P 9 D M 19 B 10 D’A M «La finanza tossica avvelena l’economia» · L’economia e la finanza...

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Quotidiano di ispirazione cattolica www.avvenire.it Quotidiano di ispirazione cattolica www.avvenire.it IL FUTURO OGNI GIORNO 1968-2018 5 Mobilità Bus, metro e tram: l’Italia si muove a velocità ridotta PITTALUGA A PAGINA 9 Il caso Sms agli amici italiani: portata in Pakistan e costretta ad abortire DAL MAS A PAGINA 19 Verona Negozi senza barriere La “grande sfida” dei commessi disabili BORTOLI A PAGINA 10 Milano Boeri: riqualificare le periferie assieme a chi ci abita D’AGOSTINO IN CRONACA MILANO ANNO LI n° 117 1,50 Venerdì 18 maggio 2018 San Giovanni I papa e martire Opportunità di acquisto in edicola: Avvenire + Luoghi dell’Infinito 4,20 ppello a quei professori un po’ settari e ai loro alunni un po’ bulletti, un gesto di ribellione collettiva potrebbe essere quello di cominciare a leggere Luciano Bianciardi. Partire dal suo romanzo "La vita agra" e arrivare al calcio, visto che «una partita di pallone in ogni mio libro ce l’ho sempre messa», s’inorgogliva lo scrittore grossetano. Bianciardi è stato un anarchico dinamitardo delle patrie lettere e del giornalismo sportivo in cui ha lasciato il segno con la rubrica "Così è se vi pare", sul "Guerin Sportivo" di Gianni Brera. Filosofo più di Manlio Scopigno, con tanto di laurea conseguita alla Normale di Pisa, si permetteva di stilare una Nazionale di 11 azzurri omonimi di altrettanti ottimi scrittori (tridente De Robertis-Porta-Prati), stilando pagelle e dando «nove» a Gigi Riva e «dieci pieno» a Italo Calvino. «Il fuori gioco mi sta antipatico, come tutte le regole che limitano la libertà di movimento e di parcheggio», fu il suo slogan, lanciato negli anni 60, arrivato fino in Francia, ripreso, con tanto di rubrica (sull’"Equipe") dal più anarchico dei maestri di campo, l’argentino Marcelo Bielsa. "El Loco" è un bianciardiano di ferro, come già Enzo Tortora che con l’amico Luciano condivideva pensieri al vetriolo, purtroppo attuali: «Dalla dirigenza Rai a quella dei club, l’irresponsabilità illimitata dilaga». © RIPRODUZIONE RISERVATA A BIANCIARDI, L’ANARCHIA AL POTERE Massimiliano Castellani Testimonianza Il diario di Gazzera: «La mia missione in Centrafrica» GIULIANO A PAGINA 11 Fotografia Al Mast di Bologna la Pittsburgh nera di W. Eugene Smith MATARAZZO A PAGINA 14 Cinema “Troppa grazia”, a Cannes il mistero spirituale di Zanasi DE LUCA A PAGINA 15 e tematiche economiche e finanziarie, mai come oggi, attirano la nostra attenzione, a motivo del crescente influsso eser- citato dai mercati sul benessere materia- le di buona parte dell’umanità». Così ini- zia il documento "Oeconomicae et pecu- niariae quaestiones - Considerazioni per un discernimento etico circa alcuni aspetti dell’attuale sistema economico-finanzia- rio". L’economia e la finanza sono sempre state faccende decisive per la vita della gente. La ricchezza e la povertà, i rispar- mi, le banche e il lavoro hanno rappre- sentato in ogni epoca le coordinate den- tro le quale avvenivano molte delle cose più importanti della vita. Perché allora, la Chiesa cattolica sente che «mai come og- gi» l’economia e la finanza sono impor- tanti e decisivi per il benessere umano? Perché la crescente assenza della politica dalla vita economica e finanziaria, sta la- sciando alle imprese e alle banche il go- verno delle nostre società globalizzate. C’è molta, troppa economia nel paesaggio del nostro mondo, e la logica del business sta diventando la logica dell’intera vita socia- le del popoli. Importante è che questo documento su e- conomia e finanza sia emanato, di con- certo, dalla Congregazione per la dottrina della fede e dal Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale. Ciò dice che anche l’economia e la finanza hanno a che fare direttamente con l’attuazione e attualizzazione della fede cristiana, che imprese e banche sono anche faccende teologiche. Dice che una vita individuale e collettiva fedele al Vangelo oggi non può fare a meno di confrontarsi con la fede, e che la fede non può fare a meno di con- frontarsi con l’economia e con la finanza, che sono luoghi spirituali e teologici. Sono molti i punti del testo che merite- rebbero una profonda analisi. Innanzitut- to è importante che il documento parli di finanza e offra moniti e avvertimenti su questo specifico settore, quando oggi mol- ti parlano della crisi finanziaria come di qualcosa che appartiene al passato. In realtà a dieci anni dalla crisi tutto sembra continuare esattamente