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dr.ssa Annamaria Fantauzzi 1

Osservatorio per la cultura del dono del

sanguedr.ssa Annamaria Fantauzzi –AVIS NazionaleAntropologa culturale -Università di Torino – EHESS Parigi

ASSEMBLEA NAZIONALE, ROMA 22-24 MAGGIO 2009


Osservatorio per la cultura del dono del sangue

? Istituito ottobre 2006, organo di consulenza, progettazione e ricerca scientifica di AVIS Nazionale sulla cultura del dono del sangue e, in particolare, sulla sensibilizzazione delle comunità immigrate

? Suo proprio STATUTO (approvato 9 febbraio 2009)? Denominazione: “Osservatorio Interculturale”? Costituito da:1. Presidente AVIS Nazionale2. Responsabile scientifico 3. Organo operativo: tavolo di lavoro costituito da

presidenti o loro delegati di tutte le sedi regionali di AVIS



? PRESUPPOSTI SOCIALI E CULTURALI

1) Da Paese di emigranti, l’Italia è divenuta Paese di immigrazione, ormai strutturata e stabilmente presente sul territorio nazionale

2) Stima di 4.000.000 presenze straniere regolari (Dossier Migrantes al 31.12.2007), che si prevede duplicheranno tra 10 anni



L’incidenza media sulla popolazione

residente è del 6,2%


Gli immigrati incidono per il Gli immigrati incidono per il 6,1% sul PIL italiano. 6,1% sul PIL italiano.

Loro pagano quasi 1,87 miliardi Loro pagano quasi 1,87 miliardi di euro di tasse attraverso 2 di euro di tasse attraverso 2

milioni e 300 mila dichiarazione milioni e 300 mila dichiarazione dei redditi (Ministero della dei redditi (Ministero della

SolidarietSolidarietàà Sociale)Sociale)


3)3) Regolarizzazione degli immigrati



4) Minori immigrati

•fascia d’età media degli stranieri è stimata tra 18-50 anni• 800.000 minori, figli di immigrati, il 60% è nato in Italia• 7% degli alunni sono stranieri• tra 10 anni avremo più di mezzo milione di nati in Italia



5) Lo sguardo sull’immigrato? Generalizzazione e uniformazione ? “l’altro” per eccellenza (clandestino,

ladro, delinquente, sporco, incivile)? “un corpo che lavora e che fa del lavoro

la ragione dell’immigrazione (A. Sayad)? idee xenofobe soprattutto nei confronti

dei Musulmani (per antonomasia “fondamentalisti”)



Non si conosce, tuttavia:? “effetto migrante sano”? obiettivo del processo migratorio

è, nella maggior parte dei casi, la regolarizzazione

? esistenza e diffusione dei social networks



6)Non in tutte le culture esiste una stessa percezione del dono e del sangue (tabù, fondamenti religiosi, tradizioni popolari es. sostanza halal/haram, stregoneria)

7) Non in tutte le culture il concetto del dono del sangue è legato alla gratuità e al volontariato (es. Marocco “don pour compensation” – affaire étatique-)


8) La partecipazione attiva alla donazione del sangue pensata come-strumento di integrazione sociale-educazione (prevenzione) alla salute -condivisione di valori quali la cittadinanza e la reciprocità solidale

9) Istituzione dell’Osservatorio per la cultura del dono del sangue parte da questi presupposti e dalla constatazione del reciproco “bisogno dei cittadini stranieri”



Cittadini stranieri

=

Potenziali donatori

Accrescimento quantitativo delle risorse emotrasfusionali

(gruppi rari –malattie rare)

Integrazione socio-culturale nel Paese d’accoglienza/ decostruzione pregiudizi xenofobi

EDUCAZIONE AI DOVERI CIVICI E CIVILI – PROMOZIONE E TUTELA

DELLA SALUTE

Osservatorio per la cultura del dono del sangue e comunità immigrate



COMPITI PRINCIPALI1.Promuovere la ricerca scientifica sugli aspetti sociali e

culturali del dono del sangue attraverso indagini di terreno, organizzazione di convegni, seminari e conferenze sull’argomento e pubblicazione delle ricerche in accordo con Università, centri di ricerca e istituzioni pubbliche e private

2.Monitorare ed elaborare dati quantitativi relativi alla donazione di sangue in Italia con AVIS, alla tipologia dei donatori e alla vita associativa, all’incidenza del donatore straniero (dati di difficile rilevazione)

3.Promuovere la conoscenza della cultura del dono del sangue soprattutto presso le comunità di cittadini stranieri residenti in Italia, a partire dalla valutazione della loro concezione del dono, del volontariato e del sangue



4.Elaborare strategie di sensibilizzazione e informazione(materiale informativo in lingua straniera, campagne e seminari con il coinvolgimento di connazionali e dei Paesi di provenienza)

5.Organizzare giornate di donazione comunitarie (presso loro sedi), al fine di far conoscere l’Associazione e di fidelizzarli

6.Partire dalle concezioni culturali del dono, del sangue e della salute per costruire percorsi comuni di condivisione e coinvolgimento reciproco.

