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Osservatorio scolastico provinciale la scuola ravennate Relazione annuale sul sistema scolastico della Provincia di Ravenna. Gennaio 2011 Analisi ed elaborazione dati a.s.2008-2009 a cura di ORIANO PIRAZZINI Coordinatore del CSC-Ravenna Sede amministrativa I.C. Lugo 1 "Baracca" LUGO - via Matteotti, 55 Parte prima. La presentazione dei dati. PROVINCIA DI RAVENNA Settore Formazione, Lavoro e Istruzione

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Osservatorio scolastico provinciale

la scuola ravennate Relazione annuale sul sistema scolastico

della Provincia di Ravenna.

Gennaio 2011

Analisi ed elaborazione dati a.s.2008-2009

a cura di ORIANO PIRAZZINI Coordinatore del CSC-Ravenna Sede amministrativa

I.C. Lugo 1 "Baracca"

LUGO - via Matteotti, 55

Parte prima. La presentazione dei dati.

PROVINCIA DI

RAVENNA

Settore Formazione, Lavoro

e Istruzione

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“Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono

eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso,

di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di

condizioni personali e sociali.

È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di

ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la

libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il

pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva

partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione

politica, economica e sociale del Paese.”

(Art. 3, Costituzione della Repubblica Italiana)

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INDICE

PRESENTAZIONE ....................................................................................... 5

PREMESSA ................................................................................................. 8

NOTA TECNICA. ....................................................................................... 11

1. IL TERRITORIO E LE SUE SCUOLE. ....................................................... 12

1.1 L’identità delle autonomie scolastiche in relazione al territorio provinciale e

ai singoli Comuni. ....................................................................................14

1.2. La domanda di istruzione. Allievi residenti nella fascia d’età 6-18 anni

(diritto-dovere all’istruzione). ...................................................................19

1.3 Come si orienta la domanda di istruzione. .............................................26

1.3.1. Scelte di studio e pendolarismo nella provincia di Ravenna. ...............26

1.3.2 Scelte di studio e pendolarismo nell’ambito territoriale di Faenza. ........32

1.3.3 Scelte di studio e pendolarismo nell’ambito territoriale dell’Unione dei

comuni della Bassa Romagna. .................................................................38

1.3.4 Scelte di studio e pendolarismo nell’ambito territoriale di Ravenna. .....44

1.4 Tasso di scolarizzazione ......................................................................50

1.4.1 Il tasso di scolarizzazione a livello provinciale. ..................................51

1.4.2 Il tasso di scolarizzazione nei tre ambiti territoriali della provincia di

Ravenna ...............................................................................................52

1.5 Anticipi o ritardi nel cammino degli studi ...............................................53

1.5.1 Anticipi o ritardi nel cammino degli studi. La situazione a livello

provinciale. ...........................................................................................53

1.5.2 Anticipi o ritardi nel cammino degli studi. La situazione nell’ambito

territoriale di Faenza. .............................................................................54

1.5.3 Anticipi o ritardi nel cammino degli studi. La situazione nell’ambito

territoriale dell’Unione dei comuni della Bassa Romagna. ............................55

1.6 Il tasso di ripetenza. ..........................................................................57

1.6.1 Il tasso di ripetenza a livello provinciale. ..........................................57

1.6.2 Il tasso di ripetenza nell’ambito territoriale di Faenza. ........................58

1.6.3 Il tasso di ripetenza nell’ambito territoriale dell’Unione dei comuni della

Bassa Romagna. ....................................................................................59

1.6.4 Il tasso di ripetenza nell’ambito territoriale di Ravenna.......................59

1.7 Il livello comunale: i 18 comuni della provincia di Ravenna. ....................61

1.7.1 Ambito territoriale di Faenza ...........................................................62

1.7.2 Ambito territoriale di Lugo ..............................................................86

1.7.3 Ambito territoriale di Ravenna ....................................................... 125

2. L’AZIONE FORMATIVA DELLE AUTONOMIE SCOLASTICHE. ................ 139

2.1 L’offerta di istruzione........................................................................ 139

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2.2 Le scuole in dettaglio (primo e secondo ciclo; allievi migranti; tipologie di

offerta di istruzione). ............................................................................. 140

3. I CITTADINI-ALLIEVI ........................................................................ 157

3.1 Gli allievi scrutinati alla fine dell’anno scolastico................................... 157

3.2 Gli esiti di fine anno scolastico. .......................................................... 160

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Presentazione

L’Accordo di programma, sottoscritto nel 2004 dalla Provincia insieme all’Ufficio

Scolastico Regionale dell’Emilia Romagna, i Comuni e le Istituzioni Scolastiche

autonome della provincia, prevedeva, tra gli impegni, di attivare strutture di

servizio a supporto della rete territoriale delle Autonomie Scolastiche e delle

Autonomie Locali, come i Centri Territoriali che già funzionano come servizio

professionale a supporto dell’innovazione formativa, della ricerca didattica e

l'Osservatorio scolastico provinciale a sostegno delle funzioni di programmazione e

pianificazione dell’offerta formativa di competenza della Conferenza provinciale di

coordinamento (art.46 L.R.12/2003).

L'Osservatorio Scolastico Provinciale si configura pertanto, anche a seguito del

D.lgs 76/05 che per la prima volta ha previsto l'anagrafe regionale dei minori dai 6

ai 18 anni, come la struttura che ha il compito di fornire a tutti i soggetti

istituzionali che operano nel sistema dell'istruzione e della formazione, analisi e

report statistici utili a condividere una lettura dei processi in essere al fine di

individuare le strategie e le azioni per condurre ogni giovane a maturare buone

competenze quale condizione per il successo scolastico e formativo. La scuola

pubblica deve esercitare una funzione di promozione sociale.

Per la Provincia l’Osservatorio è utile supporto per esercitare una propria

funzione di governo quale la programmazione dell'offerta formativa, della rete

scolastica sul territorio e delle risorse pubbliche destinate alla valorizzazione

dell’Autonomia scolastica e alla qualificazione dell’offerta formativa. E’ in virtù

dell’attuazione del Titolo V che la Regione e gli enti territoriali di governo saranno

sempre più chiamati ad esercitare funzioni di programmazione dei sistemi

territoriali e delle risorse economiche/professionali.

Avendo chiara questa prospettiva, tre anni fa la Provincia ha istituito

l'Osservatorio Scolastico Provinciale, nato in prima battuta come banca dati,

avvalendosi di CINECA e avendo quali fonti di rilevazione l'Anagrafe Regionale

degli Studenti (A.R.S.), l'Ufficio Statistica della Provincia, le Istituzioni Scolastiche.

Il percorso per strutturare stabilmente l'Osservatorio è stato lungo e

complesso, ma ora i dati sono fruibili e da essi sono tratte le informazioni e i

contenuti che costituiscono la trama espositiva di questa Relazione. Lo si fa a

partire dall’anno scolastico 2008-2009, al fine di costruire una prima sede storica

di dati almeno triennale, con l’impegno di rendere ricorrente la pubblicazione della

Relazione annuale dando conto a tutta la comunità di come si caratterizza ed

evolve il sistema scolastico provinciale.

Costituisce un impegno di questa Amministrazione, pertanto, rendere

disponibile già nella prossima estate la Relazione relativa all’anno scolastico 2009-

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2010, in modo che a partire dall’anno successivo si possa collocare nel mese di

marzo l’appuntamento culturale e politico di conoscenza e di dibattito, con uno

sguardo più ampio, sul nostro sistema scolastico e sulla sua offerta formativa.

E’ ormai patrimonio comune la consapevolezza che una buona conoscenza della

realtà permette un'analisi dei processi in corso, necessaria questa per misurare

l'efficacia e l'efficienza delle politiche pubbliche, per introdurre fattori di

innovazione nei sistemi formativi indispensabili a realizzare negli allievi un positivo

processo di crescita personale, a creare le condizioni affinché per ognuno di loro,

nessuno escluso, divenga esigibile il diritto allo studio e all'apprendimento lungo

tutto l'arco della vita.

Le nuove generazioni devono essere messe in condizione di esercitare una

cittadinanza attiva, di essere protagonisti dei processi di cambiamento. L’accesso

alla conoscenza e alla cultura è un punto dal quale non si può prescindere. A tal

fine, si può affermare, senza dubbio, che la scuola pubblica ha un compito

insostituibile nella formazione dei “nuovi” cittadini, intesa come scuola che solleciti

il protagonismo dei giovani quali costruttori della propria conoscenza, paradigma

questo per un protagonismo anche fuori dalla scuola come cittadini

responsabilmente attivi, partecipi della vita sociale, culturale ed economica.

In un paese dove pare non esserci posto per i giovani (la disoccupazione

giovanile è drammaticamente arrivata al 30%), dove i livelli di istruzione fra gli

adulti è molto bassa e la nostra capacità di ripresa economica e di competizione

globale dipende dalla capacità di investire sulle intelligenze e sui talenti delle

persone, la formazione delle competenze per le giovani generazioni diviene

elemento strategico per poter investire sul futuro. Di converso di giovani

competenti ne ha bisogno il lavoro in continua trasformazione. La scuola,

esercitando una funzione educativa e formativa, contribuisce in modo

determinante a costruire i tratti fondanti di una comunità.

La scuola però ha bisogno di essere immersa nella realtà dei mutamenti. Solo

così essa può rendere concreto e vivo il proprio insegnamento e può concorrere a

far evolvere in senso positivo e propositivo i mutamenti sociali ed economici.

La prima realtà con la quale la scuola si trova a fare i conti in modo

prorompente sono i cambiamenti che avvengono di generazione in generazione fra

i giovani sin dalla più tenera età, ed è con loro che essa deve fondare la

costruzione, in senso evolutivo, della conoscenza.

Consideriamo l’influenza che ha l’uso delle nuove tecnologie sui processi

cognitivi dei ragazzi. Oggi si parla di tempo e modo di apprendere dei nativi digitali

fino ad una diversa organizzazione degli spazi di apprendimento. Il sapere non si

“immagazzina” più nei libri, si memorizza in altri mezzi e si trasmette per nuove

vie. La diffusione delle nuove tecnologie trasforma il modo di produrre, conservare

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e trasmettere il sapere, ha influenze tanto pervasive sul sistema produttivo da

indurre trasformazioni sull’organizzazione, sulla qualità e quantità del lavoro e

dunque sull’assetto socio-economico. La scuola del XXI secolo deve essere messa

in condizione di essere parte attiva di questi processi.

La seconda realtà è il territorio nel quale la scuola vive, territorio che ha tutto

l’interesse a cooperare con essa per concorrere ad individuare quali competenze gli

allievi devono avere per essere cittadini attivi nella propria comunità, nelle

istituzioni, nel lavoro e nell’impresa.

Una programmazione e pianificazione di un’offerta formativa territoriale che

tenga conto di queste finalità, necessitano di corrette e ricorrenti informazioni su

come evolve il sistema scolastico locale anche in rapporto ai mutamenti economici

e sociali per ridefinire bisogni e obiettivi ai quali fare corrispondere scelte ed

azioni coerenti ed efficaci.

E’ quindi un’intera comunità che attraverso il confronto e la cooperazione deve

concorrere a innovare e qualificare l’intero sistema educativo e formativo

compreso quello degli adulti.

Con la Relazione annuale dell’Osservatorio scolastico si intende dare un

contributo in questa direzione.

Per questo abbiamo inteso la Relazione come uno strumento di “lavoro” utile

per condividere informazioni, promuovere confronto e collaborazione. Essa,

insieme all’Osservatorio, potrà quindi evolvere nel tempo anche in base ai

suggerimenti e alle sollecitazioni che, auspicabilmente, arriveranno dalla comunità

provinciale alla quale si rivolge.

Nadia Simoni

Assessore alle politiche educative Provincia di Ravenna

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Premessa

La relazione che segue è elaborata dalla Provincia di Ravenna per consentire ai

soggetti interessati (Enti Locali, Istituzioni scolastiche, allievi e famiglie) e, in

generale, a tutti i cittadini singoli o associati di avere a disposizione una serie

organica di elementi conoscitivi del sistema scolastico provinciale.

La scuola pubblica è un bene sociale di primaria importanza e conoscerla è

condizione indispensabile per poterla difendere, valorizzare e sostenerla nel suo

impegno di formazione delle giovani generazioni.

Per l’elaborazione di questa Relazione, la Provincia si avvale del Centro Servizi e

Consulenza alle autonomie scolastiche, istituito su indicazione della Conferenza

Provinciale di coordinamento delle politiche scolastiche e formative.

La relazione ha l’obiettivo di rendere fruibili i dati dell’Osservatorio scolastico

provinciale informatizzato da parte di CINECA1 su incarico della Provincia di

Ravenna e derivati dall’Anagrafe Regionale Scolastica (A.R.S.).2 Altre fonti

utilizzate in questa relazione sono il servizio statistica della Provincia e le

segreterie delle istituzioni scolastiche.

Essa contiene informazioni che riguardano sia gli allievi frequentanti le scuole

della Provincia di Ravenna (provenienti da comuni della provincia o di altre

province), sia i residenti presso i comuni della provincia di Ravenna che

frequentano scuole ubicate dentro o fuori provincia.

Non sono presi in considerazione, invece, gli allievi che frequentano attività

formative nell’ambito dell’apprendistato e della formazione professionale, i cui dati

sono comunque presenti nell’Anagrafe Regionale, ma non essendo trattati da

CINECA, non rientrano nella disponibilità di analisi di questa relazione. Ciò,

purtroppo, non consente, al momento, di seguire i percorsi degli allievi che

frequentano attività formative diverse dall’istruzione. Non è corretto, pertanto,

considerare il numero dei giovani non presenti a scuola, come dispersione

formativa. Esso ci presenta semplicemente un dato relativo ad allievi che hanno

abbandonato il percorso scolastico, o perché la loro famiglia ha trasferito la sua

residenza altrove, oppure per orientarsi (nella stragrande maggioranza dei casi)

verso altre scelte formative presenti sul territorio (formazione professionale,

apprendistato). In provincia di Ravenna, infatti, sono molte le opportunità di

formazione che si aggiungono alla scuola, normalmente offerte e gestite da enti

che spesso operano in collaborazione con le scuole stesse proprio per facilitare i

1 CINECA è un consorzio universitario di Bologna al quale la Provincia di Ravenna ha affidato l’incarico di elaborare uno specifico Osservatorio scolastico che consenta l’analisi di dettaglio dei dati relativi al sistema scolastico territoriale 2 L’A.R.S. (Anagrafe Regionale della Scuola) è un sistema informativo che raccoglie in un'unica banca dati regionale le informazioni anagrafiche dei giovani nei tre canali formativi di Scuola, Formazione Professionale, Apprendistato; tali dati sono confrontabili con l’Anagrafe dei Residenti.

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passaggi tra i sistemi dell’istruzione, della formazione professionale e del lavoro.

Ciò consente di contenere entro dimensioni molto basse la dispersione formativa.3

Nella relazione, inoltre, non sono prese in considerazione le scuole per l’infanzia

che pure fanno parte a tutti gli effetti del sistema nazionale dell’istruzione, ma i cui

dati non sono ancora acquisiti dall’ARS.

Infine, alcune informazioni sull’impianto espositivo della relazione annuale.

Essa assume tre “soggetti” di interesse che motivano e indirizzano tutte le

analisi:

a) gli enti locali: i Comuni e la Provincia;

b) le istituzioni scolastiche autonome;

c) gli allievi.

Gli enti locali sono i soggetti istituzionali più vicini ai cittadini e più coinvolti

nell’impegno a promuovere la tutela dei loro diritti fondamentali. Uno di questi è

sicuramente l’istruzione di base, intesa come acquisizione delle conoscenze e

competenze indispensabili per consentire alle giovani generazioni di entrare da

protagonisti nella vita adulta. Per i comuni e la provincia, pertanto, le istituzioni

scolastiche costituiscono le principali risorse con le quali sostenere e diffondere la

crescita culturale ed il benessere socio-economico dei loro cittadini.

Nell’analisi contenuta in questa relazione, gli enti locali saranno presi in

considerazione singolarmente e nelle loro aggregazioni territoriali (ambiti

territoriali) consolidatesi nel tempo nella gestione associata dei servizi e, in alcuni

casi, formalizzatesi in vere e proprie Unioni (vedi l’Unione dei Comuni della Bassa

Romagna).

Il secondo riferimento della relazione è costituito dalle istituzioni scolastiche

autonome. Esse hanno la responsabilità dell’offerta formativa con la quale rendono

esigibile su ogni territorio il diritto all’istruzione. Anche in questo caso si procederà

partendo dal sistema scolastico provinciale per arrivare all’analisi delle singole

scuole.

Infine, il terzo riferimento di interesse è dato dagli allievi. Essi saranno presi in

considerazione come cittadini-residenti che esprimono una domanda potenziale di

istruzione e come cittadini-allievi accolti dalle scuole del territorio. All’interno di

queste due categorie di domanda di istruzione (quella potenziale e quella accolta)

si presterà una particolare attenzione alla fascia d’età 6-18 anni, ovvero ai cittadini

aventi diritto a ricevere le conoscenze e le competenze necessarie “per diventare

adulti” (l’espressione è presa dagli obiettivi per la scuola di base individuati dal

Parlamento Europeo) e per adempiere all’obbligo formativo.

3 Nel Rapporto Regionale 2008 sul sistema educativo redatto dall’Ufficio scolastico regionale (quaderni nn. 25 e 26) risulta che in provincia di Ravenna il 99,2% dei giovani adempie all’obbligo formativo.

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La redazione della relazione è organizzata per un’edizione cartacea e una

informatica. Entrambe le edizioni sono elaborate con l’intento di renderle il più

possibile d’uso comune per facilitare un’immediata e proficua conoscenza dei dati e

delle analisi in esse contenuti.

L’edizione informatizzata sarà visionabile sui siti internet della Provincia e del

Centro Servizi e Consulenza. E’ organizzata secondo una logica ipertestuale, in

modo da consentire a chiunque di consultare la relazione annuale con flessibilità,

in relazione ai propri interessi: si può leggere tutto di seguito, ma anche “saltare”

da un’informazione all’altra, in relazione agli interessi del lettore.

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Nota tecnica.

La presente Relazione si compone di due parti. La prima è di tipo espositivo e

contiene la presentazione dei dati ritenuti di interesse diffuso. Essa si articola in

tre capitoli che corrispondono con i tre soggetti assunti a riferimento: gli enti

locali, con il loro territorio e la domanda di istruzione che i cittadini residenti

esprimono; le autonomie scolastiche e la loro offerta di istruzione; i cittadini

allievi, con i risultati di apprendimento che hanno raggiunto alla fine dell’anno

scolastico. Per non appesantire l’esposizione, si rimanderà spesso a tabelle

contenute nelle seconda parte. In questo caso si citeranno il capitolo, il paragrafo

e la serie alfa-numerica con cui sono ordinate le singole tabelle. Nei paragrafi

iniziali si è aggiunto, alla fine, un glossario essenziale in modo da consentire ad

ogni lettore, anche a chi non abbia familiarità con il mondo della scuola, di

comprendere il significato dei termini specifici utilizzati. Le parole che saranno

contenute nel glossario sono evidenziate in corsivo la prima volta che sono

utilizzate nel testo

La seconda parte contiene solo tabelle. Anch’essa è articolata in tre capitoli che

corrispondono specularmene alla prima parte.

Entrambe le parti sono presenti in due edizioni: una cartacea e una

informatizzata. In quella informatizzata, l’indice ha un collegamento iper testuale

con i singoli capitoli e paragrafi, per cui si può scegliere di andare direttamente

alla parte che interessa.

La seconda parte dell’edizione cartacea, al capitolo terzo, contiene solo tabelle

di sintesi dei dati relativi agli esiti di fine anno. In quella informatizzata, invece,

sono presenti i risultati degli scrutini di ciascuna istituzione scolastica.

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1. Il territorio e le sue scuole.

In questo primo capitolo si prendono in esame i dati che possono aiutare a

comprendere i principali aspetti del rapporto tra territorio e scuole.

Le scuole, da quando sono state riorganizzate come istituzioni autonome

(1999), hanno il compito di declinare le indicazioni nazionali in scelte formative

che tengano conto delle esigenze e delle opportunità espresse dal territorio su cui

operano. Gli Enti Locali, pertanto, hanno nelle scuole le principali risorse per

formare cittadini in grado di concorrere alla costruzione di un futuro orientato alla

crescita e allo sviluppo.

Gli elementi del rapporto scuola-territorio che si prendono in considerazione

sono:

- l’identità che hanno assunto le scuole, da quando sono state riconosciute

come autonomie istituzionali;

- la domanda di istruzione espressa dai cittadini residenti che sono nella

fascia d’età dell’obbligo formativo (6-18 anni), analizzata nella

dimensione provinciale e nelle sue articolazioni territoriali: i 18 comuni e

le tre aggregazioni di ambito che storicamente si sono costituite per la

gestione associata dei servizi e che ruotano attorno ai tre principali

comuni della provincia: Faenza, Lugo, Ravenna. Nella domanda di

istruzione si distinguerà tra quella potenziale, espressa dai cittadini

residenti in età di obbligo formativo (6-18 anni) e quella accolta,

costituita da tutti coloro che frequentano corsi di istruzioni presenti nelle

scuole ravennati;

- come si orienta la domanda di istruzione, ovvero quali scuole e indirizzi di

studio scelgono gli allievi-cittadini e le famiglie per la loro formazione.

Queste scelte, soprattutto per quanto riguarda gli studi superiori, danno

luogo ad una mobilità sul territorio (pendolarismo) che sarà interessante

analizzare;

- il tasso di scolarizzazione, che rileva quanti allievi, tra quelli residenti,

sono effettivamente presenti a scuola.

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Glossario introduzione. ISTITUZIONI SCOLASTICHE AUTONOME (I.S.A.): dal 1 settembre 2000 le scuole italiane sono diventate Istituzioni Scolastiche Autonome, dotate di personalità giuridica e di autonomia funzionale (DPR n. 275 dell’8 marzo 1999). “L'autonomia […] è riconosciuta alle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado […] che raggiungono dimensioni idonee a garantire l'equilibrio ottimale tra domanda di istruzione e organizzazione dell'offerta formativa” La dimensione idonea per ottenere il riconoscimento dell’autonomia è individuata (DPR n. 233 del 18 giugno 1998) in “una popolazione, consolidata e prevedibilmente stabile almeno per un quinquennio, compresa tra 500 e 900 alunni”, salvo deroghe previste dalla legge. INDICAZIONI NAZIONALI: la più recente normativa (in particolare, la nuova formulazione dell’art. 117 della Costituzione ed il decreto legislativo 112/1998) definisce le competenze spettanti ai diversi soggetti istituzionali (Stato, Regioni, Province, Comuni, Scuole) in materia di istruzione. Allo Stato è attribuita la definizione delle norme generali sull’istruzione. Esse sono costituite da Indicazioni nazionali che contengono, principalmente, le norme relative all’ordinamento dei singoli ordini e gradi scolastici e agli obiettivi di apprendimento che ogni scuola deve far acquisire agli allievi.

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1.1 L’identità delle autonomie scolastiche in relazione al territorio provinciale e ai

singoli Comuni.

In Provincia di Ravenna sono operanti 55 istituzioni scolastiche autonome.

Nel dettaglio, l’ubicazione e la composizione per ordine e grado di ciascuna

autonomia scolastica presente sul territorio della provincia di Ravenna sono

leggibili nella seconda parte di questa relazione, capitolo 1.1, pagina 5.

Dal punto di vista gestionale, le suddette 55 istituzioni scolastiche sono così

suddivise: 46 sono statali e 9 paritarie.4 Nel loro insieme costituiscono il sistema

pubblico di istruzione della provincia di Ravenna.

La distribuzione sul territorio a livello provinciale e per ambito territoriale è

evidenziata dalla tabella 1.

Tabella 1. La distribuzione territoriale delle istituzioni scolastiche della Provincia di Ravenna. AS 2008-2009

Ambito terr.le

N. istituzioni scolastiche

Totale % su tot provincia Statali

% su totale statali Paritarie

% su tot paritarie

% paritarie su tot scuole

Faenza 13 28,26 3 33,33 18,75 16 29,09

Lugo 11 23,91 4 44,44 26,67 15 27,27

Ravenna 22 47,83 2 22,22 8,33 24 43,64

Totale 46 100,00 9 100,00 16,36 55 100,00

L’ultimo piano di dimensionamento, 5che riguarda solo le scuole statali, ne

prevede una in più rispetto a quelle effettivamente operanti. Una istituzione

scolastica, infatti, è individuata solo sulla carta e non è ancora funzionante. Si

tratta dell’autonomia scolastica che raggrupperà i Centri Territoriali Permanenti

(C.T.P.) per l’educazione degli adulti ed i corsi serali. Nell’anno scolastico preso in

considerazione da questa relazione annuale (2008-2009) i C.T.P. in provincia di

Ravenna sono due e sono aggregati a due istituti di istruzione secondaria di primo

grado: uno è a Faenza, presso l’istituto comprensivo Carchidio-Strocchi ed è

operativo per gli ambiti territoriali di Faenza e Lugo; l’altro è a Ravenna, presso

l’istituto di istruzione secondaria di primo grado Ricci-Muratori. I corsi serali,

invece, sono attualmente svolti da singole scuole superiori nell’ambito della loro

offerta formativa.

4 Le istituzioni scolastiche paritarie sono qui numericamente raggruppate in base ai cicli di istruzione che le compongono e non in relazione al soggetto privato che le gestisce, spesso unico per più ordini e gradi scolastici (vedi, per esempio, le scuole S. Umiltà di Faenza e Sacro Cuore di Lugo che comprendono tutti i gradi di istruzione, dalla primaria alla secondaria di secondo grado). 5 E’ il piano 2009-2010

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Ogni istituzione scolastica autonoma, soprattutto nel primo ciclo, aggrega,

normalmente più sedi scolastiche, a volte ubicate anche in diversi comuni.

Da essa si rileva una presenza sul territorio delle scuole paritarie piuttosto

disomogenea: quasi la metà è a Lugo (4 su 9), dove esse hanno un’incidenza pari

al 44,44%. La loro presenza si dimezza a Ravenna, dove incidono solo per il

22,22%, mentre assume una dimensione intermedia a Faenza, con il 33,33%.

Dal punto di vista degli allievi presenti all’interno delle scuole statali e paritarie,

il quadro è delineato dalla tabella 2.

Tab. 2 Allievi frequentanti scuole statali e paritarie nell’a.s. 2008-2009 nei tre ambiti territoriali della provincia di Ravenna

Ambito territoriale

Primo ciclo Secondo ciclo Totali generali % pari. su tot allievi

Statali

Paritarie

% pari.

Statali

Paritarie

% pari.

Statali

Paritarie

Tot allievi

Faenza 5601 307 5,48 4172 168 4,03 9773 475 10248 4,64

Lugo 5739 662 11,54 2392 71 2,97 8131 733 8864 8,27

Ravenna 12154 458 3,77 6204 0 0,00 18358 458 18816 2,43

Totale 23494 1427 6,07 12768 239 1,87 36262 1666 37928 4,39

L’ambito territoriale di Lugo6 si conferma con la maggior presenza percentuale

di allievi frequentanti scuole paritarie. In particolare ciò avviene nel primo ciclo

dove la quota di allievi che frequentano scuole paritarie supera il 10%.frequentanti

scuole paritarie.

L’ultimo processo di riforma, avviato sotto il ministro Berlinguer e proseguito

con i ministri Moratti e Gelmini, suddivide il sistema scolastico statale in cicli e, al

loro interno, in ordini e gradi. Sono previsti due cicli, il primo dei quali si articola in

due ordini: le scuole primarie (ex elementari) e le secondarie di primo grado (ex

medie).

Completa il sistema scolastico statale la scuola dell’infanzia, che non entra

nell’obbligo di istruzione, ma la legge ne prevede la generalizzazione a tutti i

bambini e le bambine. Questa può essere aggregata a tutto il primo ciclo, oppure

solo a scuole primarie. Nel primo caso le istituzioni scolastiche che ne derivano

sono chiamate istituti comprensivi, nel secondo diventano direzioni didattiche,

comprendenti scuole dell’infanzia e scuole primarie.

6 L’ambito territoriale di Lugo è l’unico che ha assunto una dimensione istituzionale formalizzata con il nome di Unione dei comuni della Bassa Romagna.

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Quando le scuole secondarie di primo grado costituiscono da sole un’autonomia

scolastica, questa prende il nome di istituti di istruzione secondaria di primo grado.

Il secondo ciclo comprende l’ordine delle secondarie di secondo grado.

Il quadro relativo alle 46 istituzioni scolastiche statali della provincia di Ravenna

è fornito dalla tabella n. 3.

Da essa emerge che nel primo ciclo c’è stata una diversa programmazione della

rete scolastica. Negli ambiti territoriali di Faenza e Lugo si è puntato decisamente

sugli istituti compresivi. A Ravenna, invece, si è proceduto non privilegiando

specifiche soluzioni, ma percorrendo di volta in volta la strada ritenuta più

opportuna per il territorio.

Tab. n. 3. Composizione per cicli e gradi delle istituzioni scolastiche statali della provincia di Ravenna e loro distribuzione sugli ambiti territoriali.

Come si arriva ad identificare un’autonomia scolastica e a riconoscerla come

istituzione pubblica?

Il punto di partenza è una legge del 1997 (numero 59, art. 21) che avviò il

processo di riforma del sistema scolastico nazionale fondandolo sul riconoscimento

della personalità giuridica agli istituti scolastici. La conseguente attribuzione di

autonomia funzionale fu collegata a “requisiti dimensionali ottimali” che un

successivo decreto del 1998 (il n. 233) stabilì in una quota di allievi che doveva

essere compresa tra i 500 e i 900. La stessa norma individuò anche possibili

deroghe. In ogni caso, il compito di determinare quali e quante autonomie

scolastiche devono esserci su ogni territorio è stato affidato ai “piani di

dimensionamento” definiti in apposite conferenze provinciali. Le quali operano

sulla base dei criteri stabiliti dalle Regioni.

A determinare la presenza delle 46 autonomie scolastiche statali sul territorio

ravennate è stato, perciò, l’ultimo piano di dimensionamento provinciale approvato

nel 2009.

Si vedrà più avanti qual è la consistenza effettiva di ciascuna di queste

autonomie. Qui interessa rilevare solo che esse, nell’anno scolastico in esame

(2008-2009), hanno accolto 36.262 allievi, pari ad una media di 788,30 allievi per

ciascuna istituzione scolastica autonoma. E’ un dato che evidenzia come la

Cicli di istruzione

Ordini e gradi scolastici N Istituzioni scolastiche

Tot a Faenza a Lugo a Ravenna

Primo

Istituti comprensivi 21 7 8 6

Direzioni didattiche 5 0 0 5

Istituti di istr. sec. I° grado 3 0 0 3

Secondo Istituti di istr. sec. II° grado 17 6 3 8

Tot 46 13 11 22

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17

programmazione della Provincia si Ravenna sia in grande sintonia con i limiti

imposti dalla normativa nazionale.

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18

Glossario al paragrafo 1.1.

SCUOLE PARITARIE - la legge 10 marzo 2000, n. 62 le istituisce e chiarisce cosa sono: “Si definiscono scuole paritarie, a tutti gli effetti degli ordinamenti vigenti in particolare per quanto riguarda l’abilitazione a rilasciare titoli di studio aventi valore legale, le istituzioni scolastiche non statali, comprese quelle degli enti locali, che, a partire dalla scuola per l'infanzia, corrispondono agli ordinamenti generali dell’istruzione, sono coerenti con la domanda formativa delle famiglie e sono caratterizzate da requisiti di qualità ed efficacia” stabiliti dalla legge. Il riconoscimento della parità è compiuto dal Ministero dell’Istruzione su domanda delle scuole interessate.

SISTEMA PUBBLICO DELL’ISTRUZIONE La citata legge n. 62/2000 stabilisce che le scuole paritarie insieme a quelle statali ,costituiscono il Sistema Pubblico dell’Istruzione, in quanto sono tutte soggette allo stesso sistema nazionale di valutazione pubblica. DIMENSIONAMENTO delle istituzioni scolastiche autonome: per avere il riconoscimento di istituzione scolastica autonoma, ogni scuola deve corrispondere a determinati parametri stabiliti dalla legge (DPR n. 233 del 18 giugno 1998). Il primo parametro è la “dimensione”: numero di allievi (tra 500 e 900). Seguono poi altri indici, quali: a) consistenza della popolazione scolastica residente nell'area territoriale di pertinenza; b) caratteristiche demografiche, orografiche, economiche e socio-culturali del bacino di utenza; c) estensione dei fenomeni di devianza giovanile e criminalità minorile; d) complessità di direzione, gestione e organizzazione didattica. Il dimensionamento è stabilito da Piani provinciali, definiti da Conferenze provinciali di organizzazione della rete scolastica, le quali operano nel rispetto di indirizzi di programmazione e di criteri generali preventivamente adottati dalle regioni. C.T.P.: sono i Centri Territoriale Permanenti per l’istruzione e la formazione in età adulta. Sono stati istituti con O. M. n. 455 del 1997. Alle attività del C.T.P. possono accedere tutti coloro che abbiano compiuto il sedicesimo anno di età, privi del titolo di scuola dell’obbligo o che, pur essendo in possesso di titolo, intendano rientrare nei percorsi di istruzione e formazione. La legge n. 296 del 2006 ha previsto che i C.T.P. ed i corsi serali funzionanti presso le scuole siano riorganizzati in “Centri provinciali per l'istruzione degli adulti" (C.P.A), prevedendo che sia loro riconosciuta autonomia istituzionale. Con il successivo decreto ministeriale del 25 ottobre 2007 si è previsto il concreto conferimento dell’autonomia amministrativa, organizzativa e didattica ai C. P. A. Con il Piano del dimensionamento 2009-2010 la Provincia di Ravenna ha previsto l’istituzione di un unico C.P.A provinciale, nel quale confluiranno i due Centri Territoriali oggi operativi (presso le scuole secondarie di primo grado Ricci-Muratori di Ravenna e Carchidio-Strocchi di Faenza) e tutti i corsi serali funzionanti presso le scuole secondarie di secondo grado. Concretamente, però il C.P.A provinciale è ancora in attesa di essere attivato.PRIMO CICLO: questa e quella che segue sono definizioni introdotte dalla riforma Moratti (legge n. 53/2003). Il primo ciclo d'istruzione dura otto anni ed è costituito dalla scuola primaria (ex elementare) e dalla scuola secondaria di primo grado (ex media). SECONDO CICLO: comprende il sistema dell’istruzione secondaria superiore ed il sistema di istruzione e formazione professionale. Fanno parte dell’istruzione secondaria superiore (legge n. 40/2007) i licei, gli istituti tecnici e gli istituti professionali. Appartengono al sistema dell’istruzione e formazione professionale gli enti della formazione professionale accreditati dalle Regioni. SCUOLA PRIMARIA: è la definizione con la quale la riforma Moratti ha ribattezzato la scuola elementare. SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO: è la denominazione ufficiale che ha assunto la scuola media. SCUOLA SECONDARIA DI SECONDO GRADO: individua le scuole appartenenti al sistema dell’istruzione secondaria superiore.

ISTITUTO COMPRENSIVO: è l’espressione con la quale è definita un’istituzione scolastica autonoma che “comprende” scuole di diverso grado collocate nella medesima zona. Le scuole normalmente comprese in un istituto comprensivo sono: scuola dell’infanzia, scuola primaria e scuola secondaria di primo grado.

DIREZIONE DIDATTICA: con questa dicitura si individuano le autonomie scolastiche che comprendono solo scuole dell’infanzia e scuole primarie. ISTITUTO DI ISTRUZIONE SECONDARIA DI PRIMO GRADO: individua le autonomie scolastiche che comprendono solo istituti di istruzione secondaria di primo grado.

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1.2. La domanda di istruzione. Allievi residenti nella fascia d’età 6-18 anni (diritto-

dovere all’istruzione).

La domanda di istruzione è teoricamente espressa da tutti coloro che, nel corso

della loro vita, si rivolgono ad istituzioni formative per migliorare il loro livello di

conoscenza e di competenza.

In particolare, però, all’interno di tale domanda c’è una componente che non è

legata solo a scelte individuali, ma è costituita dall’insieme dei cittadini ai quali lo

Stato riconosce un diritto fondamentale, quello di ricevere un’adeguata istruzione

di base. Si tratta dei giovani che sono nella fascia d’età 6-18 anni e ai quali le

norme vigenti riconoscono il diritto di ricevere un’istruzione che consenta loro di

entrare come soggetti attivi nella vita adulta. E’ la fascia di popolazione che rientra

nel cosiddetto obbligo di istruzione e formazione, ridefinito dall’ultima riforma

scolastica, ancora in fase attuativa (legge n. 53/2003 -riforma Moratti), nei termini

di diritto-dovere all’istruzione e alla formazione.

Questa fascia di popolazione residente nei comuni della provincia di Ravenna è

classificata in questa relazione come “domanda potenziale” di istruzione.

A fronte di quella potenziale sta la “domanda accolta”.

Essa è costituita dall’insieme dei giovani effettivamente presenti a scuola nella

stessa fascia d’età. Sono i “cittadini allievi” che si avvalgono dell’offerta formativa

delle scuole alle quali si iscrivono per esercitare il loro diritto all’istruzione e alla

formazione.

Per assolvere l’obbligo di istruzione e di formazione, però, non basta

frequentare corsi scolastici per un certo numero di anni (almeno 10, per l’obbligo

di istruzione), ma è necessario apprendere le conoscenze e le competenze

individuate dagli ordinamenti nazionali come livelli formativi da acquisire a

conclusione dei percorsi di studio scelti.

Per questo motivo si tende ad usare l’espressione “diritto ad apprendere” come

connotazione concreta del più generale diritto all’istruzione.

Su come si determina la domanda di istruzione accolta dalle scuole si ritiene

opportuno premettere alcuni chiarimenti.

Innanzi tutto la legge vigente prevede che l’obbligo di istruzione si possa

assolvere, dopo la terza media, anche dentro i sistemi della istruzione-formazione

professionale e dell’apprendistato.

Come si chiariva in premessa, il nostro Osservatorio provinciale non prende in

considerazione i dati relativi a questi due sistemi formativi, per cui la “domanda di

istruzione accolta” si riferisce solo all’insieme degli allievi che sono presenti a

scuola. La differenza tra domanda potenziale e domanda accolta individua coloro

che, pur essendo nella situazione del diritto-dovere all’istruzione e formazione,

hanno scelto di non stare a scuola. La maggior parte di costoro non sono

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comunque fuori da processi formativi (non costituiscono dispersione). Essi hanno

semplicemente scelto di proseguire il proprio cammino formativo presso altri

sistemi diversi dalla scuola (la formazione professionale e l’apprendistato).

Depurata dalla quota di alunni che si rivolgono ad altri sistemi formativi, la

domanda che analizzeremo è determinata dai seguenti fattori:

- l’esercizio del diritto dovere all’istruzione e alla formazione, attuato

scegliendo percorsi scolastici;

- il pendolarismo interno ed esterno alla nostra provincia. E’ un fenomeno

che riguarda allievi residenti in provincia che scelgono scuole fuori

provincia, oppure residenti presso altre province che scelgono scuole

ravennati. Come si vedrà, c’è anche una mobilità interna al territorio

provinciale, indotta soprattutto da come è distribuita sul territorio

provinciale l’offerta di istruzione. La dimensione che assumono questi

fenomeni ed il saldo tra ingressi e uscite di allievi (interprovinciale e

intercomunale) possono fornire elementi conoscitivi utili sia per

determinare il futuro dimensionamento delle istituzioni scolastiche sia per

sviluppare riflessioni in merito al grado di attrattività del sistema scolastico

provinciale;

- la scelta di anticipare l’ingresso a scuola a 5 anni;

- il ritardo con cui si completa l’intero ciclo dell’obbligo formativo, in quanto

rallentato da non promozioni;

- il rientro a scuola degli adulti che avevano prematuramente interrotto gli

studi.

L’insieme di questi fattori determina la domanda di istruzione che le istituzioni

scolastiche accolgono e che, per i motivi sopra esposti, è inevitabilmente differente

dalla domanda potenziale espressa dal territorio.

Ciò ha comportato (e comporterà sempre di più) un allargamento della

domanda accolta di istruzione. Si rivolgono alla scuola, infatti, sia coloro che si

trovano anagraficamente nella situazione del diritto-dovere, sia chi si avvale della

possibilità di anticiparne l’ingresso, sia quanti vi rientrano per scelta o per

necessità della attestazione di adempimento dell’obbligo di istruzione.

La domanda di istruzione accolta a scuola, pertanto, è espressa da due

dimensioni:

- quella relativa al diritto-dovere, corrispondente alla fascia d’età 6-18

anni, sulla base della quale si determina il tasso di scolarizzazione;

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- quella complessiva, comprendente, oltre a tutti i 6-18enni, anche gli

anticipatari, i ripetenti e gli adulti che riprendono gli studi.7

Al rapporto tra domanda potenziale e domanda accolta di istruzione si

dedicherà un’attenzione particolare, poiché il diritto all’apprendimento ad esso

connesso ha un valore sociale e culturale molto alto e la sua esigibilità impegna sia

le istituzioni pubbliche individuate dalla legge (le scuole e, insieme ad esse, lo

Stato, le regioni, le province, i comuni) sia gli allievi e le loro famiglie.

C’è da aggiungere, infine, che il recente processo di riforma della scuola italiana

riconosce anche alla scuola dell’infanzia (fascia d’età 3-5 anni) l’obbligo per lo

Stato di generalizzarla e il diritto di tutti i bambini e le bambine di frequentare

istituzioni educative.

Al di là di affermazioni di principio, però, il diritto di istruzione nella fascia d’età

3-5 anni non è ancora assicurato da un servizio generalizzato. E’ la fascia d’età

nella quale, insieme allo Stato, intervengono i Comuni e i privati. La sinergia di

iniziativa di questi tre soggetti rende possibile sul nostro territorio provinciale

un’offerta di scuola di infanzia molto diffusa e prossima a soddisfare l’intera

domanda. Sarebbe opportuno, pertanto, che una relazione annuale sullo stato

dell’istruzione in provincia di Ravenna si occupasse anche della scuola dell’infanzia,

ma, come si è scritto in premessa, per ora ciò è impossibile perché i dati non sono

acquisiti dall’Anagrafe regionale scolastica.

Ritornando alla domanda accolta di istruzione, essa si presenta con i seguenti

numeri: gli allievi del diritto-dovere accolti a scuola nell’anno scolastico in esame

sono 37.393; mentre quelli complessivamente accolti (compresi gli anticipi, i

ritardi e i rientri) sono 37.928.

Tra la domanda potenziale (39.049) e quella accolta del dritto-dovere (37.393)

c’è una differenza di 1.656 soggetti, pari al 4,24%. E’ una differenza che sul piano

dell’abbandono degli studi, come si è dimostrato sopra, non ha alcun significato

specifico. Essa, però, può costituire un dato interessante sul piano della

programmazione dell’offerta formativa realizzata dalle scuole, sollecitate ad

assumere gli orientamenti più idonei per accogliere quanta più domanda potenziale

esiste sul territorio nel quale operano.

La tipologia di domanda da cui parte la nostra analisi è quella potenziale, di cui

si descriverà:

- la composizione di genere (femmine e maschi);

- la presenza al suo interno della quota di allievi migranti e di quanti, tra

costoro, sono nati in Italia;

7 Sul totale della popolazione scolastica, gli allievi che nell’anno scolastico 2008-2009 hanno anticipato a 5 anni l’ingresso a scuola sono 95 (0,25%), mentre coloro che sono ancora a scuola dopo i 18 anni sono 1.042 (2,75%). (v. tab. 1.2.19D, pag 150, seconda parte, cap. 1 Tasso di ripetenza per età)

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- le scelte compiute dagli allievi e dalle loro famiglie in merito agli studi da

compiere per esercitare il loro diritto all’istruzione;

- il tasso di scolarizzazione;

- il tasso di ripetenza.

La composizione di genere della domanda potenziale di istruzione è evidenziata

dalla tabella n. 4 8

Tab. 4 La composizione di genere della popolazione nella fascia d’età 6-18 anni residente 9 nei

comuni della provincia di Ravenna. AS 2008-2009

Grad

i

istr

uzio

ne

di

rif

erim

en

to

Età Tot M % F %

Prim

aria 6 3.267 1.655 50,66 1.612 49,34

7 3.252 1.651 50,77 1.601 49,23

8 3.201 1.685 52,64 1.516 47,36

9 3.075 1608 52,29 1.467 47,71

10 2.963 1.524 51,43 1.439 48,57

Tot parziale 15.758 8.123 51,55 7.635 48,45

Sec.

gra

do 11 2.983 1.529 51,26 1.454 48,74

12 2.951 1.516 51,37 1.435 48,63

13 2.870 1.482 51,64 1.388 48,36

Tot parziale 8.804 4.527 51,42 4.277 48,58

Sec.

II° g

rado

14 2.896 1.490 51,45 1.406 48,55

15 2.784 1.399 50,25 1.385 49,75

16 2.902 1.474 50,79 1.428 49,21

17 2.975 1.520 51,09 1.455 48,91

18 2.930 1.538 52,49 1.392 47,51

Tot parziale 14.487 7.421 51,23 7.066 48,77

Tot. generale 39.049 20.071 51,40 18.978 48,60

Prevale, complessivamente e per ogni anno di nascita, la presenza dei maschi

(51,40%) rispetto alle femmine (48,60%).

Nella provincia di Ravenna la domanda di istruzione espressa dai cittadini

residenti ha una componente “giovane” (6-10 anni) percentualmente superiore a

quella più “anziana” (14-18 anni). Lo scarto è del 3,25% (in termini assoluti è

costituito da 1.237 residenti in più nel primo quinquennio di età rispetto

all’ultimo). Ciò porta a prevedere che nei prossimi anni ci sarà un progressivo

incremento della domanda potenziale di istruzione

8 In questa e nella tabella successiva si è messo in evidenza, nella prima colonna, il grado di istruzione di riferimento per fornire al lettore un elemento che può essere tenuto in considerazione per la programmazione territoriale, in particolare per il dimensionamento delle autonomie scolastiche. Correlare la popolazione residente ai diversi gradi scolastici non significa, pertanto, individuare la quantità di coloro che sono presenti a scuola. Essa ha solo un valore indicativo di quanti allievi, per ordine o grado scolastico, sono titolari del diritto all’istruzione. 9 Tutti i dati relativi ai residenti sono tratti dal servizio statistico della Provincia di Ravenna. Per l’età si intende quella posseduta al 1 gennaio 2008.

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E’ interessante analizzare all’interno di tale popolazione residente la

componente relativa ai cittadini migranti.

