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Osservatorio sul Costo del Credito O.C.C.

Report 2010

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Indice

Premessa ................................................................................................................ 3

1. Obiettivi dell’Osservatorio...................................................................................... 4

2. L’approccio metodologico ...................................................................................... 6

2.1. Le simulazioni sul costo del credito ................................................................... 7

2.1.1 L’impatto sulle famiglie con mutuo ............................................................. 14

2.1.2 Il costo del credito per le famiglie in affitto che acquistano l’abitazione ............ 19

2.2. Il modulo per le proiezioni .............................................................................. 22

2.2.1 Il reddito famigliare .................................................................................. 23

2.2.2 I tassi di interesse .................................................................................... 29

2.2.3 Il mercato immobiliare ............................................................................. 30

3. I risultati delle simulazioni .................................................................................... 32

Riferimenti Bibliografici ......................................................................................... 90

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Premessa

Il presente report descrive i principali risultati dell'Osservatorio sul Costo sul Credito (OCC) promosso dalla Caritas Italiana e dalla Fondazione Culturale Responsabilità Etica

e realizzato in collaborazione con il Centro culturale Francesco Luigi Ferrari. L'OCC vuole

essere un supporto informativo su base regionale, capace di porre sotto osservazione i

principali fenomeni connessi all'impatto del costo del credito sulle condizioni economiche delle famiglie italiane, con particolare riferimento alle reali capacità di accesso al credito

bancario per l’acquisto dell’abitazione.

Il tema del costo del credito assume una rilevanza particolare nell'attuale contesto

contrassegnato da una profonda crisi economica e finanziaria internazionale, che non ha mancato di trasmettere i suoi effetti negativi sull'economia reale, determinando una

recessione caratterizzata da un'intensità mai sperimentata dal dopoguerra ad oggi. E’

opinione diffusa che l’attuale crisi derivi da un'esagerata esposizione del sistema

finanziario, dal lato degli impieghi, e dalla sottovalutazione del loro livello di rischiosità:

livello che ha generato uno squilibrio tanto elevato da rendere necessaria un’azione consistente da parte dei principali governi nazionali, intervenuti con massicce iniezioni di

liquidità nel sistema bancario, per evitare il fallimento di importanti istituiti di credito.

Le ricadute della crisi sulle imprese e le famiglie sono rilevanti e, oltre che determinare

più bassi livelli di attività e di occupazione, si traducono anche nelle maggiori difficoltà di accesso al credito e nel suo più elevato costo. L’incertezza delle prospettive di ripresa e

di uscita dalla crisi, infatti, alimenta la percezione della rischiosità dei soggetti da parte

degli istituti di credito che, stretti dalla necessità di riequilibrare la loro posizione

patrimoniale, tendono a porre significative restrizioni nella concessione del credito.

Sulla base di queste considerazioni, l'OCC assume una funzione importante, sia come

strumento di conoscenza e interpretazione dell'impatto del costo del credito sulle

condizioni economiche delle famiglie, sia come supporto per il monitoraggio degli effetti

della crisi in atto. A tal fine l'OCC incorpora un modello, in base al quale si analizza

l’impatto del costo del credito sulle condizioni economiche a livello regionale, tenendo altresì in considerazione l'evoluzione delle principali variabili del contesto

macroeconomico, collegate al costo del credito. La dimensione regionale costituisce un

compromesso accettabile tra la disponibilità delle basi informative necessarie ad

analizzare i processi più rilevanti, e l’esigenza di cogliere le differenziazioni e le specificità territoriali.

Un ulteriore elemento che caratterizza l'OCC è la possibilità di effettuare delle analisi di

impatto sulla base di specifiche ipotesi di lavoro, che prendono in considerazione

l’evoluzione di determinate variabili. Tale approccio consente un'esplorazione ed una riflessione su quello che potrebbe accadere nel futuro, sulla base di specifiche ipotesi

formulate sui comportamenti e le scelte degli operatori economici. Con tale strumento è

inoltre possibile predisporre scenari secondo un approccio aperto, in base al quale si

propongono tesi e/o chiavi di lettura, che riflettono l'evoluzione futura dei problemi e dei fenomeni, introducendo elementi di differenziazione e/o di rottura nel comportamento

degli attori.

Il presente report è suddiviso in tre paragrafi. Nel primo paragrafo si descrivono gli

obiettivi principali dell’Osservatorio, nel secondo si descrive l’approccio metodologico

utilizzato, con particolare riferimento alle informazioni statistiche e alla metodologia utilizzata, nel terzo si illustrano i principali risultati ottenuti.

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1. Obiettivi dell’Osservatorio

L'OCC si concentra sull'analisi dell'impatto del costo del credito sulle condizioni economiche delle famiglie in relazione all'acquisto dell'abitazione principale. Il tema

dell’abitazione, infatti, presenta importanti ricadute socio-economiche sui processi di

inserimento e integrazione sociale e in più trova un significativo spazio nell’analisi

economica specializzata, nell'ambito della quale si approfondiscono i meccanismi di funzionamento del mercato immobiliare, e in particolare il funzionamento dei processi

che condizionano le scelte di investimento delle famiglie e il ruolo del sistema bancario.

Non meno importante, anche se non viene affrontato in questa sede, risulta essere il

tema del costo del credito al consumo, strumento che consente alle famiglie di ricorrere all'indebitamento bancario per finanziare l’acquisto di beni durevoli, quali

elettrodomestici, automobili, mobili per la casa, etc e che negli ultimi anni ha visto una

notevole espansione.

Il punto di partenza per la costruzione del modello è costituito da un'ipotesi che fa

riferimento a un caso concreto, in base al quale si costruisce successivamente una simulazione. Si considera una famiglia con determinate caratteristiche, che decide di

acquistare un'abitazione ricorrendo a un finanziamento bancario, che prevede un piano

di rimborso lungo un orizzonte temporale definito.

Considerando alcune variabili rilevanti sulla situazione economica famigliare, in particolare il reddito percepito dai componenti della famiglia, il prezzo dell'abitazione

che si intende acquistare, il livello dei tassi di interesse sui mutui e la durata del

finanziamento, è possibile calcolare l'ammontare della rata del finanziamento da

rimborsare1 periodicamente. L'incidenza della rata sul reddito famigliare consente di quantificare il peso dell'indebitamento che deve sostenere la famiglia e costituisce un

indicatore ampiamente utilizzato per valutare la sostenibilità del debito rispetto alle

condizioni economiche della famiglia. La rata di rimborso periodica è composta da due

parti: la prima è legata al rimborso del capitale, la seconda è legata agli interessi da

restituire periodicamente e quantifica il costo del finanziamento.

Una volta chiarito il punto di partenza è necessario considerare, nei limiti del possibile,

tutti gli elementi di specificità, che consentono di contestualizzare la simulazione,

accrescendone il grado di realismo. Vediamo nel dettaglio i principali elementi da tenere

in considerazione.

In primo luogo occorre considerare la tipologia del finanziamento bancario. Esso è

proposto nella maggior sotto forma di due modalità: il finanziamento a tasso fisso con

una rata di rimborso costante nel tempo, oppure il finanziamento a tasso variabile, dove

la rata di rimborso si modifica sulla base di uno o più parametri collegati a un tasso di riferimento generale (es. euribor). Oltre alle due modalità più diffuse occorre segnalare

la più ampia articolazione di strumenti di finanziamento che le imprese bancarie hanno

sviluppato negli ultimi anni: prestiti che prevedono un piano di rimborso che si può

modificare a seconda dei mutamenti delle condizioni di mercato (ad esempio il tasso variabile che si trasforma in tasso fisso nel caso che superi un certo tetto), o un piano di

rimborso con durata variabile con la possibilità di allungare il periodo nel caso che

aumenti la rata da pagare per effetto di un rialzo dei tassi.

1 Nel caso del rimborso basato sull'ammortamento francese, la metodologia adottata nella maggior parte dei mutui, essendo la rata costante nel corso del tempo, la quota legata agli interessi è più elevata nella rata iniziale e cala progressivamente nelle rate successive nelle quali aumenta la parte relativa al rimborso del capitale. Gli interessi diminuiscono poiché si riferiscono ad un capitale residuo via via più basso. Il rimborso basato sull'ammortamento francese è preso come metodologia di riferimento negli esempi presentati, anche se sono disponibili varie soluzioni di rimborso (es. tasso variabile, mutuo dinamico. Per ulteriori approfondimenti è possibile consultare le risorse http://www.mutuissimo.it, oppure http://www.mutuionline.it).

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Secondariamente è necessario considerare la durata del finanziamento, la quale dipende

essenzialmente dalla scelta individuale e dalla propensione ad accettare un

allungamento del tempo di rimborso, mantenendo un ingente impegno finanziario negli

anni a venire, ma con una rata di rimborso più bassa. Anche in questo caso l’offerta alla

clientela si è ampliata e prevede tipologie di finanziamenti con durate pari o superiori ai trent’anni, che comportano in ogni caso un notevole esborso di interessi per effetto della

durata più lunga dell’operazione.

Il finanziamento bancario preso in esame, come è stato detto, riguarda l’acquisto di

un’abitazione. E’ necessario formulare un’ipotesi sul prezzo dell’abitazione che viene acquistata, dal quale si determina l’ammontare del finanziamento bancario da

richiedere. Occorre innanzitutto considerare che il finanziamento bancario solitamente

copre soltanto una parte del valore dell’immobile (loan to value), anche se negli ultimi

anni l’offerta di strumenti di finanziamento comprende anche soluzioni che coprono per intero il valore dell’immobile. Il prezzo dell’abitazione dipende inoltre da una molteplicità

di fattori, legati al funzionamento e all’equilibrio del mercato immobiliare, rispetto al

quale è necessario ricordare fin da ora un elemento cruciale. Si tratta della duplice veste

che può assumere l’acquisto dell’abitazione, la quale rappresenta per la maggior parte

delle famiglie il bene capitale da cui trarre il servizio abitativo e per altre, invece, una forma di investimento alternativa ad altri investimenti finanziari. Per questo motivo la

formazione del prezzo sul mercato immobiliare è un processo complesso influenzato da

molteplici fattori esterni, sia di tipo socio economico (es. flussi migratori, formazione

nuove famiglie…) che da elementi specifici legati alle caratteristiche dell’abitazione (superficie, anzianità, numero stanze, qualità costruttiva,…) e alla localizzazione

territoriale. Questo ultimo elemento poi assume una notevole importanza, poiché la

localizzazione influenza l’accessibilità da parte della famiglia a particolari servizi e facilità

presenti sul territorio.

Il reddito famigliare costituisce il quarto elemento fondamentale della simulazione. Esso

rappresenta un buon indicatore delle condizioni economiche delle famiglie e, in quanto

tale, incide in maniera significativa sia sulle scelte connesse all’eventuale acquisto

dell’abitazione sia sulle decisioni di ricorrere al finanziamento bancario. Anche in questo caso occorre considerare che tali scelte, a causa dell’ingente impegno finanziario che

comportano, sono formulate non solo in base alle entrate monetarie di cui gode la

famiglia, ma anche in base alla disponibilità di ricchezza finanziaria e reale, a sua volta

legata ai trasferimenti tra le generazioni (eredità, lasciti). Inoltre il reddito famigliare

non è un’entità statica, poiché esso può aumentare o diminuire, sulla base di accadimenti, legati al ciclo di vita dei componenti famigliari, che a loro volta dipendono

da cause esterne. La caduta del reddito famigliare in corrispondenza di un periodo di

cassa integrazione, o di una fase di astensione facoltativa per maternità, sono casi

esemplificativi tutt’altro che rari, che riflettono l’effetto recessivo nel ciclo economico o l’effetto delle scelte di vita delle persone. Allo stesso modo, le progressioni di carriera in

determinate fasi dell’età lavorativa, così come l’entrata nel mondo del lavoro dei giovani

adulti ancora presenti in famiglia comporta delle variazioni nell’ammontare del reddito

famigliare, che in linea generale seguono l’evoluzione professionale dei singoli percettori, compresa l’ultima fase del ciclo di vita coperta dalle pensioni di anzianità o di

vecchiaia.

Sulla base di queste considerazioni, si può affermare che predisporre una simulazione

sul costo del credito e sull’impatto, che esso genera sulle condizioni economiche delle

famiglie, è un’operazione tutt’altro che semplice. In tale operazione entrano in gioco innumerevoli fattori in parte legati alle condizioni del contesto economico e in parte

legati alle vicende ed alle caratteristiche delle persone. Le caratteristiche individuali e

della famiglia, infatti, sono importanti, insieme al livello del reddito e della ricchezza

reale e finanziaria, per definire la domanda di servizi abitativi e orientare la scelta di acquistare un’abitazione come alternativa all’affitto e nell’influenzare il ricorso al credito

bancario.

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L’introduzione della variabile regionale, dovuta alla necessità di modulare l’osservatorio

su una scala geografica sufficientemente dettagliata, richiede poi di contestualizzare la

simulazione rispetto alle specificità regionali.

Le regioni presentano un significativo divario nel grado di sviluppo economico, misurato

attraverso il prodotto interno lordo (PIL) per abitante e, anche se in misura minore, nel potere di acquisto degli individui e delle famiglie, misurato dal reddito disponibile per

abitante che si determina sulla base dei vari effetti redistribuzione indotti dalle politiche

fiscali e più in generale dal sistema del welfare. Non sono da trascurare inoltre le

specificità regionali nel funzionamento del sistema bancario, legate soprattutto alla struttura dell’offerta e al livello di concorrenza che possono tradursi in differenti livelli

dei tassi di interesse attivi sui finanziamenti, specificità che, andando a combinarsi con

le altre determinanti, richiederebbero di gestire una notevole complessità.

Per quanto riguarda i prezzi delle abitazioni il problema si complica ulteriormente in quanto i valori di riferimento regionali presentano un elevato grado di genericità e non

sono sufficienti a cogliere le specificità e peculiarità territoriali nell’interazione tra la

domanda e l’offerta di abitazioni, le quali si sovrappongono con i fattori legati alle

specificità del territorio (aree urbane vs. periferia).

Considerando la peculiarità e le finalità dell’osservatorio è necessario delimitare il perimetro dell’analisi concentrando l’attenzione sui principali fenomeni di interesse e

formulare le ipotesi di lavoro più idonee e funzionali agli obiettivi dichiarati. Il prossimo

paragrafo descrive nel dettaglio il modello di analisi e le informazioni impiegate per la

sua costruzione.

2. L’approccio metodologico

Tenendo conto delle finalità dell’osservatorio sul costo del credito, in particolare della

necessità di identificare le situazioni di disagio e di vulnerabilità economica tra le

famiglie, utilizzando simulazioni rappresentative del contesto reale, è stato costruito un

modello di analisi articolato su due moduli:

Nel primo modulo si predispongono, su dati individuali, le simulazioni descritte in precedenza (es. acquisto di un’abitazione con finanziamento bancario), nell’ottica

di analizzare, a seconda delle tipologie di individui e delle famiglie, l’impatto del

costo del credito e di quantificare il peso dell’indebitamento in rapporto al livello

del reddito famigliare e alle condizioni economiche. Le informazioni utilizzate fanno riferimento all’anno 2007.

Nel secondo modulo si proiettano per gli anni 2010 e 2011 i risultati ottenuti

dalle simulazioni basate sui dati individuali che fanno riferimento all’anno 2007.

I due moduli differiscono profondamente per le finalità dell’analisi che viene proposta. Nel primo caso i dati riferiti agli individui e alle famiglie consentono di costruire delle

simulazioni rappresentative di casi di vita, rispetto ai quali si analizza l’impatto del costo

del credito in base al livello del reddito, alla composizione famigliare, all’età del

capofamiglia, etc.

Nel secondo modulo si ottengono delle proiezioni secondo scenari che incorporano la

recente evoluzione delle principali variabili economiche legate al costo del credito per le

famiglie. In questo modo le proiezioni, più che un tentativo di ottenere previsioni riferite

ad un quadro generale, forniscono elementi per quantificare le ricadute dei processi che

hanno contrassegnato gli ultimi anni, in particolare la crisi economica che ha indotto anche nel nostro paese una caduta del PIL nel 2009, di intensità mai sperimentata dal

secondo dopoguerra e un forte calo dell’occupazione, arginato solo in parte da un

massiccio ricorso agli ammortizzatori sociali.

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Tale approccio consente in linea generale di superare il problema del ritardo temporale

con cui avviene l’aggiornamento delle indagini basate sui microdati, le quali tuttavia

hanno l’innegabile vantaggio dovuto alla ricchezza del loro dettaglio informativo che

giustifica il loro impiego in certi ambiti di analisi come avviene nel nostro caso.

2.1. Le simulazioni sul costo del credito

L’obiettivo è di analizzare l’impatto del costo del credito, considerando le diverse

tipologie di individui e di famiglie. Per raggiungere questo scopo è necessario disporre di

una base dati idonea, che contenga informazioni puntuali (microdati) riferite alle

famiglie ed agli individui, capace di fornire indicazioni sulle loro condizioni socio-

economiche, sull’eventuale presenza di indebitamento, sulle condizioni abitative. Questo tipo di informazioni, che si è diffuso soprattutto con la disponibilità di indagini volte a

indagare la distribuzione famigliare dei redditi e a cogliere i fenomeni di povertà e di

disagio socio economico, è ormai consolidato anche per l’Italia. A questo proposito si

segnalano due fonti principali:

1. L’indagine dei Bilanci delle Famiglie, curata dalla Banca d’Italia, che fornisce per

circa 8 mila famiglie e oltre 20 mila individui informazioni sul reddito e sulla

ricchezza finanziaria delle famiglie. Si tratta di uno strumento ormai consolidato

che viene aggiornato ogni due anni. Essa è statisticamente rappresentativa a livello di grandi ripartizioni geografiche (Nord, Centro e Sud).

2. L’indagine ISTAT Eu-Silc, che fa parte di un più ampio progetto promosso

dall'Unione Europea (Regolamento n° 1177/2003), in base al quale ciascun

paese membro conduce annualmente un'indagine sulla povertà e il disagio

sociale. La versione italiana dell'indagine, disponibile a partire dal 2004, è rappresentativa a livello di nuts2 (Regioni, Provincia di Trento e Provincia

Autonoma di Bolzano).

Le due fonti hanno finalità diverse: l’indagine di Banca d’Italia cura in modo particolare

la rilevazione di variabili individuali e famigliari connesse alla ricchezza finanziaria e più in generale all’utilizzazione di strumenti di risparmio e di investimento finanziario;

l’indagine ISTAT, invece, rileva informazioni qualitative e quantitative inerenti le

condizioni di disagio economico abitativo. Considerando le specificità delle due indagini e

la necessità di disporre di informazioni rappresentative a livello delle regioni, si è optato per l’indagine ISTAT, giunta alla quinta edizione. L’edizione 2010, l’ultima disponibile al

momento della realizzazione dello studio, riporta informazioni puntuali per oltre 20 mila

famiglie che comprendono a loro volta più di 44 mila individui (cfr. Tavola 1-2). Le

informazioni riferite alle condizioni di disagio socio-economico si riferiscono all’anno 2008, mentre le informazioni economiche e monetarie che consentono di ricostruire la

composizione del reddito famigliare fanno riferimento al 20072.

2 L’indagine si articola in 4 archivi, 2 dei quali contengono le informazioni sulle famiglie, altri due sugli individui. La nostra analisi impiega gli archivi sulle famiglie, integrati con alcune informazioni relative al capofamiglia (la persona di riferimento dell’indagine all’interno della famiglia).

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Tavola 1: La numerosità campionaria e la composizione % delle tipologie famigliari dell’indagine ISTAT Eu-Silc

Famiglie con mutuo In affitto Totale

N. Incidenza

% sul totale

N. Incidenza

% sul totale

N. Incidenza

% sul totale

Numero componenti

1 componenti 446 15,7 1.078 32,2 5.515 26,4

2 componenti 610 21,5 892 26,6 5.900 28,2

3 componenti 802 28,3 666 19,9 4.575 21,9

4 componenti 755 26,7 479 14,3 3.661 17,5

5 o più componenti 220 7,8 235 7,0 1.277 6,1

Tipologia famigliare

Famiglie unipersonali 446 15,7 1.078 32,2 5.514 26,3

Famiglie con adulti senza figli 862 30,4 1.098 32,8 8.495 40,6

Monogenitore con 1 o più figli 90 3,2 170 5,1 613 2,9

Coppia con 1 figlio 552 19,5 383 11,4 2.237 10,7

Coppia con 2 figli 581 20,5 300 9,0 2.257 10,8

Coppia con tre figli e altre fam. con figli a carico 302 10,7 321 9,6 1.812 8,7

Età capofamiglia

Minore di 34 531 18,7 553 16,5 2.014 9,6

35-44 1.044 36,9 738 22,0 3.769 18,0

45-54 673 23,8 677 20,2 3.987 19,1

55 e più 585 20,6 1.382 41,3 11.158 53,3

Titolo di studio capofamiglia

Licenza elementare 258 9,1 1.027 30,7 6.532 31,2

Licenza media inferiore 1.018 35,9 1.324 39,5 6.827 32,6

Diploma secondario 1.129 39,9 772 23,0 5.527 26,4

Laurea 428 15,1 227 6,8 2.042 9,8

Condizione socio-professionale

Lavoratore dipendente 1.692 59,7 1.459 43,6 7.235 34,6

Lavoratore autonomo 583 20,6 386 11,5 3.009 14,4

In cerca di occupazione 52 1,8 182 5,4 551 2,6

Ritirato dal lavoro 357 12,6 815 24,3 7.377 35,2

Altre condizioni 149 5,3 508 15,2 2.756 13,2

Totale famiglie 2.833 100,0 3.350 100,0 20.928 100,0

Fonte: ISTAT IT-SILC XUDB 2008 - versione Marzo 2010

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Tavola 2: La numerosità campionaria e la composizione % delle famiglie per

regione e ripartizione dell’indagine ISTAT Eu-Silc Famiglie con mutuo In affitto Totale

N. Incidenza

% sul totale N.

Incidenza % sul totale

N. Incidenza

% sul totale

Regioni

Piemonte Valle d'Aosta 255 9,0 330 9,9 1.745 8,3

Lombardia 396 14,0 378 11,3 2.274 10,9

Trentino Alto Adige 128 4,5 158 4,7 819 3,9

Veneto 282 10,0 210 6,3 1.575 7,5

Friuli Venezia Giulia 145 5,1 133 4,0 903 4,3

Liguria 96 3,4 236 7,0 985 4,7

Emilia Romagna 235 8,3 260 7,8 1.581 7,6

Toscana 242 8,5 213 6,4 1.495 7,1

Umbria Marche 332 11,7 223 6,7 1.976 9,4

Lazio 217 7,7 229 6,8 1.573 7,5

Abruzzo Molise 93 3,3 80 2,4 880 4,2

Campania 69 2,4 325 9,7 1.286 6,1

Puglia 78 2,8 199 5,9 1.044 5,0

Basilicata Calabria 82 2,9 157 4,7 1.105 5,3

Sicilia 111 3,9 165 4,9 1.136 5,4

Sardegna 72 2,5 54 1,6 551 2,6

Ripartizioni geografiche

Nord Ovest 747 26,4 944 28,2 5.004 23,9

Nord Est 790 27,9 761 22,7 4.878 23,3

Centro 791 27,9 665 19,9 5.044 24,1

Sud 505 17,8 980 29,3 6.002 28,7

Totale Famiglie 2.833 100,0 3.350 100,0 20.928 100,0

Fonte: ISTAT "IT-SILC XUDB 2008 - versione Marzo 2010

L’indagine ISTAT Eu-Silc non rileva informazioni puntuali sulla ricchezza finanziaria delle

famiglie, con un dettaglio simile all’indagine di Banca d’Italia, poiché essa è mirata soprattutto a monitorare i fenomeni legati alla vulnerabilità economica ed al disagio

sociale, in coerenza con le linee guida del regolamento Eurostat. Tuttavia essa mette a

disposizione dei ricercatori alcune informazioni funzionali alla predisposizione di

simulazioni sul costo del credito. In particolare le informazioni riguardano:

1. La struttura dei redditi famigliari. L’indagine rileva il reddito famigliare (al netto e

al lordo degli affitti figurativi3) che a sua volta può essere disaggregato in

molteplici componenti. E’ possibile infatti considerare le entrate riferite al singolo

componente della famiglia (redditi da lavoro dipendente, redditi da lavoro autonomo, pensioni) così come le entrate registrate su base famigliare (redditi

da capitale, trasferimenti netti da altre famiglie). In base a tali informazioni è

3 L’affitto figurativo è la parte di reddito che deve essere imputato a coloro che occupano l’abitazione di cui sono proprietari ed equivale a quello che tali famiglie sosterrebbero se andassero in affitto, considerando i prezzi sul mercato immobiliare ed un’abitazione comparabile a quella in cui vivono. Al fine di rendere comparabili le stime del reddito si calcola l’affitto figurativo anche per le famiglie affittuarie che pagano un affitto agevolato, imputando a queste famiglie la differenza fra il prezzo di mercato e l’affitto pagato. Questo equivale a ipotizzare che la famiglia stia producendo e, al contempo, consumando un flusso di servizi abitativi senza passare per il mercato, come se affittasse a se stessa l’abitazione. In termini operativi, l’affitto figurativo è stimato tramite modello econometrico utilizzando le caratteristiche dell’abitazione e gli affitti realmente pagati sul mercato immobiliare per abitazioni simili

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possibile ricostruire non solo la distribuzione del reddito per le regioni, ma

evidenziare anche il peso delle singole componenti.

2. Le condizioni abitative delle famiglie. L’indagine rileva il titolo di godimento

dell’abitazione, le caratteristiche dell’abitazione, la superficie, il numero di

stanze, la presenza di servizi, quali l’impianto di riscaldamento autonomo, l’impianto di condizionamento, il numero di servizi igienici, etc. Tali variabili

evidenziano l’esistenza o meno di elementi di disagio abitativo.

3. L’entità dell’indebitamento per l’acquisto dell’abitazione. Per le famiglie

proprietarie dell’abitazione viene rilevata la presenza di un mutuo, l’anno in cui è stato acceso, la durata del finanziamento, l’entità della rata su base annuale,

compresa la parte degli interessi ed il tasso di interesse applicato L’ultima

versione dell’indagine introduce un’ulteriore informazione rispetto al passato

poiché riportando se la tipologia del finanziamento in essere è a tasso fisso o a tasso variabile.

4. Le caratteristiche individuali e famigliari. L’indagine rileva per ciascun

componente della famiglia il sesso, l’anno di nascita, il titolo di studio conseguito,

la condizione professionale, il settore di attività economica. Per quanto riguarda

la singola famiglia si segnala l’indicazione della tipologia famigliare (esempio la famiglia unipersonali, la famiglia composta da una coppia con un certo numero di

figli…).

5. L’indagine, infine, rileva molteplici informazioni qualitative che riguardano il

disagio socio-economico e abitativo (es. difficoltà di sostenere una spesa improvvisa, ritardi nei pagamenti, difficoltà nell’arrivare alla fine del mese …).

Le informazioni sopradescritte, se opportunamente combinate con ipotesi di lavoro

specifiche, consentono di costruire simulazioni sul costo del credito i cui risultati possono

essere analizzati secondo vari incroci di variabili, riferiti alle caratteristiche sociali e demografiche degli individui ed al capofamiglia. Le simulazioni proposte hanno per

oggetto due sottoinsiemi di famiglie: le famiglie che pagano la rata di un mutuo per

l’acquisto di un’abitazione e le famiglie in affitto. Il secondo caso è importante per

predisporre un’analisi dell’accessibilità al bene abitazione attraverso il ricorso al credito bancario. Nella Tavola 3 si riporta la distribuzione del reddito famigliare sia per il totale

complessivo delle famiglie che per le due tipologie di famiglie analizzate nelle

simulazioni. Le tavole riportano per le definizioni di reddito famigliare (al netto e al lordo

degli affitti figurativi) la media e la mediana per le categorie di famigliari e le aree

territoriali prese in considerazione nelle analisi. Un primo elemento da sottolineare già in questa fase esplorativa delle informazioni riguarda il divario tra le famiglie con il mutuo

e le famiglie in affitto in termini di livello di reddito e condizione economica.

Tavola 3: La distribuzione del reddito famigliare (inclusi ed esclusi i fitti

figurativi) per la totalità delle famiglie, per le famiglie in affitto e le famiglie che hanno pagato un mutuo

Al lordo degli affitti figurativi Al netto degli affitti figurativi

Decili Totale

famiglie Famiglie

con mutuo Famiglie in

affitto Totale

famiglie Famiglie

con mutuo Famiglie in

affitto

10% 13.597 20.722 9.278 9.561 17.495 8.247

20% 18.304 26.126 12.786 13.803 22.411 11.993

30% 22.267 30.780 15.453 17.528 26.762 14.461

40% 26.370 34.874 18.290 21.014 31.018 17.350

Mediana 30.942 39.287 20.924 25.224 35.152 19.720

60% 36.076 43.751 24.123 30.265 39.227 23.051

70% 42.192 49.265 28.809 36.034 44.206 27.561

80% 50.360 56.543 34.486 43.511 50.800 33.354

90% 63.688 68.990 43.064 55.934 63.488 41.690

Fonte: ISTAT "IT-SILC XUDB 2008 - versione Marzo 2010

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Report OCC 2010

11

Figura 1. La relazione tra il reddito famigliare e l'età del capofamiglia

15,0

20,0

25,0

30,0

35,0

40,0

45,0

< 29 30-34 35-39 40-44 45-49 50-54 55-59 60-64 > 65

classe d'età

mig

liaia

di e

uro

Totale

Con mutuo

In aff itto

Fonte: ISTAT "IT-SILC XUDB 2008 - versione Marzo 2010

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Report OCC 2010

12

Tavola 4: Il confronto basato sulla media e mediana del reddito famigliare (al

netto degli affitti figurativi) tra il totale famiglie, le famiglie con mutuo e le

famiglie in affitto nelle tipologie famigliari Famiglie con mutuo In affitto Totale

Media Mediana Media Mediana Media Mediana

Numero componenti

1 componenti 24.893 21.816 15.799 14.003 16.318 13.882

2 componenti 36.206 33.256 23.530 20.602 28.285 23.958

3 componenti 39.497 36.865 27.127 26.408 36.547 34.399

4 componenti 42.493 39.532 29.743 27.344 40.058 36.807

5 o più comp. 50.043 44.690 30.923 29.113 43.436 39.711

Tipologia famigliare

Famiglie uni personali 24.893 21.816 15.799 14.003 16.321 13.883

Famiglie con adulti senza figli 40.357 36.928 27.477 23.703 34.177 29.413

Monogenitore con 1 o più figli 22.997 21.750 15.406 15.732 19.418 18.447

Coppia con 1 figlio 39.076 35.979 25.486 24.550 34.117 32.715

Coppia con 2 figli 40.739 38.471 28.202 25.232 36.474 33.416 Coppia con tre figli e altre fam.

con figli a carico 48.124 43.608 30.451 29.250 41.694 38.621

Età capofamiglia

Minore di 34 31.805 31.483 21.284 18.589 24.421 22.509

35-44 36.929 35.280 23.141 20.796 30.763 28.435

45-54 41.947 38.233 27.257 24.000 34.922 32.332

55 e più 40.415 36.592 21.205 18.011 27.719 22.147

Titolo di studio capofamiglia

Licenza elementare 31.842 29.309 18.062 15.685 21.094 17.466

Licenza media inferiore 34.117 33.176 22.713 20.147 28.336 26.022

Diploma secondario 37.686 35.889 26.620 22.575 33.906 30.885

Laurea 48.206 43.180 32.339 28.339 45.390 40.543

Condizione socio-professionale

Lavoratore dipendente 38.083 35.712 24.763 22.484 33.069 30.767

Lavoratore autonomo 39.552 38.042 29.715 23.311 38.332 33.635

In cerca di occupazione 20.557 19.882 17.401 13.421 16.585 13.828

Ritirato dal lavoro 37.203 32.916 21.658 18.570 26.408 21.933

Altre condizioni 30.366 27.438 15.348 13.420 19.009 14.746

Totale Famiglie 37.523 35.152 22.867 19.720 29.243 25.224

Fonte: ISTAT "IT-SILC XUDB 2008 - versione Marzo 2010

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Report OCC 2010

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Tavola 5: Il confronto basato sulla media e mediana del reddito famigliare (al netto degli affitti figurativi) tra il totale famiglie, le famiglie con mutuo e le

famiglie in affitto nelle aree territoriali Famiglie con mutuo In affitto Totale

Media Mediana Media Mediana Media Mediana

Regioni

Piemonte Valle d'Aosta 40.583 35.704 23.712 18.789 30.402 25.224

Lombardia 37.423 35.142 24.115 20.274 32.549 28.542

Trentino Alto Adige 39.830 39.746 27.251 26.615 33.600 31.433

Veneto 39.194 36.133 22.919 22.200 30.993 28.321

Friuli Venezia Giulia 37.654 36.072 23.351 20.116 29.681 27.054

Liguria 31.278 31.496 22.512 19.667 27.143 23.145

Emilia Romagna 38.942 36.701 25.788 21.800 32.800 28.877

Toscana 41.284 38.467 25.338 20.809 31.872 29.036

Umbria Marche 37.956 35.230 21.616 19.900 30.549 27.872

Lazio 39.054 32.677 24.925 21.345 31.368 25.375

Abruzzo Molise 36.870 32.916 18.843 19.747 27.198 23.856

Campania 29.202 25.241 20.507 18.636 24.512 20.650

Puglia 35.527 31.562 21.486 17.869 25.398 21.556

Basilicata Calabria 33.512 30.991 17.713 16.762 23.371 19.869

Sicilia 32.478 25.924 18.818 16.669 22.530 18.813

Sardegna 32.728 32.981 20.549 19.373 27.301 25.069

Ripartizioni geografiche

Nord Ovest 37.726 34.801 23.763 19.637 31.323 26.323

Nord Est 38.996 37.008 24.674 22.618 31.780 28.744

Centro 39.556 35.720 24.483 20.409 31.364 27.414

Sud 33.030 29.535 20.023 17.800 24.506 21.105

Totale Famiglie 37.523 35.152 22.867 19.720 29.243 25.224

Fonte: ISTAT "IT-SILC XUDB 2008 - versione Marzo 2010

Le difficoltà economiche connesse all’incapacità di sostenere il costo del credito possono

essere accentuate dall’effetto e dall’interazione con altre spese rilevanti nel condizionare

la qualità della vita delle persone, tra queste rientrano senz’altro le spese per la

gestione dell'abitazione (riscaldamento, luce, telefono, acqua, spese condominiali), rilevanti nell'influenzare la vulnerabilità economica e nel determinare un aggravio nelle

singole situazioni famigliari. Anche per questo, ciascuna simulazione presentata nel

seguito, verrà integrata di alcuni indicatori connessi alle spese per l’abitazione. Si tenga

conto che l’indagine Eu-silc riporta una variabile di spesa complessiva che comprende

per tutte le famiglie le spese per il riscaldamento, energia, ed acqua e altre voci. A queste voci si aggiunge l’importo della rata per le famiglie con mutuo e l’importo del

canone di locazione per le famiglie in affitto. Nelle simulazioni si considera la spesa per

l’abitazione al netto della rata e dell’affitto.