come prima del 2007. I prodotti finanziari sempre più in- novativi e "creativi", le regolamentazioni rimaste (quasi) le stesse, e, soprattutto, la logica e la scelta dei risparmiatori conti- nua a essere troppo orientata alla massi- mizzazione della rendita finanziaria. Si- gnificativa è l’enfasi che il documento po- ne sulla responsabilità civile e sociale dei cittadini consumatore e risparmiatori. L « Pentastellati e leghisti all’ul- tima curva. Di Maio annun- cia dopo il nuovo incontro con Salvini (oggi, forse, si ri- vedono a Milano): «Sono sta- ti sciolti tutti i nodi» sul con- tratto e «scioglieremo anche quello sul premier». Che, in- tanto, si avvicina ai 5 stelle: la Lega disponibile alla conces- sione. Lo spread Btp-Bund tocca i 160 punti, poi flette. PRIMOPIANO ALLE PAGINE 6, 7 E 8 «Adeguata regolazione dei mercati» e «certificazione da parte dell’autorità pubblica» dei nuovi prodotti finanzia- ri per prevenire i disastrosi effetti dei titoli "tossici" e del- la speculazione selvaggia. Sono le due proposte, insie- me a quella di tassare le tran- sazioni offshore, atto che ri- solverebbe «buona parte del problema della fame nel mondo», al centro del docu- mento vaticano «Oecono- micae et pecuniariae quae- stiones». Che ricorda come «il benessere» vada valutato «con criteri ben più ampi del Pil», tenendo invece conto di sicurezza, salute, crescita del capitale umano, qualità del- la vita sociale e del lavoro. CARDINALE E DI TURI A PAGINA 5 MARINA LUZZI E PAOLO FERRARIO Ancora una giovane vittima allo stabilimento di Taranto. E adesso anche gli operai dico- no: «Se continua così, meglio chiudere». Il monito dell’arci- vescovo Santoro: «Sistema mi- nato dalla precarietà». Intan- to, dal Consiglio superiore del- la magistratura partono nuo- ve indicazioni ai tribunali per accelerare i processi ed evita- re che tanti, troppi, si chiuda- no senza un colpevole. La- sciando le famiglie dei caduti orfane di giustizia. Giovannelli (Anmil): «Introdurre il risarci- mento punitivo per le grandi aziende e i grandi appalti. E l’ex-pm del processo Thyssen Guariniello rilancia la neces- sità di arrivare a una Procura nazionale sulla sicurezza PRIMOPIANO A PAGINA 4 EDITORIALE ECONOMIA E SOCIETÀ: È ORA DI CAMBIARE LA PARTE CHE CI SPETTA LUIGINO BRUNI OPERAIO DI UNA DITTA IN APPALTO COLPITO DA UNA FUNE DELLA GRU Ilva, altra inaccettabile morte Il Csm contro le prescrizioni L’analisi Polonia, la rivolta della periferia dietro il nazionalismo MARCO BENEDETTELLI Un viaggio dal centro alla periferia è una delle vie maestre per capire la Polonia con- temporanea. Si parte dal cuore di Varsavia, scintillante ed europeo, ci si sposta verso le regioni più orientali, a base agricola, in un paesaggio dominato da palazzoni dell’era sovietica e campagne dove i segnali dello sviluppo economico sono radi e sparsi. A PAGINA 3 Congo Torna l’allarme ebola Primo caso in città a rischio 1,2 milioni PAOLO M. ALFIERI Si intensifica l’allarme ebola nella Repub- blica democratica del Congo dopo la sco- perta del primo caso in una zona urbana nella città di Mbandaka, nel nord-est del Paese. Ad annunciarlo è stata l’Organizza- zione mondiale della sanità (Oms), che è impegnata in questi giorni contro il nuovo focolaio che si sta diffondendo nel Paese. A PAGINA 21 Abusi in Cile Francesco ai vescovi: ora collaboriamo per trovare soluzioni LUCIA CAPUZZI «Vi ringrazio di aver accolto il mio invito perché, insieme, facessimo un discerni- mento franco di fronte ai gravi danni che hanno danneggiato la comunione eccle- siale e indebolito il lavoro della Chiesa del Cile negli ultimi anni». Comincia così la let- tera del Papa ai 34 vescovi cileni al termine di tre giorni di riunioni sui casi di abusi. A PAGINA 22 I NOSTRI TEMI continua a pagina 2 igurine Mondiali I sogni, gli incubi e la forza della realtà LEONARDO BECCHETTI La bozza di contratto M5s-Lega è un li- bro dei sogni (in qualche caso di incubi) che non si preoccupa di indicare il saldo tra effetti delle proposte e coperture. A PAGINA 3 Politica. Definitivo il contratto M5s-Lega. Un caso per Mps affondato in Borsa Balletto sul premier Si salvano i lavori Tav Vaticano: contro la fame tassare le attività offshore «La finanza tossica avvelena l’economia» Il fatto. Documento dei dicasteri Dottrina della fede e Sviluppo umano integrale richiama la necessità di un’etica. «La politica non sia subalterna»

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Quot id iano d i isp i raz ione catto l ica www.avvenire . i tQuot id iano d i isp i raz ione catto l ica www.avvenire . i t

