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n.10 Ottobre 2015 T ABACCO PIANETA Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale - 70% ROMA-C/RM/23/2014 A Berlino l’Assemblea Generale dell’ETV L’implementazione della TPD e il focus sulla Tracciabilità

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A Berlino l’Assemblea Generale dell’ETV

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e dicembre rappresenta ogni anno un momento di consuntivi, settembre è il tempo deiprogetti e della programmazione.I temi sul tavolo per i prossimi mesi sono molti, ed il lavoro fatto finora, sebbene impe-gnativo e faticoso, lungi dall’essere il punto d’arrivo, rappresenta soltanto la predisposizione

delle condizioni essenziali per affrontare al meglio le prossime sfide.L’impatto della direttiva europea sui prodotti del tabacco comporterà un enorme sforzo operativo,e l’Associazione lavorerà per evitare che i relativi pesi gravino su chi, come noi, da sempre fungeda ammortizzatore della macchina distributiva.Ma tra le sfide che ci attendono ci sono anche quelle entusiasmanti, come la scommessa, da vincereuna volta per tutte, di una rete che finalmente riesca a cogliere tutte le infinite opportunità datedall’ unicità del nostro network in Italia.La speranza è che al 31 dicembre 2016 si possa fare il consuntivo degli obiettivi raggiunti, piuttostoche un altro deprimente elenco delle occasioni perse…

Carmine Mazza

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PIANETA

TABACCOPianeta Tabacco Mensile dei distributori di tabacco lavoratoAnno II - numero X - Ottobre 2015

Direttore editoriale: Carmine Mazza

Direttore responsabile: Gianluca Bertoldo

Comitato di redazione:Ciro CannavacciuoloGianluca BertoldoCarmine Mazza

Amministratore: Riccardo Gazzina

Direzione e redazione:Agemos Editrice S.r.l. a socio unicoViale Mazzini, 25 - 00195 RomaTel. 06.699.24.348 - Fax 06.697.88.817E-mail: [email protected]

Stampa:Tipolitografia New Graphic - Roma

Autorizzazione del Tribunale di Roman. 103/2014 del 16/05/2014

Pianeta Tabacco - organo di informazionesindacale dell’Associazione Nazionale Venditorie Distributori di Tabacco è destinato esclusiva-mente agli operatori del settore.

Questo periodico è associato all’Unione StampaPeriodica Italiana

sommario“Ho smesso di fumare. Vivrò unasettimana in più e in quella settimanapioverà a dirotto”. (W. Allen)ETV

6L’Assemblea Generale dell’ETV a Berlino

La nuova campagna antifumo:non capisco ma mi adeguo

Tabacco14

TP di Brescia: dal 1922 distribuzione“De Stefani”

D&G20

Buon compleanno Toscano.Una festa per i 200 anni di un sigaro trai più apprezzati al mondo

Eventi26

Ciro...del Mondo33

Giornalisti ed esperti concordi nelbocciare il ricorso alle immagini shock

Press Release28

Sandro Munari, il “drago” del rallyTabacco e Motori30

Arthur Laffer: “La nuova tassazione sulfumo in Italia segue la... curva giusta”

Fiscalità32

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Assemblea Generale dell’ETV, l’Asso-ciazione Europea dei Distributori diTabacco, si è tenuta quest’anno in Ger-mania nella splendida città di Berlino

dal 24 al 26 settembre. Padrone di casa, quindi, ilPresidente stesso di ETV Paul Heinen, che conMichael Reisen era anche in rappresentanza del-l’Associazione tedesca BDTA.La delegazione AGEMOS, per l’Italia, è stata rap-presentata dal suo Presidente Carmine Mazza e daNello Ienco e Paolo Perugini, membri del Collegiodi Presidenza; erano inoltre presenti la Svizzera conClaude Denti e Thomas Bahler in rappresentanzadell’Associazione VDST, l’Austria con ElisabethRubig in rappresentanza di Tobaccoland, l’Inghil-terra con Michael White per NACMO, il Portogallocon Joao Passos e Apolònia Rodrigues in rappre-sentanza dell’Associazione FPGT, infine il Belgiorappresentato dall’Associazione FETADIS.

Al centro del dibattito, le valutazioni sullo statodell’arte relativamente alla legislazione secondariadella TPD 2014/40/UE, ovvero gli strumenti chesono e saranno adottati per l’implementazione: iDelegated Acts (atti delegati) e gli Implementing Acts(atti implementativi). Nello specifico, gli atti im-plementativi adottati dalla Commissione do-vranno garantire “condizioni uniformi” affinchéla TPD possa essere effettivamente attuata nei variPaesi UE. Uno specifico approfondimento è statofatto per quanto riguarda la prossima legislazionesecondaria sulla Tracciabilità: la Commissionedeve determinare gli standard tecnici per l’avvia-mento e l’operatività di un sistema di Track andTracing (tracciabilità) come definito nell’articolo 15della TPD, inclusa la marchiatura con univocoidentificatore, la registrazione, la trasmissione edelaborazione e archiviazione dei dati e l’accesso aidati medesimi.

ASSEMBLEA GENERALE ETVLa legislazione secondaria della TPD

e del tracking and tracing

L’Pianeta Tabacco

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IL REPORT DEL SEGRETARIO GENERALE ETV CARSTEN ZENNER

La seconda legislazione della Direttiva sui prodottidel tabacco prevede l’emanazione di Atti delegatie Atti implementativi rispettando le scadenze pre-viste. Tra gli Atti di maggiore rilievo della TPD ingenerale, sono stati segnalati:- la revisione del reporting per ingredienti ed

emissioni; specifiche tecniche per il layout, il de-sign e la forma delle avvertenze sanitarie; la po-sizione delle avvertenze sanitarie per i prodottiroll-your-own; le regole per la definizione degliaromi caratterizzanti e le procedure per l’istitu-zione e il funzionamento di un gruppo consul-tivo indipendente; tutti da attuarsi entro il IVtrimestre 2015

- la definizione della lista prioritaria degli additivi dei prodotti del tabacco; la definizione dei rischipotenziali delle sigarette elettroniche per la sa-lute pubblica; le norme tecniche per il meccani-smo di ricarica; tutti da attuarsi entro il Itrimestre 2016

Riferendosi, invece, alla Tracciabilità (Tracking andTracing) sono state evidenziate:- la determinazione di norme tecniche per il

Tracking and Tracing oltre la verifica della lorocompatibilità; la definizione degli elementi

chiave per i contratti di archiviazione dati; lenorme tecniche sulle caratteristiche di sicurezza;tutti da attuarsi entro il II trimestre del 2017

- le norme sul Tracking and Tracing si applicheranno alle sigarette e ai prodotti roll-your-own dal 20 mag-gio 2019 e ai prodotti del tabacco diversi dalle siga-rette e prodotti roll-your-own dal 20 maggio 2024

In particolare, Zenner, si è riferito al prossimoavvio dei lavori di un Gruppo di Studio perquanto riguarda l’analisi per l’implementazionedelle norme tecniche e degli altri elementi chiavedel sistema UE di tracciabilità e di sicurezza e sullaloro eventuale rotazione nel settore dei prodottidel tabacco. Il focus sarà sulle norme tecniche delTracking and Tracing, sulla sicurezza delle proceduredi rilevamento e dell’archiviazione dei dati. Glistep del programma riguarderanno: l’acquisizionedi tutte le conoscenze necessarie; la progettazionedel sistema ottimale; la predisposizione e la speci-fica dei requisiti tecnici. La durata dello studio saràdi circa 20 mesi, in tempo utile per la scadenza delII trimestre del 2017. Il gruppo di lavoro organiz-zerà incontri e seminari con esperti indipendenti,con le parti interessate (produttori e intermediaridel tabacco) ed esperti designati dagli Stati mem-bri. ETV, naturalmente, parteciperà ai seminaripromossi dal Gruppo di Studio.

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La Commissione Europea ha pubblicato uno studio“Analysis and feasibility assessment regarding EU systemsfor tracking and tracing of tobacco products and for securityfeatures” (Analisi e valutazione di fattibilità perquanto riguarda i sistemi dell’UE della Tracciabilità-Track and Tracing - dei prodotti del tabacco e sullecaratteristiche di sicurezza). L’ETV ha trasmesso unproprio documento direttamente al capo dell’unitàD.4 “Substances of human origin and Tobacco control EU-ROPEAN COMMISSION”, nel quale sono stateevidenziate tutte le perplessità e preoccupazioni delmondo della distribuzione rispetto alle norme di im-plementazione del Tracking and Tracing.Purtroppo, non è stata consentita la partecipa-zione di ETV alla consultazione pubblica. ETV in rappresentanza delle Associazioni euro-pee di distributori di prodotti del tabacco ade-renti, si propone di spiegare alla Commissioneche è necessario adempiere agli obblighi dellaTPD e, in particolare del Tracking and Tracing ma,in modo razionale e proporzionale. E’ fonda-mentale ottenere dai rappresentanti degli Statimembri la condivisione di un approccio pragma-tico e proporzionale, e che questi trasfondanotali principi nelle riunioni UE del Gruppo di la-

voro nella predisposizione degli Atti delegati edegli Atti di esecuzione in materia di Tracking andTracing.L’ETV continuerà a esprimere le proprie preoc-cupazioni a livello di Unione europea, con parti-colare attenzione alla proporzionalità e fattibilitàeconomica del Tracking and Tracing.Nell’ambito del quadro giuridico della TPD, latracciabilità termina al momento della consegnadei prodotti del tabacco da parte del grossista aipunti vendita al dettaglio (punto finale degli eventidi monitoraggio).L’articolo 15 comma 5, definisce che tutte le di-verse modalità di vendita al dettaglio, non sonoobbligate alla procedura del Tracking and Tracing,ciò vale anche per la modalità di vendita al detta-glio del “distributore automatico di sigarette”.