2.1.1 L’impatto sulle famiglie con mutuo

La prima simulazione viene costruita sulle famiglie che nel 2007 hanno pagato un rata

del mutuo per l’acquisto dell’abitazione. Le variabili dell’indagine utilizzate sono le

seguenti:

1. L’importo della rata pagata e l’ammontare del finanziamento.

2. L’importo degli interessi e la tipologia di finanziamento applicato (tasso fisso tasso variabile).

3. Il reddito famigliare al netto degli affitti figurativi.

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Report OCC 2010

14

In primo luogo è opportuno proporre alcuni grafici che descrivono la tipologia di

finanziamenti bancari in essere sottoscritti per l’acquisto di un’abitazione, da parte delle

famiglie rilevate dall’indagine ISTAT Eu-Silc. L’indagine, in particolare prende in

considerazione, operazioni sottoscritte in momenti diversi, che pertanto presentano

differenti parametri in ordine all’origine temporale (anno di inizio), alla durata dei finanziamenti ed al livello di tassi di interesse. La maggior parte dei mutui sono partite

dopo il 2000 e la durata dei finanziamenti si concentra tra i 15 ed i 20 anni, anche vi

sono alcuni casi di durate più lunghe, superiori ai 25 e 30 anni.

La Figura 2 conferma la relazione positiva tra l’importo medio dei finanziamenti e l’anno di inizio e la durata del mutuo. Nel primo caso si nota l’effetto del ciclo del mercato

immobiliare che vede un progressivo incremento dei valori delle abitazioni, soprattutto

nella parte finale degli anni’90 e nella 1° parte degli anni 2000, il cui acquisto è stato

finanziato con il credito bancario; nel secondo caso si nota un finanziamento bancariopiù elevato richiede un rimborso spalmato su un numero più elevato di anni.

La Figura 3 è rilevante per osservare come si sono modificati nel tempo i tassi di

interesse sui mutui, distinguendo tra le operazioni a tasso fisso e le operazioni a tasso

variabile. La tavola 6 riporta indicatori ancora più dettagliati, inerenti la la media

dell’importo del finanziamento, del tasso di interesse e della durata per le categorie famigliari.

Figura 2. La distribuzione di frequenza dei mutui per durata del finanziamento

e anno di accensione

Durata del mutuo

Fre

qu

en

za a

sso

luta

0 10 20 30 40

02

00

40

06

00

80

0

Anno del mutuo

Fre

qu

en

za a

sso

luta

1975 1980 1985 1990 1995 2000 2005

01

00

20

03

00

40

05

00

60

0

Fonte: ISTAT "IT-SILC XUDB 2008 - versione Marzo 2010

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Report OCC 2010

15

Figura 3. L’importo medio del finanziamento per l’anno di inizio dell’operazione

e la durata dell’operazione

Anno di inizio

mig

lia

ia d

i e

uro

60

70

80

90

100

70-85 90-95 97 98 99 00 01 02 03 04 05 06 07

Durata

mig

lia

ia d

i e

uro

40

60

80

100

120

140

0-5 5-10 10-15 15-20 20-25 25-30 30-35 oltre 35

Fonte: ISTAT "IT-SILC XUDB 2008 - versione Marzo 2010

Figura 4. Il livello medio dei tassi di interesse per anno di accensione del

mutuo

anno

%

4.0

4.5

5.0

5.5

6.0

6.5

70-85 90-95 97 98 99 00 01 02 03 04 05 06 07

FissoVariabile

Fonte: ISTAT "IT-SILC XUDB 2008 - versione Marzo 2010

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Tavola 6: Le statistiche sui mutui dell’indagine ISTAT Eu-Silc per categorie

famigliari (valori medi)

Legenda Importo

finanziamento

Tasso di interesse

Durata

Numero componenti

1 comp. 76.181 5,7 18

2 comp. 82.520 6,0 17

3 comp. 84.161 5,8 17

4 comp. 85.615 5,9 17

5 o più comp. 96.942 5,8 17

Tipologia famigliare

Famiglie uni personali 76.181 5,7 18

Famiglie con adulti senza figli 79.928 6,0 17

Monogenitore con 1 o più figli 73.460 6,5 16

Coppia con 1 figlio 87.597 5,6 18

Coppia con 2 figli 89.263 5,8 17

Coppia con tre figli e altre fam. con figli a carico 92.703 5,9 17

Classe di età capofamiglia

Minore di 34 95.485 5,7 20

35-44 87.770 5,8 18

45-54 82.919 5,9 16

55 e più 67.964 6,0 15

Titolo di studio capofamiglia

Licenza elementare 65.395 6,3 16

Licenza media inferiore 79.696 5,9 17

Diploma secondario 86.252 5,7 18

Laurea 98.867 5,7 17

Condizione socio professionale

Lavoratore dipendente 83.837 5,7 18

Lavoratore autonomo 100.414 5,9 16

In cerca di occupazione 70.508 6,3 16

Ritirato dal lavoro 61.473 6,1 15

Altre condizioni 78.310 6,2 17

Totale Famiglie 83.959 5,8 17

Fonte: ISTAT "IT-SILC XUDB 2008 - versione Marzo 2010

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Tavola 7: Le statistiche sui mutui dell’indagine ISTAT Eu-Silc per aree

territoriali

Legenda Importo

finanziamento Tasso

di interesse Durata

Regioni

Piemonte Valle d'Aosta 80.111 5,40 19

Lombardia 94.678 5,65 18

Trentino Alto Adige 101.887 5,56 16

Veneto 92.699 6,03 17

Friuli Venezia Giulia 78.346 6,00 17

Liguria 81.619 5,47 17

Emilia Romagna 103.163 6,07 18

Toscana 87.504 5,94 17

Umbria Marche 78.273 6,08 16

Lazio 86.350 6,03 18

Abruzzo Molise 69.634 6,11 15

Campania 61.559 5,36 14

Puglia 72.056 5,50 16

Basilicata Calabria 49.979 6,14 14

Sicilia 55.250 5,95 16

Sardegna 71.181 5,43 18

Ripartizioni geografiche

Nord Ovest 87.926 5,54 18

Nord Est 94.520 5,96 17

Centro 83.377 6,02 17

Sud 62.716 5,79 15

Totale Famiglie 83.959 5,83 17

Fonte: ISTAT "IT-SILC XUDB 2008 - versione Marzo 2010

Dopo la rassegna delle caratteristiche dei mutui presenti nell’indagine, si procede a

considerare gli indicatori relativi all’importo medio della rata, al reddito medio famigliare

e dall’incidenza media costituita dal rapporto la rata pagata da ciascuna famiglia ed il

reddito famigliare. L’analisi viene condotta per aree geografiche e per le categorie famigliari riferite alla totalità delle famiglie. Ovviamente le categorie considerate sono

rilevanti nello per spiegare la presenza di divari nelle condizioni economiche e per

cogliere le situazioni maggiormente soggette al rischio di vulnerabilità economica e

disagio sociale:

Il titolo di studio del capofamiglia. Il titolo di studio (laurea, diploma secondario,

licenza di scuola media inferiore e licenza elementare) è positivamente correlato

con il reddito individuale e le sue condizioni economiche.

La tipologia famigliare. Differenti strutture famigliari, a parità di condizioni, possono sperimentare un diverso grado di difficoltà economica per la necessità di

mantenere i figli o di assistere gli anziani, per cui è interessante verificare se

l’onere dell’indebitamento presenta tra le tipologie considerate differenze

significative nei livelli.

La condizione socio-professionale distinta in lavoratore dipendente, lavoratore autonomo, pensionato, altre condizioni. Pure le condizioni socio-professionali

possono portare a differenti livelli di reddito.

Il numero dei componenti per famiglia. La dimensione famigliare integra le

informazioni relative alle tipologie famigliari analizzate.

La classe di età del capofamiglia, considerando che nella generalità dei casi, in

relazione ad un complesso intreccio di fattori (abilità, effetto della carriera

lavorativa), esiste una relazione positiva tra il reddito e l’età dell’individuo, con il

reddito che aumenta fino ad una certa età, dopodiché tende a stabilizzarsi.

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Report OCC 2010

18

Per quanto concerne le aree geografiche, si è cercato di mantenere la regione come

unità geografica di analisi; tuttavia, poiché in alcune regioni la dimensione campionaria

è molto bassa, per non ottenere indici con elevata variabilità e per questo poco affidabili

dal punto di vista statistico, si è proceduto all’aggregazione di alcune regioni: la Valle

d’Aosta è stata aggregata al Piemonte, l’Umbria alle Marche e la Basilicata alla Calabria.

Oltre a ricavare un quadro di riferimento per il 2007 (si veda oltre), la simulazione sulle

famiglie con un mutuo viene replicata per gli anni successivi, proiettando i risultati agli

anni 2010 e 2011, al fine di misurare l’impatto delle rate del mutuo sui redditi delle

famiglie , in anni di rallentamento dell’economia e di forte crisi occupazionale. Nello specifico, per realizzare tale proiezione è necessario tenere conto dei seguenti aspetti :

Il reddito famigliare, come è stato sottolineato, si evolve in maniera differenziata

tra gli individui in funzione di vari accadimenti individuali, rispetto ai quali

possono aggiungersi gli effetti della recente crisi, quali ad esempio i periodi di cassa integrazione e/o la perdita del posto di lavoro. Le modalità impiegate per

proiettare i redditi individuali verranno prese in considerazione nel paragrafo

successivo.

Utilizzando le informazioni sulla tipologia di finanziamento in merito alla presenza

di tasso fisso o tasso variabile è possibile proiettare l’importo delle rate negli anni successivi al 2007 secondo uno schema realistico. Le rate dei mutui a tasso fisso

si mantengono costanti, le rate dei mutui a tasso variabile si modificano,

aumentando o diminuendo, rispetto al 2007, in funzione dell’aumento o della

diminuzione dei tassi di interesse.

Sotto il profilo operativo, limitatamente alle famiglie con mutuo a tasso variabile, la rata

per l’anno 2010 e 2011 si ricalcola applicando la formula dell’ammortamento francese.

Nello specifico il tasso di interesse viene modificato in funzione dell’andamento dei tassi

di mercato, mentre le altre condizioni per la determinazione della rata, ossia il capitale residuo e la durata residua dell’operazione, rimangono invariate. In questo modo si

introduce come ipotesi di lavoro la modifica delle condizioni dei tassi dell’operazione,

mentre la durata ed il capitale residuo da rimborsare rimangono costanti.

2.1.2 Il costo del credito per le famiglie in affitto che acquistano

l’abitazione

La seconda simulazione riguarda le famiglie che vivono in affitto: per queste si ipotizza

l’acquisto dell’abitazione di residenza ricorrendo ad un finanziamento bancario. Per

predisporre questa simulazione e ricavare è necessario formulare un insieme più

articolato di ipotesi, che riguardano nello specifico:

L’ammontare del finanziamento bancario da richiedere, in funzione del valore

dell’abitazione da acquistare. Poiché nell’indagine non è riportata nessuna

informazione sul valore dell’immobile è necessario procedere ad un’imputazione il

più realistica possibile compatibilmente con le informazioni disponibili.

Il livello dei tassi di interesse. Poiché la famiglia non ha un mutuo in essere, è necessario anche in questo caso imputare un tasso di riferimento compatibile con

il livello medio dei tassi applicati ai finanziamenti per l’acquisto dell’abitazione.

La tipologia del finanziamento (tasso fisso o variabile). Occorre decidere se il

finanziamento che viene acceso dalla famiglia è a tasso fisso, con la rata costante per tutta la durata dell’operazione, o a tasso variabile, con la rata si

modifica al variare degli interessi. Tale ipotesi ha una ricaduta soprattutto nelle

proiezioni agli anni 2010 e 2011.

La durata del finanziamento e il grado di copertura del finanziamento sul prezzo dell’immobile (loan to value).

Cominciamo dall’aspetto più delicato, costituito dall’imputazione del valore

dell’abitazione in cui risiede la famiglia e da cui si ricava l’ammontare di finanziamento

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da richiedere. L’indagine riporta varie informazioni sull’abitazione di residenza, ma non il

prezzo: viene indicata la superficie in metri quadrati, il numero di stanze, la tipologia di

abitazione (villetta singola, appartamento, etc), il numero di servizi igienici, la dotazione

qualitativa di impianti, come ad esempio l’impianto di riscaldamento centralizzato,

l’impianto di condizionamento o di climatizzazione, la dotazione di acqua calda.... Tali informazioni, insieme ad altri elementi rilevati, che riguardano il disagio abitativo in cui

versa la famiglia, potrebbero contribuire a differenziare i prezzi delle singole abitazioni

partendo da un prezzo medio di riferimento, che tuttavia è difficile se non impossibile da

definire su base regionale. La difficoltà principale risiede nel fatto che dall’indagine si può ricavare soltanto la regione di residenza, che costituisce un’informazione troppo

generica per quanto concerne la localizzazione spaziale4 delle abitazioni. Basti pensare

alla Lombardia dove si deve mediare tra un prezzo del centro di Milano e un prezzo

dell’Oltrepo’ Pavese. L’indicazione della provincia di residenza della famiglia, e ancor più il comune di residenza, non pubblicati in questa versione dell’archivio dell’indagine,

renderebbero possibile imputare dei prezzi con maggiore specificità, sulla base dei valori

immobiliari riportati da fonti qualificate come il Consulente Immobiliare o l’Agenzia del

Territorio.

L’indagine di Banca d’Italia, invece, riporta una valutazione soggettiva sul valore dell’immobile, la quale, per quanto essa possa essere distorta dalla percezione

soggettiva, costituisce pur sempre una valutazione specifica. Tenendo conto di tale

possibilità offerta dall’Indagine di Banca d’Italia, è stato sperimentato un modello

statistico di regressione, con l’obiettivo in primo luogo di determinare il prezzo delle abitazioni sulla base di alcune variabili esplicative presenti in entrambe le indagini

(superficie, la regione, la dimensione demografica del comune, il tipo di abitazione, etc)

e successivamente di effettuare una proiezione5 del modello ottenuto sulle famiglie

dell’indagine ISTAT Eu-Silc. Tale strada non ha prodotto risultati soddisfacenti poiché le variabili rilevate sulle abitazioni sono profondamente differenti tra le due indagini6, con

l’eccezione della superficie e dell’anzianità, che da sole però non bastano a specificare

un modello statisticamente affidabile.

Sulla base delle limitazioni poste dall’indagine e delle difficoltà connesse all’utilizzazione di indici di prezzo aggregati, si è deciso di utilizzare un approccio differente,

riconducibile al criterio del rendimento del capitale immobiliare, sulla base del quale il

canone dell’affitto viene considerato come una misura realistica del rendimento

dell’investimento in abitazione. In questo caso il prezzo dell’abitazione di ciascuna

famiglia si ricava combinando due informazioni:

Il canone di affitto mensile pagato della famiglia, che viene rilevato dall’indagine.

Il rapporto tra il canone d’affitto e il prezzo delle abitazioni derivante dal

Consulente Immobiliare. Da tale fonte è possibile ricostruire per tre zone del

capoluogo di provincia (centro, semicentro e periferia) il rapporto tra il canone di locazione e il prezzo delle abitazioni.

Esiste una relazione positiva tra i prezzi delle abitazioni e i canoni di locazione e tale

rapporto evidenzia una variabilità contenuta. Di conseguenza è possibile, senza

eccedere in operazioni di semplificazione, ricavare un indice regionale, calcolando la media dei relativi capoluoghi di provincia. Dividendo pertanto il valore dell’affitto su

base annuale pagato da ciascuna famiglia per il rapporto medio regionale tra il canone

4 Esiste una variabile denominata degree of urbanisation non è utilizzabile ai nostri fini, poiché essa si

limita a indicare se la famiglia risiede in una zona caratterizzata da un certo grado di urbanizzazione. 5 In termini operativi si procede, dopo aver identificato i parametri di una relazione stocastica che lega il prezzo dell’abitazione alle variabili indipendenti, a realizzare una previsione extra campionaria, ossia si utilizzano le variabili indipendenti dell’indagine ISTAT al fine di ottenere dal modello stesso un prezzo di riferimento teorico per ogni famiglia. 6 L’Indagine Eu Silc rileva con un certo dettaglio la presenza di servizi e accessori all’interno dell’abitazione, l’indagine IBF rileva aspetti qualitativi con una logica differente, lo stesso avviene per la rilevazione della localizzazione spaziale dell’abitazione

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di locazione e il prezzo dell’abitazione, si ricava un prezzo al metro quadrato

dell’abitazione di residenza riferito al 2007. Moltiplicando poi il prezzo così ottenuto per

la superficie dell’abitazione, rilevata dall’indagine, si ottiene il prezzo teorico di acquisto

dell’abitazione, da finanziare secondo l’ipotesi adottata nella simulazione, con il credito

bancario.

Il metodo descritto consente di valorizzare sia le informazioni derivanti da una fonte

qualificata e consolidata da anni nel settore, come Il Consulente Immobiliare, sia la

specificità dell’indagine ISTAT, dalla quale, attraverso il canone di affitto, si ricava un

prezzo dell’abitazione il cui livello dovrebbe essere coerente con le condizioni economiche della famiglia. Utilizzare dei prezzi medi sarebbe stato molto rischioso in

quanto non avremmo tenuto conto della variabilità che deriva dal fattore di

localizzazione spaziale, elemento rilevante ai fini della determinazione dei valori

immobiliari, perché influisce sulla facilità di accesso a determinati servizi da parte della famiglia (es. stazione ferroviaria, vicinanza a centri funzionali).

Tavola 8: Il livello dell’affitto, il prezzo imputato al metro quadrato e la

superficie dell’abitazione nelle regioni nell’indagine ISTAT-Eu-Silc Media Mediana Regione Affitto

mensile Prezzo al mq

Superficie abitazione

Affitto mensile

Prezzo al mq

Superficie abitazione

Piemonte 353 1.169 74 350 1.145 70 Valle d'Aosta 378 1.396 73 385 1.345 67 Lombardia 383 1.387 74 390 1.259 70

Trentino Alto-Adige 413 1.685 73 408 1.613 73 Veneto 396 1.103 84 400 1.092 80 Friuli Venezia Giulia 350 988 78 350 941 79

Liguria 380 1.386 70 370 1.400 66 Emilia-Romagna 402 1.550 78 400 1.439 75 Toscana 403 1.664 73 400 1.529 70

Umbria 358 1.070 79 350 1.006 75 Marche 347 1.491 78 350 1.349 75 Lazio 387 1.364 74 380 1.204 70

Abruzzo 286 1.199 77 250 1.053 73 Molise 249 749 89 200 642 90 Campania 321 1.180 82 300 1.082 80 Puglia 304 965 81 300 948 80

Basilicata 237 1.189 79 200 1.003 80 Calabria 242 712 87 200 642 85 Sicilia 295 969 84 250 876 80

Sardegna 244 907 78 200 744 80

Fonte: elaborazioni su indagine Eu-Silc e Consulente Immobiliare

Dopo la descrizione delle scelte e delle implicazioni operative riguardanti il primo

scenario, le ipotesi rimanenti sono meno problematiche. Per quanto riguarda il tasso di interesse, si utilizza quello relativo ai finanziamenti per l'acquisto di abitazioni (TAEG),

registrato ogni trimestre per cinque ripartizioni geografiche (Nord Ovest, Nord Est,

Centro, Sud, Isole). A ciascuna famiglia viene imputata la media del 2007, sulla base

della ripartizione di appartenenza. Il tasso impiegato è rappresentativo delle nuove operazioni accese nel periodo.

Si ipotizza inoltre e che il finanziamento concesso copra il 90% del valore dell’immobile,

come avviene nella prassi più comune.

Utilizzando il prezzo dell’abitazione, imputato secondo il criterio descritto, i tassi di interesse e gli altri parametri, si determina per ciascuna famiglia, applicando la formula

di calcolo dell’ammortamento francese, la prima rata e la parte degli interessi (sulla

prima rata). Combinando i due indici con il reddito famigliare, che deriva dall’indagine,

si ottiene anche per queste famiglie un’indicazione della sostenibilità economica del

debito nel caso che ciascuna faccia ricorso al credito bancario.

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Gli indici ottenuti (importo medio prima rata, interessi sulla prima rata, incidenza media

della rata sul reddito e reddito famigliare medio) sono riferiti all’anno 2007 e sono

proposti per regione e per gli stessi incroci tra variabili utilizzati nella simulazione

precedente.

Rispetto al caso precedente, questa simulazione riguarda le famiglie in affitto e, malgrado essa sia costruita utilizzando numerose ipotesi di lavoro (prezzo, tassi di

interesse), ha una sua valenza per considerare il costo del credito e la sua sostenibilità

per una componente della popolazione che presenta generalmente condizioni livelli di

reddito e condizioni economiche più sfavorevoli rispetto al quadro generale.

Il meccanismo per la proiezione al 2010 e al 2011 dei risultati ottenuti i questa

simulazione è oggetto del prossimo paragrafo.

2.2. Il modulo per le proiezioni

I risultati delle simulazioni ottenute fanno riferimento al 2007 e questo pone senz'altro il problema di aggiornare i risultati rispetto agli anni successivi, tenendo anche conto dei

radicali cambiamenti e della profonda crisi che ha investito l’economia mondiale a

partire dalla fine del 2008. Tenendo conto del possibile impatto della crisi sulle

condizioni economiche delle famiglie, l’esigenza che si pone è quella di proiettare i risultati delle simulazioni agli anni successivi al 2007 in modo che essi riflettano anche la

recente evoluzione della dinamica economica, caratterizzata sul piano generale da una

fase di profonda recessione emersi in tutta la loro gravità nell’ultima parte del 2008.

Per effettuare una proiezione dei risultati, anche considerando un orizzonte temporale

non troppo distante che comprende il 2010 ed il 2011, sarebbe opportuno adottare delle ipotesi sia sull’evoluzione delle variabili economiche individuali (composizione dei redditi

famigliari, prezzi e affitti del mercato immobiliare, tassi di interesse applicati alle

operazioni), che sulle scelte famigliari strettamente connesse alle nostre simulazioni.

Poiché le simulazioni proposte riguardano singoli comportamenti individuali e/o decisioni assunte nel contesto famigliare, è necessario, per ottenere un elevato grado di realismo,

considerare l’evoluzione di processi piuttosto complessi, quali ad esempio l’evoluzione

della domanda di nuove abitazioni, la propensione a ricorrere al credito bancario per

finanziare l’acquisto di abitazioni e così via; questi processi, a loro volta, presentano un’evoluzione strettamente legata alle dinamiche demografiche ed al ciclo di vita degli

individui in relazione al contesto famigliare. In linea generale, analogamente a quanto

avviene per i modelli basati sulle tecniche di microsimulazione, si tratterebbe di gestire

numerose ipotesi di lavoro, che consentano di fare evolvere secondo una logica realistica le caratteristiche degli individui e delle famiglie compresi nell’indagine e in

particolare la struttura demografica, i meccanismi di formazione di nuove famiglie, la

condizione socio professionale e tutti gli elementi di interesse ai fini dell’analisi.

Tenendo conto degli obiettivi dell’OCC, e in particolare dell’orizzonte temporale non

troppo esteso, si è deciso di seguire un approccio più ridotto rispetto alle caratteristiche dei modelli di microsimulazione maggiormente utilizzati e limitare a predisporre

simulazioni sulle condizioni economiche delle famiglie che riflettano gli effetti

occupazionali derivanti dalla crisi del 2008 e 2009. I risultati delle simulazioni

riguardano gli anni 2010 e 2011, fanno riferimento alla stessa struttura della popolazione rispetto all’anno base 2007 e riflettono la dinamica delle principali variabili

famigliari utilizzate nelle simulazioni, in particolare:

1. L’evoluzione del reddito famigliare. Nella prima simulazione il reddito

famigliare ha rilevanza poiché ad esso viene rapportato l’importo della rata del mutuo pagato dalle famiglie; nel secondo caso ha una funzione analoga,

poiché viene combinato con la rata teorica, calcolata per le famiglie in affitto

che decidono di acquistare l’abitazione di residenza.

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2. L’evoluzione dei tassi di interesse sui finanziamenti per l’acquisto di

abitazioni, dal momento che le due simulazioni considerano una modalità di

finanziamento basata sul tasso variabile.

3. L’evoluzione dei prezzi delle abitazioni, in quanto è necessario, ai fini della

seconda simulazione, considerare nella determinazione della rata del mutuo che deve rimborsare la famiglia, l’effetto del ciclo del mercato immobiliare. La

prima rata dell’ipotetico mutuo da rimborsare per le famiglie, infatti, varia in

funzione dell’andamento dei prezzi delle abitazioni.

Sotto il profilo operativo, la costruzione del modulo delle proiezioni ha richiesto due fasi. Nella prima fase, per ciascuna variabile individuale impiegata nella simulazione, è stata

identificata una variabile o in insieme di variabili (come nel caso dei redditi famigliari),

di riferimento (driver), da utilizzare nelle proiezioni. Nella seconda fase è stato costruito

uno scenario sulle variabili guida, seguendo ipotesi legate alla recente evoluzione economica, per poi trasmettere gli effetti sulle variabili individuali utilizzate nelle

simulazioni, considerando l’evoluzione registrata tra il 2007, l’anno a cui si riferiscono le

informazioni economiche dell’indagine, e gli anni 2010 e 2011.

I paragrafi seguenti illustrano, per le tre variabili della simulazione, le modalità di

identificazione delle variabili guida e la logica impiegata per le proiezioni e la costruzione di scenari per gli anni 2010 e 2011.

2.2.1 Il reddito famigliare

Il reddito famigliare è la variabile chiave delle simulazioni, in quanto riflette la

condizione economica generale della famiglia. Tenendo conto della definizione utilizzata nell’indagine e nelle nostre elaborazioni, ossia l’ammontare del reddito disponibile al

netto degli affitti figurativi (variabile HY020), tale aggregato comprende la totalità delle

entrate monetarie e non monetarie su cui può contare la singola famiglia nel periodo di

riferimento. Il percorso che si propone per effettuare la proiezione del reddito, risulta

piuttosto articolato, per la complessità dei meccanismi di formazione e di determinazione di tale grandezza, riconducibili sia alla crescita economica che ai

processi di redistribuzione a favore delle famiglie. Al fine ottenere una proiezione dei

redditi riferita agli anni 2010 e 2011, è necessario identificare alcune variabili guida.

In primo luogo è necessario identificare e riclassificare in categorie omogenee le singole entrate, alcune delle quali sono registrate dall’indagine a livello individuale, mentre altre

sono imputate alla famiglia di riferimento. Le componenti individuali, sono raggruppabili

nelle seguenti voci7:

Il redditi da lavoro dipendente, distinto nella componente monetaria (PY010) che non monetaria (PY021);

Il redditi da lavoro autonomo o da attività professionale (PY050);

I trasferimenti legati allo stato disoccupazione (PY090);

I redditi da pensioni e trasferimenti, che comprendono le pensioni di anzianità e vecchiaia (PY100) e pensioni ai superstiti (PY110) ed altri trasferimenti percepiti

dall’individuo, come gli assegni di accompagnamento per disabilità (PY130N) e

borse di studio (PY140N).

L entrate imputate alla famiglia sono:

Gli affitti e le locazioni percepite per immobili e terreni (HY040);

I redditi da capitale e da partecipazioni azionarie (HY090);

I trasferimenti netti di vario genere percepiti da altre famiglie, in particolare gli

assegni e le indennità per sostegno alla maternità ed il mantenimento dei figli

7 In parentesi si riporta la denominazione Eurostat delle variabili Eu-Silc.

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(HY050 e HY080), i trasferimenti per l’esclusione sociale (HY060), per le politiche

abitative (HY070), i redditi percepiti dai giovani con meno di 16 anni (HY140), al

netto dei trasferimenti verso altre famiglie (HY130);

Rispetto alle voci riportate si procede a identificare specifiche variabili guida, capaci di

trasmettere per il periodo 2007-2011 una dinamica alle grandezze considerate. Tale operazione avviene per i redditi da lavoro dipendente, i reddito da lavoro autonomo ed i

redditi da capitale.

La proiezione al 2011 dei redditi da lavoro dipendente, che rappresentano circa il 30%

dei redditi famigliari, avviene combinando due fonti: le informazioni dell’indagine ISTAT sulle Retribuzioni lorde8 e Costo del lavoro (OROS) e l’indagine ODM9. L’indagine ISTAT

mette a disposizione un indice su base trimestrale riferito alle componenti delle

retribuzioni di fatto (costo del lavoro, oneri sociali, retribuzioni lorde), per i principali

settori di attività economica. L’indagine ODM, i cui risultati sono riportati in un recente rapporto, fa riferimento a circa 1 milione di titolari di posizioni retributive e, anche se

non è rappresentativa della collettività come quella dell’ISTAT, fornisce alcuni elementi

in merito ai divari retributivi per le posizioni lavorative e titoli di studio. Le ipotesi

adottate per i redditi da lavoro dipendente riflettono una dinamica meno vivace rispetto

a quella dell’ISTAT per il 2008 ed il 2009 (+1,8% nel 2008, +2% nel 2009), mentre per il 2010 si ipotizza una variazione analoga a quella registrata per i primi 2 trimestri

(+3%). Per il 2011 si considera una variazione analoga a quella del 2010.

Per i redditi da lavoro autonomo l’operazione è più complessa, poiché non vi sono fonti

analoghe all'indagine sulle retribuzioni. Tenendo comunque conto della definizione dell'indagine, si è cercato di identificare una variabile macroeconomica il più possibile

assimilabile alla definizione di reddito da lavoro autonomo ricorrendo alle informazioni

macroeconomiche dei Conti dei Settori Istituzionali ISTAT. Tale fonte fornisce un quadro

informativo sui comportamenti dei diversi operatori nei vari momenti del processo economico, dalla produzione, fino alla redistribuzione del reddito tra i vari soggetti

economici istituzionali, le famiglie (consumatrici e produttrici), le imprese la Pubblica

Amministrazione etc. Le voci che possono identificare una proxy relativamente affidabile

per rappresentare il reddito da lavoro autonomo, sono la quota di reddito misto trasferita dalle famiglie produttrici, i redditi prelevati dai membri delle quasi società e

altri utili distribuiti alle famiglie. Le variabili rappresentano il processo di remunerazione

del lavoro autonomo e dell'attività imprenditoriale svolta dai membri della famiglia. Le

ipotesi adottate per i redditi da lavoro autonomo sono coerenti fino al 2009 con le

variazioni registrate dalla somma dei tre aggregati: tra il 2007 ed il 2008 si registra una sostanziale invarianza, nel 2009 c’è stata una riduzione superiore al 3%. Per il 2010 si

ipotizza una riduzione del 4%, a cui fa seguito un recupero parziale per l’anno

successivo (+1%).

Un’operazione analoga è stata condotta per i redditi da capitale. Anche in questo caso è stato fatto ricorso a informazioni macroeconomiche dei Conti dei Settori Istituzionali

ISTAT, identificando come variabile guida un aggregato delle risorse e degli impieghi

che rappresenti una proxy della definizione dell’indagine (interessi percepiti, dividendi,

utili da investimenti esteri, al netto degli interessi passivi) Tale aggregato nel 2008 è rimasto sostanzialmente invariato, mentre nel 2009 registra una forte riduzione in linea

con quanto accaduto con la crisi finanziaria (-33%). Anche in questo caso è necessario

formulare un’ipotesi per il 2010 e per il 2011: si è optato per la stabilità nel 2010 ed un

lieve incremento per il 2011 (+1%) .

