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l’ ESCLUSIONE FINANZIARIA in ITALIA: DINAMICA E DETERMINANTI del FENOMENO NEL PERIODO 2012-2016 Studio a cura di Banca Etica

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l’ ESCLUSIONE FINANZIARIA in ITALIA: DINAMICA E DETERMINANTIdel FENOMENO NEL pERIODO 2012-2016Studio a cura di Banca Etica

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Padova, novembre 2018

Studio curato da Lucia Schiona / Ufficio Risk Managemente Alessandro Messina / Direttore Generale

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#SCELGOBANCAETICA | 01

I numeri posso servire. A semplificare, ad esempio. Prendiamo il numero 12. È il livello raggiunto dal rapporto tra l’aggre-

gato delle attività finanziarie e il prodotto interno lordo, nel mondo. Una tendenza della finanza a soverchiare l’economia

partita cinque lustri fa, quando i due valori erano grosso modo simili.

Non sarà un caso se, più o meno nello stesso arco di tempo, mentre cresceva nella società la ricerca di risposte agli effetti

che la finanza genera sulle nostre vite, qualcuno cominciò a parlare di esclusione finanziaria. Si trattò di una reazione

naturale ad una nuova forma di esclusione. Non più (solo) povertà, ossia esclusione dal reddito, non più (solo) disoccu-

pazione, ossia esclusione dal mercato del lavoro, non più (solo) emarginazione, cioè esclusione dalle normali opportunità

di emancipazione e sviluppo umano. L’esclusione finanziaria è divenuta così una cartina di tornasole trasversale di ogni

fenomeno di esclusione, non necessariamente ridotta ad una delle sue componenti tipiche, economiche o sociali che sia-

no. Perché in un mondo dominato dalla finanza, la finanza è la chiave di accesso alle opportunità, a molte se non a tutte.

I numeri possono servire, però, anche complicare. La finanza lo sa fare. Grazie a numeri di un certo tipo messi nel po-

sto giusto occulta le proprie performance, opacizza comportamenti dannosi, scherma scelte che non sarebbero gradite.

Anche le parole possono servire a complicare. Così il linguaggio della finanza è diventato tanto dominante, nei nostri

TG televisivi come nei social network sul web, almeno quanto oscuro: lo spread, il quantitative easing, le stock option…

Di nuovo, non sarà un caso se da almeno un decennio si parla tanto di educazione finanziaria. Al di là della formulazione

discutibile (perché colpevolizzante il non-educato: in Banca Etica preferiamo parlare di “educazione critica alla finanza”), si

pone certamente un tema di alfabetizzazione finanziaria. Perché forte è la disparità di informazioni e di capacità di analisi tra

chi (pochi) è dentro il linguaggio e le tecniche della finanza e chi (i più) ne è fuori. Esclusi. Dalla finanza, ma anche dall’infor-

mazione, dalla comprensione dei fenomeni sociali, ambientali e politici, da una forma piena di cittadinanza, perciò.

Opportunità, cittadinanza, inclusione, finanza. Non può non essere di interesse per Banca Etica questo fil rouge. Nelle

pagine che seguono abbiamo provato, per il secondo anno consecutivo, a elaborare i numeri dell’esclusione finanziaria in

Italia. Perché i numeri possono aiutare a comprendere, e a decidere. Alcuni, a volte, sorprendono. Come il numero 45, che

misura la distanza tra Roma e Milano in materia di inclusione finanziaria (a vantaggio della seconda). O il numero 75, che

caratterizza Reggio Calabria come una delle province nazionali a più alto livello di esclusione finanziaria.

Per la prima volta, in questo rapporto, analizziamo anche una breve serie storica. Interessante osservare quanto dal 2012

al 2016 sia cresciuta la capacità delle banche di presidiare la relazione coi cittadini, grazie soprattutto alle nuove tecnolo-

gie, che hanno più che compensato la chiusura di tanti sportelli nei territori (-12%). Ma anche quanto sia drammatica e

consolidata ormai la contrazione del credito, con la riduzione sensibile degli impieghi per abitante (-13%). Ciò conferma

la difficoltà di fare inclusione senza una vera relazione ed evidenzia i rischi di un sistema bancario che va verso crescenti

concentrazioni ed è spinto alla continua riduzione dei costi di infrastruttura.

I numeri di questi pagine si rivelano così efficace lente di ingrandimento di fenomeni complessi. Dimostrano che l’esclu-

sione finanziaria, in particolare quella creditizia, è un fatto oggettivo e misurabile. Banca Etica, in coerenza con la propria

missione, ne continuerà a trarre indicazioni adatte a definire aree di bisogno e potenzialità di intervento.

Alessandro Messina

Direttore Generale di Banca Etica

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02 | BANCA ETICA

La crisi del 2008 ha acceso i riflettori su tanti temi legati al funzionamento della finanza e alle ester-nalità negative sulla società e sull’ambiente che un uso distorto degli strumenti finanziari provoca.

In questi 10 anni abbiamo assistito ad interventi lenti e a volte contraddittori da parte dei regola-tori che ci hanno consegnato in dote una ipertro-fia normativa a cui sono sottoposte le banche, un fenomeno che finisce per favorire gli istituti di dimensioni molto grandi, gli stessi che hanno causato la crisi finanziaria. Nonostante le molte nuove norme introdotte, non sono state adegua-tamente contrastate quelle pratiche speculative che continuano a rappresentare un rischio si-stemico per tutta l’economia, basti pensare alla crescita esponenziale del cosiddetto “sistema finanziario ombra” (shadow banking system) che si stima oggi valga, solo in Europa, 45 mila miliardi di dollari secondo i dati del Financial Sta-bility Board.1

Se il regolatore, in particolare negli organismi so-vranazionali, ha fatto passi avanti probabilmente insufficienti, 10 anni di crisi ci consegnano però nuove chiavi di lettura per comprendere gli im-patti della finanza sulla società. È il caso dell’e-sclusione finanziaria, oggetto di questo studio che Banca Etica pubblica in seconda edizione.

