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OSSERVAZIONE FATTORI DI RISCHIO SCREENING

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OSSERVAZIONE FATTORI

DI RISCHIO

SCREENING

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Creatività e

nuove idee

Capacità di

pensare

per immagini

Approccio inusuale

e diverso

Capacità di fare

collegamenti non

convenzionali

Pensare in

modo visivo

più che

verbale

PPPPPPPPPPPPPUNTI di

FORZA

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A tutti i folli. I solitari. I ribelli. Lipotete glorificare o diffamare. L‟unicacosa che non potete fare è ignorarli.Perché cambiano le cose. Spingono larazza umana in avanti. E mentrequalcuno li considera dei folli, noi liconsideriamo dei geni.

Perché le persone che sonoabbastanza folli da pensare di potercambiare il mondo sono coloro che locambiano davvero.

Steve Jobs

Abilità nelle soluzioni di problemi che richiedono

di immaginare le soluzioni possibili

Processare le informazioniIn maniera globale piuttosto

che in sequenza

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Il loro cervello iperlavora per compensare e va incontro

ad un eccesso di fatica

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Il loro cervello elabora infatti l’informazione con

notevole lentezza, con tempi di 10 volte

superiori rispetto alla norma.

La maggior parte dei bambini impiega circa 40

millisecondi per elaborare un fonema.

Un bambino con dislessia impiega circa 500

millesimi di secondo per svolgere lo stesso

compito!

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Per me tutto corre troppo veloce tanto che mi fa confondere…

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Il problema e‟ SERIO spesso si sentono così

Bassa autostimaRidotta motivazione

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CONSEGUENZA

C‟è CHI REAGISCE COSì

O COSì

Ansia per la prestazionesi sentono inadeguati

Chiusi in se stessi

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Quelli più forti caratterialmente reagiscono così

Bisogna cercare di ridurre i disagi relazionali ed emozionali

Con determinazione!!!

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Art.2 Finalità della legge 170

La presente legge persegue, per lepersone con DSA, le seguenti finalità:

a) Garantire il diritto all’istruzione;

b) Favorire il successo scolastico,anche attraverso misure didattiche disupporto, garantire una formazioneadeguata e promuovere lo sviluppodelle potenzialità;

c) Ridurre i disagi relazionali edemozionali;

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d) Adottare forme di verifica e di valutazioneadeguate alle necessità formative deglistudenti;

e) Preparare gli insegnanti e sensibilizzare igenitori nei confronti delle problematichelegate ai DSA;

f) favorire la diagnosi precoce e percorsididattici riabilitativi;

g) incrementare la comunicazione e lacollaborazione tra famiglia, scuola eservizi sanitari durante il percorso diistruzione e di formazione;

h) Assicurare eguali opportunità di sviluppo dellecapacità in ambito sociale e professionale.

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Art. 1 legge 170 Riconoscimento e

definizione di dislessia, disgrafia,disortografia e discalculiaDSA si manifestano in presenza di

capacità cognitive adeguate, inassenza di patologie neurologiche edi deficit sensoriali

DSA interessano appuntouno specifico dominio di abilità(es., lettura, scrittura, calcolo) in modo significativo macircoscritto, mentre rimane intattoil funzionamento intellettivo generaleQI>85

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Per la DIAGNOSI di DISLESSIA ci devono essere questi prerequisiti

Assenza di deficit

sensoriali eneurologici

Intelligenzanella norma

Assenza di disturbipsichiatrici importanti

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Vi è DISCREPANZA tra abilità neldominio specifico (deficitari) e illivello atteso in base alla scolaritàe all‟intelligenza generale(adeguata)

E‟ indispensabile l‟utilizzo di teststandadizzati e validati permisurare sia l‟intelligenza generaleche le abilità specifiche

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Necessità di escludere la presenza di altre condizioni come deficit intellettivi, disabilità sensoriali, disturbi emotivi e situazioni di disagio e/o svantaggio socio-culturale.

Ambiente socio culturale adeguato

intelligenza nella norma

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Disturbo non specifico di apprendimento

Si riferisce a problematiche riferiteall‟apprendimento, di tipo aspecifico:

Ritardo mentale (QI<70)/ Disturbicomportamentali (ADHD, depressione,…)

Questo deficit è esteso a tutta l‟esperienzascolastica.

Non sono coinvolte solo le competenze di“base”, cioè la lettura, scrittura,matematica, ma anche i processi logici ele funzioni esecutive

pianificazione e valutazione delle

strategie efficaci perrisolvere un problema

Memoria di lavoro

Processi decisionali

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Il DNSA può essere secondario a:

Disturbi neurologici (epilessia)

Patologie sensoriali (come la sordità oforti difficoltà visive)

Alcune sindromi genetiche

Disarmonie evolutive

Bambini con immaturità emotivo-relazionale

Bambini che provengono da unambiente carente sul piano socio-culturale

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BAMBINI DIESELDeficit nelle funzioni esecutive

Difficoltà di rispettare i tempinell‟esecuzione di un compito (lentezzaesecutiva)

Difficoltà di passare da un‟attività adun‟altra o effettuarne piùcontemporaneamente

Scarsa consapevolezza dei sentimentialtrui

Difficoltà ad apprendere nuovi compiti

Difficoltà a mantenere l‟attenzione

Incapacità di imparare dall‟esperienza

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QUALI SONO I FATTORI PREDITTIVI?