I redditi da pensione costituiscono l'ultima componente di una certa rilevanza, poiché essa incide per circa il 30% sull'aggregato del reddito famigliare. In questo caso non è

stata identificata una variabile guida, ma è stato applicato un meccanismo automatico di

8 ISTAT, Indicatori trimestrali su retribuzioni lorde, oneri sociali e costo del lavoro nell'industria e nei servizi.

9 9 ODM http://www.odmconsulting.com/compensation/rapporto.asp

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adeguamento, ipotizzando una dinamica legata al tasso di inflazione dell’anno

precedente, L’adeguamento è completo per i redditi da pensione sotto una certa

soglia10, mentre è parziale per superiori. Il meccanismo applicato per le pensioni, basato

sull’indicizzazione al tasso di inflazione, è applicato alle altre poste minori (trasferimenti,

reddito da affitto). Questo tuttavia non vuole significare che per la singola famiglia costituiscano fonti di entrate fondamentali.

Le ipotesi formulate in precedenza consentono di proiettare le componenti per gli anni

successivi al 2007 e di ottenere una stima dei redditi famigliari secondo una logica

tendenziale, senza cambiamenti nella condizioni lavorative degli individui. Per questo motivo proiezioni siffatte rischiano di non cogliere a pieno alcuni effetti della crisi,

proprio sul piano dei cambiamenti nelle condizioni lavorative.

Passiamo ora a considerare quanto è successo negli ultimi anni, con riferimento alla crisi

che si è tradotta in gravi difficoltà economiche e occupazionali. Basti pensare all'impennata nelle ore di cassa integrazione o alla diffusione di eventi ancora più

traumatici come la transizione alla mobilità fino alla perdita del posto di lavoro. L’entità

della crisi e la rilevanza dei processi avvenuti tra il 2009 ed il 2010, rendono parziali le

proiezioni tendenziali basate sulla sola variazione dei redditi, se non integrate anche

dalle modifiche sulle condizioni lavorative. Pertanto è stato applicato un modello di simulazione alle famiglie dell’indagine con l’obiettivo di quantificare gli effetti della crisi

economica.

Tra il 2009 ed il 2010 si è registrato un forte calo occupazionale. La crisi ha contribuito

ad accrescere la gravità della situazione nelle regioni meridionali, facendo aumentare il fenomeno dello scoraggiamento, quando gli individui con maggiori problemi di

inserimento lavorativo rinunciano alla ricerca di un’occupazione11. La sua gravità,

tuttavia, ha sortito i suoi effetti anche in regioni da sempre caratterizzate da un mercato

del lavoro forte, facendo schizzare in maniera ragguardevole il tasso di disoccupazione. L’estensione della Cassa Integrazione Guadagni in deroga12, avvenuta nel 2009, sotto la

spinta della crisi economica, è andata ad affiancare gli strumenti della CIG straordinaria

ed ordinaria ed ha sicuramente contribuito ad arginare il calo occupazionale.

Tavola 9: L’occupazione nelle regioni tra il 2008 ed il 2010 Mil Var %

2008 2009 2010 2008-09 2008-10 Piemonte 1.878 1.860 1.838 -1,0 -2,1 Valle d'Aosta 57 57 58 0,3 1,5

Lombardia 4.341 4.319 4.289 -0,5 -1,2 Trentino Alto-Adige 457 464 468 1,4 2,3 Veneto 2.149 2.125 2.121 -1,1 -1,3 Friuli Venezia Giulia 522 509 514 -2,4 -1,5

Liguria 656 639 639 -2,6 -2,6 Emilia-Romagna 1.968 1.973 1.929 0,3 -1,9 Toscana 1.571 1.574 1.541 0,2 -1,9

Umbria 377 367 362 -2,7 -3,9 Marche 657 657 660 0,0 0,4 Lazio 2.253 2.243 2.281 -0,5 1,2

10

Il sistema di perequazione fissa a fine dicembre di ogni anno il tasso di inflazione (FOI) provvisorio, a cui avviene l’adeguamento delle pensioni a partire dal mese successivo. Per i redditi sotto una certa soglia mensile, fissata per l’occasione l’adeguamento è totale, per quelli superiori l’adeguamento è pari al 75%. 11

La Banca d’Italia ha prodotto di recente delle stime correttive del tasso di disoccupazione, secondo la metodologia che considera nel computo dei disoccupati anche gli scoraggiati e gli individui in cassa integrazione. 12

L’estensione della CIG in deroga ha ampliato la platea dei potenziali utilizzatori, includendo i dipendenti delle imprese con meno di 15 addetti, i lavoratori delle imprese artigiane, delle società cooperative, delle imprese del terziario e dei servizi ed ha compreso tipologie contrattuali privi in precedenza di tale copertura (es, contratto a tempo determinato, apprendisti).

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Abruzzo 520 490 488 -5,7 -6,1

Molise 114 111 109 -2,7 -4,0 Campania 1.676 1.606 1.581 -4,2 -5,6 Puglia 1.298 1.240 1.212 -4,4 -6,7

Basilicata 194 190 184 -2,0 -5,0 Calabria 592 585 574 -1,2 -3,1 Sicilia 1.475 1.474 1.436 -0,1 -2,7

Sardegna 621 601 598 -3,2 -3,6 Nord Ovest 6.933 6.875 6.824 -0,8 -1,6 Nord Est 5.095 5.071 5.032 -0,5 -1,2

Centro 4.858 4.841 4.843 -0,3 -0,3 Sud e Isole 6.490 6.297 6.183 -3,0 -4,7 Italia 23.376 23.084 22.883 -1,2 -2,1

Fonte: ISTAT

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Tavola 10: Le ore complessive di cassa integrazione (ordinaria, straordinaria e

deroga) autorizzate dal 2008 al 2010 (dato riferito al periodo gennaio-ottobre) Ore di CIG Var % 2008 2009 2010 2009 2010 Piemonte 24.307.050 132.363.041 158.548.992 444,5 19,8 Valle d'Aosta 930.459 2.061.028 1.177.459 121,5 -42,9 Lombardia 35.203.764 207.317.067 274.857.692 488,9 32,6

Liguria 3.882.651 9.529.660 11.646.478 145,4 22,2 Trentino Alto Adige 4.113.732 10.303.900 12.213.195 150,5 18,5 Veneto 12.505.648 58.968.019 111.166.306 371,5 88,5

Friuli Venezia Giulia 3.315.504 14.102.269 21.235.949 325,3 50,6 Emilia Romagna 6.794.810 46.640.648 99.158.804 586,4 112,6 Toscana 7.498.528 27.852.784 44.755.181 271,4 60,7

Umbria 2.263.409 8.390.724 17.506.911 270,7 108,6 Marche 5.397.420 18.049.950 32.576.039 234,4 80,5 Lazio 11.128.686 41.440.001 55.192.765 272,4 33,2 Abruzzo 4.154.675 28.703.669 27.619.580 590,9 -3,8

Molise 783.682 2.391.900 3.833.768 205,2 60,3 Campania 15.727.943 36.392.459 45.471.438 131,4 24,9 Puglia 12.450.037 34.610.705 61.407.825 178,0 77,4

Basilicata 3.801.261 7.564.286 8.720.100 99,0 15,3 Calabria 3.483.891 5.212.924 9.409.435 49,6 80,5 Sicilia 6.830.092 11.864.008 18.517.602 73,7 56,1

Sardegna 4.977.822 8.249.383 11.464.136 65,7 39,0 Italia 169.551.064 712.008.425 1.026.479.655 319,9 44,2

Fonte: Inps

Per trasmettere l’effetto del calo occupazionale si può fare ricorso ad un modello di

simulazione che in parte rispecchia la metodologia di alcuni modelli di micro

simulazione, come quelli applicati alle economie in via di sviluppo, con l’obiettivo di valutare gli effetti redistributivi della recente crisi finanziaria, partendo da informazioni

individuali non aggiornate rispetto al periodo che si vuole indagare13. Anche nel nostro

caso dobbiamo considerare che le informazioni sulle caratteristiche degli individui e sulla

distribuzione del reddito, fanno riferimento agli anni 2007 e 2008, a fronte della necessità di aggiornare il quadro agli anni 2010 e il 2011.

Il modello di simulazione ha l’obiettivo di quantificare sui redditi famigliari l’impatto delle

difficoltà occupazionali negli anni successivi al 2007, principalmente attraverso la

diminuzione del numero di occupati e in un aumento del tasso di disoccupazione.

L’entità della recente crisi giustifica la necessità di integrare le proiezioni tendenziali con gli effetti redistributivi sulle famiglie, indotti dai cambiamenti macroeconomici. Il

modello di simulazione è stato sviluppato secondo le seguenti fasi operative:

In primo luogo è stato necessario quantificare gli effetti macroeconomici nel

mercato del lavoro, tra il 2008 ed il 2010. Dall’indagine ISTAT delle Forze di Lavoro è stata calcolata la variazione dell’occupazione su base regionale;

secondo la stessa logica, facendo ricorso alle informazioni dell’INPS, è stata

ricavata la distribuzione complessiva delle ore di cassa integrazione ordinaria,

straordinaria e in deroga concesse nel periodo compreso tra il 2008 ed i primo nove mesi del 2010.

In secondo luogo è stata presa in esame la condizione occupazionale degli

individui dell’indagine più recente. Utilizzando apposite variabili dell’indagine

ISTAT Eu-Silc, è stato calcolata per ciascuna regione la consistenza dei tre stati della condizione lavorativa: stato di occupato, stato di disoccupato e stato di non

appartenenza alle forze di lavoro. Le informazioni dell’indagine fanno riferimento

13

B. Habib, A. Narayan, S. Olivieri e C.S. Paramo, Assessing Poverty and Distributional Impacts of the Global Crisis in the Philippines, World Bank, Aprile 2010. Gli autori applicano un modello di microsimulazione all’economia delle Filippine, analizzando le ricadute nella distribuzione del reddito, indotte dalla recenti crisi economica internazionale. I dati relativi alle famiglie fanno riferimento all’anno 2006.

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Report OCC 2010

27

al 2008 e consentono di ottenere alcuni indicatori relativamente alla condizione

occupazionale degli individui riferita all’anno 2008, che diviene il valore di

partenza per le proiezioni (valore baseline).

Utilizzando i dati dell’indagine ISTAT Eu-Silc, sono state determinate le

probabilità di trovarsi nei tre stati occupazionali descritti per ciascun individuo. La determinazione delle probabilità è avvenuta utilizzando un modello logit

multinomiale, con il quale, limitatamente al campione degli individui compresi tra

15 e 65 anni, si determinano la condizione lavorativa individuale (in uno dei tre

stati) sulla base di alcune caratteristiche individuali (sesso, età, livello di istruzione, ripartizione di residenza, dimensione dell’azienda in cui lavora).

Le probabilità individuali calcolate per i tre stati della condizione lavorativa

vengono aggregate per famiglia, attribuendo a quest’ultima il livello più elevato

della probabilità dei singoli individui. In questo modo si ottiene un valore di riferimento famigliare per le tre probabilità.

Le fasi sopra descritte da un lato imputano al singolo individuo e alla singola famiglia un

livello associato alla probabilità di essere disoccupato, che in maniera indiretta può

segnalare situazioni di vulnerabilità rispetto alle condizioni economiche generali,

dall’altro forniscono elementi per formulare ipotesi calibrate coerenti con l’evoluzione del mercato del lavoro. In altri termini è possibile ipotizzare per gli individui e le famiglie

dell’indagine un aumento del numero dei disoccupati proporzionale alla variazione

aggregata, ricavata dall’indagine delle Forze di Lavoro. Con gli ultimi passaggi avviene

la selezione delle famiglie candidate ad avere situazioni di vulnerabilità e l’imputazione di un reddito da lavoro coerente con il nuovo stato. In particolare:

La selezione delle famiglie avviene sulla base della probabilità di essere nello

stato di disoccupazione. Pertanto per ciascuna regione si seleziona un numero di

famiglie proporzionale alla corrispondente variazione dell’occupazione registrata nel periodo 2008-2010, utilizzando come driver la probabilità di essere

disoccupato. Le famiglie, alle quali sono associate le più elevate probabilità di

essere nello stato di disoccupazione, sono le candidate ad essere selezionate per

ipotizzare la transizione tra lo stato di occupato e di disoccupato.

Una volta selezionato il numero di famiglie necessarie a quantificare l’impatto

specifico, si procede all’imputazione del nuovo reddito, ipotizzando che il reddito

da lavoro dipendente associato all’individuo della famiglia venga ridotto del 75%.

L’ipotesi più importante riguarda la quantificazione dell’impatto a livello famigliare. La

nostra simulazione ha considerato gli effetti netti delle transizioni lavorative, limitandosi alla transizione tra la condizione di occupato e disoccupato. Alcuni modelli più estesi

impiegano matrici di transizione14 più articolate che considerano più passaggi tra i vari

gli stati lavorativi o dettagliano ad esempio per gli occupati le transizioni tra settori.

Una volta selezionate le famiglie candidate all’effetto occupazione-disoccupazione, si ripete l’operazione per quantificare il ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni. In

questo caso, poiché non è stato possibile predisporre alcun modello per stimare la

probabilità di essere in questa condizione, è stato necessario adottare ulteriori ipotesi di

lavoro:

1. Si considerano le ore di CIG complessivamente autorizzate e si trasformano in

posizioni lavorative equivalenti, considerando, come riferimento per la

permanenza in CIG, un periodo di sei mesi. Per ciascuna regione si determina il

numero di lavoratori equivalenti per il periodo considerato (2008-2010).

14

A tal proposito si segnala la componente longitudinale dell’Indagine delle Forze di Lavoro, che nella versione standard è aggiornata agli anni 2003 e 2004. In realtà anche l’indagine Eu-Silc riporta alcune variabili che consentirebbero un’analisi delle transizioni lavorative, tuttavia vi sono problemi do coerenza nelle definizioni oltre che un numero di informazioni assai ridotte.

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Report OCC 2010

28

2. L’effetto del ricorso alla CIG, per un numero proporzionale all’aumento delle

unità equivalenti registrato per ciascuna regione, si trasmette alle famiglie.

Anche in questo caso la selezione delle famiglie avviene mediante il driver

utilizzato in precedenza

3. Per le famiglie selezionate avviene l’imputazione di un nuovo reddito. In questo caso si opera una riduzione del reddito da lavoro dipendente del 25%, che viene

applicata non alla parte intera ma in proporzione alla durata di 6 mesi di CIG.

In conclusione tale approccio ha alcune caratteristiche interessanti, principalmente

quella di generare scenari sul reddito individuale e famigliare che possono essere utilizzati nelle simulazioni. Vi tuttavia anche dei limiti che è opportuno segnalare:

L’attendibilità degli scenari ottenuti dipende dalle proiezioni ipotizzate per le

variabili macroeconomiche, di conseguenza quanto più le proiezioni sono

articolate tanto i risultati sono attendibili. Nel nostro modello le proiezioni fanno riferimento soltanto al mercato del lavoro.

La possibilità di trattare l’eterogeneità tra gli individui dipende dal livello di

disaggregazione delle ipotesi formulate. Nel nostro caso le variazioni

occupazionali e l’effetto del ricorso alla CIG vengono trattate e trasmesse a

livello aggregato di regione.

Le simulazioni assumono in maniera implicita che le relazioni strutturali

stimate (in questo caso le probabilità di trovarsi nei vari stati occupazionali)

mantengano una validità anche per gli anni successivi rispetto all’anno base.

Se per molto tempo si è potuta assumere tale ipotesi con una certa tranquillità, dopo la crisi del 2009 nulla può essere dato per scontato,

compresi i meccanismi che influenzano la domanda di lavoro e l’occupabilità

degli individui.

Le proiezioni agli anni 2010 e 2011 sono ottenute, applicando con il modello di microsimulazione, l’effetto della crisi occupazionale alle proiezioni tendenziali. Per il

2010 i redditi famigliari sono ricavati secondo questa logica e considerano la

variazione degli occupati avvenuta tra il 2008 ed il 2010. La stessa logica è applicata

alle proiezioni del 2011, le quali si differenziano secondi due scenari:

Lo scenario base comprende un effetto sull’occupazione con un’intensità

analoga a quanto è stato ipotizzato per il 2010.

Lo scenario alternativo prospetta un ulteriore peggioramento nel mercato del

lavoro, ipotizzando sia una perdita di posti di lavoro che un aumento nel

ricorso alla cassa integrazione guadagni.

Le ipotesi dello scenario alternativo sono coerenti con le attese più recenti, che

prospettano per l’economia italiana una ripresa molto lenta e il perdurare delle

difficoltà occupazionali, che potrà essere in parte compensato dalle risorse disponibili

per gli ammortizzatori sociali.

2.2.2 I tassi di interesse

Identificare una variabile guida per proiettare il livello dei tassi di interesse non pone

particolari problemi, poiché si può ricorrere alle informazioni disponibili dalla Base

Informativa Pubblica di Banca d’Italia, che riporta alcune serie storiche sui tassi di

interesse attivi applicati nelle operazioni di finanziamento per l’acquisto di abitazioni. La variabile selezionata come driver corrisponde alla serie trimestrale relativa ai tassi sui

finanziamenti per l'acquisto di abitazioni (TAEG), calcolati sulle nuove operazioni (Fonte

Banca d’Italia, Tavola TDB30900). La serie trimestrale (Figura 5) è disponibile dal primo

trimestre 2004 al primo trimestre 2010. L’andamento dei tassi evidenzia una fase di risalita che raggiunge il culmine nel terzo trimestre 2008, dopodiché si assiste ad un

forte calo che prosegue fino ad inizio 2010. L’ultima osservazione rappresenta la

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Report OCC 2010

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previsione per il 2011, che incorpora un effetto di rialzo rispetto ai bassi livelli raggiunti

negli ultimi mesi.

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Report OCC 2010

30

Figura 4: L’andamento trimestrale dei tassi di interesse sui finanziamenti per

l'acquisto di abitazioni (Valori %)

4,00

4,50

5,00

5,50

6,00

6,50

I_06 III_06 I_07 III_07 I_08 III_08 I_09 III_09 I_10

Nord Ovest Nord Est Centro Sud Isole

Fonte: Banca d’Italia

Dai dati trimestrali si ricava una serie annuale, la cui dinamica si trasmette ai tassi

applicati sulle operazioni di finanziamento delle famiglie per le famiglie con mutuo. Per

le famiglie in affitto i valori medi annuali della serie si utilizzano come tasso di interesse

applicato ai finanziamenti. I tassi di interesse della serie utilizzata fanno riferimento alle ripartizioni geografiche (nord ovest, nord est, centro, mezzogiorno, isole), anziché alle

regioni. Sarebbe disponibile una statistica regionale sugli stessi tassi di interesse,

calcolata sulle consistenze complessive dei finanziamenti erogati. Tale serie non è stata

utilizzata poiché essa incorpora anche l’effetto derivante da operazioni di finanziamento accese negli anni precedenti.

Il tasso di interesse sintetizza l’effetto di interazioni molto complesse, principalmente

l’azione della politica monetaria della Banca Centrale Europea, la disponibilità di credito,

l’offerta di strumenti di finanziamento e il livello di rischio associato alla singola operazione.

2.2.3 Il mercato immobiliare

Per costruire la dinamica dei prezzi delle abitazioni necessaria alla seconda simulazione

sulle famiglie in affitto si combina l’indice riferito alle ripartizioni geografiche costruito da

Banca d’Italia con le più recenti informazioni inerenti le quotazioni dell’Agenzia del Territorio. L’indice di Banca d’Italia fornisce per le regioni e le ripartizioni un indicatore

costruito sulla base di una ponderazione dei prezzi delle abitazioni riportati nel

Consulente Immobiliare. Le informazioni dell’Agenzia del Territorio consentono di

incorporare indicazioni più aggiornate relative ai primi mesi 2010, dopodiché per il 2011 è stata formulata un’ipotesi si debole ripresa delle quotazioni dopo il rallentamento ed il

calo registrato negli ultimi anni.

L’ipotesi adottata prospetta un debole incremento delle quotazioni e risulta in linea con

le tendenze evidenziate dal Sondaggio Congiunturale sul Mercato delle Abitazioni di

Banca d’Italia. Dall’indagine emerge un lieve calo della % di operatori che segnalano una diminuzione dei prezzi, a fronte di un’incidenza esigua delle indicazioni di rialzo

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Report OCC 2010

31

Figura 5: L’andamento del mercato immobiliare nelle ripartizioni geografiche

dal 2004 al 2011

90,0

100,0

110,0

120,0

130,0

140,0

150,0

2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011

Nord Ovest Nord Est Centro Sud

Fonte: Elaborazioni su Banca d’Italia e Agenzia del Territorio

Mentre nelle simulazioni l’imputazione alla singola famiglia di un indice medio regionale,

come è stato argomentato nel paragrafo precedente, può presentare delle difficoltà, lo

stesso approccio non è così problematico per effettuare delle proiezioni, in quanto

l’obiettivo in questo caso specifico è quello di considerare le tendenze del mercato immobiliare per gli anni successivi al 2007. La scelta della variabile guida tende a

semplificare in maniera significativa il funzionamento del mercato immobiliare.

Ricordiamo in primo luogo l’approccio di imputazione del prezzo, il quale è costruito in

base al valore dell’affitto dichiarato dalla famiglia, secondo il criterio del rendimento del capitale immobiliare: per mantenere maggiore omogeneità tra le variabili dell’indagine

si dovrebbe considerare anche l’evoluzione della dinamica degli affitti nonché quella del

loro rendimento. A tal proposito vale sicuramente la correlazione tra i prezzi delle

abitazioni e i canoni di locazione; tuttavia occorre considerare che i valori dei canoni di locazione presentano caratteristiche peculiari e la loro evoluzione può dipendere,

soprattutto in determinati contesti urbani, da effetti particolari, quali la domanda di

residenze di studenti fuori sede, o la mobilità professionale di determinate fasce della

popolazione.

In secondo luogo occorre tenere presente che la simulazione dei prezzi attraverso la dinamica di un indice dei prezzi delle abitazioni, per quanto siano fondati i criteri di

ponderazione, non dà conto in maniera esaustiva delle possibili interazioni complesse e

articolate che caratterizzano l’equilibrio del mercato immobiliare. Tale equilibrio può

anche prevedere differenti dinamiche dei prezzi a seconda delle tipologie abitative, sulla base dell’importanza relativa dei diversi segmenti di domanda. A questo si aggiunga,

come ulteriore fattore di complicazione, che il bene abitazione, oltre che fornire i servizi

abitativi, funge anche da bene d’investimento, soprattutto quando comprare una casa

rappresenta un’alternativa rispetto ad altri investimenti finanziari; in questo caso nella determinazione dei valori immobiliari entra anche una componente di domanda, la

domanda per finalità di investimento, che prescinde dai fattori che solitamente sono

ritenuti fondamentali, quali la formazione di nuove famiglie e i flussi migratori.

Infine il mercato immobiliare si caratterizza per la rigidità dell’offerta di abitazioni,

soprattutto per i vincoli fisici all'utilizzazione del territorio definiti dagli strumenti di programmazione urbanistica degli enti locali (regolamenti urbanistici, piani strategici

strutturali…). L’insieme dei vincoli determina un adeguamento dell’offerta di abitazioni

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Report OCC 2010

32

più lento rispetto ad eventuali stimoli della domanda. L’offerta di abitazioni dipende in

generale dalle aspettative di profitto da parte degli operatori del settore, sulla base delle

quali essi decidono i loro piani di investimento, che a loro volta determinano un effetto

significativo sul valore aggiunto settoriale e sulla dinamica dell'attività economica e

dell'occupazione.

3. I risultati delle simulazioni

Nel paragrafo sono riportati i risultati principali delle due simulazioni, la prima delle quali

fa riferimento alle famiglie con mutuo (Tavole A1-A14) e la seconda alle famiglie in

affitto (Tavola B1-B12) e un loro sintetico commento.

Le famiglie con mutuo

La simulazione riguarda le famiglie che nel 2007 hanno pagato la rata sul mutuo per

l’acquisto di abitazioni. Le proiezioni dei risultati al 2010 e al 2011 sono ottenute

ricalcolando per ciascuna famiglia la rata, partendo dall’importo del debito residuo e

dalla durata residua del finanziamento. Per quanto riguarda il tasso di interesse, la simulazione è predisposta per mantenere le rate a tasso fisso inalterate e per modificare

le rate delle operazioni a tasso variabile. Si tenga conto che l’incidenza della rata sul

reddito riportata nelle tavole è data dal rapporto tra l’importo medio della rata ed il

reddito medio e la scelta di considerare questo indice, anziché la media dell’incidenza, dipende dal fatto che essa è molto influenzata dai valori estremi. La mediana

dell’indicatore, anch’essa riportata nelle tavole, rappresenta un indicatore

statisticamente robusto

All’interno del campione delle famiglie con mutuo, infatti, si prendono in considerazione le famiglie che presentano un valore dell’incidenza della rata del mutuo rispetto al

reddito famigliare superiore al 30%, considerando che tale indicazione viene solitamente

utilizzata dagli operatori per la scelta di una rata di rimborso sostenibile. In altri termini

se l’incidenza della rata sul totale delle entrate famigliari superasse il 30 o il 35%, si

configurerebbe, a parità di condizioni, un rischio in termini di sostenibilità del debito. Si tratta di un’indicazione di massima, che andrebbe verificata caso per caso, valutando sia

il livello di spesa degli individui e della famiglia, sia la disponibilità di ricchezza reale e

finanziaria, che non sono rilevate dall’indagine.

Sono poi riportati i risultati sulle simulazioni delle famiglie in affitto ovvero l’importo medio della rata di finanziamento, il reddito medio famigliare e l’incidenza media della

rata sul reddito. Oltre alla media si riporta come nel caso precedente la mediana per i

tre indicatori.

Essendo ottenuti con logiche differenti, i risultati delle due simulazioni e le proiezioni vanno letti con un’ottica differente. Nel primo caso la simulazione riguarda un campione

di famiglie che hanno pagato un mutuo nel 2007 e che hanno contratto con il sistema

bancario un debito in anni diversi; pertanto i risultati dipendono sostanzialmente dalla

combinazione tra l’effetto del reddito e l’effetto dei tassi di interesse. L’effetto di tale combinazione può essere colto confrontando i risultati del 2011 per il quale si propone lo

scenario base e la variante che ipotizza un’evoluzione più sfavorevole del reddito

disponibile.

Sia per le famiglie con mutuo che per le famiglie in affitto sono presenti anche tavole

con indicatori che dettagliano l’incidenza della spesa per abitazione (al netto della rata o dell’affitto pagato) e l’incidenza della spesa complessiva per l’abitazione, che comprende

per entrambe le simulazioni l’importo della rata. Si tratta della rata effettiva per le

famiglie con un mutuo e la rata teorica per le famiglie in affitto. Per costruire le

proiezioni relativamente alle spese per l’abitazione è stato utilizzato l’indice d’inflazione

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Report OCC 2010

33

(NIC) relativamente al capitolo di spesa Abitazione, acqua, elettricità e combustibili,

costruito per i capoluoghi di regione.

Incidenza delle rate del mutuo sulla vita e sul reddito delle persone

Se si considera l’incidenza percentuale della rata del mutuo sul reddito familiare

complessivo (al netto e al lordo dei fitti figurativi) rispetto a due categorie di famiglie quelle che nel 2007, ultimo dato disponibile, avevano pagato una rata di mutuo per

l’acquisto di un’abitazione (oltre 2500 famiglie analizzate), e quelle che sono in affitto e

che potrebbero ipoteticamente ricorrere al credito bancario per acquistare un’abitazione

simile a quella in cui vivono (oltre 3300 famiglie) si rilevano situazioni vulnerabili dal punto di vista della sostenibilità finanziaria.

Per le famiglie con mutuo, l’incidenza media della rata sul reddito familiare (al netto dei

fitti figurativi) è pari al 20%. Tenendo conto poi della distribuzione dei redditi familiari e

dell’importo delle singole rate, è possibile quantificare il peso delle famiglie a rischio, ossia l’incidenza relativa delle situazioni familiari che presentano un’incidenza della rata

sul reddito superiore al 30%. Le informazioni più aggiornate, riferite all’anno 2007,

evidenziano un’incidenza delle famiglie a rischio sul totale delle famiglie con mutuo pari

al 25% del totale, con il valore dell’indice che aumenta considerando determinate

tipologie familiari, come nel caso delle famiglie unipersonali o con figli a carico, o delle famiglie il cui capofamiglia possiede un basso livello di istruzione.

Partendo dalle informazioni rilevate nel 2007 è possibile formulare alcune ipotesi

sull’evoluzione dei principali indicatori economici relativi a reddito familiare, tassi di

interesse, mercato immobiliare, al fine di ottenere un aggiornamento della situazione riferita al 2010 e una previsione riferita al 2011. La previsione per il 2011 avviene

secondo due scenari:

il primo, lo scenario base, incorpora ipotesi sull’evoluzione economica dei redditi

e dei tassi di interesse caratterizzati da un andamento lievemente favorevole rispetto al 2010;

il secondo, quello alternativo, prospetta un ulteriore peggioramento della

dinamica occupazionale nel 2011 rispetto al 2010, che si traduce in un’evoluzione

meno favorevole per redditi familiari, dovuta soprattutto alla dinamica dei redditi da lavoro dipendente.

La riduzione del livello dei tassi di interesse registrata a partire dal 2009 ha portato nel

2010 i tassi di interesse attivi su livelli molto bassi, con un effetto sulle rate visibile, che

diventano più accessibili, anche per la dinamica stagnante del mercato immobiliare.

L’incidenza della rata sul reddito famigliare diminuisce nel 2010 per effetto del calo delle rate indotto dai tassi di interesse. L’anno 2011 presenta per l’’incidenza della rata sul

reddito due risultati differenti nei due scenari:

Migliora nello scenario base poiché il lieve incremento delle rate è compensato

dall’incremento dei redditi famigliari.

Peggiora nello scenario alternativo poiché il più debole incremento dei redditi

famigliari non è in grado di compensare l’aumento della rata per effetto

dell’incremento dei tassi di interesse anche se essi rimangono ancora nettamente

inferiori ai livelli del 2008.

Il processo appena descritto si traduce anche nella diminuzione dell’incidenza delle

famiglie a rischio tra il 2007 ed il 2010, che passa dal 25% al 23%. Anche in questo

caso si osserva la situazione più sfavorevole prospettata dallo scenario alternativo 2011,

nel quale l’incidenza delle famiglie a rischio torna sui livelli vicini al 2007, registrando un

significativo peggioramento rispetto scenario base.

In base allo scenario alternativo, nel 2011 le famiglie a rischio saranno pari al 24,7%

ovvero a quelle rilevate nel periodo pre-crisi. Se si considerano anche le altre spese per

la gestione della casa la quota sale al 46,7%. In altri termini circa la metà delle famiglie

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Report OCC 2010

34

con mutuo destinano più del 30% del loro reddito per le rate e per le altre spese

ordinarie per la casa.

Nel 2011 i soggetti più a rischio si confermeranno le famiglie mononucleari e le famiglie

composte da un adulto e da uno o più figli, con un’età inferiore ai 34 anni, il grado di

scolarità non supera la licenza elementare e dal punto di vista lavorativo o è un lavoratore autonomo oppure è in cerca di un’occupazione.

In base alla localizzazione territoriale le famiglie più a rischio abitano in Liguria,

Abruzzo, Molise, Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna. Se si escludono l’Abruzzo e il

Molise che oltre dalla crisi economica sono stati colpiti dal noto terremoto, si comprende che le regioni più esposte sono proprio quelle economicamente più dinamiche ovvero

quelle che consentivano di scommettere maggiormente sul futuro.

Tavola 11. La sintesi degli indicatori per le famiglie con mutuo tra il 2007 ed il 2011

2007 2010 2011

base alternativo

Reddito famigliare medio 37.657 37.597 38.516 37.708

Importo medio rata mutuo 7.947 7.536 7.661 7.661

Incidenza % sul reddito 21,1 20,0 19,9 20,3

% famiglie a rischio sulla rata 25,4 23,8 23,1 24,7

Spesa gestione abitazione 2.960 3.170 3.217 3.217

Incidenza % sul reddito 7,9 8,4 8,4 8,5

Spesa totale abitazione (inclusa la rata) 10.907 10.657 10.829 10.829

Incidenza % sul reddito 29,0 28,3 28,1 28,7

% di famiglie a rischio sulla spesa totale 47,0 45,6 45,2 46,7

Fonte: Nostre elaborazioni su ISTAT "IT-SILC XUDB 2008 - versione Marzo 2010

I risultati per il 2011 prospettano un lieve miglioramento della situazione rispetto agli

anni precedenti, reso incerto, tuttavia, dagli elementi di debolezza dell’economia italiana

e dall’instabilità dell’economia internazionale. Per il prossimo anno, in particolare, è la

situazione del mercato del lavoro e la debolezza della domanda interna che potrebbe mettere a rischio la situazione occupazionale di numerose famiglie.

L’analisi basata sulle famiglie in affitto denota una maggiore vulnerabilità che si

presenta nell’accesso al credito e nella sostenibilità economica dell’indebitamento.