Il tema dell’esclusione finanziaria è stato molto discusso nel corso dell’ultimo decennio a livello internazionale. Già nel 2008 la Commissione Eu-ropea con il paper “Financial Services Provision and Prevention of Financial Exclusion” ha fornito una definizione del fenomeno, ne ha analizzato le dimensioni, i soggetti coinvolti, le cause e le politiche adottate da governi e intermediari tra-dizionali e alternativi. Nel 2009, nel corso del summit di Pittsburgh, il Gruppo dei Venti si è impegnato a promuovere la diffusione di nuove modalità di distribuzione dei servizi finanziari che consentano di raggiungere i meno abbienti e l’applicazione su ampia scala di modelli di suc-cesso di finanziamento delle PMI.

A tal fine è stato costituito il Financial Inclusion Experts Group (FIEG) il cui lavoro è culminato nella predisposizione dei “Principles for Innova-tive Financial Inclusion”, ossia linee guida per favorire l’inclusione di quei soggetti esclusi dal circuito creditizio tradizionale attraverso servizi innovativi, sicuri e sostenibili. Nel 2016 l’European Microfinance Network con il paper “Measuring financial inclusion in the EU: the new Financial Inclusion Score” ha proposto una misura innovativa di inclusione finanziaria che esprime l’efficienza di un sistema finanziario nella capacità di trasformare “input di accesso” (infrastruttura finanziaria, fattori relativi alla do-manda e politiche pro-inclusione) in effettivo uti-lizzo di servizi finanziari. L’ultimo rapporto della Banca Mondiale (“The Global Findex Database 2017”) invece ci offre una misura del fenomeno dell’esclusione finan-ziaria su scala globale:

� 1,7 miliardi di adulti nel mondo rimangono non bancarizzati e la maggioranza di questi vive nei paesi in via di sviluppo;

� il 56% degli individui esclusi sono donne;

� la metà degli individui non bancarizzati proviene dal 40% più povero delle famiglie;

� l’esclusione coinvolge in particolare soggetti con un livello di istruzione basso e che non fanno parte della forza lavoro.

Il rapporto evidenzia comunque una crescita globale, seppur diseguale, dell’inclusione finan-ziaria, accelerata dalla diffusione dei telefoni cel-lulari e di Internet.

ESCLUSIONE FINANZIARIA: LO SCENARIO INTERNAZIONALE

1 Global Shadow Banking Monitoring Report 2017 The Financial Stability Board

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#SCELGOBANCAETICA | 03

IMPIEGHI PER ABITANTE/ PIL PER ABITANTE

INDICE ESCLUSIONE FINANZIARIA

ASSENZA DI PRESIDIO BANCARIO STRETTA CREDITIZIA

INDICE DI PRESENZA BANCARIA INDICE DI DEMATERIALIZZAZIONE

INDICE DI OFFERTA CREDITIZIA INDICE DI PRESIDIO BANCARIO

% ABITANTI CHE USANO PHONE BANKING

% IMPRESE ATTIVE CHE USANO INTERNET BANKING

% ABITANTI CHE USANO INTERNET BANKING

UNO SPORTELLO OGNI … ABITANTI

UN POS OGNI … ABITANTI

UN ATM OGNI … ABITANTI

Le analisi sull’esclusione finanziaria hanno fatto emergere diverse definizioni del fenomeno:

� “una condizione di inabilità degli individui, famiglie o gruppi ad accedere a servizi finanziari di base in una forma appropriata, tale da consentire lo svolgimento di una normale vita sociale nella società di appartenenza” (European Commission, “Financial Services Provision and Prevention of Financial Exclusion”, marzo 2008);

� “l’impossibilità o la riluttanza per alcuni soggetti – individui o imprese – ad accedere a servizi finanziari basilari, quali conti correnti e di deposito, prestiti, servizi assicurativi e di pagamento” (Banca D’Italia, QEF n° 96, luglio 2011);

� “l’impossibilità per individui e imprese di accedere a prodotti e servizi finanziari utili e convenienti che soddisfino le loro esigenze - transazioni, pagamenti, risparmio, credito e assicurazione - e che siano forniti in modo responsabile e sostenibile” (The World Bank).

Sulla scorta di queste definizione e della lettera-tura internazionale Banca Etica ha scelto di met-tere a punto un nuovo indicatore per misurare il fenomeno dell’esclusione finanziaria.

L’indicatore individuato per misurare l’esclusione finanziaria combina informazioni sull’accessibi-lità ai servizi bancari (possibile tramite sportelli, ATM, POS, la rete internet e la rete telefonica) e sull’effettiva fruibilità del credito. L’indice è stato costruito a partire da dati pubblici e ufficiali di Banca d’Italia, Istat ed Eurostat.

L’indicatore arricchisce lo studio di Banca Etica già realizzato nel 2017 e permette di ampliarlo su due direzioni:

� indagare la dinamica dell’esclusione finanziaria;

� analizzare le condizioni sociali, il livello di istruzione e l’accesso alle infrastrutture ICT nelle regioni/province escluse.

Il periodo di rilevazione va dal 2012 al 2016 con esclusione dell’anno 2013 per l’indisponibilità di alcuni dati.

MISURARE L’ESCLUSIONE FINANZIARIA: L’INDICE DI BANCA ETICA

Fig. 1 - L’Indice di Banca Etica sull’Esclusione Finanziaria

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04 | BANCA ETICA

L’indice di esclusione finanziaria di Banca Etica è stato costruito seguendo la metodologia svilup-pata, e in seguito aggiornata nel 2010, da UNDP (United Nations Development Program) per il calcolo dello Human Development Index. La misura di esclusione è infatti stata ottenuta come media geometrica di due dimensioni, il complemento ad uno dell’indice di presidio ban-cario e il complemento ad uno dell’indice di of-ferta creditizia, rapportata al valore best in class (il valore più basso).L’unità territoriale di rilevazione è la provincia e Milano, risultata best in class nel periodo di ana-

lisi (2012-2016), diviene il termine di confronto (benchmark). L’indicatore proposto misura le differenze territo-riali in termini di maggiore o minore esclusione finanziaria e non implica necessariamente un basso o un elevato livello di esclusione. Un valo-re dell’indice superiore allo 0% segnala che una particolare provincia presenta un grado di esclu-sione maggiore rispetto alla provincia “meglio performante” (Milano).

