Osservazioni sulla validità specifica e sull'habitat di Venerupis lucens ...

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This article was downloaded by: [University of California Santa Cruz] On: 09 October 2014, At: 20:00 Publisher: Taylor & Francis Informa Ltd Registered in England and Wales Registered Number: 1072954 Registered office: Mortimer House, 37-41 Mortimer Street, London W1T 3JH, UK Bolletino di zoologia Publication details, including instructions for authors and subscription information: http://www.tandfonline.com/loi/tizo19 Osservazioni sulla validità specifica e sull'habitat di Venerupis lucens (Locard, 1886) Gianni Spada a a Istituto e Museo di Zoologia, Università di Bologna , Italy Published online: 14 Sep 2009. To cite this article: Gianni Spada (1978) Osservazioni sulla validità specifica e sull'habitat di Venerupis lucens (Locard, 1886), Bolletino di zoologia, 45:3, 289-295, DOI: 10.1080/11250007809440135 To link to this article: http://dx.doi.org/10.1080/11250007809440135 PLEASE SCROLL DOWN FOR ARTICLE Taylor & Francis makes every effort to ensure the accuracy of all the information (the “Content”) contained in the publications on our platform. However, Taylor & Francis, our agents, and our licensors make no representations or warranties whatsoever as to the accuracy, completeness, or suitability for any purpose of the Content. Any opinions and views expressed in this publication are the opinions and views of the authors, and are not the views of or endorsed by Taylor & Francis. The accuracy of the Content should not be relied upon and should be independently verified with primary sources of information. Taylor and Francis shall not be liable for any losses, actions, claims, proceedings, demands, costs, expenses, damages, and other liabilities whatsoever or howsoever caused arising directly or indirectly in connection with, in relation to or arising out of the use of the Content.

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Bolletino di zoologiaPublication details, including instructions forauthors and subscription information:http://www.tandfonline.com/loi/tizo19

Osservazioni sulla validitàspecifica e sull'habitat diVenerupis lucens (Locard,1886)Gianni Spada aa Istituto e Museo di Zoologia, Università diBologna , ItalyPublished online: 14 Sep 2009.

To cite this article: Gianni Spada (1978) Osservazioni sulla validità specifica esull'habitat di Venerupis lucens (Locard, 1886), Bolletino di zoologia, 45:3, 289-295,DOI: 10.1080/11250007809440135

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Boll. %01. 45: 289-295 (1978)

Osservazioni sulla validita specifica e sull’habitat di Venerupis h e n s (Locard, 1886)

GIANNl SPADA Istituto e hluseo di Zoologia, Universiti di Bo- logna (Italy)

ABSTRACT

The Author, taking as his starring-point nu- merous findings of specimens belonging to the genus Venerrrpir with particular morphological characteristics, has come across clear written references to the existence in the hlediterranean of a fifth species in addition to the four best known (V. decrissafa, lf. geographica, 1’. arirea, \’. rhornboider). They allude to \’errerrrpir lrrcerrr (Lo:.), which, on the basis of observations and comparisons carried out, has been found to be a valid species. Furthermore, data are provided as to the preferred habitat of the species and its geographical distribution.

RINGRAZIAhlENTI

I miei pii! vivi ringraziamenti vanno a1 Prof. E. Vannini per la lettura critica del manoscritto, ai Dott.ri V. Biagi e hi. Corselli per le preziose informazioni circa la biocenosi da loro studiata, al Sig. P. Piani per I’aiuto nelle ricerche biblio- grafiche, a tutti i naturalisti che hanno mess0 P mi3 disposizione dati ed esemplari in loro pos- sesso.

INTRODUZIONE

A partire da! 1970, nel corso di ricer- che sull’ecologia dei Molluschi marini me- diterranei, ho raccolto, in localith diverse, alcuni esemplari. di una Verierripis !e cui caratteristiche mi ponevano notevoli per- plessiti da! ,punto di vista tassonomico. Due fatti nuovi e pressocchi contempora- nei hanno contribuito ad accentuare il mio interesse per una precisa identificazione di questi veneridi: la pubblicazione da parte di PANETTA e DELL’ANCELO (1977) di un chiaro studio riguardante il genere Verrerripis nel Mediterraneo e la richiesta, da parte di due attivi malacologi, BIACI e CORSELLI, di un’ipotesi di classificazione per una diecina di esemplari di Verierrrpis del tutto simili ai miei. I1 lavoro di PA- NETTA e DELL’AKGELO, sintetico, ricco di buone illustrazioni e precise descrizioni, mi ha permesso di riconoscere con sicurezza i caratteri tipici de!!e presunte quattro specie pih note per il Mediterraneo e quindi di escludere che gli esemplari in mio possesso potessero appartenere ad una delle specie ivi descritte. L’accurato stu- dio biocenotico di BIACI e CORSELLI * mi ha perrnesso di individuare, in campioni prelevati da facies della stessa biocenosi incontrate in varie localitl, altri esemplari che mi hanno consentito una precisa com- prensione della variabilith della specie.

