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Dopo serrate trattative e due scioperi nazionali, è stata siglata da ABI e le 8 sigle sindacali del credito l’ipotesi d’accordo per il rinnovo del Contratto Nazionale dei lavoratori bancari, che sarà valido fino al 31 dicembre 2018 e che verrà sottoposto all’approvazione delle assemblee dei lavoratori. L’accordo ribadisce la centralità della contrattazione nazionale, difende le normative sull’area contrattuale, non interviene sugli scatti d’anzianità e attribuisce al nuovo Contratto una forte valenza sociale, arricchendolo di strumenti utili a sostenere la nuova occupazione e la ricollocazione dei lavoratori in esubero e va a gestire le prossime riorganizzazioni di settore in una prospettiva di solidarietà intergenerazionale, difendendo, inoltre, il potere d’acquisto delle retribuzioni, con un aumento medio di 85 euro a regime nel triennio. L’ABI ha inutilmente provato a forzare la mano utilizzando ogni mezzo, ma unitariamente il movimento sindacale, in uno con tutti i colleghi, ha saputo tenere botta e infine vincere una battaglia che verrà ricordata nella storia delle relazioni industriali di settore. La tenuta della categoria è finalmente salva e al riparo anche da pericolose derive che si sarebbero create in occasione delle prossime fusioni se fosse stato disdetto il Contratto Nazionale di Lavoro a tutela dei lavoratori bancari. L’ANIMA SOCIALE DEL CONTRATTO E L’INCREMENTO DELL’OCCUPAZIONE GIOVANILE L’ipotesi di accordo prevede per i neo-assunti l’incremento dell’8% del salario d’inserimento e la conferma della contribuzione aziendale sulla previdenza integrativa nella misura del 4%. Diminuisce, così, nei loro confronti, il differenziale tra salario d’ingresso e tabelle retributive nazionali. Viene confermata la validità del Fondo per la nuova occupazione, già istituito nella precedente tornata contrattuale, e la sua validità sarà prorogata fino al 31 dicembre 2018, con le attuali modalità di finanziamento, che coinvolgono anche i top manager in quanto chiamati a contribuire versando al fondo una quota del proprio stipendio. Il Fondo servirà a finanziarie nuove assunzioni stabili di giovani. Entro tre mesi le Parti costituiranno un gruppo paritetico per la sua gestione. Il Fondo, oltre a finanziare la nuova e stabile occupazione giovanile, potrà essere implementato anche in sinergia col Fondo di Solidarietà, prevedendo: prestazioni a favore dei lavoratori che hanno perso il posto di lavoro; quelli confluiti sul fondo emergenziale o licenziati per motivi economici; interventi di solidarietà espansiva, di riconversione e riqualificazione professionale del personale in esubero o coinvolto nelle riorganizzazioni; iniziative mirate ad agevolare l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro. Si prevede, inoltre, il mantenimento delle condizioni contrattuali attuali per i lavoratori che confluiscono in nuove società a seguito di processi di riorganizzazione o ristrutturazione aziendale, oppure in casi di cessioni individuali e collettive dei contratti di lavoro, senza che venga, quindi, applicato loro il nuovo contratto a tutele crescenti. Nell’ambito dell’ente bilaterale Enbicredito, viene istituita per la prima volta una piattaforma per l’occupabilità dei lavoratori bancari che hanno perso il posto, con l’obiettivo di favorire l’incontro tra (Continua a pagina 2) Informativa sindacale a cura della Segreteria del Coordinamento della FABI del Gruppo Veneto Banca G R U P P O V E N E T O B A N C A Saggio Cinese Se tu pagare come dici tu, io lavorare come dico io. Se tu pagare come dico io, io lavorare come dici tu. www.fabigvb.it - [email protected] Numero 4 / 2015 APRILE P a r o l a a l l a P a r o l a a i F A T T I CCNL: FRUTTO DEL VOSTRO SOSTEGNO ALLA NOSTRA DETERMINAZIONE

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Dopo serrate trattative e due scioperi nazionali, è stata siglata da ABI e le 8

sigle sindacali del credito l’ipotesi d’accordo per il rinnovo del Contratto

Nazionale dei lavoratori bancari, che sarà valido fino al 31 dicembre 2018 e

che verrà sottoposto all’approvazione delle assemblee dei lavoratori.

L’accordo ribadisce la centralità della contrattazione nazionale, difende le

normative sull’area contrattuale, non interviene sugli scatti d’anzianità e

attribuisce al nuovo Contratto una forte valenza sociale, arricchendolo di

strumenti utili a sostenere la nuova occupazione e la ricollocazione dei

lavoratori in esubero e va a gestire le prossime riorganizzazioni di settore in

una prospettiva di solidarietà intergenerazionale, difendendo, inoltre, il potere d’acquisto delle

retribuzioni, con un aumento medio di 85 euro a regime nel triennio. L’ABI ha inutilmente provato a

forzare la mano utilizzando ogni mezzo, ma unitariamente il movimento sindacale, in uno con tutti i

colleghi, ha saputo tenere botta e infine vincere una battaglia che verrà ricordata nella storia delle

relazioni industriali di settore. La tenuta della categoria è finalmente salva e al riparo anche da pericolose

derive che si sarebbero create in occasione delle prossime fusioni se fosse stato disdetto il Contratto

Nazionale di Lavoro a tutela dei lavoratori bancari.

L’ANIMA SOCIALE DEL CONTRATTO E L’INCREMENTO DELL’OCCUPAZIONE

GIOVANILE

L’ipotesi di accordo prevede per i neo-assunti l’incremento dell’8% del salario d’inserimento e la

conferma della contribuzione aziendale sulla previdenza integrativa nella misura del 4%.

