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40 Si chiamano strumenti a corda,o cordofoni, quegli strumenti musicali dotati di corde che pro- ducono suono quando sono messe in vibrazione. A seconda del modo in cui le corde sono solle- citate, questi strumenti si suddividono in strumenti a corda strofinata, strumenti a corda piz- zicata, strumenti a corda percossa. Gli strumenti a corda strofinata Gli strumenti a corda strofinata sono chiamati anche archi, perché il suono è prodotto principal- mente dallo strofinamento di un archetto sopra le corde. Essi sono il violino, la viola, il vio- loncello e il contrabbasso. Come sono fatti Pur se di dimensioni diverse (si va dai 60 cm del vio- lino ai quasi 2 m del contrabbasso), essi hanno tutti la medesima forma e sono composti dai medesimi elementi. Violoncello e contrabbasso, che si appoggiano a terra, sono dotati in più di un puntale. L’archetto,anch’esso di dimensioni diverse a seconda dello strumento, è costituito da una bacchetta di legno flessibile alla quale, da un’estremità all’altra, è teso un fascio di crini di cavallo. Gli strumenti a corda 1 classificare gli strumenti a corda in base al modo in cui viene prodotto il suono; conoscere le tecniche di produzione del suono di questi strumenti; conoscere gli strumenti a corda e le loro parti; conoscere la storia degli strumenti a corda. SAPERE SAPER FARE riconoscere gli strumenti a corda dall’aspetto esteriore; riconoscere gli strumenti a corda dal timbro; ascoltare brani esemplari del repertorio per strumenti a corda. 2 P ART E Strumenti e voci Violino Viola Contrabbasso Violoncello

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Si chiamano strumenti a corda, o cordofoni, quegli strumenti musicali dotati di corde che pro-ducono suono quando sono messe in vibrazione. A seconda del modo in cui le corde sono solle-citate, questi strumenti si suddividono in strumenti a corda strofinata, strumenti a corda piz-zicata, strumenti a corda percossa.

Gli strumenti a corda strofinata

Gli strumenti a corda strofinata sono chiamati anche archi, perché il suono è prodotto principal-mente dallo strofinamento di un archetto sopra le corde. Essi sono il violino, la viola, il vio-loncello e il contrabbasso.

Come sono fatti

Pur se di dimensioni diverse (si va dai 60 cm del vio-lino ai quasi 2 m del contrabbasso), essi hanno tutti lamedesima forma e sono composti dai medesimi elementi.Violoncello e contrabbasso, che si appoggiano a terra, sonodotati in più di un puntale.L’archetto, anch’esso di dimensioni diverse a seconda dello strumento,è costituito da una bacchetta di legno flessibile alla quale, da un’estremitàall’altra, è teso un fascio di crini di cavallo.

Gli strumenti a corda1• classificare gli strumenti a corda in base al modo in cui viene

prodotto il suono;

• conoscere le tecniche di produzione del suono di questistrumenti;

• conoscere gli strumenti a corda e le loro parti;

• conoscere la storia degli strumenti a corda.

SAPERE SAPER FARE• riconoscere gli strumenti a corda

dall’aspetto esteriore;

• riconoscere gli strumenti a corda dal timbro;

• ascoltare brani esemplari delrepertorio per strumenti a corda.

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Strumentie

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Violino Viola ContrabbassoVioloncello

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SCHEDE ASCOLTO
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Come si suonano

I quattro strumenti si differenziano anche per la diversa estensione dei suoni che possono emet-tere. Questa diversità è collegata alle dimensioni: tra i quattro strumenti, il violino, che è il più pic-colo, emette i suoni più acuti, il contrabbasso quelli più gravi. Per quanto riguarda il timbro, quellodel violino è più brillante di quello della viola, che però è molto caldo nel registro medio-basso; il tim-bro del violoncello è penetrante nel registro acuto e quello del contrabbasso è grave e pesante.

