Osservatorio sull'accesso al credito in provincia di Pisa - 2013

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Osservatorio sull’accesso al credito in provincia di Pisa 2013 Pisa, 5 dicembre 2013

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Osservatorio sull’accesso al credito in provincia di Pisa

2013

Pisa, 5 dicembre 2013

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• (generale) Analizzare la qualità del rapporto bancheimprese in un momento di particolare criticità per le elevatedifficoltà delle aziende di far fronte al proprio fabbisognofinanziario che in molti casi mette a dura prova la propriasopravvivenza

• (specifico) Mettere a confronto il punto di vista delleimprese e degli operatori bancari sulle condizioni ed imeccanismi di accesso al credito (anche attraversol’intermediazione di Confidi) con il fine ultimo di ottenere, dallaloro integrazione, un quadro più completo ed esaustivo che inpassato.

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Survey, condotta attraverso la somministrazione di un questionario con tecnica Cati (Computer Assisted Telephonic Interview) ad un campione di 301 aziende della provincia di Pisa

indagine “qualitativa” realizzata attraverso i due focus group che si sono svolti presso la Camera di Commercio di Pisa il 19 settembre 2013 e che hanno visto la partecipazione di 14 Istituti di Credito e di 4 Consorzi Fidi operanti sul territorio provinciale.

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Inizia a ridursi, dopo una espansione durata sino al 2011, il numero di sportelli bancari. La diffusione di operatori bancari a Pisa era e resta comunque elevata: la densità di sportelli (68,9 ogni 100mila abitanti) è in Toscana (in media 65,8), seconda solo a Siena.

Sportelli per tipologia istituzionale e dimensionale di banca in provincia di Pisa, 2007-2012

gruppi istituzionali gruppi dimensionali

Banche Spa

Banche popolari

cooperative

Banche di

Credito Cooperat

ivo

Banche Maggio

ri e grandi

Banche Medie

Banche piccole e

minori Totale

2007 231 14 25 55 94 121 270

2008 236 17 27 50 102 128 280

2009 237 19 29 82 70 133 285

2010 236 19 33 72 75 141 288

2011 193 66 33 113 40 140 293

2012 187 68 33 103 44 142 289

L’evoluzione e la struttura del sistema bancario

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…Effetto della prudenza della clientela…

Competizione sul mercato del credito nelle province toscana: Indice di Herfindhal-Hirschman , 2002, 2012

(indice 0-10.000)

L’indice di Herfindhal-Hirschman, per quanto in lieve aumento a causa della riduzione di sportelli a parità di Banche, resta il più contenuto fra quello di tutte le province toscane assicurando dunque i

migliori presupposti di una elevata concorrenzialità.

L’evoluzione e la struttura del sistema bancario

Pisa si conferma una piazza ad elevata concorrenzialità

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…Effetto della prudenza della clientela…

Il mercato del credito

Si espande la raccolta (ma i depositi delle imprese crescono molto meno di quelli delle famiglie) Si contraggono i prestiti al sistema produttivo (a giugno -0,4% su base annua). Colpite soprattutto le piccole imprese e quelle dell’industria manifatturiera; Calano finanziamenti oltre il breve termine, in particolare quelli per investimenti in costruzioni e per acquisti in macchinari; I tassi passivi, sia “autoliquidanti” (a giugno -3,6% su base annua) che “a revoca” restano elevati e superiori ai corrispondenti nazionali; Ma soprattutto aumentano le “sofferenze …

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La rischiosità del credito: le sofferenze

La qualità del credito è

compromessa dall'aumento dei

prestiti deteriorati per effetto della

prolungata recessione.

Tasso di decadimento trimestrale dei finanziamenti per cassa alle imprese in provincia di Pisa, in Toscana ed in Italia, dicembre 2006

- giugno 2013(quota percentuale)

La quota dei crediti in sofferenza sul totale dei prestiti continua a salire e raggiunge, per i prestiti alle imprese, il 4,5%. Come in Toscana anche a Pisa si configura una

performance nettamente migliore per le piccole imprese (2,8% le sofferenze in provincia, 3,6% in regione).

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La situazione economica ed il fabbisogno finanziario delle imprese

Chiusura del fatturato rispetto all’anno precedente: (quota percentuale)

Chiusura del fatturato rispetto all’anno precedente e aspettative per il 2013 (quota percentuale)

Ancora in calo il fatturato nel 2012 e più o meno nella stessa misura quello atteso per il 2013. Si conferma la stretta correlazione fra i due valori.

