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IN QUESTO NUMERO In primo piano Angeletti, questa politica economica ci sta portando a sfascio (Adnkronos) p. 1 Proietti, taglio ferie? Strada maestra è taglio tasse non vacanze (Adnkronos) p. 1 Sulla stampa ”Italiani meno ferie”. La ricetta di Polillo per far salire il Pil (La Stampa) p. 2 ”Si cresce poco? Via una settimana di ferie” (Avvenire) p. 3 Sulle agenzie Proietti, spinta radicale su lotta evasione (Adnkronos) p. 4 Proietti, su produttività da governo scelta in direzione opposta (Adnkronos) p. 4 Proietti, su meno tasse governo raccolga invito di Corte dei Conti e Bankitalia (Adnkronos) p. 4 Dal web ”Troppe tasse e troppa evasione”. La Corte dei Conti lancia l’allarme (la Repubblica.it) p. 5 Dalla stampa Evasione fiscale, recuperato un miliardo (la Repubblica) p. 7 Al fisco manca una strategia chiara (Il Sole 24 Ore) p. 8 Le news dall’Agenzia delle Entrate Il fisco punta a ridurre il contenzioso. In una circolare le novità p. 9 Doppia imposizione. Dall’Agenzia le Linee guida p. 9 O SSERVATORIO F I S C O Anno IV – n. 10 21 GIUGNO 2012 In primo piano ECONOMIA ANGELETTI, QUESTA POLITICA ECONOMICA CI STA PORTANDO A SFASCIO Roma, 16 giu. - "Questa politica economica ci sta portando allo sfascio". La dura critica arriva dal leader Uil Luigi Angeletti dal palco della mani- festazione a Roma. "C'è una via diversa ed è quella di spostare tutte le risorse sul lavoro", dice chiedendo una rinnova- ta politica di lotta all'evasione. "Quando prenderanno i soldi degli evasori e li di- stribuiranno a chi le tasse le paga, solo allora potremmo cominciare a dire di aver intrapreso la giusta direzione", spiega. CRISI PROIETTI, TAGLIO FERIE? STRADA MAESTRA È TAGLIO TASSE NON VACANZE Roma, 18 giu. - "La via maestra per far risalire il Pil è quella di ridurre le tasse sul lavoro, non certo chiedere ai lavoratori di essere ulte- riormente penalizzati rinunciando ad una settimana di ferie. Non sappiamo a chi si riferisca il sottosegretario Polillo quando afferma che in Italia si lavora mediamente solo nove mesi all'anno, anche se qualche sospetto ce l'abbiamo. Certo non ai lavoratori dipendenti che da contratto ne lavorano undici. La me- dia di Polillo ricorda molto quella di Tri- lussa". Lo ha detto il segretario confed- erale Uil, Domenico Proietti.

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IN QUESTO NUMERO

IInn pprriimmoo ppiiaannoo ► Angeletti, questa politica economica ci sta portando a sfascio (Adnkronos) p. 1

► Proietti, taglio ferie? Strada maestra è taglio tasse non vacanze (Adnkronos) p. 1

SSuullllaa ssttaammppaa ► ”Italiani meno ferie”. La ricetta di Polillo per far salire il Pil (La Stampa) p. 2

► ”Si cresce poco? Via una settimana di ferie” (Avvenire) p. 3

SSuullllee aaggeennzziiee ► Proietti, spinta radicale su lotta evasione (Adnkronos) p. 4

► Proietti, su produttività da governo scelta in direzione opposta (Adnkronos) p. 4

► Proietti, su meno tasse governo raccolga invito di Corte dei Conti e Bankitalia (Adnkronos) p. 4

DDaall wweebb ► ”Troppe tasse e troppa evasione”. La Corte dei Conti lancia l’allarme (la Repubblica.it) p. 5

DDaallllaa ssttaammppaa ► Evasione fiscale, recuperato un miliardo (la Repubblica) p. 7

► Al fisco manca una strategia chiara (Il Sole 24 Ore) p. 8

LLee nneewwss ddaallll’’AAggeennzziiaa ddeellllee EEnnttrraattee ► Il fisco punta a ridurre il contenzioso. In una circolare le novità p. 9 ► Doppia imposizione. Dall’Agenzia le Linee guida p. 9

