Osservatorio scolastico provinciale · 2011-04-07 · Osservatorio scolastico provinciale la scuola...
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Osservatorio scolastico provinciale
la scuola ravennate Relazione annuale sul sistema scolastico
della Provincia di Ravenna.
Gennaio 2011
Analisi ed elaborazione dati a.s.2008-2009
a cura di ORIANO PIRAZZINI Coordinatore del CSC-Ravenna Sede amministrativa
I.C. Lugo 1 "Baracca"
LUGO - via Matteotti, 55
Parte prima. La presentazione dei dati.
PROVINCIA DI
RAVENNA
Settore Formazione, Lavoro
e Istruzione
2
“Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono
eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso,
di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di
condizioni personali e sociali.
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di
ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la
libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il
pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva
partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione
politica, economica e sociale del Paese.”
(Art. 3, Costituzione della Repubblica Italiana)
3
INDICE
PRESENTAZIONE ....................................................................................... 5
PREMESSA ................................................................................................. 8
NOTA TECNICA. ....................................................................................... 11
1. IL TERRITORIO E LE SUE SCUOLE. ....................................................... 12
1.1 L’identità delle autonomie scolastiche in relazione al territorio provinciale e
ai singoli Comuni. ....................................................................................14
1.2. La domanda di istruzione. Allievi residenti nella fascia d’età 6-18 anni
(diritto-dovere all’istruzione). ...................................................................19
1.3 Come si orienta la domanda di istruzione. .............................................26
1.3.1. Scelte di studio e pendolarismo nella provincia di Ravenna. ...............26
1.3.2 Scelte di studio e pendolarismo nell’ambito territoriale di Faenza. ........32
1.3.3 Scelte di studio e pendolarismo nell’ambito territoriale dell’Unione dei
comuni della Bassa Romagna. .................................................................38
1.3.4 Scelte di studio e pendolarismo nell’ambito territoriale di Ravenna. .....44
1.4 Tasso di scolarizzazione ......................................................................50
1.4.1 Il tasso di scolarizzazione a livello provinciale. ..................................51
1.4.2 Il tasso di scolarizzazione nei tre ambiti territoriali della provincia di
Ravenna ...............................................................................................52
1.5 Anticipi o ritardi nel cammino degli studi ...............................................53
1.5.1 Anticipi o ritardi nel cammino degli studi. La situazione a livello
provinciale. ...........................................................................................53
1.5.2 Anticipi o ritardi nel cammino degli studi. La situazione nell’ambito
territoriale di Faenza. .............................................................................54
1.5.3 Anticipi o ritardi nel cammino degli studi. La situazione nell’ambito
territoriale dell’Unione dei comuni della Bassa Romagna. ............................55
1.6 Il tasso di ripetenza. ..........................................................................57
1.6.1 Il tasso di ripetenza a livello provinciale. ..........................................57
1.6.2 Il tasso di ripetenza nell’ambito territoriale di Faenza. ........................58
1.6.3 Il tasso di ripetenza nell’ambito territoriale dell’Unione dei comuni della
Bassa Romagna. ....................................................................................59
1.6.4 Il tasso di ripetenza nell’ambito territoriale di Ravenna.......................59
1.7 Il livello comunale: i 18 comuni della provincia di Ravenna. ....................61
1.7.1 Ambito territoriale di Faenza ...........................................................62
1.7.2 Ambito territoriale di Lugo ..............................................................86
1.7.3 Ambito territoriale di Ravenna ....................................................... 125
2. L’AZIONE FORMATIVA DELLE AUTONOMIE SCOLASTICHE. ................ 139
2.1 L’offerta di istruzione........................................................................ 139
4
2.2 Le scuole in dettaglio (primo e secondo ciclo; allievi migranti; tipologie di
offerta di istruzione). ............................................................................. 140
3. I CITTADINI-ALLIEVI ........................................................................ 157
3.1 Gli allievi scrutinati alla fine dell’anno scolastico................................... 157
3.2 Gli esiti di fine anno scolastico. .......................................................... 160
5
Presentazione
L’Accordo di programma, sottoscritto nel 2004 dalla Provincia insieme all’Ufficio
Scolastico Regionale dell’Emilia Romagna, i Comuni e le Istituzioni Scolastiche
autonome della provincia, prevedeva, tra gli impegni, di attivare strutture di
servizio a supporto della rete territoriale delle Autonomie Scolastiche e delle
Autonomie Locali, come i Centri Territoriali che già funzionano come servizio
professionale a supporto dell’innovazione formativa, della ricerca didattica e
l'Osservatorio scolastico provinciale a sostegno delle funzioni di programmazione e
pianificazione dell’offerta formativa di competenza della Conferenza provinciale di
coordinamento (art.46 L.R.12/2003).
L'Osservatorio Scolastico Provinciale si configura pertanto, anche a seguito del
D.lgs 76/05 che per la prima volta ha previsto l'anagrafe regionale dei minori dai 6
ai 18 anni, come la struttura che ha il compito di fornire a tutti i soggetti
istituzionali che operano nel sistema dell'istruzione e della formazione, analisi e
report statistici utili a condividere una lettura dei processi in essere al fine di
individuare le strategie e le azioni per condurre ogni giovane a maturare buone
competenze quale condizione per il successo scolastico e formativo. La scuola
pubblica deve esercitare una funzione di promozione sociale.
Per la Provincia l’Osservatorio è utile supporto per esercitare una propria
funzione di governo quale la programmazione dell'offerta formativa, della rete
scolastica sul territorio e delle risorse pubbliche destinate alla valorizzazione
dell’Autonomia scolastica e alla qualificazione dell’offerta formativa. E’ in virtù
dell’attuazione del Titolo V che la Regione e gli enti territoriali di governo saranno
sempre più chiamati ad esercitare funzioni di programmazione dei sistemi
territoriali e delle risorse economiche/professionali.
Avendo chiara questa prospettiva, tre anni fa la Provincia ha istituito
l'Osservatorio Scolastico Provinciale, nato in prima battuta come banca dati,
avvalendosi di CINECA e avendo quali fonti di rilevazione l'Anagrafe Regionale
degli Studenti (A.R.S.), l'Ufficio Statistica della Provincia, le Istituzioni Scolastiche.
Il percorso per strutturare stabilmente l'Osservatorio è stato lungo e
complesso, ma ora i dati sono fruibili e da essi sono tratte le informazioni e i
contenuti che costituiscono la trama espositiva di questa Relazione. Lo si fa a
partire dall’anno scolastico 2008-2009, al fine di costruire una prima sede storica
di dati almeno triennale, con l’impegno di rendere ricorrente la pubblicazione della
Relazione annuale dando conto a tutta la comunità di come si caratterizza ed
evolve il sistema scolastico provinciale.
Costituisce un impegno di questa Amministrazione, pertanto, rendere
disponibile già nella prossima estate la Relazione relativa all’anno scolastico 2009-
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2010, in modo che a partire dall’anno successivo si possa collocare nel mese di
marzo l’appuntamento culturale e politico di conoscenza e di dibattito, con uno
sguardo più ampio, sul nostro sistema scolastico e sulla sua offerta formativa.
E’ ormai patrimonio comune la consapevolezza che una buona conoscenza della
realtà permette un'analisi dei processi in corso, necessaria questa per misurare
l'efficacia e l'efficienza delle politiche pubbliche, per introdurre fattori di
innovazione nei sistemi formativi indispensabili a realizzare negli allievi un positivo
processo di crescita personale, a creare le condizioni affinché per ognuno di loro,
nessuno escluso, divenga esigibile il diritto allo studio e all'apprendimento lungo
tutto l'arco della vita.
Le nuove generazioni devono essere messe in condizione di esercitare una
cittadinanza attiva, di essere protagonisti dei processi di cambiamento. L’accesso
alla conoscenza e alla cultura è un punto dal quale non si può prescindere. A tal
fine, si può affermare, senza dubbio, che la scuola pubblica ha un compito
insostituibile nella formazione dei “nuovi” cittadini, intesa come scuola che solleciti
il protagonismo dei giovani quali costruttori della propria conoscenza, paradigma
questo per un protagonismo anche fuori dalla scuola come cittadini
responsabilmente attivi, partecipi della vita sociale, culturale ed economica.
In un paese dove pare non esserci posto per i giovani (la disoccupazione
giovanile è drammaticamente arrivata al 30%), dove i livelli di istruzione fra gli
adulti è molto bassa e la nostra capacità di ripresa economica e di competizione
globale dipende dalla capacità di investire sulle intelligenze e sui talenti delle
persone, la formazione delle competenze per le giovani generazioni diviene
elemento strategico per poter investire sul futuro. Di converso di giovani
competenti ne ha bisogno il lavoro in continua trasformazione. La scuola,
esercitando una funzione educativa e formativa, contribuisce in modo
determinante a costruire i tratti fondanti di una comunità.
La scuola però ha bisogno di essere immersa nella realtà dei mutamenti. Solo
così essa può rendere concreto e vivo il proprio insegnamento e può concorrere a
far evolvere in senso positivo e propositivo i mutamenti sociali ed economici.
La prima realtà con la quale la scuola si trova a fare i conti in modo
prorompente sono i cambiamenti che avvengono di generazione in generazione fra
i giovani sin dalla più tenera età, ed è con loro che essa deve fondare la
costruzione, in senso evolutivo, della conoscenza.
Consideriamo l’influenza che ha l’uso delle nuove tecnologie sui processi
cognitivi dei ragazzi. Oggi si parla di tempo e modo di apprendere dei nativi digitali
fino ad una diversa organizzazione degli spazi di apprendimento. Il sapere non si
“immagazzina” più nei libri, si memorizza in altri mezzi e si trasmette per nuove
vie. La diffusione delle nuove tecnologie trasforma il modo di produrre, conservare
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e trasmettere il sapere, ha influenze tanto pervasive sul sistema produttivo da
indurre trasformazioni sull’organizzazione, sulla qualità e quantità del lavoro e
dunque sull’assetto socio-economico. La scuola del XXI secolo deve essere messa
in condizione di essere parte attiva di questi processi.
La seconda realtà è il territorio nel quale la scuola vive, territorio che ha tutto
l’interesse a cooperare con essa per concorrere ad individuare quali competenze gli
allievi devono avere per essere cittadini attivi nella propria comunità, nelle
istituzioni, nel lavoro e nell’impresa.
Una programmazione e pianificazione di un’offerta formativa territoriale che
tenga conto di queste finalità, necessitano di corrette e ricorrenti informazioni su
come evolve il sistema scolastico locale anche in rapporto ai mutamenti economici
e sociali per ridefinire bisogni e obiettivi ai quali fare corrispondere scelte ed
azioni coerenti ed efficaci.
E’ quindi un’intera comunità che attraverso il confronto e la cooperazione deve
concorrere a innovare e qualificare l’intero sistema educativo e formativo
compreso quello degli adulti.
Con la Relazione annuale dell’Osservatorio scolastico si intende dare un
contributo in questa direzione.
Per questo abbiamo inteso la Relazione come uno strumento di “lavoro” utile
per condividere informazioni, promuovere confronto e collaborazione. Essa,
insieme all’Osservatorio, potrà quindi evolvere nel tempo anche in base ai
suggerimenti e alle sollecitazioni che, auspicabilmente, arriveranno dalla comunità
provinciale alla quale si rivolge.
Nadia Simoni
Assessore alle politiche educative Provincia di Ravenna
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Premessa
La relazione che segue è elaborata dalla Provincia di Ravenna per consentire ai
soggetti interessati (Enti Locali, Istituzioni scolastiche, allievi e famiglie) e, in
generale, a tutti i cittadini singoli o associati di avere a disposizione una serie
organica di elementi conoscitivi del sistema scolastico provinciale.
La scuola pubblica è un bene sociale di primaria importanza e conoscerla è
condizione indispensabile per poterla difendere, valorizzare e sostenerla nel suo
impegno di formazione delle giovani generazioni.
Per l’elaborazione di questa Relazione, la Provincia si avvale del Centro Servizi e
Consulenza alle autonomie scolastiche, istituito su indicazione della Conferenza
Provinciale di coordinamento delle politiche scolastiche e formative.
La relazione ha l’obiettivo di rendere fruibili i dati dell’Osservatorio scolastico
provinciale informatizzato da parte di CINECA1 su incarico della Provincia di
Ravenna e derivati dall’Anagrafe Regionale Scolastica (A.R.S.).2 Altre fonti
utilizzate in questa relazione sono il servizio statistica della Provincia e le
segreterie delle istituzioni scolastiche.
Essa contiene informazioni che riguardano sia gli allievi frequentanti le scuole
della Provincia di Ravenna (provenienti da comuni della provincia o di altre
province), sia i residenti presso i comuni della provincia di Ravenna che
frequentano scuole ubicate dentro o fuori provincia.
Non sono presi in considerazione, invece, gli allievi che frequentano attività
formative nell’ambito dell’apprendistato e della formazione professionale, i cui dati
sono comunque presenti nell’Anagrafe Regionale, ma non essendo trattati da
CINECA, non rientrano nella disponibilità di analisi di questa relazione. Ciò,
purtroppo, non consente, al momento, di seguire i percorsi degli allievi che
frequentano attività formative diverse dall’istruzione. Non è corretto, pertanto,
considerare il numero dei giovani non presenti a scuola, come dispersione
formativa. Esso ci presenta semplicemente un dato relativo ad allievi che hanno
abbandonato il percorso scolastico, o perché la loro famiglia ha trasferito la sua
residenza altrove, oppure per orientarsi (nella stragrande maggioranza dei casi)
verso altre scelte formative presenti sul territorio (formazione professionale,
apprendistato). In provincia di Ravenna, infatti, sono molte le opportunità di
formazione che si aggiungono alla scuola, normalmente offerte e gestite da enti
che spesso operano in collaborazione con le scuole stesse proprio per facilitare i
1 CINECA è un consorzio universitario di Bologna al quale la Provincia di Ravenna ha affidato l’incarico di elaborare uno specifico Osservatorio scolastico che consenta l’analisi di dettaglio dei dati relativi al sistema scolastico territoriale 2 L’A.R.S. (Anagrafe Regionale della Scuola) è un sistema informativo che raccoglie in un'unica banca dati regionale le informazioni anagrafiche dei giovani nei tre canali formativi di Scuola, Formazione Professionale, Apprendistato; tali dati sono confrontabili con l’Anagrafe dei Residenti.
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passaggi tra i sistemi dell’istruzione, della formazione professionale e del lavoro.
Ciò consente di contenere entro dimensioni molto basse la dispersione formativa.3
Nella relazione, inoltre, non sono prese in considerazione le scuole per l’infanzia
che pure fanno parte a tutti gli effetti del sistema nazionale dell’istruzione, ma i cui
dati non sono ancora acquisiti dall’ARS.
Infine, alcune informazioni sull’impianto espositivo della relazione annuale.
Essa assume tre “soggetti” di interesse che motivano e indirizzano tutte le
analisi:
a) gli enti locali: i Comuni e la Provincia;
b) le istituzioni scolastiche autonome;
c) gli allievi.
Gli enti locali sono i soggetti istituzionali più vicini ai cittadini e più coinvolti
nell’impegno a promuovere la tutela dei loro diritti fondamentali. Uno di questi è
sicuramente l’istruzione di base, intesa come acquisizione delle conoscenze e
competenze indispensabili per consentire alle giovani generazioni di entrare da
protagonisti nella vita adulta. Per i comuni e la provincia, pertanto, le istituzioni
scolastiche costituiscono le principali risorse con le quali sostenere e diffondere la
crescita culturale ed il benessere socio-economico dei loro cittadini.
Nell’analisi contenuta in questa relazione, gli enti locali saranno presi in
considerazione singolarmente e nelle loro aggregazioni territoriali (ambiti
territoriali) consolidatesi nel tempo nella gestione associata dei servizi e, in alcuni
casi, formalizzatesi in vere e proprie Unioni (vedi l’Unione dei Comuni della Bassa
Romagna).
Il secondo riferimento della relazione è costituito dalle istituzioni scolastiche
autonome. Esse hanno la responsabilità dell’offerta formativa con la quale rendono
esigibile su ogni territorio il diritto all’istruzione. Anche in questo caso si procederà
partendo dal sistema scolastico provinciale per arrivare all’analisi delle singole
scuole.
Infine, il terzo riferimento di interesse è dato dagli allievi. Essi saranno presi in
considerazione come cittadini-residenti che esprimono una domanda potenziale di
istruzione e come cittadini-allievi accolti dalle scuole del territorio. All’interno di
queste due categorie di domanda di istruzione (quella potenziale e quella accolta)
si presterà una particolare attenzione alla fascia d’età 6-18 anni, ovvero ai cittadini
aventi diritto a ricevere le conoscenze e le competenze necessarie “per diventare
adulti” (l’espressione è presa dagli obiettivi per la scuola di base individuati dal
Parlamento Europeo) e per adempiere all’obbligo formativo.
3 Nel Rapporto Regionale 2008 sul sistema educativo redatto dall’Ufficio scolastico regionale (quaderni nn. 25 e 26) risulta che in provincia di Ravenna il 99,2% dei giovani adempie all’obbligo formativo.
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La redazione della relazione è organizzata per un’edizione cartacea e una
informatica. Entrambe le edizioni sono elaborate con l’intento di renderle il più
possibile d’uso comune per facilitare un’immediata e proficua conoscenza dei dati e
delle analisi in esse contenuti.
L’edizione informatizzata sarà visionabile sui siti internet della Provincia e del
Centro Servizi e Consulenza. E’ organizzata secondo una logica ipertestuale, in
modo da consentire a chiunque di consultare la relazione annuale con flessibilità,
in relazione ai propri interessi: si può leggere tutto di seguito, ma anche “saltare”
da un’informazione all’altra, in relazione agli interessi del lettore.
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Nota tecnica.
La presente Relazione si compone di due parti. La prima è di tipo espositivo e
contiene la presentazione dei dati ritenuti di interesse diffuso. Essa si articola in
tre capitoli che corrispondono con i tre soggetti assunti a riferimento: gli enti
locali, con il loro territorio e la domanda di istruzione che i cittadini residenti
esprimono; le autonomie scolastiche e la loro offerta di istruzione; i cittadini
allievi, con i risultati di apprendimento che hanno raggiunto alla fine dell’anno
scolastico. Per non appesantire l’esposizione, si rimanderà spesso a tabelle
contenute nelle seconda parte. In questo caso si citeranno il capitolo, il paragrafo
e la serie alfa-numerica con cui sono ordinate le singole tabelle. Nei paragrafi
iniziali si è aggiunto, alla fine, un glossario essenziale in modo da consentire ad
ogni lettore, anche a chi non abbia familiarità con il mondo della scuola, di
comprendere il significato dei termini specifici utilizzati. Le parole che saranno
contenute nel glossario sono evidenziate in corsivo la prima volta che sono
utilizzate nel testo
La seconda parte contiene solo tabelle. Anch’essa è articolata in tre capitoli che
corrispondono specularmene alla prima parte.
Entrambe le parti sono presenti in due edizioni: una cartacea e una
informatizzata. In quella informatizzata, l’indice ha un collegamento iper testuale
con i singoli capitoli e paragrafi, per cui si può scegliere di andare direttamente
alla parte che interessa.
La seconda parte dell’edizione cartacea, al capitolo terzo, contiene solo tabelle
di sintesi dei dati relativi agli esiti di fine anno. In quella informatizzata, invece,
sono presenti i risultati degli scrutini di ciascuna istituzione scolastica.
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1. Il territorio e le sue scuole.
In questo primo capitolo si prendono in esame i dati che possono aiutare a
comprendere i principali aspetti del rapporto tra territorio e scuole.
Le scuole, da quando sono state riorganizzate come istituzioni autonome
(1999), hanno il compito di declinare le indicazioni nazionali in scelte formative
che tengano conto delle esigenze e delle opportunità espresse dal territorio su cui
operano. Gli Enti Locali, pertanto, hanno nelle scuole le principali risorse per
formare cittadini in grado di concorrere alla costruzione di un futuro orientato alla
crescita e allo sviluppo.
Gli elementi del rapporto scuola-territorio che si prendono in considerazione
sono:
- l’identità che hanno assunto le scuole, da quando sono state riconosciute
come autonomie istituzionali;
- la domanda di istruzione espressa dai cittadini residenti che sono nella
fascia d’età dell’obbligo formativo (6-18 anni), analizzata nella
dimensione provinciale e nelle sue articolazioni territoriali: i 18 comuni e
le tre aggregazioni di ambito che storicamente si sono costituite per la
gestione associata dei servizi e che ruotano attorno ai tre principali
comuni della provincia: Faenza, Lugo, Ravenna. Nella domanda di
istruzione si distinguerà tra quella potenziale, espressa dai cittadini
residenti in età di obbligo formativo (6-18 anni) e quella accolta,
costituita da tutti coloro che frequentano corsi di istruzioni presenti nelle
scuole ravennati;
- come si orienta la domanda di istruzione, ovvero quali scuole e indirizzi di
studio scelgono gli allievi-cittadini e le famiglie per la loro formazione.
Queste scelte, soprattutto per quanto riguarda gli studi superiori, danno
luogo ad una mobilità sul territorio (pendolarismo) che sarà interessante
analizzare;
- il tasso di scolarizzazione, che rileva quanti allievi, tra quelli residenti,
sono effettivamente presenti a scuola.
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Glossario introduzione. ISTITUZIONI SCOLASTICHE AUTONOME (I.S.A.): dal 1 settembre 2000 le scuole italiane sono diventate Istituzioni Scolastiche Autonome, dotate di personalità giuridica e di autonomia funzionale (DPR n. 275 dell’8 marzo 1999). “L'autonomia […] è riconosciuta alle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado […] che raggiungono dimensioni idonee a garantire l'equilibrio ottimale tra domanda di istruzione e organizzazione dell'offerta formativa” La dimensione idonea per ottenere il riconoscimento dell’autonomia è individuata (DPR n. 233 del 18 giugno 1998) in “una popolazione, consolidata e prevedibilmente stabile almeno per un quinquennio, compresa tra 500 e 900 alunni”, salvo deroghe previste dalla legge. INDICAZIONI NAZIONALI: la più recente normativa (in particolare, la nuova formulazione dell’art. 117 della Costituzione ed il decreto legislativo 112/1998) definisce le competenze spettanti ai diversi soggetti istituzionali (Stato, Regioni, Province, Comuni, Scuole) in materia di istruzione. Allo Stato è attribuita la definizione delle norme generali sull’istruzione. Esse sono costituite da Indicazioni nazionali che contengono, principalmente, le norme relative all’ordinamento dei singoli ordini e gradi scolastici e agli obiettivi di apprendimento che ogni scuola deve far acquisire agli allievi.
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1.1 L’identità delle autonomie scolastiche in relazione al territorio provinciale e ai
singoli Comuni.
In Provincia di Ravenna sono operanti 55 istituzioni scolastiche autonome.
Nel dettaglio, l’ubicazione e la composizione per ordine e grado di ciascuna
autonomia scolastica presente sul territorio della provincia di Ravenna sono
leggibili nella seconda parte di questa relazione, capitolo 1.1, pagina 5.
Dal punto di vista gestionale, le suddette 55 istituzioni scolastiche sono così
suddivise: 46 sono statali e 9 paritarie.4 Nel loro insieme costituiscono il sistema
pubblico di istruzione della provincia di Ravenna.
La distribuzione sul territorio a livello provinciale e per ambito territoriale è
evidenziata dalla tabella 1.
Tabella 1. La distribuzione territoriale delle istituzioni scolastiche della Provincia di Ravenna. AS 2008-2009
Ambito terr.le
N. istituzioni scolastiche
Totale % su tot provincia Statali
% su totale statali Paritarie
% su tot paritarie
% paritarie su tot scuole
Faenza 13 28,26 3 33,33 18,75 16 29,09
Lugo 11 23,91 4 44,44 26,67 15 27,27
Ravenna 22 47,83 2 22,22 8,33 24 43,64
Totale 46 100,00 9 100,00 16,36 55 100,00
L’ultimo piano di dimensionamento, 5che riguarda solo le scuole statali, ne
prevede una in più rispetto a quelle effettivamente operanti. Una istituzione
scolastica, infatti, è individuata solo sulla carta e non è ancora funzionante. Si
tratta dell’autonomia scolastica che raggrupperà i Centri Territoriali Permanenti
(C.T.P.) per l’educazione degli adulti ed i corsi serali. Nell’anno scolastico preso in
considerazione da questa relazione annuale (2008-2009) i C.T.P. in provincia di
Ravenna sono due e sono aggregati a due istituti di istruzione secondaria di primo
grado: uno è a Faenza, presso l’istituto comprensivo Carchidio-Strocchi ed è
operativo per gli ambiti territoriali di Faenza e Lugo; l’altro è a Ravenna, presso
l’istituto di istruzione secondaria di primo grado Ricci-Muratori. I corsi serali,
invece, sono attualmente svolti da singole scuole superiori nell’ambito della loro
offerta formativa.
4 Le istituzioni scolastiche paritarie sono qui numericamente raggruppate in base ai cicli di istruzione che le compongono e non in relazione al soggetto privato che le gestisce, spesso unico per più ordini e gradi scolastici (vedi, per esempio, le scuole S. Umiltà di Faenza e Sacro Cuore di Lugo che comprendono tutti i gradi di istruzione, dalla primaria alla secondaria di secondo grado). 5 E’ il piano 2009-2010
15
Ogni istituzione scolastica autonoma, soprattutto nel primo ciclo, aggrega,
normalmente più sedi scolastiche, a volte ubicate anche in diversi comuni.
Da essa si rileva una presenza sul territorio delle scuole paritarie piuttosto
disomogenea: quasi la metà è a Lugo (4 su 9), dove esse hanno un’incidenza pari
al 44,44%. La loro presenza si dimezza a Ravenna, dove incidono solo per il
22,22%, mentre assume una dimensione intermedia a Faenza, con il 33,33%.
Dal punto di vista degli allievi presenti all’interno delle scuole statali e paritarie,
il quadro è delineato dalla tabella 2.
Tab. 2 Allievi frequentanti scuole statali e paritarie nell’a.s. 2008-2009 nei tre ambiti territoriali della provincia di Ravenna
Ambito territoriale
Primo ciclo Secondo ciclo Totali generali % pari. su tot allievi
Statali
Paritarie
% pari.
Statali
Paritarie
% pari.
Statali
Paritarie
Tot allievi
Faenza 5601 307 5,48 4172 168 4,03 9773 475 10248 4,64
Lugo 5739 662 11,54 2392 71 2,97 8131 733 8864 8,27
Ravenna 12154 458 3,77 6204 0 0,00 18358 458 18816 2,43
Totale 23494 1427 6,07 12768 239 1,87 36262 1666 37928 4,39
L’ambito territoriale di Lugo6 si conferma con la maggior presenza percentuale
di allievi frequentanti scuole paritarie. In particolare ciò avviene nel primo ciclo
dove la quota di allievi che frequentano scuole paritarie supera il 10%.frequentanti
scuole paritarie.
L’ultimo processo di riforma, avviato sotto il ministro Berlinguer e proseguito
con i ministri Moratti e Gelmini, suddivide il sistema scolastico statale in cicli e, al
loro interno, in ordini e gradi. Sono previsti due cicli, il primo dei quali si articola in
due ordini: le scuole primarie (ex elementari) e le secondarie di primo grado (ex
medie).
Completa il sistema scolastico statale la scuola dell’infanzia, che non entra
nell’obbligo di istruzione, ma la legge ne prevede la generalizzazione a tutti i
bambini e le bambine. Questa può essere aggregata a tutto il primo ciclo, oppure
solo a scuole primarie. Nel primo caso le istituzioni scolastiche che ne derivano
sono chiamate istituti comprensivi, nel secondo diventano direzioni didattiche,
comprendenti scuole dell’infanzia e scuole primarie.
6 L’ambito territoriale di Lugo è l’unico che ha assunto una dimensione istituzionale formalizzata con il nome di Unione dei comuni della Bassa Romagna.
16
Quando le scuole secondarie di primo grado costituiscono da sole un’autonomia
scolastica, questa prende il nome di istituti di istruzione secondaria di primo grado.
Il secondo ciclo comprende l’ordine delle secondarie di secondo grado.
Il quadro relativo alle 46 istituzioni scolastiche statali della provincia di Ravenna
è fornito dalla tabella n. 3.
Da essa emerge che nel primo ciclo c’è stata una diversa programmazione della
rete scolastica. Negli ambiti territoriali di Faenza e Lugo si è puntato decisamente
sugli istituti compresivi. A Ravenna, invece, si è proceduto non privilegiando
specifiche soluzioni, ma percorrendo di volta in volta la strada ritenuta più
opportuna per il territorio.
Tab. n. 3. Composizione per cicli e gradi delle istituzioni scolastiche statali della provincia di Ravenna e loro distribuzione sugli ambiti territoriali.
Come si arriva ad identificare un’autonomia scolastica e a riconoscerla come
istituzione pubblica?
Il punto di partenza è una legge del 1997 (numero 59, art. 21) che avviò il
processo di riforma del sistema scolastico nazionale fondandolo sul riconoscimento
della personalità giuridica agli istituti scolastici. La conseguente attribuzione di
autonomia funzionale fu collegata a “requisiti dimensionali ottimali” che un
successivo decreto del 1998 (il n. 233) stabilì in una quota di allievi che doveva
essere compresa tra i 500 e i 900. La stessa norma individuò anche possibili
deroghe. In ogni caso, il compito di determinare quali e quante autonomie
scolastiche devono esserci su ogni territorio è stato affidato ai “piani di
dimensionamento” definiti in apposite conferenze provinciali. Le quali operano
sulla base dei criteri stabiliti dalle Regioni.
A determinare la presenza delle 46 autonomie scolastiche statali sul territorio
ravennate è stato, perciò, l’ultimo piano di dimensionamento provinciale approvato
nel 2009.
Si vedrà più avanti qual è la consistenza effettiva di ciascuna di queste
autonomie. Qui interessa rilevare solo che esse, nell’anno scolastico in esame
(2008-2009), hanno accolto 36.262 allievi, pari ad una media di 788,30 allievi per
ciascuna istituzione scolastica autonoma. E’ un dato che evidenzia come la
Cicli di istruzione
Ordini e gradi scolastici N Istituzioni scolastiche
Tot a Faenza a Lugo a Ravenna
Primo
Istituti comprensivi 21 7 8 6
Direzioni didattiche 5 0 0 5
Istituti di istr. sec. I° grado 3 0 0 3
Secondo Istituti di istr. sec. II° grado 17 6 3 8
Tot 46 13 11 22
17
programmazione della Provincia si Ravenna sia in grande sintonia con i limiti
imposti dalla normativa nazionale.
18
Glossario al paragrafo 1.1.
SCUOLE PARITARIE - la legge 10 marzo 2000, n. 62 le istituisce e chiarisce cosa sono: “Si definiscono scuole paritarie, a tutti gli effetti degli ordinamenti vigenti in particolare per quanto riguarda l’abilitazione a rilasciare titoli di studio aventi valore legale, le istituzioni scolastiche non statali, comprese quelle degli enti locali, che, a partire dalla scuola per l'infanzia, corrispondono agli ordinamenti generali dell’istruzione, sono coerenti con la domanda formativa delle famiglie e sono caratterizzate da requisiti di qualità ed efficacia” stabiliti dalla legge. Il riconoscimento della parità è compiuto dal Ministero dell’Istruzione su domanda delle scuole interessate.
SISTEMA PUBBLICO DELL’ISTRUZIONE La citata legge n. 62/2000 stabilisce che le scuole paritarie insieme a quelle statali ,costituiscono il Sistema Pubblico dell’Istruzione, in quanto sono tutte soggette allo stesso sistema nazionale di valutazione pubblica. DIMENSIONAMENTO delle istituzioni scolastiche autonome: per avere il riconoscimento di istituzione scolastica autonoma, ogni scuola deve corrispondere a determinati parametri stabiliti dalla legge (DPR n. 233 del 18 giugno 1998). Il primo parametro è la “dimensione”: numero di allievi (tra 500 e 900). Seguono poi altri indici, quali: a) consistenza della popolazione scolastica residente nell'area territoriale di pertinenza; b) caratteristiche demografiche, orografiche, economiche e socio-culturali del bacino di utenza; c) estensione dei fenomeni di devianza giovanile e criminalità minorile; d) complessità di direzione, gestione e organizzazione didattica. Il dimensionamento è stabilito da Piani provinciali, definiti da Conferenze provinciali di organizzazione della rete scolastica, le quali operano nel rispetto di indirizzi di programmazione e di criteri generali preventivamente adottati dalle regioni. C.T.P.: sono i Centri Territoriale Permanenti per l’istruzione e la formazione in età adulta. Sono stati istituti con O. M. n. 455 del 1997. Alle attività del C.T.P. possono accedere tutti coloro che abbiano compiuto il sedicesimo anno di età, privi del titolo di scuola dell’obbligo o che, pur essendo in possesso di titolo, intendano rientrare nei percorsi di istruzione e formazione. La legge n. 296 del 2006 ha previsto che i C.T.P. ed i corsi serali funzionanti presso le scuole siano riorganizzati in “Centri provinciali per l'istruzione degli adulti" (C.P.A), prevedendo che sia loro riconosciuta autonomia istituzionale. Con il successivo decreto ministeriale del 25 ottobre 2007 si è previsto il concreto conferimento dell’autonomia amministrativa, organizzativa e didattica ai C. P. A. Con il Piano del dimensionamento 2009-2010 la Provincia di Ravenna ha previsto l’istituzione di un unico C.P.A provinciale, nel quale confluiranno i due Centri Territoriali oggi operativi (presso le scuole secondarie di primo grado Ricci-Muratori di Ravenna e Carchidio-Strocchi di Faenza) e tutti i corsi serali funzionanti presso le scuole secondarie di secondo grado. Concretamente, però il C.P.A provinciale è ancora in attesa di essere attivato.PRIMO CICLO: questa e quella che segue sono definizioni introdotte dalla riforma Moratti (legge n. 53/2003). Il primo ciclo d'istruzione dura otto anni ed è costituito dalla scuola primaria (ex elementare) e dalla scuola secondaria di primo grado (ex media). SECONDO CICLO: comprende il sistema dell’istruzione secondaria superiore ed il sistema di istruzione e formazione professionale. Fanno parte dell’istruzione secondaria superiore (legge n. 40/2007) i licei, gli istituti tecnici e gli istituti professionali. Appartengono al sistema dell’istruzione e formazione professionale gli enti della formazione professionale accreditati dalle Regioni. SCUOLA PRIMARIA: è la definizione con la quale la riforma Moratti ha ribattezzato la scuola elementare. SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO: è la denominazione ufficiale che ha assunto la scuola media. SCUOLA SECONDARIA DI SECONDO GRADO: individua le scuole appartenenti al sistema dell’istruzione secondaria superiore.
ISTITUTO COMPRENSIVO: è l’espressione con la quale è definita un’istituzione scolastica autonoma che “comprende” scuole di diverso grado collocate nella medesima zona. Le scuole normalmente comprese in un istituto comprensivo sono: scuola dell’infanzia, scuola primaria e scuola secondaria di primo grado.
DIREZIONE DIDATTICA: con questa dicitura si individuano le autonomie scolastiche che comprendono solo scuole dell’infanzia e scuole primarie. ISTITUTO DI ISTRUZIONE SECONDARIA DI PRIMO GRADO: individua le autonomie scolastiche che comprendono solo istituti di istruzione secondaria di primo grado.
19
1.2. La domanda di istruzione. Allievi residenti nella fascia d’età 6-18 anni (diritto-
dovere all’istruzione).
La domanda di istruzione è teoricamente espressa da tutti coloro che, nel corso
della loro vita, si rivolgono ad istituzioni formative per migliorare il loro livello di
conoscenza e di competenza.
In particolare, però, all’interno di tale domanda c’è una componente che non è
legata solo a scelte individuali, ma è costituita dall’insieme dei cittadini ai quali lo
Stato riconosce un diritto fondamentale, quello di ricevere un’adeguata istruzione
di base. Si tratta dei giovani che sono nella fascia d’età 6-18 anni e ai quali le
norme vigenti riconoscono il diritto di ricevere un’istruzione che consenta loro di
entrare come soggetti attivi nella vita adulta. E’ la fascia di popolazione che rientra
nel cosiddetto obbligo di istruzione e formazione, ridefinito dall’ultima riforma
scolastica, ancora in fase attuativa (legge n. 53/2003 -riforma Moratti), nei termini
di diritto-dovere all’istruzione e alla formazione.
Questa fascia di popolazione residente nei comuni della provincia di Ravenna è
classificata in questa relazione come “domanda potenziale” di istruzione.
A fronte di quella potenziale sta la “domanda accolta”.
Essa è costituita dall’insieme dei giovani effettivamente presenti a scuola nella
stessa fascia d’età. Sono i “cittadini allievi” che si avvalgono dell’offerta formativa
delle scuole alle quali si iscrivono per esercitare il loro diritto all’istruzione e alla
formazione.
Per assolvere l’obbligo di istruzione e di formazione, però, non basta
frequentare corsi scolastici per un certo numero di anni (almeno 10, per l’obbligo
di istruzione), ma è necessario apprendere le conoscenze e le competenze
individuate dagli ordinamenti nazionali come livelli formativi da acquisire a
conclusione dei percorsi di studio scelti.
Per questo motivo si tende ad usare l’espressione “diritto ad apprendere” come
connotazione concreta del più generale diritto all’istruzione.
Su come si determina la domanda di istruzione accolta dalle scuole si ritiene
opportuno premettere alcuni chiarimenti.
Innanzi tutto la legge vigente prevede che l’obbligo di istruzione si possa
assolvere, dopo la terza media, anche dentro i sistemi della istruzione-formazione
professionale e dell’apprendistato.
Come si chiariva in premessa, il nostro Osservatorio provinciale non prende in
considerazione i dati relativi a questi due sistemi formativi, per cui la “domanda di
istruzione accolta” si riferisce solo all’insieme degli allievi che sono presenti a
scuola. La differenza tra domanda potenziale e domanda accolta individua coloro
che, pur essendo nella situazione del diritto-dovere all’istruzione e formazione,
hanno scelto di non stare a scuola. La maggior parte di costoro non sono
20
comunque fuori da processi formativi (non costituiscono dispersione). Essi hanno
semplicemente scelto di proseguire il proprio cammino formativo presso altri
sistemi diversi dalla scuola (la formazione professionale e l’apprendistato).
Depurata dalla quota di alunni che si rivolgono ad altri sistemi formativi, la
domanda che analizzeremo è determinata dai seguenti fattori:
- l’esercizio del diritto dovere all’istruzione e alla formazione, attuato
scegliendo percorsi scolastici;
- il pendolarismo interno ed esterno alla nostra provincia. E’ un fenomeno
che riguarda allievi residenti in provincia che scelgono scuole fuori
provincia, oppure residenti presso altre province che scelgono scuole
ravennati. Come si vedrà, c’è anche una mobilità interna al territorio
provinciale, indotta soprattutto da come è distribuita sul territorio
provinciale l’offerta di istruzione. La dimensione che assumono questi
fenomeni ed il saldo tra ingressi e uscite di allievi (interprovinciale e
intercomunale) possono fornire elementi conoscitivi utili sia per
determinare il futuro dimensionamento delle istituzioni scolastiche sia per
sviluppare riflessioni in merito al grado di attrattività del sistema scolastico
provinciale;
- la scelta di anticipare l’ingresso a scuola a 5 anni;
- il ritardo con cui si completa l’intero ciclo dell’obbligo formativo, in quanto
rallentato da non promozioni;
- il rientro a scuola degli adulti che avevano prematuramente interrotto gli
studi.
L’insieme di questi fattori determina la domanda di istruzione che le istituzioni
scolastiche accolgono e che, per i motivi sopra esposti, è inevitabilmente differente
dalla domanda potenziale espressa dal territorio.
Ciò ha comportato (e comporterà sempre di più) un allargamento della
domanda accolta di istruzione. Si rivolgono alla scuola, infatti, sia coloro che si
trovano anagraficamente nella situazione del diritto-dovere, sia chi si avvale della
possibilità di anticiparne l’ingresso, sia quanti vi rientrano per scelta o per
necessità della attestazione di adempimento dell’obbligo di istruzione.
La domanda di istruzione accolta a scuola, pertanto, è espressa da due
dimensioni:
- quella relativa al diritto-dovere, corrispondente alla fascia d’età 6-18
anni, sulla base della quale si determina il tasso di scolarizzazione;
21
- quella complessiva, comprendente, oltre a tutti i 6-18enni, anche gli
anticipatari, i ripetenti e gli adulti che riprendono gli studi.7
Al rapporto tra domanda potenziale e domanda accolta di istruzione si
dedicherà un’attenzione particolare, poiché il diritto all’apprendimento ad esso
connesso ha un valore sociale e culturale molto alto e la sua esigibilità impegna sia
le istituzioni pubbliche individuate dalla legge (le scuole e, insieme ad esse, lo
Stato, le regioni, le province, i comuni) sia gli allievi e le loro famiglie.
C’è da aggiungere, infine, che il recente processo di riforma della scuola italiana
riconosce anche alla scuola dell’infanzia (fascia d’età 3-5 anni) l’obbligo per lo
Stato di generalizzarla e il diritto di tutti i bambini e le bambine di frequentare
istituzioni educative.
Al di là di affermazioni di principio, però, il diritto di istruzione nella fascia d’età
3-5 anni non è ancora assicurato da un servizio generalizzato. E’ la fascia d’età
nella quale, insieme allo Stato, intervengono i Comuni e i privati. La sinergia di
iniziativa di questi tre soggetti rende possibile sul nostro territorio provinciale
un’offerta di scuola di infanzia molto diffusa e prossima a soddisfare l’intera
domanda. Sarebbe opportuno, pertanto, che una relazione annuale sullo stato
dell’istruzione in provincia di Ravenna si occupasse anche della scuola dell’infanzia,
ma, come si è scritto in premessa, per ora ciò è impossibile perché i dati non sono
acquisiti dall’Anagrafe regionale scolastica.
Ritornando alla domanda accolta di istruzione, essa si presenta con i seguenti
numeri: gli allievi del diritto-dovere accolti a scuola nell’anno scolastico in esame
sono 37.393; mentre quelli complessivamente accolti (compresi gli anticipi, i
ritardi e i rientri) sono 37.928.
Tra la domanda potenziale (39.049) e quella accolta del dritto-dovere (37.393)
c’è una differenza di 1.656 soggetti, pari al 4,24%. E’ una differenza che sul piano
dell’abbandono degli studi, come si è dimostrato sopra, non ha alcun significato
specifico. Essa, però, può costituire un dato interessante sul piano della
programmazione dell’offerta formativa realizzata dalle scuole, sollecitate ad
assumere gli orientamenti più idonei per accogliere quanta più domanda potenziale
esiste sul territorio nel quale operano.
La tipologia di domanda da cui parte la nostra analisi è quella potenziale, di cui
si descriverà:
- la composizione di genere (femmine e maschi);
- la presenza al suo interno della quota di allievi migranti e di quanti, tra
costoro, sono nati in Italia;
7 Sul totale della popolazione scolastica, gli allievi che nell’anno scolastico 2008-2009 hanno anticipato a 5 anni l’ingresso a scuola sono 95 (0,25%), mentre coloro che sono ancora a scuola dopo i 18 anni sono 1.042 (2,75%). (v. tab. 1.2.19D, pag 150, seconda parte, cap. 1 Tasso di ripetenza per età)
22
- le scelte compiute dagli allievi e dalle loro famiglie in merito agli studi da
compiere per esercitare il loro diritto all’istruzione;
- il tasso di scolarizzazione;
- il tasso di ripetenza.
La composizione di genere della domanda potenziale di istruzione è evidenziata
dalla tabella n. 4 8
Tab. 4 La composizione di genere della popolazione nella fascia d’età 6-18 anni residente 9 nei
comuni della provincia di Ravenna. AS 2008-2009
Grad
i
istr
uzio
ne
di
rif
erim
en
to
Età Tot M % F %
Prim
aria 6 3.267 1.655 50,66 1.612 49,34
7 3.252 1.651 50,77 1.601 49,23
8 3.201 1.685 52,64 1.516 47,36
9 3.075 1608 52,29 1.467 47,71
10 2.963 1.524 51,43 1.439 48,57
Tot parziale 15.758 8.123 51,55 7.635 48,45
Sec.
I°
gra
do 11 2.983 1.529 51,26 1.454 48,74
12 2.951 1.516 51,37 1.435 48,63
13 2.870 1.482 51,64 1.388 48,36
Tot parziale 8.804 4.527 51,42 4.277 48,58
Sec.
II° g
rado
14 2.896 1.490 51,45 1.406 48,55
15 2.784 1.399 50,25 1.385 49,75
16 2.902 1.474 50,79 1.428 49,21
17 2.975 1.520 51,09 1.455 48,91
18 2.930 1.538 52,49 1.392 47,51
Tot parziale 14.487 7.421 51,23 7.066 48,77
Tot. generale 39.049 20.071 51,40 18.978 48,60
Prevale, complessivamente e per ogni anno di nascita, la presenza dei maschi
(51,40%) rispetto alle femmine (48,60%).
Nella provincia di Ravenna la domanda di istruzione espressa dai cittadini
residenti ha una componente “giovane” (6-10 anni) percentualmente superiore a
quella più “anziana” (14-18 anni). Lo scarto è del 3,25% (in termini assoluti è
costituito da 1.237 residenti in più nel primo quinquennio di età rispetto
all’ultimo). Ciò porta a prevedere che nei prossimi anni ci sarà un progressivo
incremento della domanda potenziale di istruzione
8 In questa e nella tabella successiva si è messo in evidenza, nella prima colonna, il grado di istruzione di riferimento per fornire al lettore un elemento che può essere tenuto in considerazione per la programmazione territoriale, in particolare per il dimensionamento delle autonomie scolastiche. Correlare la popolazione residente ai diversi gradi scolastici non significa, pertanto, individuare la quantità di coloro che sono presenti a scuola. Essa ha solo un valore indicativo di quanti allievi, per ordine o grado scolastico, sono titolari del diritto all’istruzione. 9 Tutti i dati relativi ai residenti sono tratti dal servizio statistico della Provincia di Ravenna. Per l’età si intende quella posseduta al 1 gennaio 2008.
23
E’ interessante analizzare all’interno di tale popolazione residente la
componente relativa ai cittadini migranti.
Essa è evidenziata dalla tabella 5, nella quale è presente anche la quota di
cittadini migranti nati in Italia.