Essa è evidenziata dalla tabella 5, nella quale è presente anche la quota di

cittadini migranti nati in Italia.

Tab. 5 Totale cittadini migranti nella fascia d’età 6-18 anni residente nei comuni della provincia di Ravenna. AS 2008-2009

Provincia di Ravenna

Grad

i

istr

uzio

ne

di

rif

erim

en

to

Età Tot M % F % % s

u p

op

sco

lasti

ca

resid

en

te Di cui nati in Italia

% su tot migranti M F Tot

Prim

aria

6 397 211 53,15 186 46,85 12,15 104 100 204 51,39

7 407 212 52,09 195 47,91 12,52 95 88 183 44,96

8 363 186 51,24 177 48,76 11,34 82 68 150 41,32

9 384 201 52,34 183 47,66 12,49 64 69 133 34,64

10 341 176 51,61 165 48,39 11,51 42 41 83 24,34

Tot. parziale 1892 986 52,11 906 47,89 12,01 387 366 753 39,80

Sec.

gra

do 11 340 187 55 153 45 11,40 33 39 72 21,18

12 327 184 56,27 143 43,73 11,08 25 24 49 14,98

13 358 185 51,68 173 48,32 12,47 30 30 60 16,76

Tot. parziale 1025 556 54,24 469 45,76 11,64 88 93 181 17,66

Sec.

II° g

rado

14 345 187 54,20 158 45,80 11,91 10 14 24 6,96

15 344 177 51,45 167 48,55 12,36 7 11 18 5,23

16 342 185 54,09 157 45,91 11,78 6 10 16 4,68

17 399 221 55,39 178 44,61 13,41 3 2 5 1,25

18 427 245 57,38 182 42,62 14,57 1 1 2 0,47

Tot. parziale 1857 1015 54,66 842 45,34 12,82 27 38 65 3,50

Tot. generale 4774 2557 53,56 2217 46,44 12,23 502 497 999 20,93

Nell’anno scolastico che si sta analizzando il 12,23% della domanda potenziale

di istruzione della provincia di Ravenna è costituto da cittadini di nazionalità non

italiana.

Tra costoro, il 20,93% (pari a 999 unità) è nato in Italia. Se analizziamo

questa quota di popolazione per età si rileva una sua progressiva incidenza man

mano che si scende dai 18 anni fino ai 6.

A 18 anni meno di uno ogni 20 migranti residenti (0,47%) è nato in Italia, ma

a sei anni i migranti nati nel nostro Paese diventano più di 5 ogni 10 (51,39%).

Volgendo lo sguardo al livello dei tre ambiti territoriali, la popolazione

scolastica residente della fascia d’età 6-18 anni si distribuisce secondo la tabella 6

sotto riportata.

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Tabella n. 6. La distribuzione della domanda potenziale di istruzione nei tre ambiti territoriali della provincia di Ravenna. AS 2008-2009

In tutti e tre i gli ambiti territoriali si conferma il dato provinciale della

prevalenza di residenti maschi rispetto alle femmine.

Il rapporto tra residenti e migranti è visualizzato dalla tabella 7

Tabella n. 7 La presenza di cittadini migranti nella fascia d’età 6-18 anni nei tre ambiti territoriali

della provincia di Ravenna. AS 2008-2009

E’ Lugo l’ambito dove incide di più (13,64%) la quota di migranti residenti in

età del diritto-dovere all’istruzione e formazione e dove è leggermente più alta

anche la quota dei nati in Italia.

Per la lettura di dettaglio dei dati relativi alla presenza all’interno della

domanda di istruzione degli alunni migranti nella fascia d’età 6-18 anni si rinvia

alle tabelle della seconda parte10.

Gli aspetti di carattere generale che si possono ricavare dalla lettura di queste

tabelle sembrano essere:

a) anche nella popolazione migrante 6-18 anni residente nei tre ambiti

territoriali della provincia di Ravenna la percentuale dei maschi supera

quella delle femmine;

b) il flusso migratorio, sembra assumere trend diversificati. A Faenza si

presenta tendenzialmente costante nell’arco di tutta la fascia d’età presa in

10

V. tabelle 1.2.19A-20A-21A-22A, pag. 147 e seguenti, seconda parte, cap. 1

Ambito territoriale

Tot cittadini residenti 6-18 anni

% su provincia M % F % Tot

Faenza 9248 23,68 4765 51,52 4483 48,48 100,00

Lugo 10065 25,78 5188 51,54 4877 48,46 100,00

Ravenna 19736 50,54 10118 51,27 9618 48,73 100,00

Totale 39049 100,00 20071 51,40 18978 48,60 100,00

Ambito territoriale

Tot allievi residenti

Tot migranti residenti %

Tot nati in Italia %

Faenza 9248 1046 11,31 220 21,03

Lugo 10065 1373 13,64 292 21,27

Ravenna 19736 2355 11,93 487 20,68

Totale 39049 4774 12,23 999 20,93

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considerazione: tra i 18enni è del 12,69% e si mantiene del 12,07% tra i

residenti di 6 anni. Nei distretti di Lugo e Ravenna, invece, il fenomeno

migratorio sembra in tendenziale diminuzione: tra i 18enni, infatti, è del

16,82% a Lugo e del 14,34% a Ravenna, mentre nei residenti di 6 anni le

corrispondenti quote scendono, rispettivamente, al 13,25% (- 3,57%) e al

11,64% (- 2,7%);

c) la percentuale dei cittadini migranti nati in Italia è in costante crescita in

tutti e tre gli ambiti territoriali: supera le due cifre all’età di 13 anni ed

arriva alla metà (e oltre, nel caso di Ravenna) della popolazione residente

di 6 anni11. Ciò impone che anche nella nostra provincia si cominci ad

affrontare i problemi dell’incontro e della relazione con migranti di seconda

generazione.

d) L’ambito di Lugo ha la maggior incidenza di migranti sui residenti 6-18

anni, ma dall’analisi dei nati in Italia sembra si possa dedurre che il flusso

migratorio verso questo territorio ha assunto consistenza da una data più

recente rispetto agli altri due. Qui, infatti, tra i 17 e i 18 anni non troviamo

nati in Italia (mentre negli altri due distretti sono già presenti, sia pure in

quantità minime) e dall’analisi di dettaglio dei singoli comuni dell’ambito

territoriale di Lugo scopriremo che in diversi casi le anagrafi registrano

nascite di cittadini non italiani solo a partire da coloro che oggi hanno 12

anni. Ciò può derivare dal fatto che la stabilizzazione delle famiglie

immigrate sul territorio lughese, espressa prevalentemente dal

ricongiungimento dei nuclei familiari, ed il conseguente avvio di processi di

natalità sul luogo di immigrazione, sembra avvenuto, prevalentemente,

negli ultimi 7-8 anni.

11 Nello specifico, i dati sono: a 13 anni : ambito Faenza 14,81%; ambito Lugo 15,89%; ambito Ravenna 18,24%; a 6 anni: Faenza 50,00%; Lugo 49,55%; Ravenna 53,09%

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26

1.3 Come si orienta la domanda di istruzione.

1.3.1. Scelte di studio e pendolarismo nella provincia di Ravenna.

Quali scelte compiono i cittadini residenti nei comuni della provincia di Ravenna

e titolari del diritto all’istruzione e alla formazione? Ovvero, quale percorso di studi

scelgono tra le diverse tipologie di offerta di istruzione fornite dalle scuole, dentro

e fuori la provincia di Ravenna.

Partiamo con il primo ciclo.

In questa fascia scolare la scelta tra le diverse offerte di istruzione possibili

(tempo normale - tempo pieno, nella primaria; tempo normale-tempo prolungato,

nella secondaria di primo grado) non determina pendolarismo significativo. Offre

più stimoli di mobilità sul territorio la scelta tra scuola statale e paritaria (vedremo

le dimensioni che assume nell’analisi di dettaglio dei singoli comuni)

In ogni caso, il quadro del pendolarismo prodotto dalle scelte delle famiglie e

degli allievi che frequentano il primo ciclo è offerto dalle tabelle 8 (scuola primaria)

e 9 (scuola secondaria di primo grado).

Tab 8. e 9 Gli ambiti territoriali nei quali hanno sede le scuole scelte dagli allievi residenti nei comuni della provincia di Ravenna nelle fasce d’età 6-10 e 11-13 anni: a) scuole primarie, tab 8; b) scuole secondarie di primo grado, tab. 9. AS 2008-2009.

Tab 8. a) sedi delle scuole primarie Tab. 9. b) sedi delle scuole secondarie di

primo grado

Come è naturale, la stragrande maggioranza (99,13%) degli allievi di 6-10

anni e delle loro famiglie sceglie di frequentare scuole ubicate sul territorio

provinciale. Solo 134 (meno dell’1%) vanno fuori provincia, orientandosi verso

scuole ubicate nelle tre province limitrofe di Bologna, Ferrara, Forlì-Cesena.

Ambito

territoriale sede della scuola scelta

N allievi

% su

provincia e fuori provincia

Provincia di Ravenna

Faenza 2095

99,13 Lugo 2191

Ravenna 4408

Totale provincia 8694

Fuori provincia

Forlì 37

0,87

Bologna 27

Ferrara 10

Altri 2

Tot fuori provincia 76

Totale generale 8770 100,00

Ambito territoriale sede della scuola scelta N allievi

% su

provincia e fuori provincia

Provincia di Ravenna

Faenza 3643

99,13 Lugo 3916

Ravenna 7794

Totale provincia 15353

Fuori provincia

Forlì 38

0,87

Bologna 49

Ferrara 42

Altri 5

Tot fuori provincia 134

Totale generale 15487 100,00

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27

La stessa identica situazione si ripropone per gli allievi della fascia d’età 11-13

anni, corrispondente con la frequenza di scuole secondarie di primo grado (v. tab.

9)

Il quadro cambia sensibilmente nella scuola secondaria di secondo grado. Gli

allievi che hanno dai 14 anni in su residenti nei comuni della provincia di Ravenna

e presenti in scuole secondarie di secondo grado sono 13.136.

Le tipologie di studio verso le quali questi allievi si orientano sono mostrate

dalla sottostante tabella 10.

Tab. 10 Le scelte di studi superiori da parte degli allievi residenti nella provincia di Ravenna. A.S. 2008-2009

Tipologia istruzione N. allievi %

Licei 4221 32,13

Tecnici 4650 35,40

Professionali 3542 26,96

Artistici 723 5,50

Totale 13136 100,00

Prevale la scelta di studi tecnici su quelli di istruzione liceale e professionale.

Minore è la quota di scelte rivolte all’istruzione artistica.

Questo orientamento della domanda di istruzione produce il pendolarismo

descritto nella tabella 11.

Tab. 11. Gli ambiti territoriali nei quali hanno sede le scuole secondarie di secondo grado scelte

dagli allievi residenti nei comuni della provincia di Ravenna nella fascia d’età dai 14 anni in su. A.S. 2008-2009.12

Comune N. allievi % Tot dentro e fuori Provincia

%

LUGO 2391 18,20

11672 88,86

RAVENNA 5183 39,45

FAENZA 3118 23,74

RIOLO TERME 441 3,36

CERVIA 539 4,10

FORLI’ (FC) 366 2,79

1464 11,14

CESENA (FC) 392 2,98

CESENATICO (FC) 257 1,96

FORLIMPOPOLI (FC) 13 0,10

IMOLA (BO) 340 2,59

BOLOGNA (BO) 12 0,09

BUDRIO (BO) 2 0,02

CASTEL S. PIETRO T. (BO) 6 0,05

ARGENTA (FE) 30 0,23

FERRARA (FE) 14 0,11

RIMINI (RN) 12 0,09

ALTRI 20 0,15

Totale 13136 100,00

12 Sono compresi i cittadini residenti che hanno oltre 19 anni (per la composizione anagrafica degli allievi frequentanti le scuole ravennati si veda tab. 1.2.19D, pag. 150, seconda parte, cap. 1, Provincia di Ravenna, Tasso di ripetenza)

In Provincia di Ravenna Fuori Provincia di Ravenna

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28

L’80,86% della domanda di istruzione superiore si orienta su indirizzi e scuole

della provincia di Ravenna. Il restante 11,14% sceglie di uscire dalla provincia

seguendo due direttrici principali: Forlì (7,83%) e Bologna (2,74). Del tutto

trascurabili i flussi verso altre province.

La scelta di Forlì, come si vedrà nell’analisi di dettaglio dei singoli territori

comunali, riflette soprattutto la situazione del comune di Cervia, posto al confine

della provincia e più vicino a Cesenatico e Cesena (entrambi sedi di scuole

superiori) che a Ravenna.

In ogni caso, per comprendere meglio alcune motivazioni che possono indurre

a compiere le scelte sopra evidenziate è utile analizzare la tabella successiva (la n.

12), nella quale sono presentati gli indirizzi di studio sui quali si sono orientati

complessivamente gli allievi della provincia di Ravenna.

Sugli indirizzi di liceo oltre il 90% degli allievi sceglie sedi della provincia. Fuori

provincia riscuotono interesse le sedi di Cesenatico e Forlì, connesse in gran parte

al pendolarismo prodotto da Cervia.

Negli indirizzi di ragioniere e geometra c’è un po’ più di frantumazione delle

scelte fuori provincia. Ci si orienta verso le scuole di Forlì, Cesena e Cesenatico

(sempre provincia di Forlì e prevalentemente da Cervia), ma con le sedi ravennati

(Ravenna, Faenza, Lugo) che raggiungono comunque una quota altissima di

adesioni: il 90,61%.

Nell’istruzione tecnica industriale la tendenza cambia un po’. Le sedi provinciali

raccolgono l’83,54% delle scelte e il flusso in uscita fuori provincia aggiunge Imola

alle tradizionali direttrici forlivesi (in questo caso Forlì e Cesena), con una quota

del 5,39%.

Gli indirizzi di studio agrari rafforzano la tendenza sopra evidenziata. Infatti,

cala ulteriormente l’orientamento verso le sedi provinciali (scende al 70,95%) e si

implementano le scelte verso Imola, passando al 19,07%. Anche in questo ambito

di indirizzi di studio si conferma la direttrice verso il forlivese, che

complessivamente assorbe il 9,31% della domanda ravennate.

Con l’istruzione professionale del settore industria e artigianato si ritorna ad

una situazione che vede nettamente privilegiate le sedi della provincia (88,23%).

Rimane una direttrice verso Cesena e qualche rivolo, inferiore al 2%, verso Imola

e Argenta.

Quasi la stessa situazione è riproposta dagli indirizzi dei servizi dell’istruzione

professionale, dove le sedi provinciali (che in questo settore di studi diventano

cinque, aggiungendosi Riolo e Cervia alla tradizionali Ravenna, Lugo e Faenza)

raccolgono l’88,17% delle scelte espresse dagli allievi ravennati e dalle loro

famiglie. Gli altri flussi di pendolarismo seguono le direzioni tipiche anche degli

altri indirizzi di studio, ovvero il forlivese (Forlì e Cesena) e Imola.

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29

Tab. 12. Gli indirizzi di studio di scuola secondaria di secondo grado scelti dagli allievi residenti nella provincia di Ravenna. A.S. 2008-2009

Indirizzo di studio

Ambito territoriale N allievi Tot

% su ambito

% su indir. studio

Liceo

LUGO 987

4221

23,38

32,13

FAENZA 1064 25,21

IMOLA 85 2,01

RAVENNA 1777 42,10

BOLOGNA 7 0,17

ARGENTA 15 0,36

FORLI' 81 1,92

CESENA 34 0,81

CESENATICO 157 3,72

FERRARA 4 0,09

RIMINI 8 0,19

Altri 2 0,05

ITCG

LUGO 487

2972

16,39

22,62

FAENZA 896 30,15

IMOLA 19 0,64

FORLI' 66 2,22

CESENA 86 2,89

CESENATICO 101 3,40

RAVENNA 1310 44,08

BOLOGNA 2 0,07

Altri 5 0,17

ITI

LUGO 231

1391

16,61

10,59

RAVENNA 683 49,10

FAENZA 248 17,83

FORLI' 84 6,04

IMOLA 75 5,39

CESENA 63 4,53

FERRARA 2 0,14

Vari 5 0,36

Agrario

FAENZA 159

451

35,25

3,43

IMOLA 86 19,07

RAVENNA 161 35,70

FORLI' 23 5,10

CESENA 19 4,21

FERRARA 2 0,44

Altri 1 0,22

IPSIA

LUGO 195

909

21,45

6,92

FAENZA 282 31,02

RAVENNA 325 35,75

ARGENTA 18 1,98

CESENA 63 6,93

BOLOGNA 3 0,33

CREVALCORE 2 0,22

IMOLA 17 1,87

Altri 4 0,44

IP/IT Servizi

LUGO 490

2469

19,85

18,80

FAENZA 322 13,04

RAVENNA 385 15,59

RIOLO 441 17,86

CERVIA 539 21,83

IMOLA 59 2,39

FORLI' 87 3,52

CESENA 119 4,82

FORLIMPOPOLI 15 0,61

CAST. S. PIETRO 6 0,24

Altri 6 0,24

Artistici

FAENZA 133

723

18,40

5,50 RAVENNA 555 76,76

FORLI' 35 4,84

Totale 13136 13136 100,00

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30

Negli indirizzi artistici solo Forlì, come sede fuori provincia, raccoglie un

modesto flusso di scelte (4,48%). Tutti gli altri allievi convergono sulle scuole che

hanno sede a Ravenna e Faenza.

Complessivamente, negli indirizzi di studio scelti dagli allievi e dalle loro

famiglie risulta debole l’istruzione rivolta al settore della produzione industriale,

rispetto al peso che esso ha nell’economia ravennate. Nell’ambito di tali studi,

sommando gli indirizzi dell’istruzione tecnica e professionale, l’offerta di istruzione

intercetta solo 17,51% dell’intera domanda provinciale. E’ un’offerta inferiore di

oltre due punti a quella relativa agli indirizzi rivolti al settore dei servizi,

escludendo l’istruzione tecnica del settore economico (ragionieri), anch’essa in

larga parte orientata su figure professionali spendibili nel mercato del lavoro

rivolto ai servizi amministrativi e aziendali.

Complessivamente il flusso in uscita verso altre province limitrofe è visualizzato

dalla tabella 13

Tab. 13. Pendolarismo in uscita di allievi della provincia di Ravenna verso scuole secondarie di

secondo grado di altre province. A.S. 2008-2009

Provincia sede della scuola scelta N allievi %

Forlì 1028 70,22

Bologna 360 24,59

Ferrara 44 3,01

Rimini 12 0,82

Altri 20 1,37

Totale 1464 100,00

Essa conferma il dato delle scuole della provincia di Forlì che ricevono la quota

nettamente maggioritaria degli allievi che scelgono di compiere i loro studi fuori

provincia. Come si è già rilevato, ad alimentare questo flusso sono soprattutto gli

allievi residenti a Cervia, anche se verso scuole superiori della provincia di Forlì si

orientano anche allievi residenti presso altri comuni ravennati, sia dell’ambito

territoriale lughese sia di quello faentino.

Rispetto al pendolarismo in uscita, pari, come abbiamo visto sopra, all’11,14%

(v. tab. 11), c’è un flusso di allievi che arrivano nelle scuole ravennati provenienti

da altre province e che è pari al 9,55% (v. tabella 13A)

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31

Tab. 13A. Pendolarismo in ingresso nelle scuole secondarie di secondo grado della provincia di

Ravenna di allievi provenienti da fuori provincia. A.S. 2008-2009

Provincia N. allievi

%su allievi Ravenna

% su tot pendo

FORLI' 538 4,10 42,90

BOLOGNA 413 3,14 32,93

FERRARA 153 1,16 12,20

FIRENZE 143 1,09 11,40

RIMINI 7 0,05 0,56

Totale 1254 9,55 100,00

Confluiscono su scuole della provincia di Ravenna allievi provenienti soprattutto

da Forlì (42,90% dell’intero flusso di ingresso); seguono arrivi dalle province di

Bologna, Ferrara, Firenze e (in misura quasi irrilevante) da Rimini.

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32

1.3.2 Scelte di studio e pendolarismo nell’ambito territoriale di Faenza.

Di interesse è l’analisi delle scelte di studio nei tre ambiti territoriali che

compongono la provincia. Nell’ordine, si analizzeranno gli ambiti territoriali di

Faenza, Lugo e Ravenna

I cittadini residenti nei comuni dell’ambito territoriale di Faenza, nella fascia

d’età 6-10 anni, sono 3.661 e compiono il loro studi in scuole le cui sedi sono

individuate dalla tabella 14.

Tab 14 Le sedi delle scuole primarie scelte dagli allievi residenti nei comuni dell’ambito territoriale di Faenza nella fascia d’età 6-10 anni. A.S. 2008-2009.

Ambito territoriale

Comune sede della scuola

scelta Tot

%

ambito

Faenza

Faenza 2401

98,93

Brisighella 266

Casola 104

Castelbolognese 400

Riolo 253

Solarolo 198

Totale 3622

Lugo

Bagnara 1

0,14

Conselice 1

Cotignola 1

Lugo 2

Totale 5

Ravenna

Ravenna 2

0,16 Russi 4

Totale 6

Fuori provincia

Bologna

Imola 16

0,68

Fontanelice 1

Calderara di Reno 6

Bologna 1

S. Giovanni Persi 1

Totale 25

Forlì Forlì 2 0,05

Rimini Rimini 1 0,03

Totale generale 3661 100,00

In questa fascia d’età si conferma il dato provinciale di una massiccia scelta

rivolta a scuole dell’ambito territoriale di residenza. Analoga è la situazione per i

residenti della fascia d’età 11-13 anni (v tab 15)

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33

Tab 15 Le sedi delle scuole secondarie di primo grado scelte dagli allievi residenti nei comuni dell’ambito territoriale di Faenza nella fascia d’età 11-13 anni. A.S. 2008-2009.

Ambito territoriale

Comune sede della scuola scelta Tot

% ambito

Faenza

Faenza 1395

98,67

Brisighella 139

Casola 64

Castelbolognese 209

Riolo 152

Solarolo 123

Totale 2082

Lugo

Bagnara 1

0,19

Conselice 1

Cotignola 2

Totale 4

Ravenna

Ravenna 2

0,19 Russi 2

Totale 4

Bologna

Casalecchio 4

0,90

Castelmaggiore 1

S. Lazzaro 1

Anzola 1

Imola 12

Totale 19

Forlì Forlì 1 0,05

Totale generale 2110 100,00

Piuttosto diversa si presenta, invece la situazione per i residenti ultra 14enni

che frequentano scuole di istruzione secondaria di secondo grado. Essi sono 3.294

e le tipologie di istruzione che scelgono sono evidenziate dalla sottostante tabella

16.

Tab. 16 Le scelte di studi superiori da parte degli allievi residenti nei comuni dell’ambito territoriale di Faenza. A.S. 2008-2009

Tipologia istruzione N. allievi %

Licei 1106 33,58

Tecnici 1166 35,40

Professionali 887 26,93

Artistici 135 4,10

Totale 3294 100,00

Prevale l’orientamento verso studi di tipo tecnico (35,40%). Seguono gli

indirizzi liceali e, piuttosto distanziati, quelli professionali.

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34

Al di sotto della media provinciale è l’orientamento verso l’istruzione artistica,

nonostante la presenza nel territorio di una specifica istituzione scolastica.

Queste scelte di studio inducono un pendolarismo sul territorio evidenziato

dalla tabella 17.

Tab. 17 Le sedi scolastiche di istruzione superiore verso cui si orientano le scelte degli allievi

residenti nei comuni dell’ambito territoriale di Faenza. A.S. 2008-2009

Comune sede della scuola scelta

N. allievi %

Forlì 110 3,34

Faenza 2686 81,54

Riolo Terme 216 6,56

Lugo 66 2,00

Ravenna 16 0,49

Imola 187 5,68

Bologna 8 0,24

Cast. S. Pietro T. 3 0,09

Varie 2 0,06

Totale 3294 100,00

Le direttrici lungo le quali si muovono gli allievi dei comuni dell’ambito faentino

nelle loro scelte degli studi superiori sono poche e rimangono prevalentemente

nell’ambito territoriale di riferimento.

Se si sommano le scelte su Faenza e Riolo, infatti, si ottiene un 88,10% della

domanda di istruzione espressa dai residenti di tutti i comuni. Le altre scelte si

orientano verso scuole di Imola (5,68%), Forlì (3,34%) e Lugo (2,00%).

Può aiutare a comprendere meglio le caratteristiche di questi flussi della

domanda di istruzione se si analizzano le scelte delle singole tipologie di indirizzi di

studio (v. tab. 18)

Nell’istruzione tecnica il settore economico (ragionieri) e tecnologico-geometri

è nettamente più scelto rispetto al tecnologico industriale. Così come all’interno

dell’istruzione professionale è maggioritaria la componente rivolta ai servizi

rispetto a quella per l’industria e l’artigianato. Ne deriva che l’istruzione superiore

orientata verso la produzione industriale, sommando gli iscritti agli istituti tecnici

con quelli degli istituti professionali, raggiunge la (modesta) dimensione del

16,46%, che è inferiore anche alla semplice quota dell’istruzione rivolta ai servizi.

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Tab. 18. Gli indirizzi di studio di scuola secondaria di secondo grado scelti dagli allievi residenti nei comuni dell’ambito territoriale di Faenza. A.S. 2008-2009

Indirizzo Comune N alunni Tot % su ambito

% su ind. studio

Liceo

Faenza 1024

1106

92,59

33,58

Lugo 26 2,35

Imola 48 4,34

Forlì 6 0,54

Bologna 2 0,18

ITCG

Faenza 792

808

98,02

24,53

Lugo 4 0,50

Imola 8 0,99

Ravenna 1 0,12

Bologna 2 0,25

Forlì 1 0,12

ITI

Faenza 229

301

76,08

9,14 Ravenna 6 1,99

Imola 36 11,96

Forlì 30 9,97

IPSIA

Faenza 228

241

94,61

7,32

Lugo 2 0,83

Imola 7 2,90

Bologna 3 1,24

Rimini 1 0,41

IP/IT Servizi

Faenza 221

545

40,55

16,55

Lugo 34 6,24

Riolo 216 39,63

Imola 37 6,79

Forlì 33 6,06

Castel S. Pietro T. 3 0,55

Cesena 1 0,18

IP Agrario

Faenza 94

158

59,49

4,80 Imola 51 32,28

Bologna 1 0,63

Forlì 12 7,59

Artistici

Faenza 98

135

72,59

4,10 Ravenna 9 6,67

Forlì 28 20,74

Totale 3294 3294 100,00 100,00

Da questa analisi emerge chiaro come il comune di Faenza costituisca per

l’ambito territoriale di riferimento il fulcro che polarizza l’orientamento nella scelta

di tutte le tipologie di studio nella scuola secondaria di secondo grado.

Solo nell’istruzione professionale dei servizi essa trova un concorrente in Riolo,

che è sede di una tipologia di indirizzo di studio unica per questo ambito

territoriale, quella alberghiera-ristorativa.

Per il resto Faenza non ha concorrenti, se non per l’istruzione artistica dove

Forlì riesce ad attirare un discreto flusso di domanda.

La significativa attrattività espressa, comunque, dall’ambito territoriale faentino

nei confronti della domanda di istruzione superiore emerge anche dai dati sul

pendolarismo in ingresso e uscita (v. tabb. 19 e 20)

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Tabb. 19-20 Flussi di allievi in uscita dai comuni dell’ambito territoriale di Faenza verso: a) altre

province; b) gli altri ambiti territoriali della provincia di Ravenna. A.S. 2008-2009

a) Tab 19. Pendolarismo dell’ambito di Faenza verso altre province

Province N allievi

Forlì 110

Imola 187

Bologna 8

Varie 5 %

Totale 310 9,41

b) Tab 20. Pendolarismo dell’ambito di Faenza verso gli altri ambiti della provincia di Ravenna

Il 9,41% degli allievi residenti nell’ambito territoriale faentino sceglie di

frequentare scuole ubicate fuori provincia e solo il 2,49% si orienta su indirizzi di

studio presenti negli altri due ambiti territoriali della provincia di Ravenna.

Viceversa provengono da fuori provincia e dagli altri due ambiti territoriali della

provincia gli allievi messi in evidenza dalla tabelle 21 e 22.

Tabb. 21-22. Flussi di allievi in ingresso nelle scuole secondarie di secondo grado dell’ambito

territoriale di Faenza provenienti da: a) fuori provincia; b) dagli altri ambiti della provincia di Ravenna.

A.S. 2008-2009

a) Tab. 21. Pendolarismo in ingresso da fuori provincia

Provincia N allievi

Firenze 134

Forlì 220

Bologna 158

Altri 20 %

Totale 532 16,15

b) Tab. 22. Pendolarismo in ingresso dagli altri ambiti della provincia di Ravenna

Ambito territoriale

N. allievi

Lugo 278

Ravenna 140 %

Totale 418 12,69

Ambito territoriale

N allievi

Lugo 66

Ravenna 16 %

Totale 82 2,49

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37

L’incrocio tra pendolarismo in entrata e in uscita dà come risultato un saldo

attivo per Faenza. A fronte di 392 allievi residenti che scelgono scuole fuori ambito

territoriale o fuori provincia, ben 952 compiono il percorso opposto, provenendo da

altre province o dagli altri due ambiti territoriali di Ravenna.

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38

1.3.3 Scelte di studio e pendolarismo nell’ambito territoriale dell’Unione dei

comuni della Bassa Romagna.

Nei comuni dell’ambito territoriale del lughese sono residenti 4.016 allievi nella

fascia d’età 6-10 anni. Anche qui scelgono di compiere i loro studi in netta

prevalenza presso scuole che hanno sede nei comuni di residenza (v. tab. 23).

Rispetto agli altri ambiti territoriali, però, c’è una quota maggiore di pendolarismo

verso l’esterno. A determinarlo è sicuramente la conformazione geografica del

territorio della Bassa Romagna nelle parti che confinano con la provincia di Ferrara

e l’ambito territoriale di Ravenna, verso le quali si rileva il maggior flusso in uscita.

Tab 23 Le sedi delle scuole primarie scelte dagli allievi residenti nell’ambito territoriale dell’Unione dei comuni della Bassa Romagna nella fascia d’età 6-10 anni. A.S. 2008-2009.

Ambito territoriale

Comune sede della scuola scelta Tot

% ambito

LUGO

Lugo 1289

96,69

Bagnacavallo 530

Alfonsine 447

Conselice 421

Cotignola 279

Fusignano 317

Massalombarda 381

Bagnara 110

Sant'Agata 109

Totale 3883

FAENZA

Faenza 12

0,45 Solarolo 5

Brisighella 1

Totale 18

RAVENNA

Ravenna 47

1,20 Russi 1

Totale 48

Fuori provincia

BOLOGNA

Bologna 1

0,60

Imola 19

Medicina 3

Mordano 1

Totale 24

FERRARA Argenta 40 1,00

Varie Varie 3 0,07

Totale generale 4016 100,00

Una situazione analoga si presenta per gli allievi nella fascia d’età 11-13 anni

che frequentano scuole secondarie di primo grado (v. tab 24).

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Tab 24 Le sedi delle scuole secondarie di primo grado scelte dagli allievi residenti nell’ambito territoriale dell’Unione dei comuni della Bassa Romagna nella fascia d’età 11-13 anni. A.S. 2008-2009.

Ambito territoriale

Comune sede della scuola scelta Tot

% ambito

LUGO

Lugo 767

97,49

Bagnacavallo 302

Alfonsine 256

Conselice 226

Cotignola 151

Fusignano 171

Massalombarda 193

Bagnara 56

Sant'Agata 56

Totale 2178

FAENZA

Faenza 7

0,49 Solarolo 4

Totale 11

RAVENNA

Ravenna 23

1,12 Russi 2

Totale 25

Fuori provincia

BOLOGNA

Bologna 1

0,36 Imola 6

Mordano 1

Totale 8

FERRARA Argenta 10 0,45

Varie 2 0,09

Totale generale 2234 100,00

Del tutto diverso è il quadro che si presenta per le scelte degli studi superiori.

Qui, i residenti che hanno dai 14 anni in su sono 3.250 e come tipologie di

studio compiono le scelte evidenziate dalla tabella 25.

Tab. 25 Le scelte di studi superiori da parte degli allievi residenti nell’ambito territoriale dell’Unione

dei comuni della Bassa Romagna nella fascia d’età dai 14 anni in su. A.S. 2008-2009

Tipologia istruzione

N. allievi %

Licei 1043 32,09

Tecnici 1069 32,89

Professionali 1029 31,66

Artistici 109 3,35

Totale 3250 100,00

Prevale, sia pure di pochissimo, l’orientamento verso l’istruzione tecnica, in

sintonia con la situazione provinciale.

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40

Come si vedrà nell’analisi di dettaglio per ciascun comune, questo dato

riepilogativo dell’ambito lughese deriva da realtà territoriali molto differenziate,

nelle quali si va da orientamenti che privilegiano nettamente gli studi tecnici

(come, ad esempio, i residenti ad Alfonsine), ad altre dove la preferenza è data

agli indirizzi di tipo professionale (Conselice), ad altre ancora, dove sono gli studi

liceali ad essere prioritariamente scelti (Lugo e Bagnacavallo). Il risultato

complessivo è un sostanziale equilibrio tra le tre principali tipologie di istruzione.

Il flusso pendolare che queste scelte di studio producono sul territorio è

evidenziata dalla tabella 26.

Tab. 26 Le sedi scolastiche di istruzione superiore verso cui si orientano le scelte degli allievi

residenti nell’ambito territoriale dell’Unione dei comuni della Bassa Romagna. A.S. 2008-2009

Le direttrici principali sono le scuole di Lugo, di Ravenna, di Faenza, di Riolo

Terme e di Imola.

Come si è visto fino ad ora, aiuta a comprendere questi flussi l’analisi degli

indirizzi di studio che li generano (V. tabella 27)

Quando gli allievi e le loro famiglie si orientano verso un indirizzo di liceo, la

scelta di rimanere nell’ambito territoriale di Lugo è nettamente prevalente

(86,29%).

Un comportamento simile è assunto nel caso della scelta di indirizzi

dell’istruzione professionale per l’industria e l’artigianato e per i corsi di ragioniere

e geometra, anche se già in questi settori di studio si avvertono significative

presenze di altre scelte: per la formazione di professionalità tecniche nell’industria

e artigianato attraggono anche le scuole di Argenta e Faenza, mentre per gli studi

di ragioneria e geometri sono le scuole di Faenza e Ravenna ad attrarre quote

interessanti di iscritti.

Comune sede della scuola scelta

N. allievi %

LUGO 2149 66,12

RAVENNA 342 10,52

FAENZA 292 8,98

RIOLO TERME 214 6,58

CERVIA 26 0,80

BOLOGNA 4 0,12

IMOLA 153 4,71

BUDRIO 2 0,06

CREVALCORE 1 0,03

CASTEL S. PIETRO T. 3 0,09

FERRARA 14 0,43

ARGENTA 26 0,80

FORLì 19 0,58

ALTRI 5 0,15

Totale 3250 100,00

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41

Tab. 27 Gli indirizzi di studio di scuola secondaria di secondo grado scelti degli allievi residenti nell’ambito territoriale dell’Unione dei comuni della Bassa Romagna. A.S. 2008-2009

Indirizzo di studio

Ambito territoriale

N allievi Tot

% su ambito

% su ind. studio

Liceo

LUGO 900

1043

86,29

32,09

FAENZA 16 1,53

IMOLA 37 3,55

RAVENNA 66 6,33

BOLOGNA 5 0,48

ARGENTA 15 1,44

FERRARA 4 0,38

ITCG

LUGO 474

635

74,65

19,54

FAENZA 70 11,02

IMOLA 11 1,73

RAVENNA 77 12,13

Altri 3 0,47

ITI

LUGO 228

403

56,58

12,40

RAVENNA 103 25,56

FAENZA 13 3,23

FORLI' 15 3,72

IMOLA 39 9,68

FERRARA 2 0,50

Vari 3 0,74

Agrario

FAENZA 58

104

55,77

3,20 IMOLA 33 31,73

RAVENNA 11 10,58

FERRARA 2 1,92

IPSIA

LUGO 188

236

79,66

7,26

FAENZA 15 6,36

RAVENNA 5 2,12

ARGENTA 15 6,36

CREVALCORE 2 0,85

IMOLA 10 4,24

Altri 1 0,42

IP Servizi

LUGO 358

720

49,72

22,15

FAENZA 75 10,42

RAVENNA 15 2,08

RIOLO 214 29,72

CERVIA 26 3,61

IMOLA 22 3,06

FORLI' 4 0,56

CAST. S. PIETRO 3 0,42

Altri 3 0,42

Artistici FAENZA 31

109 28,44

3,35 RAVENNA 78 71,56

Totale 3250 3250 100,00

Il quadro cambia molto se si considerano gli indirizzi degli istituti tecnici

industriali e dei professionali per i servizi. Nel primo caso, gli istituti scolastici di

Ravenna, Imola, Faenza e Forlì costituiscono poli di attrazione che

complessivamente fanno convergere su di loro il 42,19% della domanda

complessiva espressa dai residenti nell’ambito territoriale lughese.

Nell’analisi di dettaglio si è avuto modo di verificare che questa convergenza è

prioritariamente prodotta dalla scelta di specializzazioni di studi assenti

nell’istruzione tecnica lughese. Il che pone sicuramente un problema di riequilibrio

dell’offerta formativa territoriale, tenuto conto, inoltre, che la stessa istituzione

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42

scolastica che a Lugo offre l’istruzione tecnica industriale (l’Istituto Manfredi) è

sottodimensionata rispetto agli standard nazionali (nel 2008-2009 ha avuto 441

allievi rispetto al minimo di 500 previsto dalle norme vigenti).

Sul fronte dell’istruzione professionale per i servizi il forte pendolarismo verso

ambiti territoriali diversi dal lughese, in particolare verso scuole di Riolo Terme, è

motivato dalla assenza di specifici indirizzi di studio (in particolare l’alberghiero,

l’agrario e la grafica pubblicitaria).

Qui però la situazione presenta aspetti diversi rispetto agli indirizzi

dell’istruzione tecnica.

Nel caso dell’istruzione professionale per i servizi il flusso di iscrizioni verso

indirizzi unici nella nostra provincia è fisiologico rispetto ad una programmazione

che intenda evitare ripetitività e bassa qualità dell’offerta formativa. E’

impensabile, pertanto, la meccanica riproposizione in ogni ambito territoriale di

tutti gli indirizzi di studio.

L’istruzione tecnica, invece, è già presente a Lugo con entrambi i settori di

studio previsti dal vigente ordinamento: l’economico e il tecnologico. Si tratta,

pertanto, di ragionare su come qualificare e rafforzare un’offerta del territorio che

mostra segni di debolezza generatori di un pendolarismo (con i costi e il disagio

che esso comporta) non funzionale all’offerta stessa.

Dalla disaggregazione delle tipologie di istruzione che risulta dalla tabella in

esame emerge con chiarezza come gli indirizzi di studio orientati verso la

produzione industriale, sommando l’istruzione tecnica e l’istruzione professionale,

siano minoritari, con il loro 19,66%, rispetto all’offerta per i servizi (solo quella

attuata dagli istituti professionali è pari al 22,15%).

Una certa debolezza dell’offerta lughese è sostenuta anche da un altro dato.

Se si analizza il flusso complessivo in entrata ed uscita dall’ambito territoriale

di Lugo (v. tabb 28-29), si rileva che escono, verso altre province, 221 allievi (pari

al 6,80% del totale allievi residenti) e, soprattutto, verso gli altri due ambiti

territoriali della provincia (Ravenna e Faenza) 575 allievi, pari al 17,69% della

domanda di istruzione dell’intero ambito territoriale in esame.

Tabb. 28-29 Flussi di allievi in uscita dai comuni dell’ambito territoriale dell’Unione dei comuni della

Bassa Romagna verso: a) altre province; b) gli altri ambiti territoriali della provincia di Ravenna. A.S.

2008-2009

a) tab. 28: pendolarismo verso altre province.

Comune N. allievi

IMOLA (BO) 152

FORLI' (FC) 19

ARGENTA (FE) 30

Altri 20 %

Totale 221 6,80

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43

b) Tab 29: pendolarismo verso gli altri ambiti territoriali della provincia di Ravenna

Ambito territoriale

N. allievi

RAVENNA 355

FAENZA 220 %

Totale 575 17,69

Se si analizzano le tabelle speculari a queste (tabb. 30-31), ovvero quelle

relative all’ingresso nelle scuole di Lugo di allievi provenienti dal altre province e

dagli altri due ambiti territoriali di Ravenna e Faenza, si rileva che il bilancio è

nettamente sfavorevole al territorio lughese.

Tabb. 30-31. Flussi di allievi in ingresso nelle scuole secondarie di secondo grado dell’ambito

territoriale dell’Unione dei comuni della Bassa Romagna provenienti da: a) fuori provincia; b) fuori

ambito territoriale della provincia di Ravenna. A.S. 2008-2009

a) Tab. 30: pendolarismo in ingresso da altre province.

Comune N. allievi

ARGENTA (FE) 35

IMOLA (BO) 11

MORDANO (BO) 15

MEDICINA (BO) 5

DOZZA (BO) 2

ALTRI 4 %

Totale 72 2,22

c) Tab. 31: pendolarismo in ingresso dagli altri due ambiti territoriali della provincia di Ravenna

Comune N. allievi

RAVENNA 177

FAENZA 66 %

Totale 243 7,48

Entrano 72 allievi da altre province (rispetto ai 221 che escono) e 243 dagli

altri due ambiti territoriali provinciali (a fronte di un’uscita di 575).

Tutto ciò conferma la già rilevata debolezza dell’offerta formativa lughese

rispetto alla sua domanda di istruzione.

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44

1.3.4 Scelte di studio e pendolarismo nell’ambito territoriale di Ravenna.

Gli allievi della fascia d’età 6-10 anni residenti nei comuni dell’ambito

territoriale di Ravenna sono 7.810 e orientano le oro scelte di studio verso le

scuole primarie ubicate nei comuni evidenziati dalla tabella 32.

Tab 32 Le sedi delle scuole primarie scelte dagli allievi residenti nei comuni dell’ambito territoriale di Ravenna nella fascia d’età 6-10 anni. A.S. 2008-2009.

In questo ambito territoriale si accentua la tendenza a scegliere scuole

primarie ubicate nel comune di residenza. Si raggiunge, infatti, una percentuale

del 99,10%, con scelte verso altri territori che assumono un qualche interesse solo

nel caso della provincia di Forlì-Cesena.

Pressoché analoga è la situazione nella fascia d’età 11-13 anni (v. tab. 33)

Ambito territoriale

Comune sede della scuola scelta Tot

% ambito

Ravenna

Cervia 1078

99,10 Ravenna 6187

Russi 475

Totale 7740

Lugo

Alfonsine 7

0,36

Bagnacavallo 8

Cotignola 3

Lugo 9

Fusignano 1

Totale 28

Faenza

Faenza 2

0,04 Castelbolognese 1

Totale 3

Fuori provincia

Forlì-Cesena

Cesena 2

0,46

Cesenatico 9

Civitella 3

Forlì 12

S. Martino Strada 3

Bertinoro 5

Forlimpopoli 1

Gatteo 1

Totale 36

Ferrara Argenta 2 0,03

Modena Castelfranco 1 0,01

Totale generale 7810 100,00

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45

Tab 33 Le sedi delle scuole secondarie di primo grado scelte dagli allievi residenti nei comuni dell’ambito territoriale di Ravenna nella fascia d’età 11-13 anni. A.S. 2008-2009.

Ambito territoriale

Comune sede della scuola scelta Tot

% ambito

Ravenna

Cervia 485

98,94 Ravenna 3669

Russi 225

Totale 4379

Lugo

Alfonsine 2

0,20

Bagnacavallo 3

Cotignola 3

Fusignano 1

Totale 9

Faenza Castelbolognese 2 0,05

Fuori provincia

Forlì-Cesena

Cesena 15

0,81

Cesenatico 9

Forlì 8

Forlimpopoli 1

Bertinoro 2

S. Martino Strada 1

Totale 36

Totale generale 4426 100,00

La situazione cambia significativamente quando si esaminano le scelte

compiute dalle famiglie e dagli allievi che hanno dai 14 anni in su.

Essi sono 6.693 e scelgono indirizzi di studio collocati nelle tipologie di

istruzione superiore evidenziate dalla tabella 34.

Tab. 34. Le scelte di studi superiori compiute dagli allievi residenti nei comuni dell’ambito territoriale di Ravenna. A.S. 2008-2009

Tipologia istruzione N. allievi %

Licei 2072 31,43

Tecnici 2415 36,63

Professionali 1627 24,68

Artistici 479 7,27

Totale 6593 100,00

Prevale in maniera piuttosto netta la scelta dell’istruzione tecnica (36,63%),

rispetto a quella liceale (31,43%) e a quella professionale (24,68%). In media con

l’andamento provinciale è la scelta dell’istruzione artistica.

Queste scelte inducono il pendolarismo evidenziato dalla tabella 35.

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Tab. 35 Le sedi scolastiche di istruzione superiore verso cui si orientano le scelte degli allievi residenti nei comuni dell’ambito territoriale di Ravenna. A.S. 2008-2009

Comune sede scuola scelta N allievi %

RIMINI 12 0,18

FORLì' 237 3,59

CESENA 392 5,95

CESENATICO 257 3,90

RAVENNA 4825 73,18

FAENZA 141 2,14

LUGO 176 2,67

CERVIA 513 7,78

RIOLO 11 0,17

FORLIMPOPOLI 13 0,20

ARGENTA 4 0,06

ALTRI 12 0,18

Totale 6593 100,00

Il significativo pendolarismo (13,64%) verso comuni della provincia di Forlì-

Cesena (Forlì, Cesena, Cesenatico, Forlimpopoli) deriva dalla particolare situazione

del comune di Cervia (v. qui pag. 120), dalla quale emerge l’indicazione di arrivare

ad una programmazione interprovinciale dell’offerta formativa.

Di interesse è l’analisi dell’orientamento espresso nei confronti delle singole

tipologie di indirizzi di studio (v. tab. 36).

Da essa trova conferma la forte attrazione delle scuole della città Ravenna su

tutto l’ambito territoriale di riferimento.

Solo nell’istruzione professionale per i servizi c’è un significativo orientamento

delle scelte verso Cervia, sede di una scuola ad indirizzo alberghiero-ristorativo.

Per il resto, Ravenna funziona come fulcro di risposta alla domanda di istruzione

nei vari settori formativi che la compongono.

Anche nell’ambito di Ravenna trova conferma quanto già rilevato per altri due

della provincia: la scelta di istruzione rivolta alla produzione industriale è piuttosto

modesta. Se, infatti, si sommano gli allievi degli indirizzi tecnici e professionali si

ottiene una quota pari al 16,97%, del tutto inferiore alla percentuale presente

nell’istruzione rivolta ai servizi (18,26%).