IL FUTUROOGNI GIORNO

1968-20185

MobilitàBus, metro e tram:l’Italia si muovea velocità ridotta

PITTALUGA A PAGINA 9

Il casoSms agli amici italiani:portata in Pakistane costretta ad abortire

DAL MAS A PAGINA 19

VeronaNegozi senza barriereLa “grande sfida”dei commessi disabili

BORTOLI A PAGINA 10

MilanoBoeri: riqualificarele periferie assiemea chi ci abitaD’AGOSTINO IN CRONACA MILANO

ANNO LI n° 1171,50 €

Venerdì 18 maggio2018

San Giovanni Ipapa e martire

Opportunità di acquistoin edicola:Avvenire+ Luoghi dell’Infinito4,20 €

ppello a quei professori un po’settari e ai loro alunni un po’bulletti, un gesto di ribellione

collettiva potrebbe essere quello dicominciare a leggere LucianoBianciardi. Partire dal suo romanzo"La vita agra" e arrivare al calcio, vistoche «una partita di pallone in ogni miolibro ce l’ho sempre messa»,s’inorgogliva lo scrittore grossetano.Bianciardi è stato un anarchicodinamitardo delle patrie lettere e delgiornalismo sportivo in cui ha lasciatoil segno con la rubrica "Così è se vipare", sul "Guerin Sportivo" di GianniBrera. Filosofo più di Manlio Scopigno,con tanto di laurea conseguita allaNormale di Pisa, si permetteva distilare una Nazionale di 11 azzurri

omonimi di altrettanti ottimi scrittori(tridente De Robertis-Porta-Prati),stilando pagelle e dando «nove» a GigiRiva e «dieci pieno» a Italo Calvino. «Ilfuori gioco mi sta antipatico, cometutte le regole che limitano la libertà dimovimento e di parcheggio», fu il suoslogan, lanciato negli anni 60, arrivatofino in Francia, ripreso, con tanto dirubrica (sull’"Equipe") dal piùanarchico dei maestri di campo,l’argentino Marcelo Bielsa. "El Loco" èun bianciardiano di ferro, come giàEnzo Tortora che con l’amico Lucianocondivideva pensieri al vetriolo,purtroppo attuali: «Dalla dirigenzaRai a quella dei club, l’irresponsabilitàillimitata dilaga».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

ABIANCIARDI, L’ANARCHIA AL POTERE Massimiliano CastellaniTestimonianza

Il diario di Gazzera:«La mia missione in Centrafrica»

GIULIANO A PAGINA 11

FotografiaAl Mast di Bolognala Pittsburgh neradi W. Eugene Smith

MATARAZZO A PAGINA 14

Cinema“Troppa grazia”,a Cannes il misterospirituale di Zanasi

DE LUCA A PAGINA 15

e tematiche economichee finanziarie, mai comeoggi, attirano la nostraattenzione, a motivo delcrescente influsso eser-

citato dai mercati sul benessere materia-le di buona parte dell’umanità». Così ini-zia il documento "Oeconomicae et pecu-niariae quaestiones - Considerazioni perun discernimento etico circa alcuni aspettidell’attuale sistema economico-finanzia-rio". L’economia e la finanza sono semprestate faccende decisive per la vita dellagente. La ricchezza e la povertà, i rispar-mi, le banche e il lavoro hanno rappre-sentato in ogni epoca le coordinate den-tro le quale avvenivano molte delle cosepiù importanti della vita. Perché allora, laChiesa cattolica sente che «mai come og-gi» l’economia e la finanza sono impor-tanti e decisivi per il benessere umano?Perché la crescente assenza della politicadalla vita economica e finanziaria, sta la-sciando alle imprese e alle banche il go-verno delle nostre società globalizzate. C’èmolta, troppa economia nel paesaggio delnostro mondo, e la logica del business stadiventando la logica dell’intera vita socia-le del popoli.Importante è che questo documento su e-conomia e finanza sia emanato, di con-certo, dalla Congregazione per la dottrinadella fede e dal Dicastero per il serviziodello sviluppo umano integrale. Ciò diceche anche l’economia e la finanza hannoa che fare direttamente con l’attuazione eattualizzazione della fede cristiana, cheimprese e banche sono anche faccendeteologiche. Dice che una vita individualee collettiva fedele al Vangelo oggi non puòfare a meno di confrontarsi con la fede, eche la fede non può fare a meno di con-frontarsi con l’economia e con la finanza,che sono luoghi spirituali e teologici.Sono molti i punti del testo che merite-rebbero una profonda analisi. Innanzitut-to è importante che il documento parli difinanza e offra moniti e avvertimenti suquesto specifico settore, quando oggi mol-ti parlano della crisi finanziaria come diqualcosa che appartiene al passato. Inrealtà a dieci anni dalla crisi tutto sembracontinuare esattamente come prima del2007. I prodotti finanziari sempre più in-novativi e "creativi", le regolamentazionirimaste (quasi) le stesse, e, soprattutto, lalogica e la scelta dei risparmiatori conti-nua a essere troppo orientata alla massi-mizzazione della rendita finanziaria. Si-gnificativa è l’enfasi che il documento po-ne sulla responsabilità civile e sociale deicittadini consumatore e risparmiatori.