Riproponiamo l’art. 15 della TPD/2014/40/UEpubblicato nella Gazzetta Ufficiale italiana il29.04.2014. Dalla sua corretta e coerente imple-mentazione dipenderàla nuova modalità operativadella supply-chain dei DFL in Italia (in grassettosono evidenziati gli aspetti di pertinenza della di-stribuzione).

Articolo 15 Tracciabilità

1. Gli Stati membri assicurano che tutte le confezioni unitarie dei prodotti del tabacco siano contrasse-gnate da un identificativo univoco. Per garantirne l’integrità, l’identificativo univoco è stampato o appostoin modo inamovibile, è indelebile e non è dissimulato o troncato, ad esempio da bolli fiscali o da etichettedel prezzo, né a seguito dell’apertura della confezione unitaria. Nel caso di prodotti del tabacco lavoratial di fuori dell’Unione, gli obblighi previsti dal presente articolo si applicano solo a quelli destinati o im-messi sul mercato dell’Unione. 2. L’identificativo univoco consente di stabilire quanto segue: a) la data e il luogo di lavorazione; b) l’impianto di lavorazione; c) il macchinario utilizzato per la lavorazione dei prodotti del tabacco; d) il turno di produzione oppure l’orario di lavorazione; e) la descrizione del prodotto; f) il mercato di destinazione per la vendita al dettaglio; g) l’itinerario previsto del trasporto; h) se del caso, l’importatore nell’Unione; i) l’effettivo itinerario del trasporto dal fabbricante fino alla prima rivendita, compresi i depositiutilizzati nonché la data del trasporto, la destinazione del trasporto, il punto di partenza e ildestinatario; j) l’identità di tutti gli acquirenti dal fabbricante fino alla prima rivendita; e k) la fattura, il numero dell’ordine e le registrazioni dei pagamenti di tutti gli acquirenti dalfabbricante fino alla prima rivendita. 3. Le informazioni di cui alle lettere a), b), c), d), e), f), g) e, ove applicabile, h) del paragrafo

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2 fanno parte dell’identificativo unico. 4. Gli Stati membri provvedono affinché le informazioni di cui alle lettere i), j) e k) del paragrafo2 siano elettronicamente accessibili mediante un collegamento all’identificativo unico. 5. Gli Stati membri vigilano affinché tutti gli operatori economici coinvolti negli scambi di pro-dotti del tabacco, dal fabbricante fino all’ultimo operatore economico a monte della prima ri-vendita, registrino tutte le confezioni unitarie delle quali entrano in possesso, tutti i movimentiintermedi e i trasferimenti definitivi del possesso delle confezioni unitarie. La marcatura e la re-gistrazione di imballaggi aggregati, quali stecche, mastercase o pallet, può costituire adempimento del pre-sente obbligo, purché rimanga possibile tracciare e rintracciare le confezioni unitarie.IT L 127/22Gazzetta ufficiale dell’Unione europea 29.4.20146. Gli Stati membri provvedono affinché tutte le persone fisiche e giuridiche coinvolte nella ca-tena di approvvigionamento di prodotti del tabacco mantengano registri completi accurati ditutte le transazioni pertinenti.7. Gli Stati membri vigilano affinché i fabbricanti di prodotti del tabacco forniscano a tutti glioperatori economici coinvolti negli scambi di prodotti del tabacco, dal fabbricante fino all’ultimooperatore economico a monte della prima rivendita, compresi gli importatori, i depositi e le so-cietà di trasporto, le apparecchiature necessarie per la registrazione degli acquisti, delle vendite,dell’immagazzinamento, del trasporto o delle altre operazioni di manipolazione dei prodottidel tabacco. Tali apparecchiature devono essere in grado di leggere e trasmettere i dati oggettodi registrazione elettronicamente a un centro di archiviazione dati a norma del paragrafo 8. 8. Gli Stati membri vigilano affinché i fabbricanti e gli importatori di prodotti del tabacco concludanocontratti di archiviazione dei dati con un soggetto terzo indipendente allo scopo di ospitare il centro diarchiviazione per tutti i dati. Il centro di archiviazione dati è ubicato fisicamente nel territorio dell’Unione.L’idoneità del soggetto terzo, in particolare la sua indipendenza e la sua capacità tecnica, come pure ilcontratto di archiviazione dati sono approvati dalla Commissione. Le attività del soggetto terzo sono controllate da un revisore esterno, che è proposto e retribuito dal fab-bricante di tabacco e approvato dalla Commissione. Il revisore esterno presenta una relazione annuale alleautorità competenti e alla Commissione, esaminando in particolare eventuali irregolarità relative all’accesso. Gli Stati membri assicurano che la Commissione, le autorità competenti degli Stati membri e il revisoreesterno abbiano accesso pieno ai centri di archiviazione dei dati. In casi debitamente giustificati la Com-missione o gli Stati membri possono consentire l’accesso dei fabbricanti o degli importatori alle infor-mazioni archiviate, purché le informazioni commercialmente sensibili restino adeguatamente protetteconformemente al pertinente diritto dell’Unione e nazionale. 9. I dati memorizzati non sono essere modificati o cancellati da un operatore economico coinvolto negliscambi dei prodotti del tabacco. 10. Gli Stati membri garantiscono che i dati personali siano trattati unicamente in conformità delle normee delle garanzie previste dalla direttiva 95/46/CE. 11. La Commissione, mediante atti di esecuzione: a) determina le norme tecniche per l’istituzione e il funzionamento del sistema di tracciabilitàe rintracciabilità previsto al presente articolo, anche in materia di contrassegno con un identi-ficativo univoco, registrazione, trasmissione, trattamento e archiviazione dei dati e accesso aidati archiviati; b) determina le norme tecniche volte a garantire che i sistemi utilizzati per l’identificativo uni-voco e le relative funzioni siano pienamente compatibili tra loro nell’Unione.Tali atti di esecuzione sono adottati secondo la procedura di esame di cui all’articolo 25, paragrafo 2. 12. Alla Commissione è conferito il potere di adottare atti delegati conformemente all’articolo 27 al finedi definire gli elementi principali dei contratti di archiviazione dei dati di cui al presente articolo, paragrafo8, quali durata, possibilità di rinnovo, competenze richieste o riservatezza, compresi il controllo e la va-lutazione periodici di tali contratti. 13. I paragrafi da 1 a 10 si applicano alle sigarette e al tabacco da arrotolare a decorrere dal 20 maggio 2019e ai prodotti del tabacco diversi dalle sigarette e dal tabacco da arrotolare a decorrere dal 20 maggio 2024.

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L’INTERVENTO DEL PRESIDENTEPAUL HEINEN

Il Presidente di ETV Paul Heinen ha sottolineatocome i prossimi 20 mesi saranno determinantiper far sì che l’implementazione del Tracking andTracing rispecchi i principi cardine della propor-zionalità e fattibilità economica. Heinen ha riba-dito, con forza, l’orientamento dell’Associazioneper cui il T&T deve essere economicamente rea-lizzabile per tutte le dimensioni aziendali all’in-terno degli Stati membri dell’unione Europea, edessere coerente con il criterio di “proporzionalità”,principio cardine cui è uniformata l’intera legi-slazione europea. La Commissione e il Parlamento europeo nellafase di stesura e definizione dellaTPD/2014/40/UE hanno, purtroppo, mante-nuto un approccio irrealistico e non coerente ri-spetto, anche, alle previsioni più generali sullacircolazione dei prodotti nella legislazione euro-pea. La formulazione degli implementing acts, re-lativamente alla Tracciabilità, rischia di produrreeffetti distorsivi e dannosi quali un incrementodi costi e delle procedure amministrative per glioperatori logistici e per gli Stati membri e il fal-limento dell’implementazione di un sistema ef-ficace di controllo della filiera e, quindi, ilmancato raggiungimento dell’obiettivo della ri-duzione del mercato illecito nella UE. E’ neces-sario, invece, ascoltare le posizioni di tutti irappresentanti della filiera a partire dai produt-tori per finire a tutti gli intermediari della distri-buzione e fino all’ultimo operatore logisticoimpattato, ma anche il settore IT dovrà indivi-duare le soluzioni informatiche affinché le in-formazioni corrette giungano ai controllori deiprocessi distributivi.Il lavoro del Gruppo di Studio per l’implementa-zione del Tracking and Tracing sarà fondamentale,ETV sarà impegnata nei prossimi mesi a forniretutto il supporto documentale di studi, statistiche,proiezioni per far sì che vengano assunti modelliprocedurali tali per il raggiungimento dell’obiet-tivo di contrastare il mercato illecito e il fenomenodella contraffazione e del contrabbando ma senzaimpattare in maniera eccessiva sui costi operativie procedurali.

