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Il giornale Osservatore Romano di 23.09.2015

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    LOSSERVATORE ROMANOGIORNALE QUOTIDIANO

    Unicuique suum

    POLITICO RELIGIOSO

    Non praevalebunt

    Anno CLV n. 216 (4 7. 0 5 4 ) Citt del Vaticano mercoled 23 settembre 2015

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    A Holgun il Papa invita a superare le resistenze al cambiamento e a lasciarsi trasformare dallamore di Ges

    Oltre divisioni e pregiudiziE alla Vergine della Carit del Cobre chiede che Cuba diventi una casa di fratelli e di sorelle

    La quarta e ultima giornata di PapaFrancesco a Cuba, marted 22 settem-bre, iniziata nella capitale mariana delPaese, nota nel mondo per il santuarionazionale della Vergine della Carit delCobre. A Santiago de Cuba il Pontefi-ce che ormai si appresta a lasciarelisola per raggiungere gli Stati UnitidAmerica ha celebrato la messa nellagrande basilica dedicata alla Madonna,ricordando come lanima del popolocubano sia stata forgiata da dolori eprivazioni, che per non sono riusciti aspegnere la fede. Perch questultima si mantenuta viva grazie a tante donne,in particolare nonne e madri, che han-no continuato a rendere possibile lapresenza viva di Dio nella quotidianitdomestica. E ha auspicato una rivolu-zione della tenerezza in cui la gioia sifa prossimit e compassione.

    Una rivoluzione necessaria per supe-rare aveva detto il giorno prima, lu-ned 21, a Holgun i pregiudizi e leresistenze al cambiamento degli altri eanche di noi stessi. Anche nel giornodella festa liturgica di san Matteo ilPontefice ha celebrato la messa congrande partecipazione del popolo cuba-no. Visitando la diocesi del sud delPaese, nella quale nessuno dei suoi pre-decessori aveva mai messo piede, vi hatrascorso otto ore, concludendo la per-manenza con una suggestiva benedizio-ne alla citt, impartita dallalto dellacollinetta che la sovrasta, su cui cam-peggia una grande croce lignea.

    Da Holgun Francesco si trasferitoa El Cobre, dove nel pomeriggio ha in-contrato a porte chiuse la Conferenzaepiscopale cubana e ha poi invitato iconfratelli vescovi ad accompagnarlo inserata per un momento di raccoglimen-to nella basilica minore dedicata allapatrona di Cuba. E rinnovando la pre-ghiera di Giovanni Paolo II nel 1998,ha implorato la Vergine della carit af-finch riunisca in ununica famiglia ilpopolo cubano facendo dellisola unacasa di fratelli.

    PAGINE 6 E 7

    LUnione europea torna ad affrontare la questione dei flussi di profughi e migranti

    Prova dapp ello

    Raggiunto nel colloquio tra Putin e Netanyahu

    Accordo sulla Siriatra Russia e Israele

    D inamichedi una conversione

    La festa di san Matteo ha per PapaFrancesco un significato molto parti-colare, legato alla storia della sua vo-cazione. Proprio quel giorno, quan-do ancora non aveva compiuto di-ciassette anni stato lo stesso Ber-goglio a raccontarlo allinizio delsuo episcopato avvert improvvisa-mente che la sua vita avrebbe davve-ro avuto senso se avesse intrapresouna scelta radicale. Che matur conil tempo ma che subito egli collegcon la chiamata del pubblicano: Ge-s lo guard con misericordia e loscelse. Miserando atque eligendoavrebbe riassunto efficacemente mol-ti secoli dopo, nel commentarelepisodio evangelico, un monacomedievale.

    Di quelle parole cos espressive siricord il giovane di allora quandovenne nominato vescovo, e a suavolta le scelse come motto episcopa-le. E di nuovo oggi tornato a par-lare della vocazione del pubblicanoMatteo, celebrando la messa a Hol-gun in una caldissima mattinata disole: Celebriamo la storia di unavocazione ha detto il Pontefice par-lando di un incontro che segna la vi-ta, di un gioco di sguardi comequello immaginato da Caravaggio capace di trasformare la storia. questa infatti la nostra storiapersonale; come molti altri, ognunodi noi pu dire: anchio sono unpeccatore sul quale Ges ha posatolo sguardo.