OSSERVATORIO F I S C O Anno IV – n. 10

21 GIUGNO 2012

IInn pprriimmoo ppiiaannoo

EECCOONNOOMMIIAA AANNGGEELLEETTTTII,, QQUUEESSTTAA PPOOLLIITTIICCAA ECONOMICA CI STA PORTANDO A SFASCIO

Roma, 16 giu. - "Questa politica economica ci sta portando allo sfascio". La dura critica arriva dal leader Uil Luigi Angeletti dal palco della mani-festazione a Roma. "C'è una via diversa ed è quella di spostare tutte le risorse sul lavoro", dice chiedendo una rinnova-ta politica di lotta all'evasione. "Quando prenderanno i soldi degli evasori e li di-stribuiranno a chi le tasse le paga, solo allora potremmo cominciare a dire di aver intrapreso la giusta direzione", spiega.

CRISI PROIETTI, TAGLIO FERIE? STRADA MAESTRA È TAGLIO TASSE NON VACANZE

Roma, 18 giu. - "La via maestra per far risalire il Pil è quella di ridurre le tasse sul lavoro, non certo chiedere ai lavoratori di essere ulte-riormente penalizzati rinunciando ad una settimana di ferie. Non sappiamo a chi si riferisca il sottosegretario Polillo quando afferma che in Italia si lavora mediamente solo nove mesi all'anno, anche se qualche sospetto ce l'abbiamo. Certo non ai lavoratori dipendenti che da contratto ne lavorano undici. La me-dia di Polillo ricorda molto quella di Tri-lussa". Lo ha detto il segretario confed-erale Uil, Domenico Proietti.

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SSuullllaa ssttaammppaa

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"Italiani, meno ferie" La ricetta di Polillo per far salire il Pil

Una battuta del sottogretario al Tesoro fa infuriare i sindacati

«Cominci lui a lavorare di più»

Paolo Festuccia – Roma - Gli italiani vivono al di sopra delle proprie possibilità. Non solo, fanno anche «troppe ferie». Una provocazione? Forse? Gianfranco Polillo, sottosegretario al Tesoro, la butta lì, a margine di un convegno romano. E immediatamente accende le polveri dello scontro. Un coro di proteste, contro il sottosegretario. Non nuovo, per la verità, alle provocazioni: dalla tassa sui cani, agli esodati, fino alle misure sui conti correnti gratis per i pensionati che - a suo dire - avrebbero comportato «un notevole danno per la banche», tale argomentò all’epoca Polillo «da causare un’ulteriore stretta creditizia». Ieri, insomma, il sottosegretario è tornato alla carica. Ha argomentato che «per sostenere i nostri consumi abbiamo bisogno di prestiti esteri pari a 50miliardi di euro l’anno». Risultato? «Questo gap», indica nella sua ricetta il sottosegretario all’Economia, «lo possiamo chiudere o riducendo ulteriormente la domanda interna, inaccettabile per il Paese oppure aumentando il potenziale produttivo». Come? Semplice, lavorando di più. Statistiche alla mano, Polillo chiarisce che gli italiani lavorano «mediamente nove mesi l’anno». Dunque, questo il sillogismo: «Se rinunciassimo ad una settimana di vacanza avremmo un impatto sul Pil immediato di circa un punto». Come dire: 14-15 miliardi in più di ricchezza. Il tutto, grazie alla maggiore produttività. Una produttività che per la Cisl si declina in una replica chiara e immediata: «Se Polillo vuole fare qualcosa per far ripartire la produttività, allora, faccia ripristinare integralmente la detassazione degli accordi aziendali e territoriali. In altri tempi queste ricette avrebbero fatto sorridere. E co-munque, se il sottosegretario vuole lavorare una settimana in più cominci lui a dare l’esempio». Non va meglio, nemmeno con la Cgil che bolla la proposta del sottosegretario come «confusa, estemporanea e non particolarmente geniale e alla quale manca un naturale completamento: per-ché non chiedere ai 500mnila lavoratori in cassa di rinunciare ad una settimana di indennità? Per questa via anche le casse dello Stato ne trarrebbero un beneficio». Quindi la Uil: «Non sappiamo a chi si riferisca il sottosegretario Polillo quando afferma che in Italia si lavora mediamente solo nove mesi all’anno, anche se qualche sospetto ce l’abbiamo. Certo non ai lavoratori dipendenti che da contratto ne lavorano undici. La media di Polillo ricorda molto quella di Trilussa». Se le tesi non fanno breccia nell’arena sindacale, ancor meno scaldano i cuori nell’emiciclo parla-mentare. Tant’è che la presidente del Pd Rosi Bindi intima subito lo stop: «In un momento in cui il problema principale è la disoccupazione, non mi pare che sia questa la soluzione». E conclude: «Consiglio agli esponenti del governo di fare meno dichiarazioni e più proposte orga-niche e soluzioni ai problemi che sono le vere emergenze». Nella mischia si getta pure l’Idv con il capogruppo al Senato, Felice Belisario: «Polillo non smette mai di sorprendere, ma al governo è sprecato. È un vero talento da avanspettacolo». Dunque, se quella di Polillo voleva essere una provocazione le reazioni in tal senso non sono man-cate, se invece voleva somigliare re a una proposta, allora, prosegue Belisario «si commenta da sé. Il sottosegretario faccia un giro per fabbriche e cantieri a spiegare il suo colpo di genio. Magari cambia idea, più probabilmente gliela faranno cambiare i lavoratori».

