Osteonecrosi dei mascellari e bisfosfonati: terapia e follow-up a lungo termine in 160 pazienti
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articolo originale
0011-8524/5 - see front ma
doi: 10.1016/j.cadmos.2011
PATOLOGIA ORALE
Osteonecrosi dei mascellarie bisfosfonati: terapia e follow-upa lungo termine in 160 pazientiBisphosphonate-associated osteonecrosisof the jaws: treatment and long-term follow-upin 160 patients
P. Vescovia, M. Manfredia, E. Merigoa,*, M. Meletia, R. Guidottia, A. Sarraja, G. Mergonia,C. Fornainia, M. Bonaninia, S. Pizzia, J.P. Roccab, S. Nammourc
a Universit�a degli Studi di Parma, Master Europeo Laser in Odontostomatologia, European Master Degreein Oral Laser Applications, EMDOLA (Direttore: prof. P. Vescovi), Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma,Dipartimento Testa-Collo (Direttore: prof.ssa S. Pizzi), Corso di Laurea Magistrale in Odontoiatria e ProtesiDentaria, Sezione di Odontostomatologia (Presidente: prof. M. Bonanini)b University of Nice-Sophia Antipolis (France), Faculty of Dentistry, Teleo Laboratoryc University of Li�ege (Belgium), Faculty of Dentistry
Ricevuto il27 febbraio 2011
Accettato il20 maggio 2011
Disponibile online1 settembre 2011
*Autore di riferimentoElisabetta Merigo
elisabetta.merigo@
unipr.it
Riassunto
Obiettivi. L’osteonecrosi dei mascellari (ONJ) �e un effetto collaterale della
terapia con bisfosfonati (BPT), descritto a partire dal 2003. L’eziologia della
BRONJ rimane sconosciuta e la patogenesi multifattoriale sembra collegata
a diversi fattori locali e generali. Vari gruppi di esperti hanno sviluppato
protocolli preventivi per agevolare gli specialisti coinvolti nella gestione
multidisciplinare dei pazienti affetti da BRONJ. Scopo di questo lavoro �e
fornire una rassegna concisa della letteratura, unitamente alla descrizione
dell’esperienza dell’Universit�a degli Studi di Parma su 160 pazienti sotto-
posti a BPT per patologie oncologiche e non oncologiche.
Materiali e metodi. 139 siti BRONJ sono stati trattati con 5 approcci diversi
e, quindi, sottoclassificati in 5 differenti gruppi: G1 (28 siti), siti BRONJ
trattati con sola terapia medica; G2 (32 siti), siti BRONJ trattati con terapia
medica e Low Level Laser Therapy (LLLT); G3 (17 siti), siti BRONJ trattati
con terapia medica e chirurgia tradizionale; G4 (33 siti), siti BRONJ trattati
con terapia medica, chirurgia tradizionale e LLLT; G5 (29 siti), siti BRONJ
trattati con terapia medica, chirurgia laser-assistita e LLLT.
Risultati e conclusioni. In termini di miglioramento clinico, una differenza
statisticamente significativa �e stata riscontrata tra i differenti gruppi che
avevano ricevuto pi�u di un trattamento e quello trattato con la sola terapia
tter � 2011 Elsevier Srl. Tutti i dirtti riservati.
.05.007
Abstract
Objectives. Osteonecrosis of the jaw (ONJ) is a side effect of bisphospho-
nate therapy (BPT) that was first described in 2003. The etiology of BPT-
associated ONJ (BRONJ) remains unknown, but the pathogenesis seems to
be related to multiple local and general factors. Several groups of experts
have developed prevention protocols to facilitate specialists involved in the
multidisciplinary management of patients with BRONJ. This paper provides
a concise review of the literature on BRONJ and describes our experience at
the University of Parma with 160 patients who received BPT for neoplastic
and non-neoplastic diseases.