    Ma non basta, ha continuato PapaFrancesco: allamore ha fatto seguitola missione. Ecco dunque perfetta-mente spiegato il motto missio-nario di misericordia di questasua visita a Cuba. Per lap ostoloMatteo, e per chiunque ha sentitolo sguardo di Ges, i suoi concitta-dini non sono quelli di cui si vive,si usa e si abusa. Lo sguardo di Ge-s genera unattivit missionaria, diservizio, di dono di s. Il suo amorecura le nostre miopie e ci stimola aguardare pi in l, a non restare alleapparenze o al politicamente corret-to ha spiegato il Pontefice alle de-cine di migliaia di cubani che loascoltavano.

    Oggi a Cuba questo un compitoche la Chiesa svolge con sforzo e sa-crificio ha continuato Bergoglio per portare a tutti, anche nei luo-ghi pi isolati, la parola e la presen-za di Cristo. Attraverso, per esem-pio, le cosiddette case di missioneche, in una situazione in cui scarseg-giano luoghi di culto e sacerdoti,permettono a tante persone di po-ter avere uno spazio di preghiera, diascolto della Parola, di catechesi evita comunitaria: veri e propri se-gni della presenza di Dio nei nostriquartieri, che aiutano a vivere ilVangelo e la sua misericordia, apertaper chiunque si senta escluso.

    Dalla parola evangelica e dallapropria esperienza personale il Papaha voluto cos trarre un forte inco-raggiamento per i cattolici cubani.Proprio come aveva fatto negli in-contri allAvana con le religiose, i re-ligiosi e gli studenti, quando ha con-segnato i discorsi preparati e ha pre-ferito improvvisare due lunghe ri-sposte ai p ro f e t i che aveva appenaascoltato: il cardinale Jaime, arci-vescovo della capitale, e una giovanesuora. Ma anche in un lungo incon-tro privato con lepiscopato di Cubapresso il santuario mariano naziona-le della Vergine del Cobre, di cui ri-corre il centenario della proclama-zione come patrona della Nazione.Incontro sigillato da una preghierasilenziosa davanti alla veneratissimaimmagine.

    g. m .v. PAGINA 3

    Tra i profughi siriani in Svizzera

    Una casaper Mohammad

    KARINA ALARCN A PA G I N A 2

    A proposito di un recente articolo

    Invisibilitdelle donne

    LU C E T TA SCARAFFIA A PA G I N A 4

    BRUXELLES, 22. Con il verticestraordinario dei capi di Stato e diGoverno di domani, preceduto sta-sera da una nuova riunione dei mi-nistri dellInterno, lUnione europea chiamata a una prova dapp ellosulla questione dei flussi di profughie migranti ai quali non riuscita fi-nora a dare risposte comuni e con-divise. Il punto cruciale resta la ri-collocazione dei profughi nei diversiPaesi, con il superamento delle re-gole che impongono la loro gestio-ne solo a quelli di arrivo.

    Questo il momento della deci-sione, ha ricordato stamane la por-tavoce della Commissione europea,Margaritis Schinas. Siamo pronti aimpiegare tutto ci che in nostropotere per arrivare a una decisioneche renda operativa la proposta del-la Commissione stessa sui ricolloca-menti. Schinas ha anche annunciatoche in giornata il presidente dellaCommissione, Jean-Claude Juncker,telefoner al cancelliere tedesco, An-gela Merkel, nellambito dellattivitper favorire un accordo.

    In questo senso si moltiplicanogli interventi e gli appelli. Tra glialtri, il presidente della Repubblicaitaliana, Sergio Mattarella, ha riba-dito oggi in Germania, durante la

    conferenza stampa conclusiva delvertice dei capi di Stato del cosid-detto Gruppo di Arraiolos, che difronte alla tragedia di profughi emigranti occorre tenere alta la soli-dariet, un principio in questigiorni messo alla prova, auspican-do che il Consiglio europeo possaarrivare a unintesa da tale principioispirata. In mattinata, Mattarellaaveva avuto un colloquio di mezzo-ra dedicato alla questione con ilpresidente polacco, Andrzej Duda,al quale aveva ribadito la necessitche la situazione venga affrontatacollettivamente, anche in modo pro-porzionale alle esigenze di ciascunPaese membro dellUnione europea.