Complessivamente nel 2007 l’incidenza media della rata sul reddito familiare (al netto dei fitti figurativi) risulterebbe pari al 28% contro il 20% registrato per le famiglie con

mutuo e inoltre risulterebbe pure superiore l’incidenza delle famiglie vulnerabili

(48,5%), ossia delle famiglie che si troverebbero a fronteggiare un’incidenza della rata

sul reddito superiore al 30%. Considerando per le stesse famiglie l’evoluzione al 2010, emerge un miglioramento nella capacità di sostenere l’indebitamento, dovuto sia al

ribasso dei tassi di interesse che alla dinamica del mercato immobiliare. Anche il 2011

per le famiglie in affitto si conferma evidenzia il divario tra i due scenari con lo scenario

alternativo che diviene più sfavorevole anche rispetto al 2007, come risultato della combinazione del peggioramento delle condizioni economiche delle famiglie e del lieve

aumento dei tassi di interesse.

Tavola 12. La sintesi degli indicatori per le famiglie in affitto tra il 2007 ed il

2011

2007 2010 2011 base Alternativo

Reddito famigliare 24.220 23.721 24.312 23.545

Importo prima rata 6.738 6.405 6.732 6.732

Incidenza % sul reddito 27,8 27,0 27,7 28,6

% famiglie a rischio 48,5 45,4 47,6 49,3

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Report OCC 2010

35

Spesa gestione abitazione 2.140 2.294 2.328 2.328

- Incidenza % sul reddito 8,8 9,7 9,6 9,9

Spesa totale abitazione 8.878 8.699 9.061 9.061

- Incidenza % sul reddito 36,7 36,7 37,3 38,5

% famiglie a rischio sulla spesa totale 68,0 66,2 67,1 68,3

Fonte: Nostre elaborazioni su ISTAT "IT-SILC XUDB 2008 - versione Marzo 2010

Sia per le famiglie in affitto che per quelle con mutuo l’analisi è stata integrata

considerando l’effetto delle spese di gestione dell’abitazione15 (energia elettrica,

riscaldamento, acqua, etc), considerando l’acquisizione di servizi considerati essenziali

per la qualità della vita. Dall’analisi emerge che l’incidenza media sul reddito delle spese di gestione è lievemente superiore nelle famiglie in affitto (8,8% vs.7,9), confermando,

anche in questo caso, una situazione più sfavorevole per chi abita in affitto. L’incidenza

delle spese di gestione tende ad aumentare negli anni successivi al 2007 e questo

effetto è riconducibile all’aumento dei prezzi e delle tariffe delle voci di spesa comprese (elettricità, riscaldamento). Come è noto l significativo incremento dei prezzi dei prodotti

energetici avvenuto corso del 2008 ha determinato forti rincari nelle tariffe dei servizi di

utilità. Tra le famiglie maggiormente penalizzate si trovano anche in questo caso la

tipologia unipersonale e monogenitoriale, con l’incidenza della spesa sul reddito intorno al 12%, nettamente superiore alla media complessiva.

E’ stato calcolato anche un indicatore di spesa complessiva, costruito considerando sia le

spese di gestione che la rata del mutuo (prima rata per le famiglie in affitto). Tale

indicatore accentua ulteriormente il divario tra le due categorie famigliari, poiché le

famiglie con mutuo presentano un’incidenza media dei costi (gestione abitazione e rata) intorno al 29%, mentre le famiglie in affitto, qualora acquistassero l’abitazione in cui

vivono con un mutuo, avrebbero in media il 37% del reddito famigliare vincolato alle

spese. Naturalmente applicando anche alle spese complessive per l’abitazione il

parametro del 30%, analogamente alle rate del mutuo, si osserva un significativo incremento delle famiglie maggiormente esposte alla vulnerabilità (47% per le famiglie

con mutuo e 68% per le famiglie in affitto nel 2007).

Questa prima esplorazione statistica riflette un quadro decisamente problematico per un

numero di famiglie rispetto alla sostenibilità economica del mutuo, a maggior ragione nei periodi in cui l’effetto si combina con i rincari di spese difficilmente comprimibili, a

meno di voler accettare forti privazioni che condizionano pesantemente la qualità

dell’esistenza.

In generale le spese per il mutuo e l’incidenza delle rate annuali sul reddito familiare, oltre ad indicare uno dei modi con il quale gli italiani cercano di dare una risposta al

bisogno abitativo, si riflettono sulle disuguaglianze di reddito e rappresentano un fattore

di rischio di impoverimento nella misura in cui, data la sostanziale minor elasticità

rispetto ad altre spese, limitano le altre destinazioni di consumo necessarie alla famiglia.

Da questo punto di vista si comprende la necessità di intervenire, rispetto allo specifico ambito di analisi attuale dell’Osservatorio, almeno su tre elementi: costo del denaro,

costo della casa e livello dei redditi familiari.

Per qualcuno forse ormai è troppo tardi

Sul fronte dei possibili interventi la mappa del rischio indicata dall’Osservatorio permette di individuare i destinatari di eventuali iniziative prima che si manifestino situazioni

maggiormente critiche ed eventualmente irreversibili. È evidente che chi ha perso il

15

Le spese di gestione dell’abitazione derivano dalla variabile dell’indagine HH070, definita Total Housing Cost. Per le famiglie con mutuo la spesa si considera al netto delle spese per gli interessi, mentre per le famiglie in affitto la spesa è al netto del canone d’affitto. Tale scelta è stata adottata per poter considerare l’impatto della spesa di gestione dell’abitazione e la relativa incidenza sul reddito, separatamente e congiuntamente all’importo della rata pagata dalle famiglie (prima rata per le famiglie in affitto). Le proiezioni di questa variabile sono state ottenute applicando il corrispondente indice regionale (riferito al capoluogo di regione) dei prezzi al consumo, considerando il capitolo abitazione, acqua, elettricità e combustibili.

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Report OCC 2010

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lavoro non sia più, nei fatti, in grado di pagarsi il mutuo. Sarebbe meglio intervenire in

via preventiva concentrandosi sulle categorie a rischio quali quelle individuate

dall’Osservatorio nelle diverse regioni italiane. Per la prevenzione servirebbero soggetti

terzi ovvero realtà strutturate come le fondazioni o le associazioni di volontariato o di

promozione sociale o enti ad hoc con personale preparato che aiutino le famiglie e i cittadini a gestire le proprie risorse e che le accompagnino nelle proprie scelte.

Risulta chiaro che questo tipo di attività non può essere svolta dalle banche, ma da

realtà strutturate che aiutino le famiglie e i cittadini a gestire i propri soldi, i propri

risparmi e il proprio reddito incentivando in tal modo la funzione di “garanzia personale” dei cosiddetti corpi intermedi della società. Si comprende che questo genere di

interventi avrebbe anche il pregio di togliere questi soggetti dal “mercato” dell’usura. Si

tratta, in altri termini di educare al risparmio etico oltre che all’uso efficace ed efficiente

delle risorse. Se il risparmio viene indirizzato verso forme etiche di investimento può costare anche meno per gli investitori evitando, in tal modo, forme speculative.

Sul fronte degli interventi la misura che prevede la sospensione del rimborso delle rate

per almeno dodici mesi è sicuramente giusta sul piano prettamente sociale tuttavia

sarebbero necessarie altre iniziative finalizzate ad intervenire alla radice del problema

con l’eliminazione delle cause endemiche del sistema che hanno determinato e condotto all’attuale situazione di dissesto economico e finanziario.

Tali iniziative non possono non tener conto fatto che il modo in cui operano tutte le più

importanti banche del pianeta ha oramai poco a che fare con le attività bancarie

tradizionali. Le banche non si limitano più a concedere un prestito e segnarne il controvalore sui libri contabili. Il prestito rappresenta solo il punto di partenza e il primo

anello di una catena che distribuisce il rischio fra centinaia di parti sparse in tutto il

mondo.

Solo a posteriori si è rilevato che molte società finanziarie prendevano a prestito somme rilevanti dando a garanzia titoli garantiti dalle rate dei mutui ricorrendo alla leva del

debito per ampliare i ritorni e che i regolatori sia europei che americani non avevano

compreso appieno quel complicato puzzle finanziario sia nei meccanismi di

funzionamento sia nella vastità del fenomeno.

Ai regolatori invece viene richiesto proprio di rilevare fenomeni speculativi fin dal loro

nascere e di intervenire tempestivamente.

Purtroppo come rilevato anche dall’Osservatorio i valori di mercato del denaro pre-crisi

hanno sostenuto un indebitamento sempre maggiore delle famiglie attraverso un

contenimento del costo del denaro permettendo, di fatto, alle banche di concedere prestiti sempre più rischiosi e incoraggiando le persone a contrarre debiti a tasso

variabile con pagamenti che potevano facilmente lievitare fino a raggiungere livelli in

molti casi non più sopportabili.

In un qualsiasi settore produttivo il contenimento dei costi dei fattori di produzione si sarebbe trasferito in maggiori profitti consolidando contemporaneamente la crescita,

mentre nel nostro caso sono state sprecate le condizioni per un grande boom

economico.

Politiche fiscali più eque per una crisi “non democratica”

Il ricorso al mutuo anche da parte dei redditi familiari più bassi riflette una sostanziale

chiusura di canali alternativi a basso costo, quali le immobiliari etiche o

l’autocostruzione, per accedere alla casa.

Rispetto ai livelli reddituali si conferma la necessità di politiche di tutela del potere di acquisto in particolare con politiche fiscali più eque. L’attuale sistema tributario appare

limitato non solo per i fenomeni legati all’evasione o all’elusione, ma anche per la

limitatezza delle deduzioni dal reddito o delle detrazioni d’imposta a seconda della

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Report OCC 2010

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riforma fiscale alla quale ci si riferisce, dal crescente fenomeno dell’incapienza che di

fatto esclude i redditi bassi dal godimento delle deduzioni o delle detrazioni e

soprattutto dalla mancata applicazione del parametro famiglia. Oltre a politiche

redistributive che fanno perno sulla leva fiscale occorrono anche interventi redistributivi

sul fronte del lavoro. La crisi attuale oltre ad essere globale è solo apparentemente democratica in quanto invece di colpire tutti allo stesso modo, risulta altamente

selettiva cioè iniqua. È innegabile che questa congiuntura stia colpendo più duramente

coloro che lavorano nel mercato privato rispetto a quello pubblico, i lavoratori precari

piuttosto che quelli stabili, i redditi bassi piuttosto che quelli medio alti, l’industria manifatturiera piuttosto che i servizi, le produzioni interindustriali piuttosto che i beni di

largo consumo.

Purtroppo la crescita della produttività del lavoro è stata per anni indirizzata verso la

rendita finanziaria piuttosto che al giusto riconoscimento dei salari.

Si sta pagando l’ignoranza diffusa sui prodotti finanziari, sia di chi comprava e ancor più

colpevolmente di chi vendeva: derivati, hedge fund, obbligazioni strutturate. Le

aspettative sui guadagni facili hanno obnubilato la ragione e oggi se ne stanno pagando

le conseguenze con un forte calo della fiducia che si riflette nel calo della produzione.

Ciò dovrebbe far riscoprire l’attualità di alcune leggi fondamentali dell’economia e dello stare insieme: salari equi per sostenere le necessità delle famiglie, riconoscimento del

risparmio per sostenere gli investimenti ma anche tasse e tariffe più eque,

responsabilità sociale di chi fa impresa, sostenibilità dei consumi, finanza etica, fare

rete, aiutarsi reciprocamente.

La mappa dei rischi e delle opportunità per le famiglie più esposte

Un’ultima annotazione, relativa sia alla metodologia adottata sia la descrizione dei

risultati, riguarda il fatto che le elaborazioni effettuate hanno come base di riferimento

la condizione economica familiare e non quella individuale.

È facilmente intuibile che un reddito, indipendentemente dal suo valore complessivo,

produce certi effetti se è ad appannaggio di una sola persona mentre produce effetti

diversi se con quello stesso reddito devono essere soddisfatte le esigenze di nuclei

familiari composti da due o più membri. Nelle famiglie, infatti, si condividono le scelte, le risorse ed anche i rischi.

Il problema emerge in tutta la sua evidente gravità se quel reddito casomai da lavoro o

da pensione non è sufficiente per equilibrare le spese per l’affitto o per il mutuo, quelle

del nido piuttosto che dell’assistenza all’anziano, per gli alimentari o per l’istruzione. In

base a questo stesso principio si comprende l’iniquità di strumenti quali la detrazione dall’Irpef lorda riservata a tutti i canoni di locazione esclusi quelli Erp. Purtroppo questa

detrazione dipende dal reddito individuale e non da quello familiare, inoltre non

ammette di fatto la situazione degli incapienti escludendo in tal modo i redditi bassi dal

godimento delle detrazioni. Dal punto di vista dell’approccio risultano più equi, seppure sottodimensionati rispetto alle esigenze, gli interventi di edilizia residenziale e i fondi per

l’affitto che considerano la situazione economica familiare e non quella individuale

utilizzando lo strumento dell’Isee (Indicatore della situazione economica equivalente)

che permette di equiparare il reddito di famiglie diverse per numerosità e per tipologia dei componenti.

La mappa del rischio rilevata dall’Osservatorio, chiama in causa soggetti diversi con

diverse responsabilità: le famiglie con i loro comportamenti di consumo e di risparmio

verso nuovi stili di vita, le espressioni organizzate della società con azioni più incisive di

cittadinanza attiva, di auto-mutuo-aiuto e di rete, gli istituti di credito con l’impegno a percorrere la strada della destinazione universale dei beni verso un compiuto

riconoscimento del credito come diritto di cittadinanza e verso una maggiore

professionalizzazione dei propri operatori, gli enti locali con politiche del territorio

improntate al bene comune e con l’integrazione e il coordinamento di tutte le risorse

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Report OCC 2010

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disponibili e attivabili, lo stato con interventi più equi, di sostegno selettivo dei redditi a

partire da quelli più bassi.

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Tavola A.1: L’importo medio e mediano della rata, del reddito famigliare e

dell’incidenza della rata sul reddito per categorie famigliari (Campione famiglie

con mutuo al netto degli affitti figurativi)

Media Mediana

Legenda Reddito famigliare

Rata Incidenza rata sul reddito

Reddito famigliare

Rata Incidenza rata

sul reddito

Anno 2007 Numero componenti

1 comp. 24.853 7.275 29,3 21.817 6.540 29,4

2 comp. 36.719 7.859 21,4 33.872 7.090 21,6

3 comp. 39.607 7.881 19,9 36.841 7.121 19,3

4 comp. 42.423 8.191 19,3 39.536 7.200 18,5

5 o più comp. 49.988 9.454 18,9 44.209 7.800 17,7

Tipologia famigliare

Famiglie unipersonali 24.853 7.275 29,3 21.817 6.540 29,4

Famiglie con adulti senza figli 40.625 7.748 19,1 37.368 7.000 19,1

Monogenitore con 1 o più figli 23.113 6.954 30,1 21.857 6.370 26,9

Coppia con 1 figlio 39.320 8.190 20,8 35.982 7.200 20,1

Coppia con 2 figli 40.871 8.449 20,7 38.501 7.200 19,2

Coppia con tre figli e altre fam. con figli a carico

47.858 8.631 18,0 43.219 7.643 17,7

Classe di età capofamiglia

Minore di 34 32.235 8.430 26,2 31.720 7.750 25,4

35-44 36.863 7.948 21,6 35.260 7.200 21,5

45-54 42.186 8.105 19,2 38.317 7.000 18,2

55 e più 40.306 7.207 17,9 36.592 6.000 17,1

Grado di istruzione capofamiglia

Licenza elementare 31.588 7.020 22,2 29.188 6.000 21,6

Licenza media inferiore 34.154 7.698 22,5 33.128 6.960 21,0

Diploma secondario 37.810 8.010 21,2 35.975 7.200 21,3

Laurea 48.745 8.879 18,2 43.883 8.276 18,2

Condizione socioprof. capofamiglia

Lavoratore dipendente 38.194 7.714 20,2 35.915 7.000 20,1

Lavoratore autonomo 39.708 9.435 23,8 37.945 8.237 23,7

In cerca di occupazione 20.476 6.911 33,8 19.839 6.000 31,1

Ritirato dal lavoro 36.922 6.918 18,7 32.875 5.984 17,7

Altre condizioni 30.598 8.007 26,2 27.640 6.433 23,1

Totale Famiglie 37.657 7.947 21,1 35.254 7.072 20,7

Reddito famigliare

Rata Incidenza rata sul reddito

Reddito famigliare

Rata Incidenza rata

sul reddito

Anno 2010 Numero componenti

1 comp. 25.225 6.944 27,5 21.907 6.318 27,8

2 comp. 36.815 7.468 20,3 34.291 6.942 20,8

3 comp. 39.122 7.448 19,0 36.828 6.832 18,9

4 comp. 42.698 7.740 18,1 40.329 6.952 18,1

5 o più comp. 48.621 9.001 18,5 44.269 7.239 16,8

Tipologia famigliare

Famiglie unipersonali 25.225 6.944 27,5 21.907 6.318 27,8

Famiglie con adulti senza figli 40.371 7.364 18,2 37.914 6.727 18,4

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Report OCC 2010

40

Monogenitore con 1 o più figli 22.103 6.667 30,2 22.910 6.192 25,7

Coppia con 1 figlio 39.305 7.731 19,7 36.645 7.000 19,5

Coppia con 2 figli 41.266 7.966 19,3 39.327 7.031 18,8

Coppia con tre figli e altre fam. con figli a carico

46.793 8.191 17,5 42.052 7.219 17,1

Classe di età capofamiglia

Minore di 34 32.291 7.971 24,7 31.764 7.421 23,8

35-44 37.017 7.495 20,2 35.707 7.000 20,7

45-54 41.113 7.761 18,9 38.171 6.661 17,9

55 e più 40.843 6.859 16,8 36.340 5.936 16,4

Grado di istruzione capofamiglia

Licenza elementare 30.762 6.742 21,9 29.364 6.000 21,9

Licenza media inferiore 33.943 7.323 21,6 33.093 6.633 20,3

Diploma secondario 37.977 7.557 19,9 36.554 6.920 20,2

Laurea 48.927 8.407 17,2 44.532 7.898 17,5

Condizione socioprof. capofamiglia

Lavoratore dipendente 38.688 7.313 18,9 36.625 6.800 19,2

Lavoratore autonomo 37.256 8.913 23,9 35.707 7.912 24,1

In cerca di occupazione 20.200 6.509 32,2 19.846 5.992 28,2

Ritirato dal lavoro 37.682 6.630 17,6 33.223 5.652 16,6

Altre condizioni 30.599 7.606 24,9 27.516 6.120 22,7

Totale Famiglie 37.597 7.536 20,0 35.335 6.843 19,9

Reddito famigliare

Rata Incidenza rata sul reddito

Reddito famigliare

Rata Incidenza rata

sul reddito

Anno 2011 base

Numero componenti

1 comp. 25.797 7.047 27,3 22.425 6.401 27,3

2 comp. 37.713 7.595 20,1 35.083 6.991 20,5

3 comp. 40.103 7.579 18,9 38.156 6.984 18,7

4 comp. 43.749 7.869 18,0 41.314 7.000 17,9

5 o più comp. 49.824 9.154 18,4 45.262 7.446 16,7

Tipologia famigliare

Famiglie unipersonali 25.797 7.047 27,3 22.425 6.401 27,3

Famiglie con adulti senza figli 41.357 7.482 18,1 38.943 6.822 18,4

Monogenitore con 1 o più figli 22.610 6.754 29,9 23.525 6.255 25,4

Coppia con 1 figlio 40.298 7.877 19,5 37.782 7.134 19,3

Coppia con 2 figli 42.251 8.098 19,2 40.426 7.102 18,6

Coppia con tre figli e altre fam. con figli a carico

48.031 8.341 17,4 42.940 7.446 16,9

Classe di età capofamiglia

Minore di 34 33.184 8.141 24,5 32.648 7.582 23,7

35-44 37.888 7.625 20,1 36.636 7.079 20,5

45-54 42.199 7.875 18,7 39.273 6.777 17,7

55 e più 41.699 6.938 16,6 37.293 5.991 16,2

Grado di istruzione capofamiglia

Licenza elementare 31.477 6.829 21,7 29.993 6.000 21,5

Licenza media inferiore 34.800 7.452 21,4 34.063 6.760 20,0

Diploma secondario 38.936 7.685 19,7 37.587 7.000 20,1

Laurea 50.016 8.538 17,1 45.628 8.085 17,5

Condizione socioprof. capofamiglia

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Report OCC 2010

41

Lavoratore dipendente 39.784 7.442 18,7 37.672 6.922 18,9

Lavoratore autonomo 37.849 9.054 23,9 36.536 8.000 24,0

In cerca di occupazione 20.663 6.590 31,9 20.457 5.992 27,9

Ritirato dal lavoro 38.343 6.703 17,5 33.642 5.763 16,6

Altre condizioni 31.215 7.758 24,9 27.974 6.247 22,7

Totale Famiglie 38.516 7.661 19,9 36.263 6.960 19,8

Reddito famigliare

Rata Incidenza rata sul reddito

Reddito famigliare

Rata Incidenza rata

sul reddito

Anno 2010 alternativo

Numero componenti

1 comp. 25.358 7.047 27,8 22.158 6.401 27,9

2 comp. 36.947 7.595 20,6 34.395 6.991 21,1

3 comp. 39.082 7.579 19,4 37.132 6.984 19,3

4 comp. 42.984 7.869 18,3 40.674 7.000 18,3

5 o più comp. 48.546 9.154 18,9 42.726 7.446 17,2

Tipologia famigliare

Famiglie unipersonali 25.358 7.047 27,8 22.158 6.401 27,9

Famiglie con adulti senza figli 40.381 7.482 18,5 37.839 6.822 18,8

Monogenitore con 1 o più figli 22.366 6.754 30,2 23.345 6.255 25,6

Coppia con 1 figlio 39.307 7.877 20,0 36.770 7.134 19,6

Coppia con 2 figli 41.665 8.098 19,4 39.709 7.102 19,0

Coppia con tre figli e altre fam.

con figli a carico

46.735 8.341 17,8 42.131 7.446 17,4

Classe di età capofamiglia

Minore di 34 32.208 8.141 25,3 31.869 7.582 24,1

35-44 37.174 7.625 20,5 35.855 7.079 20,8

45-54 41.150 7.875 19,1 38.262 6.777 18,3

55 e più 41.170 6.938 16,9 36.758 5.991 16,7

Grado di istruzione

capofamiglia

Licenza elementare 30.841 6.829 22,1 28.631 6.000 21,6

Licenza media inferiore 33.855 7.452 22,0 32.792 6.760 20,7

Diploma secondario 38.157 7.685 20,1 36.365 7.000 20,5

Laurea 49.368 8.538 17,3 44.587 8.085 17,6

Condizione socioprof. capofamiglia

Lavoratore dipendente 38.760 7.442 19,2 36.681 6.922 19,4

Lavoratore autonomo 37.481 9.054 24,2 35.776 8.000 24,2

In cerca di occupazione 19.642 6.590 33,5 19.957 5.992 29,7

Ritirato dal lavoro 37.903 6.703 17,7 33.469 5.763 16,7

Altre condizioni 30.753 7.758 25,2 27.663 6.247 23,3

Totale Famiglie 37.708 7.661 20,3 35.429 6.960 20,2

Fonte: ISTAT IT-SILC XUDB 2008 - versione Marzo 2010

Page 42: Osservatorio sul Costo del Credito O.C.C.€¦ · delle famiglie italiane, con particolare riferimento alle reali capacità di accesso al credito bancario per l’acquisto dell’abitazione.

Report OCC 2010

42

Tavola A.2: L’importo medio e mediano della rata, del reddito famigliare e

dell’incidenza della rata sul reddito per area territoriale (Campione famiglie

con mutuo al netto degli affitti figurativi)

Media Mediana

Legenda Reddito

famigliare Rata

Incidenza rata sul reddito

Reddito famigliare

Rata Incidenza rata sul reddito

Anno 2007 Regione

Piemonte Valle d'Aosta 40.794 7.437 18,2 35.797 6.200 19,2

Lombardia 37.206 8.275 22,2 34.801 7.500 22,1

Trentino Alto Adige 40.010 9.361 23,4 39.746 8.790 23,2

Veneto 39.569 8.991 22,7 36.441 8.000 22,3

Friuli Venezia Giulia 37.700 6.999 18,6 36.253 6.800 18,4

Liguria 31.108 7.605 24,4 31.222 6.797 21,6

Emilia Romagna 39.815 9.582 24,1 37.621 8.405 22,6

Toscana 41.779 8.392 20,1 38.547 7.500 20,2

Umbria Marche 38.182 7.651 20,0 35.507 7.100 20,7

Lazio 39.364 8.153 20,7 32.677 6.800 20,1

Abruzzo Molise 36.562 7.622 20,8 32.168 7.000 20,8

Campania 29.247 6.082 20,8 25.241 6.000 21,9

Puglia 35.494 7.293 20,5 31.272 6.100 20,7

Basilicata Calabria 32.226 5.461 16,9 31.374 5.000 16,4

Sicilia 32.723 5.625 17,2 25.599 5.174 19,3

Sardegna 32.654 6.334 19,4 32.840 6.000 18,1

Ripartizione

Nord Ovest 37.630 8.028 21,3 34.801 7.000 21,2

Nord Est 39.490 9.011 22,8 37.402 8.000 22,1

Centro 39.927 8.127 20,4 36.093 7.200 20,2

Sud 32.885 6.301 19,2 29.517 6.000 18,9

Totale Famiglie 37.657 7.947 21,1 35.254 7.072 20,7

Legenda Reddito

famigliare Rata

Incidenza rata sul reddito

Reddito famigliare

Rata Incidenza rata sul reddito

Anno 2010 Regione

Piemonte Valle d'Aosta 41.163 7.061 17,2 35.019 6.000 18,0

Lombardia 36.972 7.782 21,0 35.540 7.225 21,5

Trentino Alto Adige 40.429 8.560 21,2 40.079 8.125 21,8

Veneto 39.612 8.290 20,9 37.355 7.580 21,3

Friuli Venezia Giulia 38.356 6.509 17,0 36.717 6.600 17,5

Liguria 31.473 7.192 22,9 32.228 6.684 21,3

Emilia Romagna 39.751 8.987 22,6 37.265 8.118 21,7

Toscana 41.429 8.017 19,4 38.980 7.224 19,6

Umbria Marche 37.605 7.307 19,4 36.220 6.920 19,8

Lazio 39.385 7.882 20,0 33.100 6.554 19,4

Abruzzo Molise 36.127 7.432 20,6 31.815 6.977 21,8

Campania 29.195 5.951 20,4 24.438 5.937 21,4

Puglia 34.867 7.141 20,5 31.581 6.016 20,0

Basilicata Calabria 31.524 5.344 17,0 31.976 5.000 16,2

Sicilia 33.262 5.532 16,6 25.526 5.085 19,2

Sardegna 32.662 6.153 18,8 32.150 6.000 16,9

Ripartizione

Nord Ovest 37.581 7.569 20,1 34.888 6.773 20,5

Nord Est 39.596 8.360 21,1 37.567 7.527 20,5

Centro 39.695 7.805 19,7 36.478 7.000 19,6

Page 43: Osservatorio sul Costo del Credito O.C.C.€¦ · delle famiglie italiane, con particolare riferimento alle reali capacità di accesso al credito bancario per l’acquisto dell’abitazione.

Report OCC 2010

43

Sud 32.796 6.165 18,8 29.640 5.940 19,3

Totale Famiglie 37.597 7.536 20,0 35.335 6.843 19,9

Legenda Reddito

famigliare Rata

Incidenza rata sul reddito

Reddito famigliare

Rata Incidenza rata sul reddito

Anno 2011 base Regione

Piemonte Valle d'Aosta 42.127 7.184 17,1 36.145 6.000 17,7

Lombardia 37.937 7.939 20,9 36.536 7.328 21,4

Trentino Alto Adige 41.475 8.721 21,0 41.186 8.223 21,3

Veneto 40.615 8.459 20,8 38.536 7.798 21,0

Friuli Venezia Giulia 39.321 6.630 16,9 37.672 6.692 17,4

Liguria 32.172 7.279 22,6 32.859 6.684 21,0

Emilia Romagna 40.725 9.167 22,5 38.165 8.236 21,8

Toscana 42.416 8.168 19,3 39.878 7.403 18,9

Umbria Marche 38.532 7.420 19,3 37.168 6.998 19,5

Lazio 40.270 7.966 19,8 33.952 6.665 18,9

Abruzzo Molise 36.947 7.529 20,4 32.582 6.999 21,6

Campania 29.983 5.982 20,0 25.065 5.969 20,7

Puglia 35.663 7.218 20,2 32.228 6.092 20,1

Basilicata Calabria 32.235 5.360 16,6 32.389 5.000 15,8

Sicilia 34.003 5.578 16,4 27.065 5.180 19,0

Sardegna 33.467 6.245 18,7 33.059 6.000 17,0

Ripartizione

Nord Ovest 38.527 7.713 20,0 35.814 6.901 20,1

Nord Est 40.588 8.528 21,0 38.546 7.703 20,4

Centro 40.623 7.918 19,5 37.342 7.000 19,2

Sud 33.570 6.222 18,5 30.289 5.979 19,0

Totale Famiglie 38.516 7.661 19,9 36.263 6.960 19,8

Legenda Reddito

famigliare Rata

Incidenza rata sul reddito

Reddito famigliare

Rata Incidenza rata sul reddito

Anno 2011 alternativo Regione

Piemonte Valle d'Aosta 41.378 7.184 17,4 35.312 6.000 17,9

Lombardia 37.270 7.939 21,3 35.780 7.328 21,7

Trentino Alto Adige 40.743 8.721 21,4 40.679 8.223 21,8

Veneto 39.775 8.459 21,3 37.828 7.798 21,2

Friuli Venezia Giulia 38.289 6.630 17,3 37.183 6.692 17,5

Liguria 31.396 7.279 23,2 31.949 6.684 21,4

Emilia Romagna 39.870 9.167 23,0 37.538 8.236 21,9

Toscana 41.387 8.168 19,7 39.023 7.403 19,9

Umbria Marche 37.607 7.420 19,7 36.628 6.998 20,4

Lazio 39.453 7.966 20,2 32.732 6.665 19,1

Abruzzo Molise 36.213 7.529 20,8 31.635 6.999 22,4

Campania 28.824 5.982 20,8 23.820 5.969 21,5

Puglia 34.911 7.218 20,7 31.472 6.092 20,2

Basilicata Calabria 31.342 5.360 17,1 30.793 5.000 15,9

Sicilia 33.293 5.578 16,8 25.952 5.180 19,4

Sardegna 32.721 6.245 19,1 31.114 6.000 17,4

Ripartizione

Nord Ovest 37.833 7.713 20,4 35.131 6.901 20,5

Nord Est 39.732 8.528 21,5 37.846 7.703 20,8

Centro 39.712 7.918 19,9 36.414 7.000 19,9

Sud 32.739 6.222 19,0 29.301 5.979 19,4

Totale Famiglie 37.708 7.661 20,3 35.429 6.960 20,2

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Report OCC 2010

44

Fonte: ISTAT IT-SILC XUDB 2008 - versione Marzo 2010

Tavola A3: La % di famiglie con l’incidenza della rata sul reddito superiore al

30% tra il 2007 ed il 2011 per le tipologie famigliari (Campione famiglie con

mutuo al netto degli affitti figurativi) 2007 2010

Legenda % famiglie a rischio

Reddito mediano

% famiglie a rischio

Reddito mediano

Numero componenti

1 comp. 47,5 17.795 42,9 17.730

2 comp. 26,0 25.021 24,2 24.294

3 comp. 21,1 23.009 20,9 21.860

4 comp. 18,7 29.093 16,5 26.431

5 o più comp. 19,1 30.352 20,1 28.478

Tipologia famigliare

Famiglie unipersonali 47,5 17.795 42,9 17.730

Famiglie con adulti senza figli 21,2 25.669 20,8 24.702

Monogenitore con 1 o più figli 40,7 18.738 41,9 17.709

Coppia con 1 figlio 21,2 25.115 19,3 22.754

Coppia con 2 figli 20,4 29.609 17,7 26.702

Coppia con tre figli e altre fam. con figli a carico

18,5 29.146 18,9 26.230

Classe di età capofamiglia

Minore di 34 36,3 21.346 32,7 20.642

35-44 26,1 23.879 24,3 22.280

45-54 18,4 24.726 18,5 23.211

55 e più 22,9 20.585 21,1 20.442

Grado di istruzione capofamiglia

Licenza elementare 30,5 19.663 31,4 18.087

Licenza media inferiore 27,3 21.844 25,3 20.999

Diploma secondario 23,7 23.493 21,6 22.412

Laurea 22,6 26.948 21,4 25.041

Condizione socioprofessionale

Lavoratore dipendente 21,9 24.351 18,7 23.155

Lavoratore autonomo 32,4 22.254 35,1 21.471

In cerca di occupazione 51,1 12.426 46,7 10.104

Ritirato dal lavoro 22,4 20.886 20,4 21.569

Altre condizioni 37,2 17.276 38,0 17.920

Totale Famiglie 25,4 22.684 23,8 21.714

2011 base 2011 Alternativo

Legenda % famiglie a rischio

Reddito mediano

% famiglie a rischio

Reddito mediano

Numero componenti

1 comp. 42,0 18.186 43,4 17.761

2 comp. 23,9 25.482 26,0 23.275

3 comp. 20,2 22.293 21,1 21.153

4 comp. 15,5 26.928 17,0 25.453

5 o più comp. 20,6 28.764 23,0 28.217

Tipologia famigliare

Famiglie unipersonali 42,0 18.186 43,4 17.761

Famiglie con adulti senza figli 20,1 25.300 22,1 22.732

Monogenitore con 1 o più figli 40,7 18.006 40,7 17.323

Coppia con 1 figlio 18,9 23.361 20,0 22.621

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Report OCC 2010

45

Coppia con 2 figli 17,0 27.299 18,0 26.285

Coppia con tre figli e altre fam. con figli a

carico

18,9 26.572 21,3 25.828

Classe di età capofamiglia

Minore di 34 31,6 21.227 34,3 21.009

35-44 23,6 22.348 25,1 21.866

45-54 18,0 23.628 19,9 22.060

55 e più 20,7 20.451 20,9 20.176

Grado di istruzione capofamiglia

Licenza elementare 30,9 18.287 31,8 18.287

Licenza media inferiore 25,0 21.725 26,9 20.790

Diploma secondario 20,6 22.432 22,0 22.010

Laurea 20,9 24.985 22,4 24.823

Condizione socioprofessionale

Lavoratore dipendente 17,8 23.670 20,0 22.661

Lavoratore autonomo 34,5 21.677 35,6 21.452

In cerca di occupazione 46,7 10.116 48,9 10.737

Ritirato dal lavoro 20,4 21.913 20,4 20.527

Altre condizioni 38,0 18.239 38,0 17.305

Totale Famiglie 23,1 22.112 24,7 21.385

Fonte: ISTAT IT-SILC XUDB 2008 - versione Marzo 2010

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Report OCC 2010

46

Tavola A4: La % di famiglie con l’incidenza della rata sul reddito superiore al

30% nelle regioni. (Campione famiglie con mutuo al netto degli affitti

figurativi)

2007 2010 Regione % famiglie a

rischio Reddito mediano

% famiglie a rischio

Reddito mediano

Regione

Piemonte Valle d'Aosta 25,4 22.040 23,4 22.899

Lombardia 31,1 22.661 27,1 20.671

Trentino Alto Adige 29,7 33.934 23,7 33.099

Veneto 28,4 25.152 25,7 24.705

Friuli Venezia Giulia 20,9 22.504 17,3 17.997

Liguria 31,5 22.021 29,3 21.599

Emilia Romagna 28,2 23.884 25,5 24.070

Toscana 19,3 22.684 18,0 21.320

Umbria Marche 24,9 19.851 25,2 21.024

Lazio 24,6 25.000 23,2 24.165

Abruzzo Molise 23,6 20.492 29,2 20.102

Campania 25,4 20.194 28,4 19.179

Puglia 19,2 19.966 23,3 19.802

Basilicata Calabria 14,3 10.061 13,0 6.248

Sicilia 28,7 17.966 25,0 15.866

Sardegna 10,4 24.307 13,4 19.035

Ripartizione geografica

Nord Ovest 29,2 22.263 26,1 21.034

Nord Est 27,1 25.284 23,8 25.001

Centro 23,1 22.684 22,4 21.675

Sud 21,0 18.713 22,5 18.880

Totale Famiglie 25,4 22.684 23,8 21.714

2011 base 2011 alternativo

Regione % famiglie a rischio

Reddito mediano

% famiglie a rischio

Reddito mediano

Piemonte Valle d'Aosta 21,4 21.968 23,4 21.816

Lombardia 27,1 20.750 28,4 19.528

Trentino Alto Adige 23,7 33.584 24,6 30.792

Veneto 25,7 24.823 28,0 23.529

Friuli Venezia Giulia 17,3 18.398 18,0 17.798

Liguria 28,3 22.259 31,5 22.014

Emilia Romagna 25,5 24.702 27,3 24.463

Toscana 18,0 22.022 19,7 21.422

Umbria Marche 24,9 21.470 25,9 20.549

Lazio 22,2 23.960 23,7 23.160

Abruzzo Molise 29,2 20.542 29,2 19.601

Campania 26,9 19.447 26,9 16.613

Puglia 19,2 18.377 23,3 20.790

Basilicata Calabria 11,7 3.732 11,7 3.696

Sicilia 22,2 15.638 24,1 14.963

Sardegna 13,4 19.237 14,9 20.151

Ripartizione geografica

Nord Ovest 25,2 21.288 27,1 21.009

Nord Est 23,8 25.560 25,4 25.034

Centro 22,0 22.176 23,4 21.470

Sud 20,8 19.028 22,0 18.147

Totale Famiglie 23,1 22.112 24,7 21.385

Fonte: ISTAT IT-SILC XUDB 2008 - versione Marzo 2010

Page 47: Osservatorio sul Costo del Credito O.C.C.€¦ · delle famiglie italiane, con particolare riferimento alle reali capacità di accesso al credito bancario per l’acquisto dell’abitazione.