Materials and methods. 139 BRONJ sites in 160 patients were treated
with 5 different approaches, as follows: Group 1, 28 sites treated with
medical therapy alone; Group 2, 32 sites treated with medical therapy and
Low-Level Laser Therapy (LLLT); Group 3, 17 sites treated with medical
therapy and conventional surgery; Group 4, 33 sites treated with medical
therapy, surgery, and traditional LLLT; and Group 5, 29 sites treated with
medical therapy, laser-assisted surgery, and LLLT.
Results and conclusions. In terms of clinical improvement, statistically
significant differences were found between the different treatment
groups and those treated with medical therapy alone. The introduction of
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P. Vescovi et al.
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medica; in termini di guarigione completa, l’introduzione nei protocolli
terapeutici dell’approccio laser-assistito e dell’approccio chirurgico risulta
correlata a migliori risultati terapeutici.
Parole chiave: * Bisfosfonati * Laser Er:YAG * Low level laser therapy* Laser Nd:YAG * Osteonecrosi dei mascellari
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laser-assisted therapy and surgical approaches seem to produce better
results in terms of complete healing.
Keywords: * Bisphosphonates * Er:YAG laser * Low level laser therapy* Nd:YAG laser * Osteonecrosis of the jaw
1. Introduzione
Le osteonecrosi mascellari nei pazienti
in terapia con i bisfosfonati (Bispho-
sphonates-Related Osteonecrosis of
the Jaws, BRONJ) costituiscono pro-
babilmente il tema pi�u dibattuto nella
letteratura scientifica odontoiatrica e
maxillofacciale internazionale degli ultimi
sette anni. Il ruolo del farmaco nel deter-
minismo del processo non �e ancora com-
pletamente chiarito, soprattutto per la
presenza di altri riconosciuti fattori di
rischio legati alla patologia di base, alle
caratteristiche anatomiche, alle condizioni
dell’apparato stomatognatico e ai fattori
genetici di ogni singolo paziente. Il rischio
di questo effetto avverso �e decisamente
basso nei pazienti affetti da osteoporosi
o malattia di Paget (dallo 0,01% allo
0,04%), mentre �e molto elevato nei
pazienti oncologici affetti damielomamul-
tiplo e metastasi ossee osteolitiche (dallo
0,8% al 12%).
1.1. Necrosi ossee da fosforo
e BRONJ
L’aspetto clinico delle ONJ osservate nei
pazienti in terapia con i bisfosfonati (BPT)
ricorda un quadro clinico riscontrato nella
prima met�a del XIX secolo nei lavoratori
delle fabbriche di fiammiferi londinesi.
L’attivit�a di queste fabbriche inizi�o nel
1831 e coincise con il palesarsi di gravi
patologie negli operai impiegati, a
contatto con i fumi tossici di fosforo giallo
o bianco; in particolare fu rilevata la com-
parsa di gravi manifestazioni flogistiche e
infettive a carico della bocca e delle ossa
mascellari [1,2].
Ruggiero [3] riferisce che negli anni
seguenti al 2001 aveva notato alcuni casi
di osteomielite mascellare refrattaria in
pazienti oncologici in terapia con bisfo-
sfonati (BP) [3,4]. Da un’indagine che
coinvolgeva oncologi, internisti, chirurghi
maxillofacciali e odontoiatri, effettuata
dalla medesima istituzione, il Long
Island Jewish Medical Center, e paralle-
lamente dalla ditta produttrice dei sud-
detti medicamenti, non risultavano, per�o,
altre segnalazioni.