Tab. 5 Totale cittadini migranti nella fascia d’età 6-18 anni residente nei comuni della provincia di Ravenna. AS 2008-2009
Provincia di Ravenna
Grad
i
istr
uzio
ne
di
rif
erim
en
to
Età Tot M % F % % s
u p
op
sco
lasti
ca
resid
en
te Di cui nati in Italia
% su tot migranti M F Tot
Prim
aria
6 397 211 53,15 186 46,85 12,15 104 100 204 51,39
7 407 212 52,09 195 47,91 12,52 95 88 183 44,96
8 363 186 51,24 177 48,76 11,34 82 68 150 41,32
9 384 201 52,34 183 47,66 12,49 64 69 133 34,64
10 341 176 51,61 165 48,39 11,51 42 41 83 24,34
Tot. parziale 1892 986 52,11 906 47,89 12,01 387 366 753 39,80
Sec.
I°
gra
do 11 340 187 55 153 45 11,40 33 39 72 21,18
12 327 184 56,27 143 43,73 11,08 25 24 49 14,98
13 358 185 51,68 173 48,32 12,47 30 30 60 16,76
Tot. parziale 1025 556 54,24 469 45,76 11,64 88 93 181 17,66
Sec.
II° g
rado
14 345 187 54,20 158 45,80 11,91 10 14 24 6,96
15 344 177 51,45 167 48,55 12,36 7 11 18 5,23
16 342 185 54,09 157 45,91 11,78 6 10 16 4,68
17 399 221 55,39 178 44,61 13,41 3 2 5 1,25
18 427 245 57,38 182 42,62 14,57 1 1 2 0,47
Tot. parziale 1857 1015 54,66 842 45,34 12,82 27 38 65 3,50
Tot. generale 4774 2557 53,56 2217 46,44 12,23 502 497 999 20,93
Nell’anno scolastico che si sta analizzando il 12,23% della domanda potenziale
di istruzione della provincia di Ravenna è costituto da cittadini di nazionalità non
italiana.
Tra costoro, il 20,93% (pari a 999 unità) è nato in Italia. Se analizziamo
questa quota di popolazione per età si rileva una sua progressiva incidenza man
mano che si scende dai 18 anni fino ai 6.
A 18 anni meno di uno ogni 20 migranti residenti (0,47%) è nato in Italia, ma
a sei anni i migranti nati nel nostro Paese diventano più di 5 ogni 10 (51,39%).
Volgendo lo sguardo al livello dei tre ambiti territoriali, la popolazione
scolastica residente della fascia d’età 6-18 anni si distribuisce secondo la tabella 6
sotto riportata.
24
Tabella n. 6. La distribuzione della domanda potenziale di istruzione nei tre ambiti territoriali della provincia di Ravenna. AS 2008-2009
In tutti e tre i gli ambiti territoriali si conferma il dato provinciale della
prevalenza di residenti maschi rispetto alle femmine.
Il rapporto tra residenti e migranti è visualizzato dalla tabella 7
Tabella n. 7 La presenza di cittadini migranti nella fascia d’età 6-18 anni nei tre ambiti territoriali
della provincia di Ravenna. AS 2008-2009
E’ Lugo l’ambito dove incide di più (13,64%) la quota di migranti residenti in
età del diritto-dovere all’istruzione e formazione e dove è leggermente più alta
anche la quota dei nati in Italia.
Per la lettura di dettaglio dei dati relativi alla presenza all’interno della
domanda di istruzione degli alunni migranti nella fascia d’età 6-18 anni si rinvia
alle tabelle della seconda parte10.
Gli aspetti di carattere generale che si possono ricavare dalla lettura di queste
tabelle sembrano essere:
a) anche nella popolazione migrante 6-18 anni residente nei tre ambiti
territoriali della provincia di Ravenna la percentuale dei maschi supera
quella delle femmine;
b) il flusso migratorio, sembra assumere trend diversificati. A Faenza si
presenta tendenzialmente costante nell’arco di tutta la fascia d’età presa in
10
V. tabelle 1.2.19A-20A-21A-22A, pag. 147 e seguenti, seconda parte, cap. 1
Ambito territoriale
Tot cittadini residenti 6-18 anni
% su provincia M % F % Tot
Faenza 9248 23,68 4765 51,52 4483 48,48 100,00
Lugo 10065 25,78 5188 51,54 4877 48,46 100,00
Ravenna 19736 50,54 10118 51,27 9618 48,73 100,00
Totale 39049 100,00 20071 51,40 18978 48,60 100,00
Ambito territoriale
Tot allievi residenti
Tot migranti residenti %
Tot nati in Italia %
Faenza 9248 1046 11,31 220 21,03
Lugo 10065 1373 13,64 292 21,27
Ravenna 19736 2355 11,93 487 20,68
Totale 39049 4774 12,23 999 20,93
25
considerazione: tra i 18enni è del 12,69% e si mantiene del 12,07% tra i
residenti di 6 anni. Nei distretti di Lugo e Ravenna, invece, il fenomeno
migratorio sembra in tendenziale diminuzione: tra i 18enni, infatti, è del
16,82% a Lugo e del 14,34% a Ravenna, mentre nei residenti di 6 anni le
corrispondenti quote scendono, rispettivamente, al 13,25% (- 3,57%) e al
11,64% (- 2,7%);
c) la percentuale dei cittadini migranti nati in Italia è in costante crescita in
tutti e tre gli ambiti territoriali: supera le due cifre all’età di 13 anni ed
arriva alla metà (e oltre, nel caso di Ravenna) della popolazione residente
di 6 anni11. Ciò impone che anche nella nostra provincia si cominci ad
affrontare i problemi dell’incontro e della relazione con migranti di seconda
generazione.
d) L’ambito di Lugo ha la maggior incidenza di migranti sui residenti 6-18
anni, ma dall’analisi dei nati in Italia sembra si possa dedurre che il flusso
migratorio verso questo territorio ha assunto consistenza da una data più
recente rispetto agli altri due. Qui, infatti, tra i 17 e i 18 anni non troviamo
nati in Italia (mentre negli altri due distretti sono già presenti, sia pure in
quantità minime) e dall’analisi di dettaglio dei singoli comuni dell’ambito
territoriale di Lugo scopriremo che in diversi casi le anagrafi registrano
nascite di cittadini non italiani solo a partire da coloro che oggi hanno 12
anni. Ciò può derivare dal fatto che la stabilizzazione delle famiglie
immigrate sul territorio lughese, espressa prevalentemente dal
ricongiungimento dei nuclei familiari, ed il conseguente avvio di processi di
natalità sul luogo di immigrazione, sembra avvenuto, prevalentemente,
negli ultimi 7-8 anni.
11 Nello specifico, i dati sono: a 13 anni : ambito Faenza 14,81%; ambito Lugo 15,89%; ambito Ravenna 18,24%; a 6 anni: Faenza 50,00%; Lugo 49,55%; Ravenna 53,09%
26
1.3 Come si orienta la domanda di istruzione.
1.3.1. Scelte di studio e pendolarismo nella provincia di Ravenna.
Quali scelte compiono i cittadini residenti nei comuni della provincia di Ravenna
e titolari del diritto all’istruzione e alla formazione? Ovvero, quale percorso di studi
scelgono tra le diverse tipologie di offerta di istruzione fornite dalle scuole, dentro
e fuori la provincia di Ravenna.
Partiamo con il primo ciclo.
In questa fascia scolare la scelta tra le diverse offerte di istruzione possibili
(tempo normale - tempo pieno, nella primaria; tempo normale-tempo prolungato,
nella secondaria di primo grado) non determina pendolarismo significativo. Offre
più stimoli di mobilità sul territorio la scelta tra scuola statale e paritaria (vedremo
le dimensioni che assume nell’analisi di dettaglio dei singoli comuni)
In ogni caso, il quadro del pendolarismo prodotto dalle scelte delle famiglie e
degli allievi che frequentano il primo ciclo è offerto dalle tabelle 8 (scuola primaria)
e 9 (scuola secondaria di primo grado).
Tab 8. e 9 Gli ambiti territoriali nei quali hanno sede le scuole scelte dagli allievi residenti nei comuni della provincia di Ravenna nelle fasce d’età 6-10 e 11-13 anni: a) scuole primarie, tab 8; b) scuole secondarie di primo grado, tab. 9. AS 2008-2009.
Tab 8. a) sedi delle scuole primarie Tab. 9. b) sedi delle scuole secondarie di
primo grado
Come è naturale, la stragrande maggioranza (99,13%) degli allievi di 6-10
anni e delle loro famiglie sceglie di frequentare scuole ubicate sul territorio
provinciale. Solo 134 (meno dell’1%) vanno fuori provincia, orientandosi verso
scuole ubicate nelle tre province limitrofe di Bologna, Ferrara, Forlì-Cesena.
Ambito
territoriale sede della scuola scelta
N allievi
% su
provincia e fuori provincia
Provincia di Ravenna
Faenza 2095
99,13 Lugo 2191
Ravenna 4408
Totale provincia 8694
Fuori provincia
Forlì 37
0,87
Bologna 27
Ferrara 10
Altri 2
Tot fuori provincia 76
Totale generale 8770 100,00
Ambito territoriale sede della scuola scelta N allievi
% su
provincia e fuori provincia
Provincia di Ravenna
Faenza 3643
99,13 Lugo 3916
Ravenna 7794
Totale provincia 15353
Fuori provincia
Forlì 38
0,87
Bologna 49
Ferrara 42
Altri 5
Tot fuori provincia 134
Totale generale 15487 100,00
27
La stessa identica situazione si ripropone per gli allievi della fascia d’età 11-13
anni, corrispondente con la frequenza di scuole secondarie di primo grado (v. tab.
9)
Il quadro cambia sensibilmente nella scuola secondaria di secondo grado. Gli
allievi che hanno dai 14 anni in su residenti nei comuni della provincia di Ravenna
e presenti in scuole secondarie di secondo grado sono 13.136.
Le tipologie di studio verso le quali questi allievi si orientano sono mostrate
dalla sottostante tabella 10.
Tab. 10 Le scelte di studi superiori da parte degli allievi residenti nella provincia di Ravenna. A.S. 2008-2009
Tipologia istruzione N. allievi %
Licei 4221 32,13
Tecnici 4650 35,40
Professionali 3542 26,96
Artistici 723 5,50
Totale 13136 100,00
Prevale la scelta di studi tecnici su quelli di istruzione liceale e professionale.
Minore è la quota di scelte rivolte all’istruzione artistica.
Questo orientamento della domanda di istruzione produce il pendolarismo
descritto nella tabella 11.
Tab. 11. Gli ambiti territoriali nei quali hanno sede le scuole secondarie di secondo grado scelte
dagli allievi residenti nei comuni della provincia di Ravenna nella fascia d’età dai 14 anni in su. A.S. 2008-2009.12
Comune N. allievi % Tot dentro e fuori Provincia
%
LUGO 2391 18,20
11672 88,86
RAVENNA 5183 39,45
FAENZA 3118 23,74
RIOLO TERME 441 3,36
CERVIA 539 4,10
FORLI’ (FC) 366 2,79
1464 11,14
CESENA (FC) 392 2,98
CESENATICO (FC) 257 1,96
FORLIMPOPOLI (FC) 13 0,10
IMOLA (BO) 340 2,59
BOLOGNA (BO) 12 0,09
BUDRIO (BO) 2 0,02
CASTEL S. PIETRO T. (BO) 6 0,05
ARGENTA (FE) 30 0,23
FERRARA (FE) 14 0,11
RIMINI (RN) 12 0,09
ALTRI 20 0,15
Totale 13136 100,00
12 Sono compresi i cittadini residenti che hanno oltre 19 anni (per la composizione anagrafica degli allievi frequentanti le scuole ravennati si veda tab. 1.2.19D, pag. 150, seconda parte, cap. 1, Provincia di Ravenna, Tasso di ripetenza)
In Provincia di Ravenna Fuori Provincia di Ravenna
28
L’80,86% della domanda di istruzione superiore si orienta su indirizzi e scuole
della provincia di Ravenna. Il restante 11,14% sceglie di uscire dalla provincia
seguendo due direttrici principali: Forlì (7,83%) e Bologna (2,74). Del tutto
trascurabili i flussi verso altre province.
La scelta di Forlì, come si vedrà nell’analisi di dettaglio dei singoli territori
comunali, riflette soprattutto la situazione del comune di Cervia, posto al confine
della provincia e più vicino a Cesenatico e Cesena (entrambi sedi di scuole
superiori) che a Ravenna.
In ogni caso, per comprendere meglio alcune motivazioni che possono indurre
a compiere le scelte sopra evidenziate è utile analizzare la tabella successiva (la n.
12), nella quale sono presentati gli indirizzi di studio sui quali si sono orientati
complessivamente gli allievi della provincia di Ravenna.
Sugli indirizzi di liceo oltre il 90% degli allievi sceglie sedi della provincia. Fuori
provincia riscuotono interesse le sedi di Cesenatico e Forlì, connesse in gran parte
al pendolarismo prodotto da Cervia.
Negli indirizzi di ragioniere e geometra c’è un po’ più di frantumazione delle
scelte fuori provincia. Ci si orienta verso le scuole di Forlì, Cesena e Cesenatico
(sempre provincia di Forlì e prevalentemente da Cervia), ma con le sedi ravennati
(Ravenna, Faenza, Lugo) che raggiungono comunque una quota altissima di
adesioni: il 90,61%.
Nell’istruzione tecnica industriale la tendenza cambia un po’. Le sedi provinciali
raccolgono l’83,54% delle scelte e il flusso in uscita fuori provincia aggiunge Imola
alle tradizionali direttrici forlivesi (in questo caso Forlì e Cesena), con una quota
del 5,39%.
Gli indirizzi di studio agrari rafforzano la tendenza sopra evidenziata. Infatti,
cala ulteriormente l’orientamento verso le sedi provinciali (scende al 70,95%) e si
implementano le scelte verso Imola, passando al 19,07%. Anche in questo ambito
di indirizzi di studio si conferma la direttrice verso il forlivese, che
complessivamente assorbe il 9,31% della domanda ravennate.
Con l’istruzione professionale del settore industria e artigianato si ritorna ad
una situazione che vede nettamente privilegiate le sedi della provincia (88,23%).
Rimane una direttrice verso Cesena e qualche rivolo, inferiore al 2%, verso Imola
e Argenta.
Quasi la stessa situazione è riproposta dagli indirizzi dei servizi dell’istruzione
professionale, dove le sedi provinciali (che in questo settore di studi diventano
cinque, aggiungendosi Riolo e Cervia alla tradizionali Ravenna, Lugo e Faenza)
raccolgono l’88,17% delle scelte espresse dagli allievi ravennati e dalle loro
famiglie. Gli altri flussi di pendolarismo seguono le direzioni tipiche anche degli
altri indirizzi di studio, ovvero il forlivese (Forlì e Cesena) e Imola.
29
Tab. 12. Gli indirizzi di studio di scuola secondaria di secondo grado scelti dagli allievi residenti nella provincia di Ravenna. A.S. 2008-2009
Indirizzo di studio
Ambito territoriale N allievi Tot
% su ambito
% su indir. studio
Liceo
LUGO 987
4221
23,38
32,13
FAENZA 1064 25,21
IMOLA 85 2,01
RAVENNA 1777 42,10
BOLOGNA 7 0,17
ARGENTA 15 0,36
FORLI' 81 1,92
CESENA 34 0,81
CESENATICO 157 3,72
FERRARA 4 0,09
RIMINI 8 0,19
Altri 2 0,05
ITCG
LUGO 487
2972
16,39
22,62
FAENZA 896 30,15
IMOLA 19 0,64
FORLI' 66 2,22
CESENA 86 2,89
CESENATICO 101 3,40
RAVENNA 1310 44,08
BOLOGNA 2 0,07
Altri 5 0,17
ITI
LUGO 231
1391
16,61
10,59
RAVENNA 683 49,10
FAENZA 248 17,83
FORLI' 84 6,04
IMOLA 75 5,39
CESENA 63 4,53
FERRARA 2 0,14
Vari 5 0,36
Agrario
FAENZA 159
451
35,25
3,43
IMOLA 86 19,07
RAVENNA 161 35,70
FORLI' 23 5,10
CESENA 19 4,21
FERRARA 2 0,44
Altri 1 0,22
IPSIA
LUGO 195
909
21,45
6,92
FAENZA 282 31,02
RAVENNA 325 35,75
ARGENTA 18 1,98
CESENA 63 6,93
BOLOGNA 3 0,33
CREVALCORE 2 0,22
IMOLA 17 1,87
Altri 4 0,44
IP/IT Servizi
LUGO 490
2469
19,85
18,80
FAENZA 322 13,04
RAVENNA 385 15,59
RIOLO 441 17,86
CERVIA 539 21,83
IMOLA 59 2,39
FORLI' 87 3,52
CESENA 119 4,82
FORLIMPOPOLI 15 0,61
CAST. S. PIETRO 6 0,24
Altri 6 0,24
Artistici
FAENZA 133
723
18,40
5,50 RAVENNA 555 76,76
FORLI' 35 4,84
Totale 13136 13136 100,00
30
Negli indirizzi artistici solo Forlì, come sede fuori provincia, raccoglie un
modesto flusso di scelte (4,48%). Tutti gli altri allievi convergono sulle scuole che
hanno sede a Ravenna e Faenza.
Complessivamente, negli indirizzi di studio scelti dagli allievi e dalle loro
famiglie risulta debole l’istruzione rivolta al settore della produzione industriale,
rispetto al peso che esso ha nell’economia ravennate. Nell’ambito di tali studi,
sommando gli indirizzi dell’istruzione tecnica e professionale, l’offerta di istruzione
intercetta solo 17,51% dell’intera domanda provinciale. E’ un’offerta inferiore di
oltre due punti a quella relativa agli indirizzi rivolti al settore dei servizi,
escludendo l’istruzione tecnica del settore economico (ragionieri), anch’essa in
larga parte orientata su figure professionali spendibili nel mercato del lavoro
rivolto ai servizi amministrativi e aziendali.
Complessivamente il flusso in uscita verso altre province limitrofe è visualizzato
dalla tabella 13
Tab. 13. Pendolarismo in uscita di allievi della provincia di Ravenna verso scuole secondarie di
secondo grado di altre province. A.S. 2008-2009
Provincia sede della scuola scelta N allievi %
Forlì 1028 70,22
Bologna 360 24,59
Ferrara 44 3,01
Rimini 12 0,82
Altri 20 1,37
Totale 1464 100,00
Essa conferma il dato delle scuole della provincia di Forlì che ricevono la quota
nettamente maggioritaria degli allievi che scelgono di compiere i loro studi fuori
provincia. Come si è già rilevato, ad alimentare questo flusso sono soprattutto gli
allievi residenti a Cervia, anche se verso scuole superiori della provincia di Forlì si
orientano anche allievi residenti presso altri comuni ravennati, sia dell’ambito
territoriale lughese sia di quello faentino.
Rispetto al pendolarismo in uscita, pari, come abbiamo visto sopra, all’11,14%
(v. tab. 11), c’è un flusso di allievi che arrivano nelle scuole ravennati provenienti
da altre province e che è pari al 9,55% (v. tabella 13A)
31
Tab. 13A. Pendolarismo in ingresso nelle scuole secondarie di secondo grado della provincia di
Ravenna di allievi provenienti da fuori provincia. A.S. 2008-2009
Provincia N. allievi
%su allievi Ravenna
% su tot pendo
FORLI' 538 4,10 42,90
BOLOGNA 413 3,14 32,93
FERRARA 153 1,16 12,20
FIRENZE 143 1,09 11,40
RIMINI 7 0,05 0,56
Totale 1254 9,55 100,00
Confluiscono su scuole della provincia di Ravenna allievi provenienti soprattutto
da Forlì (42,90% dell’intero flusso di ingresso); seguono arrivi dalle province di
Bologna, Ferrara, Firenze e (in misura quasi irrilevante) da Rimini.
32
1.3.2 Scelte di studio e pendolarismo nell’ambito territoriale di Faenza.
Di interesse è l’analisi delle scelte di studio nei tre ambiti territoriali che
compongono la provincia. Nell’ordine, si analizzeranno gli ambiti territoriali di
Faenza, Lugo e Ravenna
I cittadini residenti nei comuni dell’ambito territoriale di Faenza, nella fascia
d’età 6-10 anni, sono 3.661 e compiono il loro studi in scuole le cui sedi sono
individuate dalla tabella 14.
Tab 14 Le sedi delle scuole primarie scelte dagli allievi residenti nei comuni dell’ambito territoriale di Faenza nella fascia d’età 6-10 anni. A.S. 2008-2009.
Ambito territoriale
Comune sede della scuola
scelta Tot
%
ambito
Faenza
Faenza 2401
98,93
Brisighella 266
Casola 104
Castelbolognese 400
Riolo 253
Solarolo 198
Totale 3622
Lugo
Bagnara 1
0,14
Conselice 1
Cotignola 1
Lugo 2
Totale 5
Ravenna
Ravenna 2
0,16 Russi 4
Totale 6
Fuori provincia
Bologna
Imola 16
0,68
Fontanelice 1
Calderara di Reno 6
Bologna 1
S. Giovanni Persi 1
Totale 25
Forlì Forlì 2 0,05
Rimini Rimini 1 0,03
Totale generale 3661 100,00
In questa fascia d’età si conferma il dato provinciale di una massiccia scelta
rivolta a scuole dell’ambito territoriale di residenza. Analoga è la situazione per i
residenti della fascia d’età 11-13 anni (v tab 15)
33
Tab 15 Le sedi delle scuole secondarie di primo grado scelte dagli allievi residenti nei comuni dell’ambito territoriale di Faenza nella fascia d’età 11-13 anni. A.S. 2008-2009.
Ambito territoriale
Comune sede della scuola scelta Tot
% ambito
Faenza
Faenza 1395
98,67
Brisighella 139
Casola 64
Castelbolognese 209
Riolo 152
Solarolo 123
Totale 2082
Lugo
Bagnara 1
0,19
Conselice 1
Cotignola 2
Totale 4
Ravenna
Ravenna 2
0,19 Russi 2
Totale 4
Bologna
Casalecchio 4
0,90
Castelmaggiore 1
S. Lazzaro 1
Anzola 1
Imola 12
Totale 19
Forlì Forlì 1 0,05
Totale generale 2110 100,00
Piuttosto diversa si presenta, invece la situazione per i residenti ultra 14enni
che frequentano scuole di istruzione secondaria di secondo grado. Essi sono 3.294
e le tipologie di istruzione che scelgono sono evidenziate dalla sottostante tabella
16.
Tab. 16 Le scelte di studi superiori da parte degli allievi residenti nei comuni dell’ambito territoriale di Faenza. A.S. 2008-2009
Tipologia istruzione N. allievi %
Licei 1106 33,58
Tecnici 1166 35,40
Professionali 887 26,93
Artistici 135 4,10
Totale 3294 100,00
Prevale l’orientamento verso studi di tipo tecnico (35,40%). Seguono gli
indirizzi liceali e, piuttosto distanziati, quelli professionali.
34
Al di sotto della media provinciale è l’orientamento verso l’istruzione artistica,
nonostante la presenza nel territorio di una specifica istituzione scolastica.
Queste scelte di studio inducono un pendolarismo sul territorio evidenziato
dalla tabella 17.
Tab. 17 Le sedi scolastiche di istruzione superiore verso cui si orientano le scelte degli allievi
residenti nei comuni dell’ambito territoriale di Faenza. A.S. 2008-2009
Comune sede della scuola scelta
N. allievi %
Forlì 110 3,34
Faenza 2686 81,54
Riolo Terme 216 6,56
Lugo 66 2,00
Ravenna 16 0,49
Imola 187 5,68
Bologna 8 0,24
Cast. S. Pietro T. 3 0,09
Varie 2 0,06
Totale 3294 100,00
Le direttrici lungo le quali si muovono gli allievi dei comuni dell’ambito faentino
nelle loro scelte degli studi superiori sono poche e rimangono prevalentemente
nell’ambito territoriale di riferimento.
Se si sommano le scelte su Faenza e Riolo, infatti, si ottiene un 88,10% della
domanda di istruzione espressa dai residenti di tutti i comuni. Le altre scelte si
orientano verso scuole di Imola (5,68%), Forlì (3,34%) e Lugo (2,00%).
Può aiutare a comprendere meglio le caratteristiche di questi flussi della
domanda di istruzione se si analizzano le scelte delle singole tipologie di indirizzi di
studio (v. tab. 18)
Nell’istruzione tecnica il settore economico (ragionieri) e tecnologico-geometri
è nettamente più scelto rispetto al tecnologico industriale. Così come all’interno
dell’istruzione professionale è maggioritaria la componente rivolta ai servizi
rispetto a quella per l’industria e l’artigianato. Ne deriva che l’istruzione superiore
orientata verso la produzione industriale, sommando gli iscritti agli istituti tecnici
con quelli degli istituti professionali, raggiunge la (modesta) dimensione del
16,46%, che è inferiore anche alla semplice quota dell’istruzione rivolta ai servizi.
35
Tab. 18. Gli indirizzi di studio di scuola secondaria di secondo grado scelti dagli allievi residenti nei comuni dell’ambito territoriale di Faenza. A.S. 2008-2009
Indirizzo Comune N alunni Tot % su ambito
% su ind. studio
Liceo
Faenza 1024
1106
92,59
33,58
Lugo 26 2,35
Imola 48 4,34
Forlì 6 0,54
Bologna 2 0,18
ITCG
Faenza 792
808
98,02
24,53
Lugo 4 0,50
Imola 8 0,99
Ravenna 1 0,12
Bologna 2 0,25
Forlì 1 0,12
ITI
Faenza 229
301
76,08
9,14 Ravenna 6 1,99
Imola 36 11,96
Forlì 30 9,97
IPSIA
Faenza 228
241
94,61
7,32
Lugo 2 0,83
Imola 7 2,90
Bologna 3 1,24
Rimini 1 0,41
IP/IT Servizi
Faenza 221
545
40,55
16,55
Lugo 34 6,24
Riolo 216 39,63
Imola 37 6,79
Forlì 33 6,06
Castel S. Pietro T. 3 0,55
Cesena 1 0,18
IP Agrario
Faenza 94
158
59,49
4,80 Imola 51 32,28
Bologna 1 0,63
Forlì 12 7,59
Artistici
Faenza 98
135
72,59
4,10 Ravenna 9 6,67
Forlì 28 20,74
Totale 3294 3294 100,00 100,00
Da questa analisi emerge chiaro come il comune di Faenza costituisca per
l’ambito territoriale di riferimento il fulcro che polarizza l’orientamento nella scelta
di tutte le tipologie di studio nella scuola secondaria di secondo grado.
Solo nell’istruzione professionale dei servizi essa trova un concorrente in Riolo,
che è sede di una tipologia di indirizzo di studio unica per questo ambito
territoriale, quella alberghiera-ristorativa.
Per il resto Faenza non ha concorrenti, se non per l’istruzione artistica dove
Forlì riesce ad attirare un discreto flusso di domanda.
La significativa attrattività espressa, comunque, dall’ambito territoriale faentino
nei confronti della domanda di istruzione superiore emerge anche dai dati sul
pendolarismo in ingresso e uscita (v. tabb. 19 e 20)
36
Tabb. 19-20 Flussi di allievi in uscita dai comuni dell’ambito territoriale di Faenza verso: a) altre
province; b) gli altri ambiti territoriali della provincia di Ravenna. A.S. 2008-2009
a) Tab 19. Pendolarismo dell’ambito di Faenza verso altre province
Province N allievi
Forlì 110
Imola 187
Bologna 8
Varie 5 %
Totale 310 9,41
b) Tab 20. Pendolarismo dell’ambito di Faenza verso gli altri ambiti della provincia di Ravenna
Il 9,41% degli allievi residenti nell’ambito territoriale faentino sceglie di
frequentare scuole ubicate fuori provincia e solo il 2,49% si orienta su indirizzi di
studio presenti negli altri due ambiti territoriali della provincia di Ravenna.
Viceversa provengono da fuori provincia e dagli altri due ambiti territoriali della
provincia gli allievi messi in evidenza dalla tabelle 21 e 22.
Tabb. 21-22. Flussi di allievi in ingresso nelle scuole secondarie di secondo grado dell’ambito
territoriale di Faenza provenienti da: a) fuori provincia; b) dagli altri ambiti della provincia di Ravenna.
A.S. 2008-2009
a) Tab. 21. Pendolarismo in ingresso da fuori provincia
Provincia N allievi
Firenze 134
Forlì 220
Bologna 158
Altri 20 %
Totale 532 16,15
b) Tab. 22. Pendolarismo in ingresso dagli altri ambiti della provincia di Ravenna
Ambito territoriale
N. allievi
Lugo 278
Ravenna 140 %
Totale 418 12,69
Ambito territoriale
N allievi
Lugo 66
Ravenna 16 %
Totale 82 2,49
37
L’incrocio tra pendolarismo in entrata e in uscita dà come risultato un saldo
attivo per Faenza. A fronte di 392 allievi residenti che scelgono scuole fuori ambito
territoriale o fuori provincia, ben 952 compiono il percorso opposto, provenendo da
altre province o dagli altri due ambiti territoriali di Ravenna.
38
1.3.3 Scelte di studio e pendolarismo nell’ambito territoriale dell’Unione dei
comuni della Bassa Romagna.
Nei comuni dell’ambito territoriale del lughese sono residenti 4.016 allievi nella
fascia d’età 6-10 anni. Anche qui scelgono di compiere i loro studi in netta
prevalenza presso scuole che hanno sede nei comuni di residenza (v. tab. 23).
Rispetto agli altri ambiti territoriali, però, c’è una quota maggiore di pendolarismo
verso l’esterno. A determinarlo è sicuramente la conformazione geografica del
territorio della Bassa Romagna nelle parti che confinano con la provincia di Ferrara
e l’ambito territoriale di Ravenna, verso le quali si rileva il maggior flusso in uscita.
Tab 23 Le sedi delle scuole primarie scelte dagli allievi residenti nell’ambito territoriale dell’Unione dei comuni della Bassa Romagna nella fascia d’età 6-10 anni. A.S. 2008-2009.
Ambito territoriale
Comune sede della scuola scelta Tot
% ambito
LUGO
Lugo 1289
96,69
Bagnacavallo 530
Alfonsine 447
Conselice 421
Cotignola 279
Fusignano 317
Massalombarda 381
Bagnara 110
Sant'Agata 109
Totale 3883
FAENZA
Faenza 12
0,45 Solarolo 5
Brisighella 1
Totale 18
RAVENNA
Ravenna 47
1,20 Russi 1
Totale 48
Fuori provincia
BOLOGNA
Bologna 1
0,60
Imola 19
Medicina 3
Mordano 1
Totale 24
FERRARA Argenta 40 1,00
Varie Varie 3 0,07
Totale generale 4016 100,00
Una situazione analoga si presenta per gli allievi nella fascia d’età 11-13 anni
che frequentano scuole secondarie di primo grado (v. tab 24).
39
Tab 24 Le sedi delle scuole secondarie di primo grado scelte dagli allievi residenti nell’ambito territoriale dell’Unione dei comuni della Bassa Romagna nella fascia d’età 11-13 anni. A.S. 2008-2009.
Ambito territoriale
Comune sede della scuola scelta Tot
% ambito
LUGO
Lugo 767
97,49
Bagnacavallo 302
Alfonsine 256
Conselice 226
Cotignola 151
Fusignano 171
Massalombarda 193
Bagnara 56
Sant'Agata 56
Totale 2178
FAENZA
Faenza 7
0,49 Solarolo 4
Totale 11
RAVENNA
Ravenna 23
1,12 Russi 2
Totale 25
Fuori provincia
BOLOGNA
Bologna 1
0,36 Imola 6
Mordano 1
Totale 8
FERRARA Argenta 10 0,45
Varie 2 0,09
Totale generale 2234 100,00
Del tutto diverso è il quadro che si presenta per le scelte degli studi superiori.
Qui, i residenti che hanno dai 14 anni in su sono 3.250 e come tipologie di
studio compiono le scelte evidenziate dalla tabella 25.
Tab. 25 Le scelte di studi superiori da parte degli allievi residenti nell’ambito territoriale dell’Unione
dei comuni della Bassa Romagna nella fascia d’età dai 14 anni in su. A.S. 2008-2009
Tipologia istruzione
N. allievi %
Licei 1043 32,09
Tecnici 1069 32,89
Professionali 1029 31,66
Artistici 109 3,35
Totale 3250 100,00
Prevale, sia pure di pochissimo, l’orientamento verso l’istruzione tecnica, in
sintonia con la situazione provinciale.
40
Come si vedrà nell’analisi di dettaglio per ciascun comune, questo dato
riepilogativo dell’ambito lughese deriva da realtà territoriali molto differenziate,
nelle quali si va da orientamenti che privilegiano nettamente gli studi tecnici
(come, ad esempio, i residenti ad Alfonsine), ad altre dove la preferenza è data
agli indirizzi di tipo professionale (Conselice), ad altre ancora, dove sono gli studi
liceali ad essere prioritariamente scelti (Lugo e Bagnacavallo). Il risultato
complessivo è un sostanziale equilibrio tra le tre principali tipologie di istruzione.
Il flusso pendolare che queste scelte di studio producono sul territorio è
evidenziata dalla tabella 26.
Tab. 26 Le sedi scolastiche di istruzione superiore verso cui si orientano le scelte degli allievi
residenti nell’ambito territoriale dell’Unione dei comuni della Bassa Romagna. A.S. 2008-2009
Le direttrici principali sono le scuole di Lugo, di Ravenna, di Faenza, di Riolo
Terme e di Imola.
Come si è visto fino ad ora, aiuta a comprendere questi flussi l’analisi degli
indirizzi di studio che li generano (V. tabella 27)
Quando gli allievi e le loro famiglie si orientano verso un indirizzo di liceo, la
scelta di rimanere nell’ambito territoriale di Lugo è nettamente prevalente
(86,29%).
Un comportamento simile è assunto nel caso della scelta di indirizzi
dell’istruzione professionale per l’industria e l’artigianato e per i corsi di ragioniere
e geometra, anche se già in questi settori di studio si avvertono significative
presenze di altre scelte: per la formazione di professionalità tecniche nell’industria
e artigianato attraggono anche le scuole di Argenta e Faenza, mentre per gli studi
di ragioneria e geometri sono le scuole di Faenza e Ravenna ad attrarre quote
interessanti di iscritti.
Comune sede della scuola scelta
N. allievi %
LUGO 2149 66,12
RAVENNA 342 10,52
FAENZA 292 8,98
RIOLO TERME 214 6,58
CERVIA 26 0,80
BOLOGNA 4 0,12
IMOLA 153 4,71
BUDRIO 2 0,06
CREVALCORE 1 0,03
CASTEL S. PIETRO T. 3 0,09
FERRARA 14 0,43
ARGENTA 26 0,80
FORLì 19 0,58
ALTRI 5 0,15
Totale 3250 100,00
41
Tab. 27 Gli indirizzi di studio di scuola secondaria di secondo grado scelti degli allievi residenti nell’ambito territoriale dell’Unione dei comuni della Bassa Romagna. A.S. 2008-2009
Indirizzo di studio
Ambito territoriale
N allievi Tot
% su ambito
% su ind. studio
Liceo
LUGO 900
1043
86,29
32,09
FAENZA 16 1,53
IMOLA 37 3,55
RAVENNA 66 6,33
BOLOGNA 5 0,48
ARGENTA 15 1,44
FERRARA 4 0,38
ITCG
LUGO 474
635
74,65
19,54
FAENZA 70 11,02
IMOLA 11 1,73
RAVENNA 77 12,13
Altri 3 0,47
ITI
LUGO 228
403
56,58
12,40
RAVENNA 103 25,56
FAENZA 13 3,23
FORLI' 15 3,72
IMOLA 39 9,68
FERRARA 2 0,50
Vari 3 0,74
Agrario
FAENZA 58
104
55,77
3,20 IMOLA 33 31,73
RAVENNA 11 10,58
FERRARA 2 1,92
IPSIA
LUGO 188
236
79,66
7,26
FAENZA 15 6,36
RAVENNA 5 2,12
ARGENTA 15 6,36
CREVALCORE 2 0,85
IMOLA 10 4,24
Altri 1 0,42
IP Servizi
LUGO 358
720
49,72
22,15
FAENZA 75 10,42
RAVENNA 15 2,08
RIOLO 214 29,72
CERVIA 26 3,61
IMOLA 22 3,06
FORLI' 4 0,56
CAST. S. PIETRO 3 0,42
Altri 3 0,42
Artistici FAENZA 31
109 28,44
3,35 RAVENNA 78 71,56
Totale 3250 3250 100,00
Il quadro cambia molto se si considerano gli indirizzi degli istituti tecnici
industriali e dei professionali per i servizi. Nel primo caso, gli istituti scolastici di
Ravenna, Imola, Faenza e Forlì costituiscono poli di attrazione che
complessivamente fanno convergere su di loro il 42,19% della domanda
complessiva espressa dai residenti nell’ambito territoriale lughese.
Nell’analisi di dettaglio si è avuto modo di verificare che questa convergenza è
prioritariamente prodotta dalla scelta di specializzazioni di studi assenti
nell’istruzione tecnica lughese. Il che pone sicuramente un problema di riequilibrio
dell’offerta formativa territoriale, tenuto conto, inoltre, che la stessa istituzione
42
scolastica che a Lugo offre l’istruzione tecnica industriale (l’Istituto Manfredi) è
sottodimensionata rispetto agli standard nazionali (nel 2008-2009 ha avuto 441
allievi rispetto al minimo di 500 previsto dalle norme vigenti).
Sul fronte dell’istruzione professionale per i servizi il forte pendolarismo verso
ambiti territoriali diversi dal lughese, in particolare verso scuole di Riolo Terme, è
motivato dalla assenza di specifici indirizzi di studio (in particolare l’alberghiero,
l’agrario e la grafica pubblicitaria).
Qui però la situazione presenta aspetti diversi rispetto agli indirizzi
dell’istruzione tecnica.
Nel caso dell’istruzione professionale per i servizi il flusso di iscrizioni verso
indirizzi unici nella nostra provincia è fisiologico rispetto ad una programmazione
che intenda evitare ripetitività e bassa qualità dell’offerta formativa. E’
impensabile, pertanto, la meccanica riproposizione in ogni ambito territoriale di
tutti gli indirizzi di studio.
L’istruzione tecnica, invece, è già presente a Lugo con entrambi i settori di
studio previsti dal vigente ordinamento: l’economico e il tecnologico. Si tratta,
pertanto, di ragionare su come qualificare e rafforzare un’offerta del territorio che
mostra segni di debolezza generatori di un pendolarismo (con i costi e il disagio
che esso comporta) non funzionale all’offerta stessa.
Dalla disaggregazione delle tipologie di istruzione che risulta dalla tabella in
esame emerge con chiarezza come gli indirizzi di studio orientati verso la
produzione industriale, sommando l’istruzione tecnica e l’istruzione professionale,
siano minoritari, con il loro 19,66%, rispetto all’offerta per i servizi (solo quella
attuata dagli istituti professionali è pari al 22,15%).
Una certa debolezza dell’offerta lughese è sostenuta anche da un altro dato.
Se si analizza il flusso complessivo in entrata ed uscita dall’ambito territoriale
di Lugo (v. tabb 28-29), si rileva che escono, verso altre province, 221 allievi (pari
al 6,80% del totale allievi residenti) e, soprattutto, verso gli altri due ambiti
territoriali della provincia (Ravenna e Faenza) 575 allievi, pari al 17,69% della
domanda di istruzione dell’intero ambito territoriale in esame.
Tabb. 28-29 Flussi di allievi in uscita dai comuni dell’ambito territoriale dell’Unione dei comuni della
Bassa Romagna verso: a) altre province; b) gli altri ambiti territoriali della provincia di Ravenna. A.S.
2008-2009
a) tab. 28: pendolarismo verso altre province.
Comune N. allievi
IMOLA (BO) 152
FORLI' (FC) 19
ARGENTA (FE) 30
Altri 20 %
Totale 221 6,80
43
b) Tab 29: pendolarismo verso gli altri ambiti territoriali della provincia di Ravenna
Ambito territoriale
N. allievi
RAVENNA 355
FAENZA 220 %
Totale 575 17,69
Se si analizzano le tabelle speculari a queste (tabb. 30-31), ovvero quelle
relative all’ingresso nelle scuole di Lugo di allievi provenienti dal altre province e
dagli altri due ambiti territoriali di Ravenna e Faenza, si rileva che il bilancio è
nettamente sfavorevole al territorio lughese.
Tabb. 30-31. Flussi di allievi in ingresso nelle scuole secondarie di secondo grado dell’ambito
territoriale dell’Unione dei comuni della Bassa Romagna provenienti da: a) fuori provincia; b) fuori
ambito territoriale della provincia di Ravenna. A.S. 2008-2009
a) Tab. 30: pendolarismo in ingresso da altre province.
Comune N. allievi
ARGENTA (FE) 35
IMOLA (BO) 11
MORDANO (BO) 15
MEDICINA (BO) 5
DOZZA (BO) 2
ALTRI 4 %
Totale 72 2,22
c) Tab. 31: pendolarismo in ingresso dagli altri due ambiti territoriali della provincia di Ravenna
Comune N. allievi
RAVENNA 177
FAENZA 66 %
Totale 243 7,48
Entrano 72 allievi da altre province (rispetto ai 221 che escono) e 243 dagli
altri due ambiti territoriali provinciali (a fronte di un’uscita di 575).
Tutto ciò conferma la già rilevata debolezza dell’offerta formativa lughese
rispetto alla sua domanda di istruzione.
44
1.3.4 Scelte di studio e pendolarismo nell’ambito territoriale di Ravenna.
Gli allievi della fascia d’età 6-10 anni residenti nei comuni dell’ambito
territoriale di Ravenna sono 7.810 e orientano le oro scelte di studio verso le
scuole primarie ubicate nei comuni evidenziati dalla tabella 32.
Tab 32 Le sedi delle scuole primarie scelte dagli allievi residenti nei comuni dell’ambito territoriale di Ravenna nella fascia d’età 6-10 anni. A.S. 2008-2009.
In questo ambito territoriale si accentua la tendenza a scegliere scuole
primarie ubicate nel comune di residenza. Si raggiunge, infatti, una percentuale
del 99,10%, con scelte verso altri territori che assumono un qualche interesse solo
nel caso della provincia di Forlì-Cesena.
Pressoché analoga è la situazione nella fascia d’età 11-13 anni (v. tab. 33)
Ambito territoriale
Comune sede della scuola scelta Tot
% ambito
Ravenna
Cervia 1078
99,10 Ravenna 6187
Russi 475
Totale 7740
Lugo
Alfonsine 7
0,36
Bagnacavallo 8
Cotignola 3
Lugo 9
Fusignano 1
Totale 28
Faenza
Faenza 2
0,04 Castelbolognese 1
Totale 3
Fuori provincia
Forlì-Cesena
Cesena 2
0,46
Cesenatico 9
Civitella 3
Forlì 12
S. Martino Strada 3
Bertinoro 5
Forlimpopoli 1
Gatteo 1
Totale 36
Ferrara Argenta 2 0,03
Modena Castelfranco 1 0,01
Totale generale 7810 100,00
45
Tab 33 Le sedi delle scuole secondarie di primo grado scelte dagli allievi residenti nei comuni dell’ambito territoriale di Ravenna nella fascia d’età 11-13 anni. A.S. 2008-2009.
Ambito territoriale
Comune sede della scuola scelta Tot
% ambito
Ravenna
Cervia 485
98,94 Ravenna 3669
Russi 225
Totale 4379
Lugo
Alfonsine 2
0,20
Bagnacavallo 3
Cotignola 3
Fusignano 1
Totale 9
Faenza Castelbolognese 2 0,05
Fuori provincia
Forlì-Cesena
Cesena 15
0,81
Cesenatico 9
Forlì 8
Forlimpopoli 1
Bertinoro 2
S. Martino Strada 1
Totale 36
Totale generale 4426 100,00
La situazione cambia significativamente quando si esaminano le scelte
compiute dalle famiglie e dagli allievi che hanno dai 14 anni in su.
Essi sono 6.693 e scelgono indirizzi di studio collocati nelle tipologie di
istruzione superiore evidenziate dalla tabella 34.
Tab. 34. Le scelte di studi superiori compiute dagli allievi residenti nei comuni dell’ambito territoriale di Ravenna. A.S. 2008-2009
Tipologia istruzione N. allievi %
Licei 2072 31,43
Tecnici 2415 36,63
Professionali 1627 24,68
Artistici 479 7,27
Totale 6593 100,00
Prevale in maniera piuttosto netta la scelta dell’istruzione tecnica (36,63%),
rispetto a quella liceale (31,43%) e a quella professionale (24,68%). In media con
l’andamento provinciale è la scelta dell’istruzione artistica.
Queste scelte inducono il pendolarismo evidenziato dalla tabella 35.
46
Tab. 35 Le sedi scolastiche di istruzione superiore verso cui si orientano le scelte degli allievi residenti nei comuni dell’ambito territoriale di Ravenna. A.S. 2008-2009
Comune sede scuola scelta N allievi %
RIMINI 12 0,18
FORLì' 237 3,59
CESENA 392 5,95
CESENATICO 257 3,90
RAVENNA 4825 73,18
FAENZA 141 2,14
LUGO 176 2,67
CERVIA 513 7,78
RIOLO 11 0,17
FORLIMPOPOLI 13 0,20
ARGENTA 4 0,06
ALTRI 12 0,18
Totale 6593 100,00
Il significativo pendolarismo (13,64%) verso comuni della provincia di Forlì-
Cesena (Forlì, Cesena, Cesenatico, Forlimpopoli) deriva dalla particolare situazione
del comune di Cervia (v. qui pag. 120), dalla quale emerge l’indicazione di arrivare
ad una programmazione interprovinciale dell’offerta formativa.
Di interesse è l’analisi dell’orientamento espresso nei confronti delle singole
tipologie di indirizzi di studio (v. tab. 36).
Da essa trova conferma la forte attrazione delle scuole della città Ravenna su
tutto l’ambito territoriale di riferimento.
Solo nell’istruzione professionale per i servizi c’è un significativo orientamento
delle scelte verso Cervia, sede di una scuola ad indirizzo alberghiero-ristorativo.
Per il resto, Ravenna funziona come fulcro di risposta alla domanda di istruzione
nei vari settori formativi che la compongono.
Anche nell’ambito di Ravenna trova conferma quanto già rilevato per altri due
della provincia: la scelta di istruzione rivolta alla produzione industriale è piuttosto
modesta. Se, infatti, si sommano gli allievi degli indirizzi tecnici e professionali si
ottiene una quota pari al 16,97%, del tutto inferiore alla percentuale presente
nell’istruzione rivolta ai servizi (18,26%).