Pentastellati e leghisti all’ul-tima curva. Di Maio annun-cia dopo il nuovo incontrocon Salvini (oggi, forse, si ri-vedono a Milano): «Sono sta-ti sciolti tutti i nodi» sul con-tratto e «scioglieremo anchequello sul premier». Che, in-tanto, si avvicina ai 5 stelle: laLega disponibile alla conces-sione. Lo spread Btp-Bundtocca i 160 punti, poi flette.

PRIMOPIANO ALLE PAGINE 6, 7 E 8

«Adeguata regolazione deimercati» e «certificazione daparte dell’autorità pubblica»dei nuovi prodotti finanzia-ri per prevenire i disastrosieffetti dei titoli "tossici" e del-la speculazione selvaggia.Sono le due proposte, insie-me a quella di tassare le tran-sazioni offshore, atto che ri-solverebbe «buona parte delproblema della fame nelmondo», al centro del docu-mento vaticano «Oecono-micae et pecuniariae quae-stiones». Che ricorda come«il benessere» vada valutato«con criteri ben più ampi delPil», tenendo invece conto disicurezza, salute, crescita delcapitale umano, qualità del-la vita sociale e del lavoro.

CARDINALE E DI TURI A PAGINA 5

MARINA LUZZI E PAOLO FERRARIO

Ancora una giovane vittimaallo stabilimento di Taranto. Eadesso anche gli operai dico-no: «Se continua così, megliochiudere». Il monito dell’arci-vescovo Santoro: «Sistema mi-nato dalla precarietà». Intan-to, dal Consiglio superiore del-la magistratura partono nuo-ve indicazioni ai tribunali peraccelerare i processi ed evita-re che tanti, troppi, si chiuda-no senza un colpevole. La-sciando le famiglie dei cadutiorfane di giustizia. Giovannelli(Anmil): «Introdurre il risarci-mento punitivo per le grandiaziende e i grandi appalti. El’ex-pm del processo ThyssenGuariniello rilancia la neces-sità di arrivare a una Procuranazionale sulla sicurezza

PRIMOPIANO A PAGINA 4

E D I T O R I A L E

ECONOMIA E SOCIETÀ: È ORA DI CAMBIARE

LA PARTECHE CI SPETTA

LUIGINO BRUNI

OPERAIO DI UNA DITTA IN APPALTO COLPITO DA UNA FUNE DELLA GRU

Ilva, altra inaccettabile morteIl Csm contro le prescrizioni

L’analisiPolonia, la rivoltadella periferiadietro il nazionalismo

MARCO BENEDETTELLI

Un viaggio dal centro alla periferia è unadelle vie maestre per capire la Polonia con-temporanea. Si parte dal cuore di Varsavia,scintillante ed europeo, ci si sposta verso leregioni più orientali, a base agricola, in unpaesaggio dominato da palazzoni dell’erasovietica e campagne dove i segnali dellosviluppo economico sono radi e sparsi.

A PAGINA 3

CongoTorna l’allarme ebolaPrimo caso in cittàa rischio 1,2 milioni

PAOLO M. ALFIERI

Si intensifica l’allarme ebola nella Repub-blica democratica del Congo dopo la sco-perta del primo caso in una zona urbananella città di Mbandaka, nel nord-est delPaese. Ad annunciarlo è stata l’Organizza-zione mondiale della sanità (Oms), che èimpegnata in questi giorni contro il nuovofocolaio che si sta diffondendo nel Paese.

A PAGINA 21

Abusi in CileFrancesco ai vescovi:ora collaboriamoper trovare soluzioni

LUCIA CAPUZZI

«Vi ringrazio di aver accolto il mio invitoperché, insieme, facessimo un discerni-mento franco di fronte ai gravi danni chehanno danneggiato la comunione eccle-siale e indebolito il lavoro della Chiesa delCile negli ultimi anni». Comincia così la let-tera del Papa ai 34 vescovi cileni al terminedi tre giorni di riunioni sui casi di abusi.

A PAGINA 22

I NOSTRI TEMI

continua a pagina 2

igurine Mondiali

I sogni, gli incubie la forza della realtà

LEONARDO BECCHETTI

La bozza di contratto M5s-Lega è un li-bro dei sogni (in qualche caso di incubi)che non si preoccupa di indicare il saldotra effetti delle proposte e coperture.