Le prime citazioni ufficiali nella letteratura
internazionale compaiono solo alla fine
del 2003 e hanno perlopi�u carattere
aneddotico. La prima di queste segnala-
zioni, a opera diWang et al. [5], �e relativa a
donne affette da carcinoma mammario e
metastasi ossee; gli autori attribuiscono
la necrosi mascellare alla chemioterapia
antiblastica e non al BP assunto (pami-
dronato) [5]. Nello stesso numero della
rivista, Marx [6], in una lettera all’editore,
riporta 36 casi di esposizioni ossee
mascellari o mandibolari. Nei mesi suc-
cessivi altri tre lavori segnalano ulterior-
mente il rischio di necrosi ossea avasco-
lare nei pazienti affetti da metastasi ossee
e mieloma multiplo, in terapia con i sud-
detti farmaci [7,8]. Il panel di esperti pro-
duce un documento, presentato in un
meeting nazionale di Oncologia negli
Stati Uniti a giugno del 2004, che diven-
ter�a una raccolta ufficiale delle prime linee
guida, pubblicate sul Journal of Clinical
Oncology Practice solo nel 2006 [9].
Attualmente i lavori internazionali supe-
rano i 1.500 e non c’�e rivista nazionale,
o testo pubblicato negli ultimi 5 anni, che
non riporti un aggiornamento su tale que-
stione ancora aperta.
1.2. Aspetti clinici delle BRONJ
Nell’ultimo position paper dell’American
Association of Oral and Maxillofacial
Surgeons del 2009 [10] viene aggiornata
la classificazione clinica delle BRONJ gi�a
proposta da Ruggiero et al. nel 2006 [9].
Lo Stadio I �e rappresentato da osso
necrotico esposto asintomatico, sco-
perto dal paziente per il senso di ruvidit�a
o per l’irritazione che questo comporta
sui tessuti molli orali, oppure identificato
dall’odontoiatra durante una visita di con-
trollo (figg. 1,2). Lo Stadio II presenta sin-
tomi clinici quali tumefazione, ascessi,
dolore, parestesia nella regione di inner-
vazione del nervo alveolare inferiore
(figg. 3,4). Lo Stadio III �e caratterizzato
da fistole drenanti extraorali, coinvolgi-
mento del seno mascellare, osteolisi
diffusa al margine inferiore della mandi-
bola o frattura mandibolare conclamata
(fig. 5a-c). In caso di BRONJ concla-
mata si possono osservare, a una prima
indagine radiologica, aree di distruzione
[(Fig._2)TD$FIG]Fig. 2
[(Fig._1)TD$FIG]Fig. 1 [(Fig._3)TD$FIG]Fig. 3
[(Fig._4)TD$FIG]Fig. 4
Fig. 1 BRONJ in sede mascellare destra, classificata come Stage I, in paziente
di 72 anni trattata con zoledronato per metastasi ossee da carcinoma mammario
Fig. 2 BRONJ mandibolare in corrispondenza della linea obliqua interna, classificata
come Stage I, in paziente di 35 anni trattato per 7 mesi con zoledronato per mieloma
multiplo
Fig. 3 BRONJ in sede mandibolare destra, classificata come Stage II, in paziente
di 78 anni trattata per 18 mesi con zoledronato per metastasi ossee da carcinoma
mammario
Fig. 4 BRONJ in sede mascellare destra, classificata come Stage II, in paziente
edentulo di 81 anni trattato per 18 mesi con zoledronato per mieloma multiplo
Osteonecrosi dei mascellari e bisfosfonati: terapia e follow-up a lungo termine in 160 pazienti
ossea a margini irregolari, associate ad
aree di osteosclerosi, ed eventuali
sequestri ossei.
Nello Stadio 0 vengono inclusi i pazienti
che non mostrano evidenza clinica di
osso necrotico, ma presentano sintomi
aspecifici non riferibili a patologie dentali:
odontalgia, dolore osseo al corpo mandi-
bolare o al seno mascellare, disestesia. I
segni radiologici dello Stadio 0 compren-
dono: riassorbimento dell’osso alveolare
in assenza di parodontopatia cronica
diffusa, modificazione dello spazio paro-
dontale (ispessimento della lamina dura,
allargamento o diminuzione del lega-
mento parodontale), assenza di rimodel-
lamento osseo negli alveoli postestrattivi
[10].
