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.................................................................................................................................................................................... ............................................................................................................................... .................................................................................................................................................................................... ............................................................................................................................... Sant'Adele, Ss.PietroPaolo, SpiritoSanto ................................ ..... N el Medioevo suben- trò l’idea dei quaranta giorni effettivi di digiu- no; inoltre la Quaresi- ma fu intesa più come periodo di preparazio- ne alla domenica di Pasqua, che non al tri- duo pasquale. Di qui derivò la necessità di un nuovo computo: se infatti partiamo dal sabato santo e contia- mo a ritroso quaranta giorni, saltando però le domeniche in cui non si digiunava, giun- giamo proprio al mer- coledì precedente la prima domenica di Quaresima. Il computo fu accolto dalla Chiesa romana e si diffuse in tutto l’Occidente, tran- ne che a Milano”. Alla storia del rito Ambrosiano e in par- ticolare a quella del Carnevale, il cosiddet- to “carnevalone” che a Milano si celebra il sa- bato che segue il giove- dì grasso, si sommano le leggende popolari tutte legate all’agiogra- fia popolare di Sant’Am- brogio. Si narra che nel IV secolo epoca di San- t ’Ambrogio, il Carnevale milanese fosse rinoma- to e considerato quan- to quello veneziano e che i milanesi abbiano atteso per festeggiare il loro vescovo che rien- trava in ritardo per un pellegrinaggio. D i questo racconto cir- colano due varianti: la prima secondo cui fu- rono i milanesi ad ap- profittare dell’assenza per prolungare la festa, la seconda che vuole che sia stato il futuro Sant’Ambrogio a chie- dere di attenderlo. Un’altra versione, Carnevale e cristianità P ur non essendo una festa prettamente cri- stiana e affondando le sue radici nell’antico mondo pagano, il Car- nevale è comunque in stretto collegamento con il cristianesimo. Le teorie in merito a questo fatto, però, so- no varie. I più estremi ritengono che sia una festa pagana a se stante L’arcivescovo di Milano, Mario Delpini, invita alla fiducia: La Quaresima è un modo di affrontare le complicazioni della vita, la complessità e la fragi- lità delle istituzioni. È la persuasione che con la presenza di Dio tutto è possibile, anche trarre il bene dal male. Sento anch’io il gemito. Anch’io indovino il so- spiro. Il gemito e il so- spiro di quest’uomo, di questa donna, il ge- mito e il sospiro di po- poli interi, il gemito e il sospiro della creazione. C’ è un incompiuto che sospira il compi- quando la casa e i rap- porti più cari sono tra- volti a una cattiveria che è troppo cattiva, quando sul paese ama- to e sul popolo che è il mio popolo si abbatte una tragedia che è troppo tragica. Sento il gemito e lo strazio del troppo soffrire.. «LA Q UARESIMA NON E' T EMPO DI E ROISMI mento. L’incompiuto degli affetti, di quell’a- more che non è abba- stanza amore, di quel curarsi della gioia delle persone amate che non è abbastanza per dare gioia, di quella vita che non è abba- stanza vita. Sento il sospi- ro dell’incompiuto. C’ è il tormento che fa gemere perché è troppo il male, è troppo il soffrire: quando la carne è invasa da un male che è troppo male, LE C ONTRADDIZIONI DELLA F EDE : T RA B AGORDI E P ENITENZE tra storia, culto, leggenda R ITO A MBROSIANO molti altri). Ancora oggi mantiene intatti i suoi significati simboli- ci e viene praticata con gioia da molte popo- lazioni. Mascherarsi, oggi come allora, consente di poter dare sfogo alle proprie energie senza giudizio e senza prova- re senso di colpa. Non a caso uno dei detti più famosi riguar- danti il Carnevale è ap- punto “A Carnevale ogni scherzo vale”. Questo significa che, per un giorno, è possi- bile spogliarsi della propria quotidianità e della persona che si è, per lasciare spazio al gioco, allo scherzo, alla sfrenatezza e al sovvertimento delle re- gole sociali. Mascherarsi, inoltre, è un’usanza antichissi- ma che collega quasi tutti i popoli della Terra. Le antiche tribù del pa- leolitico, ad esempio, indossavano maschere per i rituali e credevano che esse potessero es- sere d’aiuto a cacciare gli spiriti e a raggiun- gere i propri scopi. Nonostante tutti i se- coli passati, probabil- mente, l’uomo necessita, per sua natura, di po- tersi mascherare e di dare sfogo, seppur simbolicamente, alle sue esigenze.. ma di accogliere la grazia che cambia la morte in vita « ... .... . .. . ... ... .... IL P ONTE simile, sostituisce invece il pellegrinaggio con un più istituzionale impegno diplomatico presso la corte imperia- le e interpreta l’attesa come una forma di