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SSuullllee aaggeennzziiee EVASIONE PPRROOIIEETTTTII,, SSPPIINNTTAA RRAADDIICCAALLEE SSUU LLOOTTTTAA AA EEVVAASSIIOONNEE

Roma, 15 giu. - Il gettito che deriva dalla lotta all'evasione fiscale deve servire al taglio delle tasse ai lavoratori dipendenti. Spinge su questa leva la Uil attraverso il segretario confederale Domenico Proietti. "Le parole del presidente della Corte dei Conti confermano che siamo solo all'inizio nella lotta all'evasione fiscale" afferma Proietti in una nota. "E' dunque, ne-cessario impiegare al meglio tutte le risorse umane disponibili per imprimere una spinta radi-cale a questa battaglia. La grande manifestazione di domani - continua Proietti - promossa a Roma dalla Uil, insieme a Cisl e Cgil, si pone proprio l'obiettivo di richiamare il Governo e il Parlamento a una prima significativa riduzione delle tasse, già nel 2012, sui redditi da lavoro dipendente e da pensione, utilizzando le risorse della lotta all'evasione fiscale".

LLAAVVOORROO PPRROOIIEETTTTII,, SSUU PPRROODDUUTTTTIIVVIITTÀÀ DDAA GGOOVVEERRNNOO SSCCEELLTTAA IINN DDIIRREEZZIIOONNEE OOPPPPOOSSTTAA

Roma, 11 giu. - "Condividiamo l'affermazione del ministro Fornero secondo cui l'aumento dei salari può avvenire soprattutto in seguito a un incremento della produttività. Tuttavia siamo costretti a registrare la scelta opposta realizzata dal Governo di cui il Ministro fa parte che ha approvato un decreto per la detassazione dei premi di produttività con il quale si restringe notevolmente la platea dei lavoratori destinatari dell'agevolazione". Lo ha detto il segretario confederale Uil, Domenico Proietti commentando le parole del mini-stro Fornero. "Con questo decreto si compromette una politica portata avanti in questi anni di legame tra le dinamiche salariali e la produttività. Un provvedimento vergognoso che rappre-senta l'ultimo atto di una politica fiscale che grava particolarmente sul mondo del lavoro di-pendente", aggiunge.

FFIISSCCOO PPRROOIIEETTTTII,, SSUU MMEENNOO TTAASSSSEE GGOOVVEERRNNOO RRAACCCCOOLLGGAA IINNVVIITTOO DDII CCOORRTTEE DDEEII CCOONNTTII EE BBAANNKKIITTAALLIIAA

Roma, 5 giu. - ''Anche la Corte dei Conti afferma che senza una riduzione delle tasse in Italia non ci sarà crescita economica. Sarebbe ora che il Governo raccogliesse questo in-vito che segue quello analogo della Banca d'Italia di una settimana fa''. A rilevarlo è il segretario confederale della Uil Domenico Proietti. “Solo una svolta nella politica economica con una corag-giosa riduzione delle tasse sul lavoro, a cominciare dai lavoratori dipendenti e dai pensionati, può avviare un'inversione di tendenza e far uscire la nostra economia dalla spirale recessiva che sta distruggendo centinaia di migliaia di posti di lavoro”, osserva ancora. La Uil ritiene che ''si possano diminuire le tasse già dal 2012 utilizzando le risorse recuperate dalla lotta all'evasione fiscale''. La manifestazione di Cgil, Cisl e Uil del prossimo 16 giugno a Ro-ma e', al riguardo, ''una prima importante iniziativa che continuerà fino a quando il Governo non attuerà questa svolta proposta dalle parti sociali e da tutte le più importanti istituzioni economi-che del Paese'', conclude.