47
Tab. 36. Gli indirizzi di studio di scuola secondaria di secondo grado scelti dagli allievi residenti nei comuni dell’ambito territoriale di Ravenna. A.S. 2008-2009
Indirizzo di studio
Ambito territoriale N. allievi Tot
% su ambito
% su ind. studio
ITI
FORLI' 39
687
5,68
10,42
RAVENNA 574 83,55
CESENA 63 9,17
FAENZA 6 0,87
RIMINI 1 0,15
LUGO 3 0,44
BOLOGNA 1 0,15
IPSIA
CESENA 63
432
14,58
6,55
RAVENNA 320 74,07
FAENZA 39 9,03
LUGO 5 1,16
RIMINI 1 0,23
COMACCHIO 1 0,23
ARGENTA 3 0,69
ITCG
FORLI' 65
1529
4,25
23,19
CESENA 86 5,62
CESENATICO 101 6,61
LUGO 9 0,59
FAENZA 34 2,22
ALTRI 2 0,13
RAVENNA 1232 80,58
Liceo
FORLI' 75
2072
3,62
31,43
CESENA 34 1,64
CESENATICO 157 7,58
RAVENNA 1711 82,58
LUGO 61 2,94
FAENZA 24 1,16
ALTRI 2 0,10
RIMINI 8 0,39
IP/IT Servizi
FORLI' 50
1204
4,15
18,26
FORLIMPOPOLI 15 1,25
CESENA 118 9,80
RIMINI 1 0,08
LUGO 98 8,14
CERVIA 513 42,61
RIOLO 11 0,91
FAENZA 26 2,16
ALTRI 2 0,17
RAVENNA 370 30,73
Agrario
FORLI' 11
190
5,79
2,88
FAENZA 7 3,68
RAVENNA 150 78,95
CESENA 19 10,00
IMOLA 2 1,05
ALTRI 1 0,53
Artistici
RAVENNA 468
479
97,70
7,27 FAENZA 4 0,84
FORLI' 7 1,46
Totale 6593 6593 100,00 100,00
Il buon livello di attrattività delle scuole ravennati trova conferma anche
dall’analisi dei flussi in entrata ed uscita di allievi (v. tabb. 37-37A).
48
Tabb. 37-37A Flussi di allievi in uscita dai comuni dell’ambito territoriale di Ravenna verso: a) altre province; b) gli altri ambiti territoriali della provincia di Ravenna. A.S. 2008-2009
a) Tab. 37: pendolarismo verso altre province
Comune N. allievi
Forlì 237
Cesena (FC) 392
Cesenatico (FC) 257
Forlimpopoli (FC) 13
Rimini 12
Argenta (FE) 4
Altri 12 %
Totale 927 14,06
b) Tab. 37A: pendolarismio verso gli altri ambiti della provincia di Ravenna.
Mentre si presenta modesto il flusso in uscita verso gli altri ambiti territoriali
della provincia, consistente è quello verso altre province, in particolare Forlì-
Cesena che rappresenta, da sola, il 96,98% di tutto il pendolarismo fuori provincia
dell’ambito ravennate.
In ingresso arrivano nelle scuole di Ravenna 151 allievi provenienti soprattutto
dalla provincia di Ferrara (in particolare, dai comuni di Comacchio e Argenta) (v.
Tabb. 38 e 39)
Tabb. 38-39. Flussi di allievi in ingresso nelle scuole secondarie di secondo grado dell’ambito territoriale di Ravenna provenienti da: a) fuori provincia; b) fuori ambito territoriale della provincia di Ravenna. A.S. 2008-2009
a) Tab. 38: pendolarismo in ingresso da altre province
Ambito territoriale
N. allievi
Faenza 141
Lugo 177 %
Totale 318 4,82
Provincia
N.
allievi
Ferrara 107
Bologna 4
Forlì-Cesena 40 %
Totale 151 2,29
49
b) Tab. 39: pendolarismo in ingresso dagli altri ambiti territoriali della provincia di Ravenna
Ambiti territoriali
N. allievi
Faenza 141
Lugo 177 %
Totale 318 4,82
Più consistente è l’afflusso di allievi dagli altri due ambiti territoriali della
provincia. Oltre la metà di questo pendolarismo in arrivo proviene dal lughese,
generato, in parte (come si è visto sopra) dalla debolezza della sua offerta
formativa.
50
1.4 Tasso di scolarizzazione
Sulla base delle scelte di studio sopra descritte, quanti sono i cittadini residenti
in età scolare che frequentano percorsi di istruzione?
E’ il tasso di scolarizzazione che fornisce la risposta a questa domanda. Sul
tasso di scolarizzazione, però sono necessarie alcune precisazioni per evitare che
esso sia assunto come dato assoluto e possa orientare il dibattito verso conclusioni
improprie o addirittura errate.
Esso individua il rapporto tra cittadini residenti in età scolare ed alunni che,
nella stessa fascia d’età, si trovano all’interno di un percorso scolastico13 e
costituisce il dato che offre la misura dello stato di salute del sistema scolastico
territoriale.
E’ un indice che evidenzia la capacità del sistema scolastico di concorrere
all’adempimento dell’obbligo formativo, secondo quanto previsto dalla legge
istitutiva del 1999 (la n. 144 del 17 maggio), art. 68: Al fine di potenziare la
crescita culturale e professionale dei giovani […], è progressivamente istituito, a
decorrere dall’anno 1999-2000, l'obbligo di frequenza di attività formative fino al
compimento del diciottesimo anno di età. Tale obbligo […] si intende comunque
assolto col conseguimento di un diploma di scuola secondaria superiore o di una
qualifica professionale. Tale obbligo è stato poi declinato nel diritto-dovere
all’istruzione e alla formazione dalla successiva legge n. 53/2003.
L’analisi che qui è sviluppata assume a riferimento entrambe le dimensioni del
tasso di scolarizzazione: il territorio e, quindi, i residenti per singolo comune, e
l’età degli allievi, nella fascia 6-18 anni connessa all’attuazione del diritto-dovere.
I dati messi a confronto, però, conducono inevitabilmente a risultati grezzi, dal
momento che le due rilevazioni coinvolte (quella sui cittadini residenti e l’altra
sugli alunni presenti a scuola) non sono realizzate alla stessa data.
La prima è effettuata dall’ISTAT al 1 gennaio e rileva, per anno di età, quanti
cittadini sono residenti in quel momento in ciascun comune della provincia.
La seconda prende in considerazione la rilevazione compiuta dall’A.R.S. nel
mese di giugno e considera gli allievi scrutinati a fine anno scolastico. Tra le due
date possono essere capitati eventi che hanno modificato il rapporto tra cittadini
residenti e cittadini allievi. Possono essere avvenuti processi migratori (in entrata
o uscita), ritiri da una scuola per proseguire gli studi in un’altra o per cambiare
sistema formativo ecc.
Il tasso di scolarizzazione così calcolato, pertanto, può subire alterazioni
derivate da diversi eventi succedutesi tra le due date nelle quali sono avvenute le
13 Si ribadisce che in questa Relazione annuale si analizza solo il dato relativo all’istruzione, per cui non essere presente a scuola non significa essere fuori da percorsi formativi: si può frequentare un corso della formazione professionale o trovarsi in un contesto di apprendistato.
51
rilevazioni. Perciò, difficilmente si otterrà un tasso di scolarizzazione pari a 100%,
anche nei primi anni di scuola primaria, quando è assolutamente impensabile che
tutti i bambini e le bambine non siano a scuola.
Stando così le cose, è ragionevole ritenere del tutto irrilevante uno scostamento
di qualche punto, in più o in meno, rispetto al totale 100. Si può considerare di
una qualche rilevanza, invece, quando il tasso di scolarità si scosta dall’intero di
almeno 5 punti. Da qui in giù esso inizia ad esprimere, con molta probabilità, una
situazione di disaffezione allo studio e di abbandono del percorso scolastico per
orientarsi verso altre scelte formative.
1.4.1 Il tasso di scolarizzazione a livello provinciale.
Nell’anno scolastico in esame, i cittadini nella fascia d’età 6-18 anni residenti
nei comuni della provincia di Ravenna sono 39.049. Di questi, la quota presente a
scuola è di 36.820, pari al 94,29% (v. seconda parte, cap 1, tabella 1.2.19A)
E’ un tasso di scolarizzazione piuttosto alto, al cui interno la componente degli
allievi maschi è più bassa delle femmine: il 93,72% rispetto al 94,90%.
Se si scompongono i dati per fasce d’età corrispondenti ai cicli e ai gradi di
istruzione, si scopre che in tutto il primo ciclo il tasso di scolarizzazione è totale.
Solo a partire dai 15 anni il dato si scosta da 100 di oltre quei cinque punti che
abbiamo convenuto essere la soglia al di sotto della quale inizia la criticità. A 15
anni, infatti, abbiamo il 93,61% dei residenti presenti a scuola, dato che scende
progressivamente per ogni ulteriore anno d’età, fino ad arrivare al 75,15% a 18
anni.
A 18 anni, inoltre, si differenzia sensibilmente il dato relativo alle femmine
rispetto ai maschi: le prime sono a scuola nella quota del 80,39%, i secondi solo
per il 70,42%.
Se all’interno della popolazione residente nella fascia d’età 6-18 anni si prende
in considerazione la componente dei migranti si rileva un andamento del tasso di
scolarizzazione piuttosto oscillante. E’ inferiore al 90% a sei anni (84,56%),
rimane al disopra del 90% da7 a 14 anni, poi, dai 15 anni inizia un progressivo e
netto calo che lo porta al 38,63% a 18 anni. Anche tra i cittadini migranti la forbice
tra femmine e maschi è rilevante: a 18 anni i maschi sono a scuola per il 31,88%,
mentre le femmine raggiungono la quota del 47,22%.
52
1.4.2 Il tasso di scolarizzazione nei tre ambiti territoriali della provincia di
Ravenna
La sottostante tabella 40 facilita la lettura del tasso di scolarizzazione nei tre
ambiti territoriali di Faenza, Lugo e Ravenna.
Tabella 40. Il tasso di scolarizzazione nei tre ambiti territoriali della provincia di Ravenna nella fascia d’età 6-18 anni. A.S. 2008-2009.
Ambito Allievi residenti
Allievi a scuola
Tasso scolar.
Maschi Femmine
Residenti A scuola
Tasso scolar Residenti
A scuola
Tasso scolar
Faenza 9248 8922 96,47 4771 4574 95,87 4477 4348 97,12
Lugo 10065 9424 93,63 5188 4804 92,60 4877 4620 94,73
Ravenna 19736 18474 93,61 10117 9434 93,25 9619 9040 93,98
Totale 39049 36820 94,29 20076 18812 93,70 18973 18008 94,91
Poiché si avrà occasione di esaminare nel dettaglio di ogni comune la
situazione specifica per quanto riguarda il tasso di scolarizzazione, qui ci si limita a
rilevare alcuni principali elementi di interesse, che sembrano essere
sostanzialmente due
- è Faenza l’ambito territoriale con il più alto tasso di scolarità;
- le femmine presentano quote di scolarizzazione sempre più alte dei maschi.
Per le differenziazioni territoriali si rimanda all’analisi di dettaglio dei singoli
comuni.
53
1.5 Anticipi o ritardi nel cammino degli studi
Insieme al tasso di scolarità è interessante analizzare alcuni dati relativi al
rapporto tra età degli allievi e anno di corso frequentato. Esso, insieme ai dati sulle
ripetenze e sugli esiti di fine anno, ci fornisce informazioni in merito al successo
scolastico degli allievi.
E’ un’analisi condotta per classi-età campione. Quelle esaminate sono: le classi
prime della scuola primaria, secondaria di primo e secondo grado e le
corrispondenti età di chi è in regola con gli studi (rispettivamente, 6, 11 e 14
anni). Sulla secondaria di secondo grado si è ritenuto opportuno realizzare un
maggior approfondimento, per cui sono state aggiunte le classi terza e quinta.
1.5.1 Anticipi o ritardi nel cammino degli studi. La situazione a livello
provinciale.
In provincia di Ravenna, nell’anno scolastico in esame, gli alunni in anticipo
sulla normale tabella di marcia prevista dall’ordinamento statale risultano superiori
al 2,50% nelle classi prime della scuola primaria e secondaria di primo grado
(rispettivamente, il 2,90% e il 2,54%). Scendono a quote di poco superiori allo
zero in prima, terza e quinta superiore (nel dettaglio sono: 0,22% in prima, 0,74
in terza, 0,27 in quinta)14
Ben diverso è il dato relativo ai ritardi. Si comincia già dalla prima elementare
con una quota del 3,03%; crescono poi progressivamente, man mano che si sale
verso le classi successive: sono l’8,96% in prima secondaria di primo grado,
arrivano al 26,51% in prima superiore, raggiungono il 33,84% in terza superiore e
ritornano al 26,87% in quinta.
Nell’ambito del ritardo degli studi un elemento di ulteriore interesse è il numero
di anni che lo compongono. Abbiamo preso in considerazione quattro possibilità:
ritardo di 1 anno, di 2, di 3 e più di 3 anni. A determinare il ritardo non ci sono
solo le non promozioni. Per gli alunni migranti si sceglie spesso di inserirli in una
classe corrispondente all’anno inferiore rispetto all’età posseduta15. In questo caso
è l’ingresso a scuola che genera già un anno di ritardo. Comunque, dai dati
derivati dall’anagrafe regionale non sembra possibile risalire alla causa che ha
prodotto il ritardo scolastico.
14 Per il dettaglio si veda qui, parte seconda cap. 1, tab 1.2.19B, pag 148 15 La normativa vigente non consente che si vada indietro di più di un anno. In realtà a volte succede che le classi nei quali sono inseriti gli alunni migranti siano anche più di una indietro rispetto all’età, soprattutto negli inserimento che avvengono nella secondaria di primo e secondo grado.
54
In prima elementare c’è già chi è in ritardo di due anni: sono 8 allievi (5
maschi e 3 femmine) che rappresentano l’8,08% dei ritardatari e lo 0,24% di tutti
gli allievi della stessa classe.
Nella classe prima delle scuole secondarie di primo grado, dei 279 allievi che
sono in ritardo nei loro studi, l’80,29% lo è di un anno, il 16,85% di due, l’1,79%
di tre e l’1,08% di oltre tre anni. Quando si arriva in prima superiore la situazione
che si presenta è questa: ci sono 842 allievi in ritardo, di cui il 64,73% lo è di un
anno, il 26,37% di due, il 4,16% di tre e il 4,75% di oltre tre.
La situazione peggiora ulteriormente nelle classi terze delle superiori. Qui sono
914 allievi in ritardo, di cui il 54,16% lo è di un anno, il 27,24% di due, il 4,05% di
tre e ben il 14,99% di oltre tre anni. Migliora un po’ la situazione nelle classi
quinte, dove sono in ritardo 601 allievi. Più della metà (56,24%) lo sono di un
anno, il 18,14% di due, il 4,66% di tre e il 20,80 di oltre tre anni.
Complessivamente, a 18 anni sono in regola con gli studi il 72,87% degli
allievi, con uno scarto di 10 punti tra maschi e femmine (67,61% i primi, 77,94 le
seconde). L’età nella quale risulta più bassa la quota di allievi in regola con gli
studi è 16 anni, dove solo il 65,42% degli allievi presenti nelle classi terze delle
scuole superiori ha l’età corrispondente all’anno di corso frequentato.
Concorre sicuramente a questo risultato la criticità rappresentata dal biennio
iniziale delle superiori, dove le difficoltà di apprendimento diventano spesso causa
di rallentamento nel cammino degli studi. La corrispondenza tra età e classe
frequentata inizia a diminuire sensibilmente a partire dai 14 anni, ovvero dalla
prima superiore. Se nella classe prima della secondaria di primo grado è in regola
l’88,50% degli allievi, in prima superire solo il 73,27% lo sono. Da qui in poi, fino
alla fine degli studi superiori, una media che sfiora il 30% di allievi è in ritardo con
gli studi.
1.5.2 Anticipi o ritardi nel cammino degli studi. La situazione nell’ambito
territoriale di Faenza.
In questo ambito territoriale l’andamento degli anticipi è piuttosto in sintonia
con il dato provinciale (v. seconda parte, cap. 1, tab 1.2.20B, pag 152). Nelle
classi prime della scuola primaria la quota degli anticipatari è del 2,61%. Si
mantiene al 2,21% nelle classi prime delle secondarie di primo grado e poi crolla
allo 0,13 e allo 0,15 nelle classi prime e terze delle superiori. Non ci sono
anticipatari nelle quinte superiori.
Anche i ritardi procedono quasi allineati con l’andamento provinciale. Nelle
classi prime delle scuole primarie sono in ritardo il 2,35% degli allievi. Questa
55
quota sale all’11,19% nelle prime delle scuole secondarie di primo grado e al
27,71% nelle prime superiori. Nelle classi terze delle scuole superiori i ritardatari
sono il 35,40% e scendono al 23,30% nelle classi quinte.
Sul numero di anni di ritardo anche nel faentino già in prima elementare c’è chi
è in ritardo di due anni: ce n’è fortunatamente solo uno (maschio). Nelle classi
prime delle scuole secondarie di primo grado, invece, i ritardi coprono l’intera
gamma delle possibilità qui prese in considerazione: sugli 81 allievi in ritardo, il
69,14% lo è di un anno, il 27,16% di due, l’1,23% di tre e il 2,47 di oltre tre anni.
Nelle classi prime delle superiori ci sono 212 allievi in ritardo. Di essi, il 55,66%
lo è di un anno, il 28,77% di due, il 6,60 di tre e l’8,96% di oltre tre anni.
I 234 allievi in ritardo nelle classi terze superiori sono composti dal 50,85% che
è in ritardo di un anno, il 28,63% di due anni, il 4,70 di tre e il 15,81 di oltre tre
anni.
Nelle classi quinte sono presenti alunni in ritardo di un anno (57,66%), di due
(18,25%), di tre (4,38%) e di oltre tre anni (19,71%).
Anche in questo ambito territoriale, come a livello provinciale, l’età di maggior
criticità è costituita dai 16enni, che sono in regola con gli studi solo per il 64,45%.
A partire dai 14enni inizia, comunque, la fase di criticità nel raggiungere il
successo scolastico. Solo il 72,16% degli allievi è in regola con gli studi e da qui
fini all’ultima classe mediamente il 30% è in ritardo sulla tabella di marcia prevista
dagli ordinamenti scolastici.
1.5.3 Anticipi o ritardi nel cammino degli studi. La situazione nell’ambito
territoriale dell’Unione dei comuni della Bassa Romagna.
L’ambito territoriale della Bassa Romagna presenta il più alto tasso di allievi
che anticipano il loro ingresso nella scuola primaria (v. seconda parte, cap. 1, tab.
1.2.21B, pag. 156). Sono 30, pari al 3,53% dei frequentanti la classe prima.
Tendenzialmente rimane comunque sempre superiore alla media provinciale
l’anticipazione dell’età rispetto alla classe frequentata.
E’ superiore alla media provinciale anche il dato sui ritardi. In prima
elementare già il 5,18% è in ritardo e alcuni di questi allievi (il 9,09%) lo è già di
due anni.
Negli allievi di 11 anni (corrispondenti alla classe prima della scuola secondaria
di primo grado) il ritardo coinvolge il 9,73%. Questo dato sale al 24,11% in prima
superiore, arriva al 31,58% in terza e torna a scendere al 23,79% in quinta.
A partire dalla prima superiore il numero di anni di ritardo copre tutta la
gamma delle opzioni esaminate (da 1 a oltre tre anni). Trova conferma anche in
56
questo ambito territoriale la criticità dei 16 anni tra i quali solo il 67,14% è in
regola con gli studi.
1.5.4 Anticipi o ritardi nel cammino degli studi. La situazione nell’ambito
territoriale di Ravenna
A Ravenna gli allievi che anticipano l’ingresso a scuola sono allineati con il dato
provinciale: sono il 2,72% sia nel primo anno delle elementari che nel primo della
secondaria di primo grado; si mantengono al disotto dell’1% dalla prima superiore
fino alla quinta (v seconda parte, cap. 1, tab. 1.2.22B, pag. 160).
Anche sui ritardi questo ambito territoriale segue l’andamento provinciale.
Cominciano già nel primo anno delle primarie, ma con una quota piuttosto bassa
(2,23%), e proseguono con incrementi significativi a partire dal primo anno della
secondaria di primo grado, per raggiungere il culmine (34,26%) in terza superiore.
L’unico dato in dissonanza sia con la dimensione provinciale, sia con gli altri due
ambiti territoriali è la quota di ritardo in quinta superiore che qui è la più alta: è
pari, infatti, al 30,24%.
Sul numero di anni di ritardo che gli allievi accumulano lungo il loro cammino di
studio, si inizia a coprire l’intera gamma delle possibilità qui esaminate a partire
dagli 11 anni, dove lo 0,81% (si tratta di un solo allievo, però) è in ritardo di oltre
tre anni.
Trova conferma, invece, la criticità dei 16 anni. A questa età più di tre allievi su
dieci (34,26%) sono in ritardo negli studi.
57
1.6 Il tasso di ripetenza.
Un altro indicatore del successo scolastico degli allievi è sicuramente
rappresentato dal tasso di ripetenza, che in questa relazione è esaminato in
relazione agli anni di corso e all’età.16
1.6.1 Il tasso di ripetenza a livello provinciale.
Nell’analisi partiamo come al solito dalla dimensione provinciale (v. parte
seconda, cap. 1, tab. 1.2.19D, pag 150). Qui troviamo già nella prima classe della
scuola primaria dei ripetenti. Sono pochi, solo 9 in tutta la provincia, ma sono
comunque tanti se si pensa al valore educativo della scuola primaria. Troviamo
allievi ripetenti anche negli anni di corso della scuola primaria successivi al primo,
con il picco raggiunto nella seconda classe (11 allievi). Complessivamente, gli
allievi che ripetono nella scuola primaria sono 30 (giusto il numero per formare
una classe!), con il tasso di ripetenza che si posiziona sullo 0,19%
Nella scuola secondaria di primo grado gli allievi ripetenti sono
complessivamente 188 con il tasso di ripetenza che sale al 2,06%.
Quando si passa alla scuola secondaria di secondo grado la situazione diventa
naturalmente più difficile. Il picco delle ripetenze lo troviamo nella prima classe,
con una quota di quasi il 10% sugli allievi presenti in quell’anno di corso.
Complessivamente, nelle scuole superiori della provincia di Ravenna ci sono 929
allievi che ripetono l’anno scolastico 2008-2009 (2,68% della popolazione
scolastica)
Sommando i ripetenti di tutti gli ordini e gradi di istruzione si raggiunge la cifra
di 1.147 allievi, pari ad un tasso di ripetenza del 3,02%.
E’ noto che ripetere un anno scolastico rappresenta un costo sia in termini di
impiego generale di risorse17 sia sul piano dell’autostima personale. E’ altrettanto
evidente che non sempre è un costo evitabile, ma cercare di contenerlo al
massimo è l’obiettivo sul quale ogni anno si concentra l’impegno da parte di tutti i
soggetti coinvolti (allievi, famiglie, docenti, amministrazione scolastica).
Il tasso di ripetenza analizzato dal punto di vista dell’età rivela (v. sempre tab.
1.2.19D) che già a sei anni si trova qualcuno (1 femmina) che ripete. Nella fascia
d’età 6-10 anni solo nell’ultimo anno non ci sono ripetenti.
16 Il tasso di ripetenza per anno di corso è espresso dal rapporto tra gli allievi iscritti in ciascuna anno di corso e gli allievi che ripetono quello stesso anno. Il tasso di ripetenza per età, invece, è individuato dal rapporto tra il numero di allievi presenti a scuola per anno di età e allievi ripetenti di quella stessa età. 17 Se idealmente non ci fossero allievi ripetenti, in provincia di Ravenna si risparmierebbero risorse per
almeno 42 classi!
58
L’insuccesso scolastico comincia a produrre i suoi effetti a partire dai 12 anni e
fino ai 14, nel corso dei quali il tasso di ripetenza si mantiene attorno al 2%. Con
l’ingresso nella scuola secondaria di secondo grado c’è lo scatto in alto
dell’insuccesso: si balza al 9,71% di ripetenze a 15 anni e il relativo tasso si
mantiene superiore al 6% fino a 18 anni.
I 19enni e i ventenni presenti a scuola sono, con tutta probabilità, in maggior
parte allievi in ritardo con gli studi e costituiscono le fasce d’età che presentano le
più significative difficoltà di apprendimento. Le quote di ripetenza, infatti, salgono
attorno al 20% e si mantengono in prossimità di questa soglia fino ai 22 anni. Da
qui in poi siamo in presenza quasi sicuramente di cittadini che riprendono gli studi
e nonostante le difficoltà che spesso devono affrontare (in gran parte svolgono
un’attività lavorativa) raggiungono buoni livelli di successo scolastico (ci sono
ampie fasce d’età – per esempio da 49 a 74 anni- senza ripetenti).
Anche dall’indicatore ripetenze deriva la conferma che le femmine hanno più
successo dei maschi. Oltre i due terzi dei ripetenti, infatti, sono maschi e solo il
32,17% sono femmine.
1.6.2 Il tasso di ripetenza nell’ambito territoriale di Faenza.
Anche nell’ambito territoriale di Faenza nella classe prima elementare ci sono
allievi ripetenti (sono 2: 1 maschio e 1 femmina, pari allo 0,26% degli allievi
frequentanti). Per il resto l’andamento delle ripetenze ricalca quello provinciale,
con quote che tendono ad essere quasi sempre un po’ superiori (v. seconda parte,
cap. 1, tab. 1.2.20D, pag. 154).
In sintesi, le quote di ripetenza nei diversi ordini e gradi scolastici è la
seguente: 0,21% nella primaria, 2,03% nella secondaria di primo grado, 7,50%
nella secondaria di secondo grado e 3,25% su tutta la popolazione scolastica
faentina. Mentre in provincia il picco delle ripetenze si ha in prima superiore, a
Faenza è raggiunto nel terzo anno delle superiori (10,14%).
Analizzando i dati per età, si rileva che nel faentino quattro fasce d’età presenti
nella scuola primaria sono esenti da ripetenze: i 5 e i 6 anni, all’inizio della scuola
e i 9 e 10 anni alla fine. Nelle scuole superiori le tre fasce d’età più penalizzate
dall’insuccesso scolastico sono 15, 16 e 17 anni, con tassi di ripetenza che ruotano
attorno al 9%.
Anche a Faenza c’è un numero significativo di adulti ultra 21enni che rientrano
a scuola (sono 89, quasi l’1% di tutta la popolazione scolastica). Essi ottengono
spesso un buon successo scolastico, con molte fasce d’età senza ripetenze.
59
Trova conferma qui, come a livello provinciale, il netto prevalere dei maschi
nelle ripetenze: sono il 71,55% e rappresentano la quota più alta di tutta la
provincia.
1.6.3 Il tasso di ripetenza nell’ambito territoriale dell’Unione dei comuni della
Bassa Romagna.
Questo ambito territoriale ha la più alta presenza di allievi ripetenti in prima e
seconda elementare: sono ben 7 in prima e 8 in seconda e rappresentano,
rispettivamente, lo 0,82% e l’1% della popolazione scolastica (v. seconda parte,
cap. 1, tab. 1.2.21D, pag. 158). Dopo questo ingresso, però, tutto si normalizza e
nel complesso della fascia d’età 6-18 anni il lughese registra il più basso tasso di
ripetenti (2,46%). Anche qui gli anni di corso con la maggior presenza di allievi
ripetenti li troviamo nelle scuole superiori, a partire dal primo anno che con il suo
7,40% detiene la quota più alta.
Dal punto di vista delle età coinvolte nelle ripetenze, si conferma il trend
provinciale che vede negli allievi di 10 anni quelli con il maggior successo
formativo (mai alcun ripetente).
Dai 15 ai 19 anni si concentrano le quote più alte di difficoltà nel procedere
regolarmente negli studi. Superati i 21 anni, invece, troviamo un solo ripetente tra
i 54 che riprendono gli studi.
A mostrare difficoltà sono soprattutto i maschi che rappresentano il 68,49% dei
ripetenti.
1.6.4 Il tasso di ripetenza nell’ambito territoriale di Ravenna.
Nelle scuole primarie dell’ambito territoriale di Ravenna si rileva un alto livello
di successo scolastico, con il più basso tasso di ripetenze di tutta la provincia: solo
lo 0,06 nei cinque anni di corso e solo due anni con presenze di ripetenti (v.
seconda parte, cap. 1, tab. 1.2.22D, pag. 162).
Per il resto, l’andamento delle difficoltà a raggiungere sempre la promozione
rispecchia il quadro provinciale con un’accentuazione della presenza di ripetenti nel
primo anno delle superiori, dove si raggiunge la quota record (per la provincia)
dell’11,44%. L’analisi per età dei dati conferma la situazione positiva nella fascia
6-10 anni della scuola primaria e l’impennata che le ripetenze subiscono all’inizio
del cammino nelle scuole superiori. I 15enni ripetenti sono l’11,16% e la quota di
allievi che maturano insuccesso scolastico si mantiene alta fino oltre i 18 anni (a
21 anni raggiunge il picco del 36,36%).
60
Anche in questo ambito territoriale il bisogno-la voglia di riprendere gli studi
coinvolge molti adulti: sono almeno 188, anche di età piuttosto avanzata (si arriva
a 74 anni).
Le femmine presentano meno difficoltà dei maschi, anche se qui a Ravenna il
divario tra i due sessi si riduce rispetto al restante territorio provinciale: qui le
femmine che ripetono sono il 34,26%, rispetto al 31,51% di Lugo e al 28,43% di
Faenza.
61
1.7 Il livello comunale: i 18 comuni della provincia di Ravenna.
Segue ora una parte dedicata all’analisi di dettaglio dei dati relativi a ciascun
comune della provincia di Ravenna. Essa riguarda tutti gli aspetti fin qui rilevati: la
domanda di istruzione; le scelte di studio compiute dagli allievi e dalle loro
famiglie, con il conseguente pendolarismo prodotto sul territorio; il tasso di
scolarizzazione; gli anticipi o i ritardi nel cammino scolastico; il tasso di ripetenza.
Per facilitare una lettura (anche singola) dei dati relativi a ciascun comune, si
segue l’ordine alfabetico all’interno dei tre ambiti territoriali, così come evidenziato
dalla tabella sotto riportata. Nella versione informatizzata, tornando all’indice si
può passare direttamente alla lettura della presentazione che interessa.
Tab. 41. La sequenza dei comuni per ambito territoriale
Per ciascun comune si evidenzieranno gli elementi conoscitivi ritenuti di
maggior interesse, rimandando la lettura completa dei dati alla seconda parte, di
volta in volta richiamata con specifici rimandi.
Ambito territoriale di Faenza
Ambito territoriale di Lugo Ambito territoriale di Ravenna
BRISIGHELLA pag. 62 ALFONSINE pag. 86 CERVIA pag. 125
CASOLA VALSENIO pag. 66 BAGNACAVALLO pag. 91 RAVENNA pag. 130
CASTELBOLOGNESE pag. 70 BAGNARA DI ROMAGNA pag. 96 RUSSI pag. 135
FAENZA pag. 74 CONSELICE pag. 99
RIOLO TERME pag. 78 COTIGNOLA pag. 104
SOLAROLO pag. 82 FUSIGNANO pag. 108
LUGO pag. 112
MASSALOMBARDA pag. 116
SANT’AGATA SUL SANTERNO pag 121
62
1.7.1 Ambito territoriale di Faenza
1.7.1.1. BRISIGHELLA
LA DOMANDA DI ISTRUZIONE
Su 747 cittadini residenti in questo comune nella fascia d’età 6-18 anni, il 51%
sono maschi e il 49% femmine (v. Tab. 1.2.1.1, pag 18, seconda parte, primo
capitolo).
La componente “giovane” di questa popolazione scolastica, quella che va dai 6
ai 10 anni è pari al 39,36%, che è in media con l’ambito territoriale faentino
(39,58%) ed occupa una posizione intermedia (il terzo posto su sei) rispetto agli
altri comuni dello stesso ambito.
Sulla popolazione scolastica di questo comune la quota di cittadini migranti è
pari, complessivamente, al 9,50% (71 cittadini migranti).
E’ tra le quote più basse di tutti gli altri comuni dell’ambito faentino, che
mediamente si attesta all’11,31%.
C’è da rilevare, però, che trai 6 e i 10 anni i migranti nati in Italia residenti a
Brisighella raggiungono quote elevate (60% a 6 anni e 44,44% sul complesso dei
cinque anni), a fronte di una tendenziale stabilità, in ciascun anno d’età, della
quota complessiva dei residenti migranti. Ciò può essere letto come il segnale di
un processo migratorio che si sta consolidando nel tempo, con nuclei familiari che
tendono ad insediarsi stabilmente sul territorio.
LE SCELTE DEGLI STUDI
Quali scelte compiono questi cittadini allievi e le loro famiglie per esercitare il
diritto-dovere all’istruzione e alla formazione?
Nella fascia 6-10 anni, quella relativa alla scuola primaria, l’85,92% sceglie
scuole ubicate nel comune di residenza (v. tab. 1.2.1.2A, pag. 19, parte seconda,
primo capitolo). La restante quota di allievi frequenta scuole del comune di Faenza
(8,80%) e del comune di Riolo Terme (5,28%).
La situazione non cambia molto nella successiva fascia d’età 11-13 anni,
relativa alla scuola secondaria di primo grado (v. tab. 1.2.1.2B, pag 19., parte
seconda, cap. 1). L’82,80% sceglie di stare a Brisighella e il 3,7% va a Riolo
Terme. Sale al 13,5% la quota di coloro che per la scuola secondaria di primo
grado scelgono Faenza.
Molto diverso è il quadro relativo alle scelte degli studi superiori (v. tab.
1.2.1.2C, pag. 20, parte seconda, cap. 1)
Gli allievi ultra 14eni residenti a Brisighella sono 265. Di questi, 12 sono in
ritardo nel loro cammino scolastico e frequentano ancora una scuola secondaria di
primo grado.
63
Gli altri 253 proseguono lo studio scegliendo indirizzi appartenenti alle tipologie
di istruzione evidenziati dalla sottostante tabella 42
Tab. 41 Le scelte di studi superiori da parte degli allievi residenti a Brisighella. A.S. 2008-2009
Tipologia istruzione
N. allievi %
Licei 84 33,20
Tecnici 76 30,04
Professionali 82 32,41
Artistici 11 4,35
Totale 253 100,00
Prevale la scelta di indirizzi liceali, in un quadro di sostanziale equilibrio con
l’istruzione tecnica e professionale.
Queste scelte degli studi producono un pendolarismo sul territorio evidenziato
dalla tabella 43.
Tab. 43 Le sedi scolastiche di istruzione superiore verso cui si orientano le scelte degli allievi
residenti a Brisighella. A.S. 2008-2009
Comune sede della scuola scelta
N. allievi %
Forlì 10 3,95
Ravenna 2 0,79
Faenza 210 83,00
Riolo Terme 18 7,11
Imola 10 3,95
Lugo 2 0,79
Rimini 1 0,40
Totale 253 100,00
In pratica sono quattro le direttrici verso le scuole secondarie di secondo grado
lungo le quali si muovono gli allievi residenti a Brisighella: una è quella naturale di
Faenza, che è anche la più consistente (83%). Le altre sono Riolo, Imola e Forlì,
sedi di scuole con indirizzi di studio specifici e non sempre presenti a Faenza.
Per capire meglio il senso di queste scelte è opportuno analizzare gli indirizzi di
studio scelti (v. tab. 44)
La scelta di Faenza come sede degli studi superiori è piuttosto netta quando gli
allievi di Brisighella si orientano verso studi liceali, professionali per l’industria e
l’artigianato e tecnici (anche se per l’indirizzo tecnico-industriale subentra un certo
interesse anche verso Forlì). Diverso è il comportamento per la scelta degli studi
che si collocano nell’area professionale dei servizi, dell’agricoltura e dell’arte. Qui i
flussi assumono come riferimento Riolo, per la sua esclusività sui servizi
alberghieri e ristorativi, Imola per la presenza dell’istruzione agraria (nella
tipologia dell’istruzione tecnica) e Forlì per indirizzi artistici diversi dalla ceramica.
64
Tab. 44 Gli indirizzi di studio di scuola secondaria di secondo grado scelti dagli allievi residenti a Brisighella. A.S. 2008-2009
Indirizzo di
studio Ambito territoriale
N. allievi Tot %
ITI
RAVENNA 2
23
8,70
FAENZA 17 73,91
IMOLA 1 4,35
FORLI' 3 13,04
IPSIA FAENZA 30
31
96,77
RIMINI 1 3,23
ITCG FAENZA 45 45 100,00
Liceo
FAENZA 82
84
97,62
IMOLA 1 1,19
FORLI' 1 1,19
IP Servizi
IMOLA 1
41
2,44
FAENZA 20 48,78
LUGO 2 4,88
RIOLO 18 43,90
Agrario
IMOLA 7
18
38,89
FAENZA 10 55,56
FORLì 1 5,56
Artistici FAENZA 6
11
54,55
FORLI' 5 45,45
Totale 253 253 100,00
In ogni caso si tratta di un pendolarismo fisiologico alla posizione geografica di
Brisighella e alla distribuzione sul territorio limitrofo dell’offerta formativa di studi
superiori.
ANTICIPI O RITARDI SCOLASTICI
Nell’anno scolastico in esame, a Brisighella solo 1 allievo ha anticipato
l’ingresso alla scuola primaria (v. tab. 1.2.1.3, pag. 22, seconda parte, cap.1,).
Nella classe prima della scuola secondaria di primo grado, invece, c’è un discreto
numero di anticipatari (sono 6, pari al 19,35%).
I ritardi cominciano solo nella classe prima della scuola secondaria di primo
grado: sono complessivamente il 7,14% e comprendono allievi (la maggior parte)
che sono in ritardo anche di due anni. Il picco dei ritardi è raggiunto nelle classi
prima e terza superiore, dove si raggiungono le quote, rispettivamente, del 35% e
del 43,75%. In prima superiore ci sono 2 allievi (sugli 11 ritadatari) che hanno
accumulato oltre tre anni di ritardo. Anche nell’ultimo anno delle superiori, quasi la
metà (3 su 7) degli allievi di Brisighella è in ritardo di oltre tre anni.
TASSO DI SCOLARIZZAZIONE
Sui 747 residenti a Brisighella nella fascia d’età compresa tra 6 e 18 anni il
tasso di scolarità è del 93,44% (v. seconda parte cap 1, tab. 1.2.1.4, pag. 23),
65
che è uno dei più bassi tra i comuni dell’ambito territoriale di Faenza (il più basso è
Riolo Terme).
Poiché in questa Relazione è stato assunto il criterio di considerare come inizio
di criticità nella scolarizzazione uno scostamento di cinque punti da 100, va
rilevato che Brisighella è l’unico comune del faentino dove ciò avviene già a partire
dall’età di 10 anni. Dal momento che non è pensabile che a quell’età ci sia
abbandono scolastico, molto probabilmente è un dato che deriva da processi
migratori in uscita da questo comune, per cui può essere letto come segnale di
tendenziale calo nel tempo della popolazione scolastica.
Dai 17 anni ai 18, invece, il tasso di scolarizzazione scende sotto quota 80, per
cui c’è sicuramente un po’ di abbandono dei percorsi dell’istruzione a favore di
altre scelte (formazione professionale, apprendistato, lavoro).
TASSO DI RIPETENZA
Nella scuola primaria, il comune di Brisighella non ha, in pratica, allievi
ripetenti (ce n’è uno solo in quinta, v. tab. 1.2.1.5, pag. 5, seconda parte, cap. 1).
Anche nella scuola secondaria di primo grado il tasso di ripetenza è bassissimo
(sono ripetenti 3 allievi su 176).
La situazione cambia sensibilmente a partire dal primo anno delle scuole
superiori, in particolare dall’età di 15 anni, dove il tasso di ripetenza sale al
19,61% (in prima superiore, su 60 allievi, 11 sono ripetenti). Altro anno di corso
delle scuole superiori che presenta elementi di criticità è il terzo, con il 10,42% di
ripetenza. I 19enni presenti a scuola sono per quasi la metà ripetenti (3 su 7).
Tra coloro che rientrano negli studi dopo i 20 anni non ci sono ripetenti.
66
1.7.1.2 CASOLA VALSENIO
LA DOMANDA DI ISTRUZIONE
La sua popolazione in età scolare 6-18 anni è costituita da 295 unità. Anche qui
prevalgono i maschi sulle femmine, fenomeno che assume le dimensioni più alte
rispetto agli altri comuni dello stesso ambito territoriale e dell’intera provincia: il
58,31% sono maschi, il restante 41,69% femmine (v. tab. 1.2.2.1, pag. 25,
seconda parte, cap. 1).
Quella cha abbiamo chiamato la componente “giovane” di questa fascia d’età
(6-10 anni) qui a Casola è piuttosto contenuta: con il suo 34,92% è la più bassa
dell’ambito territoriale faentino, ma anche della provincia. Non solo: questo è uno
dei pochissimi comuni della provincia (sono in tutto due) con la quota di 6-10 anni
inferiore a quella 14-18. (che è del 41.69%). E’ un dato in controtendenza rispetto
alla situazione provinciale e, se confermato anche nelle prossime rilevazioni
annuali, rivela per questo comune una prospettiva di calo della domanda
potenziale di istruzione.
Nella fascia d’età del diritto-dovere all’istruzione, la componente dei migranti
residenti è pari al 9,15%, la più bassa dell’ambito territoriale faentino e tra le più
basse a livello provinciale. Se si osserva la loro distribuzione lungo gli anni che
compongono la fascia d’età presa in considerazione, si rileva che essa ha un
andamento pressoché costante, con oscillazione che vanno dalle 2 alle 5 unità (con
qualche anno d’età senza presenza di migranti).
I migranti nati in Italia compaiono solo a partire dai 10 anni d’età. Siamo di
fronte, pertanto, ad un fenomeno immigratorio che solo da poco tempo ha
cominciato a radicarsi anche in questo comune. Nel momento in cui i cittadini
migranti cominciano a risiedere stabilmente sul territorio il flusso dei bambini e
delle bambine nati in Italia assume stabilità e una progressiva tendenza al rialzo: a
10 anni è del 33,33% sul totale dei migranti residenti, a 6 anni passa al 50% (da 6
a 10 anni, sui 9 bambini e bambine che costituiscono il totale della popolazione
migrante, 4 sono nati nel nostro Paese).
LE SCELTE DEGLI STUDI.
Le scelte di studio che cittadini residenti a Casola Valsenio compiono nella
fascia d’età 6-10 anni si orientano prevalentemente (97,12%) su scuole del
comune (v. tab. 1.2.2.2A, pag. 26, parte seconda, cap 1,). Singole unità scelgono,
molto probabilmente per vicinanza geografica, scuole di Faenza, di Fognano e di
Fontanelice.
Stesso andamento hanno le scelte di scuola secondaria di primo grado: tutti,
meno uno, scelgono di stare a Casola (v. tab. 1.2.2.2B).
Tutto cambia per gli studi superiori (v. tab. 1.2.2.2C, pag 27).
67
Dei 125 allievi che hanno dai 14 anni in su, due sono in ritardo nel loro
cammino di studio e frequentano scuole di istruzione secondaria di primo grado.
Gli altri 123 hanno scelto di proseguire gli studi dopo la terza media nelle
tipologie di istruzione evidenziate dalla tabella 45.
Tab. 45 Le scelte di studi superiori da parte degli allievi residenti a Casola. A.S. 2008-2009
Tipologia istruzione
N. allievi %
Licei 39 31,71
Tecnici 46 37,40
Professionali 36 29,27
Artistici 2 1,63
Totale 123 100,00
C’è una netta preferenza per studi di tipo tecnico e, a seguire, per quelli liceali
e professionali, questi ultimi distanziati dai primi di quasi 10 punti.
I flussi di pendolarismo prodotti da queste scelte sono deducibili dalla tabella
43.
Tab. 46 Le sedi scolastiche di istruzione superiore verso cui si orientano le scelte degli allievi residenti a Casola. A.S. 2008-2009
Comune sede della scuola scelta
N. allievi %
Forlì 3 2,44
Faenza 92 74,80
Riolo Terme 11 8,94
Imola 17 13,82
Totale 123 100,00
Le direttrici sono quelle tipiche di questa area collinare. C’è, ovviamente
Faenza con netta maggioranza delle scelte compiute (74,80%), ma si va anche
volentieri ad Imola e a Riolo, in considerazione della specificità dell’offerta di
istruzione qui presente.
La tabella 47 mostra, nel dettaglio, come si orientano le scelte sugli indirizzi di
studio.
Faenza ed Imola sono confermate come direttrici sulle quali si muovono
principalmente le scelte di tutti gli indirizzi di studio.
Solo nel caso dell’istruzione professionale nel settore dei servizi subentra un
flusso di interesse per Riolo e Forlì, entrambi sede di indirizzi di studio non presenti
a Faenza (alberghiero e servizi sociali).
68
Tab. 47 Gli indirizzi di studio di scuola secondaria di secondo grado scelti dagli allievi residenti a Casola. A.S. 2008-2009
Indirizzo di
studio Ambito territoriale
N. allievi
Tot %
ITI FAENZA 6
10 60,00
IMOLA 4 40,00
IPSIA FAENZA 11
12 91,67
IMOLA 1 8,33
ITCG
FAENZA 30
32
93,75
FORLI' 1 3,13
IMOLA 1 2,94
LIiceo FAENZA 35
39 89,74
IMOLA 4 10,26
IP Servizi
IMOLA 3
20
15,00
FAENZA 6 30,00
FORLI' 2 10,00
RIOLO 9 35,29
Agrario IMOLA 4
8 50,00
FAENZA 4 50,00
Artistici FAENZA 2 2 100,00
Totale 123 123 100,00
Anche per questo comune, comunque, si può parlare di un pendolarismo di tipo
fisiologico, connesso alla sua posizione geografica e alla organizzazione dell’offerta
formativa sul territorio.
ANTICIPI O RITARDI SCOLASTICI
Tra i residenti a Casola Valsenio in età del diritto dovere all’istruzione nessuno
anticipa l’ingresso a scuola e nessuno è in ritardo nella scuola primaria (v. tab.
1.2.2.3, pag. 28, cap. 1, seconda parte.).
Il ritardo nel cammino scolastico inizia nella scuola secondaria di primo grado
(16,67%). Il fatto che in questo ordine scolastico non ci siano allievi ripetenti fa
pensare che la causa del ritardo dipenda non da insuccessi scolastici, ma da
inserimenti di allievi migranti neo arrivati collocati in classi di un anno inferiori
rispetto all’età.
