICCHIMENTO

• Area linguistica • Area logico matematica • Area tecnico scientifica e

informatica • Area storico geografica • Area artistico espressiva • Area motoria • Area della convivenza civile

Progetti

• Viaggi d’istruzione • Scambi di esperienze tra

le scuole • Mostre • Teatro • Attività sportive

CONOSCENZE ABILITÀ

COMPETENZE

LA SCUOLA COME GARANZIA DI SVILUPPO INTEGRALE DELLA PERSONA

si propone di

“SAPER FARE” e “SAPER ESSERE”

come

per

24

Le scelte didattiche debbono rispondere a priorità strategiche, individuate nella Direttiva MIUR n.11 del 18 settembre 2014:

• la riduzione della dispersione scolastica e dell'insuccesso scolastico;

• la riduzione delle differenze tra scuole e aree geografiche nei livelli di apprendimento degli studenti;

• il rafforzamento delle competenze di base degli studenti rispetto alla situazione di partenza;

• la valorizzazione degli esiti a distanza degli studenti con attenzione all'università e al lavoro. In rapporto a queste priorità e considerando i risultati di apprendimento degli alunni, messi in relazione con il contesto territoriale in cui si colloca l’Istituto e con le scuole in situazioni analoghe, è stato elaborato un Rapporto di Auto-Valutazione (RAV), dove vengono messi in risalto i punti di forza e di debolezza dei risultati e delle scelte didattico-organizzative della scuola, in rapporto al quale si è predisposto un Piano di Miglioramento (PdM), da realizzare nel triennio (vedi Allegato).

Inoltre la scuola, nel Triennio 2016-2019 si impegna ad attuare: Flessibilità didattica: al fine di garantire il diritto di apprendere, il successo formativo, la crescita educativa di tutti gli alunni, di promuovere le potenzialità di ciascuno, l’Istituto intende adeguare i tempi dell’insegnamento ai ritmi di apprendimento degli alunni adottando le seguenti forme di flessibilità didattica:

• suddivisione della classe in gruppi di livello in orario curricolare; • Insegnamento a “classi aperte”;

Modalità di recupero, potenziamento e valorizzazione delle eccellenze: le attività di recupero, destinate agli alunni delle scuole primarie e secondarie, che manifestano difficoltà di apprendimento, si concentreranno su conoscenze, abilità e competenze di italiano e matematica e saranno organizzate secondo le seguenti modalità:

a. attività in orario curricolare per gruppi di livello. Le attività di potenziamento e valorizzazione delle eccellenze, destinate agli alunni più dotati, saranno organizzate con le modalità di cui al precedente punto a, ma potranno sfruttare anche altre opportunità, di ampliamento dell’offerta formativa, partecipazione a concorsi, esperienze che consentiranno agli alunni di mettere alla prova e valorizzare, ma anche arricchire il bagaglio di conoscenze, abilità e competenze già acquisito. Metodologie opzionali: i docenti riconoscono la libertà di insegnamento come una funzione strumentalmente posta al servizio di un diritto assoluto, quello degli alunni ad apprendere secondo i propri ritmi e stili, così da porre le condizioni per il raggiungimento del successo formativo. La lezione frontale, tecnica privilegiata dalla maggioranza dei docenti, va migliorata, facendo acquisire agli alunni un efficiente metodo per la stesura degli appunti e per lo studio individuale, un metodo che faccia leva su tecniche di memoria, estrapolazione di concetti chiave, elaborazione di mappe e schemi riassuntivi. Affinché sia resa più efficace, il docente deve mettere in atto tutti gli accorgimenti e le strategie per stimolare l’attenzione e la motivazione dell’alunno. Accanto a questa tecnica didattica, si riconosce l’importanza di alcune innovative metodologie di insegnamento, che trovano riconoscimento sia nel pensiero dei più noti autori della pedagogia contemporanea, sia in alcune fonti normative di notevole rilevanza, non da ultime, le Indicazioni Nazionali del 2012:

- l’approccio laboratoriale e per problem solving, - la “classe capovolta”, - il “Cooperative learning”,

25

- il “metodo analogico” per l’apprendimento del calcolo, - metodi che enfatizzano il “lavoro” degli alunni, l’attività pratica e di gruppo.

Considerati i risultati molto positivi che tali approcci hanno avuto nell’esperienza di alcuni sistemi scolastici europei, l’Istituto si impegna a curare la formazione in tal senso e a sperimentarne l’applicazione, in modo tale da fornire agli alunni maggiori opportunità di apprendere. Lo studio della lingua straniera dovrà privilegiare tutte quelle attività e progetti, che tentano di ricreare a scuola un ambiente comunicativo, simile a quello che l’alunno troverebbe se si trasferisse nel paese dove si parla la lingua che sta imparando: i lettorati, la CLIL, tutte quelle attività che consentono all’alunno quasi una “full immersion” nella lingua che deve conoscere.

26

INCLUSIONE ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI

Premessa Il Piano per l’inclusione definisce principi, criteri, strategie utili per l’inclusione degli alunni che manifestano un bisogno educativo speciale, chiarisce compiti e ruoli delle figure operanti all’interno dell’Istituto e azioni e metodologie didattiche per facilitare il loro apprendimento, a partire dai bisogni e dalle specificità degli studenti con BES. Un bisogno educativo speciale è una difficoltà che si evidenzia in età evolutiva negli ambiti di vita dell’educazione e/o apprenditivo. “Ogni alunno, con continuità o per determinati periodi, può manifestare Bisogni Educativi Speciali: o per motivi fisici, biologici, fisiologici o anche per motivi psicologici, sociali, rispetto ai quali è necessario che le scuole offrano adeguata e personalizzata risposta con un piano educativo individualizzato o personalizzato” (Direttiva Ministeriale 27/12/2012 e C.M. n. 8 del 06/03/2013). L’I.C. “A. PALLADIO” si propone di potenziare la cultura dell’inclusione per rispondere in modo efficace alle necessità di ogni alunno che manifesti Bisogni Educativi Speciali. A tal fine si intende: - creare un ambiente accogliente; - sostenere l’apprendimento sviluppando attenzione educativa in tutta la scuola; - promuovere l’attiva partecipazione di tutti gli studenti al processo di apprendimento; - centrare l’intervento sulla classe in funzione dell’alunno; - favorire l’acquisizione di competenze collaborative; - promuovere culture politiche e pratiche inclusive attraverso una più stretta collaborazione fra tutte le componenti della comunità educante. Piano per l’inclusione Sempre più negli ultimi anni sta diventando cruciale l’impegno che la comunità promuove verso l’inclusione. Un orientamento divenuto prioritario per la scuola anche in seguito all’introduzione di alcuni documenti ministeriali come la D.M. del 27 dicembre 2012 e la successiva circolare n. 8 del 6 marzo 2013. L’inclusione porta l’attenzione sul contesto, i suoi ostacoli e i suoi facilitatori, e quindi una scuola inclusiva è una scuola che si deve muovere sul binario del miglioramento organizzativo perché nessun alunno sia sentito come non appartenente, non pensato e quindi non accolto (Canevaro, 2008). Una delle chiavi per incidere positivamente sui livelli di apprendimento degli studenti è il buon governo delle istituzioni scolastiche e la sfida inclusiva parte inevitabilmente da una ristrutturazione d’insieme – globale, complessiva – del sistema educativo/formativo (Caldin, 2009). La Direttiva Ministeriale del 27 dicembre 2012 “Strumenti d’intervento per alunni con Bisogni Educativi Speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica” e la successiva Circolare n.8 del 6 marzo 2013 recante le indicazioni operative per la sua attuazione contengono alcune indicazioni e strategie precise che sono proprie della scuola italiana in ottica inclusiva, volte a consentire a tutti gli alunni, qualunque siano le loro difficoltà, il pieno accesso all’apprendimento. L’attenzione è estesa ai Bisogni Educativi Speciali nella loro totalità, andando oltre la certificazione di disabilità, per abbracciare il campo dei Disturbi Specifici dell’Apprendimento, lo svantaggio sociale e culturale, le difficoltà linguistiche per gli alunni stranieri, ecc. Occorre intanto chiarire che i BES non sono una categoria nuova, ma la siglainclude tre grandi categorie:

1. alunni con disabilità o deficit definibili in termini medico-sanitari, che derivano da carenze organico - funzionali attribuibili a menomazioni e/o patologie organiche (deficit sensoriali, motori o neurologici). Sono alunni che hanno la certificazione in base alla legge 104/92, di competenza dell’USLL;

2. alunni con DSA che fanno riferimento alla L. 170/2010, che hanno una diagnosi di competenza dell’USLL o enti convenzionati;

3. alunni con svantaggi, cioè problemi dovuti all’ambiente socioeconomico, culturale e sociolinguistico di provenienza, che sono individuati dal Consiglio di classe o dal team.

“La Direttiva estende pertanto a tutti gli studenti in difficoltà il diritto alla personalizzazione dell’apprendimento, richiamandosi espressamente ai principi enunciati dalla Legge 53 del 2003. Fermo

27

restando l’obbligo di presentazione delle certificazioni per l’esercizio dei diritti conseguenti alle situazioni di disabilità e di DSA, è compito doveroso dei Consigli di classe o dei teams dei docenti nelle scuole primarie indicare in quali altri casi sia opportuna e necessaria l’adozione di una personalizzazione della didattica ed eventualmente di misure compensative o dispensative, nella prospettiva di una presa in carico globale ed inclusiva di tutti gli alunni. La Direttiva ben chiarisce come la presa in carico dei BES debba essere al centro dell’attenzione e dello sforzo congiunto della scuola e della famiglia” (Circolare n. 8 del 2013, p.2). La normativa prevede un Gruppo di lavoro che assume la denominazione di gruppo di lavoro per l’inclusione (in sigla GLI) che svolge le seguenti funzioni: 1) rilevazione dei BES presenti nella scuola; 2) raccolta e documentazione degli interventi didattico – educativi posti in essere; 3) focus/confronto sui casi, consulenza e supporto ai colleghi; 4) rilevazione, monitoraggio e valutazione del livello di inclusività della scuola. Con riferimento a quanto prevede la Legge 104/92, la nostra Scuola si organizza per rispondere ai bisogni di ogni singolo alunno, nel seguente modo:

• organizzazione del fascicolo personale; • colloqui con gli insegnanti per il passaggio di informazioni al momento dell’iscrizione ad un altro

ordine di Scuola; • rapporti con le equipe socio – sanitarie, le famiglie, le istituzioni private e gli operatori specialisti

delle stesse; • progettazione di un percorso educativo e didattico individualizzato; • attività di orientamento rivolta agli alunni, anche con forme di convenzioni con Enti o

Associazioni del territorio; • verifica e valutazione degli interventi operati; • attivazione della Commissione BES.

Nella nostra realtà territoriale si é stabilizzata già da tempo la presenza di alunni stranieri. Accanto a un considerevole numero di alunni che possiede una buona padronanza della lingua italiana, ogni anno si registrano ancora iscrizioni di bambini provenienti direttamente dall'estero, che non conoscono alcuna lingua comunitaria, iniziano a frequentare a scuola già iniziata e provengono da situazioni sociali ed economiche difficili. Spesso questi ultimi si aggiungono ad un nucleo di alunni extracomunitari con sufficiente conoscenza della lingua italiana ma con scarso desiderio di integrarsi nella comunità dei pari. Frequentano attualmente il nostro Istituto circa n. 138 alunni di origine straniera, suddivisi fra i vari plessi e ordini di scuola. Per conseguire gli obiettivi sopra esposti sono stati predisposti i seguenti documenti, che facilitano l'inserimento nel contesto sociale e scolastico:

• Protocollo d'accoglienza per alunni (e famiglie) stranieri provenienti direttamente dall'estero; • Raccolta e sintesi della normativa inerente gli alunni di origine straniera; • Curricoli disciplinari per alunni di origine straniera; • Prove d'ingresso per una valutazione degli alunni neo-arrivati; • Materiale didattico specifico messo a disposizione dalle scuole della rete Area Berica; • Piano di studio personalizzato per l'inserimento di alunni neo-arrivati.

Si segnala che tali documenti sono reperibili presso la segreteria didattica dell'Istituto Comprensivo. Nell'ambito del progetto di rete fra Istituti del territorio "Uniti per crescere insieme" continuano a diminuire i fondi per promuovere i corsi propedeutici alla conoscenza della lingua italiana per alunni stranieri, finanziati dalla Regione Veneto, dai Comuni e dal CTFS "Area Berica". L’ Index per l’inclusione: risultati, priorità individuate. Nel corso dell’anno scolastico 2013- 2014 è stata condotta una ricerca per rilevare, monitorare e quantificare il livello di inclusione nell’istituto e individuare i punti di forza e i punti di deboli.

28

Complessivamente, gli stakeholders mettono l’accento sulla bassa qualità delle relazioni. Mentre gli alunni si soffermano soprattutto sul clima relazionale di classe, i docenti si focalizzano sulla qualità relazionale tra colleghi, laddove i genitori allargano il loro focus alla rete di collegamenti tra famiglia, scuola e comunità. Alla luce dell’analisi dei dati e considerando i suggerimenti raccolti in fase di restituzione degli stessi, sono state delineate alcune azioni di cambiamento:

� Migliorare la comunicazione scuola-famiglia. � Migliorare il clima relazionale tra docenti e alunni. � Migliorare la definizione dell’organizzazione del lavoro del personale di sostegno.

La vera sfida a scuola è di riuscire a promuovere le differenze delle persone e nelle persone al fine di valorizzare pienamente le stesse sotto tutti i punti di vista. E questo non riguarda solo le persone disabili presenti nelle classi, ma tutti gli allievi. Per i riferimenti operativi del Piano di Inclusione si rimanda all’allegato “Indicazioni Operative BES”.

29

PROFILO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DEL PRIMO CICLO DI ISTRUZIONE

Lo studente al termine del primo ciclo, attraverso gli apprendimenti sviluppati a scuola, lo studio personale, le

esperienze educative vissute in famiglia e nella comunità, è in grado di iniziare ad affrontare in autonomia e con responsabilità, le situazioni di vita tipiche della propria età, riflettendo ed esprimendo la propria personalità in tutte le sue dimensioni.

Ha consapevolezza delle proprie potenzialità e dei propri limiti, utilizza gli strumenti di conoscenza per comprendere se stesso e gli altri, per riconoscere ed apprezzare le diverse identità, le tradizioni culturali e religiose, in un’ottica di dialogo e di rispetto reciproco. Interpreta i sistemi simbolici e culturali della società, orienta le proprie scelte in modo consapevole, rispetta le regole condivise, collabora con gli altri per la costruzione del bene comune esprimendo le proprie personali opinioni e sensibilità. Si impegna per portare a compimento il lavoro iniziato da solo o insieme ad altri.

Dimostra una padronanza della lingua italiana tale da consentirgli di comprendere enunciati e testi di una certa complessità, di esprimere le proprie idee, di adottare un registro linguistico appropriato alle diverse situazioni.

Nell’incontro con persone di diverse nazionalità è in grado di esprimersi a livello elementare in lingua inglese e di affrontare una comunicazione essenziale, in semplici situazioni di vita quotidiana, in una seconda lingua europea.

Utilizza la lingua inglese nell’uso delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione. Le sue conoscenze matematiche e scientifico-tecnologiche gli consentono di analizzare dati e fatti della realtà e di verificare l’attendibilità delle analisi quantitative e statistiche proposte da altri. Il possesso di un pensiero razionale gli consente di affrontare problemi e situazioni sulla base di elementi certi e di avere consapevolezza dei limiti delle affermazioni che riguardano questioni complesse che non si prestano a spiegazioni univoche. Si orienta nello spazio e nel tempo dando espressione a curiosità e ricerca di senso; osserva ed interpreta ambienti, fatti, fenomeni e produzioni artistiche.

Ha buone competenze digitali, usa con consapevolezza le tecnologie della comunicazione per ricercare e analizzare dati ed informazioni, per distinguere informazioni attendibili da quelle che necessitano di approfondimento, di controllo e di verifica e per interagire con soggetti diversi nel mondo. Possiede un patrimonio di conoscenze e nozioni di base ed è allo stesso tempo capace di ricercare e di procurarsi velocemente nuove informazioni ed impegnarsi in nuovi apprendimenti anche in modo autonomo. Ha cura e rispetto di sé, come presupposto di un sano e corretto stile di vita. Assimila il senso e la necessità del rispetto della convivenza civile. Ha attenzione per le funzioni pubbliche alle quali partecipa nelle diverse forme in cui questo può avvenire: momenti educativi informali e non formali, esposizione pubblica del proprio lavoro, occasioni rituali nelle comunità che frequenta, azioni di solidarietà, manifestazioni sportive non agonistiche, volontariato, ecc.

Dimostra originalità e spirito di iniziativa. Si assume le proprie responsabilità e chiede aiuto quando si trova in difficoltà e sa fornire aiuto a chi lo chiede.

In relazione alle proprie potenzialità e al proprio talento si impegna in campi espressivi, motori ed artistici che gli sono congeniali. È disposto ad analizzare se stesso e a misurarsi con le novità e gli imprevisti.

30

VALUTAZIONE Coerentemente con quanto previsto dal DPR n. 122/2009, al quale si rimanda per quanto qui non riportato, vengono esplicitate le modalità ed i criteri per la valutazione e gli obiettivi di apprendimento ai quali si riferiscono le verifiche e la conseguente valutazione, in modo che vengano garantite coerenza, omogeneità, equità e trasparenza del processo valutativo. Le verifiche avranno il compito di controllare il raggiungimento degli obiettivi di apprendimento, come definiti nelle unità di apprendimento dei piani di lavoro. Gli obiettivi di apprendimento a cui fa riferimento ogni singolo docente sono riconducibili alle “Indicazioni per il curricolo” del 2012. Modalità e criteri di valutazione Funzioni e fasi della valutazione La valutazione degli alunni risponde alle seguenti funzioni fondamentali:

- verificare l’acquisizione degli apprendimenti programmati; - adeguare le proposte didattiche e le richieste alle possibilità e ai ritmi di apprendimento individuali e del

gruppo classe; - predisporre eventuali interventi di recupero o consolidamento, individuali o collettivi; - fornire agli alunni indicazioni per orientare l’impegno e sostenere l’apprendimento; - promuovere l’autoconsapevolezza e la conoscenza di sé, delle proprie potenzialità e difficoltà; - fornire ai docenti elementi di autovalutazione del proprio intervento didattico; - comunicare alle famiglie gli esiti formativi scolastici e condividere gli impegni relativi ai processi di

maturazione personale. Che cosa si valuta Costituiscono oggetto della valutazione, secondo l’attuale quadro normativo, e sono competenza del gruppo docente responsabile delle classi:

- la verifica degli apprendimenti, ossia delle conoscenze, abilità e competenze indicate negli obiettivi di apprendimento, elaborati dalla scuola e codificati nel curricolo di istituto sulla base delle Indicazioni Nazionali rapportati alle attitudini e al grado di applicazione personale;

- la valutazione del comportamento, cioè della partecipazione, dell’impegno manifestato, dell’interesse, del rispetto delle regole e del grado di autonomia, come condizioni che rendono l’apprendimento efficace e formativo;

- la rilevazione delle competenze di base, relative agli apprendimenti per aree disciplinari e funzionali alla crescita.

La loro certificazione sarà espressa sulla base delle indicazioni e dei modelli che saranno predisposti dal MIUR a norma dell’articolo 10 del DPR 275/99. Le fasi della valutazione La valutazione accompagna e regola l’azione didattica rispetto alle capacità ed esiti registrati nel gruppo classe, sostiene i processi di apprendimento e di maturazione dell’alunno. Per questo si distinguono tre fasi fondamentali, che sottendono tre diverse funzioni:

- la valutazione iniziale o diagnostica è interessata a conoscere l’alunno per individualizzare il percorso di apprendimento con riferimento ai caratteri personali osservati (caratteristiche della personalità, atteggiamento nei confronti della scuola, ritmi e stili di apprendimento, motivazione, partecipazione, autonomia, conoscenze e abilità in ingresso...);

- la valutazione intermedia o formativa accerta la dinamica degli apprendimenti rispetto agli obiettivi programmati, adegua la programmazione, progetta azioni di recupero, modifica all’occorrenza tempi e modalità, informa tempestivamente l’alunno circa il suo progresso orientandone gli impegni;

- la valutazione finale o sommativa rileva l’incidenza formativa degli apprendimenti scolastici per lo sviluppo personale e sociale dell’alunno ed è sintetizzata in un voto o giudizio conclusivo (quadrimestrale o annuale).

E’ necessario tenere distinta l’azione di verifica, che comporta l’accertamento degli apprendimenti disciplinari, dall’azione di valutazione che, a partire dagli esiti formativi registrati, considera i processi complessivi di maturazione della personalità dell’alunno.

31

Gli alunni verranno ammessi alla classe successiva se:

• hanno una frequenza pari ad almeno i tre quarti dell’orario annuale, con motivate deroghe deliberate dal Collegio Docenti, viste le norme vigenti;

• sono valutati con voto non inferiore a sei decimi nel comportamento; • sono valutati con voto non inferiore a sei decimi in ciascuna disciplina.

In quest’ultimo caso può essere ammesso alla classe successiva un alunno che presenta lacune nell’apprendimento: l’alunno avrà comunque una valutazione non inferiore ai sei decimi nella/e materia/e dove presenta carenze ma si troverà una nota allegata al documento di valutazione che indicherà le materie non pienamente sufficienti, per recuperarle durante l’estate. Alla fine della classe terza della scuola secondaria di I grado, dopo un giudizio di idoneità positivo da parte del Consiglio di Classe, l’alunno sostiene le prove d’esame, che consistono in prove scritte (compresa una prova nazionale, nota come prova Invalsi) ed un colloquio pluridisciplinare. Il punteggio finale dell’esame verrà determinato facendo la media aritmetica tra i voti delle prove scritte (compresa quella nazionale), orali ed il giudizio di idoneità. Al termine della Scuola Secondaria di I Grado verrà, inoltre, consegnato un documento che certifica le competenze acquisite. (Vedi Allegati “Indicazioni per la valutazione”)

PROVE INVALSI La scuola nei vari ordini e come stabilito dalla normativa vigente è interessata alla somministrazione delle Prove del Servizio Nazionale Valutazione (INVALSI) per le classi seconde e quinte della Scuola Primaria e terze della Scuola Secondaria di I grado. In ottemperanza a quanto previsto dalla direttiva del Ministro 85/2012 e dal D.P.R. 80/2013, che istituisce il Sistema Nazionale di valutazione (SNV) di cui le prove Invalsi costituiscono un importante elemento, gli studenti delle suddette classi saranno tenuti a svolgere le prove nella data annualmente stabilita dall'INVASI a livello nazionale. La rilevazione esterna degli apprendimenti costituisce uno strumento di autovalutazione essenziale di conoscenza e di miglioramento. L’analisi dei risultati conseguiti nelle prove standardizzate nazionali consente di riflettere sul livello di competenze raggiunto dagli alunni della nostra scuola in relazione alle altre scuole della nostra area geografica e a quelle con background socio-economico simile e al valore medio nazionale. Tale analisi permette anche di valutare la capacità della scuola di assicurare a tutti gli studenti il raggiungimento dei livelli essenziali di competenza. L’azione della scuola è quindi volta a ridurre l’incidenza numerica e la dimensione del gap formativo degli studenti con livelli di apprendimento sotto una determinata soglia, considerando la variabilità di risultati interna alla scuola (tra le classi), così come la distribuzione degli studenti nei diversi livelli di rendimento.

32

PIANO DELL’OFFETTA FORMATIVA

PROGETTI di PLESSO Le specifiche progettualità dei vari territori decisamente importanti per gli stessi, nel futuro potranno essere realizzate prevalentemente con le risorse economiche dei Comuni e/o Enti vari, Associazioni, ecc. considerato che “per il triennio 2016-2019 e successivi, le risorse del FIS dovranno essere anche orientate al raggiungimento dei risultati previsti dal RAV e pertanto avranno precedenza le varie progettualità volte a soddisfare le PRIORITA’ della scuola in termini di ESITI degli alunni da concretizzare in TRAGUARDI che saranno raggiunti perseguendo gli obbiettivi di PROCESSO.”

PROGETTI

Area Inclusione Plesso Descrizione progetto Referente

Scuole dell’Infanzia Progetti specifici per lo sviluppo dei vari campi d’esperienza

Scuole Primarie Progetti specifici per sviluppare competenze disciplinari di base, la socializzazione e l’inclusione, il dialogo interculturale

Progetti specifici per sviluppare competenze disciplinari di base, la conoscenza del proprio ambiente storico-culturale-ambientale, lo sviluppo di linguaggi trasversali

Progetti specifici per l’inclusione e l’integrazione, per la lotta alla dispersione scolastica

Scuole Secondarie I grado

Progetti specifici di ampliamento dell’offerta curricolare

Area orientamento-continuità Plesso Descrizione progetto Referente

Scuole dell’Infanzia Continuità con le Scuole Primarie di riferimento Continuità con le scuole dell’Infanzia di riferimento

Scuole Primarie Continuità con le Scuole Secondarie I grado di riferimento Continuità con le scuole Primarie di riferimento

Scuole Secondarie I grado Orientamento scolastico

Area Sicurezza - salute

Plesso Descrizione progetto Referente Progetti specifici per la sensibilizzazione agli aspetti della sicurezza negli ambienti di vita dei bambini: scuola, casa, strada…

Scuole dell’Infanzia Progetti specifici per l’educazione ambientale e lo sviluppo della corporeità

Scuole Primarie

Progetti specifici per la sensibilizzazione agli aspetti della sicurezza negli ambienti di vita dei bambini, per l’educazione alimentare, per l’educazione ambientale, per l’attività motoria e sportiva

Scuole Secondarie I grado

Progetti specifici per la sensibilizzazione agli aspetti della sicurezza negli ambienti di vita dei ragazzi, per l’educazione alimentare, per l’educazione ambientale, per l’attività motoria e sportiva, per la prevenzione al bullismo

Area Scuola digitale

Plesso Descrizione progetto Referente Tutti i plessi Progetti di varia tipologia che verranno proposti dal

MIUR

Scuole Secondarie I grado Progetti specifici per lo sviluppo delle competenze informatiche, sull’uso e i pericoli di internet e dei social media

33

PROGETTI FINANZIATI CON FONDI FINALIZZATI

P R O G E T T O

REFERENTE FINANZIAMENTI

CENTRO SPORTIVO

SCOLASTICO

Docenti educazione fisica Ufficio Scolastico Regionale

INTEGRAZIONE SOCIALE E

SCOLASTICA – azione a1: “I doposcuola”

FS Inclusione Comune di Noventa vicentina

Ulss 6

PROGETTI coordinati dalle FIGURE STRUMENTALI Attualmente nell’Istituto comprensivo sono operative quattro FS, individuate come essenziali per la gestione dei bisogni individuati dalla scuola anche in sintonia con le proposte territoriali. La scuola si riserva di rivedere la loro designazione in base all’evolversi dei bisogni e delle necessità che scaturiranno, di anno in anno, nel corso del triennio. REGISTRO ELETTRONICO

Denominazione/descrizione progetto Insegnanti referenti

Gestione del registro elettronico

Baratella Fernando Davià Davide

INCLUSIONE (L. 104)

Denominazione/descrizione progetto Insegnanti referenti

Coordinamento attività di sostegno agli alunni con disabilità Pasquale Isacco

POF - RAV

Denominazione/descrizione progetto Insegnanti referenti

Stesura/ aggiornamento del RAV e coordinamento con il POF Maistrello Renata

INCLUSIONE (BES – DSA - Stranieri)

Denominazione/descrizione progetto Insegnanti referenti

Coordinamento azioni per l’inclusione Vignaga Paola

34

TITOLO III L'(auto)valutazione è finalizzata al miglioramento della qualità dell'offerta formativa e degli apprendimenti ed è particolarmente indirizzata: - alla riduzione della dispersione scolastica e dell'insuccesso scolastico; - alla riduzione delle differenze tra scuole e aree geografiche nei livelli di apprendimento degli studenti; - al rafforzamento delle competenze di base degli studenti rispetto alla situazione di partenza; - alla valorizzazione degli esiti a distanza degli studenti con attenzione all'università e al lavoro.

IL RAPPORTO DI AUTOVALUTAZIONE L’I.C. di Poiana M. ha provveduto a compilare il Rapporto di Autovalutazione (RAV) secondo quanto stabilito dalla recente normativa: • DPR n. 80/2013; • Direttiva MIUR n. 11 del 18 settembre 2014 “priorità strategiche del Sistema Nazionale di Valutazione per gli

anni scolastico 2014/15, 2015/16 e 2016/17″che articola il processo di valutazione delle scuola in 4 fasi: a) autovalutazione; b) valutazione esterna; c) azioni di miglioramento; d) rendicontazione sociale

• Circolare MIUR n. 47 del 21/10/2014 “Trasmissione della direttiva n. 11″ • Circolare MIUR prot. 7904 del 01/09/2015 “Pubblicazione del Rapporto di AutoValutazione (RAV) e primi

orientamenti per il piano di Miglioramento” Il RAV e la normativa di riferimento sono disponibili nel sito della scuola.

Secondo la direttiva n. 11/2014 per l'a.s. 2015/16 è prevista la definizione del "Piano di Miglioramento" in correlazione con la predisposizione del Piano Triennale dell'Offerta Formativa (PTOF). A tal fine l’apposito nucleo di valutazione interno ha elaborato le azioni previste dalla Direttiva predisponendo il PdM di seguito riportato:

PIANO DI MIGLIORAMENTO Sulla base dell’esperienza del PDM sviluppata nel corso dell’a.s. 2015/2016, il D.S., in accordo con gli Organi Collegiali della scuola, ritiene di ripetere lo stesso percorso nel triennio 2016/19, aggiornandone gli obiettivi e le azioni in base ai risultati che emergeranno di anno in anno. La “diminuzione della varianza”, attesa con le azioni concrete previste dal PDM, costituirà l’obiettivo di traguardo per l’intera comunità scolastica.

Attività per la predisposizione del Piano di Miglioramento (PdM) Il nucleo di autovalutazione dell’IC, con la supervisione del DS, ha elaborato il PDM (relativo all’anno scolastico 2015/16) sulla base dei traguardi previsti dal RAV, partendo dalle priorità individuate nell’ambito degli esiti. In maniera particolare il nucleo si è occupato di individuare e formalizzare le azioni necessarie al miglioramento della riduzione della “varianza” nei vari plessi dei risultati delle prove standardizzate nazionali con l’intento di migliorare, per quanto possibile, anche l’inclusione. Tenuto conto dei dati del RAV 2014-2015, di seguito riportati la scuola svilupperà delle progettualità con azioni che privilegeranno le PRIORITÀ degli ESITI degli studenti, da concretizzare in TRAGUARDI che saranno raggiunti perseguendo gli obbiettivi di PROCESSO. Contestualmente, per l’azione prevista è stata effettua una verifica della convergenza con le priorità individuate dalla legge 107/2015 e dalle Avanguardie Educative dell’INDIRE.

Individuazione delle priorità Priorità e Traguardi ESITI DEGLI STUDENTI DESCRIZIONE DELLA PRIORITÀ DESCRIZIONE DEL TRAGUARD O Risultati nelle prove Standardizzate nazionali

Il nucleo di Autovalutazione, sentito il parere del Collegio dei Docenti, ha deciso di scegliere come priorità quella di Imparare ad Imparare

L'Istituto vuole raggiungere come traguardo l'elaborazione di un'unità di apprendimento per l'acquisizione di un'autonoma capacità di apprendere.

35

Motivare la scelta delle priorità sulla base dei risultati dell'autovalutazione L'Istituto ha scelto di lavorare su questa priorità per ridurre le criticità di varianza, rilevate nelle Prove standardizzate. Riteniamo, inoltre, che lavorando sulla competenza dell'imparare ad imparare, si possano affinare le capacità di comprensione degli alunni. Si ritiene che questa competenza possa essere migliorata trasversalmente in tutte le discipline, e non solo per italiano e matematica, sia della Primaria che della Secondaria, e possa avere una ricaduta positiva sulle prove standardizzate e di conseguenza sui risultati a distanza. Finora l'Istituto ha lavorato su questa competenza esclusivamente in ambito disciplinare, si auspica che la progettazione di unità di apprendimento multidisciplinari sensibilizzi il corpo docenti e gli permetta di comprendere che questa competenza è trasversale ed è fondamentale e spendibile, non solo per gli esiti delle prove standardizzate, ma anche a livello europeo. In un contesto in cui gli strumenti di informazione e di apprendimento sono molteplici e di vario tipo, è necessario che gli alunni imparino a scegliere, criticare e rielaborare i contenuti. Il raggiungimento di questa competenza potrebbe migliorare gli esiti delle Prove standardizzate e ridurne la varianza. Obiettivi di processo

AREA DI PROCESSO DESCRIZIONE DELL'OBIETTIVO DI PROCESSO

Curricolo, progettazione e valutazione

Progettare, attraverso gruppi di lavoro per classi parallele o per dipartimento, una semplice unità di apprendimento.

Indicare in che modo gli obiettivi di processo possono contribuire al raggiungimento delle priorità Partendo dalle varie realtà e anche dai risultati scolastici, ogni gruppo di lavoro all'inizio dell'anno scolastico progetta una unità di apprendimento individuando gli obiettivi didattici specifici e le abilità da perseguire, i contenuti e le metodologie da utilizzare, le verifiche e le valutazioni intermedie e finali da sottoporre agli alunni. Sarà cura del gruppo fornire anche indicatori per la valutazione del grado di competenza acquisita. Si auspica che questi momenti di progettazione e condivisione possano rendere più omogenee le modalità didattiche e i risultati dei numerosi plessi. Per concretizzare quanto sopra riportato e per raggiungere i traguardi prefissi, gli Organi collegiali prevedono di perseguire gli obiettivi di seguito riportati: A. predisporre prove di somministrazione congiuntamente nei vari plessi, per Ordine di scuola, che vadano a rafforzare le competenze degli alunni, per migliorare la loro capacità di risolvere problemi e di imparare ad imparare. In base ai risultati raccolti, progettare attraverso gruppi di lavoro per classi parallele o per dipartimento, una semplice unità di apprendimento che focalizzi la sua attenzione sulla competenze richieste dall’Invalsi. B. attraverso il confronto fra i docenti e i momenti di informazione-formazione, si prevede non solo di migliorare le competenze acquisite dagli alunni ma anche l’inclusività degli stessi. Inoltre questo favorirà una maggior coesione a livello di Istituto, utile anche per la rendicontazione sociale e una limitazione della variabilità presente tra i plessi.