Fig. 2 - Dimensioni, informazioni e base dati per il calcolo dell’Indice di Banca Etica sull’Esclusione Finanziaria

Dimensione Informazione Base dati

Indice di presenza bancaria

N. sportelli Banca Italia - Base Dati Statistica (BDS)

N. ATM Banca Italia - Base Dati Statistica (BDS)

N. POS Banca Italia - Base Dati Statistica (BDS)

N. abitanti residenti I. Stat

Indice di dematerializzazione

N. abitanti che usano internet banking Banca Italia - Base Dati Statistica (BDS)

N. imprese attive che usano internet banking Banca Italia - Base Dati Statistica (BDS)

N. abitanti che usano internet banking Banca Italia - Base Dati Statistica (BDS)

N. imprese attive I. Stat

Indice di offerta creditiziaImpieghi Banca Italia - Base Dati Statistica (BDS)

Pil Eurostat

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#SCELGOBANCAETICA | 05

Il divario territoriale a livello nazionale in termi-ni di esclusione finanziaria presenta un trend in diminuzione nel periodo considerato (-1.4 pp), nonostante il lieve peggioramento rilevato tra 2015 e 2016. Una dinamica simile (ad eccezione dell’anno 2015) è stata registrata dal rischio di

povertà ed esclusione sociale misurati dall’indi-ce AROPE. La disuguaglianza reddituale, misu-rata dal coefficiente di Gini, è risultata, invece, stazionaria fino al 2015 per crescere di 0.7 punti percentuali nel 2016.

INDICE AROpEL’Indice AROPE (At Risk of Poverty or social Exclusion) è un indicatore rilevato da Eurostat che misura la percentuale di persone a rischio di povertà, deprivate materialmente o che vivono in famiglie ad intensità lavorativa molto bassa.

COEFFICIENTE DI GINIIl coefficiente di GINI è una statistica rilevata da Eurostat ed esprime la misura in cui la distribu-zione del reddito in una nazione si discosta da una distribuzione perfettamente eguale. Un co-efficiente dello 0% indica una situazione di per-fetta equità in cui tutti gli individui percepiscono lo stesso reddito; al contrario un coefficiente pari a 100% descrive una situazione di massima di-suguaglianza in cui solo un individuo percepisce tutto il reddito.

LA DINAMICA DELL’ESCLUSIONE FINANZIARIA IN ITALIA TRA IL 2012 E IL 2016

49,4% 48,6%47,2% 48,0%

32,4% 32,4% 32,4% 33,1%

29,9%28,3% 28,7%

30,0%

20,0%

25,0%

30,0%

35,0%

40,0%

45,0%

50,0%

55,0%

2012 2014 2015 2016Italia

Esclusione finanziaria, disuguaglianza reddituale ed esclusione sociale: 2012-2016

Indice di esclusione finanziaria Coefficiente di Gini Indice AROPE

Grafico 1 - Andamento dell’Indice di Banca Etica sull’Esclusione Finanziaria, dell’indice di Gini e dell’indice di Arope tra il 2012 e il 2016

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06 | BANCA ETICA

Grafico 2 - Il trend dell’indice di esclusione finanziaria nelle prime 10 province italiane per pIL

0,0%

10,0%

20,0%

30,0%

40,0%

50,0%

60,0%

70,0%

80,0%

Milano Roma Torino Napoli Bologna Brescia Firenze Bergamo Padova Verona Italia

2012 2014 2015 2016

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La riduzione di 1.4 punti percentuali registrata dall’indice di esclusione finanziaria segnala che lo “scostamento medio” rispetto alla provincia con il più basso indice di esclusione, Milano (normalizzato allo 0%), è diminuito tra il 2012 e il 2016. Questo miglioramento è ascrivibile al trend crescente dell’indice di presidio bancario (+2.9 pp) che ha controbilanciato la flessione

dell’indice di offerta creditizia (-1.4 pp). L’incremento del presidio bancario ha interessa-to tutte le aree territoriali ad eccezione del Nord Est, che ha invece registrato una diminuzione di 1.9 pp. L’area Nord Est, insieme all’area Centro, è stata inoltre caratterizzata da una sensibile ridu-zione dell’offerta creditizia.

IL TREND DELL’ESCLUSIONE FINANZIARIA: I FATTORI DETERMINANTI

Grafico 3 - L’evoluzione a livello nazionale dell’indice di esclusione e delle sue principali dimensioni, l’offerta creditizia e il presidio bancario

Grafico 4 - La variazione dell’Indice di Banca Etica sull’Esclusione Finanziaria e delle sue componenti nelle Aree Geografiche Nord Ovest, Nord Est, Centro, Sud e isole

49,4% 48,6% 47,2% 48,0%

61,4% 62,5% 64,3% 64,4%

36,8% 37,1% 37,6% 35,3%

0,0%10,0%20,0%30,0%40,0%50,0%60,0%70,0%80,0%90,0%

100,0%

2012 2014 2015 2016

Trend indice di esclusione finanziaria e componenti 2012 - 2016

Indice di esclusione finanziaria Indice di presidio bancario Indice di offerta creditizia

-1,4% -1,7%

2,8%

-2,3%-2,9%

2,9% 2,7%

-1,9%

4,2%5,2%

-1,4% -0,4%

-3,9%

-1,9% -0,4%

-8 ,0%

0,0%

8,0%

ITALIA Nord-ovest Nord-est Centro Sud e isole

Variazione indice di esclusione finanziaria e componenti 2012-2016 - Aree geografiche

Indice di esclusione finanziaria Indice di presidio bancario Indice di offerta creditizia

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08 | BANCA ETICA

Nel periodo 2012 - 2016 l’indice di presidio ban-cario è migliorato significativamente (+2.9 pp).