ri- spetto da parte della città e il ritardo come una dispensa concessa dal vescovo al rientro, o, secondo altri, ottenu- ta da ambasciatori lun- go la strada del ritorno. Q uello che storica- mente è certo è che il Carnevale ambro- siano aveva attirato l’attenzione di Carlo Borromeo che da ve- scovo di Milano non ve- deva di buon occhio il prolungarsi della festa, ma neppure la maggior severità della Chiesa postridentina è riuscita a modificare la tradizio- ne esclusiva della città che conserva tuttora la tradizione, unica, del suo Carnevale fuori tempo massimo.. ............................................. (Seguito dalla pagina prececente) ...................................... R INNOVARE LA N OSTRA V ITA C RISTIANA" n. 10 10 Mar. 2019 Anno I I l secondo libro del Lezionario Ambrosiano porta questo titolo: Mistero della Pasqua del Signore. Sappiamo che la Pasqua è il centro dell’anno li- turgico e della vita della Chiesa. La Pasqua del Signore deve perciò diventare il centro della nostra vi- ta cristiana. Il lezionario si apre con il tempo della Quaresi- ma che ha il compito di prepararci alla Pasqua: per questo la Quaresi- ma ha un posto di rilie- vo nella liturgia e nella vita cristiana. Si usa chiamarla “tempo forte”. La Quaresima am- brosiana inizia con la dome- nica prima di Quaresima e termina il Giovedì Santo. Essa è costruita attorno a due grandi temi: il Bat- tesimo e la penitenza. Nel nostro tempo sta aumentando il numero di adulti che chiedono il Battesimo e per loro la Quaresima è tempo di preparazione imme- diata al Battesimo che riceveranno nella Ve- glia Pasquale. P er la gran parte di noi, che abbiamo ricevuto il Battesimo da bambini, L’ impegno di rinnovare la nostra vita cristiana viene espresso dalla Chiesa nella liturgia della Parola. Nelle do- meniche sono i brani di Vangelo che sottolineano la ric- chezza dei doni che il Signore ci ha fatto nel Battesimo. Nei giorni feriali fa- cendoci meditare il di- scorso della montagna per vivere un impegno sempre più coerente con il Vangelo. L’aspetto penitenziale della Quaresima ha due segni precisi: --il magro ogni Venerdì (vale per tutte le età a partire dai 14 anni);--e il digiuno il primo Venerdì di Qua- resima e il Venerdì San- to (è obbligatorio dai 18 ai 60 anni). Ovvia- mente poi ciascuno sceglie le sue penitenze personali. La liturgia esprime il senso della peni- tenza attraverso alcuni segni este- riori. Anzitutto toglie il canto dell’Alleluia, che risuo- nerà solenne nella Ve- glia Pasquale. L’organo suonerà solo per sostenere il canto. Sull’altare non ci saran- no fiori. Il colore dei paramenti sarà il viola. Il nostro rito ambrosia- no avrà un segno spe- cifico nei venerdì, chia- mati “venerdì aliturgi- ci” perché non viene celebrata la S. Messa e non viene distribuita la comunione. Lo pos- siamo chiamare “digiu- no spirituale” che ci aiuta a capire più a fon- do il significato del- l’Eucaristia. P er questo la nostra tradizione ci invita a meditare la “Via Crucis” che ci permette di ap- profondire la Pasqua di Gesù perché diven- ti la nostra Pasqua così da rinnovare pro- fondamente la nostra vita cristiana. L’ invito a tutti è di fare un programma di vita spirituale per questa Quaresima che deve avere due carat- teristiche: un program- ma preciso per potervi essere fedele ed uno realistico, cioè possi- bile ai propri doveri, sacrificando ciò che non è necessario per dedicare più tempo e spazio al- l’aspetto spi- rituale della propria vita. Don Guido Il Vangelo, sulla Quaresima ci dice che Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto per essere tentato dal diavolo. Che cos’è la tentazione? Il diavolo non ci dirà mai: fai questo o fai quello. Il diavolo crea nel nostro cuore desideri inutili e dannosi, cioè non utili per noi, per il nostro cammino. " " ........ ................... ..... .. contrassegnata da un qualcosa di demoniaco, i più moderati, invece, vedono un collegamento tra carnevale e cristia- nesimo. Spieghiamoci meglio. La parola Carnevale, derivante dal latino, si- gnifica “levare la carne”. Questo significato si presta a due interpre- tazioni differenti: da una parte può essere riferita, in senso simbo- lico, al levarsi la propria carne di dosso (e quin- di fingere di essere qualcun altro), dall’al- tro può significare eli- minare la carne dalla propria alimentazione. Questo secondo signi- ficato è quello che si presta maggiormente al collegamento con il cristianesimo. Il periodo del Carneva- le, infatti, cade tra feb- braio e marzo, e quin- di precede la Quaresi- ma. La festa, esattamente come accade per la Pasqua, è mobile. In questo senso “elimina- re la carne” sembra si- gnificare mangiarla per l’ultima volta in un ban- chetto prima di dedicar- si all’astinenza dettata dalla Quaresima. Perchè si festeggia an- cora il Carnevale? Questa festa, anche pochi ne conoscono le origini e il significato, fa parte delle usanze del nostro paese (e di ...... IN TEMPO DI QUARESIMA "