Attività e strumenti per la valutazione degli esiti del PDM Gli esiti del PDM saranno valutati dal nucleo di valutazione attraverso un monitoraggio annuale dell’andamento dei processi ed illustrati al collegio dei docenti, ai consigli di classe/team, ai di partimenti disciplinari/gruppi di progettazione. Gli esiti di tali prove, di italiano e matematica, saranno tabulati in modo da permettere, nel lungo periodo, di confrontare i risultati degli studenti nei singoli anni scolastici (dalla II primaria alla III secondaria di I grado), e nel breve periodo nel passaggio da una classe all’altra, con particolare riferimento alle variazioni percentuali nei livelli di apprendimento delle singole classi. Il monitoraggio degli esiti sarà completato e reso maggior mente oggettivo da un’attenta osservazione dei dati restituiti annualmente dall’ INVALSI. Il processo relativo alla continuità ed all’orientamento, renderà necessario uno specifico monitoraggio dei risultati in italiano e matematica ottenuti dagli studenti nel passaggio dalla primaria alla secondaria. Il processo di sviluppo e valorizzazione delle risorse umane verrà, infine, monitorato attraverso il calcolo delle ore di formazione e di aggiornamento metodologico e didattico organizzati dalla scuola e la valutazione della frequenza da parte dei docenti.

(In allegato la previsione del PdM per il triennio 2016-2019)

36

TITOLO IV FABBISOGNO DI ORGANICO

Consultando le proiezioni anagrafiche relative al numero degli obbligati per i prossimi tre anni, si prevede una sostanziale conferma del numero attuale di classi e di docenti (salvo i docenti di sostegno vista la specifica normativa).

a. Posti comuni e di sostegno

SCUOLA INFANZIA E PRIMARIA

Fabbisogno per il triennio

Annualità

Classi Posto comune Posto di sostegno

a.s. 2016-17 9 18 2 a.s. 2017-18 9 18 2

Scuola dell’infanzia

a.s. 2018-19 9 18 2

a.s. 2016-17 15 TP + 23TN 59 9 a.s. 2017-18 15 TP + 23TN 59 9

Scuola primaria

a.s. 2018-19 15 TP + 22TN 58 9

SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO

Classe di concorso/sostegno classi a.s. 2016-17 a.s. 2017-18 a.s. 2018-19 A043 - MATERIE LETTERARIE 18 15 15 15 A059 - SCIENZE MATEMATICHE, C-F-N 18 8+6h 8+6 h 8+6 h A345 - LINGUA INGLESE 18 3 3 3 A245 - LINGUA FRANCESE 10 1c+ 2 h 1c+ 2 h 1c+ 2 h A545 - LINGUA E CIVILTA' TEDESCO 8 16 h 16 h 16 h A028 EDUCAZIONE ARTISTICA 18 2 2 2 A030 - EDUCAZIONE FISICA 18 2 2 2 A032 - EDUCAZIONE MUSICALE 18 2 2 2 A033 - EDUCAZIONE TECNICA 18 2 2 2 AD00 - SOSTEGNO 18 6 6 6

b. Posti per il potenziamento Organico potenziato (art. 1, comma 7, legge 107/2015) Visti gli obiettivi e le finalità del PTOF e del PdM 2016-2019 il D.S. formula la richiesta dell’organico dell’autonomia (potenziato) come di seguito riportato: a. un semiesonero per H 9 dall’insegnamento R.C. del primo Collaboratore del Dirigente Sec. I grado Poiana;

un semiesonero per H9 dall’insegnamento A043 del secondo Collaboratore del Dirigente Sec. I grado Orgiano. Considerata la complessità di questo I.C. al fine di coordinare e risolvere le svariate problematiche giornaliere che richiederebbero la presenza costante e contemporanea del D.S. nei plessi della scuola Secondaria, i semi-esoneri dei Collaboratori del D.S. necessitano di essere così strutturati per:

- esigenza organizzativa; - supporto alla dirigenza; - coordinamento delle attività a causa della complessità organizzativa dell’Istituto, articolato su 14

plessi, posti in 6 comuni diversi; b. quattro docenti di scuola primaria (00EE), con specializzazione in sostegno e inglese, da impegnare nelle sette scuole Primarie per:

37

- esigenze progettuali; - prevenzione e contrasto della dispersione scolastica; - potenziamento dell’inclusione scolastica e del diritto allo studio degli alunni in difficoltà; - attraverso percorsi individualizzati e personalizzati, finalizzati in particolare alla realizzazione del Piano di

Miglioramento; - articolazione della classe per gruppi; - potenziamento del tempo scolastico con lezioni di recupero o potenziamento pomeridiane, per la

valorizzazione delle eccellenze e finalizzati anche alla realizzazione del Piano di Miglioramento; - insegnamento dell’italiano agli alunni stranieri;

c. due docenti di italiano (A043)e due di matematica (A059), da impiegare nelle tre scuole Secondarie per:

- esigenze progettuali; - prevenzione e contrasto della dispersione scolastica; - potenziamento dell’inclusione scolastica e del diritto allo studio degli alunni in difficoltà; - attraverso percorsi individualizzati e personalizzati, finalizzati in particolare alla realizzazione del Piano

di Miglioramento; - articolazione della classe per gruppi; - potenziamento del tempo scolastico con lezioni di recupero o potenziamento pomeridiane, per la

valorizzazione delle eccellenze e finalizzati anche alla realizzazione del Piano di Miglioramento; - insegnamento dell’italiano agli alunni stranieri;

d. due docenti di inglese (A345) da impiegare nelle tre scuole Secondarie per:

- esigenze progettuali; - insegnamento di discipline non linguistiche in modalità CLIL; - inerventi nelle scuole primarie e secondarie;

e. un docente di tecnologia (A033) della scuola Secondaria con elevate competenze informatiche per:

- esigenze progettuali; - coordinamento del progetto di Innovazione tecnologica e metodologica; - supporto e formazione al personale dell’Istituto. -

f. un docente di educazione musicale (A032) della scuola Secondaria per: - esigenze progettuali; - coordinamento di attività di inclusione, prevenzione e contrasto della dispersione scolastica; - supporto e formazione al personale dell’Istituto.

Si ribadisce la necessità di poter disporre, inoltre, della figura dell’Assistente Tecnico di informatica, attualmente previsto solo negli Istituti Secondari di secondo grado. c. Posti per il personale amministrativo e ausiliario, nel rispetto dei limiti e dei parametri come riportati nel comma 14 art. 1 legge 107/2015.

Tipologia n.

Assistente amministrativo 7

Collaboratore scolastico 26

Altro /

38

TITOLO V

FORMAZIONE DEL PERSONALE DOCENTE E A.T.A. La nostra Scuola attribuisce alla qualificazione professionale di tutte le componenti scolastiche un ruolo strategico nell’attuazione qualificata del PTOF e nel processo di innovazione. Pertanto l’aggiornamento e la formazione in servizio del personale docente e A.T.A. costituisce un diritto-dovere di ciascuno. Con la legge n. 107/2015, la formazione in servizio è diventata “obbligatoria, permanente e strutturale”. Pertanto essa va rapportata al fabbisogno professionale della scuola, definito in base alle esigenze di miglioramento, che sono ineludibili perché emerse dall’autovalutazione d’istituto. Per quanto riguarda, invece, l’aggiornamento professionale personale, la legge prevede l’attribuzione nominale di una “Carta elettronica”. Si tratta, in ogni caso, di arricchire le competenze professionali, sviluppando un’articolazione della funzione docente sempre più qualificata e complessa. La qualità di una scuola ha come condizione essenziale una elevata qualità della professionalità docente, intesa anche come la capacità dei singoli professionisti di porsi all’interno di una logica di sistema che vede il contributo di ciascuno per il miglioramento dell’offerta formativa di tutta la scuola, valutata in base ai risultati formativi. Nel corso del triennio di riferimento l’Istituto scolastico si propone l’organizzazione delle seguenti attività formative, suddivise in pacchetti di 20 ore per ciascun anno scolastico, che saranno specificate nei tempi e con modalità nella programmazione dettagliata all’inizio di ogni anno scolastico:

Il Collegio dei Docenti prende atto delle necessità formative emerse dal RAV ed inserite come priorità nei processi del Piano di Miglioramento (PdM) e ritiene che, nei tre anni, siano da realizzare le seguenti attività di formazione: Personale Docente

a.s. 2016/17: - Didattica delle competenze - L’approccio laboratoriale e per problem solving

a.s. 2017/2018: - Nuove tecnologie e ambienti di apprendimento per l’inclusione - Corso avanzato sulla didattica con uso della LIM

a.s. 2018/2019: - Privacy e trasparenza nella gestione dei documenti scolastici - I reati contro la Pubblica Amministrazione - Eventuale ripetizione di corsi già proposti gli anni precedenti

Personale ATA–Collaboratori scolastici

a.s. 2016/17: - Assistenza di base e specialistica agli alunni disabili - Corsi base di informatica

a.s. 2017/18 - 2018/19 - Corsi base ed avanzati di informatica

Personale ATA – DSGA e Assistenti amministrativi

a.s. 2016/17: - Formazione sugli obblighi relativi alla riservatezza e protezione dei dati personali (cd privacy) - Formazione sugli obblighi di pubblicità e trasparenza nella gestione dei documenti e del sito d’Istituto, con

39

particolare riguardo all’Albo on line e alla sezione “Amministrazione trasparente” - Corsi di formazione/aggiornamento per le specifiche competenze degli Assistenti (gli appalti pubblici dopo le

riforme del 2014; gli acquisti con MEPA; le assenze del personale…)

a.s. 2017/2018: - Aggiornamento sugli obblighi relativi alla riservatezza e protezione dei dati personali (cd privacy) - Aggiornamento sugli obblighi di pubblicità e trasparenza nella gestione dei documenti e del sito d’Istituto,

con particolare riguardo all’Albo on line e alla sezione “Amministrazione trasparente” - Corsi di formazione/aggiornamento per le specifiche competenze degli Assistenti

a.s. 2018/2019: - I reati contro la Pubblica Amministrazione; corsi di formazione/aggiornamento per le specifiche competenze

degli Assistenti Ogni anno, saranno garantiti anche la formazione e l’aggiornamento sulla sicurezza e prevenzione infortuni, in particolare:

1. formazione/aggiornamento dei lavoratori (Accordo Stato Regioni del 2011): 2. primo soccorso; 3. antincendio; 4. stress lavoro correlato; 5. somministrazione dei farmaci “salva-vita”.

Le Amministrazioni Comunali interessate dall’ambito di competenza territoriale dell’Istituto stanno dotando le scuole di defibrillatori. Pertanto, sarà data la possibilità al personale disponibile di formarsi sull’uso di questo strumento, anche grazie al contributo delle Amministrazioni stesse e/o delle Associazioni sportive del territorio.

40

TITOLO VI

FABBISOGNO DI ATTREZZATURE E INFRASTRUTTURE MATERIALI 1. RISORSE STRUMENTALI

5 LIM per completare la dotazione di questo strumento per tutte le aule dell’Istituto; 30 pc e monitor per il rinnovo dell’aula di informatica delle tre scuole secondarie I grado; 35 antivirus per i nuovi dispositivi dell’Istituto; 4 antenne e cavidi per implementare la rete WiFi delle quattro scuole dell’infanzia; 3 filtri per i dispositivi delle scuole Secondarie I grado dell’Istituto.

3. RISORSE ECONOMICHE ANNUE

A1 Funzionamento amministrativo generale: € 37.000,00 A2 Funzionamento didattico generale: € 38.000,00 A4 Spese d’investimento: € 30.000,00 FIS per progetti di ampiamento dell’offerta formativa e PdM si ipotizza una cifra di : € 72.700,00 Attività e progetti con esperti esterni: € 9.800,00 Attività sportive d’istituto: € 10.000,00 Sicurezza: € 5.000,00 Formazione/aggiornamento personale docente e ATA: € 5.000,00

L’effettiva realizzazione del piano nei termini indicati resta comunque condizionata alla concreta destinazione a questa istituzione scolastica, da parte delle autorità competenti, delle risorse umane e strumentali con esso individuate e richieste.

41

ALLEGATI AL P.T.O.F. a.s. 2016-2019

1. Atto di Indirizzo

2. Curricolo

3. Indicazioni operative B.E.S.

4. Indicazioni per la Valutazione

5. Orientamento scolastico

6. Regolamenti interni: Infanzia – Primaria – Secondaria di I grado

7. Patti Educativi di Corresponsabilità

8. Adesione al P.N.S.D.

9. Pd M. triennio 2016-2019

10. Enti Territoriali PTOF 2016/2019 Delibera del Collegio dei Docenti per la elaborazione del PTOF: 14 GENNAIO 2016 Delibera del Consiglio di Istituto per l’approvazione del PTOF: 14 GENNAIO 2016

ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE ”A.PALLADIO di Poiana Maggiore

Via D.Alighieri n.4 –3 6 0 2 6 P O J A N A M A G G I O R E ( V i c e n z a )

tel 0444 898025 fax 0444 799098 –

Prot. n. 2893/C24 Pojana Maggiore lì 30/09/2015

AL COLLEGIO DEI DOCENTI

E P.C.

AL CONSIGLIO D’ISTITUTO

AI GENITORI

AGLI ALUNNI

AL PERSONALE ATA

AGLI ATTI

ALL’ALBO

OGGETTO: ATTO D’INDIRIZZO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO PER LA PREDISPOSIZIONE DEL PIANO TRIENNALE DELL’OFFERTA FORMATIVA Ex

ART.1, COMMA 14, LEGGE N.107/2015.

La scuola è un'istituzione sociale il cui scopo è educare e formare.

I principi da cui deriveranno le scelte educative offerte dall’I-C- di Pojana Maggiore in

provincia di (VI) sono da ricercarsi nel significato che l'istruzione ha assunto nella

società contemporanea: essa concorre alla formazione armonica della persona in tutte le discipline che sono oggi necessarie per capire la realtà e svolgere una professione.

Il prossimo Piano Triennale dell'Offerta Formativa verrà elaborato utilizzando, come

indicatori principali, l'integrazione, la flessibilità e, soprattutto, la responsabilità, che investirà i processi decisionali attraverso il coinvolgimento di tutte le componenti.

Obiettivo strategico della scuola sarà la valorizzazione delle capacità personali di

operatori e studenti, al fine di consentire la liberazione e la circolazione dell'energia creativa dei singoli individui che potranno, in tal modo, arricchire l'organizzazione e il

funzionamento dell'istituto.

Per conseguire questo obbiettivo sarà necessario sviluppare un forte senso di

appartenenza alla scuola e coltivare le motivazioni con il riconoscimento, non solo economico, degli sforzi compiuti.

La nostra scuola si impegnerà in questa sfida e, soprattutto, continuerà a valorizzare il

coraggio di misurarsi con le esigenze educative, anche se non prive di difficoltà, esaltando l’importanza dell’essere figure di riferimento autorevoli e coerenti per i

ragazzi .

Alla luce di quanto riportato

IL DIRIGENTE SCOLASTICO

VISTA la legge n. 107 del 13.07.2015, recante la “Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative

vigenti”;

PRESO ATTO che l’art.1 della predetta legge, ai commi 12-17, prevede che:

le istituzioni scolastiche predispongono, entro il mese di ottobre dell'anno scolastico precedente il triennio di riferimento, il Piano Triennale

dell'Offerta Formativa che deve comprendere le linee di sviluppo

didattico-educativo, le opzioni metodologiche, il fabbisogno di organico

funzionale dell’autonomia e le opzioni di formazione aggiornamento del personale Docente e ATA;

il piano deve essere elaborato dal collegio dei docenti sulla base degli

indirizzi per le attività della scuola e delle scelte di gestione e di amministrazione definiti dal dirigente scolastico;

il piano è approvato dal consiglio d’istituto;

esso viene sottoposto alla verifica dell’USR per accertarne la

compatibilità con i limiti d’organico assegnato e, all’esito della verifica, trasmesso dal medesimo USR al MIUR;

una volta espletate le procedure di cui ai precedenti punti, il Piano verrà

pubblicato nel portale unico dei dati della scuola;

VISTO che le priorità, i traguardi e gli obiettivi individuati dal rapporto di

autovalutazione (RAV) e il conseguente piano di miglioramento di cui all’art.6,

comma 1, del Decreto del Presidente della Repubblica 28.3.2013 n.80 dovranno

costituire parte integrante del Piano;

CONSTATATO che nel definire le attività per il recupero ed il potenziamento del

profitto, si terrà conto degli aspetti critici dei risultati delle rilevazioni INVALSI

relative allo scorso anno scolastico;

TENUTO CONTO delle proposte e dei pareri che formuleranno gli enti locali e le

diverse realtà istituzionali, culturali, sociali ed economiche operanti nel territorio,

nonché dagli organismi e dalle associazioni dei genitori;

EMANA

ai sensi dell’art. 3 del DPR 275/99, così come sostituito dall’art. 1 comma 14 della

legge 13.7.2015, n. 107, il seguente

Atto di indirizzo

per le attività della scuola e delle scelte di gestione e di amministrazione:

Potenziamento delle attività di inclusione individuando con chiarezza le aree dei

Bes e i conseguenti interventi di personalizzazione dei percorsi formativi

nell’ambito di una inclusività degli alunni che coinvolga tutto l’istituto in un

unico indirizzo educativo. Inserimento di tutte le attività della scuola nell’ambito dei diversi settori in cui

gli apprendimenti formali - non formali e informali vengano tutti equamente e

regolarmente valutati con attribuzione di voti o crediti disciplinari degli studenti: a. Attività che hanno diretta incidenza sulle discipline curricolari ordinarie,

che avranno la prevalenza anche nelle fonti di finanziamento e che

devono prevedere sempre valutazioni (voti o crediti disciplinari) b. Attività di carattere formativo che non possono avere un

riconoscimento nell’ambito dei curricoli ordinari e che avranno canali

secondari di finanziamento.

Personalizzazione delle attività della scuola riferite alle azioni di recupero degli

studenti in difficoltà e di potenziamento degli studenti in posizione di

eccellenza, ai sensi dell’articolo 29 della legge 107/2015. Applicazione dei principi di trasparenza e tempestività previsti dal DPR 122/2009 nella

valutazione riferita al percorso personalizzato dell’alunno, nell’ambito di una

finalità unica della scuola dell’obbligo (apprendimento dello studente) in cui le procedure valutative costituiscano mero sostegno all’apprendimento e non

elemento a se stante.

Redazione e realizzazione di attività inserite all’interno di curricoli verticali.

Gestione diretta di materiali curricolari o editoriali prodotti nell’ambito dell’Istituto comprensivo con un’attinenza diretta con la didattica.

Sviluppo di una verticalità per aree e azioni didattiche di assoluta continuità

all’interno dell’Istituto comprensivo. Attuazione processuale di orari didattici e di attività che flessibilizzino l’orario dei docenti sulle esigenze degli studenti e

dell’apprendimento con avvio di percorsi modulari, per gruppi di livello, a classi

aperte, per gruppi elettivi nell’ambito di una personalizzazione del percorso didattico e formativo unitario e verticale.

Ampliamento delle attività attinenti all’organico potenziato con le seguenti

priorità, nell’ambito comunque di una precisa valutazione preliminare dei

curricula dei docenti presenti negli ambiti di scelta dell’organico dell’autonomia: Docenti di scuola primaria

Docenti di scuola secondaria di lingua comunitaria

Docenti di sostegno per entrambi gli ordini di scuola Docenti di scuola secondaria (lettere e matematica) per attività di

recupero e compresenza.

Sviluppo di attività didattiche e formative connesse con l’utilizzo sistematico delle tecnologie sia a livello individuale sia a livello laboratoriale, con

potenziamento della strumentazione di proprietà dell’Istituto nell’ambito di

Piani di sviluppo e l’utilizzo sistematico di quanto di proprietà degli studenti.

Integrazione dell’offerta territoriale con quella dell’Istituto con apertura e assorbimento nel Pof delle attività proposte dal territorio. Apertura della scuola

oltre gli orari tradizionali al servizio della comunità.

Potenziamento, sviluppo o introduzione delle competenze dei settori tecnico e amministrativo ai fini della dematerializzazione, sburocratizzazione,

semplificazione di tutta l’attività dell’Istituto comprensivo in supporto all’azione

didattica.

A. Attività della scuola

inserimento nel POFT di linee metodologico-didattiche centrate sullo studente e che prevedano attività laboratoriale e cooperative

inserimento nel POFT di azioni, sia didattiche che di aggiornamento, che

consentano il consolidamento e il radicamento della cultura e della prassi del curricolo verticale

inserimento nel POFT azioni progettuali che consentano, nel triennio, il

raggiungimento degli obiettivi del RAV

inserimento nel POFT di azioni di formazione-aggiornamento rivolti al personale docente e ATA che consentano, nel triennio, la realizzazione dei piani di

digitalizzazione della scuola, sia di origine interna sia su indicazione ministeriale

inserimento nel POFT di elementi di valorizzazione della componente alunni, sia in termini di partecipazione democratica sia in termini di considerazione del

merito degli alunni stessi

tener presente la componente ATA nella redazione del POFT, per quanto

richiamato dalla vigente normativa, sia nella concreta attuazione dei progetti

come previsione di compartecipazione alla realizzazione degli stessi sia nell’accesso ai compensi

considerare le figure strutturali esistenti ed eventuale loro revisione(funzioni

strumentali, fiduciari di plesso, referenti didattici, coordinatori di dipartimento….).

B. scelte di gestione e di amministrazione

I progetti e le attività sui quali si pensa di utilizzare docenti dell’organico del

potenziamento devono fare esplicito riferimento a tali esigenze, motivandole e definendo le aree disciplinari coinvolte. Si terrà conto del fatto che l’organico di

potenziamento deve servire anche alla copertura delle supplenze brevi e quindi si

eviterà di assorbire sui progetti l’intera quota, disponibile. Per tutti i progetti e le attività previsti nel Piano, devono essere indicati i livelli di

partenza sui quali si intende intervenire, gli obiettivi cui tendere nell’arco del triennio

di riferimento, gli indicatori quantitativi e/o qualitativi utilizzati o da utilizzare per

rilevarli. Gli indicatori saranno di preferenza quantitativi, cioè espressi in grandezze misurabili, ovvero qualitativi, cioè fondati su descrittori non ambigui di presenza /

assenza di fenomeni, qualità o comportamenti ed eventualmente della loro frequenza.

Il Piano dovrà essere predisposto a cura della Funzione Strumentale a ciò designata, affiancata dal gruppo di lavoro “Commissione POF Triennale” approvato dal collegio

docenti, entro il 15 ottobre, per essere portato all’esame del collegio stesso entro il 31

ottobre 2015.

F.to IL DIRIGENTE SCOLASTICO

Claudio Gambalonga

Firma autografa sostituita a mezzo

stampa ai sensi dell’art. 3, comma 2, d.lgs n° 39/1993

ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE “A. PALLADIO” Via Dante Alighieri, 4

36026 POJANA MAGGIORE (VI)

CURRICOLO DI ISTITUTO

“L’educazione non è ciò che il maestro dà, ma è un processo naturale che si svolge spontaneamente nell’individuo umano; essa non si acquisisce ascoltando delle parole, ma per virtù di esperienze effettuate nell’ambiente. Il compito del maestro non è quello di parlare, ma di preparare e disporre una serie di motivi, di attività culturali in un ambiente appositamente preparato”. M. Montessori

PREMESSA

Alla luce delle Indicazioni Nazionali del 4/09/2012 e delle competenze-chiave europee (Raccomandazione del Parlamento Europeo e del Consiglio 18.12.2006), l’Istituto comprensivo “A. Palladio” di Poiana Maggiore ha ritenuto opportuno predisporre il Curricolo verticale. La continuità nasce dall’esigenza primaria di garantire all’alunno il diritto ad un percorso formativo organico e completo, che promuova uno “sviluppo articolato e multidimensionale del soggetto”, il quale, pur nelle varie tappe evolutive e nelle diverse istituzioni scolastiche, costruisce la sua identità. L’elaborazione del curricolo verticale permette pertanto di evitare frammentazioni, segmentazioni, ripetitività del sapere e di tracciare un percorso formativo unitario contribuendo, in tal modo, alla costruzione di una positiva comunicazione tra i diversi ordini di scuola dell’Istituto. Le principali finalità di un curricolo così inteso sono: 1. progettare centrandosi sui bisogni e sulla conoscenza degli alunni; 2. assicurare un percorso graduale di crescita globale; 3. consentire l’acquisizione di competenze, abilità conoscenze e quadri concettuali adeguati alle potenzialità di ciascun alunno; 4. realizzare le finalità dell’uomo e del cittadino; 5. orientare nella comunità; 6. favorire la realizzazione del proprio progetto di vita.

INDICAZIONI E CURRICOLO

Le Indicazioni Nazionali costituiscono il quadro di riferimento delle scelte affidate alla progettazione delle scuole nel rispetto e nella valorizzazione dell’autonomia delle Istituzioni Scolastiche. Si tratta di un testo sulle cui definizioni la comunità professionale è chiamata a riflettere per valorizzare più pienamente le proprie funzioni educative e per rilevarne le istanze fondamentali che andranno opportunamente contestualizzate al fine di rispondere adeguatamente ai bisogni di sviluppo degli alunni e alle aspettative della società, in un’ottica che tiene conto di quelle che sono le risorse disponibili all’interno delle scuole. Riconosciuta l’autonomia alle istituzioni scolastiche, i programmi nazionali vengono coniugati con i bisogni specifici locali mediante il Piano dell’Offerta Formativa che, come è affermato nella vigente normativa, è “il documento fondamentale costitutivo dell’identità culturale e progettuale delle istituzioni scolastiche”. Il fulcro didattico del Piano dell’Offerta Formativa è il curricolo, che viene redatto dalla comunità professionale nel rispetto degli orientamenti e dei vincoli posti dalle Indicazioni e la sua elaborazione è il terreno su cui si misura concretamente la capacità progettuale di ogni scuola. Il curricolo pertanto organizza e descrive l’intero percorso formativo che uno studente compie dalla scuola dell’infanzia alla scuola secondaria, nel quale si intrecciano e si fondono i processi cognitivi e quelli relazionali. Gli itinerari dell’istruzione, che sono finalizzati all’alfabetizzazione (linguistico-letteraria, storico-geografica-sociale, matematico scientifico-tecnologica, artistico-creativa), sono inscindibilmente intrecciati con quelli della relazione, che riguardano l’interazione emotivo - affettiva, la comunicazione sociale ed i vissuti valoriali che si generano nella vita della scuola.

SCUOLA DELL’INFANZIA

IL SE’ E L’ALTRO

TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE

COMPETENZE AL TERMINE DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA

ABILITA’ CONOSCENZE

� Sviluppa il senso dell’identità personale, del

gusto di fare da sé, percepisce le proprie esigenze e i propri sentimenti.

� Gioca in modo costruttivo e creativo con gli altri, sa confrontarsi con i compagni e gli adulti ed ha raggiunto una prima consapevolezza delle regole del vivere assieme.

� Il bambino pone domande di varia natura verso le quali viene richiesto un atteggiamento di ascolto e di comprensione.

• Superare la dipendenza dall’adulto, portando a

termine compiti ed attività in autonomia.

• Passare gradualmente da un linguaggio egocentrico ad un linguaggio socializzato.

• Riconoscere ed esprimere verbalmente i propri sentimenti e le proprie emozioni.

• Collaborare con gli altri. • Saper aspettare dal momento della richiesta alla

soddisfazione del bisogno. • Manifestare il senso di appartenenza: riconoscere

i compagni, le insegnanti, gli spazi, i materiali, i contesti, i ruoli.

• Partecipare ai giochi in modo costruttivo e collaborativo, rispettando le norme per la sicurezza condivise.

• Porre domande di diversa natura con curiosità ed interesse.

- Gruppi sociali riferiti all’esperienza, loro

ruoli e funzioni: famiglia, scuola, comunità di appartenenza.

- Regole fondamentali della convivenza nei gruppi di appartenenza.

- Regole per la sicurezza nell’ambiente scolastico.

- Regole della vita e del lavoro di classe. - Significato della regola. - Usi e costumi del proprio territorio, del

proprio paese e di altri paesi (portati eventualmente da allievi provenienti da altri luoghi).

IL CORPO E IL MOVIMENTO

� Il bambino vive serenamente la propria

corporeità di maschio e di femmina in un’ottica di rispetto reciproco, ne ha cura, ne percepisce il potenziale comunicativo ed espressivo.

� Matura condotte che gli consentono una buona autonomia nella gestione della giornata a scuola (corrette pratiche di igiene, di alimentazione, di attenzione ai bisogni del proprio corpo).

� Prova piacere nel movimento e sperimenta schemi posturali e motori.

� Riconosce il proprio corpo, le sue parti e lo

• Nominare, indicare, rappresentare le parti del

corpo ed individuare le diversità di genere. • Vestirsi, alimentarsi, tenersi puliti, osservare le

pratiche di igiene e cura di sé. • Padroneggiare gli schemi motori statici e dinamici

di base: correre, saltare, stare in equilibrio, strisciare, rotolare.

• Coordinare i movimenti in attività che implicano l’uso di attrezzi.

• Rispettare le regole dei giochi.

- Il corpo e le differenze in genere. - Regole di igiene del corpo e degli ambienti. - Gli alimenti. - Il movimento sicuro. - I pericoli dell’ambiente e i comportamenti

sicuri. - Le regole dei giochi.

rappresenta.

IMMAGINI, SUONI, COLORI

� Il bambino utilizza materiali e strumenti, tecniche espressive varie per raccontare, per rappresentare la realtà, per esprimere la propria fantasia e creatività.

� Il bambino attraverso l’arte e la musica si avvicina alla cultura e al patrimonio artistico.

� Esplora le potenzialità offerte dalle tecnologie.

• Inventare storie ed esprimersi attraverso diverse

forme di rappresentazione e drammatizzazione; il disegno, la pittura, le attività manipolative.

• Partecipare ad attività di gioco simbolico. • Esprimersi e comunicare con il linguaggio mimico-

gestuale. • Esplorare i materiali a disposizione ed utilizzarli in

modo personale. • Usare modi diversi per stendere il colore. • Impugnare diversi strumenti e ritagliare • Esplorare le possibilità offerte dalle tecnologie. • Scoprire il paesaggio sonoro con attività di

percezione e discriminazione di rumori, di suoni dell’ambiente e del corpo; produzione musicale utilizzando la voce, il corpo, gli oggetti; cantare.

• Vedere opere d’arte ed esprimere emozioni e sentimenti.

- Principali materiali, strumenti, tecniche

espressive. - Principali forme di espressione artistica. - Gioco simbolico. - Il computer ed i suoi usi (mouse, tastiera,

icone principali di Word e di Windows). - Elementi essenziali per la lettura/ascolto di

un’opera musicale o d’arte.

I DISCORSI E LE PAROLE

� Il bambino utilizza la lingua italiana e si esprime in modo comprensibile e fonologicamente corretto.

� Arricchisce il proprio lessico, comprende parole e discorsi, si avvicina alle prime forme del codice scritto.

� Sa esprimere e comunicare agli altri emozioni, sentimenti, argomentazioni attraverso il linguaggio verbale.

� Familiarizza con lingue diverse.

• Interagire con gli altri, mostrando fiducia

nelle proprie capacità comunicative, ponendo domande, esprimendo sentimenti e bisogni, comunicando azioni e avvenimenti.

• Ascoltare e comprendere i discorsi altrui. • Formulare frasi di senso compiuto. • Usare un repertorio linguistico appropriato

con corretto utilizzo di nomi, verbi, aggettivi, avverbi.

• Inventare storie e racconti.

- Principali strutture della lingua italiana. - Lessico fondamentale per la gestione di

semplici comunicazioni orali. - Principali connettivi logici. - Lessico di base su argomenti di vita

quotidiana (per la lingua straniera). - Pronuncia di un repertorio di parole e frasi

memorizzate di uso comune (per la lingua straniera).

- Strutture di comunicazione semplici e

quotidiane (per la lingua straniera).

• Formulare ipotesi sulla lingua scritta e sperimentare le prime forme di comunicazione attraverso la scrittura.

• Comprendere parole, espressioni e frasi di uso quotidiano, pronunciate lentamente, di una lingua straniera.

• Riprodurre filastrocche e semplici canzoni in una lingua diversa dalla madrelingua.

• Interagire con un compagno utilizzando frasi memorizzate in lingua straniera.

LA CONOSCENZA DEL MONDO

� Raggruppa e ordina oggetti secondo criteri diversi, ne identifica alcune proprietà, confronta e valuta quantità.

� Esegue misurazioni usando unità di misura non convenzionali.

� Osserva il suo corpo, gli organismi viventi e i loro ambienti, i fenomeni naturali, accorgendosi dei loro cambiamenti.

� Sa collocare le azioni quotidiane nel tempo della giornata e della settimana.

� Individua le posizioni di oggetti e persone nello spazio.

� Segue correttamente un percorso sulla base di indicazioni verbali.

� Familiarizza con le strategie del contare e dell’operare con i numeri e con quelle necessarie per eseguire le prime misurazioni di lunghezze e di pesi.

• Raggruppare secondo criteri dati o

personali. • Individuare analogie e differenze fra oggetti,

persone, fenomeni. • Individuare la relazione fra gli oggetti. • Numerare. • Realizzare percorsi ritmici binari e ternari. • Misurare spazi e oggetti utilizzando

strumenti di misura non convenzionali. • Osservare ed esplorare attraverso l’utilizzo

di tutti i sensi. • Porre domande sulle cose e sulla natura. • Descrivere fatti ed eventi. • Fornire spiegazioni sulle cose e sui

fenomeni. • Collocare fatti ed orientarsi nella

dimensione temporale: giorno/notte, scansione attività legate alla giornata scolastica, giorni della settimana, mesi, stagioni.