LA POSIZIONE DI AGEMOSIl Presidente Mazza ha condiviso le preoccupazioni diPaul Heinen a proposito del rischio che il ParlamentoEuropeo conservi un approccio non rispondente allarealtà operativa della distribuzione del tabacco, in temadi implementazione della Tracciabilità.Ha assicurato l’apporto e il contributo di AGEMOSper i prossimi appuntamenti dei seminari,cui par-teciperà ETV, per la definizione delle norme tec-niche e delle procedure per l’implementazionedella Tracciabilità nella TPD.E’ fondamentale vigilare affinché si persegua, cer-tamente, l’obiettivo di contrasto alla contraffa-zione e al contrabbando, ma senza generareextra-costi distributivi che, inevitabilmente, fini-rebbero per creare un effetto distorsivo nel mer-cato impattando, nello specifico in Italia, sullacapillarità dell’attuale sistema distributivo.Il Presidente ha informato che, in Italia, il dlsg cherecepisce la TPD dovrebbe essere emanato dalGoverno a breve. Il dlsg, tra l’altro, escluderànorme più severe sul confezionamento dei pro-dotti, come ad esempio il pacchetto generico, inquanto il legislatore considera“elevato il livello diprotezione della salute umana offerto dalla diret-tiva”. Il dlsg stabilirà, inoltre, un quadro normativoche riconosca il potenziale rischio ridotto riguardoi prodotti del tabacco di nuova generazione.AGEMOS è convinta che il sistema Codentify,che comporterà l’applicazione sui singoli pacchettidi sigarette di un codice unico di 12 cifre alfanu-merico non replicabile che conterrà in se tutte leinformazioni richieste dall’art. 15 e potrà essereletto attraverso semplici applicazioni mobili, sia ilsistema migliore perché coniuga economicità e si-curezza e, quindi, risulta il più efficiente ed effi-cace. Il sistema Codentify va nella direzioneauspicata da tutti gli attori del mercato.Al termine dell’Assemblea, sono state rinnovatele cariche sociali per l’anno 2016. E’ stato ricon-fermato Paul Heinen quale Presidente di ETV eCarmine Mazza quale Vicepresidente.L’Assemblea Generale è stata, inoltre, l’occasione perun confronto tra le diverse realtà di mercato e distri-butive dei Paesi aderenti. Nei prossimi numeri del gior-nale, pubblicheremo i vari “report” presentati, a partireda quello presentato da AGEMOS per l’Italia.

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a domanda è la solita: ma davvero la nuova campagna di in-formazione promossa dal Ministero della Salute ha una qual-che minima utilità? Realmente servirà a qualcosa? Questioneper nulla retorica, visto il clamore mediatico e il non indiffe-

rente costo economico che accompagnano la nuova iniziativa del Mi-nistro Lorenzin, che in pompa magna ha annunciato – in simbolicasimmetria con il via al Decreto attuativo della Direttiva CE 40/2014– la partenza di “Ma che, sei scemo? ”. Che non è il refrain di uno sketchcomico o il tormentone di un nuovo youtubber, ma è sul serio il titolodella campagna contro il tabagismo destinata a spezzare le reni alle

La nuova campagna antifumo: non capisco ma mi adeguo

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perfide “bionde”. Soprassediamo con nobiltàd’animo - per non infierire - sul banale infantili-smo lessicale, che fa temere prossime venture lecampagne “Chi lo dice sa di esserlo” contro il turpi-loquio e “Niente male, pepe e sale” contro l’abusodel cloruro di sodio nei piatti della cucina ita-liana. Diamo invece la parola all’Ansa del 17 set-tembre, che riproduce il comunicato stampaministeriale di presentazione: “Il Ministro BeatriceLorenzin ha presentato la campagna contro il fumo ‘Mache, sei scemo?’ che vede come testimonial l’attore NinoFrassica che, grazie al suo linguaggio ironico e ad espres-sioni originali tipiche del suo modo di recitare, contribuiràa rendere più efficaci i messaggi di prevenzione veicolatidalla campagna 2015 contro il tabagismo. Tale campa-gna ha l’obiettivo di responsabilizzare direttamente i fu-matori alla cura della propria salute e di quella di chi glista vicino, in particolare a tutela dei bambini contro ilfumo passivo. Ma lo fa con un approccio del tutto nuovo.Partendo dalla considerazione che il fumo provoca il can-cro e che fa più vittime di alcool, aids, droghe, incidentistradali, omicidi e suicidi messi insieme, induce le personea considerare il problema ponendosi la domanda: e allora?Ma che, sei scemo? La campagna che, con la sua frasetormentone vede come testimonial ideale Nino Frassicaprotagonista di spot radiofonici e video, si rivolge diretta-mente al fumatore che in modo ironico e simpatico defini-sce “scemo”, evitando ogni stigmatizzazione ma facendolocon un tono affettuoso come quello di un genitore o di unamico che si preoccupa per la sua salute. A chi non è ca-pitato di dire ad una persona a cui si vuole bene ‘Te lohanno detto in mille lingue che fa male e tu ancora lo fai?

Ma allora sei proprioscemo!’ Ebbene, è pro-prio questo lo spiritodella campagna: far ar-rivare nella testa dellagente che il fumo fa male,e che se si continua adinsistere e a cedere alle‘bionde’ allora si è pro-prio delle teste di zucca”. Ora, come dicevaTotò, siamo tutti uo-mini di mondo e ab-biamo amici chehanno fatto il mili-tare a Cuneo, per-

tanto eviteremo di scandalizzarci per illinguaggio “stile Minculpop” del comunicato oper i tortuosi tentativi dialettici di lisciare il peloe dare contemporaneamente dello scemo al cit-tadino fumatore. Sappiamo bene che gli stru-menti della propaganda, anche quelli armati dellemigliori intenzioni, peccano inevitabilmente distucchevole retorica, di abuso di luoghi comunie di disprezzo della sintassi. Né ci stupiremo peril ricorso generico ad affermazioni apodittiche efrancamente di dubbio valore scientifico, qualela boutade secondo la quale i decessi legati al fumosuperano la somma di quelli lugubremente elen-cati nel comunicato: nessuno in questa sede sisognerà di dire che il fumo fa bene, né di negareche occorre fare tutto ciò che è possibile per evi-tare che i minori indulgano in tale vizio. Ci si li-mita a rifiutare la apocalittica logica alla “bombafine-di-mondo” stile Dottor Stranamore riferitaal fumo, e rimandare gli estensori della nota aduna semplicissima ricerca sul web (sui terminidella quale, ovviamente, non vi è nulla da scher-zare) per verificare l’effettiva portata, in terminidi decessi, anche solo dell’abuso di alcolici. E ci-tiamo l’alcol – e non le altre terribili disgraziemenzionate - solo per sottolineare che stiamoparlando di “vizi” che, piaccia o meno, nella lorogestione corretta e adulta riguardano un enormenumero di cittadini perfettamente consapevoli.Insomma, in questa sede non si vuole fare lepulci ad un comunicato un po’ infelice solo peril gusto di marcare il proprio dissenso, in quanto

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parti in causa quali operatori della filiera del ta-bacco. Ma rimarcare l’aspetto che, eccessi retoricia parte, la domanda che sorge spontanea rimanequella posta in apertura: ma ‘sta roba, serve?

I COMMENTI “AFFILATI” DI VITTORIO FELTRI E FILIPPO FACCI Proprio per evitare le pericolose tentazioni dellepelose omelie per gli addetti ai lavori, sembra op-portuno ricorrere in prima battuta a qualchevoce super partes, che nel mondo dell’informa-zione si è sentita chiamata in causa in qualità dicittadino fumatore e che non ha mancato di re-plicare a tono. E’ il caso ad esempio del direttorede “Il Giornale”, il battagliero Vittorio Feltri, cheil giorno successivo alla presentazione della cam-pagna ha scritto un vibrante editoriale sul quoti-diano milanese: “Dalla fine del corrente mese, ifumatori avranno il piacere di essere trattati da scemi aproprie spese, e non avranno la possibilità di reagire achi li insulta. E così si compirà un altro passo avantinell’annullamento della buona creanza nel nostro Paese,già abbastanza maleducato. Non per questo ci stracce-remo le vesti; desideriamo soltanto far notare ai villanidi Stato alcune loro incongruenze. Riassumiamo la vi-cenda per maggiore chiarezza. Il Ministero cosiddettodella Salute ha promosso una campagna contro il con-sumo di tabacco che riguarda 10 milioni di italiani (su52 milioni), 6 maschi e 4 femmine. Essa consiste in unospot che sarà immesso subito in rete, poi trasmesso daitradizionali mezzi di comunicazione, nel quale NinoFrassica, attore siciliano, riferendosi a un fumatore escla-merà: ‘Ma che, sei scemo’. Da anni, i nemici delle siga-rette e affini sostengono convintamente, e avranno le lororagioni, che il ‘vizio’ (meglio, l’abitudine) di aspirare lenuvolette azzurreprovoca il cancro,danneggia il pros-simo e conduce amorte precoce. Ciò,se preso alla lettera,porta a pensare chein effetti i fumatorisiano scemi, prati-cando l’autolesioni-smo e uccidendoamici, familiari ecolleghi. Si dà però