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[(Fig._5a)TD$FIG]Fig. 5a [()TD$FIG]Fig. 5b
[()TD$FIG]Fig. 5c
Fig. 5a-c Presentazione intraorale (a), extraorale (b) e radiografica in
ortopantomografia (c) di BRONJ mandibolare in Stage III in paziente di 68 anni
trattato per 12 mesi con zoledronato per metastasi ossee da carcinoma renale
P. Vescovi et al.
Questa particolare condizione �e stata
illustrata in letteratura in maniera sempre
pi�u evidente; �e ancora incerto se rappre-
senti una fase incipiente di malattia,
temporaneamente senza esposizione
ossea (fig. 6a,b), oppure una forma a
s�e stante che non esiter�a in una
BRONJ conclamata [11].
L’esposizione di osso necrotico pu�o
comparire spontaneamente, cio�e senza
una causa iatrogena o traumatica appa-
rente (25-40% dei casi), oppure, pi�u
comunemente, in seguito a procedure
di tipo chirurgico (60-80%dei casi), estra-
zioni di elementi dentari o chirurgia endo-
parodontale o implantologia. Molte forme
definite “spontanee” hanno una plausi-
bile origine nei microtraumatismi delle
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mucose (decubiti da protesi mobile)
oppure in processi infettivi di origine
odontogena [12].
Una caratteristica di queste lesioni, il cui
aspetto clinico nelle fasi iniziali pu�o
essere molto subdolo, �e la particolare
difficolt�a del processo di guarigione
degli alveoli dentari postestrattivi dopo
un ragionevole periodo di tempo (supe-
riore a 3-4 mesi), nonostante adeguate
terapie mediche.
Nel caso si evidenzi, oppure soltanto si
sospetti, la presenza di BRONJ dopo gli
esami radiografici di routine (ortopanto-
mografia, OPT; radiografie endorali), �e
imperativo eseguire esami di secondo
livello adeguati (tomografia assiale com-
puterizzata, TAC; risonanza magnetica,
RM) per stabilire la reale estensione del
processo necrotico e pianificare di con-
seguenza la terapia.
1.3. Terapia delle BRONJ
La terapia delle BRONJ �e tuttora molto
discussa. Non sono descritti in letteratura
trattamenti inequivocabilmente efficaci
basati sull’evidenza scientifica e la
sospensione della BPT non pare com-
portare la guarigione della malattia.
L’interruzione temporanea del farmaco
non offre immediati benefici; nel lungo
termine (se le condizioni sistemiche lo
permettono) pu�o contribuire a stabilizzare
il processo osteonecrotico o a favorire,
secondo alcuni autori, l’azione degli altri
presidi terapeutici [10], anche se, pur-
troppo, in alcuni casi si assiste a un peg-
gioramento e a una diffusione del quadro
patologico.
Attualmente la terapia antisettica loca-
le, l’antibioticoterapia e l’ossigenoterapia
[(Fig._6a)TD$FIG]Fig. 6a
[(Fig._7a)TD$FIG]Fig. 7a
[()TD$FIG]Fig. 6b
[()TD$FIG]Fig. 7b [()TD$FIG]Fig. 7c
[()TD$FIG]Fig. 7d
Fig. 6a,b Immagine clinica (a)
e radiografica (b) di forma “non-
exposed” di BRONJ in sede
mandibolare sinistra, in paziente
di 68 anni trattata per 51 mesi
con aledronato per osteoporosi
Fig. 7a-e BRONJ in sede
mandibolare destra, Stage II,
in paziente di 72 anni trattata
con zoledronato per metastasi
ossee da carcinoma mammario:
presentazione clinica (a) e TAC (b);
intervento di sequestrectomia e
debridement realizzato mediante
laser Er:YAG (c,d) e guarigione
completa a 8 mesi dall’intervento (e)
[()TD$FIG]Fig. 7e
Osteonecrosi dei mascellari e bisfosfonati: terapia e follow-up a lungo termine in 160 pazienti
iperbarica sono considerate soluzioni utili