- Concetti temporali, di successione, di

contemporaneità, di durata. - Linee del tempo. - Periodizzazioni: giorno/notte, fasi della

giornata scolastica, settimana, mesi, stagioni.

- Concetti spaziali e topologici (vicino/lontano, sopra/sotto, davanti/dietro, destra/sinistra, …).

- Raggruppamenti. - Seriazioni e ordinamenti. - Simboli e percorsi. - Figure e forme. - Numeri e numerazione. - Strumenti e tecniche di misura.

SCUOLA DEL PRIMO CICLO

ITALIANO

ABILITA’ CONOSCENZE ABILITA’ CONOSCENZE CLASSE TERZA CLASSE QUINTA

TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE ALLA FINE

DELLA SCUOLA PRIMARIA

ASCOLTO E PARLATO Ascoltare testi

cogliendone il senso globale.

Prendere la parola

negli scambi comunicativi rispettando i turni per raccontare storie/avvenimenti che rispettino l’ordine cronologico.

-Conversazioni secondo regole condivise. -Racconti ed esperienze personali nel rispetto dell’ordine logico e cronologico degli eventi. -Contesto scopo, destinatario della comunicazione.

Interagire in modo adeguato in una conversazione, in una discussione, in un dialogo su argomenti di esperienza diretta, formulando domande, dando risposte e fornendo spiegazioni ed esempi, durante e dopo l'ascolto.

-Codici fondamentali della comunicazione orale. -Uso lessicale appropriato sia nei racconti di esperienze personali o altrui, sia nell’esposizione delle discipline di studio. -Principi essenziali di organizzazione del discorso descrittivo, narrativo, espositivo, argomentativo.

� L’allievo partecipa a scambi comunicativi (conversazioni, discussioni in classe o di gruppo) con compagni ed insegnanti rispettando il turno e formulando messaggi chiari e pertinenti, in un registro il più possibile adeguato alla situazione.

LETTURA

� Legge e comprende testi di vario

tipo, continui e non continui, ne individua il senso globale e le

informazioni principali, utilizzando strategie di lettura

adeguate agli scopi.

Padroneggiare la lettura strumentale (decifrazione) di semplici testi mostrando di saperne cogliere il senso globale.

-Varie tecniche di lettura. -Strutture essenziali dei testi narrativi, descrittivi, informativi, regolativi.

Leggere vari tipi di testo, impiegando tecniche di lettura silenziosa e di lettura espressiva ad alta voce; utilizzare opportune strategie per analizzarne il contenuto; porsi domande all’inizio e durante la lettura del testo; cogliere indizi utili a risolvere i nodi della comprensione.

-Tecniche di lettura espressiva. -Strutture essenziali dei testi narrativi, espositivi, argomentativi. -Principali generi letterari, con particolare attenzione ai testi narrativi, descrittivi, poetici, pragmatici vicini

all’ esperienza dei bambini.

SCRITTURA

Produrre semplici

testi di vario tipo legati a scopi diversi ( narrare, descrivere, informare).

-Le varie tipologie testuali: testo descrittivo, narrativo, fantastico ( fiaba, favola, mito, leggenda), poetico.

Produrre testi scritti di esperienze personali o vissute da altri, sostanzialmente corretti dal punto di vista ortografico, morfosintattico e lessicale.

-Varie tipologie testuali. -I diversi generi narrativi. -Il testo informativo, argomentativo.

� Scrive testi corretti nell’ortografia, chiari e coerenti, legati all’esperienza e alle diverse occasioni di scrittura che la scuola offre; rielabora testi parafrasandoli, completandoli, trasformandoli.

ACQUISIZIONE ED ESPANSIONE DEL LESSICO

Attivare semplici

ricerche su parole ed espressioni presenti nei testi.

-Lessico fondamentale per la gestione di semplici comunicazioni orali in contesti formali e informali.

Utilizzare il dizionario come strumento di consultazione.

-Principali connettivi logici. -Varietà lessicali in rapporto ad ambiti e contesti diversi: linguaggi specifici. -Uso dei dizionari. --Principali meccanismi di formazione e derivazione delle parole (parole semplici, derivate, composte, prefissi e suffissi).

� Capisce e d utilizza i vocaboli fondamentali e i termini specifici legati alle discipline di studio.

ELEMENTI DI GRAMMATICA ESPLICITA E RIFLESSIONE SUGLI USI DELLA LINGUA

� Padroneggia e applica in

situazioni diverse le conoscenze fondamentali relative all’organizzazione logico-sintattica della frase semplice, alle parti del discorso (o categorie lessicali) e ai principali

Riconoscere se una frase è o no completa, costituita cioè da elementi essenziali

-Principali strutture grammaticali della lingua italiana. -Elementi di base delle funzioni della lingua. -Principali connettivi logici. -Parti variabili del discorso e

Riconoscere in una frase o in un testo le parti del discorso, o categorie lessicali, riconoscerne i principali tratti grammaticali.

-Principali strutture grammaticali e sintattiche della lingua italiana.

connettivi.

gli elementi principali della frase semplice.

ITALIANO

TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE

COMPETENZE AL TERMINE DELLA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO

ABILITA’

CONOSCENZE

ASCOLTO E PARLATO

Intervenire in una conversazione o in una discussione, di classe o

di gruppo, con pertinenza e coerenza, rispettando tempi e turni di parola e fornendo un positivo contributo personale.

Ascoltare testi applicando tecniche di supporto alla comprensione: durante l’ascolto (presa di appunti, parole chiave, brevi frasi riassuntive, segni convenzionali) e dopo l’ascolto (rielaborazione degli appunti, esplicitazione delle parole chiave, ecc.).

Narrare esperienze, eventi, trame selezionando informazioni significative in base allo scopo, ordinandole in base a un criterio logico-cronologico, esplicitandole in modo chiaro.

Riferire oralmente su un argomento di studio presentandolo in modo chiaro:

esporre le informazioni secondo un ordine prestabilito e coerente, usare un registro adeguato all’argomento e alla situazione,

Controllare il lessico specifico e servirsi eventualmente di materiali di supporto (cartine, tabelle, grafici).

Argomentare la propria tesi su un tema affrontato nello studio e nel dialogo in classe

--Contesto, scopo, destinatario della comunicazione. -Codici fondamentali della comunicazione orale. --Lessico fondamentale per la gestione di semplici comunicazioni orali in contesti formali e informali --Principi di organizzazione del discorso descrittivo, narrativo, espositivo, argomentativo.

� L’alunno interagisce in modo efficace in

diverse situazioni comunicative: a)- utilizza modalità di dialogo rispettose delle idee degli altri b)- utilizza il linguaggio per apprendere informazioni c)- elabora opinioni su problemi riguardanti vari ambiti culturali

� Ascolta e comprende testi di vario tipo, riconoscendone la fonte, il tema, le informazioni, l’intenzione e il mittente.

� Espone oralmente all’insegnante e ai compagni argomenti di studio e di ricerca, anche avvalendosi di supporti specifici (schemi, mappe, presentazioni al computer, ecc.).

LETTURA

� Usa manuali delle diverse discipline o

testi divulgativi nelle attività di studio Leggere ad alta voce in modo espressivo testi noti e usando pause

e intonazioni per seguire lo sviluppo del testo e permettere a chi -Strutture essenziali dei testi narrativi, espositivi,

ascolta di capire. Leggere in modalità silenziosa testi di varia natura e provenienza

applicando tecniche di supporto alla comprensione (sottolineature, note a margine, appunti) e mettendo in atto strategie differenziate (lettura selettiva, orientativa, analitica).

Comprendere e ricavare informazioni esplicite e implicite da testi espositivi e da manuali di studio, per documentarsi su un argomento specifico o per realizzare scopi pratici.

Riconoscere e analizzare le caratteristiche e le strutture dei principali tipi testuali (narrativi, descrittivi, regolativi, espositivi, argomentativi, poetici )

descrittivi, argomentativi , poetici -Tecniche di lettura analitica e sintetica. -Tecniche di lettura espressiva. -Il testo poetico -Denotazione e connotazione. -Principali generi letterari, con particolare attenzione alla tradizione letteraria italiana -Contesto storico di riferimento di autori e opere.

individuali e collaborative, per ricercare, raccogliere e rielaborare dati, informazioni e concetti.

� Legge testi letterari di vario tipo.

SCRITTURA

Conoscere e applicare le procedure di ideazione, pianificazione,

stesura e revisione del testo a partire dall’analisi del compito di scrittura:

servirsi di strumenti per l’organizzazione delle idee (ad es. mappe, scalette);

Utilizzare strumenti per la revisione del testo in vista della stesura definitiva; rispettare le convenzione grafiche.

Scrivere testi di tipo diverso (narrativo, descrittivo, espositivo, regolativo, argomentativo) e di forma diversa ( ad es. istruzioni per l’uso, lettere private e pubbliche, diari personali e di bordo, dialoghi, articoli di cronaca, recensioni, commenti, argomentazioni) corretti dal punto di vista morfosintattico, lessicale, ortografico, coerenti e coesi, adeguati allo scopo e al destinatario.

Utilizzare forme diverse di scrittura creativa , in prosa e in versi . utilizzare la videoscrittura per i propri testi, curandone

l’impaginazione; scrivere testi digitali (ad es.: e-mail, post di blog, presentazioni) anche come supporto all’esposizione orale.

-Fasi della produzione scritta: pianificazione, stesura, revisione -Elementi strutturali di un testo scritto coerente e coeso -Modalità tecniche delle diverse forme di produzione scritta: riassunto, lettera, relazioni, ecc. -principali strutture morfosintattiche

� Scrive correttamente testi di vario tipo (narrativo, descrittivo, espositivo, regolativo, argomentativo) adeguati a situazioni, argomento, scopo e destinatario.

� Produce testi multimediali

ACQUISIZIONE ED ESPANSIONE DEL LESSICO

Ampliare, sulla base delle esperienze scolastiche ed

extrascolastiche, delle letture e di attività specifiche, il proprio patrimonio lessicale, così da comprendere e usare le parole dell’intero vocabolario di base, anche in accezioni diverse.

Utilizzare dizionari di vario tipo. Comprendere e usare in modo appropriato i termini specifici di base

delle diverse discipline.

-Varietà lessicali in rapporto ad ambiti e contesti diversi -Uso dei dizionari

� Padroneggia e applica in situazioni diverse le conoscenze fondamentali relative al lessico.

ELEMENTI DI GRAMMATICA ESPLICITA E RIFLESSIONE SUGLI USI DELLA LINGUA

� Padroneggia e applica le conoscenze fondamentali relative alla morfologia, all’organizzazione logico-sintattica della frase semplice e complessa, ai connettivi testuali; utilizza le conoscenze metalinguistiche per comprendere con maggiore precisione i significati dei testi e per correggere i propri scritti.

Riconoscere l’organizzazione logico-sintattica della frase semplice e la struttura e la gerarchia logico-sintattica della frase complessa almeno a un primo grado di subordinazione.

Riconoscere in un testo le parti del discorso , raggruppandole in categorie grammaticali .

Riconoscere i connettivi sintattici testuali, i segni interpuntivi e la loro funzione specifica;

Riflettere sui propri errori per imparare a correggerli.

-Principali strutture grammaticali e logico-sintattiche della lingua italiana -Elementi di base delle funzioni della lingua Principali connettivi logici.

LINGUA INGLESE

CLASSE TERZA

CLASSE QUINTA

ABILITA’

CONOSCENZE

ABILITA’

CONOSCENZE

TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE ALLA FINE DELLA SCUOLA PRIMARIA

ASCOLTO

� L’alunno comprende semplici messaggi relativi ad ambiti familiari.

� Svolge semplici compiti dati dall’insegnante in lingua straniera.

Comprendere vocaboli, istruzioni, espressioni e frasi di uso quotidiano, relativi a se stesso, ai compagni, alla famiglia.

-Corretta pronuncia di un repertorio di parole e frasi memorizzate di uso comune.

Comprendere brevi dialoghi, istruzioni, espressioni, frasi di uso quotidiano e identificare il tema generale di un discorso in cui si parla di

-Corretta pronuncia di un repertorio di parole e frasi memorizzate di uso comune.

argomenti sconosciuti.

PARLATO

Produrre semplici frasi

riferite ad oggetti, luoghi, persone, situazioni note, anche interagendo con un compagno.

-Strutture di comunicazione semplici e quotidiane.

Descrivere persone, luoghi e oggetti familiari utilizzando parole e frasi già incontrate ed espressioni adatte alla situazione, anche interagendo con un compagno.

-Lessico di base relativo ad argomenti di vita quotidiana. -Regole grammaticali fondamentali.

� Interagisce in situazioni di gioco di breve dialogo su informazioni semplici, anche memorizzate.

LETTURA

Comprendere cartoline,

biglietti e brevi messaggi, accompagnati preferibilmente da supporti visivi o sonori.

-Lettura di parole, frasi accompagnati da supporti visivi e sonori.

Leggere e comprendere brevi e semplici testi, accompagnati preferibilmente da supporti visivi, cogliendo il loro significato globale ed identificando parole e frasi familiari.

-Lettura di parole, frasi accompagnati da supporti visivi e sonori. -Cenni di civiltà e cultura.

� Legge semplici testi scritti dimostrando di comprendere il significato globale.

SCRITTURA

� Descrive per iscritto, in modo semplice, aspetti del proprio vissuto e dell’ambiente a lui vicino.

Scrivere parole semplici e frasi di uso quotidiano attinenti alle attività svolte in classe e ad interessi personali del gruppo.

-Lessico di base relativo ad argomenti di vita quotidiana: numeri e colori; animali domestici e/o selvaggi; famiglia; scuola; giocattoli; figure geometriche; cibi; vestiti.

Scrivere in forma comprensibile messaggi semplici e brevi per presentarsi, per fare gli auguri, per ringraziare o invitare qualcuno, per chiedere e dare notizie, ecc.

-Semplici modalità di scrittura: messaggi, brevi biglietti, lettere informali, descrizioni.

LINGUA INGLESE A2 EQCR

ABILITA’

CONOSCENZE TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO

GRADO ASCOLTO

Saper ascoltare e comprendere i punti

essenziali di un discorso inerente alla sfera personale, quali la scuola, il tempo libero, ecc.

Individuare, ascoltando, termini e semplici informazioni anche attinenti ad alcuni contenuti di studio.

-Comprensione orale. � L’alunno comprende oralmente i punti essenziali di testi in lingua standard su argomenti familiari.

PARLATO

Descrivere o presentare persone; indicare

cosa piace o non piace; chiedere e dare informazioni su argomenti familiari; esprimere un’opinione e motivarla con espressioni e frasi connesse in modo semplice.

Gestire una conversazione, in situazioni quotidiane prevedibili, facendo domande e scambiando idee e informazioni adeguate alla situazione.

-Corretta pronuncia di un repertorio di parole e frasi memorizzate di uso comune

� Descrive oralmente situazioni, racconta avvenimenti ed esperienze personali, espone semplici argomenti di studio.

� Interagisce in contesti familiari e su argomenti noti.

LETTURA

Leggere e individuare informazioni esplicite

e semplici inferenze in testi e lettere personali.

Leggere globalmente testi per trovare informazioni specifiche, anche relative a semplici contenuti di studio.

-Lettura di testi di vario tipo per trovare informazioni.

� Legge semplici testi con strategie adeguate allo scopo

SCRITTURA

Produrre risposte a questionari e formulare domande su testi.

Scrivere brevi E-mail , lettere personali e brevi resoconti per raccontare le proprie esperienze utilizzando un lessico sostanzialmente appropriato e una sintassi elementare.

-Messaggi brevi, lettera personali e resoconti con lessico appropriato e sintassi elementare. -Confronto di parole e strutture relative a codici verbali diversi. -Rilevazione di semplici analogie o differenze tra comportamenti e usi legati a lingue diverse.

� Scrive brevi resoconti e compone brevi lettere o messaggi rivolti a coetanei e familiari.

RIFLESSIONE SULLA LINGUA E SULL’APPRENDIMENTO

Osservare la struttura delle frasi e mettere

in relazione costrutti e intenzioni comunicative.

Rilevare semplici analogie o differenze tra comportamenti e usi legati a lingue diverse.

Lessico di base su argomenti di vita quotidiana Regole grammaticali fondamentali Funzioni comunicative Uso del dizionario bilingue e/o strumenti multimediali

� Autovaluta le competenze acquisite ed è consapevole del proprio modo di apprendere.

ELEMENTI DI CULTURA E CIVILTA’

� Individua elementi culturali veicolati dalla lingua

materna e li confronta con quelli veicolati dalla lingua straniera.

Conoscere e confrontare elementi della cultura e della civiltà della lingua studiata .

Cenni di civiltà e cultura dei Paesi di cui si studia la lingua

SECONDA LINGUA COMUNITARIA A1 EQCR

ABILITA’

CONOSCENZE TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO

GRADO ASCOLTO

� L’alunno comprende oralmente i punti essenziali di

testi in lingua standard su argomenti familiari.

Saper ascoltare e comprendere i punti essenziali di un discorso inerente alla sfera personale, quali la scuola, il tempo libero,

-Corretta pronuncia di un repertorio di parole e frasi memorizzate di uso comune

ecc. Individuare, ascoltando, termini e semplici

informazioni anche attinenti ad alcuni contenuti di studio.

PARLATO

Descrivere o presentare persone; indicare

cosa piace o non piace; chiedere e dare informazioni su argomenti familiari; esprimere un’opinione e motivarla con espressioni e frasi connesse in modo semplice.

Gestire una conversazione, in situazioni quotidiane prevedibili, facendo domande e scambiando idee e informazioni adeguate alla situazione.

-Semplici informazioni afferenti alla sfera personale. -Utilizzo di espressioni e frasi in modo linguisticamente comprensibile.

� Descrive oralmente situazioni, racconta avvenimenti ed esperienze personali, espone semplici argomenti di studio.

� Interagisce in contesti familiari e su argomenti noti.

LETTURA

Leggere e individuare informazioni esplicite

e semplici inferenze in testi e lettere personali.

Leggere globalmente testi per trovare informazioni specifiche, anche relative a semplici contenuti di studio.

-Testi famigliari di semplice contenuto e di tipo concreto, per trovare informazioni specifiche.

� Legge semplici testi con strategie adeguate allo scopo

SCRITTURA

Produrre risposte a questionari e formulare

domande su testi. Scrivere brevi E-mail , lettere personali e

brevi resoconti per raccontare le proprie esperienze utilizzando un lessico sostanzialmente appropriato e una sintassi elementare.

-Testi brevi e semplici per raccontare le proprie esperienze.

� Scrive brevi resoconti e compone brevi lettere o messaggi rivolti a coetanei e familiari.

RIFLESSIONE SULLA LINGUA E SULL’APPRENDIMENTO

Osservare la struttura delle frasi e mettere in relazione costrutti e intenzioni comunicative.

Rilevare semplici analogie o differenze tra comportamenti e usi legati a lingue diverse.

-Lessico di base su argomenti di vita quotidiana -Regole grammaticali fondamentali -Funzioni comunicative -Uso del dizionario bilingue e/o strumenti multimediali

� Autovaluta le competenze acquisite ed è consapevole del proprio modo di apprendere.

ELEMENTI DI CULTURA E CIVILTA’

� Individua elementi culturali veicolati dalla lingua materna e li confronta con quelli veicolati dalla lingua straniera.

Conoscere e confrontare elementi della cultura e della civiltà della lingua studiata .

-Cenni di civiltà e cultura dei Paesi di cui si studia la lingua

STORIA

CLASSE TERZA

CLASSE QUINTA

ABILITA’

CONOSCENZE

ABILITA’

CONOSCENZE

TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA SCUOLA

PRIMARIA

USO DELLE FONTI

Ricavare da fonti di

tipo diverso informazioni su aspetti del passato.

-Fonti storiche e loro reperimento.

Ricavare informazioni da tracce del passato presenti sul territorio.

-Fonti storiche e loro reperimento

� L’alunno riconosce elementi significativi del passato del suo ambiente di vita.

ORGANIZZAZIONE DELLE INFORMAZIONI

� Usa la linea del tempo per organizzare informazioni, conoscenze, periodi e individua successioni, contemporaneità e durate.

Riconoscere relazioni di: successione

contemporaneità durata cicli temporali

-Organizzatori temporali di successione, contemporaneità, durata, periodizzazione. -Linee del tempo.

Consultare testi storici cartacei e/o digitali.

-Organizzatori temporali di successione, contemporaneità, durata, periodizzazione. -Fatti ed eventi dei quadri storico-sociali studiati..

mutamenti

-Linee del tempo.

STRUMENTI CONCETTUALI

Usare strumenti

convenzionali per la misurazione del tempo: orologio, calendario, linea temporale.

Organizzare le conoscenze in semplici schemi temporali.

La preistoria. Conoscere il sistema occidentale per la misurazione del tempo storico.

-Storia locale: usi e costumi della tradizione locale. -Strutture delle civiltà: sociali politiche, economiche, tecnologiche, culturali religiose.

� Legge un testo storico e riesce ad individuarne le principali caratteristiche.

PRODUZIONE SCRITTA E ORALE

� Conosce avvenimenti, fatti

e fenomeni delle società e civiltà che hanno caratterizzato la storia dell’umanità dal paleolitico alla fine del mondo antico.

Riferire in modo semplice e coerente le conoscenze acquisite.

Fatti ed eventi della storia personale, familiare, della comunità di vita. Storia locale; usi e costumi della tradizione locale.

Confrontare le caratteristiche diverse delle civiltà studiate.

Esporre oralmente i concetti appresi.

Ricavare e produrre informazioni da tabelle, carte, reperti.

-Fenomeni, fatti, eventi rilevanti rispetto alle strutture della civiltà nella preistoria e nella storia antica.

STORIA

ABILITA’

CONOSCENZE TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE

COMPETENZE AL TERMINE DELLA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO

USO DELLE FONTI

� L’alunno ricerca fatti e problemi storici anche mediante l’uso di risorse digitali.

Usare fonti di diverso tipo (documentarie, iconografiche, narrative, materiali, orali, digitali, ecc.) per produrre conoscenze su temi definiti.

-Concetti di: traccia - documento - fonte -Tipologie di fonti: fonte materiale, fonte scritta, fonte orale, fonte iconografica … -Funzione di: musei, archivi, biblioteche, monumenti, centri storici.

ORGANIZZAZIONE DELLE INFORMAZIONI

Selezionare e organizzare le informazioni

con mappe, schemi, tabelle, grafici e risorse digitali.

Costruire grafici e mappe spazio-temporali, per organizzare le conoscenze studiate.

-Scelta del problema/tema (problematizzazione e tematizzazione); -Formulazione della/e ipotesi; -Ricerca di fonti e documenti; -Utilizzo di testi storici e storiografici; -Analisi delle fonti e inferenza. -Selezione e organizzazione delle informazioni con mappe, schemi, tabelle, grafici e risorse digitali. -Verifica delle ipotesi. -Produzione del testo.

� Comprende ed espone oralmente e per iscritto le conoscenze storiche acquisite operando collegamenti.

STRUMENTI CONCETTUALI

Comprendere aspetti e strutture dei

processi storici italiani, europei e mondiali. Stabilire relazioni tra fatti e fenomeni storici Conoscere il patrimonio culturale collegato

con i temi affrontati Usare le conoscenze apprese per

comprendere problemi ecologici, interculturali e di convivenza civile.

-Componenti delle società organizzate; strutture delle civiltà: vita materiale (rapporto uomo-ambiente, strumenti e tecnologie), economia, organizzazione sociale, organizzazione politica e istituzionale, religione, cultura.

� Conosce aspetti e processi della storia europea medievale, moderna e contemporanea.

PRODUZIONE SCRITTA E ORALE

� Produce testi orali e scritti utilizzando le

conoscenze acquisite. Relazionare su conoscenze e concetti

appresi usando il linguaggio specifico della disciplina.

-Produzione di testi, utilizzando conoscenze selezionate da fonti di informazione diverse, manualistiche e non, cartacee e digitali.

GEOGRAFIA

TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE ALLA

FINE DELLA SCUOLA PRIMARIA

CLASSE TERZA

CLASSE QUINTA

ABILITA’

CONOSCENZE

.

ABILITA’

CONOSCENZE

ORIENTAMENTO

Muoversi nello spazio circostante, orientandosi attraverso punti di riferimento, utilizzando gli indicatori topologici e le mappe di spazi noti.

-Elementi di orientamento Orientarsi utilizzando i punti cardinali.

-Elementi di orientamento

� L’alunno si orienta nello spazio circostante e sulle carte geografiche utilizzando riferimenti topologici e punti cardinali.

LINGUAGGIO DELLA GEO-GRAFICITA’

Rappresentare

oggetti e ambienti noti e tracciare percorsi nello spazio circostante attraverso l’osservazione diretta.

-Elementi essenziali di cartografia:(simbologia, coordinate cartesiane, rappresentazione dall’alto, riduzione e ingrandimento). -Piante, mappe, carte.

Localizzare sulla carta geografica l’Italia e le regioni, l’Europa e i diversi continenti su planisfero e/o mappamondo.

-Elementi di cartografia: tipi di carte, riduzione in scala, simbologia, coordinate geografiche.

� Utilizza un linguaggio specifico per interpretare carte geografiche e il globo terrestre.

PAESAGGIO

� Realizza semplici schizzi

cartografici come piante, mappe, percorsi, itinerari di spostamenti-viaggi.

Individuare e descrivere gli elementi fisici ed antropici che

-Paesaggi naturali e antropici (uso umano del territorio).

Avere conoscenza del territorio italiano.

-Paesaggi naturali e antropici (uso umano del territorio)

caratterizzano i paesaggi della propria regione.

� Riconosce e denomina i principali “oggetti” geografici fisici: fiumi, monti, pianure, colline, mari….

� Individua i caratteri che connotano i paesaggi e le loro interrelazioni con gli interventi dell’uomo.

REGIONE E SISTEMA TERRITORIALE

� Ricava informazioni geografiche da fonti diverse, anche digitali.

Riconoscere nel proprio ambiente di vita, le funzioni dei vari spazi, gli interventi positivi e negativi dell’uomo.

-Elementi essenziali di geografia utili a comprendere fenomeni noti all’esperienza: luoghi della regione e del Paese e loro usi; cenni sul clima, territorio e influssi umani …

Acquisire il concetto di regione geografica (fisica, climatica…) e utilizzarlo a partire dal contesto italiano.

-Suddivisioni politico amministrative -Elementi essenziali di geografia utili a comprendere fenomeni noti ( migrazioni) -popolazioni del mondo e loro usi; clima, territorio e influssi umani …

GEOGRAFIA

ABILITA’

CONOSCENZE

TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE ALLA FINE DELLA SCUOLA SECONDARIA DI

PRIMO GRADO

ORIENTAMENTO

Orientarsi sulle carte e orientare le carte a grande / piccola scala in base ai punti cardinali (anche con l’utilizzo della bussola) e a punti di riferimento fissi.

Orientarsi nella realtà territoriale, anche attraverso l’utilizzo di programmi multi-mediali.

- Orientamento sulle carte a grande e piccola scala in base ai punti cardinali e a punti di riferimento fissi.

- Orientamento nelle realtà territoriali lontane anche attraverso l’utilizzo di programmi multimediali.

� Lo studente si orienta nello spazio e sulle carte di diversa scala in base ai punti cardinali e alle coordinate geografiche;

� sa orientare una carta geografica a piccola scala facendo ricorso a punto di riferimento fissi.

LINGUAGGIO DELLA GEO-GRAFICITA’

� Utilizza opportunamente carte

geografiche, fotografie, immagini, elaborazioni digitali,

Leggere e interpretare vari tipi di carte geografiche (da quella topografica al planisfero), utilizzando scale di riduzione,

- Lettura e interpretazione di vari tipi di carte geografiche, utilizzando scale di riduzione, coordinate geografiche e simbologia.

coordinate geografiche e simbologia. Utilizzare strumenti tradizionali (carte, grafici,

dati statistici, immagini, ecc.) e innovativi (telerilevamento e cartografia computerizzata).

Utilizzare il linguaggio specifico della disciplina

- Utilizzo di strumenti tradizionali e innovativi. - Utilizzo del linguaggio specifico

grafici, dati statistici.

PAESAGGIO

Interpretare e confrontare alcuni caratteri dei

paesaggi italiani, europei e mondiali, anche in rapporto alla loro evoluzione nel tempo.

Conoscere temi e problemi di tutela del paesaggio come patrimonio naturale e culturale .

- Interpretazione e confronto di alcuni caratteri dei paesaggi mondiali, anche in relazione alla loro evoluzione nel tempo.

- Conoscenza di temi e problemi di tutela del paesaggio.

� Osserva, legge e analizza sistemi territoriali vicini e lontani, nello spazio e nel tempo e riflette sugli effetti delle azioni dell’uomo sui sistemi territoriali alle diverse scale geografiche

REGIONE E SISTEMA TERRITORIALE

� Consolida il concetto di regione

geografica, applicandolo all’Italia, all’Europa e agli altri continenti.

Consolidare il concetto di regione geografica (fisica, climatica, storica, economica) applicandolo all’Italia, all’Europa e agli altri continenti

Analizzare le interrelazioni tra ambiente naturale, fatti e fenomeni demografici, sociali ed economici

- Concetto di regione geografica ( fisica, climatica, storica, economica) applicandolo ai continenti.

- Analisi delle interrelazioni tra ambienti naturali , fatti e fenomeni demografici, sociali, economici di portata nazionale, europea e mondiale.

MATEMATICA

CLASSE TERZA

CLASSE QUINTA

ABILITA’

CONOSCENZE

ABILITA’

CONOSCENZE

TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE

COMPETENZE ALLA FINE DELLA SCUOLA

PRIMARIA

I NUMERI

� L’alunno utilizza i

numeri naturali nel calcolo scritto e mentale.

Contare in senso progressivo e regressivo.

Leggere e scrivere i numeri naturali in

-Gli insiemi numerici: rappresentazioni, operazioni, ordinamento. -I sistemi di

Acquisire il sistema posizionale decimale e il valore assunto dalle cifre .

Leggere, scrivere, confrontare, ordinare, rappresentare sulla

-Gli insiemi numerici: rappresentazioni, operazioni. ordinamento. -I sistemi di numerazione. -Operazioni e proprietà.

notazione decimale, avendo consapevolezza della notazione posizionale.

Confrontare ed ordinare i numeri naturali, anche rappresentandoli sulla retta .

Eseguire mentalmente semplici operazioni con i numeri naturali e verbalizzare le procedure di calcolo.

Conoscere le tabelline. Eseguire le operazioni

con i numeri naturali .

numerazione. -Operazioni e proprietà. -Frazioni in situazioni concrete.

retta, numeri interi e decimali,. Conoscere con sicurezza e

utilizzare le tabelline. Eseguire le quattro operazioni,

in modo scritto e orale, con stima del risultato e consapevolezza della correttezza dell’operazione (previsione dei risultati dei calcoli e confronto del risultato ottenuto); utilizzo delle operazioni inverse per la verifica del risultato.

Applicare le operazioni nella risoluzione di problemi.

Utilizzare le proprietà delle operazioni.

Operare con le frazioni. Acquisire un linguaggio

specifico: termini delle diverse operazioni (addendi, fattori, somma, addizione, prodotto …) , precedente, consecutivo, maggiore, minore, multiplo, sottomultiplo …

-Frazioni e frazioni equivalenti. -Sistemi di numerazione diversi nello spazio e nel tempo.

� Riesce a risolvere facili problemi in tutti gli ambiti di contenuto.

� Descrive il procedimento seguito e riconosce strategie di soluzione diverse dalla propria.

� Riconosce e utilizza rappresentazioni diverse di oggetti matematici (numeri decimali, frazioni, percentuali, scale di riduzione, ...).

SPAZIO E FIGURE

� Riconosce e

rappresenta forme del piano e dello spazio.

� Descrive, denomina, costruisce e classifica figure in base a caratteristiche geometriche.

� Utilizza strumenti per il disegno geometrico (riga,

Acquisire un linguaggio specifico: sopra, sotto, davanti, dietro, dentro, fuori, affianco, di fronte, simmetrico, speculare, contorno.

Eseguire, descrivere, rappresentare un semplice percorso .

Riconoscere e denominare figure geometriche e costruire modelli materiali.

Riconoscere e

-La posizione di oggetti nello spazio fisico -Le principali figure geometriche piane -Misure di grandezza. -Trasformazioni geometriche elementari. -Semplici misurazione e rappresentazione in scala.

Acquisire un linguaggio specifico: sopra, sotto, avanti, dietro, dentro, fuori, di fronte, simmetrico, speculare, contorno.

Acquisire il concetto di unità di misura e di misurazione di una grandezza; saper scegliere, ma anche costruire, adeguate unità di misura ed operare con esse, per compiere rilevamenti, confronti, classificazioni …( di lunghezze, pesi, angoli,

-Figure geometriche piane. -Piano e coordinate cartesiani. -Misure di grandezza. -Perimetro e area dei poligoni. -Trasformazioni geometriche elementari. -Misurazione e rappresentazione in scala.

rappresentare forme del piano e dello spazio.

Misurare e disegnare figure geometriche.

superfici, perimetri …). Conoscere il concetto di

lunghezza, perimetro ed area come grandezze da misurare e il Sistema Internazionale di Misura.

Operare con le unità di misura. Riconoscere, distinguere,

confrontare, linee, angoli, forme e figure, superfici.

compasso, squadra) e i più comuni strumenti di misura (metro, goniometro...).

RELAZIONI, DATI E PREVISIONI

� Ricerca dati per

ricavare informazioni e costruisce rappresentazioni (tabelle e grafici).

Classificare oggetti, numeri, figure in base a una o più proprietà.

Leggere e rappresentare relazioni e dati con diagrammi, schemi e tabelle.