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Sant'Adele, Ss.PietroPaolo, SpiritoSanto

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Nel Medioevo suben-trò l’idea dei quaranta giorni effettivi di digiu-no; inoltre la Quaresi-ma fu intesa più come periodo di preparazio-ne alla domenica di Pasqua, che non al tri-duo pasquale. Di qui derivò la necessità di un nuovo computo: se infatti partiamo dal sabato santo e contia-mo a ritroso quaranta giorni, saltando però le domeniche in cui non si digiunava, giun-giamo proprio al mer-coledì precedente la prima domenica di Quaresima. Il computo fu accolto dalla Chiesa romana e si diffuse in tutto l’Occidente, tran-ne che a Milano”.

Alla storia del rito Ambrosiano e in par-ticolare a quella delCarnevale, il cosiddet-

to “carnevalone” che a Milano si celebra il sa-bato che segue il giove-dì grasso, si sommano le leggende popolari tutte legate all’agiogra-fia popolare di Sant’Am-brogio. Si narra che nel IV secolo epoca di San-t ’Ambrogio, il Carnevale milanese fosse rinoma-to e considerato quan-to quello veneziano e che i milanesi abbiano atteso per festeggiare il loro vescovo che rien-trava in ritardo per unpellegrinaggio.

Di questo racconto cir-colano due varianti: la prima secondo cui fu-rono i milanesi ad ap-profittare dell’assenza per prolungare la festa, la seconda che vuole che sia stato il futuro Sant’Ambrogio a chie-dere di attenderlo. Un’altra versione,

Carnevale e cristianità

Pur non essendo una festa prettamente cri-stiana e affondando le sue radici nell’antico mondo pagano, il Car-nevale è comunque in stretto collegamentocon il cristianesimo. Le teorie in merito a questo fatto, però, so-no varie. I più estremi ritengono che sia una festa pagana a se stante

L’arcivescovo di Milano, Mario Delpini, invita alla fiducia:

La Quaresima è un modo di affrontare le complicazioni della vita, la complessità e la fragi-lità delle istituzioni. È la persuasione che con la presenza di Dio tutto è possibile, anche trarre il bene dal male.Sento anch’io il gemito. Anch’io indovino il so-spiro. Il gemito e il so-spiro di quest’uomo, di questa donna, il ge-mito e il sospiro di po-poli interi, il gemito e il sospiro della creazione.

C’è un incompiuto che sospira il compi-

quando la casa e i rap-porti più cari sono tra-volti a una cattiveria che è troppo cattiva, quando sul paese ama-to e sul popolo che è il mio popolo si abbatte una tragedia che è troppo tragica. Sento il gemito e lo strazio del troppo soffrire..