La presenza di ritardi si accentua nella secondaria di secondo grado: nel primo
anno di corso è pari al 22,58%, sale al 50% nel terzo anno, per ridiscendere al
33,33% nel quinto anno. Ci sono allievi in ritardo di tre anni a partire dalla prima
superiore e in terza e quinta classe ce ne sono che hanno più di tre anni di ritardo
(ce n’è 1 in terza – un maschio- e 3 in quinta – due maschi e una femmina)
TASSO DI SCOLARIZZAZIONE
Sui 295 allievi residenti a Casola Valsenio in età del diritto-dovere
all’istruzione, il tasso di scolarizzazione del 94,58%, leggermente inferiore a quello
medio dell’ambito territoriale faentino (v. tab. 1.2.2.4, pag. 29, seconda parte,
69
cap. 1). Un’analisi di dettaglio dei dati sembra mostrare un rilevabile abbandono
della scuola solo tra i 18enni, dove su 32 residenti solo 25 sono presenti a scuola.
Per il resto l’abbandono è minimo e le oscillazioni percentuali tra un anno e l’altro
sembrano attribuibili più a fenomeni migratori che a disaffezione alla scuola.
Ciò appare confermato anche dai dati relativi agli allievi migranti che nella
fascia d’età 6-13 anni su 18 allievi residenti 17 sono a scuola. Nella successiva
fascia d’età, 14-18 anni, la situazione cambia sensibilmente, perché su 9 migranti
residenti solo 3 stanno a scuola.
TASSO DI RIPETENZA.
Fino alla fine della scuola secondaria di primo grado Casola Valsenio non ha
allievi ripetenti (V. tab. 1.2.2.5, pag. 30, seconda parte, cap 1). Iniziano a ripetere
i 15enni in prima superiore e trovano difficoltà ad essere promossi soprattutto i
16enni in terza superiore, dove il tasso di ripetenza raggiunge il 22,73, come anno
di corso, ed il 18,75% come anno di età.
A Casola Valsenio sono pochi coloro che rientrano negli studi dopo i 20 anni:
sono 4, 1 dei quali è ripetente.
70
1.7.1.3 CASTEBOLOGNESE
LA DOMANDA DI ISTRUZIONE
La popolazione scolastica 6-18 anni residente a Castelbolognese è costitutia da
1049 cittadini. Anche in questo comune i maschi sono in maggioranza (52,05%)
(v. tab. 1.2.3.1, pag. 31, seconda parte, 1 cap.).
La fascia d’età 6-10 anni è al 38,99%, inferiore alla fascia alta (14-18 anni) di
uno 0,86%. E’ il secondo comune della provincia in cui ciò avviene (l’altro è Casola
Valsenio). Potrebbe essere un segnale di decremento della domanda potenziale di
istruzione nei prossimi anni.
La quota di cittadini migranti si attesta al 10,58%, con un andamento
tendenzialmente costante nei diversi anni che compongono la fascia d’età 6-18
anni (si va da 3 a 6 cittadini migranti per anno di età).
Anche in questo comune i migranti nati in Italia cominciano a comparire con
regolarità annuale a partire dall’età di 12 anni e tendono progressivamente ad
aumentare fino a raggiungere il 60% dei migranti residenti a 6 anni (sono 4 su
10). E’ un segnale che in questo comune, come in quelli fin qui analizzati, il
radicarsi di nuclei familiari immigrati è fenomeno abbastanza recente, ma
decisamente avviato.
LE SCELTE DEGLI STUDI
Nelle scelte relative agli studi da compiere la popolazione scolastica di
Castelbolognese si mostra abbastanza dinamica. Già a partire dalla fascia d’età 6-
10 anni si nota propensione alla mobilità (v. tab. 1.2.3.2A, pag. 32, parte seconda,
cap 1,). Il 94,19% sceglie scuole del comune, ma il 3,15% va a Imola (in
particolare alla scuola paritaria), l’1,94% va a Faenza ed alcuni altri scelgono
Solarolo e Riolo Terme.
La tendenza sopra evidenziata si accentua nella scuola secondaria di primo
grado (v. tab. 1.2.3.2B, pag 32), dove il 5,33% sceglie di nuovo la scuola paritaria
di Imola, il 2,22% si orienta verso scuole di Faenza ed il restante 92,44% rimane
nel comune di residenza.
Nella fascia d’età che va dai 14 anni in su i residenti di Castebolognese presenti
a scuola sono 396, di cui 12 sono in ritardo con gli studi e sono ancora presenti in
scuole di istruzione secondaria di primo grado (v. tab. 1.2.3.2C, cap. 1, seconda
parte).
Le scelte che gli altri 384 allievi compiono sono sintetizzate dalla tabella 48.
A Castelbolognese si presenta accentuata (rispetto all’ambito territoriale di
riferimento e alla dimensione provinciale) la tendenza a privilegiare l’istruzione
tecnica (scelta da quasi il 40% dei residenti). Quasi allineate (e distanziate di oltre
10 punti) le scelte indirizzate verso gli studi liceali e professionali.
71
Tab. 48 Le scelte di studi superiori da parte degli allievi residenti a Castelbolognese. A.S. 2008-2009
Tipologia istruzione
N. allievi %
Licei 113 29,43
Tecnici 152 39,58
Professionali 109 28,39
Artistici 10 2,60
Totale 384 100,00
Al di sotto della media provinciale si colloca la quota di allievi che si orienta
sugli indirizzi artistici (solo il 2,60%).
Queste scelte inducono un pendolarismo sul territorio messo in evidenza dalla
tabella 49.
Tab. 49 Le sedi scolastiche di istruzione superiore verso cui si orientano le scelte degli allievi
residenti a Castelbolognese. A.S. 2008-2009
Comune sede della scuola scelta N. allievi %
Forlì 11 2,86
Cesena 1 0,26
Faenza 248 64,58
Riolo Terme 24 6,25
Lugo 4 1,04
Bologna 1 0,26
Crevalcore 1 0,26
Cast. S. Pietro T. 1 0,31
Ravenna 2 0,31
Imola 91 23,70
Totale 384 99,85
Faenza, che può essere considerato il naturale riferimento geografico per
compiere gli studi di scuola secondaria di secondo grado, è scelta dalla
maggioranza degli allievi, ma da Castelbolognese ci si orienta in maniera
significativa anche verso altri comuni, sedi di scuole con indirizzi analoghi a quelli
presenti a Faenza. E’ il caso di Imola e Forlì, alle cui scuole gli allievi di questo
comune si rivolgono per compier studi tecnici non solo nell’aeronautica, presente
come indirizzo unico a livello regionale. Forse è anche la felice collocazione su un
importante snodo ferroviario che facilita l’indirizzarsi verso una pluralità di sedi di
studi superiori.
Si ha la possibilità di comprendere meglio la natura di queste scelte
analizzando gli indirizzi di studio verso i quali si orientano gli allievi e le loro
famiglie. (v. tab 50)
Quando scelgono indirizzi tecnico-industriali, gli allievi residenti a
Castelbolognese preferiscono nettamente Imola (48,08%) a Faenza (36,54%), con
72
un significativo interesse rivolto anche a Forlì (13,46%). La stessa situazione si
ripropone per la scelta dell’istruzione agraria. Anche nell’istruzione liceale si rileva
un buon flusso verso Imola (29,20%).
Tab. 450Gli indirizzi di studio di scuola secondaria di secondo grado scelti dagli allievi residenti a
Castelbolognese. A.S. 2008-2009
Indirizzo di studio
Ambito territoriale
N. allievi
Tot %
ITI
FAENZA 19
52
36,54
IMOLA 25 48,08
FORLI' 7 13,46
RAVENNA 1 1,92
IPSIA FAENZA 20
24 83,33
IMOLA 4 16,67
ITCG
FAENZA 90
96
93,75
IMOLA 5 5,21
LUGO 1 1,04
Liceo
FAENZA 79
113
69,91
IMOLA 33 29,20
BOLOGNA 1 0,88
IP Servizi
IMOLA 13
69
18,84
FAENZA 23 33,33
LUGO 3 4,35
CAST. S. PIETRO T. 1 1,45
FORLI' 5 1,75
RIOLO 24 34,78
Agrario IMOLA 11
20 55,00
FAENZA 9 45,00
Artistici RAVENNA 1
10 10,00
FAENZA 9 90,00
Totale 384 384 100,00
Si presenta piuttosto frantumata la scelta negli indirizzi dei servizi
nell’istruzione professionale. Riolo e Faenza sono su quote di poco superiori al 30%
e anche Imola esercita una significativa attrazione della domanda in questo settore
dell’istruzione (18,84%). Non mostrano dubbi sulla scelta di Faenza coloro che
scelgono studi per ragioniere e geometra, per diventare tecnici dell’industria e
artigianato e per gli indirizzi artistici.
ANTICIPI O RITARDI.
Sono poche le famiglie di Castelbolognese che scelgono di avviare a scuola in
anticipo i loro figli: sono 1 nella prima classe della scuola primaria e 2 nella
secondaria di primo grado (v. tab 1.2.3.3, pag. 35, seconda parte, cap. 1).
C’è invece chi parte subito in ritardo fin dalla prima classe della scuola
primaria. Poiché non risultano ripetenti in questa classe si tratta molto
probabilmente di allievi migranti neo arrivati.
73
Nella classe prima della scuola secondaria di primo grado già il 5,43% della
popolazione scolastica residente è in ritardo e la percentuale sale a quasi il 20%
(19,59%) in prima superiore. Anche per gli allievi residenti in questo comune, il
picco dei ritardi si raggiunge nel terzo anno di corso delle superiori, dove si arriva
al 25,56% e dove si registra la più alta presenza di accumulo di anni di ritardo: il
35% dei ritardatari lo è di due anni.
Già in prima superiore c’è chi ha più di tre anni di ritardo nel proprio cammino
di studi e con lo stesso ritardo qualcuno lo si trova anche nella classe quinta.
TASSO DI SCOLARIZZAZIONE.
Il tasso di scolarizzazione nel comune di Castelbolognese è piuttosto alto: il
96,85%, superiore alla media dell’ambito territoriale faentino (v. tab. 1.2.3.4, pag.
36, seconda parte, cap. 1).
Timidi segnali di abbandono della scuola si rilevano solo a partire dai 15enni (il
cui tasso di scolarizzazione è pari al 85,39%) e solo nell’ultimo anno delle superiori
l’abbandono mostra una chiara presenza (la scolarizzazione scende all’81,71%),
mantenendosi, comunque, inferiore all’andamento medio dell’area faentina.
Anche tra i residenti migranti il tasso di scolarizzazione presenta un buon
andamento. E’ totale fino ai 14 anni e mostra segni evidenti di abbandono
scolastico a partire dai 16 anni, con un crollo tra i 18enni (dove solo il 35,48% dei
residenti è presente a scuola).
TASSO DI RIPETENZA
Anche a Castelbolognese si inizia a ripetere, in pratica, a partire dalla scuola
secondaria di primo grado (in tutta la primaria c’è solo 1 allievo ripetente. V tab.
1.2.3.5, pag. 37, seconda parte, cap. 1). Il picco delle ripetenze si manifesta nella
classe prima superiore e, come età, tra i 15enni, anche se va sottolineato il fatto
che tra i residenti di questo comune il tasso di ripetenza complessivo è il più basso
dell’area faentina (2,80%, rispetto al 3,25%)
Pochi sono coloro che rientrano negli studi dopo i 20 anni: sono in tutto 5 e
nessuno è ripetente.
74
1.7.1.4 FAENZA
LA DOMANDA DI ISTRUZIONE
Con i suoi 5.981 cittadini residenti nella fascia d’età 6-18 anni ha la domanda
potenziale di istruzione più alta dell’ambito comprensoriale di appartenenza.
Anche in questo comune la prevalenza dei maschi sulle femmine è netta:
51,21% rispetto al 48,79% (v. tab. 1.2.4.1, pag. 38, seconda parte, cap. 1)
Il primo quinquennio di età scolare (6-10 anni) supera il secondo (14-18 anni)
del 3,05%, ponendo il comune di Faenza in sintonia con il dato provinciale e
prospettando anche qui un progressivo aumento della domanda potenziale di
istruzione nei prossimi anni.
La quota di migranti residenti si attesta all’11,50%, collocando Faenza a livello
intermedio tra i comuni del suo ambito territoriale. Anche qui il flusso per anno di
età tende a mantenersi costante, oscillando tra le 42 e le 65 presenze.
Tra i migranti residenti in età scolare, i nati in Italia rappresentano una quota
significativa a partire già dai 13 anni (la presenza di nati in Italia parte dall’età di
16 anni). I migranti nati in Italia sono il 12,96% dei 13enni e arrivano
progressivamente al 51,67% a 6 anni. Nel primo quinquennio di età scolare sono
112 i cittadini nati in Italia su un totale di 273 migranti residenti, pari
complessivamente al 41,03%.
Anche questo dato concorre ad alimentare la convinzione che nei prossimi anni
ci sarà in questo comune un progressivo incremento della domanda potenziale di
istruzione.
LE SCELTE DEGLI STUDI
La popolazione scolastica 6-10 anni di Faenza si orienta in larghissima parte
(98,01%9) su scuole del territorio comunale (v. tab. 1.2.4.2A, pag. 39, seconda
parte, cap. 1). I modesti flussi verso scuole di altri comuni dipendono quasi
certamente dalla collocazioni geografiche della residenza.
Ancora più netta è la tendenza a rimanere sul territorio di residenza espressa
dagli allievi appartenenti alla fascia d’età 11-13 anni (v. tab. 1.2.4.2B, pag.40,
seconda parte, cap. 1). Tra costoro il 98,84% si orienta su scuole del comune di
Faenza e flussi del tutto irrilevanti scelgono scuole ubicate nei comuni limitrofi.
Il quadro cambia con gli allievi dai 14 anni in su. In questa fascia d’età, che ha
come riferimento le scuole superiori, i residenti a Faenza sono 2.221. (v. tab.
1.2.4.2C, pag. 41 seconda parte, cap. 1). Di questi, 72 sono in ritardo sul loro
cammino di studio e frequentano scuole di istruzione secondaria di primo grado.
Rimangono 2.149 allievi che si orientano verso la prosecuzione degli studi dopo la
scuola media secondo quanto evidenziato dalla sottostante tabella n. 51
75
Tab. 51 Le scelte di studi superiori da parte degli allievi residenti a Faenza. A.S. 2008-2009
Tipologia istruzione
N. allievi %
Licei 769 35,78
Tecnici 754 35,09
Professionali 520 24,20
Artistici 106 4,93
Totale 2149 100,00
L’istruzione liceale e quella tecnica si contendono le quote principali delle
scelte, lasciando l’istruzione professionale ad una distanza di oltre 10 punti.
Queste scelte producono il pendolarismo evidenziato dalla tab. 52.
Tab. 52Le sedi scolastiche di istruzione superiore verso cui si orientano le scelte degli allievi residenti a Faenza. A.S. 2008-2009
La comodità di abitare a Faenza, sede di scuole superiori con una vasta gamma
di indirizzi di studio, rende monodirezionale il flusso delle scelte (v. tab. 53). Si
esce da Faenza quasi solo per frequentare indirizzi qui assenti, quali l’alberghiero
(Riolo Terme), i servizi sociali (Lugo e Forlì) e l’aeronautico (Forlì).
Sfuggono un po’ a questa regola le scelte che si orientano verso Forlì per gli
indirizzi artistici, anche qui però motivati dalla diversa gamma di opzioni che là
trovano.
Si aggiunge come novità per il territorio faentino la scelta (inferiore all’1%)
dell’Istituto tecnico femminile di Forlì.
Comune sede scuola scelta
N allievi %
BOLOGNA 6 0,28
IMOLA 7 0,33
FORLì' 84 3,91
RAVENNA 8 0,37
FAENZA 1898 88,32
RIOLO TERME 118 5,49
LUGO 28 1,30
Totale 2149 100,00
76
Tab. 53 Gli indirizzi di studio di scuola secondaria di secondo grado scelti dagli allievi residenti a Faenza. A.S. 2008-2009
Indirizzo di studio Comune
N alunni Tot %
Liceo
Bologna 1
769
0,13
Imola 1 0,13
Forlì 5 0,65
Faenza 754 98,05
Lugo 8 1,04
ITCG
Bologna 1
551
0,18
Ravenna 1 0,18
Faenza 548 99,24
Lugo 1 0,18
ITI
Ravenna 1
187
0,53
Forlì 20 10,70
Faenza 166 88,77
ITF Forlì 10 10 100,0
IPSIA Bologna 3
134 2,24
Faenza 131 97,76
IP Servizi
Forlì 26
313
8,31
Lugo 19 6,07
Riolo 118 37,70
Faenza 150 47,92
Agrario
Bologna 1
79
1,27
Faenza 72 91,14
Imola 6 7,59
Artistici
Ravenna 6
106
5,66
Forlì 23 21,7
Faenza 77 72,64
Totale 2149 2149 100,00
ANTICIPI O RITARDI
Una quota apprezzabile (la più alta dell’ambito territoriale di riferimento) di
famiglie residenti nel comune di Faenza sceglie di anticipare l’ingresso a scuola dei
propri figli. Nel primo anno della scuola primaria è il 3,39% che compie questa
scelta e anche nel prosieguo degli studi troviamo anticipatari sia nella classe prima
della scuola secondaria di primo grado, sia nella prima e terza delle superiori (v.
tab 1.2.4.3, pag. 43, seconda parte, cap. 1).
Sul fronte del ritardo si comincia a perdere un anno fin dalla classe prima della
scuola primaria: sono 10 allievi, pari al 2% della popolazione di 6 anni. La quota
dei ritardatari aumenta di 10 punti percentuali (arrivando al 12,42%) nella prima
classe della scuola secondaria di primo grado e raggiunge il suo picco in terza
superiore, quando si attesta al 36,43%. Già nella classe prima della secondaria di
77
primo grado ci sono allievi che hanno accumulato un ritardo superiore ai tre anni:
sono il 3,45% e questa quota sale al 21,12% dei ritardatari che frequentano la
classe terza superiore.
TASSO DI SCOLARIZZAZIONE
Il comune di Faenza ha un alto tasso di scolarizzazione (v. tab. 1.2.4.4, pag.
44, seconda parte, cap. 1). Complessivamente su tutta la fascia d’età del diritto-
dovere all’istruzione, è pari al 97,39% e fino all’età di 15 anni si mantiene sul
100%. Subisce una lieve flessione a partire dai 16 anni (85,37%) e non scende
mai sotto l’80% (a 18 anni raggiunge i livello più basso con l’80,04%).
Anche tra i cittadini migranti il tasso si scolarizzazione è alto: 91,57% come
media generale nei residenti della fascia d’età 6-18 anni e solo tra i 18enni scende
sotto il 50% ( 36,92%). A questa età vistosa è la differenza tra maschi e femmine:
nei primi il tasso di scolarizzazione è pari al 19,44% mentre tra le seconde
raggiunge il 58,62%.
TASSO DI RIPETENZA
Qualche allievo ripetente, tra i residenti nel comune di Faenza, lo si trova già a
7 anni, a partire dalla classe prima della scuola primaria (v. tab. 1.2.4.5, pag. 45,
seconda parte, cap. 1). Anche in questo comune, però il fenomeno della ripetenza
si manifesta in maniera netta tra i 15enni e si mantiene a quote alte per tutte le
età corrispondenti agli anni di corso delle superiori, raggiungendo il suo picco a 16
anni, in corrispondenza delle classi seconde e terze delle scuole secondare di
secondo grado.
Gli adulti che rientrano negli studi sono abbastanza numerosi (gli allievi dopo i
21 anni sono 79) e coprono un’ampia fascia d’età: dai 21 ai 67 anni. Tra di loro il
fenomeno della ripetenza è molto contenuto: sono solo 3, pari al 3,80%.
78
1.7.1.5 RIOLO TERME
LA DOMANDA DI ISTRUZIONE
La domanda potenziale di istruzione di questo comune è di 656 cittadini
residenti (v. tab. 1.2.5.1, pag. 46, seconda parte, cap. 1). Di nuovo c’è conferma
del dato relativo al prevalere della quota di maschi rispetto alle femmine, anche se
in questo comune lo scarto è minimo: 50,46% maschi, 49,54% femmine.
Significativa, invece, è la quota di popolazione scolastica appartenente al primo
quinquennio di corso rispetto all’ultimo. La differenza a favore del primo è del
4,42%, la più alta in assoluto di questo ambito territoriale. Se a questo dato si
aggiunge quello relativo ai residenti migranti, anch’essi presenti con la percentuale
più alta dell’ambito faentino (12,96%) se ne può dedurre che la domanda
potenziale di istruzione del comune di Riolo Terme manterrà un trend di crescita
significativa per i prossimi anni.
Si è già fatto cenno all’alta componente di migranti della popolazione
scolastica. Si può aggiungere che essa mantiene un flusso costante su tutti gli ani
della fascia d’età scolare (6-18 anni), oscillando tra i 3 e gli 11 cittadini residenti.
Anche la percentuale di migranti nati in Italia è consistente e costante fin dal
suo comparire. Parte, infatti, con il 27,27% a 13 anni e la ritroviamo al 28,57% a
sei anni.
LE SCELTE DEGLI STUDI
Tra i sei e i dieci anni le famiglie (e gli allievi) residenti a Riolo Terme scelgono
scuole ubicate quasi esclusivamente sul territorio comunale (v. tab. 1.2.5.2A, pag.
47, seconda parte, cap. 1), anche se c’è una discreta quota di scelte (3,20%) che
si orientano verso Imola, motivate soprattutto dalla presenza di una scuola
paritaria.
Stesso andamento hanno le scelte dei cittadini residenti nella fascia d’età 11-
13 anni: il 94,70% rimangono a Riolo, ma il 3,97% si orienta di nuovo verso
Imola, in particolare verso una scuola paritaria qui presente (v. tab. 1.2.5.2B, pag.
47, seconda parte, cap 1).
Come al solito, tutto cambia nella fascia d’età che fa riferimento alla scuola
secondaria di secondo grado e che va dai 14 anni in su (v. tab. 1.2.5.2C,pag. 48
seconda parte, cap. 1).
In questa fascia d’età gli allievi residenti a Riolo sono 221, di cui 11 sono in
ritardo nel loro cammino di studio e frequentano scuole di istruzione secondaria di
primo grado.
Gli altri 210 si orientano verso le tipologie di istruzione evidenziate dalla
sottostante tabella 54.
79
Tab. 54 Le scelte di studi superiori da parte degli allievi residenti a Riolo Terme A.S. 2008-2009
Tipologia istruzione
N. allievi %
Licei 57 27,14
Tecnici 70 33,33
Professionali 80 38,10
Artistici 3 1,43
Totale 210 100,00
In questo comune la priorità nelle scelte è data all’istruzione professionale
(38,10%), con un margine di vantaggio notevole sui licei (27,145) e, minore, sui
tecnici (33,33%).
Questo orientamento nelle scelte genera un pendolarismo sul territorio
evidenziato dalla tabella 55.
Tab. 55 Le sedi scolastiche di istruzione superiore verso cui si orientano le scelte degli allievi
residenti a Riolo Terme. A.S. 2008-2009
Comune sede
scuola scelta
N
allievi %
IMOLA 44 20,95
FORLì' 1 0,48
RAVENNA 1 0,48
FAENZA 130 61,90
RIOLO TERME 29 13,81
LUGO 3 1,43
CAST. S. PIETRO T. 2 0,95
Totale 210 100,00
Le principali direttrici di questo flusso di allievi sono tre: Faenza, Imola e Riolo
stessa.
Per comprendere meglio il senso di questi spostamenti è utile la lettura dei dati
relativi agli indirizzi di studio scelti (v. tab. 56).
Esistono pochi dubbi nella scelta della scuola quando ci si orienta verso indirizzi
dell’istruzione professionale per l’industria e l’artigianato e per diventare ragionieri
o geometri: si sceglie in maniera netta Faenza.
Per gli altri indirizzi di studio la sede principalmente scelta è Imola. Essa riceve
la metà degli orientamenti rivolti verso l’istruzione tecnica industriale ed è
nettamente maggioritaria nelle opzioni degli indirizzi agrari (favorita dalla presenza
a Imola dell’istruzione tecnica).
80
Tab. 56 Gli indirizzi di studio di scuola secondaria di secondo grado scelti dagli allievi residenti a Riolo Terme. A.S. 2008-2009
Quando la scelta coinvolge l’istruzione liceale il flusso verso Imola si riduce
notevolmente e riprende quota nel settore dell’istruzione professionale per i
servizi. In questo ultimo settore i residenti a Riolo esprimono una ricca gamma di
scelte, in larga parte motivate dalla ricerca di indirizzi non presenti nelle scuole
superiori di Faenza (servizi sociali, in particolare).
ANTICIPI O RITARDI
Pochissimi sono gli allievi residenti a Riolo Terme che anticipano l’ingresso a
scuola. Ce n’è solo uno nella prima classe della scuola secondaria di primo grado
(v. tab. 1.2.5.3, pag 49, seconda parte, cap. 1).
I ritardi, invece, cominciano fina dalla classe prima della scuola primaria (5%).
Proseguono poi per tutto l’arco del diritto dovere all’istruzione, raggiungendo il loro
picco nella classe terza superiore, dove si attestano al 29,41%. Il ritardo
accumulato, però, solo in un caso (nella classe quinta superiore) è consistente
(oltre i tre anni); per il resto rimane contenuto prevalentemente in uno-due anni.
Indirizzo di studio
Ambito territoriale N. allievi
Tot %
ITI FAENZA 5
10 50,00
IMOLA 5 50,00
IPSIA FAENZA 18
19 94,74
IMOLA 1 5,26
ITCG
FAENZA 38
41
92,68
IMOLA 2 4,88
LUGO 1 2,44
Liceo FAENZA 49
57 85,96
IMOLA 8 14,04
IP Servizi
IMOLA 10
55
18,18
FAENZA 12 21,82
LUGO 2 3,64
CASTEL S. PIETRO T. 2 3,64
RIOLO 29 52,73
Agrario
IMOLA 18
25
72,00
FORLI' 1 4,00
FAENZA 6 24,00
Artistici RAVENNA 1
3 33,33
FAENZA 2 66,67
Totale 210 210 100,00
81
TASSO DI SCOLARIZZAZIONE
Riolo Terme, con il 92,53%, ha il più basso tasso di scolarizzazione dell’ambito
territoriale faentino (v. tab. 1.2.5.4, pag. 50 seconda parte, cap. 1). Ciò molto
probabilmente è dovuto a processi migratori che fin dall’età di sei anni
mantengono mediamente bassa la quota di cittadini residenti presenti a scuola,
con oscillazioni annuali anche di 10 punti (per es. nell’età di 8 anni rispetto a
quella di 7). Un tasso di scolarità che sicuramente deriva anche da abbandono
scolastico si ha solo nella fascia d’età 16-18 anni, con il punto più basso a 17 anni
(con il 77.78%).
Analogo è l’andamento della scolarizzazione tra i cittadini migranti. Si mantiene
alta fino ai 14 anni, per poi crollare attorno al 40% a 17 e 18 anni. Anche in
questo comune l’abbandono scolastico rilevato presso gli allievi migranti coinvolge
soprattutto i maschi, nessuno dei quali è a scuola nelle età di 17 e 18 anni.
TASSO DI RIPETENZA
Per tutto il primo ciclo nessun allievo residente a Riolo Terme è ripetente (v.
tab. 1.2.5.5, pag. 51 parte seconda, cap. 1). Solo a partire dalla classe prima
superiore, in corrispondenza dei 15 anni di età, troviamo allievi che ripetono (sono
il 9,62%). Anche tra i residenti di questo comune il picco di ripetenza si colloca nel
terzo anno delle superiori, dove raggiunge il 20,59%.
Tra gli adulti che rientrano a scuola (sono 7) nessuno ripete.
82
1.7.1.6 SOLAROLO
LA DOMANDA DI ISTRUZIONE
A Solarolo la domanda potenziale di istruzione è costituita da 520 cittadini
residenti (v. comune di Solarolo, tab. 1.2.6.1, pag. 52, seconda parte, cap. 1)
La prevalenza dei maschi sulle femmine è ribadita, con quote significative:
52,31% sono maschi , 47,69% femmine.
Anche la componente “giovane” della popolazione in età scolare (6-10 anni) è
in sintonia con l’andamento prevalente rilevato per l’ambito territoriale faentino e
anche con quello provinciale. Essa, infatti, supera dell’1,34% l’ultimo quinquennio
di corso e lascia supporre un incremento nei prossimi anni della domanda
potenziale di istruzione.
La presenza di cittadini migranti in questa fascia di popolazione residente è tra
le più alte dell’ambito faentino. Essa è pari, complessivamente, 12,31% ed è la
seconda più consistente dopo Riolo Terme.
All’interno di questa quota, i residenti migranti nati in Italia sono presenti in
una misura significativa a partire dai 14 anni (25%) e si mantiene sostanzialmente
allo stesso livello fino ai 6 anni, dove si attesta al 36,50%.
Questo dato di tendenziale stabilizzazione sul territorio solarolese di famiglie
appartenenti alla popolazione migrante, insieme ai dati sulla presenza complessiva
di cittadini migranti e sulla componente “giovane” dei residenti in età scolare,
concorrono a formare la convinzione che anche in questo comune si assisterà nei
prossimi anni ad un aumento progressivo della domanda di istruzione.
LE SCELTE DEGLI STUDI
Dai 6 ai 10 anni gli allievi residenti a Solarolo frequentano per il 96,02% scuole
ubicate presso il loro comune (v. tab. 1.2.6.2A, pag. 53, seconda parte, cap. 1).
Dei restanti allievi la maggior parte si orienta verso scuole di Faenza (sono il
2,49% dell’intera domanda potenziale).
Pressoché analoga è la situazione tra gli allievi residenti nella fascia d’età 11.13
anni (v. tab. 1.2.6.2B, pag. 53, seconda parte, cap. 1).
Il quadro è del tutto diverso nella fascia d’età cha va dai 14 anni in su (v tab.
1.2.6.2.C, seconda parte, cap 1) Qui gli allievi residenti sono 179, dei quali 4 sono
in ritardo nei loro studi e frequentano scuole di istruzione secondaria di primo
grado.
Gli altri 175 si orientano nel proseguimento degli studi dopo la terza media
secondo quanto emerge dalla sottostante tabella 57.
83
Tab. 57 Le scelte di studi superiori da parte degli allievi residenti a Solarolo. A.S. 2008-2009
Tipologia istruzione
N. allievi %
Licei 44 25,14
Tecnici 68 38,86
Professionali 59 33,71
Artistici 4 2,29
Totale 175 100,00
Solarolo conferma un dato tendenziale riscontrato a livello provinciale, ovvero
la maggior propensione a scegliere indirizzi di studio dell’area tecnica. La scelta
liceale è distanziata dalla prima di oltre 13 punti e a metà strada si colloca
l’orientamento verso l’istruzione professionale.
Queste scelte generano un pendolarismo evidenziato dalla sottostante tabella
58.
Tab. 58 Le sedi scolastiche di istruzione superiore verso cui si orientano le scelte degli allievi residenti a Solarolo A.S. 2008-2009
Comune sede scuola scelta
N allievi %
IMOLA 8 4,57
FORLì' 1 0,57
RAVENNA 3 1,71
BOLOGNA 1 0,57
CESENA 1 0,57
FAENZA 114 65,14
RIOLO TERME 18 10,29
LUGO 29 16,57
Totale 175 100,01
I flussi prodotti dalle scelte degli studi di istruzione secondaria di secondo
grado tendono a rispecchiare la collocazione geografica di questo comune, posto a
metà strada tra i comuni di Faenza e Lugo. Verso queste due sedi di scuole
superiori, infatti, si indirizzano le due principali direttrici del pendolarismo degli
allievi solarolesi.
Altre quote di interesse sono rivolte a Riolo (10,29%) e ad Imola (4,57%),
prodotte soprattuto dalla presenza qui di indirizzi di studio (alberghiero e agrario,
ma nell’istruzione tecnica) diversi da quelli presenti nella più vicina Faenza.
Per comprendere meglio come stanno le cose, serve comunque osservare il
posizionarsi delle scelte in ordine agli specifici indirizzi di studio (v. tabella 59)
84
Tab. 59 Gli indirizzi di studio di scuola secondaria di secondo grado scelti dagli allievi residenti a Solarolo. A.S. 2008-2009
Indirizzo di studio
Ambito territoriale
N. allievi
Tot %
ITI
FAENZA 16
19
84,21
RAVENNA 2 10,53
IMOLA 1 5,26
IPSIA
FAENZA 18
21
85,71
LUGO 2 9,52
IMOLA 1 4,76
ITCG
FAENZA 41
43
95,35
BOLOGNA 1 2,33
LUGO 1 2,33
Liceo
FAENZA 25
44
56,82
LUGO 18 40,91
IMOLA 1 2,27
IP Servizi
FAENZA 10
37
27,03
LUGO 8 21,62
RIOLO 18 48,65
CESENA 1 2,70
Agrario
IMOLA 5
7
71,43
FORLI' 1 14,29
FAENZA 1 14,29
Artistici RAVENNA 1
4 25,00
FAENZA 3 75,00
Totale 175 175 100,00
Da questa tabella scaturisce un quadro di scelte degli indirizzi di studio
superiori piuttosto articolato. Anche gli allievi di Solarolo (come prima quelli di
Castelbolognese) tendono a differenziare molto le scelte delle sedi scolastiche dove
recarsi a studiare.
Quando scelgono l’istituto tecnico industriale, escludono Lugo e privilegiano
nettamente Faenza (con qualche opzione per Ravenna ed Imola). Molto diversa è
la situazione quando invece scelgono studi liceali. Qui si dividono quasi a metà tra
Lugo e Faenza.
Così avviene anche negli indirizzi di istruzione professionale nei servizi, anche
se qui i flussi significativi verso Lugo e Riolo sono sicuramente generati dalla
presenza in queste due sedi di indirizzi assenti altrove: i servizi sociali (Lugo) e
l’alberghiero (Riolo).
Gli allievi residenti a Solarolo mostrano una netta preferenza per scuole del
comune di Faenza quando scelgono gli indirizzi per ragioniere e geometra, mentre
cambiano del tutto direzione se intendono compiere studi di tipo agrario: per
questi ultimi identificano in Imola la sede delle scuole da frequentare.
85
I pochi allievi che si orientano verso gli studi artistici si dividono quasi a metà
tra la ceramica (a Faenza) ed il mosaico (a Ravenna).
ANTICIPI O RITARDI
Solo un’allieva anticipa l’ingresso nella classe prima della scuola primaria (v.
tab. 1.2.6.3, pag. 56, seconda parte, cap.1).
I ritardi, invece, si manifestano a partire dalla classe prima della scuola
primaria e proseguono per tutto l’arco del diritto dovere all’istruzione,
raggiungendo il loro picco (29,73%) in corrispondenza della classe terza superiore.
L’accumulo degli anni di ritardo è rilevante solo nella classe terza superiore,
dove 2 allievi su 11 ripetenti sono in ritardo di più di tre anni rispetto all’età
posseduta.
TASSO SCOLARIZZAZIONE
Il tasso di scolarizzazione nel comune di Solarolo è piuttosto alto (95,77%) e
solo a partire dall’età di 16 anni mostra segni di abbandono scolastico (v. tab.
1.2.6.4, pag. 57, seconda parte, cap.1). Anche in questo comune la quota più
bassa di scolarizzazione si ha a 17 anni, quando la quota di allievi presenti a
scuola scende al 75%.
Tra i residenti migranti la presenza a scuola oscilla negli anni di età che fanno
riferimento al primo ciclo di istruzione e subisce un crollo a partire dai 16 anni,
raggiungendo il punto più negativo a 18 anni, quando nessuno dei 4 allievi
residenti è a scuola.
TASSO RIPETENZA
Nella scuola primaria nessun allievo residente a Solarolo è ripetente (v. tab.
1.2.6.5, pag. 58, seconda parte, cap.1). Ad incappare in non promozioni si inizia
nella classe prima della scuola secondaria di primo grado: qui ripetono 2 allievi su
40. Come in tutti i comuni, il fenomeno della ripetenza si manifesta soprattutto
nella scuola secondaria di secondo grado dove raggiunge mediamente il 10,86%,
con il picco nella classe prima con il 19,51%.
Sono pochi gli adulti che rientrano a scuola e tra costoro uno è ripetente.
86
1.7.2 Ambito territoriale di Lugo
1.7.2.1 ALFONSINE
LA DOMANDA DI ISTRUZIONE
Qui la domanda potenziale di istruzione è espressa da 1.182 cittadini residenti,
al cui interno è confermato il trend provinciale di prevalenza dei maschi rispetto
alle femmine (v. tab. 1.2.7.1, pag 59, seconda parte, cap. 1). I primi, infatti,
compongono la popolazione in età scolare nella misura del 52,28%.
La quota di residenti del primo quinquennio di età scolare supera nettamente
l’ultimo quinquennio, con un 4,49%. Ciò induce a pensare che anche per questo
comune è prevedibile un aumento nei prossimi anni della domanda potenziale di
istruzione.
La presenza di residenti migranti si attesta complessivamente sul 9,81%, dato
che si colloca tra i più bassi dell’Unione della Bassa Romagna. Il suo andamento
nella sequenza dei 13 anni che compongono la fascia d’età scolare è abbastanza
regolare, con una tendenza al rialzo per i sei e sette anni (rispettivamente al
12,78% e al 12,03%)
La componete di migranti nati in Italia inizia ad avere un andamento costante a
partire dai 13 anni e assume dimensioni significative nella fascia del primo
quinquennio di età scolare (32% di media sui cinque anni). Anche questo dato,
insieme a quello sulla componente “giovane” della popolazione scolastica
residente, induce a supporre che ad Alfonsine ci sarà un incremento della
domanda potenziale di istruzione nei prossimi anni.
LE SCELTE DEGLI STUDI
Il territorio del comune di Alfonsine ha delle frazioni che condivide con il
comune di Argenta (FE) per cui anche le scelte di studio degli allievi residenti nella
fascia d’età 6-10 anni riflettono questa situazione geografica (v tab. 1.2.7.2A, pag.
60, seconda parte, cap. 1). Su 468 alunni, infatti, l’88,25% sceglie scuole primarie
di Alfonsine e l’8,33% si orienta verso Argenta. Qualche altra direttrice va verso
Ravenna (1,28%) e piccole altre quote di allievi si orientano verso Bagnacavallo,
Conselice e Lugo.
Molto simile è la situazione anche nella secondaria di primo grado, dove, però,
il flusso verso Argenta risulta molto più contenuto (3,09%). Aumentano, invece, le
quota delle scelte verso Lugo, qui veicolata anche dalla presenza della scuola
paritaria e verso Ravenna (v. tab. 1.2.7.2B, pag. 60, seconda parte, cap. 1).
Dei 376 allievi nella fascia d’età dai 14 anni in su, 12 sono ancora nella scuola
secondaria di primo grado (v. tab. 1.2.7.2C, pag. 61, seconda parte, cap. 1). Alle
87
scuole superiori, pertanto, vanno 364 allievi, le cui scelte di studio sono
sintetizzate dalla tabella 60 )
Tab. 60. Le scelte di studi superiori da parte degli allievi residenti ad Alfonsine. A.S. 2008-2009
La maggioranza sceglie un indirizzo di studio di tipo tecnico; a seguire, si
posizionano le scelte su indirizzi dell’istruzione professionale e, infine, sui licei.
Quella di Alfonsine è una realtà che accentua la tendenza provinciale a privilegiare
la scelta di studi tecnici e relega al terzo posto (e abbastanza distanziata) la scelta
di studi liceali. In sintonia con la media provinciale si collocano le scelte degli
indirizzi artistici.
Queste scelte di studio procurano un pendolarismo che assume le direttrici
evidenziate dalla tabella 61.
Tab. 61 Le sedi scolastiche di istruzione superiore verso cui si orientano le scelte degli allievi
residenti ad Alfonsine. A.S. 2008-2009
Comune sede della scuola scelta
N. allievi %
Bologna 1
Ferrara 14 3,85
Forlì 3 0,82
Ravenna 150 41,48
Faenza 12 3,30
Riolo Terme 11 3,02
Cervia 11 3,02
Lugo 162 44,51
Totale 364 100,00
I flussi degli studenti che da Alfonsine si dirigono verso indirizzi di studio che
intendono frequentare (v. tab 62) tendono a riflettere la posizione geografica del
comune, collocato al confine tra due province (Ravenna e Ferrara) e di tre comuni
sedi di scuole superiori (Lugo, Ravenna, Argenta-FE).
Non a caso proprio questi ultimi tre comuni costituiscono le principali direttrici
seguite dal pendolarismo alfonsinese.
Tipologia istruzione
N. allievi %
Licei 82 22,53
Tecnici 149 40,93
Professionali 112 30,77
Artistici 21 5,77
Totale 364 100,00
88
Tab. 62 Gli indirizzi di studio di secondaria di secondo grado scelti degli allievi residenti ad Alfonsine. A.S. 2008-2009
Indirizzo di studio
Ambito territoriale
N. allievi
Tot %
ITI
RAVENNA 36
52
69,23
LUGO 11 21,15
FERRARA 2 3,85
FORLI' 3 5,77
IPSIA
RAVENNA 1
32
3,13
LUGO 26 81,25
FAENZA 1 3,13
ARGENTA 4 12,50
ITCG
RAVENNA 47
87
54,02
LUGO 39 44,83
FERARA 1 1,149
Liceo
RAVENNA 26
82
31,71
LUGO 51 62,20
FERRARA 4 4,88
BOLOGNA 1 1,22
IP Servizi
RAVENNA 11
73
15,07
FAENZA 4 5,479
LUGO 35 47,95
CERVIA 11 15,07
RIOLO 11 15,07
FERRARA 1 1,37
Agrario
RAVENNA 8
17
47,06
FAENZA 7 41,18
FERRARA 2 11,76
Artistici RAVENNA 21 21 100,00
Totale 364 364 100,00
Ci sono, inoltre, aspetti interessanti nell’insieme degli orientamenti agli studi
superiori espressi dai residenti ad Alfonsine. Per esempio: quando essi intendono
scegliere un Istituto tecnico industriale preferiscono di gran lunga (69,23%)
andare a Ravenna, piuttosto che a Lugo (21,15%) e non disdegnano Forlì
(5,77%), dove ha sede un indirizzo (aeronautico) non presente in provincia di
Ravenna.
Ciò sembra determinato soprattutto dalla presenza presso l’ITI di Ravenna di
indirizzi di studi tecnici assenti a Lugo. Dei 36 allievi che scelgono Ravenna, infatti,
12 li troviamo nel triennio su percorsi di studio non presenti a Lugo: 1 allievo
sceglie l’indirizzo chimico, 6 quello informatico, 5 l’elettrotecnico ed automazioni.
Supponendo che altrettanti allievi siano presenti nel biennio si arriva a 24 residenti
ad Alfonsine che orientano le loro scelte di studio su Ravenna perché intendono
frequentare indirizzi di studio che non sono presenti a Lugo.
Le proporzioni si invertono quando i residenti ad Alfonsine intendono scegliere
un indirizzo di Istituto professionale per l’industria e l’artigianato. In questo caso la
89
quasi totalità sceglie Lugo (96,30%) e pochissimi prendono la strada verso
Ravenna (3,13%). A questa preferiscono sicuramente Argenta, verso la quale si
orienta una quota interessante di allievi (12,50%)
Di interesse è anche l’analisi delle scelte rivolte al liceo. Chi compie questa
scelta preferisce nettamente Lugo (62.20%), rispetto a Ravenna (32,93%) e
Ferrara (4,88%).
Quando si entra nell’istruzione professionale per i servizi si assiste ad una
proliferazione delle scelte che proiettano gli alunni di Alfonsine verso sei territori
comunali, da Cervia a Riolo e Ferrare, passando da Lugo, Faenza e Ravenna. La
maggior parte scelgono scuole di Lugo (47,96%), ma anche Cervia, Riolo e
Ravenna attraggono quote significative (poco più del 15%) di scelte.
Non ci sono dubbi, invece, per chi sceglie indirizzi artistici: vanno tutti a
Ravenna.
ANTICIPI O RITARDI
Pochissimi allievi residenti ad Alfonsine anticipano l’ingresso a scuola: solo 1
nella classe prima elementare e un altro nella prima secondaria di primo grado (v.
tab. 1.2.7.3, pag. 63, seconda parte, cap. 1).
A perdere anni, invece, cominciano dalla prima elementare (con il 5,94%) e
proseguono ininterrottamente per tutto l’arco del diritto-dovere all’istruzione. La
quota dei ritardatari è sempre piuttosto alta e supera il 20% in prima superiore,
continuando a progredire fino al 30,51% dell’ultimo anno. Vista la quota degli
allievi ripetenti, sempre piuttosto modesta, si deve attribuire questo andamento
dei ritardi all’inserimento di allievi migranti neoarrivati, normalmente collocati
indietro di una classe rispetto all’età posseduta. I ritardi superiori ai tre anni sono
presenti solo nelle classi terza e quinta delle scuole superiori.
TASSO SCOLARIZZAZIONE
Il comune di Alfonsine ha, nel complesso, uno dei tassi di scolarizzazione più
bassi (91,29%) dell’ambito territoriale dei comuni della Bassa Romagna (v. tab.
1.2.7.4, pag. 64, parte seconda, cap. 1). Fino a 14 anni si può dire che tutti gli
allievi residenti sono a scuola, ma a partire dai 15 anni sicuramente ci sono
abbandoni dei percorsi di istruzione, tenuto conto che in questa età il tasso di
scolarizzazione scende all’86,75% e continua progressivamente a diminuire fino ai
18 anni, dove si attesta al 71,79%. La scolarizzazione tra gli alunni migranti
procede con oscillazioni lungo tutto l’arco delle età del diritto-dovere all’istruzione,
mantenendosi sempre superiore, però, al 60% fino ai 18 anni, quando crolla
all’11,11%.
90
TASSO DI RIPETENZA
Nella scuola primaria gli allievi residenti ad Alfonsine ripetono pochissimo: ce
n’è solo uno (femmina) in seconda classe (v. tab. 1.2.7.5, pag. 65, seconda parte,
cap. 1).
Le ripetenze cominciano a manifestarsi con continuità nella prima classe della
scuola secondaria di primo grado e proseguono fino alla fine degli anni di corso
della secondaria di secondo grado, anche se in questo comune non ci sono i picchi
presenti in altre realtà: non si supera mai la soglia del 9% e la punta più alta di
ripetenti la troviamo nella prima classe delle superiori, anziché in terza. Da qui in
poi, fino alla fine della secondaria di secondo grado, il numero dei ripetenti tende
progressivamente a calare.
Se consideriamo l’età, quella con la maggior presenza di ripetenti appartiene ai
19enni, con il 14,29%. Gli adulti ultra ventenni che rientrano negli studi sono
pochi (tra i 26 e i 47 anni ce ne sono 7), ma nessuno incorre in ripetenze.