Misurare grandezze utilizzando unità di misura arbitrarie e strumenti convenzionali.

Analizzare, rappresentare e risolvere situazioni problematiche.

-Elementi della rilevazione statistica. -Situazioni certe e incerte. -Prime nozioni di frequenza e media. -Elementi essenziali di logica. -Le fasi risolutive di un problema e le loro rappresentazioni con diagrammi.

Raccogliere dati inerenti situazioni reali e facilmente verificabili.

Rappresentare i dati raccolti mediante tabelle e grafici.

Individuare la media e stabilire relazioni tra dati raccolti.

Analizzare, rappresentare e risolvere situazioni problematiche.

-Unità di misura diverse. -Grandezze equivalenti. -Frequenza, media, percentuale. -Elementi essenziali di logica. -Tecniche risolutive di un problema che utilizzano frazioni, percentuali, formule geometriche. -Le fasi risolutive di un problema e loro rappresentazioni con diagrammi.

MATEMATICA

ABILITA’

CONOSCENZE TRAGUARDI PER LO SVILUPPO

DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA SCUOLA SECONDARIA DI

PRIMO GRADO

NUMERI

� L’alunno utilizza nel calcolo anche i numeri razionali, ne conosce le diverse rappresentazioni .

Eseguire addizioni, sottrazioni, moltiplicazioni, divisioni, ordinamenti e confronti tra i numeri conosciuti (numeri naturali, numeri interi, frazioni e numeri decimali), quando possibile a mente oppure utilizzando gli usuali algoritmi scritti , le calcolatrici , i fogli di calcolo , valutando quale strumento può essere più opportuno .

-Gli insiemi numerici: rappresentazioni, operazioni, ordinamento. - I sistemi di numerazione. - Operazioni e proprietà. Frazioni. -Potenze di numeri

Dare stime approssimate per il risultato di una operazione e controllare la plausibilità di un calcolo.

Rappresentare i numeri conosciuti sulla retta. Utilizzare scale graduate in contesti significativi per le scienze e per

la tecnica. Utilizzare il concetto di rapporto fra numeri o misure ed esprimerlo sia

nella forma decimale , sia mediante frazione . Utilizzare frazioni equivalenti e numeri decimali per denotare uno

stesso numero razionale in diversi modi. Comprendere il significato di percentuale e saperla calcolare

utilizzando strategie diverse. Individuare multipli e divisori di un numero naturale e multipli e

divisori comuni a più numeri. Comprendere il significato e l’utilità del multiplo comune più piccolo e

del divisore comune più grande, in matematica e in situazioni concrete.

In casi semplici scomporre numeri naturali in fattori primi , e conoscere l’utilità di tale scomposizione per fini diversi

Utilizzare la notazione usuale per le potenze con esponente intero positivo e le proprietà delle potenze per semplificare calcoli.

Conoscere la radice come operatore inverso dell’elevamento a potenza

Dare stime della radice quadrata utilizzando solo la moltiplicazione. Conoscere il concetto di numero irrazionale Utilizzare la proprietà associativa e distributiva per raggruppare e

semplificare, anche mentalmente, le operazioni. Descrivere con un’espressione numerica la sequenza di operazioni

che fornisce la soluzione di un problema. Eseguire semplici espressioni di calcolo con i numeri conosciuti,

essendo consapevoli del significato delle parentesi e delle convenzioni sulla precedenza delle operazioni.

Esprimere misure utilizzando anche le potenze del 10 e le cifre significative.

-Espressioni numeriche: principali operazioni -Potenze di frazioni -Espressioni con frazioni -Tecniche risolutive di un problema che utilizzano frazioni. -Espressioni algebriche. -Calcolo letterale: monomi e polinomi e operazioni con essi -Equazioni di I grado e problemi risolvibili con equazioni di I grado. -Le fasi risolutive di un problema e loro rappresentazioni con diagrammi

SPAZIO E FIGURE

� Riconosce e denomina le

forme del piano e dello spazio e le loro rappresentazioni e ne coglie le relazioni tra gli elementi.

� Riconosce e risolve problemi in contesti diversi .

Riprodurre figure e disegni geometrici, utilizzando in modo appropriato opportuni strumenti (riga, squadra, compasso, goniometro, software di geometria).

Rappresentare punti, segmenti e figure sul piano cartesiano. Conoscere definizioni e proprietà (angoli, assi di simmetria, diagonali,

…) delle principali figure piane (triangoli, quadrilateri, poligoni regolari, cerchio) e dei solidi più comuni (poliedri e solidi di rotazione

-Enti geometrici fondamentali -Misure di grandezza; perimetro e area dei poligoni. -Trasformazioni geometriche elementari e loro invarianti. -Tecniche risolutive di un problema che utilizzino formule di geometria

). Riprodurre figure e disegni geometrici in base a una descrizione. Riconoscere figure piane simili in vari contesti. Conoscere il Teorema di Pitagora e le sue applicazioni in matematica

e in situazioni concrete. Determinare l’area di semplici figure scomponendole in figure

elementari, ad esempio triangoli, o utilizzando le più comuni formule. Stimare per difetto e per eccesso l’area di una figura delimitata anche

da linee curve. Conoscere il numero π e saperlo usare anche con l’approssimazione

usuale Calcolare l’area del cerchio e la lunghezza della circonferenza,

conoscendo il raggio, e viceversa. Conoscere ed utilizzare le principali trasformazioni geometriche e i

loro invarianti. Rappresentare oggetti e figure tridimensionali in vario modo tramite

disegni sul piano. Visualizzare oggetti tridimensionali a partire da rappresentazioni

bidimensionali Calcolare l’area e il volume delle figure solide più comuni e darne

stime di oggetti della vita quotidiana. Risolvere problemi utilizzando le proprietà geometriche delle figure.

piana -il teorema di Pitagora -Poligoni inscritti, circoscritti e regolari. -Circonferenza e cerchio Problemi su figure simili applicando le proprietà ed eventualmente i teoremi di Euclide. -Superficie e volume dei solidi. -Tecniche risolutive di un problema che utilizzino formule di geometria piana e solida.

� Spiega il procedimento seguito, anche in forma scritta .

� Confronta procedimenti diversi nella soluzione dei problemi.

� Sostiene le proprie convinzioni, portando esempi adeguati.

RELAZIONI E FUNZIONI

Interpretare, costruire e trasformare formule che contengono lettere

per esprimere in forma generale relazioni e proprietà. Esprimere la relazione di proporzionalità con un’uguaglianza di

frazioni e viceversa. Usare il piano cartesiano per rappresentare relazioni e funzioni

empiriche o ricavate da tabelle, e per conoscere in particolare le funzioni del tipo y=ax, y=a/x,y=mx+q, y=ax2, e i loro grafici e collegare le prime due al concetto di proporzionalità.

Esplorare e risolvere problemi utilizzando equazioni di primo grado.

-Le fasi risolutive di un problema e loro rappresentazioni con diagrammi -Gli insiemi numerici Z, Q, R: rappresentazioni, operazioni, ordinamento -Il metodo delle coordinate: il piano cartesiano. -Il piano cartesiano e il concetto di funzione

� Utilizza e interpreta il linguaggio matematico (piano cartesiano, formule, equazioni, ...) e ne coglie il rapporto col linguaggio naturale.

� Riconosce e risolve problemi in contesti diversi .

� Spiega il procedimento seguito, anche in forma scritta .

� Confronta procedimenti diversi nella soluzione dei problemi.

� Sostiene le proprie

DATI E PREVISIONI

convinzioni, portando esempi adeguati.

� Analizza e interpreta

rappresentazioni di dati per ricavarne misure di variabilità .

� Nelle situazioni di incertezza (vita quotidiana, giochi, …) si orienta con valutazioni di probabilità.

� Riconosce e risolve problemi in contesti diversi .

� Spiega il procedimento seguito, anche in forma scritta

� .Confronta procedimenti diversi nella soluzione dei problemi.

� Sostiene le proprie convinzioni, portando esempi adeguati.

Rappresentare insiemi di dati, anche facendo uso di un foglio elettronico. In situazioni significative, confrontare dati. Scegliere ed utilizzare valori medi (moda, mediana, media aritmetica). Saper valutare la variabilità di un insieme di dati .

Calcolare la probabilità di qualche evento, scomponendolo anche in eventi elementari disgiunti .

Riconoscere coppie di eventi complementari, incompatibili, indipendenti.

-Misure, dati e previsioni -Significato di analisi e organizzazione di dati numerici -Proporzioni e percentuali. -Fasi di un’ indagine statistica -Tabelle di distribuzione delle frequenze; frequenze relative, percentuali, cumulate. -Grafici di distribuzione delle frequenze -Gli eventi casuali e la probabilità;

SCIENZE

CLASSE TERZA

CLASSE QUINTA

ABILITA’

CONOSCENZE

ABILITA’

CONOSCENZE

TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE

COMPETENZE ALLA FINE DELLA SCUOLA PRIMARIA

ESPLORARE E DESCRIVERE OGGETTI E MATERIALI

ESPLORARE E DESCRIVERE OGGETTI ,MATERIALI E

TRASFORMAZIONI

Individuare la struttura di

oggetti semplici, analizzarne qualità e proprietà, descriverli e riconoscerne funzioni e modi d’uso.

Classificare oggetti in base alle loro proprietà.

Descrivere semplici fenomeni della vita quotidiana legati ai liquidi, al cibo, al movimento, al calore, ecc.

-Proprietà degli oggetti e dei materiali. -Semplici fenomeni fisici e chimici (miscugli, soluzioni, composti); passaggi di stato della materia.

Individuare, nell’osservazione di esperienze concrete, alcuni concetti scientifici quali: dimensioni spaziali, massa, peso, forza, movimento, pressione, temperatura, calore, ecc.

Osservare, utilizzare e costruire semplici strumenti di misura.

Individuare le proprietà di alcuni materiali come, ad esempio: la durezza, il peso, l’elasticità, la trasparenza, la densità, ecc.; realizzare sperimentalmente semplici soluzioni e miscugli.

Osservare e schematizzare alcuni passaggi di stato.

-Classificazioni, seriazioni. -Materiali e lor o caratteristiche: -trasformazioni. -Fenomeni fisici e chimici. -Energia: concetto, fonti, trasformazioni

� L’alunno sviluppa atteggiamenti di curiosità e modi di guardare il mondo che lo stimolano a cercare spiegazioni di quello che vede succedere.

� Riconosce le principali caratteristiche e i modi di vivere di organismi animali e vegetali.

� Espone in forma chiara ciò che ha sperimentato, utilizzando un linguaggio appropriato.

� Trova da varie fonti (libri, internet, ecc.) informazioni e spiegazioni sui problemi che lo interessano.

OSSERVARE E SPERIMENTARE SUL CAMPO � Individua nei fenomeni

somiglianze e differenze, fa misurazioni, registra dati significativi, identifica relazioni spazio/temporali.

� Individua aspetti quantitativi e qualitativi nei fenomeni, produce rappresentazioni

Osservare i momenti significativi nella vita di piante e animali. Individuare somiglianze e differenze nei percorsi di sviluppo di organismi animali e vegetali.

Osservare e interpretare le trasformazioni ambientali naturali (ad opera del sole, di agenti atmosferici,

-Fenomeni atmosferici (venti, nuvole, pioggia,…). -Fenomeni celesti: dì/notte, percorsi del sole, fasi lunari, stagioni…

Individuare gli elementi che caratterizzano l'ambiente circostante e i loro cambiamenti nel tempo.

Riconoscere la struttura del suolo sperimentando con rocce, sassi e terricci; osservare le caratteristiche dell’acqua e il suo ruolo nell’ambiente.

-Fenomeni atmosferici. -Osservazione del cielo: movimento apparente del sole, l’inclinazione dei raggi solari e la distribuzione sulla terra dell’energia solare.

dell’acqua, ecc.) e quelle ad opera dell’uomo (urbanizzazione, coltivazione, industrializzazione, ecc.).

Avere familiarità con la variabilità dei fenomeni atmosferici (venti, nuvole, pioggia, ecc.) e con la periodicità di alcuni fenomeni celesti (dì/notte, percorsi del sole, stagioni).

Ricostruire e interpretare il movimento dei diversi corpi celesti.

grafiche e schemi di livello adeguato.

L’UOMO, I VIVENTI E L’AMBIENTE

� Conosce la struttura

del proprio corpo. � Rispetta e apprezza il

valore dell’ambiente sociale e naturale.

Elaborare i primi elementi di classificazione animale e vegetale sulla base di osservazioni personali.

Riconoscere e descrivere le caratteristiche del proprio ambiente.

Osservare e prestare attenzione al funzionamento del proprio corpo (fame, sete, dolore, movimento, freddo e caldo, ecc.)

-Il corpo umano: i sensi. -Classificazione dei viventi: il regno animale e il regno vegetale. -Organi dei viventi e loro funzioni. -Classificazioni di piante e animali, terreni e acque. -Relazioni tra organi, funzioni e adattamento all’ambiente. -Ecosistemi e catene alimentari. -Diversi elementi di un ecosistema naturale. -Rispetto dell’ambiente

Descrivere e interpretare il funzionamento del corpo umano.

Avere cura della propria salute anche dal punto di vista alimentare e motorio. Acquisire le prime informazioni sulla riproduzione e la sessualità.

Riconoscere che la vita di ogni organismo è in relazione con altre e differenti forme di vita.

Elaborare gli elementi di classificazione animale e vegetale sulla base di osservazioni personali.

Interpretare le trasformazioni ambientali conseguenti all'azione modificatrice dell'uomo.

-Ecosistemi e loro organizzazione -Viventi e non viventi e loro caratteristiche: classificazioni. -Apparati, organi e loro -Funzioni (il sistema riproduttore, la fecondazione e lo sviluppo embrionale). -Relazioni organismi/ambiente.

SCIENZE

ABILITA’

CONOSCENZE

TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE

COMPETENZE AL TERMINE DELLA SCUOLA SECONDARIA

DI PRIMO GRADO

FISICA E CHIMICA

Utilizzare i concetti fisici fondamentali quali: pressione,

volume, velocità, peso, peso specifico, forza, temperatura, calore, carica elettrica, ecc., in varie situazioni di esperienza; in alcuni casi raccogliere dati su variabili rilevanti di differenti fenomeni,.

Utilizzare correttamente il concetto di energia . Realizzare esperienze di trasformazione chimica , usando

materiali di uso comune e non pericolosi

-Elementi di fisica: velocità, accelerazione ; forza ed energia; temperatura e calore. -Elementi di chimica: struttura dell’atomo ; sostanze e loro caratteristiche; trasformazioni chimiche. reazioni chimiche,

� L’alunno esplora e sperimenta, in laboratorio e all’aperto, lo svolgersi dei più comuni fenomeni.

ASTRONOMIA E SCIENZE DELLA TERRA

Osservare e interpretare i più evidenti fenomeni celesti utilizzando eventualmente anche planetari o simulazioni al computer. Ricostruire i movimenti della Terra da cui dipendono il dì e la notte e l’alternarsi delle stagioni.

Conoscere i meccanismi delle eclissi del sole e della luna. Riconoscere, con ricerche sul campo ed esperienze

concrete, i principali tipi di rocce ed i processi geologici da cui hanno avuto origine.

Conoscere la struttura della Terra e i suoi movimenti interni (tettonica a placche); individuare i rischi sismici, vulcanici e idrogeologici della propria regione

-Elementi di astronomia: sistema solare; universo; il pianeta terra nel sistema solare -Coordinate geografiche -Elementi di geologia: fenomeni tellurici; struttura della terra e sua morfologia ;rischi sismici, idrogeologici, atmosferici -Relazioni uomo/ambiente nei mutamenti climatici, morfologici, idrogeologici e loro effetti

� Conosce modi di vita ecologicamente responsabili.

� Collega lo sviluppo delle

scienze allo sviluppo della storia dell’uomo.

BIOLOGIA

� Riconosce nel proprio

organismo strutture e funzionamenti a livelli macroscopici e microscopici.

� Ha una visione della

complessità del sistema dei viventi e della loro

Riconoscere le somiglianze e le differenze del funzionamento delle diverse specie di viventi.

Comprendere il senso delle grandi classificazioni. Sviluppare progressivamente la capacità di spiegare il

funzionamento macroscopico dei viventi con un modello cellulare (collegando per esempio: la respirazione con la respirazione cellulare, l’alimentazione con il metabolismo cellulare, la crescita e lo sviluppo con la duplicazione delle cellule, la crescita delle piante con la

-Struttura dei viventi con particolare riferimento a quella dell’uomo. -Classificazioni di viventi e non viventi -Cicli vitali, catene alimentari, ecosistemi; relazioni organismi-ambiente; evoluzione e adattamento -Igiene e comportamenti di cura della salute -Biodiversità -Impatto ambientale dell’organizzazione umana.

evoluzione nel tempo; riconosce nella loro diversità i bisogni fondamentali di animali e piante, e i modi di soddisfarli negli specifici contesti ambientali.

fotosintesi)eventualmente anche con semplici esperienze Conoscere il funzionamento di sistemi e apparati del corpo Conoscere le basi biologiche della trasmissione dei caratteri

ereditari acquisendo le prime elementari nozioni di genetica. Acquisire corrette informazioni sullo sviluppo puberale e la

sessualità , sviluppare la cura e il controllo della propria salute attraverso una corretta alimentazione ; evitare consapevolmente i danni prodotti dal fumo e dalle droghe ; acquisire le nozioni di base di educazione sanitaria .

MUSICA

CLASSE QUINTA

ABILITA’

CONOSCENZE

TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE ALLA FINE

DELLA SCUOLA PRIMARIA

� L’alunno esplora, discrimina eventi sonori dal punto di vista qualitativo, spaziale e in riferimento alla loro fonte.

� Esplora diverse possibilità espressive della voce, di oggetti sonori e strumenti musicali, imparando ad ascoltare se stesso e gli altri.

� Esegue, da solo e in gruppo, semplici brani vocali o strumentali, appartenenti a generi e culture differenti, utilizzando anche strumenti didattici e auto-costruiti.

� Riconosce gli elementi costitutivi di un semplice brano musicale.

� Ascolta e descrive brani musicali di diverso genere.

Utilizzare voce, strumenti e nuove tecnologie sonore in modo creativo e consapevole.

Eseguire collettivamente e individualmente brani vocali/strumentali, curando l’intonazione e l’espressività.

Riconoscere e classificare gli elementi costitutivi basilari del linguaggio musicale all’interno di brani di vario genere e provenienza.

Rappresentare gli elementi basilari di eventi sonori e musicali attraverso sistemi simbolici convenzionali e non convenzionali.

Riconoscere gli usi, le funzioni della musica nei diversi contesti.

-.Elementi costituitivi del linguaggio musicale. -.Principali forme di espressione musicale. --Elementi essenziali per la lettura di un’opera musicale. -Elementi essenziali per l’ascolto di un’opera musicale. -Produzione di elaborati musicali.

MUSICA

TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE

COMPETENZE AL TERMINE DELLA SCUOLA SECONDARIA

DI PRIMO GRADO

ABILITA’

CONOSCENZE

� L’alunno partecipa in modo attivo alla realizzazione di esperienze musicali attraverso l’esecuzione di brani strumentali e vocali appartenenti a generi e culture differenti.

� Usa diversi sistemi di notazione funzionali alla lettura e alla riproduzione di brani musicali.

� È in grado di ideare e realizzare messaggi musicali e multimediali.

� Comprende e valuta materiali, opere musicali riconoscendone i significati, anche in relazione alla propria esperienza musicale e ai diversi contesti storico-culturali.

Eseguire collettivamente e individualmente, brani vocali e strumentali di diversi generi e stili, anche avvalendosi di strumentazioni elettroniche.

Riconoscere e classificare i più importanti elementi costitutivi del linguaggio musicale.

Conoscere, descrivere opere d’arte musicali e progettare/realizzare eventi sonori che integrino altre forme artistiche, quali danza, teatro, arti visive e multimediali.

Decodificare e utilizzare la notazione tradizionale. Accedere alle risorse musicali presenti in rete.

-Elementi di conoscenza delle strutture per la lettura/ascolto di un’opera musicale e per la creazione di sequenze musicali -Principali forme di espressione musicale -Generi e tipologie della musica -Tecniche di produzione audiovisiva, musicale -Cenni di storia della musica utili alla lettura del patrimonio musicale

ARTE E IMMAGINE

TRAGUARDI PER LO

SVILUPPO DELLE COMPETENZE ALLA FINE DELLA SCUOLA PRIMARIA

CLASSE QUINTA

ABILITA’

CONOSCENZE

ESPRIMERSI E COMUNICARE

� L’alunno utilizza le conoscenze e le abilità relative al linguaggio visivo per produrre varie tipologie di testi visivi (espressivi, narrativi, rappresentativi e comunicativi) e rielaborare le immagini con molteplici tecniche, materiali e strumenti (grafico-espressivi, pittorici e plastici, ma anche audiovisivi e multimediali).

Elaborare produzioni personali per esprimere sensazioni ed emozioni; rappresentare e comunicare la realtà percepita.

Trasformare immagini e materiali ricercando soluzioni figurative originali.

Sperimentare strumenti e tecniche diverse per realizzare prodotti grafici, plastici, pittorici.

-Principali forme di espressione artistica. -Generi e tipologie testuali della letteratura, dell’arte, della cinematografia. -Tecniche di rappresentazione grafica, plastica, audiovisiva.

OSSERVARE E LEGGERE LE IMMAGINI

� È in grado di osservare, esplorare, descrivere e leggere immagini .

� Individua i principali aspetti formali dell’opera d’arte; apprezza le opere artistiche e artigianali provenienti da culture diverse dalla propria.

Guardare e osservare un’immagine e gli oggetti presenti nell’ambiente descrivendone gli elementi.

Riconoscere in un testo iconico-visivo gli elementi grammaticali e tecnici del linguaggio visivo (linee, colori, forme, volume, spazio) individuando il loro significato espressivo.

Conoscere il linguaggio del fumetto.

-Elementi costitutivi l’espressione grafica, pittorica, plastica. -Elementi costitutivi l’espressione visiva: fotografia, ripresa cinematografica. -Principali forme di espressione artistica. -Generi e tipologie testuali della letteratura. -Tipologie del linguaggio cinematografico: pubblicità, documenti, animazioni, film e generi (western, fantascienza e thriller..).

COMPRENDERE E APPREZZARE LE OPERE D’ARTE

� Conosce i principali beni artistico-culturali presenti nel proprio territorio e manifesta sensibilità e rispetto per la loro

Individuare in un’opera d’arte gli elementi essenziali per comprenderne il messaggio

Familiarizzare con alcune forme di arte e di produzione artigianale appartenenti alla propria e ad altre culture.

Riconoscere e apprezzare nel proprio territorio gli aspetti più caratteristici del patrimonio ambientale e urbanistico e i principali monumenti storico-artistici.

-Elementi fondamentali di un’opera d’arte -Principali beni culturali del territorio -Principali Associazioni di tutela artistica

salvaguardia.

ARTE E IMMAGINE

ABILITA’

CONOSCENZE

TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE

COMPETENZE AL TERMINE DELLA SCUOLA SECONDARIA

DI PRIMO GRADO

ESPRIMERSI E COMUNICARE

� L’alunno realizza elaborati personali, scegliendo in modo funzionale tecniche e materiali .

.

Ideare elaborati ricercando soluzioni creative originali. Utilizzare gli strumenti, le tecniche figurative (grafiche,

pittoriche e plastiche) e le regole della rappresentazione visiva per una produzione creativa che rispecchi le preferenze e lo stile espressivo personale.

Rielaborare materiali di uso comune, immagini fotografiche, scritte, elementi iconici e visivi per produrre nuove immagini.

Scegliere le tecniche e i linguaggi più adeguati per realizzare prodotti visivi.

Leggere e interpretare un’immagine o un’opera d’arte. Riconoscere i codici e le regole compositive presenti nelle

opere d’arte e nelle immagini della comunicazione multimediale per individuarne la funzione simbolica, espressiva e comunicativa nei diversi ambiti di appartenenza (arte, pubblicità, informazione, spettacolo).

-La percezione visiva: le forme impossibili e le illusioni ottiche nella realtà e nell’arte -Gli elementi , le strutture , le tecniche del linguaggio visivo e il loro significato espressivo -Figurativo ed astratto (dalla realtà all’astrazione)

OSSERVARE E LEGGERE LE IMMAGINI

Utilizzare diverse tecniche per descrivere, con un linguaggio

verbale appropriato, gli elementi formali ed estetici di un contesto reale.

-Linguaggi della comunicazione visiva: pubblicità, cinema/teatro. -La figura umana -La natura morta -Tecniche grafiche, pittoriche, plastichemiste, sperimentali, costruttive, multimediali.

� Padroneggia gli elementi principali del linguaggio visivo, legge e comprende i significati di immagini statiche e in movimento, di filmati audiovisivi e di prodotti multimediali

COMPRENDERE E APPREZZARE LE OPERE D’ARTE

� Legge le opere più significative prodotte nell’arte antica, medievale, moderna e contemporanea, sapendole collocare nei rispettivi contesti storici, culturali e ambientali; riconosce il valore culturale di immagini, di opere e di oggetti artigianali prodotti in paesi diversi dal proprio.

� Riconosce gli elementi principali del patrimonio culturale, artistico e ambientale del proprio territorio e è sensibile ai problemi della sua tutela e conservazione.

Leggere e commentare un’opera d’arte mettendola in relazione con gli elementi essenziali del contesto storico e culturale a cui appartiene.

Possedere una conoscenza delle linee fondamentali della produzione artistica dei principali periodi storici del passato e dell’arte moderna e contemporanea.

Conoscere le tipologie del patrimonio ambientale , storico - artistico e museale del territorio

-Espressioni artistiche dal ‘600 all’ arte contemporanea -Beni culturali: tutela e conservazione

EDUCAZIONE FISICA

CLASSE QUINTA

ABILITA’

CONOSCENZE

TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE ALLA

FINE DELLA SCUOLA PRIMARIA

IL CORPO E LA SUA RELAZIONE CON IL SPAZIO E IL TEMPO

� L’alunno acquisisce consapevolezza di sé attraverso la percezione del proprio corpo e la padronanza degli schemi motori e posturali .

.

Coordinare e utilizzare diversi schemi motori combinati tra loro inizialmente in forma successiva e poi in forma simultanea (correre / saltare, afferrare / lanciare, ecc).

Saper organizzare il proprio movimento nello spazio in relazione a sé, agli oggetti, agli altri.

-Conoscenza dello schema corporeo schemi motori semplici e combinati fra loro traiettorie , distanze , percorsi nello spazio

IL LINGUAGGIO DEL CORPO COME MODALITA’ COMUNICATIVO – ESPRESSIVA

Utilizzare in forma originale e creativa modalità espressive e corporee anche attraverso forme di drammatizzazione .

Eseguire semplici sequenze di movimento o semplici coreografie individuali e collettive.

-Sequenze di movimenti -Semplici coreografie individuali e collettive

� Utilizza il linguaggio corporeo e motorio per comunicare ed esprimere i propri stati d’animo, anche attraverso la drammatizzazione e le esperienze ritmico-musicali.

� Sperimenta, in forma semplificata e progressivamente sempre più complessa, diverse gestualità tecniche

IL GIOCO , LO SPORT , LE REGOLE , IL FAIR PLAY

� Comprende, all’interno delle varie occasioni di gioco e di sport, il valore delle regole e l’importanza di rispettarle.

� Sperimenta una pluralità di esperienze che permettono di maturare competenze di giocosport anche come orientamento alla futura pratica sportiva.

Conoscere correttamente modalità esecutive di diverse proposte di giocosport.

Partecipare alle varie forme di gioco , organizzate anche in forma di gara, collaborando con gli altri.

Rispettare le regole nella competizione sportiva.

-Terminologia specifica della disciplina e degli sport praticati (attrezzi e azioni motorie). -Regole fondamentali di alcune discipline sportive.

SALUTE E BENESSERE , PREVENZIONE E SICUREZZA

� Rispetta le principali

norme di sicurezza per sé e per gli altri.

� Riconosce alcuni principi relativi al proprio benessere psico-fisico .

Assumere comportamenti adeguati per la prevenzione degli infortuni e per la sicurezza nei vari ambienti di vita.

Riconoscere il rapporto tra alimentazione ed esercizio fisico in relazione a sani stili di vita.

-Elementi di igiene del corpo e nozioni essenziali di anatomia e fisiologia. -Conoscenze relative ad una corretta alimentazione.

EDUCAZIONE FISICA

TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE

COMPETENZE AL TERMINE DELLA SCUOLA SECONDARIA

DI PRIMO GRADO

ABILITA’

CONOSCENZE

IL CORPO E LA SUA RELAZIONE CON LO SPAZIO E IL TEMPO

Controllare il proprio corpo in situazioni statiche e

dinamiche(coordinazione) progressivamente complesse. Adattare l’azione dei diversi segmenti corporei in situazione di equilibrio o disequilibrio.

Utilizzare e trasferire le abilità acquisite (schemi motori di base anche combinati) per risolvere problemi motori nelle variabili legate allo spazio, anche in ambiente naturale.

Saper utilizzare e trasferire le abilità motorie per la realizzazione dei gesti tecnici dei vari sport.

-Schema corporeo -Semplici nozioni di anatomia e fisiologia -Schemi motori di base -Gesti tecnici sportivi

� L’alunno ha consapevolezza delle proprie competenze motorie e dei propri limiti

IL LINGUAGGIO DEL CORPO COME MODALITA’ COMUNICATIVO – ESPRESSIVA

Utilizzare l’espressione corporea per rappresentare idee, stati

d’animo mediante l’utilizzo del corpo e degli attrezzi di fortuna in forma creativa, individualmente, a coppie, in gruppo.

Decodificare i linguaggi specifici di compagni, avversari, insegnanti e arbitri .

-semplici tecniche di espressione corporea individuali , a coppie , in gruppo -linguaggio del corpo di compagni , avversari , arbitri

� sa utilizzare gli aspetti comunicativo-relazionali del linguaggio corporeo-motorio-sportivo, delle sue funzioni e dello sviluppo delle abilità motorie e sportive

IL GIOCO , LO SPORT , LE REGOLE , IL FAIR PLAY

� sperimenta i corretti valori dello sport (fair play)

� acquisisce la capacità di integrarsi nel gruppo, condividere e rispettare le regole

� si assume la responsabilità delle proprie azioni e si impegna per il bene comune.

Utilizzare le abilità motorie adattandole alle diverse situazioni, anche in modo personale.

Saper realizzare strategie di gioco, mettere in atto comportamenti collaborativi per raggiungere l’obiettivo comune.

Conoscere e applicare correttamente il regolamento tecnico degli sport praticati assumendo anche il ruolo di arbitro o di giudice.

Saper gestire le situazioni competitive, in gara e non, con autocontrollo e nel rispetto di regole, ruoli, persone e risultati.

-Regole di alcune discipline sportive . -Strategie di gioco -Gestione di situazioni competitive con autocontrollo -Norme di comportamento rispettose di persone e risultati

SALUTE E BENESSERE, PREVENZIONE E SICUREZZA

� acquisisce conoscenze e

abitudini relative alla salute, alla prevenzione e alla promozione di corretti stili di vita

Saper adottare comportamenti appropriati per la sicurezza propria e dei compagni anche rispetto a

possibili situazioni di pericolo. Conoscere i principi della corretta alimentazione e igiene e le

prime informazioni sugli effetti negativi delle sostanze illecite o che inducono dipendenza (fumo, droghe, alcool).

Per mantenere la propria efficienza essere attivi fisicamente in molteplici contesti ed essere in grado di dosare lo sforzo, applicare tecniche di riscaldamento e defaticamento.

-Elementi di igiene del corpo e di anatomia e fisiologia. -Normative di sicurezza e prevenzione dei rischi. -Elementi di antinfortunistica e primo soccorso.

TECNOLOGIA

TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE

COMPETENZE ALLA FINE DELLA SCUOLA PRIMARIA

CLASSE QUINTA

ABILITA’

CONOSCENZE

VEDERE E OSSERVARE

Eseguire semplici misurazioni sull’ambiente circostante. Impiegare alcune regole del disegno tecnico per

rappresentare semplici oggetti. Effettuare prove ed esperienze sulle proprietà dei materiali

più comuni. Rappresentare i dati dell’osservazione attraverso tabelle,

mappe, diagrammi, disegni, testi.

-Proprietà e caratteristiche dei materiali di uso comune. -Terminologia specifica. -Funzionamento di semplici strumenti di gioco e di utilità. -I principali software applicativi con particolare riferimento alla videoscrittura, alle presentazioni e ai giochi didattici

� L’alunno riconosce e identifica nell’ambiente che lo circonda elementi e fenomeni di tipo artificiale.

� È a conoscenza di alcuni processi di trasformazione di risorse e di consumo di energia, e del relativo impatto ambientale.

� Conosce e utilizza semplici oggetti e strumenti di uso quotidiano ed è in grado di descriverne la funzione principale e la struttura.

PREVEDERE E IMMAGINARE

� Sa ricavare informazioni utili su proprietà e caratteristiche di beni o servizi leggendo etichette, volantini.

Effettuare stime approssimative su pesi o misure di oggetti dell’ambiente scolastico.

Prevedere le conseguenze di decisioni o comportamenti personali o relative alla propria classe.

Pianificare la fabbricazione di un semplice oggetto elencando gli strumenti e i materiali necessari.

Avviare all’uso di strumenti tecnologici.

-Stime -Rischi fisici nell’utilizzo di apparecchi elettrici ed elettronici. -Rischi nell’utilizzo della rete con PC e telefonini -Modalità d’uso in sicurezza degli strumenti più comuni.

INTERVENIRE E TRASFORMARE

� Produce semplici modelli

o rappresentazioni grafiche.

� Inizia a riconoscere le caratteristiche della tecnologia attuale.

Eseguire interventi di decorazione sul proprio corredo

scolastico. Realizzare oggetti in cartoncino descrivendo la sequenza

delle operazioni. Progettazione di semplici modelli o rappresentazioni

grafiche del proprio operato utilizzando elementi del disegno tecnico o

strumenti multimediali. .