«LA QUARESIMA NON E' TEMPO DI EROISMI

mento. L’incompiuto degli affetti, di quell’a-more che non è abba-stanza amore, di quel curarsi della gioia delle persone amate che non è abbastanza per dare gioia, di quella vita che non è abba-stanza vita. Sento il sospi-ro dell’incompiuto.

C’è il tormento che fa gemere perché è troppo il male, è troppo il soffrire: quando la carne è invasa da un male che è troppo male,

LE CONTRADDIZIONI DELLA FEDE :TRA BAGORDI E PENITENZE

tra storia, culto, leggendaRITO AMBROSIANO

molti altri). Ancora oggi mantiene intatti i suoi significati simboli-ci e viene praticata con gioia da molte popo-lazioni.

Mascherarsi, oggi come allora, consente di poter dare sfogo alle proprie energie senza giudizio e senza prova-re senso di colpa.Non a caso uno dei detti più famosi riguar-danti il Carnevale è ap-punto “A Carnevale ogni scherzo vale”. Questo significa che, per un giorno, è possi-bile spogliarsi della propria quotidianità e della persona che si è, per lasciare spazioal gioco, allo scherzo, alla sfrenatezza e alsovvertimento delle re- gole sociali.Mascherarsi, inoltre, è un’usanza antichissi-ma che collega quasi tutti i popoli della Terra. Le antiche tribù del pa-leolitico, ad esempio, indossavano maschere per i rituali e credevano che esse potessero es-sere d’aiuto a cacciare gli spiriti e a raggiun-gere i propri scopi.Nonostante tutti i se-coli passati, probabil-mente, l’uomo necessita,per sua natura, di po-tersi mascherare e di dare sfogo, seppur simbolicamente, alle sue esigenze..

ma di accogliere la grazia che cambia la morte in vita «

... .... . ... ... ... ....IL PONTE

simile, sostituisce invece il pellegrinaggio con un più istituzionale impegno diplomatico presso la corte imperia-le e interpreta l’attesa come una forma di ri-spetto da parte della città e il ritardo come una dispensa concessa dal vescovo al rientro, o, secondo altri, ottenu-ta da ambasciatori lun-go la strada del ritorno.

Quello che storica-mente è certo è che il Carnevale ambro-siano aveva attirato l’attenzione di Carlo Borromeo che da ve-scovo di Milano non ve- deva di buon occhio il prolungarsi della festa, ma neppure la maggior severità della Chiesa postridentina è riuscita a modificare la tradizio-ne esclusiva della città che conserva tuttora la tradizione, unica, del suo Carnevale fuoritempo massimo..

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RINNOVARE LA NOSTRA VITA CRISTIANA"

n. 1010 Mar. 2019Anno I

Il secondo libro del Lezionario Ambrosianoporta questo titolo: Mistero della Pasqua del Signore. Sappiamo che la Pasqua è il centro dell’anno li-turgico e della vita della Chiesa. La Pasqua del Signore deve perciò diventare il centro della nostra vi- ta cristiana. Il lezionario si apre con il tempo della Quaresi-ma che ha il compito di prepararci alla Pasqua: per questo la Quaresi-ma ha un posto di rilie-vo nella liturgia e nella vita cristiana. Si usa chiamarla “tempo forte”. La Quaresima am- brosiana inizia con la dome- nica prima di Quaresima e

termina il Giovedì Santo. Essa è costruita attorno a due grandi temi: il Bat-tesimo e la penitenza. Nel nostro tempo sta aumentando il numero di adulti che chiedono il Battesimo e per loro la Quaresima è tempo di preparazione imme-diata al Battesimo che riceveranno nella Ve-glia Pasquale.

Per la gran parte di noi,che abbiamo ricevuto il Battesimo da bambini, L’ impegno di rinnovarela nostra vita cristiana viene espresso dalla Chiesa nella liturgiadella Parola. Nelle do-meniche sono i brani diVangelo

che sottolineano la ric-chezza dei doni che il Signore ci ha fatto nel Battesimo. Nei giorni feriali fa-cendoci meditare il di-scorso della montagna per vivere un impegno sempre più coerente con il Vangelo. L’aspetto penitenziale della Quaresima ha due segni precisi: -- il magro ogni Venerdì (vale per tutte le età a partire dai14 anni);-- e il digiuno il primo Venerdì di Qua-resima e il Venerdì San-to (è obbligatorio dai 18 ai 60 anni). Ovvia-mente poi ciascuno sceglie le sue penitenze personali. La liturgia esprime il senso della peni- tenza attraverso alcuni segni este- riori.