Diminuisce, così, nei loro confronti, il differenziale tra salario d’ingresso e tabelle retributive nazionali.

Viene confermata la validità del Fondo per la nuova occupazione, già istituito nella precedente tornata

contrattuale, e la sua validità sarà prorogata fino al 31 dicembre 2018, con le attuali modalità di

finanziamento, che coinvolgono anche i top manager in quanto chiamati a contribuire versando al fondo

una quota del proprio stipendio.

Il Fondo servirà a finanziarie nuove assunzioni stabili di giovani. Entro tre mesi le Parti costituiranno un

gruppo paritetico per la sua gestione.

Il Fondo, oltre a finanziare la nuova e stabile occupazione giovanile, potrà essere implementato anche in

sinergia col Fondo di Solidarietà, prevedendo: prestazioni a favore dei lavoratori che hanno perso il posto

di lavoro; quelli confluiti sul fondo emergenziale o licenziati per motivi economici; interventi di

solidarietà espansiva, di riconversione e riqualificazione professionale del personale in esubero o

coinvolto nelle riorganizzazioni; iniziative mirate ad agevolare l’ingresso dei giovani nel mondo del

lavoro.

Si prevede, inoltre, il mantenimento delle condizioni contrattuali attuali per i lavoratori che confluiscono

in nuove società a seguito di processi di riorganizzazione o ristrutturazione aziendale, oppure in casi di

cessioni individuali e collettive dei contratti di lavoro, senza che venga, quindi, applicato loro il nuovo

contratto a tutele crescenti.

Nell’ambito dell’ente bilaterale Enbicredito, viene istituita per la prima volta una piattaforma per

l’occupabilità dei lavoratori bancari che hanno perso il posto, con l’obiettivo di favorire l’incontro tra

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Saggio Cinese

Se tu pagare come dici tu, io lavorare come dico io.

Se tu pagare come dico io, io lavorare come dici tu.

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Numero 4 / 2015

APRILE

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CCNL: FRUTTO DEL VOSTRO SOSTEGNO

ALLA NOSTRA DETERMINAZIONE

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domanda e offerta di lavoro nelle imprese del settore. Inoltre, in caso di nuove assunzioni, le banche

valuteranno prioritariamente le posizioni dei dipendenti confluiti nel Fondo emergenziale.

L’AUMENTO ECONOMICO

Previsto un aumento economico medio di 85 euro a regime (terza area terzo livello) nel triennio di vigenza del

contratto. L’ aumento sarà suddiviso in 3 tranche: 1 ottobre 2016 (25 euro), 1 ottobre 2017 (30 euro), 1 ottobre

2018 (30 euro).

L’INQUADRAMENTO DEL PERSONALE

E’ stata confermata la fungibilità all’interno dell’area dei quadri direttivi. Per quanto riguarda gli

inquadramenti, si è deciso di istituire un cantiere di lavoro (durata 12 mesi) per la definizione di un sistema di

classificazione del personale, al fine di rendere più flessibile la disciplina, adeguandola ai mutati assetti tecnici,

organizzativi e produttivi delle singole imprese del settore.

Le Parti hanno concordato che, su iniziativa delle aziende, possano essere definite intese aziendali in materia di

inquadramenti.

LE ATTIVITA’ COMMERCIALI

Le Parti, in uno scenario economico caratterizzato da un notevole sviluppo dei mercati finanziari e

dall’evoluzione della normativa di Vigilanza confermano l’attualità e la rilevanza dei principi definiti con il

Protocollo sullo sviluppo sostenibile e compatibile del sistema bancario sulla attività vendita di prodotti e

servizi condividendo la necessità che i lavoratori operino con dignità, responsabilità, integrità e trasparenza.

Proprio a tal fine, si prevede un rafforzamento delle attività di informazione, formazione e sensibilizzazione a

favore del personale.

LA CONCILIAZIONE DEI TEMPI DI VITA E DI LAVORO

Le Parti hanno convenuto di incontrarsi entro 30 giorni dall’entrata in vigore del decreto delegato in materia,

per valutarne i criteri applicativi presso le aziende, e favorire l’equilibrio di genere e all’attuazione della

normativa sui congedi parentali ad ore. È previsto, inoltre, per i lavoratori in caso di malattia oncologica, la

conservazione del posto di lavoro e del mantenimento del trattamento retributivo per 36 mesi.

L’IMPEGNO DELLE PARTI

Le Parti si sono impegnate a redigere, entro 90 giorni da oggi, il testo coordinato del Contratto Collettivo

Nazionale. Nel testo si confermeranno le vecchie previsioni di legge in materia di licenziamenti per tutti i

lavoratori assunti prima dell’entrata in vigore della riforma del lavoro (7 marzo 2015).

Si prevede infine di includere i temi dei nuovi modelli di banca e dei nuovi mestieri e le connesse

professionalità, tra le materie oggetto di studio dell’Osservatorio nazionale.

Mercoledì 1 aprile 2015 Veneto Banca ha convocato le OO. SS. per

illustrare il tanto atteso Piano Industriale 2015/2017. Il Presidente Prof.

Favotto ha aperto l’incontro presentando le linee guida di un progetto che

mira allo “stand alone”. Il Direttore Generale ha quindi illustrato più

approfonditamente i singoli capitoli del Piano Industriale anticipando che

a breve verrà presentato anche a tutti i dipendenti.

Al di là delle rassicurazioni, delle belle parole e degli obiettivi più o meno

ambiziosi che il Gruppo si propone di raggiungere, il primo dato che balza

all’occhio è che il Piano Industriale si pone un target di taglio pesante del

costo del lavoro e una forte riduzione delle filiali.