    N tra gli aspetti della questionepu essere considerato secondario ilfatto che bambini e adolescenti co-stituiscono un quarto di tutti i ri-chiedenti asilo in Europa. Lo sotto-linea oggi lUnicef, il fondo delleNazioni unite per linfanzia, osser-vando che, nei primi sette mesi del2015, 133.000 bambini hanno chiestoasilo nellUnione europea, con unincremento di quasi l80 per centorispetto al 2014. In Croazia, solo lascorsa settimana, si stima che sianoentrati diecimila tra donne e bambi-ni profughi e migranti. Molti diquesti minori, sottolinea lU n i c e f,sono esausti, confusi e traumatizzatia causa dei faticosi viaggi intrapresi.

    Anche lOrganizzazione per lacooperazione e lo sviluppo econo-mico (Ocse), presentando stamane aParigi il suo rapporto 2015 sulleProspettive delle migrazioni inter-nazionali, pur affermando che en-tro lanno potrebbero essere un mi-lione i profughi e migranti arrivati

    in Europa, ha sottolineato che lUedispone della capacit, dei mezzi edellesperienza per rispondere. Delresto, ha dichiarato Jean-ChristopheDumont, responsabile dellOsce perle migrazioni internazionali, i fattisono evidenti: limmigrazione nonha un impatto negativo sul mercatodel lavoro, non rafforza i deficit dibilancio, gli immigrati contribuisco-

    no pi di quanto non ricevano intermini di benefici individuali.

    Le resistenze restano comunquemolte e non escluso che si possaarrivare a una decisione a maggio-ranza qualificata. Se non sar pos-sibile lunanimit, abbiamo dei trat-tati e ne faremo uso, ha detto oggiJean Asselborn, il ministro degliEsteri del Lussemburgo, Paese che

    detiene la presidenza di turno seme-strale dellUnione, evocando appun-to un voto a maggioranza.

    La Repubblica Ceca, per esem-pio, determinata a respingere ilpiano della Commissione sulle quo-te obbligatorie. Il Ministro dellIn-terno ceco, Milan Chovanec, primadi partire per Bruxelles ha dichiara-to che si tratta di un gesto politicovuoto. Il primo ministro, BohuslavSobotka, da parte sua, si dettocerto che il sistema non funzione-r. Il ministro Chovanec e io, do-mani durante le trattative dei pre-mier, continueremo a respingereogni tentativo di introdurre un mec-canismo duraturo della redistribu-zione dei profughi, ha aggiuntoSob otka.

    Sempre oggi, il Parlamento un-gherese ha avallato il blocco dellefrontiere decise dal Governo, appro-vando una risoluzione in cui si defi-niscono politiche irresponsabiliquelle dellUnione europea in fattodi immigrazione. Secondo la risolu-zione, lUngheria non pu consen-tire che il flusso incessante di mi-granti illegali metta a repentaglio iposti di lavoro e la sicurezza socialedel popolo unghere s e .

  • LOSSERVATORE ROMANOpagina 2 mercoled 23 settembre 2015

    LOSSERVATORE ROMANOGIORNALE QUOTIDIANO

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    Slitta il giuramento della nuova compagine guidata da Tsipras