Il 60% dichiara di aver sofferto nel 2012 una diminuzione del fatturato rispetto all’anno precedente (nel 2011 erano “soltanto” il 44%).

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Scacchiere del consuntivo fatturato 2012 e delle aspettative sul fatturato 2013 (stima variazione annua per target)

La situazione economica ed il fabbisogno finanziario delle imprese

In calo il fatturato del 2012 e più o meno nella stessa misura quello atteso per il 2013. Si conferma la stretta correlazione fra i due valori e dunque il forte effetto di trascinamento della dinamica del recente passato su quella attesa per il prossimo futuro.La situazione raggiunge livelli allarmanti per l’edilizia (36%) e per il commercio (37%), mentre pare ancora relativamente più sostenibile per le imprese medio-grandi e per quelle della Val di Cecina.

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Le difficoltà risultano legate soprattutto a fattori di instabilità quali l'insufficienza del fatturato, ma anche l'irregolarità o il ritardo delle entrate.

Cause delle difficoltà legate al fabbisogno finanziario, 2012-2013 (quota percentuale , possibile risposta multipla)

La situazione economica ed il fabbisogno finanziario delle imprese

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Non può non preoccupare il fatto che nella metà dei casi le difficoltà vengano scaricate su altre imprese (ritardando il pagamento dei fornitori) così innescando un preoccupante vortice negativo.

Come si comportano di fronte alle difficoltà legate al fabbisogno finanziario,2012-2013 (quota percentuale, possibile risposta multipla)

La situazione economica ed il fabbisogno finanziario delle imprese

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L’analisi della tipologia di operazioni finanziarie che l'impresa utilizza verso la propria banca, conferma come queste siano mirate a gestire l’attività corrente, se non l’emergenza, e come in maniera residuale siano invece finalizzate a sostenere gli investimenti.

Tipologia di operazioni finanziarie utilizzate dall’azienda, 2012-2013(quota percentuale, possibile riposta multipla)

La tipologia di operazioni finanziarie

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Principale criticità nel rapporto Banca-Imprese, 2012-2013 (quota percentuale)

Le criticità del rapporto banca-impresa: la richiesta, la concessione e le condizioni del credito

Un’impresa su tre (il 34%) dichiara che non vi siano particolari problemi. Si tratta di una quota percentuale in discreta e rassicurante crescita rispetto al valore (27%) registrato nel 2012.

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La richiesta, la concessione e le condizioni del credito Graf. 3.21 - Condizioni del credito: credito richiesto e concesso, garanzie, tassi e costi delle commissioni (indice di tendenza, scala -5/+5)

0,6

-0,1

0,5

1,0

1,1

Credito richiesto

Credito concesso

Richiesta di garanzie

Tasso di interesse applicato al credito concesso

Costi/commissioni applicati al credito concesso

Graf. 3.21 - Condizioni del credito: credito richiesto e concesso, garanzie, tassi e costi delle commissioni (indice di tendenza, scala -5/+5)

Condizioni del credito: credito richiesto e concesso, garanzie, tassi e costi delle commissioni (indice di tendenza, scala -5/+5)

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Tassi di interesse e costi delle commissioni, ritenuti ancora in fase di fastidiosa crescita

Tassi di interesse e costi, commissioni applicati al credito concesso negli ultimi dodici mesi, 2012-2013

Tassi di interesse

La richiesta, la concessione e le condizioni del credito

Costi, commissioni applicati al credito concesso

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Le prospettive a breve della domanda di credito

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Il 12% delle imprese intervistate (era il 9% nel 2012), aveva in programma di avanzare nei sei mesi successivi all’intervista una richiesta di credito al sistema bancario, ricomprendendo fra questo anche Poste Italiane .

Imprese che ritengono di fare domanda di credito nei sei mesi successivi all’intervista (quota percentuale)

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Le prospettive a breve della domanda di creditoMotivo della richiesta

(quota percentuale sul totale di chi ritiene di fare richiesta di credito, possibile risposta multipla)

La richiesta di credito si attiva ancora prevalentemente per far fronte ad una situazione di difficoltà, ovvero a causa di una carenza di liquidità che impedisce, soprattutto, la gestione delle attività correnti (’84%) ma anche per pagare tasse e contributi (21%) o sostenere ritardi dei pagamenti dei clienti (19%).