CENNO BIBLIOGRAFICO

TURTON (1822) descrisse una Verrris ni- teris che risulta essere una forma a dimen- sioni ridotte, semitrasparente e di colore rossastro di Verrerripis arirea (Gm.).

SCACCrrr e PHILIPPI (in PIiiLIppI, 1844) impiegano poi il binomio gii usato da TURTON per una Verierripis totalmente differente, alle cui caratteristiche ben si

* Tale studio, riguardante 13 malacofauni di una biocenosi delle sabbie grossolane e delle ghiaie fini sotto I’influenza delle correnti di fondo (S.G.C.F.) nel G. di Baratti (Toscana), verri pub- blicaro in Conchiglie (hlilano), 14 (1-2), 1978.

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addattano gli esemplari in esame, illustran- dola nella Tav. IV a1 n. 14.

\VEINKAUPP (1867) descrive anch’egli una V C I I I ~ S rtitcirs attribuendosela, pur sem- brando evidente che si tratta della specie individuata da SCACCHI e P m L I r p I . Nel tcsto vengono inoltre citati ritrovamenti e segnalazioni ad opera d i R ~ Q U I E N , SAN-

KAUFF stesso. MONTEROSATO (1878) cita la specie co-

me Tapes rriteirs SCACCHI e PHILIPPI. LOCARD (1886), resosi conto che il ta-

xori rrileirs di SCACCHI e P t i I L I r r I doveva cadere per I’uso precedente fattone da TURTON, denomina la specie Tapes lticeiis, dandone una descrizione assai dettagliata.

BUCQUOY, DAUTZENBERC e DOLLFUS (1887-1898), non avcndo incontrata la specie durante le loro ricerche a1 Roussil- Ion, la citano ugualmente nell’esaminare le forme di V. atirea (Gm.), a pag. 426. Oltre a riportare un breve resoconto bi- bliografico, nel senso qui sopra riferito, convalidano sia I’entitj: specifica del mol- lusco in questione, sia la denominazione di LOCARD. Possedendo un unico esem- plare proveniente dalla Corsica, lo raffi- gurano nella Tav. LXIV, f . 14.

Tra le segnalazioni di LOCARD (1892) una pare abbastanza significativa per con- tenere il primo accenno ambientale: <( ZO-

ne erbacee e coralline D. Pih tardi COEN (1937) elenca la specie

ancora come iiileiis SCACCltI e la trova presente in 5 delle 9 collezioni adriatiche da lui esaminate.

NORDSIECK recentemente (1969) elenca

DRI, ROEhlER, MACANDREW e di \VEIN-

una V. prilchella lrrreirs (LOCARD, 18861, citandone correttamente il sinonimo V. rii- teirs Sc. e Phil. c le localith d i ritrova- mento. Tuttavia V. pdrhella 2: nota (vedi B.D.D., I.c.) come forma di V. arirea (Gm.), il che fa supporre che detto Auto- re, ponendo ltrceiis come forma di pul- chella, non abbia individuata la validits della specie.

DESCRIZIONE DELLA CONCHIGLIA

Conchiglia equivalve, inequilaterale, leg- Sera, con margine anteriore stretto e al- lungato, linea cardinale diritta e lunga, margine posteriore obliquo in alto, arro- tondato in basso, margine ventrale con- vesso. Gli umboni, rivolti in avanti e par- zialmente in alto, sono un poco pih appun- titi che nelle altre specie congeneri del Mediterraneo. La superficie dclle valve i: ricoperta da un sottilissimo e tenacissi- mo periostraco chc le rende assai levigate e lucide, spesso con riflessi perlacei pres- so gli umboni. Tale periostraco protegge I’esterno delle valve anche dopo che le superfici interne sono attaccate da orga- nismi incrostanti, come avviene in Calli- sta chiorre (L.). Nei circa 50 esemplari da me esaminati la scultura i: data dalle sole linee d’accrescimento su esemplari di pic- cola taglia (meno di 20 mm in lunghezza); negli esemplari di maggiori dimensioni (da 20 a 27 mm in lunghezza) compaiono dei solchi sottili che delimitano coste piatte e abbastanza larghe nella regione ante- riore. Tali coste partono dal margine e ben presto si attenuano e scompaiono (y.