    Si tratta sul Governo greco

    Tra i profughi siriani giunti in Svizzera

    Una casaper Mohammad

    ATENE, 22. slittato a domani ilgiuramento del nuovo Governo gre-co, la cui composizione verr an-nunciata stasera. Lo ha comunicatostamani Nikos Voutsis, lesp onentedi Syriza che era ministro dellInter-no nel precedente Esecutivo guidatoda Alexis Tsipras, vincitore delleelezioni di domenica scorsa e dinuovo premier incaricato. La stam-pa greca sottolinea in queste ore chenon tutti gli incarichi ministerialisono stati decisi. In particolare, Tsi-pras vorrebbe costituire un unicoministero dellEconomia e delle Fi-nanze da affidare a Euclid Tsakala-tos, che ha firmato gli accordi delterzo Memorandum con i creditori.Tsakalatos sarebbe per riluttantead accettare. Al suo posto potrebbequindi essere confermato GiorgosChouliarakis, che ha ricoperto lin-carico di ministro delle Finanze nelGoverno di transizione che ha por-tato il Paese al voto. Chouliarakisviene dato per candidato anche aministro di Stato e coordinatore perlapplicazione del Memorandum.

    Lesito delle elezioni, in ogni ca-so, ha fatto s che anche questonuovo Governo guidato da Tsiprassia sostenuto da una coalizione traSyriza e Anel, il partito dei naziona-listi greci indipendenti che ha otte-nuto dieci seggi in Parlamento, indi-spensabili per la maggioranza. Ginelle ore di domenica sera in cui sistava profilando lesito elettorale, illeader di Anel, Panos Kammenos,aveva confermato lintenzione di ri-costituire lalleanza.

    D allUnione europea, intanto simoltiplicano gli appelli alla Grecia arimettersi al lavoro, dato che nonc solo laspetto economico e finan-ziario da affrontare, con gli impegnipresi con il terzo programma di aiu-ti, ma pure le questioni legateallaumentato afflusso verso lE u ro -

    pa di profughi e migranti la cuimaggiore percentuale di arrivi si re-gistra proprio in Grecia.

    Dopo due scrutini legislativi piun referendum in meno di nove me-si, spero che il voto ora assicuri lastabilit politica necessaria per af-frontare tutte le sfide che il Paese hadi fronte, ha detto il presidente delConsiglio europeo, Donald Tusk,che incontrer Tsipras gi domani alvertice straordinario sui rifugiati. Daparte sua, la Commissione europea,

    in una nota del suo presidente,Jean-Claude Juncker, si dice parti-colarmente incoraggiata dallampiamaggioranza pro-europea nel nuovoParlamento greco. Anche Junker,comunque, ha messo in chiaro chela questione chiave resta il tempo,perch la prima valutazione dellat-tuazione delle riforme a cui si im-pegnata Atene prevista per lau-tunno e da questa dipende anche losblocco dei fondi per il sistema ban-cario.

    da WinterthurKARINA ALARCN

    Non sono solo lItalia, la Grecia o iPaesi dei Balcani a fare fronte, inquesti mesi, al massiccio arrivo diprofughi. Alla fine del 2014, in Sviz-zera si contavano infatti circa 50.000procedure di richieste di asilo. Lamaggior parte riguardavano cittadi-ni provenienti dallEritrea (9.851),dalla Siria (7.041) e dallAfghanistan(4.071). E il bilancio 2015 dello Sta-to ha previsto 1,3 miliardi di franchiper limmigrazione: il 79 per centoper lassistenza ai profughi, le speseper il rimpatrio, i costi dellintegra-zione e la gestione internazionaledella migrazione.

    Da quando esploso il conflittoin Siria, la Svizzera ha destinato 178milioni di franchi agli aiuti umanita-ri, soprattutto a sostegno della Cro-ce rossa. Questanno, secondo la se-greteria della Migrazione, sono statiaggiunti 20 milioni di franchi ai 30gi stanziati per sostenere la popo-lazione in Siria. In queste ore sta-ta resa pubblica la decisione di ri-

    servare altri 70 milioni alla voceasilo.

    Anche la Chiesa, come spiegaDaniel Kosch, segretario generaledella Conferenza episcopale, ha pre-visto buone soluzioni per aiutare iprofughi. La maggior parte delleiniziative gestita attraverso la Cari-tas. Per esempio si mettono a dispo-sizione di tutti gli spazi fruibili, co-me le sale parrocchiali, per la curadei bambini, i corsi di lingua tede-sca per adulti e le attivit di incon-tro e di svago.