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Glistrum

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L’archettostrofinale corde

CD2

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Il pizzicatoCD2

TR35

Con illegno

CD2

TR36

Con lasordina

CD2

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i piroli permettono di tendereo allentare le corde per ottene-re la corretta accordatura del-lo strumento

le quattro corde sono tese so-pra la cassa armonica

attraverso le effe di risonanzasi propaga il suono amplificatodalla cassa armonica

l’archetto è costituito da unabacchetta di legno alle cui estre-mità (punta e tallone) è fissatoun fascio di crini di cavallo

il riccio è un caratteristico ab-bellimento che adorna la partesuperiore del manico

sul manico è fissata la tastie-ra in ebano

la cassa armonica, costruita inacero e abete rosso, ha il com-pito di amplificare il suonoprodotto dalle corde e trasmes-so dal ponticello

la cordiera sostiene le corde so-pra la cassa armonica ed è mu-nita di piccole rotelline perun’accordatura più precisa

In questi strumenti il suono è prodotto nel medesimo modo: l’archetto, impugnato dalla manodestra, strofina le corde, mentre le dita della mano sinistra premono sulla tastiera ottenendocosì suoni di diversa altezza, più gravi vicino al riccio, più acuti vicino al ponticello.Esistono anche altre tecniche per ottenere il suono. Tra esse:• il pizzicato: consiste nel pizzicare le corde con le dita come si fa con la chitarra o l’arpa; è la

tecnica prevalentemente usata per suonare il contrabbasso nella musica jazz;• con il legno: si percuotono leggermente le corde con l’archetto rivolto dalla parte del legno, pro-

vocando un effetto molto particolare;• la sordina: si tratta di una piccola pinzetta di legno inserita sul ponticello, usata per attenuare

e ammorbidire il suono dello strumento.

ViolinoCD2

TR30

ViolaCD2

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VioloncelloCD2

TR32

ContrabbassoCD2

TR3

Violino Viola Violoncello Contrabbasso

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Strumentie

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Liuto Mandolino Chitarra Arpa Clavicembalo

Gli strumenti a corda pizzicata

Gli strumenti a corda pizzicata sono strumenti, di varie forme e dimensioni, in cui il suono è pro-dotto principalmente dal pizzicarne le corde. Essi sono il liuto, il mandolino, la chitarra, l’ar-pa e il clavicembalo.

Come sono fatti e come si suonano

Il liuto e il mandolino hanno forma simile, ma si suonano in modo diverso: nel liuto le corde so-no pizzicate dai polpastrelli della mano destra, nel mandolino dal plettro, una sottile lamina dimetallo o di plastica.

Per una storia degli archi

Già intorno all’VIII secolo d.C. si conoscono in Europa nu-merose specie di strumenti ad arco, probabilmente ori-

ginarie dei paesi arabi.La viola è lo strumento più antico e trae le sue origini dallaviella, molto diffusa nel Medioevo. Intorno alla metà del Cin-quecento, i primi liutai (costruttori di strumenti a corde) ini-ziano a produrre viole di varie misure, tra le quali la viola dabraccio, antenata del violino moderno, e la viola da gamba,antenata dell’odierno violoncello.Il violino, una viola di dimensioni più piccole, deve la sua for-ma attuale ai grandi maestri liutai come Gasparo da Salò (1542-1609) e Andrea Amati (1510-1578). A Cremona,Antonio Stra-divari (1644-1737) e Giuseppe Guarneri (1682-1742) perfezio-nano lo strumento,costruendone esemplari che ancora oggi co-

stituiscono il punto di riferimento per la moderna liuteria.Il contrabbasso inizialmente ha solo funzione di accompa-gnamento della viola da gamba, in una ottava più bassa. Ma lecose in seguito cambiano grazie a ottimi esecutori e compo-sitori, come Domenico Dragonetti (1763-1846) e GiovanniBottesini (1821-1889).Gli archi si affermano tra la metà del Seicento e il primo Set-tecento; da quel momento, con il perfezionarsi delle tecnichedi esecuzione, essi assumono un ruolo sempre più importan-te all’interno della musica strumentale. Nella formazione del-l’orchestra sinfonica classica il gruppo degli strumenti ad arcoè il più numeroso e può comprendere fino a una trentina diviolini (suddivisi in violini primi e secondi), dodici viole, do-dici violoncelli e otto contrabbassi.