91
1.7.2.2 BAGNACAVALLO
LA DOMANDA DI ISTRUZIONE
In questo comune la domanda potenziale di istruzione è di 1.595 cittadini
residenti (v. tab. 1.2.8.1, pag. 66, seconda parte, cap. 1) E’ confermata la
maggioranza di maschi rispetto alle femmine, anche se con quote meno
significative che altrove: 50,78% dei maschi rispetto al 49,22% delle femmine.
Anche a Bagnacavallo si rileva una presenza significativa di residenti che sono
nel primo quinquennio di età scolare. Sono il 40,63% e superano del 4,02%
l’ultimo quinquennio. Di nuovo siamo di fronte ad un’ipotesi di incremento della
domanda potenziale di istruzione nei prossimi anni.
La componente dei residenti migranti è del 9,91% che è la sesta in ordine di
incidenza rispetto ai 9 comuni che compongono l’Unione della Bassa Romagna.
Essa ha un andamento costante lungo tutti i 13 anni dell’età scolare: è di 17
cittadini a 18 anni e la ritroviamo a quota 16 a 6 anni.
All’interno di questi residenti migranti, quelli nati in Italia compaino con
regolarità a partire dagli 11 anni e si attestano mediamente attorno al 30% per
ciascun anno d’età fino ai 6 anni. Anche questo dato conferma l’idea che nei
prossimi anni ci sarà un aumento della domanda potenziale di istruzione.
LE SCELTE DEGLI STUDI
A Bagnacavallo, tra gli allievi residenti nella fascia d’età 6-10 anni, l’82,10%
frequenta scuole ubicate nel comune (v. tab. 1.2.8.2A, pag. 67, seconda parte,
cap. 1). E’ una delle quote più basse di permanenza nelle scuole primarie che
hanno sede nei singoli territori comunali. Ciò dipende dalla distribuzione geografica
di Bagnavcavallo che presenta frazioni piuttosto lontane dal centro città e molto
più vicine, verso nord, a Fusignano, verso est a Ravenna e verso ovest a Lugo.
Questo spiega le percentuali di pendolarismo orientato verso le scuole di questi tre
comuni: 4,55% in direzione Lugo; 6,12% verso Ravenna e 4,55% verso
Fusignano. Qualcosa (1,73%) cattura anche Alfonsine.
La stessa situazione si ripropone per le scelte degli allievi residenti nella fascia
d’età 11-13 anni (v. tab. 1.2.8.2B, pag. 68, seconda parte, cap. 1). L’84,29%
rimane nelle scuole che hanno sede nel comune, mentre se ne va fuori un 15%
circa, così suddiviso: 2% a Lugo, 5,14% a Ravenna, 5,71% a Fusignano, 1,71%
ad Alfonsine.
Il pendolarismo aumenta, ovviamente, tra gli allievi compresi nella fascia d’età
dai 14 anni in su (v. tab. 1.2.8.2C, seconda parte, cap. 1). Questi sono 535, di cui
24 sono in ritardo sul loro cammino di studio e sono ancora presenti presso scuole
secondarie di primo grado.
92
Gli altri 511 allievi orientano le proprie scelte prevalentemente verso tipologie
di studio evidenziate nella sottostante tabella 63.
Tab. 63 Le scelte di studi superiori da parte degli allievi residenti a Bagnacavallo. A.S. 2008-2009
Tipologia istruzione
N. allievi %
Licei 195 38,16
Tecnici 147 28,77
Professionali 140 27,40
Artistici 29 5,68
Totale 511 100,00
Da Bagnacavallo ci si orienta preferibilmente sui licei, lasciando quasi alla pari,
e ad una distanza che oscilla attorno ai dieci punti, l’istruzione tecnica e quella
professionale.
L’insieme di queste scelte producono un pendolarismo sul territorio piuttosto
ricco e multidirezionale (v. tab. 64)
Le principali direttrici sulle quali esso si muove sono verso Lugo, Ravenna,
Faenza e Riolo.
Tab. 64. Le sedi scolastiche di istruzione superiore verso cui si orientano le scelte degli allievi residenti a Bagnacavallo. A.S. 2008-2009
Entrando più nello specifico delle singole tipologie di istruzione, si scopre (v.
tab 65) che coloro che scelgono l’Istituto Tecnico Industriale si dividono quasi a
metà tra Ravenna (45,45%) e Lugo (46,97%), con qualche frangia anche verso
Faenza e Forlì.
Comune sede della scuola scelta
N allievi %
BOLOGNA 2 0,39
IMOLA 1 0,20
VERGATO 1 0,20
MODENA 1 0,20
FORLì' 3 0,59
RAVENNA 95 18,59
FAENZA 67 13,11
CERVIA 5 0,98
RIOLO TERME 25 4,89
LUGO 311 60,86
Totale 511 100,00
93
Tab. 65 Gli indirizzi di studio di secondaria di secondo grado scelti degli allievi residenti a Bagnacavallo. A.S. 2008-2009
Indirizzo di studio
Ambito territoriale
N. allievi Tot %
ITI
RAVENNA 30
66
45,45
LUGO 31 46,97
FAENZA 3 4,55
FORLI' 2 3,03
IPSIA
RAVENNA 1
19
5,26
LUGO 16 84,21
MODENA 1 5,26
CREVALCORE 1 5,26
ITCG
RAVENNA 17
77
22,08
LUGO 44 57,14
FAENZA 14 18,18
FORLI' 1 1,299
VERGATO 1 1,299
Liceo
RAVENNA 33
195
16,92
LUGO 158 81,03
FAENZA 3 1,54
BOLOGNA 1 0,51
IP Servizi
RIOLO 25
110
22,73
CERVIA 5 4,545
LUGO 62 56,36
RAVENNA 2 1,818
FAENZA 16 14,55
Agricolo
RAVENNA 3
15
20,00
FAENZA 11 73,33
IMOLA 1 6,67
Artistici RAVENNA 22
29 75,86
FAENZA 7 24,14
Totale 511 511 100,00
Su questa ultima scelta pesa l’esclusività dell’indirizzo di studio (aeronautico)
presente solo a Forlì.
Ad orientare verso Ravenna sembra che abbia un certo peso la carenza di
indirizzi di studio che caratterizza l’offerta di Lugo.
Infatti, su 30 allievi che da Bagnacavallo vanno all’ITI di Ravenna, 17 li
troviamo nel triennio su percorsi non presenti a Lugo: 3 frequentano l’indirizzo
chimico, 6 quello informatico e 8 l’elettrotecnico ed automazione. Poiché è
probabile che anche una parte di coloro che frequentano il biennio lo abbiano fatto
in funzione delle specializzazioni del triennio, si sale a oltre 20 allievi su 30 che
potrebbero essere indotti a raggiungere Ravenna per carenza di indirizzi tecnici nel
loro ambito territoriale di residenza.
Molto diverso è il comportamento quando gli allievi e le loro famiglie intendono
sceglier un istituto professionale per l’industria e l’artigianato. Qui non ci sono più
dubbi: si va a Lugo (84,21%).
Ci sono alcune scelte orientate anche verso altri comuni, addirittura fuori
provincia, ma sono dettate quasi sicuramente dalla specificità degli indirizzi
professionali: l’automobilistico per Maranello (MO) e l’odontotecnico per Crevalcore
(BO).
94
Anche quando la scelta si orienta verso studi liceali ci sono poche esitazioni: si
preferisce Lugo (81,44%) rispetto a Ravenna (17,01%) e Faenza (1,55%).
Il quadro cambia abbastanza quando le scelte si indirizzano verso istituti tecnici
commerciali e per geometri. La maggioranza continua a scegliere Lugo (58,67%),
ma quote interessanti di allievi si orientano anche su Ravenna (22,67%) e Faenza
(18,67%), senza che ciò appaia determinato dalla differenza di offerta formativa
(in maggioranza scelgono gli indirizzi giuridico-aziendale, programmatori e
geometri–progetto Cinque presenti anche a Lugo).
Quando la scelta riguarda l’istruzione professionale nel settore dei servizi
l’orientamento nettamente prevalente è su Lugo (77,50%), anche perché solo qui
c’è l’indirizzo dei servizi sociali. Tiene anche Faenza, con il suo 20% delle
preferenze.
Per gli indirizzi artistici gli allievi residenti a Bagnacavallo si indirizzano
prevalentemente sul mosaico e sul liceo artistico di Ravenna, anche se mantiene
una buona quota la ceramica di Faenza (24,14%).
ANTICIPI O RITARDI
Gli allievi e le loro famiglie residenti a Bagnacavallo hanno una scarsa
propensione all’anticipo scolastico (v tab. 1.2.8.3, pag. 71, seconda parte, cap. 1).
Lo fa lo 0,86% nella prima classe della scuola primaria, il 2,34% nella classe prima
della secondaria di primo grado e troviamo qualche anticipatario anche in terza
superiore (lo 0,93%).
Il ritardo scolastico, invece, inizia subito nella prima classe della scuola
primaria con il 5,30% e prosegue, incrementandosi, lungo tutta la filiera degli
studi relativi al diritto-dovere di istruzione. In prima superiore raggiunge la quota
del 18,55%, supera il 25% in terza e si posiziona al 30,43% in quinta. Tenuto
conto dello scarso numero di allievi ripetenti, il fenomeno del ritardo è sicuramente
da attribuire in gran parte ad un significativo inserimento di allievi migranti neo
arrivati, collocati normalmente nella classe inferiore a quella corrispondente all’età.
TASSO DI SCOLARIZZAZIONE
Mediamente, il tasso di scolarizzazione a Bagnacavallo è nella media
dell’ambito territoriale lughese: 93,54% (v. tab. 1.2.8.4, pag. 72, seconda parte,
cap. 1). Anche in questo comune segni evidenti di abbandono della scuola, per
orientarsi verso altre opportunità formative, cominciano ad apparire all’età di 16
anni, dove il tasso di scolarizzazione scende all’87,74% e trova il suo punto più
alto a 18 anni, quando si attesta al 73,98%.
Anche tra gli allievi migranti il tasso di scolarizzazione è alto e conferma quanto
già scritto a proposito di significativi ingressi di allievi di nazionalità non italiana.
95
Costoro spesso non sono formalmente registrati come residenti, ma si iscrivono a
scuola e determinano un numero di presenze superiore ai cittadini ufficialmente
residenti. Solo a partire dai 15 anni il tasso di scolarizzazione subisce tracolli
significativi: è al 52,63% a 15 anni e al 17,65% a 18.
TASSO DI RIPETENZA
Nel corso del primo ciclo gli allievi residenti nel comune di Bagnacavallo sono
quasi del tutto immuni da ripetenze: ci sono solo 2 casi, nelle classi prima e
seconda della secondaria di primo grado (v. tab. 1.2.8.5, pag. 73 seconda parte,
cap. 1). Anche nelle scuole superiori il tasso di ripetenza degli allievi di
Bagnacavallo è molto basso (il più basso dell’ambito territoriale lughese e della
provincia). Mediamente si attesta al 3,91% e solo in terza superiore raggiunge la
quota dell’8,41%, mentre negli altri quattro anni delle superiori non supera mai il
3,5%.
Anche in questo comune sono pochi gli adulti ultra ventenni che riprendono gli
studi (sono 11) e solo uno di essi è ripetente.
96
1.7.2.3 BAGNARA DI ROMAGNA
LA DOMANDA DI ISTRUZIONE
Sono 246 i cittadini residenti in questo comune che compongono la fascia d’età
scolare 6-18 anni (v. tab. 1.2.9.1, pag. 74, seconda parte, cap. 1). La
composizione di genere di questa quota di popolazione è piuttosto equilibrata:
50,41% sono maschi, il restante 49,59% sono femmine.
E’ Particolarmente significativa e la più alta di tutti i comuni dell’Unione dei
comuni della Bassa Romagna (ma anche della provincia) la percentuale di residenti
nella fascia d’età corrispondente al primo quinquennio di scuola. Essa è pari al
47,15% e supera del 18,69% l’ultimo quinquennio di età. E’ un segnale forte di un
sicuro incremento della domanda potenziale di istruzione che si registrerà in
questo comune nei prossimi anni.
La quota di residenti migranti non è tra le più alte della zona lughese (è del
9,35%) e presenta un flusso incostante, nel senso che alterna anni di presenza ad
altri di assenza.
Negli anni di età nei quali si registra la presenza di residenti migranti, è
rilevante la percentuale dei nati in Italia. E’ del 50% nei migranti residenti di 13
anni, sale al 100% in quelli di 6 anni.
LE SCELTE DEGLI STUDI
Gli allievi nella fascia d’età 6-10 anni residenti a Bagnara frequentano per il
92,11% scuole ubicate nel territorio comunale (v. tab. 1.2.9.2A, pag. 75, seconda
parte, cap. 1). Esercitano una qualche attrazione scuole primarie dei comuni
confinanti, determinata dalla dislocazione geografica delle residenze (Solarolo e
Cotignola), o da scelte relative alla gestione della scuola (paritaria di Imola).
La stessa situazione si presenta per le scelte degli 11-13enni, relative alla
scuola secondaria di primo grado (v. tab. 1.2.9.2B, pag. 75, seconda parte, cap.
1). I’87,10% si orienta sulle scuole presenti nel comune e la restante quota si
divide tra scuole paritarie dei comuni limitrofi (Lugo e Faenza) e scuole di comuni
confinanti e più vicine per collocazione residenziale (Solarolo e Bagnacavallo)
Nella fascia d’età che va dai 14 anni in su sono 71 gli allievi residenti a
Bagnara. Due di questi sono in ritardo negli studi e sono ancora presenti nella
scuola secondaria di primo grado (v. tab. 1.2.9.2C, seconda parte, cap. 1)
Le scelte degli altri 69 residenti (v. tab. 66) si orientano prevalentemente su
indirizzi di studio tecnici e, a seguire, sui professionali ed i licei. Va rilevata una
quota abbastanza alta (rispetto alla media dell’ambito territoriale di appartenenza)
di iscritti a indirizzi artistici
97
Tab. 66 Le scelte di studi superiori da parte degli allievi residenti a Bagnara di Romagna. A.S. 2008-2009
Tipologia istruzione
N. allievi %
Licei 20 28,99
Tecnici 23 33,33
Professionali 21 30,43
Artistici 5 7,25
Totale 69 100,00
Queste scelte producono un pendolarismo sul territorio evidenziato dalla tabella
67. I flussi che lo caratterizzano assumono tre direttrici fondamentali: verso
Faenza (14,49%), Imola (28,99%) e Lugo (50,72%).
Tab. 67 Le sedi scolastiche di istruzione superiore verso cui si orientano le scelte degli allievi residenti a Bagnara di Romagna. A.S. 2008-2009
Comune sede della scuola scelta
N allievi %
Imola 20 28,99
Faenza 10 14,49
Riolo 3 4,35
Castel S. Pietro 1 1,45
Lugo 35 50,72
Totale 69 100,00
L’analisi degli indirizzi di studio scelti evidenzia che questo flusso verso sedi
scolastiche diverse da Lugo è generato soprattutto quando i residenti di Bagnara si
orientano verso studi liceali e tecnici industriali (v. tab. 68).
Tab. 68 Gli indirizzi di studio di secondaria di secondo grado scelti degli allievi residenti a Bagnara.
A.S. 2008-2009
Indirizzo di studio
Ambito territoriale
N allievi Tot %
Liceo Lugo 15
20 75,00
Imola 5 25,00
ITCG
Lugo 10
19
52,63
Faenza 3 15,80
Imola 6 31,60
ITI Lugo 5
9
55,56
Imola 4 44,40
Agrario Imola 3
5
60,00
Faenza 2 40,00
IPSIA Lugo 4 4 100,00
IP Servizi
Lugo 1
7
14,29
Riolo 3 42,86
Imola 3 42,90
Artistici Faenza 5 5 100,00
Totale 69 69 100,00
98
Anche da Bagnara arriva una conferma di quanto fino ad ora rilevato in merito
alla scelta degli studi professionali per l’industria e l’artigianato: ci si orienta su
Lugo senza riserve.
Per la scelta di istruzione nei professionali ad indirizzo servizi, le sedi di Riolo
ed Imola sono quelle maggiormente gettonate, anche per la specificità dell’offerta
formativa delle scuole superiori qui presenti: l’alberghiero per Riolo e i servizi
sociali per Imola.
ANTICIPI O RITARDI
A Bagnara solo un allievo anticipa l’ingresso a scuola nella classe prima della
primaria (v. tab. 1.2.9.3, pag. 77, seconda parte, cap. 1). Cominciano ad esserci
dei ritardi solo a partire dalla classe prima della scuola secondaria di secondo
grado (12,50%) e proseguono fino alla fine del corso di studi relativi al diritto-
dovere all’istruzione, raggiungendo il picco nella classe terza superiore con il
46,67%. Anche l’accumulo di più di tre anni di ritardo si registra solo nella classe
terza delle scuole superiori.
TASSO DI SCOLARIZZAZIONE
Il tasso di scolarizzazione nel comune di Bagnara è il più alto (97,56%)
dell’ambito territoriale di Lugo e della provincia di Ravenna (v. tab. 1.2.9.4, pag.
78, seconda parte, cap. 1). Gli allievi presenti a scuola dai 6 ai 16 anni
corrispondono sempre al totale dei residenti. Solo tra i 17enni ed i 18enni si
avvertono segni di abbandono degli studi (con un tasso di solarizzazione pari,
rispettivamente, al 77,78% e all’88,24%).
TASSO DI RIPETENZA
Tra gli allievi residenti a Bagnara, per tutta la durata della scuola primaria non
ci sono ripetenti (v. tab. 1.2.9.5, pag. 79, seconda parte, cap. 1). Si inizia a
ripetere con regolarità a partire dalla scuola secondaria di primo grado e si
prosegue nella superiore, raggiungendo il picco nelle classi terze e quarte. Le età
nelle quali è maggiore la presenza di ripetenti sono i 16 anni (16.67%) ed i 17
(28,57%).
Dopo i 20 anni ci sono solo tre cittadini di Bagnara che rientrano a scuola e
nessuno è ripetente.
99
1.7.2.4 CONSELICE
LA DOMANDA DI ISTRUZIONE
La domanda potenziale di istruzione espressa da questo comune è pari a 977
cittadini residenti (v. tab. 1.2.10.1, pag. 80, seconda parte, cap. 1). La netta
maggioranza di costoro è costituita da maschi, che superano di oltre 4 punti
percentuali le femmine (52,10% maschi, 47,90% femmine).
La componente “giovane” di questa domanda di istruzione (fascia d’età 6-10
anni) è alta e supera del 6,04% la fascia d’età relativa all’ultimo quinquennio. Ciò
lascia supporre che a Conselice si assisterà ad un significativo aumento della
domanda di istruzione nei prossimi anni.
Alta è anche la presenza di cittadini migranti. Complessivamente, sull’intera
fascia d’età scolare 6-18 anni essa incide per il 19,94% ed ha un flusso di
presenza che supera il 20% dai 13 ai 6 anni di età. Anche questo innesto di
cittadini migranti concorre a far ritenere che l’aumento della domanda di istruzione
sarà significativo nei prossimi anni.
A Conselice il fenomeno dei migranti in età scolare nati in Italia è presente da
tempo. Inizia con i residenti che oggi (2009) hanno 16 anni e mantiene un flusso
tendente al rialzo fino all’età di sei anni, dove arriva al 55,56%. In questo comune,
pertanto, si può ritenere che il flusso migratorio non solo abbia un carattere di
continuità nel tempo, ma che abbia raggiunto anche forti elementi di radicazione
sul territorio. E’ un ulteriore dato che conferma la prospettiva di incremento della
domanda di istruzione proveniente dal questo comune.
LE SCELTE DEGLI STUDI
Nella fascia d’età 6-10 anni, gli allievi residenti nel comune di Conselice
frequentano scuole ubicate sul proprio territorio nella misura del 94,54% (v. tab.
1.2.10.2A, pag. 81, seconda parte, cap. 1). La restante quota, di poco superiore al
5%, si orienta prevalentemente su scuole di Lugo (2,23%), anche per la presenza
qui di scuole paritarie, e su scuole di altri comuni limitrofi (in particolare
Massalombarda e Imola).
Nella fascia d’età 11-13 anni, corrispondente alla frequenza della scuola
secondaria di primo grado, si afferma in maniera ancora più netta (95,75%) la
preferenza verso scuole del territorio comunale (v. tab. 1.2.10.2B, pag. 81,
seconda parte, cap. 1). Solo verso le scuole di Massalombarda c’è un flusso di un
qualche rilievo (1,42%).
Gli allievi nella fascia d’età che va dai 14 anni in su sono 328. Di questi 21
risultano in ritardo con gli studi e sono ancora nelle scuole del comune di residenza
(v. tab. 1.2.10.2C, pag. 82, seconda parte, cap. 1)
100
Gli altri 307 indirizzano le loro scelte (v. tab. 69) con una netta prevalenza
sugli istituti professionali (40,07%). Seguono poi le iscrizioni ad indirizzi di studio
tecnici e, piuttosto distanziata dalla prima (- 15,97%) si colloca la scelta di studi
liceali. Piuttosto bassa è la quota di iscrizione ad indirizzi artistici (2,93%)
Tab. 69 Le scelte di studi superiori da parte degli allievi residenti a Conselice. A.S. 2008-2009
Tipologia istruzione
N. allievi %
Licei 74 24,10
Tecnici 101 32,90
Professionali 123 40,07
Artistici 9 2,93
Totale 307 100,00
Il pendolarismo generato dalle scelte compiute dagli allievi di Conselice ha
come direttrici principali Imola, l’area ferrarese (con i comuni di Argenta e
Ferrara), Ravenna, Faenza e, soprattutto, Lugo (v. tab. 70). Sono direttrici che
riflettono anche la posizione geografica del comune, il cui territorio è posto sul
confine di tre province (Ravenna, Ferrara e Bologna)
Tab. 70. Le sedi scolastiche di istruzione superiore verso cui si orientano le scelte degli allievi
residenti a Conselice A.S. 2008-2009
Comune sede della scuola scelta
N allievi %
IMOLA 36 11,69
ARGENTA 22 7,14
FERRARA 3 0,97
RAVENNA 23 7,47
FAENZA 22 7,14
RIOLO TERME 35 11,36
LUGO 167 54,22
Totale 308 100,00
Anche per Conselice diventa interessante la lettura dei dati relativi alle scelte
per indirizzo di studio (v. tab. 71).
Quando scelgono un liceo, i conselicesi si orientano su Lugo (72,97%) o su
Argenta (20,27%). Marginale è la scelta su un liceo di Imola (complessivamente,
5,40%).
101
Tab. 71 Gli indirizzi di studio di secondaria di secondo grado scelti degli allievi residenti a Conselice. A.S. 2008-2009
Indirizzo di studio
Ambito territoriale
N. allievi Tot %
Liceo
Imola 4
74
5,40
Argenta 15 20,27
Ravenna 1 1,35
Lugo 54 72,97
ITCG
Imola 4
51
7,84
Ravenna 2 3,92
Lugo 32 62,74
Faenza 13 24,49
ITI
Imola 12
48
25,00
Ravenna 11 22,92
Lugo 23 47,92
Vari 2 4,17
IPSIA
Ravenna 3
42
7,14
Lugo 26 61,90
Argenta 7 16,66
Imola 7 16,66
Alberghiero
Cast. S. Pietro 1 36 2,78
Riolo 35 97,22
Servizi
Imola 5
44
11,36
Lugo 31 70,45
Faenza 6 13,64
Ferrara 2 4,55
Artistici Ravenna 6
9 66,67
Faenza 3 33,33
Diverso è il comportamento se si tratta di scegliere un istituto tecnico
industriale. Di nuovo entra in gioco la diversità dell’offerta formativa che induce gli
allievi e le loro famiglie ad orientarsi prevalentemente su Lugo, ma in misura
significativa anche su Ravenna (22,92%) e Imola (25%), dove, rispettivamente, il
Baldini e l’Alberghetti offrono indirizzi di studio assenti a Lugo.
Nella scelta degli altri indirizzi dell’istruzione tecnica (quelli dei ragionieri e dei
geometri) prevale l’orientamento su Lugo (62,74%), anche se Faenza attira
sempre una quota interessante di allievi (il 24,49%).
I residenti di Conselice hanno meno dubbi quando si tratta di scegliere indirizzi
di istruzione professionale.
Per l’area industria e artigianato si orientano prevalentemente su Lugo
(61,90%) e, a seguire, su Argenta e Imola alla pari (16,67%) e su Ravenna
(7,14%). Per la scelta dei percorsi riguardanti i servizi, di nuovo prevale la scelta
su Lugo (70,45%) e, ad una distanza piuttosto forte, seguono Faenza, Imola e
Ferrara.
102
Non c’è storia sull’indirizzo alberghiero: scelgono quasi tutti Riolo, rispetto a
Castel S. Pietro Terme. Per l’area artistica l’orientamento delle scelte si suddivide
tra le due diverse offerte proposte dalle scuole di Ravenna e Faenza.
ANTICIPI O RITARDI
La scelta di anticipare l’ingresso a scuola da parte delle famiglie e degli allievi
di Conselice è abbastanza praticata (v. tab. 1.2.10.3, pag. 84, seconda parte, cap.
1). Il 3,61% anticipa l’ingresso nella prima classe della scuola primaria e l’1,52%
nella classe prima della secondaria di primo grado. Troviamo anticipatari anche
nella classe terza delle scuole superiori, a conferma di un comportamento che ha
continuità temporale.
Allievi che sono in ritardo rispetto all’età sono presenti lungo tutto l’arco di
durata del diritto-dovere all’istruzione e con quote sempre significative. Si parte,
infatti, con un 6,02% nella prima classe della primaria, si prosegue con il 18,18%
nella prima classe della secondaria di primo grado e si arriva al 38,30% alla fine
delle scuole superiori. Tenuto conto della significativa differenza che esiste tra il
numero (alto) di allievi in ritardo e quello (basso) dei ripetenti nello stesso anno di
corso, risulta evidente che ad incidere sul fenomeno del ritardo scolastico sono
soprattutto gli inserimenti di allievi migranti, normalmente collocati nell’anno
scolastico anteriore a quello corrispondente con l’età posseduta.
In ritardo di oltre tre anni sono allievi presenti in prima e quinta superiore
(rispettivamente con le quote del 10,71% e del 27,78% dei ritardatari di quegli
anni di corso).
TASSO DI SCOLARIZZAZIONE.
Da 6 a 14 anni si può ritenere che tutti gli allievi residenti a Conselice sono a
scuola (v. tab. 1.2.10.4, pag. 85, seconda parte, cap. 1). Dai 15 ai 18 anni ci
sono sicuramente abbandoni dei percorsi di istruzione, anche se con quote non
particolarmente rilevanti (il tasso di scolarità scende al 91,78% a 15 anni e
continua a diminuire fino al 68,6 per i 18enni).
Sul fronte dei cittadini migranti, il comune di Conselice presenta una
situazione originale: il tasso medio di scolarità per tutta la fascia d’età 6-18 anni
del diritto-dovere all’istruzione si posiziona al 100,54%: quindi ci sono più allievi a
scuola di quelli residenti. Oramai, però, sappiamo da che cosa dipende: dalla
presenza significativa di allievi migranti che, pur non avendo ancora acquisito
ufficialmente la residenza, sono comunque presenti a scuola. Conselice ha vissuto
in questi ultimi 20 anni un forte processo di immigrazione che lo ha portato ad
avere una delle quote più alte di alunni migranti nella composizione della domanda
di istruzione (il 18,94% dell’intera popolazione scolastica). Da qui la presenza a
103
scuola di molti allievi migranti, non sempre formalmente residenti. Nonostante ciò,
nei 17enni migranti inizia un significativo abbandono della scuola (il tasso di
scolarizzazione si attesta al 71,43%) che raggiunge il culmine a 18 anni dove solo
3 migranti su 10 frequentano una scuola.
TASSO DI RIPETENZA
Gli allievi residenti a Conselice iniziano a ripetere (saltuariamente) già nella
scuola primaria (nelle classi prima e seconda) e proseguono nella scuola
secondaria di primo, conferendo al fenomeno continuità e progressiva intensità (v.
tab. 1.2.10.5, pag. 86, seconda parte, cap. 1). Nella classe prima della scuola
secondaria di primo grado è ripetente il 4,55% degli allievi, quota che sale al
9,76% in prima superiore e oscilla tra diversi valori per tutta la secondaria di
secondo grado fino a fermarsi al 4,26% della classe quinta.
Le età con maggior presenza di allievi ripetenti sono i 15 e i 18 anni. Anche gli
adulti residenti a Conselice rientrano poco nell’istruzione (sono solo 10), ma in
compenso non ripetono.
104
1.7.2.5 COTIGNOLA
DOMANDA DI ISTRUZIONE
La popolazione residente 6-18 anni che costituisce la domanda potenziale di
istruzione è costituta da 757 cittadini (v. tab. 1.2.11.1, pag. 87, seconda parte,
cap. 1).
Cotignola è l’unico comune della provincia di Ravenna in cui si inverte la
composizione di genere della popolazione in età scolare. I maschi sono il 47,95%,
nettamente superati dalla presenza delle femmine, pari al 52,05%.
La componente “giovane” di questa popolazione residente è piuttosto alta. Si
attesta al 41,22% e supera del 5,16% la fascia d’età relativa all’ultimo
quinquennio scolastico. Anche in questo comune, pertanto, si conferma un
possibile aumento della domanda di istruzione nei prossimi anni.
I residenti migranti in età scolare sono pari, complessivamente, all’11,36%,
leggermente al disotto della media dei comuni dell’Unione della Bassa Romagna.
Essa ha comunque un flusso costante distribuito su tutti gli anni della suddetta
fascia d’età, con una tendenza a stabilizzarsi su quote inferiori alla media nei primi
due anni del primo quinquennio (a sei e sette anni si attesta sul 7,02-04%).
I migranti residenti nati in Italia sono presenti fin dall’età di 15 anni e si
snodano con regolarità lungo i restanti anni, fino ai 6, anche se con quote
altalenanti: si va dal 10% al 40% (tralasciando il picco del 100% rilevato per l’età
dei sette anni). Si può leggere, comunque, come un dato di stabilizzazione dei
nuclei familiari e, quindi, come elemento che concorre ad accreditare la previsione
di un aumento della domanda di istruzione nei prossimi anni.
SCELTE DEGLI STUDI
Nella fascia d’età 6-10 anni le scelte degli studi dei cittadini residenti a
Cotignola si orientano per l’86,36% su scuole ubicate nel territorio comunale (v.
tab. 1.2.11.2A, pag.88, seconda parte, cap. 1). Un discreto numero di allievi
(8,44%) si orienta verso Lugo, attratto soprattutto dalle scuole paritarie. Qualche
altro piccolo rivolo si indirizza verso Granarolo (1,95%) e Bagnacavallo (1,30%).
La stessa situazione si ripropone nella fascia d’età 11-13 anni (v. tab.
1.2.11.2B, pag. 88, seconda parte, cap. 1), dove si accentua il pendolarismo verso
Lugo (arriva al 12,35%). Per questa fascia d’età è una quota di pendolarismo
insolita, motivata sia dalla vicinanza dei due comuni, sia dalla ricerca di scuole
paritarie. Rimangono nelle scuole del territorio comunale l’85,29% dei allievi, con
un’ultima piccola uscita verso scuole del comune di Solarolo (1,18%).
I cittadini residenti a Cotignola che hanno dai 14 anni in su sono 279 (v. tab.
1.2.11.2C, pag. 89, seconda parte, cap. 1). Di questi, 11 sono in ritardo nel
cammino scolastico e sono ancora frequentanti la scuola secondaria di primo
105
grado. Gli altri 268 residenti orientano le loro scelte di studio prioritariamente
verso indirizzi tecnici (39,18%). Seguono le quote relative agli indirizzi
professionali (31,34%) e a quelli liceali (v. tab 72).
Scarsa è la percentuale di coloro che si orientano verso studi artistici.
Tab. 72 Le scelte di studi superiori da parte degli allievi residenti a Cotignola. A.S. 2008-2009
Tipologia istruzione
N. allievi %
Licei 74 27,61
Tecnici 105 39,18
Professionali 84 31,34
Artistici 5 1,87
Totale 268 100,00
Il pendolarismo prodotto da queste scelte è evidenziato nella sottostante
tabella 73.
Esso assume due principali direttrici: verso le scuole di Lugo (62,31%) e quelle
di Faenza (25,37%). Il resto degli allievi si orienta su Riolo Terme (7,46%) e, con
quote trascurabili, su Forlì, Ravenna e Imola.
Tab. 73 Le sedi scolastiche di istruzione superiore verso cui si orientano le scelte degli allievi residenti a Cotignola. A.S. 2008-2009
Se si entra nel dettaglio degli indirizzi di studio che i residenti ultra 14enni di
Cotigola scelgono (v. tab. 74), si rileva che quando si orientano sull’istruzione
liceale scelgono con nettezza la vicina scuola di Lugo. Sono un po’ meno decisi,
invece, quando la scelta cade su indirizzi tecnici.
Per gli indirizzi di ragioniere e geometra continuano a preferire Lugo, ma
aumenta, rispetto al liceo, la quota di coloro che si orientano verso Faenza. Per gli
studi nell’istruzione tecnica industriale aumenta la gamma delle scelte: una
maggioranza (61,76%) si indirizza su Lugo, ma una quota significativa (29,41%)
va a Faenza e altre percentuali più modeste si orientano su Ravenna e Forlì.
Comune sede della scuola scelta
N allievi %
FORLI' 4 1,12
IMOLA 4 1,49
RAVENNA 5 1,87
FAENZA 68 25,37
RIOLO TERME 20 7,46
LUGO 167 62,31
Totale 268 100,00
106
Tab. 74 Gli indirizzi di studio di secondaria di secondo grado scelti degli allievi residenti a
Cotignola. A.S. 2008-2009
Ancora una volta si ritiene che la motivazione di questa articolazione delle
scelte di studi tecnici sia da collegare alla differenziazione dell’offerta che i diversi
ITI della zona offrono.
Sull’istruzione professionale le scelte si dividono prevalentemente tra Lugo e
Faenza, con quote interessanti su quest’ultimo ambito territoriale anche quando
l’offerta di indirizzi di studi è molto simile, come nel caso degli istituti professionali
per l’industria e l’artigianato. Nel settore dell’agricoltura le scelte escludono
Ravenna e si distribuiscono su Faenza ed Imola.
Infine, si dividono equamente le scelte i due ambiti territoriali sedi
dell’istruzione artistica: Faenza e Ravenna.
ANTICIPI O RITARDI
Solo 1 allievo anticipa nella classe prima della scuola secondaria di primo grado
l’ingresso a scuola (v. tab. 1.2.11.3, pag. 91, seconda parte, cap. 1)
Anche i ritardi lasciano immune la scuola primaria ed hanno inizio solo nella
secondaria di primo grado, con un ingresso piuttosto significativo: nella classe
prima sono in ritardo il 15,09% degli allievi. Nelle scuole superiori subiscono il
consueto incremento che porta i ritardatari al 18,18% in prima, al 26,79% in terza
Indirizzi di studio Comune
N allievi
Tot %
Liceo
Faenza 7 74
9,46
Lugo 67 90,54
ITCG
Lugo 44
66
66,67
Faenza 21 31,82
Ravenna 1 1,52
ITI
Faenza 10
34
29,41
Ravenna 2 5,88
Lugo 21 61,76
Forlì 1 2,94
IP Servizi
Forlì 3
54
5,56
Faenza 9 16,67
lugo 22 40,74
Riolo 20 37,04
Agricoltura Faenza 10
14 71,43
Imola 4 28,57
IP Industria Artigianato
Lugo 13 21
61,90
Faenza 8 38,10
Artistici Faenza 3
5 60,00
Ravenna 2 40,00
Totale 268 268 100,00
107
e al 25,53% in quinta. Un accumulo significativo di anni di ritardo (più di tre) è
presente nelle classi prime e terze della scuola superiore. Anche per questo
comune valgono le considerazioni già svolte sugli alti livelli di ritardatari, ovvero
che a causarli è soprattutto la presenza di allievi migranti, con i loro inserimenti
differenziati rispetto alle età possedute.
TASSO DI SCOLARIZZAZIONE
Cotignola ha una alto tasso di scolarizzazione (96,70%), mantenuto costante
dai 6 anni fino ai 16 (v. tab. 1.2.11.4, pag. 92 seconda parte, cap. 1). Solo a 17
anni si avverte qualche segnale di abbandono scolastico, con un tasso di
scolarizzazione che scende all’88,89% e cala ulteriormente a 18 anni, quando si
attesta sul 75,93%.
Anche tra i cittadini migranti il tasso di scolarizzazione si mantiene alto
(93,02% come media sull’intero arco dell’età del diritto-dovere all’istruzione). Solo
dai 15 anni in su si manifestano segnali di abbandono della scuola da parte dei
migranti residenti, che a 18 anni frequentano una scuola solo nella misura del
16,67%.
TASSO DI RIPETENZA
Nella scuola primaria c’è un solo allievo di Cotignola che ripete (v. tab.
1.2.11.5, pag. 93 seconda parte, cap. 1). Dalla classe prima della scuola
secondaria di primo grado le ripetenze diventano regolari, anche se di modesta
entità (2,68% come media su tutta la secondaria di primo grado).
Il quadro cambia un po’ alle superiori, dove, però, si mantiene mediamente su
livelli contenuti. Complessivamente, infatti, il tasso di ripetenza riferito a tutta la
fascia d’età relativa al diritto-dovere all’istruzione si attesta su un modesto 2,25%,
uno dei più bassi dell’ambito di Lugo e dell’intera provincia.
Dal punto di vista delle età, quelle più coinvolte da casi di ripetenza sono i 15 e
i 16 anni, con un tasso, rispettivamente, del 6% e del 5,77%. Un discreto numero
di ultra ventenni rientra a scuola (sono 10) e nessuno di loro è ripetente.
108
1.7.2.6 FUSIGNANO
LA DOMANDA DI ISTRUZIONE.
La popolazione in età scolare residente in questo comune è di 816 cittadini (v.
tab. 1.2.12.1, pag. 94, seconda parte, cap. 1). Anche a Fusignano si conferma la
composizione di genere che caratterizza il quadro provinciale: i maschi superano le
femmine (51,96% i primi, 48,04% le seconde). Trova conferma, inoltre, il trend
dell’intera Unione della Bassa Romagna in merito alla componente “giovane” della
popolazione in età scolare. Essa, infatti, ha la consistenza del 40,81% ed è
superiore del 3,46% alla fascia d’età dell’ultimo quinquennio. Si prevede, pertanto,
che anche da questo comune deriverà un incremento della domanda di istruzione
nei prossimi anni.
Questa convinzione trova un’ulteriore sostegno nel dato relativo ai migranti
residenti. Essi rappresentano il 19,12% dell’intera popolazione in età scolastica ed
hanno un andamento stabile lungo i 13 anni d’età dell’obbligo formativo.
Significativa è anche la presenza di migranti nati in Italia che inizia all’età di 13
anni, con una quota del 10%, e mantiene una progressione costante fino a coprire
il 50% a 6 anni. Anche questo dato rafforza la previsione che da Fusignano verrà
un sensibile aumento della domanda potenziale di istruzione nei prossimi anni.
LE SCELTE DEGLI STUDI
Gli allievi residenti a Fusignano nella fascia d’età 6-10 anni scelgono la scuola
del loro comune nella misura dell’83,84% (v. tab. 1.2.12.2A, pag. 95, seconda
parte, cap. 1). E’ una delle quote più basse dell’ambito di Lugo, per cui anche in
questa prima fascia d’età si assiste ad un significativo pendolarismo verso due
principali direzioni: Lugo, con una quota del 9,76%, dove attraggono molto le
scuole paritarie e Alfonsine con il 5,79%.
La situazione si ripresenta quasi immutata anche nella fascia d’età 11-13 anni
(v. tab. 1.2.12.2B, pag. 95, seconda parte, cap. 1). Qui scelgono la scuola del loro
comune l’85,71% degli allievi residenti, mentre l’8% si dirige verso Lugo (sempre
attratto dalla scuole paritarie) e il 5,14% si orienta su scuole di Alfonsine.
I residenti nella fascia d’età che va dai 14 anni in su sono 279, 14 dei quali
sono in ritardo nel loro cammino scolastico e sono ancora nella secondaria di primo
grado (v. tab. 1.2.12.2C, pag. 96, seconda parte, cap. 1).
Gli altri distribuiscono le loro scelte di proseguimento degli studi (v. tab. 75) in
quote pressoché simili tra istruzione liceale, tecnica e professionale, con una
leggera prevalenza di questa ultima (35,47%) sulle altre (rispettivamente al
30,94% e al 32,08%). Molto scarsa è l’opzione di indirizzi di studio di tipo artistico
(appena 1,51%)
109
Tab. 75 Le scelte di studi superiori da parte degli allievi residenti a Fusignano. A.S. 2008-2009
Queste scelte producono un pendolarismo che rimane in larghissima parte
(80,75%) all’interno dell’ambito territoriale di riferimento (Lugo) (v. tab. 76).
Per il resto, i residenti a Fusignano in uscita dalla terza media si orientano su
scuole che sono in piccola parte fuori provincia (Imola e Forlì, per una quota
complessiva pari a 1,13%) e sugli altri comuni della provincia sedi di scuole
superiori: a Faenza (7,17%), a Riolo Terme (5,66%), a Ravenna (4,53%) e a
Cervia (0,75%).
Tab. 76 Le sedi scolastiche di istruzione superiore verso cui si orientano le scelte degli allievi
residenti a Fusignano. A.S. 2008-2009
Comune sede della scuola scelta
N allievi %
FORLI' 1 0,38
IMOLA 2 0,75
RAVENNA 12 4,53
FAENZA 19 7,17
RIOLO TERME 15 5,66
Cervia 2 0,75
LUGO 214 80,75
Totale 265 100,00
Anche per Fusignano si presenta di grande interesse l’analisi nel dettaglio degli
indirizzi di studio scelti (v. tab. 77).
Sull’istruzione liceale non ci sono dubbi: la preferenza netta è su Lugo. Del
tutto residuali sono le scelte verso licei di Ravenna e Faenza (questa ultima sede è
motivata esclusivamente dalla presenza di una scuola paritaria).
Sulle altre tipologie di istruzione superiore trova conferma la scelta
preferenziale delle scuole di Lugo. I fusignanesi si orientano verso scuole di altri
ambiti territoriali solo quando non trovano a Lugo gli indirizzi di studio che
intendono frequentare. E’ il caso dell’istruzione tecnica industriale, nella quale le
Tipologia istruzione
N. allievi %
Licei 82 30,94
Tecnici 85 32,08
Professionali 94 35,47
Artistici 4 1,51
Totale 265 100,00
110
pochissime scelte su Forlì e Ravenna sono determinate dalla specificità degli
indirizzi lì presenti
Tab. 77 Gli indirizzi di studio di secondaria di secondo grado scelti degli allievi residenti a
Fusignano. A.S. 2008-2009
.
Stessa situazione si presenta per gli indirizzi di ragioniere e geometra, dove le
scelte su scuole al di fuori di Lugo sono prevalentemente motivate dalla esigenza
di iscriversi ad indirizzi qui assenti.
Anche sull’istruzione professionale si ripete la stessa storia. Oltre agli indirizzi
agrario e alberghiero, del tutto assenti a Lugo, gli allievi di Fusignano scelgono
scuole al di fuori del lughese quando non trovano qui ciò che cercano (come, per
esempio, l’indirizzo grafico pubblicitario presente a Faenza).
ANTICIPI O RITARDI
Le famiglie degli allievi di Fusignano hanno una discreta propensione per l’avvio
anticipato della scuola (v. tab. 1.2.12.3, pag. 97, seconda parte, cap. 1). Il 4,88%,
infatti, è anticipatario nella prima classe della scuola primaria, il 3,03% lo è nel
primo anno della scuola secondaria di primo grado e troviamo anche un 1,96% che
è in anticipo nella classe terza delle superiori.
Allievi in ritardo sono presenti sempre, in tutte le classi prese in
considerazione. Iniziano nella classe prima della scuola primaria con il 3,66%,
Indirizzo di studio
Ambito territoriale
N allievi Tot %
Liceo
Lugo 77
82
93,9
Faenza 4 4,88
Ravenna 1 1,22
ITCG
Faenza 4
58
6,90
Ravenna 5 8,62
Lugo 49 84,48
ITI
Ravenna 2
25
8,00
Lugo 22 88,00
Forlì 1 4,00
IP Servizi
Faenza 7
71
9,86
Lugo 47 66,20
Riolo 15 21,13
Cervia 2 2,82
Agrario Imola 2
6 33,33
Faenza 4 66,67
IPSIA Lugo 19 19 100,00
Artistici Ravenna 4 4 100,00
Totale 265 100,00
111
proseguono nella prima della secondaria di primo grado, con la significativa quota
del 16,67%, aumentano sensibilmente nelle classi della scuola secondaria di
secondo grado dove raggiungono le seguenti quote: 30,49% in prima, 31,37% in
terza e 25,81% in quinta.
Come carico di anni di ritardo accumulati il quadro è migliore rispetto alle altre
realtà comunali. Non ci sono allievi con un ritardo che superi i tre anni e c’è solo
un caso di allievo in ritardo di tre anni nella quinta superiore.
TASSO DI SCOLARIZZAZIONE
In questo comune il tasso di scolarizzazione è in linea (93,87%) con il dato
dell’ambito territoriale di Lugo (v. tab. 1.2.12.4, pag. 98, seconda parte, cap. 1).
Segni evidenti di abbandono scolastico si manifestano a partire dai 16enni e
toccano il loro massimo tra gli allievi di 18 anni, quando il tasso di scolarizzazione
scende al 61,54%.
Tra i residenti migranti nella fascia d’età del diritto-dovere all’istruzione la
presenza a scuola è buona (90,38%) e non si abbassa mai come in altre realtà
comunali anche con i giovani di 17 e 18 anni, dove la quota di scolarizzazione si
attesta, rispettivamente, al 53,33% e al 43,75%.
TASSO DI RIPETENZA
Pur iniziando fin dalla prima classe della scuola primaria a trovare allievi che
ripetono, mediamente il tasso di ripetenza nel comune di Fusignano (2,93%) è di
pochissimo superiore alla media (2,46%) dell’ambito territoriale dei comuni della
Bassa Romagna (v. tab. 1.2.12.5, pag. 99, seconda parte, cap. 1). L’andamento
dei ripetenti è discontinuo: compare nei primi due anni della scuola primaria poi si
ripresenta nei tre anni della scuola secondaria di primo grado, mentre nelle scuole
superiori è presente nelle classi prima, terza e quarta, ma non in seconda e in
quinta.