    Nelle varie citt e comunit delpaese i profughi devono per con-frontarsi con la realt quotidiana:devono trovare un lavoro e un al-loggio, comunicare in unaltra lin-gua, scontrarsi con le differenze cul-turali e con gli atteggiamenti di dif-fidenza e di rifiuto. Non siamo in-teressati ad affittare la nostra casa aquesto tipo di persone, grazie, larisposta comune dei proprietariquando si chiede un immobile per iprofughi. Altre volte non possonoaffittarla perch sono in troppi ri-spetto allo spazio disponibile.

    Perch non possono vivere pidi cinque persone in una casa? Noirestiamo tutti insieme: nonni, figli,fratelli, lintera famiglia!, diceMohamed Mohammad, un curdo si-riano che con sua moglie, Giylan, ele sue tre figlie in Svizzera da unanno e ancora non ha trovato un al-loggio da affittare. Vivono in cinquein una stanza con due letti a castel-lo in uno dei centri per profughi aW i n t e r t h u r.

    L i richiedenti asilo devono resta-re, in teoria, dai tre ai sei mesi, finoa quando la loro situazione non vie-ne esaminata e ricevono lo status dirifugiati, oppure vengono rispeditinel loro Paese di origine o in un ter-zo Paese di accoglienza. Moham-mad e sua moglie hanno gi il pas-saporto di tipo B che permette lorodi restare nel territorio a tempo in-definito, rinnovandolo ogni anno.Mohammad potrebbe anche lavora-re. Ma prima non solo deve impara-re il tedesco ma deve anche capire ilsistema. Siamo stati allosp edalea visitare un amico, un fratello spiega e non ci hanno fatti entra-re tutti nella stanza. Il signore delletto accanto era infastidito percheravamo molti, com normale, e in-vece lui era triste, solo. Perch co-s? Noi ci siamo sempre gli uni pergli altri. Da quando siamo arrivatinon abbiamo mai sofferto la fame.

    Secondo Mohammad, tra veri fra-telli, ossia tra concittadini e ancheamici, ci si aiuta, perch siamo tuttifigli di Dio. Quelli che uccidono esi uccidono in nome di Allah nonsono musulmani, questa non reli-gione. Sono pazzi!.

    Alcuni mesi fa Mohammad hacercato un dottore che parlasse cur-do. Ha poi preso un appuntamentocon un medico arabo la direzionedel centro di accoglienza dispone diun elenco di medici che parlano di-verse lingue e le cui prestazioni so-

    no coperte da assicurazione manon sembra aver risolto i suoi pro-blemi. La mia testa non sta ancorabene. In Siria ho ricevuto scaricheelettriche per un anno. Mi sento an-cora strano e devo spiegarlo al dot-tore, ma nella mia lingua.

    Le figlie di Mohammad e Giylanvanno ogni giorno nella scuola pivicina al loro quartiere dove vivonoun gran numero di immigranti.Hanno imparato il tedesco pi rapi-damente dei genitori e, secondoquesti ultimi, stanno dimenticandoil curdo. Per la madre vivere nelcentro di accoglienza angoscianteperch ci sono troppi uomini (lamaggior parte africani). Quandovado a cucinare, pieno di uominie devo chiedere loro di farmi spazioper usare un fornello. un grandestress per me. Non mimporta di vi-vere in una casa di due sole stanze;qualsiasi cosa meglio di qui.

    Ma anche in Svizzera ci sono for-ze politiche che alimentano la reto-rica della distinzione, che traccianouna frontiera tra loro e noi. L o ro