il caso che il cancro colpisca chiunque sia sfortunato, com-presi coloro che non hanno mai messo in bocca una cicca.Qualunque essere umano, presto o tardi, per innumerevolicause, tira le cuoia. Quindi, attribuire al tabacco la forzamicidiale della bomba atomica ci sembra quanto menouna forzatura. Ma facciamo finta di niente. D’altronde,per quanto scemi, non abbiamo la pretesa di affermareche due belle boccate di Marlboro facciano meglio dell’ae-rosol. Gradiremmo tuttavia, noi tifosi del decesso prema-turo, di non essere insolentiti dalla Ministra BeatriceLorenzin, che non è medico e neppure infermiera. Oddio,se ella allo scopo di coprirci di improperi utilizzasse soldisuoi, saremmo addirittura in grado di esercitare la virtùdella tolleranza. Poiché, invece, attinge fondi dalle cassepubbliche, ci corre l’obbligo di farle presente che commettevarie scorrettezze. Solo il Monopolio di Stato è abilitatoa produrre sigarette e a venderle a prezzi da esso stessofissati. Prezzi gonfiati a dismisura da una tassazioneesorbitante (su ogni pacchetto l’incidenza delle imposte èvicina a due terzi). Cosicché di fatto il fumatore è un pre-zioso cliente di un’azienda pubblica nonché contribuentespeciale dell’erario, eppure a titolo di ringraziamento, ilgoverno, di cui Lorenzin è membro, gli dà dello scemo.Se l’ingiuria è lanciata dal cittadino comune, passi; mase è l’autorità a offendere si rende indegna del posto cheoccupa. Qualcosa non quadra. Lo Stato spaccia sigarettespeculando ferocemente e, non soddisfatto, denigra chi leacquista non certo per tenerle in tasca bensì per ‘pipar-sele’. Per di più, su ogni confezione di qualsivoglia marcavi sono scritte terrificanti. La più gentile è: ‘Il fumo uc-cide’. Ucciderà tua sorella, forse. O tua nonna. Siamo alparadosso. Un ente ingrassa vendendo morte consapevol-mente e si lava la coscienza e la fedina penale avvertendoi clienti che la sua merce fa la bua. Ma se fa la bua perchéchi la prepara e la mette in commercio non è in galera?

Come vedete, carilettori, qui la listadegli scemi si al-lunga assai. Tral’altro, un fuma-tore può smettere,mentre gli scemiche lo oltraggianonon possono smet-tere di essere scemi,perché lo sono atempo indetermi-nato”.

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Feltri colpisce nel segno, sottolineando l’evi-dente schizofrenia di un messaggio che si ri-volge (in modo “ironico e simpatico” dice ilMinistero... mah!) al cittadino fumatore e si di-mentica del cittadino contribuente, che garanti-sce un cospicuo tesoretto annuo al voraceErario nazionale. L’intervento di Feltri è statoseguito a ruota da Filippo Facci, che sulle paginedi “Libero” si è addirittura lamentato col presti-gioso collega di essere stato “bruciato” sulla no-tizia: “Vittorio Feltri mi ha rubato l’articolo, nel senso:avrei voluto scriverlo io l’attacco alla penosa campagnaantifumo del Ministero della Salute, quella che, in unospot, dice ‘sei scemo’ a 10 milioni di fumatori italiani.Parliamo delle stesse sigarette che ingrassano lo Stato cheora ci fa la morale, ma Feltri questo l’ha già scritto:quindi aggiungo un’altra cosa. Aggiungo che lo spot, cioèla campagna, dice balle. Il fumo è descritto come la primacausa di morte europea e mondiale (sulla base di stati-stiche ridicole, e alla cui inaffidabilità dedicai un libro:ma lasciamo perdere) e si dimentica che la prima causadi morte mondiale si chiama alimentazione. Nel casodei giovani under 24, poi, la prima causa di morte mon-diale si chiama alcol. I dati sono dell’OrganizzazioneMondiale della Sanità (più altri) e non ce li siamo in-ventati. Più nel dettaglio, al primo posto figurano le ma-lattie ischemiche cardiache e al secondo gli ictus: mentrele patologie sicuramente attribuibili al fumo (sicuramentesi fa per dire) vengono dopo. Cibo e alcol – domanda –non sono forse più meritevoli di costose campagne, mini-stro Lorenzin? Invece, ogni volta, tocca sorbirsi le per-sonali fisime antifumo del ministro di turno: l’esistenzadi queste campagne dipende essenzialmente da questo.Mentre il metodo antifumo più efficace della storia – leinnocue sigarette elettroniche – in compenso è stato stron-

cato da tasse che stanno strozzando il settore. E allorachi è lo scemo? ”.Ecco, le penne affilate di un paio di illustri opi-nionisti riescono senza dubbio ad evidenziare ledissonanze della campagna mediatica, senz’altropiù di tante pensose considerazioni da addetti ailavori, e ciò a nostro avviso accade perché il casoin esame non riguarda solo il fumo e le sue con-seguenze, ma attiene – come abbiamo già piùvolte sottolineato in questo mensile – al rapportotra lo Stato (in cui coesistono inevitabilmentedue distinte anime: quella del gabelliere erarialee quella del tutore ministeriale della salute pub-blica) e i suoi cittadini, che – lo ripetiamo ancorauna volta – devono essere rispettati nella sceltaconsapevole ed adulta di indulgere anche in atti-vità piacevoli ma non necessariamente salutari.L’informazione va benissimo, le misure a tuteladei minori ancora meglio, la tutela paternalistica(con annessa presa in giro) come se tutti fossimodei minus habentes incapaci di autodeterminarciproprio no. A chiudere, poi, un’ulteriore consi-derazione a margine della notizia. In qualità dinostalgici, appassionati cultori di quell’autenticoclassico che risponde al nome di “Quelli dellanotte” (il programma di Renzo Arbore che tren-t’anni fa ha segnato una delle vette della televi-sione italiana), la scelta del volto di Nino Frassicaquale testimonial non può che farci piacere, nonfosse altro che per la simpatia del noto attore.Allora scatta una sorta di automatismo, e vienesubito alla mente – visto quanto abbiamo dettocirca la campagna ministeriale – un famoso tor-mentone di un altro leggendario protagonistadelle notti arboriane, il mitico Ferrini, il quale

concludeva sem-pre il suo argo-mentare inromagnolo con lafamosa, immanca-bile considera-zione che anchenoi ci sentiamo dicondividere nelcaso in esame:caro ministro Lo-renzin, “non capisco,ma mi adeguo”.

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ndrea De Stefani, dopo una lunga coge-stione con i genitori dell’allora MagazzinoVendita, gestisce insieme al fratello Nicolal’ormai ex Deposito Fiscale, diventato

dall’aprile del 2013 il Transit Point di Brescia.Andrea ha seguito le orme della famiglia paterna:la prima “esperienza” di gestione risale al bisnonnoCarlo, che nel 1922 guidava il magazzino a Chiog-gia, in provincia di Venezia; fu poi la volta delnonno Innocente per arrivare quindi alla fine deglianni ’60, quando ebbe inizio l’attività del Magazzinodi Brescia con Alberto e Maria De Stefani, genitoridi Andrea e Nicola. E’ Andrea che ci racconta que-sta bella storia familiare, lunga abbastanza da riper-correre anche tutti i passaggi che hanno segnatol’evolversi della distribuzione del tabacco, dai Mo-nopoli di Stato, alla privatizzazione, all’attuale rap-porto con la Logista Italia, nonché quelli della filierae del mercato. Dalle parole di Andrea De Stefaniemerge il ritratto di ungiovane che conoscebene la “materia”, unpo’ perché l’ha respi-rata fin da piccolo, unpo’ perché ha appor-tato innovazioni e tec-nologie nella gestionedel DFL cercando diadeguarsi a tutti i cam-biamenti. Anche lasfida del commercialeè vista da Andrea e dalfratello Nicola comeun’opportunità, la dif-ferenziazione delle at-tività come un mododi crescere e di ade-guarsi alla realtà inmutazione. Questo, ilracconto di Andrea.

“Nel 1968, in seguito all’aggiudicazione d’asta,

iniziavano la propria attività di gestione mio padreAlberto e mia madre Maria; un ricordo molto sfu-mato della mia infanzia, ma nel contempo im-presso nella mia memoria, è l’immagine di miamadre che la sera movimentava enormi registrigrigi a complemento della giornata lavorativa, pereffettuare quadrature e registrazioni con la conse-guenza che il lavoro spesso si intrecciava con leattività familiari.Nel 2013, dopo ben oltre 40 anni di lavoro, i mieigenitori si sono ritirati per un turnover naturale.Nei racconti di mio padre spesso emergono ricordie circostanze legate all’attività, momenti vissuti diintensa amicizia e collaborazione con le numerosepersone che si sono avvicendate nei tanti anni, la-vorativi a Brescia ed associativi a Roma.Nel 1996 pensavamo e realizzavamo la prima in-formatizzazione del picking (Olicom) di un Ma-

TP DI BRESCIA: DAL 1922 “DISTRIBUZIONE DE STEFANI”

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gazzino Monopolio tramite un sistema “pick tolight”, cioè un sistema di prelievo manuale checonsentiva di gestire le attività di prelievo senzal’ausilio di documenti cartacei o di dispositivi por-tatili, un’esigenza da noi fortemente sentita già datempo, per permettere il monitoraggio dei tabacchiallestiti e delle giacenze in tempo reale. E’ stato uninvestimento impegnativo sia in termini economiciche di tempo (la progettazione e lo sviluppo delsoftware durò più di un anno), sicuramente lungi-mirante tenuto conto anche del successivo cam-biamento da Magazzino Vendita al regime deiDepositi Fiscali che modificava radicalmente ilmomento in cui era riscossa l’accisa dei tabacchi.