La Banca si pone l’obiettivo di un contenimento del costo del lavoro per 22 milioni di euro a regime, attraverso

la riduzione degli organici di circa 450 dipendenti.

Tra gli obiettivi il Piano prevede di chiudere 70 filiali non performing su tutto il territorio nazionale.

Al momento quanto ci è stato illustrato sono solo le linee guida che, successivamente, presumiamo prima

dell’estate, porteranno obbligatoriamente all’apertura di una procedura contrattuale durante la quale

(Continua a pagina 3)

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VENETO BANCA PRESENTA

IL NUOVO PIANO INDUSTRIALE

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contrasteremo, con dati concreti e incontrovertibili gli obiettivi che si pone l’azienda; i quali non potranno

essere pagati così pesantemente solo dalle lavoratrici e dai lavoratori del Gruppo.

Gli sprechi e le spese eccessive che si sono accumulati nel corso degli anni sono infatti concause non

secondarie e peraltro ben conosciute da tutti.

E’ chiaro che il costo del credito è la componente principale della perdita di bilancio 2014 e che essa non è

certo imputabile a chi ancora adesso dimostra capacità di produrre valore per la banca e per gli azionisti.

Non a caso lo stesso Direttore ha ribadito ancora che Veneto Banca ha una Rete Commerciale “straordinaria”

che è stata in grado di produrre risultati lusinghieri nel primo trimestre del 2015, nonostante tutto.

Le OO.SS., nessuna esclusa, sono preoccupate per le prospettive che si aprono, non ultima la consapevolezza

che il mandato ampio conferito all’advisor Rotschild è orientato a esaminare tutti gli scenari, anche alla luce

della trasformazione in legge del Decreto di riforma delle Banche Popolari. Sull’argomento la banca ha

dichiarato che non appena Banca d’Italia definirà le autorizzazioni, Veneto Banca sarà tempestiva nel procedere

alla trasformazione in SPA.

Ci riservano una valutazione più approfondita delle ricadute che il P.I. genererà pur rappresentando fin d’ora

che non siamo disponibili a consentire che il costo di questa situazione e dell’ ipotetico rilancio di Veneto

Banca venga pagato solo dai lavoratori del Gruppo.

A tal proposito ci aiuteranno tutti gli strumenti già esistenti in categoria e che sono rinvigoriti grazie anche alla

firma dell’Ipotesi di accordo per il rinnovo del CCNL.

Quello che abbiamo riportato è la premessa contenuta nella comunicazione del 26 febbraio u.s., dal titolo

PROCESSO DI VALUTAZIONE DEI DIPENDENTI – ANNO 2014 (AD ESCLUSIONE DELLA RETE

COMMERCIALE), pubblicata all’attenzione di tutti i dipendenti del Gruppo BIM. Purtroppo anche quest’anno,

nonostante le nostre numerose raccomandazioni, continuiamo a ricevere dai colleghi BIM, soprattutto da quelli

distaccati presso la Capogruppo, segnalazioni relative alla mancata discussione delle schede di valutazione.

Qualcuno sta ancora aspettando quella dell’anno scorso. Ci chiediamo come un momento, che anche l’azienda

condivide essere il “più significativo del legame organizzativo tra responsabile e collaboratore”, possa essere

gestito con cosi tanta superficialità e disinteresse.

Una vera e propria anomalia totalmente trascurata dall’azienda che ha disposto:

valutazione degli obiettivi individuali e delle capacità distintive;

colloquio di valutazione con il valutato;

compilazione e invio della scheda alla Direzione Risorse Umane.

Ricordiamo che la valutazione può avere conseguenze su un eventuale premio

di produttività e che il lavoratore/lavoratrice che ritenga il complessivo

giudizio professionale non rispondente alla prestazione da lui svolta può infatti

presentare ricorso alla Direzione aziendale competente (vedi prossimo articolo)

e nel fare ciò può richiedere l’assistenza del proprio sindacato. La valutazione

delle performance è un’attività seria e risponde a un preciso obbligo

contrattuale. Curioso che l’azienda chieda ai dipendenti il rispetto delle norme

e dei regolamenti quando essa stessa li disattende.

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NEL GRUPPO BIM LE VALUTAZIONI

DEL PERSONALE NON SONO CHE

BELLE PAROLE SU UN PEZZO DI CARTA

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La percentuale di rimborso delle spese dentarie sostenute nel 2014 è pari a

circa l'86% dell’importo della fattura al netto della franchigia del 20%,

prevista per le spese sostenute presso le strutture non convenzionate o nel

caso non siano state rispettate le istruzioni della compagnia che trovate

pubblicate sul nostro sito nell’apposita sezione riservata ai nostri iscritti

(SPESE DENTARIE : VADEMECUM PER EVITARE BRUTTE

SORPRESE - http://www.fabigvb.it/veneto-banca-scpa1.html). Anche quest'anno numerose le segnalazioni da

parte dei colleghi che si sono rivolti a studi convenzionati e che si sono comunque visti applicare la franchigia

del 20% diversamente da quanto previsto dalle condizioni di polizza. Abbiamo già chiesto chiarimenti al

broker al quale abbiamo inviato un elenco dei colleghi interessati che ci hanno contattato. Come peraltro già

avvenuto negli ultimi tre anni a questi colleghi non potrà che essere riconosciuto quanto dovuto. Approfittiamo

per invitare i colleghi a verificare che i nominativi che risultano essere convenzionati con Previmedical lo siano

veramente in quanto ci risulta che l’elenco contenga diversi errori e non sia aggiornato.