Report OCC 2010

47

Tavola A5: Le statistiche sui finanziamenti per l’acquisto di abitazioni nelle

famiglie a rischio per categorie famigliari (Anno 2007)

Legenda Importo

finanziamento Tasso di interesse

Durata

Numero componenti

1 comp. 95.157 6,1 18

2 comp. 117.690 6,1 18

3 comp. 128.892 6,4 19

4 comp. 134.784 6,5 19

5 o più comp. 168.689 5,6 20

Tipologia famigliare

Famiglie unipersonali 95.157 6,1 18

Famiglie con adulti senza figli 123.398 6,1 18

Monogenitore con 1 o più figli 105.769 6,8 17

Coppia con 1 figlio 126.701 6,4 20

Coppia con 2 figli 137.623 6,4 20

Coppia con tre figli e altre fam. con figli a carico

160.988 5,9 19

Classe di età capofamiglia

Minore di 34 113.428 6,1 21

35-44 125.401 6,2 19

45-54 131.243 6,4 17

55 e più 108.167 6,3 15

Titolo di studio capofamiglia

Licenza elementare 91.112 6,6 16

Licenza media inferiore 115.551 6,0 19

Diploma secondario 124.821 6,3 20

Laurea 143.351 6,2 18

Condizione socioprofessionale

Lavoratore dipendente 119.420 6,3 21

Lavoratore autonomo 138.962 6,0 18

In cerca di occupazione 86.773 6,6 17

Ritirato dal lavoro 90.937 6,2 13

Altre condizioni 117.391 6,0 18

Totale Famiglie 120.146 6,2 19

Fonte: ISTAT IT-SILC XUDB 2008 - versione Marzo 2010

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Report OCC 2010

48

Tavola A6: Le statistiche sui finanziamenti per l’acquisto di abitazioni nelle

famiglie a rischio per aree territoriali (Anno 2007)

Legenda Importo finanziamento

Tasso di interesse Durata

Regioni

Piemonte Valle d'Aosta 117.487 6,12 19

Lombardia 127.318 5,89 20

Trentino Alto Adige 153.552 5,91 16

Veneto 125.514 6,47 18

Friuli Venezia Giulia 119.806 5,78 19

Liguria 123.857 5,42 18

Emilia Romagna 142.129 6,40 19

Toscana 122.548 6,09 19

Umbria Marche 107.441 6,51 18

Lazio 119.913 7,25 20

Abruzzo Molise 102.572 5,81 16

Campania 75.118 5,93 15

Puglia 105.022 6,60 18

Basilicata Calabria 66.127 8,17 16

Sicilia 85.853 5,69 18

Sardegna 137.747 6,21 23

Ripartizioni geografiche

Nord Ovest 123.807 5,90 20

Nord Est 134.669 6,25 18

Centro 115.063 6,62 19

Sud 92.011 6,14 17

Totale Famiglie 120.146 6,22 19

Fonte: ISTAT IT-SILC XUDB 2008 - versione Marzo 2010

Page 49: Osservatorio sul Costo del Credito O.C.C.€¦ · delle famiglie italiane, con particolare riferimento alle reali capacità di accesso al credito bancario per l’acquisto dell’abitazione.

Report OCC 2010

49

Tavola A7: L’evoluzione dell’incidenza delle famiglie vulnerabili tra il 2007 ed il

2010 nelle categorie famigliari

Legenda 2007 2010 2011 2011

Numero componenti base alternativo 1 comp. 47,5 42,9 42,0 43,4

2 comp. 26,0 24,2 23,9 26,0

3 comp. 21,1 20,9 20,2 21,1

4 comp. 18,7 16,5 15,5 17,0

5 o più comp. 19,1 20,1 20,6 23,0

Tipologia famigliare

Famiglie unipersonali 47,5 42,9 42,0 43,4

Famiglie con adulti senza figli 21,2 20,8 20,1 22,1

Monogenitore con 1 o più figli 40,7 41,9 40,7 40,7

Coppia con 1 figlio 21,2 19,3 18,9 20,0

Coppia con 2 figli 20,4 17,7 17,0 18,0

Coppia con tre figli e altre fam. con figli a carico 18,5 18,9 18,9 21,3

Classe di età capofamiglia

Minore di 34 36,3 32,7 31,6 34,3

35-44 26,1 24,3 23,6 25,1

45-54 18,4 18,5 18,0 19,9

55 e più 22,9 21,1 20,7 20,9

Livello di istruzione capofamiglia

Licenza elementare 30,5 31,4 30,9 31,8

Licenza media inferiore 27,3 25,3 25,0 26,9

Diploma secondario 23,7 21,6 20,6 22,0

Laurea 22,6 21,4 20,9 22,4

Condizione socioprofessionale capofamiglia

Lavoratore dipendente 21,9 18,7 17,8 20,0

Lavoratore autonomo 32,4 35,1 34,5 35,6

In cerca di occupazione 51,1 46,7 46,7 48,9

Ritirato dal lavoro 22,4 20,4 20,4 20,4

Altre condizioni 37,2 38,0 38,0 38,0

Totale Famiglie 25,4 23,8 23,1 24,7

Fonte: ISTAT IT-SILC XUDB 2008 - versione Marzo 2010

Page 50: Osservatorio sul Costo del Credito O.C.C.€¦ · delle famiglie italiane, con particolare riferimento alle reali capacità di accesso al credito bancario per l’acquisto dell’abitazione.

Report OCC 2010

50

Tavola A8: L’evoluzione dell’incidenza delle famiglie vulnerabili tra il 2007 ed il

2010 nelle aree territoriali

Legenda 2007 2010 2011 2011

Regione base alternativo Piemonte Valle d'Aosta 25,4 23,4 21,4 23,4

Lombardia 31,1 27,1 27,1 28,4

Trentino Alto Adige 29,7 23,7 23,7 24,6

Veneto 28,4 25,7 25,7 28,0

Friuli Venezia Giulia 20,9 17,3 17,3 18,0

Liguria 31,5 29,3 28,3 31,5

Emilia Romagna 28,2 25,5 25,5 27,3

Toscana 19,3 18,0 18,0 19,7

Umbria Marche 24,9 25,2 24,9 25,9

Lazio 24,6 23,2 22,2 23,7

Abruzzo Molise 23,6 29,2 29,2 29,2

Campania 25,4 28,4 26,9 26,9

Puglia 19,2 23,3 19,2 23,3

Basilicata Calabria 14,3 13,0 11,7 11,7

Sicilia 28,7 25,0 22,2 24,1

Sardegna 10,4 13,4 13,4 14,9

Ripartizione

Nord Ovest 29,2 26,1 25,2 27,1

Nord Est 27,1 23,8 23,8 25,4

Centro 23,1 22,4 22,0 23,4

Sud 21,0 22,5 20,8 22,0

Totale Famiglie 25,4 23,8 23,1 24,7

Fonte: ISTAT IT-SILC XUDB 2008 - versione Marzo 2010

Page 51: Osservatorio sul Costo del Credito O.C.C.€¦ · delle famiglie italiane, con particolare riferimento alle reali capacità di accesso al credito bancario per l’acquisto dell’abitazione.

Report OCC 2010

51

Tavola A9: Il reddito famigliare, le spese per l’abitazione e l’incidenza delle

spese sul reddito per le categorie famigliari

Media Mediana

Legenda Reddito famigliare

Spese per l'abitazione

Inc. della spesa sul reddito

Reddito famigliare

Spese per l'abitazione

Inc. della spesa sul reddito

2007 Numero componenti

1 comp. 24.853 2.215 8,9 21.817 1.862 8,7

2 comp. 36.719 2.836 7,7 33.872 2.566 7,6

3 comp. 39.607 3.080 7,8 36.841 2.822 7,6

4 comp. 42.423 3.274 7,7 39.536 3.105 7,8

5 o più comp. 49.988 3.733 7,5 44.209 3.539 7,9

Tipologia famigliare

Famiglie unipersonali 24.853 2.215 8,9 21.817 1.862 8,7

Famiglie con adulti senza figli 40.625 3.089 7,6 37.368 2.829 7,3

Monogenitore con 1 o più figli 23.113 2.756 11,9 21.857 2.833 12,1

Coppia con 1 figlio 39.320 2.934 7,5 35.982 2.653 7,2

Coppia con 2 figli 40.871 3.197 7,8 38.501 3.030 7,9

Coppia con tre figli e altre fam. con figli a carico

47.858 3.625 7,6 43.219 3.464 8,0

Classe di età capofamiglia

Minore di 34 32.235 2.340 7,3 31.720 2.076 6,8

35-44 36.863 2.853 7,7 35.260 2.643 7,6

45-54 42.186 3.255 7,7 38.317 3.064 7,7

55 e più 40.306 3.550 8,8 36.592 3.273 9,2

Grado di istruzione capofam.

Licenza elementare 31.588 2.896 9,2 29.188 2.823 9,3

Licenza media inferiore 34.154 2.846 8,3 33.128 2.650 8,2

Diploma secondario 37.810 2.892 7,6 35.975 2.717 7,4

Laurea 48.745 3.413 7,0 43.883 3.083 6,8

Condizione socioprof. capofam.

Lavoratore dipendente 38.194 2.799 7,3 35.915 2.616 7,3

Lavoratore autonomo 39.708 3.205 8,1 37.945 2.928 7,9

In cerca di occupazione 20.476 2.419 11,8 19.839 2.281 11,9

Ritirato dal lavoro 36.922 3.506 9,5 32.875 3.190 9,4

Altre condizioni 30.598 3.045 10,0 27.640 2.926 9,9

Totale Famiglie 37.657 2.960 7,9 35.254 2.742 7,8

Media Mediana

Legenda Reddito famigliare

Spese per l'abitazione

Inc. della spesa sul reddito

Reddito famigliare

Spese per l'abitazione

Inc. della spesa sul reddito

2010 Numero componenti

1 comp. 25.225 2.369 9,4 21.907 1.991 9,1

2 comp. 36.815 3.036 8,2 34.291 2.755 8,0

3 comp. 39.122 3.299 8,4 36.828 3.038 8,2

4 comp. 42.698 3.507 8,2 40.329 3.331 8,3

5 o più comp. 48.621 4.003 8,2 44.269 3.835 8,5

Tipologia famigliare

Famiglie unipersonali 25.225 2.369 9,4 21.907 1.991 9,1

Famiglie con adulti senza figli 40.371 3.309 8,2 37.914 3.044 7,9

Monogenitore con 1 o più figli 22.103 2.950 13,3 22.910 3.056 13,0

Coppia con 1 figlio 39.305 3.142 8,0 36.645 2.848 7,7

Coppia con 2 figli 41.266 3.423 8,3 39.327 3.260 8,4

Page 52: Osservatorio sul Costo del Credito O.C.C.€¦ · delle famiglie italiane, con particolare riferimento alle reali capacità di accesso al credito bancario per l’acquisto dell’abitazione.

Report OCC 2010

52

Coppia con tre figli e altre fam.

con figli a carico

46.793 3.886 8,3 42.052 3.706 8,6

Classe di età capofamiglia

Minore di 34 32.291 2.501 7,7 31.764 2.218 7,2

35-44 37.017 3.054 8,3 35.707 2.836 8,2

45-54 41.113 3.489 8,5 38.171 3.277 8,4

55 e più 40.843 3.807 9,3 36.340 3.504 9,7

Grado di istruzione capofam.

Licenza elementare 30.762 3.109 10,1 29.364 3.014 10,2

Licenza media inferiore 33.943 3.046 9,0 33.093 2.848 8,8

Diploma secondario 37.977 3.097 8,2 36.554 2.925 7,8

Laurea 48.927 3.656 7,5 44.532 3.293 7,3

Condizione socioprof. capofam.

Lavoratore dipendente 38.688 2.997 7,7 36.625 2.809 7,6

Lavoratore autonomo 37.256 3.432 9,2 35.707 3.139 9,1

In cerca di occupazione 20.200 2.597 12,9 19.846 2.430 12,6

Ritirato dal lavoro 37.682 3.759 10,0 33.223 3.423 10,1

Altre condizioni 30.599 3.264 10,7 27.516 3.126 10,6

Totale Famiglie 37.597 3.170 8,4 35.335 2.939 8,3

Media Mediana

Legenda Reddito famigliare

Spese per l'abitazione

Inc. della spesa sul reddito

Reddito famigliare

Spese per l'abitazione

Inc. della spesa sul reddito

2011 base Numero componenti

1 comp. 25.797 2.405 9,3 22.425 2.021 9,1

2 comp. 37.713 3.082 8,2 35.083 2.797 8,0

3 comp. 40.103 3.348 8,3 38.156 3.083 8,1

4 comp. 43.749 3.560 8,1 41.314 3.381 8,2

5 o più comp. 49.824 4.063 8,2 45.262 3.893 8,4

Tipologia famigliare

Famiglie unipersonali 25.797 2.405 9,3 22.425 2.021 9,1

Famiglie con adulti senza figli 41.357 3.358 8,1 38.943 3.090 7,9

Monogenitore con 1 o più figli 22.610 2.994 13,2 23.525 3.102 12,9

Coppia con 1 figlio 40.298 3.189 7,9 37.782 2.890 7,6

Coppia con 2 figli 42.251 3.475 8,2 40.426 3.309 8,3

Coppia con tre figli e altre fam. con figli a carico

48.031 3.944 8,2 42.940 3.762 8,5

Classe di età capofamiglia

Minore di 34 33.184 2.539 7,7 32.648 2.252 7,1

35-44 37.888 3.100 8,2 36.636 2.879 8,0

45-54 42.199 3.541 8,4 39.273 3.326 8,4

55 e più 41.699 3.864 9,3 37.293 3.557 9,7

Grado di istruzione capofam.

Licenza elementare 31.477 3.155 10,0 29.993 3.059 10,2

Licenza media inferiore 34.800 3.092 8,9 34.063 2.890 8,8

Diploma secondario 38.936 3.144 8,1 37.587 2.969 7,7

Laurea 50.016 3.711 7,4 45.628 3.342 7,2

Condizione socioprof. capofam.

Lavoratore dipendente 39.784 3.041 7,6 37.672 2.851 7,5

Lavoratore autonomo 37.849 3.484 9,2 36.536 3.186 9,1

In cerca di occupazione 20.663 2.636 12,8 20.457 2.467 12,5

Ritirato dal lavoro 38.343 3.816 10,0 33.642 3.474 10,0

Altre condizioni 31.215 3.313 10,6 27.974 3.173 10,5

Totale Famiglie 38.516 3.217 8,4 36.263 2.983 8,3

Media Mediana

Page 53: Osservatorio sul Costo del Credito O.C.C.€¦ · delle famiglie italiane, con particolare riferimento alle reali capacità di accesso al credito bancario per l’acquisto dell’abitazione.

Report OCC 2010

53

Legenda Reddito famigliare

Spese per l'abitazione

Inc. della spesa sul reddito

Reddito famigliare

Spese per l'abitazione

Inc. della spesa sul reddito

2011 alternativo Numero componenti

1 comp. 25.358 2.405 9,5 22.158 2.021 9,4

2 comp. 36.947 3.082 8,3 34.395 2.797 8,1

3 comp. 39.082 3.348 8,6 37.132 3.083 8,2

4 comp. 42.984 3.560 8,3 40.674 3.381 8,4

5 o più comp. 48.546 4.063 8,4 42.726 3.893 8,7

Tipologia famigliare

Famiglie unipersonali 25.358 2.405 9,5 22.158 2.021 9,4

Famiglie con adulti senza figli 40.381 3.358 8,3 37.839 3.090 8,0

Monogenitore con 1 o più figli 22.366 2.994 13,4 23.345 3.102 12,9

Coppia con 1 figlio 39.307 3.189 8,1 36.770 2.890 7,7

Coppia con 2 figli 41.665 3.475 8,3 39.709 3.309 8,4

Coppia con tre figli e altre fam. con figli a carico

46.735 3.944 8,4 42.131 3.762 8,8

Classe di età capofamiglia

Minore di 34 32.208 2.539 7,9 31.869 2.252 7,4

35-44 37.174 3.100 8,3 35.855 2.879 8,3

45-54 41.150 3.541 8,6 38.262 3.326 8,5

55 e più 41.170 3.864 9,4 36.758 3.557 9,9

Grado di istruzione capofam.

Licenza elementare 30.841 3.155 10,2 28.631 3.059 10,3

Licenza media inferiore 33.855 3.092 9,1 32.792 2.890 8,9

Diploma secondario 38.157 3.144 8,2 36.365 2.969 7,9

Laurea 49.368 3.711 7,5 44.587 3.342 7,3

Condizione socioprof. capofam.

Lavoratore dipendente 38.760 3.041 7,8 36.681 2.851 7,7

Lavoratore autonomo 37.481 3.484 9,3 35.776 3.186 9,2

In cerca di occupazione 19.642 2.636 13,4 19.957 2.467 12,7

Ritirato dal lavoro 37.903 3.816 10,1 33.469 3.474 10,1

Altre condizioni 30.753 3.313 10,8 27.663 3.173 10,8

Totale Famiglie 37.708 3.217 8,5 35.429 2.983 8,4

Fonte: ISTAT IT-SILC XUDB 2008 - versione Marzo 2010

Page 54: Osservatorio sul Costo del Credito O.C.C.€¦ · delle famiglie italiane, con particolare riferimento alle reali capacità di accesso al credito bancario per l’acquisto dell’abitazione.

Report OCC 2010

54

Tavola A10: Il reddito famigliare, le spese per l’abitazione e l’incidenza delle

spese sul reddito per le aree territoriali

Media Mediana

Legenda Reddito famigliare

Spese per l'abitazione

Inc. della spesa sul reddito

Reddito famigliare

Spese per l'abitazione

Inc. della spesa sul reddito

2007 Piemonte Valle d'Aosta 40.794 3.411 8,4 35.797 2.998 8,7

Lombardia 37.206 3.089 8,3 34.801 2.934 8,1

Trentino Alto Adige 40.010 2.823 7,1 39.746 2.556 6,6

Veneto 39.569 2.836 7,2 36.441 2.722 7,1

Friuli Venezia Giulia 37.700 2.589 6,9 36.253 2.416 6,6

Liguria 31.108 2.790 9,0 31.222 2.818 9,2

Emilia Romagna 39.815 3.230 8,1 37.621 3.145 7,8

Toscana 41.779 3.070 7,3 38.547 3.020 7,3

Umbria Marche 38.182 2.812 7,4 35.507 2.690 7,5

Lazio 39.364 3.007 7,6 32.677 2.701 7,8

Abruzzo Molise 36.562 3.093 8,5 32.168 2.910 8,3

Campania 29.247 2.720 9,3 25.241 2.662 9,6

Puglia 35.494 2.650 7,5 31.272 2.423 8,7

Basilicata Calabria 32.226 2.671 8,3 31.374 2.436 8,2

Sicilia 32.723 2.518 7,7 25.599 2.282 8,3

Sardegna 32.654 2.297 7,0 32.840 2.385 7,1

Ripartizione

Nord Ovest 37.630 3.144 8,4 34.801 2.934 8,5

Nord Est 39.490 2.944 7,5 37.402 2.724 7,1

Centro 39.927 2.987 7,5 36.093 2.754 7,6

Sud 32.885 2.628 8,0 29.517 2.489 8,3

Totale Famiglie 37.657 2.960 7,9 35.254 2.742 7,8

Media Mediana

Legenda Reddito famigliare

Rata Inc. rata sul reddito

Reddito famigliare

Rata Inc. rata sul reddito

2010 Regione

Piemonte Valle d'Aosta 41.163 3.656 8,9 35.019 3.162 9,3

Lombardia 36.972 3.273 8,9 35.540 3.109 8,8

Trentino Alto Adige 40.429 3.093 7,7 40.079 2.800 7,1

Veneto 39.612 3.043 7,7 37.355 2.921 7,5

Friuli Venezia Giulia 38.356 2.736 7,1 36.717 2.553 7,0

Liguria 31.473 2.974 9,4 32.228 3.004 9,7

Emilia Romagna 39.751 3.449 8,7 37.265 3.358 8,2

Toscana 41.429 3.291 7,9 38.980 3.238 7,9

Umbria Marche 37.605 3.023 8,0 36.220 2.912 8,3

Lazio 39.385 3.273 8,3 33.100 2.939 8,5

Abruzzo Molise 36.127 3.312 9,2 31.815 3.113 9,4

Campania 29.195 2.944 10,1 24.438 2.882 10,1

Puglia 34.867 2.810 8,1 31.581 2.569 8,8

Basilicata Calabria 31.524 2.897 9,2 31.976 2.675 9,3

Sicilia 33.262 2.721 8,2 25.526 2.466 8,5

Sardegna 32.662 2.446 7,5 32.150 2.540 7,3

Ripartizione

Nord Ovest 37.581 3.343 8,9 34.888 3.124 9,1

Nord Est 39.596 3.154 8,0 37.567 2.918 7,4

Centro 39.695 3.226 8,1 36.478 2.985 8,3

Sud 32.796 2.824 8,6 29.640 2.691 8,8

Totale Famiglie 37.597 3.170 8,4 35.335 2.939 8,3

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Report OCC 2010

55

Media Mediana

Legenda Reddito famigliare

Rata Inc. rata sul reddito

Reddito famigliare

Rata Inc. rata sul reddito

2011 base Regione

Piemonte Valle d'Aosta 42.127 3.711 8,8 36.145 3.210 9,2

Lombardia 37.937 3.322 8,8 36.536 3.156 8,8

Trentino Alto Adige 41.475 3.139 7,6 41.186 2.842 6,9

Veneto 40.615 3.089 7,6 38.536 2.964 7,5

Friuli Venezia Giulia 39.321 2.777 7,1 37.672 2.591 6,9

Liguria 32.172 3.019 9,4 32.859 3.049 9,6

Emilia Romagna 40.725 3.501 8,6 38.165 3.408 8,1

Toscana 42.416 3.340 7,9 39.878 3.286 7,9

Umbria Marche 38.532 3.069 8,0 37.168 2.955 8,2

Lazio 40.270 3.322 8,2 33.952 2.984 8,5

Abruzzo Molise 36.947 3.362 9,1 32.582 3.159 9,4

Campania 29.983 2.988 10,0 25.065 2.925 10,0

Puglia 35.663 2.852 8,0 32.228 2.607 8,7

Basilicata Calabria 32.235 2.941 9,1 32.389 2.715 9,2

Sicilia 34.003 2.761 8,1 27.065 2.503 8,4

Sardegna 33.467 2.482 7,4 33.059 2.578 7,3

Ripartizione Nord Ovest 38.527 3.393 8,8 35.814 3.171 9,0

Nord Est 40.588 3.201 7,9 38.546 2.962 7,3

Centro 40.623 3.274 8,1 37.342 3.030 8,2

Sud 33.570 2.866 8,5 30.289 2.732 8,8

Totale Famiglie 38.516 3.217 8,4 36.263 2.983 8,3

Media Mediana

Legenda Reddito famigliare

Rata Inc. rata sul reddito

Reddito famigliare

Rata Inc. rata sul reddito

2011 alternativo Regione

Piemonte Valle d'Aosta 41.378 3.711 9,0 35.312 3.210 9,3

Lombardia 37.270 3.322 8,9 35.780 3.156 9,0

Trentino Alto Adige 40.743 3.139 7,7 40.679 2.842 7,1

Veneto 39.775 3.089 7,8 37.828 2.964 7,6

Friuli Venezia Giulia 38.289 2.777 7,3 37.183 2.591 7,1

Liguria 31.396 3.019 9,6 31.949 3.049 9,8

Emilia Romagna 39.870 3.501 8,8 37.538 3.408 8,4

Toscana 41.387 3.340 8,1 39.023 3.286 8,0

Umbria Marche 37.607 3.069 8,2 36.628 2.955 8,4

Lazio 39.453 3.322 8,4 32.732 2.984 8,6

Abruzzo Molise 36.213 3.362 9,3 31.635 3.159 9,9

Campania 28.824 2.988 10,4 23.820 2.925 10,4

Puglia 34.911 2.852 8,2 31.472 2.607 8,8

Basilicata Calabria 31.342 2.941 9,4 30.793 2.715 9,3

Sicilia 33.293 2.761 8,3 25.952 2.503 8,5

Sardegna 32.721 2.482 7,6 31.114 2.578 7,3

Ripartizione

Nord Ovest 37.833 3.393 9,0 35.131 3.171 9,2

Nord Est 39.732 3.201 8,1 37.846 2.962 7,5

Centro 39.712 3.274 8,2 36.414 3.030 8,4

Sud 32.739 2.866 8,8 29.301 2.732 9,0

Totale Famiglie 37.708 3.217 8,5 35.429 2.983 8,4

Fonte: ISTAT IT-SILC XUDB 2008 - versione Marzo 2010

Page 56: Osservatorio sul Costo del Credito O.C.C.€¦ · delle famiglie italiane, con particolare riferimento alle reali capacità di accesso al credito bancario per l’acquisto dell’abitazione.

Report OCC 2010

56

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Report OCC 2010

57

Tavola A11: Il reddito famigliare, le spese complessive per l’abitazione e

l’incidenza delle spese sul reddito per le categorie famigliari

Media Mediana

Legenda Reddito famigliare

Spesa totale

abitazione

Inc. spesa totale sul reddito

Reddito famigliare

Spesa totale

abitazione

Inc. spesa totale sul reddito

2007 Numero componenti

1 comp. 24.853 9.489 38,2 21.817 8.520 38,4

2 comp. 36.719 10.695 29,1 33.872 9.884 29,8

3 comp. 39.607 10.961 27,7 36.841 9.998 27,1

4 comp. 42.423 11.465 27,0 39.536 10.449 26,8

5 o più comp. 49.988 13.187 26,4 44.209 11.303 25,9

Tipologia famigliare

Famiglie unipersonali 24.853 9.489 38,2 21.817 8.520 38,4

Famiglie con adulti senza figli 40.625 10.836 26,7 37.368 9.878 27,1

Monogenitore con 1 o più figli 23.113 9.710 42,0 21.857 9.259 38,0

Coppia con 1 figlio 39.320 11.124 28,3 35.982 10.071 27,7

Coppia con 2 figli 40.871 11.646 28,5 38.501 10.564 27,5

Coppia con tre figli e altre fam. con figli a carico

47.858 12.256 25,6 43.219 11.173 25,7

Classe di età capofamiglia

Minore di 34 32.235 10.769 33,4 31.720 10.071 32,0

35-44 36.863 10.801 29,3 35.260 10.038 29,3

45-54 42.186 11.360 26,9 38.317 10.050 26,4

55 e più 40.306 10.757 26,7 36.592 9.547 27,6

Grado di istruzione capofam.

Licenza elementare 31.588 9.916 31,4 29.188 9.045 31,8

Licenza media inferiore 34.154 10.544 30,9 33.128 9.709 29,8

Diploma secondario 37.810 10.902 28,8 35.975 9.875 29,2

Laurea 48.745 12.292 25,2 43.883 11.103 25,9

Condizione socioprof. capofamiglia

Lavoratore dipendente 38.194 10.513 27,5 35.915 9.640 27,6

Lavoratore autonomo 39.708 12.639 31,8 37.945 11.512 32,1

In cerca di occupazione 20.476 9.330 45,6 19.839 8.358 40,5

Ritirato dal lavoro 36.922 10.424 28,2 32.875 9.233 28,8

Altre condizioni 30.598 11.053 36,1 27.640 9.121 33,7

Totale Famiglie 37.657 10.907 29,0 35.254 9.941 29,2

Media Mediana

Legenda Reddito famigliare

Spesa totale

abitazione

Inc. spesa totale sul reddito

Reddito famigliare

Spesa totale

abitazione

Inc. spesa totale sul reddito

2010 Numero componenti

1 comp. 25.225 9.291 36,8 21.907 8.370 37,2

2 comp. 36.815 10.467 28,4 34.291 9.839 29,3

3 comp. 39.122 10.688 27,3 36.828 9.917 27,1

4 comp. 42.698 11.174 26,2 40.329 10.406 26,4

5 o più comp. 48.621 12.982 26,7 44.269 11.326 25,7

Tipologia famigliare

Famiglie unipersonali 25.225 9.291 36,8 21.907 8.370 37,2

Famiglie con adulti senza figli 40.371 10.627 26,3 37.914 9.878 26,9

Monogenitore con 1 o più figli 22.103 9.573 43,3 22.910 9.213 38,0

Coppia con 1 figlio 39.305 10.816 27,5 36.645 9.957 27,3

Coppia con 2 figli 41.266 11.315 27,4 39.327 10.519 27,1

Page 58: Osservatorio sul Costo del Credito O.C.C.€¦ · delle famiglie italiane, con particolare riferimento alle reali capacità di accesso al credito bancario per l’acquisto dell’abitazione.