a contenere la sintomatologia clinica, ma
il ruolo della chirurgia risulta essere sem-
pre pi�u importante. L’associazione, alla
terapia medica o chirurgica, di terapie
additive volte al sostegno dei processi
riparativi mucosi e ossei appare la solu-
zione al momento pi�u promettente [13]
(fig. 7a-e). L’ozonoterapia ha un utile
risvolto nella gestione delle aree osteone-
crotiche, delle ferite chirurgiche o delle
sedi postestrattive nei pazienti in BPT,
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[(Fig._8a)TD$FIG]Fig. 8a [()TD$FIG]Fig. 8c
[()TD$FIG]Fig. 8d [()TD$FIG]Fig. 8e
[()TD$FIG]Fig. 8g[()TD$FIG]Fig. 8f
[()TD$FIG]Fig. 8b
Fig. 8a-g BRONJ, Stage III, in sede mascellare sinistra, in paziente di 65 anni trattata per 48 mesi con aledronato per osteoporosi: presentazione clinica (a), presentazione
tomografica in proiezione coronale (b) e assiale (c); intervento chirurgico eseguito mediante laser Er:YAG: aspetto necrotico dell’osso ed evidenziazione del coinvolgimento sinusale
della necrosi (d-f); guarigione completa a 10 mesi dall’intervento (g)
P. Vescovi et al.
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Osteonecrosi dei mascellari e bisfosfonati: terapia e follow-up a lungo termine in 160 pazienti
per la stimolazione della proliferazione
cellulare e per la guarigione dei tessuti
molli [14,15].
L’applicazione di laser a bassa intensit�a
(Low Level Laser Therapy, LLLT) �e stata
proposta in letteratura, in associazione
alla terapia medica e chirurgica, per la
gestione delle BRONJ. L’effetto biosti-
molante di numerose lunghezze d’onda
migliora i processi riparativi, fa aumen-
tare la matrice ossea inorganica e la
differenziazione degli osteoblasti, sti-
mola la crescita dei vasi sanguigni e
linfatici [16–18]. Diversi autori hanno
riportato un successo clinico con con-
sistente riduzione del dolore, dell’e-
dema, delle dimensioni dell’esposizione
ossea, del pus, delle fistole e dell’alitosi
[19,20].
Il laser a erbio (Er:YAG) possiede alta
affinit�a per l’acqua e l’idrossiapatite, e
permette di trattare efficacemente sia i
tessuti molli sia i tessuti duri.
Il laser Er:YAG penetra superficialmente
nei tessuti (0,1 mm) e garantisce un
trattamento minimamente invasivo,
caratterizzato da un’incisione precisa,
con un rialzo termico osseo molto con-
tenuto rispetto agli strumenti rotanti
convenzionali (cold ablation) [21], asso-
ciata a un’azione battericida, riportata
frequentemente in letteratura, nei con-
fronti dei batteri parodontopatogeni. La
tecnica chirurgica con il laser a erbio
consente di effettuare resezioni parziali
sia del mascellare sia della mandibola
affetti da BRONJ, anche in anestesia
locale [22–24] (fig. 8a-g). Il debride-
ment chirurgico pu�o anche essere rea-
lizzato attraverso la graduale vaporizza-
zione del tessuto necrotico, fino al
raggiungimento dell’osso clinicamente
sano [25,26].
2. Materiali e metodi
Centosessanta pazienti (117 donne, pari
al 73,125%, et�a media 67,3 W 11 anni;
43 uomini, pari al 26,875%, et�a media
66W 8,46 anni) sono stati visitati tra il
gennaio del 2004 e il dicembre del
2010. In questi pazienti sono stati identi-
ficati 192 localizzazioni di BRONJ, di cui
139 sono state trattate.
Cinquantasei pazienti (35%) risultavano
trattati con BPT per mieloma multiplo,
69 per metastasi ossee (43,125%) (di
cui 46 secondarie a carcinoma mamma-
rio) e 35 (21,875%) per osteoporosi (di cui
3 concomitanti ad artrite reumatoide).