LA SFIDA DEL COMMERCIALE COME IDEA VINCENTE

Successivamente con l’aumento delle referenze dadistribuire come codici AAMS e sottocodici,siamo passati ad un sistema misto con palmare.Oggi abbiamo sostituito tutta questa informatiz-zazione con il sistema in radiofrequenza WMSrealizzato da Logista Italia con la collaborazionedi AGEMOS, sistema che garantisce un’unifor-mità di struttura di picking di tutta la rete di de-positi, un monitoraggio centralizzato delleoperazioni ed una flessibilità che reputo obbliga-torie per il futuro della distribuzione del tabaccoma anche, mi auguro presto, come mezzo di sup-porto per la gestione di referenze diverse.Già nel 1998, nell’intento di migliorare maggior-mente il servizio offerto alle tabaccherie, il Depo-

sito si è trasferito in unastruttura moderna di 1000mq, adeguatamente pro-tetta da misure di sicurezzacon un’area dedicata ad uf-fici ed un Cash and Carryper i prodotti non fumocon circa 1.500 referenze.L’impostazione dell’atti-vità da sempre è stataorientata alla diversifica-zione affiancando alla di-stribuzione ed al trasportotabacchi la commercializ-zazione all’ingrosso diprodotti per tabaccheria

quali ricariche telefoniche, biglietti autobus urbani,parcometri, fiammiferi, prodotti non fumo ecc.Gli investimenti realizzati in questa prospettivahanno permesso di creare una struttura logisticaadeguata a fornire Brescia e gli attuali 63 Comunidella Provincia affidati, (alcuni a notevoli distanzeanche montane); struttura situata adiacente allacittà e nel contempo posta in prossimità delle tan-genziali ed autostrade per accedere facilmente adogni direzione.Le rivendite servite sono 453, di cui 218 con ilTrasporto Garantito, per il quale si utilizzano duemezzi più uno di scorta dotati dei sistemi di sicu-rezza prescritti che richiedono formazione e pro-fessionalità degli autisti impegnati doppiamentenel traffico e nella gestione della sicurezza.Dall’aprile del 2013, con la trasformazione daDFL a TP, abbiamo dovuto attuare una ristruttu-razione aziendale ed oggi il TP di Brescia conta,oltre a me ed a mio fratello, otto dipendenti traautisti, magazzinieri, impiegati ed addetti alla ven-dita. Sono tutte persone che con la loro profes-sionalità e serietà contribuiscono in squadra allaqualità del lavoro svolto.La possibilità del Rivenditore di rifornirsi dalTP/DFL in funzione della effettiva domanda delmercato con più tipologie di rifornimento (ordi-nario, straordinario, urgente), la distanza minimatra Deposito e consumatore, il rapporto di fidu-cia e di stima consolidato nel tempo e la cono-scenza del territorio rendono a mio parere ilruolo delle nostre strutture di estrema attualità.

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IL RUOLO DI CONSIGLIERE NAZIONALE:

LA PERCEZIONE DIRETTA E L’APPORTO ALL’ATTIVITA’

DELL’ASSOCIAZIONESono uno dei nuovi membri del Consiglio Nazio-nale AGEMOS, uno tra i più giovani, anche se tra-mite mio padre ho vissuto ed ho memoria storicadei cambiamenti degli ultimi vent’anni.Ho molta fiducia nell’Associazione, che sta affron-tando con il dovuto anticipo, in modo concreto ecredibile gli impatti delle problematiche che inve-stono la rete, come le nuove norme della DirettivaEuropea n° 40/2014 che potranno avere effettisull’operatività e sulle economie delle nostreaziende. Mi auguro che la tecnologia di autentica-zione e tracciamento Codentify, che verrà proba-bilmente applicata tra poco anche in Italia aiprodotti del tabacco, oltre a certificare la prove-nienza e veridicità del prodotto, diventi anche undeterrente per allontanare la criminalità, che af-fligge quotidianamente il nostro settore.A mio parere, a fronte di tali evoluzioni, con rischiconcreti di cali di volumi di vendita e nuovi sistemioperativi che allungheranno i tempi di picking,dobbiamo velocizzare la realizzazione di una forterete logistica e commerciale, senza ovviamenteperdere le dovute attenzioni al tabacco che rap-presenta il nostro core business. Credo che i tempi siano maturi per avviare neces-sariamente una diversificazione in grado di garan-tirci redditività e sostenibilità. Le potenzialità sonoenormi e non ancora espresse; dovrà essere svoltoogni sforzo da tutti gli interlocutori interessati af-finché possa essere valorizzato e condiviso il pa-trimonio di strutture create, anche nell’interesse

della filiera distributiva”.

NEL CUORE DI BRESCIA L’ANTICA TABACCHERIA DEL CORSOSimpatica e gioviale, la Signora Paola accetta dibuon grado di parlare un po’ della sua storia, dicome è diventata “la tabaccaia di Corso Zanar-delli”, (centralissima via della città, di fronte alTeatro Grande) e di come in pochi anni (sonosolo sette) si sia trovata a dispensar tabacchi e si-gari. Prima, aveva una gioielleria in un centro

commerciale, ma poi con la crisi il lavoro è sce-mato, i clienti erano sempre di meno, e da quil’idea e la volontà di cambiare tutto e rilevare dalprecedente proprietario la storica tabaccheriadella città con due soci, la madre Signora Carla eun amico il signor Thomas.Certo, all’inizio non è stato facile passare dai gioielliai tabacchi, ma ora la giovane signora Paola è sod-disfatta della scelta fatta, soprattutto per il rapportocon la clientela e la facilità della vendita. “Quandogestivo la gioielleria il cliente era indeciso, ci voleva tantotempo a convincerlo e a volte non si raggiungeva neanche ilrisultato, ora invece vendo velocemente soprattutto le sigarettee ci scappa pure una battuta ed una risata soprattutto conil cliente abituale, ci si conosce tutti qui in centro e godiamodi grande rispetto e popolarità”, racconta Paola.Nel negozio si vendono tutti i generi di tabacchi,sigarette di tutte le marche, tabacco sciolto e inparticolare la nostra tabaccaia è specialista del To-scano del quale ha tutte le varietà, in attesa dell’ul-timo nato in casa Maccaferri, il “Toscano 1815”. Isigari si vendono bene, per le sigarette c’è unamaggiore richiesta del prodotto straniero soprat-tutto da parte dei giovani, che secondo la signoraPaola tendono a fumare di più rispetto alla gene-razione di mezza età. Oltre a “vendere fumo”, nelnegozio si acquistano tutti gli accessori a riguardo,in particolare gli accendini Zip e i francesi Du-pont; inoltre sono attivi tutti i servizi Lis, insiemeal gioco del Lotto e la vendita dei Gratta e Vinci.Un settore da poco sperimentato, ma che ha datobuoni frutti è la vendita souvenir, magneti e car-toline anche perché Brescia “la Leonessa d’Italia”è molto frequentata da turisti. La tabaccheria èaperta tutto l’anno, i soci fanno un po’ i turni ga-rantendo il servizio ai loro clienti anche nella sta-gione estiva e durante le feste.

RIFORNIMENTI CONTINUI EPUNTUALI DAL TP

DELLA FAMIGLIA DE STEFANIA rifornire la tabaccheria del Corso ci pensa dasempre il DFL/TP di Brescia gestito da Andrea eNicola De Stefani e i suoi collaboratori. Con lorola signora Paola ha un ottimo rapporto, in parti-colare con il signor Alfredo, un dipendente del TP,che ricevuto l’ordine provvede a farle avere in ne-gozio tutta la merce.

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Infatti questa tabaccheria gode del trasporto a do-micilio di tutti i tabacchi, oltre al sale, i fiammiferile cartine, e il pastigliaggio: “Ho scelto la consegna innegozio per una scelta di sicurezza più che per comodità, ein questo i De Stefani mi hanno subito accontentato facen-domi avere sempre puntualmente la merce; per quanto ri-guarda i nostri rapporti sono eccellenti soprattutto all’inizioquando ho cominciato, avevo molta difficoltà a capire i mec-canismi per me era tutto nuovo, e da loro ho avuto aiuto esostegno, se c’è stato qualche problema mi hanno subito aiu-tato a risolverlo”. Con queste belle parole terminal’incontro con la tabaccaia di Brescia, e da ciò sievidenzia la stima e il rapporto di fiducia che il ta-baccaio ha con il suo referente, rapporto che è allabase del lavoro e dell’impegno del gestore.

CONOSCIAMO BRESCIAFra il limite collinare delle Prealpi e della Pianura Pa-dana si ammira la città di Brescia. Le ricchezze sto-riche, artistiche ed archeologiche, spesso legate aquelle paesaggistiche, costituiscono una delle carat-teristiche peculiari e fonte di legittimo orgoglio dellarealtà bresciana, accanto certamente ai numerosi altriaspetti legati all’operosità ed alla produttività.

Il patrimonio dei beni culturali presenti nella realtàurbana di Brescia e del suo territorio mostra unaricchezza stupefacente, straordinariamente varie-gata e si trova conservato, esposto e valorizzato,in particolar modo nelle sedi di numerosi museicittadini e della Provincia. Fiera della sua anticaorigine, la Brixia romana con il suo “capitolium” edil Teatro del Foro cittadino (patrimonio UNESCO2011), Brescia conserva “memorie” medievali rap-presentate dal Palazzo Broletto e dal Duomo Vec-chio, rinascimentali, nelle pitture del Moretto e delRomanino, settecentesche con la splendida chiesadel Duomo Nuovo e il palazzo della BibliotecaQueriniana. Nel periodo risorgimentale, durantele “10 giornate” nel 1849, la città insorse controgli austriaci conquistandosi l’appellativo di “Leo-nessa d’Italia”.Ma Brescia è anche la città “moderna” del lavoro,delle professioni, dell’impresa, la città del com-mercio, dei servizi, dell’innovazione e progettualitàconcrete, ma anche città di scuola, dell’universitànonché città della musica dal vivo, delle manife-stazioni sportive con eventi di grande prestigiocome la “Mille Miglia”.