Report OCC 2010

58

Coppia con tre figli e altre fam.

con figli a carico

46.793 12.037 25,7 42.052 10.994 26,0

Classe di età capofamiglia

Minore di 34 32.291 10.463 32,4 31.764 9.848 31,4

35-44 37.017 10.494 28,3 35.707 9.908 28,8

45-54 41.113 11.198 27,2 38.171 9.999 26,3

55 e più 40.843 10.587 25,9 36.340 9.642 27,7

Grado di istruzione capofam.

Licenza elementare 30.762 9.828 31,9 29.364 9.061 32,5

Licenza media inferiore 33.943 10.340 30,5 33.093 9.644 29,4

Diploma secondario 37.977 10.600 27,9 36.554 9.840 28,7

Laurea 48.927 11.966 24,5 44.532 11.121 25,6

Condizione socioprof. capofam.

Lavoratore dipendente 38.688 10.262 26,5 36.625 9.629 27,1

Lavoratore autonomo 37.256 12.277 33,0 35.707 11.363 34,0

In cerca di occupazione 20.200 9.073 44,9 19.846 8.403 40,3

Ritirato dal lavoro 37.682 10.348 27,5 33.223 9.317 28,6

Altre condizioni 30.599 10.853 35,5 27.516 8.960 34,5

Totale Famiglie 37.597 10.657 28,3 35.335 9.878 28,8

Media Mediana

Legenda Reddito famigliare

Spesa totale

abitazione

Inc. spesa totale sul reddito

Reddito famigliare

Spesa totale

abitazione

Inc. spesa totale sul reddito

2011 base 1 comp. 25.797 9.429 36,6 22.425 8.500 36,6

2 comp. 37.713 10.638 28,2 35.083 9.948 28,9

3 comp. 40.103 10.867 27,1 38.156 10.088 26,9

4 comp. 43.749 11.355 26,0 41.314 10.574 26,2

5 o più comp. 49.824 13.195 26,5 45.262 11.469 25,3

Tipologia famigliare

Famiglie unipersonali 25.797 9.429 36,6 22.425 8.500 36,6

Famiglie con adulti senza figli 41.357 10.795 26,1 38.943 10.035 26,8

Monogenitore con 1 o più figli 22.610 9.704 42,9 23.525 9.397 37,2

Coppia con 1 figlio 40.298 11.008 27,3 37.782 10.145 27,0

Coppia con 2 figli 42.251 11.497 27,2 40.426 10.679 27,1

Coppia con tre figli e altre fam. con figli a carico

48.031 12.244 25,5 42.940 11.230 25,5

Classe di età capofamiglia

Minore di 34 33.184 10.670 32,2 32.648 10.057 31,4

35-44 37.888 10.669 28,2 36.636 10.069 28,5

45-54 42.199 11.364 26,9 39.273 10.168 26,0

55 e più 41.699 10.722 25,7 37.293 9.735 27,4

Grado di istruzione capofam.

Licenza elementare 31.477 9.961 31,6 29.993 9.170 32,2

Licenza media inferiore 34.800 10.515 30,2 34.063 9.774 29,2

Diploma secondario 38.936 10.774 27,7 37.587 9.950 28,4

Laurea 50.016 12.151 24,3 45.628 11.293 25,5

Condizione socioprof. capofam.

Lavoratore dipendente 39.784 10.435 26,2 37.672 9.762 26,7

Lavoratore autonomo 37.849 12.469 32,9 36.536 11.579 34,0

In cerca di occupazione 20.663 9.192 44,5 20.457 8.458 37,9

Ritirato dal lavoro 38.343 10.477 27,3 33.642 9.403 28,4

Altre condizioni 31.215 11.054 35,4 27.974 9.281 34,2

Totale Famiglie 38.516 10.829 28,1 36.263 10.043 28,5

Media Mediana

Page 59: Osservatorio sul Costo del Credito O.C.C.€¦ · delle famiglie italiane, con particolare riferimento alle reali capacità di accesso al credito bancario per l’acquisto dell’abitazione.

Report OCC 2010

59

Legenda Reddito famigliare

Spesa totale

abitazione

Inc. spesa totale sul reddito

Reddito famigliare

Spesa totale

abitazione

Inc. spesa totale sul reddito

2011 alternativo Numero componenti

1 comp. 25.358 9.429 37,2 22.158 8.500 37,4

2 comp. 36.947 10.638 28,8 34.395 9.948 29,3

3 comp. 39.082 10.867 27,8 37.132 10.088 27,8

4 comp. 42.984 11.355 26,4 40.674 10.574 26,8

5 o più comp. 48.546 13.195 27,2 42.726 11.469 26,1

Tipologia famigliare

Famiglie unipersonali 25.358 9.429 37,2 22.158 8.500 37,4

Famiglie con adulti senza figli 40.381 10.795 26,7 37.839 10.035 27,7

Monogenitore con 1 o più figli 22.366 9.704 43,4 23.345 9.397 37,6

Coppia con 1 figlio 39.307 11.008 28,0 36.770 10.145 27,8

Coppia con 2 figli 41.665 11.497 27,6 39.709 10.679 27,4

Coppia con tre figli e altre fam. con figli a carico

46.735 12.244 26,2 42.131 11.230 26,8

Classe di età capofamiglia

Minore di 34 32.208 10.670 33,1 31.869 10.057 32,1

35-44 37.174 10.669 28,7 35.855 10.069 29,0

45-54 41.150 11.364 27,6 38.262 10.168 27,4

55 e più 41.170 10.722 26,0 36.758 9.735 27,7

Grado di istruzione capofam.

Licenza elementare 30.841 9.961 32,3 28.631 9.170 32,4

Licenza media inferiore 33.855 10.515 31,1 32.792 9.774 29,8

Diploma secondario 38.157 10.774 28,2 36.365 9.950 28,7

Laurea 49.368 12.151 24,6 44.587 11.293 25,7

Condizione socioprof. capofam.

Lavoratore dipendente 38.760 10.435 26,9 36.681 9.762 27,6

Lavoratore autonomo 37.481 12.469 33,3 35.776 11.579 34,2

In cerca di occupazione 19.642 9.192 46,8 19.957 8.458 41,0

Ritirato dal lavoro 37.903 10.477 27,6 33.469 9.403 28,5

Altre condizioni 30.753 11.054 35,9 27.663 9.281 34,6

Totale Famiglie 37.708 10.829 28,7 35.429 10.043 29,0

Fonte: ISTAT IT-SILC XUDB 2008 - versione Marzo 2010

Page 60: Osservatorio sul Costo del Credito O.C.C.€¦ · delle famiglie italiane, con particolare riferimento alle reali capacità di accesso al credito bancario per l’acquisto dell’abitazione.

Report OCC 2010

60

Tavola A12: Il reddito famigliare, le spese complessive per l’abitazione e

l’incidenza delle spese sul reddito per aree territoriali

Media Mediana

Legenda Reddito famigliare

Spesa totale

abitazione

Inc. spesa totale sul reddito

Reddito famigliare

Spesa totale

abitazione

Inc. spesa totale sul reddito

2007 Piemonte Valle d'Aosta 40.794 10.848 26,6 35.797 9.419 26,7

Lombardia 37.206 11.363 30,5 34.801 10.698 31,4

Trentino Alto Adige 40.010 12.183 30,5 39.746 11.408 31,0

Veneto 39.569 11.827 29,9 36.441 10.680 29,2

Friuli Venezia Giulia 37.700 9.588 25,4 36.253 9.406 26,9

Liguria 31.108 10.394 33,4 31.222 9.574 31,2

Emilia Romagna 39.815 12.812 32,2 37.621 11.496 31,2

Toscana 41.779 11.462 27,4 38.547 10.707 28,3

Umbria Marche 38.182 10.463 27,4 35.507 9.702 28,7

Lazio 39.364 11.160 28,4 32.677 9.323 29,6

Abruzzo Molise 36.562 10.715 29,3 32.168 10.049 29,2

Campania 29.247 8.803 30,1 25.241 8.751 32,4

Puglia 35.494 9.944 28,0 31.272 8.531 28,0

Basilicata Calabria 32.226 8.132 25,2 31.374 7.871 22,8

Sicilia 32.723 8.143 24,9 25.599 7.707 28,9

Sardegna 32.654 8.631 26,4 32.840 8.529 24,8

Ripartizione

Nord Ovest 37.630 11.173 29,7 34.801 10.183 29,9

Nord Est 39.490 11.955 30,3 37.402 10.739 29,7

Centro 39.927 11.114 27,8 36.093 9.876 28,8

Sud 32.885 8.929 27,2 29.517 8.499 27,3

Totale Famiglie 37.657 10.907 29,0 35.254 9.941 29,2

Media Mediana

Legenda Reddito famigliare

Spesa totale

abitazione

Inc. spesa totale sul reddito

Reddito famigliare

Spesa totale

abitazione

Inc. spesa totale sul reddito

2010 Regione

Piemonte Valle d'Aosta 41.163 10.674 25,9 35.019 9.291 27,0

Lombardia 36.972 11.012 29,8 35.540 10.638 30,8

Trentino Alto Adige 40.429 11.568 28,6 40.079 11.028 29,7

Veneto 39.612 11.211 28,3 37.355 10.546 28,9

Friuli Venezia Giulia 38.356 9.164 23,9 36.717 8.975 25,5

Liguria 31.473 10.071 32,0 32.228 9.672 33,3

Emilia Romagna 39.751 12.355 31,1 37.265 11.410 30,4

Toscana 41.429 11.285 27,2 38.980 10.697 28,1

Umbria Marche 37.605 10.288 27,4 36.220 9.535 28,5

Lazio 39.385 11.121 28,2 33.100 9.468 29,3

Abruzzo Molise 36.127 10.745 29,7 31.815 10.064 30,6

Campania 29.195 8.873 30,4 24.438 8.848 34,5

Puglia 34.867 9.951 28,5 31.581 8.637 27,9

Basilicata Calabria 31.524 8.214 26,1 31.976 8.117 23,0

Sicilia 33.262 8.251 24,8 25.526 7.712 29,4

Sardegna 32.662 8.598 26,3 32.150 8.433 25,1

Ripartizione

Nord Ovest 37.581 10.865 28,9 34.888 10.138 29,9

Nord Est 39.596 11.414 28,8 37.567 10.579 28,8

Centro 39.695 10.999 27,7 36.478 9.890 28,5

Sud 32.796 8.981 27,4 29.640 8.608 28,3

Page 61: Osservatorio sul Costo del Credito O.C.C.€¦ · delle famiglie italiane, con particolare riferimento alle reali capacità di accesso al credito bancario per l’acquisto dell’abitazione.

Report OCC 2010

61

Totale Famiglie 37.597 10.657 28,3 35.335 9.878 28,8

Media Mediana

Legenda Reddito famigliare

Spesa totale

abitazione

Inc. spesa totale sul reddito

Reddito famigliare

Spesa totale

abitazione

Inc. spesa totale sul reddito

2011 base Regione

Piemonte Valle d'Aosta 42.127 10.850 25,8 36.145 9.455 26,5

Lombardia 37.937 11.217 29,6 36.536 10.798 30,8

Trentino Alto Adige 41.475 11.775 28,4 41.186 11.331 29,4

Veneto 40.615 11.425 28,1 38.536 10.746 28,9

Friuli Venezia Giulia 39.321 9.325 23,7 37.672 9.090 25,3

Liguria 32.172 10.201 31,7 32.859 9.788 33,1

Emilia Romagna 40.725 12.586 30,9 38.165 11.545 30,1

Toscana 42.416 11.485 27,1 39.878 10.879 27,9

Umbria Marche 38.532 10.447 27,1 37.168 9.714 28,4

Lazio 40.270 11.254 27,9 33.952 9.504 28,7

Abruzzo Molise 36.947 10.890 29,5 32.582 10.294 30,4

Campania 29.983 8.948 29,8 25.065 8.886 34,1

Puglia 35.663 10.070 28,2 32.228 8.674 27,3

Basilicata Calabria 32.235 8.273 25,7 32.389 8.166 22,7

Sicilia 34.003 8.338 24,5 27.065 7.776 29,1

Sardegna 33.467 8.727 26,1 33.059 8.665 25,2

Ripartizione Nord Ovest 38.527 11.059 28,7 35.814 10.279 29,6

Nord Est 40.588 11.627 28,6 38.546 10.756 28,6

Centro 40.623 11.160 27,5 37.342 10.048 28,2

Sud 33.570 9.080 27,0 30.289 8.677 27,9

Totale Famiglie 38.516 10.829 28,1 36.263 10.043 28,5

Media Mediana

Legenda Reddito famigliare

Spesa totale

abitazione

Inc. spesa totale sul reddito

Reddito famigliare

Spesa totale

abitazione

Inc. spesa totale sul reddito

2011 alternativo Regione

Piemonte Valle d'Aosta 41.378 10.850 26,2 35.312 9.455 27,3

Lombardia 37.270 11.217 30,1 35.780 10.798 31,2

Trentino Alto Adige 40.743 11.775 28,9 40.679 11.331 29,6

Veneto 39.775 11.425 28,7 37.828 10.746 29,1

Friuli Venezia Giulia 38.289 9.325 24,4 37.183 9.090 25,5

Liguria 31.396 10.201 32,5 31.949 9.788 34,7

Emilia Romagna 39.870 12.586 31,6 37.538 11.545 30,7

Toscana 41.387 11.485 27,7 39.023 10.879 28,3

Umbria Marche 37.607 10.447 27,8 36.628 9.714 28,9

Lazio 39.453 11.254 28,5 32.732 9.504 28,8

Abruzzo Molise 36.213 10.890 30,1 31.635 10.294 31,6

Campania 28.824 8.948 31,0 23.820 8.886 35,3

Puglia 34.911 10.070 28,8 31.472 8.674 28,1

Basilicata Calabria 31.342 8.273 26,4 30.793 8.166 25,2

Sicilia 33.293 8.338 25,0 25.952 7.776 31,1

Sardegna 32.721 8.727 26,7 31.114 8.665 25,7

Ripartizione

Nord Ovest 37.833 11.059 29,2 35.131 10.279 30,2

Nord Est 39.732 11.627 29,3 37.846 10.756 28,9

Centro 39.712 11.160 28,1 36.414 10.048 28,7

Sud 32.739 9.080 27,7 29.301 8.677 28,6

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Report OCC 2010

62

Totale Famiglie 37.708 10.829 28,7 35.429 10.043 29,0

Fonte: ISTAT IT-SILC XUDB 2008 - versione Marzo 2010

Tavola A13: La % di famiglie con l’incidenza delle spese complessive sul

reddito superiori al 30% per le categorie famigliari Legenda 2007 2010 2011 2011

Numero componenti base alternativo 1 comp. 69,8 67,4 66,9 67,4

2 comp. 48,1 46,7 46,1 47,7

3 comp. 42,3 40,6 40,2 42,2

4 comp. 41,0 40,2 39,6 40,9

5 o più comp. 36,8 36,4 36,4 39,7

Tipologia famigliare

Famiglie unipersonali 69,8 67,4 66,9 67,4

Famiglie con adulti senza figli 40,9 40,8 40,3 41,9

Monogenitore con 1 o più figli 74,4 75,6 75,6 76,7

Coppia con 1 figlio 42,5 39,5 38,9 41,2

Coppia con 2 figli 43,4 41,4 40,9 42,1

Coppia con tre figli e altre fam. con figli a carico 38,1 37,8 37,8 40,2

Classe di età capofamiglia

Minore di 34 57,2 52,9 52,3 54,4

35-44 47,5 45,1 44,9 46,4

45-54 40,7 42,6 41,8 43,7

55 e più 44,3 43,4 43,0 43,9

Livello di istruzione capofamiglia

Licenza elementare 55,5 56,8 55,9 57,2

Licenza media inferiore 48,9 47,5 47,1 48,8

Diploma secondario 46,7 44,3 43,8 45,5

Laurea 38,3 38,1 37,8 38,8

Condizione socioprofessionale capofamiglia

Lavoratore dipendente 42,3 40,0 39,4 41,5

Lavoratore autonomo 55,3 56,7 56,5 57,4

In cerca di occupazione 64,4 62,2 62,2 64,4

Ritirato dal lavoro 47,2 45,1 44,8 45,4

Altre condizioni 62,8 62,0 61,3 61,3

Totale Famiglie 47,0 45,6 45,2 46,7

Fonte: ISTAT IT-SILC XUDB 2008 - versione Marzo 2010

Tavola A14: La % di famiglie con l’incidenza delle spese complessive sul

reddito superiori al 30% per le aree territoriali

Legenda 2007 2010 2011 2011

Regione base alternativo Piemonte Valle d'Aosta 42,3 44,4 42,7 44,0

Lombardia 51,7 51,2 51,2 52,5

Trentino Alto Adige 54,2 46,6 46,6 46,6

Veneto 47,4 44,4 44,0 45,1

Friuli Venezia Giulia 38,1 32,4 32,4 32,4

Liguria 58,7 52,2 53,3 54,3

Emilia Romagna 53,2 49,5 49,5 50,9

Toscana 42,9 39,5 39,1 42,1

Umbria Marche 46,3 45,6 45,3 47,6

Lazio 46,9 47,3 46,4 46,9

Abruzzo Molise 47,2 51,7 51,7 53,9

Campania 55,2 58,2 56,7 58,2

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Report OCC 2010

63

Puglia 42,5 41,1 41,1 43,8

Basilicata Calabria 31,2 31,2 29,9 33,8

Sicilia 49,1 48,1 48,1 50,0

Sardegna 35,8 40,3 37,3 40,3

Ripartizione

Nord Ovest 49,4 48,9 48,5 49,8

Nord Est 48,4 44,0 43,9 44,7

Centro 45,4 44,2 43,7 45,7

Sud 43,9 45,3 44,5 47,0

Totale Famiglie 47,0 45,6 45,2 46,7

Fonte: ISTAT IT-SILC XUDB 2008 - versione Marzo 2010

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Tavola B.1: L’importo del reddito famigliare della prima rata e l’incidenza della

prima rata sul reddito per categorie famigliari (campione famiglie in affitto)

Media Mediana

Legenda Reddito famigliare

Prima Rata

Incidenza rata sul reddito

Reddito famigliare

Prima Rata

Incidenza rata sul reddito

Anno 2007 Numero componenti

1 comp. 17.270 6.656 38,5 14.890 6.155 39,8

2 comp. 24.409 6.521 26,7 21.160 6.063 28,3

3 comp. 28.489 7.177 25,2 27.149 6.830 25,2

4 comp. 30.421 6.862 22,6 27.651 6.614 23,9

5 o più comp. 32.186 6.442 20,0 29.998 6.038 20,2

Tipologia famigliare

Famiglie unipersonali 17.270 6.656 38,5 14.890 6.155 39,8

Famiglie con adulti senza figli 27.967 6.568 23,5 24.131 6.087 24,9

Monogenitore con 1 o più figli 18.049 7.234 40,1 17.722 7.060 42,1

Coppia con 1 figlio 26.709 7.298 27,3 26.213 7.121 26,5

Coppia con 2 figli 28.814 6.713 23,3 25.793 6.602 25,1

Coppia con tre figli e altre fam. con figli a carico

31.727 6.688 21,1 30.444 6.178 21,6

Classe di età capofamiglia

Minore di 34 23.080 7.424 32,2 19.697 7.141 34,0

35-44 24.430 7.104 29,1 21.896 6.726 30,0

45-54 29.116 6.880 23,6 25.106 6.507 25,4

55 e più 22.143 6.122 27,6 18.776 5.294 29,2

Grado di istruzione capofamiglia

Licenza elementare 19.295 5.688 29,5 16.756 4.687 30,4

Licenza media inferiore 23.984 6.664 27,8 21.364 6.388 29,1

Diploma secondario 28.011 7.615 27,2 23.743 7.141 28,7

Laurea 34.010 8.767 25,8 29.495 9.195 28,4

Condizione socioprof. capofamiglia

Lavoratore dipendente 25.418 7.035 27,7 23.038 6.680 28,3

Lavoratore autonomo 32.125 7.944 24,7 24.710 8.115 29,2

In cerca di occupazione 21.999 6.652 30,2 18.605 5.294 31,3

Ritirato dal lavoro 22.217 6.133 27,6 18.876 5.331 29,0

Altre condizioni 17.472 5.728 32,8 15.157 4.832 33,5

Totale 24.220 6.738 27,8 20.722 6.270 29,3

Anno 2010

Numero componenti

1 comp. 17.369 6.290 36,2 15.047 5.693 37,4

2 comp. 24.151 6.181 25,6 21.467 5.676 26,3

3 comp. 27.104 6.823 25,2 25.531 6.457 25,0

4 comp. 29.509 6.587 22,3 27.178 6.241 23,2

5 o più comp. 31.244 6.230 19,9 29.694 5.685 19,9

Tipologia famigliare

Famiglie unipersonali 17.369 6.290 36,2 15.047 5.693 37,4

Famiglie con adulti senza figli 27.333 6.239 22,8 24.082 5.681 23,5

Monogenitore con 1 o più figli 17.758 6.848 38,6 17.321 6.782 40,2

Coppia con 1 figlio 25.294 6.923 27,4 24.461 6.656 26,1

Coppia con 2 figli 28.286 6.466 22,9 25.816 6.150 24,5

Page 65: Osservatorio sul Costo del Credito O.C.C.€¦ · delle famiglie italiane, con particolare riferimento alle reali capacità di accesso al credito bancario per l’acquisto dell’abitazione.

Coppia con tre figli e altre fam. con figli a carico

30.610 6.443 21,0 28.655 6.147 21,5

Classe di età capofamiglia

Minore di 34 21.657 7.016 32,4 19.214 6.742 33,0

35-44 24.094 6.736 28,0 21.367 6.419 29,1

45-54 27.948 6.578 23,5 24.337 6.147 25,5

55 e più 22.315 5.829 26,1 19.011 5.027 27,3

Grado di istruzione capofamiglia

Licenza elementare 18.940 5.431 28,7 16.562 4.447 28,8

Licenza media inferiore 23.221 6.325 27,2 20.941 6.064 28,4

Diploma secondario 27.607 7.234 26,2 23.409 6.822 28,0

Laurea 34.113 8.298 24,3 29.551 8.547 26,5

Condizione socioprof. capofamiglia

Lavoratore dipendente 24.729 6.675 27,0 22.751 6.282 27,2

Lavoratore autonomo 29.932 7.560 25,3 23.148 7.692 29,3

In cerca di occupazione 20.922 6.332 30,3 17.406 5.186 32,1

Ritirato dal lavoro 22.878 5.816 25,4 19.686 5.128 26,3

Altre condizioni 17.292 5.504 31,8 15.111 4.611 31,7

Totale 23.721 6.405 27,0 20.629 5.993 28,4

Anno 2011 base

Numero componenti

1 comp. 17.712 6.610 37,3 15.350 5.987 38,5

2 comp. 24.681 6.495 26,3 21.983 5.964 27,1

3 comp. 28.015 7.171 25,6 26.519 6.773 25,3

4 comp. 30.285 6.926 22,9 27.917 6.564 23,7

5 o più comp. 31.983 6.553 20,5 30.346 5.987 20,5

Tipologia famigliare

Famiglie unipersonali 17.712 6.610 37,3 15.350 5.987 38,5

Famiglie con adulti senza figli 28.066 6.558 23,4 24.615 5.967 24,2

Monogenitore con 1 o più figli 18.209 7.196 39,5 17.643 7.122 41,3

Coppia con 1 figlio 26.050 7.276 27,9 25.065 6.996 26,4

Coppia con 2 figli 28.960 6.800 23,5 26.503 6.469 25,2

Coppia con tre figli e altre fam. con figli a carico

31.402 6.776 21,6 29.491 6.474 22,1

Classe di età capofamiglia

Minore di 34 22.251 7.373 33,1 19.852 7.072 33,7

35-44 24.787 7.080 28,6 22.189 6.742 29,8

45-54 28.762 6.915 24,0 24.974 6.474 26,0

55 e più 22.730 6.127 27,0 19.302 5.293 28,1

Grado di istruzione capofamiglia

Licenza elementare 19.370 5.710 29,5 16.881 4.684 29,8

Licenza media inferiore 23.805 6.648 27,9 21.439 6.387 29,0

Diploma secondario 28.360 7.603 26,8 24.126 7.171 28,4

Laurea 34.909 8.720 25,0 30.407 8.978 27,2

Condizione socioprof. capofamiglia

Lavoratore dipendente 25.548 7.015 27,5 23.521 6.599 27,5

Lavoratore autonomo 30.364 7.946 26,2 23.603 8.091 30,5

In cerca di occupazione 21.397 6.656 31,1 17.911 5.463 32,9

Ritirato dal lavoro 23.256 6.112 26,3 20.008 5.387 27,3

Altre condizioni 17.603 5.788 32,9 15.408 4.848 32,8

Totale 24.312 6.732 27,7 21.097 6.286 29,1

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Anno 2010 alternativo

Numero componenti

1 comp. 17.358 6.610 38,1 15.257 5.987 39,1

2 comp. 24.067 6.495 27,0 21.269 5.964 27,7

3 comp. 26.842 7.171 26,7 25.070 6.773 26,3

4 comp. 29.009 6.926 23,9 26.526 6.564 24,3

5 o più comp. 30.865 6.553 21,2 28.981 5.987 21,3

Tipologia famigliare

Famiglie unipersonali 17.358 6.610 38,1 15.257 5.987 39,1

Famiglie con adulti senza figli 27.246 6.558 24,1 23.651 5.967 25,1

Monogenitore con 1 o più figli 17.335 7.196 41,5 17.337 7.122 43,8

Coppia con 1 figlio 24.887 7.276 29,2 23.819 6.996 27,8

Coppia con 2 figli 27.992 6.800 24,3 25.677 6.469 25,4

Coppia con tre figli e altre fam. con figli a carico

30.083 6.776 22,5 28.737 6.474 23,2

Classe di età capofamiglia

Minore di 34 20.889 7.373 35,3 18.933 7.072 35,0

35-44 23.931 7.080 29,6 21.565 6.742 30,6

45-54 27.733 6.915 24,9 24.195 6.474 26,5

55 e più 22.425 6.127 27,3 19.122 5.293 28,7

Grado di istruzione capofamiglia

Licenza elementare 18.791 5.710 30,4 16.447 4.684 30,0

Licenza media inferiore 23.009 6.648 28,9 20.910 6.387 29,9

Diploma secondario 27.399 7.603 27,7 23.166 7.171 29,4

Laurea 34.101 8.720 25,6 29.586 8.978 27,5

Condizione socioprof. capofamiglia

Lavoratore dipendente 24.220 7.015 29,0 22.115 6.599 29,2

Lavoratore autonomo 30.157 7.946 26,3 23.160 8.091 30,8

In cerca di occupazione 20.497 6.656 32,5 17.316 5.463 35,6

Ritirato dal lavoro 23.119 6.112 26,4 19.907 5.387 27,4

Altre condizioni 17.334 5.788 33,4 15.082 4.848 33,1

Totale 23.545 6.732 28,6 20.518 6.286 29,8

Fonte: ISTAT IT-SILC XUDB 2008 - versione Marzo 2010

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Report OCC 2010

67

Tavola B2: L’importo del reddito famigliare della prima rata e l’incidenza della

prima rata sul reddito per aree territoriali (Campione famiglie in affitto)

Media Mediana

Reddito famigliare

Prima rata

Incidenza rata sul reddito

Reddito famigliare

Prima rata

Incidenza rata sul reddito

Anno 2007 Regione

Piemonte Valle d'Aosta 24.658 6.204 25,2 19.401 6.013 28,6

Lombardia 25.073 7.237 28,9 20.992 7.369 31,0

Trentino Alto Adige 27.835 8.485 30,5 27.350 8.304 31,5

Veneto 23.968 6.541 27,3 23.175 6.619 28,3

Friuli Venezia Giulia 24.622 5.507 22,4 21.093 5.554 21,8

Ligura 23.982 7.009 29,2 20.018 6.771 32,0

Emilia Romagna 27.135 8.271 30,5 22.712 8.239 31,1

Toscana 26.399 8.547 32,4 21.795 8.151 34,5

Umbria Marche 22.374 6.943 31,0 20.409 6.492 31,3

Lazio 26.228 6.986 26,6 21.961 6.707 27,8

Abruzzo Molise 20.342 6.025 29,6 20.454 4.410 27,1

Campania 23.087 6.390 27,7 20.176 6.094 30,4

Puglia 23.095 5.342 23,1 18.788 5.294 27,5

Basilicata Calabria 19.216 4.563 23,7 17.707 5.050 27,7

Sicilia 19.974 5.775 28,9 17.500 4.760 29,6

Sardegna 21.252 4.731 22,3 20.678 3.772 21,0

Ripartizione

Nord Ovest 24.793 6.888 27,8 20.246 6.613 30,1

Nord Est 25.827 7.390 28,6 23.442 7.141 28,6

Centro 25.603 7.509 29,3 21.308 7.060 30,9

Sud 21.832 5.737 26,3 19.042 5.050 28,1

Totale Famiglie 24.220 6.738 27,8 20.722 6.270 29,3

Media Mediana

Anno 2010 Reddito famigliare

Prima rata

Incidenza rata sul reddito

Reddito famigliare

Prima rata

Incidenza rata sul reddito

Regione

Piemonte Valle d'Aosta 24.590 5.796 23,6 19.795 5.617 26,4

Lombardia 24.853 6.760 27,2 21.511 6.884 29,2

Trentino Alto Adige 27.532 7.682 27,9 26.940 7.518 29,0

Veneto 23.532 5.922 25,2 22.743 5.993 25,3

Friuli Venezia Giulia 24.795 4.986 20,1 21.078 5.029 18,8

Ligura 23.660 6.548 27,7 20.667 6.325 29,3

Emilia Romagna 26.656 7.488 28,1 22.358 7.460 28,5

Toscana 25.640 8.258 32,2 21.687 7.876 33,0

Umbria Marche 21.866 6.709 30,7 20.113 6.273 30,9

Lazio 26.577 6.751 25,4 22.727 6.481 26,7

Abruzzo Molise 19.390 5.996 30,9 18.080 4.388 28,7

Campania 21.980 6.359 28,9 19.991 6.064 30,4

Puglia 21.323 5.316 24,9 18.507 5.269 28,2

Basilicata Calabria 19.021 4.541 23,9 17.794 5.025 27,3

Sicilia 19.264 5.748 29,8 17.375 4.737 30,3

Sardegna 19.802 4.708 23,8 19.079 3.755 23,4

Ripartizione

Nord Ovest 24.606 6.434 26,1 20.740 6.178 28,6

Nord Est 25.453 6.690 26,3 23.217 6.465 25,9

Centro 25.424 7.256 28,5 21.495 6.822 29,9

Sud 20.742 5.709 27,5 18.621 5.025 28,8

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Report OCC 2010

68

Totale Famiglie 23.721 6.405 27,0 20.629 5.993 28,4

Media Mediana

Anno 2011 base Reddito famigliare

Prima rata

Incidenza rata sul reddito

Reddito famigliare

Prima rata

Incidenza rata sul reddito

Regione

Piemonte Valle d'Aosta 25.111 6.088 24,2 20.191 5.900 27,3

Lombardia 25.454 7.101 27,9 22.233 7.230 30,0

Trentino Alto Adige 28.822 8.058 28,0 27.734 7.886 29,6

Veneto 24.195 6.212 25,7 23.342 6.286 25,8

Friuli Venezia Giulia 25.432 5.230 20,6 21.642 5.275 19,3

Ligura 24.115 6.878 28,5 20.950 6.644 30,1

Emilia Romagna 27.270 7.855 28,8 22.849 7.825 29,1

Toscana 26.236 8.681 33,1 22.184 8.279 33,8

Umbria Marche 22.478 7.053 31,4 20.696 6.594 31,6

Lazio 27.272 7.096 26,0 23.276 6.813 27,6

Abruzzo Molise 19.845 6.316 31,8 18.909 4.622 29,8

Campania 22.532 6.698 29,7 20.481 6.387 31,0

Puglia 21.800 5.600 25,7 18.764 5.549 29,0

Basilicata Calabria 19.410 4.783 24,6 18.018 5.293 28,1

Sicilia 19.894 6.054 30,4 17.968 4.990 30,4

Sardegna 20.243 4.959 24,5 19.589 3.954 24,3

Ripartizione

Nord Ovest 25.162 6.758 26,9 21.133 6.489 29,2

Nord Est 26.163 7.018 26,8 23.843 6.782 26,6

Centro 26.071 7.627 29,3 22.019 7.171 30,5

Sud 21.267 6.013 28,3 18.940 5.293 29,7

Totale Famiglie 24.312 6.732 27,7 21.097 6.286 29,1

Media Mediana

Anno 2011 alternativo Reddito famigliare

Prima rata

Incidenza rata sul reddito

Reddito famigliare

Prima rata

Incidenza rata sul reddito

Regione

Piemonte Valle d'Aosta 24.503 6.088 24,8 20.009 5.900 27,4

Lombardia 24.801 7.101 28,6 21.859 7.230 30,3

Trentino Alto Adige 28.214 8.058 28,6 27.174 7.886 30,0

Veneto 23.595 6.212 26,3 23.135 6.286 26,4

Friuli Venezia Giulia 24.620 5.230 21,2 21.311 5.275 19,4

Ligura 23.266 6.878 29,6 20.415 6.644 31,1

Emilia Romagna 26.606 7.855 29,5 22.170 7.825 30,5

Toscana 25.457 8.681 34,1 21.647 8.279 34,3

Umbria Marche 21.709 7.053 32,5 19.846 6.594 32,3

Lazio 26.748 7.096 26,5 23.122 6.813 28,3

Abruzzo Molise 18.430 6.316 34,3 18.173 4.622 33,0

Campania 21.579 6.698 31,0 19.813 6.387 31,6

Puglia 20.328 5.600 27,5 18.032 5.549 30,2

Basilicata Calabria 18.768 4.783 25,5 17.958 5.293 28,7

Sicilia 19.018 6.054 31,8 17.067 4.990 32,1

Sardegna 19.637 4.959 25,3 19.403 3.954 25,4

Ripartizione

Nord Ovest 24.496 6.758 27,6 20.826 6.489 29,7

Nord Est 25.513 7.018 27,5 23.250 6.782 27,0

Centro 25.417 7.627 30,0 21.425 7.171 31,3

Sud 20.253 6.013 29,7 18.402 5.293 30,6

Totale Famiglie 23.545 6.732 28,6 20.518 6.286 29,8

Fonte: ISTAT IT-SILC XUDB 2008 - versione Marzo 2010

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Report OCC 2010

69

Tavola B3: La % di famiglie vulnerabili ed il corrispondente reddito mediano tra il

2007 ed il 2011 per categorie famigliari (campione delle famiglie in affitto)

2007 2010

Legenda % famiglie a

rischio

Reddito mediano

% famiglie a

rischio

Reddito mediano

Numero componenti

1 comp. 72,1 13.216 65,0 13.017

2 comp. 44,8 16.998 41,0 16.432

3 comp. 36,5 18.562 35,8 16.846

4 comp. 32,3 19.963 33,8 18.210

5 o più comp. 28,8 19.782 29,3 15.014

Tipologia famigliare

Famiglie unipersonali 72,1 13.216 65,0 13.017

Famiglie con adulti senza figli 35,5 17.687 33,4 16.651

Monogenitore con 1 o più figli 72,1 15.687 70,0 15.207

Coppia con 1 figlio 39,8 18.859 38,1 16.789

Coppia con 2 figli 35,6 19.551 36,3 18.002

Coppia con tre figli e altre fam. con figli a

carico

31,7 20.176 32,0 16.899

Classe di età capofamiglia

Minore di 34 59,9 16.569 57,1 14.789

35-44 50,2 17.780 47,4 16.421

45-54 38,7 17.118 39,0 16.243

55 e più 47,9 13.178 43,0 13.303

Grado di istruzione capofamiglia

Licenza elementare 51,0 12.528 46,5 12.162

Licenza media inferiore 47,9 16.317 46,2 15.281

Diploma secondario 47,1 18.447 43,8 17.040

Laurea 45,3 20.337 41,5 19.514

Condizione socioprofessionale

Lavoratore dipendente 45,1 17.672 43,4 16.304

Lavoratore autonomo 49,3 17.765 49,0 16.255

In cerca di occupazione 54,2 12.900 55,0 12.666

Ritirato dal lavoro 47,0 14.324 40,8 14.692

Altre condizioni 59,5 11.265 54,3 11.115

Totale 48,5 15.449 45,4 14.721

2011 base 2011 alternativo Legenda %

famiglie a rischio

Reddito mediano

% famiglie a

rischio

Reddito mediano

Numero componenti

1 comp. 67,8 13.295 68,8 13.113

2 comp. 44,1 16.902 45,4 16.581

3 comp. 36,5 17.366 40,6 16.396

4 comp. 35,3 19.303 36,1 18.314

5 o più comp. 30,6 15.630 32,9 15.551

Tipologia famigliare

Famiglie unipersonali 67,8 13.295 68,8 13.113

Famiglie con adulti senza figli 35,6 17.305 37,3 16.720

Monogenitore con 1 o più figli 72,1 15.201 72,9 15.148

Coppia con 1 figlio 39,0 17.378 44,2 16.905

Coppia con 2 figli 38,0 18.555 38,4 18.162

Coppia con tre figli e altre fam. con figli a carico

33,7 18.738 35,9 16.589

Classe di età capofamiglia

Page 70: Osservatorio sul Costo del Credito O.C.C.€¦ · delle famiglie italiane, con particolare riferimento alle reali capacità di accesso al credito bancario per l’acquisto dell’abitazione.