-Interventi su materiali e oggetti -Semplici procedure di utilizzo di Internet per ottenere dati, fare ricerche, comunicare.

TECNOLOGIA

TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE

COMPETENZE AL TERMINE DELLA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO

GRADO

ABILITA’

CONOSCENZE

VEDERE, OSSERVARE E SPERIMENTARE

� L’alunno riconosce nell’ambiente che lo circonda i principali sistemi tecnologici.

� Conosce i principali processi di trasformazione di risorse o di produzione di beni e riconosce le diverse forme di energia coinvolte.

� Conosce e utilizza oggetti, strumenti di uso comune

Eseguire misurazioni sull’ambiente circostante. Leggere e interpretare semplici disegni tecnici ricavandone

informazioni qualitative e quantitative. Impiegare gli strumenti e le regole del disegno tecnico nella

rappresentazione di oggetti o processi. Accostarsi a nuove applicazioni informatiche.

-Proprietà e caratteristiche dei materiali più comuni. -Modalità di manipolazione dei diversi materiali. -Funzioni e modalità d’uso degli utensili. -Principi di funzionamento di macchine e apparecchi di uso comune.

PREVEDERE, IMMAGINARE E PROGETTARE

Effettuare stime di grandezze fisiche riferite a materiali e

oggetti dell’ambiente scolastico. Pianificare le diverse fasi per la realizzazione di un oggetto

impiegando materiali di uso quotidiano. Usare internet per reperire e selezionare informazioni utili.

-Informazioni di base orientate alla sostenibilità (depurazione, differenziazione, smaltimento, trattamenti speciali, riciclaggio…). -Strumenti e tecniche di rappresentazione(anche informatici). -Segnali di sicurezza e i simboli di rischio. -Terminologia specifica.

� Utilizza adeguate risorse materiali, informative e organizzative per la progettazione e la realizzazione di semplici prodotti, anche di tipo digitale.

� Si rapporta con le nuove tecnologie con atteggiamento critico e responsabile.

INTERVENIRE, TRASFORMARE E PRODURRE � .Progetta e realizza oggetti ,

rappresentazioni grafiche o infografiche utilizzando elementi del disegno tecnico o altri linguaggi multimediali.

Smontare e rimontare semplici oggetti. Costruire oggetti con materiali facilmente reperibili a partire

da esigenze e bisogni concreti.

-Manipolazione di materiali e oggetti -Tecniche per rappresentazioni grafiche o infografiche

RELIGIONE CATTOLICA

IL SE’ E L’ALTRO

TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA

ABILITA’ CONOSCENZE

• scopre nei racconti del vangelo la persona e l’insegnamento di Gesù, da cui apprende che dio è padre di tutti e che la chiesa è la comunità di uomini e donne unita nel suo nome, per sviluppare un positivo senso di sé e sperimentare relazioni serene con gli altri, anche appartenenti a differenti tradizioni culturali e religiose.

� consolidare un positivo senso di sé. � narrare di sé per comprendere la propria storia personale in

divenire, esprimendo emozioni e sentimenti ad essa collegati.

� sperimentare relazioni serene con gli altri, anche appartenenti a differenti tradizioni culturali e religiose.

� Gesù ed i suoi insegnamenti. � accoglienza. � mondo del bambino.

IL CORPO E IL MOVIMENTO

ABILITA’ CONOSCENZE

• esprime attraverso il corpo la propria

interiorità e le proprie emozioni.

� sviluppare e manifestare atteggiamenti di

interesse e di meraviglia verso gli insegnamenti di gesù raccontati nel vangelo.

� esprimere emozioni e sentimenti.

� insegnamenti di Gesù.

IMMAGINI, SUONI, COLORI

ABILITA’ CONOSCENZE

• riconosce alcuni linguaggi simbolici delle

tradizioni e della vita dei cristiani.

� individuare segni, feste, canti, gestualità,

spazi ed arte legati alla tradizioni e alla vita dei cristiani.

� nascita di Gesù. � infanzia di Gesù. � vita pubblica di Gesù. � Pasqua. � la Chiesa.

I DISCORSI E LE PAROLE

ABILITA’ CONOSCENZE

• impara alcuni termini del linguaggio cristiano, ascoltando semplici racconti biblici.

. � ascoltare la narrazione di semplici racconti

biblici. � rielaborare a livello verbale quanto

ascoltato. � arricchire il proprio lessico.

� semplici racconti biblici.

LA CONOSCENZA DEL MONDO

ABILITA’ CONOSCENZE osserva ed esplora il mondo sviluppando sentimenti di responsabilità nei confronti della realtà.

� esplorare con curiosità il mondo abitandolo con rispetto, fiducia e speranza.

� esprimere emozioni davanti alla bellezza del mondo creato, riconoscendo la natura come dono di dio creatore.

� il creato.

RELIGIONE

TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE

COMPETENZE ALLA FINE DELLA SCUOLA

PRIMARIA

CLASSE TERZA CLASSE QUINTA

ABILITA’ CONOSCENZE ABILITA’ CONOSCENZE DIO E L’UOMO

� Scoprire che per la

religione cristiana Dio è Creatore e Padre.

� Conoscere Gesù di Nazareth.

� Individuare i tratti essenziali della Chiesa e della sua missione.

� Riconoscere la preghiera come dialogo tra l’uomo e Dio.

-la scoperta di Dio -la figura di Gesù -La chiesa come comunità evangelica -Il valore della preghiera

� Cogliere il significato dei sacramenti nella tradizione della Chiesa.

� Riconoscere avvenimenti, persone e strutture fondamentali della Chiesa cattolica.

� Conoscere le origini e lo sviluppo del cristianesimo e delle altre grandi religioni

-Il valore dei sacramenti -Avvenimenti , persone e strutture della Chiesa cattolica -La storia del Cristianesimo

• L’alunno scopre Dio come Creatore e Padre e conosce la figura di Gesù .

• Individua i tratti essenziali della Chiesa

• Scopre la preghiera come dialogo tra Dio e l’uomo

LA BIBBIA E LE ALTRE FONTI • Riconosce che la

Bibbia è il libro sacro per cristiani ed ebrei.

� Ascoltare, leggere, comprendere alcune pagine bibliche fondamentali.

Letture della Bibbia � Conoscere la struttura della Bibbia.

� Leggere pagine bibliche ed evangeliche.

� Ricostruire le tappe fondamentali della vita di Gesù.

� Decodificare i principali significati dell’iconografia cristiana.

I testi sacri nelle grandi religioni: Ebraismo, Islamismo, Buddhismo, Induismo; la loro nascita, diffusione, feste, riti.

IL LINGUAGGIO RELIGIOSO

Riconoscere i segni cristiani in particolare del Natale e della Pasqua, nell’ambiente, nelle celebrazioni e nella pietà e nella tradizione popolare

I principali segni cristiani I simboli e le rappresentazioni religiose legate all’ambiente di vita

Intendere il senso religioso del Natale e della Pasqua. Individuare significative espressioni d’arte cristiana.

� Le narrazioni evangeliche del Natale e della Pasqua

� Il silenzio come luogo di incontro e di preghiera

� Le forme d’arte cristiana

• Sa collegare i contenuti principali dell’ insegnamento di Gesù alle tradizioni dell’ambiente in cui vive;

• riconosce il significato cristiano del Natale e della Pasqua.

I VALORI ETICI E RELIGIOSI

• Riflette e confronta il messaggio evangelico con le proprie esperienze di vita

Riconoscere nella vita e negli insegnamenti di Gesù proposte di scelte responsabili.

� Gli insegnamenti di Gesù � Le nostre scelte di vita

� Riconoscere che la morale cristiana si fonda sul comandamento dell’amore di Dio e del prossimo, come insegnato da Gesù.

� Riconoscere l’impegno della comunità cristiana nel porre alla base della convivenza umana la giustizia e la carità.

� Il progetto cristiano � Il nostro progetto di

vita

TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA

SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO

ABILITA’ CONOSCENZE

DIO E L’UOMO

� Comprendere alcune categorie fondamentali della fede ebraico-cristiana.

� Conoscere la figura di Gesù. � Conoscere l’evoluzione storica della Chiesa.

-Analisi di alcune categorie fondamentali della fede ebraico-cristiana (rivelazione, promessa, alleanza, messia, risurrezione, grazia, Regno di Dio, salvezza...) e confronto con quelle di altre maggiori religioni. -Riconoscimento dell’identità storica di Gesù l'evoluzione storica e il cammino ecumenico della Chiesa, -Confronto tra la prospettiva della fede cristiana e i risultati della scienza come letture distinte ma non conflittuali dell'uomo e del mondo.

• A partire dal contesto in cui vive, sa interagire con persone di religione differente, sviluppando un’identità aperta al dialogo

• Ricostruisce gli elementi fondamentali della storia della Chiesa.

LA BIBBIA E LE ALTRE FONTI

• Individua , a partire dalla Bibbia , le tappe essenziali e i dati oggettivi della Storia della salvezza .

� Riconoscere la Bibbia come documento storico-culturale.

Individuare il contenuto centrale di alcuni testi biblici.

-la Bibbia come documento storico-culturale -individuazione del contenuto centrale di alcuni testi biblici, utilizzando tutte le informazioni necessarie ed avvalendosi correttamente di adeguati metodi interpretativi. -Riconoscimento dei testi biblici che hanno ispirato le principali produzioni artistiche (letterarie, musicali, pittoriche...) italiane ed europee.

IL LINGUAGGIO RELIGIOSO

• Riconosce i linguaggi espressivi della

fede e ne individua le tracce presenti in ambito locale, italiano europeo e nel mondo

.

� Comprendere il significato principale dei simboli e dei segni religiosi, delle celebrazioni liturgiche e dei sacramenti della Chiesa.

� Riconoscere il messaggio cristiano nell’arte e nella cultura in Italia e in Europa.

� Individuare gli elementi specifici della preghiera cristiana.

� Focalizzare le strutture e i significati dei luoghi sacri dall’antichità ai nostri giorni.

-Riconoscimento del significato principale dei simboli religiosi, delle celebrazioni liturgiche e dei sacramenti della Chiesa. -Analisi del messaggio cristiano nell'arte e nella cultura in Italia e in Europa, nell'epoca tardo-antica, medievale, moderna e contemporanea.

I VALORI ETICI E RELIGIOSI

• Impara a riflettere sui propri comportamenti

� Saper riflettere sulle principali motivazioni che

sostengono le scelte etiche dei cattolici, in un contesto di pluralismo culturale e religioso .

-Confronto e analisi dei bisogni morali e spirituali dell’uomo e della risposta delle varie religioni

1

Istituto Comprensivo “A. Palladio” Poiana Maggiore

INDICAZIONI OPERATIVE: ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI

Indice

NORMATIVA..................................................................................................................................................2

Introduzione.................................................................................................................................................4

Procedura per la rilevazione dei Bisogni Educativi Speciali......................................................4

Come ottenere le informazioni necessarie per costruire l’analisi dei bisogni degli alunni con BES? .........................................................................................................................................................6

INTERVENTI A FAVORE DEGLI ALUNNI CON DISABILITÀ CERTIFICATA.................................7

INTERVENTI A FAVORE DEGLI ALUNNI CON DSA ............................................................................7

INTERVENTI A FAVORE DEGLI ALUNNI CON ADHD E ALTRI DEFICIT ......................................8

INTERVENTI A FAVORE DEGLI STUDENTI IN SITUAZIONE DI SVANTAGGIO SOCIO-ECONOMICO, LINGUISTICO, CULTURALE ...........................................................................................8

Letture consigliate........................................................................Errore. Il segnalibro non è definito.

Siti internet consigliati ...............................................................Errore. Il segnalibro non è definito.

Riflessioni......................................................................................................................................................9

Bisogni educativi speciali o diritti educativi speciali? ..................................................................9

Il problema della terminologia legata alla disabilità.....................................................................9

Gli alunni Bes nella recente normativa............................................................................................ 10

Bibliografia .....................................................................................Errore. Il segnalibro non è definito.

Documenti .......................................................................................Errore. Il segnalibro non è definito.

Siti internet consultati ................................................................Errore. Il segnalibro non è definito.

2

Articolo 3 della Costituzione Italiana. Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.

NORMATIVA Legge 104/1992 La Legge del 5 febbraio 1992, n. 104 “ Legge Quadro per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate” raccoglie e integra i precedenti interventi legislativi divenendo il punto di riferimento normativo dell’integrazione scolastica e sociale delle persone con disabilità. Il diritto soggettivo al pieno sviluppo del potenziale umano della persona con disabilità non può dunque essere limitato da ostacoli o impedimenti che possono essere rimossi per iniziativa dello Stato ( Legislatore, Pubblici poteri, Amministrazione). La Legge prevede una particolare attenzione, un atteggiamento di “cura educativa” nei confronti degli alunni con disabilità che si esplica in un percorso formativo individualizzato. Il Profilo Dinamico Funzionale ( PDF) e il Piano Educativo Individualizzato (PEI) sono, dunque, per la Legge i momenti concreti in cui si esercita il diritto all’istruzione e all’educazione dell’alunno con disabilità. Viene inoltre sottolineato il ruolo di con-titolarità del docente di sostegno. In particolare: Definizione di handicap Art. 3 - “È persona in situazione di handicap colui che presenta una minorazione fisica, psichica o sensoriale, stabilizzata o progressiva, che è causa di difficoltà d’apprendimento, di relazione o d’integrazione lavorativa e tale da determinare un processo di svantaggio sociale o d’emarginazione.” Accertamenti dell’handicap Art. 4 - “Gli accertamenti relativi alla minorazione, alle difficoltà, alla necessità dell’intervento assistenziale permanente e alla capacità individuale complessiva residua, di cui all’articolo 3, sono effettuate dalle unità sanitarie locali mediante le commissioni mediche di cui all’articolo 1 della legge 15 ottobre 1990, n° 295, che sono integrate da un operatore sociale e da un esperto nei casi da esaminare, in servizio presso le unità sanitarie locali.” Ruolo dell’insegnante di sostegno Art. 6 - Gli insegnanti di sostegno assumono contitolarità delle sezioni e delle classi in cui operano, partecipano alla programmazione educativa e didattica e alla elaborazione e verifica delle attività di competenza dei consigli di interclasse, dei consigli di classe e dei collegi docenti. Inserimento e integrazione sociale Art. 8 - “L’inserimento e l’integrazione sociale della persona con disabilità si realizzano mediante: …(comma d) provvedimenti che rendano effettivi il diritto allo studio della persona in situazione di handicap, con particolare riferimento alle dotazioni didattiche e tecniche, ai programmi, a linguaggi specializzati, alle prove di valutazione e alla disponibilità di personale appositamente qualificato, docente o non docente.” Diritto all’educazione e all’istruzione Art. 12 commi 1-2-3 1-“All’alunno da 0 a 3 anni in situazione di handicap è garantito l’inserimento negli asili nido.” 2-“È garantito il diritto all’educazione e all’istruzione della persona con disabilità nelle sezioni di scuola materna, nelle classi comuni delle

3

istituzioni scolastiche d’ogni ordine e grado e nelle istituzioni universitarie.” 3-“L’integrazione scolastica ha come obiettivo lo sviluppo delle potenzialità della persona in situazione di handicap nell’apprendimento, nella comunicazione, nelle relazioni e nella socializzazione.” Legge 170/2010 “Nuove norme in materia di disturbi specifici d’apprendimento in ambito scolastico”. La legge 8 ottobre 2010, n. 170, riconosce la dislessia, la disortografia, la disgrafia e la discalculia come Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA), assegnando al sistema nazionale di istruzione il compito di individuare le forme didattiche e le modalità di valutazione più adeguate affinché studenti con DSA possano raggiungere il successo formativo. Per la peculiarità dei Disturbi Specifici di Apprendimento, la Legge apre, in via generale, un ulteriore canale di tutela del diritto allo studio, rivolto specificatamente agli alunni con DSA, diverso da quello previsto dalla legge 104/1992. Infatti il tipo di intervento per l’esercizio del diritto allo studio previsto dalla Legge si focalizza sulla didattica individualizzata e personalizzata, sugli strumenti compensativi, sulle misure dispensative e su adeguate forme di verifica e valutazione. Circolare n. 4089 del 2010 e Circolare del 2012 “Disturbo di deficit di attenzione ed iperattività”. La circolare fa seguito alla circolare n° 4089 del 15 giugno 2010, con la quale sono state fornite puntuali indicazioni riguardo alla integrazione scolastica degli alunni affetti da ADHD ( Disturbo da deficit di attenzione/iperattività ) e, al fine di agevolare ulteriormente gli operatori scolastici che si trovano ad affrontare le problematiche derivanti dalla presenza di tali alunni nelle classi, si richiama l’opportunità che ciascuna istituzione scolastica interessata rediga un Documento Personalizzato per gli alunni affetti da tale disturbo così come previsto per i soggetti con disturbi specifici dell’apprendimento ( DSA). Come è noto, infatti, la didattica personalizzata, anche sulla base di quanto indicato nella Legge 53/2003 e nel Decreto legislativo 59/2004, calibra l’offerta didattica attraverso l’impiego di una varietà di metodologie e strategie didattiche, tali da promuovere le potenzialità e il successo formativo in ogni alunno. L’uso dei mediatori didattici, l’attenzione agli stili di apprendimento, la adozione degli interventi sulla base dei livelli raggiunti, si pongono nell’ottica di promuovere un apprendimento significativo anche con l’introduzione di strumenti compensativi, compresi i mezzi di apprendimento alternativi e le tecnologie informatiche, nonché misure dispensative da alcune prestazioni non essenziali ai fini della qualità dei concetti da apprendere. DM. 5669 del 12.07.2011 Corredato di allegato con le “Linee Guida per il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con disturbi specifici di apprendimento”. Il Decreto Ministeriale individua, ai sensi dell’art. 7, comma 2, della Legge 170/2010, le modalità di formazione dei docenti e dei dirigenti scolastici, le misure educative e didattiche di supporto utili a sostenere il corretto processo di insegnamento/apprendimento fin dalla scuola dell’infanzia, nonché le forme di verifica e di valutazione per garantire il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con diagnosi di Disturbo Specifico di Apprendimento (DSA), delle scuole di ogni ordine e grado del sistema nazionale di istruzione e nelle università. Le Linee Guida presentano alcune indicazioni, elaborate sulla base delle più recenti conoscenze scientifiche, per realizzare interventi didattici individualizzati e personalizzati, nonché per utilizzare gli strumenti compensativi e per applicare le misure dispensative. Esse indicano il livello essenziale delle prestazioni richieste alle istituzioni scolastiche e agli atenei per garantire il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con DSA.

4

Linee guida ministro Profumo del 27 dicembre 2012: “ Strumenti d’intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica”. Circolare Ministeriale n. 8 del 6 marzo 2013 Direttiva Ministeriale 27 dicembre 2012 “Strumenti d’intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica”. Indicazioni operative.

Introduzione La Direttiva Ministeriale del 27 dicembre 2012 “Strumenti d’intervento per alunni con Bisogni Educativi Speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica” e la successiva Circolare n.8 del 6 marzo 2013 recante le indicazioni operative per la sua attuazione hanno certamente suscitato reazioni contrastanti nel mondo della scuola e tra coloro che si occupano di inclusione scolastica. Nella normativa sono contenute alcune indicazioni e strategie precise che sono proprie della scuola italiana in ottica inclusiva, volte a consentire a tutti gli alunni, qualunque siano le loro difficoltà, il pieno accesso all’apprendimento. L’attenzione è quindi estesa ai Bisogni Educativi Speciali nella loro totalità, andando oltre la certificazione di disabilità, per abbracciare il campo dei Disturbi Specifici dell’Apprendimento, lo svantaggio sociale e culturale, le difficoltà linguistiche per gli alunni stranieri, ecc. La direttiva sancisce quindi il diritto per tutti gli alunni che presentano queste tipologie di difficoltà/svantaggi di avere accesso a una didattica individualizzata e personalizzata. In questo documento ci sono nella prima parte alcune indicazioni operative e nella seconda le riflessioni teoriche. Procedura per la rilevazione dei Bisogni Educativi Speciali.

• Rilevazione dei Bisogni Educativi Speciali.

• Compilazione scheda di identificazione e analisi dei bisogni, a cura del Consiglio di Classe/Team dei docenti.

• Individuazione delle possibili soluzioni cercando azioni comuni di intervento.

• In accordo con la famiglia il Consiglio di Classe/Team dei docenti stende un piano di intervento: si procede alla progettazione di azioni mirate, utilizzando le risorse e le competenze disponibili all’interno o all’esterno della scuola, agendo sull’alunno individualmente, in piccolo gruppo o sull’intero gruppo classe a seconda delle necessità.

Nella pagina seguente è stata inserita una tabella riassuntiva degli alunni con BES.

5

BES Studenti con Bisogni Educativi Speciali

comprendono:

1. DISABILITÀ 2. DISTURBI EVOLUTIVI SPECIFICI

3. SVANTAGGIO SOCIO-ECONOMICO, LINGUISTICO, CULTURALE

Sono gli studenti diversamente abili

CERTIFICATI DALL’ASL O ENTI ACCREDITATI

INSEGNANTE DI SOSTEGNO

SITUAZIONE A CARATTERE PERMANENTE: La scuola concorre alla stesura di : - PDF - PEI

Si intendono alunni con: • DSA

• Deficit del linguaggio

• Deficit abilità non verbali

• Deficit coordinazione

motoria

• ADHD (attenzione,

iperattività)

• DIAGNOSI DALL’ASL O ENTI ACCREDITATI

NO INSEGNANTE DI SOSTEGNO

SITUAZIONE A CARATTERE PERMANENTE: A scuola si redige:

- PDP sempre in possesso di diagnosi. Facoltativo negli altri casi.

Si intendono coloro che con continuità, o per determinati periodi, possono manifestare Bisogni Educativi Speciali: o per motivi fisici, biologici, fisiologici, psicologici, sociali rispetto ai quali è necessario che le scuole offrano adeguata e personalizzata risposta. - Svantaggi linguistici

- Svantaggi socio-economici

- Svantaggi culturali

- Alunni con disagio

comportamentale/relazionale

Bes rilevati DA CONSIGLIO DI CLASSE/TEAM DEI DOCENTI, FIRMATO DAL DIRIGENTE SCOLASTICO E DALLA FAMIGLIA Questi BES dovranno essere individuati sulla base di elementi oggettivi, ovvero di ben fondate considerazioni psicopedagogiche e didattiche.

NO INSEGNANTE DI SOSTEGNO

SITUZIONE A CARATTERE TRANSITORIO: A scuola si redige:

- PDP (solo se ritenuto opportuno dal Consiglio di classe)

6

Per “certificazione” si intende un documento, con valore legale, che attesta il diritto dell’interessato ad avvalersi delle misure previste da precise disposizioni di legge – nei casi che qui interessano: dalla Legge 104/92 o dalla Legge 170/2010 - le cui procedure di rilascio ed i conseguenti diritti che ne derivano sono disciplinati dalle suddette leggi e dalla normativa di riferimento. Per “diagnosi” si intende invece un giudizio clinico, attestante la presenza di una patologia o di un disturbo, che può essere rilasciato da un medico, da uno psicologo o comunque da uno specialista iscritto negli albi delle professioni sanitarie. Pertanto, le strutture pubbliche ( e quelle accreditate nel caso della Legge 170), rilasciano “certificazioni” per alunni con disabilità e con DSA. Per disturbi ed altre patologie non certificabili (disturbi del linguaggio, ritardo maturativo, ecc.), ma che hanno un fondamento clinico, si parla di “diagnosi”. Come ottenere le informazioni necessarie per costruire l’analisi dei bisogni degli alunni con BES? Le reali necessità di una classe non derivano solamente dagli alunni certificati ma, in molti casi, sono prodotte da alunni né certificati né certificabili che hanno rilevanti bisogni educativi speciali. Ianes (2005) propone uno screening di base, come strumento operativo, per compiere una prima lettura delle difficoltà presenti nella classe, necessario per identificare precocemente gli alunni con qualche tipo di bisogno educativo speciale. Il primo aspetto riguarda la titolarità del processo di screening: dovrà essere il Consiglio di classe o il Team che valuta i vari alunni identificando quelli che presentano qualche bisogno educativo speciale. La collegialità è una condizione assolutamente imprescindibile, oltre che prescritta dalla legge. Gli aspetti da considerare sono: 1. Condizioni fisiche, ad esempio condizioni o malattie croniche o acute oppure fragilità, debolezza con altre condizioni biologicamente significative che incidano sul suo funzionamento complessivo. 2. Strutture corporee, considerando i vari sistemi fisiologici come descritti nel modello ICF. 3. Funzioni corporee, attenendosi a quanto indicato dal modello ICF. 4. Capacità personali: esaminando l’alunno da questo punto di vista si deve chiedersi se egli incontra qualche difficoltà a motivo di qualche deficit nelle categorie in cui si declinano le capacità personali: capacità di apprendimento, capacità di organizzarsi e di condurre autonomamente delle routine, capacità di comunicazione e linguaggi, mobilità e motricità, autonomia personale, autonomia sociale, interazioni e abilità sociali. In questo ambito, il termine capacità non è utilizzato esattamente come vorrebbe il sistema ICF, perché a questo stadio di valutazione è sufficiente rendersi conto se l’alunno, presentando qualche deficit in qualche capacità personale, produce una situazione di bisogno educativo speciale. 5. Competenze scolastiche: nel modello ICF si parla di partecipazione sociale nei vari ambiti e nei vari ruoli di vita sociale. Per gli scopi di questo strumento di screening viene dato maggiore rilievo al ruolo partecipativo scolastico, al ruolo cioè di alunno che deve apprendere le competenze previste dal curricolo. Gli insegnanti valuteranno se l’alunno incontra delle difficoltà negli apprendimenti curricolari. L’analisi non deve limitarsi a questo ambito, perché esistono anche altri deficit o impedimenti in altre partecipazioni sociali in ruoli diversi extrascolastici, familiari e di tempo libero, ecc. 6. Contesto ambientale: gli insegnanti si chiederanno se l’alunno ha un contesto ambientale problematico, ad esempio a livello familiare o di relazioni extrafamiliari, come ad esempio nel

7

gruppo dei pari, se incontra delle difficoltà nel fattore contestuale extrascolastico delle opportunità per il tempo libero, oppure nella cultura dell’ambiente circostante oppure a livello economico, nel livello logistico, come ad esempio il sistema dei trasporti, degli ausili, ecc. 7. Contesto personale, cioè i problemi che l’alunno può avere nei fattori contestuali di tipo psicologico, affettivo, relazionale e comportamentale che mediano lo sviluppo e l’apprendimento: in particolare la motivazione, l’autostima, le emozioni, l’autoefficacia e i comportamenti problematici.

INTERVENTI A FAVORE DEGLI ALUNNI CON DISABILITÀ CER TIFICATA (Legge 104 del 1992) L’articolo 12 della legge 104 prevede, per ciascun alunno l’elaborazione della seguente documentazione specifica:

1. Diagnosi Funzionale 2. Profilo Dinamico Funzionale 3. Piano Educativo Individualizzato

È compito della scuola l’elaborazione del Profilo Dinamico Funzionale (PDF) e di una Programmazione Didattica ed Educativa Individualizzata (PEI), in collaborazione con la famiglia e gli operatori dei servizi socio-sanitari. Nel PDF è descritta la realtà dell’alunno e, conseguentemente, sono definiti gli obiettivi a medio e lungo termine; nel PEI vengono definiti percorsi individualizzati che prevedono la definizione di obiettivi educativi e didattici, attività e modalità di valutazione personalizzate.

INTERVENTI A FAVORE DEGLI ALUNNI CON DSA DSA – Disturbi Specifici dell’Apprendimento I Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) si collocano tra i problemi di maggior rilievo nella scuola di oggi: l’attenzione della ricerca scientifico-pedagogica e legislativa, unitamente all’insistenza sulla formazione del corpo docente, hanno contribuito a renderli visibili negli ambiti deputati all’educazione dei bambini e dei ragazzi. La Documentazione comprende: 1. Relazione clinica che includa la codifica diagnostica (ICD-10), il percorso di valutazione effettuato, le indicazioni di intervento, i riferimenti relativi alla presa in carico, l’indicazione dei test e dei punteggi ottenuti. 2. Piano Didattico Personalizzato per DSA Il documento viene condiviso con le famiglie degli studenti, relativamente all’utilizzo degli strumenti compensativi e delle misure dispensative. All’interno del Team/Consiglio di Classe, i docenti si confrontano e condividono le linee di intervento nella progettualità delle diverse discipline. I docenti elaborano una Relazione Finale che sintetizza il percorso attuato e che rappresenta un utile strumento per il passaggio delle informazioni, tra una classe e l’altra o tra i due ordini di scuola. Il Team/Consiglio di classe compila un Piano Didattico Personalizzato (PDP), per l’attivazione di uno specifico percorso didattico per l’alunno con DSA, firmato dalla famiglia. Si segue un monitoraggio all’interno della scuola sull’applicazione di tali disposizioni.

8

È compito delle scuole attivare interventi tempestivi, per individuare tra gli alunni i casi sospetti di DSA (Legge n. 170 del 2010). Gli alunni con difficoltà di apprendimento, anche in assenza di diagnosi, seguono percorsi individualizzati, al fine del loro superamento.

INTERVENTI A FAVORE DEGLI ALUNNI CON ADHD E ALTRI D EFICIT - ADHD (deficit da disturbo dell’attenzione e dell’iperattività). - Funzionamento cognitivo limite o borderline ( Q.I. lievemente sotto la norma) - Funzionamento cognitivo misto (confine tra disabilità e disturbo specifico). - Deficit del linguaggio ( disturbi specifici del linguaggio o, più in generale, presenza di bassa intelligenza verbale associata ad alta intelligenza non verbale). - Deficit delle abilità non verbali ( disturbo della coordinazione motoria, disprassia, disturbo non verbale o più in generale bassa intelligenza non verbale associata ad alt intelligenza verbale) - Altre problematiche severe che posso compromettere il percorso didattico (es. disturbo dello spettro autistico lieve qualora non rientri nelle casistiche previste dalla legge 104). - Disturbo Oppositivo-Provocatorio (DOP). - Disturbo della condotta. - Disturbi d’ansia. - Disturbi dell’umore.

Sono alunni con diagnosi, ai quali non viene assegnato l’insegnante di sostegno. La diagnosi va depositata in segreteria. La valutazione diagnostica e clinica spetta agli specialisti dell’ASL ( neuropsichiatri infantili o psicologi) o a soggetti accreditati e convenzionati dalla stessa ( neuropsichiatri infantili e psicologi oppure strutture private in cui operano questi specialisti). Lo specialista rilascia- anche in un unico documento- la diagnosi e la relazione descrittiva delle abilità strumentali specifiche, sulla base della quale il Consiglio di classe/Team dei Docenti definisce gli strumenti compensativi e le misure dispensative da adottare. Alla famiglia spetta il compito di consegnare tutta la documentazione (completa di diagnosi e relazione clinica) alla segreteria e di confrontarsi con il Consiglio di Classe/Team dei Docenti. Valutazioni rilasciate da enti privati sono valide per attivare il Consiglio di Classe/Team alla redazione del PDP dello studente.

INTERVENTI A FAVORE DEGLI STUDENTI IN SITUAZIONE DI SVANTAGGIO SOCIO-ECONOMICO, LINGUISTICO, CULTURALE 1 Ogni alunno può manifestare Bisogni Educativi Speciali con continuità o per determinati periodi. I motivi possono essere diversi: fisici, biologici o anche psicologici e sociali. Tali tipologie vanno individuate sulla base di elementi oggettivi scaturite da attenta osservazione effettuata dall’équipe dei docenti. La scuola è chiamata a rispondere in modo puntuale e non approssimativo ai bisogni peculiari di questi alunni. Per essi, in particolare per coloro che sperimentano difficoltà derivanti dalla non conoscenza della lingua italiana, si possono attivare percorsi individuali e personalizzati (con

1 Le situazioni di svantaggio socio-economico e culturale, vengono considerate nella misura in cui costituiscono un ostacolo per lo sviluppo cognitivo, affettivo, relazionale, sociale dell’alunno e generano scarso funzionamento adattivo, con conseguente peggioramento della sua immagine sociale.

9

l’adozione di strumenti compensativi e misure dispensative). Le misure dispensative dovranno avere carattere transitorio e si privilegeranno le strategie educative e didattiche aventi come obiettivo il successo formativo. Tre tipologie di Bisogni Educativi Speciali di carattere socio-economico, linguistico e culturale possono essere suddivisi in:

1. SVANTAGGIO socio-economico: alunni seguiti dal servizio famiglia-minori, situazioni segnalate dalla famiglia, rilevati dal Consiglio di Classe/Team docenti attraverso osservazione diretta.

2. SVANTAGGIO linguistico e culturale: alunni stranieri neo-arrivati in Italia o che non hanno

ancora acquisito le adeguate competenze linguistiche.

3. Disagio comportamentale/relazionale: alunni con funzionamento problematico, definito in base al danno vissuto effettivamente dall’alunno, prodotto su altri e sull’ambiente (senza certificazione sanitaria).

Riflessioni Bisogni educativi speciali o diritti educativi speciali? Ianes offre questa definizione: “Il Bisogno Educativo Speciale è qualsiasi difficoltà evolutiva, in ambito educativo e/o apprenditivo, espressa in un funzionamento (nei vari ambiti della salute secondo il modello ICF dell’Organizzazione Mondiale della Sanità) problematico anche per il soggetto, in termini di danno, ostacolo o stigma sociale, indipendentemente dall’eziologia, e che necessita di educazione speciale individualizzata” (Ianes, 2005, p. 34). I sostenitori del modello sociale della disabilità e molti studiosi dell'area dei Disability Studies2 ritengono negativo il concetto di Bisogno Educativo Speciale, perché è espressione di una costruzione sociale emarginante. Essi propongono di pensare che ci siano solo bisogni che sono unici in ogni individuo. L’approccio alla disabilità basato sui bisogni e quello basato sui diritti differiscono per almeno tre aspetti.