A PAGINA 3

Politica. Definitivo il contratto M5s-Lega. Un caso per Mps affondato in Borsa

Balletto sul premierSi salvano i lavori Tav

Vaticano: contro la fame tassare le attività offshore

«La finanza tossicaavvelena l’economia»

Il fatto. Documento dei dicasteri Dottrina della fede e Sviluppo umanointegrale richiama la necessità di un’etica. «La politica non sia subalterna»

QUESTO RISCHIOSOPASSAGGIO POLITICOGentile direttore,l’editoriale “Un premier diminuito” delcostituzionalista Marco Olivetti, che leiha pubblicato mercoledì 16 maggio, èmolto eloquente sulla rischiosa naturadell’attuale passaggio politico e del suo– temo – inesorabile epilogo. Per starea un termine usato il 15 maggio da unesimio ospite della trasmissione “Tgtg”su Tv2000, con questa «pantomima»pare proprio che stiano facendo di tut-to per giungere a un nulla di fatto. Se siaggiunge – è di oggi – l’estemporanea u-scita del fondatore M5s Beppe Grillo sulfatto che tutto «sta andando per il me-glio», ma che ci vorrà ancora «un po’ ditempo», a mio parere, si può desume-re che la “bomba” annunciata dal lea-der pentastellato nei giorni scorsi, a di-spetto di quelle vere che nel mondo fan-no ogni giorno purtroppo tante vittime,sia pure metaforicamente parlando,farà più danni che benefici.

Clemente CarboniniTirano (So)

INACCETTABILE BILANCIODI MORTI SUL LAVOROCaro direttore ,una colata di piombo ha ustionatoquattro operai alle Acciaierie di Pado-va, con conseguenze molto gravi. La si-curezza sui posti di lavoro in questo Pae-se continua a mancare. Da inizio annoci sono stati 255 morti sul lavoro. L’uni-ca parola che mi viene in mente è: allu-cinante.

Massimo AuriosoPiombino (Li)

40 ANNI DALLA LEGGE 194:TENIAMO DESTA LA COSCIENZACaro direttore,mentre siamo costantemente informa-ti circa le vittime causate dal terrorismoe dalle tante guerre in atto nel mondo,una realtà altrettanto grave viene inve-ce taciuta. Non se ne parla, eppure es-sa determina ogni anno, secondo quan-to rilevato dall’Organizzazione mon-diale della sanità, tra i 40 e i 56 milionidi bambini uccisi attraverso la praticaviolenta dell’aborto. Circa 106 aborti o-gni minuto! 106 esseri umani esatta-mente come noi... solo un po’ più pic-coli e del tutto senza tutele e diritti! Ep-pure non sono dati statistici: sono per-sone. Persone che avremmo incontra-to per strada. Persone che avrebbero ar-ricchito le nostre giornate con la lorovita concreta, le loro scelte, i loro talen-ti ed i loro desideri. Questa drammati-ca verità non fa notizia e sembra nonscandalizzare più nessuno. La culturadominante, con i suoi ossequiosi stru-menti di informazione, non ne parlapiù, con il risultato di trovarla rimossa

dalle coscienze. Tuttavia non possiamodimenticarlo: l’aborto è la soppressio-ne violenta e crudele di una persona u-mana. Esattamente 40 anni fa, nel mag-gio 1978, il Parlamento italiano ha ap-provato la legge 194 che ha reso legalela pratica dell’aborto, per di più a cari-co del Servizio sanitario. Anche nel no-stro Paese, che si vanta di essere tra i piùcivili, da 40 anni vengono soppressepersone che hanno tutto il diritto di ve-nire alla luce. Fino al 2016, i casi di a-borto in Italia sono stati 5.814.625! Pro-prio la mentalità di accettazione ormaidiffusa verso un “male” che è “legale”costituisce il danno più profondo por-tato dalla legge. Apriamo gli occhi del-la ragione e del cuore e pensiamo conla nostra testa. A forza di silenzio, dovesta andando l’umanità? C’è almeno unpasso che possiamo fare, in questomaggio 2018: non permettere al poteredi addormentare la nostra coscienza suquesta drammatica realtà.

Rosario Cortia nome del Centro di aiuto alla Vita

e dell’AssociazioneDifendere la Vita con Maria

Lecco

AVVENIRE: UN GRAZIEESTESO A TUTTICaro direttore,condivido totalmente l’ammirazione ela gratitudine della lettrice Tina Gior-dano (“Avvenire” del 10 maggio 2018)per la carissima signora Maria RomanaDe Gasperi, degna erede del suo nobi-lissimo padre. Vorrei poter ringraziare u-no a uno i redattori e collaboratori di“Avvenire” artefici della bellezza del no-stro quotidiano, cominciando da Mat-teo Liut per “Il Santo del giorno”. Gra-zie, direttore.

Anna MariaVerona

PERCHÉ NON TASSARELE CHIACCHIERE?Caro direttore,una domanda ingenua: premesso chele comunicazioni digitali sono ormai il«prodotto più richiesto» – utilissimo perlavoro, produzione e funzionamentodella moderna società –, ma che, pre-sumibilmente, sono anche strumentodi spreco incommensurabile di chiac-chiere futili e superflue, anziché au-mentare l’Iva su beni primari e neces-sari (per esempio, alimenti e medicine)perché non immaginare una sostan-ziosa tassa sulle dilaganti divagazionifoniche?

Silvio G.Milano

La sua domanda sarà anche ingenua,caro amico, ma la questione è seria e in-fatti riaffiora ciclicamente... (mt)

L’editoreCantagalli

si sente offeso,testo alla mano,per la posizione

critica versopapa Francesco

attribuitaglida Gennari. Che

controreplicae motiva,

a sua voltatesto alla mano.