Le età più penalizzate da ripetenze sono i 14 anni (6,85%), i 15 (9,43%) e i 18
(5%).
Pochi (5) sono gli adulti ultra ventenni che rientrano a scuola e uno di loro è
ripetente.
112
1.7.2.7 LUGO
DOMANDA DI ISTRUZIONE.
Nell’ambito dell’Unione della Bassa Romagna il comune di Lugo è quello con la
maggior consistenza di popolazione in età scolare. Essa si compone di 3.183
cittadini residenti, all’interno dei quali la presenza maschile supera nettamente
quella femminile: 52,21% la prima, 47,79% la seconda (v. tab 1.2.13.1, pag. 100,
seconda parte, cap. 1)
A differenza di quasi tutti gli altri comuni dell’Unione della Bassa Romagna,
Lugo non ha una netta prevalenza di residenti in età 6-10 anni rispetto all’ultimo
quinquennio 14-18 anni. Le due quote sono pressoché alla pari con uno scarto
dello 0,64% a favore della prima fascia d’età. Da questo comune, pertanto, non
dovrebbe derivare un particolare incremento della domanda di istruzione nei
prossimi anni.
Anche sul fronte dei residenti migranti derivano dati che fanno propendere
verso una previsione di stabilità quantitativa della popolazione scolastica. Infatti, la
quota complessiva dei migranti si attesta sul 12,47, che è in sintonia con la media
della zona, ma evidenzia un flusso tendente al ribasso. Nei residenti di 18 anni è al
15,95% e arriva al 10,13% a 6 anni, con un andamento sicuramente irregolare ma
nel primo quinquenni di età scolare (6-10 anni) non raggiunge mai i picchi toccati
negli anni precedenti (per esempio, il 16,31% tra i 13enni, il 15,19% negli
11enni).
Sono in progressivo aumento, invece, i migranti nati in Italia. Fanno la loro
presenza nel 13esimo anno di età con il 21,05% e tendono ad aumentare
progressivamente fino al 50% tra i residenti di 6 anni.
Anche questo dato, che indica una radicazione dei nuclei familiari migranti sul
territorio, induce a preveder stabilità nella futura domada di istruzione.
LA SCELTA DEGLI STUDI
Nella fascia d’età 6-10 anni, corrispondente con la scuola primaria, gli allievi
residenti a Lugo frequentano quasi tutti (93,68%) scuole ubicate sul territorio
comunale (v. tab. 1.2.13.2A, pag. 101, seconda parte, cap. 1). Essendo il comune
più esteso e popolato dell’ambito territoriale dell’Unione dei Comuni della Bassa
Romagna, i suoi cittadini generano diversificate scelte di scuole, derivate anche
dalla posizione geografica delle loro residenze. I flussi di un qualche rilievo in
uscita dal comune, però, sono solo due: verso Conselice (2,55%) e Sant’Agata
(1,07%).
Anche le scelte scolastiche compiute nella fascia d’età 11-13 anni confermano
questo andamento, accentuandolo (v. 1.2.13.2B, pag. 102, seconda parte, cap.
1). Infatti cala leggermente la quota di coloro che scelgono scuole situate
113
nell’ambito comunale (93,08%) ed aumenta un po’ la consistenza dei due flussi
verso Conselice e Sant’Agata, portandosi, rispettivamente, al 2,90% e al 1,80%.
Per il resto sono confermati i numerosi piccoli rivoli di uscita verso scuole di
comuni più o meno limitrofi.
Gli allievi residenti a Lugo che hanno dai 14 anni in su sono 1.110 (v. tab.
1.2.13.2C, pag. 103, seconda parte, cap. 1). Di questi 36 sono in ritardo nel loro
cammino di studio e sono ancora presenti in scuole di istruzione secondaria di
primo grado.
Gli altri 1.074 scelgono prevalentemente studi liceali (37,34%) e, a seguire,
tecnici e professionali. Bassa, rispetto alla media provinciale, è la quota di allievi
che scelgono l’istruzione artistica (v. tab. 78).
Tab. 78 Le scelte di studi superiori da parte degli allievi residenti a Lugo. A.S. 2008-2009
Tipologia istruzione
N. allievi %
Licei 401 37,34
Tecnici 343 31,94
Professionali 305 28,40
Artistici 25 2,33
Totale 1074 100,00
Queste scelte producono sul territorio il pendolarismo descritto dalla
sottostante tabella 79. In realtà si tratta di un movimento verso l’esterno
estremamente contenuto e frantumato in piccole quote (spesso inferiori all’1%),
determinate da scelte relative ad indirizzi di studio assenti a Lugo. Quando il tipo
di istruzione che i lughesi intendono scegliere è nel loro comune, essi non hanno
dubbi: si fermano sul territorio di residenza.
Tab. 79 Le sedi scolastiche di istruzione superiore verso cui si orientano le scelte degli allievi
residenti a Lugo. A.S. 2008-2009
Comune sede della scuola scelta
N allievi %
BOLOGNA 2 0,19
BUDRIO 2 0,19
CREVALCORE 1 0,09
ARGENTA 4 0,37
FORLI' 7 0,65
IMOLA 6 0,56
RAVENNA 45 4,19
FAENZA 50 4,66
RIOLO TERME 76 7,08
Cervia 8 0,74
LUGO 873 81,28
Totale 1074 100,00
114
Ciò è confermato dall’analisi di dettaglio delle scelte relative agli indirizzi di
studio (v. tab. 80).
Tab. 80 Gli indirizzi di studio di scuola secondaria di secondo grado scelti degli allievi residenti a Lugo. A.S. 2008-2009
Per tutte le tipologie di istruzione le scuole di Lugo ricevono scelte preferenziali
che si posizionano attorno al 90%. Si va dal 97,75% del liceo all’88,24%
dell’istituto professionale per l’industria e l’artigianato.
L’unico settore nel quale la scelta di Lugo è di poco superiore al 50% si colloca
negli indirizzi dei servizi, dove acquistano un peso particolare le scuole
alberghiere, qui del tutto assenti.
Un altro indirizzo che penalizza un po’ la scelta su Lugo è quello relativo
all’istruzione tecnica industriale che subisce la carenza di specializzazioni rispetto a
Ravenna.
ANTICIPI O RITARDI
Gli allievi e le famiglie di Lugo sono piuttosto orientate ad avvalersi della
facoltà di anticipare l’ingresso a scuola. Lungo tutta la filiera del diritto-dovere
all’istruzione, infatti, troviamo quote di allievi che sono n anticipo con gli studi
rispetto all’età posseduta (v. tab. 1.2.13.3, pag. 105, seconda parte, cap. 1). Nella
Indirizzo di studio
Ambito territoriale
N allievi Tot %
Liceo
Bologna 4
400
1,00
Ravenna 3 0,75
Faenza 2 0,5
Lugo 391 97,75
ITCG
Faenza 7
218
3,211
Ravenna 5 2,294
Lugo 206 94,5
ITI
Forlì 7
119
5,882
Ravenna 17 14,29
Lugo 95 79,83
IP Servizi
Faenza 16
223
7,175
Ravenna 2 0,897
Forlì 1 0,448
Cervia 8 3,587
Riolo 76 34,08
Lugo 120 53,81
Agrario Bologna 6
21 28,57
Faenza 15 71,43
IPSIA
Crevalcore 1
68
1,47
Argenta 4 5,88
Faenza-Foscolo 3 4,41
Lugo 60 88,24
Artistici Faenza 7
25 28,00
Ravenna 18 72,00
Totale 1074 1074 100,00
115
classe prima della scuola primaria gli anticipatari sono il 6,69%; sono il 3,78%
nella prima classe della scuole secondaria di primo grado e dopo una calo di
presenza nella prima classe delle superiori ritornano ad un 2,56% in terza e
all’1,66% in quinta.
Anche coloro che risultano in ritardo rispetto alla tabella di marcia degli studi si
distribuiscono lungo tutti gli anni di corso che vanno dai 6 ai 18 anni. Già nella
classe prima della scuola primaria il 7,09% è in ritardo di uno o due anni. Nella
prima classe della scuola secondaria di primo grado i ritardatari passano al 9,24%.
Il loro incremento prosegue in prima superiore, dove si attestano al 22,08% e
raggiungono il picco in terza superiore con il 34,19%, per ridimensionarsi in quinta
con il 18,78%. L’accumulo di un ritardo superiore ai tre anni riguarda allievi che
frequentano le classi terza e quinta superiori.
TASSO DI SCOLARIZZAZIONE
Il comune di Lugo ha, complessivamente, un alto tasso di scolarizzazione
(94,16%). Solo quando iniziano le scuole secondarie di secondo grado si avvertono
segnali di abbandono della scuola, fenomeno che raggiunge il suo punto più alto
nell’ultima classe, dove il tasso di scolarizzazione si attesta al 76,26% (v. tab.
1.2.13.4, pag. 106, seconda parte, cap. 1).
Si colloca, invece, al disotto della media rilevata per l’ambito territoriale di
appartenenza il tasso di scolarizzazione dei cittadini migranti (85,89%). Esso ha
un andamento altalenante fin dalla prima classe della primaria, ma tende
decisamente ad abbassarsi a partire dalla prima classe delle superiori (86,96%)
per scendere al 36,59% nell’ultimo anno di corso.
TASSO DI RIPETENZA
A Lugo, nella scuola primaria ci sono pochi allievi ripetenti: in tutto 5, pari allo
0,40% della popolazione scolastica complessivamente presente in questo grado di
istruzione (v. tab. 1.2.13.5, pag. 107, seconda parte, cap. 1). A ripetere con
regolarità si inizia dalla classe prima della scuola secondaria di primo grado, anche
se mediamente il tasso di ripetenza rimane piuttosto basso: sui 13 anni di durata
del percorso di studi relativi al diritto-dovere all’istruzione il tasso di ripetenza è
pari al 2,22%, che una delle quote più basse di tutto l’ambito territoriale di
riferimento e della provincia. Gli anni di corso con maggior presenza di alunni
ripetenti sono il primo e il terzo delle scuole superiori, mentre le età più
penalizzate da ripetenze sono 1 15 e i 17 anni.
Gli adulti con più di 20 anni che rientrano a scuola sono pochi, ma nessuno di
loro ripete.
116
1.7.2.8 MASSALOMBARDA
LA DOMANDA DI ISRUZIONE
Sono 1.033 i cittadini residenti a Massalombarda in età scolare (v. tab.
1.2.14.1, pag. 108, seconda parte, cap. 1). Dal punto di vista della composizione
di genere si rileva una netta prevalenza dei maschi: sono il 52,27%, rispetto alle
femmine che si attestano sul 47,73%.
Interessante è la quota di popolazione “giovane” che raggiunge il 43,08% e
supera i residenti nella fascia d’età alta (14-18 anni) del 9,20%. Si presume,
pertanto, che da questo comune deriverà, nei prossimi anni, un significativo
incremento della domanda di istruzione.
Massalombarda è il comune con la quota più alta di residenti migranti di tutta
l’Unione della Bassa Romagna, ma anche dell’intera provincia. Sono al 22,07%
dell’intera popolazione scolastica, con percentuali che rimangono pressoché
costanti lungo i 13 anni presi in considerazione. Anche in termini assoluti
raggiungono una dimensione significativa: sono 228, su una popolazione scolastica
di poco più di mille cittadini.
All’interno dei residenti migranti, quelli nati in Italia rappresentano
complessivamente il 24,12%, ma dal momento in cui compaiono (a partire dai
15enni) tendono sempre ad aumentare. Tra i residenti in età di sei e sette anni,
infatti, raggiungono, rispettivamente, le percentuali del 66,67% e del 55,56%.
Dal punto di vista della domanda di istruzione tutti i dati relativi alla
popolazione scolastica fanno pensare che in questo comune nei prossimi anni essa
subirà un sensibile aumento.
LA SCELTA DEGLI STUDI.
Nei residenti della fascia d’età 6-10 anni il comune di Massalombarda vede un
pendolarismo verso scuole esterne al territorio comunale che è uno dei più alti
dell’ambito territoriale di riferimento e della provincia (v. tab. 1.2.14.2A, pag. 109,
seconda parte, cap. 1). Infatti, solo l’86,48% di questa fascia d’età rimane nelle
scuole ubicate nel comune di residenza. Il 7,23% dei bambini e delle bambine tra i
6 e i 10 anni frequentano scuole di Lugo, in particolare quelle paritarie. Il 3,03%
scelgono scuole di Imola, e anche qui una parte significativa si orienta su scuole
paritarie. L’altro flusso verso l’esterno del comune, di entità molto più modesta, è
verso Conselice (1,63%).
La stessa situazione si presenta (accentuata) per la fascia d’età 11-13 anni,
relativa alla scuola secondaria di primo grado (v. tab. 1.2.14.2B, pag. 109,
seconda parte, cap. 1). Qui rimane nelle scuole ubicate sul territorio comunale solo
l’82,53% della popolazione scolastica interessata. Di nuovo il flusso più consistente
117
verso l’esterno è nella direzione di scuole di Lugo (12,66%), con una presenza
significative di scelte che si orientano su scuole paritarie. L’altro pendolarismo, di
rilievo nettamente inferiore, è verso Imola (1,75%) e verso altri comuni limitrofi
(in particolare Conselice e Sant’Agata)
Nella fascia d’età che va dai 14 anni in su gli allievi residenti a Massalombarda
sono 314 (v. tab. 1.2.14.2C, pag. 110, seconda parte, cap. 1). Di questi, 9 sono in
ritardo nel loro cammino scolastico, per cui frequentano ancora scuole secondarie
di primo grado.
Gli altri 305 allievi presenti in scuole secondarie di secondo grado si orientano
nelle loro scelte secondo quanto evidenziato dalla sottostante tabella 81.
Tab. 81 Le scelte di studi superiori da parte degli allievi residenti a Massalombarda. A.S. 2008-2009
Tipologia istruzione N. %
Licei 89 29,18
Tecnici 85 27,87
Professionali 120 39,34
Artistici 11 3,61
Totale 305 100,00
Prevale abbastanza nettamente l’orientamento verso indirizzi di studio degli
istituti professionali, lasciando a più di 10 punti di distanza l’istruzione liceale e, a
seguire, quella tecnica. Al di sotto della media provinciale si colloca la scelta
dell’istruzione artistica.
Queste scelte producono un pendolarismo sul territorio descritto dalla tabella
82.
Tab. 82 Le sedi scolastiche di istruzione superiore verso cui si orientano le scelte degli allievi residenti a Massalombarda. A.S. 2008-2009
Comune sede della scuola scelta N. allievi %
Lugo 152 49,84
Imola 79 25,90
Faenza 34 11,15
Riolo Terme 27 8,85
Ravenna 10 3,28
Castel San Pietro
Terme 2 0,66
Forli' 1 0,33
Totale 305 100,00
118
Le due direttrici principali, connesse anche alla posizione geografica di questo
comune (collocato al confine con Imola) si muovono verso Lugo e Imola, con una
presenza significativa di una direttrice verso Faenza.
Come al solito, aiuta a capire qualcosa di più l’analisi di dettaglio degli indirizzi
di studio scelti (v. tab. 83).
Tab. 83 Gli indirizzi di studio di secondaria di secondo grado scelti degli allievi residenti a Massalombarda. A.S. 2008-2009
L’istruzione liceale conferma le due principali direttrici sopra ricordate.
L’istruzione tecnica modifica un po’ questo andamento. La scelta degli indirizzi
ragionieri e geometri esclude quasi del tutto Imola e si orienta su Lugo e Faenza.
Quando i residenti di Massalombarda si orientano verso l’istituto tecnico
industriale, tutto cambia di nuovo: perde terreno la scelta di Lugo (scende al
23,68%), acquista peso rilevante la direttrice verso Imola (63,16) e subentra la
direttrice verso Ravenna (10,53%).
La scelta di indirizzi di istruzione professionale conferma sostanzialmente le
due principali direttrici di Lugo ed Imola, con subentro di altri ambiti territoriali
Indirizzo di studio
Ambito territoriale
N allievi Tot %
Liceo
Lugo 60
89
67,42
Imola 28 31,46
Ravenna 1 1,12
ITCG
Lugo 33
40
82,50
Imola 1 2,50
Faenza 6 15,00
ITI
Lugo 9
38
23,68
Imola 24 63,16
Ravenna 4 10,53
Forlì 1 2,63
Agrario Imola 9
17 52,94
Faenza 8 47,06
IPSIA
Lugo 17
23
73,91
Imola 4 17,39
Faenza 2 8,70
IP Servizi
Lugo 33
87
37,93
Riolo 27 31,03
Cast S, Pietro 2 2,30
Imola 14 16,09
Faenza 11 12,64
Indirizzi artistici
Faenza 6 11
54,55
Ravenna 5 45,45
Totale 305 305 100,00
119
quando qui sono assenti gli indirizzi che interessano (come succede nel caso
dell’alberghiero e degli artistici).
ANTICIPI O RITARDI.
I cittadini residenti a Massalombarda scelgono di anticipare l’ingresso a scuola
con una certa regolarità (v. tab. 1.2.14.3, pag. 112, seconda parte, cap. 1). Sono
presenti anticipatari, infatti, nella classe prima del scuola primaria (3,95%), nella
prima della scuola secondaria di primo grado (1,23%) e nella prima classe della
scuola secondaria di secondo grado (1,89%).
Gli allievi in ritardo rispetto agli anni d’età si distribuiscono lungo l’intero arco
dei 13 anni del diritto-dovere all’istruzione. Sono presenti nella prima della scuola
primaria nella misura del 4,82%, proseguono nella classe prima della scuola
secondaria di primo grado (4,65%) e assumono consistenza significativa a partire
dalla prima classe delle superiori, dove balzano al 32,50%, con 2 allievi che hanno
3 e più anni di ritardo. Questa quota di ritardatari si ripropone, notevolmente
aumentata, nella classe terza delle superiori, dove raggiunge il 46,48% e si attesta
al 24% in quinta. Tenuto conto del ridotto numero di ripetenti, il fenomeno del
ritardo scolastico è sicuramente da imputare alla presenza di alunni migranti,
presenti a Massalombarda con la percentuale più alta dell’ambito territoriale di
riferimento e che, come abbiamo già visto, tendono ad essere inseriti nelle classi
antecedenti a quelle corrispondenti alla loro età. Gli allievi che hanno accumulato
un ritardo superiore ai tre anni sono presenti in tutte e tre le classi superiori prese
in considerazione.
TASSO DI SCOLARIZZAZIONE.
Nel comune di Massalombarda il tasso di scolarizzazione è più basso (91,87%)
di quasi due punti percentuali rispetto all’ambito territoriale dei comuni della Bassa
Romagna (v. tab. 1.2.14.4, pag. 113, seconda parte, cap. 1). A penalizzare la
scolarizzazione sono gli anni della scuola secondaria di secondo grado dove il
relativo tasso si attesta al 92,54% nella classe prima e scende al 67,95% in
quinta.
Tra gli allievi migranti il tasso di scolarizzazione è, complessivamente,
dell’87,28%, anche qui con un abbandono scolastico che si manifesta nella scuola
secondaria di secondo grado, caratterizzato da un progressivo calo dalla prima
classe alla quinta, senza però gli sbalzi notati in altri comuni. A Massalombarda,
infatti, scende dal 78,57% della prima al 70% della quinta, rimanendo
tendenzialmente sul 70% per tutto il quinquennio.
120
TASSO DI RIPETENZA
Qualche allievo che ripete è presente tra i residenti nel comune di
Massalombarda fin dal primo ciclo, sia nella scuola primaria, sia in quella
secondaria di primo grado (v. tab. 1.2.14.5, pag. 114, parte seconda, cap. 1). Il
salto quantitativo avviene a partire dalla classe prima della scuola secondaria di
secondo grado, dove i ripetenti sono l’11,25%. Un tasso abbastanza alto di
ripetenza si protrae per tutto il quinquennio, portando la quota media di ripetenti
al 3,28% che è una delle più alte dell’ambito territoriale di riferimento. Le età nelle
quali si registra la maggior presenza di allievi ripetenti sono i 15, 16 e 18 anni.
Anche in questo comune sono pochi gli adulti con più di 20 anni che rientrano a
scuola. In compenso nessuno di loro è ripetente.
121
1.7.2.9 SANT’AGATA SUL SANTERNO
DOMANDA DI ISTRUZIONE.
La domanda potenziale di istruzione espressa da questo comune è di 276
cittadini residenti nella fascia d’età 6-18 anni (v. tab. 1.2.15.1, pag. 115, seconda
parte, cap. 1)
A Sant’Agata la composizione di genere della suddetta popolazione si distacca
da tutti gli altri comuni (dell’Unione della Bassa Romagna, ma anche della
provincia). Essa vede la quota dei maschi e delle femmine esattamente alla pari.
E’ significativa, invece, la quota “giovane” di questa popolazione scolastica che
si attesta al 43,12%, superiore del 7,98% a quella relativa all’ultimo quinquennio.
Anche per questo comune è presumibile, pertanto, un incremento della
domanda di istruzione nei prossimi anni, anche se la sua dimensione sarà
probabilmente contenuta, in relazione ai dati relativi alla immigrazione.
La percentuale di residenti migranti, infatti, è la più bassa tra i comuni
dell’Unione della Bassa Romagna. Essa si attesta sull’8,70% e presenta un flusso
regolare di presenza solo nel primo quinquennio di età scolare.
Anche i residenti migranti nati in Italia hanno una presenza sporadica: sono
rilevati solo in tre annualità delle 13 che compongono la fascia dell’obbligo
formativo.
LA SCELTA DEGLI STUDI
Il comune di Sant’Agata sul Santerno, nella fascia d’età 6-10 anni, ha il più alto
pendolarismo verso scuole esterne riscontrato nell’ambito territoriale di riferimento
e nella provincia (v. tab. 1.2.15.2A, 116, seconda parte, cap. 1). Solo l’81,08%
degli allievi di questa fascia d’età frequenta scuola del proprio comune, mentre il
16,22% sceglie scuole del comune di Lugo. Un altro 2,70% si orienta su scuole del
comune di Massalombarda.
La situazione peggiora nella fascia d’età successiva, quella dagli 11 ai 13 anni,
corrispondente con la scuola secondaria di primo grado (v. tab. 1.2.15.2B, pag.
116, seconda parte, cap. 1). Qui rimangono nel comune di residenza poco più di 7
cittadini su 10. Il 25,93% si orienta verso scuole di Lugo e l’1,85% sceglie di
andare a Massalombarda.
Nella fascia d’età cha va dai 14 anni in su gli allievi residenti a Sant’Agata sono
89 (v. tab. 1.2.15.2C, pag. 117, seconda parte, cap. 1). Di questi due sono in
ritardo con i loro studi, per cui sono presenti in scuole secondarie di primo grado.
Gli altri 87 si indirizzano su scuole secondarie di secondo grado scegliendo le
tipologie di istruzione evidenziate dalla sottostante tabella 84.
122
Tab. 84 Le scelte di studi superiori da parte degli allievi residenti a Sant’Agata sul Santerno. A.S. 2008-2009
Prevale l’interesse verso l’istruzione tecnica, seguita a breve distanza da quelle
professionale e liceale. Non ci sono scelte indirizzate verso indirizzi artistici.
L’orientamento sopra espresso produce un pendolarismo sul territorio messo in
evidenza dalla tabella 85.
I flussi evidenziati si muovono verso due direzioni principali: Lugo e Faenza,
con qualche deviazione verso Imola (5,75%) e, ancora più debolmente, verso
Riolo e Ravenna.
Tab. 85 Le sedi scolastiche di istruzione superiore verso cui si orientano le scelte degli allievi residenti a Sant’Agata sul Santerno. A.S. 2008-2009
Comune sede della scuola scelta
N. allievi %
Lugo 69 79,31
Imola 5 5,75
Faenza 10 11,49
Riolo Terme 2 2,30
Ravenna 1 1,15
Totale 87 100,00
Per capire qualcosa di più serve analizzare gli indirizzi di studio scelti. Si
scopre, allora, che quando si tratta del liceo non c’è alcun dubbio: tutti vanno a
Lugo (v. tab. 86).
La netta preferenza verso Lugo è confermata ogniqualvolta è possibile scegliere
un indirizzo di studio che qui ha una presenza. Succede per i ragionieri ed i
geometri, ma anche per l’istituto tecnico industriale e per gli indirizzi dell’istituto
professionale per l’industria e l’artigianato.
Tipologia istruzione
N allievi %
Licei 27 31,03
Tecnici 31 35,63
Professionali 29 33,33
Artistici 0 0,00
Totale 87 100,00
123
Tab. 86 Gli indirizzi di studio di secondaria di secondo grado scelti degli allievi residenti a Sant’Agata sul Santerno. A.S. 2008-2009
Indirizzo di studio
Ambito territoriale
N allievi Tot %
Liceo Lugo 27 27 100,00
ITCG Lugo 17
19 89,47
Faenza 2 10,53
ITI Lugo 11
12 91,67
Ravenna 1 8,333
Agrario Imola 5
6 83,33
Faenza 1 16,67
IPSIA Lugo 7
8 87,50
Faenza 1 12,50
IP Servizi
Lugo 7
15
46,67
Riolo 2 13,33
Faenza 6 40,00
Totale 87 87 100,00
Quando gli indirizzi di studio non sono presenti a Lugo si preferisce Imola
rispetto a Faenza (come nel caso dell’agrario). Nell’istruzione professionale del
settore servizi, a parte la scelta su Riolo, obbligata per chi sceglie l’alberghiero, c’è
un certo equilibrio tra Lugo e Faenza, derivata in gran parte dalla presenza presso
questo ultimo comune dell’indirizzo grafico pubblicitario.
ANTICIPI O RITARDI
Solo qualche allievo residente nel comune di Sant’Agata è in anticipo nel
proprio cammino di studi (v. tab. 1.2.15.3, pag. 118, seconda parte, cap. 1). I
ritardi, invece, cominciano dalla prima classe della scuola primaria e proseguono
lungo tutta la durata degli studi connessi al diritto-dovere all’istruzione. La quota
dei ritardatari assume una dimensione significativa a partire dalla classe prima
della scuola secondaria di secondo grado (17,65%) e raggiunge il suo apice nella
classe terza (28,57%). Complessivamente, però, i livelli di ritardatari di questo
comune sono piuttosto contenuti rispetto al quadro che emerge per l’ambito
territoriale di riferimento (nella quinta classe delle superiori si posiziona al 5,56%,
che è uno dei livelli i più bassi della provincia). Ciò molto probabilmente è
connesso al contenuto numero di inserimenti di allievi migranti neo arrivati.
TASSO DI SCOLARIZZAZIONE.
Con il 90,94% il comune di Sant’Agata ha il tasso di scolarizzazione più basso
dell’ambito territoriale dei comuni della Bassa Romagna (v. tab. 1.2.15.4, pag.
119, seconda parte, cap. 1). Molto probabilmente ciò dipende anche da processi
124
migratori che hanno modificato la composizione dei residenti nell’arco di tempo
che intercorre tra le due rilevazioni messe a confronto: quella sui residenti,
effettuata al 1 gennaio e quella sui presenti a scuola compiuta nel mese di giugno,
alla fine dell’anno scolastico. Ciò potrebbe spiegare tassi di scolarità al disotto del
95% anche in anni di corso relativi al primo ciclo, quando è praticamente
impossibile che ci siano fenomeni di abbandono scolastico. Segnali evidenti di un
qualche abbandono scolastico sono presenti, invece, tra i giovani che hanno 17 e
18 anni, dove i tassi di scolarizzazione, sono rispettivamente, l’80% e il 69,57%.
TASSO DI RIPETENZA
Nel primo ciclo nessun allievo residente a Sant’Agata risulta ripetente. (v. tab.
1.2.15.5, pag. 120, seconda parte, cap. 1).
A ripetere si inizia solo nella classe prima delle superiori, con una quota
dell’11,76%. Anche nella scuola secondaria di secondo grado, però, non sempre ci
sono allievi che ripetono: in quinta, per esempio, non ce ne sono.
Le età con maggior incidenza di ripetenti sono i 15 e i 17 anni. Di adulti con più
di 20 anni che rientrano a scuola ce n’è solo 1 e non risulta ripetente.
125
1.7.3 Ambito territoriale di Ravenna
1.7.3.1 CERVIA
LA DOMANDA DI ISTRUZIONE
Nel comune di Cervia la domanda potenziale di istruzione è espressa da 2.753
cittadini residenti, il 51% dei quali è costituito da maschi (v. tab. 1.2.16.1, pag.
121, seconda parte, cap. 1).
La fascia di popolazione relativa al primo quinquennio dell’età scolare è pari
39,45% ed è di poco superiore al corrispondente quinquennio finale (38,79%, con
una differenza dello 0,66%). Sembra di potersi dedurre che in questo comune non
è prevedibile un particolare incremento della domanda di istruzione nei prossimi
anni.
I migranti residenti in questa fascia d’età sono, complessivamente, il 9,12%.
L’andamento rilevato nell’arco dei 13 anni del diritto-dovere all’istruzione rivela
una tendenza del flusso migratorio in leggero progressivo decremento. Nei
residenti dell’età di 18 anni i migranti sono l’8,96%, mentre nell’età di 6 anni
calano al 6,28%; inoltre: nell’ultimo quinquennio la presenza media di migranti è
del 10,30%, mentre nel primo quinquennio si riduce al 7,92%. Sono tutti dati che
sembrano confermare quanto prima si è scritto, ovvero che a Cervia la domanda di
istruzione dovrebbe rimanere stabile per i prossimi anni.
Aumentano nel tempo, invece, i migranti nati in Italia. Essi sono presenti lungo
tutta la fascia dei 13 anni d’età presi in considerazione e nel quinquennio
“giovane” (6-10 anni) presentano un tendenziale e costante incremento (a 6 anni
raggiungono la quota del 64,29% dei migranti residenti).
Nel loro insieme questi dati evidenziano due aspetti:
- che il processo migratorio verso Cervia è in atto da molto tempo;
- che negli ultimi 13 anni i nuclei familiari immigrati hanno progressivamente
aumentato il loro radicamento sul territorio.
LE SCELTE DEGLI STUDI
Nella fascia d’età 6-10 anni gli allievi residenti a Cervia frequentano in
larghissima parte (94,18%) scuole ubicate sul loro territorio (v. tab. 1.2.16.2A,
pag. 122, seconda parte, cap. 1). Tra le scelte orientate verso scuole esterne al
comune prevale quella verso San Pietro in Vincoli, con il 3,49%. Per il resto c’è
una frantumazione del pendolarismo esterno che è di dimensioni trascurabili.
Questo andamento delle scelte scolastiche è confermato anche nella fascia
d’età 11-13 anni, ma con una significativa accentuazione del flusso in uscita (v.
tab. 1.2.16.2B, pag. 123, seconda parte, cap. 1). Resta, infatti, nelle scuole di
Cervia il 77,48% dei residenti in questa fascia d’età e il 19,37% sceglie di uscire
126
verso scuole di San Pietro in Vincoli. Aumenta un po’ anche il pendolarismo verso
Cesena, dove si indirizza l’1,66% della domanda di istruzione.
Nella fascia d’età dai 14 anni in su gli alunni residenti a Cervia sono 1.019 (v.
tab. 1.2.16.2C, pag. 124, seconda parte, cap. 1). Di costoro, 44 sono in ritardo nel
loro cammino scolastico e fequentano scuole di istruzione secondaria di primo
grado.
Gli altri 975, per proseguire i loro studi dopo la terza media hanno scelto gli
indirizzi di studio si scuola secondaria di secondo grado evidenziati dalla tabella 87.
La maggioranza si è orientata verso indirizzi dell’istruzione professionale, anche
se c’è molto equilibrio tra le tre principali tipologie di istruzione, tutte racchiuse nel
giro di 5 punti di percentuale.
Tab. 87 Le scelte di studi superiori da parte degli allievi residenti a Cervia. A.S. 2008-2009
Tipologia istruzione
N. allievi %
Licei 292 29,95
Tecnici 319 32,72
Professionali 332 34,05
Artistici 32 3,28
Totale 975 100,00
L’insieme di queste scelte ha generato un pendolarismo che è possibile
conoscere dalla tabella 88.
Tab. 88 Le sedi scolastiche di istruzione superiore verso cui si orientano le scelte degli allievi residenti a Cervia. A.S. 2008-2009
Comune sede scuola scelta
N allievi %
RIMINI 9 0,92
FORLì' 112 11,49
CESENA 305 31,28
CESENATICO 249 25,54
RAVENNA 127 13,03
CERVIA 168 17,23
ALTRI 5 0,51
Totale 975 100,00
Dall’analisi dei dati in essa contenuti si evidenzia con chiarezza la particolare
situazione geo-formativa in cui si trova questo comune.
Esso infatti si trova posizionato al confine della provincia di Ravenna verso
quella di Forlì-Cesena, con distanze che lo rendono più vicino a comuni di questa
127
ultima provincia (Cesenatico e Cesena, per esempio) che a quella del capoluogo di
appartenenza.
Inoltre, dal punto di vista dell’offerta formativa, sul proprio territorio ha
presente solo un indirizzo di studio di scuola secondaria di secondo grado, quello
ristorativo-alberghiero. Ciò ha comportato un evolversi nel tempo del
pendolarismo scolastico caratterizzato da dimensioni consistenti (esce da Cervia
oltre l’82% della domanda di istruzione superiore) e orientato più verso la
provincia di Forlì-Cesena che quella di Ravenna.
Il maggior flusso in uscita da Cervia (56,82%) si indirizza verso i due comuni
più vicini sedi di scuole secondarie di secondo grado: Cesena e Cesenatico.
Le altre direttrici significative del pendolarismio cervese vanno verso Ravenna
(13,03%) e Forlì (11,49%).
Per comprendere meglio le motivazioni che inducono a realizzare questo
pendolarismo è utile analizzare le scelte relative agli specifici indirizzi di studio (v.
tabella 89). Essa mette in evidenza il consolidarsi storico di flussi nell’orientamento
alla scelta degli studi superiori da parte degli alunni cervesi e delle loro famiglie.
Tab. 89 Gli indirizzi di studio di scuola secondaria di secondo grado scelti dagli allievi residenti a Cervia. A.S. 2008-2009
Indirizzo di studio
Ambito territoriale
N. allievi
Tot indirizzo
%
ITI
FORLI' 7
65
10,77
RAVENNA 6 9,23
CESENA 52 80,00
IPSIA
CESENA 55
61
90,16
RAVENNA 5 8,20
RIMINI 1 1,64
ITCG
FORLI' 40
233
17,17
CESENA 75 32,19
CESENATICO 99 42,49
RAVENNA 17 7,30
RIMINI 1 0,43
BOLOGNA 1 0,43
Liceo
FORLI' 57
292
19,52
CESENA 10 3,42
CESENATICO 150 51,37
RAVENNA 67 22,95
RIMINI 7 2,40
PIACENZA 1 0,34
Servizi
FORLI' 5
269
1,86
FORLIMPOPOLI 1 0,37
CESENA 94 34,94
CERVIA 168 62,45
SAVIGNANO 1 0,37
Agrario
FORLI' 2
23
8,70
CESENA 19 82,61
RAVENNA 1 4,35
PIACENZA 1 4,35
Artistici RAVENNA 31
32 96,88
FORLI' 1 3,13
Totale 975 975 100,00
128
Cesena si presenta come la sede preferita per compiere studi nell’istruzione
tecnica industriale (assorbe l’80% della domanda), nell’istruzione professionale
agraria (82,61%) e per l’industria e l’artigianato (90,16%).
Viceversa Cesenatico è il riferimento principale (anche se con quote meno
consistenti) per coloro che scelgono studi di ragioneria-geometri (42,49%) e liceali
(51,37%).
Ravenna assorbe quote di domanda di istruzione da parte dei cittadini di Cervia
su quasi tutte le tipologia di indirizzi di studio (è esclusa solo nella scelta
dell’istruzione professionale per i servizi). In particolare, si orientano verso il
comune capoluogo di provincia gli alunni che intendono compiere studi in campo
artistico, liceale, dell’istruzione tecnica e di quella professionale per l’industria e
l’artigianato.
Forlì è scelta come sede di riferimento con quote di domanda significative da
coloro che intendono compiere studi tecnici, liceali e in campo agrario.
Nell’istruzione per l’area tecnica e professionale dei servizi assorbe gran parte
della domanda (62,45%) la sede scolastica di Cervia. In questo settore l’altra
direttrice sulla quale si muove la domanda di istruzione è Cesena (34,94%).
Dalle direttrici che assume il pendolarismo generato da Cervia e dalla loro
consistenza sembra potersi dedurre l’opportunità che la programmazione
dell’offerta formativa riguardante questo territorio avvenga con azioni congiunte e
condivise dalla due province interessate, Ravenna e Forlì-Cesena. In questo caso il
confine geografico tra le due province è nettamene superato dai flussi della
domanda di istruzione che aggrega in un unico bacino di servizio scolastico cinque
territori comunali di due province, tra loro confinanti e ben collegati come
trasporti.
ANTICIPI O RITARDI
Nel comune di Cervia una quota modesta di allievi frequenta classi che sono in
anticipo rispetto all’età posseduta: sono il 3,49% nella prima della scuola primaria
e il 2,20% nella prima della scuola secondaria di primo grado (v. tab. 1.2.16.3,
pag. 126, seconda parte, cap. 1).
I ritardi sono pressoché irrilevanti nella prima classe della primaria e diventano
significativi a partire dalla classe prima della scuola secondaria di primo grado. Qui
sono il 9,25% e nel passaggio alle superiori, nella classe prima, si impennano al
30,14%. Mantengono questo alto livello sia in terza che in quinta, dove subiscono
un ulteriore incremento, passando al 33,13%.
Allievi che accumulano un ritardo superire ai tre anni sono presenti solo nelle
tre le classi rilevate per la scuola secondaria di secondo grado.
129
TASSO DI SCOLARIZZAZIONE
Fino all’età di 15 anni, nel comune di Cervia, il tasso di scolarizzazione è totale
(v. tab. 1.2.16.4, pag. 127, seconda parte, cap. 1). Dai 16 anni ai 18 appaiono
segni di abbandono della scuola, dal momento che la scolarizzazione scende
all’85,94% in terza e arriva al 74,13% in quinta.
Tra i cittadini migranti nella fascia d’età del diritto dovere all’istruzione il tasso
di scolarizzazione è altissimo: 99,60%. Ciò è dovuto, molto probabilmente, alla
frequenza scolastica di allievi che non sono formalmente residenti, tenuto conto
che già l’alto tasso di residenti ufficiali testimonia che sul territorio è presenta una
numerosa comunità di migranti.
TASSO DI RIPETENZA
Nella scuola primaria, a Cervia non ci sono allievi ripetenti (v. tab. 1.2.16.5,
pag. 128, seconda parte, cap. 1). A ripetere si inizia, con modeste dimensioni,
nella scuola secondaria di primo grado. E’ soprattutto nella secondaria che il
fenomeno della ripetenza diventa rilevante, in particolare nella prima classe dove
raggiunge la quota del 10,50%. In ogni caso, nei cinque anni delle superiori il
numero di ripetenti rimane su livelli significativi e il tasso medio di ripetenza si
attesta sull’8,21%
Le età nelle quali c’è un maggior numero di ripetenti sono i 15, 16 e 17 anni,
per le quali il relativo tasso si mantiene sempre al di sopra del 9% della
corrispondente popolazione scolastica.
Sono 29 gli adulti ultraventenni che rientrano a scuola e solo 3 di essi sono
ripetenti.
130
1.7.3.2 RAVENNA
LA DOMANDA DI ISTRUZIONE.
Il comune di Ravenna ha 15.877 cittadini residenti in età del diritto-dovere
all’istruzione (v. tab. 1.2.17.1, pag. 129, seconda parte, cap. 1). Anche qui si
conferma il dato di genere che caratterizza il panorama provinciale: i maschi, con
il 51,22%, costituiscono la maggioranza della popolazione scolastica.
All’interno di questa fascia d’età la componente 6-10 anni è del 40,52% e
supera del 3,66% la fascia 14-18 anni. Anche per il comune di Ravenna, pertanto,
è ipotizzabile un prossimo incremento della domanda potenziale di istruzione.
Alta è la componente dei cittadini residenti migranti. Essa si attesta al 12,63%
della popolazione scolastica (la più alta dell’ambito ravennate) ed ha una
distribuzione costante ed omogenea lungo l’intera fascia dei 13 anni del diritto-
dovere all’istruzione. Tutto ciò evidenzia che il processo migratorio verso questo
comune è in atto da tempo e che esso ha assunto una consolidata stabilità.
I cittadini migranti nati in Italia rappresentano complessivamente il 21,70% e
risultano presenti a partire dal 17esimo anno di età. Nel quinquennio “giovane” (6-
10 anni) essi evidenziano un tendenziale incremento, passando dal 23,91% a 10
anni al 52,87% a 6 anni.
Tutto ciò concorre a confermare l’ipotesi prima formulata, ovvero che la
domanda potenziale di istruzione espressa dal comune di Ravenna tenderà a
crescere nei prossimi anni.
LE SCELTE DEGLI STUDI
Nella fascia d’età 6-10 anni gli allievi residenti a Ravenna frequentano scuole
comprese nell’ambito territoriale del loro comune (comprese le frazioni) in una
percentuale molto alta: il 97,27% (v. tab. 1.2.172A, pag. 130, seconda parte, cap.
1). L’unico pendolarismo di un qualche rilievo si attiva verso scuole dei comuni di
Cervia (1,17%) e Russi (0,86%).
Ancora più marcata (98,94%) è la scelta di scuole ubicate sul territorio
comunale di residenza da parte delle famiglie e degli allievi nella fascia d’età 11-13
anni (v. tab. 1.2.17.2B, pag. 131, seconda parte, cap. 1). Qui il pendolarismo
verso scuole esterne al territorio comunale è frantumato in piccoli rivoli, ognuno di
peso pressoché irrilevante.
Mantiene la stessa tendenza anche l’andamento delle scelte di studio compiute
dai residenti di Ravenna nella fascia d’età che va dai 14 anni in su. In questa
fascia d’età gli allievi sono 5.433. (v. tab. 1.2.17.2C, pag. 134, seconda parte,
cap. 1). Di questi 175 sono in ritardo con gli studi, per cui frequentano scuole di
istruzione secondaria di primo grado.
131
Gli altri 5.258 si sono orientati nelle loro scelte di prosecuzione degli studi dopo
la terza media secondo quando evidenziato dalla sottostante tabella 90.
Tab. 90 Le scelte di studi superiori da parte degli allievi residenti a Ravenna. A.S. 2008-2009
Tipologia istruzione
N. allievi %
Licei 1657 31,51
Tecnici 1976 37,58
Professionali 1190 22,63
Artistici 435 8,27
Totale 5258 100,00
Prevale in maniera piuttosto chiara la scelta dell’istruzione tecnica (37,58%).
Seguono l’istruzione liceale (31,51%), professionale (22,63%) ed artistica
(8,27%).
Questo orientarsi della domanda di istruzione produce il pendolarismo messo in
evidenza dalla tabella 91.
Essa mostra una certa frammentazione delle scelte di studio espresse dagli
allievi di Ravenna, anche se le direttrici principali sono poche e di sostanziale
stabilità.
Tab. 91 Le sedi scolastiche di istruzione superiore verso cui si orientano le scelte degli allievi residenti a Ravenna. A.S. 2008-2009
Comune sede scuola scelta
N allievi %
RIMINI 3 0,06
FORLì' 121 2,30
CESENA 87 1,65
CESENATICO 8 0,15
RAVENNA 4564 86,80
FAENZA 29 0,55
LUGO 89 1,69
CERVIA 333 6,33
RIOLO 5 0,10
FORLIMPOPOLI 12 0,23
ARGENTA 4 0,08
ALTRI 3 0,06
Totale 5258 100,00
Ravenna, infatti, è la sede che accoglie la stragrande maggioranza della
domanda (86,80%). Altra direttrice significativa è Cervia (6,33%), sede
dell’istruzione professionale alberghiera. Dopo di che ci sono quote di
pendolarismo di scarsa consistenza: verso Forlì va il 2,30%, verso Cesena l’1,65%
132
e verso Lugo l’1,69%. Seguono una serie di opzioni dal peso quasi irrilevante
(tutte inferiori all’1%).
Per comprendere meglio le scelte compiute dagli allievi di Ravenna è opportuna
l’analisi relativa agli specifici indirizzi di studio verso cui si sono orientati (v. tab.
92).
Tab. 92. Gli indirizzi di studio di scuola secondaria di secondo grado scelti dagli allievi residenti a Ravenna. A.S. 2008-2009
Indirizzo di studio
Ambito territoriale
N. allievi
Tot indirizzo di studio
%
ITI
FORLI' 31
577
5,37
RAVENNA 531 92,03
CESENA 11 1,91
FAENZA 1 0,17
RIMINI 1 0,17
LUGO 1 0,17
BOLOGNA 1 0,17
IPSIA
CESENA 8
340
2,35
RAVENNA 311 91,47
FAENZA 14 4,12
LUGO 3 0,88
COMACCHIO 1 0,29
ARGENTA 3 0,88
ITCG
FORLI' 25
1226
2,04
CESENA 11 0,90
CESENATICO 2 0,16
LUGO 2 0,16
RAVENNA 1186 96,74
LIiceo
FORLI' 17
1657
1,03
CESENA 24 1,45
CESENATICO 7 0,42
RAVENNA 1602 96,68
LUGO 5 0,30
FAENZA 1 0,06
RIMINI 1 0,06
IP/IT Servizi
FORLI' 45
867
5,19
FORLIMPOPOLI 13 1,50
CESENA 24 2,77
RIMINI 1 0,12
LUGO 78 9,00
CERVIA 333 38,41
RIOLO 5 0,58
FAENZA 7 0,81
RAVENNA 361 41,64
Agrario
FORLI' 9
156
5,77
FAENZA 3 1,92
RAVENNA 144 92,31
Artistici
RAVENNA 428
435
98,39
FAENZA 3 0,69
FORLI' 4 0,92
Totale 5258 5258 100,00
133
La tabella rappresenta una conferma analitica di quanto già emerso: le scuole
di Ravenna città accolgono la stragrande maggioranza della domanda di istruzione,
qualunque sia l’indirizzo di studio scelto. Solo nell’istruzione professionale per i
servizi alberghieri una quota significativa di allievi (38,41%) escono da Ravenna
per recarsi a Cervia, ma in questo caso il flusso in uscita è determinato
dall’assenza sul territorio comunale di una tale offerta formativa.
Per il resto, in tutte le altre tipologie di indirizzo di studio le quote di domanda
accolte dalle scuole di Ravenna superano sempre il 90%.
ANTICIPI O RITARDI
Nel comune di Ravenna il fenomeno dell’anticipare l’ingresso si manifesta lungo
tutto l’arco degli studi relativi al diritto-dovere all’istruzione (v. tab. 1.2.17.3, pag.