L’Osservatorio è il primo esempio sulla scena nazionale e internazionale di struttura predisposta al coinvolgimento e alla sensibilizzazione dei cittadini stranieri al dono del sangue


Osservatorio per la cultura del dono del sangue e comunità straniere

E’ necessario che? la medicina trasfusionale e le strutture

sanitarie aiutino l’Associazione per l’inserimento del donatore straniero (formazione di mediatori culturali ad hoc, brochure informative in lingua, coinvolgimento di medici stranieri)

? sia tutelato sia il donatore sia il ricevente (analisi di idoneità prima della donazione per tutti, onde evitare sprechi e favorire ricerca su malattie e gruppi sanguigni rari, riscoprire farmaci “orfani”)



? si attui un processo di sensibilizzazione delle associazioni multiculturali o “etniche”, attraverso l’ausilio di autorità politiche e religiose (imam, parroci ortodossi, consoli, ambasciatori)

? si favoriscano percorsi di conoscenza e di in-formazione sulle culture “altre” presso centri, scuole, istituzioni di Italiani (a maggiore presenza giovanile) perché venga abbattuta qualsiasi barriera xenofoba e razziale


Osservatorio per la cultura del dono del sangue e comunità immigrate

Come poter coinvolgere lo straniero nel sistema associativo, solidaristico e volontario della donazione del sangue?



Chi è/può essere lo straniero donatore?

Elementi di inclusione ed esclusione

Chi è lo straniero?

Cultura, storia, concezioni relativistiche



Posizione di stranieri? Condizioni lavorative? Regolarizzazione

burocratiche? Conoscenze linguistiche

e culturali? Portatori di malattie

rare e gruppi rari

Posizione di alterità? Concezione della

salute e della malattia (corpo, cura, sangue …) modellate dalla cultura di origine

? Modelli di socialitàe di solidarietà

Problematiche da affrontare



? Si parla di un “donatore immigrato regolare”

? No differenze nel trattamento della donazione e dell’analisi anamnestica ma nella concezione culturale del dono e del sangue

? Conoscere, informare, condividere



ALCUNE ATTIVITA’ SVOLTE

? Raccolta ed elaborazione dei dati relativi alle donazioni di sangue dei donatori extracomunitari dalle sedi provinciali e comunali AVIS (circa 40 mila sono donatori stranieri, soprattutto marocchini, rumeni, senegalesi; Italia centro-nord: Toscana, Lombardia, Veneto, Piemonte, Emilia Romagna)

? Avvio di cooperazioni internazionali per la reciproca sinergia alla sensibilizzazione (AVIS-AMDS Marocco; AVAS Argentina; LRI)

? Organizzazione e collaborazione di seminari, convegni e conferenze sulla cultura del dono del sangue delle e con comunità immigrate con giornate di studio e di dibattito nazionali ed internazionali (2007-2009: Milano, Como, Pescara, Bellaria, Pordenone, Monfalcone, Pisa, Terni, Arona, Zurigo, Modica, Cremona, Reggio Emilia, Marocco)


Delegazione marocchina in Italia (AMDS & AVIS –Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte)




? Condivisione e consolidamento di ricerche già esistenti di cui sono state realizzate relazioni, atti e dossier informativi, anche in collaborazione con le Università(Toscana dal 1992; Calabria dal 2008; Liguria dal 2009)

? Progettazione di programmi e percorsi didattico -educativi sul dono del sangue e multiculturalità anche scuole

? Traduzione del materiale informativo, depliant di comunicazione in 8 lingue, distribuzione nei luoghi di maggiore presenza di immigrati (centro servizi, centri di preghiera, associazioni)


Dono del sangue, dono di vita

L’Associazione AMECEin collaborazione con l’AVIS Torino

organizza una Donazione del sangue

Possono partecipare cittadini italiani e stranieri con regolare documento italiano, dai 18 ai 60 anni

Sabato 3 e 10 giugno 2006 ore 8presso Associazione AMECE,

Via Monza, 6 -TORINO-

Per iscrizioni entro il 30 maggio: Mohamed Boussetta (3498176624-38951165423, [email protected])

Si consiglia il digiuno prima del prelievo. L’associazione organizza un buffet per tutti i partecipanti

Association Maison d’Enfant pour la Culture et l’Éducation

(A.M.E.C.E.)