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Eventi

i è svolta a Roma, nella suggestiva Villa Au-relia di fronte al Gianicolo, la festa per i 200anni di uno dei prodotti di eccellenza delMade in Italy: il sigaro Toscano. Oltre 400

ospiti hanno partecipato all’elegante serata di galadedicata al bicentenario dello “stortignaccolo”. Nelgiardino della Villa sotto il cielo stellato di settem-bre, ad allietare le tante personalità un reading,scritto da Marco Balliani e interpretato dall’attorebolognese Stefano Accorsi, ispirato al celebre ac-quazzone che ha “provocato” la nascita del To-scano. Era il 1815, infatti, quando un acquazzoneestivo, bagnando il raccolto di foglie di tabacco,diede vita - in modo assolutamente accidentale - alToscano, uno dei prodotti leggendari della manifat-tura italiana, apprezzato e fumato da personaggicome Giuseppe Garibaldi, Giacomo Puccini, MarioSoldati e tanti altri. Un marchio storico che que-

st’anno compie 200 anni e li celebra con un nuovosigaro a tiratura limitata: “Toscano Originale 1815”. Dopo la poetica perfomance di Accorsi, i tanti viphanno potuto gustare la cucina dello chef stellato Cri-stiano Tomei che ha proposto piatti tipici toscani ric-chi di elementi primitivi: fuoco, legna, corteccia, erbeselvatiche. Tra i tanti ospiti erano presenti personalitàdel mondo istituzionale, imprenditoriale, politico eculturale e dei media, tra i quali Pier Ferdinando Ca-sini e Azzurra Caltagirone, il Presidente di Alitalia-Etihad Luca Cordero di Montezemolo, gli attori LucaZingaretti e Luisa Ranieri, gli ex Ministri GiovannaMelandri, Maurizio Lupi e Maurizio Sacconi, l’im-prenditore Bernabò Bocca, e tanti altri. Dopo la cena,la presentazione ai presenti del nuovo sigaro “ToscanoOriginale 1815”, fumato in abbinamento con grappee altri distillati italiani. Una degustazione in onore diun temporale che mai fu così prezioso.

Buon Compleanno“Toscano”

Una festa per i 200 anni di un sigarotra i più apprezzati al Mondo

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LA PRESENTAZIONE DEL NUOVO SIGARO “TOSCANO ORIGINALE 1815”Il padrone di casa Gaetano Maccaferri, Presidentedell’omonimo Gruppo Industriale, salutando gliillustri ospiti ha voluto ricordare: “Questa sera fe-steggiamo una data storica, ma sempre con lo sguardo ri-volto verso il futuro, perché la tradizione senzarinnovamento, non è sufficiente a creare un prodotto comeil nostro sigaro Toscano. Proprio seguendo questa filosofia,negli ultimi nove anni, da quando abbiamo rilevato

l’azienda, siamo riusciti a triplicare le vendite all’estero ela settimana scorsa, con l’acquisizione del produttore di si-gari americano Parodi Holdings, abbiamo gettato le basiper la diffusione dei nostri prodotti negli Stati Uniti”.“Il sigaro Toscano - ha poi aggiunto Aurelio Regina,Presidente di Manifatture Sigaro Toscano - è cono-sciuto in tutto il mondo per la materia prima di qualità equel saper fare italiano che si tramanda da generazioni. Maicome in questo periodo è necessario essere competitivi senzarinunciare alla tradizione, come dimostra la nostra ricetta:la stessa da duecento anni. Per questo motivo, abbiamo datoa questo nuovo sigaro il nome ‘Toscano Originale 1815’, perricordare, ancora una volta, che da quel giorno nulla è mutatonella lavorazione originaria del prodotto”.Infatti, il sigaro “Toscano Originale 1815” è fatto a manoe composto da una selezione dei migliori tabacchiKentucky, stagionati in botti di rovere 4 anni. La curaa fuoco è prolungata (ben 30 giorni), con una stagio-natura lunga affinché le foglie maturino meglio. Il ri-sultato è un sigaro dal gusto deciso, unico e, perl’appunto, originale, grazie a una ricetta segretissima.

IL GRUPPO MACCAFERRI ACQUISISCE L’80% DI PARODI HOLDING

“Con l’acquisto del marchio Parodi, il sigaro Toscano entra con forza in un mercato difficile, competitivo e stimolante qualeè quello statunitense, vale a dire il primo al mondo”: queste la parole del Presidente di Manifatture Sigaro Toscano,Aurelio Regina, in occasione dell’annuncio milanese da parte del Gruppo Maccaferri della sottoscrizionedel contratto per l’acquisto dell’80% di Parodi Holdings per 5 milioni e mezzo di dollari. “Grazie alla piat-taforma distributiva acquisita, MST potrà essere più efficace nello sviluppo della commercializzazione del proprio brandall’interno del mercato americano”. Per Flora Keating Karam, Presidente di Parodi Holdings e nipote del fon-datore Anthony Suraci, si tratta di un ritorno a casa. Furono infatti i due fratelli calabresi Suraci che ini-ziarono nel 1901 a produrre negli States i sigari prodotti con il Kentucky fermentato (che in Italiaspopolavano sottoforma di ammezzati, Toscani e Toscanelli), puntando espressamente alla grande plateadegli immigrati italiani. Le cifre raccontano una storia di successo: nel 2014 Parodi Holdings ha commer-cializzato undici milioni di sigari, superando i cinque milioni di fatturato. “Siamo orgogliosi di mantenere unaquota di partecipazione del 20% e di essere partner di Mst”, ha detto la signora Karam. “I sigari Parodi sono nati periniziativa di un gruppo di emigranti italiani che voleva portare negli Usa i prodotti della propria terra: oggi, dopo oltre 100anni, mi sento di dire che con questa operazione il loro progettosi realizza compiutamente”. Con l’acquisizione dei ParodiMST festeggia nel migliore dei modi il bicentenario delsuo Toscano: nel 2014 la società ha realizzato 91 mi-lioni di euro di ricavi, producendo 182 milioni di sigari(due di essi fati rigorosamente a mano), quindici deiquali venduti all’estero. Con lo sbarco in forze negliState, l’obiettivo è sviluppare proprio il prezioso mer-cato statunitense, puntando ai 200 milioni di sigari pro-dotti complessivamente. Happy birthday, Toscano!

Stefano Accorsi, la Sigaraia e Gaetano Maccaferri

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assimo Gramellini crediamo lo cono-scano tutti. Giornalista e commenta-tore televisivo ospite fisso di FabioFazio, vicedirettore de “La Stampa” e

scrittore di successo: nel 2012 il suo “Fai beisogni”, con oltre un milione di copie è risultato illibro più venduto dell’anno. Ogni giorno la primapagina del quotidiano torinese ospita una rubricache ormai è entrata a fare parte della storia nelgiornalismo italiano. Il “Buongiorno” di MassimoGramellini è un corsivo di 22 righe a commentodi uno dei fatti che hanno caratterizzato la gior-nata precedente, che per ammissione stessa del-l’editore si è trasformato in uno dei cavalli dibattaglia del giornale e una delle ragioni per lequali migliaia di persone acquistano in edicola“La Stampa”. Essenziale ed incisivo, il commentodi Gramellini si caratterizza però – rispetto amolti altri bravissimi colleghi – per la presenzadi un tasso particolarmente elevato di umanità edi empatia, e di quel buon senso che riconducecoi piedi sanamente per terra le vicende di cro-naca, di politica e dicostume. Nel caso diqueste ultime, non dirado l’intervento diGramellini prende lemosse da iniziative oaffermazioni pubbli-che che tendono peri-colosamente aprendersi un po’troppo sul serio, fi-nendo spesso permancare l’obbiettivoche si erano prefissate. In considerazione delfatto che il fumo rap-presenta, piaccia omeno, un rilevante fe-

nomeno di costume oltre che una passione con-divisa da milioni di italiani, il battàge che ha ac-compagnato a luglio la presentazione delDecreto Lorenzin volto a recepire quanto previ-sto dalla Direttiva CE 40/2014 non poteva sfug-gire all’attenzione del corsivista per eccellenza. Il“Buongiorno” del 18 luglio, intitolato “Fumo negliocchi”, era il seguente: “Sarà perché considero la pauraun veleno più intossicante degli altri, ma non mi convincela scelta di stampare sui pacchetti di sigarette una seriedi foto truculente che sbattano in faccia all’incauto acqui-rente i danni del fumo. L’immagine terroristica produceassuefazione. Lo stanno capendo persino gli sgozzatoriprofessionali dell’Isis, che non sanno più cosa inventarsiper sgomentare una platea ormai talmente abituata alleloro nefandezze da cominciare a trovarle ripetitive. Lefoto sui pacchetti sono pensate soprattutto per i ragazzini,che però sono anche i più attratti e i meno impressionabilidall’horror. Esistono le premesse per la fioritura di unmercato di collezionisti: ‘Ce l’hai il tizio con la tracheabucherellata?’ ‘Te lo do in cambio della ragazza che sputasangue dai polmoni’. Quanto ai fumatori adulti, faranno

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Giornalisti ed espertiConcordi nel bocciare il ricorso alle immagini shock

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finta di non vedere, come finora hanno fatto finta di nonleggere le scritte minacciose e vagamente iettatorie”.Tenendo fede alla propria nomea, anche questavolta Gramellini mostra di avere centrato il ber-saglio. Una volta assaporata la fluida prosa e lasottile ironia dei pochi capoversi, il corsivo in-fatti ci porta a riflettere con un po’ di atten-zione su quanto sta accadendo. E allora èimpossibile non chiedersi se davvero non ci siaqualcosa che non va nel provvedimento appenalicenziato dal Governo se tutta una serie dicommentatori e notisti di chiara fama, su gior-nali e riviste di area e posizione estremamentediversi fra loro, si ostinano a rimarcare la scarsaincisività – se non addirittura l’assoluta inutilitàai fini del vero obbiettivo, vale a dire la tuteladella salute pubblica – di provvedimenti presen-tati come epocali e risolutivi.