137, seconda parte, cap. 1). Gli anticipatari sono il 2,60% nella classe prima della
scuola primaria, salgono al 2,98% nella classe prima della secondaria di primo
grado e sono sempre presenti nelle tre classi prese in esame per le scuole
superiori, anche se con quote sempre inferiori all’1%.
Ad essere in ritardo sulla tabella di marcia prevista dagli ordinamenti scolastici
si inizia fin dalla classe prima della scuola primaria. Poiché nella stessa classe non
risultano ripetenti, è evidente che il fenomeno è provocato dall’inserimento di
allievi migranti con un’età superiore di un anno rispetto alla classe frequentata.
Nella classe prima della scuola secondaria di primo grado la quota dei ritardi sale
al 7,26%, e qui è determinata anche da ripetenze. Nelle classi delle scuole
superiori i ritardi diventano rilevanti: sono il 26,80% in prima, salgono al 35,91%
in terza e ritornano al 29,94% in quinta. L’accumulo di un ritardo superiore ai tre
anni si presenta già nella classe prima della scuola secondaria di primo grado e
prosegue la sua presenza per tutti i successivi anni di corso esaminati.
TASSO DI SCOLARIZZAZIONE.
Nel comune di Ravenna il tasso di scolarizzazione (93,58%) è in media con il
dato dell’ambito territoriale di riferimento e leggermente inferire a quello
provinciale. Esso comincia a manifestare contenuti di abbandono scolastico solo a
partire dai 15enni, dove si ferma al 91,46% (v. tab. 1.2.17.4, pag. 138, seconda
parte, cap. 1). Da questa età fino ai 18 anni il tasso di scolarizzazione scende
progressivamente fino a raggiungere la quota finale del 73,65%.
Anche il dato relativo alla scolarizzazione dei residenti migranti (85,24%) è in
sintonia con quello dell’ambito territoriale ravennate. Come accade spesso anche
nelle altre realtà comunali, il dato sulla scolarizzazione dei migranti ha un
andamento altalenante, ma mostra segni di evidente e progressivo abbandono
134
scolastico a partire dall’età di 15 anni. Qui il relativo tasso si ferma all’85,61% e
decresce continuamente fino ai 18 anni, dove si attesta al 36,36%.
TASSO DI RIPETENZA
Pochissime sono le ripetenze nella scuola primaria: appena cinque su oltre
6.300 allievi (v. tab. 1.2.17.5, pag. 139, seconda parte, cap. 1). Tutto comincia a
cambiare quando si entra nella scuola secondaria di primo e, soprattutto, di
secondo grado. Nel corso dei tre anni di scuola secondaria di primo grado ripetono,
mediamente, poco più di due allievi su dieci. In prima superiore c’è la quota più
alta di ripetenti: 11,62%. Da questo anno di corso fino alla quinta classe il tasso di
ripetenza tende progressivamente a scendere fino a raggiungere il 4,18%
nell’ultimo anno. Complessivamente la quota di ripetenti nella fascia d’età 6-18
anni è del 3,20%, in sintonia con il dato dell’ambito territoriale di appartenenza.
Come spesso accade, le età più coinvolte dal fenomeno della ripetenza sono i 15 e
i 16 anni.
Dopo i 20 anni c’è un significativo rientro a scuola, sia come quantità (sono
201 cittadini, pari al 1,31% dell’intera popolazione scolastica) sia come fascia
d’età: si va dai 21 anni ai 74 di età. Tra questi adulti che rientrano nell’istruzione i
ripetenti sono 17.
135
1.7.3.3 RUSSI
DOMANDA DI ISTRUZIONE.
Il comune di Russi ha 1.106 cittadini residenti nella fascia d’età del diritto-
dovere all’istruzione (v. tab. 1.2.18.1, pag. 140, seconda parte, cap. 1).
Anche in questo comune trova conferma il dato di genere che caratterizza la
composizione della popolazione scolastica: i maschi sono in maggioranza rispetto
alle femmine con una percentuale netta: il 52,62%.
La componente “giovane” (6-10 anni) della popolazione scolastica di Russi è
pari al 41,50% e supera del 3,34% l’ultimo quinquennio. Anche per questo
comune si prevede, perciò, un prossimo incremento della domanda di istruzione.
Analizzando i residenti migranti si rileva che essi sono presenti nella quota più
bassa dell’ambito territoriale ravennate. Sono l’8,95% e non evidenziano segnali di
incremento negli ultimi anni. Anzi, la quota di migranti a 6 anni (6,98%) è
nettamente inferiore a quella rilevata per i 18enni (13,92%). Ciò sembrerebbe
mostrare che il flusso migratorio verso il comune di Russi non ha mai assunto
un’alta intensità e che è in progressivo decremento.
Tra i cittadini migranti, i nati in Italia rappresentano un fenomeno piuttosto
recente. Essi compaiono solo nel primo quinquennio di età (6-10 anni) ed hanno
una consistenza modesta (coerente, però, con la non rilevante presenza
complessiva di migranti).
LE SCELTE DEGLI STUDI
Tra gli allievi residenti a Russi nella fascia d’età 6-10 anni, una netta
maggioranza (95,03%) frequenta scuole ubicate sul territorio comunale (comprese
le frazioni) (v. tab. 1.2.18.2A, pag. 141, seconda parte, cap. 1). L’unico
pendolarismo di rilievo è verso scuole del comune di Ravenna, con il 13,16%.
La situazione si presenta pressoché identica per la fascia d’età 11-13 anni (v.
tab. 1.2.18.2B, pag. 141, seconda parte, cap. 1). Qui si accentua il flusso verso
Ravenna che diventa del 4,41%.
Tutto cambia nella fascia d’età cha va dai 14 anni in su, dove sono residenti
366 allievi. (v. tab. 1.2.18.2C, pag. 142, seconda parte, cap. 1) Di questi, 6 sono
in ritardo nel loro cammino di studio e frequentano scuole secondarie di primo
grado.
Gli altri 360 hanno scelto di proseguire i loro studi dopo la terza media
compiendo le scelte evidenziate dalla sottostante tabella 93.
La scelta liceale è quella più praticata, anche se si rileva un certo equilibrio tra
le tre principali tipologie di istruzione, tutte racchiuse nell’arco di cinque punti di
percentuale.
136
Tab. 93 Le scelte di studi superiori da parte degli allievi residenti a Russi. A.S. 2008-2009
Tipologia istruzione
N. allievi %
Licei 123 34,17
Tecnici 120 33,33
Professionali 105 29,17
Artistici 12 3,33
Totale 360 100,00
L’insieme di queste scelte produce un pendolarismo sul territorio evidenziato
dalla tabella 94.
Da Russi la domanda di istruzione si indirizza verso tre direttrici fondamentali:
Ravenna, Faenza e Lugo. Sono tre direttrici che riflettono anche la sua posizione
geografica, collocata sul confine dei suddetti tre comuni.
Tab. 94 Le sedi scolastiche di istruzione superiore verso cui si orientano le scelte degli allievi
residenti a Russi. A.S. 2008-2009
Comune sede scuola
scelta
N.
alievi %
FORLì' 4 1,11
RAVENNA 134 37,22
FAENZA 112 31,11
LUGO 87 24,17
CERVIA 12 3,33
RIOLO 6 1,67
FORLIMPOPOLI 1 0,28
CASTEL S. PIETRO T. 1 0,28
IMOLA 2 0,56
BOLOGNA 1 0,28
Totale 360 100,00
Analizzando nello specifico gli indirizzi di studio scelti (v. tab. 95), si rileva che
la composizione dei tre principali flussi sopra ricordati varia a seconda della
tipologia di studi scelta.
Verso Ravenna si orientano soprattutto gli allievi che scelgono l’istruzione
tecnica industriale, quella artistica e agraria.
Su Faenza convergono in maniera prevalente le scelte relative agli indirizzi di
studio dell’istruzione professionale per l’industria e l’artigianato e quelli per
ragionieri e geometri.
137
Tab. 95. Gli indirizzi di studio di scuola secondaria di secondo grado scelti dagli allievi residenti a Russi A.S. 2008-2009
Indirizzo di studio
Ambito territoriale N. allievi
Tot indirizzo di studio
%
ITI
FAENZA 5
45
11,11
FORLI' 1 2,22
LUGO 2 4,44
RAVENNA 37 82,22
IPSIA
FAENZA 25
31
80,65
LUGO 2 6,45
RAVENNA 4 12,90
ITCG
FAENZA 34
70
48,57
RAVENNA 29 41,43
LUGO 7 10,00
Liceo
FAENZA 23
123
18,70
LUGO 56 45,53
RAVENNA 42 34,15
BOLOGNA 1 0,81
FORLI' 1 0,81
Servizi
FAENZA 19
68
27,94
LUGO 20 29,41
RAVENNA 9 13,24
CAST. S. PIETRO T. 1 1,47
FORLIMPOPOLI 1 1,47
CERVIA 12 17,65
RIOLO 6 8,82
Agrario
IMOLA 2
11
18,18
RAVENNA 5 45,45
FAENZA 4 36,36
Artistici
RAVENNA 9
12
75,00
FORLI' 2 16,67
FAENZA 1 8,33
Totale 360 360 100,00
Scelgono preferibilmente Lugo, invece, coloro che si orientano verso
l’istruzione liceale e quella professionale per i servizi (è la presenza a Lugo dei
servizi sociali che attira il prevalente interesse).
Complessivamente, si può parlare di un pendolarismo fisiologico alla
collocazione geografica del territorio del comune di Russi.
ANTICIPI O RITARDI
La propensione ad anticipare l’ingresso a scuola è piuttosto scarsa tra i
residenti nel comune di Russi. Solo il 2,41% è in anticipo di un anno nella classe
prima della scuola primaria (v. tab. 1.2.18.3, pag. 144, seconda parte, cap. 1).
Dopo di che non vi è più traccia di anticipatari.
Sui ritardi, invece, il quadro è del tutto diverso. Già nella prima classe della
scuola primaria ci sono allievi in ritardo (il 2,41%), e il fenomeno prosegue lungo
tutto l’arco degli anni di corso fino alla quinta superiore. In prima secondaria di
primo grado i ritardatari sono l’8,53%, diventano il 24,18% in prima superiore, per
138
arrivare al 26,67% nell’ultimo anno. L’accumulo di più di tre anni di ritardo si
verifica solo in quinta superiore e solo per 2 casi.
TASSO DI SCOLARIZZAZIONE
Il tasso di scolarizzazione nel comune di Russi è pari al 92,04%, il più basso (di
poco) dell’ambito territoriale di riferimento (v. tab. 1.2.18.4, pag. 145, seconda
parte, cap. 1).
Come in moltissime altre realtà comunali, si avverte la presenza di abbandono
scolastico a partire dall’età di 15 anni, quando, potendo scegliere di passare a
percorsi della formazione professionale, molti allievi in difficoltà lo fanno.
L’abbandono prosegue all’interno degli ultimi anni della scuola secondaria di
secondo grado e arriva al suo punto più alto a 18 anni quando il tasso di
scolarizzazione si posiziona sul 74,68%.
Piuttosto basso è il tasso di scolarità tra i residenti migranti. Mediamente, sui
13 anni del diritto-dovere all’istruzione e alla formazione si posiziona sul 73,74%,
che è la quota più bassa dell’ambito territoriale di riferimento. Anche tra i migranti,
dopo un andamento altalenante nelle età corrispondenti al primo ciclo di studi, il
tasso di scolarizzazione evidenzia un continuo progressivo abbandono della scuola
a partire dai 15 anni. A 18 anni la percentuale dei residenti migranti che sono
presenti a scuola si riduce al 36,36%.
TASSI DI RIPETENZA
Per tutta la scuola primaria, tra gli allievi residenti a Russi non ci sono ripetenti
(v. tab. 1.2.18.5, pag. 146, seconda parte, cap. 1). Anche nella scuola secondaria
di primo grado i ripetenti sono pochissimi (solo 2). L’anno di corso con maggiori
criticità è il primo delle superiori, dove il tasso di ripetenza arriva al 10,99%. Da
qui in poi, fino alla fine della scuola secondaria di secondo grado, esso tende a
calare e nell’ultimo anno si riduce all’1,67%. Complessivamente, per tutto l’arco
dei 13 anni di durata del diritto-dovere all’istruzione il tasso di ripetenza nel
comune di Russi è dell’1,83%, il più basso dell’ambito territoriale di riferimento e
uno dei più bassi della provincia di Ravenna.
139
2. L’azione formativa delle autonomie scolastiche.
Dall’entrata un vigore della normativa sull’autonomia scolastica (1 settembre
2000) e dopo il suo riconoscimento costituzionale (art. 117 della Costituzione
riformata dalla legge 3/2001), la responsabilità sull’offerta di istruzione spetta
direttamente alle singole istituzioni scolastiche.
Nell’elaborarla ed attuarla, però, esse operano in un contesto di relazioni
istituzionali ricco, complesso ed ancora in evoluzione. In linea di massima si può
affermare che l’offerta che le scuole realizzano deve tenere conto, da una parte,
delle risorse e delle indicazioni fornite dallo Stato, che conferiscono unitarietà
nazionale al servizio di istruzione attuato sul territorio e, dall’altra, della
programmazione dell’offerta formativa di competenza delle regioni.
In questa Relazione si analizzerà l’offerta di istruzione realizzata dalle scuole
della provincia di Ravenna nei suoi aspetti quantitativi (allievi accolti) e qualitativi
(tempo scuola, per il primo ciclo e indirizzi di studio per il secondo ciclo). Nella
prima parte l’analisi assumerà un carattere descrittivo generale, individuando
elementi ed aspetti trasversali alle singole istituzioni scolastiche autonome; nella
seconda parte, capitolo secondo, sono presentati i dati relativi a ciascuna delle 54
istituzioni scolastiche, con una tabella iniziale che consentirà una lettura di
insieme, ma anche di selezionare la singola scuola che interessa.
2.1 L’offerta di istruzione.
Nell’anno scolastico 2008-2009 gli allievi accolti dalle istituzioni scolastiche
della provincia di Ravenna, provenienti da comuni interni ed esterni alla provincia,
sono stati 37.928, suddivisi secondo quanto emerge dalla tabella di sintesi sotto
riportata (tab. 1).
Le scuole paritarie, come si è già visto nel primo capitolo, accolgono una quota
modesta di allievi (complessivamente, il 4,39%). In particolare è molto scarsa la
percentuale di allievi accolti nella secondaria di secondo grado (appena l’1,84%).
Tab 1. Numero complessivo degli allievi accolti dalle scuole della Provincia di Ravenna per ordine-grado di istruzione, per sesso e per tipologia amministrativa. A.S. 2008-2009
Tipologia Amministrativa PARITARIA STATALE Totale
gen.le % Paritaria Sesso F M Tot F M Totale
Ordine-grado istruzione
Scuola Primaria 473 519 992 7.097 7.636 14.733 15.725 6,31
Scuola Secondaria di I grado 218 217 435 4.227 4.534 8.761 9.196 4,73
Scuola Secondaria di II grado 161 78 239 6.312 6.456 12.768 13.007 1,84
Totale 852 814 1666 17.636 18.626 36.262 37.928 4,39
140
2.2 Le scuole in dettaglio (primo e secondo ciclo; allievi migranti; tipologie di
offerta di istruzione).
Per valorizzare e far conoscere l’identità e la specificità dell’offerta formativa di
ciascuna istituzione scolastica sono state rese disponibili una serie di tabelle che
ne illustrano le caratteristiche. Per una lettura di dettaglio si rimanda al secondo
capitolo della seconda parte (pag. 16318). Qui si evidenzieranno alcune
caratteristiche che possono avere un interesse più generale, procedendo
nell’analisi per cicli scolastici.
PRIMO CICLO
Gli allievi presenti nel primo ciclo nella provincia di Ravenna nell’anno
scolastico 2008-2009 sono stati 24.921 (v. tab. 2).
La maggior parte di loro ha scelto scuole statali, con una presenza delle
paritarie inferiore al 6%. Come già si è chiarito nel primo capitolo, le scuole statali
e paritarie costituiscono, insieme, quello che le norme vigenti definiscono il
sistema pubblico dell’istruzione.
Tab 2. Numero complessivo di allievi presenti nel primo ciclo delle scuole della provincia di Ravenna. A.S. 2008-2009
Ordine e grado istruzione
Tot allievi Statale paritaria
% paritaria
Primaria 15725 14733 992 6,31
Secondaria primo grado 9196 8761 435 4,73
Tot. primo ciclo 24921 23494 1427 5,73
Sia analizzando la domanda (v. capitolo primo) sia l’offerta, nella composizione
della popolazione scolastica prevalgono nettamente (51,26%) i maschi (v. tab. 3)
Tab. 3 Composizione di genere della popolazione scolastica presente nelle istituzioni scolastiche
della Provincia di Ravenna. A.S. 2008-2009
Sesso Allievi %
F 18488 48,74
M 19440 51,26
Totale 37928 100,00
18 Pwer facilitare la lettura nella edizione cartacea, alla pagina indicata c’è una tabella contenente i nomi di tutte le istituzioni scolastiche, statali e paritarie, della provincia di Ravenna. Esse sono organizzate per ambito territoriale e sono individuate da una sequenza numerica così composta: 2 (capitolo).1-2-3 (ambito territoriale di appartenenza). 1…… (identificativo della scuola). Di fianco ad ogni istituzione scolastica è posto il numero della pagina iniziale dei dati che la riguardano.
141
Nell’analisi di dettaglio si scopre che sono 46 le scuole che vedono il prevalere
dei maschi sulle femmine, con il caso dell’IC S. Rocco di Faenza che ha la più
bassa percentuale di femmine della provincia: solo il 43,58% (v. tab. 2.1.5, pag.
172, seconda parte, cap. 2). In altre 6 scuole prevale la presenza delle femmine,
con la quota più alta (51,88%) detenuta dall’IC Don Casadio di Cotignola (v. tab.
2.2.6, pag. 204, seconda parte, cap. 2). In due istituzioni scolastiche i maschi e le
femmine sono alla pari (IX Circolo di Ravenna e Maria Ausiliatrice di Lugo).
Un altro dato di interesse è il numero di allievi per classe. Parliamo,
ovviamente, della media di allievi per classe e non delle presenze effettive in
ciascuna classe che contiene differenze, a volte, molto significative (si va da classi
di 7 allievi ad altre di oltre 30)
Nelle scuole dell’area faentina la situazione è sintetizzata dalla tabella 4.
Come si è già visto, in questa area territoriale sono presenti, nel primo ciclo,
solo istituti comprensivi e al loro interno sono poche le situazioni che presentano
meno di 20 allievi per classe. Solo in due ciò avviene e in uno di essi è la media
dell’intera istituzione scolastica a scendere sotto la soglia dei 20 allievi.
Tab. 4. Il numero di allievi per classe nelle istituzioni scolastiche di primo ciclo dell’ambito
territoriale di Faenza. A.S. 2008-2009
Ambito territoriale
Istituzione scolastica
Rapporto classe-allievi
Nella primaria
Nella sec. I° grado
Nella istituzione
FAEN
ZA
IC Brisighella 14,37 21,8 16,3
IC Carchidio 21,23 22,61 21,75
IC Matteucci 21,72 22,44 22,1
IC Europa 22,07 22,13 22,09
IC S. Rocco 19,65
IC Riolo T 20,44 19,64 20,14
IC Castelbolognese 20,6 22,25 21,17
S. Umiltà 20,9 24,5 21,93
Viceversa, non risultano situazioni di affollamento nelle classi, poiché in
nessuna caso si supera la soglia dei 23 allievi mediamente presenti per classe.
Molto simile è la situazione anche nell’ambito territoriale dell’Unione dei comuni
della Bassa Romagna (v. tab. 5).
Sono tre i casi (su 11 istituzioni scolastiche) nei quali si scende sotto la media
dei 20 allievi per classe, ma solo in uno di essi lo scostamento è di un qualche
rilievo (sotto i 18 allievi nella scuola primaria e come media generale dell’istituto).
142
Tab. 5. Il numero di allievi per classe nelle istituzioni scolastiche di primo ciclo dell’ambito territoriale dell’Unione dei comuni della Bassa Romagna. A.S. 2008-2009
Ambito territoriale
Istituzione scolastica
Rapporto classe-allievi
Nella primaria
Nella
sec. I° grado
Nella istituzione
LU
GO
IC Alfonsine 21,09 22 21,46
IC Bagnacavallo 21,68 21,53 21,63
IC Lugo 1 27,33 23,2 25,27
IC Lugo 2 17,16 19,43 17,97
IC Conselice 19,26 21,17 19,91
IC Cotignola 17,88 23,53 19,61
IC Fusignano 20,5 21,33 20,8
IC Massalombarda 20,77 31,67 21,07
IC S. Giuseppe 22,91 18,33 21,29
IC S. Cuore 26,6 21,67 24,75
IC M Ausiliatrice 20,4
Sul versante dell’affollamento delle classi non si rilevano situazioni di
particolare criticità, anche se in questo ambito territoriale ci sono alcuni casi nei
quali si supera nettamente la soglia dei 23 allievi per classe.
Diamo infine uno sguardo al primo ciclo dell’ambito territoriale di Ravenna (v.
tab. 6)
Tab. 6. Il numero di allievi per classe nelle istituzioni scolastiche di primo ciclo dell’ambito
territoriale di Ravenna. A.S. 2008-2009
Ambito territoriale
Istituzione scolastica
Rapporto classe-allievi
Nella primaria
Nella sec. I° grado
Nella istituzione
RAVEN
NA
IC Mameli 17,86 22,18 19,3
IC Montanari 20,63 21,15 20,82
IC Valgimigli 19,97 25,38 20,8
IC S. Biagio 24,24 24,33 24,29
IC S. Pietro Vincoli 19,4 24,86 21,34
IC Russi 22,23 20,83 21,44
II Circolo RA 23,83
III Circolo RA 23,42
IX Circolo RA 22,55
II Circolo Cervia 19,77
III Circolo Cervia 17,83
Ressi Gervasi 22,39
Guido Novello 24,24
Ricci Muratori 24,03
Tavelli 17,8 18,33 18
S. Vincenzo 23,6 17,33 21,25
143
Su questo territorio, dove sono presenti tutte le tipologie di istituzioni
scolastiche (istituti comprensivi, circoli didattici e istituti di istruzione secondaria di
primo grado), si trova il maggior numero (in termini assoluti e percentuali) di
istituzioni scolastiche con classi che scendono sotto i 20 allievi (6 casi su 16
scuole). In generale (qui a Ravenna, ma anche negli altri ambiti territoriali) è
soprattutto nella scuola primaria che si scende sotto la soglia dei 20 allievi).
Ciò è dovuto in larga parte al fatto che è questo il grado di istruzione che si
cerca di rendere il più diffuso possibile sul territorio, mantenendolo attivo anche in
quelle località nelle quali il numero complessivo di allievi residenti nella fascia d’età
6-10 anni è piuttosto basso.
La presenza della scuola pubblica, almeno nel suo grado iniziale, è vissuta
come elemento di civiltà e di sostegno al permanere in loco delle famiglie
residenti. Per questo in diverse frazioni della campagna ravennate (ma anche della
collina faentina) sono mantenute attive sedi scolastiche con numeri piuttosto bassi
di allievi frequentanti.
Un altro elemento di interesse è la distribuzione tra le istituzioni scolastiche
ravennate del tempo scuola.
Nelle primarie ci sono 6 sedi scolastiche che hanno solo tempo normale. Sono i
plessi di Marzeno e Reda (frazioni del comune di Faenza), la Pirazzini e la Gulli, a
Faenza, la De Amicis a Granarolo Faentino e la Bassi a Castelbolognese. In tutte le
altre sedi scolastiche della provincia di Ravenna è presente un’offerta mista di
tempo normale e tempo pieno.
Nella scuola secondaria di primo grado sono sempre presenti sezioni di tempo
prolungato accanto a quelle di tempo normale, ad eccezione della scuola Ugonia di
Brisighella e dell’istituto comprensivo di Castelbolognese-Solarolo, dove è presente
solo il tempo normale.
GLI ALLIEVI MIGRANTI
Dai dati sugli allievi scrutinati alla fine dell’anno scolastico 2008-2009, risulta
che, livello provinciale, gli allievi migranti sono presenti nelle scuole del primo ciclo
della provincia di Ravenna nelle seguenti percentuali: 12,74% nella scuola
primaria; 13,52% nella scuola secondaria di primo grado (v. tab. 3.2.1C, pag.
265, seconda parte, capitolo 3)
Per un’analisi di dettaglio procediamo come al solito per ambiti territoriali.
La quota di allievi migranti che si orientano sulle scuole dell’ambito territoriale
di FAENZA è sintetizzata dalla tabella 7.
Mediamente la presenza di allievi migranti nelle scuole faentine del primo ciclo
si aggira su poco più del 10%, con l’eccezione dell’istituto comprensivo Matteucci
144
dove supera il 20%, con punte di corsi nei quali si arriva a percentuali di allievi
migranti superiori al 30%.
Tab. 7 Percentuali di allievi migranti e, tra questi, dei nati in Italia, frequentanti le scuole del primo
ciclo dell’ambito territoriale di Faenza. A.S. 2008-2009
Scuole
% su tot allievi frequentanti
% su allievi migranti nati in Italia
IC Pazzi Brisighella 10,33 29,35
IC Carchidio-Strocchi 10,92 26,32
IC Matteucci 20,45 24,26
IC Europa 10,39 24,75
IC S. Rocco 11,28 43,14
IC Pascoli Riolo Terme 12,84 30.67
IC Bassi Castelbolognese-Solarolo 13,76 29,10
Fondazione Marri S. Umiltà 2,93 22,22
Ciò avviene nelle classi seconde della primaria Tolosano e nelle seconde, terze
e quarte della primaria Pirazzini (v. 2.1.3A, pag. 168, seconda parte, cap.2). Al
capo opposto sta la scuola paritaria, frequentata solo dal 2,93% di allievi migranti.
Interessante è la percentuale di migranti nati in Italia. Essa è sempre superiore
al 20% e spesso è prossima o superiore al 30%. Nel caso dell’IC S. Rocco supera
addirittura il 43% (v. 2.1.5A, pag. 172 seconda parte, cap. 2). Sono quote
significative di migranti di nuova generazione che presentano caratteristiche ed
esigenze nuove rispetto alla generazione di primo ingresso che li ha preceduti. Ciò
comporta, per le scuole e per le comunità locali, nuove complessità educative da
gestire.
Una presenza più accentuata di allievi migranti si registra nelle scuole del
primo ciclo dell’ambito territoriale dell’Unione dei comuni della BASSA ROMAGNA
(v. tab. 8).
Le situazioni con percentuali prossime o superiori al 20% riguardano 4
istituzioni statali sulle 8 presenti, mentre per le scuole paritarie si conferma quanto
già rilevato per Faenza: hanno mediamente quote basse di allievi migranti, con
l’unica eccezione del Sacro Cuore che con il suo 10,10% si allinea a quelle statali.
Gli allievi migranti nati in Italia raggiungono quote piuttosto rilevanti. Anche su
questo fronte le scuole paritarie lughesi si distinguono da quelle statali: accolgono
mediamente pochi allievi migranti e tra questi sembrano privilegiare quelli nati in
Italia (vedi tabelle da 2.2.9 a 2.2.11, pagg. 210-214, seconda parte, cap. 2)
145
Tab. 8 Percentuali di allievi migranti e, tra questi, dei nati in Italia, frequentanti le scuole del primo ciclo dell’ambito territoriale dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna. A.S. 2008-2009
Scuole
% su tot allievi frequentanti
% su allievi migranti nati in Italia
IC Matteotti Alfonsine 9,45 26.67
IC Berti Bagnacavallo 11,10 14,58
IC Lugo 1 Baracca 13,19 26,00
IC Lugo 2 Gherardi 17,83 30,40
IC Foresti Conselice 23,10 34,16
IC Casadio Cotignola 13,75 20,97
IC Battaglia Fusignano 20,00 28,85
IC F. D'Este Massalombarda 18,68 33,15
Scuole S. Giuseppe 4,14 46,67
Scuole S. Cuore 10,10 60,00
Scuole Maria Ausiliatrice 6,86 28,57
Più simile a quella faentina si presenta la situazione dell’ambito territoriale di
RAVENNA (v. ta. 9).
Tab. 9 Percentuali di allievi migranti e, tra questi, dei nati in Italia, frequentanti le scuole del primo
ciclo dell’ambito territoriale di Ravenna. A.S. 2008-2009
Scuole
% su tot allievi frequentanti
% su allievi migranti nati in Italia
IC Mameli Marina RA 11,72 11,39
IC Montanari Ravenna 34,22 33,25
IC Valgimigli Mezzano 8,41 29,59
IC S. Biagio Ravenna 9,63 27,59
IC S. Pietro in Vincoli 11,04 23,29
IC Baccarini Russi 7,13 15,36
II Circolo Ravenna 7,55 55,56
III Circolo Ravenna 11,29 50,00
IX Circolo Ravenna 10,28 45,10
II Circolo Cervia 10,79 25,00
III Circolo Cervia 11,03 45,76
Sec. I° gra Ressi Gervasi Cervia 13,79 5,63
Sec. I° gra Novello Ravenna 10,88 24,14
Sec. I° gr Muratori Ravenna 10,68 14,29
Istituto Tavelli 4,86 7,14
Istituto S. Vincenzo de' Paoli 0,00 0,00
146
Anche qui abbiamo mediamente una percentuale di presenza di allievi migranti
che si aggira sul 10%, con un'unica eccezione rappresentata dall’Istituto
Comprensivo Montanari che raggiunge la quota del 34,22%.
In questo istituto ci sono sedi (come la primaria Iqbal di Lido Adriano) che
hanno una presenza di allievi migranti sempre superiore al 40%, con punte del
64,86% nelle classi terze e del 57,78% nelle quinte (v. tab. 2.3.2A, pag. 224,
seconda parte cap. 2).
Anche nel ravennate si conferma la scarsa propensione degli allievi migranti a
scegliere l’offerta di scuole paritarie, con il caso dell’Istituto San Vincenzo de’ Paoli
che non ne ha alcuno.
Spesso alta è la quota di migranti nati in Italia (soprattutto nelle istituzioni
autonome costituite solo da scuola dell’infanzia e primaria), a dimostrazione del
fatto che oramai la presenza di migranti ha assunto carattere diffuso e di stabilità.
LE TIPOLOGIE DELL’OFFERTA DI ISTRUZIONE
L’offerta di istruzione che le scuole del primo ciclo attuano si caratterizza per
una diversa articolazione del tempo scuola.
Per semplificare l’analisi, abbiamo ricondotto tutte le varie tipologie di tempo
scuola a due categorie per ciascun grado di istruzione: il tempo normale e il tempo
pieno, per la scuola primaria; il tempo normale e il tempo prolungato per la scuola
secondaria di primo grado, riconducendo a tempo normale tutte le articolazioni
temporali che non siano il tempo pieno per la scuola primaria (40 ore settimanali)
o il tempo prolungato per la scuola secondaria di primo grado (36 ore settimanali).
Nelle scuole statali il quadro dell’offerta di istruzione che ne deriva è quello
sintetizzato dalla tabella 10.
Tab 10 Numero di allievi per tipologia di offerta di istruzione nel primo ciclo delle scuole STATALI
della provincia di Ravenna. A.S. 2008-2009
Ordine e grado
Tipologia offerta istruzione
N allievi %
Primaria
Tempo normale 6990 47,44
Tempo pieno 7150 48,53
Tempo non definito19 593 4,02
Tot generale 14733 100,00
Sec I° grado Tempo normale 6040 68,94
Tempo prolungato 2721 31,06
Tot generale 8761 100,00
19
Sono allievi per i quali una scuola di Ravenna non ha inserito il dato relativo alla tipologia di offerta di
istruzione scelta.
147
Nella scuola primaria statale prevale leggermente (+ 1,09%) l’offerta del
tempo pieno, nonostante non sia stato sempre possibile accogliere le richieste
avanzate dalle famiglie. Nella secondaria di primo grado, invece, è netta (quasi il
70%) la prevalenza del tempo normale rispetto a quello prolungato.
Completamente diverso è la situazione nelle scuole paritarie (tab. 11).
Tab. 11 Numero di allievi per tipologia di offerta di istruzione nel primo ciclo delle scuole
PARITARIE della provincia di Ravenna. A.S. 2008-2009
Ordine e grado
Tipologia offerta di istruzione
N allievi %
Primaria Tempo normale 890 89,72
Tempo pieno 102 10,28
Tot generale 992 100,00
Sec I° grado Tempo normale 435 100,00
Qui il tempo pieno nella scuola primaria è presente in minima parte (c’è solo
una scuola paritaria che lo offre in tutta la provincia) e nella scuola secondaria è
presente esclusivamente un’offerta di tempo normale.
Il dato complessivo della provincia di Ravenna relativo a tutte le scuole (statali
e paritarie) del primo ciclo di istruzione vede comunque prevalere in maniera
piuttosto netta l’offerta di tempo normale rispetto a quella del tempo
pieno/prolungato (v. tab. 12).
Tab. 12 L’offerta di istruzione per tipologia di tempo scuola nel primo ciclo del sistema scolastico pubblico della provincia di Ravenna. A.S. 2008-2009
Tipologia tempo scuola Allievi %
Tempo normale 14355 57,60
Tempo pieno/prolungato 9973 40,02
Tempo non definito 593 2,38
Totale 24921 100,00
Di interesse è l’analisi dell’offerta di istruzione per ambito territoriale. Partiamo,
come al solito, dall’ambito di Faenza con le scuole statali (v. tab. 13)
Tab. 13. Numero di allievi per tipologia di offerta di istruzione nel primo ciclo delle scuole STATALI
dell’ambito territoriale di Faenza. A.S. 2008-2009
Ordine-grado di istruzione
Tipologia tempo scuola Allievi %
Primaria Tempo normale 1702 48,20
Tempo pieno 1829 51,80
Totale 3531 100,00
Secondaria di I° grado
Tempo normale 1567 75,70
Tempo prolungato 503 24,30
Totale 2070 100,00
148
Qui trova una tendenziale conferma il dato provinciale, con due accentuazioni,
però: una, del tempo pieno, che nella scuola primaria prevale con più margine (+
3,6%) sul tempo normale; l’altra, della scuola secondaria di primo grado dove
aumenta la forbice tra l’offerta di tempo prolungato (che si riduce al 24,30%) e
tempo normale.
Nella scuola paritaria del primo ciclo presente a Faenza c’è solo offerta di
tempo normale.
Pertanto, se consideriamo complessivamente l’offerta che il sistema scolastico
pubblico (statale e paritario) offre al territorio faentino rileviamo il netto prevalere
del tempo normale che distanzia di oltre 20 punti percentuali il tempo
pieno/prolungato (v. tab 14)
Tab. 14 L’offerta di istruzione per tipologia di tempo scuola nel primo ciclo del sistema scolastico
pubblico dell’ambito territoriale di Faenza. A.S. 2008-2009
Tipologia tempo scuola Allievi %
Tempo normale 3576 60,53
Tempo pieno/prolungato 2332 39,47
Tot generale 5908 100,00
Nell’ambito territoriale dell’Unione dei comuni della Bassa Romagna la
situazione si presenta del tutto diversa dal dato provinciale e dagli altri due ambiti
(v. tab. 15).
Qui, infatti, nelle scuole primarie statali l’offerta di tempo pieno prevale
nettamente (+ 37,38%) sul tempo normale; anche nelle secondarie di primo
grado il prevalere del tempo normale non è così schiacciante come nel resto della
provincia.
Tab 15 Numero di allievi per tipologia di offerta di istruzione nel primo ciclo delle scuole STATALI
dell’ambito territoriale dell’Unione dei comuni della Bassa Romagna. A.S. 2008-2009
Ordine-grado istruzione Tipologia tempo scuola %
Primaria Tempo normale 1105 31,31
Tempo pieno 2424 68,69
Tot generale 3529 100,00
Sec I° grado Tempo normale 1280 57,92
Tempo prolungato 930 42,08
Tot generale 2210 100,00
149
Il trend lughese è confermato anche nelle scuole paritarie, dove è presente
l’unica scuola primaria della provincia che offre tempo pieno (tab. 16).
Tab 16 Numero di allievi per tipologia di offerta di istruzione nel primo ciclo delle scuole PARITARIE
dell’ambito territoriale dell’Unione dei comuni della Bassa Romagna. A.S. 2008-2009
Complessivamente, il territorio dei comuni della Bassa Romagna si trova di
fronte ad un sistema scolastico pubblico che offre un’alta quota di tempo
pieno/prolungato, nettamente prevalente sul tempo normale (v. tab. 17)
Tab. 17 L’offerta di istruzione per tipologia di tempo scuola nel primo ciclo del sistema scolastico
pubblico dell’ambito territoriale dei comuni della Bassa Romagna. A.S. 2008-2009
Tipologia tempo scuola Allievi %
Tempo normale 2945 46,01
Tempo pieno/prolungato 3456 53,99
Tot generale 6401 100,00
Infine esaminiamo la situazione dell’ambito territoriale di Ravenna. Qui il
quadro è opposto a ciò che abbiamo trovato nel lughese: nelle scuole statali (ma
anche in quelle paritarie) prevale sempre e in maniera netta l’offerta di tempo
normale, sia nella scuola primaria, sia nella secondaria di primo grado (v. tab. 18).
Tab 18 Numero di allievi per tipologia di offerta di istruzione nel primo ciclo delle scuole STATALI
dell’ambito territoriale di Ravenna. A.S. 2008-2009
Ordine-grado istruzione
Tipologia tempo scuola Allievi %
Primaria Tempo normale 4183 59,08
Tempo pieno 2897 40,92
Totale primaria 7080 100,00
Sec I° grado Tempo normale 3193 71,26
Tempo prolungato
1288 28,74
Totale sec. I° grado 4481 100,00
Ordine-grado istruzione
Tipologia tempo scuola Allievi %
Primaria Tempo normale 385 79,06
Tempo pieno 102 20,94
Totale primaria 487 100,00
Sec. I° grado Tempo normale 175 100,00
150
Anche l’unica scuola paritaria che opera nel primo ciclo sul territorio di Ravenna
offre solo tempo normale.
Complessivamente l’offerta del sistema scolastico pubblico del territorio
ravennate si attesta su livelli molto bassi di tempo pieno/prolungato (v. tab. 19):
solo 3 allievi su 10 usufruiscono di una tale offerta di istruzione e ciò è
sicuramente connesso ad una domanda che nell’area della città di Ravenna sente
meno la necessità/esigenza di fruire di un tempo scuola che si protragga oltre
quello normale.
Tab. 19 L’offerta di istruzione per tipologia di tempo scuola nel primo ciclo del sistema scolastico pubblico dell’ambito territoriale dei comuni della Bassa Romagna. AS 2008-2009
Tipologia tempo scuola allievi %
Tempo normale 7834 62,12
Tempo pieno/prollungato 4185 33,18
Tempo non definito 593 4,70
Tot generale 12612 100,00
SECONDO CICLO.
Gli allievi accolti dalle scuole superiori della provincia di Ravenna nell’anno
scolastico 2008-2009 sono stati 13.007 (v. tab 20). In questo grado di istruzione
la presenza di scuola paritarie è molto modesta: solo l’1,84% dell’offerta
provinciale.
Tab 20. Numero complessivo di allievi presenti nel secondo ciclo delle scuole della provincia di
Ravenna. A.S. 2008-2009
Tipologia gestione Allievi %
Statale 12768 98,16
Paritaria 239 1,84
Totale 13007 100,00
La composizione di genere vede, anche nelle scuole superiori, il prevalere dei
maschi (50,22%) sulle femmine.
Se si entra nel merito delle singole tipologie di istruzione il quadro si presenta
molto diversificato (v. tab. 21)
151
Tab. 21 La composizione di genere nelle diverse tipologie di istruzione delle scuole superiori della provincia di Ravenna. A.S. 2008-2009
Tipologia istruzione Tot. F % M %
Istruzione Liceale 4040 2633 65,17 1407 34,83
Istruzione Tecnica 4267 1608 37,68 2659 62,32
Istruzione Professionale 3902 1676 42,95 2226 57,05
Istruzione Artistica 798 558 69,92 240 30,08
Totale generale 13007 6475 49,78 6532 50,22
Netta è la prevalenza delle femmine nell’istruzione liceale e in quella artistica.
Le proporzioni si capovolgono nelle altre due tipologie di istruzione, dove prevale
massicciamente la presenza maschile (negli istituti professionali per l’industria e
l’artigianato non sono presenti femmine).
Di interesse è il numero di allievi per classe.
Nell’ambito territoriale di Faenza il quadro è sintetizzato dalla tabella 22.
Al di sopra dei 20 allievi per classe si posizionano 3 autonomie scolastiche
statali su 6. Le due scuole paritarie (Foscolo e Santa Umiltà) sono tutte
abbondantemente al di sotto dei 20 allievi per classe, ma queste non sono tenute
al rispetto dei tetti previsti dal dimensionamento e dal contenimento della spesa
pubblica.
Delle tre scuole statali al disotto dei 20 allievi per classe è particolarmente in
evidenza la situazione dell’Istituto d’Arte Ballardini, che ha diverse classi con 9-10
allievi. (tab. 2.1.9B, pag. 181, seconda parte, cap. 2)
Tab. 22. Numero di allievi per classe nelle istituzioni scolastiche del secondo ciclo dell’ambito
territoriale di Faenza. A.S. 2008-2009
Ambito territoriale Istituzione scolastica
Rapporto allievi / classe
FAENZA
Liceo Torricelli 21,90
ITCG Oriani Faenza 20,38
IIS Bucci Faenza 19,72
IP Strocchi Persolino Faenza 17,38
IP Alberghiero Riolo Terme 21,74
I. Arte Ballardini Faenza 13,40
IP Foscolo Faenza 10,40
Fondazione Santa Umiltà Faenza 7,73
Nell’ambito territoriale dell’Unione dei comuni della Bassa Romagna solo una
istituzione scolastica supera la media di 20 allievi per classe (v. tab. 23)
152
Tab. 23. Numero di allievi per classe nelle istituzioni scolastiche del secondo ciclo dell’ambito territoriale dell’Unione dei comuni della Bassa Romagna. A.S. 2008-2009
Ambito territoriale Istituzione scolastica
Rapporto allievi / classe
LUGO
Liceo Curbastro 20,53
IIS Manfredi-Marconi 18,38
IIS Stoppa Compagnoni 18,33
ITC Sacro Cuore 14,20
Tutte le altre sono al di sotto, con la scuola paritaria che chiude la graduatoria
scendendo sotto i 15 allievi per classe. Occorre sottolineare, però, che verso gli
istituti professionali si orienta un numero maggior di allievi con disabilità rispetto
alle altre tipologie di istruzione. La normativa prevede in questi casi una riduzione
del numero di allievi per classe e ciò spiega la tendenza degli istituti professionali
ad avere un rapporto allievi/classe inferiore alle 20 unità.
Anche per l’ambito territoriale di Ravenna si presenta una situazione analoga
(v. tab 24).
Di nuovo i licei e gli istituti tecnici hanno una rapporto allievi/classe superiore a
20 unità e gli istituti professionali scendono al di sotto di tale quota. Sembrerebbe
fare eccezione l’istituto Nervi-Severini, ma leggendo il dettaglio che lo riguarda (v.
tab. 2.3.24C, pag. 262 seconda parte, cap. 2) si scopre che il Liceo artistico è al
20,77, mentre l’Istituto d’arte per il mosaico si posiziona al 14,71.
Tab. 24. Numero di allievi per classe nelle istituzioni scolastiche del secondo ciclo dell’ambito
territoriale di Ravenna. A.S. 2008-2009
Ambito territoriale
Istituzione scolastica
Rapporto allievi / classe
RAVENNA
Liceo classico Alighieri 22,28
Liceo scientifico Oriani 23,47
IIS Nervi-Severini 19,26
ITC Ginanni 22,98
ITI Baldini 25,64
IT Morigia-Perdisa 21,14
IP Alberghiero Cervia 19,93
IP Callegari Olivetti 15,02
E’ da rilevare, inoltre che più gli indirizzi di studio professionali sono indirizzati
verso professioni che implicano operazioni di tipo manuale, più è alta la presenza
di allievi con disabilità e, conseguentemente, è più basso il rapporto allievi/classe.
Ciò traspare in modo evidente nell’istituto Callegari-Olivetti, dove gli indirizzi di
tipo economico-amministrativo (Olivetti) hanno un rapporto allievi/classe pari a
153
20,63, mentre negli indirizzi meccanico ed elettrico tale rapporto scende a 11,34
(v. tab. 2.3.22C, pag. 258, seconda parte, cap 2)
ALLIEVI MIGRANTI
La presenza di allievi migranti nelle scuole superiori è tendenzialmente meno
alta rispetto al primo ciclo ed è molto differenziata, anche in relazione alla tipologia
di istruzione.
Partiamo con l’analisi della situazione che caratterizza l’ambito territoriale di
Faenza (v. ta. 25)
Tab. 25 Percentuali di allievi migranti e, tra questi, dei nati in Italia, frequentanti le scuole del
secondo ciclo dell’ambito territoriale di Faenza. A.S. 2008-2009
Scuole
% su tot allievi frequentanti
% su allievi migranti nati in Italia
Liceo Torricelli 1,77 5,26
ITCG Oriani 7,8 2,53
IIS Bucci 5,07 0,00
IP Strocchi Persolino 6,95 2,27
IP Artusi Riolo Terme 10,39 2,86
I. Arte Ballardini 6,47 7,69
IP Foscolo 15,38 12,50
Fondazione Santa Umiltà 6,03 14,29
Le scuole con la maggior presenza percentuale di allievi migranti sono due
istituti professionali: il Foscolo per odontotecnici e l’Artusi per la ristorazione e
l’accoglienza turistica. Per il resto c’è un’equa ripartizione tra tutte le altre scuole,
con l’unica eccezione del liceo Torricelli che è scelto solo dall’1,77% degli allievi
migranti.
Le percentuali relative agli alunni migranti nati in Italia sono quasi sempre
modeste e tendono a salire laddove sono percentualmente meno presenti allievi
migranti. Ciò sembra confermare l’idea che certe tipologie di istruzione, come i
licei e gli artistici, sono scelti da allievi migranti tendenzialmente nati in Italia,
ovvero con minori difficoltà di apprendimento in lingua italiana.