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AVIS Parma




? Coinvolgimento e inserimento dei referenti delle comunità straniere tuttora più numerose sul territorio italiano (marocchini, rumeni, peruviani, cinesi, albanesi) nei comitati organizzativi di convegni e di tavoli di lavoro

? Monitoraggio e osservazione di tutte le realtà avisine sul territorio nazionale e delle loro attività ed iniziative nel coinvolgimento, la sensibilizzazione ed il dialogo con le comunità immigrate presenti

? Catalogazione della bibliografia esistente, per la costituzione di una biblioteca multidisciplinare all’interno dell’Osservatorio e avvio di ricerche scientifiche in ambito medico e socio-antropologico anche tramite accordi universitari



ALCUNE ATTIVITA’ SVOLTE -

? Creazione di un tavolo di lavoro, su base nazionale, che comprende un referente per ogni Regione, cui far riferimento per tutte le attività e i progetti dell’Osservatorio e per la concertazione di un piano operativo comune, pur tenendo conto delle singole realtà locali;

? Proposta di un progetto per il Servizio Civile rivolto alle attività dell’Osservatorio in sperimentazione su 8 regioni italiane “dono del sangue e multiculturalismo”;

? Pubblicazione del libro “L’altro in me. Dono del sangue e immigrazione fra culture, pratiche e identità”, AVIS Nazionale (Fiera del Libro, 2008)


INDICE

Introduzione

Note al testo

Parte prima- Dono del corpo, dono di sé. Le basi socio-antropologiche

Parte seconda – Immigrazione, Salute & Donazione

Parte terza – Tradizioni religiose e dono del sangue

Parte quarta- AVIS & Multiculturalità

Parte quinta – Esperienze e testimonianze

Parte sesta- Conoscere e comunicare la cultura del dono del sangue




? Presentazione dell’Osservatorio all’Assemblea Nazionale della Croce Rossa (24 ottobre 2008)

? Presentazione dell’Osservatorio all’Assemblea Mondiale della FIODS (18 aprile 2008)

? Invito a rappresentarlo al prossimo Forum Internazionale dei Giovani FIODS –Copenaghen (agosto 2009)

? Invito del Consiglio d’Europa a rappresentarlo come organo per il dialogo interculturale mondiale



POSSIBILI PROSPETTIVE

Attraverso la sinergia di tutte le sedi AVIS e il coordinamento della Nazionale

1.Attuare dei percorsi di coinvolgimento alla partecipazione attiva, all’incontro e alla conoscenza reciproca, soprattutto attraverso i centri di preghiera, i servizi dedicati, le istituzioni consolari

2.Rafforzare la ricerca scientifica, il dialogo con le Università e con le istituzioni culturali per diventare centro di documentazione e di studio sulla cultura del dono del sangue

3.Monitorare le donazioni del sangue delle comunitàimmigrate per raggiungere dati più completi e certi, utili alla valutazione dei bisogni e delle risorse




Attraverso la sinergia di tutte le sedi AVIS e il coordinamento della Nazionale

4.Educare al rispetto della diversità culturale, soprattutto le giovani generazioni, proponendo il dono del sangue come punto di incontro e di universale uguaglianza

5.Prevedere percorsi di formazione alla multiculturalità per dirigenti e personale associativo su tutto il territorio italiano

6.Esportare l’esempio di AVIS all’estero, dialogando con altre associazioni per il dono del sangue sia italiane (CIVIS) sia internazionali




Attraverso cooperazioni internazionali1. Condividere la situazione delle politiche migratorie e le

attività di inclusione delle comunità immigrate nell’associazionismo sul dono volontario e gratuito del sangue

2. Diffondere i valori della donazione del sangue, attraverso la sensibilizzazione delle comunitàimmigrate nei differenti Stati

3. Stipulare accordi di cooperazione internazionale con Paesi di emigrazione, esportando il modello della donazione volontaria, migliorabile anche grazie al confronto con le altre realtà europee

4. Elaborare criteri di valutazione per la selezione del donatore immigrato, che possano diventare direttive e pratiche comuni



DONO DEL SANGUE DIVENTA STRUMENTO DI

? NEGOZIAZIONE DI SIGNIFICATI E VALORI COMUNI NELL’ATTO OBLATIVO

? INTEGRAZIONE E RECIPROCITA’? MEDICINA PREVENTIVA E TUTELA ALLA

SALUTE



Abbiamo voluto donare il sangue, noi marocchini, per dare un messaggio forte e chiaro, attraverso il corpo e il sangue, quello della Sacralità della Vita umana senza distinzione di nazionalità, colore o religione […]. Ci siamo sentiti in dovere di reagire per dare spazio alla vita dichiarando che “la tua vita è anche la mia e la difendo con il mio sangue” (Kharim, “L’altro in me”, p.202)


Grazie per l’attenzione

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