Report OCC 2010

70

Minore di 34 59,1 15.599 63,3 15.210

35-44 48,9 16.902 51,2 16.365

45-54 40,9 16.812 42,2 16.163

55 e più 45,7 13.702 46,4 13.506

Grado di istruzione capofamiglia

Licenza elementare 49,0 12.478 49,9 12.349

Licenza media inferiore 47,7 15.771 49,8 15.548

Diploma secondario 46,5 17.783 48,5 17.357

Laurea 43,9 19.883 46,2 19.749

Condizione socio professionale

Lavoratore dipendente 44,8 17.026 48,1 16.420

Lavoratore autonomo 51,5 16.875 51,8 16.819

In cerca di occupazione 56,5 13.164 59,5 12.830

Ritirato dal lavoro 43,7 15.103 43,9 15.085

Altre condizioni 57,3 11.607 58,0 11.549

Totale 47,6 15.193 49,3 14.888

Fonte: ISTAT IT-SILC XUDB 2008 - versione Marzo 2010

Page 71: Osservatorio sul Costo del Credito O.C.C.€¦ · delle famiglie italiane, con particolare riferimento alle reali capacità di accesso al credito bancario per l’acquisto dell’abitazione.

Report OCC 2010

71

Tavola B4: La % di famiglie vulnerabili ed il corrispondente reddito mediano tra il

2007 ed il 2010 per aree territoriali (campione delle famiglie in affitto)

2007 2010 Legenda % famiglie

a rischio Reddito mediano

% famiglie a rischio

Reddito mediano

Regione

Piemonte Valle d'Aosta 45,9 14.948 43,0 14.298

Lombardia 52,1 16.502 47,6 15.866

Trentino Alto Adige 55,2 19.069 44,8 18.983

Veneto 46,5 15.571 37,0 14.964

Friuli Venezia Giulia 31,2 15.554 23,2 14.671

Liguria 53,1 16.613 48,7 15.933

Emilia Romagna 51,8 17.534 47,0 17.101

Toscana 57,2 17.013 54,2 16.376

Umbria Marche 54,9 15.124 52,1 14.753

Lazio 46,5 17.037 43,7 16.417

Abruzzo Molise 41,1 13.655 45,2 13.063

Campania 52,0 14.978 50,9 12.939

Puglia 38,5 12.498 43,4 11.982

Basilicata Calabria 40,4 10.836 41,1 10.944

Sicilia 49,0 12.312 50,3 11.428

Sardegna 27,5 9.906 31,4 8.718

Ripartizione geografica

Nord Ovest 50,2 15.627 46,3 15.071

Nord Est 47,5 17.162 39,7 16.842

Centro 52,8 15.902 49,9 15.668

Sud 44,5 12.646 46,1 11.982

Totale Famiglie 48,5 15.449 45,4 14.721

2011 base 2011 alternativo

Legenda % famiglie a rischio

Reddito mediano

% famiglie a rischio

Reddito mediano

Regione

Piemonte Valle d'Aosta 44,3 14.607 44,9 14.349

Lombardia 50,1 16.517 50,7 15.871

Trentino Alto Adige 48,1 19.542 50,0 18.525

Veneto 38,5 15.370 40,5 15.568

Friuli Venezia Giulia 28,0 15.065 28,8 13.878

Liguria 50,4 17.004 52,7 16.267

Emilia Romagna 49,0 17.533 50,6 17.525

Toscana 55,2 16.578 56,7 16.506

Umbria Marche 54,4 15.164 54,9 14.997

Lazio 45,1 17.165 45,6 16.871

Abruzzo Molise 49,3 13.579 53,4 11.971

Campania 53,0 13.540 54,8 13.300

Puglia 47,8 12.332 50,5 12.097

Basilicata Calabria 43,3 11.157 46,1 11.157

Sicilia 51,0 12.076 56,5 12.076

Sardegna 31,4 8.849 39,2 10.211

Ripartizione geografica

Nord Ovest 48,2 15.793 49,2 15.325

Nord Est 42,3 17.288 43,9 16.764

Centro 51,5 16.153 52,3 15.579

Sud 48,5 12.422 51,8 12.057

Totale Famiglie 47,6 15.193 49,3 14.888

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Report OCC 2010

72

Page 73: Osservatorio sul Costo del Credito O.C.C.€¦ · delle famiglie italiane, con particolare riferimento alle reali capacità di accesso al credito bancario per l’acquisto dell’abitazione.

Report OCC 2010

73

Fonte: ISTAT IT-SILC XUDB 2008 - versione Marzo 2010

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Report OCC 2010

74

Tavola B5: La % di famiglie vulnerabili tra il 2007 ed il 2011 per categorie

famigliari (campione delle famiglie in affitto)

Legenda 2007 2010 2011 2011

Numero componenti base alternativo 1 comp. 72,1 65,0 67,8 68,8

2 comp. 44,8 41,0 44,1 45,4

3 comp. 36,5 35,8 36,5 40,6

4 comp. 32,3 33,8 35,3 36,1

5 o più comp. 28,8 29,3 30,6 32,9

Tipologia famigliare

Famiglie unipersonali 72,1 65,0 67,8 68,8

Famiglie con adulti senza figli 35,5 33,4 35,6 37,3

Monogenitore con 1 o più figli 72,1 70,0 72,1 72,9

Coppia con 1 figlio 39,8 38,1 39,0 44,2

Coppia con 2 figli 35,6 36,3 38,0 38,4

Coppia con tre figli e altre fam. con figli a carico 31,7 32,0 33,7 35,9

Classe di età capofamiglia

Minore di 34 59,9 57,1 59,1 63,3

35-44 50,2 47,4 48,9 51,2

45-54 38,7 39,0 40,9 42,2

55 e più 47,9 43,0 45,7 46,4

Livello di istruzione capofamiglia

Licenza elementare 51,0 46,5 49,0 49,9

Licenza media inferiore 47,9 46,2 47,7 49,8

Diploma secondario 47,1 43,8 46,5 48,5

Laurea 45,3 41,5 43,9 46,2

Condizione socioprofessionale capofamiglia

Lavoratore dipendente 45,1 43,4 44,8 48,1

Lavoratore autonomo 49,3 49,0 51,5 51,8

In cerca di occupazione 54,2 55,0 56,5 59,5

Ritirato dal lavoro 47,0 40,8 43,7 43,9

Altre condizioni 59,5 54,3 57,3 58,0

Totale Famiglie 48,5 45,4 47,6 49,3

Fonte: ISTAT IT-SILC XUDB 2008 - versione Marzo 2010

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Report OCC 2010

75

Tavola B6: La % di famiglie vulnerabili tra il 2007 ed il 2011 per aree territoriali

(campione delle famiglie in affitto)

Legenda 2007 2010 2011 2011

Regione base alternativo Piemonte Valle d'Aosta 45,9 43,0 44,3 44,9

Lombardia 52,1 47,6 50,1 50,7

Trentino Alto Adige 55,2 44,8 48,1 50,0

Veneto 46,5 37,0 38,5 40,5

Friuli Venezia Giulia 31,2 23,2 28,0 28,8

Liguria 53,1 48,7 50,4 52,7

Emilia Romagna 51,8 47,0 49,0 50,6

Toscana 57,2 54,2 55,2 56,7

Umbria Marche 54,9 52,1 54,4 54,9

Lazio 46,5 43,7 45,1 45,6

Abruzzo Molise 41,1 45,2 49,3 53,4

Campania 52,0 50,9 53,0 54,8

Puglia 38,5 43,4 47,8 50,5

Basilicata Calabria 40,4 41,1 43,3 46,1

Sicilia 49,0 50,3 51,0 56,5

Sardegna 27,5 31,4 31,4 39,2

Ripartizione

Nord Ovest 50,2 46,3 48,2 49,2

Nord Est 47,5 39,7 42,3 43,9

Centro 52,8 49,9 51,5 52,3

Sud 44,5 46,1 48,5 51,8

Totale Famiglie 48,5 45,4 47,6 49,3

Fonte: ISTAT IT-SILC XUDB 2008 - versione Marzo 2010

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Report OCC 2010

76

Tavola B7: L’importo del reddito famigliare, della spesa per l’abitazione e

l’incidenza della spesa sul reddito per categorie famigliari (campione delle

famiglie in affitto)

Media Mediana

Legenda Reddito famigliare

Spesa per l'abitazione

Inc. spesa sul reddito

Reddito famigliare

Spesa per l'abitazione

Inc. spesa sul

reddito

Anno 2007 Numero componenti

1 comp. 17.270 1.791 10,4 14.890 1.420 9,0

2 comp. 24.409 2.042 8,4 21.160 1.803 7,8

3 comp. 28.489 2.535 8,9 27.149 2.195 7,8

4 comp. 30.421 2.459 8,1 27.651 2.133 7,5

5 o più comp. 32.186 2.422 7,5 29.998 2.173 7,0

Tipologia famigliare

Famiglie unipersonali 17.270 1.791 10,4 14.890 1.420 9,0

Famiglie con adulti senza figli 27.967 2.214 7,9 24.131 1.910 7,2

Monogenitore con 1 o più figli 18.049 2.277 12,6 17.722 1.974 12,4

Coppia con 1 figlio 26.709 2.477 9,3 26.213 2.198 8,0

Coppia con 2 figli 28.814 2.229 7,7 25.793 2.067 7,9

Coppia con tre figli e altre fam. con figli a carico

31.727 2.570 8,1 30.444 2.186 7,1

Classe di età capofamiglia

Minore di 34 23.080 1.947 8,4 19.697 1.628 7,6

35-44 24.430 2.079 8,5 21.896 1.867 8,0

45-54 29.116 2.400 8,2 25.106 2.081 7,7

55 e più 22.143 2.136 9,6 18.776 1.808 8,4

Grado di istruzione capofam.

Licenza elementare 19.295 1.711 8,9 16.756 1.522 7,9

Licenza media inferiore 23.984 2.049 8,5 21.364 1.859 7,9

Diploma secondario 28.011 2.480 8,9 23.743 2.049 8,3

Laurea 34.010 3.347 9,8 29.495 2.438 8,4

Condizione socioprof. capofam.

Lavoratore dipndente 25.418 2.098 8,3 23.038 1.821 7,5

Lavoratore autonomo 32.125 2.798 8,7 24.710 2.220 8,6

In cerca di occupazione 21.999 1.937 8,8 18.605 1.660 7,5

Ritirato dal lavoro 22.217 2.098 9,4 18.876 1.854 8,3

Altre condizioni 17.472 1.876 10,7 15.157 1.636 8,8

Totale Famiglie 24.220 2.140 8,8 20.722 1.837 8,0

Legenda Reddito famigliare

Spesa per l'abitazione

Inc. spesa sul reddito

Reddito famigliare

Spesa per l'abitazione

Inc. spesa sul

reddito

Anno 2010 Numero componenti

1 comp. 17.369 1.918 11,0 15.047 1.525 9,5

2 comp. 24.151 2.188 9,1 21.467 1.947 8,3

3 comp. 27.104 2.717 10,0 25.531 2.332 8,6

4 comp. 29.509 2.638 8,9 27.178 2.294 8,5

5 o più comp. 31.244 2.599 8,3 29.694 2.334 7,8

Tipologia famigliare

Famiglie unipersonali 17.369 1.918 11,0 15.047 1.525 9,5

Famiglie con adulti senza figli 27.333 2.373 8,7 24.082 2.045 7,8

Monogenitore con 1 o più figli 17.758 2.439 13,7 17.321 2.134 13,7

Coppia con 1 figlio 25.294 2.653 10,5 24.461 2.345 8,9

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Report OCC 2010

77

Coppia con 2 figli 28.286 2.394 8,5 25.816 2.223 8,7

Coppia con tre figli e altre

fam. con figli a carico

30.610 2.756 9,0 28.655 2.359 7,8

Classe di età capofamiglia

Minore di 34 21.657 2.086 9,6 19.214 1.740 8,2

35-44 24.094 2.228 9,2 21.367 1.999 8,9

45-54 27.948 2.571 9,2 24.337 2.235 8,6

55 e più 22.315 2.291 10,3 19.011 1.943 8,9

Grado di istruzione capofam.

Licenza elementare 18.940 1.834 9,7 16.562 1.628 8,4

Licenza media inferiore 23.221 2.195 9,5 20.941 1.996 8,6

Diploma secondario 27.607 2.658 9,6 23.409 2.205 9,1

Laurea 34.113 3.595 10,5 29.551 2.608 9,1

Condizione socioprof.

capofam.

Lavoratore dipndente 24.729 2.249 9,1 22.751 1.955 8,2

Lavoratore autonomo 29.932 3.000 10,0 23.148 2.367 9,7

In cerca di occupazione 20.922 2.072 9,9 17.406 1.770 8,2

Ritirato dal lavoro 22.878 2.248 9,8 19.686 1.988 8,9

Altre condizioni 17.292 2.011 11,6 15.111 1.739 9,2

Totale Famiglie 23.721 2.294 9,7 20.629 1.975 8,7

Legenda Reddito famigliare

Spesa per l'abitazione

Inc. spesa sul reddito

Reddito famigliare

Spesa per l'abitazione

Inc. spesa sul

reddito

Anno 2011 base Numero componenti

1 comp. 17.712 1.946 11,0 15.350 1.548 9,5

2 comp. 24.681 2.221 9,0 21.983 1.976 8,2

3 comp. 28.015 2.757 9,8 26.519 2.367 8,4

4 comp. 30.285 2.678 8,8 27.917 2.329 8,4

5 o più comp. 31.983 2.638 8,2 30.346 2.369 7,8

Tipologia famigliare

Famiglie unipersonali 17.712 1.946 11,0 15.350 1.548 9,5

Famiglie con adulti senza figli 28.066 2.409 8,6 24.615 2.076 7,7

Monogenitore con 1 o più figli 18.209 2.475 13,6 17.643 2.166 13,4

Coppia con 1 figlio 26.050 2.693 10,3 25.065 2.381 8,8

Coppia con 2 figli 28.960 2.430 8,4 26.503 2.257 8,7

Coppia con tre figli e altre

fam. con figli a carico

31.402 2.798 8,9 29.491 2.395 7,8

Classe di età capofamiglia

Minore di 34 22.251 2.117 9,5 19.852 1.766 8,0

35-44 24.787 2.262 9,1 22.189 2.029 8,7

45-54 28.762 2.609 9,1 24.974 2.268 8,5

55 e più 22.730 2.326 10,2 19.302 1.972 8,9

Grado di istruzione capofam.

Licenza elementare 19.370 1.861 9,6 16.881 1.653 8,4

Licenza media inferiore 23.805 2.227 9,4 21.439 2.026 8,5

Diploma secondario 28.360 2.698 9,5 24.126 2.238 9,0

Laurea 34.909 3.649 10,5 30.407 2.647 9,1

Condizione socioprof.

capofam.

Lavoratore dipndente 25.548 2.283 8,9 23.521 1.985 8,0

Lavoratore autonomo 30.364 3.045 10,0 23.603 2.403 9,8

In cerca di occupazione 21.397 2.103 9,8 17.911 1.797 8,3

Ritirato dal lavoro 23.256 2.282 9,8 20.008 2.018 8,9

Altre condizioni 17.603 2.041 11,6 15.408 1.766 9,2

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Report OCC 2010

78

Totale Famiglie 24.312 2.328 9,6 21.097 2.005 8,6

Legenda Reddito famigliare

Spesa per l'abitazione

Inc. spesa sul reddito

Reddito famigliare

Spesa per l'abitazione

Inc. spesa sul

reddito

Anno 2011 alternativo Numero componenti

1 comp. 17.358 1.946 11,2 15.257 1.548 9,7

2 comp. 27.246 2.409 8,8 23.651 2.076 8,1

3 comp. 17.335 2.475 14,3 17.337 2.166 13,6

4 comp. 24.887 2.693 10,8 23.819 2.381 9,4

5 o più comp. 27.992 2.430 8,7 25.677 2.257 8,9

Tipologia famigliare 30.083 2.798 9,3 28.737 2.395 8,3

Famiglie unipersonali

Famiglie con adulti senza figli 20.889 2.117 10,1 18.933 1.766 8,9

Monogenitore con 1 o più figli 23.931 2.262 9,5 21.565 2.029 9,1

Coppia con 1 figlio 27.733 2.609 9,4 24.195 2.268 8,8

Coppia con 2 figli 22.425 2.326 10,4 19.122 1.972 9,1

Coppia con tre figli e altre fam. con figli a carico

Classe di età capofamiglia 18.791 1.861 9,9 16.447 1.653 8,5

Minore di 34 23.009 2.227 9,7 20.910 2.026 8,9

35-44 27.399 2.698 9,8 23.166 2.238 9,3

45-54 34.101 3.649 10,7 29.586 2.647 9,5

55 e più

Grado di istruzione capofam. 24.220 2.283 9,4 22.115 1.985 8,5

Licenza elementare 30.157 3.045 10,1 23.160 2.403 9,8

Licenza media inferiore 20.497 2.103 10,3 17.316 1.797 9,2

Diploma secondario 23.119 2.282 9,9 19.907 2.018 9,0

Laurea 17.334 2.041 11,8 15.082 1.766 9,4

Condizione socioprof.

capofam.

23.545 2.328 9,9 20.518 2.005 9,0

Lavoratore dipendente 25.489 2.283 9,0 23.238 1.985 8,1

Lavoratore autonomo 30.175 3.045 10,1 23.344 2.403 9,7

In cerca di occupazione 20.285 2.103 10,4 17.451 1.797 9,1

Ritirato dal lavoro 23.214 2.282 9,8 19.806 2.018 8,8

Altre condizioni 17.577 2.041 11,6 15.082 1.766 9,6

Totale Famiglie 24.205 2.328 9,6 20.974 2.005 8,8

Fonte: ISTAT IT-SILC XUDB 2008 - versione Marzo 2010

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Report OCC 2010

79

Tavola B8: L’importo del reddito famigliare della spesa totale per l’abitazione e

l’incidenza della spesa sul reddito aree territoriali (Campione famiglie in affitto)

Media Mediana

Legenda Reddito famigliare

Rata Inc. rata sul reddito

Reddito famigliare

Rata Inc. rata sul reddito

2007 Piemonte Valle d'Aosta 24.658 2.367 9,6 19.401 1.966 9,2

Lombardia 25.073 2.600 10,4 20.992 2.210 9,1

Trentino Alto Adige 27.835 2.377 8,5 27.350 2.017 8,0

Veneto 23.968 2.295 9,6 23.175 2.052 9,0

Friuli Venezia Giulia 24.622 1.893 7,7 21.093 1.817 7,6

Ligura 23.982 2.260 9,4 20.018 2.058 9,6

Emilia Romagna 27.135 2.291 8,4 22.712 2.179 8,1

Toscana 26.399 2.399 9,1 21.795 1.964 8,4

Umbria Marche 22.374 1.723 7,7 20.409 1.794 7,7

Lazio 26.228 2.638 10,1 21.961 1.778 7,9

Abruzzo Molise 20.342 1.402 6,9 20.454 1.273 5,7

Campania 23.087 1.667 7,2 20.176 1.623 6,9

Puglia 23.095 1.610 7,0 18.788 1.419 7,8

Basilicata Calabria 19.216 1.392 7,2 17.707 1.295 6,4

Sicilia 19.974 1.494 7,5 17.500 1.340 7,1

Sardegna 21.252 1.305 6,1 20.678 1.109 5,4

Ripartizione

Nord Ovest 24.793 2.481 10,0 20.246 2.103 9,2

Nord Est 25.827 2.260 8,7 23.442 2.078 8,1

Centro 25.603 2.394 9,4 21.308 1.828 8,1

Sud 21.832 1.558 7,1 19.042 1.434 6,7

Totale Famiglie 24.220 2.140 8,8 20.722 1.837 8,0

Media Median

a

Legenda Reddito famigliare

Rata Inc. rata sul reddito

Reddito famigliare

Rata Inc. rata sul reddito

2010 Regione

Piemonte Valle d'Aosta 24.590 2.538 10,3 19.795 2.109 9,7

Lombardia 24.853 2.756 11,1 21.511 2.342 9,6

Trentino Alto Adige 27.532 2.605 9,5 26.940 2.210 8,7

Veneto 23.532 2.462 10,5 22.743 2.202 9,7

Friuli Venezia Giulia 24.795 2.000 8,1 21.078 1.920 7,8

Ligura 23.660 2.410 10,2 20.667 2.194 10,0

Emilia Romagna 26.656 2.446 9,2 22.358 2.327 8,8

Toscana 25.640 2.572 10,0 21.687 2.106 9,3

Umbria Marche 21.866 1.855 8,5 20.113 1.915 8,2

Lazio 26.577 2.871 10,8 22.727 1.935 8,9

Abruzzo Molise 19.390 1.502 7,7 18.080 1.375 6,7

Campania 21.980 1.804 8,2 19.991 1.757 7,8

Puglia 21.323 1.707 8,0 18.507 1.505 8,3

Basilicata Calabria 19.021 1.512 8,0 17.794 1.401 6,9

Sicilia 19.264 1.614 8,4 17.375 1.448 8,1

Sardegna 19.802 1.390 7,0 19.079 1.181 6,1

Ripartizione

Nord Ovest 24.606 2.640 10,7 20.740 2.238 9,7

Nord Est 25.453 2.422 9,5 23.217 2.234 8,8

Page 80: Osservatorio sul Costo del Credito O.C.C.€¦ · delle famiglie italiane, con particolare riferimento alle reali capacità di accesso al credito bancario per l’acquisto dell’abitazione.

Report OCC 2010

80

Centro 25.424 2.589 10,2 21.495 1.978 8,8

Sud 20.742 1.676 8,1 18.621 1.546 7,5

Totale Famiglie 23.721 2.294 9,7 20.629 1.975 8,7

Media Mediana

Legenda Reddito famigliare

Rata Inc. rata sul reddito

Reddito famigliare

Rata Inc. rata sul reddito

2011 base Regione

Piemonte Valle d'Aosta 25.111 2.576 10,3 20.191 2.141 9,6

Lombardia 25.454 2.797 11,0 22.233 2.377 9,5

Trentino Alto Adige 28.822 2.644 9,2 27.734 2.243 8,6

Veneto 24.195 2.499 10,3 23.342 2.235 9,4

Friuli Venezia Giulia 25.432 2.030 8,0 21.642 1.949 7,7

Ligura 24.115 2.446 10,1 20.950 2.227 9,9

Emilia Romagna 27.270 2.483 9,1 22.849 2.362 8,7

Toscana 26.236 2.610 9,9 22.184 2.137 9,2

Umbria Marche 22.478 1.883 8,4 20.696 1.944 8,1

Lazio 27.272 2.914 10,7 23.276 1.964 8,9

Abruzzo Molise 19.845 1.524 7,7 18.909 1.396 6,8

Campania 22.532 1.831 8,1 20.481 1.783 7,7

Puglia 21.800 1.732 7,9 18.764 1.527 8,3

Basilicata Calabria 19.410 1.535 7,9 18.018 1.422 6,9

Sicilia 19.894 1.638 8,2 17.968 1.470 7,8

Sardegna 20.243 1.411 7,0 19.589 1.199 6,1

Ripartizione Nord Ovest 25.162 2.680 10,7 21.133 2.272 9,7

Nord Est 26.163 2.459 9,4 23.843 2.268 8,6

Centro 26.071 2.628 10,1 22.019 2.007 8,7

Sud 21.267 1.701 8,0 18.940 1.569 7,5

Totale Famiglie 24.312 2.328 9,6 21.097 2.005 8,6

Media Mediana

Legenda Reddito famigliare

Rata Inc. rata sul reddito

Reddito famigliare

Rata Inc. rata sul reddito

2011 alternativo Regione

Piemonte Valle d'Aosta 24.503 2.576 10,5 20.009 2.141 9,9

Lombardia 24.801 2.797 11,3 21.859 2.377 9,7

Trentino Alto Adige 28.214 2.644 9,4 27.174 2.243 8,6

Veneto 23.595 2.499 10,6 23.135 2.235 9,8

Friuli Venezia Giulia 24.620 2.030 8,2 21.311 1.949 8,0

Ligura 23.266 2.446 10,5 20.415 2.227 10,3

Emilia Romagna 26.606 2.483 9,3 22.170 2.362 8,8

Toscana 25.457 2.610 10,3 21.647 2.137 9,4

Umbria Marche 21.709 1.883 8,7 19.846 1.944 8,6

Lazio 26.748 2.914 10,9 23.122 1.964 8,9

Abruzzo Molise 18.430 1.524 8,3 18.173 1.396 7,5

Campania 21.579 1.831 8,5 19.813 1.783 7,8

Puglia 20.328 1.732 8,5 18.032 1.527 8,5

Basilicata Calabria 18.768 1.535 8,2 17.958 1.422 7,0

Sicilia 19.018 1.638 8,6 17.067 1.470 8,7

Sardegna 19.637 1.411 7,2 19.403 1.199 6,1

Ripartizione

Nord Ovest 24.496 2.680 10,9 20.826 2.272 9,9

Page 81: Osservatorio sul Costo del Credito O.C.C.€¦ · delle famiglie italiane, con particolare riferimento alle reali capacità di accesso al credito bancario per l’acquisto dell’abitazione.

Report OCC 2010

81

Nord Est 25.513 2.459 9,6 23.250 2.268 8,9

Centro 25.417 2.628 10,3 21.425 2.007 9,0

Sud 20.253 1.701 8,4 18.402 1.569 7,8

Totale Famiglie 23.545 2.328 9,9 20.518 2.005 9,0

Fonte: ISTAT IT-SILC XUDB 2008 - versione Marzo 2010

Page 82: Osservatorio sul Costo del Credito O.C.C.€¦ · delle famiglie italiane, con particolare riferimento alle reali capacità di accesso al credito bancario per l’acquisto dell’abitazione.

Report OCC 2010

82

Tavola B9: L’importo medio del reddito famigliare, della spesa complessiva per

l’abitazione e l’incidenza della spesa sul reddito per categorie famigliari

(Campione famiglie in affitto)

Media Mediana

Legenda Reddito famigliare

Spesa totale per

l'abitazione

Inc. spesa totale sul reddito

Reddito famigliare

Spesa totale per

l'abitazione

Inc. spesa totale sul reddito

Anno 2007 Numero componenti

1 comp. 17.270 8.446 48,9 14.890 7.824 50,2

2 comp. 24.409 8.563 35,1 21.160 8.090 36,4

3 comp. 28.489 9.712 34,1 27.149 9.335 33,8

4 comp. 30.421 9.321 30,6 27.651 8.884 31,5

5 o più comp. 32.186 8.864 27,5 29.998 8.433 27,9

Tipologia famigliare

Famiglie unipersonali 17.270 8.446 48,9 14.890 7.824 50,2

Famiglie con adulti senza figli 27.967 8.782 31,4 24.131 8.167 32,8

Monogenitore con 1 o più figli 18.049 9.511 52,7 17.722 8.778 53,6

Coppia con 1 figlio 26.709 9.775 36,6 26.213 9.336 35,1

Coppia con 2 figli 28.814 8.942 31,0 25.793 8.884 33,3

Coppia con tre figli e altre fam. con figli a carico

31.727 9.258 29,2 30.444 8.641 28,9

Classe di età capofamiglia

Minore di 34 23.080 9.371 40,6 19.697 9.087 42,8

35-44 24.430 9.183 37,6 21.896 8.813 38,6

45-54 29.116 9.280 31,9 25.106 8.678 33,7

55 e più 22.143 8.258 37,3 18.776 7.460 38,4

Grado di istruzione capofamiglia

Licenza elementare 19.295 7.399 38,3 16.756 6.588 38,5

Licenza media inferiore 23.984 8.712 36,3 21.364 8.409 38,4

Diploma secondario 28.011 10.094 36,0 23.743 9.334 38,1

Laurea 34.010 12.114 35,6 29.495 11.584 36,9

Condizione socioprof. capofamiglia

Lavoratore dipendente 25.418 9.133 35,9 23.038 8.658 36,2

Lavoratore autonomo 32.125 10.743 33,4 24.710 10.279 40,1

In cerca di occupazione 21.999 8.589 39,0 18.605 7.450 38,3

Ritirato dal lavoro 22.217 8.231 37,0 18.876 7.658 38,4

Altre condizioni 17.472 7.603 43,5 15.157 6.809 44,3

Totale 24.220 8.878 36,7 20.722 8.310 38,2

Media Mediana

Reddito famigliare

Spesa totale per

l'abitazione

Inc. spesa totale sul reddito

Reddito famigliare

Spesa totale per

l'abitazione

Inc. spesa totale sul reddito

Anno 2010 Numero componenti

1 comp. 17.369 8.208 47,3 15.047 7.526 47,7

2 comp. 24.151 8.369 34,7 21.467 7.941 35,3

3 comp. 27.104 9.540 35,2 25.531 8.961 34,1

4 comp. 29.509 9.225 31,3 27.178 8.822 32,1

5 o più comp. 31.244 8.829 28,3 29.694 8.544 28,8

Tipologia famigliare

Famiglie unipersonali 17.369 8.208 47,3 15.047 7.526 47,7

Famiglie con adulti senza figli 27.333 8.613 31,5 24.082 8.056 31,9

Monogenitore con 1 o più figli 17.758 9.286 52,3 17.321 8.656 54,9

Coppia con 1 figlio 25.294 9.576 37,9 24.461 8.956 35,9

Page 83: Osservatorio sul Costo del Credito O.C.C.€¦ · delle famiglie italiane, con particolare riferimento alle reali capacità di accesso al credito bancario per l’acquisto dell’abitazione.