In seguito alla segnalazione che abbiamo inviato all’Ufficio Amministrazione lo scorso 27 gennaio, l’azienda,

come promesso, ha provveduto a rivalutare le salvaguardie economiche derivanti dagli accordi del 7 febbraio

2008, sottoscritti per gestire le ricadute per la cessione delle 36 Filiali, a far data dal 18 febbraio 2008, dal

Gruppo Intesa Sanpaolo a Veneto Banca (18 da Intesa Sanpaolo, 6 dalla Cassa di Risparmio di Padova e

Rovigo, 8 dalla Cassa di Risparmio di Venezia e 4 dalla Cassa di Risparmio del Friuli Venezia Giulia).

In particolare ci riferiamo alla voce retributiva “38001 A.P. RIVALUTABILE”.

Invitiamo tutti coloro che percepiscono tale trattamento, derivante dal suddetto

accordo, a verificare l’accredito, seppur esiguo, di quanto dovuto e suggeriamo a

tutti quanti di controllare con regolarità la propria busta paga perché non è

escluso possa capitare di rilevare qualche errore. Se avete dubbi o avete necessità

di chiarimenti non esitate a contattare il vostro Rappresentante Sindacale FABI

di riferimento o a scrivere all’indirizzo mail [email protected].

Controlleremo il vostro cedolino e, nel caso di anomalie, vi forniremo tutta la

consulenza e le indicazioni utili per ottenere quanto vi è dovuto.

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GRAZIE ALLA NOSTRA SEGNALAZIONE,

AI COLLEGHI INTERESSATI L’AZIENDA HA

RICONOSCIUTO QUANTO DOVUTO

VALUTAZIONI : IN CASO DI GIUDIZIO

INADEGUATO, SI PUO’ FARE RICORSO

Seppur è un argomento che abbiamo trattato più volte, essendo tempo di valutazioni, ricordiamo che il vigente

CCNL prevede che il lavoratore/lavoratrice che ritenga il complessivo giudizio professionale non rispondente

alla prestazione da lui svolta può presentare un proprio ricorso alla Direzione aziendale competente entro 15

giorni dalla comunicazione. Nella procedura il lavoratore/lavoratrice può farsi assistere da un suo

Rappresentante Sindacale. L’azienda, sentito il lavoratore/lavoratrice entro 30 giorni dal ricorso, comunicherà

le proprie determinazioni al riguardo nei successivi 60 giorni. Il lavoratore/lavoratrice cui sia stato attribuito il

giudizio di sintesi negativo può, a richiesta, ottenere il cambiamento di mansioni e, compatibilmente con le

esigenze di servizio, essere trasferito ad altro ufficio. Ricordiamo che i ricorsi si possono fare anche in caso in

cui non vi sia stato un abbassamento del giudizio, ma lo stesso non sia considerato adeguato alle proprie

prestazioni. Il giudizio professionale è molto importante e influisce sul personale percorso lavorativo. Un

giudizio professionale complessivo negativo, ad esempio, può comportare la mancata erogazione del premio

aziendale. Confidiamo si continui a lavorare con la massima diligenza e il massimo impegno, ma non si abbia

timore, quando necessario, di far valere i propri diritti.

IN VENETO BANCA SPESE DENTARIE

LIQUIDATE ANCORA CON ERRORI

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Essendo l’ultimo giorno utile per le richieste economato, Davide, collega Gestore Famiglie di una filiale del

Nord Italia, si deve cimentare per la prima volta con la procedura di ordine economato dato che i colleghi

solitamente preposti al compito soni assenti, chi per ferie chi per malattia. Dopo qualche difficoltà iniziale per

accedere al portale, Davide inizia a scorrere i vari prodotti e, verificando le necessità di agenzia, nel termine

stabilito, conferma l’ordine.

Qualche mese dopo si trova con stupore recapitata una lettera di contestazione della Banca relativa proprio alla

fornitura che aveva inserito lui in procedura. Viene contestato a Davide l’ordine di una valigetta metallica di

dimensioni medie che in filiale non si trova piu. Dato che il materiale a catalogo è messo a disposizione per

esclusive ragioni di servizio viene nello specifico accusato il collega di appropriazione indebita, ossia l’ordine

della valigetta è stato fatto per soddisfare unicamente sue esigenze personali. Nella medesima lettera viene

contestato inoltre la richiesta di un eccessivo quantitativo di rotoli di carta igenica (4 confezioni da 48 rotoli

ciascuna, per un totale di 192 rotoli) che assolutamente non si giustificano con la reale esigenza della filiale

dato che ci lavorano solo 3 persone. Come di consueto la lettera si conclude con l’invito rivolto al collega di

presentare entro 5 giorni dalla presente le controdeduzioni in merito precisando che, trascorso il suddetto

periodo senza che sia pervenuta una valida giustificazione, l’azienda si riterrà libera di adottare il

provvedimento disciplinare più idoneo ai sensi del vigente CCNL.

Davide, nei termini previsti e assistito dalla FABI, predispone e consegna una lettera a sua difesa nella quale

ammette di aver fatto quegli ordini, ma sottolineando che era la prima volta che si cimentava con quella

procedura dato che i colleghi erano assenti e che quel giorno oltre a svolgere la sua normale attività di Gestore

Famiglie doveva anche fare la cassa quindi adempiere contemporaneamente più attività. In merito all’ordine

della valigetta ammette che sia stato fatto per mero errore di digitazione, probabilmente incuriosito dal prodotto,

inconsapevolmente ha digitato e confermato l’ordine al posto di visionarlo. Dell’errore si è poi accorto solo

successivamente ossia quando l’approvvigionamento è arrivato. Nella lettera a difesa tiene a sottolineare che,

non conoscendo la procedura di restituzione, ha preferito tenere la valigetta nel magazzino della filiale peraltro

alla vista di tutti. Ammette che si vergognava dell’errore fatto e, dato che doveva recarsi in direzione centrale

per un corso, aveva messo la valigetta ancora sigillata in auto per restituirla in quell’occasione.