Questa variazione positiva è in gran parte ascri-vibile all’incremento dell’indice di dematerializza-zione, ovvero alla maggior diffusione di internet

e phone banking, incremento che, insieme con una maggior diffusione dei POS, ha più che compensato la generale riduzione degli sportelli bancari, mentre gli ATM sono diminuiti solo nelle aree Nord Est e Nord Ovest.

IL TREND DELL’INDICE DI pRESIDIO BANCARIO

Grafici 5 . 6 . 7 - I fattori che hanno determinato il miglioramento dell’indice di dematerializzazione

41% 38% 35%

23%

56%52%

48%

33%

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

Nord-ovest Nord-est Centro Sud e Isole

Trend percentuale di abitanti che utilizzano internet banking

2012 2016

17%14% 12%

8%

26%23% 22%

15%

0%5%

10%15%20%25%30%35%40%45%50%

Nord-ovest Nord-est Centro Sud e Isole

Trend percentuale di abitanti che utilizzano phone banking

2012 2016

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Tra il 2012 e il 2016 le razionalizzazioni operate dai principali gruppi bancari hanno portato ad una sensibile riduzione degli sportelli bancari in tutte le aree geografiche. Da segnalare invece il pressoché costante numero di sportelli di ban-che di credito cooperativo, indice di un impegno

per il presidio territoriale delle banche a vocazio-ne locale e cooperativa.Il numero di ATM è risultato in flessione nel Nord d’Italia, mentre il numero di POS è aumentato in modo molto significativo in tutto il Paese.

Grafici 8 . 9 . 10 . 11 - Le tendenze della presenza bancaria sul territorio

64%

79%

57%

40%

74% 78%72%

52%

0%10%20%30%40%50%60%70%80%90%

100%

Nord-ovest Nord-est Centro Sud e Isole

Trend percentuale di imprese attive che utilizzano Internet banking

2012 2016

10.111 8.888

6.954 6.928 9.086 7.622

6.145 6.174

0

2.000

4.000

6.000

8.000

10.000

12.000

Nord-ovest Nord-est Centro Sud e Isole

Trend numero sportelli bancari per area geografica

2012 2016

1.045

1.871

872 657

1.043

1.746

889 672

0

500

1.000

1.500

2.000

2.500

Nord-ovest Nord-est Centro Sud e Isole

Trend numero sportelli bancari BCC per area geografica

2012 2016

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10 | BANCA ETICA

13.806 11.368

9.433 9.305 12.841 10.355 9.477 9.351

0

5.000

10.000

15.000

Nord-ovest Nord-est Centro Sud e Isole

Trend numero ATM per area geografica

2012 2016

416.621 320.551 352.863 370.801

599.543

447.441 489.789

557.186

0

100.000

200.000300.000

400.000

500.000

600.000

700.000

Nord-ovest Nord-est Centro Sud e Isole

Trend numero POS per area geografica

2012 2016

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INDICE DI ESCLUSIONE FINANZIARIA: IL CASO NORD EST

Tra il 2012 e il 2016 l’unico territorio che ha vi-sto un peggioramento dell’indice di esclusione finanziaria formulato da Banca Etica è il Nord Est con il Veneto come regione che più ha con-tribuito a questo deterioramento.

La crisi di alcune banche popolari ha compor-tato in particolare una significativa riduzione della presenza bancaria (numero sportelli ban-cari, numero ATM) sul territorio rispetto al trend nazionale.

Grafici 12 . 13 . 14 . 15 - La riduzione del presidio bancario a Nord Est misurata nelle componenti: sportelli bancari, ATM, pOS.

-20,3%-18,0%-17,9%

-17,5%-16,5%

-15,7%-15,3%-15,3%-15,2%-15,2%-15,1%

-14,7%-14,5%

-13,6%-13,4%

-13,1%-12,9%

-11,6%-11,0%-10,8%

-8,2%-6,6%

-14,2%

-11,7%

-25,0% -20,0% -15,0% -10,0% -5,0% 0,0%

TrevisoRovigoBellunoTriesteGoriziaVicenzaRavennaForlì-CesenaTrentoPordenoneVeronaBolognaModenaNORD ESTRiminiPadovaBolzanoVeneziaITALIAParmaPiacenzaReggio nell'EmiliaUdineFerrara

VARIAZIONE PERCENTUALE NUMERO SPORTELLI

PR

OV

INC

E

Variazione numero sportelli 2012 - 2016: province del NORD EST

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12 | BANCA ETICA

-23,2%-19,8%

-16,6%-16,1%-15,7%-15,0%

-14,2%-14,1%-13,7%-13,6%-12,9%-12,8%

-9,2%

-8,4%-5,2%

-3,1%-2,4%

-0,5%2,6%

4,9%6,1%

27,2%

-40,0% -30,0% -20,0% -10,0% 0,0% 10,0% 20,0% 30,0% 40,0%

GoriziaBellunoTriesteTrevisoTrento

VeronaPadova

RiminiReggio nell'Emilia

RavennaVicenzaModenaBologna

NORD ESTForlì-Cesena

BolzanoITALIA

PordenoneVeneziaRovigo

UdineFerrara

PiacenzaParma

VARIAZIONE PERCENTUALE NUMERO ATM

PR

OV

INC

EVariazione numero ATM 2012 - 2016: province del NORD EST

86,7%86,6%

72,9%59,7%

48,0%47,8%

47,2%44,6%44,4%

43,0%

39,4%39,0%39,0%

35,1%35,1%

34,2%33,2%32,9%

30,9%30,3%

25,3%0,9%

0,0% 10,0% 20,0% 30,0% 40,0% 50,0% 60,0% 70,0% 80,0% 90,0% 100,0%

TriesteBellunoRovigoFerrara

VeneziaVerona

PordenoneTrevisoGoriziaITALIAUdine

NORD-ESTBologna

TrentoRavenna

Forlì-CesenaPiacenza

ParmaBolzanoPadovaVicenza

Reggio nell'EmiliaModena

Rimini

VARIAZIONE PERCENTUALE NUMERO POS

PRO

VIN

CE

Variazione numero POS 2012 - 2016: province del NORD EST

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Contestualmente il Nord Est è stata l’area dove maggiormente si è acuita la stretta creditizia (credit crunch): tra il 2012 e il 2016 si è infatti registrata una flessione superiore alla media

nazionale di 4.6 punti percentuali del valore dei finanziamenti erogati per abitante, ascrivibile in particolare alle province del Veneto.