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DDaall wweebb

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"Troppe tasse e troppa evasione"

La Corte dei Conti lancia l'allarme

ROMA - La pressione fiscale in Italia resta elevata e questo crea il rischio di un ulteriore rallen-tamento dell'economia. Lo rileva la Corte dei conti nel rapporto 2012 sul coordinamento della fi-nanza pubblica, precisando che la scelta di accentuare la manovra dal lato delle entrate per rag-giungere il pareggio di bilancio nel 2013 crea una controindicazione, quella cioè degli "impulsi recessivi che una maggiore imposizione trasmette all'economia reale". Per la magistratura con-tabile, infatti, "il 2011 ci ha consegnato la realtà di un sistema impositivo ancora distante dal modello europeo: segnato dalla coesistenza di un'elevata pressione fiscale e di un elevatissimo tasso di evasione". I margini per riequilibrare il ''sistema di prelievo'' fiscale cercando di conciliare ''rigore, equità e crescita'' sono esauriti e per questo ''si rafforzano le ragioni per puntare'' sull'ampliamento della base imponibile attraverso ''la lotta all'evasione, all'elusione e al ridimensionamento dell'erosio-ne'', ha detto il presidente delle sezioni riunite della Corte dei Conti Luigi Mazzillo. L'aumento della pressione fiscale, infatti, provoca ''impulsi recessivi'' sull'economia reale allontanando gli obiettivi di gettito e provocando un ''rischio di avvitamento“, ha spiegato Mazzillo, secondo cui ''va disinnescato il circolo vizioso''. Evasione Iva e Irap per 138 miliardi. Ammonta a oltre 138 miliardi di euro la perdita per lo Stato dovuta all'evasione dell'Iva e dell'Irap nel triennio 2007-2009, rileva la Corte dei conti precisan-do che "l'evasione fiscale resta una piaga pesante per il sistema tributario e per l'economia del nostro Paese". Nel triennio 2007-2009, quindi - precisa la magistratura contabile -, "il tasso di evasione è stato stimato in misura pari al 29,3% nel caso dell'Iva e al 19,4% per l'Irap, risolven-dosi in un vuoto di gettito di oltre 46 miliardi all'anno", circa 138 miliardi nell'intero trimestre. A livello territoriale il Sud e le isole - conferma la Corte dei conti - "si presentano come le aree a più alto tasso di evasione (40,1% per l'Iva e 29,4% per l'Irap) a fronte di una 'devianza' pressoché dimezzata nel Nord del Paese". Crescita asfittica. La crescita nel 2011 è stata "asfittica" e il gettito fiscale è rimasto sotto le atte-se, con prospettive ancora negative per alcuni anni, ha affermato il presidente della Corte dei conti, Luigi Giampaolino, secondo cui "l'anno scorso sono esplose le contraddizioni che accom-pagnano l'attuazione della politica di bilancio. Da una parte, l'efficacia delle misure di conteni-mento delle spese, che nei fatti si rivelano più stringenti di quanto sembri essere percepito dall'opinione pubblica nazionale e, soprattutto, internazionale. Dall'altra - ha sottolineato - una dinamica di crescita asfittica, che rende difficile conseguire risultati migliori di quelli effettiva-mente realizzati". "Anche l'anno scorso - ha aggiunto Giampaolino - il gettito fiscale è rimasto al di sotto delle previsioni, penalizzato dalla mancata ripresa dell'economia. Un fenomeno non oc-casionale, ma destinato a protrarsi per alcuni anni, dal momento che il vuoto di prodotto aperto-si dopo la crisi finanziaria è lungi dall'essere recuperato". Sgravi fiscali. Servono, secondo le indicazioni della Corte dei conti, circa 47 miliardi di euro di sgravi fiscali per riportare il prelievo sui redditi alla media europea. Nel rapporto si precisa che