FamiliaritàRitardo/disturbo di linguaggio

Consapevolezza fonologica

Capacità di apprendere e automatizzare

associazioni arbitrarie

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Presenza di familiarità

La dislessia non è una patologia su base genetica quanto piuttosto un carattere ereditabile (studi su

gemelli omo ed eterozigoti e prevalenza nei maschi)

Nel 65% dei casi si rileva la presenza di D.S.A. in altri componenti della famiglia, in particolare uno dei genitori

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Sviluppo del linguaggio verbale

Tra dislessia e difficoltà di linguaggio esiste una forte correlazione ma non un rapporto di causalità

Il ruolo rivestito dalle diverse sottocomponenti linguistiche nel processo di apprendimento varia in rapporto a fasi diverse del processo stesso

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Consapevolezza fonologica

Esiste una stretta correlazione tra abilità di letto-scrittura e quella di compiere operazioni di tipo metafonologico (ricerche su adulti analfabeti)

Fattore predittivo non è la consapevolezza fonologica in sé ma il suo potenziale di sviluppo

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Capacità di apprendere e automatizzare associazioni arbitrarie

L‟associazione tra fonema e grafema è arbitraria

L‟arbitrarietà è una delle principali caratteristiche del

segno linguistico

significato significante

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Le ricerche sulla dislessia indicanoin modo inequivocabile che ibambini dislessici mancano diCOMPETENZA FONOLOGICA(processo attivo di manipolazionee trasformazione del propriolinguaggio orale). Ecco perchégiochi sull‟ASCOLTO, RITMO…

DISLESSIA

dislessiaDifficoltà di decifrazione di segni linguistici/ CORRETTEZZA/RAPIDITA‟ di lettura

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Le abilità metafonologiche sono lacapacità di percepire e riconoscereper via uditiva i segmenti fonologici(sillabe e fonemi) che compongono leparole del linguaggio parlato operandoadeguate trasformazioni con esse(Bortolini, 1995). Discriminare,analizzare, scomporre, unire lecaratteristiche fonologiche della parola (si tralascia l‟aspetto semantico). Lea.m. comprendono la capacità di 1.segmentazione 2. fusione e3.coordinazione oculo-manuale

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GLOBALI infanzia-sensibilità fonologica-prima dell’apprendimento della lingua scritta

1.Segmentazione sillabica(sole/so-le)

2.fusione (capacità diriconoscere una paroladopo averne ascoltato lesillabe in modo separato(so-le; sole)

Riconoscimento di coppieminime (palla-balla)

Identificazione della sillabainiziale e finale ericonoscernel‟uguaglianza in parolediverse

Giochi sulle parole e frasi-Riconoscere e riprodurrerime

ANALITICHE operazioni che

coinvolgono i fonemi

Classificazione:identificazioni di suoniiniziali-finali-interni -Riconoscimentoconsonante inizialeprebleding

Spelling.segmentazione-capacità di scomporre laparola nei suoni che lacostituiscono ed èfondamentale per riuscirea scrivere. (v-e-l-a )

Tapping (contare quantifonemi ci sono in unaparola)

Sintesi fonemica- Blending(fusione fonemica osillabica)

C-a-n-e cane; ca-ne cane

Elisione di suoni (delezionecasa-asa)

5/6 ANNI

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ANALITICHE

Fluidità lessicale con facilitazione fonemica (“Dimmi tutte le parole che conosci che cominciano con “p”);

“spoonerismo”(inversione di iniziali: vasca-tela/tasca-vela);

I bambini più abili a livello fonologico imparano più velocemente a stabilizzare la corrispondenza suono-segno.

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Abilità fonologiche: discrimina traparole contenenti fonemi simili(mela, tela…) riflessione sugliaspetti sonori delle parole (BOLLO,COLLO, POLLO, LANA, RANA, …)

Parole in cui c‟è raddoppio diconsonante (casa, cassa;note,notte..)

Deve riprodurre semplici frasi ”laruota è rotta”

A 5 ANNI DEVE POSSEDERE

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Difficoltà fonologiche rappresentano solo la punta dell‟iceberg

Difficoltà di comprensionedi frasi complesse

Disturbi di attenzione

Difficoltà di eseguire più

compiti contemporaneamente

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Molti bambini confondono fonemi o parole fonologicamente simili

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Ascolto verbale!!!!