Il giorno del corso, distratto anche dall’incontro con colleghi che non vedeva da tempo, si dimentica

completamente della valigetta che rimane nel bagagliaio per diverso tempo dato che al lavoro va a piedi e

utilizza l’auto in sporadiche occasioni. Davide dichiara che potrebbe sembrare non abbia agito in modo corretto,

ma ribadisce la sua completa buona fede sull’intera vicenda e che fino al giorno del corso l’oggetto sia sempre

rimasto nel magazzino della filiale sempre alla vista di tutti.

Anche in merito alla seconda contestazione Davide fa leva sulla sua buona fede.

La sua intenzione era quella di ordinare solamente quattro pacchi di carta igienica cosi come sono

comunemente presenti sugli scaffali dei centri commerciali e che dalla procedura non è assolutamente evidente

che ogni confezione contenesse addirittura 48 rotoli ciascuna., tra le altre cosa ribadisce che l’ufficio economato

non ha nemmeno evaso l’ordine considerando la richiesta un errore della filiale dato il numero dei dipendenti.

Davide conclude la lettera confidando che in merito alle due

contestazioni la sua posizione possa ritenersi chiarita e che il

tutto sia stato il risultato di errori e superficialità da parte sua

ma fatti sempre in buona fede.

La banca, preso atto delle giustificazioni pervenute, comunica

che viene adottato nei confronti di Davide il provvedimento

disciplinare della “sospensione dal servizio e dal trattamento

economico” per un periodo di un giorno ai sensi dell’art. 44

lettera c del vigente CCNL.

Seppur Davide ritenga la sanzione ingiusta e spropositata

rispetto a quanto contestato preferisce non impugnarlo e accetta

sommessamente la punizione.

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ORA ANCHE LA CARTA IGIENICA

E’ DIVENTATA UN PROBLEMA

Ogni mese pubblicheremo il racconto di una reale contestazione sollevata dall’azienda nei confronti di un/a

dipendente di un istituto di credito italiano. Qualcuna potrebbe riferirsi anche a casi che si sono verificati nel

Gruppo Veneto Banca. Non esprimeremo giudizi di sorta, ma ci limiteremo a raccontare i fatti per come si sono

svolti. Ognuno potrà serenamente giungere alle proprie conclusioni. Invitiamo ancora una volta al massimo

rispetto delle norme e dei regolamenti.

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Vi scrivo per segnalare la situazione di disagio in cui ci troviamo a lavorare a causa dei recenti “traslochi” di

uffici, dettati da esigenze legate alla nuova struttura commerciale.

Siamo stati avvisati da un giorno all’altro della necessità di spostarci in un ufficio adiacente al nostro. Al di là

dei soliti inconvenienti che questo comporta, dando per sottinteso che nessuno ci ha dato una mano per spostare

faldoni e quant’altro (persino l’armadio ce lo siamo spostato da soli), le condizioni dell’ufficio in cui ci hanno

traslocato erano indecenti.

Abbiamo ovviamente richiesto e dovuto sollecitare urgenti interventi di pulizia e di scrostatura dei muri, nonché

di un trattamento antimuffa e una rinfrescata.

L’inizio dei lavori è avvenuto durante l’orario di lavoro: i falegnami passavano con le persiane in mezzo alle

scrivanie e ai pc accesi e c’erano secchi di vernice e una puzza assurda ovunque.

Abbiamo dovuto lavorare con le finestre spalancate perché non si respirava e i giubbotti indossati.

C’è chi ha avuto problemi agli occhi che, particolarmente irritati, hanno cominciato a lacrimare. Sapore acre in

bocca, gola irritata e tosse secca.

Inutili le bottigliette d’acqua bevute.

Dopo i lavori per terra abbiamo trovato di tutto e dopo aver atteso per 2 giorni che qualcuno pulisse

ci siamo decisi a passare noi stessi scopa e straccio.

Qualcuno si è preso l’impegno di portare un secchio e un mocio per poter ripristinare un ambiente di lavoro

sano.

Nel frattempo abbiamo continuato a lavorare con il massimo impegno e la massima precisione, rispettando

ritmi e tempi.

Pur comprendendo le necessità di riorganizzare velocemente gli uffici e tutto il resto, non trovo accettabile che

si debba lavorare in queste condizioni di scarsa igiene e soprattutto di problemi per la salute speriamo solo

momentanei.

Vi chiedo: siamo obbligati a rimanere al lavoro in queste condizioni?

Mi auguro di non trovarmi più in una situazione simile, ma se dovesse capitare vorrei sapere come regolarmi.

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CONDIZIONI IGIENICHE CARENTI ?

CONTATTATECI SUBITO

Caro collega, anche se la Corte di Cassazione si è espressa più a favore di dipendenti che si sono rifiutati di

svolgere le proprie prestazioni in presenza di condizioni igienico-sanitarie carenti (esempio sentenza n. 26114

dell’11 dicembre 2014), quando ci si trova in una situazione come quella che hai descritto è opportuno avvisare

immediatamente i propri Rappresentanti Sindacali, ancor meglio se ricoprono anche il ruolo di RLS.

Rifiutarsi di svolgere la propria prestazione lavorativa potrebbe indurre l’azienda a sollevare una contestazione

che potrebbe dar luogo a una sanzione disciplinare e anche al licenziamento.