1. Un approccio basato sui bisogni non attribuisce a nessuno la responsabilità legale o il dovere giuridico di soddisfarli.

2. In secondo luogo, l’approccio basato sui diritti umani è una modalità di pensiero e di azione attento alla persona come individuo unico e irripetibile.

3. Da ultimo, in base all’approccio basato sui bisogni, il bambino disabile è un destinatario passivo di beni e servizi e oggetto inattivo di protezione sociale.

Il problema della terminologia legata alla disabilità. Negli ultimi trent’anni, chi si è trovato a operare all’interno del mondo della disabilità ha assistito al cambio di diverse parole d’ordine. Così se negli anni ’70 la parola d’ordine era inserimento, alla 2 I Disability Studies è una recente disciplina di studio di derivazione inglese, che studia tale concetto come un fenomeno unitario risultante da una serie di fattori storici, politici, culturali ed economici e che va oltre l’eziologia dell’individuo, per investigare il modo in cui è strutturata la società.

10

fine degli anni ’80 si è passati a integrazione. Da pochi anni, in maniera piuttosto esplicita grazie alla Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità approvata nel 2007, si è assistito a un nuovo cambio: la nuova parola d’ordine è ora diventata inclusione. Integrazione e inclusione non sono sinonimi. Un’interessante idea di integrazione e inclusione è quella proposta dal gruppo dei Disability Studies (Medeghini, D'Alessio, Marra, Vadalà, Valtellina, 2013). C’è integrazione quando l’ingresso in un dato contesto di una persona esterna con un deficit, rispetto al contesto stesso, è ottenuto grazie a interventi sulla persona medesima. Si parla di inclusione quando la disabilità non appartiene alla persona, ma agli ostacoli di strutturazione sociale e alle barriere presenti in essa, per cui la partecipazione e l’esigibilità dei diritti non sono un problema della disabilità, ma della struttura sociale.

Gli alunni Bes nella recente normativa. La Direttiva Ministeriale del 27 dicembre 2012, la Circolare n.8 del 6 marzo 2013 e la Nota del Miur del 22 novembre 2013 hanno secondo Ianes, come obiettivo la diffusione e la promozione della didattica inclusiva. Occorre intanto chiarire che i Bes non sono una categoria nuova, ma la sigla include tre grandi categorie: 1. alunni con disabilità o deficit definibili in termini medico-sanitari, che derivano da carenze

organico - funzionali attribuibili a menomazioni e /o patologie organiche (deficit sensoriali, motori o neurologici). Sono alunni che hanno la certificazione in base alla legge 104/92, di competenza dell’USLL;

2. alunni con DSA che fanno riferimento alla L. 170/2010, che hanno una diagnosi di competenza dell’USLL o enti convenzionati;

3. alunni con svantaggi, cioè problemi dovuti all’ambiente socioeconomico, culturale e sociolinguistico di provenienza, che sono individuati dal Consiglio di classe o dal team.

“La Direttiva estende pertanto a tutti gli studenti in difficoltà il diritto alla personalizzazione dell’apprendimento, richiamandosi espressamente ai principi enunciati dalla Legge 53 del 2003. Fermo restando l'obbligo di presentazione delle certificazioni per l'esercizio dei diritti conseguenti alle situazioni di disabilità e di DSA, è compito doveroso dei Consigli di classe o dei teams dei docenti nelle scuole primarie indicare in quali altri casi sia opportuna e necessaria l'adozione di una personalizzazione della didattica ed eventualmente di misure compensative o dispensative, nella prospettiva di una presa in carico globale ed inclusiva di tutti gli alunni. La Direttiva ben chiarisce come la presa in carico dei BES debba essere al centro dell’attenzione e dello sforzo congiunto della scuola e della famiglia” (Circolare n. 8 del 2013, p.2). La circolare stabilisce che l’attivazione di un percorso individualizzato e personalizzato per un alunno con Bisogni Educativi Speciali sia deliberata in Consiglio di classe - ovvero, nelle scuole primarie, da tutti i componenti del team, dando luogo al PDP, firmato dal Dirigente scolastico (o da un docente da questi specificamente delegato), dai docenti e dalla famiglia. “Ove non sia presente certificazione clinica o diagnosi, il Consiglio di classe o il team dei docenti motiverà opportunamente, verbalizzandole, le decisioni assunte sulla base di considerazioni pedagogiche e didattiche” (Circolare n. 8 del 2013, p.2).

11

È fondamentale (Ianes, Cramerotti, 2013, p. 34-35) che ogni scuola concordi con le famiglie e con la comunità locale alcune decisioni strategiche e operative, in altre parole: 1. occuparsi in maniera efficace ed efficiente di tutti gli alunni che presentano qualsiasi difficoltà di funzionamento educativo; 2. accorgersi in tempo delle difficoltà e delle condizioni di rischio; 3. accorgersi di tutte le difficoltà, anche di quelle meno evidenti, in tutti di alunni; 4. comprendere le complesse interconnessioni dei fattori che costituiscono e che mantengono le varie difficoltà. In qualche caso sarà anche necessario attivare un processo stretto di collaborazione con gli operatori sociali e sanitari del territorio. Per la maggior parte degli alunni in difficoltà, invece, la scuola e il Consiglio di classe, così come evidenziato anche nella Circolare ministeriale, dovranno attrezzarsi con solide competenze pedagogiche, psicologiche e didattiche proprie, per non delegare il riconoscimento e la comprensione dei BES, che devono essere una loro competenza, anche se ovviamente condivisa con altre figure professionali; 5. rispondere in modo inclusivo, efficace ed efficiente alle difficoltà, attivando tutte le risorse dell’intera comunità scolastica e non. I criteri per una concettualizzazione valida e utile operativamente dei BES dovrebbe essere una concettualizzazione che abbia le caratteristiche della sensibilità, che riesca cioè a cogliere in tempo e precocemente il maggior numero possibile di condizioni di difficoltà dei bambini. Ovviamente, l’accezione di sensibilità non dovrebbe essere eccessivamente ampia, per evitare che troppi bambini siano considerati in situazioni di BES. Accanto alle caratteristiche della sensibilità devono essere definite anche quelle della reversibilità e della temporaneità della definizione di alunno con bisogno educativo speciale. Molte situazioni che si configurano senz’altro come BES non sono per niente stabili e cristallizzate, anzi, sono soggette a forti mutamenti nel tempo, a miglioramenti e, di conseguenza, alla reversibilità. La definizione di BES porta con sé proprio questo senso di provvisorietà e di reversibilità, non sempre, certo, ma sicuramente più di quanto non facciano le etichette diagnostiche tradizionali, più rigide e più stabili. Questa reversibilità evidentemente rende più facile alla famiglia e all’alunno stesso accettare un percorso di conoscenza e di approfondimento della difficoltà e di successivo intervento d’individualizzazione e di educazione speciale. Se il concetto di bisogno educativo speciale deriva da un modello globale di funzionamento educativo e apprenditivo ed è considerato come eventualmente transitorio e reversibile, allora l’impatto psicologico e sociale di questa valutazione e di questo riconoscimento sarà assolutamente più lieve e meno doloroso per l’alunno e la sua famiglia.

ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE “Andrea Palladio”

Via Dante Alighieri, 4 – 36026 Poiana Maggiore (VI)

Tel 0444 898025 – fax 0444 799098 – e_mail: [email protected];

PEC: [email protected]

Cod. Mecc.: VIIC814001 – C.F.: 80015470240

Griglie di valutazione :

VOTO DI COMPORTAMENTO

La griglia relativa al voto di comportamento è stata costruita in base ai seguenti criteri:

frequenza, puntualità e partecipazione attiva alle lezioni

svolgimento degli impegni scolastici assegnati

rispetto della dignità della persona e dell’istituzione scolastica

rispetto del regolamento d’istituto

collaborazione con insegnanti e compagni

presenza di sanzioni disciplinari

Sono considerate valutazioni positive del comportamento i voti dal dieci al sei, il cinque rappresenta la

valutazione negativa.

Voto in decimi Livello conseguito

10

Frequenza assidua, interesse e partecipazione attiva alle lezioni

Regolare e serio svolgimento delle consegne scolastiche

Rispetto degli altri e dell’istituzione scolastica Scrupoloso rispetto del regolamento scolastico

Ottima socializzazione e disponibilità a collaborare costruttivamente con

insegnanti e compagni

9

Frequenza regolare, buone sia l’attenzione che la partecipazione alle lezioni

Costante adempimento dei doveri scolastici

Rispetto degli altri e dell’istituzione scolastica Rispetto sostanziale delle norme disciplinari d’Istituto

Buona socializzazione, ruolo positivo e di collaborazione nel gruppo classe

8

Frequenza abbastanza regolare, discrete attenzione e partecipazione alle

attività scolastiche, occasionale disturbo e /o distrazione durante il regolare

svolgimento delle lezioni

Svolgimento quasi sempre puntuale dei compiti assegnati Osservazione abbastanza regolare delle norme relative alla vita scolastica

Rispetto degli altri e dell’istituzione scolastica

Selettiva disponibilità a collaborare con insegnanti e compagni

7

Frequenza irregolare e/o scarsa puntualità in classe

Limitato interesse per le varie discipline, disturbo/passività durante il

regolare svolgimento delle lezioni Saltuario svolgimento dei compiti

Episodi di mancata applicazione del regolamento scolastico

Episodi di mancato rispetto degli altri e dell’Istituzione scolastica Resistenza a collaborare costruttivamente con insegnanti e compagni

Presenza di almeno un richiamo scritto sul giornale di classe e irrogazione di

sanzioni disciplinari anche con sospensione dalle lezioni per non più di 1 giorno; successivamente all’irrogazione vengono notati apprezzabili

cambiamenti nel comportamento

6

Frequenza irregolare e/o scarsa puntualità in classe Scarso interesse per le attività didattiche con frequente disturbo/apatia

durante il regolare svolgimento delle lezioni

Frequente inosservanza delle consegne e/o del regolamento di istituto

Comportamento scorretto nel rapporto con insegnanti e compagni Funzione poco costruttiva nel gruppo classe

Presenza di più richiami scritti sul giornale di classe per reiterate infrazioni

disciplinari, sospensioni dalle lezioni per periodi inferiori a 15 giorni; successivamente all’irrogazione delle sanzioni vengono notati apprezzabili

cambiamenti nel comportamento

5

(non ammissione

alla classe

successiva o agli

esami di stato)

Frequenza irregolare e/o scarsa puntualità in classe

Completo disinteresse per le attività didattiche con frequente disturbo/apatia

durante il regolare svolgimento delle lezioni Continua inosservanza delle consegne e/o del regolamento d’Istituto

Comportamenti molto scorretti nel rapporto con insegnanti e compagni

Utilizzo improprio e dannoso si spazi, arredi, attrezzature scolastiche o di altrui proprietà

Presenza di numerosi e gravi richiami scritti sul giornale di classe per reiterate

infrazioni disciplinari, sospensione dalle lezioni per periodi superiori a 15 giorni; successivamente alle sanzioni non vengono notati positivi cambiamenti

nel comportamento.

Valutazione degli Apprendimenti

Griglia di valutazione generale delle prestazioni e livelli di valutazione.

Voto in

decimi Livello conseguito

10

Prestazioni elevate in tutti gli obiettivi considerati Padronanza delle procedure e delle metodologie disciplinari

Sicuro e articolato possesso delle conoscenze disciplinari

Capacità di collegare, organizzare e sintetizzare conoscenze maturate in contesti diversi Capacità di formulare giudizi ed esprimere valutazioni personali con argomentazioni

efficaci

9

Prestazioni elevate per la maggior parte degli obiettivi disciplinari

Sicuro possesso delle conoscenze disciplinari

Padronanza delle procedure e delle metodologie disciplinari

Capacità di servirsi degli apprendimenti in contesti diversi Capacità di collegamento e autonomia di valutazione critica

8

Buone prestazioni per tutti gli obiettivi disciplinari Conoscenze approfondite e buon livello culturale

Autonomia nell’applicare procedure e metodologie disciplinari

Linguaggio preciso e consapevolmente utilizzato Capacità di orientamento, di collegamento e di valutazione

7

Prestazioni adeguate per tutti gli obiettivi disciplinari Possesso ordinato delle conoscenze fondamentali, esposte con chiarezza

Autonomia nell'applicare procedure e metodologie disciplinari

Uso generalmente corretto del linguaggio specifico Capacità di orientamento relativa ad alcune tematiche

Collegamenti coerenti, ma senza evidenti capacità sintetiche

6

Prestazioni accettabili per la maggior parte degli obiettivi disciplinari Possesso delle conoscenze di base, apprese e utilizzate talvolta in maniera ripetitiva e

mnemonica

Sporadica necessità di guida nello svolgimento del colloquio; evidenti imprecisioni

espositive, Parziale autonomia nell'applicare procedure e metodologie disciplinari

5

Prestazioni mediocri nei vari obiettivi disciplinari

Preparazione superficiale

Linguaggio specifico lacunoso ed esposizione generale poco corretta, Mancanza di evidenti capacità di autocorrezione.

4

Prestazioni inadeguate per la maggior parte degli obiettivi disciplinari

Possesso frammentario e lacunoso delle conoscenze di base

Totale mancanza di autonomia nell'applicare procedure e metodologie disciplinari

Uso episodico del linguaggio specifico Qualche positività emerge, ma unicamente a seguito di azioni di orientamento e supporto.

3

(da usare in

casi estremi)

Prestazioni sporadiche e poco comprensibili

Pochissime le conoscenze accertabili Notevoli difficoltà di comunicazione e espressione

ESAMI FINALI DI STATO

Alla fine della classe terza della scuola secondaria di I grado, dopo un giudizio di idoneità positivo da parte del Consiglio di Classe, l’alunno sostiene le prove d’esame, che consistono in prove scritte (compresa una

prova nazionale, nota come prova Invalsi) ed un colloquio pluridisciplinare. Il punteggio finale dell’esame

verrà determinato facendo la media aritmetica tra i voti delle prove scritte (compresa quella nazionale), orali ed il giudizio di idoneità.

Si inseriscono:

-la griglia concordata per l’attribuzione del voto di idoneità

- le modalità di conduzione del colloquio orale

L’articolo 2 della C.M. n.49 del 20 maggio 2010, confermando quando riportato nella L.169/2008 recita

così:

Il giudizio di idoneità è espresso dal consiglio di classe in decimi, considerando il percorso scolastico

compiuto dall’allievo nella scuola secondaria di primo grado.

Nell’ambito degli incontri di Coordinamento tra Docenti delle classi terze si è deliberato di adottare

Una griglia comune per l’attribuzione del voto di idoneità che comprende le seguenti voci:

grado di maturità personale

conoscenze acquisite

applicazione di concetti, regole , procedure

uso del linguaggio

capacità di sintesi e rielaborazione delle conoscenze

capacità di operare collegamenti

ma in pratica , per rendere più oggettivo questo criterio si propone di attribuirlo nel seguente modo :

fare la media dei voti (prima che questi ultimi vengano portati a sei*) che ogni alunno ha ottenuto

nell’ambito del secondo quadrimestre della classe terza (viene esclusa dalla media la valutazioni di

religione). Il voto poi può essere arrotondato all’unità superiore per decisione assunta a maggioranza dal consiglio di classe, considerando il percorso scolastico (voto di triennio)

dell’allievo nella scuola secondaria di primo grado.

Si formeranno quindi le seguenti fasce di livello e i diversi criteri di conduzione del colloquio orale:

Livello Nome alunni Criterio conduzione colloquio

Fascia A: voto di idoneità 9/ 10

Alunni che nel corso del triennio hanno

dimostrato buone doti personali e costanza

nello studio acquisendo: - Conoscenze complete, organiche,

particolarmente approfondite,

ottima capacità di comprensione e di analisi

- corretta ed efficace applicazione di

concetti, regole e procedure - esposizione fluida, rigorosa, ricca e

ben articolata con uso di

terminologia corretta e varia e

linguaggio specifico appropriato - autonomia di sintesi, di

organizzazione e di rielaborazione

delle conoscenze acquisite con apporti critici originali e

creativi,capacità di operare

collegamenti

Il colloquio prevede un’ampia

relazione sul percorso

multidisciplinare indicato, con la

possibilità di effettuare l’inserimento di nozioni e approfondimenti

richiesti dai singoli docenti , per

accertare l’ acquisizione delle conoscenze e le capacità di

collegamento e di esposizione

verbale

Fascia B: voto di idoneità 7/8 Alunni che nel corso del triennio hanno

sviluppato un grado di maturazione più che

buono, acquisendo - Conoscenze sicure, complete e

integrate con qualche apporto

personale, buona capacità di comprensione e di analisi,

- idonea applicazione di concetti,

regole e procedure,

- esposizione chiara e articolata con uso di terminologia corretta e varia

e linguaggio specifico appropriato,

- autonomia di sintesi e di rielaborazione delle conoscenze

acquisite con apporti critici talvolta

originali capacità di operare

collegamenti adeguati tra discipline

Anche per questi alunni il percorso multidisciplinare proposto, a cui sarà

dato ampio spazio, potrà essere

integrato da opportuni inserimenti per accertare la buona conoscenza

degli argomenti e la capacità di

operare semplici collegamenti per mezzo di un’esposizione ordinata e

corretta

Fascia C: voto di idoneità 6

Sottolivello 1 Alunni che nel corso del

triennio hanno dimostrato un grado di maturità complessivamente positivo, ma che

hanno studiato in modo incostante o solo se

fortemente sollecitati (oppure alunni con

abilità limitate ma che si sono impegnati costantemente) e che hanno acquisito:

- Conoscenze semplici e

sostanzialmente corrette dei contenuti disciplinari più

significativi,

- elementare ma pertinente capacità di comprensione e di analisi

- accettabile e generalmente

corretta, anche se a volte guidata,

applicazione di concetti, regole e procedure,

- esposizione semplificata,

sostanzialmente corretta, lessico povero ma appropriato

- imprecisione nell’effettuare

sintesi con qualche spunto di autonomia di rielaborazione delle

conoscenze acquisite

- Sarà dato ampio spazio

all’esposizione del percorso

multidisciplinare scelto e, qualora ve ne fosse occasione, si effettueranno

semplici ed immediati inserimenti,

riguardanti i principali argomenti

svolti durante l’anno, per accertare l’acquisizione dei contenuti previsti

Sottolivello 2 Alunni ai quali di anno in anno è stata data fiducia, benché non avessero

raggiunto gli obiettivi previsti e il loro ritmo

di apprendimento fosse molto lento, in considerazione di problemi evidenziati o di

alcuni aspetti del loro carattere e della

possibilità di attuare un insegnamento

abbastanza individualizzato sfruttando le ore di compresenza. Si possono rilevare:

- Conoscenze generiche e parziali,

limitata capacità di comprensione e di analisi

- modesta applicazione di concetti,

regole e procedure,

- esposizione non sempre lineare e coerente, bagaglio minimo di

conoscenze lessicali con uso della

lingua appena/non sempre accettabile

- scarsa autonomia di rielaborazione

delle conoscenze acquisite.

- Sarà dato ampio spazio all’esposizione del percorso

multidisciplinare scelto e se se ne

presenterà l’occasione, si inviterà l’alunno/a ad effettuare semplici ed

immediati inserimenti, riguardanti

avvenimenti concreti, semplici

argomenti, anche di tipo pratico – laboratoriale svolti nel corso

dell’anno

La commissione d’Esame inoltre, valuterà le competenze in uscita, utilizzando l’apposito documento, che verrà fornito alle famiglie e alle Scuole Secondarie di secondo grado. A tale proposito si fa presente che per

l’attuale anno Scolastico 2015- 2016, pur avendo preso visione della nota MIUR (prot 11141) del 6/11/2015

e della comunicazione dell’USR Veneto del 12/11/2015, svolte le opportune riflessioni, l’Istituto non parteciperà alle operazioni di sperimentazione della nuova scheda, pur avviando una serie di iniziative per

promuoverne la conoscenza e l’eventuale utilizzo.

ORIENTAMENTO SCOLASTICO

Ulteriori adeguamenti al Piano dell’Offerta formativa annuale devono essere introdotti sin da quest’anno in

tema di orientamento, con la precisazione del c. 32 L 107/2015 secondo il quale “le attività e i progetti di

orientamento scolastico nonché di accesso al lavoro sono sviluppati con modalità idonee a sostenere anche le eventuali difficoltà e problematiche proprie degli studenti di origine straniera”. Secondo il c. 29, il dirigente

scolastico, di concerto con gli organi collegiali, può individuare percorsi formativi e iniziative diretti

all’orientamento e a garantire un maggiore coinvolgimento degli studenti nonché la valorizzazione del merito

scolastico e dei talenti. Premessa

“La centralità del ruolo strategico attribuito all’orientamento nella lotta alla dispersione e all’insuccesso

formativo non è da mettere in discussione.

Il ruolo strategico dell’orientamento viene collegato al fenomeno dell’insuccesso e della dispersione

mettendone in risalto le due facce del problema: da un lato, le ricadute patologiche sul funzionamento del

sistema scolastico stesso e le conseguenze sul sistema economico-produttivo e, dall’altro, gli effetti problematici sull’evoluzionedelle storie individuali (formative, lavorative, sociali)”.

Maria Luisa Pombeni

Intervento al Convegno “Tavolo per l’orientamento”, Tione (Trento), 2007

Dalle indicazioni dell’U.E.: principi da condividere e da cui partire….

Cosa significa orientamento per il futuro? L’orientamento è un processo associato alla crescita della persona in contesti sociali, formativi e lavorativi.

E’ un diritto del cittadino e comprende una serie di attività finalizzate a mettere in grado il cittadino di ogni età ed in ogni momento della sua vita di:

- identificare i suoi interessi, le sue capacità, competenze e attitudini,

- identificare opportunità e risorse e metterle in relazione con i vincoli e i condizionamenti, - prendere decisioni in modo responsabile in merito all’istruzione, alla formazione, all’occupazione e al

proprio ruolo nella società,

- progettare e realizzare i propri progetti,

- gestire percorsi attivi nell’ambito dell’istruzione, della formazione e del lavoro e in tutte quelle situazioni in cui le capacità e le competenze sono messe in atto.

L’orientamento mira a mettere in grado i cittadini di gestire e pianificare il proprio apprendimento e le

esperienze di lavoro in coerenza con i propri obiettivi di vita, in collegamento con le proprie competenze e interessi, contribuendo al personale soddisfacimento.

Nell’ambito del le istituzioni educative e formative esso mira ad avere allievi e studenti ben motivati e

formatori che si assumono la responsabilità del sostegno ai loro percorsi formativi, alle scelte e alla loro realizzazione.

Gli interventi in materia dell’U.E. più significativi sono:

Documento della Commissione Europea del 30.10.2000, “Memorandum sull’istruzione e la

formazione permanente.

Risoluzione del Consiglio d’Europa del 18/05/2004 sul rafforzamento delle politiche, dei sistemi e

delle prassi in materia di orientamento lungo tutto l’arco della vita in Europa.

Decisione n. 2241/2004CE del 15 dicembre 2004, che istituisce EUROPASS,

il “Quadro Unico Europeo per la trasparenza delle qualifiche e delle competenze”, dispositivo per la

mobilità dei cittadini.

Raccomandazione U.E. del 5/09/2006 sulla costituzione del Quadro Europeo delle qualifiche e dei

titoli per l’apprendimento permanente.

Raccomandazione U.E. del 18 dicembre 2006 relativa a competenze chiave per l’apprendimento

permanente (vedi in normativa per obbligo scolastico).

Raccomandazione U.E. del 23 aprile 2008 sulla costituzione del Quadro Europeo delle Qualifiche

per l’apprendimento permanente.

Normativa recente e processo di orientamento L’Italia ha recepito le normative europee emettendo una propria legislazione, in particolare con i seguenti

decreti e circolari ministeriali

- D. Lgs. 15 aprile 2005, n. 76, “Definizione delle norme generali sul diritto-dovere all’istruzione e alla

formazione, ai sensi dell’art. 2, comma 1, lettera c) della Legge 28 marzo 2003, n.53” - D.Lgs. 15 aprile 2005, n. 77, “Definizione delle norme generali relative all’alternanza scuola-lavoro, ai

sensi dell’art. 4 della legge 28 marzo 2003, n. 53”

- Legge Legge 11 gennaio 2007, n. 1, "Disposizioni in materia di esami di Stato conclusivi dei corsi di studio di istruzione secondaria superiore e delega al Governo in materia di raccordo tra la scuola e le

università", che sostituisce gli articoli 2, 3 e 4 della legge 10 dicembre 1997, n. 425, in particolare l'art. 1,

comma 1. - D. Lgs. 14 gennaio 2008, n. 21, “Norme per la definizione dei percorsi di orientamento all’istruzione

universitaria e all’alta formazione artistica, musicale e coreutica, per il raccordo tra la scuola, le università e

le istituzioni dell’alta formazione artistica, musicale e coreutica, nonché per la valorizzazione della qualità

dei risultati scolastici degli studenti ai fini dell’ammissione ai corsi di laurea universitari ad accesso programmato di cui all’art.1 della legge 2 agosto 1999 n. 264, a norma dell’art. 2, comma 1 lettere a), b), c)

della legge 11 gennaio 2007, n.1”

- D. Lgs. 14 gennaio 2008, n. 22, “Definizione dei percorsi di orientamento finalizzati alle professioni e al lavoro, a norma dell’art. 2, comma 1, della legge 11 gennaio 2007, n. 1.

C.M. n° 43 del 15 Aprile 2009 “Linee guida in materia di Orientamento lungo tutto l’arco della vita” riprese

con la C.M. del 19.02 .2014 denominata anch’essa “Linee guida in materia di Orientamento lungo tutto l’arco della vita”.

PRESUPPOSTI CULTURALI E METODOLOGICI. La centralità della persona nel processo di orientamento

Alla base degli obiettivi del piano nazionale di orientamento del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e

della Ricerca viene assunto un approccio che mette al centro di questo processo la persona con le sue specificità (età, genere, appartenenze sociali e culturali, valori e aspirazioni personali, ecc.) e con un diretto

collegamento con i suoi contesti di vita.

In accordo con le più recenti riflessioni europee in materia di orientamento, il piano riconosce l’importanza

di un orientamento che accompagna la persona lungo tutto l’arco della vita e ribadisce l’importanza di caratterizzare le diverse azioni a sostegno di questo processo in funzione della specificità dei bisogni

orientativi del singolo e nella prospettiva di una scelta scolastica e professionale in grado di delineare una

progettualità personalizzata. D’altra parte nel mondo d’oggi l’idea di un percorso di sviluppo lineare per tutta la vita viene considerata ormai superata, mentre assume sempre più valore la capacità orientativa della

persona di elaborare un progetto personale che si consolida progressivamente attraverso percorsi diversi e

che è in grado di ridefinirsi in maniera soddisfacente nel fronteggiamento di specifiche esperienze di

transizione. L’orientamento viene inteso come bene individuale, in quanto principio organizzatore della progettualità di

una persona capace di interagire attivamente con il proprio contesto sociale e come bene collettivo, in

quanto strumento di promozione del successo formativo e di sviluppo economico del paese. Anche in una prospettiva di orientamento che non si esaurisce con la scelta scolastica e la transizione dei

giovani al mondo del lavoro, la centralità della fase formativa rimane un nodo strategico:

a) per la persona che deve avere l’opportunità, durante il percorso formativo, di costruirsi delle competenze orientative adeguate ad accompagnare il proprio processo di orientamento lungo tutto l’arco della vita e di

sviluppare una progettualità personale sulla quale innescare scelte progressivamente sempre più specifiche;

b) per l’istituzione che deve svolgere un ruolo strategico sia nel sostegno al sistema scolastico-formativo per

l’esercizio delle sue funzioni orientative,sia nel coordinamento delle risorse che interagiscono attivamente con il sistema per il pieno raggiungimento degli obiettivi orientativi di propria competenza, sia nella

costruzione di un sistema nazionale finalizzato ad integrare politiche dell’istruzione e della formazione e

politiche del lavoro in un’ottica di orientamento lungo tutto il ciclo di vita. Il sistema dell’istruzione e della formazione è impegnato a dare risposte soddisfacenti a bisogni orientativi

specifici della fase di vita in cui l’esperienza dominante per la persona è quella legata all’apprendimento.

In particolare, gli interventi educativi tendono a favorire:

a) la maturazione di un metodo (uno stile, una cultura, un insieme di atteggiamenti, ecc.) centrato

sull’approccio dell’auto-orientamento;

b) lo sviluppo di competenze orientative, non immediatamente finalizzate alla gestione di compiti orientativi concreti, ma funzionali ad acquisire una capacità di attivazione critica nei confronti dei problemi, di

canalizzazione delle energie rispetto ad obiettivi, di responsabilizzazione verso gli impegni, eccetera;

c) la capacità di monitorare in senso orientativo il percorso formativo in essere, attraverso una riflessione consapevole sulla sua evoluzione e l’identificazione di eventuali strategie di miglioramento;

d) l’educazione alla progettualità personale che non coincide immediatamente con situazioni di scelta ma ne

crea i prerequisiti necessari;

e) la valorizzazione orientativa di situazioni esperienziali diverse (di tipo formativo, di impatto con il mondo del lavoro) per favorire quel processo di sperimentazione di sé e di conoscenza (non solo informazione

astratta) dei contesti formativi e produttivi;

f) la capacità dei sistemi di rispondere efficacemente ai bisogni di ri-orientamento della persona in ogni fase della vita.

Compito della scuola, dei genitori, degli Enti Locali, delle Istituzioni tutte è quello di aiutare i ragazzi ad acquisire quel bagaglio di competenze essenziali per il loro sviluppo e la loro maturazione, in particolare,

competenze come la stima, la fiducia, la sicurezza e la decisione. La complessità dell’intervento che vede

coinvolti e responsabili più Soggetti, a cominciare dai genitori, richiede anche per essi iniziative formative

anche congiunte, genitori e docenti, perché cresca la reciproca conoscenza, migliori la comunicazione e si acquisisca responsabilità rispetto alla nuova cultura dell’orientamento e alle relative linee d’azione.

IL NOSTRO PROGETTO “SAPER SCEGLIERE, mi conosco, scopro, scelgo ...”

In relazione agli esiti positivi emersi dalla restituzione dei risultati da parte del Ministero, si è evidenziata

un’eccellenza in questo ambito. Per questo si auspica che il Progetto, sotto specificato, continui nella sua interezza.

Dimensione orientativa e processo educativo Alla Scuola è riconosciuto un ruolo centrale nei processi di Orientamento (da 3 a 19 anni) e ad essa spetta

quindi, secondo le linee-guida sull’Orientamento, il compito di realizzare, anche in rete con altri Soggetti

pubblici e privati, attività di Orientamento, finalizzate alla costruzione e al potenziamento di specifiche competenze orientative che si sviluppano quindi attraverso 2 azioni:

1. L’Orientamento formativo o didattica orientativa/orientante per lo sviluppo delle competenze

orientative di base (v. sopra)

2. Le attività di accompagnamento e di consulenza orientativa, di sostegno alla progettualità

individuale, esercitate attraverso competenze di monitoraggio/gestione del percorso individuale

Per quanto riguarda il primo punto il nostro Istituto quindi ha accolto in pieno la dimensione orientativa nell’intero ciclo scolastico, prevista dalle linee guida ministeriali, intesa come processo prima che come

azione, come capacità di leggere e capire cosa serve alla persona, in relazione con la realtà sociale e il lavoro.

La dimensione orientativa permea il processo educativo, sin dalla scuola dell’infanzia, in termini trasversali

e coinvolge e impegna specificatamente tutte le discipline.

Per quanto riguarda il secondo punto, esso riguarda in particolare le classi finali del ciclo di studi (2^ e 3^

della Scuola Secondaria) che partecipano al progetto “SAPER SCEGLIERE, mi conosco, scopro,

scelgo...”.

Esse, attraverso la realizzazione di questo progetto, sono ormai da anni interessate dalla realizzazione di percorsi appositi di orientamento che si svolgono attraverso una serie di azioni quali:

→ la rilevazione della domanda di orientamento anche inespressa,

→ l’ascolto e la comprensione degli aspetti emotivi,

→ l’accompagnamento senza creare dipendenza, dotando il ragazzo/a di “dispositivi” e “conoscenze” che

gli/le consentano di orientarsi, quali:

- Conoscenza dell’intero sistema scolastico delle scuole secondarie di secondo grado - Conoscenza dei piani di studi delle diverse realtà scolastiche

- Potenzialità in uscita delle singole scuole

→ il potenziamento della capacità di auto-orientarsi dentro il sistema formativo e in relazione con la realtà sociale e con il mondo del lavoro offrendo occasioni e organizzando azioni coerenti quali:

- Letture

- Somministrazione di test sulle proprie capacità, sul rapporto con la scuola e le materie …

- Attività di Autovalutazione ed eterovalutazione - Visita a laboratori artigianali

- Partecipazione a stages presso alcune scuole superiori della zona

- Spettacoli teatrali - Incontri con lavoratori e operatori della zona

- Incontri con docenti delle Scuole Secondarie

Azioni e funzioni di sostegno Se l’obiettivo del Piano Nazionale è quello di rispondere ai bisogni orientativi, appare evidente che tale

obiettivo non può essere raggiunto che attraverso un forte coinvolgimento, non solo dei protagonisti dell’orientamento (gli studenti), ma anche di tutti i Soggetti educativi presenti nel loro contesto di vita

(famiglia, associazionismo ecc.).

Si tratta di costruire un’alleanza educativa in primo luogo con le famiglie al fine di condividere obiettivi comuni che favoriscano la maturazione del processo di auto-orientamento da parte dello studente in rapporto

ai diversi livelli di autonomia personale che connotano i diversi cicli (e fasi di età) del percorso formativo.

Lo studente con la sua individualità e la sua diversità è al centro dell’azione educativa e costituisce il

fulcro dell’impegno e dell’azione della scuola nel suo complesso. Di conseguenza, la partecipazione dei genitori al processo d’istruzione e formazione costituisce lo strumento strategico per la realizzazione,

attraverso la collaborazione interattiva tra scuola e famiglia, della “mission” della scuola.