Saper ascoltare è una abilità cheva appresa e che il bambino non èin grado di esibire spontaneamente

Ci sono diversi tipi di ascolto(Distratto, Intermittente, Attento,Finalizzato-critico, Creativo)

Dsa viene spesso accusato diessere disattento e non ascoltare

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SCOPRIAMO I SUONI ATTORNO A NOI: 3 ANNI PAPPAGALLO LALLO

Potenziare l‟ASCOLTO…inteso comecuriosità, sentire interiore epercorso di conoscenza.

L‟ascolto assume un‟importanzafondamentale anchenell‟apprendimento delle abilitàrelative alla lettura: “leggere primacon le orecchie che con gli occhiaiuterà a riflettere sui suoni e suiloro significati”( A.Frontini, O.Righi, 1988)

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4 ANNI-giochiamo con i pezzi di parole

Prestare attenzione e attivare lecapacità di ascolto

Dividere in sillabe il proprio nome

Dividere in sillabe le paroleproposte

Percepire e separare la primaparte della parola

Percepire e separare l‟ultima partedella parola

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I bambini a questa età non sono attiratidall‟analizzare i suoni che compongonole parole.

Infatti, se i bambini sono posti di fronte alcompito di dover indicare tra ORSO eFORMICA quale sia la parola più lunga,in genere a questa età scelgono orsolegando la scelta alla dimensioneiconica dell‟oggetto.

Nello stesso modo se viene chiesto diindividuare due parole che fanno rimatra lancia, spada e pancia indicanolancia e spada perché catturatidall‟appartenenza alla stessa categoriasemantica.

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Solo in una fase successiva l’attenzioneviene spostata sull’aspetto sonoro dellinguaggio e quindi sulla parola e sulleparti che la compongono e sono in grado didire che LANCIA fa rima con PANCIA.

In una proposta didattica rivolta a bambiniintorno ai 4 anni dobbiamo per prima cosaconcentrare la loro attenzione sulla parteiniziale della parola (prima sillaba).

Successivamente si potrà riflettere sulla partefinale della parola

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5ANNI

Differenzia le parole lunghe daquelle corte

Riconosce le parole che fanno rima

Identifica parole che comincianoallo stesso modo

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Linguaggio a 5 anni

Lo sviluppo verbale ha completato il suoprocesso costitutivo

Ha una competenza grammaticale euna parlata ormai adulta

Conosce le costruzioni sintattichecomprese le frasi ipotetiche econdizionali

E‟ capace di riassumere la tramaessenziale di una fiaba ascoltata

Sa descrivere in modo sufficientementecompleto l‟illustrazione di una scena divita

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Difficolta‟ che possono emergere

Sintassi inadeguata

Dislalie (errori di pronuncia)

Povertà lessicale

Ama sentir leggere ma non mostra segni diinteresse verso lettere o parole

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GIOCHIAMO

GIOCHI SULL’ASCOLTO

• RUMORI individuare suoni e rumori presenti inambienti familiari

• TOMBOLA con i versi degli animali: individuareil verso degli animali e cercare l‟immaginecorrispondente sulla propria cartella

• TELEFONO SENZA FILI

• ECO DEI SUONI/PAROLE riprodurre parole ofrasi, rispondere al suono emesso da uncompagno con il medesimo suono

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RIME “Ascoltami bene. Tu sai cosa è una rima? Si ha unarima quando una parola ha lo stesso suono di un’altra; dueparole fanno rima se finiscono nello stesso modo, con lo stessosuono. Per esempio TELO fa rima con MELO, VELO e GELO.

SACCO

TORO……..PACCO…..CALZA…… metti la crocetta con la parola chefa rima

Prova a dire il nome di queste figure. Si somiglianotutte un po’? Perché? (disegni del cammello,cappello, ombrello, martello, coltello…)

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GIOCHI CON LE LABBRA E CON LA LINGUA riprodurreun bacio, una U, un sorriso grande, riprodurremovimenti, schioccare, leccare la cioccolata

GIOCHI CON IL SOFFIO soffiare palloncini, candele, laproboscide dell‟elefante, i pesciolini nellaghetto..soffiare…

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SILLABA

Riconoscimento della SILLABA INIZIALE, segmentazionedella parola in sillabe, riconoscimento della differenzatra un suono e l‟altro

PROGRESSIONE

-Riconoscimento della sillaba iniziale

-Riconoscimento della sillaba finale

-Riconoscimento della sillaba intermedia

-Riconoscimento del fonema finale

-Riconoscimento dei fonemi intermedi

-Riconoscimento di tutti i fonemi

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SILLABA INIZIALE giochiamo: unpersonaggio che viene da un altropianeta/mondo e non sa parlare bene dice soloun pezzetto delle parole PEra; CAsa; Topo…

Discriminare le sillabe in parole simili (remo,ramo…)

GIOCO DEL DOMINO pera, rana, nave,vela, lana, naso…

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• Cerca l‟INTRUSO tra le seguenti immaginiMano, Matita; Foca, il bambino esclude focaperché non inizia con la stessa sillaba (MA).