I tuoi Rappresentanti Sindacali e gli RLS si attiveranno immediatamente per segnalare i problemi rilevati

all’azienda che è tenuta a intervenire.

Nel caso la situazione non venisse sanata è possibile richiedere un intervento

agli enti preposti.

Uno di questi è lo Spresal (Servizio Prevenzione Sicurezza negli ambienti di

Lavoro dell’ASL) che, valutata la situazione, può anche decidere di disporre

la chiusura dei locali e sanzionare l’azienda per il mancato rispetto delle

vigenti normative.

Ci auguriamo di non arrivare mai a tanto.

LA MATERNITA’ FACOLTATIVA

HA EFFETTI SULLA PENSIONE ?

Ciao, una domanda…

Siccome dalla nascita di mio figlio ho conservato ancora tanti giorni di maternità facoltativa e che fra un po’

scadono perché compirà 8 anni, vorrei farne qualcuno ma mi è venuto un dubbio: i giorni di maternità

facoltativa valgono ai fini contributivi per il calcolo della pensione?

Se li faccio devo recuperarli per poter andare in pensione senza penalizzazioni?

Mi fate sapere? (Continua a pagina 7)

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Cara collega, grazie per la mail.

Abbiamo ricevuto diverse richieste simili alla tua e ci fa piacere constatare che sono molti i colleghi che hanno

compreso l’importanza della previdenza integrativa e hanno deciso di aprire una posizione previdenziale anche ai

propri figli per garantire loro un futuro migliore.

Ti confermiamo che anche i tuoi figli potranno beneficiare delle commissioni agevolate previste dalla classe “R” che

risultano essere particolarmente vantaggiose.

La procedura è molto semplice.

Dovrai aprire delle nuove posizioni mediante la compilazione del modulo che abbiamo provveduto a pubblicare sul

nostro sito internet nella sezione SERVIZI-PREVIDENZA

COMPLEMENTARE AZIENDALE-VENETO BANCA SCPA o

che si può scaricare nella propria Area Riservata del nuovo sito

Arca.

E’ importante ricordare che il modulo non dovrà essere diffuso e,

tantomeno, utilizzato per adesioni diverse da quelle sopraindicate.

In un secondo momento sarà sufficiente unificare le due posizioni

tramite il modulo MODULO PER L’UNIFICAZIONE DI DUE

POSIZIONI PREVIDENZIALI ACCESE IN ARCA

PREVIDENZA A NOME DEL MEDESIMO ADERENTE che

puoi scaricare sempre accedendo all’area riservata agli iscritti

FABI del nostro sito.

Il tutto naturalmente avverrà senza costi aggiuntivi.

Restiamo a disposizione.

Un caro saluto.

www.fabigvb.it - [email protected]

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“QUOTA R” ANCHE PER I FAMILIARI CHE

ADERISCONO GIA’ AD ARCA PREVIDENZA

Materia complessa. La normativa sui contributi sulla maternità è un

vero e proprio ginepraio.

Dopo un’approfondita analisi e aver interpellato patronati e

direttamente l’INPS possiamo rispondere che i periodi di congedo

parentale danno diritto all’accredito della contribuzione figurativa ai

fini del trattamento pensionistico.

Per quanto riguarda il versamento dei contributi ci sono però alcune

differenze:

- i contributi riferiti alla maternità obbligatoria, alla maternità facoltativa e alle assenze per malattia del

bambino entro i 3 anni di vita del bimbo vengono coperti sulla base della retribuzione effettiva;

- i contributi riferiti ai permessi orari per l'allattamento, i permessi per la malattia del bambino da 3 a 8 anni e

alla maternità facoltativa oltre i 6 mesi o entro i 6 mesi ma usufruita tra i 3 e gli 8 anni di vita del bimbo

vengono coperti da contributi figurativi pari al 200% dell'assegno sociale, con la possibilità di riscatto o

copertura con versamenti volontari.

Nessuna penalizzazione quindi per quanto riguarda la maturazione "temporale" del diritto pensionistico, ma

solo una lieve penalizzazione di tipo economico per chi va in pensione con il sistema contributivo.

Volendo è possibile fare dei versamenti volontari per coprire i periodi scoperti di contribuzione anche se serve

relativamente in quanto si pagherebbe per avere, forse, una pensione un pochino più alta domani.

Per i versamenti volontari per i lavoratori dipendenti, l’importo del contributo dovuto è settimanale e viene

calcolato sulla base delle ultime 52 settimane di contribuzione obbligatoria anche se non collocate

temporalmente nell’anno immediatamente precedente la data di presentazione della domanda.

Buongiorno,

Su Parola alla FABI dello scorso mese ho appreso delle commissioni agevolate, la cosiddetta classe “R”,

previste per i figli dei dipendenti che aderiscono al Fondo Pensione Arca Previdenza.

Volevo gentilmente sapere come fare posso fare per far rientrare in questa campagna anche le posizioni dei miei

figli, già sottoscrittori del suddetto fondo.

Resto in attesa di cortese risposta.

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FABIO MANAVELLA : CON CALMA

DA TORINO AL RESTO DEL MONDO

Fabio Manavella lavora in Banca Intermobiliare dal 2006.

Conosce numerose attività all'interno della banca in quanto, in

questi anni, si è occupato di Back Office, poi di Antiriciclaggio

fino alle gestioni patrimoniali presso il Middle Office di

Symphonia.

E’ una persona molto attiva che, nel proprio tempo libero, non

si può dire riesca ad annoiarsi. In aggiunta alle tante cose che

ama fare, nel 2008, all’età di 30 anni, scopre la passione per la

moto nonostante sia consapevole della sua pericolosità per

quello che ha avuto modo di vedere in 10 anni di servizio

come operatore del soccorso sulle ambulanze del 118 di

Torino, prima in qualità di barelliere e poi di autista.