    Negli Stati Uniti rischia una multa di 18 miliardi di dollari

    Volkswagen ammette violazionidelle norme anti-inquinamento

    Sulle Alpisparisconoi ghiacciai

    BRUXELLES, 22. La superficie deighiacciai sulle Alpi si ridotta del40 per cento in poco pi di mezzosecolo, passando dai 519 chilometriquadrati del 1962 agli attuali 368. Ildato emerge dal rapporto Ghiacciob ollente del Wwf, in cui lasso cia-zione ambientalista descrive gli ef-fetti del cambiamento climatico suighiacci del pianeta e, di conseguen-za, sulluomo e sugli animali. Il fe-nomeno interessa innanzitutto Arti-de e Antartide, dove laumento delletemperature doppio rispetto allealtre aree del globo. Ma oltre ai polici sono i ghiacciai cosiddetti alpini le Alpi, ma anche lHimalaya, laPatagonia, lAlaska, gli Urali e ilKilimangiaro che sono il serba-toio dacqua dolce durante i mesicaldi, fondamentali per lagricoltura,e che vedono una riduzione fino al75 per cento. E linnalzamento deimari minaccia i 360 milioni di abi-tanti delle metropoli costiere, con il70 per cento delle coste mondialiche rischia di venire sommerso.

    Ma per il segretario generale della Nato la situazione resta fragile

    Regge la tregua in Ucraina

    Il premier greco Tsiprasnel palazzo presidenziale (Ansa)

    La sede della Volkswagen a Carlsbad in California (Reuters)

    BE R L I N O, 22. Il gruppo automobi-listico tedesco Volkswagen ha am-messo di aver violato le norme an-tismog negli Stati Uniti. La com-pagnia di Wolfsburg ha conferma-to di avere utilizzato un sofisticatosoftware che riduceva le emissioninocive quando le autovetture veni-vano testate in laboratorio e le au-mentava poi su strada.

    Il dipartimento statunitense allaGiustizia ha subito avviato unin-chiesta penale nei confronti diVo l k s wagen (il pi grande grupponel settore auto europeo per vendi-te), che ha ammesso di avere falsi-ficato i test federali riguardanti leemissioni di diossido di azoto dialcuni motori diesel. Lo scrivelagenzia Bloomberg. Inchieste si-mili partiranno anche in Asia e inEuropa. La casa automobilistica te-desca venerd scorso accusatadallAmministrazione statunitensedi avere deliberatamente manipola-to quasi mezzo milione di vetturevendute nel 2008 per raggirare leleggi sulle emissioni inquinanti ha chiesto scusa per avere violatola fiducia dei nostri consumatori edel pubblico. Lo ha detto lammi-nistratore delegato Martin Winter-kon in un comunicato diffuso ieri,in cui ha spiegato che il gruppo stacollaborando con le autorit.Volkswagen ha inoltre commissio-nato unindagine esterna.

    Oggi il titolo dellazienda aFrancoforte precipitato di quasi il19 per cento, un tonfo giornalierorecord, arrivando a 132,2 euro (mi-nimi di oltre tre anni).

    Sono andati in fumo oltre 15 mi-liardi di euro di capitalizzazione,

    quasi quanto la multa massima chelAgenzia per la protezione am-bientale (lente che ha accusatoVolkswagen) pu comminare.Lazienda rischia una pena pecu-niaria pari a 37.500 dollari per vet-tura, oltre 18 miliardi.

    ai quali non affittiamo i nostri im-mobili. Noi che non vogliamo picentri di accoglienza nel cantone diZurigo, centro economico del no-stro Paese; perch il n o s t ro mer-cato del lavoro, i nostri posti distudio e la nostra sicurezza sonominacciate dallarrivo di pi gentecome l o ro : immigranti che entra-no in modo disordinato.

    Il problema che tra l o ro sitrovano persone e famiglie comequella di Mohammad che vorrebbe-ro tornare nella propria casa in Siriae non possono. Ma che non ne tro-vano neppure una qui.

    KI E V, 22. La situazione nellest dellUcraina rimanemolto fragile, ma il cessate il fuoco sostanzialmen-te regge. Lo ha affermato ieri il segretario generaledella Nato, Jens Stoltenberg, in una conferenza stam-pa allaccademia militare di Yavorov, vicino a Leopoli,al fianco del presidente ucraino, Petro Poroshenko,sollecitando tuttavia la Russia a far ritirare ai ribelliseparatisti le armi pesanti ancora nel Donbass. Mosca,ha aggiunto, continua a sostenere i separatisti conarmi, equipaggiamenti di altro tipo e addestramento.