Anzitutto toglie il canto dell’Alleluia, che risuo-nerà solenne nella Ve-glia Pasquale. L’organo suonerà solo per sostenere il canto. Sull’altare non ci saran-no fiori. Il colore dei paramenti sarà il viola. Il nostro rito ambrosia-no avrà un segno spe-cifico nei venerdì, chia-mati “venerdì aliturgi-ci” perché non viene celebrata la S. Messa e non viene distribuita la comunione. Lo pos-siamo chiamare “digiu-no spirituale” che ci aiuta a capire più a fon-do il significato del-l’Eucaristia. Per questo la nostra tradizione ci invita a meditare la “Via Crucis”che ci permette di ap-

profondire la Pasqua di Gesù perché diven-ti la nostra Pasqua così da rinnovare pro-fondamente la nostra vita cristiana.

L’invito a tutti è di fare un programma di vita spirituale per questa Quaresima che deve avere due carat-teristiche: un program-ma preciso per potervi essere fedele ed uno realistico, cioè possi-bile ai propri doveri, sacrificando ciò che non è necessario per dedicare più tempo e spazio al-l’aspetto spi-rituale della propria vita. Don Guido

Il Vangelo, sulla Quaresima ci dice che Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto per essere tentato dal diavolo. Che cos’è la tentazione? Il diavolo non ci dirà mai: fai questo o fai quello. Il diavolo crea nel nostro cuore desideri inutili e dannosi, cioè non utili per noi, per il nostro cammino. " "

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contrassegnata da un qualcosa di demoniaco, i più moderati, invece, vedono un collegamento tra carnevale e cristia-nesimo.Spieghiamoci meglio. La parola Carnevale, derivante dal latino, si-gnifica “levare la carne”. Questo significato si presta a due interpre-tazioni differenti: da una parte può essere riferita, in senso simbo-lico, al levarsi la propria carne di dosso (e quin-di fingere di essere qualcun altro), dall’al-tro può significare eli-minare la carne dallapropria alimentazione.Questo secondo signi-ficato è quello che si presta maggiormente al collegamento conil cristianesimo. Il periodo del Carneva-le, infatti, cade tra feb-braio e marzo, e quin-di precede la Quaresi-ma. La festa, esattamente come accade per la Pasqua, è mobile. In questo senso “elimina-re la carne” sembra si-gnificare mangiarla per l’ultima volta in un ban-chetto prima di dedicar-si all’astinenza dettata dalla Quaresima.Perchè si festeggia an- cora il Carnevale?Questa festa, anchepochi ne conoscono le origini e il significato,fa parte delle usanze del nostro paese (e di

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il sacerdote usa il rosso, mentre per la Messa del giovedì Santo si uti-lizza il bianco. Inoltre per quanto riguarda le letture della Messa du-rante la Quaresima si fa riferimento a tre ci-cli, indicati con le lette-re A, B e C che sono definiti "Battesimale", "Cristocentrica" e "Pe-nitenziale".Nel 2019 si utilizzanole letture del ciclo C che si concentra sullafigura di Cristo, ecco ...............................................................................................

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demo, mentre la quin-ta è dedicata al Vange-lo di Giovanni e all'an-nuncio della resurrezio-ne attraverso la simili- tudine con il chicco digrano. Segue la domeni-ca delle Palme e l'ingres-so di Gesù nella città di Gerusalemme.Il digiuno nel tempo di Quaresima.E' vero che durante laQuaresima bisogna os-servare il digiuno? Il digiuno totale durantela Quaresima si osserva solo il Mercoledì delle Ceneri e il Venerdì San-

perché la prima dome-nica di Quaresima si legge il Vangelo cheracconta l'esperienza del Cristo nel deserto. La seconda domenica invece fa riferimentoalla Trasfigurazione,mentre la terza ripren- de l'episodio dei mer-canti nel tempio. Durante la Messa del-la quarta domenica diQuaresima si leggonoinvece le parole che il Cristo rivolge a Nico-

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La Quaresima dura quaranta giorni, un nu-mero molto simbolico per i fedeli. In partico-lare i quaranta giorni di Quaresima vogliono richiamare alla mente del fedele i quaranta giorni che Gesù passò nel deserto dopo aver ricevuto il battesimo da Giovanni Battista, resistendo alle tenta-zioni, prima di iniziare la sua opera di predi-cazione.