Grafico 16 - Andamento degli impieghi per abitante a Nord Est

-30,0% -10,0% 10,0% 30,0% 50,0% 70,0% 90,0%

TrevisoRovigo

BellunoTriesteGorizia

VicenzaRavenna

Forlì-CesenaTrento

PordenoneVerona

BolognaModena

NORD ESTRimini

PadovaBolzanoVenezia

ITALIAParma

PiacenzaReggio nell'Emilia

UdineFerrara

VARIAZIONE PERCENTUALE NUMERO SPORTELLI

PR

OV

INC

EVariazione numero sportelli 2012 - 2016: province del NORD EST

sportelli BCC vs. sportelli non BCC

Sportelli BCC

Sportelli non BCC

-36,7%-35,4%

-23,5%-21,7%

-18,8%-18,6%-18,5%-18,2%

-17,5%-17,2%-17,1%-16,9%

-15,4%-15,3%

-14,7%

-7,8%-7,3%

-6,7%-5,7%

-4,4%-3,6%-3,3%

-17,9%

-13,3%

-50,0% -45,0% -40,0% -35,0% -30,0% -25,0% -20,0% -15,0% -10,0% -5,0% 0,0%

VeronaTrentoPadovaRovigoGoriziaRiminiBellunoTrevisoNORD-ESTUdineBolzanoVicenzaBolognaForlì-CesenaParmaPiacenzaITALIAPordenoneRavennaFerraraReggio nell'EmiliaVeneziaModenaTrieste

VARIAZIONE PERCENTUALE IMPIEGHI PER ABITANTE

PRO

VIN

CE

Trend impieghi per abitante 2012-2016: province del NORD-EST

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14 | BANCA ETICA

Le regioni del sud e le isole si contraddistinguo-no per un grado di esclusione superiore rispetto al resto del Paese. Al contrario, una maggiore

inclusione creditizia caratterizza le regioni del Centro- Nord.

L’ESCLUSIONE FINANZIARIA NEL 2016

Grafico 17 - L’esclusione finanziaria nelle regioni italiane

Indice di esclusione finanziaria in Italia - 2016

Grafico 18 - L’esclusione finanziaria nelle prime 10 province italiane per pIL

Regione Indice di esclusione prime 10 province per PIL PIL 2016

2012 2014 2015 2016Milano 0,0% 0,0% 0,0% 0,0% 165.907Roma 45,4% 45,7% 45,2% 45,4% 152.726Torino 46,8% 46,9% 47,5% 46,2% 70.094Napoli 68,3% 66,9% 65,2% 65,5% 58.944Bologna 33,8% 33,1% 32,8% 34,9% 40.241Brescia 35,8% 35,2% 34,1% 37,5% 40.109Firenze 33,4% 31,0% 29,7% 29,6% 36.771Bergamo 41,6% 37,7% 37,8% 39,2% 34.471Padova 45,4% 45,4% 43,0% 44,3% 30.711Verona 30,9% 30,0% 32,5% 35,1% 29.957Italia 49,4% 48,6% 47,2% 48,0%

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#SCELGOBANCAETICA | 15

Nelle province caratterizzate da un elevato tas-so di esclusione finanziaria possiamo osservare come Banca Etica registri i tassi più elevati nel rapporto tra impieghi e raccolta, segno della ca-

pacità di intervento a sostegno dell’economia reale nei luoghi dove il sistema bancario tradizio-nale ha una capacità di servizio più ridotta.

pROVINCE BEST E WORST IN CLASS: ESCLUSIONE FINANZIARIA E SpECIFICITÀ DELL’OFFERTA DI BANCA ETICA

Grafici 19 . 20 - Esclusione finanziaria le province best e worst in class e il rapporto impieghi/raccolta di Banca Etica

2016 - Le province italiane col più alto indice di esclusione finanziaria

Regione Provincia Indice di esclusione finanziaria Impieghi/Raccolta Banca Etica

Calabria Vibo Valentia 78% 156%Calabria Crotone 77% 501%Sardegna Carbonia-Iglesias 76% 0%Calabria Reggio di Calabria 75% 198%Campania Caserta 74% 300%Sardegna Medio Campidano 73% 286%Campania Benevento 72% 219%Campania Avellino 72% 115%Sardegna Oristano 72% 185%Calabria Cosenza 72% 95%

2016 - Le province italiane col minore indice di esclusione finanziaria

Regione Provincia Indice di esclusione finanziaria Impieghi/Raccolta Banca Etica

Lombardia Milano 0% 23%Toscana Siena 13% 17%Valle d'Aosta/Vallée d'Aoste Aosta 27% 77%Emilia-Romagna Parma 28% 12%Toscana Firenze 30% 63%Trentino Alto Adige Trento 30% 29%Friuli-Venezia Giulia Udine 35% 37%Emilia-Romagna Bologna 35% 34%Veneto Verona 35% 36%Marche Ascoli Piceno 35% 110%

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16 | BANCA ETICA

Indicatori redditualiL’esclusione finanziaria registra livelli maggiori nelle regioni caratterizzate da:

� un’elevata percentuale di persone che vivono con un reddito disponibile equivalente inferiore al 60% del reddito disponibile equivalente mediano;

� un’elevata incidenza di persone che vivono in famiglie ad intensità lavorativa molto bassa;

� un maggior tasso di deprivazione materiale.

L’indice di esclusione finanziaria aumenta quindi in presenza di livelli di reddito ed occupazione bassi o quando l’accesso a beni primari risulta particolarmente difficile.