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Tab. 36. Gli indirizzi di studio di scuola secondaria di secondo grado scelti dagli allievi residenti nei comuni dell’ambito territoriale di Ravenna. A.S. 2008-2009

Indirizzo di studio

Ambito territoriale N. allievi Tot

% su ambito

% su ind. studio

ITI

FORLI' 39

687

5,68

10,42

RAVENNA 574 83,55

CESENA 63 9,17

FAENZA 6 0,87

RIMINI 1 0,15

LUGO 3 0,44

BOLOGNA 1 0,15

IPSIA

CESENA 63

432

14,58

6,55

RAVENNA 320 74,07

FAENZA 39 9,03

LUGO 5 1,16

RIMINI 1 0,23

COMACCHIO 1 0,23

ARGENTA 3 0,69

ITCG

FORLI' 65

1529

4,25

23,19

CESENA 86 5,62

CESENATICO 101 6,61

LUGO 9 0,59

FAENZA 34 2,22

ALTRI 2 0,13

RAVENNA 1232 80,58

Liceo

FORLI' 75

2072

3,62

31,43

CESENA 34 1,64

CESENATICO 157 7,58

RAVENNA 1711 82,58

LUGO 61 2,94

FAENZA 24 1,16

ALTRI 2 0,10

RIMINI 8 0,39

IP/IT Servizi

FORLI' 50

1204

4,15

18,26

FORLIMPOPOLI 15 1,25

CESENA 118 9,80

RIMINI 1 0,08

LUGO 98 8,14

CERVIA 513 42,61

RIOLO 11 0,91

FAENZA 26 2,16

ALTRI 2 0,17

RAVENNA 370 30,73

Agrario

FORLI' 11

190

5,79

2,88

FAENZA 7 3,68

RAVENNA 150 78,95

CESENA 19 10,00

IMOLA 2 1,05

ALTRI 1 0,53

Artistici

RAVENNA 468

479

97,70

7,27 FAENZA 4 0,84

FORLI' 7 1,46

Totale 6593 6593 100,00 100,00

Il buon livello di attrattività delle scuole ravennati trova conferma anche

dall’analisi dei flussi in entrata ed uscita di allievi (v. tabb. 37-37A).

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Tabb. 37-37A Flussi di allievi in uscita dai comuni dell’ambito territoriale di Ravenna verso: a) altre province; b) gli altri ambiti territoriali della provincia di Ravenna. A.S. 2008-2009

a) Tab. 37: pendolarismo verso altre province

Comune N. allievi

Forlì 237

Cesena (FC) 392

Cesenatico (FC) 257

Forlimpopoli (FC) 13

Rimini 12

Argenta (FE) 4

Altri 12 %

Totale 927 14,06

b) Tab. 37A: pendolarismio verso gli altri ambiti della provincia di Ravenna.

Mentre si presenta modesto il flusso in uscita verso gli altri ambiti territoriali

della provincia, consistente è quello verso altre province, in particolare Forlì-

Cesena che rappresenta, da sola, il 96,98% di tutto il pendolarismo fuori provincia

dell’ambito ravennate.

In ingresso arrivano nelle scuole di Ravenna 151 allievi provenienti soprattutto

dalla provincia di Ferrara (in particolare, dai comuni di Comacchio e Argenta) (v.

Tabb. 38 e 39)

Tabb. 38-39. Flussi di allievi in ingresso nelle scuole secondarie di secondo grado dell’ambito territoriale di Ravenna provenienti da: a) fuori provincia; b) fuori ambito territoriale della provincia di Ravenna. A.S. 2008-2009

a) Tab. 38: pendolarismo in ingresso da altre province

Ambito territoriale

N. allievi

Faenza 141

Lugo 177 %

Totale 318 4,82

Provincia

N.

allievi

Ferrara 107

Bologna 4

Forlì-Cesena 40 %

Totale 151 2,29

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b) Tab. 39: pendolarismo in ingresso dagli altri ambiti territoriali della provincia di Ravenna

Ambiti territoriali

N. allievi

Faenza 141

Lugo 177 %

Totale 318 4,82

Più consistente è l’afflusso di allievi dagli altri due ambiti territoriali della

provincia. Oltre la metà di questo pendolarismo in arrivo proviene dal lughese,

generato, in parte (come si è visto sopra) dalla debolezza della sua offerta

formativa.

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50

1.4 Tasso di scolarizzazione

Sulla base delle scelte di studio sopra descritte, quanti sono i cittadini residenti

in età scolare che frequentano percorsi di istruzione?

E’ il tasso di scolarizzazione che fornisce la risposta a questa domanda. Sul

tasso di scolarizzazione, però sono necessarie alcune precisazioni per evitare che

esso sia assunto come dato assoluto e possa orientare il dibattito verso conclusioni

improprie o addirittura errate.

Esso individua il rapporto tra cittadini residenti in età scolare ed alunni che,

nella stessa fascia d’età, si trovano all’interno di un percorso scolastico13 e

costituisce il dato che offre la misura dello stato di salute del sistema scolastico

territoriale.

E’ un indice che evidenzia la capacità del sistema scolastico di concorrere

all’adempimento dell’obbligo formativo, secondo quanto previsto dalla legge

istitutiva del 1999 (la n. 144 del 17 maggio), art. 68: Al fine di potenziare la

crescita culturale e professionale dei giovani […], è progressivamente istituito, a

decorrere dall’anno 1999-2000, l'obbligo di frequenza di attività formative fino al

compimento del diciottesimo anno di età. Tale obbligo […] si intende comunque

assolto col conseguimento di un diploma di scuola secondaria superiore o di una

qualifica professionale. Tale obbligo è stato poi declinato nel diritto-dovere

all’istruzione e alla formazione dalla successiva legge n. 53/2003.

L’analisi che qui è sviluppata assume a riferimento entrambe le dimensioni del

tasso di scolarizzazione: il territorio e, quindi, i residenti per singolo comune, e

l’età degli allievi, nella fascia 6-18 anni connessa all’attuazione del diritto-dovere.

I dati messi a confronto, però, conducono inevitabilmente a risultati grezzi, dal

momento che le due rilevazioni coinvolte (quella sui cittadini residenti e l’altra

sugli alunni presenti a scuola) non sono realizzate alla stessa data.

La prima è effettuata dall’ISTAT al 1 gennaio e rileva, per anno di età, quanti

cittadini sono residenti in quel momento in ciascun comune della provincia.

La seconda prende in considerazione la rilevazione compiuta dall’A.R.S. nel

mese di giugno e considera gli allievi scrutinati a fine anno scolastico. Tra le due

date possono essere capitati eventi che hanno modificato il rapporto tra cittadini

residenti e cittadini allievi. Possono essere avvenuti processi migratori (in entrata

o uscita), ritiri da una scuola per proseguire gli studi in un’altra o per cambiare

sistema formativo ecc.

Il tasso di scolarizzazione così calcolato, pertanto, può subire alterazioni

derivate da diversi eventi succedutesi tra le due date nelle quali sono avvenute le

13 Si ribadisce che in questa Relazione annuale si analizza solo il dato relativo all’istruzione, per cui non essere presente a scuola non significa essere fuori da percorsi formativi: si può frequentare un corso della formazione professionale o trovarsi in un contesto di apprendistato.

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rilevazioni. Perciò, difficilmente si otterrà un tasso di scolarizzazione pari a 100%,

anche nei primi anni di scuola primaria, quando è assolutamente impensabile che

tutti i bambini e le bambine non siano a scuola.

Stando così le cose, è ragionevole ritenere del tutto irrilevante uno scostamento

di qualche punto, in più o in meno, rispetto al totale 100. Si può considerare di

una qualche rilevanza, invece, quando il tasso di scolarità si scosta dall’intero di

almeno 5 punti. Da qui in giù esso inizia ad esprimere, con molta probabilità, una

situazione di disaffezione allo studio e di abbandono del percorso scolastico per

orientarsi verso altre scelte formative.

1.4.1 Il tasso di scolarizzazione a livello provinciale.

Nell’anno scolastico in esame, i cittadini nella fascia d’età 6-18 anni residenti

nei comuni della provincia di Ravenna sono 39.049. Di questi, la quota presente a

scuola è di 36.820, pari al 94,29% (v. seconda parte, cap 1, tabella 1.2.19A)

E’ un tasso di scolarizzazione piuttosto alto, al cui interno la componente degli

allievi maschi è più bassa delle femmine: il 93,72% rispetto al 94,90%.

Se si scompongono i dati per fasce d’età corrispondenti ai cicli e ai gradi di

istruzione, si scopre che in tutto il primo ciclo il tasso di scolarizzazione è totale.

Solo a partire dai 15 anni il dato si scosta da 100 di oltre quei cinque punti che

abbiamo convenuto essere la soglia al di sotto della quale inizia la criticità. A 15

anni, infatti, abbiamo il 93,61% dei residenti presenti a scuola, dato che scende

progressivamente per ogni ulteriore anno d’età, fino ad arrivare al 75,15% a 18

anni.

A 18 anni, inoltre, si differenzia sensibilmente il dato relativo alle femmine

rispetto ai maschi: le prime sono a scuola nella quota del 80,39%, i secondi solo

per il 70,42%.

Se all’interno della popolazione residente nella fascia d’età 6-18 anni si prende

in considerazione la componente dei migranti si rileva un andamento del tasso di

scolarizzazione piuttosto oscillante. E’ inferiore al 90% a sei anni (84,56%),

rimane al disopra del 90% da7 a 14 anni, poi, dai 15 anni inizia un progressivo e

netto calo che lo porta al 38,63% a 18 anni. Anche tra i cittadini migranti la forbice

tra femmine e maschi è rilevante: a 18 anni i maschi sono a scuola per il 31,88%,

mentre le femmine raggiungono la quota del 47,22%.

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1.4.2 Il tasso di scolarizzazione nei tre ambiti territoriali della provincia di

Ravenna

La sottostante tabella 40 facilita la lettura del tasso di scolarizzazione nei tre

ambiti territoriali di Faenza, Lugo e Ravenna.

Tabella 40. Il tasso di scolarizzazione nei tre ambiti territoriali della provincia di Ravenna nella fascia d’età 6-18 anni. A.S. 2008-2009.

Ambito Allievi residenti

Allievi a scuola

Tasso scolar.

Maschi Femmine

Residenti A scuola

Tasso scolar Residenti

A scuola

Tasso scolar

Faenza 9248 8922 96,47 4771 4574 95,87 4477 4348 97,12

Lugo 10065 9424 93,63 5188 4804 92,60 4877 4620 94,73

Ravenna 19736 18474 93,61 10117 9434 93,25 9619 9040 93,98

Totale 39049 36820 94,29 20076 18812 93,70 18973 18008 94,91

Poiché si avrà occasione di esaminare nel dettaglio di ogni comune la

situazione specifica per quanto riguarda il tasso di scolarizzazione, qui ci si limita a

rilevare alcuni principali elementi di interesse, che sembrano essere

sostanzialmente due

- è Faenza l’ambito territoriale con il più alto tasso di scolarità;

- le femmine presentano quote di scolarizzazione sempre più alte dei maschi.

Per le differenziazioni territoriali si rimanda all’analisi di dettaglio dei singoli

comuni.

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1.5 Anticipi o ritardi nel cammino degli studi

Insieme al tasso di scolarità è interessante analizzare alcuni dati relativi al

rapporto tra età degli allievi e anno di corso frequentato. Esso, insieme ai dati sulle

ripetenze e sugli esiti di fine anno, ci fornisce informazioni in merito al successo

scolastico degli allievi.

E’ un’analisi condotta per classi-età campione. Quelle esaminate sono: le classi

prime della scuola primaria, secondaria di primo e secondo grado e le

corrispondenti età di chi è in regola con gli studi (rispettivamente, 6, 11 e 14

anni). Sulla secondaria di secondo grado si è ritenuto opportuno realizzare un

maggior approfondimento, per cui sono state aggiunte le classi terza e quinta.

1.5.1 Anticipi o ritardi nel cammino degli studi. La situazione a livello

provinciale.

In provincia di Ravenna, nell’anno scolastico in esame, gli alunni in anticipo

sulla normale tabella di marcia prevista dall’ordinamento statale risultano superiori

al 2,50% nelle classi prime della scuola primaria e secondaria di primo grado

(rispettivamente, il 2,90% e il 2,54%). Scendono a quote di poco superiori allo

zero in prima, terza e quinta superiore (nel dettaglio sono: 0,22% in prima, 0,74

in terza, 0,27 in quinta)14

Ben diverso è il dato relativo ai ritardi. Si comincia già dalla prima elementare

con una quota del 3,03%; crescono poi progressivamente, man mano che si sale

verso le classi successive: sono l’8,96% in prima secondaria di primo grado,

arrivano al 26,51% in prima superiore, raggiungono il 33,84% in terza superiore e

ritornano al 26,87% in quinta.

Nell’ambito del ritardo degli studi un elemento di ulteriore interesse è il numero

di anni che lo compongono. Abbiamo preso in considerazione quattro possibilità:

ritardo di 1 anno, di 2, di 3 e più di 3 anni. A determinare il ritardo non ci sono

solo le non promozioni. Per gli alunni migranti si sceglie spesso di inserirli in una

classe corrispondente all’anno inferiore rispetto all’età posseduta15. In questo caso

è l’ingresso a scuola che genera già un anno di ritardo. Comunque, dai dati

derivati dall’anagrafe regionale non sembra possibile risalire alla causa che ha

prodotto il ritardo scolastico.

14 Per il dettaglio si veda qui, parte seconda cap. 1, tab 1.2.19B, pag 148 15 La normativa vigente non consente che si vada indietro di più di un anno. In realtà a volte succede che le classi nei quali sono inseriti gli alunni migranti siano anche più di una indietro rispetto all’età, soprattutto negli inserimento che avvengono nella secondaria di primo e secondo grado.

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In prima elementare c’è già chi è in ritardo di due anni: sono 8 allievi (5

maschi e 3 femmine) che rappresentano l’8,08% dei ritardatari e lo 0,24% di tutti

gli allievi della stessa classe.

Nella classe prima delle scuole secondarie di primo grado, dei 279 allievi che

sono in ritardo nei loro studi, l’80,29% lo è di un anno, il 16,85% di due, l’1,79%

di tre e l’1,08% di oltre tre anni. Quando si arriva in prima superiore la situazione

che si presenta è questa: ci sono 842 allievi in ritardo, di cui il 64,73% lo è di un

anno, il 26,37% di due, il 4,16% di tre e il 4,75% di oltre tre.

La situazione peggiora ulteriormente nelle classi terze delle superiori. Qui sono

914 allievi in ritardo, di cui il 54,16% lo è di un anno, il 27,24% di due, il 4,05% di

tre e ben il 14,99% di oltre tre anni. Migliora un po’ la situazione nelle classi

quinte, dove sono in ritardo 601 allievi. Più della metà (56,24%) lo sono di un

anno, il 18,14% di due, il 4,66% di tre e il 20,80 di oltre tre anni.

Complessivamente, a 18 anni sono in regola con gli studi il 72,87% degli

allievi, con uno scarto di 10 punti tra maschi e femmine (67,61% i primi, 77,94 le

seconde). L’età nella quale risulta più bassa la quota di allievi in regola con gli

studi è 16 anni, dove solo il 65,42% degli allievi presenti nelle classi terze delle

scuole superiori ha l’età corrispondente all’anno di corso frequentato.

Concorre sicuramente a questo risultato la criticità rappresentata dal biennio

iniziale delle superiori, dove le difficoltà di apprendimento diventano spesso causa

di rallentamento nel cammino degli studi. La corrispondenza tra età e classe

frequentata inizia a diminuire sensibilmente a partire dai 14 anni, ovvero dalla

prima superiore. Se nella classe prima della secondaria di primo grado è in regola

l’88,50% degli allievi, in prima superire solo il 73,27% lo sono. Da qui in poi, fino

alla fine degli studi superiori, una media che sfiora il 30% di allievi è in ritardo con

gli studi.

1.5.2 Anticipi o ritardi nel cammino degli studi. La situazione nell’ambito

territoriale di Faenza.

In questo ambito territoriale l’andamento degli anticipi è piuttosto in sintonia

con il dato provinciale (v. seconda parte, cap. 1, tab 1.2.20B, pag 152). Nelle

classi prime della scuola primaria la quota degli anticipatari è del 2,61%. Si

mantiene al 2,21% nelle classi prime delle secondarie di primo grado e poi crolla

allo 0,13 e allo 0,15 nelle classi prime e terze delle superiori. Non ci sono

anticipatari nelle quinte superiori.

Anche i ritardi procedono quasi allineati con l’andamento provinciale. Nelle

classi prime delle scuole primarie sono in ritardo il 2,35% degli allievi. Questa

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quota sale all’11,19% nelle prime delle scuole secondarie di primo grado e al

27,71% nelle prime superiori. Nelle classi terze delle scuole superiori i ritardatari

sono il 35,40% e scendono al 23,30% nelle classi quinte.

Sul numero di anni di ritardo anche nel faentino già in prima elementare c’è chi

è in ritardo di due anni: ce n’è fortunatamente solo uno (maschio). Nelle classi

prime delle scuole secondarie di primo grado, invece, i ritardi coprono l’intera

gamma delle possibilità qui prese in considerazione: sugli 81 allievi in ritardo, il

69,14% lo è di un anno, il 27,16% di due, l’1,23% di tre e il 2,47 di oltre tre anni.

Nelle classi prime delle superiori ci sono 212 allievi in ritardo. Di essi, il 55,66%

lo è di un anno, il 28,77% di due, il 6,60 di tre e l’8,96% di oltre tre anni.

I 234 allievi in ritardo nelle classi terze superiori sono composti dal 50,85% che

è in ritardo di un anno, il 28,63% di due anni, il 4,70 di tre e il 15,81 di oltre tre

anni.

Nelle classi quinte sono presenti alunni in ritardo di un anno (57,66%), di due

(18,25%), di tre (4,38%) e di oltre tre anni (19,71%).

Anche in questo ambito territoriale, come a livello provinciale, l’età di maggior

criticità è costituita dai 16enni, che sono in regola con gli studi solo per il 64,45%.

A partire dai 14enni inizia, comunque, la fase di criticità nel raggiungere il

successo scolastico. Solo il 72,16% degli allievi è in regola con gli studi e da qui

fini all’ultima classe mediamente il 30% è in ritardo sulla tabella di marcia prevista

dagli ordinamenti scolastici.

1.5.3 Anticipi o ritardi nel cammino degli studi. La situazione nell’ambito

territoriale dell’Unione dei comuni della Bassa Romagna.

L’ambito territoriale della Bassa Romagna presenta il più alto tasso di allievi

che anticipano il loro ingresso nella scuola primaria (v. seconda parte, cap. 1, tab.

1.2.21B, pag. 156). Sono 30, pari al 3,53% dei frequentanti la classe prima.

Tendenzialmente rimane comunque sempre superiore alla media provinciale

l’anticipazione dell’età rispetto alla classe frequentata.

E’ superiore alla media provinciale anche il dato sui ritardi. In prima

elementare già il 5,18% è in ritardo e alcuni di questi allievi (il 9,09%) lo è già di

due anni.

Negli allievi di 11 anni (corrispondenti alla classe prima della scuola secondaria

di primo grado) il ritardo coinvolge il 9,73%. Questo dato sale al 24,11% in prima

superiore, arriva al 31,58% in terza e torna a scendere al 23,79% in quinta.

A partire dalla prima superiore il numero di anni di ritardo copre tutta la

gamma delle opzioni esaminate (da 1 a oltre tre anni). Trova conferma anche in

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questo ambito territoriale la criticità dei 16 anni tra i quali solo il 67,14% è in

regola con gli studi.

1.5.4 Anticipi o ritardi nel cammino degli studi. La situazione nell’ambito

territoriale di Ravenna

A Ravenna gli allievi che anticipano l’ingresso a scuola sono allineati con il dato

provinciale: sono il 2,72% sia nel primo anno delle elementari che nel primo della

secondaria di primo grado; si mantengono al disotto dell’1% dalla prima superiore

fino alla quinta (v seconda parte, cap. 1, tab. 1.2.22B, pag. 160).

Anche sui ritardi questo ambito territoriale segue l’andamento provinciale.

Cominciano già nel primo anno delle primarie, ma con una quota piuttosto bassa

(2,23%), e proseguono con incrementi significativi a partire dal primo anno della

secondaria di primo grado, per raggiungere il culmine (34,26%) in terza superiore.

L’unico dato in dissonanza sia con la dimensione provinciale, sia con gli altri due

ambiti territoriali è la quota di ritardo in quinta superiore che qui è la più alta: è

pari, infatti, al 30,24%.

Sul numero di anni di ritardo che gli allievi accumulano lungo il loro cammino di

studio, si inizia a coprire l’intera gamma delle possibilità qui esaminate a partire

dagli 11 anni, dove lo 0,81% (si tratta di un solo allievo, però) è in ritardo di oltre

tre anni.

Trova conferma, invece, la criticità dei 16 anni. A questa età più di tre allievi su

dieci (34,26%) sono in ritardo negli studi.

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1.6 Il tasso di ripetenza.

Un altro indicatore del successo scolastico degli allievi è sicuramente

rappresentato dal tasso di ripetenza, che in questa relazione è esaminato in

relazione agli anni di corso e all’età.16

1.6.1 Il tasso di ripetenza a livello provinciale.

Nell’analisi partiamo come al solito dalla dimensione provinciale (v. parte

seconda, cap. 1, tab. 1.2.19D, pag 150). Qui troviamo già nella prima classe della

scuola primaria dei ripetenti. Sono pochi, solo 9 in tutta la provincia, ma sono

comunque tanti se si pensa al valore educativo della scuola primaria. Troviamo

allievi ripetenti anche negli anni di corso della scuola primaria successivi al primo,

con il picco raggiunto nella seconda classe (11 allievi). Complessivamente, gli

allievi che ripetono nella scuola primaria sono 30 (giusto il numero per formare

una classe!), con il tasso di ripetenza che si posiziona sullo 0,19%

Nella scuola secondaria di primo grado gli allievi ripetenti sono

complessivamente 188 con il tasso di ripetenza che sale al 2,06%.

Quando si passa alla scuola secondaria di secondo grado la situazione diventa

naturalmente più difficile. Il picco delle ripetenze lo troviamo nella prima classe,

con una quota di quasi il 10% sugli allievi presenti in quell’anno di corso.

Complessivamente, nelle scuole superiori della provincia di Ravenna ci sono 929

allievi che ripetono l’anno scolastico 2008-2009 (2,68% della popolazione

scolastica)

Sommando i ripetenti di tutti gli ordini e gradi di istruzione si raggiunge la cifra

di 1.147 allievi, pari ad un tasso di ripetenza del 3,02%.

E’ noto che ripetere un anno scolastico rappresenta un costo sia in termini di

impiego generale di risorse17 sia sul piano dell’autostima personale. E’ altrettanto

evidente che non sempre è un costo evitabile, ma cercare di contenerlo al

massimo è l’obiettivo sul quale ogni anno si concentra l’impegno da parte di tutti i

soggetti coinvolti (allievi, famiglie, docenti, amministrazione scolastica).

Il tasso di ripetenza analizzato dal punto di vista dell’età rivela (v. sempre tab.

1.2.19D) che già a sei anni si trova qualcuno (1 femmina) che ripete. Nella fascia

d’età 6-10 anni solo nell’ultimo anno non ci sono ripetenti.

16 Il tasso di ripetenza per anno di corso è espresso dal rapporto tra gli allievi iscritti in ciascuna anno di corso e gli allievi che ripetono quello stesso anno. Il tasso di ripetenza per età, invece, è individuato dal rapporto tra il numero di allievi presenti a scuola per anno di età e allievi ripetenti di quella stessa età. 17 Se idealmente non ci fossero allievi ripetenti, in provincia di Ravenna si risparmierebbero risorse per

almeno 42 classi!

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L’insuccesso scolastico comincia a produrre i suoi effetti a partire dai 12 anni e

fino ai 14, nel corso dei quali il tasso di ripetenza si mantiene attorno al 2%. Con

l’ingresso nella scuola secondaria di secondo grado c’è lo scatto in alto

dell’insuccesso: si balza al 9,71% di ripetenze a 15 anni e il relativo tasso si

mantiene superiore al 6% fino a 18 anni.

I 19enni e i ventenni presenti a scuola sono, con tutta probabilità, in maggior

parte allievi in ritardo con gli studi e costituiscono le fasce d’età che presentano le

più significative difficoltà di apprendimento. Le quote di ripetenza, infatti, salgono

attorno al 20% e si mantengono in prossimità di questa soglia fino ai 22 anni. Da

qui in poi siamo in presenza quasi sicuramente di cittadini che riprendono gli studi

e nonostante le difficoltà che spesso devono affrontare (in gran parte svolgono

un’attività lavorativa) raggiungono buoni livelli di successo scolastico (ci sono

ampie fasce d’età – per esempio da 49 a 74 anni- senza ripetenti).

Anche dall’indicatore ripetenze deriva la conferma che le femmine hanno più

successo dei maschi. Oltre i due terzi dei ripetenti, infatti, sono maschi e solo il

32,17% sono femmine.

1.6.2 Il tasso di ripetenza nell’ambito territoriale di Faenza.

Anche nell’ambito territoriale di Faenza nella classe prima elementare ci sono

allievi ripetenti (sono 2: 1 maschio e 1 femmina, pari allo 0,26% degli allievi

frequentanti). Per il resto l’andamento delle ripetenze ricalca quello provinciale,

con quote che tendono ad essere quasi sempre un po’ superiori (v. seconda parte,

cap. 1, tab. 1.2.20D, pag. 154).

In sintesi, le quote di ripetenza nei diversi ordini e gradi scolastici è la

seguente: 0,21% nella primaria, 2,03% nella secondaria di primo grado, 7,50%

nella secondaria di secondo grado e 3,25% su tutta la popolazione scolastica

faentina. Mentre in provincia il picco delle ripetenze si ha in prima superiore, a

Faenza è raggiunto nel terzo anno delle superiori (10,14%).

Analizzando i dati per età, si rileva che nel faentino quattro fasce d’età presenti

nella scuola primaria sono esenti da ripetenze: i 5 e i 6 anni, all’inizio della scuola

e i 9 e 10 anni alla fine. Nelle scuole superiori le tre fasce d’età più penalizzate

dall’insuccesso scolastico sono 15, 16 e 17 anni, con tassi di ripetenza che ruotano

attorno al 9%.

Anche a Faenza c’è un numero significativo di adulti ultra 21enni che rientrano

a scuola (sono 89, quasi l’1% di tutta la popolazione scolastica). Essi ottengono

spesso un buon successo scolastico, con molte fasce d’età senza ripetenze.

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Trova conferma qui, come a livello provinciale, il netto prevalere dei maschi

nelle ripetenze: sono il 71,55% e rappresentano la quota più alta di tutta la

provincia.

1.6.3 Il tasso di ripetenza nell’ambito territoriale dell’Unione dei comuni della

Bassa Romagna.

Questo ambito territoriale ha la più alta presenza di allievi ripetenti in prima e

seconda elementare: sono ben 7 in prima e 8 in seconda e rappresentano,

rispettivamente, lo 0,82% e l’1% della popolazione scolastica (v. seconda parte,

cap. 1, tab. 1.2.21D, pag. 158). Dopo questo ingresso, però, tutto si normalizza e

nel complesso della fascia d’età 6-18 anni il lughese registra il più basso tasso di

ripetenti (2,46%). Anche qui gli anni di corso con la maggior presenza di allievi

ripetenti li troviamo nelle scuole superiori, a partire dal primo anno che con il suo

7,40% detiene la quota più alta.

Dal punto di vista delle età coinvolte nelle ripetenze, si conferma il trend

provinciale che vede negli allievi di 10 anni quelli con il maggior successo

formativo (mai alcun ripetente).

Dai 15 ai 19 anni si concentrano le quote più alte di difficoltà nel procedere

regolarmente negli studi. Superati i 21 anni, invece, troviamo un solo ripetente tra

i 54 che riprendono gli studi.

A mostrare difficoltà sono soprattutto i maschi che rappresentano il 68,49% dei

ripetenti.

1.6.4 Il tasso di ripetenza nell’ambito territoriale di Ravenna.

Nelle scuole primarie dell’ambito territoriale di Ravenna si rileva un alto livello

di successo scolastico, con il più basso tasso di ripetenze di tutta la provincia: solo

lo 0,06 nei cinque anni di corso e solo due anni con presenze di ripetenti (v.

seconda parte, cap. 1, tab. 1.2.22D, pag. 162).

Per il resto, l’andamento delle difficoltà a raggiungere sempre la promozione

rispecchia il quadro provinciale con un’accentuazione della presenza di ripetenti nel

primo anno delle superiori, dove si raggiunge la quota record (per la provincia)

dell’11,44%. L’analisi per età dei dati conferma la situazione positiva nella fascia

6-10 anni della scuola primaria e l’impennata che le ripetenze subiscono all’inizio

del cammino nelle scuole superiori. I 15enni ripetenti sono l’11,16% e la quota di

allievi che maturano insuccesso scolastico si mantiene alta fino oltre i 18 anni (a

21 anni raggiunge il picco del 36,36%).

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Anche in questo ambito territoriale il bisogno-la voglia di riprendere gli studi

coinvolge molti adulti: sono almeno 188, anche di età piuttosto avanzata (si arriva

a 74 anni).

Le femmine presentano meno difficoltà dei maschi, anche se qui a Ravenna il

divario tra i due sessi si riduce rispetto al restante territorio provinciale: qui le

femmine che ripetono sono il 34,26%, rispetto al 31,51% di Lugo e al 28,43% di

Faenza.

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61

1.7 Il livello comunale: i 18 comuni della provincia di Ravenna.

Segue ora una parte dedicata all’analisi di dettaglio dei dati relativi a ciascun

comune della provincia di Ravenna. Essa riguarda tutti gli aspetti fin qui rilevati: la

domanda di istruzione; le scelte di studio compiute dagli allievi e dalle loro

famiglie, con il conseguente pendolarismo prodotto sul territorio; il tasso di

scolarizzazione; gli anticipi o i ritardi nel cammino scolastico; il tasso di ripetenza.

Per facilitare una lettura (anche singola) dei dati relativi a ciascun comune, si

segue l’ordine alfabetico all’interno dei tre ambiti territoriali, così come evidenziato

dalla tabella sotto riportata. Nella versione informatizzata, tornando all’indice si

può passare direttamente alla lettura della presentazione che interessa.

Tab. 41. La sequenza dei comuni per ambito territoriale

Per ciascun comune si evidenzieranno gli elementi conoscitivi ritenuti di

maggior interesse, rimandando la lettura completa dei dati alla seconda parte, di

volta in volta richiamata con specifici rimandi.

Ambito territoriale di Faenza

Ambito territoriale di Lugo Ambito territoriale di Ravenna

BRISIGHELLA pag. 62 ALFONSINE pag. 86 CERVIA pag. 125

CASOLA VALSENIO pag. 66 BAGNACAVALLO pag. 91 RAVENNA pag. 130

CASTELBOLOGNESE pag. 70 BAGNARA DI ROMAGNA pag. 96 RUSSI pag. 135

FAENZA pag. 74 CONSELICE pag. 99

RIOLO TERME pag. 78 COTIGNOLA pag. 104

SOLAROLO pag. 82 FUSIGNANO pag. 108

LUGO pag. 112

MASSALOMBARDA pag. 116

SANT’AGATA SUL SANTERNO pag 121

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62

1.7.1 Ambito territoriale di Faenza

1.7.1.1. BRISIGHELLA

LA DOMANDA DI ISTRUZIONE

Su 747 cittadini residenti in questo comune nella fascia d’età 6-18 anni, il 51%

sono maschi e il 49% femmine (v. Tab. 1.2.1.1, pag 18, seconda parte, primo

capitolo).

La componente “giovane” di questa popolazione scolastica, quella che va dai 6

ai 10 anni è pari al 39,36%, che è in media con l’ambito territoriale faentino

(39,58%) ed occupa una posizione intermedia (il terzo posto su sei) rispetto agli

altri comuni dello stesso ambito.

Sulla popolazione scolastica di questo comune la quota di cittadini migranti è

pari, complessivamente, al 9,50% (71 cittadini migranti).

E’ tra le quote più basse di tutti gli altri comuni dell’ambito faentino, che

mediamente si attesta all’11,31%.

C’è da rilevare, però, che trai 6 e i 10 anni i migranti nati in Italia residenti a

Brisighella raggiungono quote elevate (60% a 6 anni e 44,44% sul complesso dei

cinque anni), a fronte di una tendenziale stabilità, in ciascun anno d’età, della

quota complessiva dei residenti migranti. Ciò può essere letto come il segnale di

un processo migratorio che si sta consolidando nel tempo, con nuclei familiari che

tendono ad insediarsi stabilmente sul territorio.

LE SCELTE DEGLI STUDI

Quali scelte compiono questi cittadini allievi e le loro famiglie per esercitare il

diritto-dovere all’istruzione e alla formazione?

Nella fascia 6-10 anni, quella relativa alla scuola primaria, l’85,92% sceglie

scuole ubicate nel comune di residenza (v. tab. 1.2.1.2A, pag. 19, parte seconda,

primo capitolo). La restante quota di allievi frequenta scuole del comune di Faenza

(8,80%) e del comune di Riolo Terme (5,28%).

La situazione non cambia molto nella successiva fascia d’età 11-13 anni,

relativa alla scuola secondaria di primo grado (v. tab. 1.2.1.2B, pag 19., parte

seconda, cap. 1). L’82,80% sceglie di stare a Brisighella e il 3,7% va a Riolo

Terme. Sale al 13,5% la quota di coloro che per la scuola secondaria di primo

grado scelgono Faenza.

Molto diverso è il quadro relativo alle scelte degli studi superiori (v. tab.

1.2.1.2C, pag. 20, parte seconda, cap. 1)

Gli allievi ultra 14eni residenti a Brisighella sono 265. Di questi, 12 sono in

ritardo nel loro cammino scolastico e frequentano ancora una scuola secondaria di

primo grado.

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63

Gli altri 253 proseguono lo studio scegliendo indirizzi appartenenti alle tipologie

di istruzione evidenziati dalla sottostante tabella 42

Tab. 41 Le scelte di studi superiori da parte degli allievi residenti a Brisighella. A.S. 2008-2009

Tipologia istruzione

N. allievi %

Licei 84 33,20

Tecnici 76 30,04

Professionali 82 32,41

Artistici 11 4,35

Totale 253 100,00

Prevale la scelta di indirizzi liceali, in un quadro di sostanziale equilibrio con

l’istruzione tecnica e professionale.

Queste scelte degli studi producono un pendolarismo sul territorio evidenziato

dalla tabella 43.

Tab. 43 Le sedi scolastiche di istruzione superiore verso cui si orientano le scelte degli allievi

residenti a Brisighella. A.S. 2008-2009

Comune sede della scuola scelta

N. allievi %

Forlì 10 3,95

Ravenna 2 0,79

Faenza 210 83,00

Riolo Terme 18 7,11

Imola 10 3,95

Lugo 2 0,79

Rimini 1 0,40

Totale 253 100,00

In pratica sono quattro le direttrici verso le scuole secondarie di secondo grado

lungo le quali si muovono gli allievi residenti a Brisighella: una è quella naturale di

Faenza, che è anche la più consistente (83%). Le altre sono Riolo, Imola e Forlì,

sedi di scuole con indirizzi di studio specifici e non sempre presenti a Faenza.

Per capire meglio il senso di queste scelte è opportuno analizzare gli indirizzi di

studio scelti (v. tab. 44)

La scelta di Faenza come sede degli studi superiori è piuttosto netta quando gli

allievi di Brisighella si orientano verso studi liceali, professionali per l’industria e

l’artigianato e tecnici (anche se per l’indirizzo tecnico-industriale subentra un certo

interesse anche verso Forlì). Diverso è il comportamento per la scelta degli studi

che si collocano nell’area professionale dei servizi, dell’agricoltura e dell’arte. Qui i

flussi assumono come riferimento Riolo, per la sua esclusività sui servizi

alberghieri e ristorativi, Imola per la presenza dell’istruzione agraria (nella

tipologia dell’istruzione tecnica) e Forlì per indirizzi artistici diversi dalla ceramica.

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Tab. 44 Gli indirizzi di studio di scuola secondaria di secondo grado scelti dagli allievi residenti a Brisighella. A.S. 2008-2009

Indirizzo di

studio Ambito territoriale

N. allievi Tot %

ITI

RAVENNA 2

23

8,70

FAENZA 17 73,91

IMOLA 1 4,35

FORLI' 3 13,04

IPSIA FAENZA 30

31

96,77

RIMINI 1 3,23

ITCG FAENZA 45 45 100,00

Liceo

FAENZA 82

84

97,62

IMOLA 1 1,19

FORLI' 1 1,19

IP Servizi

IMOLA 1

41

2,44

FAENZA 20 48,78

LUGO 2 4,88

RIOLO 18 43,90

Agrario

IMOLA 7

18

38,89

FAENZA 10 55,56

FORLì 1 5,56

Artistici FAENZA 6

11

54,55

FORLI' 5 45,45

Totale 253 253 100,00

In ogni caso si tratta di un pendolarismo fisiologico alla posizione geografica di

Brisighella e alla distribuzione sul territorio limitrofo dell’offerta formativa di studi

superiori.

ANTICIPI O RITARDI SCOLASTICI

Nell’anno scolastico in esame, a Brisighella solo 1 allievo ha anticipato

l’ingresso alla scuola primaria (v. tab. 1.2.1.3, pag. 22, seconda parte, cap.1,).

Nella classe prima della scuola secondaria di primo grado, invece, c’è un discreto

numero di anticipatari (sono 6, pari al 19,35%).

I ritardi cominciano solo nella classe prima della scuola secondaria di primo

grado: sono complessivamente il 7,14% e comprendono allievi (la maggior parte)

che sono in ritardo anche di due anni. Il picco dei ritardi è raggiunto nelle classi

prima e terza superiore, dove si raggiungono le quote, rispettivamente, del 35% e

del 43,75%. In prima superiore ci sono 2 allievi (sugli 11 ritadatari) che hanno

accumulato oltre tre anni di ritardo. Anche nell’ultimo anno delle superiori, quasi la

metà (3 su 7) degli allievi di Brisighella è in ritardo di oltre tre anni.

TASSO DI SCOLARIZZAZIONE

Sui 747 residenti a Brisighella nella fascia d’età compresa tra 6 e 18 anni il

tasso di scolarità è del 93,44% (v. seconda parte cap 1, tab. 1.2.1.4, pag. 23),

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che è uno dei più bassi tra i comuni dell’ambito territoriale di Faenza (il più basso è

Riolo Terme).

Poiché in questa Relazione è stato assunto il criterio di considerare come inizio

di criticità nella scolarizzazione uno scostamento di cinque punti da 100, va

rilevato che Brisighella è l’unico comune del faentino dove ciò avviene già a partire

dall’età di 10 anni. Dal momento che non è pensabile che a quell’età ci sia

abbandono scolastico, molto probabilmente è un dato che deriva da processi

migratori in uscita da questo comune, per cui può essere letto come segnale di

tendenziale calo nel tempo della popolazione scolastica.

Dai 17 anni ai 18, invece, il tasso di scolarizzazione scende sotto quota 80, per

cui c’è sicuramente un po’ di abbandono dei percorsi dell’istruzione a favore di

altre scelte (formazione professionale, apprendistato, lavoro).

TASSO DI RIPETENZA

Nella scuola primaria, il comune di Brisighella non ha, in pratica, allievi

ripetenti (ce n’è uno solo in quinta, v. tab. 1.2.1.5, pag. 5, seconda parte, cap. 1).

Anche nella scuola secondaria di primo grado il tasso di ripetenza è bassissimo

(sono ripetenti 3 allievi su 176).

La situazione cambia sensibilmente a partire dal primo anno delle scuole

superiori, in particolare dall’età di 15 anni, dove il tasso di ripetenza sale al

19,61% (in prima superiore, su 60 allievi, 11 sono ripetenti). Altro anno di corso

delle scuole superiori che presenta elementi di criticità è il terzo, con il 10,42% di

ripetenza. I 19enni presenti a scuola sono per quasi la metà ripetenti (3 su 7).

Tra coloro che rientrano negli studi dopo i 20 anni non ci sono ripetenti.

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1.7.1.2 CASOLA VALSENIO

LA DOMANDA DI ISTRUZIONE

La sua popolazione in età scolare 6-18 anni è costituita da 295 unità. Anche qui

prevalgono i maschi sulle femmine, fenomeno che assume le dimensioni più alte

rispetto agli altri comuni dello stesso ambito territoriale e dell’intera provincia: il

58,31% sono maschi, il restante 41,69% femmine (v. tab. 1.2.2.1, pag. 25,

seconda parte, cap. 1).

Quella cha abbiamo chiamato la componente “giovane” di questa fascia d’età

(6-10 anni) qui a Casola è piuttosto contenuta: con il suo 34,92% è la più bassa

dell’ambito territoriale faentino, ma anche della provincia. Non solo: questo è uno

dei pochissimi comuni della provincia (sono in tutto due) con la quota di 6-10 anni

inferiore a quella 14-18. (che è del 41.69%). E’ un dato in controtendenza rispetto

alla situazione provinciale e, se confermato anche nelle prossime rilevazioni

annuali, rivela per questo comune una prospettiva di calo della domanda

potenziale di istruzione.

Nella fascia d’età del diritto-dovere all’istruzione, la componente dei migranti

residenti è pari al 9,15%, la più bassa dell’ambito territoriale faentino e tra le più

basse a livello provinciale. Se si osserva la loro distribuzione lungo gli anni che

compongono la fascia d’età presa in considerazione, si rileva che essa ha un

andamento pressoché costante, con oscillazione che vanno dalle 2 alle 5 unità (con

qualche anno d’età senza presenza di migranti).

I migranti nati in Italia compaiono solo a partire dai 10 anni d’età. Siamo di

fronte, pertanto, ad un fenomeno immigratorio che solo da poco tempo ha

cominciato a radicarsi anche in questo comune. Nel momento in cui i cittadini

migranti cominciano a risiedere stabilmente sul territorio il flusso dei bambini e

delle bambine nati in Italia assume stabilità e una progressiva tendenza al rialzo: a

10 anni è del 33,33% sul totale dei migranti residenti, a 6 anni passa al 50% (da 6

a 10 anni, sui 9 bambini e bambine che costituiscono il totale della popolazione

migrante, 4 sono nati nel nostro Paese).

LE SCELTE DEGLI STUDI.

Le scelte di studio che cittadini residenti a Casola Valsenio compiono nella

fascia d’età 6-10 anni si orientano prevalentemente (97,12%) su scuole del

comune (v. tab. 1.2.2.2A, pag. 26, parte seconda, cap 1,). Singole unità scelgono,

molto probabilmente per vicinanza geografica, scuole di Faenza, di Fognano e di

Fontanelice.

Stesso andamento hanno le scelte di scuola secondaria di primo grado: tutti,

meno uno, scelgono di stare a Casola (v. tab. 1.2.2.2B).

Tutto cambia per gli studi superiori (v. tab. 1.2.2.2C, pag 27).

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Dei 125 allievi che hanno dai 14 anni in su, due sono in ritardo nel loro

cammino di studio e frequentano scuole di istruzione secondaria di primo grado.

Gli altri 123 hanno scelto di proseguire gli studi dopo la terza media nelle

tipologie di istruzione evidenziate dalla tabella 45.

Tab. 45 Le scelte di studi superiori da parte degli allievi residenti a Casola. A.S. 2008-2009

Tipologia istruzione

N. allievi %

Licei 39 31,71

Tecnici 46 37,40

Professionali 36 29,27

Artistici 2 1,63

Totale 123 100,00

C’è una netta preferenza per studi di tipo tecnico e, a seguire, per quelli liceali

e professionali, questi ultimi distanziati dai primi di quasi 10 punti.

I flussi di pendolarismo prodotti da queste scelte sono deducibili dalla tabella

43.

Tab. 46 Le sedi scolastiche di istruzione superiore verso cui si orientano le scelte degli allievi residenti a Casola. A.S. 2008-2009

Comune sede della scuola scelta

N. allievi %

Forlì 3 2,44

Faenza 92 74,80

Riolo Terme 11 8,94

Imola 17 13,82

Totale 123 100,00

Le direttrici sono quelle tipiche di questa area collinare. C’è, ovviamente

Faenza con netta maggioranza delle scelte compiute (74,80%), ma si va anche

volentieri ad Imola e a Riolo, in considerazione della specificità dell’offerta di

istruzione qui presente.

La tabella 47 mostra, nel dettaglio, come si orientano le scelte sugli indirizzi di

studio.

Faenza ed Imola sono confermate come direttrici sulle quali si muovono

principalmente le scelte di tutti gli indirizzi di studio.

Solo nel caso dell’istruzione professionale nel settore dei servizi subentra un

flusso di interesse per Riolo e Forlì, entrambi sede di indirizzi di studio non presenti

a Faenza (alberghiero e servizi sociali).

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Tab. 47 Gli indirizzi di studio di scuola secondaria di secondo grado scelti dagli allievi residenti a Casola. A.S. 2008-2009

Indirizzo di

studio Ambito territoriale

N. allievi

Tot %

ITI FAENZA 6

10 60,00

IMOLA 4 40,00

IPSIA FAENZA 11

12 91,67

IMOLA 1 8,33

ITCG

FAENZA 30

32

93,75

FORLI' 1 3,13

IMOLA 1 2,94

LIiceo FAENZA 35

39 89,74

IMOLA 4 10,26

IP Servizi

IMOLA 3

20

15,00

FAENZA 6 30,00

FORLI' 2 10,00

RIOLO 9 35,29

Agrario IMOLA 4

8 50,00

FAENZA 4 50,00

Artistici FAENZA 2 2 100,00

Totale 123 123 100,00

Anche per questo comune, comunque, si può parlare di un pendolarismo di tipo

fisiologico, connesso alla sua posizione geografica e alla organizzazione dell’offerta

formativa sul territorio.

ANTICIPI O RITARDI SCOLASTICI

Tra i residenti a Casola Valsenio in età del diritto dovere all’istruzione nessuno

anticipa l’ingresso a scuola e nessuno è in ritardo nella scuola primaria (v. tab.

1.2.2.3, pag. 28, cap. 1, seconda parte.).

Il ritardo nel cammino scolastico inizia nella scuola secondaria di primo grado

(16,67%). Il fatto che in questo ordine scolastico non ci siano allievi ripetenti fa

pensare che la causa del ritardo dipenda non da insuccessi scolastici, ma da

inserimenti di allievi migranti neo arrivati collocati in classi di un anno inferiori

rispetto all’età.