Durante questo perio-do che vuole essere di espiazione, il fedele riflette e si prepara alla rinascita spirituale che avviene con la Pasqua. Con il termine Quare-sima si fa riferimento al numero quaranta e ai suoi molti significati biblici. Non solo infatti la Qua-resima fa ripensare ai 40 giorni di Gesù nel deserto, ma anche ai 40 giorni che Gesù trascorse con i suoi discepoli per preparar-li alla predicazione nel tempo compreso fra la Resurrezione e l'Ascen-sione. Durante il periodo del-la Quaresima ci si do-vrebbe dedicare allapreghiera, all'elemosi-na e al digiuno, tre pra-tiche che contraddistin-guono questo partico-lare momento.

Abbiamo spesso fatto riferimento, finora, ai 40 giorni della Quare-sima, ma quest'ultima dura davvero così a lungo? Cominciamo dal principio. Intanto la Quaresima, periodo che precede la Pasqua, inizia ogni anno il giorno del Mercoledìdelle Ceneri, quindi nel 2019 è iniziato il 6 mar-zo scorso. Il numero dei giorni di

cui si compone la Qua-resima si conta a ritro-so a partire dal Venerdì Santo, passando per la Domenica delle Palme fino alla prima domeni-ca di Quaresima, quindi l'ultimo giorno del pe-riodo Quaresimale è atutti gli effetti il GiovedìSanto, che quest'annocade il 18 aprile2019. Durante la Quaresima ha anche luogo la Via Crucis.

Ambrogio (339-397) Santo e Patrono di Milano, viene festeggiato il 7 dicembre. Dal latino Ambrosius deriva il nome di ambrosiani dato da lui ai cittadini milanesi. Ambrogio nasce nel 339 circa a Treviri in Germania, da genitori di fede cristiana. Nel 370 giunge a Milano dalla Pannonia (attuale Ungheria) come governante della Provincia Emilia-Liguria.

Nelle messe della qua-resima, e fino alla Veglia Pasquale, non si cantal'alleluia. Non si recita il gloria, eccetto nelle feste e nelle solennità, e si usa il colore viola per i paramenti liturgici (fatta eccezione per le feste e le solennità, in cui si usa il colore pro-prio, cioè il bianco, sal-vo che vi siano feste o solennità locali di mar-tiri); per la quarta Do-menica, detta Laetare dall'inizio dell'introito in latino della messa, si può scegliere il rosa; la Domenica delle Pal-me, che apre la settima-na santa, ha come colo-re liturgico il rosso; nel-la mattina del Giovedì Santo si celebra la messa del crisma, caratte-rizzata dal colore bian-co. È proibito ornare gli altari con fiori, ec-cetto che nelle feste, nelle solennità e nella domenica Laetare. In quaresima (e dal Gloria della Messa in Cena Domini escluso fino al Gloria della Veglia Pasquale esclu-so) il suono dell'organo e degli altri strumenti musicali è consentito solo per accompagnare il canto. A partire dai primi ve-spri della quinta dome-nica di Quaresima è consentito, secondo le consuetudini locali, velare i crocifissi e le immagini dei santi con un panno di colore vio-laceo. I crocifissi riman-gono velati sino al ter-mine dell'azione litur-gica del venerdì santo, mentre le immagini fi-no all'inizio della veglia pasquale. Soltanto per il tempo della messa in Cena Domini il panno violaceo che copre il crocifisso può essere sostituito con un panno di colore bianco. I confratelli delle con-greghe indossano un cappuccio che copre il volto con due piccoli fori. Inoltre, nella formula-zione tradizionale deicinque precetti gene-rali della Chiesa, non seguita dalla formula-zione del Catechismo della Chiesa cattolica del 1992, veniva vieta-ta la celebrazione in forma solenne delle nozze nei tempi liturgi-ci penitenziali; ciò scon-sigliava, senza tuttavia vietarla, la celebrazione delle nozze in Quare-sima, che non potevano però in tal caso assumere carattere solenne.

ta Domenica, detta Laetare dall'inizio dell'introito in latino della Messa, si può sce-gliere il rosa. Per la Domenica delle Palme

L'elemosina, con il digiuno e la preghiera, è al centro della Quaresima

to, durante i quali ci sipuò concedere comun-que un pasto leggero..