Prendo nota,dico la mia,chiedo scusa

per una precisaparola.

E formuloun decisivo

augurio

Gentile direttore,abbiamo letto con amara sorpresa larubrica “Lupus in pagina” di GianniGennari pubblicata martedì 15 maggio2018 a firma di Gianni Gennari, con iltitolo «Una scelta con lezione preziosa.Sì: “Miserando atque eligendo”». In essasi fa riferimento all’intervento del nostrodirettore, David Cantagalli, tenuto inoccasione della presentazione delvolume di don Pawel S. Galuszka, “KarolWojtyla e Humanae vitae”, lo scorso 7marzo 2018, a Roma presso il PontificioIstituto Teologico Giovanni Paolo II,Pontificia Università Lateranense. Allegoalla presente il testo e le chiedocortesemente di voler ristabilire la veritàsui fatti, rimediando a quella checonsideriamo un’offesa al nostrodirettore e alla Casa Editrice portatadall’articolo di Gianni Gennari. La pregopertanto di voler leggere tale intervento edi confrontarlo con l’assurdainterpretazione che se ne dà nell’articolodi Gennari.

Simonetta CatalanoEdizioni Cantagalli

eggo la protesta che il dottorCantagalli ha inviato al direttore di

“Avvenire” e ne prendo atto, sottolineandoche non ho inteso offendere alcuno e chenel mio “Lupus in pagina” del 15 maggio2018 il termine “eresia” è posto travirgolette per sintetizzare il concetto diun’agitata accusa di grave infedeltà aGesù Cristo. Sottolineo, però, anche unaltro punto: non mi pare si sia compresocome il mio brevissimo commento fossetutto orientato a sottolineare ladimensione della gentilezza con cui papaFrancesco ha concesso una prefazione auna Casa Editrice che ha tra i suoi autori

personaggi come Alessandro Meluzzi, oggi“vescovo” di una realtà che si definisceChiesa ortodossa italiana e non perdeoccasione, su media compiacenti, perattaccare papa Francesco. Misorprendono, inoltre, due realtà.La prima, generica, riguarda il contestodella presentazione (7 marzo 2018) dellibro sulla interpretazione della Humanaevitae, tenendo presente che chi oggi nellaChiesa ha il ministero petrino in uno deisuoi primi colloqui ha detto sul tema che«tutto dipende da come si interpretal’Humanae vitae». Il contesto, dunque.Prima di quello dell’Editore, infatti,c’erano stati interventi molto duri neiconfronti della realtà della Chiesa di oggi,e del servizio che in essa svolge papaFrancesco. Tra altro c’erano state parole diStanislaw Grygiel che mi sono apparse inqualche tratto persino offensive: ma qui sitratta di impressioni personali. Non èun’impressione, invece, che non unaparola sia stata detta dall’Editore, né daaltri, per distanziarsi da certi giudizi e dacerte espressioni.La seconda realtà, qui direttamenteimplicata, è proprio costituita dalle paroleconclusive dell’Editore, che ascoltai e cheora traggo dal testo scritto. Eccole:«Riflettendo su queste cose, mi chiedoallora se ancora oggi la Chiesa sia untestimone credibile e attendibile.Perdonate la franchezza, ma io temo,credo di no. Credo di no perché essa stessaoggi, troppo spesso ormai, non riesce più afare esperienza dell’evento straordinarioaccaduto 2018 anni fa. Non è più in gradodi puntare il dito indice, indicando lafigura di Cristo». In questione è «laChiesa»! La Chiesa che è di Cristo comesempre, ma che oggi è quella diFrancesco... Il dottor Cantagalli è coscientedel peso della sua accusa alla Chiesa dioggi, che fino a prova contraria è quella dipapa Francesco, e quindi aggiungeesplicitamente: «Questa mia affermazione

è volutamente forzata e provocatoriaperché ritengo che una influenza positivasulla cultura e sulla esistenza dell’uomocontemporaneo non possa prescinderedalla fede vissuta dei ministri, dei pastorie dei laici che appartengono al Corpomistico di Cristo. Una fede appuntovissuta, e non ascetica o astratta, non unaconvinzione personale o sentimentale, maconcreta». Tutte queste cose messe sulconto della Chiesa attuale! Cantagalli sichiede se «la Chiesa di oggi» sa indicareGesù Cristo, e risponde che «teme» – anziqualcosa di più, «crede» – che non losappia indicare! Oggi allora, con ilsuccessore di Pietro che si chiamaFrancesco, nella convinzione diCantagalli, la Chiesa non avrebbe «unafede vissuta», ma «astratta esentimentale», non «concreta», e non piùcapace di indicare Gesù Cristo.Nonostante questo, i fatti dicono cherichiesto di una prefazione al libroCantagalli in onore del papa emeritoBenedetto, Francesco ha gentilmenterisposto positivamente, senza far notarequel qualcosa di contraddittorio nei suoiconfronti evidenziato dal tenore dellaserata di quel 7 marzo e anche in questeespressioni del “timore” e del “non credere”alla capacità della Chiesa, oggi che èguidata da papa Francesco, di indicare«la figura di Cristo». E io chiedo: ma unaChiesa che non indica più Cristo cheChiesa sarebbe? All’editore Cantagalli unarisposta, se la ha. Per questo anch’io credoche papa Francesco, forse senza neppurepensarci troppo, offrendo la suaprefazione abbia ancora una volta“indicato Cristo” e impartito una bellalezione di Vangelo: miserando atqueeligendo, come scritto nel mio abitualepiccolo angolo in questa pagina. E lo hafatto prima facendo e poi insegnando:come un Altro, che è al centro di tutto (At.1, 1). Tutto qui, con franchezza.