La presenza di ritardi si accentua nella secondaria di secondo grado: nel primo

anno di corso è pari al 22,58%, sale al 50% nel terzo anno, per ridiscendere al

33,33% nel quinto anno. Ci sono allievi in ritardo di tre anni a partire dalla prima

superiore e in terza e quinta classe ce ne sono che hanno più di tre anni di ritardo

(ce n’è 1 in terza – un maschio- e 3 in quinta – due maschi e una femmina)

TASSO DI SCOLARIZZAZIONE

Sui 295 allievi residenti a Casola Valsenio in età del diritto-dovere

all’istruzione, il tasso di scolarizzazione del 94,58%, leggermente inferiore a quello

medio dell’ambito territoriale faentino (v. tab. 1.2.2.4, pag. 29, seconda parte,

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cap. 1). Un’analisi di dettaglio dei dati sembra mostrare un rilevabile abbandono

della scuola solo tra i 18enni, dove su 32 residenti solo 25 sono presenti a scuola.

Per il resto l’abbandono è minimo e le oscillazioni percentuali tra un anno e l’altro

sembrano attribuibili più a fenomeni migratori che a disaffezione alla scuola.

Ciò appare confermato anche dai dati relativi agli allievi migranti che nella

fascia d’età 6-13 anni su 18 allievi residenti 17 sono a scuola. Nella successiva

fascia d’età, 14-18 anni, la situazione cambia sensibilmente, perché su 9 migranti

residenti solo 3 stanno a scuola.

TASSO DI RIPETENZA.

Fino alla fine della scuola secondaria di primo grado Casola Valsenio non ha

allievi ripetenti (V. tab. 1.2.2.5, pag. 30, seconda parte, cap 1). Iniziano a ripetere

i 15enni in prima superiore e trovano difficoltà ad essere promossi soprattutto i

16enni in terza superiore, dove il tasso di ripetenza raggiunge il 22,73, come anno

di corso, ed il 18,75% come anno di età.

A Casola Valsenio sono pochi coloro che rientrano negli studi dopo i 20 anni:

sono 4, 1 dei quali è ripetente.

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1.7.1.3 CASTEBOLOGNESE

LA DOMANDA DI ISTRUZIONE

La popolazione scolastica 6-18 anni residente a Castelbolognese è costitutia da

1049 cittadini. Anche in questo comune i maschi sono in maggioranza (52,05%)

(v. tab. 1.2.3.1, pag. 31, seconda parte, 1 cap.).

La fascia d’età 6-10 anni è al 38,99%, inferiore alla fascia alta (14-18 anni) di

uno 0,86%. E’ il secondo comune della provincia in cui ciò avviene (l’altro è Casola

Valsenio). Potrebbe essere un segnale di decremento della domanda potenziale di

istruzione nei prossimi anni.

La quota di cittadini migranti si attesta al 10,58%, con un andamento

tendenzialmente costante nei diversi anni che compongono la fascia d’età 6-18

anni (si va da 3 a 6 cittadini migranti per anno di età).

Anche in questo comune i migranti nati in Italia cominciano a comparire con

regolarità annuale a partire dall’età di 12 anni e tendono progressivamente ad

aumentare fino a raggiungere il 60% dei migranti residenti a 6 anni (sono 4 su

10). E’ un segnale che in questo comune, come in quelli fin qui analizzati, il

radicarsi di nuclei familiari immigrati è fenomeno abbastanza recente, ma

decisamente avviato.

LE SCELTE DEGLI STUDI

Nelle scelte relative agli studi da compiere la popolazione scolastica di

Castelbolognese si mostra abbastanza dinamica. Già a partire dalla fascia d’età 6-

10 anni si nota propensione alla mobilità (v. tab. 1.2.3.2A, pag. 32, parte seconda,

cap 1,). Il 94,19% sceglie scuole del comune, ma il 3,15% va a Imola (in

particolare alla scuola paritaria), l’1,94% va a Faenza ed alcuni altri scelgono

Solarolo e Riolo Terme.

La tendenza sopra evidenziata si accentua nella scuola secondaria di primo

grado (v. tab. 1.2.3.2B, pag 32), dove il 5,33% sceglie di nuovo la scuola paritaria

di Imola, il 2,22% si orienta verso scuole di Faenza ed il restante 92,44% rimane

nel comune di residenza.

Nella fascia d’età che va dai 14 anni in su i residenti di Castebolognese presenti

a scuola sono 396, di cui 12 sono in ritardo con gli studi e sono ancora presenti in

scuole di istruzione secondaria di primo grado (v. tab. 1.2.3.2C, cap. 1, seconda

parte).

Le scelte che gli altri 384 allievi compiono sono sintetizzate dalla tabella 48.

A Castelbolognese si presenta accentuata (rispetto all’ambito territoriale di

riferimento e alla dimensione provinciale) la tendenza a privilegiare l’istruzione

tecnica (scelta da quasi il 40% dei residenti). Quasi allineate (e distanziate di oltre

10 punti) le scelte indirizzate verso gli studi liceali e professionali.

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71

Tab. 48 Le scelte di studi superiori da parte degli allievi residenti a Castelbolognese. A.S. 2008-2009

Tipologia istruzione

N. allievi %

Licei 113 29,43

Tecnici 152 39,58

Professionali 109 28,39

Artistici 10 2,60

Totale 384 100,00

Al di sotto della media provinciale si colloca la quota di allievi che si orienta

sugli indirizzi artistici (solo il 2,60%).

Queste scelte inducono un pendolarismo sul territorio messo in evidenza dalla

tabella 49.

Tab. 49 Le sedi scolastiche di istruzione superiore verso cui si orientano le scelte degli allievi

residenti a Castelbolognese. A.S. 2008-2009

Comune sede della scuola scelta N. allievi %

Forlì 11 2,86

Cesena 1 0,26

Faenza 248 64,58

Riolo Terme 24 6,25

Lugo 4 1,04

Bologna 1 0,26

Crevalcore 1 0,26

Cast. S. Pietro T. 1 0,31

Ravenna 2 0,31

Imola 91 23,70

Totale 384 99,85

Faenza, che può essere considerato il naturale riferimento geografico per

compiere gli studi di scuola secondaria di secondo grado, è scelta dalla

maggioranza degli allievi, ma da Castelbolognese ci si orienta in maniera

significativa anche verso altri comuni, sedi di scuole con indirizzi analoghi a quelli

presenti a Faenza. E’ il caso di Imola e Forlì, alle cui scuole gli allievi di questo

comune si rivolgono per compier studi tecnici non solo nell’aeronautica, presente

come indirizzo unico a livello regionale. Forse è anche la felice collocazione su un

importante snodo ferroviario che facilita l’indirizzarsi verso una pluralità di sedi di

studi superiori.

Si ha la possibilità di comprendere meglio la natura di queste scelte

analizzando gli indirizzi di studio verso i quali si orientano gli allievi e le loro

famiglie. (v. tab 50)

Quando scelgono indirizzi tecnico-industriali, gli allievi residenti a

Castelbolognese preferiscono nettamente Imola (48,08%) a Faenza (36,54%), con

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72

un significativo interesse rivolto anche a Forlì (13,46%). La stessa situazione si

ripropone per la scelta dell’istruzione agraria. Anche nell’istruzione liceale si rileva

un buon flusso verso Imola (29,20%).

Tab. 450Gli indirizzi di studio di scuola secondaria di secondo grado scelti dagli allievi residenti a

Castelbolognese. A.S. 2008-2009

Indirizzo di studio

Ambito territoriale

N. allievi

Tot %

ITI

FAENZA 19

52

36,54

IMOLA 25 48,08

FORLI' 7 13,46

RAVENNA 1 1,92

IPSIA FAENZA 20

24 83,33

IMOLA 4 16,67

ITCG

FAENZA 90

96

93,75

IMOLA 5 5,21

LUGO 1 1,04

Liceo

FAENZA 79

113

69,91

IMOLA 33 29,20

BOLOGNA 1 0,88

IP Servizi

IMOLA 13

69

18,84

FAENZA 23 33,33

LUGO 3 4,35

CAST. S. PIETRO T. 1 1,45

FORLI' 5 1,75

RIOLO 24 34,78

Agrario IMOLA 11

20 55,00

FAENZA 9 45,00

Artistici RAVENNA 1

10 10,00

FAENZA 9 90,00

Totale 384 384 100,00

Si presenta piuttosto frantumata la scelta negli indirizzi dei servizi

nell’istruzione professionale. Riolo e Faenza sono su quote di poco superiori al 30%

e anche Imola esercita una significativa attrazione della domanda in questo settore

dell’istruzione (18,84%). Non mostrano dubbi sulla scelta di Faenza coloro che

scelgono studi per ragioniere e geometra, per diventare tecnici dell’industria e

artigianato e per gli indirizzi artistici.

ANTICIPI O RITARDI.

Sono poche le famiglie di Castelbolognese che scelgono di avviare a scuola in

anticipo i loro figli: sono 1 nella prima classe della scuola primaria e 2 nella

secondaria di primo grado (v. tab 1.2.3.3, pag. 35, seconda parte, cap. 1).

C’è invece chi parte subito in ritardo fin dalla prima classe della scuola

primaria. Poiché non risultano ripetenti in questa classe si tratta molto

probabilmente di allievi migranti neo arrivati.

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73

Nella classe prima della scuola secondaria di primo grado già il 5,43% della

popolazione scolastica residente è in ritardo e la percentuale sale a quasi il 20%

(19,59%) in prima superiore. Anche per gli allievi residenti in questo comune, il

picco dei ritardi si raggiunge nel terzo anno di corso delle superiori, dove si arriva

al 25,56% e dove si registra la più alta presenza di accumulo di anni di ritardo: il

35% dei ritardatari lo è di due anni.

Già in prima superiore c’è chi ha più di tre anni di ritardo nel proprio cammino

di studi e con lo stesso ritardo qualcuno lo si trova anche nella classe quinta.

TASSO DI SCOLARIZZAZIONE.

Il tasso di scolarizzazione nel comune di Castelbolognese è piuttosto alto: il

96,85%, superiore alla media dell’ambito territoriale faentino (v. tab. 1.2.3.4, pag.

36, seconda parte, cap. 1).

Timidi segnali di abbandono della scuola si rilevano solo a partire dai 15enni (il

cui tasso di scolarizzazione è pari al 85,39%) e solo nell’ultimo anno delle superiori

l’abbandono mostra una chiara presenza (la scolarizzazione scende all’81,71%),

mantenendosi, comunque, inferiore all’andamento medio dell’area faentina.

Anche tra i residenti migranti il tasso di scolarizzazione presenta un buon

andamento. E’ totale fino ai 14 anni e mostra segni evidenti di abbandono

scolastico a partire dai 16 anni, con un crollo tra i 18enni (dove solo il 35,48% dei

residenti è presente a scuola).

TASSO DI RIPETENZA

Anche a Castelbolognese si inizia a ripetere, in pratica, a partire dalla scuola

secondaria di primo grado (in tutta la primaria c’è solo 1 allievo ripetente. V tab.

1.2.3.5, pag. 37, seconda parte, cap. 1). Il picco delle ripetenze si manifesta nella

classe prima superiore e, come età, tra i 15enni, anche se va sottolineato il fatto

che tra i residenti di questo comune il tasso di ripetenza complessivo è il più basso

dell’area faentina (2,80%, rispetto al 3,25%)

Pochi sono coloro che rientrano negli studi dopo i 20 anni: sono in tutto 5 e

nessuno è ripetente.

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74

1.7.1.4 FAENZA

LA DOMANDA DI ISTRUZIONE

Con i suoi 5.981 cittadini residenti nella fascia d’età 6-18 anni ha la domanda

potenziale di istruzione più alta dell’ambito comprensoriale di appartenenza.

Anche in questo comune la prevalenza dei maschi sulle femmine è netta:

51,21% rispetto al 48,79% (v. tab. 1.2.4.1, pag. 38, seconda parte, cap. 1)

Il primo quinquennio di età scolare (6-10 anni) supera il secondo (14-18 anni)

del 3,05%, ponendo il comune di Faenza in sintonia con il dato provinciale e

prospettando anche qui un progressivo aumento della domanda potenziale di

istruzione nei prossimi anni.

La quota di migranti residenti si attesta all’11,50%, collocando Faenza a livello

intermedio tra i comuni del suo ambito territoriale. Anche qui il flusso per anno di

età tende a mantenersi costante, oscillando tra le 42 e le 65 presenze.

Tra i migranti residenti in età scolare, i nati in Italia rappresentano una quota

significativa a partire già dai 13 anni (la presenza di nati in Italia parte dall’età di

16 anni). I migranti nati in Italia sono il 12,96% dei 13enni e arrivano

progressivamente al 51,67% a 6 anni. Nel primo quinquennio di età scolare sono

112 i cittadini nati in Italia su un totale di 273 migranti residenti, pari

complessivamente al 41,03%.

Anche questo dato concorre ad alimentare la convinzione che nei prossimi anni

ci sarà in questo comune un progressivo incremento della domanda potenziale di

istruzione.

LE SCELTE DEGLI STUDI

La popolazione scolastica 6-10 anni di Faenza si orienta in larghissima parte

(98,01%9) su scuole del territorio comunale (v. tab. 1.2.4.2A, pag. 39, seconda

parte, cap. 1). I modesti flussi verso scuole di altri comuni dipendono quasi

certamente dalla collocazioni geografiche della residenza.

Ancora più netta è la tendenza a rimanere sul territorio di residenza espressa

dagli allievi appartenenti alla fascia d’età 11-13 anni (v. tab. 1.2.4.2B, pag.40,

seconda parte, cap. 1). Tra costoro il 98,84% si orienta su scuole del comune di

Faenza e flussi del tutto irrilevanti scelgono scuole ubicate nei comuni limitrofi.

Il quadro cambia con gli allievi dai 14 anni in su. In questa fascia d’età, che ha

come riferimento le scuole superiori, i residenti a Faenza sono 2.221. (v. tab.

1.2.4.2C, pag. 41 seconda parte, cap. 1). Di questi, 72 sono in ritardo sul loro

cammino di studio e frequentano scuole di istruzione secondaria di primo grado.

Rimangono 2.149 allievi che si orientano verso la prosecuzione degli studi dopo la

scuola media secondo quanto evidenziato dalla sottostante tabella n. 51

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75

Tab. 51 Le scelte di studi superiori da parte degli allievi residenti a Faenza. A.S. 2008-2009

Tipologia istruzione

N. allievi %

Licei 769 35,78

Tecnici 754 35,09

Professionali 520 24,20

Artistici 106 4,93

Totale 2149 100,00

L’istruzione liceale e quella tecnica si contendono le quote principali delle

scelte, lasciando l’istruzione professionale ad una distanza di oltre 10 punti.

Queste scelte producono il pendolarismo evidenziato dalla tab. 52.

Tab. 52Le sedi scolastiche di istruzione superiore verso cui si orientano le scelte degli allievi residenti a Faenza. A.S. 2008-2009

La comodità di abitare a Faenza, sede di scuole superiori con una vasta gamma

di indirizzi di studio, rende monodirezionale il flusso delle scelte (v. tab. 53). Si

esce da Faenza quasi solo per frequentare indirizzi qui assenti, quali l’alberghiero

(Riolo Terme), i servizi sociali (Lugo e Forlì) e l’aeronautico (Forlì).

Sfuggono un po’ a questa regola le scelte che si orientano verso Forlì per gli

indirizzi artistici, anche qui però motivati dalla diversa gamma di opzioni che là

trovano.

Si aggiunge come novità per il territorio faentino la scelta (inferiore all’1%)

dell’Istituto tecnico femminile di Forlì.

Comune sede scuola scelta

N allievi %

BOLOGNA 6 0,28

IMOLA 7 0,33

FORLì' 84 3,91

RAVENNA 8 0,37

FAENZA 1898 88,32

RIOLO TERME 118 5,49

LUGO 28 1,30

Totale 2149 100,00

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76

Tab. 53 Gli indirizzi di studio di scuola secondaria di secondo grado scelti dagli allievi residenti a Faenza. A.S. 2008-2009

Indirizzo di studio Comune

N alunni Tot %

Liceo

Bologna 1

769

0,13

Imola 1 0,13

Forlì 5 0,65

Faenza 754 98,05

Lugo 8 1,04

ITCG

Bologna 1

551

0,18

Ravenna 1 0,18

Faenza 548 99,24

Lugo 1 0,18

ITI

Ravenna 1

187

0,53

Forlì 20 10,70

Faenza 166 88,77

ITF Forlì 10 10 100,0

IPSIA Bologna 3

134 2,24

Faenza 131 97,76

IP Servizi

Forlì 26

313

8,31

Lugo 19 6,07

Riolo 118 37,70

Faenza 150 47,92

Agrario

Bologna 1

79

1,27

Faenza 72 91,14

Imola 6 7,59

Artistici

Ravenna 6

106

5,66

Forlì 23 21,7

Faenza 77 72,64

Totale 2149 2149 100,00

ANTICIPI O RITARDI

Una quota apprezzabile (la più alta dell’ambito territoriale di riferimento) di

famiglie residenti nel comune di Faenza sceglie di anticipare l’ingresso a scuola dei

propri figli. Nel primo anno della scuola primaria è il 3,39% che compie questa

scelta e anche nel prosieguo degli studi troviamo anticipatari sia nella classe prima

della scuola secondaria di primo grado, sia nella prima e terza delle superiori (v.

tab 1.2.4.3, pag. 43, seconda parte, cap. 1).

Sul fronte del ritardo si comincia a perdere un anno fin dalla classe prima della

scuola primaria: sono 10 allievi, pari al 2% della popolazione di 6 anni. La quota

dei ritardatari aumenta di 10 punti percentuali (arrivando al 12,42%) nella prima

classe della scuola secondaria di primo grado e raggiunge il suo picco in terza

superiore, quando si attesta al 36,43%. Già nella classe prima della secondaria di

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77

primo grado ci sono allievi che hanno accumulato un ritardo superiore ai tre anni:

sono il 3,45% e questa quota sale al 21,12% dei ritardatari che frequentano la

classe terza superiore.

TASSO DI SCOLARIZZAZIONE

Il comune di Faenza ha un alto tasso di scolarizzazione (v. tab. 1.2.4.4, pag.

44, seconda parte, cap. 1). Complessivamente su tutta la fascia d’età del diritto-

dovere all’istruzione, è pari al 97,39% e fino all’età di 15 anni si mantiene sul

100%. Subisce una lieve flessione a partire dai 16 anni (85,37%) e non scende

mai sotto l’80% (a 18 anni raggiunge i livello più basso con l’80,04%).

Anche tra i cittadini migranti il tasso si scolarizzazione è alto: 91,57% come

media generale nei residenti della fascia d’età 6-18 anni e solo tra i 18enni scende

sotto il 50% ( 36,92%). A questa età vistosa è la differenza tra maschi e femmine:

nei primi il tasso di scolarizzazione è pari al 19,44% mentre tra le seconde

raggiunge il 58,62%.

TASSO DI RIPETENZA

Qualche allievo ripetente, tra i residenti nel comune di Faenza, lo si trova già a

7 anni, a partire dalla classe prima della scuola primaria (v. tab. 1.2.4.5, pag. 45,

seconda parte, cap. 1). Anche in questo comune, però il fenomeno della ripetenza

si manifesta in maniera netta tra i 15enni e si mantiene a quote alte per tutte le

età corrispondenti agli anni di corso delle superiori, raggiungendo il suo picco a 16

anni, in corrispondenza delle classi seconde e terze delle scuole secondare di

secondo grado.

Gli adulti che rientrano negli studi sono abbastanza numerosi (gli allievi dopo i

21 anni sono 79) e coprono un’ampia fascia d’età: dai 21 ai 67 anni. Tra di loro il

fenomeno della ripetenza è molto contenuto: sono solo 3, pari al 3,80%.

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78

1.7.1.5 RIOLO TERME

LA DOMANDA DI ISTRUZIONE

La domanda potenziale di istruzione di questo comune è di 656 cittadini

residenti (v. tab. 1.2.5.1, pag. 46, seconda parte, cap. 1). Di nuovo c’è conferma

del dato relativo al prevalere della quota di maschi rispetto alle femmine, anche se

in questo comune lo scarto è minimo: 50,46% maschi, 49,54% femmine.

Significativa, invece, è la quota di popolazione scolastica appartenente al primo

quinquennio di corso rispetto all’ultimo. La differenza a favore del primo è del

4,42%, la più alta in assoluto di questo ambito territoriale. Se a questo dato si

aggiunge quello relativo ai residenti migranti, anch’essi presenti con la percentuale

più alta dell’ambito faentino (12,96%) se ne può dedurre che la domanda

potenziale di istruzione del comune di Riolo Terme manterrà un trend di crescita

significativa per i prossimi anni.

Si è già fatto cenno all’alta componente di migranti della popolazione

scolastica. Si può aggiungere che essa mantiene un flusso costante su tutti gli ani

della fascia d’età scolare (6-18 anni), oscillando tra i 3 e gli 11 cittadini residenti.

Anche la percentuale di migranti nati in Italia è consistente e costante fin dal

suo comparire. Parte, infatti, con il 27,27% a 13 anni e la ritroviamo al 28,57% a

sei anni.

LE SCELTE DEGLI STUDI

Tra i sei e i dieci anni le famiglie (e gli allievi) residenti a Riolo Terme scelgono

scuole ubicate quasi esclusivamente sul territorio comunale (v. tab. 1.2.5.2A, pag.

47, seconda parte, cap. 1), anche se c’è una discreta quota di scelte (3,20%) che

si orientano verso Imola, motivate soprattutto dalla presenza di una scuola

paritaria.

Stesso andamento hanno le scelte dei cittadini residenti nella fascia d’età 11-

13 anni: il 94,70% rimangono a Riolo, ma il 3,97% si orienta di nuovo verso

Imola, in particolare verso una scuola paritaria qui presente (v. tab. 1.2.5.2B, pag.

47, seconda parte, cap 1).

Come al solito, tutto cambia nella fascia d’età che fa riferimento alla scuola

secondaria di secondo grado e che va dai 14 anni in su (v. tab. 1.2.5.2C,pag. 48

seconda parte, cap. 1).

In questa fascia d’età gli allievi residenti a Riolo sono 221, di cui 11 sono in

ritardo nel loro cammino di studio e frequentano scuole di istruzione secondaria di

primo grado.

Gli altri 210 si orientano verso le tipologie di istruzione evidenziate dalla

sottostante tabella 54.

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79

Tab. 54 Le scelte di studi superiori da parte degli allievi residenti a Riolo Terme A.S. 2008-2009

Tipologia istruzione

N. allievi %

Licei 57 27,14

Tecnici 70 33,33

Professionali 80 38,10

Artistici 3 1,43

Totale 210 100,00

In questo comune la priorità nelle scelte è data all’istruzione professionale

(38,10%), con un margine di vantaggio notevole sui licei (27,145) e, minore, sui

tecnici (33,33%).

Questo orientamento nelle scelte genera un pendolarismo sul territorio

evidenziato dalla tabella 55.

Tab. 55 Le sedi scolastiche di istruzione superiore verso cui si orientano le scelte degli allievi

residenti a Riolo Terme. A.S. 2008-2009

Comune sede

scuola scelta

N

allievi %

IMOLA 44 20,95

FORLì' 1 0,48

RAVENNA 1 0,48

FAENZA 130 61,90

RIOLO TERME 29 13,81

LUGO 3 1,43

CAST. S. PIETRO T. 2 0,95

Totale 210 100,00

Le principali direttrici di questo flusso di allievi sono tre: Faenza, Imola e Riolo

stessa.

Per comprendere meglio il senso di questi spostamenti è utile la lettura dei dati

relativi agli indirizzi di studio scelti (v. tab. 56).

Esistono pochi dubbi nella scelta della scuola quando ci si orienta verso indirizzi

dell’istruzione professionale per l’industria e l’artigianato e per diventare ragionieri

o geometri: si sceglie in maniera netta Faenza.

Per gli altri indirizzi di studio la sede principalmente scelta è Imola. Essa riceve

la metà degli orientamenti rivolti verso l’istruzione tecnica industriale ed è

nettamente maggioritaria nelle opzioni degli indirizzi agrari (favorita dalla presenza

a Imola dell’istruzione tecnica).

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80

Tab. 56 Gli indirizzi di studio di scuola secondaria di secondo grado scelti dagli allievi residenti a Riolo Terme. A.S. 2008-2009

Quando la scelta coinvolge l’istruzione liceale il flusso verso Imola si riduce

notevolmente e riprende quota nel settore dell’istruzione professionale per i

servizi. In questo ultimo settore i residenti a Riolo esprimono una ricca gamma di

scelte, in larga parte motivate dalla ricerca di indirizzi non presenti nelle scuole

superiori di Faenza (servizi sociali, in particolare).

ANTICIPI O RITARDI

Pochissimi sono gli allievi residenti a Riolo Terme che anticipano l’ingresso a

scuola. Ce n’è solo uno nella prima classe della scuola secondaria di primo grado

(v. tab. 1.2.5.3, pag 49, seconda parte, cap. 1).

I ritardi, invece, cominciano fina dalla classe prima della scuola primaria (5%).

Proseguono poi per tutto l’arco del diritto dovere all’istruzione, raggiungendo il loro

picco nella classe terza superiore, dove si attestano al 29,41%. Il ritardo

accumulato, però, solo in un caso (nella classe quinta superiore) è consistente

(oltre i tre anni); per il resto rimane contenuto prevalentemente in uno-due anni.

Indirizzo di studio

Ambito territoriale N. allievi

Tot %

ITI FAENZA 5

10 50,00

IMOLA 5 50,00

IPSIA FAENZA 18

19 94,74

IMOLA 1 5,26

ITCG

FAENZA 38

41

92,68

IMOLA 2 4,88

LUGO 1 2,44

Liceo FAENZA 49

57 85,96

IMOLA 8 14,04

IP Servizi

IMOLA 10

55

18,18

FAENZA 12 21,82

LUGO 2 3,64

CASTEL S. PIETRO T. 2 3,64

RIOLO 29 52,73

Agrario

IMOLA 18

25

72,00

FORLI' 1 4,00

FAENZA 6 24,00

Artistici RAVENNA 1

3 33,33

FAENZA 2 66,67

Totale 210 210 100,00

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81

TASSO DI SCOLARIZZAZIONE

Riolo Terme, con il 92,53%, ha il più basso tasso di scolarizzazione dell’ambito

territoriale faentino (v. tab. 1.2.5.4, pag. 50 seconda parte, cap. 1). Ciò molto

probabilmente è dovuto a processi migratori che fin dall’età di sei anni

mantengono mediamente bassa la quota di cittadini residenti presenti a scuola,

con oscillazioni annuali anche di 10 punti (per es. nell’età di 8 anni rispetto a

quella di 7). Un tasso di scolarità che sicuramente deriva anche da abbandono

scolastico si ha solo nella fascia d’età 16-18 anni, con il punto più basso a 17 anni

(con il 77.78%).

Analogo è l’andamento della scolarizzazione tra i cittadini migranti. Si mantiene

alta fino ai 14 anni, per poi crollare attorno al 40% a 17 e 18 anni. Anche in

questo comune l’abbandono scolastico rilevato presso gli allievi migranti coinvolge

soprattutto i maschi, nessuno dei quali è a scuola nelle età di 17 e 18 anni.

TASSO DI RIPETENZA

Per tutto il primo ciclo nessun allievo residente a Riolo Terme è ripetente (v.

tab. 1.2.5.5, pag. 51 parte seconda, cap. 1). Solo a partire dalla classe prima

superiore, in corrispondenza dei 15 anni di età, troviamo allievi che ripetono (sono

il 9,62%). Anche tra i residenti di questo comune il picco di ripetenza si colloca nel

terzo anno delle superiori, dove raggiunge il 20,59%.

Tra gli adulti che rientrano a scuola (sono 7) nessuno ripete.

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82

1.7.1.6 SOLAROLO

LA DOMANDA DI ISTRUZIONE

A Solarolo la domanda potenziale di istruzione è costituita da 520 cittadini

residenti (v. comune di Solarolo, tab. 1.2.6.1, pag. 52, seconda parte, cap. 1)

La prevalenza dei maschi sulle femmine è ribadita, con quote significative:

52,31% sono maschi , 47,69% femmine.

Anche la componente “giovane” della popolazione in età scolare (6-10 anni) è

in sintonia con l’andamento prevalente rilevato per l’ambito territoriale faentino e

anche con quello provinciale. Essa, infatti, supera dell’1,34% l’ultimo quinquennio

di corso e lascia supporre un incremento nei prossimi anni della domanda

potenziale di istruzione.

La presenza di cittadini migranti in questa fascia di popolazione residente è tra

le più alte dell’ambito faentino. Essa è pari, complessivamente, 12,31% ed è la

seconda più consistente dopo Riolo Terme.

All’interno di questa quota, i residenti migranti nati in Italia sono presenti in

una misura significativa a partire dai 14 anni (25%) e si mantiene sostanzialmente

allo stesso livello fino ai 6 anni, dove si attesta al 36,50%.

Questo dato di tendenziale stabilizzazione sul territorio solarolese di famiglie

appartenenti alla popolazione migrante, insieme ai dati sulla presenza complessiva

di cittadini migranti e sulla componente “giovane” dei residenti in età scolare,

concorrono a formare la convinzione che anche in questo comune si assisterà nei

prossimi anni ad un aumento progressivo della domanda di istruzione.

LE SCELTE DEGLI STUDI

Dai 6 ai 10 anni gli allievi residenti a Solarolo frequentano per il 96,02% scuole

ubicate presso il loro comune (v. tab. 1.2.6.2A, pag. 53, seconda parte, cap. 1).

Dei restanti allievi la maggior parte si orienta verso scuole di Faenza (sono il

2,49% dell’intera domanda potenziale).

Pressoché analoga è la situazione tra gli allievi residenti nella fascia d’età 11.13

anni (v. tab. 1.2.6.2B, pag. 53, seconda parte, cap. 1).

Il quadro è del tutto diverso nella fascia d’età cha va dai 14 anni in su (v tab.

1.2.6.2.C, seconda parte, cap 1) Qui gli allievi residenti sono 179, dei quali 4 sono

in ritardo nei loro studi e frequentano scuole di istruzione secondaria di primo

grado.

Gli altri 175 si orientano nel proseguimento degli studi dopo la terza media

secondo quanto emerge dalla sottostante tabella 57.

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83

Tab. 57 Le scelte di studi superiori da parte degli allievi residenti a Solarolo. A.S. 2008-2009

Tipologia istruzione

N. allievi %

Licei 44 25,14

Tecnici 68 38,86

Professionali 59 33,71

Artistici 4 2,29

Totale 175 100,00

Solarolo conferma un dato tendenziale riscontrato a livello provinciale, ovvero

la maggior propensione a scegliere indirizzi di studio dell’area tecnica. La scelta

liceale è distanziata dalla prima di oltre 13 punti e a metà strada si colloca

l’orientamento verso l’istruzione professionale.

Queste scelte generano un pendolarismo evidenziato dalla sottostante tabella

58.

Tab. 58 Le sedi scolastiche di istruzione superiore verso cui si orientano le scelte degli allievi residenti a Solarolo A.S. 2008-2009

Comune sede scuola scelta

N allievi %

IMOLA 8 4,57

FORLì' 1 0,57

RAVENNA 3 1,71

BOLOGNA 1 0,57

CESENA 1 0,57

FAENZA 114 65,14

RIOLO TERME 18 10,29

LUGO 29 16,57

Totale 175 100,01

I flussi prodotti dalle scelte degli studi di istruzione secondaria di secondo

grado tendono a rispecchiare la collocazione geografica di questo comune, posto a

metà strada tra i comuni di Faenza e Lugo. Verso queste due sedi di scuole

superiori, infatti, si indirizzano le due principali direttrici del pendolarismo degli

allievi solarolesi.

Altre quote di interesse sono rivolte a Riolo (10,29%) e ad Imola (4,57%),

prodotte soprattuto dalla presenza qui di indirizzi di studio (alberghiero e agrario,

ma nell’istruzione tecnica) diversi da quelli presenti nella più vicina Faenza.

Per comprendere meglio come stanno le cose, serve comunque osservare il

posizionarsi delle scelte in ordine agli specifici indirizzi di studio (v. tabella 59)

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84

Tab. 59 Gli indirizzi di studio di scuola secondaria di secondo grado scelti dagli allievi residenti a Solarolo. A.S. 2008-2009

Indirizzo di studio

Ambito territoriale

N. allievi

Tot %

ITI

FAENZA 16

19

84,21

RAVENNA 2 10,53

IMOLA 1 5,26

IPSIA

FAENZA 18

21

85,71

LUGO 2 9,52

IMOLA 1 4,76

ITCG

FAENZA 41

43

95,35

BOLOGNA 1 2,33

LUGO 1 2,33

Liceo

FAENZA 25

44

56,82

LUGO 18 40,91

IMOLA 1 2,27

IP Servizi

FAENZA 10

37

27,03

LUGO 8 21,62

RIOLO 18 48,65

CESENA 1 2,70

Agrario

IMOLA 5

7

71,43

FORLI' 1 14,29

FAENZA 1 14,29

Artistici RAVENNA 1

4 25,00

FAENZA 3 75,00

Totale 175 175 100,00

Da questa tabella scaturisce un quadro di scelte degli indirizzi di studio

superiori piuttosto articolato. Anche gli allievi di Solarolo (come prima quelli di

Castelbolognese) tendono a differenziare molto le scelte delle sedi scolastiche dove

recarsi a studiare.

Quando scelgono l’istituto tecnico industriale, escludono Lugo e privilegiano

nettamente Faenza (con qualche opzione per Ravenna ed Imola). Molto diversa è

la situazione quando invece scelgono studi liceali. Qui si dividono quasi a metà tra

Lugo e Faenza.

Così avviene anche negli indirizzi di istruzione professionale nei servizi, anche

se qui i flussi significativi verso Lugo e Riolo sono sicuramente generati dalla

presenza in queste due sedi di indirizzi assenti altrove: i servizi sociali (Lugo) e

l’alberghiero (Riolo).

Gli allievi residenti a Solarolo mostrano una netta preferenza per scuole del

comune di Faenza quando scelgono gli indirizzi per ragioniere e geometra, mentre

cambiano del tutto direzione se intendono compiere studi di tipo agrario: per

questi ultimi identificano in Imola la sede delle scuole da frequentare.

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I pochi allievi che si orientano verso gli studi artistici si dividono quasi a metà

tra la ceramica (a Faenza) ed il mosaico (a Ravenna).

ANTICIPI O RITARDI

Solo un’allieva anticipa l’ingresso nella classe prima della scuola primaria (v.

tab. 1.2.6.3, pag. 56, seconda parte, cap.1).

I ritardi, invece, si manifestano a partire dalla classe prima della scuola

primaria e proseguono per tutto l’arco del diritto dovere all’istruzione,

raggiungendo il loro picco (29,73%) in corrispondenza della classe terza superiore.

L’accumulo degli anni di ritardo è rilevante solo nella classe terza superiore,

dove 2 allievi su 11 ripetenti sono in ritardo di più di tre anni rispetto all’età

posseduta.

TASSO SCOLARIZZAZIONE

Il tasso di scolarizzazione nel comune di Solarolo è piuttosto alto (95,77%) e

solo a partire dall’età di 16 anni mostra segni di abbandono scolastico (v. tab.

1.2.6.4, pag. 57, seconda parte, cap.1). Anche in questo comune la quota più

bassa di scolarizzazione si ha a 17 anni, quando la quota di allievi presenti a

scuola scende al 75%.

Tra i residenti migranti la presenza a scuola oscilla negli anni di età che fanno

riferimento al primo ciclo di istruzione e subisce un crollo a partire dai 16 anni,

raggiungendo il punto più negativo a 18 anni, quando nessuno dei 4 allievi

residenti è a scuola.

TASSO RIPETENZA

Nella scuola primaria nessun allievo residente a Solarolo è ripetente (v. tab.

1.2.6.5, pag. 58, seconda parte, cap.1). Ad incappare in non promozioni si inizia

nella classe prima della scuola secondaria di primo grado: qui ripetono 2 allievi su

40. Come in tutti i comuni, il fenomeno della ripetenza si manifesta soprattutto

nella scuola secondaria di secondo grado dove raggiunge mediamente il 10,86%,

con il picco nella classe prima con il 19,51%.

Sono pochi gli adulti che rientrano a scuola e tra costoro uno è ripetente.

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86

1.7.2 Ambito territoriale di Lugo

1.7.2.1 ALFONSINE

LA DOMANDA DI ISTRUZIONE

Qui la domanda potenziale di istruzione è espressa da 1.182 cittadini residenti,

al cui interno è confermato il trend provinciale di prevalenza dei maschi rispetto

alle femmine (v. tab. 1.2.7.1, pag 59, seconda parte, cap. 1). I primi, infatti,

compongono la popolazione in età scolare nella misura del 52,28%.

La quota di residenti del primo quinquennio di età scolare supera nettamente

l’ultimo quinquennio, con un 4,49%. Ciò induce a pensare che anche per questo

comune è prevedibile un aumento nei prossimi anni della domanda potenziale di

istruzione.

La presenza di residenti migranti si attesta complessivamente sul 9,81%, dato

che si colloca tra i più bassi dell’Unione della Bassa Romagna. Il suo andamento

nella sequenza dei 13 anni che compongono la fascia d’età scolare è abbastanza

regolare, con una tendenza al rialzo per i sei e sette anni (rispettivamente al

12,78% e al 12,03%)

La componete di migranti nati in Italia inizia ad avere un andamento costante a

partire dai 13 anni e assume dimensioni significative nella fascia del primo

quinquennio di età scolare (32% di media sui cinque anni). Anche questo dato,

insieme a quello sulla componente “giovane” della popolazione scolastica

residente, induce a supporre che ad Alfonsine ci sarà un incremento della

domanda potenziale di istruzione nei prossimi anni.

LE SCELTE DEGLI STUDI

Il territorio del comune di Alfonsine ha delle frazioni che condivide con il

comune di Argenta (FE) per cui anche le scelte di studio degli allievi residenti nella

fascia d’età 6-10 anni riflettono questa situazione geografica (v tab. 1.2.7.2A, pag.

60, seconda parte, cap. 1). Su 468 alunni, infatti, l’88,25% sceglie scuole primarie

di Alfonsine e l’8,33% si orienta verso Argenta. Qualche altra direttrice va verso

Ravenna (1,28%) e piccole altre quote di allievi si orientano verso Bagnacavallo,

Conselice e Lugo.

Molto simile è la situazione anche nella secondaria di primo grado, dove, però,

il flusso verso Argenta risulta molto più contenuto (3,09%). Aumentano, invece, le

quota delle scelte verso Lugo, qui veicolata anche dalla presenza della scuola

paritaria e verso Ravenna (v. tab. 1.2.7.2B, pag. 60, seconda parte, cap. 1).

Dei 376 allievi nella fascia d’età dai 14 anni in su, 12 sono ancora nella scuola

secondaria di primo grado (v. tab. 1.2.7.2C, pag. 61, seconda parte, cap. 1). Alle

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scuole superiori, pertanto, vanno 364 allievi, le cui scelte di studio sono

sintetizzate dalla tabella 60 )

Tab. 60. Le scelte di studi superiori da parte degli allievi residenti ad Alfonsine. A.S. 2008-2009

La maggioranza sceglie un indirizzo di studio di tipo tecnico; a seguire, si

posizionano le scelte su indirizzi dell’istruzione professionale e, infine, sui licei.

Quella di Alfonsine è una realtà che accentua la tendenza provinciale a privilegiare

la scelta di studi tecnici e relega al terzo posto (e abbastanza distanziata) la scelta

di studi liceali. In sintonia con la media provinciale si collocano le scelte degli

indirizzi artistici.

Queste scelte di studio procurano un pendolarismo che assume le direttrici

evidenziate dalla tabella 61.

Tab. 61 Le sedi scolastiche di istruzione superiore verso cui si orientano le scelte degli allievi

residenti ad Alfonsine. A.S. 2008-2009

Comune sede della scuola scelta

N. allievi %

Bologna 1

Ferrara 14 3,85

Forlì 3 0,82

Ravenna 150 41,48

Faenza 12 3,30

Riolo Terme 11 3,02

Cervia 11 3,02

Lugo 162 44,51

Totale 364 100,00

I flussi degli studenti che da Alfonsine si dirigono verso indirizzi di studio che

intendono frequentare (v. tab 62) tendono a riflettere la posizione geografica del

comune, collocato al confine tra due province (Ravenna e Ferrara) e di tre comuni

sedi di scuole superiori (Lugo, Ravenna, Argenta-FE).

Non a caso proprio questi ultimi tre comuni costituiscono le principali direttrici

seguite dal pendolarismo alfonsinese.

Tipologia istruzione

N. allievi %

Licei 82 22,53

Tecnici 149 40,93

Professionali 112 30,77

Artistici 21 5,77

Totale 364 100,00

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Tab. 62 Gli indirizzi di studio di secondaria di secondo grado scelti degli allievi residenti ad Alfonsine. A.S. 2008-2009

Indirizzo di studio

Ambito territoriale

N. allievi

Tot %

ITI

RAVENNA 36

52

69,23

LUGO 11 21,15

FERRARA 2 3,85

FORLI' 3 5,77

IPSIA

RAVENNA 1

32

3,13

LUGO 26 81,25

FAENZA 1 3,13

ARGENTA 4 12,50

ITCG

RAVENNA 47

87

54,02

LUGO 39 44,83

FERARA 1 1,149

Liceo

RAVENNA 26

82

31,71

LUGO 51 62,20

FERRARA 4 4,88

BOLOGNA 1 1,22

IP Servizi

RAVENNA 11

73

15,07

FAENZA 4 5,479

LUGO 35 47,95

CERVIA 11 15,07

RIOLO 11 15,07

FERRARA 1 1,37

Agrario

RAVENNA 8

17

47,06

FAENZA 7 41,18

FERRARA 2 11,76

Artistici RAVENNA 21 21 100,00

Totale 364 364 100,00

Ci sono, inoltre, aspetti interessanti nell’insieme degli orientamenti agli studi

superiori espressi dai residenti ad Alfonsine. Per esempio: quando essi intendono

scegliere un Istituto tecnico industriale preferiscono di gran lunga (69,23%)

andare a Ravenna, piuttosto che a Lugo (21,15%) e non disdegnano Forlì

(5,77%), dove ha sede un indirizzo (aeronautico) non presente in provincia di

Ravenna.

Ciò sembra determinato soprattutto dalla presenza presso l’ITI di Ravenna di

indirizzi di studi tecnici assenti a Lugo. Dei 36 allievi che scelgono Ravenna, infatti,

12 li troviamo nel triennio su percorsi di studio non presenti a Lugo: 1 allievo

sceglie l’indirizzo chimico, 6 quello informatico, 5 l’elettrotecnico ed automazioni.

Supponendo che altrettanti allievi siano presenti nel biennio si arriva a 24 residenti

ad Alfonsine che orientano le loro scelte di studio su Ravenna perché intendono

frequentare indirizzi di studio che non sono presenti a Lugo.

Le proporzioni si invertono quando i residenti ad Alfonsine intendono scegliere

un indirizzo di Istituto professionale per l’industria e l’artigianato. In questo caso la

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quasi totalità sceglie Lugo (96,30%) e pochissimi prendono la strada verso

Ravenna (3,13%). A questa preferiscono sicuramente Argenta, verso la quale si

orienta una quota interessante di allievi (12,50%)

Di interesse è anche l’analisi delle scelte rivolte al liceo. Chi compie questa

scelta preferisce nettamente Lugo (62.20%), rispetto a Ravenna (32,93%) e

Ferrara (4,88%).

Quando si entra nell’istruzione professionale per i servizi si assiste ad una

proliferazione delle scelte che proiettano gli alunni di Alfonsine verso sei territori

comunali, da Cervia a Riolo e Ferrare, passando da Lugo, Faenza e Ravenna. La

maggior parte scelgono scuole di Lugo (47,96%), ma anche Cervia, Riolo e

Ravenna attraggono quote significative (poco più del 15%) di scelte.

Non ci sono dubbi, invece, per chi sceglie indirizzi artistici: vanno tutti a

Ravenna.

ANTICIPI O RITARDI

Pochissimi allievi residenti ad Alfonsine anticipano l’ingresso a scuola: solo 1

nella classe prima elementare e un altro nella prima secondaria di primo grado (v.

tab. 1.2.7.3, pag. 63, seconda parte, cap. 1).

A perdere anni, invece, cominciano dalla prima elementare (con il 5,94%) e

proseguono ininterrottamente per tutto l’arco del diritto-dovere all’istruzione. La

quota dei ritardatari è sempre piuttosto alta e supera il 20% in prima superiore,

continuando a progredire fino al 30,51% dell’ultimo anno. Vista la quota degli

allievi ripetenti, sempre piuttosto modesta, si deve attribuire questo andamento

dei ritardi all’inserimento di allievi migranti neoarrivati, normalmente collocati

indietro di una classe rispetto all’età posseduta. I ritardi superiori ai tre anni sono

presenti solo nelle classi terza e quinta delle scuole superiori.

TASSO SCOLARIZZAZIONE

Il comune di Alfonsine ha, nel complesso, uno dei tassi di scolarizzazione più

bassi (91,29%) dell’ambito territoriale dei comuni della Bassa Romagna (v. tab.

1.2.7.4, pag. 64, parte seconda, cap. 1). Fino a 14 anni si può dire che tutti gli

allievi residenti sono a scuola, ma a partire dai 15 anni sicuramente ci sono

abbandoni dei percorsi di istruzione, tenuto conto che in questa età il tasso di

scolarizzazione scende all’86,75% e continua progressivamente a diminuire fino ai

18 anni, dove si attesta al 71,79%. La scolarizzazione tra gli alunni migranti

procede con oscillazioni lungo tutto l’arco delle età del diritto-dovere all’istruzione,

mantenendosi sempre superiore, però, al 60% fino ai 18 anni, quando crolla

all’11,11%.

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TASSO DI RIPETENZA

Nella scuola primaria gli allievi residenti ad Alfonsine ripetono pochissimo: ce

n’è solo uno (femmina) in seconda classe (v. tab. 1.2.7.5, pag. 65, seconda parte,

cap. 1).

Le ripetenze cominciano a manifestarsi con continuità nella prima classe della

scuola secondaria di primo grado e proseguono fino alla fine degli anni di corso

della secondaria di secondo grado, anche se in questo comune non ci sono i picchi

presenti in altre realtà: non si supera mai la soglia del 9% e la punta più alta di

ripetenti la troviamo nella prima classe delle superiori, anziché in terza. Da qui in

poi, fino alla fine della secondaria di secondo grado, il numero dei ripetenti tende

progressivamente a calare.