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tra storia, culto, leggendaRITO AMBROSIANOmenti dell’iniziazione cristiana, amministra-ti durante la veglia di Pasqua (come tutto-ra avviene).L’ inizio e la fine della Quaresima (le Ceneri e la domenica di Pa-squa nel rito Romano, la sesta domenica pri- ma di Pasqua e il triduo Pasquale escluso nel-l’Ambrosiano) sono diversi perché, “Se pren-diamo il calendario e,partendo a ritroso dal giovedì santo, contiamo quaranta giorni, giun-giamo esattamente allaprima domenica diQuaresima: dunque, i quaranta giorni di pe-nitenza iniziano alla sesta domenica prima di Pasqua e giungono fino al triduo pasquale escluso, che comincia ai vespri del giovedì santo. Questo è il computooriginario della Quare-sima, conservato nelrito ambrosiano. In questa prospettiva si intende la Quaresi-ma come un periodo di quaranta giorni di penitenza, ma non di stretto digiuno, dato che, secondo un’anti-chissima tradizione, di domenica non si doveva digiunare..

Quaresima, precise trac-ce della connotazione antica della Quaresima in senso battesimale: era infatti il periodo in cui i catecumeni si prepa-ravano ai sacra-

ma di Pasqua, quella in cui si legge il Vangelo del digiuno di Gesù nel deserto. Il rito Ambro-siano in Quaresimaconserva infatti, nella liturgia delle domeni-che intermedie della

. Anticamente, il ri- to Ambrosiano, che risale a una tradizio- ne più antica di quel- lo Romano cui Milano non si è mai uniforma- ta, non ha mai avuto "ilmercoledì delle Ceneri”: l’inizio della Quaresima si calcola a partire dalla domenica successiva, la sesta pri-

questo lo spinse ad an- ticipare l'inizio del pe- riodo penitenziale alMercoledì delle Ceneri,altrimenti ci si sarebbe ritrovati con "solo" 36 giorni di Quaresima.

Durante la Quaresi- ma si svolgono un buon numero di celebrazioni che hanno il compito di sottolineare una par-ticolare caratteristica di questo periodo. Tanto per cominciarein Quaresima non si canta più né il Gloriané l'Alleluja, non si do-vrebbero decorare glialtari con i fiori e nondovrebbero essere ce-lebrati i matrimoni.Anche i colori hanno un significato partico-lare nel periodo della Quaresima. Per la quar-

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In seguito alla riforma del Messale Romano del 1969, il rosa è divenuto facoltativo. Queste domeniche sono con-siderate una breve sosta nel cammino di penitenza, conla possibilità anche di in-terrompere il lungo digiu-no. Il colore si collocava fra il violaceo, simbolo di pe-nitenza, e il bianco delle celebrazioni di festa.

Questo perché molti secoli fa esisteva un altro periodo contiguo alla Quaresima chiama-to Triduo Pasquale (cheesiste anche oggi, ma che non viene conside-rato come evento sepa-rato) che comprendeva la sera del Giovedì Santo,il Venerdì Santo, il Sa-bato Santo e la Dome-nica di Pasqua, questi ultimi tre erano le gior-nate principali. Una vol-ta che si è smesso di con-siderarlo come un even-to non appartenentealla Quaresima ci si ètrovati con un periodo quaresimale di 42 giorni e non più 40 .Tuttavia un'ulterioremodifica fu apportata da Gregorio Magno. Il Papa infatti non vole-va che le domeniche che

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Una delle tante Via Crucis che si svolgono nella via Dolororosaa Gerusalemme..............................

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cadevano nei 40 giorni venissero consideratigiorni di Qua-resima e

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** Laetare,"la Domenica della gioia” *

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intuirne i segni i gesti e conoscerne il significato secondo il Rito RomanoTEMPO DI CONVERSIONE DELLA QUARESIMA

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