La moto è nota per non essere il mezzo più sicuro, eppure

Fabio si rende presto conto che gli incidenti, soprattutto se in

moto, nel 99% dei casi avvengono non per colpa del mezzo, ma di chi lo conduce: mai per questo darle troppa

confidenza.

Guidare una moto ti aiuta a migliorare la tua percezione della strada e di ciò che ti circonda e ti insegna a mantenere

molto più alto il livello di attenzione rispetto a quando si

guida un’automobile.

Robert Pirsig nel suo celeberrimo romanzo dal titolo "Lo

Zen e l'arte della manutenzione della motocicletta" ha

scritto che "...se fai le vacanze in motocicletta le cose

assumono un aspetto completamente diverso”.

Solo in moto si possono cogliere gli infiniti dettagli che

un viaggio ti regala: il caldo, il freddo, i colori del

paesaggio che cambia e gli odori di un bosco, della

campagna o del mare.

Nel 2011 acquista la sua bella custom, ideale per

osservare quello che ti passa intorno accompagnato dal

borbottio del suo potente bicilindrico, che i suoi amici

paragonano, a ragione, a quello di un trattore.

Fabio sostiene che il progresso è sicuramente una fortuna

per chi deve compiere un viaggio per necessità o per

lavoro, ma per chi lo fa per puro piacere quel che conta

non dovrebbe essere arrivare dal punto A al punto B, ma

quello di assaporare tutto ciò che collega il punto di

partenza con quello di arrivo, permettendo allo sguardo

di cogliere le sfumature del paesaggio e di venire a contatto con la gente e la cultura del posto.

In poco tempo Fabio ha percorso più di 40.000 km, aprendo gli occhi su realtà che non avrebbe neanche mai

immaginato di poter vedere con i propri occhi. Le sue più belle uscite sono visibili sul suo blog Roch'n'Rua Freeriders

Torino (http://rochnrua.blogspot.it/).

Tra i suoi più bei viaggi Fabio ci tiene a ricordare quello nel

giugno 2010 da Torino a Camargue, la zona umida a sud di

Arles, in Francia, fra il Mar Mediterraneo e i due bracci del delta

del Rodano. Nel luglio 2011 destinazione Africa, l’anno dopo in

direzione della Turchia e l’anno successivo per raggiungere

Oxford.

Fabio ci racconta che vedere le montagne dell'Africa davanti a

sé, superato lo stretto di Gibilterra in prossimità di Tarifa, è stato

molto emozionante, mentre decisamente meno restare senza

alternatore sulla manica e avere 1.000 km da percorrere senza

più nulla che ricaricava la batteria della moto.

“Provate a rallentare e ricordate che arrivare più lentamente in

un luogo fa di noi dei turisti più consapevoli”.

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A partire da quest'anno, la nuova legge per la semplificazione fiscale ha introdotto grandi novità che, a tendere,

prevedono che la presentazione della dichiarazione dei redditi sia resa disponibile già compilata dall’Agenzia

delle Entrate.

Quest’anno, sulla dichiarazione precompilata troveremo il nostro CU (nuova denominazione del CUD) i dati

degli immobili di proprietà e le pratiche già in corso per ristrutturazioni edilizie e risparmio energetico.

Quest’anno non sono ancora presenti dati importanti (come ad es. spese sanitarie, assicurazioni, ecc).

Come sempre anche quest'anno i CAAF FABI sono a vostra disposizione per il controllo e la compilazione del

730.

Con l’introduzione del precompilato, il vantaggio fondamentale per il contribuente è legato ai controlli.

Infatti, se il 730 precompilato viene presentato senza effettuare modifiche, non saranno effettuati i controlli

documentali sulle spese comunicate all’Agenzia dai soggetti che erogano mutui fondiari e agrari, dalle imprese

di assicurazione e dagli enti previdenziali (interessi passivi, premi assicurativi e contributi previdenziali).

Se il 730 precompilato viene presentato, con o senza modifiche al CAAF, i controlli documentali saranno

effettuati nei confronti di questi ultimi.

Presentando il tuo 730 attraverso il CAAF FABI rispondieremo direttamente noi alle eventuali contestazioni

dell’Agenzia delle Entrate.

Una grande responsabilità alla quale ci siamo preparati attraverso percorsi di formazione forniti dall’efficiente

struttura che i CAAF FABI sono riusciti a costruire in tanti anni di attività.

Cosa devi fare per fare 730 con la FABI?

Contatta il tuo Rappresentante Sindacale o la Struttura FABI della tua Provincia per richiedere la delega che ci

consentirà di scaricare il tuo precompilato.

Una volta fatto questo, come lo scorso anno potrai fissare un appuntamento o stabilire modalità diverse (invio

on-line o a mezzo posta della documentazione/ritiro da parte del tuo rappresentante sindacale) per la verifica e

la compilazione del tuo 730 nelle nostre sedi provinciali per poter così recuperare correttamente tutto il tuo

credito, cominciando dalle spese sanitarie, le spese per interessi sui mutui, le spese per la ristrutturazione

dell’immobile e il recupero energetico, i contributi versati per colf/badanti ecc.

www.fabigvb.it - [email protected]

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E’ TEMPO DI DICHIARAZIONI DEI REDDITI :

PER IL TUO 730 AFFIDATI ALLA FABI

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Esistono le fate, eccome. Noi esseri umani non le possiamo vedere, ma una volta abitavano il mondo insieme a

noi. Poi improvvisamente sono fuggite ed ora abitano nei paesi dei TRA.