Se consideriamo l’età, quella con la maggior presenza di ripetenti appartiene ai

19enni, con il 14,29%. Gli adulti ultra ventenni che rientrano negli studi sono

pochi (tra i 26 e i 47 anni ce ne sono 7), ma nessuno incorre in ripetenze.

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91

1.7.2.2 BAGNACAVALLO

LA DOMANDA DI ISTRUZIONE

In questo comune la domanda potenziale di istruzione è di 1.595 cittadini

residenti (v. tab. 1.2.8.1, pag. 66, seconda parte, cap. 1) E’ confermata la

maggioranza di maschi rispetto alle femmine, anche se con quote meno

significative che altrove: 50,78% dei maschi rispetto al 49,22% delle femmine.

Anche a Bagnacavallo si rileva una presenza significativa di residenti che sono

nel primo quinquennio di età scolare. Sono il 40,63% e superano del 4,02%

l’ultimo quinquennio. Di nuovo siamo di fronte ad un’ipotesi di incremento della

domanda potenziale di istruzione nei prossimi anni.

La componente dei residenti migranti è del 9,91% che è la sesta in ordine di

incidenza rispetto ai 9 comuni che compongono l’Unione della Bassa Romagna.

Essa ha un andamento costante lungo tutti i 13 anni dell’età scolare: è di 17

cittadini a 18 anni e la ritroviamo a quota 16 a 6 anni.

All’interno di questi residenti migranti, quelli nati in Italia compaino con

regolarità a partire dagli 11 anni e si attestano mediamente attorno al 30% per

ciascun anno d’età fino ai 6 anni. Anche questo dato conferma l’idea che nei

prossimi anni ci sarà un aumento della domanda potenziale di istruzione.

LE SCELTE DEGLI STUDI

A Bagnacavallo, tra gli allievi residenti nella fascia d’età 6-10 anni, l’82,10%

frequenta scuole ubicate nel comune (v. tab. 1.2.8.2A, pag. 67, seconda parte,

cap. 1). E’ una delle quote più basse di permanenza nelle scuole primarie che

hanno sede nei singoli territori comunali. Ciò dipende dalla distribuzione geografica

di Bagnavcavallo che presenta frazioni piuttosto lontane dal centro città e molto

più vicine, verso nord, a Fusignano, verso est a Ravenna e verso ovest a Lugo.

Questo spiega le percentuali di pendolarismo orientato verso le scuole di questi tre

comuni: 4,55% in direzione Lugo; 6,12% verso Ravenna e 4,55% verso

Fusignano. Qualcosa (1,73%) cattura anche Alfonsine.

La stessa situazione si ripropone per le scelte degli allievi residenti nella fascia

d’età 11-13 anni (v. tab. 1.2.8.2B, pag. 68, seconda parte, cap. 1). L’84,29%

rimane nelle scuole che hanno sede nel comune, mentre se ne va fuori un 15%

circa, così suddiviso: 2% a Lugo, 5,14% a Ravenna, 5,71% a Fusignano, 1,71%

ad Alfonsine.

Il pendolarismo aumenta, ovviamente, tra gli allievi compresi nella fascia d’età

dai 14 anni in su (v. tab. 1.2.8.2C, seconda parte, cap. 1). Questi sono 535, di cui

24 sono in ritardo sul loro cammino di studio e sono ancora presenti presso scuole

secondarie di primo grado.

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92

Gli altri 511 allievi orientano le proprie scelte prevalentemente verso tipologie

di studio evidenziate nella sottostante tabella 63.

Tab. 63 Le scelte di studi superiori da parte degli allievi residenti a Bagnacavallo. A.S. 2008-2009

Tipologia istruzione

N. allievi %

Licei 195 38,16

Tecnici 147 28,77

Professionali 140 27,40

Artistici 29 5,68

Totale 511 100,00

Da Bagnacavallo ci si orienta preferibilmente sui licei, lasciando quasi alla pari,

e ad una distanza che oscilla attorno ai dieci punti, l’istruzione tecnica e quella

professionale.

L’insieme di queste scelte producono un pendolarismo sul territorio piuttosto

ricco e multidirezionale (v. tab. 64)

Le principali direttrici sulle quali esso si muove sono verso Lugo, Ravenna,

Faenza e Riolo.

Tab. 64. Le sedi scolastiche di istruzione superiore verso cui si orientano le scelte degli allievi residenti a Bagnacavallo. A.S. 2008-2009

Entrando più nello specifico delle singole tipologie di istruzione, si scopre (v.

tab 65) che coloro che scelgono l’Istituto Tecnico Industriale si dividono quasi a

metà tra Ravenna (45,45%) e Lugo (46,97%), con qualche frangia anche verso

Faenza e Forlì.

Comune sede della scuola scelta

N allievi %

BOLOGNA 2 0,39

IMOLA 1 0,20

VERGATO 1 0,20

MODENA 1 0,20

FORLì' 3 0,59

RAVENNA 95 18,59

FAENZA 67 13,11

CERVIA 5 0,98

RIOLO TERME 25 4,89

LUGO 311 60,86

Totale 511 100,00

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93

Tab. 65 Gli indirizzi di studio di secondaria di secondo grado scelti degli allievi residenti a Bagnacavallo. A.S. 2008-2009

Indirizzo di studio

Ambito territoriale

N. allievi Tot %

ITI

RAVENNA 30

66

45,45

LUGO 31 46,97

FAENZA 3 4,55

FORLI' 2 3,03

IPSIA

RAVENNA 1

19

5,26

LUGO 16 84,21

MODENA 1 5,26

CREVALCORE 1 5,26

ITCG

RAVENNA 17

77

22,08

LUGO 44 57,14

FAENZA 14 18,18

FORLI' 1 1,299

VERGATO 1 1,299

Liceo

RAVENNA 33

195

16,92

LUGO 158 81,03

FAENZA 3 1,54

BOLOGNA 1 0,51

IP Servizi

RIOLO 25

110

22,73

CERVIA 5 4,545

LUGO 62 56,36

RAVENNA 2 1,818

FAENZA 16 14,55

Agricolo

RAVENNA 3

15

20,00

FAENZA 11 73,33

IMOLA 1 6,67

Artistici RAVENNA 22

29 75,86

FAENZA 7 24,14

Totale 511 511 100,00

Su questa ultima scelta pesa l’esclusività dell’indirizzo di studio (aeronautico)

presente solo a Forlì.

Ad orientare verso Ravenna sembra che abbia un certo peso la carenza di

indirizzi di studio che caratterizza l’offerta di Lugo.

Infatti, su 30 allievi che da Bagnacavallo vanno all’ITI di Ravenna, 17 li

troviamo nel triennio su percorsi non presenti a Lugo: 3 frequentano l’indirizzo

chimico, 6 quello informatico e 8 l’elettrotecnico ed automazione. Poiché è

probabile che anche una parte di coloro che frequentano il biennio lo abbiano fatto

in funzione delle specializzazioni del triennio, si sale a oltre 20 allievi su 30 che

potrebbero essere indotti a raggiungere Ravenna per carenza di indirizzi tecnici nel

loro ambito territoriale di residenza.

Molto diverso è il comportamento quando gli allievi e le loro famiglie intendono

sceglier un istituto professionale per l’industria e l’artigianato. Qui non ci sono più

dubbi: si va a Lugo (84,21%).

Ci sono alcune scelte orientate anche verso altri comuni, addirittura fuori

provincia, ma sono dettate quasi sicuramente dalla specificità degli indirizzi

professionali: l’automobilistico per Maranello (MO) e l’odontotecnico per Crevalcore

(BO).

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94

Anche quando la scelta si orienta verso studi liceali ci sono poche esitazioni: si

preferisce Lugo (81,44%) rispetto a Ravenna (17,01%) e Faenza (1,55%).

Il quadro cambia abbastanza quando le scelte si indirizzano verso istituti tecnici

commerciali e per geometri. La maggioranza continua a scegliere Lugo (58,67%),

ma quote interessanti di allievi si orientano anche su Ravenna (22,67%) e Faenza

(18,67%), senza che ciò appaia determinato dalla differenza di offerta formativa

(in maggioranza scelgono gli indirizzi giuridico-aziendale, programmatori e

geometri–progetto Cinque presenti anche a Lugo).

Quando la scelta riguarda l’istruzione professionale nel settore dei servizi

l’orientamento nettamente prevalente è su Lugo (77,50%), anche perché solo qui

c’è l’indirizzo dei servizi sociali. Tiene anche Faenza, con il suo 20% delle

preferenze.

Per gli indirizzi artistici gli allievi residenti a Bagnacavallo si indirizzano

prevalentemente sul mosaico e sul liceo artistico di Ravenna, anche se mantiene

una buona quota la ceramica di Faenza (24,14%).

ANTICIPI O RITARDI

Gli allievi e le loro famiglie residenti a Bagnacavallo hanno una scarsa

propensione all’anticipo scolastico (v tab. 1.2.8.3, pag. 71, seconda parte, cap. 1).

Lo fa lo 0,86% nella prima classe della scuola primaria, il 2,34% nella classe prima

della secondaria di primo grado e troviamo qualche anticipatario anche in terza

superiore (lo 0,93%).

Il ritardo scolastico, invece, inizia subito nella prima classe della scuola

primaria con il 5,30% e prosegue, incrementandosi, lungo tutta la filiera degli

studi relativi al diritto-dovere di istruzione. In prima superiore raggiunge la quota

del 18,55%, supera il 25% in terza e si posiziona al 30,43% in quinta. Tenuto

conto dello scarso numero di allievi ripetenti, il fenomeno del ritardo è sicuramente

da attribuire in gran parte ad un significativo inserimento di allievi migranti neo

arrivati, collocati normalmente nella classe inferiore a quella corrispondente all’età.

TASSO DI SCOLARIZZAZIONE

Mediamente, il tasso di scolarizzazione a Bagnacavallo è nella media

dell’ambito territoriale lughese: 93,54% (v. tab. 1.2.8.4, pag. 72, seconda parte,

cap. 1). Anche in questo comune segni evidenti di abbandono della scuola, per

orientarsi verso altre opportunità formative, cominciano ad apparire all’età di 16

anni, dove il tasso di scolarizzazione scende all’87,74% e trova il suo punto più

alto a 18 anni, quando si attesta al 73,98%.

Anche tra gli allievi migranti il tasso di scolarizzazione è alto e conferma quanto

già scritto a proposito di significativi ingressi di allievi di nazionalità non italiana.

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95

Costoro spesso non sono formalmente registrati come residenti, ma si iscrivono a

scuola e determinano un numero di presenze superiore ai cittadini ufficialmente

residenti. Solo a partire dai 15 anni il tasso di scolarizzazione subisce tracolli

significativi: è al 52,63% a 15 anni e al 17,65% a 18.

TASSO DI RIPETENZA

Nel corso del primo ciclo gli allievi residenti nel comune di Bagnacavallo sono

quasi del tutto immuni da ripetenze: ci sono solo 2 casi, nelle classi prima e

seconda della secondaria di primo grado (v. tab. 1.2.8.5, pag. 73 seconda parte,

cap. 1). Anche nelle scuole superiori il tasso di ripetenza degli allievi di

Bagnacavallo è molto basso (il più basso dell’ambito territoriale lughese e della

provincia). Mediamente si attesta al 3,91% e solo in terza superiore raggiunge la

quota dell’8,41%, mentre negli altri quattro anni delle superiori non supera mai il

3,5%.

Anche in questo comune sono pochi gli adulti ultra ventenni che riprendono gli

studi (sono 11) e solo uno di essi è ripetente.

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96

1.7.2.3 BAGNARA DI ROMAGNA

LA DOMANDA DI ISTRUZIONE

Sono 246 i cittadini residenti in questo comune che compongono la fascia d’età

scolare 6-18 anni (v. tab. 1.2.9.1, pag. 74, seconda parte, cap. 1). La

composizione di genere di questa quota di popolazione è piuttosto equilibrata:

50,41% sono maschi, il restante 49,59% sono femmine.

E’ Particolarmente significativa e la più alta di tutti i comuni dell’Unione dei

comuni della Bassa Romagna (ma anche della provincia) la percentuale di residenti

nella fascia d’età corrispondente al primo quinquennio di scuola. Essa è pari al

47,15% e supera del 18,69% l’ultimo quinquennio di età. E’ un segnale forte di un

sicuro incremento della domanda potenziale di istruzione che si registrerà in

questo comune nei prossimi anni.

La quota di residenti migranti non è tra le più alte della zona lughese (è del

9,35%) e presenta un flusso incostante, nel senso che alterna anni di presenza ad

altri di assenza.

Negli anni di età nei quali si registra la presenza di residenti migranti, è

rilevante la percentuale dei nati in Italia. E’ del 50% nei migranti residenti di 13

anni, sale al 100% in quelli di 6 anni.

LE SCELTE DEGLI STUDI

Gli allievi nella fascia d’età 6-10 anni residenti a Bagnara frequentano per il

92,11% scuole ubicate nel territorio comunale (v. tab. 1.2.9.2A, pag. 75, seconda

parte, cap. 1). Esercitano una qualche attrazione scuole primarie dei comuni

confinanti, determinata dalla dislocazione geografica delle residenze (Solarolo e

Cotignola), o da scelte relative alla gestione della scuola (paritaria di Imola).

La stessa situazione si presenta per le scelte degli 11-13enni, relative alla

scuola secondaria di primo grado (v. tab. 1.2.9.2B, pag. 75, seconda parte, cap.

1). I’87,10% si orienta sulle scuole presenti nel comune e la restante quota si

divide tra scuole paritarie dei comuni limitrofi (Lugo e Faenza) e scuole di comuni

confinanti e più vicine per collocazione residenziale (Solarolo e Bagnacavallo)

Nella fascia d’età che va dai 14 anni in su sono 71 gli allievi residenti a

Bagnara. Due di questi sono in ritardo negli studi e sono ancora presenti nella

scuola secondaria di primo grado (v. tab. 1.2.9.2C, seconda parte, cap. 1)

Le scelte degli altri 69 residenti (v. tab. 66) si orientano prevalentemente su

indirizzi di studio tecnici e, a seguire, sui professionali ed i licei. Va rilevata una

quota abbastanza alta (rispetto alla media dell’ambito territoriale di appartenenza)

di iscritti a indirizzi artistici

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Tab. 66 Le scelte di studi superiori da parte degli allievi residenti a Bagnara di Romagna. A.S. 2008-2009

Tipologia istruzione

N. allievi %

Licei 20 28,99

Tecnici 23 33,33

Professionali 21 30,43

Artistici 5 7,25

Totale 69 100,00

Queste scelte producono un pendolarismo sul territorio evidenziato dalla tabella

67. I flussi che lo caratterizzano assumono tre direttrici fondamentali: verso

Faenza (14,49%), Imola (28,99%) e Lugo (50,72%).

Tab. 67 Le sedi scolastiche di istruzione superiore verso cui si orientano le scelte degli allievi residenti a Bagnara di Romagna. A.S. 2008-2009

Comune sede della scuola scelta

N allievi %

Imola 20 28,99

Faenza 10 14,49

Riolo 3 4,35

Castel S. Pietro 1 1,45

Lugo 35 50,72

Totale 69 100,00

L’analisi degli indirizzi di studio scelti evidenzia che questo flusso verso sedi

scolastiche diverse da Lugo è generato soprattutto quando i residenti di Bagnara si

orientano verso studi liceali e tecnici industriali (v. tab. 68).

Tab. 68 Gli indirizzi di studio di secondaria di secondo grado scelti degli allievi residenti a Bagnara.

A.S. 2008-2009

Indirizzo di studio

Ambito territoriale

N allievi Tot %

Liceo Lugo 15

20 75,00

Imola 5 25,00

ITCG

Lugo 10

19

52,63

Faenza 3 15,80

Imola 6 31,60

ITI Lugo 5

9

55,56

Imola 4 44,40

Agrario Imola 3

5

60,00

Faenza 2 40,00

IPSIA Lugo 4 4 100,00

IP Servizi

Lugo 1

7

14,29

Riolo 3 42,86

Imola 3 42,90

Artistici Faenza 5 5 100,00

Totale 69 69 100,00

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98

Anche da Bagnara arriva una conferma di quanto fino ad ora rilevato in merito

alla scelta degli studi professionali per l’industria e l’artigianato: ci si orienta su

Lugo senza riserve.

Per la scelta di istruzione nei professionali ad indirizzo servizi, le sedi di Riolo

ed Imola sono quelle maggiormente gettonate, anche per la specificità dell’offerta

formativa delle scuole superiori qui presenti: l’alberghiero per Riolo e i servizi

sociali per Imola.

ANTICIPI O RITARDI

A Bagnara solo un allievo anticipa l’ingresso a scuola nella classe prima della

primaria (v. tab. 1.2.9.3, pag. 77, seconda parte, cap. 1). Cominciano ad esserci

dei ritardi solo a partire dalla classe prima della scuola secondaria di secondo

grado (12,50%) e proseguono fino alla fine del corso di studi relativi al diritto-

dovere all’istruzione, raggiungendo il picco nella classe terza superiore con il

46,67%. Anche l’accumulo di più di tre anni di ritardo si registra solo nella classe

terza delle scuole superiori.

TASSO DI SCOLARIZZAZIONE

Il tasso di scolarizzazione nel comune di Bagnara è il più alto (97,56%)

dell’ambito territoriale di Lugo e della provincia di Ravenna (v. tab. 1.2.9.4, pag.

78, seconda parte, cap. 1). Gli allievi presenti a scuola dai 6 ai 16 anni

corrispondono sempre al totale dei residenti. Solo tra i 17enni ed i 18enni si

avvertono segni di abbandono degli studi (con un tasso di solarizzazione pari,

rispettivamente, al 77,78% e all’88,24%).

TASSO DI RIPETENZA

Tra gli allievi residenti a Bagnara, per tutta la durata della scuola primaria non

ci sono ripetenti (v. tab. 1.2.9.5, pag. 79, seconda parte, cap. 1). Si inizia a

ripetere con regolarità a partire dalla scuola secondaria di primo grado e si

prosegue nella superiore, raggiungendo il picco nelle classi terze e quarte. Le età

nelle quali è maggiore la presenza di ripetenti sono i 16 anni (16.67%) ed i 17

(28,57%).

Dopo i 20 anni ci sono solo tre cittadini di Bagnara che rientrano a scuola e

nessuno è ripetente.

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99

1.7.2.4 CONSELICE

LA DOMANDA DI ISTRUZIONE

La domanda potenziale di istruzione espressa da questo comune è pari a 977

cittadini residenti (v. tab. 1.2.10.1, pag. 80, seconda parte, cap. 1). La netta

maggioranza di costoro è costituita da maschi, che superano di oltre 4 punti

percentuali le femmine (52,10% maschi, 47,90% femmine).

La componente “giovane” di questa domanda di istruzione (fascia d’età 6-10

anni) è alta e supera del 6,04% la fascia d’età relativa all’ultimo quinquennio. Ciò

lascia supporre che a Conselice si assisterà ad un significativo aumento della

domanda di istruzione nei prossimi anni.

Alta è anche la presenza di cittadini migranti. Complessivamente, sull’intera

fascia d’età scolare 6-18 anni essa incide per il 19,94% ed ha un flusso di

presenza che supera il 20% dai 13 ai 6 anni di età. Anche questo innesto di

cittadini migranti concorre a far ritenere che l’aumento della domanda di istruzione

sarà significativo nei prossimi anni.

A Conselice il fenomeno dei migranti in età scolare nati in Italia è presente da

tempo. Inizia con i residenti che oggi (2009) hanno 16 anni e mantiene un flusso

tendente al rialzo fino all’età di sei anni, dove arriva al 55,56%. In questo comune,

pertanto, si può ritenere che il flusso migratorio non solo abbia un carattere di

continuità nel tempo, ma che abbia raggiunto anche forti elementi di radicazione

sul territorio. E’ un ulteriore dato che conferma la prospettiva di incremento della

domanda di istruzione proveniente dal questo comune.

LE SCELTE DEGLI STUDI

Nella fascia d’età 6-10 anni, gli allievi residenti nel comune di Conselice

frequentano scuole ubicate sul proprio territorio nella misura del 94,54% (v. tab.

1.2.10.2A, pag. 81, seconda parte, cap. 1). La restante quota, di poco superiore al

5%, si orienta prevalentemente su scuole di Lugo (2,23%), anche per la presenza

qui di scuole paritarie, e su scuole di altri comuni limitrofi (in particolare

Massalombarda e Imola).

Nella fascia d’età 11-13 anni, corrispondente alla frequenza della scuola

secondaria di primo grado, si afferma in maniera ancora più netta (95,75%) la

preferenza verso scuole del territorio comunale (v. tab. 1.2.10.2B, pag. 81,

seconda parte, cap. 1). Solo verso le scuole di Massalombarda c’è un flusso di un

qualche rilievo (1,42%).

Gli allievi nella fascia d’età che va dai 14 anni in su sono 328. Di questi 21

risultano in ritardo con gli studi e sono ancora nelle scuole del comune di residenza

(v. tab. 1.2.10.2C, pag. 82, seconda parte, cap. 1)

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100

Gli altri 307 indirizzano le loro scelte (v. tab. 69) con una netta prevalenza

sugli istituti professionali (40,07%). Seguono poi le iscrizioni ad indirizzi di studio

tecnici e, piuttosto distanziata dalla prima (- 15,97%) si colloca la scelta di studi

liceali. Piuttosto bassa è la quota di iscrizione ad indirizzi artistici (2,93%)

Tab. 69 Le scelte di studi superiori da parte degli allievi residenti a Conselice. A.S. 2008-2009

Tipologia istruzione

N. allievi %

Licei 74 24,10

Tecnici 101 32,90

Professionali 123 40,07

Artistici 9 2,93

Totale 307 100,00

Il pendolarismo generato dalle scelte compiute dagli allievi di Conselice ha

come direttrici principali Imola, l’area ferrarese (con i comuni di Argenta e

Ferrara), Ravenna, Faenza e, soprattutto, Lugo (v. tab. 70). Sono direttrici che

riflettono anche la posizione geografica del comune, il cui territorio è posto sul

confine di tre province (Ravenna, Ferrara e Bologna)

Tab. 70. Le sedi scolastiche di istruzione superiore verso cui si orientano le scelte degli allievi

residenti a Conselice A.S. 2008-2009

Comune sede della scuola scelta

N allievi %

IMOLA 36 11,69

ARGENTA 22 7,14

FERRARA 3 0,97

RAVENNA 23 7,47

FAENZA 22 7,14

RIOLO TERME 35 11,36

LUGO 167 54,22

Totale 308 100,00

Anche per Conselice diventa interessante la lettura dei dati relativi alle scelte

per indirizzo di studio (v. tab. 71).

Quando scelgono un liceo, i conselicesi si orientano su Lugo (72,97%) o su

Argenta (20,27%). Marginale è la scelta su un liceo di Imola (complessivamente,

5,40%).

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101

Tab. 71 Gli indirizzi di studio di secondaria di secondo grado scelti degli allievi residenti a Conselice. A.S. 2008-2009

Indirizzo di studio

Ambito territoriale

N. allievi Tot %

Liceo

Imola 4

74

5,40

Argenta 15 20,27

Ravenna 1 1,35

Lugo 54 72,97

ITCG

Imola 4

51

7,84

Ravenna 2 3,92

Lugo 32 62,74

Faenza 13 24,49

ITI

Imola 12

48

25,00

Ravenna 11 22,92

Lugo 23 47,92

Vari 2 4,17

IPSIA

Ravenna 3

42

7,14

Lugo 26 61,90

Argenta 7 16,66

Imola 7 16,66

Alberghiero

Cast. S. Pietro 1 36 2,78

Riolo 35 97,22

Servizi

Imola 5

44

11,36

Lugo 31 70,45

Faenza 6 13,64

Ferrara 2 4,55

Artistici Ravenna 6

9 66,67

Faenza 3 33,33

Diverso è il comportamento se si tratta di scegliere un istituto tecnico

industriale. Di nuovo entra in gioco la diversità dell’offerta formativa che induce gli

allievi e le loro famiglie ad orientarsi prevalentemente su Lugo, ma in misura

significativa anche su Ravenna (22,92%) e Imola (25%), dove, rispettivamente, il

Baldini e l’Alberghetti offrono indirizzi di studio assenti a Lugo.

Nella scelta degli altri indirizzi dell’istruzione tecnica (quelli dei ragionieri e dei

geometri) prevale l’orientamento su Lugo (62,74%), anche se Faenza attira

sempre una quota interessante di allievi (il 24,49%).

I residenti di Conselice hanno meno dubbi quando si tratta di scegliere indirizzi

di istruzione professionale.

Per l’area industria e artigianato si orientano prevalentemente su Lugo

(61,90%) e, a seguire, su Argenta e Imola alla pari (16,67%) e su Ravenna

(7,14%). Per la scelta dei percorsi riguardanti i servizi, di nuovo prevale la scelta

su Lugo (70,45%) e, ad una distanza piuttosto forte, seguono Faenza, Imola e

Ferrara.

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102

Non c’è storia sull’indirizzo alberghiero: scelgono quasi tutti Riolo, rispetto a

Castel S. Pietro Terme. Per l’area artistica l’orientamento delle scelte si suddivide

tra le due diverse offerte proposte dalle scuole di Ravenna e Faenza.

ANTICIPI O RITARDI

La scelta di anticipare l’ingresso a scuola da parte delle famiglie e degli allievi

di Conselice è abbastanza praticata (v. tab. 1.2.10.3, pag. 84, seconda parte, cap.

1). Il 3,61% anticipa l’ingresso nella prima classe della scuola primaria e l’1,52%

nella classe prima della secondaria di primo grado. Troviamo anticipatari anche

nella classe terza delle scuole superiori, a conferma di un comportamento che ha

continuità temporale.

Allievi che sono in ritardo rispetto all’età sono presenti lungo tutto l’arco di

durata del diritto-dovere all’istruzione e con quote sempre significative. Si parte,

infatti, con un 6,02% nella prima classe della primaria, si prosegue con il 18,18%

nella prima classe della secondaria di primo grado e si arriva al 38,30% alla fine

delle scuole superiori. Tenuto conto della significativa differenza che esiste tra il

numero (alto) di allievi in ritardo e quello (basso) dei ripetenti nello stesso anno di

corso, risulta evidente che ad incidere sul fenomeno del ritardo scolastico sono

soprattutto gli inserimenti di allievi migranti, normalmente collocati nell’anno

scolastico anteriore a quello corrispondente con l’età posseduta.

In ritardo di oltre tre anni sono allievi presenti in prima e quinta superiore

(rispettivamente con le quote del 10,71% e del 27,78% dei ritardatari di quegli

anni di corso).

TASSO DI SCOLARIZZAZIONE.

Da 6 a 14 anni si può ritenere che tutti gli allievi residenti a Conselice sono a

scuola (v. tab. 1.2.10.4, pag. 85, seconda parte, cap. 1). Dai 15 ai 18 anni ci

sono sicuramente abbandoni dei percorsi di istruzione, anche se con quote non

particolarmente rilevanti (il tasso di scolarità scende al 91,78% a 15 anni e

continua a diminuire fino al 68,6 per i 18enni).

Sul fronte dei cittadini migranti, il comune di Conselice presenta una

situazione originale: il tasso medio di scolarità per tutta la fascia d’età 6-18 anni

del diritto-dovere all’istruzione si posiziona al 100,54%: quindi ci sono più allievi a

scuola di quelli residenti. Oramai, però, sappiamo da che cosa dipende: dalla

presenza significativa di allievi migranti che, pur non avendo ancora acquisito

ufficialmente la residenza, sono comunque presenti a scuola. Conselice ha vissuto

in questi ultimi 20 anni un forte processo di immigrazione che lo ha portato ad

avere una delle quote più alte di alunni migranti nella composizione della domanda

di istruzione (il 18,94% dell’intera popolazione scolastica). Da qui la presenza a

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103

scuola di molti allievi migranti, non sempre formalmente residenti. Nonostante ciò,

nei 17enni migranti inizia un significativo abbandono della scuola (il tasso di

scolarizzazione si attesta al 71,43%) che raggiunge il culmine a 18 anni dove solo

3 migranti su 10 frequentano una scuola.

TASSO DI RIPETENZA

Gli allievi residenti a Conselice iniziano a ripetere (saltuariamente) già nella

scuola primaria (nelle classi prima e seconda) e proseguono nella scuola

secondaria di primo, conferendo al fenomeno continuità e progressiva intensità (v.

tab. 1.2.10.5, pag. 86, seconda parte, cap. 1). Nella classe prima della scuola

secondaria di primo grado è ripetente il 4,55% degli allievi, quota che sale al

9,76% in prima superiore e oscilla tra diversi valori per tutta la secondaria di

secondo grado fino a fermarsi al 4,26% della classe quinta.

Le età con maggior presenza di allievi ripetenti sono i 15 e i 18 anni. Anche gli

adulti residenti a Conselice rientrano poco nell’istruzione (sono solo 10), ma in

compenso non ripetono.

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104

1.7.2.5 COTIGNOLA

DOMANDA DI ISTRUZIONE

La popolazione residente 6-18 anni che costituisce la domanda potenziale di

istruzione è costituta da 757 cittadini (v. tab. 1.2.11.1, pag. 87, seconda parte,

cap. 1).

Cotignola è l’unico comune della provincia di Ravenna in cui si inverte la

composizione di genere della popolazione in età scolare. I maschi sono il 47,95%,

nettamente superati dalla presenza delle femmine, pari al 52,05%.

La componente “giovane” di questa popolazione residente è piuttosto alta. Si

attesta al 41,22% e supera del 5,16% la fascia d’età relativa all’ultimo

quinquennio scolastico. Anche in questo comune, pertanto, si conferma un

possibile aumento della domanda di istruzione nei prossimi anni.

I residenti migranti in età scolare sono pari, complessivamente, all’11,36%,

leggermente al disotto della media dei comuni dell’Unione della Bassa Romagna.

Essa ha comunque un flusso costante distribuito su tutti gli anni della suddetta

fascia d’età, con una tendenza a stabilizzarsi su quote inferiori alla media nei primi

due anni del primo quinquennio (a sei e sette anni si attesta sul 7,02-04%).

I migranti residenti nati in Italia sono presenti fin dall’età di 15 anni e si

snodano con regolarità lungo i restanti anni, fino ai 6, anche se con quote

altalenanti: si va dal 10% al 40% (tralasciando il picco del 100% rilevato per l’età

dei sette anni). Si può leggere, comunque, come un dato di stabilizzazione dei

nuclei familiari e, quindi, come elemento che concorre ad accreditare la previsione

di un aumento della domanda di istruzione nei prossimi anni.

SCELTE DEGLI STUDI

Nella fascia d’età 6-10 anni le scelte degli studi dei cittadini residenti a

Cotignola si orientano per l’86,36% su scuole ubicate nel territorio comunale (v.

tab. 1.2.11.2A, pag.88, seconda parte, cap. 1). Un discreto numero di allievi

(8,44%) si orienta verso Lugo, attratto soprattutto dalle scuole paritarie. Qualche

altro piccolo rivolo si indirizza verso Granarolo (1,95%) e Bagnacavallo (1,30%).

La stessa situazione si ripropone nella fascia d’età 11-13 anni (v. tab.

1.2.11.2B, pag. 88, seconda parte, cap. 1), dove si accentua il pendolarismo verso

Lugo (arriva al 12,35%). Per questa fascia d’età è una quota di pendolarismo

insolita, motivata sia dalla vicinanza dei due comuni, sia dalla ricerca di scuole

paritarie. Rimangono nelle scuole del territorio comunale l’85,29% dei allievi, con

un’ultima piccola uscita verso scuole del comune di Solarolo (1,18%).

I cittadini residenti a Cotignola che hanno dai 14 anni in su sono 279 (v. tab.

1.2.11.2C, pag. 89, seconda parte, cap. 1). Di questi, 11 sono in ritardo nel

cammino scolastico e sono ancora frequentanti la scuola secondaria di primo

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grado. Gli altri 268 residenti orientano le loro scelte di studio prioritariamente

verso indirizzi tecnici (39,18%). Seguono le quote relative agli indirizzi

professionali (31,34%) e a quelli liceali (v. tab 72).

Scarsa è la percentuale di coloro che si orientano verso studi artistici.

Tab. 72 Le scelte di studi superiori da parte degli allievi residenti a Cotignola. A.S. 2008-2009

Tipologia istruzione

N. allievi %

Licei 74 27,61

Tecnici 105 39,18

Professionali 84 31,34

Artistici 5 1,87

Totale 268 100,00

Il pendolarismo prodotto da queste scelte è evidenziato nella sottostante

tabella 73.

Esso assume due principali direttrici: verso le scuole di Lugo (62,31%) e quelle

di Faenza (25,37%). Il resto degli allievi si orienta su Riolo Terme (7,46%) e, con

quote trascurabili, su Forlì, Ravenna e Imola.

Tab. 73 Le sedi scolastiche di istruzione superiore verso cui si orientano le scelte degli allievi residenti a Cotignola. A.S. 2008-2009

Se si entra nel dettaglio degli indirizzi di studio che i residenti ultra 14enni di

Cotigola scelgono (v. tab. 74), si rileva che quando si orientano sull’istruzione

liceale scelgono con nettezza la vicina scuola di Lugo. Sono un po’ meno decisi,

invece, quando la scelta cade su indirizzi tecnici.

Per gli indirizzi di ragioniere e geometra continuano a preferire Lugo, ma

aumenta, rispetto al liceo, la quota di coloro che si orientano verso Faenza. Per gli

studi nell’istruzione tecnica industriale aumenta la gamma delle scelte: una

maggioranza (61,76%) si indirizza su Lugo, ma una quota significativa (29,41%)

va a Faenza e altre percentuali più modeste si orientano su Ravenna e Forlì.

Comune sede della scuola scelta

N allievi %

FORLI' 4 1,12

IMOLA 4 1,49

RAVENNA 5 1,87

FAENZA 68 25,37

RIOLO TERME 20 7,46

LUGO 167 62,31

Totale 268 100,00

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Tab. 74 Gli indirizzi di studio di secondaria di secondo grado scelti degli allievi residenti a

Cotignola. A.S. 2008-2009

Ancora una volta si ritiene che la motivazione di questa articolazione delle

scelte di studi tecnici sia da collegare alla differenziazione dell’offerta che i diversi

ITI della zona offrono.

Sull’istruzione professionale le scelte si dividono prevalentemente tra Lugo e

Faenza, con quote interessanti su quest’ultimo ambito territoriale anche quando

l’offerta di indirizzi di studi è molto simile, come nel caso degli istituti professionali

per l’industria e l’artigianato. Nel settore dell’agricoltura le scelte escludono

Ravenna e si distribuiscono su Faenza ed Imola.

Infine, si dividono equamente le scelte i due ambiti territoriali sedi

dell’istruzione artistica: Faenza e Ravenna.

ANTICIPI O RITARDI

Solo 1 allievo anticipa nella classe prima della scuola secondaria di primo grado

l’ingresso a scuola (v. tab. 1.2.11.3, pag. 91, seconda parte, cap. 1)

Anche i ritardi lasciano immune la scuola primaria ed hanno inizio solo nella

secondaria di primo grado, con un ingresso piuttosto significativo: nella classe

prima sono in ritardo il 15,09% degli allievi. Nelle scuole superiori subiscono il

consueto incremento che porta i ritardatari al 18,18% in prima, al 26,79% in terza

Indirizzi di studio Comune

N allievi

Tot %

Liceo

Faenza 7 74

9,46

Lugo 67 90,54

ITCG

Lugo 44

66

66,67

Faenza 21 31,82

Ravenna 1 1,52

ITI

Faenza 10

34

29,41

Ravenna 2 5,88

Lugo 21 61,76

Forlì 1 2,94

IP Servizi

Forlì 3

54

5,56

Faenza 9 16,67

lugo 22 40,74

Riolo 20 37,04

Agricoltura Faenza 10

14 71,43

Imola 4 28,57

IP Industria Artigianato

Lugo 13 21

61,90

Faenza 8 38,10

Artistici Faenza 3

5 60,00

Ravenna 2 40,00

Totale 268 268 100,00

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107

e al 25,53% in quinta. Un accumulo significativo di anni di ritardo (più di tre) è

presente nelle classi prime e terze della scuola superiore. Anche per questo

comune valgono le considerazioni già svolte sugli alti livelli di ritardatari, ovvero

che a causarli è soprattutto la presenza di allievi migranti, con i loro inserimenti

differenziati rispetto alle età possedute.

TASSO DI SCOLARIZZAZIONE

Cotignola ha una alto tasso di scolarizzazione (96,70%), mantenuto costante

dai 6 anni fino ai 16 (v. tab. 1.2.11.4, pag. 92 seconda parte, cap. 1). Solo a 17

anni si avverte qualche segnale di abbandono scolastico, con un tasso di

scolarizzazione che scende all’88,89% e cala ulteriormente a 18 anni, quando si

attesta sul 75,93%.

Anche tra i cittadini migranti il tasso di scolarizzazione si mantiene alto

(93,02% come media sull’intero arco dell’età del diritto-dovere all’istruzione). Solo

dai 15 anni in su si manifestano segnali di abbandono della scuola da parte dei

migranti residenti, che a 18 anni frequentano una scuola solo nella misura del

16,67%.

TASSO DI RIPETENZA

Nella scuola primaria c’è un solo allievo di Cotignola che ripete (v. tab.

1.2.11.5, pag. 93 seconda parte, cap. 1). Dalla classe prima della scuola

secondaria di primo grado le ripetenze diventano regolari, anche se di modesta

entità (2,68% come media su tutta la secondaria di primo grado).

Il quadro cambia un po’ alle superiori, dove, però, si mantiene mediamente su

livelli contenuti. Complessivamente, infatti, il tasso di ripetenza riferito a tutta la

fascia d’età relativa al diritto-dovere all’istruzione si attesta su un modesto 2,25%,

uno dei più bassi dell’ambito di Lugo e dell’intera provincia.

Dal punto di vista delle età, quelle più coinvolte da casi di ripetenza sono i 15 e

i 16 anni, con un tasso, rispettivamente, del 6% e del 5,77%. Un discreto numero

di ultra ventenni rientra a scuola (sono 10) e nessuno di loro è ripetente.

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108

1.7.2.6 FUSIGNANO

LA DOMANDA DI ISTRUZIONE.

La popolazione in età scolare residente in questo comune è di 816 cittadini (v.

tab. 1.2.12.1, pag. 94, seconda parte, cap. 1). Anche a Fusignano si conferma la

composizione di genere che caratterizza il quadro provinciale: i maschi superano le

femmine (51,96% i primi, 48,04% le seconde). Trova conferma, inoltre, il trend

dell’intera Unione della Bassa Romagna in merito alla componente “giovane” della

popolazione in età scolare. Essa, infatti, ha la consistenza del 40,81% ed è

superiore del 3,46% alla fascia d’età dell’ultimo quinquennio. Si prevede, pertanto,

che anche da questo comune deriverà un incremento della domanda di istruzione

nei prossimi anni.

Questa convinzione trova un’ulteriore sostegno nel dato relativo ai migranti

residenti. Essi rappresentano il 19,12% dell’intera popolazione in età scolastica ed

hanno un andamento stabile lungo i 13 anni d’età dell’obbligo formativo.

Significativa è anche la presenza di migranti nati in Italia che inizia all’età di 13

anni, con una quota del 10%, e mantiene una progressione costante fino a coprire

il 50% a 6 anni. Anche questo dato rafforza la previsione che da Fusignano verrà

un sensibile aumento della domanda potenziale di istruzione nei prossimi anni.

LE SCELTE DEGLI STUDI

Gli allievi residenti a Fusignano nella fascia d’età 6-10 anni scelgono la scuola

del loro comune nella misura dell’83,84% (v. tab. 1.2.12.2A, pag. 95, seconda

parte, cap. 1). E’ una delle quote più basse dell’ambito di Lugo, per cui anche in

questa prima fascia d’età si assiste ad un significativo pendolarismo verso due

principali direzioni: Lugo, con una quota del 9,76%, dove attraggono molto le

scuole paritarie e Alfonsine con il 5,79%.

La situazione si ripresenta quasi immutata anche nella fascia d’età 11-13 anni

(v. tab. 1.2.12.2B, pag. 95, seconda parte, cap. 1). Qui scelgono la scuola del loro

comune l’85,71% degli allievi residenti, mentre l’8% si dirige verso Lugo (sempre

attratto dalla scuole paritarie) e il 5,14% si orienta su scuole di Alfonsine.

I residenti nella fascia d’età che va dai 14 anni in su sono 279, 14 dei quali

sono in ritardo nel loro cammino scolastico e sono ancora nella secondaria di primo

grado (v. tab. 1.2.12.2C, pag. 96, seconda parte, cap. 1).

Gli altri distribuiscono le loro scelte di proseguimento degli studi (v. tab. 75) in

quote pressoché simili tra istruzione liceale, tecnica e professionale, con una

leggera prevalenza di questa ultima (35,47%) sulle altre (rispettivamente al

30,94% e al 32,08%). Molto scarsa è l’opzione di indirizzi di studio di tipo artistico

(appena 1,51%)

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109

Tab. 75 Le scelte di studi superiori da parte degli allievi residenti a Fusignano. A.S. 2008-2009

Queste scelte producono un pendolarismo che rimane in larghissima parte

(80,75%) all’interno dell’ambito territoriale di riferimento (Lugo) (v. tab. 76).

Per il resto, i residenti a Fusignano in uscita dalla terza media si orientano su

scuole che sono in piccola parte fuori provincia (Imola e Forlì, per una quota

complessiva pari a 1,13%) e sugli altri comuni della provincia sedi di scuole

superiori: a Faenza (7,17%), a Riolo Terme (5,66%), a Ravenna (4,53%) e a

Cervia (0,75%).

Tab. 76 Le sedi scolastiche di istruzione superiore verso cui si orientano le scelte degli allievi

residenti a Fusignano. A.S. 2008-2009

Comune sede della scuola scelta

N allievi %

FORLI' 1 0,38

IMOLA 2 0,75

RAVENNA 12 4,53

FAENZA 19 7,17

RIOLO TERME 15 5,66

Cervia 2 0,75

LUGO 214 80,75

Totale 265 100,00

Anche per Fusignano si presenta di grande interesse l’analisi nel dettaglio degli

indirizzi di studio scelti (v. tab. 77).

Sull’istruzione liceale non ci sono dubbi: la preferenza netta è su Lugo. Del

tutto residuali sono le scelte verso licei di Ravenna e Faenza (questa ultima sede è

motivata esclusivamente dalla presenza di una scuola paritaria).

Sulle altre tipologie di istruzione superiore trova conferma la scelta

preferenziale delle scuole di Lugo. I fusignanesi si orientano verso scuole di altri

ambiti territoriali solo quando non trovano a Lugo gli indirizzi di studio che

intendono frequentare. E’ il caso dell’istruzione tecnica industriale, nella quale le

Tipologia istruzione

N. allievi %

Licei 82 30,94

Tecnici 85 32,08

Professionali 94 35,47

Artistici 4 1,51

Totale 265 100,00

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110

pochissime scelte su Forlì e Ravenna sono determinate dalla specificità degli

indirizzi lì presenti

Tab. 77 Gli indirizzi di studio di secondaria di secondo grado scelti degli allievi residenti a

Fusignano. A.S. 2008-2009

.

Stessa situazione si presenta per gli indirizzi di ragioniere e geometra, dove le

scelte su scuole al di fuori di Lugo sono prevalentemente motivate dalla esigenza

di iscriversi ad indirizzi qui assenti.

Anche sull’istruzione professionale si ripete la stessa storia. Oltre agli indirizzi

agrario e alberghiero, del tutto assenti a Lugo, gli allievi di Fusignano scelgono

scuole al di fuori del lughese quando non trovano qui ciò che cercano (come, per

esempio, l’indirizzo grafico pubblicitario presente a Faenza).

ANTICIPI O RITARDI

Le famiglie degli allievi di Fusignano hanno una discreta propensione per l’avvio

anticipato della scuola (v. tab. 1.2.12.3, pag. 97, seconda parte, cap. 1). Il 4,88%,

infatti, è anticipatario nella prima classe della scuola primaria, il 3,03% lo è nel

primo anno della scuola secondaria di primo grado e troviamo anche un 1,96% che

è in anticipo nella classe terza delle superiori.

Allievi in ritardo sono presenti sempre, in tutte le classi prese in

considerazione. Iniziano nella classe prima della scuola primaria con il 3,66%,

Indirizzo di studio

Ambito territoriale

N allievi Tot %

Liceo

Lugo 77

82

93,9

Faenza 4 4,88

Ravenna 1 1,22

ITCG

Faenza 4

58

6,90

Ravenna 5 8,62

Lugo 49 84,48

ITI

Ravenna 2

25

8,00

Lugo 22 88,00

Forlì 1 4,00

IP Servizi

Faenza 7

71

9,86

Lugo 47 66,20

Riolo 15 21,13

Cervia 2 2,82

Agrario Imola 2

6 33,33

Faenza 4 66,67

IPSIA Lugo 19 19 100,00

Artistici Ravenna 4 4 100,00

Totale 265 100,00

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111

proseguono nella prima della secondaria di primo grado, con la significativa quota

del 16,67%, aumentano sensibilmente nelle classi della scuola secondaria di

secondo grado dove raggiungono le seguenti quote: 30,49% in prima, 31,37% in

terza e 25,81% in quinta.

Come carico di anni di ritardo accumulati il quadro è migliore rispetto alle altre

realtà comunali. Non ci sono allievi con un ritardo che superi i tre anni e c’è solo

un caso di allievo in ritardo di tre anni nella quinta superiore.

TASSO DI SCOLARIZZAZIONE

In questo comune il tasso di scolarizzazione è in linea (93,87%) con il dato

dell’ambito territoriale di Lugo (v. tab. 1.2.12.4, pag. 98, seconda parte, cap. 1).

Segni evidenti di abbandono scolastico si manifestano a partire dai 16enni e

toccano il loro massimo tra gli allievi di 18 anni, quando il tasso di scolarizzazione

scende al 61,54%.

Tra i residenti migranti nella fascia d’età del diritto-dovere all’istruzione la

presenza a scuola è buona (90,38%) e non si abbassa mai come in altre realtà

comunali anche con i giovani di 17 e 18 anni, dove la quota di scolarizzazione si

attesta, rispettivamente, al 53,33% e al 43,75%.

TASSO DI RIPETENZA

Pur iniziando fin dalla prima classe della scuola primaria a trovare allievi che

ripetono, mediamente il tasso di ripetenza nel comune di Fusignano (2,93%) è di

pochissimo superiore alla media (2,46%) dell’ambito territoriale dei comuni della

Bassa Romagna (v. tab. 1.2.12.5, pag. 99, seconda parte, cap. 1). L’andamento

dei ripetenti è discontinuo: compare nei primi due anni della scuola primaria poi si

ripresenta nei tre anni della scuola secondaria di primo grado, mentre nelle scuole

superiori è presente nelle classi prima, terza e quarta, ma non in seconda e in

quinta.