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I rapporti con Confidi

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L’utilizzo dei Confidi nel 2013 interessa una platea più ampia di imprese rispetto al 2012.:

Quasi una impresa su quattro ha oggi avuto esperienza con Confidi

Ricorso a Confidi per target, 2012-2013(quota percentuale)

Nell’insieme si dichiara soddisfatto del servizio il 56% delle imprese che ne ha fruito

Giudizio sull’operato del Confidi(quota percentuale)

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Il ricorso a Confidi ha migliorato il rapporto con la sua banca,2012-2013(quota percentuale, possibile risposta multipla)

I rapporti con Confidi

Confidi ha contribuito a migliorare il rapporto con la Banca nella grande maggioranza dei casi : si riduce significativamente sino a dimezzarsi (dal 45 al 22%) la quota di coloro che ritengono ininfluente il ruolo di Confidi ai fini di un maggior feeling con la propria banca di riferimento.

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Il sentiment delle imprese circa le prospettive di uscita dalla crisi è improntato ad un diffuso scetticismo e sfiducia, che, seppur collegato al malumore che traspare in questo tipo di interviste è stato confermato anche dalle stesse banche, preoccupate soprattutto per le piccole e micro imprese che non sono in gradi di agganciarsi alla timida ripresa esistente

Questo ovviamente condiziona e per certi aspetti «indebolisce» la domanda potenziale di credito, riduce la capacità delle imprese di far fronte al proprio fabbisogno finanziario e rende più complesso il rapporto banca-impresa

Qualche considerazione finale (emersa anche dai focus group..)

Ancora lontana l’uscita dalla crisi…

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Come in Italia e In Toscana si confida molto nella ripresa della domanda estera che si sta timidamente affacciando all’orizzonte;

Gli operatori bancari mettono tuttavia in evidenza fattori di penalizzazione per l’economia locale. I fenomeni messi in evidenza sono quelli della “sottocapitalizzazione” delle aziende, della forte incidenza di utili non reinvestiti nell’impresa, degli squilibri patrimoniali. A ciò si aggiunge anche la constatazione di una forte differenziazione del tessuto produttivo, tra aziende in sviluppo e altre in difficoltà.

Da ciò deriva la previsione,che la ripresa, quando ci sarà, arriverà sul territorio più tardi perché il tessuto locale è caratterizzato soprattutto da quelle piccole e piccolissime imprese dimostratesi più fragili sotto il profilo finanziario Di conseguenza anche la richiesta di credito, che è legata al fatturato, ripartirà con un certo gap temporale rispetto ad altre aree produttive.

Qualche considerazione finale (emersa anche dai focus group..)

… anche secondo l’opinione delle banche

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Le condizioni di accesso al credito sono inevitabilmente diverse aseconda della tipologia di banca (la banca locale viene ancora una voltaritenuta più vicina all’imprenditore e dunque più propensa ad erogare acondizioni migliori) e della dimensione di impresa (la micro impresa continuaad essere penalizzata);

la necessità per la banca di svolgere sempre di più un’attività diaffiancamento e consulenza diretta alle imprese, lavorando da un lato sullacostruzione di relazioni meno impersonali e “matematiche” e dall’altro sullamaturazione e evoluzione delle imprese rispetto all’utilizzo di strumentimanageriali e gestionali più evoluti.

Qualche considerazione finale (emersa anche dai focus group..)

Rapporto banca-impresa

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I Consorzi di garanzia

danno di sé una rappresentazione che è sintetizzabile nello “stare dalla partedel cliente”.

lamentano, a tutela della propria clientela, un eccesso di garanzie richiestedalle banche per concedere finanziamenti e un credito sbilanciato a favore deifinanziamenti a breve-medio termine.

apprezzano soprattutto le “banche del territorio” che conoscono l’azienda, siassumono il rischio e sarebbero più propense a concedere più finanziamenti amedio termine

auspicano di non essere considerati dalle banche dei «mitigatori del rischio”e si critica lo strumento della fidejussione personale come elemento cheimpedisce di effettuare una valutazione effettiva e veritiera dell’affidabilitàdell’impresa

Qualche considerazione finale (emersa anche dai focus group..)

I Confidi e il rapporto con le banche