La collaborazione dei genitori a scuola è importante ma per collaborare e cooperare efficacemente non bisogna fermarsi all’apporto delle famiglie, ma estendersi ed aprirsi al coinvolgimento e al contributo di tutti

al fine di “costruire “reti collaborative” con il territorio a misura di ragazzo, dove egli possa orientarsi in

autonomia, sicurezza e consapevolezza”.

A questo proposito, il Progetto prevede (nel nostro Istituto è ormai consolidato) il formarsi di una rete tra

Scuola, Associazioni di categoria e del territorio quali Confartigianato, Associazione Industriali,

Scuole Secondarie di secondo grado e famiglie . E’ grazie a questa rete che i genitori vengono coinvolti

attraverso: - incontri serali con i rappresentanti delle categorie indicate,

- partecipazioni a spettacoli teatrali,

- partecipazione a “Scuole aperte” insieme ai figli.

Il progetto coincide con un momento molto importante della formazione della persona e si propone di

favorirne la promozione e la crescita della personalità, così come indicato anche dalla legge 107 del 23

Luglio 2015 “La Buona Scuola”.

REGOLAMENTI INTERNI PER OGNI ORDINE DI SCUOLA

REGOLAMENTO INTERNO PER LE SCUOLE DELL’ INFANZIA

I genitori sono tenuti a rispettare gli orari d’entrata e d’uscita di ogni singola scuola.

I ritardi devono essere comunicati telefonicamente alle collaboratrici scolastiche.

In caso di visite specialistiche, pediatriche, analisi del sangue…i bambini saranno accolti a scuola

sino alle ore 10.30.

Al mattino, al momento dell’entrata, i genitori non possono far entrare nei locali della scuola i

propri figli da soli senza accertarsi della presenza delle insegnanti.

I genitori saranno presenti a scuola il tempo necessario per aiutare il bambino a spogliarsi e per

accompagnarlo nella propria sezione e/o in salone.

Il ritiro da scuola del bambino può essere effettuato solo dai genitori o da altre persone

maggiorenni autorizzate per iscritto dai genitori.

Eventuali cambiamenti di fermata dello scuolabus vanno segnalati per iscritto alle insegnanti e

comunicati all’autista.

Ogni assenza va giustificata. Il certificato medico è obbligatorio quando l’assenza per malattia è

superiore ai 5 giorni continuativi, anche nel caso siano inclusi giorni festivi. L’assenza va

notificata telefonicamente ai collaboratori scolastici.

Le insegnanti non sono autorizzate a somministrare alcun genere di medicinale ai bambini.

Si raccomanda di curare l’igiene personale, il cambio personale e di provvedere ad un periodico

lavaggio del corredo usato per il riposo pomeridiano.

Per la salute del bambino si raccomanda la consumazione della colazione prima di iniziare la

giornata scolastica.

A scuola non sono consentite merendine, gomme da masticare.

Le allergie alimentari vanno segnalate agli uffici dell’Istituto Comprensivo e alla cuoca tramite

certificato medico.

Le insegnanti consigliano un abbigliamento comodo e pratico evitando cinture e scarpe con lacci.

IL DIRIGENTE SCOLASTICO

Claudio Gambalonga

REGOLAMENTO SCOLASTICO PER LE SCUOLE PRIMARIE

1. PREMESSA: star bene a scuola è un obiettivo che impegna la responsabilità di tutti.

Ogni insegnante è perciò tenuto a far rispettare il seguente regolamento.

Gli alunni devono attenersi alle disposizioni qui contenute.

Tutto il personale e le famiglie sono a conoscenza di quanto sotto riportato.

2. PRIMA DELL’INIZIO DELLE LEZIONI

Gli insegnanti curano la sorveglianza a partire dai cinque minuti che precedono l’inizio delle

lezioni.

Gli alunni che usufruiscono del trasporto pubblico e quelli che hanno effettiva necessità possono

accedere alla Scuola anche nel periodo di tempo precedente, previa richiesta scritta da parte delle

famiglie e successiva autorizzazione del Dirigente Scolastico.

Gli alunni abitualmente ritardatari per motivi non imputabili a trasporto sono richiamati, assieme

alle famiglie, al rispetto dell’orario; se si ripete con frequenza vengono ammessi alle lezioni con

presentazione di giustificazione scritta.

In caso di grave ritardo, di entrata in ore successive alla prima o di uscita anticipata, i genitori

dell’alunno devono sempre presentare richiesta scritta, utilizzando gli appositi stampati,

debitamente compilati.

In caso di uscita anticipata, l’alunno deve essere prelevato dai familiari o da una persona

maggiorenne da essi incaricata.

L’insegnante in servizio alla prima ora provvede inoltre a segnare sul registro eventuali assenze.

I genitori sono tenuti a specificare per iscritto il motivo dell’assenza, avendo cura di allegare

certificato medico in caso di assenza per malattia oltre i cinque giorni.

3. DURANTE LE LEZIONI

Gli alunni si impegnano a:

presentarsi a scuola curati nell’igiene e nel cambio personale;

mantenere in classe un comportamento corretto nei gesti, nel linguaggio e nell’atteggiamento,

rispettando l’ordine degli interventi e le opinioni altrui;

seguire con attenzione le lezioni ed eseguire le consegne, evitando inutili perdite di tempo;

avere cura di portare a scuola il materiale scolastico necessario;

tenere aggiornato il diario ed il quaderno degli avvisi al fine che sia assicurata una corretta e

puntuale comunicazione tra scuola e famiglia;

rispettare il materiale proprio e altrui, gli strumenti, gli arredi e le strutture scolastiche, nonché

il lavoro svolto dal personale ausiliario.

La Scuola non è responsabile di eventuali furti e/o danni agli oggetti personali.

In caso di vandalismi, danneggiamenti o mancanze, le famiglie sono tenute a rispondere per i

propri figli.

Durante il cambio delle lezioni, gli alunni attendono l’insegnante, rimanendo in ordine al proprio

posto, parlando a bassa voce e predisponendo il materiale per l’ora successiva.

Al personale della scuola, è vietato sia negli spazi interni, sia negli spazi esterni (cortile e impianti

sportivi) di fumare. La persona a conoscenza di eventuali trasgressioni è tenuta a segnalarlo

all’insegnante preposto che ne curerà l’accertamento e la contestazione dell’infrazione.

4. NELL’INTERVALLO

Gli alunni escono tutti dall’aula accompagnati dall’insegnante e si portano all’esterno, in modo

ordinato.

In caso di bel tempo non è ammessa la sosta all’interno della scuola, eccetto che in casi particolari

segnalati dalle famiglie.

In caso di cattivo tempo i ragazzi rimangono all’interno.

Non sono consentiti giochi che possano arrecare offesa o danno ai compagni o alle cose, in

particolare, durante l’intervallo, non è consentito l’uso del pallone, di qualsiasi tipo.

Anche durante il gioco, il linguaggio deve essere costantemente corretto e controllato.

I rifiuti delle merende devono essere depositati negli appositi contenitori predisposti per la

raccolta differenziata.

Al suono della campanella di rientro, gli alunni si predispongono subito in ordine per entrare.

5. AL TERMINE DELLE LEZIONI

Le classi si recano all’uscita, in fila ordinata, accompagnate dall’insegnante o dai collaboratori

secondo gli accordi all’interno del plesso.

La modalità di rientro a casa deve essere dichiarata per iscritto all’inizio dell’anno scolastico.

Ogni eventuale variazione della consueta modalità di rientro deve essere preventivamente

comunicata alla scuola dai genitori.

6. USO DEI SERVIZI E DEI LABORATORI

Gli alunni accedono responsabilmente ai servizi, utilizzando soprattutto il periodo dell’intervallo e

della pausa mensa; durante le lezioni escono solo col permesso dell’insegnante.

Hanno cura di lasciare i servizi puliti e in ordine; sono proibiti comportamenti che possono

disturbare o creare imbarazzo in altri compagni.

L’alunno rientra in aula, senza perdere tempo e senza disturbare.

Recandosi in palestra, nei laboratori e in mensa le classi sonno accompagnate e si trasferiscono in

ordine e in silenzio.

Particolare disciplina e prudenza vengono richieste nei trasferimenti verso gli impianti sportivi e

sala mensa esterni.

Si raccomanda il massimo rispetto per arredi, attrezzature e locali.

Gli alunni devono cambiare scarpe prima di entrare in palestra.

I libri ricevuti in prestito dalla Biblioteca scolastica devono essere tenuti con la massima cura e

restituiti nei tempi stabiliti.

Gli alunni sono ritenuti responsabili di eventuali danni arrecati per comportamenti scorretti.

7. RAPPORTI SCUOLA – FAMIGLIA

Ove la necessità lo richieda il team insegnanti e genitori possono, previo accordo, concordare

colloqui individuali.

Il Collegio Docenti può programmare ulteriori occasioni di incontro scuola-famiglia.

Non è consentito portare il cellulare a scuola e nelle uscite didattiche.

Tutto il personale della scuola è responsabile della sorveglianza e del far rispettare il presente

regolamento.

8. SANZIONI DISCIPLINARI

La trasgressione alle regole sopra esposte comporta l’applicazione di provvedimenti disciplinari

commisurati alla gravità dell’infrazione, all’entità dei danni provocati, alla ripetizione.

Essi sono espressi attraverso: richiamo verbale, richiamo scritto sul registro, comunicazione e/o

convocazione dei genitori, intervento del Dirigente e del Consiglio di Interclasse.

IL DIRIGENTE SCOLASTICO

Claudio Gambalonga

REGOLAMENTO DELLA SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO

PREMESSA

Star bene a scuola è un obiettivo che impegna la responsabilità di tutti. Ogni insegnante è perciò tenuto a

far rispettare il seguente regolamento. Gli alunni devono attenersi alle disposizioni qui contenute. Tutto il

personale è a conoscenza di quanto sotto riportato.

Articolo 1. ORARIO E INTERVALLO

- L'orario delle lezioni della scuola ha la seguente scansione:

POJANA MAGGIORE CAMPIGLIA

DEI BERICI ORGIANO

(lun. mer. ven.

sab.)

(mar. gio.) (lun. mer. ven.

sab.)

(mar. gio.)

1 ora 8.00 – 9.00 8.00 – 9.00 7:50 – 8:50 7:50 - 8:50 7:50 - 8:50

2 ora 9.00 – 9.55 9.00 – 9.55 8:50 – 9:45 8:50 - 9:50 8:50 – 9:45

3 ora 9.55 – 10.50 9.55 – 10.50 9:45 – 10:40 9:50 - 10:45 9:45 – 10:40

INTERVA

LLO

10.50 – 11.05 10.50 – 11.05 10:40 – 10:55 10:45 – 11.00 10:40 – 10:55

4 ora 11.05 – 12.05 11.05 – 12.05 10:55 – 11:55 11.00 – 11.55 10.55 – 11:50

5 ora 12.05 – 13.00 12.05 – 13.00 11:55 – 12:50 11.55 – 12.50 11:50 – 12:45

MENSA 13.00 – 14.00 12:45 – 13:45

6 ora 14.00 – 15.00 13:45 – 14:40

7 ora 15.00 – 16.00 14:40 – 15:35

- I docenti in servizio sono tenuti alla sorveglianza degli alunni durante gli intervalli, in base a

precisi turni stabiliti ogni anno in considerazione dell'orario scolastico.

- In caso di cattivo tempo la ricreazione si svolge all'interno dei locali scolastici, negli atri, fuori

dalle aule. Gli insegnanti e gli alunni si distribuiscono al piano terra e al primo piano, con posizioni

individuate annualmente dal Capo d'Istituto.

Tempo permettendo, la ricreazione si svolge negli spazi scolastici esterni alla presenza degli

insegnanti incaricati.

Non sono consentiti giochi che possono arrecare offesa o danno ai compagni e alle cose, in

particolare, durante l'intervallo, non è consentito l'uso del pallone, di qualsiasi tipo.

Esso sarà invece permesso solo all'esterno, qualora lo spazio lo consentisse, durante la pausa–mensa,

utilizzando comunque solo un pallone leggero. E' proibito utilizzare bottigliette, contenitori o altro

come giocattolo o pallone. Anche durante il gioco, il linguaggio dovrà essere corretto e controllato.

4. Per particolari progetti si potrà prevedere che gli alunni effettuino la pulizia del cortile, secondo le

indicazioni del docente referente del progetto.

5. I collaboratori scolastici sono tenuti all'apertura e alla chiusura della scuola. Cooperano con i docenti

alla sorveglianza degli alunni sia all'interno che all'esterno dell'edificio scolastico.

Articolo 2. RAPPORTI TRA DOCENTI – ALUNNI E TRA ISTITUTO E ASSOCIAZIONI DEL

TERRITORIO

- All'inizio dell'anno scolastico i docenti illustrano agli alunni delle proprie classi gli obiettivi didattici

ed educativi che intendono perseguire, i criteri di valutazione (che peraltro saranno esplicitati in ogni

verifica) e l'organizzazione delle attività annuali. Instaurano, inoltre, un dialogo costruttivo sulle

caratteristiche dei materiali didattici anche per facilitare l'uso dei testi adottati.

- Nessun elemento personale concernente la vita privata dello studente e della sua famiglia può essere

divulgato all'esterno dal personale scolastico (segreto d'ufficio).

- Per ogni decisione che influisca in modo rilevante sull'organizzazione della scuola vengono

consultati gli studenti e/o i loro genitori.

- I genitori possono richiedere di riunirsi nei locali della scuola, previa motivata richiesta scritta al

Dirigente Scolastico, con l'indicazione del giorno e dell'ora della riunione. Possono partecipare

all'assemblea il Preside e gli insegnanti.

- La scuola è disponibile a mettere a disposizione, i propri locali per iniziative di associazioni, gruppi

etc... che operano sul territorio, previa domanda scritta al Capo d'Istituto, specificante le finalità e le

modalità dell'attività prevista e previa approvazione del Consiglio di Istituto.

Articolo 3. PRIMA DELL'INIZIO DELLE LEZIONI E GIUSTIFICAZIONI

- Gli alunni entrano negli spazi scolastici nei 5 minuti che precedono l'inizio delle lezioni. Eventuali

ritardi, solo se dovuti a casi gravi ed eccezionali, sono giustificati dal Dirigente Scolastico o da chi lo

rappresenta. È consentito l'accesso anticipato agli spazi scolastici, secondo un orario definito all’inizio

dell’anno scolastico, solo agli alunni i cui genitori presentino motivata richiesta. In questo caso però,

non è garantita la sorveglianza del personale docente, per cui i genitori degli studenti interessati

sollevano la scuola da ogni eventuale responsabilità per incidenti che avvengano tra le 7.30 e i 5

minuti prima dell’inizio delle lezioni. Al suono della prima campana tutti gli alunni si disporranno in

fila ordinata nello spazio abitualmente occupato dalla propria classe e accederanno disciplinatamente

alle aule, accompagnati dall'insegnante. I trasgressori verranno sanzionati con note sul registro e sul

libretto.

- Le giustificazioni delle assenze devono essere presentate all'inizio delle lezioni e devono

esprimere con chiarezza i giorni ed il motivo dell'assenza. Chi rimane assente per malattia oltre 5

giorni deve unire alla giustificazione un certificato medico (in carta semplice). Le assenze sono

giustificate dall’insegnante della prima ora.

Se le assenze fossero frequenti verrà richiesto un colloquio con la famiglia.

Si ricorda ai genitori che “Ai fini della validità dell'anno per la valutazione degli allievi, è richiesta la

frequenza di almeno ¾ dell'orario annuale personalizzato di cui ai commi 1, 2 dell'articolo 10. Per casi

eccezionali, le Istituzioni Scolastiche possono autonomamente stabilire motivate deroghe al suddetto

limite” D.L. N° 59 del 19/02/04.

Articolo 4. IL COMPORTAMENTO DEGLI ALUNNI

1. Gli studenti sono tenuti a frequentare regolarmente i corsi ed ad assolvere assiduamente gli impegni di

studio, portando tutto il materiale necessario allo svolgimento delle lezioni ed eseguendo regolarmente

tutti i compiti, scritti ed orali, assegnati per casa. E' vietato telefonare a casa per farsi portare materiale

scolastico dimenticato. Inoltre non sarà accettato nessun tipo di materiale proveniente dall'esterno.

2. Gli alunni non devono portare a scuola riviste, libri, immagini di qualsiasi genere e quant'altro

ancora non abbia attinenza con l'insegnamento.

Si proibisce di portare il telefono cellulare a scuola.

Si ricorda ai genitori che possono incorrere in sanzioni penali legate al diritto alla privacy, se i loro

fogli usano in modo inopportuno il cellulare all’interno della scuola. Qualora un genitore lo ritenga

indispensabile, dovrà chiederne il permesso scritto al dirigente scolastico, spiegandone le motivazioni,

entro il 1 ottobre.

All’entrata della scuola gli alunni autorizzati dal dirigente consegneranno il cellulare spento ad un

collaboratore, in busta chiusa con nome e cognome e lo potranno riprendere solo all’uscita.

La scuola non risponde di eventuali furti o danni.

Qualsiasi cellulare (anche spento) verrà sequestrato, depositato in segreteria e potrà essere ritirato da

un genitore solo in orario d’ufficio.

La scuola garantisce la possibilità agli alunni di utilizzare il telefono della scuola per qualsiasi

comunicazione urgente.

È ugualmente vietato l'utilizzo di lettori CD, MP3 e similari anche durante l'intervallo, in quanto l'uso

di tali apparecchi favorisce comportamenti di isolamento e limita lo sviluppo delle relazioni sociali.

- La scuola non risponde di eventuali smarrimenti di denaro e di oggetti di valore lasciati

incustoditi.

- Per nessun motivo gli alunni possono allontanarsi dall'Istituto durante le ore di lezione, durante

l'intervallo e durante la mensa, senza aver prima ottenuto il permesso dal Dirigente Scolastico e

devono essere prelevati da un genitore o da una persona da esso autorizzata.

- Gli studenti sono tenuti ad avere nei confronti del Capo d'Istituto, dei docenti, di tutto il personale

della scuola e dei loro compagni lo stesso rispetto, anche formale, che chiedono per se stessi. Proprio

per questo rispetto si sollecitano gli alunni a presentarsi con un abbigliamento adeguato all'ambiente

scolastico. Ombrelli, giacche, giubbotto e berretti devono essere depositati fuori dall'aula negli

appositi attaccapanni, anche per motivi igienici.

- Le disposizioni ministeriali vietano di fumare nell'interno della Scuola, compresa l'area del cortile.

- In classe e nei corridoi gli allievi devono mantenersi sempre disciplinati ed educati: durante

l'intervallo è proibito correre, gridare, permettersi scherzi pericolosi e scorretti. In particolare quando

si compiono spostamenti durante le ore di lezione, si devono osservare il massimo ordine e silenzio.

- Gli alunni hanno l'obbligo di osservare sempre le regole dell'igiene e della pulizia. Devono

cooperare al decoro della scuola, evitando nel modo più assoluto di insudiciare, di gettare rifiuti e/o

carte sui pavimenti e nel cortile, di danneggiare il materiale e l'arredamento scolastici.

- Al termine delle lezioni gli alunni devono lasciare le aule in ordine e in silenzio, accompagnati dai

loro insegnanti, avviarsi verso l'uscita della scuola. In attesa del pulmino, gli alunni evitino di

disperdersi e mantengano un comportamento educato e responsabile. In particolare è fatto divieto di

uscire dal cancello della scuola e di attraversare la strada.

- Gli alunni devono essere costantemente provvisti del libretto personale o del diario per la

corrispondenza tra la scuola e la famiglia o chi la rappresenta.

- È rigorosamente vietato strappare i fogli del libretto personal e del diario e in caso di smarrimento

il duplicato può essere richiesto direttamente da un genitore alla segreteria della scuola.

- Ciascun Consiglio di classe può adottare in relazione a specifiche situazioni, ulteriori norme,

purché non in contrasto con il presente regolamento.

Articolo 5. SANZIONI DISCIPLINARI

1. La responsabilità disciplinare è personale, pertanto ciascuno deve essere consapevole delle

sanzioni disciplinari conseguenti.

2. Le sanzioni sono sempre temporanee, proporzionate alla infrazione disciplinare e ispirate, per

quanto possibile, al principio della riparazione del danno. Esse tengono conto della situazione

personale dello studente.

3. L'alunno che non esegue i compiti viene richiamato verbalmente dall'insegnante o dal Dirigente

Scolastico. In caso di mancanza ripetuta il richiamo è riportato sul Registro di classe e sono avvisati

per iscritto i genitori ed eventualmente convocati.

4. L'alunno sprovvisto del materiale didattico necessario allo svolgimento delle lezioni è richiamato

verbalmente dall'insegnante o dal Dirigente Scolastico. In caso di mancanza ripetuta, il richiamo viene

riportato sul Registro di classe e sono avvisati per iscritto i genitori ed eventualmente convocati.

5. L'alunno che porta materiale non attinente l'attività didattica viene richiamato verbalmente e per

iscritto dall'insegnante o dal Dirigente Scolastico e i suoi genitori sono avvertiti mediante

comunicazione scritta. Il materiale in oggetto viene sequestrato e sarà reso esclusivamente ai genitori

che ne faranno richiesta agli uffici di segreteria.

6. L'alunno che non rispetta l'ambiente scolastico e le aule speciali (aula di scienze, informatica e di

musica) e il materiale dei compagni, insudiciandolo o danneggiandolo, è invitato dagli insegnanti del

Consiglio di classe e dal Dirigente Scolastico a ripristinare le condizioni originarie degli ambienti e

dei beni mobili ed immobili deteriorati, tale comportamento deve essere riportato sul registro di classe

ed eventualmente può causare sospensione dalle lezioni su giudizio del Consiglio di Classe.

7. L'alunno sorpreso a fumare all'interno degli spazi scolastici da parte del personale deve

consegnare le sigarette, l'accendino etc... e viene richiamato dal Dirigente Scolastico e dagli

insegnanti del Consiglio di classe o dall'insegnate referente. La mancanza viene riportata sul Registro

di classe e i genitori sono avvisati immediatamente e convocati e scuola, anche in questo caso può

essere prevista la sospensione.

Articolo 6. SANZIONI GRAVI

1. L'alunno che evidenzia un comportamento vivace poco controllato, pericoloso per sé e per gli altri,

nei vari momenti della vita scolastica, viene richiamato per iscritto dagli insegnanti o dal Dirigente

Scolastico. La mancanza viene riportata sul Registro di classe con asterisco e i genitori sono avvisati

immediatamente e convocati a scuola. In caso di comportamento particolarmente grave o ripetuto (tre

note disciplinari con asterisco o somma di varie note disciplinari) il Consiglio di classe può decidere

la sospensione dalle lezioni dell'alunno da 1 a 15 giorni. Nel caso di comportamento valutato con i

voti 6 o 7, gli alunni non parteciperanno alle gite scolastiche.

2. L'alunno che si allontana dalla scuola senza permesso viene sospeso da 1 a 2 giorni dalle lezioni dal

Consiglio di classe con avviso immediato ai genitori e loro convocazione a scuola.

3. L'alunno che manomette il libretto o il diario e falsifica le firme dei genitori o i voti delle verifiche è

sospeso dalle lezioni per 1 o 2 giorni dal Consiglio di classe.

4. L'alunno che manca di rispetto ai compagni e al personale scolastico è richiamato per iscritto dagli

insegnanti o dal Dirigente Scolastico. La mancanza è riportata sul Registro di classe e i genitori, in

caso di ripetuto comportamento scorretto, sono avvisati e convocati a scuola. In caso di gravi o

reiterate infrazioni il Consiglio di Classe può decidere la sospensione dalle lezioni da 1 a 2 giorni.

5. Le verifiche scritte vengono inviate ai genitori, a discrezione dell’insegnante, per la firma di presa

visione. In caso di ripetuta mancata restituzione, le verifiche non saranno più consegnate e sarà

chiesto ai genitori di prenderne visione direttamente a scuola.

Articolo 7. ORGANO DI GARANZIA

- Contro le sanzioni disciplinari è ammesso ricorso da parte dei genitori, entro 15 giorni dalla

comunicazione della sanzione, ad un apposito organo di garanzia composto dal Dirigente Scolastico, 2

insegnanti e 2 genitori.

- I membri della Commissione di Garanzia sono designati con le seguenti modalità:

gli insegnanti sono individuati annualmente dai colleghi durante il Collegio Docenti di inizio anno

scolastico e possono essere riconfermati nella carica negli anni successivi;

i genitori sono individuati tra i rappresentanti eletti nei Consigli di classe dagli stessi rappresentanti

dei genitori.

- L'Organo di Garanzia decide anche sui conflitti che sorgano all'interno della scuola in merito

all'applicazione dei presente Regolamento.

- Contro le sanzioni disciplinari che prevedono l'allontanamento dello studente dalla comunità

scolastica, in base all'articolo 328 dei D.L.vo n. 297/94, comma 4, è ammesso ricorso entro 15 giorni

dalla ricevuta comunicazione, al Dirigente Scolastico, che decide in via definitiva sui reclami proposti.

Articolo 8. USCITE DIDATTICHE E VIAGGI D’ ISTRUZIONE

La scuola richiede un'unica autorizzazione iniziale, valida per tutto l'anno scolastico per le uscite

didattiche sul territorio e, di volta in volta, dà comunicazione alla famiglia sugli aspetti organizzativi

specifici. Durante le uscite, nei confronti dei compagni, dei docenti e dei luoghi visitati vanno rispettate le

regole di comportamento previste per quando si è a scuola.

Articolo 9. RAPPORTI SCUOLA – FAMIGLIA

Ogni insegnante fisserà un'ora di ricevimento settimanale dei genitori. Per motivi organizzativi è

opportuno che i genitori prenotino la propria visita.

E' possibile, in casi particolari e previo accordo, concordare colloqui individuali in altri momenti, ove la

necessità lo richieda.

Il Collegio Docenti può programmare ulteriori occasioni di incontro scuola – famiglia.

Le prove scritte mandate in visione alla famiglia devono essere immediatamente riconsegnate

all'insegnante con la firma del genitore: nel caso di smarrimento delle stesse o di continui ritardi nella

riconsegna, esse non verranno più consegnate, ma sarà comunque possibile prenderne visione a scuola.

IL DIRIGENTE SCOLASTICO

Claudio Gambalonga

ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE

“A. PALLADIO”

Via D. Alighieri, 4 - 36026 Poiana M. (VI)

0444 898025 - 0444 799098

Codice meccanografico VIIC814001

C.F. 80015470240

PATTO EDUCATIVO DI

CORRESPONSABILITA’

SCUOLA-FAMIGLIA

Scuola dell’Infanzia

PREMESSA

Il “Patto Educativo di Corresponsabilità” è l’espressione di un progetto condiviso da Famiglia e Scuola, di un impegno comune

per il bene dei bambini. E’ il segno di una rinnovata alleanza educativa.

Con questo strumento Scuola e Famiglia, nella piena consapevolezza del proprio fondamentale ruolo educativo, promuovono un reciproco dialogo serio, rispettoso costruttivo e sistematico. Il “Patto Educativo di Corresponsabilità” è il segno tangibile di tale

volontà di collaborazione tra Scuola e Famiglia, ed è strumento importante per la realizzazione di comuni progetti educativi

sempre più validi ed efficaci.

La scuola dell’infanzia si impegna a:

Garantire competenze e professionalità

Rispettare l’orario scolastico e garantire la propria presenza all’ interno della sezione

Garantire un ambiente che rispetti le norme di sicurezza

Creare un clima di rispetto reciproco e di collaborazione tra colleghe e tra docenti e personale ATA

Instaurare rapporti di fiducia e di correttezza con le famiglie

Creare un ambiente educativo sereno e rassicurante

Incoraggiare i bambini ad apprezzare e valorizzare le differenze

Rispettare i tempi e i ritmi di apprendimento

Far acquisire una graduale consapevolezza delle proprie capacità per affrontare con sicurezza i nuovi apprendimenti

Comunicare con le famiglie informandole sull’ andamento scolastico dei loro figli, allo scopo di ricercare ogni

possibile collaborazione.

La famiglia si impegna a:

Riconoscere il valore educativo della scuola e conoscere la sua offerta formativa

Conoscere e rispettare il regolamento della scuola dell’infanzia

Collaborare per favorire lo sviluppo formativo dei propri figli, rispettando la libertà di insegnamento di ogni docente

Partecipare agli incontri scuola-famiglia (assemblee e colloqui individuali)

Confrontarsi con i docenti circa gli interventi educativi e didattici e in presenza di problemi che possono avere

ripercussioni sulla serenità del bambino

Non esprimere opinioni o giudizi negativi sul personale della scuola e sul suo operato in presenza dei figli

======================================================================================

Al Dirigente Scolastico dell’Istituto Comprensivo “A. Palladio” POJANA MAGGIORE (VI) I sottoscritti ___________________________________________________________________________________________

Genitori dell’alunno/a ____________________________________________________ frequentante la classe _________

sez._________ della Scuola dell’Infanzia ________________________________

DICHIARANO

di aver preso visione del “Patto educativo di corresponsabilità scuola-famiglia” e di condividerne i principi. I Genitori si

impegnano a rispettarlo con i propri figli.

FIRMA DEL PADRE ___________________________

Poiana Maggiore, _________________

(data) FIRMA DEL MADRE __________________________

ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE

“A. PALLADIO”

Via D. Alighieri, 4 - 36026 Poiana M. (VI) 0444 898025 - 0444 799098 Codice meccanografico VIIC814001 C.F. 80015470240

PATTO EDUCATIVO DI

CORRESPONSABILITA’

SCUOLA-FAMIGLIA

Scuola Primaria

La scuola è una risorsa fondamentale in quanto luogo di crescita umana, civile e culturale. Per una piena valorizzazione della persona occorre una alleanza educativa tra alunni, docenti e genitori, per far acquisire non solo contenuti e competenze, ma anche valori tesi a sviluppare la responsabilità personale, la collaborazione e la gestione di eventuali conflitti. Un’educazione efficace dei giovani è il risultato di un’azione coordinata tra famiglia e scuola, nell’ottica della condivisione di principi ed obiettivi, per favorire il dialogo e il confronto suggerendo strategie per la soluzione dei problemi. Occorre che scuola e famiglia, ciascuna nel rispetto del proprio ruolo, siano sempre collaborative, mai antagoniste e costruiscano un’importante alleanza formativa. Il Patto Educativo vuole rendere esplicite quelle norme che facilitano il buon andamento dell’Istituto nel rispetto dei diritti, dei doveri e delle libertà di ciascuno. In considerazione di quanto espresso in premessa, si stipula con la

famiglia il seguente Patto Educativo di Corresponsabilità.

OFFERTA FORMATIVA:

La scuola si impegna a… Gli alunni si impegnano a… I genitori si impegnano a…

Garantire un piano formativo volto a promuovere il successo dello studente e la sua valorizzazione come persona.

Presentare il POF, i Regolamenti di Istituto e gli obiettivi educativi e didattici.

Prendere coscienza del percorso predisposto dalla Scuola e assumere un atteggiamento positivo nei confronti delle proposte

scolastiche e formative.

Considerare la scuola il principale impegno e

valorizzarne la funzione formativa svolgendo pertanto attività extrascolastiche compatibili con lo studio.

Conoscere l’offerta formativa e condividere con gli Insegnanti le linee educative favorendo così la continuità della azione

educativa della Scuola.

Discutere e condividere con i propri figli i

contenuti del Patto di Corresponsabilità.

Considerare importante la funzione

formativa della Scuola.

RELAZIONALITÁ/PARTECIPAZIONE:

La scuola si impegna a… Gli alunni si impegnano a… I genitori si impegnano a…

Favorire un rapporto costruttivo fra scuola e famiglia nel rispetto dei reciproci ruoli,

finalizzato a promuovere il pieno sviluppo del soggetto educando.

Creare un clima sereno di fiducia per favorire scambi, interazioni, dialogo e confronto.

Incoraggiare gli studenti ad apprezzare e valorizzare differenze e soggettività.

Partecipare in modo costruttivo alla vita di classe.

Ascoltare Insegnanti e compagni e collabora-re alla soluzione dei problemi attraverso un

dialogo costruttivo ed efficace.

Prendere coscienza delle regole della vita

scolastica, rispettare il Regolamento d’Istituto, garantire a se stessi e ai compagni il diritto allo studio.

Sostenere i figli nel far proprie le regole del vivere civile e quelle stabilite dalla

comunità scolastica.

Instaurare un dialogo costruttivo con i

Docenti, nel rispetto della loro libertà di insegnamento e competenza valutativa.

Tenere un periodico contatto con gli Insegnanti partecipando alle riunioni programmate e cooperare per il miglioramento del comportamento dei figli.

INTERVENTI DIDATTICI:

La scuola si impegna a… Gli alunni si impegnano a… I genitori si impegnano a…

Realizzare l’attività didattica considerando la libertà di scelta sul piano metodologico, rispettando tempi e modalità di apprendi-mento degli alunni.

Svolgere le lezioni con professionalità e puntualità.

Rendere l’alunno consapevole degli obiettivi e dei percorsi operativi spiegando il proprio intervento didattico, gli strumenti di verifica e i criteri di valutazione.

Partecipare con serietà ed impegno alle attività scolastiche.

Esprimere il proprio pensiero e ascoltare democraticamente compagni e adulti.

Svolgere i compiti assegnati e le attività di studio con attenzione, cura e puntualità.

Portare tutto e solo il materiale richiesto per le attività didattiche.

Motivare costantemente i propri figli allo studio e alla partecipazione.

Informare gli Insegnanti di eventuali problematiche che possono avere ripercussioni sull’andamento scolastico dell’alunno.

Tenersi costantemente informati sull’andamento didattico e disciplinare dei propri figli nei momenti programmati.

VERIFICHE E VALUTAZIONE:

La scuola si impegna a… Gli alunni si impegnano a… I genitori si impegnano a…

Valutare i livelli di apprendimento, considerando la situazione di partenza e quella conseguita, l’impegno, l’interesse e la partecipazione, in aderenza agli obiettivi della programmazione disciplinare.