Le età più penalizzate da ripetenze sono i 14 anni (6,85%), i 15 (9,43%) e i 18

(5%).

Pochi (5) sono gli adulti ultra ventenni che rientrano a scuola e uno di loro è

ripetente.

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112

1.7.2.7 LUGO

DOMANDA DI ISTRUZIONE.

Nell’ambito dell’Unione della Bassa Romagna il comune di Lugo è quello con la

maggior consistenza di popolazione in età scolare. Essa si compone di 3.183

cittadini residenti, all’interno dei quali la presenza maschile supera nettamente

quella femminile: 52,21% la prima, 47,79% la seconda (v. tab 1.2.13.1, pag. 100,

seconda parte, cap. 1)

A differenza di quasi tutti gli altri comuni dell’Unione della Bassa Romagna,

Lugo non ha una netta prevalenza di residenti in età 6-10 anni rispetto all’ultimo

quinquennio 14-18 anni. Le due quote sono pressoché alla pari con uno scarto

dello 0,64% a favore della prima fascia d’età. Da questo comune, pertanto, non

dovrebbe derivare un particolare incremento della domanda di istruzione nei

prossimi anni.

Anche sul fronte dei residenti migranti derivano dati che fanno propendere

verso una previsione di stabilità quantitativa della popolazione scolastica. Infatti, la

quota complessiva dei migranti si attesta sul 12,47, che è in sintonia con la media

della zona, ma evidenzia un flusso tendente al ribasso. Nei residenti di 18 anni è al

15,95% e arriva al 10,13% a 6 anni, con un andamento sicuramente irregolare ma

nel primo quinquenni di età scolare (6-10 anni) non raggiunge mai i picchi toccati

negli anni precedenti (per esempio, il 16,31% tra i 13enni, il 15,19% negli

11enni).

Sono in progressivo aumento, invece, i migranti nati in Italia. Fanno la loro

presenza nel 13esimo anno di età con il 21,05% e tendono ad aumentare

progressivamente fino al 50% tra i residenti di 6 anni.

Anche questo dato, che indica una radicazione dei nuclei familiari migranti sul

territorio, induce a preveder stabilità nella futura domada di istruzione.

LA SCELTA DEGLI STUDI

Nella fascia d’età 6-10 anni, corrispondente con la scuola primaria, gli allievi

residenti a Lugo frequentano quasi tutti (93,68%) scuole ubicate sul territorio

comunale (v. tab. 1.2.13.2A, pag. 101, seconda parte, cap. 1). Essendo il comune

più esteso e popolato dell’ambito territoriale dell’Unione dei Comuni della Bassa

Romagna, i suoi cittadini generano diversificate scelte di scuole, derivate anche

dalla posizione geografica delle loro residenze. I flussi di un qualche rilievo in

uscita dal comune, però, sono solo due: verso Conselice (2,55%) e Sant’Agata

(1,07%).

Anche le scelte scolastiche compiute nella fascia d’età 11-13 anni confermano

questo andamento, accentuandolo (v. 1.2.13.2B, pag. 102, seconda parte, cap.

1). Infatti cala leggermente la quota di coloro che scelgono scuole situate

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113

nell’ambito comunale (93,08%) ed aumenta un po’ la consistenza dei due flussi

verso Conselice e Sant’Agata, portandosi, rispettivamente, al 2,90% e al 1,80%.

Per il resto sono confermati i numerosi piccoli rivoli di uscita verso scuole di

comuni più o meno limitrofi.

Gli allievi residenti a Lugo che hanno dai 14 anni in su sono 1.110 (v. tab.

1.2.13.2C, pag. 103, seconda parte, cap. 1). Di questi 36 sono in ritardo nel loro

cammino di studio e sono ancora presenti in scuole di istruzione secondaria di

primo grado.

Gli altri 1.074 scelgono prevalentemente studi liceali (37,34%) e, a seguire,

tecnici e professionali. Bassa, rispetto alla media provinciale, è la quota di allievi

che scelgono l’istruzione artistica (v. tab. 78).

Tab. 78 Le scelte di studi superiori da parte degli allievi residenti a Lugo. A.S. 2008-2009

Tipologia istruzione

N. allievi %

Licei 401 37,34

Tecnici 343 31,94

Professionali 305 28,40

Artistici 25 2,33

Totale 1074 100,00

Queste scelte producono sul territorio il pendolarismo descritto dalla

sottostante tabella 79. In realtà si tratta di un movimento verso l’esterno

estremamente contenuto e frantumato in piccole quote (spesso inferiori all’1%),

determinate da scelte relative ad indirizzi di studio assenti a Lugo. Quando il tipo

di istruzione che i lughesi intendono scegliere è nel loro comune, essi non hanno

dubbi: si fermano sul territorio di residenza.

Tab. 79 Le sedi scolastiche di istruzione superiore verso cui si orientano le scelte degli allievi

residenti a Lugo. A.S. 2008-2009

Comune sede della scuola scelta

N allievi %

BOLOGNA 2 0,19

BUDRIO 2 0,19

CREVALCORE 1 0,09

ARGENTA 4 0,37

FORLI' 7 0,65

IMOLA 6 0,56

RAVENNA 45 4,19

FAENZA 50 4,66

RIOLO TERME 76 7,08

Cervia 8 0,74

LUGO 873 81,28

Totale 1074 100,00

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114

Ciò è confermato dall’analisi di dettaglio delle scelte relative agli indirizzi di

studio (v. tab. 80).

Tab. 80 Gli indirizzi di studio di scuola secondaria di secondo grado scelti degli allievi residenti a Lugo. A.S. 2008-2009

Per tutte le tipologie di istruzione le scuole di Lugo ricevono scelte preferenziali

che si posizionano attorno al 90%. Si va dal 97,75% del liceo all’88,24%

dell’istituto professionale per l’industria e l’artigianato.

L’unico settore nel quale la scelta di Lugo è di poco superiore al 50% si colloca

negli indirizzi dei servizi, dove acquistano un peso particolare le scuole

alberghiere, qui del tutto assenti.

Un altro indirizzo che penalizza un po’ la scelta su Lugo è quello relativo

all’istruzione tecnica industriale che subisce la carenza di specializzazioni rispetto a

Ravenna.

ANTICIPI O RITARDI

Gli allievi e le famiglie di Lugo sono piuttosto orientate ad avvalersi della

facoltà di anticipare l’ingresso a scuola. Lungo tutta la filiera del diritto-dovere

all’istruzione, infatti, troviamo quote di allievi che sono n anticipo con gli studi

rispetto all’età posseduta (v. tab. 1.2.13.3, pag. 105, seconda parte, cap. 1). Nella

Indirizzo di studio

Ambito territoriale

N allievi Tot %

Liceo

Bologna 4

400

1,00

Ravenna 3 0,75

Faenza 2 0,5

Lugo 391 97,75

ITCG

Faenza 7

218

3,211

Ravenna 5 2,294

Lugo 206 94,5

ITI

Forlì 7

119

5,882

Ravenna 17 14,29

Lugo 95 79,83

IP Servizi

Faenza 16

223

7,175

Ravenna 2 0,897

Forlì 1 0,448

Cervia 8 3,587

Riolo 76 34,08

Lugo 120 53,81

Agrario Bologna 6

21 28,57

Faenza 15 71,43

IPSIA

Crevalcore 1

68

1,47

Argenta 4 5,88

Faenza-Foscolo 3 4,41

Lugo 60 88,24

Artistici Faenza 7

25 28,00

Ravenna 18 72,00

Totale 1074 1074 100,00

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115

classe prima della scuola primaria gli anticipatari sono il 6,69%; sono il 3,78%

nella prima classe della scuole secondaria di primo grado e dopo una calo di

presenza nella prima classe delle superiori ritornano ad un 2,56% in terza e

all’1,66% in quinta.

Anche coloro che risultano in ritardo rispetto alla tabella di marcia degli studi si

distribuiscono lungo tutti gli anni di corso che vanno dai 6 ai 18 anni. Già nella

classe prima della scuola primaria il 7,09% è in ritardo di uno o due anni. Nella

prima classe della scuola secondaria di primo grado i ritardatari passano al 9,24%.

Il loro incremento prosegue in prima superiore, dove si attestano al 22,08% e

raggiungono il picco in terza superiore con il 34,19%, per ridimensionarsi in quinta

con il 18,78%. L’accumulo di un ritardo superiore ai tre anni riguarda allievi che

frequentano le classi terza e quinta superiori.

TASSO DI SCOLARIZZAZIONE

Il comune di Lugo ha, complessivamente, un alto tasso di scolarizzazione

(94,16%). Solo quando iniziano le scuole secondarie di secondo grado si avvertono

segnali di abbandono della scuola, fenomeno che raggiunge il suo punto più alto

nell’ultima classe, dove il tasso di scolarizzazione si attesta al 76,26% (v. tab.

1.2.13.4, pag. 106, seconda parte, cap. 1).

Si colloca, invece, al disotto della media rilevata per l’ambito territoriale di

appartenenza il tasso di scolarizzazione dei cittadini migranti (85,89%). Esso ha

un andamento altalenante fin dalla prima classe della primaria, ma tende

decisamente ad abbassarsi a partire dalla prima classe delle superiori (86,96%)

per scendere al 36,59% nell’ultimo anno di corso.

TASSO DI RIPETENZA

A Lugo, nella scuola primaria ci sono pochi allievi ripetenti: in tutto 5, pari allo

0,40% della popolazione scolastica complessivamente presente in questo grado di

istruzione (v. tab. 1.2.13.5, pag. 107, seconda parte, cap. 1). A ripetere con

regolarità si inizia dalla classe prima della scuola secondaria di primo grado, anche

se mediamente il tasso di ripetenza rimane piuttosto basso: sui 13 anni di durata

del percorso di studi relativi al diritto-dovere all’istruzione il tasso di ripetenza è

pari al 2,22%, che una delle quote più basse di tutto l’ambito territoriale di

riferimento e della provincia. Gli anni di corso con maggior presenza di alunni

ripetenti sono il primo e il terzo delle scuole superiori, mentre le età più

penalizzate da ripetenze sono 1 15 e i 17 anni.

Gli adulti con più di 20 anni che rientrano a scuola sono pochi, ma nessuno di

loro ripete.

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116

1.7.2.8 MASSALOMBARDA

LA DOMANDA DI ISRUZIONE

Sono 1.033 i cittadini residenti a Massalombarda in età scolare (v. tab.

1.2.14.1, pag. 108, seconda parte, cap. 1). Dal punto di vista della composizione

di genere si rileva una netta prevalenza dei maschi: sono il 52,27%, rispetto alle

femmine che si attestano sul 47,73%.

Interessante è la quota di popolazione “giovane” che raggiunge il 43,08% e

supera i residenti nella fascia d’età alta (14-18 anni) del 9,20%. Si presume,

pertanto, che da questo comune deriverà, nei prossimi anni, un significativo

incremento della domanda di istruzione.

Massalombarda è il comune con la quota più alta di residenti migranti di tutta

l’Unione della Bassa Romagna, ma anche dell’intera provincia. Sono al 22,07%

dell’intera popolazione scolastica, con percentuali che rimangono pressoché

costanti lungo i 13 anni presi in considerazione. Anche in termini assoluti

raggiungono una dimensione significativa: sono 228, su una popolazione scolastica

di poco più di mille cittadini.

All’interno dei residenti migranti, quelli nati in Italia rappresentano

complessivamente il 24,12%, ma dal momento in cui compaiono (a partire dai

15enni) tendono sempre ad aumentare. Tra i residenti in età di sei e sette anni,

infatti, raggiungono, rispettivamente, le percentuali del 66,67% e del 55,56%.

Dal punto di vista della domanda di istruzione tutti i dati relativi alla

popolazione scolastica fanno pensare che in questo comune nei prossimi anni essa

subirà un sensibile aumento.

LA SCELTA DEGLI STUDI.

Nei residenti della fascia d’età 6-10 anni il comune di Massalombarda vede un

pendolarismo verso scuole esterne al territorio comunale che è uno dei più alti

dell’ambito territoriale di riferimento e della provincia (v. tab. 1.2.14.2A, pag. 109,

seconda parte, cap. 1). Infatti, solo l’86,48% di questa fascia d’età rimane nelle

scuole ubicate nel comune di residenza. Il 7,23% dei bambini e delle bambine tra i

6 e i 10 anni frequentano scuole di Lugo, in particolare quelle paritarie. Il 3,03%

scelgono scuole di Imola, e anche qui una parte significativa si orienta su scuole

paritarie. L’altro flusso verso l’esterno del comune, di entità molto più modesta, è

verso Conselice (1,63%).

La stessa situazione si presenta (accentuata) per la fascia d’età 11-13 anni,

relativa alla scuola secondaria di primo grado (v. tab. 1.2.14.2B, pag. 109,

seconda parte, cap. 1). Qui rimane nelle scuole ubicate sul territorio comunale solo

l’82,53% della popolazione scolastica interessata. Di nuovo il flusso più consistente

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117

verso l’esterno è nella direzione di scuole di Lugo (12,66%), con una presenza

significative di scelte che si orientano su scuole paritarie. L’altro pendolarismo, di

rilievo nettamente inferiore, è verso Imola (1,75%) e verso altri comuni limitrofi

(in particolare Conselice e Sant’Agata)

Nella fascia d’età che va dai 14 anni in su gli allievi residenti a Massalombarda

sono 314 (v. tab. 1.2.14.2C, pag. 110, seconda parte, cap. 1). Di questi, 9 sono in

ritardo nel loro cammino scolastico, per cui frequentano ancora scuole secondarie

di primo grado.

Gli altri 305 allievi presenti in scuole secondarie di secondo grado si orientano

nelle loro scelte secondo quanto evidenziato dalla sottostante tabella 81.

Tab. 81 Le scelte di studi superiori da parte degli allievi residenti a Massalombarda. A.S. 2008-2009

Tipologia istruzione N. %

Licei 89 29,18

Tecnici 85 27,87

Professionali 120 39,34

Artistici 11 3,61

Totale 305 100,00

Prevale abbastanza nettamente l’orientamento verso indirizzi di studio degli

istituti professionali, lasciando a più di 10 punti di distanza l’istruzione liceale e, a

seguire, quella tecnica. Al di sotto della media provinciale si colloca la scelta

dell’istruzione artistica.

Queste scelte producono un pendolarismo sul territorio descritto dalla tabella

82.

Tab. 82 Le sedi scolastiche di istruzione superiore verso cui si orientano le scelte degli allievi residenti a Massalombarda. A.S. 2008-2009

Comune sede della scuola scelta N. allievi %

Lugo 152 49,84

Imola 79 25,90

Faenza 34 11,15

Riolo Terme 27 8,85

Ravenna 10 3,28

Castel San Pietro

Terme 2 0,66

Forli' 1 0,33

Totale 305 100,00

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118

Le due direttrici principali, connesse anche alla posizione geografica di questo

comune (collocato al confine con Imola) si muovono verso Lugo e Imola, con una

presenza significativa di una direttrice verso Faenza.

Come al solito, aiuta a capire qualcosa di più l’analisi di dettaglio degli indirizzi

di studio scelti (v. tab. 83).

Tab. 83 Gli indirizzi di studio di secondaria di secondo grado scelti degli allievi residenti a Massalombarda. A.S. 2008-2009

L’istruzione liceale conferma le due principali direttrici sopra ricordate.

L’istruzione tecnica modifica un po’ questo andamento. La scelta degli indirizzi

ragionieri e geometri esclude quasi del tutto Imola e si orienta su Lugo e Faenza.

Quando i residenti di Massalombarda si orientano verso l’istituto tecnico

industriale, tutto cambia di nuovo: perde terreno la scelta di Lugo (scende al

23,68%), acquista peso rilevante la direttrice verso Imola (63,16) e subentra la

direttrice verso Ravenna (10,53%).

La scelta di indirizzi di istruzione professionale conferma sostanzialmente le

due principali direttrici di Lugo ed Imola, con subentro di altri ambiti territoriali

Indirizzo di studio

Ambito territoriale

N allievi Tot %

Liceo

Lugo 60

89

67,42

Imola 28 31,46

Ravenna 1 1,12

ITCG

Lugo 33

40

82,50

Imola 1 2,50

Faenza 6 15,00

ITI

Lugo 9

38

23,68

Imola 24 63,16

Ravenna 4 10,53

Forlì 1 2,63

Agrario Imola 9

17 52,94

Faenza 8 47,06

IPSIA

Lugo 17

23

73,91

Imola 4 17,39

Faenza 2 8,70

IP Servizi

Lugo 33

87

37,93

Riolo 27 31,03

Cast S, Pietro 2 2,30

Imola 14 16,09

Faenza 11 12,64

Indirizzi artistici

Faenza 6 11

54,55

Ravenna 5 45,45

Totale 305 305 100,00

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119

quando qui sono assenti gli indirizzi che interessano (come succede nel caso

dell’alberghiero e degli artistici).

ANTICIPI O RITARDI.

I cittadini residenti a Massalombarda scelgono di anticipare l’ingresso a scuola

con una certa regolarità (v. tab. 1.2.14.3, pag. 112, seconda parte, cap. 1). Sono

presenti anticipatari, infatti, nella classe prima del scuola primaria (3,95%), nella

prima della scuola secondaria di primo grado (1,23%) e nella prima classe della

scuola secondaria di secondo grado (1,89%).

Gli allievi in ritardo rispetto agli anni d’età si distribuiscono lungo l’intero arco

dei 13 anni del diritto-dovere all’istruzione. Sono presenti nella prima della scuola

primaria nella misura del 4,82%, proseguono nella classe prima della scuola

secondaria di primo grado (4,65%) e assumono consistenza significativa a partire

dalla prima classe delle superiori, dove balzano al 32,50%, con 2 allievi che hanno

3 e più anni di ritardo. Questa quota di ritardatari si ripropone, notevolmente

aumentata, nella classe terza delle superiori, dove raggiunge il 46,48% e si attesta

al 24% in quinta. Tenuto conto del ridotto numero di ripetenti, il fenomeno del

ritardo scolastico è sicuramente da imputare alla presenza di alunni migranti,

presenti a Massalombarda con la percentuale più alta dell’ambito territoriale di

riferimento e che, come abbiamo già visto, tendono ad essere inseriti nelle classi

antecedenti a quelle corrispondenti alla loro età. Gli allievi che hanno accumulato

un ritardo superiore ai tre anni sono presenti in tutte e tre le classi superiori prese

in considerazione.

TASSO DI SCOLARIZZAZIONE.

Nel comune di Massalombarda il tasso di scolarizzazione è più basso (91,87%)

di quasi due punti percentuali rispetto all’ambito territoriale dei comuni della Bassa

Romagna (v. tab. 1.2.14.4, pag. 113, seconda parte, cap. 1). A penalizzare la

scolarizzazione sono gli anni della scuola secondaria di secondo grado dove il

relativo tasso si attesta al 92,54% nella classe prima e scende al 67,95% in

quinta.

Tra gli allievi migranti il tasso di scolarizzazione è, complessivamente,

dell’87,28%, anche qui con un abbandono scolastico che si manifesta nella scuola

secondaria di secondo grado, caratterizzato da un progressivo calo dalla prima

classe alla quinta, senza però gli sbalzi notati in altri comuni. A Massalombarda,

infatti, scende dal 78,57% della prima al 70% della quinta, rimanendo

tendenzialmente sul 70% per tutto il quinquennio.

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120

TASSO DI RIPETENZA

Qualche allievo che ripete è presente tra i residenti nel comune di

Massalombarda fin dal primo ciclo, sia nella scuola primaria, sia in quella

secondaria di primo grado (v. tab. 1.2.14.5, pag. 114, parte seconda, cap. 1). Il

salto quantitativo avviene a partire dalla classe prima della scuola secondaria di

secondo grado, dove i ripetenti sono l’11,25%. Un tasso abbastanza alto di

ripetenza si protrae per tutto il quinquennio, portando la quota media di ripetenti

al 3,28% che è una delle più alte dell’ambito territoriale di riferimento. Le età nelle

quali si registra la maggior presenza di allievi ripetenti sono i 15, 16 e 18 anni.

Anche in questo comune sono pochi gli adulti con più di 20 anni che rientrano a

scuola. In compenso nessuno di loro è ripetente.

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121

1.7.2.9 SANT’AGATA SUL SANTERNO

DOMANDA DI ISTRUZIONE.

La domanda potenziale di istruzione espressa da questo comune è di 276

cittadini residenti nella fascia d’età 6-18 anni (v. tab. 1.2.15.1, pag. 115, seconda

parte, cap. 1)

A Sant’Agata la composizione di genere della suddetta popolazione si distacca

da tutti gli altri comuni (dell’Unione della Bassa Romagna, ma anche della

provincia). Essa vede la quota dei maschi e delle femmine esattamente alla pari.

E’ significativa, invece, la quota “giovane” di questa popolazione scolastica che

si attesta al 43,12%, superiore del 7,98% a quella relativa all’ultimo quinquennio.

Anche per questo comune è presumibile, pertanto, un incremento della

domanda di istruzione nei prossimi anni, anche se la sua dimensione sarà

probabilmente contenuta, in relazione ai dati relativi alla immigrazione.

La percentuale di residenti migranti, infatti, è la più bassa tra i comuni

dell’Unione della Bassa Romagna. Essa si attesta sull’8,70% e presenta un flusso

regolare di presenza solo nel primo quinquennio di età scolare.

Anche i residenti migranti nati in Italia hanno una presenza sporadica: sono

rilevati solo in tre annualità delle 13 che compongono la fascia dell’obbligo

formativo.

LA SCELTA DEGLI STUDI

Il comune di Sant’Agata sul Santerno, nella fascia d’età 6-10 anni, ha il più alto

pendolarismo verso scuole esterne riscontrato nell’ambito territoriale di riferimento

e nella provincia (v. tab. 1.2.15.2A, 116, seconda parte, cap. 1). Solo l’81,08%

degli allievi di questa fascia d’età frequenta scuola del proprio comune, mentre il

16,22% sceglie scuole del comune di Lugo. Un altro 2,70% si orienta su scuole del

comune di Massalombarda.

La situazione peggiora nella fascia d’età successiva, quella dagli 11 ai 13 anni,

corrispondente con la scuola secondaria di primo grado (v. tab. 1.2.15.2B, pag.

116, seconda parte, cap. 1). Qui rimangono nel comune di residenza poco più di 7

cittadini su 10. Il 25,93% si orienta verso scuole di Lugo e l’1,85% sceglie di

andare a Massalombarda.

Nella fascia d’età cha va dai 14 anni in su gli allievi residenti a Sant’Agata sono

89 (v. tab. 1.2.15.2C, pag. 117, seconda parte, cap. 1). Di questi due sono in

ritardo con i loro studi, per cui sono presenti in scuole secondarie di primo grado.

Gli altri 87 si indirizzano su scuole secondarie di secondo grado scegliendo le

tipologie di istruzione evidenziate dalla sottostante tabella 84.

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Tab. 84 Le scelte di studi superiori da parte degli allievi residenti a Sant’Agata sul Santerno. A.S. 2008-2009

Prevale l’interesse verso l’istruzione tecnica, seguita a breve distanza da quelle

professionale e liceale. Non ci sono scelte indirizzate verso indirizzi artistici.

L’orientamento sopra espresso produce un pendolarismo sul territorio messo in

evidenza dalla tabella 85.

I flussi evidenziati si muovono verso due direzioni principali: Lugo e Faenza,

con qualche deviazione verso Imola (5,75%) e, ancora più debolmente, verso

Riolo e Ravenna.

Tab. 85 Le sedi scolastiche di istruzione superiore verso cui si orientano le scelte degli allievi residenti a Sant’Agata sul Santerno. A.S. 2008-2009

Comune sede della scuola scelta

N. allievi %

Lugo 69 79,31

Imola 5 5,75

Faenza 10 11,49

Riolo Terme 2 2,30

Ravenna 1 1,15

Totale 87 100,00

Per capire qualcosa di più serve analizzare gli indirizzi di studio scelti. Si

scopre, allora, che quando si tratta del liceo non c’è alcun dubbio: tutti vanno a

Lugo (v. tab. 86).

La netta preferenza verso Lugo è confermata ogniqualvolta è possibile scegliere

un indirizzo di studio che qui ha una presenza. Succede per i ragionieri ed i

geometri, ma anche per l’istituto tecnico industriale e per gli indirizzi dell’istituto

professionale per l’industria e l’artigianato.

Tipologia istruzione

N allievi %

Licei 27 31,03

Tecnici 31 35,63

Professionali 29 33,33

Artistici 0 0,00

Totale 87 100,00

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Tab. 86 Gli indirizzi di studio di secondaria di secondo grado scelti degli allievi residenti a Sant’Agata sul Santerno. A.S. 2008-2009

Indirizzo di studio

Ambito territoriale

N allievi Tot %

Liceo Lugo 27 27 100,00

ITCG Lugo 17

19 89,47

Faenza 2 10,53

ITI Lugo 11

12 91,67

Ravenna 1 8,333

Agrario Imola 5

6 83,33

Faenza 1 16,67

IPSIA Lugo 7

8 87,50

Faenza 1 12,50

IP Servizi

Lugo 7

15

46,67

Riolo 2 13,33

Faenza 6 40,00

Totale 87 87 100,00

Quando gli indirizzi di studio non sono presenti a Lugo si preferisce Imola

rispetto a Faenza (come nel caso dell’agrario). Nell’istruzione professionale del

settore servizi, a parte la scelta su Riolo, obbligata per chi sceglie l’alberghiero, c’è

un certo equilibrio tra Lugo e Faenza, derivata in gran parte dalla presenza presso

questo ultimo comune dell’indirizzo grafico pubblicitario.

ANTICIPI O RITARDI

Solo qualche allievo residente nel comune di Sant’Agata è in anticipo nel

proprio cammino di studi (v. tab. 1.2.15.3, pag. 118, seconda parte, cap. 1). I

ritardi, invece, cominciano dalla prima classe della scuola primaria e proseguono

lungo tutta la durata degli studi connessi al diritto-dovere all’istruzione. La quota

dei ritardatari assume una dimensione significativa a partire dalla classe prima

della scuola secondaria di secondo grado (17,65%) e raggiunge il suo apice nella

classe terza (28,57%). Complessivamente, però, i livelli di ritardatari di questo

comune sono piuttosto contenuti rispetto al quadro che emerge per l’ambito

territoriale di riferimento (nella quinta classe delle superiori si posiziona al 5,56%,

che è uno dei livelli i più bassi della provincia). Ciò molto probabilmente è

connesso al contenuto numero di inserimenti di allievi migranti neo arrivati.

TASSO DI SCOLARIZZAZIONE.

Con il 90,94% il comune di Sant’Agata ha il tasso di scolarizzazione più basso

dell’ambito territoriale dei comuni della Bassa Romagna (v. tab. 1.2.15.4, pag.

119, seconda parte, cap. 1). Molto probabilmente ciò dipende anche da processi

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124

migratori che hanno modificato la composizione dei residenti nell’arco di tempo

che intercorre tra le due rilevazioni messe a confronto: quella sui residenti,

effettuata al 1 gennaio e quella sui presenti a scuola compiuta nel mese di giugno,

alla fine dell’anno scolastico. Ciò potrebbe spiegare tassi di scolarità al disotto del

95% anche in anni di corso relativi al primo ciclo, quando è praticamente

impossibile che ci siano fenomeni di abbandono scolastico. Segnali evidenti di un

qualche abbandono scolastico sono presenti, invece, tra i giovani che hanno 17 e

18 anni, dove i tassi di scolarizzazione, sono rispettivamente, l’80% e il 69,57%.

TASSO DI RIPETENZA

Nel primo ciclo nessun allievo residente a Sant’Agata risulta ripetente. (v. tab.

1.2.15.5, pag. 120, seconda parte, cap. 1).

A ripetere si inizia solo nella classe prima delle superiori, con una quota

dell’11,76%. Anche nella scuola secondaria di secondo grado, però, non sempre ci

sono allievi che ripetono: in quinta, per esempio, non ce ne sono.

Le età con maggior incidenza di ripetenti sono i 15 e i 17 anni. Di adulti con più

di 20 anni che rientrano a scuola ce n’è solo 1 e non risulta ripetente.

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125

1.7.3 Ambito territoriale di Ravenna

1.7.3.1 CERVIA

LA DOMANDA DI ISTRUZIONE

Nel comune di Cervia la domanda potenziale di istruzione è espressa da 2.753

cittadini residenti, il 51% dei quali è costituito da maschi (v. tab. 1.2.16.1, pag.

121, seconda parte, cap. 1).

La fascia di popolazione relativa al primo quinquennio dell’età scolare è pari

39,45% ed è di poco superiore al corrispondente quinquennio finale (38,79%, con

una differenza dello 0,66%). Sembra di potersi dedurre che in questo comune non

è prevedibile un particolare incremento della domanda di istruzione nei prossimi

anni.

I migranti residenti in questa fascia d’età sono, complessivamente, il 9,12%.

L’andamento rilevato nell’arco dei 13 anni del diritto-dovere all’istruzione rivela

una tendenza del flusso migratorio in leggero progressivo decremento. Nei

residenti dell’età di 18 anni i migranti sono l’8,96%, mentre nell’età di 6 anni

calano al 6,28%; inoltre: nell’ultimo quinquennio la presenza media di migranti è

del 10,30%, mentre nel primo quinquennio si riduce al 7,92%. Sono tutti dati che

sembrano confermare quanto prima si è scritto, ovvero che a Cervia la domanda di

istruzione dovrebbe rimanere stabile per i prossimi anni.

Aumentano nel tempo, invece, i migranti nati in Italia. Essi sono presenti lungo

tutta la fascia dei 13 anni d’età presi in considerazione e nel quinquennio

“giovane” (6-10 anni) presentano un tendenziale e costante incremento (a 6 anni

raggiungono la quota del 64,29% dei migranti residenti).

Nel loro insieme questi dati evidenziano due aspetti:

- che il processo migratorio verso Cervia è in atto da molto tempo;

- che negli ultimi 13 anni i nuclei familiari immigrati hanno progressivamente

aumentato il loro radicamento sul territorio.

LE SCELTE DEGLI STUDI

Nella fascia d’età 6-10 anni gli allievi residenti a Cervia frequentano in

larghissima parte (94,18%) scuole ubicate sul loro territorio (v. tab. 1.2.16.2A,

pag. 122, seconda parte, cap. 1). Tra le scelte orientate verso scuole esterne al

comune prevale quella verso San Pietro in Vincoli, con il 3,49%. Per il resto c’è

una frantumazione del pendolarismo esterno che è di dimensioni trascurabili.

Questo andamento delle scelte scolastiche è confermato anche nella fascia

d’età 11-13 anni, ma con una significativa accentuazione del flusso in uscita (v.

tab. 1.2.16.2B, pag. 123, seconda parte, cap. 1). Resta, infatti, nelle scuole di

Cervia il 77,48% dei residenti in questa fascia d’età e il 19,37% sceglie di uscire

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126

verso scuole di San Pietro in Vincoli. Aumenta un po’ anche il pendolarismo verso

Cesena, dove si indirizza l’1,66% della domanda di istruzione.

Nella fascia d’età dai 14 anni in su gli alunni residenti a Cervia sono 1.019 (v.

tab. 1.2.16.2C, pag. 124, seconda parte, cap. 1). Di costoro, 44 sono in ritardo nel

loro cammino scolastico e fequentano scuole di istruzione secondaria di primo

grado.

Gli altri 975, per proseguire i loro studi dopo la terza media hanno scelto gli

indirizzi di studio si scuola secondaria di secondo grado evidenziati dalla tabella 87.

La maggioranza si è orientata verso indirizzi dell’istruzione professionale, anche

se c’è molto equilibrio tra le tre principali tipologie di istruzione, tutte racchiuse nel

giro di 5 punti di percentuale.

Tab. 87 Le scelte di studi superiori da parte degli allievi residenti a Cervia. A.S. 2008-2009

Tipologia istruzione

N. allievi %

Licei 292 29,95

Tecnici 319 32,72

Professionali 332 34,05

Artistici 32 3,28

Totale 975 100,00

L’insieme di queste scelte ha generato un pendolarismo che è possibile

conoscere dalla tabella 88.

Tab. 88 Le sedi scolastiche di istruzione superiore verso cui si orientano le scelte degli allievi residenti a Cervia. A.S. 2008-2009

Comune sede scuola scelta

N allievi %

RIMINI 9 0,92

FORLì' 112 11,49

CESENA 305 31,28

CESENATICO 249 25,54

RAVENNA 127 13,03

CERVIA 168 17,23

ALTRI 5 0,51

Totale 975 100,00

Dall’analisi dei dati in essa contenuti si evidenzia con chiarezza la particolare

situazione geo-formativa in cui si trova questo comune.

Esso infatti si trova posizionato al confine della provincia di Ravenna verso

quella di Forlì-Cesena, con distanze che lo rendono più vicino a comuni di questa

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127

ultima provincia (Cesenatico e Cesena, per esempio) che a quella del capoluogo di

appartenenza.

Inoltre, dal punto di vista dell’offerta formativa, sul proprio territorio ha

presente solo un indirizzo di studio di scuola secondaria di secondo grado, quello

ristorativo-alberghiero. Ciò ha comportato un evolversi nel tempo del

pendolarismo scolastico caratterizzato da dimensioni consistenti (esce da Cervia

oltre l’82% della domanda di istruzione superiore) e orientato più verso la

provincia di Forlì-Cesena che quella di Ravenna.

Il maggior flusso in uscita da Cervia (56,82%) si indirizza verso i due comuni

più vicini sedi di scuole secondarie di secondo grado: Cesena e Cesenatico.

Le altre direttrici significative del pendolarismio cervese vanno verso Ravenna

(13,03%) e Forlì (11,49%).

Per comprendere meglio le motivazioni che inducono a realizzare questo

pendolarismo è utile analizzare le scelte relative agli specifici indirizzi di studio (v.

tabella 89). Essa mette in evidenza il consolidarsi storico di flussi nell’orientamento

alla scelta degli studi superiori da parte degli alunni cervesi e delle loro famiglie.

Tab. 89 Gli indirizzi di studio di scuola secondaria di secondo grado scelti dagli allievi residenti a Cervia. A.S. 2008-2009

Indirizzo di studio

Ambito territoriale

N. allievi

Tot indirizzo

%

ITI

FORLI' 7

65

10,77

RAVENNA 6 9,23

CESENA 52 80,00

IPSIA

CESENA 55

61

90,16

RAVENNA 5 8,20

RIMINI 1 1,64

ITCG

FORLI' 40

233

17,17

CESENA 75 32,19

CESENATICO 99 42,49

RAVENNA 17 7,30

RIMINI 1 0,43

BOLOGNA 1 0,43

Liceo

FORLI' 57

292

19,52

CESENA 10 3,42

CESENATICO 150 51,37

RAVENNA 67 22,95

RIMINI 7 2,40

PIACENZA 1 0,34

Servizi

FORLI' 5

269

1,86

FORLIMPOPOLI 1 0,37

CESENA 94 34,94

CERVIA 168 62,45

SAVIGNANO 1 0,37

Agrario

FORLI' 2

23

8,70

CESENA 19 82,61

RAVENNA 1 4,35

PIACENZA 1 4,35

Artistici RAVENNA 31

32 96,88

FORLI' 1 3,13

Totale 975 975 100,00

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128

Cesena si presenta come la sede preferita per compiere studi nell’istruzione

tecnica industriale (assorbe l’80% della domanda), nell’istruzione professionale

agraria (82,61%) e per l’industria e l’artigianato (90,16%).

Viceversa Cesenatico è il riferimento principale (anche se con quote meno

consistenti) per coloro che scelgono studi di ragioneria-geometri (42,49%) e liceali

(51,37%).

Ravenna assorbe quote di domanda di istruzione da parte dei cittadini di Cervia

su quasi tutte le tipologia di indirizzi di studio (è esclusa solo nella scelta

dell’istruzione professionale per i servizi). In particolare, si orientano verso il

comune capoluogo di provincia gli alunni che intendono compiere studi in campo

artistico, liceale, dell’istruzione tecnica e di quella professionale per l’industria e

l’artigianato.

Forlì è scelta come sede di riferimento con quote di domanda significative da

coloro che intendono compiere studi tecnici, liceali e in campo agrario.

Nell’istruzione per l’area tecnica e professionale dei servizi assorbe gran parte

della domanda (62,45%) la sede scolastica di Cervia. In questo settore l’altra

direttrice sulla quale si muove la domanda di istruzione è Cesena (34,94%).

Dalle direttrici che assume il pendolarismo generato da Cervia e dalla loro

consistenza sembra potersi dedurre l’opportunità che la programmazione

dell’offerta formativa riguardante questo territorio avvenga con azioni congiunte e

condivise dalla due province interessate, Ravenna e Forlì-Cesena. In questo caso il

confine geografico tra le due province è nettamene superato dai flussi della

domanda di istruzione che aggrega in un unico bacino di servizio scolastico cinque

territori comunali di due province, tra loro confinanti e ben collegati come

trasporti.

ANTICIPI O RITARDI

Nel comune di Cervia una quota modesta di allievi frequenta classi che sono in

anticipo rispetto all’età posseduta: sono il 3,49% nella prima della scuola primaria

e il 2,20% nella prima della scuola secondaria di primo grado (v. tab. 1.2.16.3,

pag. 126, seconda parte, cap. 1).

I ritardi sono pressoché irrilevanti nella prima classe della primaria e diventano

significativi a partire dalla classe prima della scuola secondaria di primo grado. Qui

sono il 9,25% e nel passaggio alle superiori, nella classe prima, si impennano al

30,14%. Mantengono questo alto livello sia in terza che in quinta, dove subiscono

un ulteriore incremento, passando al 33,13%.

Allievi che accumulano un ritardo superire ai tre anni sono presenti solo nelle

tre le classi rilevate per la scuola secondaria di secondo grado.

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129

TASSO DI SCOLARIZZAZIONE

Fino all’età di 15 anni, nel comune di Cervia, il tasso di scolarizzazione è totale

(v. tab. 1.2.16.4, pag. 127, seconda parte, cap. 1). Dai 16 anni ai 18 appaiono

segni di abbandono della scuola, dal momento che la scolarizzazione scende

all’85,94% in terza e arriva al 74,13% in quinta.

Tra i cittadini migranti nella fascia d’età del diritto dovere all’istruzione il tasso

di scolarizzazione è altissimo: 99,60%. Ciò è dovuto, molto probabilmente, alla

frequenza scolastica di allievi che non sono formalmente residenti, tenuto conto

che già l’alto tasso di residenti ufficiali testimonia che sul territorio è presenta una

numerosa comunità di migranti.

TASSO DI RIPETENZA

Nella scuola primaria, a Cervia non ci sono allievi ripetenti (v. tab. 1.2.16.5,

pag. 128, seconda parte, cap. 1). A ripetere si inizia, con modeste dimensioni,

nella scuola secondaria di primo grado. E’ soprattutto nella secondaria che il

fenomeno della ripetenza diventa rilevante, in particolare nella prima classe dove

raggiunge la quota del 10,50%. In ogni caso, nei cinque anni delle superiori il

numero di ripetenti rimane su livelli significativi e il tasso medio di ripetenza si

attesta sull’8,21%

Le età nelle quali c’è un maggior numero di ripetenti sono i 15, 16 e 17 anni,

per le quali il relativo tasso si mantiene sempre al di sopra del 9% della

corrispondente popolazione scolastica.

Sono 29 gli adulti ultraventenni che rientrano a scuola e solo 3 di essi sono

ripetenti.

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130

1.7.3.2 RAVENNA

LA DOMANDA DI ISTRUZIONE.

Il comune di Ravenna ha 15.877 cittadini residenti in età del diritto-dovere

all’istruzione (v. tab. 1.2.17.1, pag. 129, seconda parte, cap. 1). Anche qui si

conferma il dato di genere che caratterizza il panorama provinciale: i maschi, con

il 51,22%, costituiscono la maggioranza della popolazione scolastica.

All’interno di questa fascia d’età la componente 6-10 anni è del 40,52% e

supera del 3,66% la fascia 14-18 anni. Anche per il comune di Ravenna, pertanto,

è ipotizzabile un prossimo incremento della domanda potenziale di istruzione.

Alta è la componente dei cittadini residenti migranti. Essa si attesta al 12,63%

della popolazione scolastica (la più alta dell’ambito ravennate) ed ha una

distribuzione costante ed omogenea lungo l’intera fascia dei 13 anni del diritto-

dovere all’istruzione. Tutto ciò evidenzia che il processo migratorio verso questo

comune è in atto da tempo e che esso ha assunto una consolidata stabilità.

I cittadini migranti nati in Italia rappresentano complessivamente il 21,70% e

risultano presenti a partire dal 17esimo anno di età. Nel quinquennio “giovane” (6-

10 anni) essi evidenziano un tendenziale incremento, passando dal 23,91% a 10

anni al 52,87% a 6 anni.

Tutto ciò concorre a confermare l’ipotesi prima formulata, ovvero che la

domanda potenziale di istruzione espressa dal comune di Ravenna tenderà a

crescere nei prossimi anni.

LE SCELTE DEGLI STUDI

Nella fascia d’età 6-10 anni gli allievi residenti a Ravenna frequentano scuole

comprese nell’ambito territoriale del loro comune (comprese le frazioni) in una

percentuale molto alta: il 97,27% (v. tab. 1.2.172A, pag. 130, seconda parte, cap.

1). L’unico pendolarismo di un qualche rilievo si attiva verso scuole dei comuni di

Cervia (1,17%) e Russi (0,86%).

Ancora più marcata (98,94%) è la scelta di scuole ubicate sul territorio

comunale di residenza da parte delle famiglie e degli allievi nella fascia d’età 11-13

anni (v. tab. 1.2.17.2B, pag. 131, seconda parte, cap. 1). Qui il pendolarismo

verso scuole esterne al territorio comunale è frantumato in piccoli rivoli, ognuno di

peso pressoché irrilevante.

Mantiene la stessa tendenza anche l’andamento delle scelte di studio compiute

dai residenti di Ravenna nella fascia d’età che va dai 14 anni in su. In questa

fascia d’età gli allievi sono 5.433. (v. tab. 1.2.17.2C, pag. 134, seconda parte,

cap. 1). Di questi 175 sono in ritardo con gli studi, per cui frequentano scuole di

istruzione secondaria di primo grado.

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131

Gli altri 5.258 si sono orientati nelle loro scelte di prosecuzione degli studi dopo

la terza media secondo quando evidenziato dalla sottostante tabella 90.

Tab. 90 Le scelte di studi superiori da parte degli allievi residenti a Ravenna. A.S. 2008-2009

Tipologia istruzione

N. allievi %

Licei 1657 31,51

Tecnici 1976 37,58

Professionali 1190 22,63

Artistici 435 8,27

Totale 5258 100,00

Prevale in maniera piuttosto chiara la scelta dell’istruzione tecnica (37,58%).

Seguono l’istruzione liceale (31,51%), professionale (22,63%) ed artistica

(8,27%).

Questo orientarsi della domanda di istruzione produce il pendolarismo messo in

evidenza dalla tabella 91.

Essa mostra una certa frammentazione delle scelte di studio espresse dagli

allievi di Ravenna, anche se le direttrici principali sono poche e di sostanziale

stabilità.

Tab. 91 Le sedi scolastiche di istruzione superiore verso cui si orientano le scelte degli allievi residenti a Ravenna. A.S. 2008-2009

Comune sede scuola scelta

N allievi %

RIMINI 3 0,06

FORLì' 121 2,30

CESENA 87 1,65

CESENATICO 8 0,15

RAVENNA 4564 86,80

FAENZA 29 0,55

LUGO 89 1,69

CERVIA 333 6,33

RIOLO 5 0,10

FORLIMPOPOLI 12 0,23

ARGENTA 4 0,08

ALTRI 3 0,06

Totale 5258 100,00

Ravenna, infatti, è la sede che accoglie la stragrande maggioranza della

domanda (86,80%). Altra direttrice significativa è Cervia (6,33%), sede

dell’istruzione professionale alberghiera. Dopo di che ci sono quote di

pendolarismo di scarsa consistenza: verso Forlì va il 2,30%, verso Cesena l’1,65%

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132

e verso Lugo l’1,69%. Seguono una serie di opzioni dal peso quasi irrilevante

(tutte inferiori all’1%).

Per comprendere meglio le scelte compiute dagli allievi di Ravenna è opportuna

l’analisi relativa agli specifici indirizzi di studio verso cui si sono orientati (v. tab.

92).

Tab. 92. Gli indirizzi di studio di scuola secondaria di secondo grado scelti dagli allievi residenti a Ravenna. A.S. 2008-2009

Indirizzo di studio

Ambito territoriale

N. allievi

Tot indirizzo di studio

%

ITI

FORLI' 31

577

5,37

RAVENNA 531 92,03

CESENA 11 1,91

FAENZA 1 0,17

RIMINI 1 0,17

LUGO 1 0,17

BOLOGNA 1 0,17

IPSIA

CESENA 8

340

2,35

RAVENNA 311 91,47

FAENZA 14 4,12

LUGO 3 0,88

COMACCHIO 1 0,29

ARGENTA 3 0,88

ITCG

FORLI' 25

1226

2,04

CESENA 11 0,90

CESENATICO 2 0,16

LUGO 2 0,16

RAVENNA 1186 96,74

LIiceo

FORLI' 17

1657

1,03

CESENA 24 1,45

CESENATICO 7 0,42

RAVENNA 1602 96,68

LUGO 5 0,30

FAENZA 1 0,06

RIMINI 1 0,06

IP/IT Servizi

FORLI' 45

867

5,19

FORLIMPOPOLI 13 1,50

CESENA 24 2,77

RIMINI 1 0,12

LUGO 78 9,00

CERVIA 333 38,41

RIOLO 5 0,58

FAENZA 7 0,81

RAVENNA 361 41,64

Agrario

FORLI' 9

156

5,77

FAENZA 3 1,92

RAVENNA 144 92,31

Artistici

RAVENNA 428

435

98,39

FAENZA 3 0,69

FORLI' 4 0,92

Totale 5258 5258 100,00

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133

La tabella rappresenta una conferma analitica di quanto già emerso: le scuole

di Ravenna città accolgono la stragrande maggioranza della domanda di istruzione,

qualunque sia l’indirizzo di studio scelto. Solo nell’istruzione professionale per i

servizi alberghieri una quota significativa di allievi (38,41%) escono da Ravenna

per recarsi a Cervia, ma in questo caso il flusso in uscita è determinato

dall’assenza sul territorio comunale di una tale offerta formativa.

Per il resto, in tutte le altre tipologie di indirizzo di studio le quote di domanda

accolte dalle scuole di Ravenna superano sempre il 90%.