L’esperimento di neuromarketing el’inefficacia delle foto shock

La stessa considerazione viene sviluppata daMarco Venturini, esperto di marketing e consu-lente di comunicazione. “Le immagini choc sui pac-chetti di sigarette, introdotte dalla recente Direttiva CE40/2014 allo scopo di contrastare il fumo, funzionano?Come spiego spesso durante i miei corsi – afferma Ven-turini - la comunicazione verbale, orale o scritta che sia,ha un effetto quasi insignificante sul nostro inconscio. Perquesto la scritta sui pacchetti ‘il fumo uccide’ si è rivelatainsufficiente. Le immagini invece, cioè la comunicazionenon verbale, producono un effetto molto più profondo.Quindi funzioneranno? Un effetto più profondo sicura-mente lo produrranno. Il problema è quale effetto. Unesperimento ce lo rivela. Se anche le autorità, europee enon, facessero dei test prima di sfornare direttive che in-fluenzano le nostre abitudini, eviteremmo di spenderesoldi e tempo inutilmente. Governare basandosi su dati estudi di psicologia cognitiva si chiama nudging. Glistudi dimostrano che le immagini scioccanti sui pacchettidi sigarette non servono a niente. Come illustra MartinLindstrom nel suo libro ‘Neuromarketing’, 2081 fuma-tori volontari di America, Inghilterra, Germania, Giap-pone e Repubblica cinese sono stati coinvolti nel piùgrande e rivoluzionario esperimento di neuromarketingdella storia, proprio relativo alle immagini sui pacchetti.Il neuromarketing è quel ramo del marketing che si oc-cupa delle verità nascoste dietro il modo in cui i messaggi

delle marche e dei partiti funzionano sul cervello umano;come il nostro io più vero reagisce agli stimoli e a un livellodi gran lunga più profondo rispetto al pensiero cosciente,e come le nostre menti inconsce controllano il nostro com-portamento – di solito il contrario di come pensiamo dicomportarci. Il metodo usato per scoprire tutto questo èla risonanza magnetica funzionale (FMRI), ovvero il ca-schetto che vedete in molti documentari, che rileva le areedel cervello che si accendono a seguito di alcuni stimoli(immagini, parole, odori eccetera). I partecipanti venivanosottoposti a scansione cerebrale per un mese e mezzo. Unpiccolo apparecchio riflettente, simile a uno specchietto re-trovisore da automobile, proiettava una serie di etichettedissuasive da varie angolazioni, una dopo l’altra, su unoschermo. Durante questa specie di proiezione di diaposi-tive, il volontario doveva dare una valutazione della suavoglia di fumare e segnalare le sue risposte premendo untasto su una piccola pulsantiera. Ecco i risultati. Le fotodissuasive sui lati, davanti e dietro e pacchetti di siga-rette non avevano alcun effetto restrittivo della voglia difumare dei fumatori. Zero. In altre parole tutte quelle fo-tografie scioccanti e i milioni in campagna contro il fumoerano solo un grande spreco di denaro. Ma la scopertapiù sconvolgente arriva dopo. Guardando il comporta-mento del cervello si è scoperto che le etichette di bocche,polmoni e arti devastati dal fumo in realtà avevano sti-molato intensamente un’area del cervello dei fumatori,il nucleus accumbens, detto anche centro del desiderio,che si attiva quando l’organismo desidera qualcosa. Fumocompreso. Lo studio ha rivelato quindi che le etichette dis-suasive non solo non riuscivano a distogliere dal fumo,ma attivando il nucleus accumbens, di fatto incorag-giavano i fumatori ad accendersi una sigaretta”. Concludendo: articoli e corsivi di noti giornalisti(riportati in diversi numeri di “Pianeta Tabacco”)e una serie di interventi di esperti ed operatoridella comunicazione e del marketing non fannoaltro che segnalare, per una sorta di pericolosaeterogenesi dei fini, il rischio che certe innova-zioni contenute nel decreto Lorenzin finiscanoin realtà non a disincentivare dal vizio del fumola fascia (da tutelare senza se e senza ma) dei mi-nori, ma a transitare proprio i soggetti economi-camente meno forti dal fumo legale all’imperantee florido mercato della contraffazione, più an-cora che a quello del contrabbando. Ministro Lo-renzin, non c’è il rischio che tra qualche annofiniremo a piangere sul latte versato?

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oi affermiamo che la magnificenza del mondo si è arricchita di una bellezza nuova.La bellezza della velocità. Un’automobile da corsa con il suo cofano adorno digrossi tubi simili a serpenti dall’alito esplosivo... Un’automobile ruggente, che sem-bra correre sulla mitraglia, è più bella della Vittoria di Samotracia”.

Non è cambiato molto: a distanza di un secolo, le emozioni che regala la velocità sono le stessedi quelle descritte con tanto entusiasmo da Filippo Tommaso Marinetti. Ne sanno qualcosa itanti tifosi e appassionati di rally, disciplina nata proprio all’inizio del XX secolo, ben distintadalle gare in circuito, con vetture impegnate in corse massacranti molto simili a vere e proprieprove di resistenza, sia per i mezzi meccanici che per il fisico degli equipaggi. Avventura e sfidache sono un po’ venute meno nei rally moderni, più portati ad evidenziare il lato agonistico equello velocistico, ma che fino alla metà degli anni Settanta hanno caratterizzato le competizionidi questa disciplina, sempre più popolare e seguita con attenzione dagli sponsor, in particolare,come per la Formula 1, dalle “grandi firme” del tabacco. E sono stati proprio quegli anni Settantaa vedere l’affermazione di un grande pilota, Sandro Munari, il primo italiano ad aggiudicarsi laCoppa Fia per Piloti, nel 1977, a bordo di una Lancia Stratos. L’attività agonistica del “Drago di Cavarzere” (questo il soprannome di Munari) nelle corse sustrada ad alto livello iniziò nel 1965 con la partecipazione al campionato nazionale rally e proseguìcon le prime vittorie del titolo nazionale nel 1967 e 1969, alle quali nel 1973 seguì la prima delcampionato europeo: ma il suo nome resta comunque indissolubilmente legato ad una casa, laLancia, e ad una competizione, il Rally di Montecarlo. La prima è stata quella a cui è semprestato fedele per anni, utilizzando le Flavia, Fulvia e soprattutto la Stratos che, come sopra ricor-dato, lo portò alla conquista del titolo mondiale nel 1977. Al Rally di Montecarlo Munari ha coltoi suoi risultati più eclatanti, vincendolo una prima volta nel 1972 ed ottenendo altri tre successi,consecutivi, dal 1975 al 1977. Un grande campione, ancoraoggi legato al mondo dei motori, del quale ricordiamouna frase ormai celebre tra i tanti appassionati:

Tabacco e Motori

SANDRO MUNARI, IL “DRAGO” DEL RALLY“N

“Meglio avere 350 cavalli

e non usarli

che averne uno meno del necessario

e farselo mancare”.

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Tabacco e Motori

SANDRO MUNARI, IL “DRAGO” DEL RALLY

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Fiscalità

olti, anche tra i soggetti a digiuno deifondamentali dell’economia politica,hanno sentito parlare della famosa“curva di Laffer”. Arthur Laffer è uno

dei padri della cosiddetta “teoria dell’offerta”, e piùesattamente è colui il quale ha elaborato questoprincipio mettendo in relazione l’aliquota di impo-sta con le entrate fiscali. L’allora giovane economi-sta della University of Southern Californiaconvinse il candidato repubblicano alle presiden-ziali dell’80 Ronald Reagan (a quel tempo politica-mente un Carneade, noto solo per i suoi trascorsidi attore hollywoodiano) a diminuire in Californiale imposte dirette, ipotizzando che esistesse un li-vello del prelievo fiscale oltre il quale l’attività eco-nomica semplicemente non è più conveniente e ilgettito fiscale crolla. La leggenda vuole che Lafferabbia incontrato casualmente il Governatore Rea-gan in un ristorante e, chiacchierando di teorie fi-scali, abbia scarabocchiato su un tovagliolo lafamosa curva, arrivando a convincere il non ferra-tissimo Reagan della bontà della teoria economicasottostante e regalando allo stesso un fantastico as-sist per l’inaspettata ascesa alla Casa Bianca.In oc-casione di una recente trasferta in suolo italiano

per la presentazione dell’ultimo suo libro gli è statochiesto cosa ne pensasse della recente riforma pro-mossa dal legislatore italiano nel settore del ta-bacco, riforma che – come è noto – riduceleggermente la dipendenza dell’imposta di con-sumo dai prezzi al dettaglio. “Uno spostamento dellatassazione dai prezzi praticati alle quantità vendute - hadetto il professor Laffer - è davvero qualcosa che hasenso: se si vuole limitare l’uso del tabacco, quel che devi fareè tassare il tabacco, non il prezzo che alcuni gli applicano.Chiaramente ci sono regole dell’Ue che dicono che si devonorispettare certe ratio, ma in quest’ambito, quanto più ci sipuò avvicinare a un’accisa pura, meglio è: perché una tassa-zione ‘ad valorem’, sui prezzi, fa spostare i consumatoriverso una qualità peggiore di tabacco per risparmiare, perchél’impatto della tassa è minore sui prodotti meno cari. Quindiquesto distorce le scelte verso una qualità peggiore, e in effettiquando si parla di tabacco sarebbe meglio mantenere la qua-lità, entro i limiti del possibile, alta, non bassa”.