Gianni Gennari

L

Il santodel giorno

di Matteo Liut

Mai usare la fedecome arma politica

uai a coloro che dovessero anche solo pensare di usarela fede come arma politica: il Vangelo, pur essendo lie-

vito sociale, è un patrimonio universale e per questo nel di-battito pubblico nessuno può rivendicarne il possesso. SanGiovanni I, che fu Papa tra il 523 e il 526, fu un vero garante diquesta profonda libertà evangelica. Di origine toscana, diven-ne Pontefice in un momento in cui i rapporti tra Teodorico, redegli Ostrogoti regnante in Italia, e l’imperatore d’Oriente, Giu-stino, si erano fatti tesi. Il sovrano goto costrinse il Papa a re-carsi a Costantinopoli perché convincesse Giustino a ridare lechiese sottratte agli ariani. Il viaggio rinsaldò la comunione traOccidente e Oriente ma Giovanni decise di non sottostarecompletamente alle richieste di Teodorico. Questo gli costòl’incarcerazione al ritorno: morì in prigione a Ravenna nel 526.Altri santi. San Dioscoro di Alessandria, martire (III-IV sec.);sant’Erik IX, re di Svezia (XII sec.).Letture. At 25,13-21; Sal 102; Gv 21,15-19.Ambrosiano. Ct 7,13a-d.14;8,10c-d; Sal 44; Rm 8,24-27; Gv16,5-11.

G

Giovanni I

Il direttorerisponde

di Marco Tarquinio

La Chiesa di oggi e di sempree la testimonianza limpida del Papa

A differenza di Gianni Gennari non ho assistito al dibattito del 7marzo 2018 e ricordo a tutti che avevamo “anticipato” quell’evento con lapubblicazione di un ampio e bell’articolo di Luciano Moia. Posso pensareche il dottor Cantagalli – che, in quell’occasione non parlò a braccio, malesse un intervento già scritto ( tinyurl.com/y9zr82bo ) – non abbia avutotempo e modo di prendere misure e distanze rispetto a parole evalutazioni sopra le righe ascoltate, registrate e commentate da Gennari.Voglio anche dire di condividere, personalmente, tutta la prima parte diquella intensa riflessione scritta, ma non la chiusa che Gennari nella suarisposta cita e contestualizza. Non la condivido perché vedo, e ne diamoconto praticamente ogni giorno su “Avvenire”, che l’esemplaretestimonianza da padre che ci “conferma nella fede” di Francesco, vescovo

di Roma e pastore della Chiesa universale, viene offerta leggendo i “segnidei tempi” e con gli occhi fissi sul Signore Gesù. E, perciò, come Lui stessoci ha insegnato, anche su coloro che sono il Suo volto e la Sua carne: i piùdeboli e gli ultimi tra gli esseri umani, poveri, malati, stranieri, carcerati...Dico anche che, nel testo scritto di Cantagalli, non ho trovato la parolaeresia, che etimologicamente definisce appunto una grave scelta errata inmateria religiosa o scientifica (o anche letteraria), che di questi tempifiorisce purtroppo con sanguigna tracotanza sulla bocca e negli scritti dinon pochi diabolici mestatori. L’amico Gennari ha utilizzato quel terminetra virgolette, e con la colta consapevolezza che gli è propria, ma questonon mi esime – come direttore – dal chiedere scusa al dottor Cantagalliche si è sentito offeso da questo uso. E a maggior ragione per i motivi cheho appena ricordato. Auguro a un Editore così impegnato di trovaresempre parole e gesti per protestare con forza e convinzione contro chiaccusa incredibilmente il Papa. (mt)

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Venerdì18 Maggio 20182 I D E EL’amore con cui Dio ci ama

sconfigge ogni formadi solitudine e di abbandono.

Papa Francesco

Le lettere vanno indirizzate adAvvenire, Redazione Forum,Piazza Carbonari, 3 - 20125 Milano. Email: [email protected] 02.67.80.502I testi non devono superare le 1.500battute spazi inclusi e non devono avereallegati. Oltre alla firma e alla cittàchiediamo l’indicazione dei recapiti chenon divulgheremo. Ci scusiamo perquanto non potremo pubblicare.