In 128 pazienti la BPT risultava per som-
ministrazione endovenosa, in 4 sia endo-
venosa sia per os, in 1 intramuscolare, in
2 intramuscolare e per os, in 25 sola-
mente per os. Dei pazienti trattati per
somministrazione endovenosa, 96 risul-
tavano trattati con zoledronato (4 mg/
mese), 2 con pamidronato (90 mg/mese)
e 30 con entrambi i farmaci in modo con-
sequenziale; 20 dei pazienti trattati per os
risultavano aver assunto aledronato
(70 mg/settimana).
Quindici pazienti (9,375%) risultavano
anamnesticamente positive per diabete,
30 (18,75%) per cardio-coagulopatie, 5
(3,125%) per epatopatie e 47 (29,375%)
per ipertensione; 36 pazienti (22,5%) rife-
rivano di essere fumatori, 10 (6,25%) ex
fumatori e 114 (71,25%) non fumatori.
L’anamnesi farmacologica evidenziava
in 10 pazienti (6,25%) precedenti o con-
comitanti trattamenti con anticorpi mono-
clonali, in 21 (13,125%) con talidomide e
in 112 (70%) con corticosteroidi.
All’indagine anamnestica, in 107
(66,875%) pazienti potevano essere indi-
viduati fattori traumatici, in 97 (60,625%)
dei quali identificabili come estrazioni
dentarie e in 8 (5%) come traumatismi
esercitati da manufatti protesici; impianti
orali correlabili a BRONJ erano evidenziati
in 7 pazienti (4,375%).
In 123 pazienti (76,875%) la localizza-
zione di BRONJ era singola, in 37 casi
(23,125%) multipla; la localizzazione era
mascellare in 45 casi (28,125%), mandi-
bolare in 99 casi (61,875%) e contempo-
raneamente mascellare e mandibolare in
16 casi (10%).
In accordo con lo staging system propo-
sto da Ruggiero et al. [9], 25 pazienti
(15,625%) venivano classificati come
Stage I, 110 (68,75%) come Stage II e
25 (15,625%) come Stage III. Tra i classi-
ficati nello Stage III, 4 presentavano frat-
tura mandibolare, 11 fistola extraorale, 8
sinusite e 2 parestesia labiale.
In 33 pazienti (20,625%), la BRONJ non
risultava correlata a esposizione ossea,
ma a fistole intraorali o sequestri ossei
sottostanti i tessuti molli.
Nei 160 pazienti visitati, si sono osservate
205 localizzazioni di BRONJ: conforme-
mente alle linee guida disponibili al
momento dell’osservazione, dei 205 siti
valutati 139 sono stati trattati, una volta
fornite tutte le informazioni sul tipo di trat-
tamento e ottenuto il consenso infor-
mato, con differenti approcci; sono stati
pertanto sottoclassificati in 5 differenti
gruppi:
*
D
G1 (28 siti): siti BRONJ trattati con sola
terapia medica;
*
G2 (32 siti): siti BRONJ trattati conterapia medica e LLLT;
*
G3 (17 siti): siti BRONJ trattati conterapia medica e chirurgia tradizionale;
*
G4 (33 siti): siti BRONJ trattati conterapia medica, chirurgia tradizionale
e LLLT;
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P. Vescovi et al.
*
Tabella I Valori di p relativi al miglioramento delle ONJ, inteso come passaggio a uno
stage inferiore
Miglioramento G1 G2 G3 G4
G2 0,0006 – – –
G3 0,0127 0,7466 – –
G4 < 0,0001 0,3894 0,2940 –
G5 < 0,0001 0,0135 0,0071 0,1090
Tabella II Valori di p relativi alla guarigione completa delle ONJ
Guarigione completa G1 G2 G3 G4
G2 0,3794 – – –
G3 0,0031 0,0174 – –
G4 < 0,0001 0,0005 0,7455 –
G5 < 0,0001 < 0,0001 0,0580 0,1161
G5 (29 siti): siti BRONJ trattati con
terapia medica, chirurgia laser-assi-
stita e LLLT.