Liuto – Chitarra Mandolino Arpa Clavicembalo

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Il liuto ha probabilmente origine nel VI secolo d.C. in AsiaMinore. Introdotto in Europa nel Duecento, raggiunge la

massima diffusione nel Cinquecento e nel Seicento, quando èutilizzato nelle corti per accompagnare canti e danze. Il man-dolino nasce in Italia verso la fine del Cinquecento ed è utiliz-zato soprattutto nella musica popolare. Ne esistono anche mo-delli a cinque o sei corde raddoppiate. I primi strumenti di for-ma simile alla chitarra sono costruiti nel Cinquecento e hanno

quattro o cinque corde. Usatissima per accompagnare brani vo-cali, ha il suo primo momento d’oro tra la fine del Settecento el’inizio dell’Ottocento,quando numerosi compositori,tra cui Nic-colò Paganini (1782-1840), le dedicano numerose sonate e bra-ni da camera. Ha di nuovo successo nel Novecento, soprattuttograzie al grande esecutore e compositore spagnolo Andrés Sego-via (1893-1987).È da sempre uno strumento molto utilizzato nel-la musica popolare e nella musica leggera.

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Glistrum

entiacorda

LiutoCD2

TR38

MandolinoCD2

TR39

ChitarraCD2

TR40

ArpaCD2

TR41

la cassa armonica, a forma dimandorla, è bombata nellaparte posteriore e piatta in quel-la anteriore, dove si apre unabuca

il manico, su cui sono tese lecorde, termina con una paletta(perpendicolare alla tastieranel liuto, solo leggermente in-clinata nel mandolino) dove so-no collocati i piroli, che servo-no per accordare gli strumenti,tendendo o allentando le corde

le corde sono sei, raddoppiatenel liuto, e quattro, raddoppia-te nel mandolino

sul manico del mandolino si tro-vano sbarrette di metallo chelo suddividono in tasti: a parti-re dalla paletta verso la buca,premendo una corda un tastodopo l’altro, le note ottenute sialzano di un semitono

il ponticello, come negli archi,ha il compito di trasmettere ilsuono prodotto dalle cordealla cassa armonica

La chitarra è simile al liuto e al mandolino, ma ha una cassa armonica più gran-de e a fondo piatto e, nel suo utilizzo classico, ha sei corde, che vengonopizzicate dalle unghie della mano destra.

L’arpa è un grande strumento di formatriangolare costruito in legno d’acero. Quel-la moderna è dotata di corde tese tra la cas-sa armonica e una traversa superiore a for-ma di “s” detta “modiglione”. L’esecutore,seduto, appoggia lo strumento sulla spalladestra e pizzica le corde con i polpastrelli ditutte le dita, tranne quelli dei mignoli.I due effetti timbrici più tipici dell’arpa sono:• l’arpeggio, l’esecuzione in rapida succes-

sione, anziché simultaneamente, dellenote che formano un accordo;

• il glissando, che si ottiene facendo “sci-volare” le dita sulle corde.

la cassa armonica è il lato obliquo,“abbracciato” dall’esecutore

sulla parte superiore le corde so-no allacciate a meccanismi a viteche ne permettono l’accordatura

le corde, a scalare per dimensio-ne e lunghezza, sono quarantaset-te, intonate come i tasti bianchi delpianoforte

le corde si tendono producendosuoni più acuti azionando i settepedali che si trovano nel piedistal-lo (mastello)

Per una storia dell’arpa

L’arpa è forse il più antico degli strumenti a corda.Presen-te anche nelle civiltà primitive, nel Trecento diventa stru-

mento comune nell’accompagnamento di canti e danze e, agliinizi del Seicento, è introdotta nell’orchestra. La sua forma e

la sua struttura attuali, con l’inserimento dei pedali, sono per-fezionate all’inizio dell’Ottocento. Impiegata raramente comestrumento solista, è l’unico a corde pizzicate che fa parte sta-bilmente dell’orchestra.