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''gli sgravi necessari per riportare a livello europeo il prelievo sui redditi da lavoro e da impresa, dovrebbero aggirarsi attorno ai 47 miliardi di euro (38 per i redditi da lavoro e 9 per quelli dell'impresa)'', sempre che gli altri Paesi non abbiano nel frattempo ritoccato al ribasso i relativi livelli di tassazione. Alla fine del 2010 - rileva la magistratura contabile - ''il nostro Paese si collo-cava al primo posto in Europa nel prelievo gravante sui redditi da lavoro (con il 42,6%), al se-condo posto in quello sui redditi d'impresa (27,4%), al quindicesimo posto (con il 16,8%) nel prelievo sui consumi. Al settimo posto, infine, quanto a quota di gettito complessivo derivante dalla tassazione patrimoniale (5,9%)''. Sanità e corruzione. Nonostante i progressi evidenti nei risultati economici, il settore sanitario continua tuttavia a presentare fenomeni di inappropiatezza organizzativa e gestionale che op-portunamente ne fanno un ricorrente oggetto ai fini di programmi di tagli alla spesa", ha detto Luigi Mazzillo, che ha denunciato in ambito sanitario "frequenti episodi di corruzione a danno della collettività che continuano ad essere segnalati. C'è, però, da rilevare che dal rapporto emer-ge che "la gestione della spesa sanitaria nel 2011 ha presentato risultati migliori delle attese...a consuntivo le uscite complessive (112 miliardi) sono state inferiori di oltre 2,9 miliardi al dato previsto". Per la prima volta - rileva la magistratura contabile - "la spesa sanitaria ha ridotto, seppur lievemente, la sua incidenza in termini di Pil, scendendo dal 7,3% del 2010 al 7,1%. Si so-no poi ridotte di un ulteriore 28% le perdite prodotte dal sistema". Spending review. È necessaria ''una consistente riduzione della spesa corrente'', ha sottolineato Giampaolino e va ''in questa direzione la decisa accelerazione del governo verso il rafforzamento dei meccanismi di razionalizzazione e controllo quantitativo e qualitativo della spesa pubblica (spending review). Fini: "Corte Conti rafforzata da pareggio bilancio in Costituzione". La Corte dei Conti esce raffor-zata, nei suoi compiti e nelle sue prerogative, dall'introduzione del pareggio di bilancio in Costi-tuzione. Lo ha sottolineato il presidente della Camera, Gianfranco Fini nel suo intervento e ha ag-giunto: "Con questo importante documento, la magistratura contabile fornisce al Parlamento e al Governo una valutazione di sintesi sull'adeguatezza degli strumenti individuati a presidio del coordinamento della finanza pubblica per le necessità che scaturiscono dall'adesione all'Unione Europea e dai più generali obiettivi di contenimento e di riqualificazione della spesa". Il presi-dente della Camera ha aggiunto che "la Corte assolve al compito indispensabile di controllore e di garante dei conti pubblici e della gestione della finanza pubblica a tutti i livelli di governo, of-frendo le sue valutazioni e fornendo un contributo che ha anche il significato e l'effetto di giovare al profondo rinnovamento ed alla modernizzazione dello Stato".

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DDaallllaa ssttaammppaa

21 giugno 2012

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18 giugno 2012

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LLee nneewwss ddaallll’’AAggeennzziiaa ddeellllee EEnnttrraattee

IILL FFIISSCCOO PPUUNNTTAA AA RRIIDDUURRRREE

IILL CCOONNTTEENNZZIIOOSSOO IINN UUNNAA CCIIRRCCOOLLAARREE LLEE NNOOVVIITTÀÀ

Per ridurre sempre più il contenzioso “l'Agenzia delle Entrate farà sempre più le-va sulla sostenibilità della pretesa tributaria e sulla qualità della difesa in giudizio che, insieme, consentiranno di raggiungere i tre obiettivi prioritari dell'Ammini-strazione finanziaria: migliorare gli indici di vittoria, sviluppare la tax compliance, incentivare il ricorso agli strumenti "evita lite" da parte dei contribuenti”. Tutte le