Report OCC 2010

83

Coppia con 2 figli 28.286 8.861 31,3 25.816 8.772 33,4

Coppia con tre figli e altre fam.

con figli a carico

30.610 9.199 30,1 28.655 8.649 30,0

Classe di età capofamiglia

Minore di 34 21.657 9.102 42,0 19.214 8.641 42,8

35-44 24.094 8.965 37,2 21.367 8.610 38,8

45-54 27.948 9.149 32,7 24.337 8.626 34,4

55 e più 22.315 8.121 36,4 19.011 7.363 36,9

Grado di istruzione capofamiglia

Licenza elementare 18.940 7.265 38,4 16.562 6.499 37,7

Licenza media inferiore 23.221 8.520 36,7 20.941 8.244 37,8

Diploma secondario 27.607 9.892 35,8 23.409 9.037 37,9

Laurea 34.113 11.893 34,9 29.551 11.213 36,3

Condizione socioprof. capofamiglia

Lavoratore dipendente 24.729 8.924 36,1 22.751 8.497 36,0

Lavoratore autonomo 29.932 10.560 35,3 23.148 10.051 41,5

In cerca di occupazione 20.922 8.404 40,2 17.406 7.348 40,8

Ritirato dal lavoro 22.878 8.064 35,2 19.686 7.481 36,4

Altre condizioni 17.292 7.515 43,5 15.111 6.794 42,5

Totale 23.721 8.699 36,7 20.629 8.163 37,7

Media Mediana

Reddito famigliare

Spesa totale per

l'abitazione

Inc. spesa totale sul reddito

Reddito famigliare

Spesa totale per

l'abitazione

Inc. spesa totale sul reddito

Anno 2011 base Numero componenti 1 comp. 17.712 8.556 48,3 15.350 7.851 48,7

2 comp. 24.681 8.717 35,3 21.983 8.272 36,1

3 comp. 28.015 9.929 35,4 26.519 9.360 34,6

4 comp. 30.285 9.604 31,7 27.917 9.190 32,9

5 o più comp. 31.983 9.191 28,7 30.346 8.863 29,3

Tipologia famigliare

Famiglie unipersonali 17.712 8.556 48,3 15.350 7.851 48,7

Famiglie con adulti senza figli 28.066 8.967 31,9 24.615 8.368 32,4

Monogenitore con 1 o più figli 18.209 9.671 53,1 17.643 9.040 56,1

Coppia con 1 figlio 26.050 9.969 38,3 25.065 9.333 36,6

Coppia con 2 figli 28.960 9.231 31,9 26.503 9.157 33,9

Coppia con tre figli e altre fam.

con figli a carico

31.402 9.574 30,5 29.491 8.981 30,5

Classe di età capofamiglia

Minore di 34 22.251 9.490 42,6 19.852 8.986 43,5

35-44 24.787 9.342 37,7 22.189 8.993 39,3

45-54 28.762 9.525 33,1 24.974 9.005 34,9

55 e più 22.730 8.453 37,2 19.302 7.661 37,7

Grado di istruzione capofamiglia

Licenza elementare 19.370 7.571 39,1 16.881 6.757 38,4

Licenza media inferiore 23.805 8.876 37,3 21.439 8.586 38,5

Diploma secondario 28.360 10.301 36,3 24.126 9.411 38,4

Laurea 34.909 12.369 35,4 30.407 11.696 36,8

Condizione socioprof. capofamiglia

Lavoratore dipendente 25.548 9.298 36,4 23.521 8.859 36,4

Lavoratore autonomo 30.364 10.991 36,2 23.603 10.482 42,2

In cerca di occupazione 21.397 8.759 40,9 17.911 7.652 41,3

Ritirato dal lavoro 23.256 8.393 36,1 20.008 7.778 37,2

Page 84: Osservatorio sul Costo del Credito O.C.C.€¦ · delle famiglie italiane, con particolare riferimento alle reali capacità di accesso al credito bancario per l’acquisto dell’abitazione.

Report OCC 2010

84

Altre condizioni 17.603 7.829 44,5 15.408 7.105 43,9

Totale 24.312 9.061 37,3 21.097 8.488 38,3

Media Mediana

Reddito famigliare

Spesa totale per

l'abitazione

Inc. spesa totale sul reddito

Reddito famigliare

Spesa totale per

l'abitazione

Inc. spesa totale sul reddito

Anno 2011 alternativo Numero componenti

1 comp. 17.358 8.556 49,3 15.257 7.851 49,7

2 comp. 24.067 8.717 36,2 21.269 8.272 36,7

3 comp. 26.842 9.929 37,0 25.070 9.360 36,5

4 comp. 29.009 9.604 33,1 26.526 9.190 33,2

5 o più comp. 30.865 9.191 29,8 28.981 8.863 29,6

Tipologia famigliare

Famiglie unipersonali 17.358 8.556 49,3 15.257 7.851 49,7

Famiglie con adulti senza figli

27.246 8.967 32,9 23.651 8.368 33,1

Monogenitore con 1 o più

figli

17.335 9.671 55,8 17.337 9.040 57,7

Coppia con 1 figlio 24.887 9.969 40,1 23.819 9.333 38,5

Coppia con 2 figli 27.992 9.231 33,0 25.677 9.157 34,5

Coppia con tre figli e altre fam. con figli a carico

30.083 9.574 31,8 28.737 8.981 31,2

Classe di età capofamiglia

Minore di 34 20.889 9.490 45,4 18.933 8.986 46,0

35-44 23.931 9.342 39,0 21.565 8.993 40,7

45-54 27.733 9.525 34,3 24.195 9.005 36,1

55 e più 22.425 8.453 37,7 19.122 7.661 38,4

Grado di istruzione capofamiglia

Licenza elementare 18.791 7.571 40,3 16.447 6.757 39,0

Licenza media inferiore 23.009 8.876 38,6 20.910 8.586 40,0

Diploma secondario 27.399 10.301 37,6 23.166 9.411 39,2

Laurea 34.101 12.369 36,3 29.586 11.696 37,8

Condizione socioprof. capofamiglia

Lavoratore dipendente 24.220 9.298 38,4 22.115 8.859 38,0

Lavoratore autonomo 30.157 10.991 36,4 23.160 10.482 42,8

In cerca di occupazione 20.497 8.759 42,7 17.316 7.652 43,1

Ritirato dal lavoro 23.119 8.393 36,3 19.907 7.778 37,4

Altre condizioni 17.334 7.829 45,2 15.082 7.105 44,0

Totale 23.545 9.061 38,5 20.518 8.488 39,4

Fonte: ISTAT IT-SILC XUDB 2008 - versione Marzo 2010

Page 85: Osservatorio sul Costo del Credito O.C.C.€¦ · delle famiglie italiane, con particolare riferimento alle reali capacità di accesso al credito bancario per l’acquisto dell’abitazione.

Report OCC 2010

85

Tavola B10: L’importo del reddito famigliare, della spesa complessiva per

l’abitazione e l’incidenza della spesa sul reddito per aree territoriali (Campione

famiglie in affitto)

Media Mediana

Legenda Reddito famigliare

Spesa totale per

l'abitazione

Inc. spesa totale sul reddito

Reddito famigliare

Spesa totale per

l'abitazione

Inc. spesa totale sul reddito

Anno 2007 Piemonte Valle d'Aosta 24.658 8.571 34,8 19.401 8.240 40,1

Lombardia 25.073 9.838 39,2 20.992 9.378 43,1

Trentino Alto Adige 27.835 10.862 39,0 27.350 10.180 40,1

Veneto 23.968 8.836 36,9 23.175 8.603 37,3

Friuli Venezia Giulia 24.622 7.399 30,1 21.093 7.404 29,4

Ligura 23.982 9.269 38,7 20.018 8.861 40,7

Emilia Romagna 27.135 10.561 38,9 22.712 10.569 40,3

Toscana 26.399 10.945 41,5 21.795 10.444 43,0

Umbria Marche 22.374 8.667 38,7 20.409 8.264 40,6

Lazio 26.228 9.624 36,7 21.961 8.731 36,2

Abruzzo Molise 20.342 7.428 36,5 20.454 6.219 34,2

Campania 23.087 8.057 34,9 20.176 7.858 38,0

Puglia 23.095 6.952 30,1 18.788 6.946 33,9

Basilicata Calabria 19.216 5.955 31,0 17.707 5.897 34,9

Sicilia 19.974 7.269 36,4 17.500 6.409 35,9

Sardegna 21.252 6.036 28,4 20.678 5.600 27,5

Ripartizione

Nord Ovest 24.793 9.369 37,8 20.246 8.868 41,2

Nord Est 25.827 9.649 37,4 23.442 9.303 37,6

Centro 25.603 9.904 38,7 21.308 9.157 39,7

Sud 21.832 7.294 33,4 19.042 6.598 35,1

Totale Famiglie 24.220 8.878 36,7 20.722 8.310 38,2

Media Mediana

Legenda Reddito famigliare

Spesa totale per

l'abitazione

Inc. spesa totale sul reddito

Reddito famigliare

Spesa totale per

l'abitazione

Inc. spesa totale sul reddito

Anno 2010 Regione

Piemonte Valle d'Aosta 24.590 8.334 33,9 19.795 7.948 38,9

Lombardia 24.853 9.516 38,3 21.511 9.031 41,6

Trentino Alto Adige 27.532 10.287 37,4 26.940 9.677 37,9

Veneto 23.532 8.385 35,6 22.743 8.109 34,4

Friuli Venezia Giulia 24.795 6.986 28,2 21.078 7.103 27,1

Liguria 23.660 8.957 37,9 20.667 8.562 37,9

Emilia Romagna 26.656 9.934 37,3 22.358 9.874 38,2

Toscana 25.640 10.830 42,2 21.687 10.291 42,6

Umbria Marche 21.866 8.564 39,2 20.113 8.253 40,3

Lazio 26.577 9.621 36,2 22.727 8.641 35,8

Abruzzo Molise 19.390 7.498 38,7 18.080 6.322 36,8

Campania 21.980 8.163 37,1 19.991 7.973 39,5

Puglia 21.323 7.023 32,9 18.507 7.060 36,8

Basilicata Calabria 19.021 6.053 31,8 17.794 6.006 35,8

Sicilia 19.264 7.362 38,2 17.375 6.572 38,5

Sardegna 19.802 6.099 30,8 19.079 5.701 31,2

Ripartizione

Nord Ovest 24.606 9.074 36,9 20.740 8.580 39,4

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Report OCC 2010

86

Nord Est 25.453 9.113 35,8 23.217 8.778 35,5

Centro 25.424 9.845 38,7 21.495 9.073 39,8

Sud 20.742 7.385 35,6 18.621 6.699 36,9

Totale Famiglie 23.721 8.699 36,7 20.629 8.163 37,7

Media Mediana

Legenda Reddito famigliare

Spesa totale per

l'abitazione

Inc. spesa totale sul reddito

Reddito famigliare

Spesa totale per

l'abitazione

Inc. spesa totale sul reddito

Anno 2011 base Regione

Piemonte Valle d'Aosta 25.111 8.664 34,5 20.191 8.270 39,9

Lombardia 25.454 9.898 38,9 22.233 9.428 42,2

Trentino Alto Adige 28.822 10.702 37,1 27.734 10.071 38,7

Veneto 24.195 8.711 36,0 23.342 8.435 34,9

Friuli Venezia Giulia 25.432 7.260 28,5 21.642 7.356 27,4

Liguria 24.115 9.323 38,7 20.950 8.918 38,8

Emilia Romagna 27.270 10.338 37,9 22.849 10.308 38,8

Toscana 26.236 11.291 43,0 22.184 10.756 43,6

Umbria Marche 22.478 8.935 39,8 20.696 8.575 41,3

Lazio 27.272 10.010 36,7 23.276 9.017 36,4

Abruzzo Molise 19.845 7.840 39,5 18.909 6.585 37,0

Campania 22.532 8.529 37,9 20.481 8.325 40,0

Puglia 21.800 7.332 33,6 18.764 7.328 37,5

Basilicata Calabria 19.410 6.318 32,5 18.018 6.259 36,6

Sicilia 19.894 7.692 38,7 17.968 6.830 39,1

Sardegna 20.243 6.370 31,5 19.589 5.930 30,3

Ripartizione Nord Ovest 25.162 9.438 37,5 21.133 8.927 40,1

Nord Est 26.163 9.477 36,2 23.843 9.113 36,0

Centro 26.071 10.255 39,3 22.019 9.463 40,8

Sud 21.267 7.714 36,3 18.940 6.979 37,6

Totale 24.312 9.061 37,3 21.097 8.488 38,3

Media Mediana

Legenda Reddito famigliare

Spesa totale per

l'abitazione

Inc. spesa totale sul reddito

Reddito famigliare

Spesa totale per

l'abitazione

Inc. spesa totale sul reddito

Anno 2011 alternativo Regione

Piemonte Valle d'Aosta 24.503 8.664 35,4 20.009 8.270 40,0

Lombardia 24.801 9.898 39,9 21.859 9.428 42,5

Trentino Alto Adige 28.214 10.702 37,9 27.174 10.071 39,0

Veneto 23.595 8.711 36,9 23.135 8.435 36,3

Friuli Venezia Giulia 24.620 7.260 29,5 21.311 7.356 27,9

Liguria 23.266 9.323 40,1 20.415 8.918 39,2

Emilia Romagna 26.606 10.338 38,9 22.170 10.308 40,3

Toscana 25.457 11.291 44,4 21.647 10.756 44,1

Umbria Marche 21.709 8.935 41,2 19.846 8.575 41,4

Lazio 26.748 10.010 37,4 23.122 9.017 36,8

Abruzzo Molise 18.430 7.840 42,5 18.173 6.585 42,0

Campania 21.579 8.529 39,5 19.813 8.325 40,7

Puglia 20.328 7.332 36,1 18.032 7.328 39,3

Basilicata Calabria 18.768 6.318 33,7 17.958 6.259 37,0

Sicilia 19.018 7.692 40,4 17.067 6.830 41,1

Sardegna 19.637 6.370 32,4 19.403 5.930 32,0

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Report OCC 2010

87

Ripartizione

Nord Ovest 24.496 9.438 38,5 20.826 8.927 40,5

Nord Est 25.513 9.477 37,1 23.250 9.113 36,8

Centro 25.417 10.255 40,3 21.425 9.463 41,1

Sud 20.253 7.714 38,1 18.402 6.979 39,2

Totale 23.545 9.061 38,5 20.518 8.488 39,4

Fonte: ISTAT IT-SILC XUDB 2008 - versione Marzo 2010

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Report OCC 2010

88

Tavola B11: La % di famiglie vulnerabili per il costo complessivo dell’abitazione

tra il 2007 ed il 2011 per categorie famigliari (campione famiglie in affitto)

Fonte: ISTAT IT-SILC XUDB 2008 - versione Marzo 2010

Legenda 2007 2010 2011 2011

Numero componenti base alternativo 1 comp. 86,5 82,8 84,0 84,3

2 comp. 65,6 63,1 64,3 65,6

3 comp. 60,4 60,1 60,5 63,1

4 comp. 55,6 54,9 55,6 56,8

5 o più comp. 45,5 46,8 48,2 49,1

Tipologia famigliare

Famiglie unipersonali 86,5 82,8 84,0 84,3

Famiglie con adulti senza figli 57,3 55,5 56,4 58,2

Monogenitore con 1 o più figli 87,1 87,1 87,9 87,1

Copia con 1 figlio 66,0 65,2 66,0 68,5

Copia con 2 figli 60,6 58,6 59,2 60,3

Copia con tre figli e altre fam. con figli a carico 48,0 50,0 51,0 52,6

Classe di età capofamiglia

Minore di 34 73,7 72,9 73,7 75,8

35-44 71,7 69,1 69,8 71,5

45-54 58,3 58,6 59,6 60,7

55 e più 68,6 65,7 66,8 67,5

Livello di istruzione capofamiglia

Licenza elementare 69,8 66,6 68,1 68,5

Licenza media inferiore 66,3 65,4 66,7 67,9

Diploma secondario 69,2 67,4 67,4 69,8

Laurea 65,6 64,2 64,2 65,6

Condizione socioprofessionale capofamiglia

Lavoratore dipndente 65,4 63,7 64,4 66,6

Lavoratore autonomo 66,5 68,7 70,1 70,4

In cerca di occupazione 72,5 74,0 74,8 75,6

Ritirato dal lavoro 69,3 65,1 66,4 66,7

Altre condizioni 73,9 71,4 72,5 73,0

Totale Famiglie 68,0 66,2 67,1 68,3

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Report OCC 2010

89

Tavola B12: La % di famiglie vulnerabili per il costo complessivo dell’abitazione

tra il 2007 ed il 2011 per aree territoriali (campione famiglie in affitto)

Legenda 2007 2010 2011 2011

Regione base alternativo Piemonte Valle d'Aosta 70,3 67,4 69,3 69,9

Lombardia 72,5 69,2 70,3 70,6

Trentino Alto Adige 72,1 64,9 65,6 66,2

Veneto 67,0 61,0 61,5 63,5

Friuli Venezia Giulia 49,6 42,4 44,0 44,0

Ligura 75,0 71,0 72,3 73,7

Emilia Romagna 72,1 69,2 69,6 70,9

Toscana 75,1 74,1 75,1 76,6

Umbria Marche 74,0 70,7 71,2 72,1

Lazio 59,1 57,2 59,1 59,5

Abruzzo Molise 57,5 65,8 65,8 71,2

Campania 66,5 69,8 69,8 71,2

Puglia 62,1 67,0 67,6 68,7

Basilicata Calabria 66,7 62,4 66,0 67,4

Sicilia 67,3 68,7 68,0 72,1

Sardegna 43,1 51,0 51,0 51,0

Ripartizione

Nord Ovest 72,4 69,0 70,5 71,1

Nord Est 66,8 61,4 62,1 63,2

Centro 69,3 67,2 68,3 69,3

Sud 63,7 66,4 67,0 69,0

Totale Famiglie 68,0 66,2 67,1 68,3

Fonte: ISTAT IT-SILC XUDB 2008 - versione Marzo 2010

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Report OCC 2010

90

Appendice

La comparazione tra tasso fisso e tasso variabile

L'obiettivo è quello di effettuare l'analisi dell'impatto del costo del credito comparando la

scelta di ricorrere alla modalità di rimborso del finanziamento basata sul tasso fisso e sul

tasso variabile, modalità che a seconda dei casi considerati presentano vantaggi e

svantaggi per il cliente. La modalità a tasso fisso e a tasso variabile sono ampiamente

diffuse e rappresentative della prassi impiegata nel rimborso dei prestiti bancari, anche se negli ultimi anni l'offerta di strumenti di finanziamento si ampliata e consente anche di

scegliere modalità miste più complesse rispetto al tasso fisso ed al tasso variabile. Esempi

di questo tipo sono rappresentati dal mutuo con durata variabile, dal mutuo con tasso

variabile con un certo tetto massimo, o soluzioni miste con tasso fisso iniziale e tasso variabile dopo un certo periodo.

Poiché lo scopo della simulazione è quella di trarre indicazioni sulla maggiore o minore

convenienza derivante dalla scelta tra tasso fisso e tasso variabile l’approccio impiegato in

questa sede è più semplice rispetto alle simulazioni più articolate proposte in precedenza. Le ipotesi di lavoro considerano un finanziamento di un certo importo e introducono due

varianti sulle modalità di rimborso, costituite dal tasso fisso e dal tasso variabile secondo

uni schema standard. Nello specifico si considera che:

Il contratto basato sul tasso fisso prevede una rata, che una volta determinata in sede di contratto, rimane fissa nel tempo.

Il contratto basato sul tasso variabile prevede una rata variabile nel tempo, che può

aumentare o diminuire sulla base dei meccanismi di indicizzazione rispetto ad un

parametri di riferimento del mercato monetario(cfr. oltre).

La modalità di calcolo più diffusa si basa sull'ammortamento francese, con la quale

ciascuna rata di rimborso è data dalla somma di due componenti: una parte legata al

rimborso del capitale ed una parte legata al rimborso degli interessi. La componente legata

agli interessi è più elevata nelle rate iniziali e tende a decrescere progressivamente mano a mano che ci si allontana dal periodo iniziale. Conseguentemente è importante sottolineare

due differenze:

Con il rimborso basato sul tasso fisso la rata rimane sempre dello stesso importo,

ma si modifica al suo interno la composizione tra la parte che rimborsa gli interessi e la parte che rimborsa il capitale. La parte relativa agli interessi prevale nelle rate

iniziali del piano di restituzione.

Nel rimborso basato sul tasso variabile la rata si può modificare in funzione delle

variazioni del tasso di interesse, che si muove insieme ai parametri di riferimento

utilizzati. Di conseguenza variazioni positive o negative nei tassi determinano variazioni dello stesso segno sulla rata e tali variazioni hanno un effetto più

sostenuto nel periodo iniziale del rimborso.

Per tenere conto del meccanismo di determinazione dei tassi si è cercato di imitare la

prassi comunemente utilizzata dagli istituti di credito, nelle offerte di finanziamento alla clientela bancaria. A tal fine sono state prese in esame le informazioni e le indicazioni

contenute in alcuni siti internet specializzati, che consentono all'utente di utilizzare appositi

motori di ricerca per ottenere offerte standard di finanziamento, sulla base di alcuni

parametri da inserire riferiti alla caratteristiche della persona (età, condizione lavorativa, provincia di residenza...). Considerando le indicazioni ottenute il meccanismo che sta alla

base della simulazione presenta il seguente funzionamento:

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Report OCC 2010

91

1. Il tasso variabile è indicizzato all' Euribor (acronimo di EURo Inter Bank Offered

Rate, tasso interbancario di offerta in euro), un tasso di riferimento, calcolato

giornalmente, che indica il tasso di interesse medio delle transazioni finanziarie in

euro tra le principali banche europee secondo varie scadenze (1, 3, 6 mesi, 1

anno).

2. Il tasso fisso è indicizzato all'IRS (interest Rate Swap). Il valore dell'IRS è

comparabile al costo di un contratto di assicurazione, che generalmente viene

attivato per annullare il rischio connesso alle fluttuazioni dei tassi di interesse o dei

tassi di cambio. Il valore viene ricavato da un panel di istituti di credito aderenti alla Federazione Bancaria Europea ed è pari ad una media ponderata delle quotazioni.

Più precisamente i parametri di riferimento utilizzati nella simulazione sono l'Euribor a 6

mesi per il tasso variabile e l'IRS a 20 anni per tasso fisso, entrambi rappresentati nella

Figura 1. Dai valori mensili è stata calcolata la media annuale alla quale è stata applicata una maggiorazione (spread) pari all'1,25%, per determinare il tasso fisso e pari all'1,00%

per il tasso variabile. Lo spread sul tasso è lievemente più elevato rispetto a quello

impiegato per il tasso variabile, come viene evidenziato solitamente dalle offerte standard

evidenziate.

Anche per lo spread vale la cautela di considerare la nostra scelta come un'ipotesi che cerca di dare una rappresentazione generale ad una variabilità che possono presentare i

singoli casi particolari nelle richieste di finanziamento. Da un lato ciascun istituto di credito

può applicare nelle formule proposte differenti spread, in funzione di indicatori di rischiosità

associati alla singola operazione. Ad esempio una durata più lunga rispetto ai 15, 20 anni, un più elevato importo da finanziare o un più alto loan to value possono, a parità di

condizioni, comportare un aumento dello spread di qualche punto. Lo spread, insieme ad

alte voci di costo, è di volta in volta negoziato tra l'istituto ed il singolo cliente.

Le ipotesi che abbiamo formulato riguardano in buona sostanza le determinanti più rilevanti dell'operazione di finanziamento e tralasciano altri elementi che vanno ad influire,

anche in una certa misura, sull'importo della rata e sul tasso effettivo (TAEG)

dell'operazione, come ad esempio le spese di istruttoria, le spese di incasso rata, eventuali

spese per polizze assicurative sulla vita dei famigliari e sull'abitazione, solitamente richieste dalla banche nella sottoscrizione di contratti che prevedono mutui ipotecari.

Utilizzando le informazioni mensili sui tassi di interesse utilizzati come riferimento a partire

dai primi anni del 2000 fino ai primi mesi del 2010, abbiamo determinato il piano di

ammortamento per il rimborso di un finanziamento di 100 mila euro, della durata di venti

anni, ipotizzando che l’operazione parta in tre periodi diversi (gennaio, 2004, 2005 e 2006). E’ stata applicata sia la modalità di rimborso a tasso fisso che tasso variabile. I

risultati sono riportati nelle Figure A-D e sono sintetizzati nella Tavola A.

La figura A evidenzia l’andamento dei tassi di riferimento nell’arco del decennio dal quale

emerge l’incremento dell’Euribor a partire dal 2006 e la rapida caduta nei mesi successivi all’esplosione della crisi finanziaria. Le Figure B-D mettono in evidenza l’evoluzione delle

rate di rimborso e la differenza tra la rata da pagare in corrispondenza del tasso fisso e del

tasso variabile. Nei tre anni considerati il contraente a tasso fisso paga in partenza una

rata più alta rispetto al tasso variabile. Considerando come periodo di partenza il 2004 si osserva il permanere della convenienza del tasso variabile in tutti i mesi. Le operazioni

partite negli anni successivi presentano per alcuni mesi del periodo un rovesciamento della

convenienza tra tasso fisso e tasso variabile, poiché la rata a tasso variabile, a causa dei

rialzi dei tassi di interesse indotti dalle prime avvisaglie della crisi finanziaria (mutui sub

prime nell’estate del 2007), subisce un progressivo incremento fino a superare l’importo della corrispondente operazione a tasso fisso. La situazione torna a rovesciarsi in seguito

alla crisi finanziaria ed alla successiva caduta dei tassi di mercato indotta dalla manovre

monetarie espansive messe in atto dai governi per evitare il tracollo del sistema.

La tavola 1 riporta la sintesi su base annuale dal 2004 al 2010. Come si può notare l’operazione a tasso variabile partita nel 2006 denota una onere maggiore di rimborso

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Report OCC 2010

92

rispetto al tasso fisso per ben 2 anni, mentre a partire dal 2008 il tasso variabile torna ad

essere conveniente.

Figura A: L'andamento su base mensile dell'Euribor a 6 mesi e dell'IRS a 20 anni

tra il 2001 ed il 2010 (Valori %)

0,0%

1,0%

2,0%

3,0%

4,0%

5,0%

6,0%

gen-0

4

lug-0

4

gen-0

5

lug-0

5

gen-0

6

lug-0

6

gen-0

7

lug-0

7

gen-0

8

lug-0

8

gen-0

9

lug-0

9

gen-1

0

lug-1

0

Euribor 6m IRS 20 anni

Fonte: ECB e Reuters

Figura B: L'importo mensile della rata di rimborso a tasso fisso e a tasso

variabile. Anno di partenza = 2004

300

350

400

450

500

550

600

650

700

750

gen-0

4

lug-0

4

gen-0

5

lug-0

5

gen-0

6

lug-0

6

gen-0

7

lug-0

7

gen-0

8

lug-0

8

gen-0

9

lug-0

9

gen-1

0

lug-1

0

Tasso variabile Tasso fisso

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Figura C: = L'importo mensile della rata di rimborso a tasso fisso e a tasso

variabile. Anno di partenza 2005

300

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500

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700

750

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5

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6

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7

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7

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8

lug-0

8

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9

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9

gen-1

0

lug-1

0

Tasso variabile Tasso fisso

Figura D: L'importo mensile della rata di rimborso a tasso fisso e a tasso

variabile. Anno di partenza = 2006

300

350

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700

750gen-0

6

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6

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6

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7

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7

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7

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8

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8

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8

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9

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9

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9

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0

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0

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0

Tasso variabile Tasso fisso

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Tavola A: L'importo annuale della rata di rimborso a tasso fisso e a tasso

variabile, a seconda dell’anno di partenza dell’operazione

I 2004 2005 2006 Variabile Fisso Variabile Fisso Variabile Fisso

2004 6.761 8.669

2005 6.811 8.669 6.814 8.160

2006 7.379 8.669 7.410 8.160 7.439 7.924

2007 8.024 8.669 8.091 8.160 8.155 7.924

2008 8.248 8.669 8.329 8.160 8.406 7.924

2009 6.598 8.669 6.576 8.160 6.551 7.924

2010 6.410 8.669 6.377 8.160 6.342 7.924

Somma primi 5 anni 37.224 43.347 37.220 40.801 36.893 39.622

I risultati ottenuti suggeriscono varie considerazioni di ordine generale. Il tasso di interesse

fisso rappresenta una scelta più impegnativa per le famiglie, ma le mette al riparo rispetto

a fluttuazioni svantaggiose dei mercati, come quelle avvenute negli anni successivi al 2004, che anche per periodi brevi possono, creare difficoltà ai bilanci famigliari. Optare per

un piano di rimborso basato sul tasso fisso certamente comporta un onere superiore,

tuttavia tale onere rappresenta una sorta di assicurazione rispetto a rialzi di tassi di

interesse rispetto al livello di partenza. Considerando gli ultimi due anni della simulazione emergerebbe una scelta netta a favore della scelta del tasso variabile, tuttavia occorre

tenere in considerazione l’eccezionalità degli eventi e in particolare la forte riduzione dei

tassi di mercato utilizzati come parametri di riferimento. Negli anni precedenti al 2008 si

sono registrati rialzi che hanno fatto aumentare le rate a tasso variabile rispetto alla

corrispondente rata a tasso fisso.

Non è sicuramente possibile stabilire a priori quale sia la soluzione migliore tra tasso fisso

e tasso variabile, se non si considera il contesto individuale, la propensione al rischio ed il

livello del reddito e del risparmio disponibile. E innegabile che l'opzione basata sul tasso

fisso possa contribuire ad una pianificazione finanziaria più certa e affidabile, poiché è possibile stabilire con certezza l'onere di ciascuna rata, che dovrebbe essere scelta secondo

un criterio di compatibilità rispetto al livello di reddito ed alla situazione economica. In

Italia, sotto questo profilo si riscontra uno svantaggio rispetto ai paesi dell’eurozona i quali

presentano mediamente un valore medio più basso per il tasso fisso16.

Per quanto concerne il tasso variabile non si può negare che esso comporti una maggiore

propensione al rischio, in quanto equivale a scommettere sulla stabilità o addirittura sulla

riduzione dei tassi di interesse. I bassi livelli dei tassi di interesse hanno in effetti

consentito – e soprattutto consentono tutt'ora – di pagare rate relativamente accessibili a famiglie che, a parità di condizioni, faticano a sostenere un mutuo fisso, tuttavia occorre

non dimenticare che eventuali rialzi dei tassi di interesse possono determinare, come è

accaduto in vari casi, situazioni di difficoltà, soprattutto nei periodi iniziali.

Un atteggiamento ispirato alla responsabilità ed alla trasparenza da parte degli istituti di

credito, così come l’educazione delle famiglie all’utilizzo degli strumenti finanziari sono elementi importanti per favorire una scelta consapevole. In particolare per coloro che sono

interessati a sottoscrivere un mutuo a tasso variabile è necessario dimensionare con

estrema prudenza l'importo della rata, nella consapevolezza che oscillazioni significative

dei tassi sono sempre possibili e quindi un'incidenza della rata iniziale sul reddito superiore al 20-25%, può aumentare e costituire un vincolo sulla capacità di spesa e di risparmio

futura.

16

Alcune informazioni sono riportate nell’allegato contenuto nell’Indagine Conoscitiva sul Credito al Consumo, Commissione VI della Camera dei Deputati 11 novembre 2009

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Riferimenti Bibliografici

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Agenzia del Territorio (2009), Rapporto Immobiliare 2009 (http://www.agenziaterritorio.it/)

Banca d’Italia, Base Informativa Pubblica (http://bip.bancaditalia.it)

Banca d’Italia(2009), L’Economia delle Regioni Italiane, Collana Economie Regionali, n.61

Banca d’Italia(2009), Sondaggio congiunturale sul mercato delle abitazioni in Italia,

Supplementi al Bollettino Statistico, Giugno e Settembre 2009

Banca d’Italia (2008), I bilanci delle famiglie Italiane nell’anno 2006, Supplementi al

Bollettino Statistico, Gennaio 2008

Cannari L., Faiella I (2007), House Prices and Housing Wealth in Italy, Paper presentato in

occasione della “Italian Household Wealth Conference”, Perugia 16-17 October

Granelle J-J (1998) Économie Immobilière Analyses et Applications, Economica

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new indicator, Banca d’Italia, Occasional Paper Agosto 2008

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ISTAT (2009), Il reddito disponibile delle famiglie nelle regioni italiane 2001-2006 diffuso il 13

febbraio 2009

ISTAT (2008), Distribuzione del reddito e condizioni di vita in Italia, Collana Statistiche in

breve 22 dicembre 2008

Unioncamere (2009) Rapporto Unioncamere a cura del Centro Studi Unioncamere. 7° Giornata

dell’Economia