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Segmentazione sillabica

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Giocare con la TOMBOLA: su una cartella ci sono

delle paroline che cominciano con sillabe diverse, es.TO… il bambino indovina e mette un segnettosull‟immagine relativa a TOPO. Varianti: a) metteredegli oggetti o figure con più sillabe uguali e chiederedammi tutte quelle che cominciano per CA…(CAsa,Cane, Moto,Caverna).

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SILLABA FINALE

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A 6 anni si lavora di più con i FONEMI

è possibile anche nell‟infanzia fare questi giochi ad es“soffiati il vaso” “Vai a chiudere la torta” “per favore aprila minestra”.

FONEMI. Prima di iniziare questa attività si può aiutare ibambini a capire cosa significa il fonema inizialeutilizzando per esempio degli animali e il loro verso es.SSSS(Serpente), MMMM(Mucca), RRR(Rana), FFF(Ffffufiun micino che soffia arrabbiato)

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SPOONERISMO “Ora ti leggerò 2 parole e tudovrai invertire le lettere iniziali di ciascunaparola in modo da trasformare altre nuove cheabbiano significato. Es VASCA e TELA.Invertiamo la “V” di vasca e “T” di tela eavremo 2 nuove parole TASCA e VELA”

EX: PANE-COLLO; TORO-CONO; RANA-LAME

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L‟apprendimento della lettura e dellascrittura, non deriva dalla semplicesomma dei diversi prerequisiti, maè il risultato della trasformazionestrutturale dei prerequisiti specificie della loro profonda integrazione,attraverso continue operazioni dipassaggio (shifting) da un‟abilitàall‟altra. (Levi, 1982)

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Riassumiamo…

INDICATORI DI RISCHIO

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INDICATORI PER GLI INSEGNANTIDIFFICOLTÀ CHE SI POSSONO RISCONTRARE ALLA SCUOLA NELL’INFANZIA

A QUATTRO ANNI DIFFICOLTÀ DILINGUAGGIO

INADEGUATEZZA NEI GIOCHI FONOLOGICI

DIFFICOLTÀ NELLA COPIA DA MODELLO E DISORDINE NELLO SPAZIO DEL FOGLIO

DIFFICOLTÀ NELL’UTILIZZO DELLA MEMORIA A BREVE TERMINE

DIFFICOLTÀ AD IMPARARE FILASTROCCHE

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DIFFICOLTÀ A MEMORIZZARE NOMI DI OGGETTI CONOSCIUTI ED UTILIZZATI SPESSO

DIFFICOLTÀ DI ATTENZIONE

INADEGUATA MANUALITÀ FINE

GOFFAGGINE ACCENTUATA NEL VESTIRSI,

ALLACCIARSI LE SCARPE, RIORDINARE

INADEGUATO RICONOSCIMENTO DELLA DESTRA E

DELLA SINISTRA

DIFFICOLTÀ A RIPRODURRE RITMI E A

MANTENERE IL RITMO PER UN TEMPO

PROLUNGATO

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INDICATORI PER GLI INSEGNANTIDIFFICOLTÀ RILEVABILI ALLA SCUOLA PRIMARIA

INADEGUATA PADRONANZA FONOLOGICA

DIFFICOLTÀ A MEMORIZZARE LE LETTERE

DIFFICOLTÀ A RICONOSCERE I DIVERSI CARATTERI

TIPOGRAFICI

LETTERE E NUMERI SCAMBIATI: 42/24 - SC/CS

SOSTITUZIONE DI SUONI SIMILI: P/B - D/T - M/N -

R/L - S/Z

DISGRAFIA

ERRORI DI SCRITTURA VARI

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PERDITA DELLA RIGA E SALTO DELLA PAROLA DURANTE LA LETTURA

LENTEZZA E SCORRETTEZZA NELLA LETTURA

DIFFICOLTÀ:

A COPIARE DALLA LAVAGNA

AD UTILIZZARE LO SPAZIO DEL FOGLIO

AD IMPARARE LE TABELLINE

NEL CALCOLO MENTALE E A CONTARE IN SENSO

REGRESSIVO

A MEMORIZZARE I GIORNI DELLA SETTIMANA, I MESI,

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DIFFICOLTÀ:

AD IMPARARE L’ORDINE ALFABETICO E AD USARE IL

VOCABOLARIO

CON DESTRA E SINISTRA,

NELLA MEMORIZZAZIONE DI SEQUENZE,

NELL’ORIENTAMENTO SPAZIALE

A MEMORIZZARE LE PROCEDURE DELLE OPERAZIONI

ARITMETICHE ED I SEGNI ARITMETICI

AD IMPARARE I TERMINI SPECIFICI DELLE DISCIPLINE

DI ESPOSIZIONE ORALE (esposizione vincolata)