ESCLUSIONE FINANZIARIA E CORRELAZIONE CON ALTRI FENOMENI

Grafici 21 . 22 . 23 - povertà, intensità lavorativa, deprivazione materiale: la correlazione con l’indice di esclusione finanziaria

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#SCELGOBANCAETICA | 17

povertà, intensità lavorativa, deprivazione materiale: descrizione degli indicatori

Percentuale di persone a rischio di povertà

Percentuale di persone con un reddito disponibile equivalente (dopo i trasferimenti sociali) inferiore alla soglia di povertà pari al 60% del reddito mediano equivalente (dopo i trasferimenti sociali). Il reddito disponibile equivalente è pari al reddito complessivo di una famiglia che, al netto delle tasse e di altre deduzioni, è disponibile per il consumo o il risparmio, diviso per il numero di membri convertiti in adulti “equivalenti” (ogni adulto è ponderato utilizzando un peso differente a seconda dell’età, come previsto dalla scala di equivalenza dell’OECD).

Percentuale di persone che vivono in famiglie a intensità lavorativa bassa

Percentuale di persone che vivono in una famiglia i cui membri, in età lavorativa (18-59 anni), hanno lavorato meno del 20% del loro potenziale nei 12 mesi precedenti. L'intensità lavorativa è determinata come rapporto tra il numero complessivo di mesi che i membri in età lavorativa hanno effettivamente lavorato nel corso dell'anno di riferimento e il numero complessivo di mesi che avrebbero teoricamente potuto lavorare in quel periodo.

Tasso di deprivazione materiale Percentuale di persone che vivono in famiglie che sperimentano almeno quattro tra i seguenti nove sintomi di disagio:

1. non poter riscaldare adeguatamente l’abitazione;2. non poter sostenere una spesa imprevista

(il cui importo, in un dato anno, è pari a 1/12 del valore della soglia di povertà rilevata nei due anni precedenti);

3. non potersi permettere un pasto proteico (carne, pesce o equivalente vegetariano) almeno una volta ogni due giorni;

4. non potersi permettere una settimana di ferie all’anno lontano da casa;5. non potersi permettere un televisore a colori;6. non potersi permettere una lavatrice;7. non potersi permettere un’automobile;8. non potersi permettere un telefono;9. essere in arretrato nel pagamento di bollette, affitto,

mutuo o altro tipo di prestito.

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18 | BANCA ETICA

Livello di istruzioneL’esclusione finanziaria sembra correlarsi posi-tivamente con un livello di istruzione basso: le regioni più escluse presentano un’elevata per-

centuale di persone tra i 25 e i 64 anni di età con istruzione pari o inferiore al livello secondario di primo grado (Pearson correlation: 0.73).

Grafici 24 . 25 . 26 - Correlazione tra indice di esclusione finanziaria e livello di istruzione per regione

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Statistiche ICTL’esclusione finanziaria diminuisce in presenza di alti livelli di penetrazione di internet (famiglie con accesso internet da casa e diffusione della banda larga).

La correlazione è invece più debole rispetto alla possibilità di accedere ad internet lontano da casa o dal lavoro. Inoltre, nelle regioni più incluse gli individui acce-dono più frequentemente ad internet.

Grafici 27 . 28 . 29 . 30 . 31 - Correlazione tra indice di esclusione finanziaria e statistiche ICT

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20 | BANCA ETICA

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#SCELGOBANCAETICA | 21

CONCLUSIONI

La seconda edizione dello studio sull’esclusione finanziaria propone il miglioramento dell’indice originale introdotto da Banca Etica nel 2017 per determinare la dimensione del fenomeno. L’indi-ce è basato su due dimensioni: presidio banca-rio e presidio creditizio, e viene calcolato a par-tire dal 2018 come media geometrica delle due dimensioni.Grazie a questa struttura, è possibile indagare il fenomeno cogliendo i molteplici fattori che pos-sono contribuire a determinare una maggiore o minore inclusione nelle serie storiche.

Secondo questo indice infatti l’esclusione finan-ziaria è la risultante di diversi fattori:

� l’indice di presidio bancario (presenza bancaria e dematerializzazione)

� l’indice di offerta creditizia.

Lo studio rileva che il divario territoriale a livello nazionale in termini di esclusione finanziaria è ri-sultato in attenuazione dal 2012 (-1.4 pp) grazie alla crescita diffusa del presidio bancario, in pre-valenza dematerializzato. Un presidio, indicatore di opportunità di accesso che, almeno in media, è stato tale da compensare il peggioramento degli indici di offerta creditizia, che hanno regi-strato un significativo fenomeno di credit crun-ch, misurato nel -13,3% di impieghi pro-capite tra 2012 e 2016.

Il Nord Est è stata l’unica area geografica a regi-strare un trend dell’indice in controdenza (+2.8 pp) per via della contemporanea riduzione del presidio fisico e dell’offerta creditizia. La riduzione del numero degli sportelli e degli ATM è da ricondurre alle crisi bancarie che han-no interessato il territorio e al conseguente pro-cesso di ridimensionamento della rete intrapre-so dalle banche di medie e grandi dimensioni.Le stesse crisi hanno causato una stretta credi-tizia a cui si sono associate politiche di deleve-raging e l’aumento dei coefficienti di copertura dei crediti.

Il “caso Nord Est” segnala l’impatto in termini di esclusione finanziaria che le crisi bancarie pro-vocano, una ragione ulteriore per migliorare tutti gli aspetti di governance, vigilanza ed educazio-ne finanziaria al fine di scongiurare queste crisi.

Lo studio ci offre anche la possibilità di apprez-zare una specificità di Banca Etica, ovvero la ca-pacità di impiegare molto più di quanto raccoglie nei territori caratterizzati per un’elevata esclusio-ne finanziaria. Questa capacità, pur consapevoli delle dimensioni ridotte del nostro istituto, andrà coltivata e rafforzata anche in futuro, con l’au-spicio che altri Istituti possano adottare scelte analoghe.

FILIALE IMPIEGHI (euro/k) set-18

PADOVA 99.121

TREVISO 42.866

VICENZA 45.657

TRIESTE 28.009

BOLOGNA 79.699

GENOVA 14.961

MILANO 65.346

BERGAMO 13.285

BRESCIA 56.238

TORINO 55.321

NAPOLI 72.536

PALERMO 26.564

BARI 69.589

ROMA 57.635

PERUGIA 25.887

FIRENZE 76.327

ANCONA 32.188

TOTALE 861.229

Impieghi di Banca Etica in Italia

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22 | BANCA ETICA

In generale Banca Etica si è dimostrata in forte controtendenza sull’andamento degli impieghi, con una costante crescita dal 2013 ad oggi.