ANTICIPI O RITARDI

Nel comune di Ravenna il fenomeno dell’anticipare l’ingresso si manifesta lungo

tutto l’arco degli studi relativi al diritto-dovere all’istruzione (v. tab. 1.2.17.3, pag.

137, seconda parte, cap. 1). Gli anticipatari sono il 2,60% nella classe prima della

scuola primaria, salgono al 2,98% nella classe prima della secondaria di primo

grado e sono sempre presenti nelle tre classi prese in esame per le scuole

superiori, anche se con quote sempre inferiori all’1%.

Ad essere in ritardo sulla tabella di marcia prevista dagli ordinamenti scolastici

si inizia fin dalla classe prima della scuola primaria. Poiché nella stessa classe non

risultano ripetenti, è evidente che il fenomeno è provocato dall’inserimento di

allievi migranti con un’età superiore di un anno rispetto alla classe frequentata.

Nella classe prima della scuola secondaria di primo grado la quota dei ritardi sale

al 7,26%, e qui è determinata anche da ripetenze. Nelle classi delle scuole

superiori i ritardi diventano rilevanti: sono il 26,80% in prima, salgono al 35,91%

in terza e ritornano al 29,94% in quinta. L’accumulo di un ritardo superiore ai tre

anni si presenta già nella classe prima della scuola secondaria di primo grado e

prosegue la sua presenza per tutti i successivi anni di corso esaminati.

TASSO DI SCOLARIZZAZIONE.

Nel comune di Ravenna il tasso di scolarizzazione (93,58%) è in media con il

dato dell’ambito territoriale di riferimento e leggermente inferire a quello

provinciale. Esso comincia a manifestare contenuti di abbandono scolastico solo a

partire dai 15enni, dove si ferma al 91,46% (v. tab. 1.2.17.4, pag. 138, seconda

parte, cap. 1). Da questa età fino ai 18 anni il tasso di scolarizzazione scende

progressivamente fino a raggiungere la quota finale del 73,65%.

Anche il dato relativo alla scolarizzazione dei residenti migranti (85,24%) è in

sintonia con quello dell’ambito territoriale ravennate. Come accade spesso anche

nelle altre realtà comunali, il dato sulla scolarizzazione dei migranti ha un

andamento altalenante, ma mostra segni di evidente e progressivo abbandono

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134

scolastico a partire dall’età di 15 anni. Qui il relativo tasso si ferma all’85,61% e

decresce continuamente fino ai 18 anni, dove si attesta al 36,36%.

TASSO DI RIPETENZA

Pochissime sono le ripetenze nella scuola primaria: appena cinque su oltre

6.300 allievi (v. tab. 1.2.17.5, pag. 139, seconda parte, cap. 1). Tutto comincia a

cambiare quando si entra nella scuola secondaria di primo e, soprattutto, di

secondo grado. Nel corso dei tre anni di scuola secondaria di primo grado ripetono,

mediamente, poco più di due allievi su dieci. In prima superiore c’è la quota più

alta di ripetenti: 11,62%. Da questo anno di corso fino alla quinta classe il tasso di

ripetenza tende progressivamente a scendere fino a raggiungere il 4,18%

nell’ultimo anno. Complessivamente la quota di ripetenti nella fascia d’età 6-18

anni è del 3,20%, in sintonia con il dato dell’ambito territoriale di appartenenza.

Come spesso accade, le età più coinvolte dal fenomeno della ripetenza sono i 15 e

i 16 anni.

Dopo i 20 anni c’è un significativo rientro a scuola, sia come quantità (sono

201 cittadini, pari al 1,31% dell’intera popolazione scolastica) sia come fascia

d’età: si va dai 21 anni ai 74 di età. Tra questi adulti che rientrano nell’istruzione i

ripetenti sono 17.

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135

1.7.3.3 RUSSI

DOMANDA DI ISTRUZIONE.

Il comune di Russi ha 1.106 cittadini residenti nella fascia d’età del diritto-

dovere all’istruzione (v. tab. 1.2.18.1, pag. 140, seconda parte, cap. 1).

Anche in questo comune trova conferma il dato di genere che caratterizza la

composizione della popolazione scolastica: i maschi sono in maggioranza rispetto

alle femmine con una percentuale netta: il 52,62%.

La componente “giovane” (6-10 anni) della popolazione scolastica di Russi è

pari al 41,50% e supera del 3,34% l’ultimo quinquennio. Anche per questo

comune si prevede, perciò, un prossimo incremento della domanda di istruzione.

Analizzando i residenti migranti si rileva che essi sono presenti nella quota più

bassa dell’ambito territoriale ravennate. Sono l’8,95% e non evidenziano segnali di

incremento negli ultimi anni. Anzi, la quota di migranti a 6 anni (6,98%) è

nettamente inferiore a quella rilevata per i 18enni (13,92%). Ciò sembrerebbe

mostrare che il flusso migratorio verso il comune di Russi non ha mai assunto

un’alta intensità e che è in progressivo decremento.

Tra i cittadini migranti, i nati in Italia rappresentano un fenomeno piuttosto

recente. Essi compaiono solo nel primo quinquennio di età (6-10 anni) ed hanno

una consistenza modesta (coerente, però, con la non rilevante presenza

complessiva di migranti).

LE SCELTE DEGLI STUDI

Tra gli allievi residenti a Russi nella fascia d’età 6-10 anni, una netta

maggioranza (95,03%) frequenta scuole ubicate sul territorio comunale (comprese

le frazioni) (v. tab. 1.2.18.2A, pag. 141, seconda parte, cap. 1). L’unico

pendolarismo di rilievo è verso scuole del comune di Ravenna, con il 13,16%.

La situazione si presenta pressoché identica per la fascia d’età 11-13 anni (v.

tab. 1.2.18.2B, pag. 141, seconda parte, cap. 1). Qui si accentua il flusso verso

Ravenna che diventa del 4,41%.

Tutto cambia nella fascia d’età cha va dai 14 anni in su, dove sono residenti

366 allievi. (v. tab. 1.2.18.2C, pag. 142, seconda parte, cap. 1) Di questi, 6 sono

in ritardo nel loro cammino di studio e frequentano scuole secondarie di primo

grado.

Gli altri 360 hanno scelto di proseguire i loro studi dopo la terza media

compiendo le scelte evidenziate dalla sottostante tabella 93.

La scelta liceale è quella più praticata, anche se si rileva un certo equilibrio tra

le tre principali tipologie di istruzione, tutte racchiuse nell’arco di cinque punti di

percentuale.

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136

Tab. 93 Le scelte di studi superiori da parte degli allievi residenti a Russi. A.S. 2008-2009

Tipologia istruzione

N. allievi %

Licei 123 34,17

Tecnici 120 33,33

Professionali 105 29,17

Artistici 12 3,33

Totale 360 100,00

L’insieme di queste scelte produce un pendolarismo sul territorio evidenziato

dalla tabella 94.

Da Russi la domanda di istruzione si indirizza verso tre direttrici fondamentali:

Ravenna, Faenza e Lugo. Sono tre direttrici che riflettono anche la sua posizione

geografica, collocata sul confine dei suddetti tre comuni.

Tab. 94 Le sedi scolastiche di istruzione superiore verso cui si orientano le scelte degli allievi

residenti a Russi. A.S. 2008-2009

Comune sede scuola

scelta

N.

alievi %

FORLì' 4 1,11

RAVENNA 134 37,22

FAENZA 112 31,11

LUGO 87 24,17

CERVIA 12 3,33

RIOLO 6 1,67

FORLIMPOPOLI 1 0,28

CASTEL S. PIETRO T. 1 0,28

IMOLA 2 0,56

BOLOGNA 1 0,28

Totale 360 100,00

Analizzando nello specifico gli indirizzi di studio scelti (v. tab. 95), si rileva che

la composizione dei tre principali flussi sopra ricordati varia a seconda della

tipologia di studi scelta.

Verso Ravenna si orientano soprattutto gli allievi che scelgono l’istruzione

tecnica industriale, quella artistica e agraria.

Su Faenza convergono in maniera prevalente le scelte relative agli indirizzi di

studio dell’istruzione professionale per l’industria e l’artigianato e quelli per

ragionieri e geometri.

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137

Tab. 95. Gli indirizzi di studio di scuola secondaria di secondo grado scelti dagli allievi residenti a Russi A.S. 2008-2009

Indirizzo di studio

Ambito territoriale N. allievi

Tot indirizzo di studio

%

ITI

FAENZA 5

45

11,11

FORLI' 1 2,22

LUGO 2 4,44

RAVENNA 37 82,22

IPSIA

FAENZA 25

31

80,65

LUGO 2 6,45

RAVENNA 4 12,90

ITCG

FAENZA 34

70

48,57

RAVENNA 29 41,43

LUGO 7 10,00

Liceo

FAENZA 23

123

18,70

LUGO 56 45,53

RAVENNA 42 34,15

BOLOGNA 1 0,81

FORLI' 1 0,81

Servizi

FAENZA 19

68

27,94

LUGO 20 29,41

RAVENNA 9 13,24

CAST. S. PIETRO T. 1 1,47

FORLIMPOPOLI 1 1,47

CERVIA 12 17,65

RIOLO 6 8,82

Agrario

IMOLA 2

11

18,18

RAVENNA 5 45,45

FAENZA 4 36,36

Artistici

RAVENNA 9

12

75,00

FORLI' 2 16,67

FAENZA 1 8,33

Totale 360 360 100,00

Scelgono preferibilmente Lugo, invece, coloro che si orientano verso

l’istruzione liceale e quella professionale per i servizi (è la presenza a Lugo dei

servizi sociali che attira il prevalente interesse).

Complessivamente, si può parlare di un pendolarismo fisiologico alla

collocazione geografica del territorio del comune di Russi.

ANTICIPI O RITARDI

La propensione ad anticipare l’ingresso a scuola è piuttosto scarsa tra i

residenti nel comune di Russi. Solo il 2,41% è in anticipo di un anno nella classe

prima della scuola primaria (v. tab. 1.2.18.3, pag. 144, seconda parte, cap. 1).

Dopo di che non vi è più traccia di anticipatari.

Sui ritardi, invece, il quadro è del tutto diverso. Già nella prima classe della

scuola primaria ci sono allievi in ritardo (il 2,41%), e il fenomeno prosegue lungo

tutto l’arco degli anni di corso fino alla quinta superiore. In prima secondaria di

primo grado i ritardatari sono l’8,53%, diventano il 24,18% in prima superiore, per

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138

arrivare al 26,67% nell’ultimo anno. L’accumulo di più di tre anni di ritardo si

verifica solo in quinta superiore e solo per 2 casi.

TASSO DI SCOLARIZZAZIONE

Il tasso di scolarizzazione nel comune di Russi è pari al 92,04%, il più basso (di

poco) dell’ambito territoriale di riferimento (v. tab. 1.2.18.4, pag. 145, seconda

parte, cap. 1).

Come in moltissime altre realtà comunali, si avverte la presenza di abbandono

scolastico a partire dall’età di 15 anni, quando, potendo scegliere di passare a

percorsi della formazione professionale, molti allievi in difficoltà lo fanno.

L’abbandono prosegue all’interno degli ultimi anni della scuola secondaria di

secondo grado e arriva al suo punto più alto a 18 anni quando il tasso di

scolarizzazione si posiziona sul 74,68%.

Piuttosto basso è il tasso di scolarità tra i residenti migranti. Mediamente, sui

13 anni del diritto-dovere all’istruzione e alla formazione si posiziona sul 73,74%,

che è la quota più bassa dell’ambito territoriale di riferimento. Anche tra i migranti,

dopo un andamento altalenante nelle età corrispondenti al primo ciclo di studi, il

tasso di scolarizzazione evidenzia un continuo progressivo abbandono della scuola

a partire dai 15 anni. A 18 anni la percentuale dei residenti migranti che sono

presenti a scuola si riduce al 36,36%.

TASSI DI RIPETENZA

Per tutta la scuola primaria, tra gli allievi residenti a Russi non ci sono ripetenti

(v. tab. 1.2.18.5, pag. 146, seconda parte, cap. 1). Anche nella scuola secondaria

di primo grado i ripetenti sono pochissimi (solo 2). L’anno di corso con maggiori

criticità è il primo delle superiori, dove il tasso di ripetenza arriva al 10,99%. Da

qui in poi, fino alla fine della scuola secondaria di secondo grado, esso tende a

calare e nell’ultimo anno si riduce all’1,67%. Complessivamente, per tutto l’arco

dei 13 anni di durata del diritto-dovere all’istruzione il tasso di ripetenza nel

comune di Russi è dell’1,83%, il più basso dell’ambito territoriale di riferimento e

uno dei più bassi della provincia di Ravenna.

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139

2. L’azione formativa delle autonomie scolastiche.

Dall’entrata un vigore della normativa sull’autonomia scolastica (1 settembre

2000) e dopo il suo riconoscimento costituzionale (art. 117 della Costituzione

riformata dalla legge 3/2001), la responsabilità sull’offerta di istruzione spetta

direttamente alle singole istituzioni scolastiche.

Nell’elaborarla ed attuarla, però, esse operano in un contesto di relazioni

istituzionali ricco, complesso ed ancora in evoluzione. In linea di massima si può

affermare che l’offerta che le scuole realizzano deve tenere conto, da una parte,

delle risorse e delle indicazioni fornite dallo Stato, che conferiscono unitarietà

nazionale al servizio di istruzione attuato sul territorio e, dall’altra, della

programmazione dell’offerta formativa di competenza delle regioni.

In questa Relazione si analizzerà l’offerta di istruzione realizzata dalle scuole

della provincia di Ravenna nei suoi aspetti quantitativi (allievi accolti) e qualitativi

(tempo scuola, per il primo ciclo e indirizzi di studio per il secondo ciclo). Nella

prima parte l’analisi assumerà un carattere descrittivo generale, individuando

elementi ed aspetti trasversali alle singole istituzioni scolastiche autonome; nella

seconda parte, capitolo secondo, sono presentati i dati relativi a ciascuna delle 54

istituzioni scolastiche, con una tabella iniziale che consentirà una lettura di

insieme, ma anche di selezionare la singola scuola che interessa.

2.1 L’offerta di istruzione.

Nell’anno scolastico 2008-2009 gli allievi accolti dalle istituzioni scolastiche

della provincia di Ravenna, provenienti da comuni interni ed esterni alla provincia,

sono stati 37.928, suddivisi secondo quanto emerge dalla tabella di sintesi sotto

riportata (tab. 1).

Le scuole paritarie, come si è già visto nel primo capitolo, accolgono una quota

modesta di allievi (complessivamente, il 4,39%). In particolare è molto scarsa la

percentuale di allievi accolti nella secondaria di secondo grado (appena l’1,84%).

Tab 1. Numero complessivo degli allievi accolti dalle scuole della Provincia di Ravenna per ordine-grado di istruzione, per sesso e per tipologia amministrativa. A.S. 2008-2009

Tipologia Amministrativa PARITARIA STATALE Totale

gen.le % Paritaria Sesso F M Tot F M Totale

Ordine-grado istruzione

Scuola Primaria 473 519 992 7.097 7.636 14.733 15.725 6,31

Scuola Secondaria di I grado 218 217 435 4.227 4.534 8.761 9.196 4,73

Scuola Secondaria di II grado 161 78 239 6.312 6.456 12.768 13.007 1,84

Totale 852 814 1666 17.636 18.626 36.262 37.928 4,39

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140

2.2 Le scuole in dettaglio (primo e secondo ciclo; allievi migranti; tipologie di

offerta di istruzione).

Per valorizzare e far conoscere l’identità e la specificità dell’offerta formativa di

ciascuna istituzione scolastica sono state rese disponibili una serie di tabelle che

ne illustrano le caratteristiche. Per una lettura di dettaglio si rimanda al secondo

capitolo della seconda parte (pag. 16318). Qui si evidenzieranno alcune

caratteristiche che possono avere un interesse più generale, procedendo

nell’analisi per cicli scolastici.

PRIMO CICLO

Gli allievi presenti nel primo ciclo nella provincia di Ravenna nell’anno

scolastico 2008-2009 sono stati 24.921 (v. tab. 2).

La maggior parte di loro ha scelto scuole statali, con una presenza delle

paritarie inferiore al 6%. Come già si è chiarito nel primo capitolo, le scuole statali

e paritarie costituiscono, insieme, quello che le norme vigenti definiscono il

sistema pubblico dell’istruzione.

Tab 2. Numero complessivo di allievi presenti nel primo ciclo delle scuole della provincia di Ravenna. A.S. 2008-2009

Ordine e grado istruzione

Tot allievi Statale paritaria

% paritaria

Primaria 15725 14733 992 6,31

Secondaria primo grado 9196 8761 435 4,73

Tot. primo ciclo 24921 23494 1427 5,73

Sia analizzando la domanda (v. capitolo primo) sia l’offerta, nella composizione

della popolazione scolastica prevalgono nettamente (51,26%) i maschi (v. tab. 3)

Tab. 3 Composizione di genere della popolazione scolastica presente nelle istituzioni scolastiche

della Provincia di Ravenna. A.S. 2008-2009

Sesso Allievi %

F 18488 48,74

M 19440 51,26

Totale 37928 100,00

18 Pwer facilitare la lettura nella edizione cartacea, alla pagina indicata c’è una tabella contenente i nomi di tutte le istituzioni scolastiche, statali e paritarie, della provincia di Ravenna. Esse sono organizzate per ambito territoriale e sono individuate da una sequenza numerica così composta: 2 (capitolo).1-2-3 (ambito territoriale di appartenenza). 1…… (identificativo della scuola). Di fianco ad ogni istituzione scolastica è posto il numero della pagina iniziale dei dati che la riguardano.

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141

Nell’analisi di dettaglio si scopre che sono 46 le scuole che vedono il prevalere

dei maschi sulle femmine, con il caso dell’IC S. Rocco di Faenza che ha la più

bassa percentuale di femmine della provincia: solo il 43,58% (v. tab. 2.1.5, pag.

172, seconda parte, cap. 2). In altre 6 scuole prevale la presenza delle femmine,

con la quota più alta (51,88%) detenuta dall’IC Don Casadio di Cotignola (v. tab.

2.2.6, pag. 204, seconda parte, cap. 2). In due istituzioni scolastiche i maschi e le

femmine sono alla pari (IX Circolo di Ravenna e Maria Ausiliatrice di Lugo).

Un altro dato di interesse è il numero di allievi per classe. Parliamo,

ovviamente, della media di allievi per classe e non delle presenze effettive in

ciascuna classe che contiene differenze, a volte, molto significative (si va da classi

di 7 allievi ad altre di oltre 30)

Nelle scuole dell’area faentina la situazione è sintetizzata dalla tabella 4.

Come si è già visto, in questa area territoriale sono presenti, nel primo ciclo,

solo istituti comprensivi e al loro interno sono poche le situazioni che presentano

meno di 20 allievi per classe. Solo in due ciò avviene e in uno di essi è la media

dell’intera istituzione scolastica a scendere sotto la soglia dei 20 allievi.

Tab. 4. Il numero di allievi per classe nelle istituzioni scolastiche di primo ciclo dell’ambito

territoriale di Faenza. A.S. 2008-2009

Ambito territoriale

Istituzione scolastica

Rapporto classe-allievi

Nella primaria

Nella sec. I° grado

Nella istituzione

FAEN

ZA

IC Brisighella 14,37 21,8 16,3

IC Carchidio 21,23 22,61 21,75

IC Matteucci 21,72 22,44 22,1

IC Europa 22,07 22,13 22,09

IC S. Rocco 19,65

IC Riolo T 20,44 19,64 20,14

IC Castelbolognese 20,6 22,25 21,17

S. Umiltà 20,9 24,5 21,93

Viceversa, non risultano situazioni di affollamento nelle classi, poiché in

nessuna caso si supera la soglia dei 23 allievi mediamente presenti per classe.

Molto simile è la situazione anche nell’ambito territoriale dell’Unione dei comuni

della Bassa Romagna (v. tab. 5).

Sono tre i casi (su 11 istituzioni scolastiche) nei quali si scende sotto la media

dei 20 allievi per classe, ma solo in uno di essi lo scostamento è di un qualche

rilievo (sotto i 18 allievi nella scuola primaria e come media generale dell’istituto).

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Tab. 5. Il numero di allievi per classe nelle istituzioni scolastiche di primo ciclo dell’ambito territoriale dell’Unione dei comuni della Bassa Romagna. A.S. 2008-2009

Ambito territoriale

Istituzione scolastica

Rapporto classe-allievi

Nella primaria

Nella

sec. I° grado

Nella istituzione

LU

GO

IC Alfonsine 21,09 22 21,46

IC Bagnacavallo 21,68 21,53 21,63

IC Lugo 1 27,33 23,2 25,27

IC Lugo 2 17,16 19,43 17,97

IC Conselice 19,26 21,17 19,91

IC Cotignola 17,88 23,53 19,61

IC Fusignano 20,5 21,33 20,8

IC Massalombarda 20,77 31,67 21,07

IC S. Giuseppe 22,91 18,33 21,29

IC S. Cuore 26,6 21,67 24,75

IC M Ausiliatrice 20,4

Sul versante dell’affollamento delle classi non si rilevano situazioni di

particolare criticità, anche se in questo ambito territoriale ci sono alcuni casi nei

quali si supera nettamente la soglia dei 23 allievi per classe.

Diamo infine uno sguardo al primo ciclo dell’ambito territoriale di Ravenna (v.

tab. 6)

Tab. 6. Il numero di allievi per classe nelle istituzioni scolastiche di primo ciclo dell’ambito

territoriale di Ravenna. A.S. 2008-2009

Ambito territoriale

Istituzione scolastica

Rapporto classe-allievi

Nella primaria

Nella sec. I° grado

Nella istituzione

RAVEN

NA

IC Mameli 17,86 22,18 19,3

IC Montanari 20,63 21,15 20,82

IC Valgimigli 19,97 25,38 20,8

IC S. Biagio 24,24 24,33 24,29

IC S. Pietro Vincoli 19,4 24,86 21,34

IC Russi 22,23 20,83 21,44

II Circolo RA 23,83

III Circolo RA 23,42

IX Circolo RA 22,55

II Circolo Cervia 19,77

III Circolo Cervia 17,83

Ressi Gervasi 22,39

Guido Novello 24,24

Ricci Muratori 24,03

Tavelli 17,8 18,33 18

S. Vincenzo 23,6 17,33 21,25

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Su questo territorio, dove sono presenti tutte le tipologie di istituzioni

scolastiche (istituti comprensivi, circoli didattici e istituti di istruzione secondaria di

primo grado), si trova il maggior numero (in termini assoluti e percentuali) di

istituzioni scolastiche con classi che scendono sotto i 20 allievi (6 casi su 16

scuole). In generale (qui a Ravenna, ma anche negli altri ambiti territoriali) è

soprattutto nella scuola primaria che si scende sotto la soglia dei 20 allievi).

Ciò è dovuto in larga parte al fatto che è questo il grado di istruzione che si

cerca di rendere il più diffuso possibile sul territorio, mantenendolo attivo anche in

quelle località nelle quali il numero complessivo di allievi residenti nella fascia d’età

6-10 anni è piuttosto basso.

La presenza della scuola pubblica, almeno nel suo grado iniziale, è vissuta

come elemento di civiltà e di sostegno al permanere in loco delle famiglie

residenti. Per questo in diverse frazioni della campagna ravennate (ma anche della

collina faentina) sono mantenute attive sedi scolastiche con numeri piuttosto bassi

di allievi frequentanti.

Un altro elemento di interesse è la distribuzione tra le istituzioni scolastiche

ravennate del tempo scuola.

Nelle primarie ci sono 6 sedi scolastiche che hanno solo tempo normale. Sono i

plessi di Marzeno e Reda (frazioni del comune di Faenza), la Pirazzini e la Gulli, a

Faenza, la De Amicis a Granarolo Faentino e la Bassi a Castelbolognese. In tutte le

altre sedi scolastiche della provincia di Ravenna è presente un’offerta mista di

tempo normale e tempo pieno.

Nella scuola secondaria di primo grado sono sempre presenti sezioni di tempo

prolungato accanto a quelle di tempo normale, ad eccezione della scuola Ugonia di

Brisighella e dell’istituto comprensivo di Castelbolognese-Solarolo, dove è presente

solo il tempo normale.

GLI ALLIEVI MIGRANTI

Dai dati sugli allievi scrutinati alla fine dell’anno scolastico 2008-2009, risulta

che, livello provinciale, gli allievi migranti sono presenti nelle scuole del primo ciclo

della provincia di Ravenna nelle seguenti percentuali: 12,74% nella scuola

primaria; 13,52% nella scuola secondaria di primo grado (v. tab. 3.2.1C, pag.

265, seconda parte, capitolo 3)

Per un’analisi di dettaglio procediamo come al solito per ambiti territoriali.

La quota di allievi migranti che si orientano sulle scuole dell’ambito territoriale

di FAENZA è sintetizzata dalla tabella 7.

Mediamente la presenza di allievi migranti nelle scuole faentine del primo ciclo

si aggira su poco più del 10%, con l’eccezione dell’istituto comprensivo Matteucci

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dove supera il 20%, con punte di corsi nei quali si arriva a percentuali di allievi

migranti superiori al 30%.

Tab. 7 Percentuali di allievi migranti e, tra questi, dei nati in Italia, frequentanti le scuole del primo

ciclo dell’ambito territoriale di Faenza. A.S. 2008-2009

Scuole

% su tot allievi frequentanti

% su allievi migranti nati in Italia

IC Pazzi Brisighella 10,33 29,35

IC Carchidio-Strocchi 10,92 26,32

IC Matteucci 20,45 24,26

IC Europa 10,39 24,75

IC S. Rocco 11,28 43,14

IC Pascoli Riolo Terme 12,84 30.67

IC Bassi Castelbolognese-Solarolo 13,76 29,10

Fondazione Marri S. Umiltà 2,93 22,22

Ciò avviene nelle classi seconde della primaria Tolosano e nelle seconde, terze

e quarte della primaria Pirazzini (v. 2.1.3A, pag. 168, seconda parte, cap.2). Al

capo opposto sta la scuola paritaria, frequentata solo dal 2,93% di allievi migranti.

Interessante è la percentuale di migranti nati in Italia. Essa è sempre superiore

al 20% e spesso è prossima o superiore al 30%. Nel caso dell’IC S. Rocco supera

addirittura il 43% (v. 2.1.5A, pag. 172 seconda parte, cap. 2). Sono quote

significative di migranti di nuova generazione che presentano caratteristiche ed

esigenze nuove rispetto alla generazione di primo ingresso che li ha preceduti. Ciò

comporta, per le scuole e per le comunità locali, nuove complessità educative da

gestire.

Una presenza più accentuata di allievi migranti si registra nelle scuole del

primo ciclo dell’ambito territoriale dell’Unione dei comuni della BASSA ROMAGNA

(v. tab. 8).

Le situazioni con percentuali prossime o superiori al 20% riguardano 4

istituzioni statali sulle 8 presenti, mentre per le scuole paritarie si conferma quanto

già rilevato per Faenza: hanno mediamente quote basse di allievi migranti, con

l’unica eccezione del Sacro Cuore che con il suo 10,10% si allinea a quelle statali.

Gli allievi migranti nati in Italia raggiungono quote piuttosto rilevanti. Anche su

questo fronte le scuole paritarie lughesi si distinguono da quelle statali: accolgono

mediamente pochi allievi migranti e tra questi sembrano privilegiare quelli nati in

Italia (vedi tabelle da 2.2.9 a 2.2.11, pagg. 210-214, seconda parte, cap. 2)

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Tab. 8 Percentuali di allievi migranti e, tra questi, dei nati in Italia, frequentanti le scuole del primo ciclo dell’ambito territoriale dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna. A.S. 2008-2009

Scuole

% su tot allievi frequentanti

% su allievi migranti nati in Italia

IC Matteotti Alfonsine 9,45 26.67

IC Berti Bagnacavallo 11,10 14,58

IC Lugo 1 Baracca 13,19 26,00

IC Lugo 2 Gherardi 17,83 30,40

IC Foresti Conselice 23,10 34,16

IC Casadio Cotignola 13,75 20,97

IC Battaglia Fusignano 20,00 28,85

IC F. D'Este Massalombarda 18,68 33,15

Scuole S. Giuseppe 4,14 46,67

Scuole S. Cuore 10,10 60,00

Scuole Maria Ausiliatrice 6,86 28,57

Più simile a quella faentina si presenta la situazione dell’ambito territoriale di

RAVENNA (v. ta. 9).

Tab. 9 Percentuali di allievi migranti e, tra questi, dei nati in Italia, frequentanti le scuole del primo

ciclo dell’ambito territoriale di Ravenna. A.S. 2008-2009

Scuole

% su tot allievi frequentanti

% su allievi migranti nati in Italia

IC Mameli Marina RA 11,72 11,39

IC Montanari Ravenna 34,22 33,25

IC Valgimigli Mezzano 8,41 29,59

IC S. Biagio Ravenna 9,63 27,59

IC S. Pietro in Vincoli 11,04 23,29

IC Baccarini Russi 7,13 15,36

II Circolo Ravenna 7,55 55,56

III Circolo Ravenna 11,29 50,00

IX Circolo Ravenna 10,28 45,10

II Circolo Cervia 10,79 25,00

III Circolo Cervia 11,03 45,76

Sec. I° gra Ressi Gervasi Cervia 13,79 5,63

Sec. I° gra Novello Ravenna 10,88 24,14

Sec. I° gr Muratori Ravenna 10,68 14,29

Istituto Tavelli 4,86 7,14

Istituto S. Vincenzo de' Paoli 0,00 0,00

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146

Anche qui abbiamo mediamente una percentuale di presenza di allievi migranti

che si aggira sul 10%, con un'unica eccezione rappresentata dall’Istituto

Comprensivo Montanari che raggiunge la quota del 34,22%.

In questo istituto ci sono sedi (come la primaria Iqbal di Lido Adriano) che

hanno una presenza di allievi migranti sempre superiore al 40%, con punte del

64,86% nelle classi terze e del 57,78% nelle quinte (v. tab. 2.3.2A, pag. 224,

seconda parte cap. 2).

Anche nel ravennate si conferma la scarsa propensione degli allievi migranti a

scegliere l’offerta di scuole paritarie, con il caso dell’Istituto San Vincenzo de’ Paoli

che non ne ha alcuno.

Spesso alta è la quota di migranti nati in Italia (soprattutto nelle istituzioni

autonome costituite solo da scuola dell’infanzia e primaria), a dimostrazione del

fatto che oramai la presenza di migranti ha assunto carattere diffuso e di stabilità.

LE TIPOLOGIE DELL’OFFERTA DI ISTRUZIONE

L’offerta di istruzione che le scuole del primo ciclo attuano si caratterizza per

una diversa articolazione del tempo scuola.

Per semplificare l’analisi, abbiamo ricondotto tutte le varie tipologie di tempo

scuola a due categorie per ciascun grado di istruzione: il tempo normale e il tempo

pieno, per la scuola primaria; il tempo normale e il tempo prolungato per la scuola

secondaria di primo grado, riconducendo a tempo normale tutte le articolazioni

temporali che non siano il tempo pieno per la scuola primaria (40 ore settimanali)

o il tempo prolungato per la scuola secondaria di primo grado (36 ore settimanali).

Nelle scuole statali il quadro dell’offerta di istruzione che ne deriva è quello

sintetizzato dalla tabella 10.

Tab 10 Numero di allievi per tipologia di offerta di istruzione nel primo ciclo delle scuole STATALI

della provincia di Ravenna. A.S. 2008-2009

Ordine e grado

Tipologia offerta istruzione

N allievi %

Primaria

Tempo normale 6990 47,44

Tempo pieno 7150 48,53

Tempo non definito19 593 4,02

Tot generale 14733 100,00

Sec I° grado Tempo normale 6040 68,94

Tempo prolungato 2721 31,06

Tot generale 8761 100,00

19

Sono allievi per i quali una scuola di Ravenna non ha inserito il dato relativo alla tipologia di offerta di

istruzione scelta.

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147

Nella scuola primaria statale prevale leggermente (+ 1,09%) l’offerta del

tempo pieno, nonostante non sia stato sempre possibile accogliere le richieste

avanzate dalle famiglie. Nella secondaria di primo grado, invece, è netta (quasi il

70%) la prevalenza del tempo normale rispetto a quello prolungato.

Completamente diverso è la situazione nelle scuole paritarie (tab. 11).

Tab. 11 Numero di allievi per tipologia di offerta di istruzione nel primo ciclo delle scuole

PARITARIE della provincia di Ravenna. A.S. 2008-2009

Ordine e grado

Tipologia offerta di istruzione

N allievi %

Primaria Tempo normale 890 89,72

Tempo pieno 102 10,28

Tot generale 992 100,00

Sec I° grado Tempo normale 435 100,00

Qui il tempo pieno nella scuola primaria è presente in minima parte (c’è solo

una scuola paritaria che lo offre in tutta la provincia) e nella scuola secondaria è

presente esclusivamente un’offerta di tempo normale.

Il dato complessivo della provincia di Ravenna relativo a tutte le scuole (statali

e paritarie) del primo ciclo di istruzione vede comunque prevalere in maniera

piuttosto netta l’offerta di tempo normale rispetto a quella del tempo

pieno/prolungato (v. tab. 12).

Tab. 12 L’offerta di istruzione per tipologia di tempo scuola nel primo ciclo del sistema scolastico pubblico della provincia di Ravenna. A.S. 2008-2009

Tipologia tempo scuola Allievi %

Tempo normale 14355 57,60

Tempo pieno/prolungato 9973 40,02

Tempo non definito 593 2,38

Totale 24921 100,00

Di interesse è l’analisi dell’offerta di istruzione per ambito territoriale. Partiamo,

come al solito, dall’ambito di Faenza con le scuole statali (v. tab. 13)

Tab. 13. Numero di allievi per tipologia di offerta di istruzione nel primo ciclo delle scuole STATALI

dell’ambito territoriale di Faenza. A.S. 2008-2009

Ordine-grado di istruzione

Tipologia tempo scuola Allievi %

Primaria Tempo normale 1702 48,20

Tempo pieno 1829 51,80

Totale 3531 100,00

Secondaria di I° grado

Tempo normale 1567 75,70

Tempo prolungato 503 24,30

Totale 2070 100,00

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148

Qui trova una tendenziale conferma il dato provinciale, con due accentuazioni,

però: una, del tempo pieno, che nella scuola primaria prevale con più margine (+

3,6%) sul tempo normale; l’altra, della scuola secondaria di primo grado dove

aumenta la forbice tra l’offerta di tempo prolungato (che si riduce al 24,30%) e

tempo normale.

Nella scuola paritaria del primo ciclo presente a Faenza c’è solo offerta di

tempo normale.

Pertanto, se consideriamo complessivamente l’offerta che il sistema scolastico

pubblico (statale e paritario) offre al territorio faentino rileviamo il netto prevalere

del tempo normale che distanzia di oltre 20 punti percentuali il tempo

pieno/prolungato (v. tab 14)

Tab. 14 L’offerta di istruzione per tipologia di tempo scuola nel primo ciclo del sistema scolastico

pubblico dell’ambito territoriale di Faenza. A.S. 2008-2009

Tipologia tempo scuola Allievi %

Tempo normale 3576 60,53

Tempo pieno/prolungato 2332 39,47

Tot generale 5908 100,00

Nell’ambito territoriale dell’Unione dei comuni della Bassa Romagna la

situazione si presenta del tutto diversa dal dato provinciale e dagli altri due ambiti

(v. tab. 15).

Qui, infatti, nelle scuole primarie statali l’offerta di tempo pieno prevale

nettamente (+ 37,38%) sul tempo normale; anche nelle secondarie di primo

grado il prevalere del tempo normale non è così schiacciante come nel resto della

provincia.

Tab 15 Numero di allievi per tipologia di offerta di istruzione nel primo ciclo delle scuole STATALI

dell’ambito territoriale dell’Unione dei comuni della Bassa Romagna. A.S. 2008-2009

Ordine-grado istruzione Tipologia tempo scuola %

Primaria Tempo normale 1105 31,31

Tempo pieno 2424 68,69

Tot generale 3529 100,00

Sec I° grado Tempo normale 1280 57,92

Tempo prolungato 930 42,08

Tot generale 2210 100,00

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Il trend lughese è confermato anche nelle scuole paritarie, dove è presente

l’unica scuola primaria della provincia che offre tempo pieno (tab. 16).

Tab 16 Numero di allievi per tipologia di offerta di istruzione nel primo ciclo delle scuole PARITARIE

dell’ambito territoriale dell’Unione dei comuni della Bassa Romagna. A.S. 2008-2009

Complessivamente, il territorio dei comuni della Bassa Romagna si trova di

fronte ad un sistema scolastico pubblico che offre un’alta quota di tempo

pieno/prolungato, nettamente prevalente sul tempo normale (v. tab. 17)

Tab. 17 L’offerta di istruzione per tipologia di tempo scuola nel primo ciclo del sistema scolastico

pubblico dell’ambito territoriale dei comuni della Bassa Romagna. A.S. 2008-2009

Tipologia tempo scuola Allievi %

Tempo normale 2945 46,01

Tempo pieno/prolungato 3456 53,99

Tot generale 6401 100,00

Infine esaminiamo la situazione dell’ambito territoriale di Ravenna. Qui il

quadro è opposto a ciò che abbiamo trovato nel lughese: nelle scuole statali (ma

anche in quelle paritarie) prevale sempre e in maniera netta l’offerta di tempo

normale, sia nella scuola primaria, sia nella secondaria di primo grado (v. tab. 18).

Tab 18 Numero di allievi per tipologia di offerta di istruzione nel primo ciclo delle scuole STATALI

dell’ambito territoriale di Ravenna. A.S. 2008-2009

Ordine-grado istruzione

Tipologia tempo scuola Allievi %

Primaria Tempo normale 4183 59,08

Tempo pieno 2897 40,92

Totale primaria 7080 100,00

Sec I° grado Tempo normale 3193 71,26

Tempo prolungato

1288 28,74

Totale sec. I° grado 4481 100,00

Ordine-grado istruzione

Tipologia tempo scuola Allievi %

Primaria Tempo normale 385 79,06

Tempo pieno 102 20,94

Totale primaria 487 100,00

Sec. I° grado Tempo normale 175 100,00

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150

Anche l’unica scuola paritaria che opera nel primo ciclo sul territorio di Ravenna

offre solo tempo normale.

Complessivamente l’offerta del sistema scolastico pubblico del territorio

ravennate si attesta su livelli molto bassi di tempo pieno/prolungato (v. tab. 19):

solo 3 allievi su 10 usufruiscono di una tale offerta di istruzione e ciò è

sicuramente connesso ad una domanda che nell’area della città di Ravenna sente

meno la necessità/esigenza di fruire di un tempo scuola che si protragga oltre

quello normale.

Tab. 19 L’offerta di istruzione per tipologia di tempo scuola nel primo ciclo del sistema scolastico pubblico dell’ambito territoriale dei comuni della Bassa Romagna. AS 2008-2009

Tipologia tempo scuola allievi %

Tempo normale 7834 62,12

Tempo pieno/prollungato 4185 33,18

Tempo non definito 593 4,70

Tot generale 12612 100,00

SECONDO CICLO.

Gli allievi accolti dalle scuole superiori della provincia di Ravenna nell’anno

scolastico 2008-2009 sono stati 13.007 (v. tab 20). In questo grado di istruzione

la presenza di scuola paritarie è molto modesta: solo l’1,84% dell’offerta

provinciale.

Tab 20. Numero complessivo di allievi presenti nel secondo ciclo delle scuole della provincia di

Ravenna. A.S. 2008-2009

Tipologia gestione Allievi %

Statale 12768 98,16

Paritaria 239 1,84

Totale 13007 100,00

La composizione di genere vede, anche nelle scuole superiori, il prevalere dei

maschi (50,22%) sulle femmine.

Se si entra nel merito delle singole tipologie di istruzione il quadro si presenta

molto diversificato (v. tab. 21)

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151

Tab. 21 La composizione di genere nelle diverse tipologie di istruzione delle scuole superiori della provincia di Ravenna. A.S. 2008-2009

Tipologia istruzione Tot. F % M %

Istruzione Liceale 4040 2633 65,17 1407 34,83

Istruzione Tecnica 4267 1608 37,68 2659 62,32

Istruzione Professionale 3902 1676 42,95 2226 57,05

Istruzione Artistica 798 558 69,92 240 30,08

Totale generale 13007 6475 49,78 6532 50,22

Netta è la prevalenza delle femmine nell’istruzione liceale e in quella artistica.

Le proporzioni si capovolgono nelle altre due tipologie di istruzione, dove prevale

massicciamente la presenza maschile (negli istituti professionali per l’industria e

l’artigianato non sono presenti femmine).

Di interesse è il numero di allievi per classe.

Nell’ambito territoriale di Faenza il quadro è sintetizzato dalla tabella 22.

Al di sopra dei 20 allievi per classe si posizionano 3 autonomie scolastiche

statali su 6. Le due scuole paritarie (Foscolo e Santa Umiltà) sono tutte

abbondantemente al di sotto dei 20 allievi per classe, ma queste non sono tenute

al rispetto dei tetti previsti dal dimensionamento e dal contenimento della spesa

pubblica.

Delle tre scuole statali al disotto dei 20 allievi per classe è particolarmente in

evidenza la situazione dell’Istituto d’Arte Ballardini, che ha diverse classi con 9-10

allievi. (tab. 2.1.9B, pag. 181, seconda parte, cap. 2)

Tab. 22. Numero di allievi per classe nelle istituzioni scolastiche del secondo ciclo dell’ambito

territoriale di Faenza. A.S. 2008-2009

Ambito territoriale Istituzione scolastica

Rapporto allievi / classe

FAENZA

Liceo Torricelli 21,90

ITCG Oriani Faenza 20,38

IIS Bucci Faenza 19,72

IP Strocchi Persolino Faenza 17,38

IP Alberghiero Riolo Terme 21,74

I. Arte Ballardini Faenza 13,40

IP Foscolo Faenza 10,40

Fondazione Santa Umiltà Faenza 7,73

Nell’ambito territoriale dell’Unione dei comuni della Bassa Romagna solo una

istituzione scolastica supera la media di 20 allievi per classe (v. tab. 23)

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Tab. 23. Numero di allievi per classe nelle istituzioni scolastiche del secondo ciclo dell’ambito territoriale dell’Unione dei comuni della Bassa Romagna. A.S. 2008-2009

Ambito territoriale Istituzione scolastica

Rapporto allievi / classe

LUGO

Liceo Curbastro 20,53

IIS Manfredi-Marconi 18,38

IIS Stoppa Compagnoni 18,33

ITC Sacro Cuore 14,20

Tutte le altre sono al di sotto, con la scuola paritaria che chiude la graduatoria

scendendo sotto i 15 allievi per classe. Occorre sottolineare, però, che verso gli

istituti professionali si orienta un numero maggior di allievi con disabilità rispetto

alle altre tipologie di istruzione. La normativa prevede in questi casi una riduzione

del numero di allievi per classe e ciò spiega la tendenza degli istituti professionali

ad avere un rapporto allievi/classe inferiore alle 20 unità.

Anche per l’ambito territoriale di Ravenna si presenta una situazione analoga

(v. tab 24).

Di nuovo i licei e gli istituti tecnici hanno una rapporto allievi/classe superiore a

20 unità e gli istituti professionali scendono al di sotto di tale quota. Sembrerebbe

fare eccezione l’istituto Nervi-Severini, ma leggendo il dettaglio che lo riguarda (v.

tab. 2.3.24C, pag. 262 seconda parte, cap. 2) si scopre che il Liceo artistico è al

20,77, mentre l’Istituto d’arte per il mosaico si posiziona al 14,71.

Tab. 24. Numero di allievi per classe nelle istituzioni scolastiche del secondo ciclo dell’ambito

territoriale di Ravenna. A.S. 2008-2009

Ambito territoriale

Istituzione scolastica

Rapporto allievi / classe

RAVENNA

Liceo classico Alighieri 22,28

Liceo scientifico Oriani 23,47

IIS Nervi-Severini 19,26

ITC Ginanni 22,98

ITI Baldini 25,64

IT Morigia-Perdisa 21,14

IP Alberghiero Cervia 19,93

IP Callegari Olivetti 15,02

E’ da rilevare, inoltre che più gli indirizzi di studio professionali sono indirizzati

verso professioni che implicano operazioni di tipo manuale, più è alta la presenza

di allievi con disabilità e, conseguentemente, è più basso il rapporto allievi/classe.

Ciò traspare in modo evidente nell’istituto Callegari-Olivetti, dove gli indirizzi di

tipo economico-amministrativo (Olivetti) hanno un rapporto allievi/classe pari a

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20,63, mentre negli indirizzi meccanico ed elettrico tale rapporto scende a 11,34

(v. tab. 2.3.22C, pag. 258, seconda parte, cap 2)

ALLIEVI MIGRANTI

La presenza di allievi migranti nelle scuole superiori è tendenzialmente meno

alta rispetto al primo ciclo ed è molto differenziata, anche in relazione alla tipologia

di istruzione.

Partiamo con l’analisi della situazione che caratterizza l’ambito territoriale di

Faenza (v. ta. 25)

Tab. 25 Percentuali di allievi migranti e, tra questi, dei nati in Italia, frequentanti le scuole del

secondo ciclo dell’ambito territoriale di Faenza. A.S. 2008-2009

Scuole

% su tot allievi frequentanti

% su allievi migranti nati in Italia

Liceo Torricelli 1,77 5,26

ITCG Oriani 7,8 2,53

IIS Bucci 5,07 0,00

IP Strocchi Persolino 6,95 2,27

IP Artusi Riolo Terme 10,39 2,86

I. Arte Ballardini 6,47 7,69

IP Foscolo 15,38 12,50

Fondazione Santa Umiltà 6,03 14,29

Le scuole con la maggior presenza percentuale di allievi migranti sono due

istituti professionali: il Foscolo per odontotecnici e l’Artusi per la ristorazione e

l’accoglienza turistica. Per il resto c’è un’equa ripartizione tra tutte le altre scuole,

con l’unica eccezione del liceo Torricelli che è scelto solo dall’1,77% degli allievi

migranti.

Le percentuali relative agli alunni migranti nati in Italia sono quasi sempre

modeste e tendono a salire laddove sono percentualmente meno presenti allievi

migranti. Ciò sembra confermare l’idea che certe tipologie di istruzione, come i

licei e gli artistici, sono scelti da allievi migranti tendenzialmente nati in Italia,

ovvero con minori difficoltà di apprendimento in lingua italiana.