Per una storia di liuto, mandolino e chitarra

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Gli strumenti a corda percossa

Il pianoforte è l’unico strumento a corda percossa. Esistono diversi tipi di questo strumento: • il pianoforte orizzontale può essere a un quarto di coda, mezza coda, tre quarti di coda e gran

coda, con misure che variano dai 140 cm fino a quasi 3 m di lunghezza (quest’ultimo usato prin-cipalmente per concerti ed esibizioni);

• il pianoforte verticale, disposto verticalmente,ha un’altezza che oscilla tra i 100 e i 130 cm; èusato principalmente per lo studio ed è stato con-cepito per essere utilizzato in piccoli ambienti.

Com’è fatto

È dotato di una tastiera, una cassa armonica, all’interno della quale troviamo la cordiera, cioèil sistema di corde, tre pedali (da sinistra, a una corda, sordina – tonale nei pianoforti a coda –,di risonanza).

Strumentie

voci

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PARTE

PianoforteCD2

TR43

Clavicembalo

CD2

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Il clavicembalo è dotato di una o più tastiere, una cassa armonica (la co-da), una cordiera. Non ha un suono molto potente, la sua meccanica nonconsente quasi di dosare l’intensità del suono e il timbro è metallico.

Per una storia del clavicembalo

Le prime notizie sul clavicembalo risalgo-no alla fine del Trecento, ma lo strumento

raggiunge una certa diffusione solo nel Cinque-cento. Tra il Seicento e la prima metà del Set-tecento ha un ruolo importante non solo comestrumento solista, ma anche in formazione conaltri strumenti.Dalla seconda metà del Settecen-to viene a poco a poco abbandonato e sostitui-to dal pianoforte che,potendo variare molto piùfacilmente l’intensità del suono, offre maggioripossibilità espressive.

3. quando il tasto viene ri-lasciato, il salterello torna inposizione di riposo e un pic-colo lembo di feltro o di cuo-io si appoggia sulla cordabloccandone le vibrazioni

1. il tasto premuto sollevail salterello

2. il plettro, applicato allasommità del salterello, piz-zica la corda 1

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Gli strumenti a corda nelle altre tradizioni musicali

Molti strumenti a corda sono presenti nelle culture musicali di tutto il mondo. In alcuni casi si trat-ta di varianti degli strumenti che abbiamo conosciuto, in altri casi di strumenti completamentediversi.

Il violino è uno strumento che ha larga diffusione anche nella musica popolare. È molto usatonella musica folcloristica dell’Europa dell’Est, soprattutto in Ungheria, Romania e Bulgaria. Nei

Glistrum

entiacorda

la meccanica del pianofor-te è un complicato siste-ma di leve che trasmetteil moto del tasto al martel-letto che percuote la cor-da: quando si esercitauna pressione su un tasto,uno smorzatore libera lacorda e un martelletto lapercuote

quando il tasto viene ri-lasciato, si abbassanomartelletto e smorzatoree quest’ultimo blocca lavibrazione della corda

Come si suona

Diversamente che con il clavicembalo, l’esecutore con il pianoforte può variare notevolmen-te l’intensità del suono prodotto, sia variando la pressione sul tasto, sia facendo uso di duedei pedali: con quello di risonanza ottiene sonorità più ampie; con quello a una corda causa unospostamento del martelletto rispetto alle corde, cosicché questo le colpisce solo parzialmente esi ottiene un suono più ovattato.