Infine, vi è una forte correlazione tra esclusione finanziaria e livelli di istruzione. Non basta avere la banda larga o l’accesso a internet da casa per

aumentare l’inclusione: l’infrastruttura è un fat-tore abilitante ma non sufficiente. È necessario investire maggiormente sull’educazione finanzia-ria per sostenere politiche di inclusione efficaci e favorire nuove tendenze nelle aree economica-mente più fragili dell’Italia.

618,9 591,2 626,5682

752,7840,9

0

100

200

300

400

500

600

700

800

900

2012 2013 2014 2015 2016 2017

Trend impieghi Banca Etica (euro/mln)

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#SCELGOBANCAETICA | 23

INDICI DI ESCLUSIONE CREDITIZA 2012 - 2016

Provincia %Vibo Valentia 79,3%Carbonia-Iglesias 78,8%Reggio di Calabria 77,9%Crotone 77,7%Caserta 77,1%Barletta-Andria-Trani 77,1%Medio Campidano 76,3%Benevento 75,9%Ogliastra 75,4%Avellino 75,2%Brindisi 75,2%Agrigento 74,1%Cosenza 74,0%Enna 73,6%Potenza 73,0%Oristano 73,0%Caltanissetta 73,0%Taranto 72,7%Catanzaro 72,5%Isernia 71,6%Messina 71,4%Foggia 71,0%Nuoro 70,8%Lecce 70,7%Matera 70,5%Siracusa 70,3%Palermo 70,1%Salerno 69,5%Catania 68,9%Napoli 68,3%Trapani 68,3%Latina 67,7%Campobasso 67,3%Frosinone 67,2%Rieti 65,9%Fermo 65,2%Ragusa 64,7%Bari 63,7%Cagliari 63,3%Chieti 62,3%L'Aquila 60,0%Sassari 59,4%Viterbo 57,5%Massa-Carrara 57,5%Olbia-Tempio 57,3%Imperia 56,7%Teramo 56,7%Verbano-Cusio-Ossola 56,4%Terni 56,3%Ferrara 55,0%Pescara 54,8%Monza e della Brianza 53,9%Pavia 53,8%Varese 52,1%La Spezia 52,0%

Provincia %Asti 51,6%Rovigo 51,5%Prato 51,4%Como 51,3%Pistoia 50,8%Vercelli 50,6%Savona 50,6%Genova 50,5%Arezzo 48,5%Alessandria 48,1%Livorno 47,9%Perugia 47,9%Pisa 47,8%Trieste 47,4%Pordenone 47,0%Novara 46,9%Torino 46,8%Venezia 46,7%Lecco 46,6%Padova 45,4%Lucca 45,4%Roma 45,4%Grosseto 45,3%Macerata 45,2%Treviso 44,8%Vicenza 44,5%Piacenza 44,4%Cremona 44,0%Belluno 43,9%Cuneo 43,6%Reggio nell'Emilia 42,4%Bergamo 41,6%Mantova 41,5%Lodi 41,4%Modena 41,2%Biella 40,8%Gorizia 39,4%Ravenna 38,9%Forlì-Cesena 38,8%Aosta 38,8%Bolzano 38,6%Udine 38,5%Ancona 38,3%Parma 36,9%Pesaro e Urbino 36,1%Brescia 35,8%Sondrio 35,5%Ascoli Piceno 34,4%Bologna 33,8%Firenze 33,4%Verona 30,9%Rimini 28,8%Trento 21,5%Siena 17,9%Milano 0,0%

2012 2014Provincia %Carbonia-Iglesias 77,6%Vibo Valentia 77,4%Crotone 76,6%Reggio di Calabria 76,5%Caserta 75,3%Barletta-Andria-Trani 74,1%Medio Campidano 73,6%Benevento 73,1%Ogliastra 73,1%Agrigento 72,6%Cosenza 72,4%Brindisi 72,4%Avellino 71,1%Enna 71,1%Taranto 71,0%Oristano 71,0%Caltanissetta 71,0%Catanzaro 70,8%Potenza 70,4%Foggia 69,7%Messina 69,5%Palermo 69,2%Isernia 69,1%Lecce 68,1%Catania 68,1%Nuoro 68,1%Siracusa 68,0%Trapani 67,7%Salerno 67,6%Napoli 66,9%Latina 66,4%Matera 66,0%Frosinone 64,9%Campobasso 64,4%Rieti 62,8%Cagliari 62,3%Ragusa 61,7%Chieti 61,5%Bari 61,4%Fermo 61,3%L'Aquila 60,6%Sassari 58,1%Viterbo 56,0%Olbia-Tempio 55,8%Teramo 55,4%Terni 54,3%Imperia 54,1%Pescara 54,0%Verbano-Cusio-Ossola 53,4%Monza e della Brianza 53,4%Massa-Carrara 52,7%Pavia 52,4%Como 51,4%Varese 50,8%Rovigo 50,8%

Provincia %Ferrara 50,8%Prato 50,7%Pistoia 50,4%Asti 49,3%Genova 49,2%Alessandria 48,7%Savona 48,1%Vercelli 48,1%Arezzo 47,1%Torino 46,9%La Spezia 46,7%Roma 45,7%Padova 45,4%Macerata 45,3%Pordenone 44,9%Venezia 44,0%Biella 43,8%Vicenza 43,7%Pisa 43,6%Grosseto 43,5%Novara 43,3%Treviso 43,0%Lecco 42,0%Perugia 41,9%Livorno 41,9%Sondrio 41,4%Lucca 41,4%Cremona 41,2%Lodi 41,2%Cuneo 40,6%Pesaro e Urbino 40,6%Reggio nell'Emilia 40,4%Modena 40,2%Mantova 39,7%Piacenza 39,3%Belluno 39,1%Trieste 38,7%Ancona 38,7%Aosta 38,3%Ascoli Piceno 37,7%Bergamo 37,7%Gorizia 37,5%Udine 36,2%Forlì-Cesena 35,9%Ravenna 35,3%Brescia 35,2%Bolzano 34,7%Bologna 33,1%Firenze 31,0%Verona 30,0%Rimini 29,9%Parma 28,9%Trento 23,5%Siena 14,3%Milano 0,0%