TASSARE IL TABACCO PERLIMITARNE L’USO

Alla domanda su quali possano essere gli effetti diuna tassazione troppo spostata sull’elemento delprezzo, il professor Laffer ha risposto: “La cosa mi-gliore è passare il più possibile da una tassazione collegata aiprezzi verso un’accisa fissa sulle quantità, altrimenti i prezzidiventano troppo alti. E soprattutto, come su qualsiasi pro-dotto, non si vuole arrivare a una tassazione così alta da pro-vocare la nascita di un’economia sotterranea, perché a quelpunto si perde il controllo. È fondamentale che il governo possacontrollare il prodotto che arriva ai consumatori. Altrimentiil contrabbando diventa preponderante, diviene impossibilemettere in atto una politica di sanità pubblica e di prevenzione.Bisogna limitare il contrabbando al massimo per due ragioni:la prima e più importante è la salute dei cittadini, se c’è con-trabbando non si sa quale sia la qualità del tabacco, che agentichimici ci sono dentro, e non abbiamo informazioni su chi loacquista. Ma poi c’è un altro motivo, minore, ma sempre ri-levante: il gettito. Se quei soldi li può riscuotere lo Stato invecedei contrabbandieri, è molto meglio”.

Arthur Laffer: “La nuova tassazione sul fumo in Italia

segue la... curva giusta”

M

Il Prof. Arthur Laffer

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Ciro...del Mondo

di Ciro Cannavacciuolo

22 dicembre 2103Luogo: Napoli, Catacombe di S. GennaroAttività: 40.ma Assemblea Nazionale Agemos

in clandestinità.

Presiede l’ultra centenario Presidente Gazza o Pazzao Razza o qualcosa di simile.

Comunque è da qualche anno che nessuno se lo ricorda bene... forse Mazza...Prende la parola:“Benvenuti Colleghi, grazie di essere accorsi così numerosi, nonostante le ultime retate delle camicie bianche ‘Sani,puri, senza macchia e senza vizi’. Propongo di nominare segretario il dott. Vanzina. Chi è d’accordo alzi la mano”.Dal fondo qualcuno dice: “Preside’ siamo d’accordo, è una vita che siamo d’accordo, ma si chiama Gazzina,il dottore”.“Ah si? E chissà perché mi ricordavo Vanzina, sarà per quella faccia d’attore... Comunque chi è d’accordo alzi lamano…”.Breve sguardo sui presenti, poi la dichiarazione: “votato all’unanimità”.“Cari Colleghi, i dati sono allarmanti, andando avanti così rischiamo di non resistere. La brigata Toscanello hasubito ingenti perdite, per non parlare delle brigate Sax e Senza filtro. Ma di questo vi parlerà il collega Tenco, cuipasso la parola”.“Grazie Presidente, ma mi chiamo Ienco, ci conosciamo da tanti anni, ma non fa niente, perché a questa età, spessomi confondo anche io. Comunque è vero tutto quello che hai detto caro Paolo, non posso che confermare”.Tra sé e sé il Presidente sussurra: “Avrei giurato che si chiamava Tenco... sarà per quel tono sempre serio...”.Poi in risposta dice: “D’accordo, ma ti sei sbagliato… io mi chiamo Carmine... Almeno... mi sembra... Ahaspetta... ora ho capito! Ti sei confuso con Cherubini che si chiama Paolo”.“Ma quale Cherubini, Preside’, Perugini, io mi chiamo Paolo, questo è vero, ma di cognome faccio Perugini”.“Sicuro? Mah... E allora ‘sto Cherubini da dove viene fuori?... Ah, ho capito anche questa... E mo’ ve lo spiego ilqui pro quo… io per ricordarmi come ti chiami da qualche anno penso ai cioccolatini, solo che stavolta ho sbagliatocioccolatino, invece di pensare ai Baci ho pensato ai ‘Mon Cheri’…avete capito… eh l’età...”. “Ora, vi do qualchenotizia anche del giornale che, come sapete, esce clandestinamente da molti anni. Vi ricordo che, durante l’assaltoalla sede nel 2030, nota come ‘La notte dei Trinciati’, tranne le due redattrici Barnaba e Italia fatte prigioniere erinchiuse a vita nel convento delle Carmelitane scalze di Cernobbio, riuscirono a salvarsi tutti quelli della redazione,compreso il direttore Beltordo”.“Ma quale Beltordo!? Bertoldo, Gianluca Bertoldo si chiamava il direttore, ma se ricordi bene Preside’, quello giàdal 2015 dirigeva in semi clandestinità!. “Ma chi ha parlato? Ma da dove viene questa voce?”.“Da lontano, Preside’, da molto lontano. Ti sei dimenticato anche questo. Io sono solo una voce tenuta artificialmentein vita, così posso continuare a sparare sciocchezze, te lo ricordi ora? ”.

Ciro... del Mondo

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Ciro...del Mondo

“Sì! Ora mi ricordo, sì che mi ricordo, curavi la rubrica ‘Il giro del monte’. Tu sei Facciadacuolo, ma come ho potutodimenticare? Ma dove sei? Da dove parli? ”“Te l’ho detto, sono ormai tanti anni che sono solo una voce… Vedi, qui dove mi trovo posso vedere tutto ma nonposso far niente, posso solo osservare e parlare... ed in fondo se ci pensi, non è poi tanto diverso da quello che hosempre fatto”.La voce si fa man mano più lontana, fino a dissolversi...Allora il Presidente riprende la parola: “Comunque devo continuare a raccomandarvi di essere sempre piùprudenti, gli arresti degli ultimi anni ci hanno letteralmente decimato ed a proposito vi aggiorno sulle ultime notizieche trapelano da nostri infiltrati nel Ministero ‘Bacco, Tabacco, Insaccati, Superalcolici, Dolci e Venere riducono ledonne e gli uomini in cenere’… E qui permettetemi una battuta… nel nostro caso dovremmo chiamarli ‘filtrati’’dai campi di rieducazione dove come sapete sono rinchiusi tanti nostri Colleghi…Iniziamo con quelle buone: è certo che il Collega Carino sia riuscito a fuggire in Messico, dove ha chiesto asilo politicoalla moglie e alla figlia, ma pare che per ora la richiesta sia stata respinta, speriamo bene, ma la vedo nera”.Ancora dalla sala una voce:“Presidente, siamo felici della notizie ma il collega si chiama Garino...”.“Non dire sciocchezze, ricordo bene che era Carino”.La voce: “Si, era senz’altro molto Carino, ma lui era Garino!”.“Ma allora se Garino era Carino ho ragione io, no?. Andiamo avanti. Il primo pensiero va ai nostri Colleghiromani, da Fiorello a Patenti e a tutti gli ex ‘Benvistal’ che stanno scontando la pena più dura. Sono rinchiusi da25 anni in un bunker di massima sicurezza, condannati per 18 ore al giorno, all’ascolto delle lezioni sul tema ‘Iorinascerò cervo a primavera’ di un ex guru a loro ben noto, ora comandante-ammiraglio-generale-professor... non miricordo bene il nome, si insomma quello che ha ricevuto tutti questi titoli per meriti conquistati sul campo con la se-guente motivazione: ‘Per aver sbaragliato, dall’interno, il campo nemico come nessuna arma, a nostra disposizione,avrebbe mai potuto fare’.Questa condanna sia di monito a tutti, specialmente a tante teste calde che ancora annoveriamo tra le nostre fila.Mi riferisco in particolare alla brigata di stanza sulle montagne piacentine ed al suo comandante Bossi, almeno cosìmi pare si chiami… Caro Andrea, sii prudente, pensa che ai detenuti calabro lucani è stata inflitta una condannaterribile, sono costretti ad ascoltare 24 ore su 24 un CD di tutti gli interventi fatti, nelle assemblee Agemos dal1952 ad oggi, da Jo La Bretella o come si chiamava il collega calabrese... Prudenza, per carità, prudenza!... Ancorauna cosa scusate... Ma guarda cosa mi stavo dimenticando... cose da pazzi... Ho il piacere di comunicarvi, che nelbanchetto in fondo alla sala, libera da ogni censura, è di nuovo prenotabile l’intera opera del nostro caro CollegaAdalberto De Svenasis, dal titolo ‘Io mi ricordo quando…’. Potrete scegliere di ricevere in alternativa ai 120 milavolumi anche la versione di 580 mila ore in audio libri letta dall’autore stesso.Il tutto, e ci mancherebbe altro, gratuitamente”.

P.S.: I nomi non riconoscibili sono di pura invenzione, a tutti gli altri, compreso a me stesso, chiedovenia e dico che si è trattato solo di un gioco per sorridere un po’.Comunque, anche se lo so che non mi crederete, una cosa è certa: ogni riferimento ad accadimenti,persone, fatti o cose è puramente casuale.

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