TAVOLA I 1-2-3) Verrerripis Irrcens (Loc.). Golfo di Baratti (Piombino, Toscana).

1 - 20,6 mm, forrna Iiscia. 2 - 23,2 mrn, forma con evidenti strie d’accrescimento. 3 - 23,3 mm. forrna con accenno di scultura nella zona anteriore.

4) Veirerrtpis lticetrs (Loc.). Golfo Stella (Is. d’Elba); 19,6 mm. 5 ) \’enempis utrreu (Gm.). hlar hlenor (hlnncia, Spapa); 19 mm, forma semi-triangolarc

6 ) Verrerrrpis urirea (Gm.). Pantano di Torre del Faro (hlessina, Sicilia); 1S,6 mm, forma scarsamente scolpita.

subovale liscia.

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Fig. 1, Tav. 11). La lunula it distinta, a forma di mandorla, allungata e relativa- mente grande. I denti cardinali sono tre in ogni valva e presentano una discreta variabilith, il che spiega le discordanze tra la diagnosi di SCACCHI e PHILIPPI e quel- la di LOCARD. Negli individui ben svilup- pati si nota come il dente laterale poste- riore sia lamellare e i denti centrale e anteriore siano bifidi nella valva sinistra, mentre nella valva destra i denti centrale e posteriore sono bifidi e il dente ante- ‘riore it lamellare. Tuttavia, in esemplari piccoli o fragili, vi it la tendenza alla ridu- zione a denti laminari degli anteriori e dei posteriori, ma talvolta anche del cen- trale.

Questa descrizione differisce da quella d i LOCARD solo per I’accenno ad una scul- tura nella regione anteriore delle valve, mentre tale autore insiste sulla cornpleta levigatezza delle superfici esterne. Per SCACCHI e P m L i P p I , invece, le valve pre- sentano le sole strie d’accrescimento. Cii, potrebbe essere spiegato dal fatto che i solchi nella zona anteriore delle valve sono visibili in esemplari freschi d i buone di- mensioni e che sovente si confondono con le semplici strie d’accrescimento.

DIFFERENZE RISPETTO ALLE ALTRE SPECIE CONGENER1 DEL hlEDITERRANE0

Tra le 4 specie di Verzerripis pib note per il Mediterraneo 2 specie, V . decrrssafa (L.) e V . geographica (Gm.), si distinguo- no facilmente da V . lricerrs (LOC.) per il fatto di presentare costantemente sculture su lk valve che ne rendono le superfici

nettamente scabre o solcate. Una terza specie, V. azirea (Gm.), possiede nelle for- me tipiche una scultura concentrica for- mata da coste sottili e regolari, che non s’interrompono in alcuna zona delle val- ve. A1 contrario V . lriceris (LOC.) ha super- fici esterne della conchiglia levigate e luci- de. Alcune forme di V. arirca (Gm.) rac- colte in ambienti lagunari o in bacini ma- rini semi-isolati (ad esempio: Mar Menor, Mancia, Spagna e Pantano d i Torre del Faro, Sicilia) hanno peri, scultura ridotta o assente (v. Figg. 5 e 6 , Tav. I). I n ogni caso la forma del loro contorno i: sempre semi-triangolare 0, a1 limite, subovnle, mai trapezoidale come in V . lrrccrzs (LOC.), che ha anche linen cardinale sempre molto al- lungata, diritta e parallela a1 margine ven- trale. Per di pih i dati ambientali raccolti propongono V. lrrcerzs ( LOC.) come specie caratteristica di biotopi sottoposti ad ener- giche condizioni idrodinamiche, con as- sente o ridotta componente fangosa nel sedimento; il che contrasta nettamente con le condizioni fisiche degli ambienti la- gunari. La quarta specie, V. rhorrzboides (Penn.), mostra le maggiori affinith di for- ma con la specie in esame; la SUB scultura tuttavia 11 formata da coste appiattite che solo negli esemplari giovani o di piccola taglia possono scomparire nella zona me- diana delle valve, ricomparendo sempre da entrarnbi i lati. Inoltre in V . rhomboi- des (Penn.) la conchiglia i: assai solida, le valve sono spesse e di colore bianco- rosato internamente, l’umbone it poco in evidenza, la lunula alquanto stretta. I n 1’. lrrcerzs (LOC.) a1 contrario la conchiglia it leggera, quasi delicata, le valve sono sot-