Il protocollo di terapia medica adottato
prevedeva amoxicillina (1 g x 3/die) e
metronidazolo (250 mg x 2/die) per via
orale per almeno 2 settimane, associati
a sciacqui con clorexidina e perossido
d’idrogeno 2-3 volte/die. La rivaluta-
zione clinica del sito BRONJ veniva
effettuata dopo 2 settimane di terapia e
dopo 3 settimane dall’interruzione
dell’antibioticoterapia.
Il trattamento del gruppo G2 prevedeva,
in aggiunta alla terapia medica, sessioni
di LLLT 1 volta la settimana per 2mesi: tali
applicazioni venivano realizzate mediante
laser al neodimio, Nd:YAG (1.064 nm,
Fidelis Plus�, Fotona, Slovenia), usato
con potenza di 1,25 W, frequenza di
15 Hz e con fibra di diametro 320 mm,
in modalit�a defocalizzata, a 2 mm di
distanza dal tessuto per 5 applicazioni
della durata di 1 minuto ciascuna (power
density 268,57 W/cm2).
Nel gruppo G3 l’antibioticoterapia veniva
intrapresa a partire da 3 giorni prima della
chirurgia fino a 10 giorni dopo: il tratta-
mento chirurgico conservativo prevedeva
la realizzazione di sequestrectomie,
debridement/curettage superficiali e cor-
ticotomie con rimozione chirurgica di
osso alveolare e/o corticale.
L’approccio per il gruppo G4 veniva rea-
lizzato, per l’aspetto chirurgico, come per
G3, per l’approccio di biostimolazione
laser come per G2, con sedute di biosti-
molazione a partire dalla fase intraopera-
toria e, quindi, settimanalmente.
Nel gruppo G5 la chirurgia, esclusivamen-
te laser-assistita, prevedeva vaporizza-
zione dell’osso necrotico e corticotomia,
fino a raggiungimento di margini ossei
clinicamente sani, mediante l’impiego
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di laser Er:YAG (2.940 nm, Fidelis
Plus�, Fotona, Slovenia) in associazione
con laser Nd:YAG per la LLLT (come per
G2 e G4).
Gli autori dichiarano che lo studio presen-
tato �e stato realizzato in accordo con gli
standard etici stabiliti nella Dichiarazione
di Helsinki, e che il consenso informato �e
stato ottenuto da tutti i partecipanti prima
del loro arruolamento allo studio.
3. Risultati
L’analisi statistica non ha definito la
presenza di una correlazione signi-
ficativa tra lo stage e la patologia
primaria (p = 0,7638), la somministra-
zione contemporanea di corticosteroidi
(p = 0,4230), talidomide (p = 0,4289) o
anticorpi monoclonali (p = 0,8520), pre-
senza di diabete (p = 0,1965), fumo di
sigaretta (p = 0,6541) e presenza o
assenza di fattori trigger (p = 0,4342).
Nessuna correlazione �e risultata evi-
dente neppure fra stage e durata della
BPT (p = 0,3277 e p = 0,8327; cut-off
di 12 e 24 mesi).
In 7 dei 28 siti in G1 (25%) si �e registrato
il miglioramento clinico, cos�ı come in 23
dei 32 siti in G2 (71,875%), in 11 dei 17
siti in G3 (64,7%), in 27 dei 33 siti in G4
(81,81%) e in 28 dei 29 siti in G5
(96,55%), con differenze statistica-
mente significative tra G1 e tutti gli altri
gruppi, ma anche tra G2 e G5 e tra G3 e
G5 (tab. I).
La guarigione completa �e stata raggiunta
in 5 dei 28 siti in G1 (17,85%), in 9 dei 32
siti in G2 (28,125%), in 11 dei 17 siti in G3
(64,7%), in 24 dei 33 siti in G4 (72,72%) e
in 26 dei 29 siti in G5 (89,65%), con diffe-
renze statisticamente significative per G1
rispetto a G3, G4 e G5 e per G2 rispetto a
G3, G4 e G5 (tab. II).