indiczioni sono contenute in una circolare diffusa dall'Agenzia delle Entrate nella quale vengono forniti gli indirizzi operativi del contenzioso tributario per il 2012, con stringenti obiettivi di bud-get e indicatori di azione. La circolare chiama gli uffici a un rinnovato impegno, anche in virtù delle recenti modifiche norma-tive che hanno interessato il contenzioso. Il riferimento è, in particolare, all'avvio della mediazione obbligatoria per le controversie fino a 20mila euro e alla chiusura agevolata delle liti "minori" pendenti al 31 dicembre 2011. Due novità che guadagnano la scena tra gli strumenti deflativi, che, di fatto, mirano a prevenire in partenza le liti con il Fisco o a favorirne la chiusura. Sviluppo delle professionalità, potenziamento degli strumenti di monitoraggio/analisi del conten-zioso e sistematica partecipazione dei funzionari del Fisco alle udienze. Il Fisco – si legge nella nota dell'Agenzia delle Entrate - schiera una strategia a tre punte per rafforzare la difesa in giudizio de-gli interessi erariali, con un occhio di riguardo alle liti più rilevanti dal punto di vista giuridico ed economico. Sul fronte della mediazione, agli uffici è richiesto di concludere con tempestività tutti i procedimenti con un atto che assicuri la "giusta imposizione". Più in generale, le linee operative spingono verso la valutazione del rating (grado) di sostenibilità della lite; raccomandano l'eserci-zio dell'autotutela tutte le volte che ne ricorrono i presupposti e suggeriscono di valutare attenta-mente le probabilità che siano accolti l'appello o il ricorso in Cassazione. Stop ai giudizi eccessiva-mente lunghi: sul punto, le novità introdotte dalla manovra correttiva dello scorso anno, offrono un'occasione di cooperazione con le Commissioni tributarie per ridurre il contenzioso pendente. Ci sono infine obiettivi di budget e indicatori di azione: un nuovo indicatore ad hoc per la media-zione (per "garantire l'esame sistematico ed effettivo delle istanze"), partecipazione dell'Agenzia alle udienze in Ctp e Ctr di valore fino a 10mila euro (prima fissato a quota 5mila), obiettivi di budget in linea con quelli fissati nel 2011 e, in generale, percentuali attese di conseguimento ("in-dicatori soglia") non inferiori al 98%. In chiusura, la circolare punta i fari sull'Organo consultivo interno (Oci) - pronto a entrare in azione fornendo supporto nella valutazione del rating di sostenibilità delle liti e pareri sulle istanze di mediazione - mentre proce-de il progetto "Qualità del contenzioso tributario", inaugurato nel 2008 per alzare l'asticella degli esiti pro-Fisco nelle controversie economicamente più rilevanti.

DDOOPPPPIIAA IIMMPPOOSSIIZZIIOONNEE DDAALLLL’’AAGGEENNZZIIAA LLEE LLIINNEEEE GGUUIIDDAA

Arrivano le linee guida delle Entrate sulla procedura amichevole che rimedia a fe-

nomeni di doppia imposizione internazionale. Si tratta della cosiddetta Map (Mu-

tual agreement procedure). Una circolare dell'Agenzia fornisce chiarimenti ri-

guardo la gestione delle controversie fiscali in sede di procedura amichevole.

Vengono, in particolare, illustrate le diverse caratteristiche dell'istituto a seconda

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delle fonti giuridiche di attivazione, ossia le Convenzioni per evitare le doppie imposizioni in vigo-

re tra l'Italia e gli Stati partner dei trattati e, in sede europea, la ''Convenzione arbitrale'' relativa

all'eliminazione delle doppie imposizioni in caso di rettifica degli utili delle imprese associate.

Sono, inoltre, esplicitate le diverse fasi della procedura e i rispettivi collegamenti con il diritto in-

terno. Viene, infine, fornita una guida puntuale sia sui requisiti soggettivi e oggettivi di ammissibi-

lità sia sulle modalità di accesso all'istituto. In base all'articolo 25 del Modello Ocse il contribuente,

sia persona fisica sia giuridica, che ritiene di essere o di poter essere leso da un'imposizione fiscale

non conforme alla Convenzione, può attivare la procedura amichevole. Il caso può essere presenta-

to all'autorità competente dello Stato di residenza del contribuente (per l'Italia il Ministero dell'E-

conomia e delle Finanze - Dipartimento delle Finanze).

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