A RICONOSCERE LE CARATTERISTICHE MORFOLOGICHE

DELLA LINGUA ITALIANA

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A RICORDARE GLI ELEMENTI GEOGRAFICI, LE EPOCHE STORICHE, LE DATE DEGLI EVENTI (Natale, proprio compleanno, …)

AD UTILIZZARE IL DIARIO

A MEMORIZZARE LO SPAZIO GEOGRAFICO ED I

NOMI NELLE CARTE

AD APPRENDERE LE LINGUE STRANIERE

DI ATTENZIONE E CONCENTRAZIONE

AD ORGANIZZARE IL TEMPO IN ANTICIPO ED A

LEGGERE L’OROLOGIO

A MEMORIZZARE I GIORNI DELLA SETTIMANA,

I MESI, L’ORDINE ALFABETICO

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BUONE PRASSISCUOLA PRIMARIA

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Cosa può fare la scuola?

CONOSCERE

INDIVIDUARE

INTERVENIRE CON UNA DIDATTICA

ADEGUATA (costruttivismo,

metacognizione, app. cooperativo, …) E

UNA GIUSTA VALUTAZIONE

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INTERVENTI PREVENTIVI

Sono tutti quegli interventi mirati aduna identificazione precoce del disturboe, in generale, ad un rafforzamentodelle abilità (soprattutto meta-fonologiche) necessarie all‟acquisizionedella lingua scritta e ad un suo usoefficiente

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IDENTIFICAZIONE PRECOCE

Essa può avvenire durante il processo diacquisizione della letto-scrittura nel primoanno della scuola elementare.Sarebbe importante che essa avvenissegià in età pre-scolare nell‟ultimo annodella scuola dell‟infanzia.Prima di questa età si ha un alto numerodi “falsi positivi”, a causa dell‟ancoraelevata eterogeneità dei profili individualidi sviluppo

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Cosa può fare la scuola?Utilizzare alcuni accorgimenti didattici

per non aggravare il compito fondamentale della conquista del principio alfabetico:

focalizzare l‟attenzione sulla fonologia durante il primo ed il secondo anno della scuola primaria;

presentare inizialmente un solo carattere di scrittura (stampato maiuscolo).

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BUONA COMPETENZA FONOLOGICA = FACILITA‟ NELL‟APPRENDERE A LEGGERE E SCRIVERE

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COMPETENZA FONOLOGICA

È la capacità di analizzare separatamente i suoni all‟interno della parola e costituisce requisito fondamentale per il successivo apprendimento della capacità di leggere e di scrivere.

Con l‟acquisizione della competenza fonologica si può arrivare alla rappresentazione del valore sonoro convenzionale delle lettere.

è la capacità di riflettere in modo esplicito sulla struttura sonora della parola e di manipolarla consapevolmente.

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COMPETENZA FONOLOGICA

Per acquisire una buona competenza fonologica occorre lavorare sulla progressione:

riconoscimento sillaba iniziale;

riconoscimento sillaba finale;

riconoscimento sillaba intermedia;

riconoscimento fonema iniziale;

riconoscimento fonema finale;

riconoscimento fonemi intermedi;

riconoscimento di tutti i fonemi.

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Didattica metafonologica

Tutti i bambini hanno diritto ad una didattica

metafonologica.

I DSA non possono farne a meno. Costituisce per loro un fattore di protezione in quanto favorisce lo sviluppo di competenze implicate nell‟apprendimento della lettoscrittura.

Tra i prerequisiti alla base dell‟apprendimento strumentale della scrittura e della lettura vanno curati, oltre quelli relativi alle capacità visuo-percettive e grafo-motorie, legate alla componente esecutiva della scrittura, quelli relativi alla competenza metalinguistica, cioè alla metafonologia.

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METAFONOLOGIA

RIFLESSIONE SULLA STRUTTURA SONORA DELLE PAROLE

Rivista “Dislessia”, vol.4, n.1, gennaio 2007 – Erickson: secondo numerose ricerche “ le modalità didattiche più efficaci sono quelle che, utilizzando proposte fonologiche, metafonologiche e attività guidate di decodifica, favoriscono l‟acquisizione della struttura sillabica e fonologica delle parole”.

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Didattica metafonologica Attività che abbiano quale obiettivo

quello di sviluppare in tutti i bambini le abilità legate alla identificazione delle caratteristiche sonore delle parole, attraverso operazioni di classificazione,confronto, manipolazione.

Esempi di contenuti:

scansione e fusione di sillabe;

manipolazione di sillabe (es. catena di parole);

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riconoscimento e produzione di parole in rima;

scansione e fusione di fonemi;

sostituzione di sillabe nella parte iniziale, finale ed intermedia di parole;

sostituzione di fonemi all‟inizio, alla fine, in mezzo alle parole.