Portare a conoscenza dell’allievo e della fami-glia eventuali cambiamenti significativi nel percorso scolastico.

Predisporre prove di verifica periodiche con consegne di svolgimento chiare e precise e consegnare all’alunno le prove corrette.

Prepararsi seriamente ed essere presenti alle verifiche.

Comprendere la valutazione e domanda-re chiarimenti in caso di dubbio.

Individuare i propri punti di forza e di debolezza per migliorare il proprio rendimento.

Rispettare i tempi di riconsegna delle prove.

Tenersi informati sugli impegni di verifica dei figli.

Accertarsi che i figli non facciano assenze ‘strategiche’

Prendere visione insieme al proprio figlio delle prove di verifica, firmarle e rispettare i tempi di riconsegna (lezione successiva).

DISCIPLINA:

La scuola si impegna a… Gli alunni si impegnano a… I genitori si impegnano a…

Conoscere e rispettare il Regolamento d’Istituto.

Essere puntuali alle lezioni, rispettosi degli orari di ingresso ed uscita dall’aula, precisi nelle consegne di documenti e negli adempimenti previsti dalla Scuola.

Sorvegliare gli alunni in classe e durante gli intervalli.

Non abbandonare l’aula durante la lezione, salvo rare eccezioni motivate, assicurando

nel contempo l’azione di controllo.

Vigilare sugli ambienti, sugli arredi e sul materiale segnalando eventuali danni e i responsabili, se individuati.

Non utilizzare i telefoni cellulari e non fumare durante la attività scolastiche.

Mantenere il segreto professionale nei casi e nei modi previsti dalla normativa.

Conoscere e rispettare il Regolamento d’Istituto.

Mantenere sempre comportamenti educati evitando scherzi pericolosi e scorretti.

Rispettare l’orario d’inizio delle lezioni.

Far firmare sollecitamente gli avvisi scritti sul diario o tramite circolare.

Rispettare strutture, materiali e arredi scolastici.

Annotare regolarmente i compiti assegnanti,

svolgerli con costanza ed ordine, applicarsi nello studio.

In caso di assenze, informarsi sul lavoro svolto in classe, sui compiti assegnati e sulle scadenze fissate per le verifiche.

Essere provvisti del materiale necessario a scuola.

Non portare il cellulare a scuola e durante le uscite didattiche.

Osservare le regole dell’igiene, della pulizia e adottare un abbigliamento decoroso.

Conoscere e rispettare il Regolamento d’Istituto.

Educare i figli a mantenere un comportamento corretto in ogni circostanza.

Garantire la frequenza scolastica, la

puntualità negli orari limitando assenze, ritardi, richieste di entrata o uscita fuori dell’orario.

Firmare con regolarità le comunicazioni.

Curare l’igiene e l’abbigliamento decoroso

dei figli.

Controllare che l’alunno porti a scuola il

materiale strettamente necessario per le attività scolastiche, ricordando che la Scuola non è responsabile di eventuali furti o danni di oggetti personali.

Aiutare il figlio a recuperare le attività e i compiti assegnati durante l’assenza.

Educare i figli a mantenere puliti e in buono

stato gli ambienti e gli arredi scolastici.

Accettare con spirito di collaborazione gli

eventuali richiami o provvedimenti disciplinari.

==============================================================================================

Al Dirigente Scolastico dell’Istituto Comprensivo “A. Palladio” POJANA MAGGIORE (VI) I sottoscritti ________________________________________________________________________________________________ genitori

dell’alunno/a ________________________________________________________ frequentante la classe _________ sez._________ della

Scuola Primaria di ____________________________

DICHIARANO

di aver preso visione del “Patto educativo di corresponsabilità scuola-famiglia” e di condividerne i principi. I Genitori si impegnano a rispettarlo

con i propri figli. FIRMA DEL PADRE _________________________

Poiana Maggiore, ____________ (data) FIRMA DEL MADRE ________________________

ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE

“A. PALLADIO”

Via D. Alighieri, 4 - 36026 Poiana M. (VI)

0444 898025 - 0444 799098

Codice meccanografico VIIC814001

C.F. 80015470240

PATTO EDUCATIVO DI

CORRESPONSABILITA’

SCUOLA-FAMIGLIA

Scuola Secondaria

di I grado

PREMESSA

La scuola è una risorsa fondamentale in quanto luogo di crescita umana, civile e culturale. Per una piena valorizzazione della persona occorre un’alleanza educativa tra alunni, docenti e genitori, per fare acquisire non solo contenuti e competenze, ma

anche valori tesi a sviluppare la responsabilità personale, la collaborazione e la gestione di eventuali conflitti.

Un’educazione efficace dei giovani è il risultato di un’azione coordinata tra famiglia e scuola, nell’ottica della condivisione di

principi e obiettivi, per favorire il dialogo e il confronto suggerendo le strategie per la soluzione dei problemi.

Occorre che scuola e famiglia, ciascuna nel rispetto del proprio ruolo, siano sempre collaborative, mai antagoniste e costruiscano

così un’importante alleanza formativa.

Il Patto Educativo vuole rendere esplicite quelle norme che facilitano il buon andamento dell’Istituto nel rispetto dei diritti, dei

doveri e delle libertà di ciascuno.

IN CONSIDERAZIONE DI QUANTO ESPRESSO IN PREMESSA SI STIPULA CON LA FAMIGLIA DELLO

STUDENTE IL SEGUENTE PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITÀ

DOCENTI

La funzione docente realizza il processo di insegnamento/apprendimento volto a promuovere lo sviluppo umano, culturale

e civile degli studenti, sulla base delle finalità e degli obiettivi previsti dagli ordinamenti scolastici.

I docenti hanno il diritto:

alla libertà di scelta sul piano metodologico e didattico secondo le indicazioni del CCNL e del POF;

l’esercizio di tale libertà è finalizzato a promuovere, attraverso un confronto aperto di posizioni culturali, la piena

formazione della personalità degli studenti, al rispetto della propria persona e della propria professionalità da parte di tutte

le componenti della comunità scolastica.

I docenti hanno il dovere di:

mantenere il segreto professionale nei casi e nei modi previsti dalla normativa;

svolgere le lezioni con professionalità e puntualità;

vigilare sui comportamenti e sulla sicurezza degli studenti in tutte le attività e ambienti scolastici;

rispettare gli studenti e tutte le componenti della comunità scolastica;

creare un clima di reciproca fiducia, stima e collaborazione negli studenti e con le famiglie;

saper ascoltare, favorendo la comunicazione e tutelando al tempo stesso la riservatezza;

progettare le attività rispettando tempi e modalità di apprendimento degli studenti;

favorire l’integrazione di ciascun alunno nella classe e sviluppare le potenzialità di tutti gli studenti;

essere sensibili alle iniziative scolastiche che possano incrementare la collaborazione tra scuola e famiglia;

attivare una valutazione trasparente e sistematica;

comunicare gli esiti delle prove orali e scritte e con la revisione degli elaborati fornire indicazioni per il recupero;

riconsegnare le prove corrette entro 15 giorni;

accertare mediante colloqui con lo studente e la famiglia le ragioni dell'insuccesso.

GENITORI

I genitori sono i responsabili più diretti dell’educazione e dell’istruzione dei propri figli e pertanto hanno il dovere di

condividere con la scuola tale importante compito. I genitori hanno il diritto di:

essere informati sul “Piano dell’Offerta Formativa”, sul Regolamento e su tutto quanto concerne la funzionalità della scuola;

essere informati sulle attività curricolari e non, programmate per la classe di appartenenza del figlio;

avere colloqui, regolarmente programmati, per essere informati sull’andamento socio-relazionale e didattico del figlio;

essere informati di comportamenti scorretti e dei provvedimenti disciplinari eventualmente adottati;

conoscere le valutazioni espresse dagli insegnanti sul proprio figlio e visionare le verifiche effettuate.

I genitori hanno il dovere di:

trasmettere ai figli la convinzione che la scuola è di fondamentale importanza per costruire il loro futuro e la loro formazione

culturale;

stabilire rapporti regolari e corretti con gli insegnanti, collaborando a costruire un clima di reciproca fiducia;

controllare ogni giorno il libretto personale per leggere e firmare tempestivamente gli avvisi e il diario per conoscere i

compiti assegnati;

permettere assenze, entrate posticipate e uscite anticipate solo per motivi validi;

partecipare con regolarità ed attivamente alle riunioni previste con gli insegnanti (colloqui o assemblee) ;

educare i figli a mantenere un comportamento corretto in ogni circostanza e in ogni ambiente;

curare l’igiene e l’abbigliamento decoroso dei figli;

controllare che lo studente porti a scuola solo il materiale strettamente necessario per le attività scolastiche, in particolare

il libretto personale;

rispettare il ruolo e la funzione degli insegnanti senza interferire nelle scelte metodologiche e didattiche;

accettare con serenità e spirito di collaborazione gli eventuali richiami o provvedimenti disciplinari a carico del figlio

finalizzati alla sua maturazione.

STUDENTI

Gli studenti hanno il diritto:

ad essere rispettati da tutto il personale della scuola;

ad una formazione culturale che rispetti e valorizzi l’identità di ciascuno e sia aperta alla pluralità delle idee;

ad essere guidati, aiutati e consigliati nelle diverse fasi della maturazione e dell’apprendimento;

di fruire di una attenta programmazione didattica che possa sviluppare le potenzialità di ciascuno;

ad essere ascoltati quando esprimono osservazioni, formulano domande, chiedono chiarimenti;

ad una valutazione trasparente volta ad offrire un aiuto ad individuare i propri punti di forza e di debolezza per migliorare

il proprio rendimento;

alla riservatezza, secondo quanto stabilito dalle disposizioni legislative;

a trascorrere il tempo scolastico in ambienti sicuri, sani e puliti;

a poter comunicare con le famiglie per ragioni di particolare urgenza o gravità tramite gli uffici di segreteria;

lo studente straniero neo-arrivato o di recente immigrazione ha diritto ad avere una programmazione e una valutazione

individualizzata;

lo studente diversamente abile ha diritto ad una programmazione e ad una valutazione individualizzata.

Gli studenti hanno il dovere di:

rispettare il Dirigente Scolastico, i docenti, tutto il personale della scuola e i compagni;

rispettare le norme contenute nel Regolamento scolastico e quelle stabilite con gli insegnanti per le singole classi;

frequentare regolarmente le lezioni, le attività didattiche, disciplinari;

prestare attenzione durante le lezioni e favorirne lo svolgimento con la partecipazione attiva ed evitando i disturbi;

svolgere regolarmente ed in modo accurato il lavoro scolastico sia in classe sia a casa;

avere sempre con sé tutto il materiale occorrente per le lezioni, il diario, il libretto personale tenuto con particolare cura;

essere puntuali per non turbare il regolare avvio e lo svolgimento delle lezioni;

non usare a scuola telefoni cellulari , apparecchi di altro genere o altri oggetti che distraggano e disturbino le lezioni;

non portare a scuola oggetti pericolosi per sé e per gli altri;

far leggere e firmare tempestivamente ai genitori le comunicazioni della scuola e le verifiche consegnate;

utilizzare con cura e mantenere integro il materiale didattico che si utilizza e gli arredi di cui si usufruisce;

avere un abbigliamento decoroso e consono all’ambiente scolastico;

usare un linguaggio corretto e rispettoso;

non effettuare videoriprese o fotografie se non espressamente autorizzate dal docente;

rispettare le valutazioni dei docenti.

==============================================================================================

Al Dirigente Scolastico dell’Istituto Comprensivo “A. Palladio” POJANA MAGGIORE (VI) I sottoscritti ________________________________________________________________________________________________ genitori

dell’alunno/a ________________________________________________________ frequentante la classe _________ sez._________ della

Scuola Secondaria di I grado di ____________________________

DICHIARANO

di aver preso visione del “Patto educativo di corresponsabilità scuola-famiglia” e di condividerne i principi. I Genitori si impegnano a rispettarlo con i propri figli.

FIRMA DEL PADRE __________________________ Poiana Maggiore, ____________ (data) FIRMA DEL MADRE _________________________

ADESIONE AL PIANO NAZIONALE SCUOLA DIGITALE

Dotazioni informatiche della scuola; situazione ed obiettivi

Obiettivo è raggiungere la completa dotazione di LIM nelle aule dei plessi delle scuole primarie e secondarie

(quasi raggiunta), la dotazione di aule di informatica per le tre secondarie. Potranno, nel caso fossero resi

disponibili fondi, anche essere allestite aule aumentate dalla tecnologia e/o aule atelier ed aule adibite ad

incontri con i genitori integrate da tecnologia. Inoltre è prevista la copertura di tutte le aule con reti wifi o

cablaggio. A tale proposito sono stati richiesti finanziamenti con Fondi Strutturali Europei (PON). La

situazione attuale delle dotazioni informatiche è stata segnalata al MIUR il 18 dicembre 2015. Si lavorerà, in

collaborazione con gli Enti Locali per aumentare la velocità di upload e download.

Da notare che nella Scuola Primaria di Pojana Maggiore c’è una classe 2.0

Animatore digitale ed obiettivi nel lungo periodo

Come previsto dalla normativa vigente è stata individuata la figura dell’animatore digitale, che sarà

coadiuvata strettamente da un altro docente e dai responsabili di plesso per il PNSD. Si sta lavorando per

creare una rete locale di animatori digitali. Caratteristica della nuova figura non sarà quella di tecnico

informatico ma di promotore di attività volte a raggiungere obiettivi nel lungo termine. Nel breve termine,

dopo una fase di formazione, l’animatore cercherà di sperimentare pratiche coerenti con gli obiettivi triennali

nella Scuola Secondaria di Orgiano e nella Primaria di Pojana Maggiore.

In particolare saranno sperimentate azioni relative a:

Uso di Google app per docenti e famiglie

Uso di Padlet o di altre bacheche virtuali

Uso di piattaforme 2.0

Uso di Mapping per condividere, insegnare/apprendere con mapppe

Didattica collaborativa con l’uso della LIM Raccolta di informazioni relative a scuole touch: un tablet come libro di testo, quaderno, appunti,

strumento di precisione grazie ai giroscopi, estensione di un banco-desktop gestibile senza una

tastiera o un mouse.

Uso dell’“Ora del codice” come da progetto ministeriale “Programma il futuro” ovvero sviluppare il pensiero

computazionale attraverso la programmazione (coding ) in un contesto di gioco.

Uso della tecnica nota come “classe ribaltata” (flipped classroom).

Realizzazione di documenti di E-Safety (sicurezza in Internet) come da progetto ministeriale “Generazioni Connesse”

Realizzazione di app con “App inventor”

Mezzi economici permettendo uso della robotica per sviluppare competenze pluridisciplinari

Affiancamento agli strumenti di lavoro della scuola anche dei propri secondo la filosofia del byod: la tecnologia da casa all’aula .

Uso del Registro Elettronico come strumento di trasparenza degli atti e come mezzo per condividere con gli

alunni

Tali azioni sperimentali saranno progressivamente estese a tutto l’Istituto e saranno declinate in coerenza con gli

obiettivi espressi nel RAV

Obiettivi nel breve periodo (avvio)

Utilizzo dei programmi informatici e dei libri digitali nelle LIM per un loro uso ottimale.

Sviluppo delle competenze digitali dei docenti, del personale ATA e degli studenti

Condivisione di file, di Learning Object, di link tra docenti ed uso degli stessi da parte degli alunni

Collaborazione con la Segreteria per una rapidità del passaggio di informazioni e per una più stretta

collaborazione

Eventuale uso di mezzi informatici per la comunicazione con gli alunni che si avvalgono della Scuola

Domiciliare

Utilizzo degli strumenti digitali per migliorare l’inclusione (uso di programmi specifici ma anche

utilizzo di mezzi graditi dagli studenti e di forte impatto)

Realizzazione di archivi digitali

Realizzazione di un curricolo verticale di informatica

Aggiornamento

Previo questionario che rileverà i bisogni, saranno effettuati momenti di aggiornamento e/o

autoaggiornamento del personale docente. In base alle esigenze legate alla de materializzazione della

pubblica amministrazione e/o all’uso di nuovi programmi sarà promossa l’attività di aggiornamento del

personale di segreteria.

Inoltre sarà favorita la costituzione di una rete con le scuole del territorio per lavorare insieme e per

promuovere attività di aggiornamento.

PIANO DI MIGLIORAMENTO PER IL TRIENNIO 2016-2019

Sulla base dell’esperienza del PdM sviluppata nel corso dell’a.s. 2015/16, il Ds, in accordo con gli Organi collegiali

della scuola, ritiene di ripetere lo stesso percorso nel corso del triennio 2016/19, aggiornandone gli obiettivi e le azioni in base ai risultati che emergeranno di anno in anno.

La “diminuzione della varianza”, attesa con le azioni concrete previste dal PdM, costituirà l’obiettivo di traguardo

per l’intera comunità scolastica. Il PdM per il triennio 16/19, adattando parzialmente quanto previsto dalla piattaforma INDIRE, prevede lo sviluppo delle azioni di seguito riportate:

PRIMA SEZIONE

Scegliere gli obiettivi di processo, instaurando una relazione tra obiettivi di processo e priorità strategiche:

A. Attraverso il confronto fra i docenti e i momenti di informazione-formazione, si auspica di raggiungere gli

obiettivi prefissi in termini non solo di miglioramento delle competenze acquisite dagli alunni ma anche di

inclusività degli stessi. Inoltre questo favorirà una maggior coesione a livello di Istituto, utile anche per la rendicontazione sociale, e una limitazione della variabilità presente tra i plessi.

B. Predisporre prove da somministrare congiuntamente nei vari plessi, per Ordine di scuola, che vadano a

rafforzare le competenze degli alunni, per migliorare la loro capacità di risolvere problemi e di imparare ad imparare. In base ai risultati raccolti, progettare, attraverso gruppi di lavoro per classi parallele o per

dipartimento, una semplice unità di apprendimento che focalizzi la sua attenzione sulle competenze

richieste dall'Invalsi.

Risultati attesi e monitoraggio

OBIETTIVO RISULTATI ATTESI INDICATORI DI

MONITORAGGIO

MODALITA’ DI

RILEVAZIONE

A. Attraverso il confronto

fra i docenti e i momenti di

informazione-formazione,

si auspica di raggiungere gli

obiettivi prefissi in termini

non solo di miglioramento

delle competenze acquisite

dagli alunni ma anche di

inclusività degli stessi.

Inoltre questo favorirà una

maggior coesione a livello

di Istituto, utile anche per la

rendicontazione sociale, e

una limitazione della

variabilità presente tra i

plessi.

Raccogliere tutti i materiali

predisposti attraverso

l'interazione tra i docenti,

anche con l'aiuto del

personale amministrativo-

tecnico, al fine di

evidenziare il percorso fatto

per il raggiungimento delle

priorità e dei traguardi

prefissati.

Predisporre tempistiche e

scadenze precise, nonchè

griglie, che permettano di

raccogliere in modo

ordinato tutto il materiale

elaborato dai docenti e dal

personale amministrativo.

Attraverso modalità

oggettive si confronteranno

i materiali raccolti e si

verificherà se il lavoro

svolto sarà in sintonia con il

miglioramento delle

competenze e la

rendicontazione sociale.

B. Predisporre prove da

somministrare

congiuntamente nei vari

plessi, per Ordine di scuola,

che vadano a rafforzare le

competenze degli alunni,

per migliorare la loro

capacità di risolvere

problemi e di imparare ad

imparare. In base ai risultati

raccolti, progettare,

attraverso gruppi di lavoro

per classi parallele o per

dipartimento, una semplice

unità di apprendimento che

focalizzi la sua attenzione

sulle competenze richieste

dall'Invalsi.

Limitare la percentuale di

variabilità presente

nell'Istituto attraverso

incontri di confronto tra

docenti e la conseguente

programmazione di

interventi concreti mirati al

risolvimento del problema.

Creare degli indicatori e

descrittori essenziali (sia

per le prove di italiano che

per quelle di matematica)

che possano essere utilizzati

ripetutamente nelle varie

prove comuni

somministrate agli alunni.

Attraverso modalità

oggettive si confronteranno

i materiali raccolti e si

verificherà se il lavoro

svolto sarà in sintonia con il

miglioramento delle

competenze e la

rendicontazione sociale.

SECONDA SEZIONE: DECIDERE LE AZIONI PER RAGGIUNGERE CIASCUN OBBIETIVO DI

PROCESSO Ipotesi di valutazione degli effetti positivi e negativi delle azioni

OBIETTIVO AZIONE PREVISTA EFFETTI POSITIVI a lungo

termine

EFFETTI NEGATIVI a

lungo termine A. Attraverso il confronto

fra i docenti e i momenti di

informazione-formazione,

si auspica di raggiungere

gli obiettivi prefissi in

termini non solo di

miglioramento delle

competenze acquisite dagli

alunni ma anche di

inclusività degli stessi.

Inoltre questo favorirà una

maggior coesione a livello

di Istituto, utile anche per

la rendicontazione sociale,

e una limitazione della

variabilità presente tra i

plessi.

Organizzare dei momenti

di incontro-confronto tra i

docenti dei vari settori.

Raccogliere gli elementi

di criticità legati alle

varianze ed infine

ipotizzare momenti di

formazione per risolverli.

Si auspica che il confronto e la

successiva formazione possano

colmare le differenze presenti

tra i vari plessi e

conseguentemente l'indice di

variabilità.

Per evitare una sorta di

omologazione didattico-

operativa nei vari plessi,

sarà necessario non

concentrarsi

esclusivamente sulla

riduzione della variabilità

ma avere sempre un occhio

di riguardo per l'inclusione

e la differenziazione.

B. Predisporre prove da

somministrare

congiuntamente nei vari

plessi, per Ordine di

scuola, che vadano a

rafforzare le competenze

degli alunni, per migliorare

la loro capacità di risolvere

problemi e di imparare ad

imparare. In base ai

risultati raccolti,

progettare, attraverso

gruppi di lavoro per classi

parallele o per

dipartimento, una semplice

unità di apprendimento che

focalizzi la sua attenzione

sulle competenze richieste

dall'Invalsi.

Predisposizione di prove

sul modello Invalsi e di

un'unità di apprendimento

comune a tutti i plessi nei

diversi gradi.

Un confronto efficace tra i

docenti porterà ad incrementare

una programmazione delle

varie unità didattiche che

evidenzi l'importanza

dell'imparare ad imparare.

A lungo termine si ipotizza

la possibilità di superare i

contrasti tra modalità

didattiche differenti, anche

se una risoluzione

definitiva, considerando la

vastità territoriale

dell'Istituto, sarà difficile

da raggiungere.

Rapportare gli effetti positivi delle azioni a un quadro di riferimento innovativo

OBIETTIVO CARATTERI INNOVATI

DELL’OBIETTIVO

CONNESSIONE CON IL

QUADRO DI RIFERIMENTO

A. Attraverso il confronto fra i docenti

e i momenti di informazione-

formazione, si auspica di raggiungere

gli obiettivi prefissi in termini non

solo di miglioramento delle

competenze acquisite dagli alunni ma

anche di inclusività degli stessi.

Inoltre questo favorirà una maggior

coesione a livello di Istituto, utile

anche per la rendicontazione sociale, e

Si auspica che il piano di

digitalizzazione, che coinvolgerà la

didattica e la rispettiva organizzazione

amministrativa, possa rendere più

veloce e meno dispersiva la

comunicazione tra i vari plessi.

Inoltre, considerata la formazione

permanente prevista dalla legge

107/2015 della Buona Scuola, si

raggiungerà nel tempo una consolidata

Per quanto riguarda i principi

ispiratori alla base delle idee delle

Avanguardie Educative su cui Indire

sta lavorando per favorire la

disseminazione di pratiche innovative

nelle scuole, si auspica per questo

Istituto una rinnovata e crescente

volontà di attuarle.

una limitazione della variabilità

presente tra i plessi.

attività di progettazione e

concretizzazione di momenti

formativi, volti al miglioramento

dell'operatività didattica. Questi

momenti saranno rivolti a tutto il

personale della Scuola e si auspica

possano colmare le criticità

evidenziate attraverso i confronti tra

gli insegnanti.

B. Predisporre prove da somministrare

congiuntamente nei vari plessi, per

Ordine di scuola, che vadano a

rafforzare le competenze degli alunni,

per migliorare la loro capacità di

risolvere problemi e di imparare ad

imparare. In base ai risultati raccolti,

progettare, attraverso gruppi di lavoro

per classi parallele o per dipartimento,

una semplice unità di apprendimento

che focalizzi la sua attenzione sulle

competenze richieste dall'Invalsi.

La possibilità di raggiungere, nei vari

settori dei vari plessi, obiettivi comuni

che riguardino la predisposizione di

prove sia in itinere che sommative,

evidenzia un traguardo di vera

innovazione, considerata l'attuale

staticità della lezione frontale.Si

auspica, inoltre, che lavorare sulle

competenze porti al coinvolgimento

partecipato degli alunni all'interno di

attività laboratoriali che favoriranno

l'interazione tra gli studenti e i docenti

e, allo stesso tempo, l'acquisizione

non più di semplici conoscenze ma di

competenze.

Per quanto riguarda i principi

ispiratori alla base delle idee delle

Avanguardie Educative su cui Indire

sta lavorando per favorire la

disseminazione di pratiche innovative

nelle scuole, si auspica per questo

Istituto una rinnovata e crescente

volontà di attuarle.

TERZA SEZIONE Pianificare le azioni per raggiungere ciascun processo individuato

È necessario precisare che, per quanto riguarda l’impegno delle risorse umane supposto nella tabella sottostante, si

prevede anche il coinvolgimento dei docenti dell’organico dell’autonomia.

OBIETTIVI DI RIFERIMENTO RISORSE UMANE E

STRUMENTALI

FONTE FINANZIARIA

Vedi obiettivi A e B riportati nelle precedenti sezioni

DOCENTI ATA

ALTRE FIGURE (anche esterne)

Si useranno prevalentemente le risorse del FIS e/o eventuali risorse

predisposte dal MIUR.

Si ipotizzano i seguenti costi:

DOCENTI 5 ore per ciascun docente coinvolto ATA 5 ore per ciascun collaboratore coinvolto

ALTRE FIGURE formatori esterni per un max di 12 ore annuali.

STRUMENTAZIONE si implementeranno di anno in anno le risorse strumentali necessarie per realizzare la progettualità prevista.

Definire i tempi di attuazione delle attività

Nella tabella sottostante vengono ipotizzate le tempistiche e le azioni previste per il PdM del triennio 16/19. Non si

esclude che il percorso ipotizzato possa subire variazioni annuali.

PERIODO ATTIVITÀ PREVISTA

Ottobre Incontro tra i membri del Nucleo di Valutazione (RAV/PTOF) per

organizzare tempistiche e modalità per le azioni di miglioramento.

Dicembre Somministrazione della Prova comune iniziale, predisposta dai docenti

della primaria e della secondaria sul modello Invalsi

Gennaio Eventuale azione di monitoraggio

Febbraio Confronto tra i docenti dei vari settori per analizzare i risultati raggiunti

Marzo/Aprile Somministrazione della Prova comune intermedia, predisposta dai docenti

della primaria e della secondaria sul modello Invalsi

Maggio Somministrazione prova comune sommativa, su modello Invalsi,

predisposta dai docenti della secondaria. Per la Primaria la prova

sommativa coinciderà con quella dell’Invalsi. Tale scelta è avvalorata dal

precedente percorso, che prevede la predisposizione delle prove seguendo il

modello Invalsi.

Raccolta e monitoraggio dei materiali anche attraverso il personale

amministrativo.

Giugno Collegio docenti unitario con condivisione dei risultati raggiunti dal PdM.

Incontro del Nucleo di Valutazione per ipotizzare, viste le criticità emerse

nelle prove, possibili soluzioni.

Programmare il monitoraggio periodico dello stato di avanzamento del raggiungimento dell’obiettivo di processo

Si ipotizza per entrambi gli obiettivi di processo, precedentemente delineati, un monitoraggio periodico per i

controlli dei processi.

INDICATORI STRUMENTI DI

MISURAZIONE

CRITICITA’

RILEVATE

PROGRESSI

RILEVATI

MODIFICHE

Si seguiranno degli

specifici modelli,

individuati in fase di

progettazione dai

docenti.

Si osserveranno i

materiali raccolti

durante le

somministrazioni

comuni attraverso

ipotetiche griglie, test

e questionari...

Si presume che

quanto emergerà dal

punto di vista critico

nelle prove

somministrate

costituirà punto di

attenta osservazione

per porre in essere

attività di

miglioramento

(formazione e

progettazione)

Si avrà cura di far

tesoro, per migliorare

ulteriormente negli

anni a seguire, di

quanto positivo è

stato rilevato. Anche

in questo caso (di

positività), si cercherà

di migliorare l'aspetto

della formazione e

della progettazione.

Si avrà cura di

correggere e

rimodulare la

progettualità,

precedentemente

impostata.

QUARTA SEZIONE

VALUTARE, CONDIVIDERE E DIFFONDERE I RISULTATI DEL PIANO DI MIGLIORAMENTO Relativamente alla valutazione, si avrà cura di porre attenzione agli indicatori, ai risultati attesi e a quelli

effettivamente riscontrati e, dopo aver preso in considerazione le reali criticità emerse, si tenterà di porvi rimedio.

Si presume che a fine anno quanto sopra descritto venga condiviso tra tutti i docenti coinvolti nell’azione di

miglioramento.

Descrivere le priorità

Risultati delle prove standardizzate: l'istituto lavorerà sulla competenze dell'imparare ad imparare nel tentativo di

ridurre la percentuale di varianza, rilevata dall'Invalsi.

LA VALUTAZIONE IN ITINERE DEI TRAGUARDI LEGATI AGLI ESITI

TRAGUARDO

NELLA SEZ.5 DEL RAV

INDICATORI

SCELTI

RISULTATI

ATTESI

RISULTATI

RISCONTRATI

DIFFERENZA CONSIDERAZIONI

Il traguardo che

l'Istituto si

prefigge è

quello di ridurre

la percentuale

di varianza

soprattutto per

quanto riguarda

le classi della

Primaria sia

rispetto al

Nord-est che

rispetto

all'Italia.

Gli indicatori

verranno

individuati e

stabiliti durante i

momenti di

condivisione-

programmazione

tra i docenti. Si

auspica che la

tendenza sarà

quella di seguire

le proposte

dell'Invalsi.

Si ipotizza

una

riduzione

della

percentuale

di varianza in

particolare

per le prove

di italiano e

matematica

delle classi

seconde e

quinte della

Primaria

Si presume che

attraverso griglie,

questionari e

tabelle specifiche si

raccoglieranno i

risultati ottenuti,

con la

somministrazione

delle prove

comuni, e se ne

valuterà le criticità,

al fine di

monitorare in

itinere eventuali

modifiche

progettuali.

Si auspica che

attraverso queste

condivisioni e

relative

progettualità,

emergano le

motivazioni della

varianza presente

all'interno

dell'istituto.

Attraverso questa serie

di azioni non si intende

semplicemente ridurre

dal punto di vista

numerico l'indice di

variabilità ma

codificare delle buone

pratiche progettuali

(prove comuni e

momenti di confronto)

che portino ad una

condivisione concreta.

Descrivere i processi di condivisione del Piano all’interno della scuola

MOMENTI DI CONDIVISIONE

PERSONE COINVOLTE STRUMENTI CONSIDERAZIONI

Attraverso un collegio

unitario di

settembre/ottobre il

Dirigente coinvolgerà tutti i

docenti e esporrà modalità e

tempistiche del Piano di

Miglioramento. Verranno

così illustrati gli incontri

organizzati per raggiungere

gli obiettivi del PdM (vedi

tempistiche)

Tutti i docenti ed in

particolare quelli di area

comune delle classi seconde

e quinte e quelli di italiano

e matematica della

secondaria.

Attraverso presentazioni e

tabelle di sintesi, il

Dirigente ed i membri del

Nucleo condivideranno nel

modo più chiaro modalità e

tempistiche del PdM.

Il dirigente unitamente al

nucleo ascolterà e valuterà

tutte le eventuali

considerazioni e/o proposte

dei docenti.

Modalità di diffusione dei risultati del PdM sia all’interno che all’esterno dell’organizzazione scolastica

Nel corso dei collegi unitari di ogni fine anno (maggio/giugno) il dirigente (anche attraverso l'aiuto degli altri

membri del nucleo di valutazione) illustrerà i risultati dei materiali raccolti attraverso le prove comuni ed evidenzierà le criticità riscontrate. Potrà eventualmente, nel caso in cui se ne ravvisi la necessità, proporre corsi di

formazione, per risolvere criticità didattiche emerse, e tempistiche di progettazione. Inoltre il Dirigente avrà cura di

diffondere i risultati raggiunti annualmente anche all’esterno dell’Istituto con i mezzi più idonei.

Composizione del nucleo di valutazione

Attualmente i Nucleo di valutazione è costituito come di seguito riportato (vedi tabella sottostante). Pur auspicando

una certa continuità o un’implementazione del nucleo stesso, non si esclude che nel corso del triennio possano verificarsi dei cambiamenti, dovuti a cause di forza maggiore.

NOME RUOLO

Gambalonga Claudio Dirigente e supervisore del PdM, in relazione al PTOF

Costalunga Donatella Prima collaboratrice del Dirigente. È stata coinvolta

nell'organizzazione delle tempistiche e delle modalità del PdM.

Dal Prà Sandra Seconda collaboratrice del Dirigente. È stata coinvolta

nell'organizzazione delle tempistiche e delle modalità del PdM e, lei stessa predisporrà con le colleghe alcune delle prove comuni

(secondaria)

Maistrello Renata Ha gestito la predisposizione della piattaforma Indire. E'stata coinvolta

nell'organizzazione delle tempistiche e delle modalità del PdM e, lei stessa predisporrà con le colleghe alcune delle prove comuni

(secondaria)

Ruffin Chiara E'stata coinvolta nell'organizzazione delle tempistiche e delle modalità del PDM e, lei stessa predisporrà con le colleghe alcune delle prove

comuni (primaria)