AppENDICE

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24 | BANCA ETICA

Provincia %

Vibo Valentia 76,9%Crotone 75,8%Reggio di Calabria 74,7%Caserta 73,5%Carbonia-Iglesias 72,7%Agrigento 71,6%Benevento 71,5%Barletta-Andria-Trani 71,4%Cosenza 71,2%Brindisi 70,7%Avellino 70,5%Caltanissetta 70,2%Potenza 70,0%Enna 69,9%Catanzaro 69,8%Oristano 69,6%Taranto 69,0%Nuoro 68,3%Foggia 68,1%Palermo 68,1%Isernia 68,0%Medio Campidano 68,0%Messina 67,9%Siracusa 67,5%Catania 66,7%Trapani 66,5%Salerno 66,0%Lecce 65,9%Matera 65,2%Napoli 65,2%Ogliastra 64,6%Latina 64,5%Frosinone 62,0%Rieti 62,0%Campobasso 61,8%Chieti 60,2%Ragusa 60,0%Sassari 59,8%Cagliari 59,7%Bari 59,7%L'Aquila 59,0%Fermo 57,5%Viterbo 54,7%Teramo 53,2%Imperia 52,7%Pescara 52,2%Terni 51,9%Verbano-Cusio-Ossola 50,9%Ferrara 50,2%Pavia 49,7%Monza e della Brianza 49,6%Massa-Carrara 49,4%Prato 48,8%Olbia-Tempio 48,6%Asti 48,5%

Provincia %

Como 48,3%Pistoia 48,0%Torino 47,5%Rovigo 47,1%Genova 46,9%Savona 46,9%Varese 46,8%Vercelli 46,4%Alessandria 45,4%Roma 45,2%Arezzo 44,6%Biella 44,0%Vicenza 43,4%Macerata 43,1%Padova 43,0%La Spezia 42,9%Treviso 42,4%Cremona 42,3%Perugia 42,3%Novara 42,0%Pisa 41,5%Belluno 40,9%Venezia 40,5%Livorno 40,4%Pesaro e Urbino 40,4%Pordenone 40,2%Cuneo 39,5%Bolzano 39,0%Ascoli Piceno 38,6%Grosseto 38,5%Gorizia 38,5%Lecco 38,4%Modena 38,2%Reggio nell'Emilia 38,0%Lucca 37,9%Bergamo 37,8%Lodi 37,4%Sondrio 37,1%Ancona 37,0%Forlì-Cesena 36,6%Piacenza 35,5%Mantova 34,9%Trieste 34,9%Ravenna 34,7%Aosta 34,4%Rimini 34,2%Brescia 34,1%Udine 34,1%Bologna 32,8%Verona 32,5%Firenze 29,7%Trento 25,4%Parma 13,7%Siena 12,4%Milano 0,0%

2015Provincia %

Vibo Valentia 77,7%Crotone 76,6%Carbonia-Iglesias 75,7%Reggio di Calabria 74,7%Caserta 73,9%Medio Campidano 72,8%Benevento 72,4%Avellino 71,6%Oristano 71,6%Cosenza 71,5%Agrigento 71,4%Barletta-Andria-Trani 71,2%Caltanissetta 70,5%Catanzaro 70,5%Enna 70,4%Nuoro 70,1%Brindisi 69,9%Potenza 69,7%Taranto 69,4%Foggia 68,5%Palermo 68,5%Messina 68,4%Ogliastra 67,9%Lecce 67,5%Siracusa 67,1%Isernia 67,0%Trapani 67,0%Catania 66,8%Salerno 66,7%Napoli 65,5%Matera 64,6%Latina 64,5%Rieti 63,6%Frosinone 61,7%Sassari 61,3%Campobasso 61,0%Cagliari 60,4%L'Aquila 59,9%Chieti 59,6%Ragusa 59,5%Bari 59,3%Fermo 56,8%Viterbo 55,0%Teramo 54,5%Pescara 53,7%Imperia 53,5%Olbia-Tempio 52,6%Verbano-Cusio-Ossola 52,0%Monza e della Brianza 51,3%Pavia 51,1%Asti 50,3%Vercelli 49,8%Prato 49,6%Massa-Carrara 49,3%Como 49,3%

Provincia %

Ferrara 49,3%Pistoia 48,4%Terni 48,3%Rovigo 47,7%Savona 47,0%Varese 47,0%Genova 46,7%Alessandria 46,5%Torino 46,2%Arezzo 46,1%La Spezia 45,7%Treviso 45,6%Roma 45,4%Vicenza 44,8%Cremona 44,7%Padova 44,3%Macerata 44,3%Biella 44,1%Pordenone 43,5%Novara 43,4%Bolzano 42,1%Livorno 41,8%Pisa 41,8%Belluno 41,7%Gorizia 41,7%Cuneo 40,9%Venezia 40,9%Reggio nell'Emilia 40,5%Modena 40,3%Lecco 40,3%Perugia 40,2%Pesaro e Urbino 40,1%Sondrio 39,9%Lucca 39,2%Bergamo 39,2%Lodi 39,2%Grosseto 39,1%Ancona 38,0%Trieste 38,0%Forlì-Cesena 37,9%Brescia 37,5%Mantova 37,2%Piacenza 37,1%Ravenna 36,0%Rimini 35,3%Ascoli Piceno 35,2%Verona 35,1%Bologna 34,9%Udine 34,6%Trento 29,6%Firenze 29,6%Parma 28,0%Aosta 27,2%Siena 12,5%Milano 0,0%

2016

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Via N. Tommaseo 735131 Padovatel. 049 8771111fax 049 [email protected]

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