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Gradualità nella presentazione dei singoli suoni.

Vocali

Analisi della loro posizione nelle parole (ricerca lessicale di parole con vocali iniziali, finali, intermedie)

Introduzione dei suoni “continui” (cioè quelli che si possono prolungare: M, N, L, R, S, F, V) che, per le loro caratteristiche fonetiche, facilitano l‟identificazione percettiva e la sintesi sillabica.

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SCRITTURA SPONTANEA

Per conoscere in quale stadio del processo di apprendimento si trova ogni singolo alunno all‟inizio della prima elementare è importante conoscere la ricerca di Ferreiro e Teberosky. Si tratta di due ricercatrici argentine che, agli inizi degli anni „80, hanno osservato e studiato bambini dell‟ultimo periodo della scuola dell‟infanzia e hanno constatato che nelle civiltà che usano il codice alfabetico l‟apprendimento della lettura e della scrittura procede secondo tappe fisse collegate strettamente l‟una all‟altra.

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SCRITTURA SPONTANEA

Compiuta tale scoperta, le ricercatrici hanno potuto costruire un modello teorico di aiuto al lavoro degli insegnanti.

È importante accertare lo stadio di ognuno degli alunni per impostare in modo corretto il lavoro fonologico.

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La SCRITTURA SPONTANEA è

una scrittura dei bambini ottenuta in situazione di totale autonomia senza assistenza da parte dell‟adulto.

Si ottiene invitandoli a scrivere “spontaneamente” ,“come sei capace”, cioè come sanno fare da soli, tranquillizzandoli.

Permette di osservare:

se il bambino per scrivere una parola si riferisce o no alla sua veste sonora;

se il bambino conosce la corrispondenza fonografica cioè se è in grado di far corrispondere le lettere dell‟alfabeto ai suoni a cui si riferiscono (lettere - grafemi, corrispondenti sonori delle lettere – fonemi).

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Il percorso di acquisizione della scrittura secondo Ferreiro e Teberosky passa attraverso vari livelli:

scarabocchio

preconvenzionale

sillabico preconvenzionale

convenzionale sillabico

sillabico alfabetico

alfabetico.

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Fase dello scarabocchio

La prima fase è quella che potremmo chiamare fase degli scarabocchi, durante la quale il bambino scrive in modo non convenzionale, non legato alle lettere, segnando ghirigori che simulano la scrittura corsiva senza avere legami né col suono né con la parola; crede di scrivere!

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Fase preconvenzionale

La fase successiva, chiamata preconvenzionale, vede il bambino usare lettere dell'alfabeto combinate a caso. In genere sono lettere uguali, alternate, in numero superiore o uguale a tre o, se le conosce, lettere del proprio nome ricombinate: SSABI, ANSE, AASAA... In questa fase, se il bambino vuole scrivere il nome di un oggetto grande usa più lettere, mentre per un oggetto piccolo ne scrive poche, non dando valore alla lunghezza della parola ma al significato: ORSO: AEOEOUAEIB, FORMICA: AEI.

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Fase sillabica preconvenzionale La fase seguente è quella sillabica

preconvenzionale, nella quale a ogni sillaba corrisponde una lettera che però non ha corrispondenza reale con il suono della parola: per esempio AIC o IME per CAMINO; in questa fase il bambino ipotizza che ad ogni suono corrisponda una lettera.

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Fase sillabica convenzionaleAltra fase è quella sillabica

convenzionale che vede usata per ogni sillaba una lettera che ha a che fare con la sillaba reale: CMN o AIN o CIN per CAMINO.

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Fase sillabica alfabetica

La fase che viene raggiunta subito dopo è quella sillabica alfabetica, durante la quale c'è un numero di lettere maggiore di una per sillaba, per cui per CAMINO si può trovare scritto CAMN o CMINO o AMIN o AINO o CAMNO... sempre comunque in numero uguale o maggiore di tre, perché, una parola con meno lettere non è considerata leggibile dai bambini.

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Fase alfabetica convenzionale L'ultima fase è quella alfabetica

convenzionale, nella quale ad esempio la parola CAMINO viene scritta CAMINO per intero; a questo punto si può considerare raggiunta la scrittura e si può affermare che il bambino sa segmentare la parola in fonemi e scrive tutte le lettere. Ovviamente, ci saranno errori perché non è stato ancora affrontato il lavoro di ortografizzazione, che è successivo.

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Le scritture dei bambini si analizzano sulla base di due parametri:

Parametro costruttivo

Parametro esecutivo

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Parametro costruttivo

Si valutano il tipo di segni usati dal bambino e la loro quantità

Si verifica che il bambino dia alle lettere scritte il giusto valore sonoro convenzionale.

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Parametro esecutivo

Si valuta la direzione della scrittura (da sinistra a destra,

o da destra a sinistra, dall'alto in basso o viceversa, ecc.).