Osteonecrosi dei mascellari e bisfosfonati: terapia e follow-up a lungo termine in 160 pazienti
La responsivit�a alle terapie non �e risultata
correlata (in termini di miglioramento cli-
nico) alla patologia primaria (p = 0,4569),
bens�ı allo stage (p = 0,0071).
4. Discussione
Come riportato nella letteratura interna-
zionale, la casistica qui riprodotta pre-
senta un’elevata prevalenza di BRONJ
nelle donne (73,125%). I pazienti oncolo-
gici (78,125%) risultano pi�u frequente-
mente affetti da BRONJ rispetto ai non
oncologici (21,875%): ci�o nonostante,
risulta particolarmente importante sotto-
lineare come circa il 20% dei casi BRONJ
diagnosticati si manifesti in pazienti trat-
tati con BP orali.
Lo zoledronato �e sicuramente il farmaco
maggiormente coinvolto, con sommini-
strazione media di 27 mesi ma con un
range particolarmente ampio: da notare
come 4 pazienti abbiano manifestato
BRONJ dopo sole 1-2 dosi di zoledro-
nato. La durata media della terapia con
BP orali �e risultata essere di 48 mesi,
con un range di 24-180 mesi e con
7 pazienti trattati per periodi inferiori a
36 mesi.
In 107 pazienti come fattori trigger sono
state identificate procedure chirurgiche
ed estrazioni dentarie, ma in circa il
30% dei pazienti non �e stato individuato
alcun fattore scatenante, e ci�o richiama
l’attenzione sulla possibile presenza di
patologie endodontiche e/o parodontali
come fattori scatenanti.
Come riportato in letteratura, lo Stage II
risulta essere quello maggiormente rap-
presentato (quasi il 70%): questo dato
potrebbe risultare dipendente dal fatto
che la diagnosi di BRONJ spesso risulta
concomitante con la comparsa della
sintomatologia, fattore chiave dello
Stage II.
L’assenza di correlazione statistica tra
stage e patologia primaria risulta impor-
tante qualora sia legata alla presenza di
manifestazioni particolarmente gravi
(Stage III) in pazienti non oncologici, per
cui protocolli di screening e follow-up
risultano ugualmente importanti.
La correlazione statistica tra stage e
responsivit�a alla terapia consente di sot-
tolineare l’importanza di un approccio
precoce, con efficacia proporzionale alla
precocit�a dello stadio clinico: l’impor-
tanza della tempestivit�a della terapia
pu�o essere dimostrata, nelle nostra casi-
stica, dalla rilevata transizione di 5
pazienti non trattati dallo Stage II allo
Stage III, con frattura mandibolare. Sulla
base della casistica riportata, possiamo
affermare come un approccio chirurgico,
possibilmente laser-assistito, determini i
risultati pi�u favorevoli in termini sia di
miglioramento clinico sia di guarigione
completa.
5. Conclusioni
Sulla base dell’esperienza riferita, sem-
brerebbe di fondamentale importanza la
diagnosi precoce di BRONJ attraverso
rigorosi programmi di screening: per 8
dei pazienti qui riportati, facenti parte di
programmi di screening, �e stato possibile
effettuare una diagnosi precoce di
BRONJ ottenendo, mediante un altret-
tanto precoce trattamento, la guarigione
completa.
L’approccio chirurgico precoce laser-
assistito sembrerebbe determinare risul-
tati migliori di quelli ottenuti mediante
terapia medica; la chirurgia laser Er:YAG
mininvasiva rappresenta una promet-
tente opzione nel management delle
BRONJ.
Conflitto di interessi
Gli autori dichiarano di non aver nessun
conflitto di interessi.
Finanziamento dello studio
Gli autori dichiarano di non aver ricevuto
finanziamenti istituzionali per il presente
studio.
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