Passiamo all’analisi dell’ambito territoriale dell’Unione dei comuni della Bassa

Romagna (tab. 26)

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Tab. 26 Percentuali di allievi migranti e, tra questi, dei nati in Italia, frequentanti le scuole del secondo ciclo dell’ambito territoriale dell’Unione dei comuni della Bassa Romagna. A.S. 2008-2009

Scuole

% su tot allievi frequentanti

% su allievi migranti nati in Italia

Liceo Curbastro 4,08 2,44

IIS Manfredi-Marconi 12,93 1,75

IIS Stoppa Compagnoni 15,23 6,30

ITC Sacro cuore 1,41 0,00

Anche su questo territorio gli allievi migranti orientano le loro scelte di studi

superiori prevalentemente verso l’istruzione professionale.

Si tenga presente che i due istituti scolastici che ricevono le quote più alte di

allievi migranti, il Manfredi-Marconi e lo Stoppa-Compagnoni, contengono al loro

interno, accanto ad indirizzi di istruzione tecnica, anche altri di istruzione

professionale, per i quali le percentuali di allievi migranti passano, rispettivamente,

al 21,84% (professionale Manfredi) e al 22,08% (professionale Stoppa). La bassa

percentuale di allievi migranti nati in Italia presenti in questi istituti mostra quanto

sia elevato il numero di neo ingressi e, conseguentemente, quanto siano

complesse le problematiche che i docenti devono affrontare.

A Lugo la quota di allievi migranti nati in Italia che accedono alle scuole

superiori è ancora più bassa che a Faenza, segno, forse, di un processo migratorio

che qui ha avuto la sua fase intensiva in tempi più recenti.

Infine analizziamo la situazione dell’ambito territoriale di Ravenna (ta. 27)

Quanto rilevato per gli altri due ambiti territoriali qui appare ancora più

evidente: gli allievi migranti si orientano prevalentemente sugli indirizzi

dell’istruzione professionale e sono costituti prevalentemente da nuovi arrivi e non

da allievi che sono nati in Italia.

Tab. 27 Percentuali di allievi migranti e, tra questi, dei nati in Italia, frequentanti le scuole del

secondo ciclo dell’ambito territoriale di Ravenna. A.S. 2008-2009

Scuole

% su tot allievi frequentanti

% migranti nati in Italia

Liceo classico Alighieri 5,16 11,11

Liceo scientifico Oriani 3,13 24,00

IIS Nervi-Severini 4,19 4,00

ITC Ginanni 12,28 3,15

ITI Baldini 5,43 10,26

IT Morigia Perdisa 5,72 0,00

IP Alberghiero Cervia 14,57 5,04

IP Callegari Olivetti 23,72 2,92

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Vicina alla situazione degli istituti professionali è quella dei tecnici, in

particolare del Ginanni e Morigia-Perdisa. l’ITI Baldini, invece, vive una situazione

più simile a quella dei licei, con una modesta presenza di allievi migranti e, tra

questi, una quota abbastanza alta è nata in Italia ed ha, pertanto, compiuto tutti

gli studi precedenti in scuole italiane.

LE TIPOLOGIE DI OFFERTA DI ISTRUZIONE

L’offerta formativa che il sistema scolastico pubblico del secondo ciclo realizza

sul territorio provinciale si articola nelle tipologia di istruzione evidenziate dalla

sottostante tabella 28. Da essa emerge con molta chiarezza come il temuto

fenomeno di licealizzazione della scuola secondaria di secondo grado nella

provincia di Ravenna non sia avvenuto.

Le tre principali tipologie di istruzione superiore sono in equilibrio tra di loro,

con una leggera prevalenza dell’istruzione tecnica.

Tab. 28. Tipologie di istruzione offerte dalla scuole superiori della provincia di Ravenna. A.S. 2008-2009

Tipologia istruzione Allievi %

Istruzione Liceale 4040 31,06

Istruzione Tecnica 4267 32,81

Istruzione professionale 3902 30,00

Istruzione Artistica 798 6,14

Totale generale 13007 100,00

Se dalla dimensione provinciale si passa all’analisi dei singoli ambiti territoriali

si rilevano significative differenziazioni.

A Faenza prevale nettamente l’offerta di istruzione professionale, che distanzia

di oltre 10 punti percentuali l’istruzione liceale e quasi altrettanto quella tecnica.

(v. tab 29).

Tab. 29. Tipologie di istruzione offerte dalla scuole superiori dell’ambito territoriale di Faenza. A.S. 2008-2009

Tipologia di istruzione Allievi %

Istruzione Liceale 1189 27,40

Istruzione Tecnica 1296 29,86

Istruzione professionale 1654 38,11

Istruzione artistica 201 4,63

Totale generale 4340 100,00

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La situazione si capovolge a Lugo. Qui è l’offerta di istruzione liceale che attira

il maggior numero di adesioni, superando nettamente sia la corrispondente quota

provinciale sia le altre tipologie di istruzione presenti su questo territorio (v. tab.

30)

Tab. 30 Tipologie di istruzione offerte dalla scuole superiori dell’ambito territoriale dell’Unione dei

comuni della Bassa Romagna. A.S. 2008-2009

Tipologia di istruzione Allievi %

Istruzione Liceale 1006 40,84

Istruzione Tecnica 747 30,33

Istruzione professionale 710 28,83

Totale generale 2463 100,00

E’ più in sintonia con il quadro provinciale la situazione dell’ambito territoriale

di Ravenna (v. tab 31), soprattutto se si considera che gran parte dell’offerta di

istruzione artistica è di tipo liceale.

Tab. 31 Tipologie di istruzione offerte dalla scuole superiori dell’ambito territoriale di Ravenna. A.S.

2008-2009

Tipologia di istruzione Allievi %

Istruzione Liceale 1845 29,74

Istruzione Tecnica 2224 35,85

Istruzione professionale 1538 24,79

Istruzione Artistica 597 9,62

Totale generale 6204 100,00

L’offerta che le scuole superiori dell’ambito territoriale di Ravenna realizzano

vede il prevalere dell’istruzione tecnica che sembra attuarsi in gran parte a scapito

di quella professionale.

La presenza in questo ambito territoriale dell’istruzione artistica, nelle due

tipologie di liceo e di istituto d’arte, attrae l’iscrizione di una significativa quota di

allievi.

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157

3. I cittadini-allievi

3.1 Gli allievi scrutinati alla fine dell’anno scolastico.

Gli allievi scrutinati in tutte le scuole (statali e paritarie) della provincia di

Ravenna, coincidono, ovviamente, con il numero di quelli accolti (v. cap. 2)

nell’anno scolastico 2008-2009 e sono stati 37.928.

La suddivisione interna per ordine di istruzione colloca la scuola primaria al

41,46%, la secondaria di primo grado al 24,25% e la secondaria di secondo grado

al 34,29%. Insieme, la scuola primaria e secondaria di primo grado compongono il

primo ciclo di istruzione che si posiziona al 65,71% dell’inera popolazione

scolastica.

Tab. 1. Totale degli alunni scrutinati in provincia di Ravenna. A.S. 2008-2009

Dal punto di vista del genere, prevalgono sempre i maschi, che sono,

complessivamente il 51,26% e raggiungono il 51,86% nella primaria, evidenziando

nella popolazione più giovane un trend al rialzo.

Frequentano scuole paritarie 1.666 allievi, pari al 4,39%. Gran parte di questi

allievi, però, sono presenti nella scuola primaria che, da sola, raccoglie il 59,54%.

Se si sposta lo sguardo sui tre ambiti territoriali della provincia, il quadro che

ne emerge è quello descritto dalla tab. 2.

La distribuzione sul territorio della popolazione scolastica colloca nell’ambito di

Ravenna quasi la metà complessiva degli allievi (49.61%). Seguono gli altri due

distretti: Faenza con il 27,02% e Lugo con il 23,37%.

Se si confronta questo dato con quello della domanda potenziale di istruzione

(v. cap 1) si rilevano differenze interessanti. Infatti, a fronte di un sostanziale

equilibrio tra popolazione residente e allievi frequentanti negli ambiti di Ravenna e

Lugo, Faenza invece raccoglie nelle proprie scuole una quota di allievi superiore del

3,34% rispetto ai residenti (che sono il 23,68% della popolazione provinciale). Ciò

conferma un buon indice di attrattività delle scuole faentine, già rilevato in

occasione dell’analisi dei dati sul pendolarismo territoriale (v. cap 1).

Ordine e

grado

istruzione

PARITARIA STATALE Tot

A.S.

%

ordin

e

Totale

F % F

Totale

M % M

%

sta.le

%

par.ia F M Tot F M Tot

Primaria 473 519 992 7.097 7.636 14.733 15.725 41,46 7.570 48,14 8.155 51,86 93,69 6,31

Secondaria

di I grado 218 217 435 4.227 4.534 8.761 9.196 24,25 4.445 48,34 4.751 51,66 95,27 4,73

Primo ciclo 691 736 1427 11.324 12.170 23.494 24.921 65,71 12.015 48,21 12.906 51,79 94,27 5,73

Secondaria

di II grado 161 78 239 6.312 6.456 12.768 13.007 34,29 6.473 49,77 6.534 50,23 98,16 1,84

Totale 852 814 1666 17.636 18.626 36.262 37.928

100,0

0 18.488 48,74 19.440 51,26 95,61 4,39

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158

Tab. 2 Totale alunni scrutinati nei tre ambiti territoriale della provincia di Ravenna. A.S. 2008-2009

Ambiti territoriali Ordine

PARITARIA STATALE Tot generale

% distretto

% paritaria F M Tot F M Tot

FAENZA

Primaria 98 111 209 1.694 1.837 3.531 3.740

27,02 28,51 Sec. di I° grado 55 43 98 996 1.074 2.070 2.168

Sec. di II° grado 108 60 168 1.991 2.181 4.172 4.340

Tot. ambito territoriale 261 214 475 4.681 5.092 9.773 10.248

LUGO

Primaria 235 252 487 1.726 1.803 3.529 4.016

23,37 44,00 Sec. di I° grado 75 100 175 1.058 1.152 2.210 2.385

Sec. di II° grado 53 18 71 1.264 1.128 2.392 2.463

Tot. ambito territoriale 363 370 733 4.048 4.083 8.131 8.864

RAVENNA

Primaria 140 156 296 3.677 3.996 7.673 7.969

49,61 27,49 Sec. di I° grado 88 74 162 2.173 2.308 4.481 4.643

Sec. di II° grado 0 0 0 3.057 3.147 6.204 6.204

Tot. ambito territoriale 228 230 458 8.907 9.451 18.358 18.816

Totale provincia 852 814 1666 17636 18626 36262 37928 100,00 100,00

Per quanto riguarda l’aspetto gestionale, l’analisi dei tre ambiti territoriali

mostra elementi di interesse già emersi: che gli allievi e le loro famiglie scelgono

scuole paritarie soprattutto nel primo ciclo.

Tab. 2°A. Totale alunni scrutinati nei tre ambiti territoriali per ciclo di istruzione e per gestione

amministrativa. A.S. 2008-2009

Ambito territoriale

Primo ciclo Secondo ciclo Totali allievi % pari. su tot allievi Statali Paritarie % Statali Paritarie % Statali Paritarie

Tot allievi

Faenza 5601 307 5,48 4172 168 4,03 9773 475 10248 4,64

Lugo 5739 662 11,54 2392 71 2,97 8131 733 8864 8,27

Ravenna 12154 458 3,77 6204 0 0,00 18358 458 18816 2,43

Totale 23494 1427 6,07 12768 239 1,87 36262 1666 37928 4,39

Questo, infatti, è frequentato da 1.427 allievi che sul totale provinciale

rappresenta solo il 6,07% dei frequentanti le scuole del primo ciclo, mentre sul

totale degli allievi che nella provincia di Ravenna frequentano scuole paritarie

(1.666 allievi) rappresenta l’85,65%.

L’altro elemento di interesse è dato dal fatto che la maggior parte di allievi

delle scuole paritarie è presente nell’ambito territoriale di Lugo che, da solo, con i

suoi 733 allievi, ne raccoglie il 44%.

Nel secondo ciclo la presenza di allievi in indirizzi di studio di scuole paritarie è

piuttosto modesta. Sul totale degli allievi scrutinati solo l’1,84% è presente in

scuole non statali. Queste poi sono ubicate solo in due ambiti territoriali: a Lugo e

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a Faenza, dove incidono, rispettivamente, per il 2,88%, a Lugo, e del 3,87% a

Faenza (v. tab n. 3)

Tab.. 3 Rapporto tra il numero di alunni che nell’ istruzione secondaria di secondo grado

frequentano scuole statali e paritarie nei due ambiti territoriali di Lugo e Faenza. A.S. 2008-2009

Gli alunni migranti che nell’anno scolastico 2008-2009 frequentano scuole della

provincia di Ravenna sono 4.391. Di questi, il 73,92% è in scuole del primo ciclo e

il 26,06 in percorsi di scuole superiori. (v tab. n. 4)

Tab. 4. Totale allievi migranti per ordine scolastico nelle scuole della provincia di Ravenna. A.S.

2008-2009

Ordine istruzione

Tot alunni

Tot migranti

% su tot

% su migranti

Primo ciclo 24921 3246 13,03 73,92

II ciclo 13007 1145 8,803 26,08

Totale 37928 4391 11,58 100,00

Anche nella popolazione scolastica migrante prevale sempre, sia nel primo che

nel secondo ciclo, la presenza dei maschi sulle femmine (v. tab n. 5).

Tab. 5. La composizione di genere tra la popolazione scolastica migrante della provincia di

Ravenna. A.S. 2008-2009

Ordine scolastico

N. allievi migranti F % M %

Primo ciclo 2003 976 48,73 1027 51,27

Secondo ciclo 1243 610 49,07 633 50,93

Totale 3246 1586 48,86 1660 51,14

Ambiti territoriali

Gestione amministrativa

N. allievi %

Lugo

Statale 2392 97,12

Paritaria 71 2,88

Totale 2463 100,00

Faenza

Istruzione statale 4172 96,13

Istruzione paritaria 168 3,87

Totale 4340 100,0

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160

3.2 Gli esiti di fine anno scolastico.

Nella versione informatizzata di questa relazione (parte seconda, capitolo

terzo) è possibile consultare gli esiti rilevati alla fine dell’anno scolastico 2008-

2009 per ciascuna istituzione scolastica.20

Qui si procederà solo con una presentazione dei caratteri generali di tali esiti.

Con una breve (doverosa) premessa. E’ noto che i dati complessivi sugli esiti non

rendono sempre giustizia del lavoro svolto dai docenti. In molte scuole della nostra

provincia si realizzano esperienze educative innovative e di grande valore, che

consentono, anche agli allievi di differenti livelli di ingresso, di apprendere e di

raggiungere i traguardi previsti dagli ordinamenti nazionali. Complessivamente,

però, le rilevazioni generali sui dati degli apprendimenti mostrano criticità e non

esprimono adeguatamente il lavoro svolto da tanti docenti. Le cause sono

molteplici e non è sicuramente questa la sede per analizzarle e discuterle. Di una

almeno, però, si può dare conto: della difficoltà interna al nostro sistema scolastico

di far conoscere e capitalizzare le singole buone esperienze che si realizzano al suo

interno. I buoni risultati, perciò, rimangono isolati e confusi all’interno di un

quadro generale che tende a mantenersi su livelli sicuramente migliorabili.

Il quadro di sintesi dei risultati degli scrutini di fine anno di tutte le scuole, di

ogni ordine e grado, della provincia di Ravenna, nell’anno scolastico 2008-2009 è

espresso dalla tabella 6.

Tab. 6. Riepilogo degli esiti finali nelle scuole di ogni ordine e grado della provincia di Ravenna. A.S. 2008-200921

Ordine scolastico

N allievi P % NP %

P con debito %

Primaria 15725 15691 99,78 35 0,22 0 0,00

Sec I° grado 9196 8783 95,51 413 4,49 0 0,00

Sec II° grado 13007 9147 70,32 1476 11,35 2384 18,33

Totale 37928 33621 88,64 1923 5,07 2384 6,29

L’88,64% della popolazione scolastica è stato promosso. All’interno di questa

quota, si va dal 99,78% di promossi nella scuola primaria al 70,32% nelle

superiori. In queste ultime c’è da considerare anche la quota di allievi promossi

con debito, ovvero promossi, ma con alcune insufficienze in materie da recuperare

20 Tutti i rimandi alla seconda parte qui contenuti fanno riferimento alla edizione cartacea. Le stesse tabelle di sintesi qui richiamate sono presenti anche nella edizione informatizzata, ma sono identificate con sequenze alfa numeriche diverse, in quanto seguono le tabelle contenenti gli esiti delle singole scuole. 21 In tutte le tabelle nelle quali compaiono dati relativi agli scrutini sono utilizzate le seguenti sigle: P = promossi; NP = non promossi; P con debito = Promossi con debito

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161

prima che inizi il nuovo anno scolastico22. E’ una quota di allievi significativa, pari

al 18,33% di tutti gli allievi scrutinati e superiore al numero di coloro che non

hanno ottenuto la promozione.

Entrando nello specifico dei due cicli di istruzione, il quadro complessivo degli

esiti finali di tutte le scuole del primo ciclo è contenuto nella tabella 3.2.1A,

pag.265, seconda parte, cap. 323

Come risulta da tale tabella, le femmine ottengono risultati migliori dei maschi:

sono promosse nella percentuale del 98,21%, mentre i loro compagni maschi lo

sono per 97,58%.

Nel confronto tra scuole statali e paritarie (v. tab 3.2.1B, pag. 265, seconda

parte, cap. 3) risulta che si promuove di più nelle seconde rispetto alle prime, con

una differenza dell’1,08%.

Come abbiamo già avuto modo di vedere nel primo capitolo (v. Tasso di

ripetenza), anche nella scuola primaria ci sono allievi che non ottengono la

promozione. Sono lo 0,24%, con un dato che si scosta leggermente (verso l’alto)

da quello emerso nell’analisi sul tasso di ripetenza (0,19%), perché qui esso tiene

conto di tutti gli allievi presenti nelle scuole ravennate e non solo di quelli residenti

nei singoli comuni della provincia.

All’interno dei dati sui promossi nella scuola primaria statale c’è da rilevarne

uno di particolare interesse: è più bassa la quota di promossi nelle classi a tempo

pieno rispetto a quelle a tempo normale (v. tab. 7)

Tab. n. 7 Riepilogo degli esiti finali nelle scuole del primo ciclo della provincia di Ravenna. A.S.

2008-2009

Ordine e grado istruzione

Tipologia tempo scuola

N. allievi % P % NP %

Primaria

Tempo normale 7880 50,11 7864 99,80 16 0,20

Tempo pieno 7252 46,12 7232 99,72 20 0,28

Tempo non definito24 593 3,77 592 99,83 1 0,17

Totale parziale 15725 100,00 15688 99,76 37 0,24

Sec I° grado Tempo normale 6475 70,41 6166 95,23 309 4,77

Tempo prolungato 2721 29,59 2617 96,18 104 3,82

Totale parziale 9196 100,00 8783 95,51 413 4,49

Totale primo ciclo 24921 100,00 24473 100,00 450 100,00

22 Oggi non è più prevista questa possibilità, sostituita dalla formula del giudizio sospeso: chi ha qualche insufficienza non è né promosso, né non promosso, ma rimane con il giudizio sospeso in attesa di recuperare le lacune presenti nelle discipline insufficienti. Il recupero deve avvenire nel corso dell’estate, entro l’inizio del nuovo anno scolastico. 23 Anche per i dati relativi agli esiti finali si veda la seconda parte, terzo capitolo, da pagina 262, dove una tabella di sintesi per tipologia di dati facilita l’individuazione delle informazioni che interessano. 24 Sono i dati relativi ad una scuola che non ha inserito nella banca dati la tipologia di tempo scuola riguardante i propri allievi.

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162

Occorrerà indagare un po’ più a fondo per capire le ragioni di un risultato

negativo laddove, invece, il tempo scuola lungo dovrebbe facilitare il successo

scolastico. Una prima spiegazione può derivare dall’analisi degli stessi dati relativi

agli alunni migranti. Risulta evidente, infatti, una difficoltà della scuola statale (nel

tempo normale e nel tempo pieno) a conseguire per gli alunni migranti gli stessi

obiettivi di apprendimento raggiunti per quelli di nazionalità italiana.

Si fa ferimento alla scuola statale perchè nella paritaria i pochi gli alunni

migranti risultano promossi.

Nelle primarie statali, invece, sui 16 e 20 allievi non promossi, rispettivamente,

nel tempo normale e nel tempo pieno, 12 sono costituiti da allievi migranti in

entrambi i casi (V. tab. 8).

Si aggiungono 4 allievi di cui non è definito il tempo scuola25, che portano a 28

il numero complessivo degli allievi migranti non promossi su un totale provinciale

di 37 (è il 75,68% di tutti i non promossi nelle scuole primarie della Provincia).

Tab. n. 8. Ripartizione per tempo scuola degli allievi migranti non promossi nelle scuole primarie

della provincia di Ravenna. A.S. 2008-2009

Nella scuola secondaria di primo grado nei promossi sono compresi sia gli

allievi promossi nelle classi prime e seconde, sia i licenziati dall’esame di Stato alla

fine della classe terza.

Nel passaggio dalla scuola primaria alla secondaria di primo grado cambia

sensibilmente il quadro delle promozioni/non promozioni. Come si evince dalla

tabella 7, la quota dei promossi scende di oltre 4 punti, passando dal 99,78% della

primaria al 95,51%. Qui, però, la diversa durata del tempo scuola produce

coerenti impatti sul successo scolastico: nel tempo scuola più lungo (prolungato) ci

sono più promossi che in quello normale.

Per gli alunni migranti nella scuola secondaria di primo grado (v. tab. 9) si

ripropone la stessa situazione rilevata nella primaria.

25

Sono collocati nel tempo non definito gli allievi per i quali le scuole non hanno indicato la tipologia di tempo scuola

frequentato .

Ordine scolastico

Esito Scrutinio Tempo scuola Par.ria Sta.le

Scuola Primaria

Non promosso

NON DEFINITO 0 4

TEMPO NORMALE 0 12

TEMPO PIENO 0 12

Totale 0 28

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163

La quota di promossi scende all’87,05%), dimostrando anche qui tutte le

difficoltà che la scuola incontra nel condurre al successo gli allievi di nazionalità

non italiana.

Tab n. 9 Esiti degli allievi migranti nella scuola secondaria di primo grado di tutte le scuole della

provincia di Ravenna- A.S. 2008-2009

Ordine scolastico

Tot alunni

Tot migranti %

Promossi Non

promossi

Tot % Tot %

Sec. I° grado 9196 1243 13,52 1082 87,05 161 12,95

Nelle scuole secondarie di secondo grado (secondo ciclo) della provincia di

Ravenna il quadro complessivo dei risultati degli scrutini finali è sintetizzato nella

tab. 10 (per il dettaglio si vedano la tab. 3.2D, seconda parte, cap. 3)

In questo segmento di istruzione abbiamo aggiunto due nuove categorie di

allievi scrutinati. Una, i promossi con debito, deriva dall’ordinamento nazionale;

l’altra, area della criticità, l’abbiamo introdotta in quest’analisi per evidenziare

l’insieme degli allievi che presentano difficoltà nel raggiungere il successo

scolastico. Essa infatti deriva dalla somma delle quote di allievi non promossi e

promossi con debito.

Tab. n. 10 Riepilogo degli esiti finali di tutti gli allievi nelle scuole del secondo ciclo della provincia di Ravenna. A.S. 2008-2009

Tipologia istruzione

N allievi % P % NP %

P con debito %

Area criticità %

Istruzione Liceale 4040 31,06 3216 79,60 179 4,43 645 15,97 824 20,40

Istruzione Tecnica 4267 32,81 2862 67,07 530 12,42 875 20,51 1405 32,93

Istruzione professionale 3902 30,00 2473 63,38 733 18,79 696 17,84 1429 36,62

Istruzione Artistica 798 6,14 596 74,69 34 4,26 168 21,05 202 25,31

Totale generale 13007 100,00 9147 70,32 1476 11,35 2384 18,33 3860 29,68

La quota degli allievi promossi nel secondo ciclo di istruzione cala ulteriormente

rispetto alla secondaria di primo grado, attestandosi, mediamente, sul 70,32%. I

risultati più brillanti sono conseguiti dagli allievi dei licei che sono promossi nella

misura del 79,60%. A scalare, seguono gli allievi che frequentano l’istruzione

tecnica, l’artistica, e ad oltre 16 punti di distanza dai primi, gli allievi degli istituti

professionali.

Anche nel secondo ciclo le femmine ottengono risultati migliori (di quasi 10

punti percentuali) dei maschi (v. tab. 11).

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Tab. n. 11 La composizione di genere negli allievi promossi nelle scuole del secondo ciclo della provincia di Ravenna. A.S. 2008-2009

Tipologia istruzione

SCRUTINATI PROMOSSI / DIPLOMATI

Tot. F % M % Tot. % F % M %

Istruzione Liceale 4040 2633 65,17 1407 34,83 3216 79,60 2132 80,97 1084 77,04

Istruzione Tecnica 4267 1608 37,68 2659 62,32 2862 67,07 1191 74,07 1671 62,84

Istruzione Professionale 3902 1676 42,95 2226 57,05 2473 63,38 1105 65,93 1368 61,46

Istruzione Artistica 798 558 69,92 240 30,08 596 74,69 434 77,78 162 67,50

Totale generale 13007 6475 49,78 6532 50,22 9147 70,32 4862 75,09 4285 65,60

Le tipologie di istruzione nelle quali questo divario è più consistente sono la

tecnica e l’artistica.

Nella categoria dei promossi con debito finisce, complessivamente, il 18,33%

degli allievi, anche qui con le femmine che raggiungono risultati migliori dei maschi

(16,79% contro 19,86%) (v. tab. 3.2D, seconda parte, cap. 3).

L’area della criticità ci dice (v. tab 10) che quasi il 30% degli allievi che

frequentano le scuole superiori, alla fine dell’anno scolastico 2008-2009 non

avevano acquisito, in parte o del tutto, gli apprendimenti previsti dall’ordinamento

degli studi che avevano scelto. E’ una quota di insuccesso molto alta che impone

attente riflessioni a tutti gli attori del sistema scolastico: i docenti, gli allievi, i

dirigenti scolastici, i genitori.

La situazione per gli allievi migranti è evidenziata dalla tabella 12.

Tutte le percentuali peggiorano rispetto ai risultati che riguardano il complesso

degli allievi. I promossi calano di oltre 20 punti e, in corrispondenza, raddoppiano i

non promossi. La quota degli allievi migranti promossi con debito, ovvero con

qualche residua chance di riuscire a recuperare le lacune presenti a fine anno

scolastico, è quella che subisce l’incremento minore.

Tab. n. 12 Riepilogo degli esiti finali degli allievi migranti nelle scuole del secondo ciclo della provincia di Ravenna. A.S. 2008-2009

Tipologia istruzione

Tot alunni

Tot migranti % P % NP %

P con debito %

Area criticità %

Liceale 4778 176 3,68 101 57,39 25 14,20 50 28,41 75 42,61

Tecnica 4091 291 7,11 139 47,77 80 27,49 72 24,74 152 52,23

Professionale 3805 603 15,85 311 51,58 155 25,70 137 22,72 292 48,42

Serale 333 75 22,52 45 60,00 26 34,67 4 5,33 30 40,00

Totale 13007 1145 8,80 596 52,05 286 24,98 263 22,97 549 47,95

Anche tra gli allievi migranti si conferma il miglior andamento dei risultati delle

femmine rispetto ai maschi (v. tab. 3.2E seconda parte, cap. 3).

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165

La tabella 12 mostra anche gli orientamenti nella scelta degli studi espressi

dagli allievi migranti. La maggior parte di loro sceglie l’istruzione professionale

dove riesce a raggiungere risultati molto simili a quelli dei loro compagni che

scelgono le altre tipologie di studio, differenziandosi dal totale degli allievi, dove

abbiamo rilevato differenze significative tra l’istruzione professionale e quella

liceale.

Nel complesso, poco più della metà degli allievi migranti che frequentano

scuole superiori riesce a raggiungere la sufficienza in tutte le discipline.

ALLIEVI DIPLOMATI

E’ di sicuro interesse analizzare i dati relativi ai diplomati nelle scuole superiori

(v. tab. 3.1, pag. 261, seconda parte, cap.3).

Sui 2.539 allievi che hanno frequentato il quinto anno di scuola superiore, il

90,39% si è diplomato. Gli altri, o non sono stati ammessi all'esame di Stato (la

maggior parte) o non l'hanno superato.

Tra i 2.295 allievi diplomati nell’anno scolastico 2008-2009, il 40,57%

appartiene all'istruzione liceale (nella quale sono compresi anche gli indirizzi

artistici, come prevede il nuovo ordinamento), il 28,37% all'istruzione tecnica ed il

31.07% all'istruzione professionale. Se si confrontano questi dati con la

composizione della popolazione scolastica frequentante per tipologia di istruzione

(v. tab 13), si rileva come incida l’andamento del successo scolastico nel corso del

quinquennio.

Tab. 13. Secondo ciclo. Confronto tra la composizione per tipologie di istruzione della popolazione

scolastica e dei diplomati della provincia di Ravenna. A.S. 2008-2009

Tipologia istruzione

N allievi %

% diplomati

Liceale/artistica 4838 37,20 40,57

Tecnica 4267 32,81 28,37

Professionale 3902 30,00 31,07

Totale 13007 100,00 100,00

L’istruzione liceale (sommata con quella artistica) è frequentata dal 37,2%

degli allievi ma in questa tipologia di istruzione si diploma il 40,57% del totale

degli allievi usciti dalle superiori nell’anno scolastico 2008-2009. Il contrario

succede nell’istruzione tecnica: la percentuale dei diplomati è più bassa di quella

complessiva dei frequentanti. In sostanziale equilibrio è l’istruzione professionale.

Se si entra all'interno delle singole tipologie di istruzione, si rileva che in quella

liceale prevalgono i diplomati negli indirizzi scientifici, i quali coprono

complessivamente il 38,45% dell'area. Seguono le scienze umane (17,62%),

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166

l'indirizzo linguistico (16,43%) e quello classico12,78%). Insieme, però, gli

indirizzi di stampo umanistico (classico, scienze umane e linguistico) coprono il

46,83% dell'area (436 diplomati su 931).

Nell'istruzione tecnica, i diplomati del settore economico copre il 44,85%

dell'area, rispetto al 55,15% del settore tecnologico. Se però, all'interno di questo

ultimo settore si prendono in considerazione gli indirizzi di studio orientati verso

l'industria, l'agricoltura ed il territorio, si ha la seguente situazione (sempre

rapportata all'intero settore tecnologico): industria 33,49% (210 allievi diplomati),

territorio 19,20% (125 allievi), agricoltura 2,46% (16 allievi).

Nell'istruzione professionale prevale nettamente il settore servizi, con l'87,38%

dei diplomati. Il settore industria e artigianato copre appena il 12,62% (90

diplomati in tutta la provincia).

Vediamo ora l’andamento degli esiti finali nelle scuole dei tre ambiti territoriali

della provincia di Ravenna.

Ambito territoriale di FAENZA.

Nelle scuole primarie di questo ambito territoriale aumenta leggermente,

rispetto al dato provinciale, la quota di allievi non promossi che passa dallo 0,24%

allo 0,27% (v. tab. 14. Per un maggior dettaglio si vedano le tabelle 3.6.1A-B-C,

seconda parte, cap. 3)

Tab. 14 Riepilogo degli esiti finali nelle scuole del primo ciclo dell’ambito territoriale di Faenza. A.S.

2008-2009

Anche qui sono determinanti gli insuccessi degli allievi migranti che sono 7 su

10 complessivi (v tab. 3.3.1A4, pag. 268, seconda parte, cap. 3).

Significativo è l’incremento, sempre rispetto al quadro provinciale, degli allievi

non promossi nelle scuole secondarie di primo grado: dal 3,82% al 5,72%.

Grado istruzione

Tipologia tempo scuola Allievi % P % NP %

Primaria

Tempo normale 1911 51,10 1907 99,79 4 0,21

Tempo pieno 1829 48,90 1823 99,67 6 0,33

Totale 3740 100,00 3730 99,73 10 0,27

Sec I° grado

Tempo normale 1665 76,80 1561 93,75 104 6,25

Tempo prolungato 503 23,20 483 96,02 20 3,98

Totale 2168 100,00 2044 94,28 124 5,72

Totale generale 5908 100,00 5774 97,73 134 2,27

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167

Nel rapporto tra le due offerte di tempo scuola, trova conferma quanto rilevato

a livello provinciale: nella scuola primaria hanno risultati leggermente inferiori gli

allievi del tempo pieno, mentre nella secondaria di primo grado vanno nettamente

meglio quelli del tempo prolungato.

Nel confronto tra scuole statali e paritarie (tab. 3.3.1A2, pag. 267, seconda

parte, cap. 3), gli allievi di queste ultime ottengono risultati nettamente migliori:

nella primaria sono tutti promossi (compresi i 5 allievi migranti) e nella secondaria

di primo grado gli insuccessi si fermano al 2,04%.

Nelle scuole secondarie di secondo grado dell’ambito territoriale di Faenza la

sintesi dei risultati di fine anno scolastico è evidenziata dalla tabella 1526.

Tab. 15. Riepilogo degli esiti finali di tutti gli allievi nelle scuole del secondo ciclo dell’ambito territoriale di Faenza. A.S. 2008-2009

Tipologia di istruzione

N allievi % P % NP %

P con debito %

Area criticità %

Liceale 1189 27,40 912 76,70 60

5,05 217

18,25 277

23,30

Artistica 201 4,63 141 70,15 16

7,96 44

21,89 60

29,85

Tecnica 1296 29,862 894

68,98 109

8,41 293

22,61 402

31,02

Professionale 1654 38,111

1048

63,36 284

17,2 322

19,47 606

36,64

Totale generale 4340 100,00 2995 69,01 469 10,8 876 20,18 1345 30,99

Anche in questo ordine di istruzione gli esiti scolastici sono leggermente

peggiori rispetto al livello provinciale (v. tab. 10). Calano i promossi, in particolare

quelli nei licei (- 2,9%), aumentano i non promossi e, soprattutto, i promossi con

debito (quasi + 2%).

Nel confronto tra le diverse tipologie di istruzione trovano conferma i risultati

migliori dei licei e quelli meno soddisfacenti dei professionali.

Si confermano, invece, risultati migliori delle femmine che staccano i maschi

di quasi 10 punti nelle promozioni (v. tab. 16)

Tab. 16 La composizione di genere negli allievi promossi nelle scuole del secondo ciclo dell’ambito

territoriale di Faenza. A.S. 2008-2009

Tipologia istruzione

SCRUTINATI PROMOSSI / DIPLOMATI

Tot. F % M % Tot. % F % M %

Liceale 1189 776 65,3 413 34,74 912 76,70 609 78,48 303 73,37

Artistica 201 148 73,6 53 26,37 141 70,15 103 69,59 38 71,70

Tecnica 1296 525 40,5 771 59,49 894 68,98 393 74,86 501 64,98

Professionale 1654 653 39,5 1001 60,52 1048 63,36 438 67,08 610 60,94

Totale generale 4340 2102 48,4 2238 51,57 2995 69,01 1543 73,41 1452 64,88

26 Per il dettaglio dei dati si vedano le tabelle 3.3.1E-F, parte seconda, cap. 3

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Fa eccezione l’istruzione artistica dove sono i maschi ad ottenere risultati

migliori delle femmine.

Complessivamente, quasi il 31% degli allievi di scuola secondaria di secondo

grado presenta problemi (area della criticità) nel raggiungimento degli obiettivi di

apprendimento previsti per ottenere la promozione.

Tra gli allievi migranti gli esiti finali sono sintetizzati dalla tabella 17, dalla

quale si ricavano dati che confermano le situazioni già emerse a livello provinciale.

Sono notevolmente più basse, rispetto al complesso degli allievi, le quote del

successo: meno di cinque allievi migranti su 10 sono promossi. Proseguendo su

questo confronto, sul fronte degli insuccessi, aumentano molto di più (raddoppiano

quasi) i non promossi rispetto all’incremento che hanno i promossi con debito.

Tab. 17. Riepilogo degli esiti finali degli allievi migranti nelle scuole del secondo ciclo dell’ambito

territoriale di Faenza. A.S. 2008-2009

Tipologia istruzione

Tot alunni

Tot migranti % P % NP

P con debito

Area criticità

Liceale 1330 35 2,63 15 42,86 5 14,29 15 42,86 20 57,14

Tecnica 1239 76 6,13 37 48,68 13 17,11 26 34,21 39 51,32

Professionale 1611 178 11,05 80 44,94 51 28,65 47 26,40 98 55,06

Serale 160 25 15,63 19 76,00 2 8,00 4 16,00 6 24,00

Totale 4340 314 7,24 151 48,09 71 22,61 92 29,30 163 51,91

Fanno eccezione gli esiti degli allievi migranti adulti che rientrano a scuola nei

corsi serali. Qui la quota di successo è molto alta, superire a quella di tutti gli

allievi nelle scuole superiori dell’ambito territoriale faentino.

Ambito territoriale dei comuni della BASSA ROMAGNA.

In questo ambito territoriale peggiorano le quote di successo scolastico

raggiunto dagli allievi del primo ciclo, rispetto al quadro provinciale (v. tab. 18).

Anche qui per un’analisi di maggior dettaglio si vedano le tabelle al paragrafo

3.3.2, pag. 270, seconda parte, cap. 3).

Tab. 18 Riepilogo degli esiti finali nelle scuole del primo ciclo dell’ambito territoriale dei comuni

della Bassa Romagna. A.S. 2008-2009

Grado di istruzione

Tipologia tempo scuola

N allievi % P % NP %

Primaria

Tempo normale 1490 37,10 1490 100,00 0 0,00

Tempo pieno 2526 62,90 2516 99,60 12 0,48

Totale 4016 100,00 4006 99,75 12 0,30

Sec I° grado

Tempo normale 1455 61,01 1383 95,05 72 4,95

Tempo prolungato 930 38,99 886 95,27 44 4,73

Totale 2385 100,00 2269 95,14 116 4,86

Totale generale 6401 100,00 6275 98,03 128 2,00

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Nella primaria i non promossi raggiungono lo 0,30% (rispetto allo 0,24% della

provincia) e nella secondaria di primo grado si posizionano sul 4,66% (rispetto al

4,49%).

Molto marcata è la differenza degli esiti nella nelle due tipologie di tempo

scuola offerta nella primaria: nel tempo normale non ci sono insuccessi e tutti i

non promossi sono presenti solo nel tempo pieno. E’ vero che 7 dei 12 non

promossi sono allievi migranti, quindi con i problemi di apprendimento in italiano

che ciò comporta. Ma rimangono pur sempre dei non promossi (5) anche tra gli

allievi italiani, nell’ambito di un’offerta di istruzione che ha tempi lunghi per

recuperare situazioni di svantaggio.

Nel confronto tra scuole statali e paritarie si invertono i risultati tra primaria e

secondaria di primo grado, nel senso che in quest’ultima sono migliori gli esiti delle

scuole statali, mentre le posizioni si capovolgono nella primaria (nelle paritarie

tutti gli allievi sono promossi) (v. tab 3.3.2A2, pag. 270, seconda parte, cap. 3)

Gli esiti finali nella scuola secondaria di secondo grado sono sintetizzati nella

tabella 19.

Essi invertono nettamente la tendenza rilevata nel primo ciclo, poiché sono

sempre migliori della media provinciale. In particolare lo sono nell’istruzione liceale

che supera di 19 punti la percentuale provinciale (ferma al 79,60%).

Tab. 19 Riepilogo degli esiti finali di tutti gli allievi nelle scuole del secondo ciclo dell’ambito

territoriale dei comuni della Bassa Romagna. A.S. 2008-2009

Tipologia istruzione Tot % P NP

P con debito %

Area criticità %

Istruzione Liceale 1006 40,84 992 98,61 14 1,39 0 0 14 1,39

Istruzione Tecnica 747 30,33 561 75,10 102 13,65 84 11,2 186 24,90

Istruzione professionale 710 28,83 491 69,15 143 20,14 76 10,7 219 30,85

Totale generale 2463 100,00 2044 82,99 259 10,52 160 6,5 419 17,01

Il chiaro miglioramento rispetto ai dati provinciali si rileva nell’area della

criticità che è più bassa, qui a Lugo, di oltre 12 punti percentuali.

Per quanto riguarda la composizione di genere, come al solito le femmine

vanno tendenzialmente meglio dei maschi (v. tab. 3.3.2B1, pag. 272, seconda

parte, cap. 3), anche se nell’istruzione professionale le posizioni si capovolgono (i

maschi sono promossi per il 76,04% e le femmine solo nella misura del 63,73%).

Per gli allievi migranti i dati relativi al loro successo scolastico sono sintetizzati

dalla tabella 20.

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Tab. 20 Riepilogo degli esiti finali degli allievi migranti nelle scuole del secondo ciclo dell’ambito territoriale dell’Unione dei comuni della Bassa Romagna. A.S. 2008-2009

Tipologia istruzione

Tot alunni

Tot migranti % P % NP %

P con debito %

Area criticità %

Liceale 1006 41 4,08 35 85,37 6 14,63 0 0,00 6 14,63

Tecnica 747 52 6,96 31 59,62 15 28,85 6 11,54 25 48,08

Professionale 686 135 19,68 83 61,48 32 23,70 20 14,81 64 47,41

Serale 24 2 8,33 2 100,00 0 0,00 0 0,00 0 0,00

Totale 2463 230 9,34 151 65,65 53 23,04 26 11,30 95 41,30

Per loro, come per tutti gli altri allievi del lughese, migliorano i livelli di

promozione rispetto al quadro provinciale, passando dal 52,05% al 65,65%.

Rimane comunque un 41,30% con problemi a raggiungere gli apprendimenti

previsti per la promozione dagli ordinamenti nazionali.

Anche in questo ambito territoriale i (pochi) migranti adulti che rientrano a

scuola nei corsi serali hanno ottimi risultati, essendo tutti promossi.

Ambito territoriale di RAVENNA.

Nel primo ciclo gli esiti sono sintetizzati dalla tabella 21

Tab. 21 Riepilogo degli esiti finali nelle scuole del primo ciclo dell’ambito territoriale di Ravenna. AS

2008-2009

Grado istruzione

Tipologia tempo scuola

N. allievi % P % NP %

Primaria

Tempo normale 4479 56,21 4467 99,73 12 0,27

Tempo pieno 2897 36,35 2895 99,93 2 0,07

Tempo non definito 593 7,44 592 99,83 1 0,17

Totale 7969 100,00 7954 99,81 15 0,19

Sec I° grado Tempo normale 3355 72,26 3222 96,04 133 3,96

Tempo prolungato 1288 27,74 1248 96,89 40 3,11

Totale 4643 100,00 4470 96,27 173 3,73

Totale generale 12612 100,00 12424 98,51 188 1,49

Per un’analisi di dettaglio si vedano le tabelle contenute nel paragrafo 3.3.A,

pag. 273, parte seconda, cap.3.

I risultati ottenuti dagli allievi delle scuole primarie sono nettamente i migliori

della provincia. Rispetto allo 0,24% dei non promossi, qui si passa allo 0,19%.

Stesso andamento nelle scuole secondarie di primo grado: dal 4,49% degli

insuccessi a livello provinciale, si scende al 3,73%.

Non solo. A Ravenna l’offerta di tempo pieno nella scuola primaria consente

agli allievi di ottenere risultati migliori rispetto a chi frequenta il tempo normale. La

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differenza è minima (99,93% contro il 99,73%), ma visto l’andamento opposto

degli altri due ambiti territoriale è un’inversione di tendenza molto significativa.

Ache a Ravenna nelle scuole paritarie del primo ciclo gli esiti scolastici sono di

maggior successo: tutti gli allievi, infatti sono promossi.

Veniamo, infine, agli esiti nelle scuole secondarie di secondo grado (v. tab. 22)

Tab. 22 Riepilogo degli esiti finali di tutti gli allievi nelle scuole del secondo ciclo dell’ambito territoriale di Ravenan. A.S. 2008-2009

Tipologia di istruzione

N allievi % P % NP %

P con debito %

Area criticità %

Liceale 1845 29,74 1312 71,11 105 5,691 428 23,2 533 28,89

Tecnica 2224 35,85 1407 63,26 319 14,34 496 22,3 815 36,65

Professionale 1538 24,79 934 60,73 306 19,9 298 19,38 604 39,27

Artistica 597 9,623 455 76,21 18 3,015 124 20,77 142 23,79

Totale generale 6204 100,00 4108 66,22 748 12,06 1348 21,73 2094 33,75

In questo segmento di istruzione gli allievi dell’ambito territoriale di Ravenna

ottengono risultati meno brillanti dei loro colleghi che frequentano il primo ciclo.

Sono promossi in misura inferiore rispetto al quadro provinciale (che è al 70,32%)

e formano un’area della criticità superiore alla media provinciale (pari al 29,68%)

di oltre 4 punti percentuali. Ad abbassare molto la media dei successi scolastici

concorro gli allievi maschi che hanno performance decisamente inferiori rispetto

alle femmine. Ciò succede in tutte le tipologie di istruzione (v. tab. 3.3.3B1, pag.

275, parte seconda, cap. 3), ma in alcune il divario e veramente notevole, come

ad esempio nell’istruzione tecnica dove le femmine sono promosse nella misura del

71,32%, mentre i maschi si fermano al 58,72%.

Per gli allievi migranti i risultati di fine anno scolastico 2008-2009 sono

sintetizzati nella tabella 23 (per maggiori dettagli, v. tab. 3.3.3F, parte seconda,

cap. 3)

Tab. 23 Riepilogo degli esiti finali degli allievi migranti nelle scuole del secondo ciclo dell’ambito

territoriale dell’Unione dei comuni della Bassa Romagna. A.S. 2008-2009

Tipologia istruzione

Tot alunni

Tot migranti % P % NP %

P con debito %

Area criticità %

Liceale 2442 100 4,10 51 51,00 14 14,00 35 35,00 49 49,00

Tecnica 2105 163 7,74 71 43,56 52 31,90 40 24,54 92 56,44

Professionale 1508 290 19,23 148 51,03 72 24,83 70 24,14 142 48,97

Serale 149 48 32,21 24 50,00 24 50,00 0 0,00 24 50,00

Totale 6204 601 9,69 294 48,92 162 26,96 145 24,13 307 51,08

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Anche nel loro caso i livelli di successo scolastico sono inferiori rispetto

all’andamento provinciale. Meno della metà degli allievi migranti che frequentano

scuole secondarie di secondo grado dell’ambito territoriale di Ravenna riescono ad

ottenere la promozione (a livello provinciale ci riesce il 52,05%).

Per gli adulti migranti che rientrano a scuola nei corsi serali, le cose vanno un

po’ meglio (la metà è promossa), ma rimangono nettamente al di sotto della

media provinciale (che si attesta sul 60%).