Si osserva l'orientamento delle lettere nello spazio (lettere rovesciate), l'occupazione dello spazio sul foglio (lettere sparse, o scritte seguendo una riga ideale).

Si osserva l'adeguatezza del segno grafico (incerto, sicuro, ecc.) e il tipo di carattere utilizzato.

Le difficoltà esecutive possono essere accentuate o ridotte, a seconda del tipo di carattere grafico scelto per la scrittura.

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SCREENING

"Con il termine screening si intende una metodologia dirilevazione che è in grado di predire un disturbo sulla basedella presenza di un segno critico selezionato in precedenza(test predittivo). Il test predittivo misura un fattore dirischio per il disturbo ed è basato sull’assunzione che ilrisultato del test indica una condizione di rischio che causauna condizione di disturbo. Lo screening non ha lepretese di evidenziare in modo inequivocabile undisturbo, ma di individuare, con buon livello di attendibilità,i soggetti a rischio di un determinato disturbo. Non si trattadi effettuare una diagnosi, ma piuttosto di indirizzare aduno studio diagnostico una popolazione che presenta alcuniindici caratterizzanti. Per essere efficace un test discreening deve essere semplice, rapido da somministrare epoco costoso, sia in termini di strumentazione che diimpiego di risorse specialistiche.'" (A.Paoletti, G.Stella,Indici qualitativi di rischio negli screening suidisturbi specifici di apprendimento, "Dislessia ",vol.I,gennaio 2008)

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SCREENING

Il test di screening di comune utilizzo nelle scuole consiste in una prova collettiva di scrittura sotto dettatura di una lista di sedici parole, elaborata dal Prof. Giacomo Stella, docente dell'Università di Modena e referente scientifico dell'Associazione Italiana Dislessia ( A.I.D).

Lo screening non è uno strumento diagnostico.

Va considerato come un primo passo verso l’identificazione di eventuali problemi nei bambini.

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SCREENING

Screening in entrata: classe prima –gennaio. Prova di scrittura di 16 parole.

Screening in uscita: classe prima – maggio. Prova di scrittura di 16 parole, prova di lettura decifrata (TRPS a 10 item)

Screening finale: classe seconda –novembre. Prova di scrittura di 26 parole, prova di lettura di 20 non-parole. L'intervallo di dettatura tra una parola e l'altra: in classe prima a gennaio 20 secondi; a maggio 10 secondi ; a novembre, in classe seconda, 5 secondi.

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SCREENING

Prove di lettura MT – classe seconda –Cornoldi

Prova MT di comprensione: prova collettiva in aula. ( no tempo massimo)

Prova MT di rapidità: prova individuale (tempo massimo ……4 minuti)

Si può preferire lo stampato maiuscolo.

Prove MT di comprensione o correttezza e rapidità classe quarta.

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IMPORTANTEUN‟INDIVIDUAZIONE PRECOCE

DEL DISTURBO

( CLASSI II – III SCUOLA PRIMARIA)

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La scelta di un QUESTIONARIO OSSERVATIVO

come PRIMO SCREENING

gli insegnanti sono in una posizioneprivilegiata per osservare i bambini perché:

a) li conoscono

b) con loro i bambini non sono portati adalterare il proprio comportamento normalee spontaneo

c) l‟ambiente scolastico appare adatto perchépermette di programmare e svolgereattività che evidenzino le capacità deibambini

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SITUAZIONE PSICOLOGICA DEI BAMBINI DSA La situazione psicologica dei bambini con disturbi

specifici di apprendimento è molto delicata e richiede particolare attenzione da parte della scuola.

Infatti i problemi emotivi di questi bambini si manifestano dopo l‟inizio delle attività scolastiche. La complessità della loro situazione nasce dalla mancanza di chiarezza e di consapevolezza. L‟equivoco sulla pigrizia, svogliatezza e mancanza di impegno e attenzione si perpetuano nel tempo con i loro effetti negativi.

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CONSEGUENZE

VISSUTI DI SFIDUCIA

CALO DELL‟AUTOSTIMA

CONVINZIONE DI ESSERE POCO INTELLIGENTI O INCAPACI

FILM: “STELLE SULLA TERRA”

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RUOLO DELLA SCUOLA

EVITARE ATTEGGIAMENTI, COMPORTAMENTI, COMMENTI ESPLICITI O IMPLICITI CHE ALIMENTANO PROCESSI NEGATIVI

PREMIARE LO SFORZO PIUTTOSTO CHE IL RISULTATO

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BUONE PRASSI

Occorre migliorare la consapevolezza di sé, delle abilità trasversali all‟apprendimento e potenziare le abilità deficitarie.