Per una storia del pianoforte

L’invenzione del pianoforte è attribuita all’italiano Bartolo-meo Cristofori (1655-1732), nel primo decennio del Set-

tecento.Lo strumento si diffonde tra il 1760 e il 1780.WolfgangAmadeus Mozart (1756-1791),Franz Joseph Haydn (1732-1809)e Muzio Clementi (1752-1832) sono i compositori che per pri-mi elaborano un linguaggio specifico per questo strumento. Laletteratura per pianoforte del periodo comprende concerti perpianoforte e orchestra, sonate per pianoforte solo o composizio-ni per piccoli gruppi strumentali con pianoforte.In seguito la letteratura e il linguaggio pianistico si arricchi-

scono di contributi fondamentali: a partire da Ludwig van Bee-thoven (1770-1827) per arrivare ai compositori romantici, co-me Fryderyk Chopin (1810-1849) e Franz Liszt (1811-1886),per i quali il pianoforte è lo strumento ideale, perché si prestafacilmente a esprimere le emozioni del musicista. Nel secon-do Ottocento e nel Novecento le esperienze così diverse checompositori come Claude Debussy (1862-1918), Béla Bartók(1881-1945) e altri anche nel campo del jazz compiono conil pianoforte sono un’ulteriore testimonianza della grande ver-satilità di questo strumento.

Pianoforte

la

do

smorzatore

martelletto

corda

corda tasto

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paesi di lingua anglosassone viene chiamato fiddle e hale stesse caratteristiche del violino classico, fatta ecce-zione per il ponticello che, in qualche caso, ha una for-ma meno arcuata per permettere l’esecuzione di accor-di e passaggi a doppie corde. In Irlanda lo strumento più popolare è l’arpa celtica, dif-fusa anche in Scozia e Galles. Rispetto all’arpa classica è piùpiccola, ha delle chiavi al posto dei pedali e ha un numero in-feriore di corde. Diffusa dal golfo di Guinea alla zona dei Grandi Laghi, l’arpa afri-cana, o kora, ha la cassa armonica costituita da una mezza zuccasvuotata e ricoperta di pelle di animale (mucca o antilope). Erh-hu è il nome del violino cinese: è dotato di due corde di seta trale quali è inserito un archetto, che non può essere separato dallo stru-mento.Nel rock e nella musica leggera grande spazio ha la chitarra elettrica, costrui-ta in legno e con le corde in metallo, che vengono pizzicate da un plettro. Il suo-no prodotto dalle vibrazioni delle corde viene trasferito all’amplificatore acqui-stando un timbro potente e aggressivo. Altro strumento molto utilizzato nellamusica contemporanea, leggera, rock e anche jazz, è il basso elettrico, cui vie-ne spesso affidata l’esecuzione della parte ritmica dei brani in affianca-mento alla batteria.Il banjo è uno strumento di origine africana, molto usato nel jazzpiù antico e nella musica popolare nordamericana.Ha generalmente quattro corde che si suo-nano con un plettro o, meno frequente-mente, con le dita. Caratteristica è la suacassa armonica, costituita da un cerchioin legno sul quale è tesa una pelle. Possiedeun timbro squillante e piuttosto nasale.

Alla tradizione colta della musica dell’India appartiene il sitar, la cui cassa ar-monica è costituita da una zucca essiccata e vuota al suo interno. Dotato di

due serie di corde collocate una sopra l’altra a breve distanza, quando l’ese-cutore pizzica le prime, le onde sonore mettono in vibrazione anche le se-conde e si crea un effetto di eco molto suggestivo.

La balalaika è uno strumento popolare diffuso soprattutto in Ucraina. Ha unacaratteristica cassa armonica triangolare ed è munito di tre corde che vengo-no suonate con o senza plettro. Il charango è uno strumento musicale sudamericano che assomiglia a una pic-cola chitarra. La cassa armonica è realizzata con la corazza dell’armadillo, un mam-mifero tipico di quel continente. Lo strumento è dotato di cinque corde doppie

che si suonano pizzicandole con le dita.

Il sono-goto è unodegli strumenti più im-portanti della musicagiapponese: si tratta di una cetra a pizzico, do-tata di tredici corde di seta tese su una cassa armonica dilegno e suonata con cinque plettri, uno per ogni dito della mano de-stra.

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