Come, non sapete che paesi sono? Ma sono i paesi che stanno tra tutti i TRA.

Un esempio: tra il sogno e la realtà abitano le fate della fantasia; tra il dormi-veglia abitano le fate del mattino,

tra il bene ed il male abitano le fate della giustizia e via di seguito.

Le fate abitavano sulla terra insieme a noi, ed a capo di tutte vi era la fata più bella, più dolce, più giusta che

l’universo intero avesse mai creato.

Figlia della stella più luminosa era giunta sulla terra per portare amore e pace. Lei aveva creato i rossi tramonti

e le splendenti albe, lei era padrona degli eterni ghiacciai, e del blu di tutti gli oceani.

Con lei l’amore era sovrano, il nostro pianeta conobbe l’epoca più bella di tutti i tempi.

Le fate vivevano insieme a noi aiutandoci ogni qual volta avevamo bisogno.

La terra era un paradiso.

Ma, come accade in tutte le leggende anche in questa esiste un ma, la strega dell’invidia viveva di rancore verso

le fate. Lei voleva essere sovrana degli uomini, lei voleva distruggere l’amore, lei odiava gli uomini che

amavano le fate. Così pensò che se fosse riuscita a distruggere le fate gli uomini avrebbero adorato solo lei.

Quindi se avesse distrutto Fata Pasqualina lei avrebbe vinto.

Vagò nelle notti senza luna nascondendosi a tutti e raccolse dai sogni degli umani i loro incubi peggiori, creò un

sogno talmente pauroso che pure lei rischiò di esserne distrutta. Con questo sogno racchiuso in un ampolla

stregata iniziò la ricerca di fata Pasqualina, e quando l’avesse trovata, l’avrebbe obbligata a respirare il

contenuto dell’ampolla: così Pasqualina sarebbe morta.

Ma le fate che tutto percepiscono vennero a conoscenza del piano della malvagia Invidia e avvertirono la loro

regina. Pasqualina non riusciva a capire perché Invidia l’odiasse tanto e cercò di sfuggirle.

Non conosceva però la tenacia che animava quella malvagia strega ed un giorno si trovò quasi prigioniera,

Invidia le era alle spalle, l’aveva ormai raggiunta e si apprestava ad aprire la tremenda ampolla per farle

respirare il contenuto. La malvagia ormai era sicura, aveva vinto!

Ma, esistono sempre i ma nelle leggende, passò di lì una piccola gallinella che vedendo la disperazione di Fata

Pasqualina le disse:-Presto entra dentro il mio uovo.- e subito Pasqualina si dissolse ed entrò dentro l’uovo della

buona gallinella. Invidia cercò in tutti i modi di trovare un apertura in quello strano oggetto che non aveva mai

visto. Cercò di romperlo, ma quell’uovo era magico, sarebbe riuscito a romperlo solo chi era animato da buone

intenzioni verso le fate.

Poi, improvvisamente, l’uovo scomparve e nessuno sa dove sia.

Le fate, prive della loro regina, decisero di ritirarsi nei paesi dei TRA, e noi uomini ora siamo soli sulla terra.

Fu da quel giorno che una volta all’anno tutti noi acquistiamo le uova, da allora si chiamano di Pasqua, e le

rompiamo sperando che dentro vi sia Pasqualina, ma nessuno ancora l’ha trovata. Vi si trovano solo regali che

le fate dei paesi dei TRA ci fanno trovare per ricordarci che loro ci amano ancora.

Aspettano solamente che da un uovo fatato si manifesti la loro REGINA.

La terra potrà così tornare ad essere il regno delle fate, e noi felici per l'eternità.

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LA LEGGENDA DELLA FATA PASQUALINA

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QUESTI SONO I RAPPRESENTANTI

DELLA FABI DEL GRUPPO VENETO BANCA

Baldini Fabio Banca Intermobiliare

Tomasino

Francesco Banca Intermobiliare

Tutino Laura Banca Intermobiliare

Vaglini Stefano Banca Intermobiliare

Albenzio Nicola Bancapulia

Caldarola Sergio Bancapulia

Basso Fabio Ex Carifac

Curina Rodolfo Ex Carifac

Fabbri Federico Ex Carifac

Gentilucci

Stefania Ex Carifac

Pellacchia Cecilia Ex Carifac

Tesei Cristiano Ex Carifac

Vallesi Giacomo Ex Carifac

Antonelli Anna Symphonia SGR

Lambertino Milena Symphonia SGR

Pera Stefano Symphonia SGR

Algeri Giuseppe Veneto Banca

Brotto Wladimir Veneto Banca

Capuani Simone Veneto Banca

Chiesa Natale Veneto Banca

Cicardi Dimistri Veneto Banca

Cristina Elisabetta Veneto Banca

Danè Fabio Veneto Banca

De Regibus Fabio Veneto Banca

Erseni Gabriele Veneto Banca

Falcioni Cristina Veneto Banca

Fiamingo Liliana Veneto Banca

Frigo Flavio Veneto Banca

La Motta

Francesco Veneto Banca

Manzi Erminio Veneto Banca

Niccoli Giovanni Veneto Banca

Nini Giulia Veneto Banca

Nova Francesco Veneto Banca

Porta Emanuela Veneto Banca

Rogora Sara Veneto Banca

Ruffoni Luca Veneto Banca

Soffiantini

Dominich Angela Veneto Banca

Stucchi Elia Veneto Banca

Valbusa Dall’Armi

Mario Veneto Banca

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Viganò Emanuela Veneto Banca

Zordan Jennifer Veneto Banca