Quindi svolgere attività volte a:

migliorare le prestazioni deficitarie mediante esperienze di apprendimento basate sulla ricerca di soluzioni complementari e compensative;

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insegnare strategie adeguate e flessibili riflettendo costantemente sul “senso” dell‟attività svolta;

favorire la consapevolezza e il ruolo delle funzioni esecutive in ambiti scolastici e di vita quotidiana;

allenare il bambino a migliorare il proprio livello di attenzione;

migliorare l‟autostima, il senso di autoefficacia, la consapevolezza e l‟accettazione del disturbo.

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DIDATTICA INCLUSIVA

La scuola può usare una didattica inclusiva che vada bene per tutti.

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Inclusione…vuol dire personalizzazione e

non standardizzazione

Come fare?

La risposta è la didattica inclusiva.

Ovvero la scelta di strategie di

insegnamento fondate su un

“denominatore comune” che possa

coinvolgere tutti gli studenti della classe,

pur nella diversità dei punti di partenza,

degli stili di apprendimento e delle

difficoltà individuali. (Ciambrone 2014)

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MISURE DISPENSATIVE, STRUMENTI COMPENSATIVI E TEMPI AGGIUNTIVI

Dispensare dalla lettura ad alta voce; dare più tempo per lo studio e le verifiche; prediligere verifiche orali strutturare le verifiche scritte senza tener

conto della rapidità di esecuzione o dell‟abilità di produzione linguistica;

dispensare dallo studio della lingua straniera in forma scritta, a causa delle difficoltà rappresentate dalla differenza tra scrittura e pronuncia;

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ridurre il carico di lavoro a casa;

usare sempre lo stampato maiuscolo, anche alla lavagna;

incentivare l‟utilizzi a scuola e a casa di ausili strumentali (computer, calcolatrice, registratore, busta degli aiuti contenente formule, regole grammaticali, minicartine geografiche …) affinché ne imparino l‟uso corretto sin dalla scuola primaria;

adottare i suggerimenti forniti dall‟AID e accolti dalla circolare del MIUR nel prot. n. 4099/A/4 relativo alle misure dispensative e compensative di cui il soggetto DSA ha diritto di usufruire.

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PER LO STUDIO

Per migliorare lo studio:

insegnare le abilità di studio: sottolineature, schemi, mappe, tecnica del prendere appunti;

programmare le interrogazioni: responsabilizza e dà fiducia in se stessi;

avvisare dieci minuti prima di interrogare per preparare psicologicamente;

far spiegare ai ragazzi tra di loro i metodi che usano per studiare, per prepararsi ad una verifica, per stare attenti;

usare se possibile materiale audiovisivo per le spiegazioni;

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richiedere tempi di attenzione contenuti durante le spiegazioni, riepilogando alla fine le informazioni o i concetti più importanti da ritenere, magari riformulandoli in maniera più semplice;

alternare la lezione magistrale frontale all‟insegnamento cooperativo (lavori di gruppo) e al tutoraggio;

ridurre i testi di studio selezionando i contenuti;

anticipare di diversi giorni la comunicazione della data delle verifiche e fornire indicazioni precise

sull‟argomento oggetto di verifica.

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Emma Perrotta e Chiara Demurtas ”Svilupparei prerequisiti per la scuola primaria”.

“Fiaba-training fonologico e metafonologico”Elena Liritano Erickson.

“L‟alfabeto delle filastrocche” imparare aleggere e scrivere sorridendo Patrizia FioriErickson.

“Alfabetando” Storie e attività con le lettereAngelo di Corato Erickson.

“Laboratorio grafomotorio” PatriziaFantuzzi,Taglia Zucchi Erickson.

Marina Brignola, Emma Perrotta e MariaCristina Tigoli “Sviluppare i prerequisiti per lascuola primaria” Erickson

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Anna Bosco “Il grillo parlante e lo stranoalfabeto degli animali” Erickson.

Paola Ricciardi, Cristina Coggi e Anna MariaVenera “Gioco e potenziamento cognitivonell‟infanzia”.

Pinto G. e Bigozzi L. (acura di) (2002),Laboratorio di lettura e scrittura, Trento,Erickson.

Paola Ricciardi, Cristina Coggi e Anna MariaVenera “Gioco e potenziamento cognitivonell‟infanzia”.

Cornoldi C., Miato L., Molin A., e Poli S. “Laprevenzione e il trattamento delle difficoltà dilettura e scrittura” (Cornoldi et al., 1985),Firenze, Organizzazioni Speciali

Muller H. (1992) Guarda i disegni. In Dunn M.L. (1992), Imparo a scrivere, Trento, Erickson

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Scuola primaria

Le difficoltà nell’avvio alla lettoscrittura a

cura di Giacomo Stella, GIUNTIScuola

Recupero in ortografia Ferraboschi – Meini

Erickson

Il libro dei dettati, Tarter – Tait, Erickson

Giocare con le parole, Perrotta – Brignola

Erickson

Disturbi e difficoltà della scrittura a cura di

Cesare Cornoldi, GIUNTIScuola