TAVOLA I1 1 ) Vetrerripis Irrcetrs (LOC.). Restinga ( h h x c o ) ; 30,9 mm, forma nettamente smlpita nella

2 ) Vetreriipis rhottzboides (Penn.). Restinga (hf~rocco); 30.9 mm. 3) Venerripis urrreu (Grn.). Golfo Stella (Is. d’Elba); 19.8 mm. 4 ) Venerrrpis decrrssufu (L.). Golfo Stella (Is. d’Elb3); 24,6 mm, esernplare appartenente

5) Vetrerrrpis geogruphicu (Gm.). Golfo di Baratti (Piornbino, Toscana); 32,5 mm. 6) Vetrerrrpis geogruphicu (Grn.). Fuengirola (hlalaga, Spagna); 21,1 mm.

zona anteriore.

a popolazione di piccole dimensioni.

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tili, di colore bianco giallastro all’interno (con trasparenza dei disegni esterni), I’um- bone, a causa della semi-rostratura della parte anteriore della conchiglia si distac- ca pih nettamente dal profilo dorsale, la lunula i: pib allargata.

Mi pare interessante osservare che V. lrrcetis (Loc.) i: stata rinvenuta di volta in volta associata ad altre specie di Vetie- rrrpis nelle seguenti localiti: G. Stella, isola d’Elba - V. lrrcetis, V . airrea, V . de- ciissata (v. Fig. 4, Tav. I e Figg. 3 e 4 Tav. 11). Restinga, Marocco settentriona- le - V. lircetis, V. rhomboides (v. Figg. 1 e 2 , Tav. 11). G. di Baratti, Toscana - V. lrrcetis, V . arrrea, V. geographica (v. Figg. 1, 2 e 3, Tav. I e Fig. 5, Tav. 11).

Nei casi sopra riportati tutte le specie sono in forma tipica, perfettamente di- stinguibile e senza la presenza di alcuna forrna che possa costituire passaggio tra V. lriceris (LOC.) e le altre specie.

OSSERVAZIONI SULL’HABITAT

BIAGI e CORSELLI, autori di un detta- gliato studio ambientale del Golfo di Ba- ratti (Piombino, Toscana), localiti da cui provengono la maggioranza degli esempla- ri di V . lriceris (LOC.) a me noti, hanno classificato la biocenosi di cui fa parte la specie in esame come <( Biocenosi delle Sabbie grossolane e delle Ghiaie fini sot- to I’influenza delle correnti di fondo )> (S.G.C.F.). La biocenosi si estende su una area a sabbia e ghiaia di origine erosiva di circa 1000 mz, interrotta da afioramen- ti rocciosi e da cespugli di Posidoriia ocea- riica, a una profonditi compresa tra 5 e 12 m e a circa 300 m dalla costa. Second0 dati gentilmente fornitimi dai suddetti stu- diosi, nella malacofauna sono cospicua- mente presenti le seguenti specie: Cap- sella variegata (Gm.); Psarnttiocola costrr- lata (Turton); Vetirrs verrrrcosa L.; Laevi- cardirrtn crassrrrn (Gm .) ; Papillicardirrrri pnpillosrrtiz (Poli); Corbrrla gibba (Olivi); Cnrditn trapetia (L.); iVoerella doriacitia (L.); Psamttzocola depressa (Penn.). Oltre

naturalmente a Verierrrpis lrrcetis (LOC.), che partecipa quantitntivamente alla mala- cofauna, raccolta con 20 campionature di 1 rn2 cadauna, per 1’8,48%. La definizio- ne dell’ambiente, elaborata second0 PERES e PICARD (1964, mi trova perfettamente d’accordo; altre stazioni di insediamento, da me individuate in vari punti del Medi- terraneo, si differentiano solo per la di- versa origine del materiale sedimentario ma non per altre caratteristiche fondamcn- tali. I sedimenti intorno allo Scoglio d’En- fola (isola d’Elba), tra 30 e 50 m di pro- fondith, sono costituiti prevalentemente da detriti organogeni marini tra cui i resti di conchiglie forrnano la frazione pih gros- solana. A Restinga (Marocco settentriona- Ie) i sedimenti sono composti sia da sab- bie e ghiaie di origine erosiva, sia da fram- menti di grosse valve pib o meno arroton- dati per il trasporto esercitato dal mot0 ondoso e dalle correnti. La sola variante alla partecipazione alla biocenosi S.G.C.F. sopra accennata, pub essere considerata la presenza di V . lrrcetis (LOC.) in ambienti di transizione tra detta biocenosi e facies della biocenosi dei fondi terrigeni costieri.