Passiamo all’analisi dell’ambito territoriale dell’Unione dei comuni della Bassa
Romagna (tab. 26)
154
Tab. 26 Percentuali di allievi migranti e, tra questi, dei nati in Italia, frequentanti le scuole del secondo ciclo dell’ambito territoriale dell’Unione dei comuni della Bassa Romagna. A.S. 2008-2009
Scuole
% su tot allievi frequentanti
% su allievi migranti nati in Italia
Liceo Curbastro 4,08 2,44
IIS Manfredi-Marconi 12,93 1,75
IIS Stoppa Compagnoni 15,23 6,30
ITC Sacro cuore 1,41 0,00
Anche su questo territorio gli allievi migranti orientano le loro scelte di studi
superiori prevalentemente verso l’istruzione professionale.
Si tenga presente che i due istituti scolastici che ricevono le quote più alte di
allievi migranti, il Manfredi-Marconi e lo Stoppa-Compagnoni, contengono al loro
interno, accanto ad indirizzi di istruzione tecnica, anche altri di istruzione
professionale, per i quali le percentuali di allievi migranti passano, rispettivamente,
al 21,84% (professionale Manfredi) e al 22,08% (professionale Stoppa). La bassa
percentuale di allievi migranti nati in Italia presenti in questi istituti mostra quanto
sia elevato il numero di neo ingressi e, conseguentemente, quanto siano
complesse le problematiche che i docenti devono affrontare.
A Lugo la quota di allievi migranti nati in Italia che accedono alle scuole
superiori è ancora più bassa che a Faenza, segno, forse, di un processo migratorio
che qui ha avuto la sua fase intensiva in tempi più recenti.
Infine analizziamo la situazione dell’ambito territoriale di Ravenna (ta. 27)
Quanto rilevato per gli altri due ambiti territoriali qui appare ancora più
evidente: gli allievi migranti si orientano prevalentemente sugli indirizzi
dell’istruzione professionale e sono costituti prevalentemente da nuovi arrivi e non
da allievi che sono nati in Italia.
Tab. 27 Percentuali di allievi migranti e, tra questi, dei nati in Italia, frequentanti le scuole del
secondo ciclo dell’ambito territoriale di Ravenna. A.S. 2008-2009
Scuole
% su tot allievi frequentanti
% migranti nati in Italia
Liceo classico Alighieri 5,16 11,11
Liceo scientifico Oriani 3,13 24,00
IIS Nervi-Severini 4,19 4,00
ITC Ginanni 12,28 3,15
ITI Baldini 5,43 10,26
IT Morigia Perdisa 5,72 0,00
IP Alberghiero Cervia 14,57 5,04
IP Callegari Olivetti 23,72 2,92
155
Vicina alla situazione degli istituti professionali è quella dei tecnici, in
particolare del Ginanni e Morigia-Perdisa. l’ITI Baldini, invece, vive una situazione
più simile a quella dei licei, con una modesta presenza di allievi migranti e, tra
questi, una quota abbastanza alta è nata in Italia ed ha, pertanto, compiuto tutti
gli studi precedenti in scuole italiane.
LE TIPOLOGIE DI OFFERTA DI ISTRUZIONE
L’offerta formativa che il sistema scolastico pubblico del secondo ciclo realizza
sul territorio provinciale si articola nelle tipologia di istruzione evidenziate dalla
sottostante tabella 28. Da essa emerge con molta chiarezza come il temuto
fenomeno di licealizzazione della scuola secondaria di secondo grado nella
provincia di Ravenna non sia avvenuto.
Le tre principali tipologie di istruzione superiore sono in equilibrio tra di loro,
con una leggera prevalenza dell’istruzione tecnica.
Tab. 28. Tipologie di istruzione offerte dalla scuole superiori della provincia di Ravenna. A.S. 2008-2009
Tipologia istruzione Allievi %
Istruzione Liceale 4040 31,06
Istruzione Tecnica 4267 32,81
Istruzione professionale 3902 30,00
Istruzione Artistica 798 6,14
Totale generale 13007 100,00
Se dalla dimensione provinciale si passa all’analisi dei singoli ambiti territoriali
si rilevano significative differenziazioni.
A Faenza prevale nettamente l’offerta di istruzione professionale, che distanzia
di oltre 10 punti percentuali l’istruzione liceale e quasi altrettanto quella tecnica.
(v. tab 29).
Tab. 29. Tipologie di istruzione offerte dalla scuole superiori dell’ambito territoriale di Faenza. A.S. 2008-2009
Tipologia di istruzione Allievi %
Istruzione Liceale 1189 27,40
Istruzione Tecnica 1296 29,86
Istruzione professionale 1654 38,11
Istruzione artistica 201 4,63
Totale generale 4340 100,00
156
La situazione si capovolge a Lugo. Qui è l’offerta di istruzione liceale che attira
il maggior numero di adesioni, superando nettamente sia la corrispondente quota
provinciale sia le altre tipologie di istruzione presenti su questo territorio (v. tab.
30)
Tab. 30 Tipologie di istruzione offerte dalla scuole superiori dell’ambito territoriale dell’Unione dei
comuni della Bassa Romagna. A.S. 2008-2009
Tipologia di istruzione Allievi %
Istruzione Liceale 1006 40,84
Istruzione Tecnica 747 30,33
Istruzione professionale 710 28,83
Totale generale 2463 100,00
E’ più in sintonia con il quadro provinciale la situazione dell’ambito territoriale
di Ravenna (v. tab 31), soprattutto se si considera che gran parte dell’offerta di
istruzione artistica è di tipo liceale.
Tab. 31 Tipologie di istruzione offerte dalla scuole superiori dell’ambito territoriale di Ravenna. A.S.
2008-2009
Tipologia di istruzione Allievi %
Istruzione Liceale 1845 29,74
Istruzione Tecnica 2224 35,85
Istruzione professionale 1538 24,79
Istruzione Artistica 597 9,62
Totale generale 6204 100,00
L’offerta che le scuole superiori dell’ambito territoriale di Ravenna realizzano
vede il prevalere dell’istruzione tecnica che sembra attuarsi in gran parte a scapito
di quella professionale.
La presenza in questo ambito territoriale dell’istruzione artistica, nelle due
tipologie di liceo e di istituto d’arte, attrae l’iscrizione di una significativa quota di
allievi.
157
3. I cittadini-allievi
3.1 Gli allievi scrutinati alla fine dell’anno scolastico.
Gli allievi scrutinati in tutte le scuole (statali e paritarie) della provincia di
Ravenna, coincidono, ovviamente, con il numero di quelli accolti (v. cap. 2)
nell’anno scolastico 2008-2009 e sono stati 37.928.
La suddivisione interna per ordine di istruzione colloca la scuola primaria al
41,46%, la secondaria di primo grado al 24,25% e la secondaria di secondo grado
al 34,29%. Insieme, la scuola primaria e secondaria di primo grado compongono il
primo ciclo di istruzione che si posiziona al 65,71% dell’inera popolazione
scolastica.
Tab. 1. Totale degli alunni scrutinati in provincia di Ravenna. A.S. 2008-2009
Dal punto di vista del genere, prevalgono sempre i maschi, che sono,
complessivamente il 51,26% e raggiungono il 51,86% nella primaria, evidenziando
nella popolazione più giovane un trend al rialzo.
Frequentano scuole paritarie 1.666 allievi, pari al 4,39%. Gran parte di questi
allievi, però, sono presenti nella scuola primaria che, da sola, raccoglie il 59,54%.
Se si sposta lo sguardo sui tre ambiti territoriali della provincia, il quadro che
ne emerge è quello descritto dalla tab. 2.
La distribuzione sul territorio della popolazione scolastica colloca nell’ambito di
Ravenna quasi la metà complessiva degli allievi (49.61%). Seguono gli altri due
distretti: Faenza con il 27,02% e Lugo con il 23,37%.
Se si confronta questo dato con quello della domanda potenziale di istruzione
(v. cap 1) si rilevano differenze interessanti. Infatti, a fronte di un sostanziale
equilibrio tra popolazione residente e allievi frequentanti negli ambiti di Ravenna e
Lugo, Faenza invece raccoglie nelle proprie scuole una quota di allievi superiore del
3,34% rispetto ai residenti (che sono il 23,68% della popolazione provinciale). Ciò
conferma un buon indice di attrattività delle scuole faentine, già rilevato in
occasione dell’analisi dei dati sul pendolarismo territoriale (v. cap 1).
Ordine e
grado
istruzione
PARITARIA STATALE Tot
A.S.
%
ordin
e
Totale
F % F
Totale
M % M
%
sta.le
%
par.ia F M Tot F M Tot
Primaria 473 519 992 7.097 7.636 14.733 15.725 41,46 7.570 48,14 8.155 51,86 93,69 6,31
Secondaria
di I grado 218 217 435 4.227 4.534 8.761 9.196 24,25 4.445 48,34 4.751 51,66 95,27 4,73
Primo ciclo 691 736 1427 11.324 12.170 23.494 24.921 65,71 12.015 48,21 12.906 51,79 94,27 5,73
Secondaria
di II grado 161 78 239 6.312 6.456 12.768 13.007 34,29 6.473 49,77 6.534 50,23 98,16 1,84
Totale 852 814 1666 17.636 18.626 36.262 37.928
100,0
0 18.488 48,74 19.440 51,26 95,61 4,39
158
Tab. 2 Totale alunni scrutinati nei tre ambiti territoriale della provincia di Ravenna. A.S. 2008-2009
Ambiti territoriali Ordine
PARITARIA STATALE Tot generale
% distretto
% paritaria F M Tot F M Tot
FAENZA
Primaria 98 111 209 1.694 1.837 3.531 3.740
27,02 28,51 Sec. di I° grado 55 43 98 996 1.074 2.070 2.168
Sec. di II° grado 108 60 168 1.991 2.181 4.172 4.340
Tot. ambito territoriale 261 214 475 4.681 5.092 9.773 10.248
LUGO
Primaria 235 252 487 1.726 1.803 3.529 4.016
23,37 44,00 Sec. di I° grado 75 100 175 1.058 1.152 2.210 2.385
Sec. di II° grado 53 18 71 1.264 1.128 2.392 2.463
Tot. ambito territoriale 363 370 733 4.048 4.083 8.131 8.864
RAVENNA
Primaria 140 156 296 3.677 3.996 7.673 7.969
49,61 27,49 Sec. di I° grado 88 74 162 2.173 2.308 4.481 4.643
Sec. di II° grado 0 0 0 3.057 3.147 6.204 6.204
Tot. ambito territoriale 228 230 458 8.907 9.451 18.358 18.816
Totale provincia 852 814 1666 17636 18626 36262 37928 100,00 100,00
Per quanto riguarda l’aspetto gestionale, l’analisi dei tre ambiti territoriali
mostra elementi di interesse già emersi: che gli allievi e le loro famiglie scelgono
scuole paritarie soprattutto nel primo ciclo.
Tab. 2°A. Totale alunni scrutinati nei tre ambiti territoriali per ciclo di istruzione e per gestione
amministrativa. A.S. 2008-2009
Ambito territoriale
Primo ciclo Secondo ciclo Totali allievi % pari. su tot allievi Statali Paritarie % Statali Paritarie % Statali Paritarie
Tot allievi
Faenza 5601 307 5,48 4172 168 4,03 9773 475 10248 4,64
Lugo 5739 662 11,54 2392 71 2,97 8131 733 8864 8,27
Ravenna 12154 458 3,77 6204 0 0,00 18358 458 18816 2,43
Totale 23494 1427 6,07 12768 239 1,87 36262 1666 37928 4,39
Questo, infatti, è frequentato da 1.427 allievi che sul totale provinciale
rappresenta solo il 6,07% dei frequentanti le scuole del primo ciclo, mentre sul
totale degli allievi che nella provincia di Ravenna frequentano scuole paritarie
(1.666 allievi) rappresenta l’85,65%.
L’altro elemento di interesse è dato dal fatto che la maggior parte di allievi
delle scuole paritarie è presente nell’ambito territoriale di Lugo che, da solo, con i
suoi 733 allievi, ne raccoglie il 44%.
Nel secondo ciclo la presenza di allievi in indirizzi di studio di scuole paritarie è
piuttosto modesta. Sul totale degli allievi scrutinati solo l’1,84% è presente in
scuole non statali. Queste poi sono ubicate solo in due ambiti territoriali: a Lugo e
159
a Faenza, dove incidono, rispettivamente, per il 2,88%, a Lugo, e del 3,87% a
Faenza (v. tab n. 3)
Tab.. 3 Rapporto tra il numero di alunni che nell’ istruzione secondaria di secondo grado
frequentano scuole statali e paritarie nei due ambiti territoriali di Lugo e Faenza. A.S. 2008-2009
Gli alunni migranti che nell’anno scolastico 2008-2009 frequentano scuole della
provincia di Ravenna sono 4.391. Di questi, il 73,92% è in scuole del primo ciclo e
il 26,06 in percorsi di scuole superiori. (v tab. n. 4)
Tab. 4. Totale allievi migranti per ordine scolastico nelle scuole della provincia di Ravenna. A.S.
2008-2009
Ordine istruzione
Tot alunni
Tot migranti
% su tot
% su migranti
Primo ciclo 24921 3246 13,03 73,92
II ciclo 13007 1145 8,803 26,08
Totale 37928 4391 11,58 100,00
Anche nella popolazione scolastica migrante prevale sempre, sia nel primo che
nel secondo ciclo, la presenza dei maschi sulle femmine (v. tab n. 5).
Tab. 5. La composizione di genere tra la popolazione scolastica migrante della provincia di
Ravenna. A.S. 2008-2009
Ordine scolastico
N. allievi migranti F % M %
Primo ciclo 2003 976 48,73 1027 51,27
Secondo ciclo 1243 610 49,07 633 50,93
Totale 3246 1586 48,86 1660 51,14
Ambiti territoriali
Gestione amministrativa
N. allievi %
Lugo
Statale 2392 97,12
Paritaria 71 2,88
Totale 2463 100,00
Faenza
Istruzione statale 4172 96,13
Istruzione paritaria 168 3,87
Totale 4340 100,0
160
3.2 Gli esiti di fine anno scolastico.
Nella versione informatizzata di questa relazione (parte seconda, capitolo
terzo) è possibile consultare gli esiti rilevati alla fine dell’anno scolastico 2008-
2009 per ciascuna istituzione scolastica.20
Qui si procederà solo con una presentazione dei caratteri generali di tali esiti.
Con una breve (doverosa) premessa. E’ noto che i dati complessivi sugli esiti non
rendono sempre giustizia del lavoro svolto dai docenti. In molte scuole della nostra
provincia si realizzano esperienze educative innovative e di grande valore, che
consentono, anche agli allievi di differenti livelli di ingresso, di apprendere e di
raggiungere i traguardi previsti dagli ordinamenti nazionali. Complessivamente,
però, le rilevazioni generali sui dati degli apprendimenti mostrano criticità e non
esprimono adeguatamente il lavoro svolto da tanti docenti. Le cause sono
molteplici e non è sicuramente questa la sede per analizzarle e discuterle. Di una
almeno, però, si può dare conto: della difficoltà interna al nostro sistema scolastico
di far conoscere e capitalizzare le singole buone esperienze che si realizzano al suo
interno. I buoni risultati, perciò, rimangono isolati e confusi all’interno di un
quadro generale che tende a mantenersi su livelli sicuramente migliorabili.
Il quadro di sintesi dei risultati degli scrutini di fine anno di tutte le scuole, di
ogni ordine e grado, della provincia di Ravenna, nell’anno scolastico 2008-2009 è
espresso dalla tabella 6.
Tab. 6. Riepilogo degli esiti finali nelle scuole di ogni ordine e grado della provincia di Ravenna. A.S. 2008-200921
Ordine scolastico
N allievi P % NP %
P con debito %
Primaria 15725 15691 99,78 35 0,22 0 0,00
Sec I° grado 9196 8783 95,51 413 4,49 0 0,00
Sec II° grado 13007 9147 70,32 1476 11,35 2384 18,33
Totale 37928 33621 88,64 1923 5,07 2384 6,29
L’88,64% della popolazione scolastica è stato promosso. All’interno di questa
quota, si va dal 99,78% di promossi nella scuola primaria al 70,32% nelle
superiori. In queste ultime c’è da considerare anche la quota di allievi promossi
con debito, ovvero promossi, ma con alcune insufficienze in materie da recuperare
20 Tutti i rimandi alla seconda parte qui contenuti fanno riferimento alla edizione cartacea. Le stesse tabelle di sintesi qui richiamate sono presenti anche nella edizione informatizzata, ma sono identificate con sequenze alfa numeriche diverse, in quanto seguono le tabelle contenenti gli esiti delle singole scuole. 21 In tutte le tabelle nelle quali compaiono dati relativi agli scrutini sono utilizzate le seguenti sigle: P = promossi; NP = non promossi; P con debito = Promossi con debito
161
prima che inizi il nuovo anno scolastico22. E’ una quota di allievi significativa, pari
al 18,33% di tutti gli allievi scrutinati e superiore al numero di coloro che non
hanno ottenuto la promozione.
Entrando nello specifico dei due cicli di istruzione, il quadro complessivo degli
esiti finali di tutte le scuole del primo ciclo è contenuto nella tabella 3.2.1A,
pag.265, seconda parte, cap. 323
Come risulta da tale tabella, le femmine ottengono risultati migliori dei maschi:
sono promosse nella percentuale del 98,21%, mentre i loro compagni maschi lo
sono per 97,58%.
Nel confronto tra scuole statali e paritarie (v. tab 3.2.1B, pag. 265, seconda
parte, cap. 3) risulta che si promuove di più nelle seconde rispetto alle prime, con
una differenza dell’1,08%.
Come abbiamo già avuto modo di vedere nel primo capitolo (v. Tasso di
ripetenza), anche nella scuola primaria ci sono allievi che non ottengono la
promozione. Sono lo 0,24%, con un dato che si scosta leggermente (verso l’alto)
da quello emerso nell’analisi sul tasso di ripetenza (0,19%), perché qui esso tiene
conto di tutti gli allievi presenti nelle scuole ravennate e non solo di quelli residenti
nei singoli comuni della provincia.
All’interno dei dati sui promossi nella scuola primaria statale c’è da rilevarne
uno di particolare interesse: è più bassa la quota di promossi nelle classi a tempo
pieno rispetto a quelle a tempo normale (v. tab. 7)
Tab. n. 7 Riepilogo degli esiti finali nelle scuole del primo ciclo della provincia di Ravenna. A.S.
2008-2009
Ordine e grado istruzione
Tipologia tempo scuola
N. allievi % P % NP %
Primaria
Tempo normale 7880 50,11 7864 99,80 16 0,20
Tempo pieno 7252 46,12 7232 99,72 20 0,28
Tempo non definito24 593 3,77 592 99,83 1 0,17
Totale parziale 15725 100,00 15688 99,76 37 0,24
Sec I° grado Tempo normale 6475 70,41 6166 95,23 309 4,77
Tempo prolungato 2721 29,59 2617 96,18 104 3,82
Totale parziale 9196 100,00 8783 95,51 413 4,49
Totale primo ciclo 24921 100,00 24473 100,00 450 100,00
22 Oggi non è più prevista questa possibilità, sostituita dalla formula del giudizio sospeso: chi ha qualche insufficienza non è né promosso, né non promosso, ma rimane con il giudizio sospeso in attesa di recuperare le lacune presenti nelle discipline insufficienti. Il recupero deve avvenire nel corso dell’estate, entro l’inizio del nuovo anno scolastico. 23 Anche per i dati relativi agli esiti finali si veda la seconda parte, terzo capitolo, da pagina 262, dove una tabella di sintesi per tipologia di dati facilita l’individuazione delle informazioni che interessano. 24 Sono i dati relativi ad una scuola che non ha inserito nella banca dati la tipologia di tempo scuola riguardante i propri allievi.
162
Occorrerà indagare un po’ più a fondo per capire le ragioni di un risultato
negativo laddove, invece, il tempo scuola lungo dovrebbe facilitare il successo
scolastico. Una prima spiegazione può derivare dall’analisi degli stessi dati relativi
agli alunni migranti. Risulta evidente, infatti, una difficoltà della scuola statale (nel
tempo normale e nel tempo pieno) a conseguire per gli alunni migranti gli stessi
obiettivi di apprendimento raggiunti per quelli di nazionalità italiana.
Si fa ferimento alla scuola statale perchè nella paritaria i pochi gli alunni
migranti risultano promossi.
Nelle primarie statali, invece, sui 16 e 20 allievi non promossi, rispettivamente,
nel tempo normale e nel tempo pieno, 12 sono costituiti da allievi migranti in
entrambi i casi (V. tab. 8).
Si aggiungono 4 allievi di cui non è definito il tempo scuola25, che portano a 28
il numero complessivo degli allievi migranti non promossi su un totale provinciale
di 37 (è il 75,68% di tutti i non promossi nelle scuole primarie della Provincia).
Tab. n. 8. Ripartizione per tempo scuola degli allievi migranti non promossi nelle scuole primarie
della provincia di Ravenna. A.S. 2008-2009
Nella scuola secondaria di primo grado nei promossi sono compresi sia gli
allievi promossi nelle classi prime e seconde, sia i licenziati dall’esame di Stato alla
fine della classe terza.
Nel passaggio dalla scuola primaria alla secondaria di primo grado cambia
sensibilmente il quadro delle promozioni/non promozioni. Come si evince dalla
tabella 7, la quota dei promossi scende di oltre 4 punti, passando dal 99,78% della
primaria al 95,51%. Qui, però, la diversa durata del tempo scuola produce
coerenti impatti sul successo scolastico: nel tempo scuola più lungo (prolungato) ci
sono più promossi che in quello normale.
Per gli alunni migranti nella scuola secondaria di primo grado (v. tab. 9) si
ripropone la stessa situazione rilevata nella primaria.
25
Sono collocati nel tempo non definito gli allievi per i quali le scuole non hanno indicato la tipologia di tempo scuola
frequentato .
Ordine scolastico
Esito Scrutinio Tempo scuola Par.ria Sta.le
Scuola Primaria
Non promosso
NON DEFINITO 0 4
TEMPO NORMALE 0 12
TEMPO PIENO 0 12
Totale 0 28
163
La quota di promossi scende all’87,05%), dimostrando anche qui tutte le
difficoltà che la scuola incontra nel condurre al successo gli allievi di nazionalità
non italiana.
Tab n. 9 Esiti degli allievi migranti nella scuola secondaria di primo grado di tutte le scuole della
provincia di Ravenna- A.S. 2008-2009
Ordine scolastico
Tot alunni
Tot migranti %
Promossi Non
promossi
Tot % Tot %
Sec. I° grado 9196 1243 13,52 1082 87,05 161 12,95
Nelle scuole secondarie di secondo grado (secondo ciclo) della provincia di
Ravenna il quadro complessivo dei risultati degli scrutini finali è sintetizzato nella
tab. 10 (per il dettaglio si vedano la tab. 3.2D, seconda parte, cap. 3)
In questo segmento di istruzione abbiamo aggiunto due nuove categorie di
allievi scrutinati. Una, i promossi con debito, deriva dall’ordinamento nazionale;
l’altra, area della criticità, l’abbiamo introdotta in quest’analisi per evidenziare
l’insieme degli allievi che presentano difficoltà nel raggiungere il successo
scolastico. Essa infatti deriva dalla somma delle quote di allievi non promossi e
promossi con debito.
Tab. n. 10 Riepilogo degli esiti finali di tutti gli allievi nelle scuole del secondo ciclo della provincia di Ravenna. A.S. 2008-2009
Tipologia istruzione
N allievi % P % NP %
P con debito %
Area criticità %
Istruzione Liceale 4040 31,06 3216 79,60 179 4,43 645 15,97 824 20,40
Istruzione Tecnica 4267 32,81 2862 67,07 530 12,42 875 20,51 1405 32,93
Istruzione professionale 3902 30,00 2473 63,38 733 18,79 696 17,84 1429 36,62
Istruzione Artistica 798 6,14 596 74,69 34 4,26 168 21,05 202 25,31
Totale generale 13007 100,00 9147 70,32 1476 11,35 2384 18,33 3860 29,68
La quota degli allievi promossi nel secondo ciclo di istruzione cala ulteriormente
rispetto alla secondaria di primo grado, attestandosi, mediamente, sul 70,32%. I
risultati più brillanti sono conseguiti dagli allievi dei licei che sono promossi nella
misura del 79,60%. A scalare, seguono gli allievi che frequentano l’istruzione
tecnica, l’artistica, e ad oltre 16 punti di distanza dai primi, gli allievi degli istituti
professionali.
Anche nel secondo ciclo le femmine ottengono risultati migliori (di quasi 10
punti percentuali) dei maschi (v. tab. 11).
164
Tab. n. 11 La composizione di genere negli allievi promossi nelle scuole del secondo ciclo della provincia di Ravenna. A.S. 2008-2009
Tipologia istruzione
SCRUTINATI PROMOSSI / DIPLOMATI
Tot. F % M % Tot. % F % M %
Istruzione Liceale 4040 2633 65,17 1407 34,83 3216 79,60 2132 80,97 1084 77,04
Istruzione Tecnica 4267 1608 37,68 2659 62,32 2862 67,07 1191 74,07 1671 62,84
Istruzione Professionale 3902 1676 42,95 2226 57,05 2473 63,38 1105 65,93 1368 61,46
Istruzione Artistica 798 558 69,92 240 30,08 596 74,69 434 77,78 162 67,50
Totale generale 13007 6475 49,78 6532 50,22 9147 70,32 4862 75,09 4285 65,60
Le tipologie di istruzione nelle quali questo divario è più consistente sono la
tecnica e l’artistica.
Nella categoria dei promossi con debito finisce, complessivamente, il 18,33%
degli allievi, anche qui con le femmine che raggiungono risultati migliori dei maschi
(16,79% contro 19,86%) (v. tab. 3.2D, seconda parte, cap. 3).
L’area della criticità ci dice (v. tab 10) che quasi il 30% degli allievi che
frequentano le scuole superiori, alla fine dell’anno scolastico 2008-2009 non
avevano acquisito, in parte o del tutto, gli apprendimenti previsti dall’ordinamento
degli studi che avevano scelto. E’ una quota di insuccesso molto alta che impone
attente riflessioni a tutti gli attori del sistema scolastico: i docenti, gli allievi, i
dirigenti scolastici, i genitori.
La situazione per gli allievi migranti è evidenziata dalla tabella 12.
Tutte le percentuali peggiorano rispetto ai risultati che riguardano il complesso
degli allievi. I promossi calano di oltre 20 punti e, in corrispondenza, raddoppiano i
non promossi. La quota degli allievi migranti promossi con debito, ovvero con
qualche residua chance di riuscire a recuperare le lacune presenti a fine anno
scolastico, è quella che subisce l’incremento minore.
Tab. n. 12 Riepilogo degli esiti finali degli allievi migranti nelle scuole del secondo ciclo della provincia di Ravenna. A.S. 2008-2009
Tipologia istruzione
Tot alunni
Tot migranti % P % NP %
P con debito %
Area criticità %
Liceale 4778 176 3,68 101 57,39 25 14,20 50 28,41 75 42,61
Tecnica 4091 291 7,11 139 47,77 80 27,49 72 24,74 152 52,23
Professionale 3805 603 15,85 311 51,58 155 25,70 137 22,72 292 48,42
Serale 333 75 22,52 45 60,00 26 34,67 4 5,33 30 40,00
Totale 13007 1145 8,80 596 52,05 286 24,98 263 22,97 549 47,95
Anche tra gli allievi migranti si conferma il miglior andamento dei risultati delle
femmine rispetto ai maschi (v. tab. 3.2E seconda parte, cap. 3).
165
La tabella 12 mostra anche gli orientamenti nella scelta degli studi espressi
dagli allievi migranti. La maggior parte di loro sceglie l’istruzione professionale
dove riesce a raggiungere risultati molto simili a quelli dei loro compagni che
scelgono le altre tipologie di studio, differenziandosi dal totale degli allievi, dove
abbiamo rilevato differenze significative tra l’istruzione professionale e quella
liceale.
Nel complesso, poco più della metà degli allievi migranti che frequentano
scuole superiori riesce a raggiungere la sufficienza in tutte le discipline.
ALLIEVI DIPLOMATI
E’ di sicuro interesse analizzare i dati relativi ai diplomati nelle scuole superiori
(v. tab. 3.1, pag. 261, seconda parte, cap.3).
Sui 2.539 allievi che hanno frequentato il quinto anno di scuola superiore, il
90,39% si è diplomato. Gli altri, o non sono stati ammessi all'esame di Stato (la
maggior parte) o non l'hanno superato.
Tra i 2.295 allievi diplomati nell’anno scolastico 2008-2009, il 40,57%
appartiene all'istruzione liceale (nella quale sono compresi anche gli indirizzi
artistici, come prevede il nuovo ordinamento), il 28,37% all'istruzione tecnica ed il
31.07% all'istruzione professionale. Se si confrontano questi dati con la
composizione della popolazione scolastica frequentante per tipologia di istruzione
(v. tab 13), si rileva come incida l’andamento del successo scolastico nel corso del
quinquennio.
Tab. 13. Secondo ciclo. Confronto tra la composizione per tipologie di istruzione della popolazione
scolastica e dei diplomati della provincia di Ravenna. A.S. 2008-2009
Tipologia istruzione
N allievi %
% diplomati
Liceale/artistica 4838 37,20 40,57
Tecnica 4267 32,81 28,37
Professionale 3902 30,00 31,07
Totale 13007 100,00 100,00
L’istruzione liceale (sommata con quella artistica) è frequentata dal 37,2%
degli allievi ma in questa tipologia di istruzione si diploma il 40,57% del totale
degli allievi usciti dalle superiori nell’anno scolastico 2008-2009. Il contrario
succede nell’istruzione tecnica: la percentuale dei diplomati è più bassa di quella
complessiva dei frequentanti. In sostanziale equilibrio è l’istruzione professionale.
Se si entra all'interno delle singole tipologie di istruzione, si rileva che in quella
liceale prevalgono i diplomati negli indirizzi scientifici, i quali coprono
complessivamente il 38,45% dell'area. Seguono le scienze umane (17,62%),
166
l'indirizzo linguistico (16,43%) e quello classico12,78%). Insieme, però, gli
indirizzi di stampo umanistico (classico, scienze umane e linguistico) coprono il
46,83% dell'area (436 diplomati su 931).
Nell'istruzione tecnica, i diplomati del settore economico copre il 44,85%
dell'area, rispetto al 55,15% del settore tecnologico. Se però, all'interno di questo
ultimo settore si prendono in considerazione gli indirizzi di studio orientati verso
l'industria, l'agricoltura ed il territorio, si ha la seguente situazione (sempre
rapportata all'intero settore tecnologico): industria 33,49% (210 allievi diplomati),
territorio 19,20% (125 allievi), agricoltura 2,46% (16 allievi).
Nell'istruzione professionale prevale nettamente il settore servizi, con l'87,38%
dei diplomati. Il settore industria e artigianato copre appena il 12,62% (90
diplomati in tutta la provincia).
Vediamo ora l’andamento degli esiti finali nelle scuole dei tre ambiti territoriali
della provincia di Ravenna.
Ambito territoriale di FAENZA.
Nelle scuole primarie di questo ambito territoriale aumenta leggermente,
rispetto al dato provinciale, la quota di allievi non promossi che passa dallo 0,24%
allo 0,27% (v. tab. 14. Per un maggior dettaglio si vedano le tabelle 3.6.1A-B-C,
seconda parte, cap. 3)
Tab. 14 Riepilogo degli esiti finali nelle scuole del primo ciclo dell’ambito territoriale di Faenza. A.S.
2008-2009
Anche qui sono determinanti gli insuccessi degli allievi migranti che sono 7 su
10 complessivi (v tab. 3.3.1A4, pag. 268, seconda parte, cap. 3).
Significativo è l’incremento, sempre rispetto al quadro provinciale, degli allievi
non promossi nelle scuole secondarie di primo grado: dal 3,82% al 5,72%.
Grado istruzione
Tipologia tempo scuola Allievi % P % NP %
Primaria
Tempo normale 1911 51,10 1907 99,79 4 0,21
Tempo pieno 1829 48,90 1823 99,67 6 0,33
Totale 3740 100,00 3730 99,73 10 0,27
Sec I° grado
Tempo normale 1665 76,80 1561 93,75 104 6,25
Tempo prolungato 503 23,20 483 96,02 20 3,98
Totale 2168 100,00 2044 94,28 124 5,72
Totale generale 5908 100,00 5774 97,73 134 2,27
167
Nel rapporto tra le due offerte di tempo scuola, trova conferma quanto rilevato
a livello provinciale: nella scuola primaria hanno risultati leggermente inferiori gli
allievi del tempo pieno, mentre nella secondaria di primo grado vanno nettamente
meglio quelli del tempo prolungato.
Nel confronto tra scuole statali e paritarie (tab. 3.3.1A2, pag. 267, seconda
parte, cap. 3), gli allievi di queste ultime ottengono risultati nettamente migliori:
nella primaria sono tutti promossi (compresi i 5 allievi migranti) e nella secondaria
di primo grado gli insuccessi si fermano al 2,04%.
Nelle scuole secondarie di secondo grado dell’ambito territoriale di Faenza la
sintesi dei risultati di fine anno scolastico è evidenziata dalla tabella 1526.
Tab. 15. Riepilogo degli esiti finali di tutti gli allievi nelle scuole del secondo ciclo dell’ambito territoriale di Faenza. A.S. 2008-2009
Tipologia di istruzione
N allievi % P % NP %
P con debito %
Area criticità %
Liceale 1189 27,40 912 76,70 60
5,05 217
18,25 277
23,30
Artistica 201 4,63 141 70,15 16
7,96 44
21,89 60
29,85
Tecnica 1296 29,862 894
68,98 109
8,41 293
22,61 402
31,02
Professionale 1654 38,111
1048
63,36 284
17,2 322
19,47 606
36,64
Totale generale 4340 100,00 2995 69,01 469 10,8 876 20,18 1345 30,99
Anche in questo ordine di istruzione gli esiti scolastici sono leggermente
peggiori rispetto al livello provinciale (v. tab. 10). Calano i promossi, in particolare
quelli nei licei (- 2,9%), aumentano i non promossi e, soprattutto, i promossi con
debito (quasi + 2%).
Nel confronto tra le diverse tipologie di istruzione trovano conferma i risultati
migliori dei licei e quelli meno soddisfacenti dei professionali.
Si confermano, invece, risultati migliori delle femmine che staccano i maschi
di quasi 10 punti nelle promozioni (v. tab. 16)
Tab. 16 La composizione di genere negli allievi promossi nelle scuole del secondo ciclo dell’ambito
territoriale di Faenza. A.S. 2008-2009
Tipologia istruzione
SCRUTINATI PROMOSSI / DIPLOMATI
Tot. F % M % Tot. % F % M %
Liceale 1189 776 65,3 413 34,74 912 76,70 609 78,48 303 73,37
Artistica 201 148 73,6 53 26,37 141 70,15 103 69,59 38 71,70
Tecnica 1296 525 40,5 771 59,49 894 68,98 393 74,86 501 64,98
Professionale 1654 653 39,5 1001 60,52 1048 63,36 438 67,08 610 60,94
Totale generale 4340 2102 48,4 2238 51,57 2995 69,01 1543 73,41 1452 64,88
26 Per il dettaglio dei dati si vedano le tabelle 3.3.1E-F, parte seconda, cap. 3
168
Fa eccezione l’istruzione artistica dove sono i maschi ad ottenere risultati
migliori delle femmine.
Complessivamente, quasi il 31% degli allievi di scuola secondaria di secondo
grado presenta problemi (area della criticità) nel raggiungimento degli obiettivi di
apprendimento previsti per ottenere la promozione.
Tra gli allievi migranti gli esiti finali sono sintetizzati dalla tabella 17, dalla
quale si ricavano dati che confermano le situazioni già emerse a livello provinciale.
Sono notevolmente più basse, rispetto al complesso degli allievi, le quote del
successo: meno di cinque allievi migranti su 10 sono promossi. Proseguendo su
questo confronto, sul fronte degli insuccessi, aumentano molto di più (raddoppiano
quasi) i non promossi rispetto all’incremento che hanno i promossi con debito.
Tab. 17. Riepilogo degli esiti finali degli allievi migranti nelle scuole del secondo ciclo dell’ambito
territoriale di Faenza. A.S. 2008-2009
Tipologia istruzione
Tot alunni
Tot migranti % P % NP
P con debito
Area criticità
Liceale 1330 35 2,63 15 42,86 5 14,29 15 42,86 20 57,14
Tecnica 1239 76 6,13 37 48,68 13 17,11 26 34,21 39 51,32
Professionale 1611 178 11,05 80 44,94 51 28,65 47 26,40 98 55,06
Serale 160 25 15,63 19 76,00 2 8,00 4 16,00 6 24,00
Totale 4340 314 7,24 151 48,09 71 22,61 92 29,30 163 51,91
Fanno eccezione gli esiti degli allievi migranti adulti che rientrano a scuola nei
corsi serali. Qui la quota di successo è molto alta, superire a quella di tutti gli
allievi nelle scuole superiori dell’ambito territoriale faentino.
Ambito territoriale dei comuni della BASSA ROMAGNA.
In questo ambito territoriale peggiorano le quote di successo scolastico
raggiunto dagli allievi del primo ciclo, rispetto al quadro provinciale (v. tab. 18).
Anche qui per un’analisi di maggior dettaglio si vedano le tabelle al paragrafo
3.3.2, pag. 270, seconda parte, cap. 3).
Tab. 18 Riepilogo degli esiti finali nelle scuole del primo ciclo dell’ambito territoriale dei comuni
della Bassa Romagna. A.S. 2008-2009
Grado di istruzione
Tipologia tempo scuola
N allievi % P % NP %
Primaria
Tempo normale 1490 37,10 1490 100,00 0 0,00
Tempo pieno 2526 62,90 2516 99,60 12 0,48
Totale 4016 100,00 4006 99,75 12 0,30
Sec I° grado
Tempo normale 1455 61,01 1383 95,05 72 4,95
Tempo prolungato 930 38,99 886 95,27 44 4,73
Totale 2385 100,00 2269 95,14 116 4,86
Totale generale 6401 100,00 6275 98,03 128 2,00
169
Nella primaria i non promossi raggiungono lo 0,30% (rispetto allo 0,24% della
provincia) e nella secondaria di primo grado si posizionano sul 4,66% (rispetto al
4,49%).
Molto marcata è la differenza degli esiti nella nelle due tipologie di tempo
scuola offerta nella primaria: nel tempo normale non ci sono insuccessi e tutti i
non promossi sono presenti solo nel tempo pieno. E’ vero che 7 dei 12 non
promossi sono allievi migranti, quindi con i problemi di apprendimento in italiano
che ciò comporta. Ma rimangono pur sempre dei non promossi (5) anche tra gli
allievi italiani, nell’ambito di un’offerta di istruzione che ha tempi lunghi per
recuperare situazioni di svantaggio.
Nel confronto tra scuole statali e paritarie si invertono i risultati tra primaria e
secondaria di primo grado, nel senso che in quest’ultima sono migliori gli esiti delle
scuole statali, mentre le posizioni si capovolgono nella primaria (nelle paritarie
tutti gli allievi sono promossi) (v. tab 3.3.2A2, pag. 270, seconda parte, cap. 3)
Gli esiti finali nella scuola secondaria di secondo grado sono sintetizzati nella
tabella 19.
Essi invertono nettamente la tendenza rilevata nel primo ciclo, poiché sono
sempre migliori della media provinciale. In particolare lo sono nell’istruzione liceale
che supera di 19 punti la percentuale provinciale (ferma al 79,60%).
Tab. 19 Riepilogo degli esiti finali di tutti gli allievi nelle scuole del secondo ciclo dell’ambito
territoriale dei comuni della Bassa Romagna. A.S. 2008-2009
Tipologia istruzione Tot % P NP
P con debito %
Area criticità %
Istruzione Liceale 1006 40,84 992 98,61 14 1,39 0 0 14 1,39
Istruzione Tecnica 747 30,33 561 75,10 102 13,65 84 11,2 186 24,90
Istruzione professionale 710 28,83 491 69,15 143 20,14 76 10,7 219 30,85
Totale generale 2463 100,00 2044 82,99 259 10,52 160 6,5 419 17,01
Il chiaro miglioramento rispetto ai dati provinciali si rileva nell’area della
criticità che è più bassa, qui a Lugo, di oltre 12 punti percentuali.
Per quanto riguarda la composizione di genere, come al solito le femmine
vanno tendenzialmente meglio dei maschi (v. tab. 3.3.2B1, pag. 272, seconda
parte, cap. 3), anche se nell’istruzione professionale le posizioni si capovolgono (i
maschi sono promossi per il 76,04% e le femmine solo nella misura del 63,73%).
Per gli allievi migranti i dati relativi al loro successo scolastico sono sintetizzati
dalla tabella 20.
170
Tab. 20 Riepilogo degli esiti finali degli allievi migranti nelle scuole del secondo ciclo dell’ambito territoriale dell’Unione dei comuni della Bassa Romagna. A.S. 2008-2009
Tipologia istruzione
Tot alunni
Tot migranti % P % NP %
P con debito %
Area criticità %
Liceale 1006 41 4,08 35 85,37 6 14,63 0 0,00 6 14,63
Tecnica 747 52 6,96 31 59,62 15 28,85 6 11,54 25 48,08
Professionale 686 135 19,68 83 61,48 32 23,70 20 14,81 64 47,41
Serale 24 2 8,33 2 100,00 0 0,00 0 0,00 0 0,00
Totale 2463 230 9,34 151 65,65 53 23,04 26 11,30 95 41,30
Per loro, come per tutti gli altri allievi del lughese, migliorano i livelli di
promozione rispetto al quadro provinciale, passando dal 52,05% al 65,65%.
Rimane comunque un 41,30% con problemi a raggiungere gli apprendimenti
previsti per la promozione dagli ordinamenti nazionali.
Anche in questo ambito territoriale i (pochi) migranti adulti che rientrano a
scuola nei corsi serali hanno ottimi risultati, essendo tutti promossi.
Ambito territoriale di RAVENNA.
Nel primo ciclo gli esiti sono sintetizzati dalla tabella 21
Tab. 21 Riepilogo degli esiti finali nelle scuole del primo ciclo dell’ambito territoriale di Ravenna. AS
2008-2009
Grado istruzione
Tipologia tempo scuola
N. allievi % P % NP %
Primaria
Tempo normale 4479 56,21 4467 99,73 12 0,27
Tempo pieno 2897 36,35 2895 99,93 2 0,07
Tempo non definito 593 7,44 592 99,83 1 0,17
Totale 7969 100,00 7954 99,81 15 0,19
Sec I° grado Tempo normale 3355 72,26 3222 96,04 133 3,96
Tempo prolungato 1288 27,74 1248 96,89 40 3,11
Totale 4643 100,00 4470 96,27 173 3,73
Totale generale 12612 100,00 12424 98,51 188 1,49
Per un’analisi di dettaglio si vedano le tabelle contenute nel paragrafo 3.3.A,
pag. 273, parte seconda, cap.3.
I risultati ottenuti dagli allievi delle scuole primarie sono nettamente i migliori
della provincia. Rispetto allo 0,24% dei non promossi, qui si passa allo 0,19%.
Stesso andamento nelle scuole secondarie di primo grado: dal 4,49% degli
insuccessi a livello provinciale, si scende al 3,73%.
Non solo. A Ravenna l’offerta di tempo pieno nella scuola primaria consente
agli allievi di ottenere risultati migliori rispetto a chi frequenta il tempo normale. La
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differenza è minima (99,93% contro il 99,73%), ma visto l’andamento opposto
degli altri due ambiti territoriale è un’inversione di tendenza molto significativa.
Ache a Ravenna nelle scuole paritarie del primo ciclo gli esiti scolastici sono di
maggior successo: tutti gli allievi, infatti sono promossi.
Veniamo, infine, agli esiti nelle scuole secondarie di secondo grado (v. tab. 22)
Tab. 22 Riepilogo degli esiti finali di tutti gli allievi nelle scuole del secondo ciclo dell’ambito territoriale di Ravenan. A.S. 2008-2009
Tipologia di istruzione
N allievi % P % NP %
P con debito %
Area criticità %
Liceale 1845 29,74 1312 71,11 105 5,691 428 23,2 533 28,89
Tecnica 2224 35,85 1407 63,26 319 14,34 496 22,3 815 36,65
Professionale 1538 24,79 934 60,73 306 19,9 298 19,38 604 39,27
Artistica 597 9,623 455 76,21 18 3,015 124 20,77 142 23,79
Totale generale 6204 100,00 4108 66,22 748 12,06 1348 21,73 2094 33,75
In questo segmento di istruzione gli allievi dell’ambito territoriale di Ravenna
ottengono risultati meno brillanti dei loro colleghi che frequentano il primo ciclo.
Sono promossi in misura inferiore rispetto al quadro provinciale (che è al 70,32%)
e formano un’area della criticità superiore alla media provinciale (pari al 29,68%)
di oltre 4 punti percentuali. Ad abbassare molto la media dei successi scolastici
concorro gli allievi maschi che hanno performance decisamente inferiori rispetto
alle femmine. Ciò succede in tutte le tipologie di istruzione (v. tab. 3.3.3B1, pag.
275, parte seconda, cap. 3), ma in alcune il divario e veramente notevole, come
ad esempio nell’istruzione tecnica dove le femmine sono promosse nella misura del
71,32%, mentre i maschi si fermano al 58,72%.
Per gli allievi migranti i risultati di fine anno scolastico 2008-2009 sono
sintetizzati nella tabella 23 (per maggiori dettagli, v. tab. 3.3.3F, parte seconda,
cap. 3)
Tab. 23 Riepilogo degli esiti finali degli allievi migranti nelle scuole del secondo ciclo dell’ambito
territoriale dell’Unione dei comuni della Bassa Romagna. A.S. 2008-2009
Tipologia istruzione
Tot alunni
Tot migranti % P % NP %
P con debito %
Area criticità %
Liceale 2442 100 4,10 51 51,00 14 14,00 35 35,00 49 49,00
Tecnica 2105 163 7,74 71 43,56 52 31,90 40 24,54 92 56,44
Professionale 1508 290 19,23 148 51,03 72 24,83 70 24,14 142 48,97
Serale 149 48 32,21 24 50,00 24 50,00 0 0,00 24 50,00
Totale 6204 601 9,69 294 48,92 162 26,96 145 24,13 307 51,08
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Anche nel loro caso i livelli di successo scolastico sono inferiori rispetto
all’andamento provinciale. Meno della metà degli allievi migranti che frequentano
scuole secondarie di secondo grado dell’ambito territoriale di Ravenna riescono ad
ottenere la promozione (a livello provinciale ci riesce il 52,05%).
Per gli adulti migranti che rientrano a scuola nei corsi serali, le cose vanno un
po’ meglio (la metà è promossa), ma rimangono nettamente al di sotto della
media provinciale (che si attesta sul 60%).