8.301 bambini nati nel 2016 grazie al sostegnodei Centri di aiuto alla vita (Cav) alle mamme

LA VIGNETTA

er troppo tempo abbiamo detto e pensatoche i responsabili della crisi finanziaria

fossero soltanto le istituzioni e le banche, di-menticando l’altra faccia della verità: che sec’è stata e c’è un’offerta di finanza altamen-te speculativa e spregiudicata è perché dal-l’altra parte c’è stata e c’è una domanda diquesti prodotti che proviene, in larga parte,dalla famiglie, da noi.Non entreremo in una nuova fase economica efinanziaria senza una nuova cultura individua-le, che inizi a guardare con più attenzione cri-tica, e magari un po’ profetica, le scelte finan-ziarie ed economiche quotidiane. È quindi uninvito all’attenzione civile su finanza ed econo-mia, che sono troppo importanti per lasciarle aisoli addetti ai lavori. Ci siamo distratti troppo,

e in questa distrazione sono avvenute cose brut-te, a volte molto brutte, soprattutto per i più po-veri e per gli scartati. Il resto ci chiama allora aprendersi cura della casa e delle sue regole –oikos nomos: economia –, ad essere più presentidentro processi dei mercati, ad abitare di più iluoghi economici, perché nei luoghi abbando-nati e deserti ci nascondono briganti e belve.La critica alla finanza nasce da una letturaprofonda della sua patologia, antica e nuova:la rendita: «Ciò che più di un secolo fa era sta-to preconizzato, si è oggi tristemente avvera-to: la rendita da capitale insidia ormai da vi-cino, e rischia di soppiantare, il reddito da la-voro, spesso confinato ai margini dei princi-pali interessi del sistema economico» (n.15).Il dominio della rendita è la nevrosi della fi-nanza. Come lo sapevano molto bene la Bib-bia e il Medioevo, che condannavano il pre-stito a interesse o a usura, perché era espres-sione del dominio della rendita: qualcuno de-

teneva un potere – il denaro – e questa con-dizione di dominio gli consentiva di percepi-re reddito senza lavorare. Il conflitto principaledel nostro non è più quello tra capitale e la-voro, più tipico dei XIX e XX secolo, ma il con-flitto rendita-lavoro, una rendita finanziariache schiaccia verso il basso profitti e salari.La critica che è nota costante del documento ècomunque preceduta e accompagnata ancheda uno sguardo positivo sulla vita economica:«Ogni realtà ed attività umana (…) è positiva.Questo vale per tutte le istituzioni a cui dà vitala socialità umana e anche per i mercati, a ognilivello, compresi quelli finanziari» (n. 8). L’eco-nomia e la finanza restano cose buone, faccen-de imperfette e migliorabili, ma essenziali perimmaginare e realizzare una buona società. E daquesto sguardo buono dobbiamo ricominciarea sperare, a vigilare, a fare.

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P

SEGUE DALLA PRIMA

LA PARTE CHE CI SPETTA

a maggiore o minore adesioneall’«attuale contesto comunica-

tivo, caratterizzato dalla presenza edallo sviluppo dei media digitali»(parola di Francesco), è evidente-mente percepita dall’opinione pub-blica come uno dei principali criteriper stabilire ciò che è al passo coitempi e ciò che non lo è. Anche inciò che riguarda la Chiesa. L’ultimaprova in questo senso l’ha fornita lapubblicazione dell’istruzione Cor o-rans sulla vita contemplativa fem-

minile. Testo ponderoso: 4 parti, 289paragrafi, applicativo di una poco piùsnella costituzione apostolica, Vul-tum Dei Quaerere. Testo importante:del poliedro ecclesiale, la “faccia” del-la clausura è di quelle che non sfug-gono allo sguardo, talvolta attonito,spesso ammirato, del mondo. Testo,però, normativo, quindi difficile daraccontare al vasto pubblico. Così,per indurre i lettori a interessarsene,l’unico modo era dedicare i titoli aquei 4 brevi paragrafi (dal 168 al 171)che, applicandone due della VultumDei Quaerere, prescrivono alle mo-nache di clausura «sobrietà», «di-screzione» e «prudente discerni-mento» nell’uso dei media (che siparli di quelli digitali è sottinteso).

Tanto si è scommesso, sia online sianelle edizioni cartacee, sulla capa-cità attrattiva di questo argomentoda presentarlo addirittura secondodue letture diverse. Quelli del “passoindietro” hanno lasciato intendereche i quattro paragrafi contengano u-na restrizione rispetto alla prassi: adesempio Fabio Marchese Ragona,che dalle sue “Stanze Vaticane” (tinyurl.com/yat3zxkj ) ha titolato«Quelle suore di clausura troppo so-cial». Quelli del “passo avanti” li pre-sentano come un via libera, seppurcauto: «Sì ai social per le suore diclausura» era il lancio dell’agenziaAdnkronos ( tinyurl.com/yclclhwg ).Ripenso alle monache che ho in-contrato in Rete in questi anni e del-le quali talora ho raccontato: non misono sembrate né “indietro” né “a-vanti”. Volentieri mi sono affidato al-le loro preghiere.

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WikiChiesadi Guido Mocellin

Il digitale, criterio per misurarese la Chiesa è avanti o indietro

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