Cib si verifica a Restinga 3113 profon- dith di 30 m circa e a1 largo di Capo Comi- no (Sardegna orientale) alla profondits di circa 35 m, quando tra i detriti gii de- scritti si possono notare delle (( pralines D ed altre concrezioni calcaree vegetali con principi di cementazione che favoriscono I’insediamento di organismi coralligeni. Tuttavia in questi biotopi V. lrrcetis (LOC.) i: ormai infrequente e pub m e r e consi- dernta soltanto come specie accompagna- trice.

DISTRIBUZIOXE GEOGRAFICA

Vetierrrpis lrrceris (LOC.) era stata in pre- cedenza segnalata nelle seguenti localith: - Seyne (Var., Francia), da LOCARD

(1886). - Coste delle Alpi Marittime France-

si, da LOCARD (1886).

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293 - OSSERVAZIOSI su ‘VESER‘JPIS LUCESS’

- Carry, Cap Cavaux (Foci del Ro- dano, Francia), da MARION (sec. LOCARD, 1886). - Corsica, da REQUIEN (sec. \VEIN-

KAUFF, 1867) e da B.D.D. (1887-1898), ritrovamento di M. Chevreux all%. Rous- se. Second0 B.D.D. It a uno dei bivalvi pih rati del Mediterraneo D. - Golfo di Napoli, da SCACCIII e Prrr-

LIPPI (1844), come Verrris riilerrs. Rata. - Adtiatico (Venezia), da \!EINKAUFF

in Catal. Journ. Conch. pag. 318. - Dalmazia e Adriatico Settentrionale

nel centro, da COEN (1937). - Zata, da SANDRI (secondo \VEIN-

KAUFF, 1867). Abbondante. I tittovamenti recenti a me noti potta-

no i seguenti dati: - Capo Negro (Marocco settentriona-

le) -25 m, legit Spada, 2 es., 1974. - Korba (Tunisia), -70 m, legit Sa-

belli, 1 cs., 1969. - Fuengirola (Malaga, Spagna), -20

m, legit Spada, 1 es. teratologico, 1975. - Vignola (S. Teresa di Galluta, Sar-

degna), - 3 ~ 5 m, legit Falchi, 1 es. 1977. - P.to Pollo (Palau, Satdegna), -3 m,

legit Falchi, 1 es., 1977. - Capo Comino (Sardegna otientale),

-17 rn, 2 es., -35 m, 1 es . Legit Spada, 1976. - Isola d’Elba, loc. Scoglio d’Enfola,

-50 m, legit Spada, 1 es. 1970. - Isola d’Elba, Golfo Stella, - 5 m,

legit Spada, 2 es., 1972. - Golfo di Baratti (Piombino, Tosca-

na), - 5 i 12 m, legit Biagi e Cotselli, a]- cune centinaia di esemplari, 1976-1977.

La distribuzione, secondo i dati attual- mente in mio possesso, risulta limitata a1 mare di Albotan, a1 bacino occidentale del Mediterraneo e all’alto Adriatico. Si pub tuttavia supporre che cib sia dovuto pih a una carenza di ricerche e di segnalazioni nel bacino otientale del hkditertaneo che ad un veto limite geogtafico di diffusione.

c o s c L u s I o s I

I n base alle descrizioni e ai dati in precedenza esposti, ritengo che si possa confermare la validitj. specifica di Verierri- pis lriceris (LOC., 1886), specie spesso di- menticata nei lavoti di malacologia siste- matica pih recenti. Le specie valide del genete Verrerrrpis realmente accettate nel Meditettaneo risultano dunque essete at- tualmente cinque.

RIASSUNTO

L‘Autore, prendendo spunto da numerosi ri- trovamenti di esemplari appartenenti a l genere Vetrerrrpis con peculiari caratteristiche morfologi- che, ha incontrato in letteratura chiari riferimenti all’esistenza in mediterraneo di una quinta specie oltre alle quattro pih note (V. decrrssatu, 1’. geo- graphiru, V. urrreu e V . rhomboides). Si tratta di Vetrerrrpis lrrcetrs (Loc., 1886). che, in base alle osservazioni e alle cornparazioni eseguite, risulta specie valida. Vengono inoltre forniti dati circa I’habitat preferenziale della specie e la sua distri- buzione geografici.

BIBLIOGRAFIA

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