    Dal canto suo, il presidente ucraino ha dichiarato:lUcraina pronta a diventare un membro dellAl-leanza atlantica? La risposta molto semplice: no.Dovremmo prepararci per questo. E la Nato prontaper riceverci come membro? La risposta anche in que-

    sto caso no, ha osservato ancora Poroshenko dopolincontro con Stoltenberg.

    Il segretario generale dellAlleanza atlantica ha poisostenuto che nessuno dei Paesi membri della Nato ri-conosce la legittimit delle elezioni che si sono tenutenelle autoproclamate repubbliche di Donetsk e Luhan-sk, nellest dellUcraina. Stoltenberg ha insistito sulfatto che ogni elezione nelle zone controllate dai sepa-ratisti che non rispetti la legislazione del Paese costi-tuisca una violazione agli accordi di pace di Minsk. Ilsegretario della Nato ha ribadito inoltre che a suo av-viso le azioni della Russia in Crimea e nellUcrainaorientale non costituiscono una violazione dellintegri-t territoriale del Paese, ma minano lordine mondialeche per decenni si basato sulla sicurezza.

    In Franciala prima giornata sulla qualit dellaria

    PARIGI, 22. Il 25 settembre, la Fran-cia organizza la prima giornata de-dicata alla qualit dellaria: uno cca-sione per sensibilizzare i cittadini invista della Cop21 di Parigi, la confe-renza internazionale sui cambiamen-ti climatici in programma a fine an-no. La qualit dellaria che respiria-mo, allesterno e allinterno degliedifici, ha conseguenze sul piano sa-nitario, ambientale ed economico.

    E per ridurre linquinamentocreato dalle automobili, negli ultimimesi il Governo francese sta inve-stendo per invitare i cittadini a usa-

    re di pi la bicicletta. stato infattimodificato il codice della strada eadottata lindennit chilometrica perle bici (novit che ha portato allau-mento del 50 per cento dellutilizzodelle due ruote per gli spostamenticasa-lavoro nelle prime diciottoaziende in cui stata sperimentata).Inoltre, stata aggiunta la possibili-t di prenotare un posto-bici in tre-no per favorire lintermodalit, isti-tuito lobbligo di rastrelliere per bi-ciclette in tutte le stazioni ferrovia-rie, create delle iniziative di promo-zione della bicicletta nelle scuole.

  • LOSSERVATORE ROMANOmercoled 23 settembre 2015 pagina 3

    Raggiunto nel colloquio tra Putin e Netanyahu

    Accordo sulla Siriatra Russia e Israele

    Per la normalizzazione dei rapporti diplomatici alla frontiera

    Intesa tra Colombia e Venezuela

    P ro g re s s isignificativi

    tra Aieae Iran

    VIENNA, 22. Per la prima voltalAgenzia internazionale per lener-gia atomica (Aiea) ha avuto accessoa una parte del sito militare iranianodi Parchin, ritenuto essenziale perchiarire le questioni ancora apertesulla possibile dimensione militaredel programma nucleare iraniano.Lo ha detto ieri a Vienna il direttoregenerale dellAiea, Yukiya Amano,dopo la visita compiuta nel fine set-timana in Iran.

    Laccesso al sito, ha aggiunto par-lando con il board dei governatori,era un passaggio chiave della road -map concordata tra le due particontestualmente allaccordo di Vien-na del 14 luglio tra Teheran e ilgruppo cinque pi uno (i Paesimembri permanenti del Consiglio disicurezza dellOnu: Stati Uniti,Gran Bretagna, Francia, Russia eCina pi la Germania). Una roadmap, ha aggiunto Amano, che pre-vede una serie di scadenze per ledue parti prima della fine dellanno.E molto lavoro resta da fare, haconcluso, per portarla a termine.

    Inoltre il direttore generaledellAiea ha riconosciuto di avereconcordato con lIran che i campio-ni ambientali dal sito militare diParchin sarebbero stati prelevati datecnici iraniani, e non da propriispettori, ma ha aggiunto nelrispetto degli standard dellAgenziainternazionale per lenergia atomica.Non sarebbe tuttavia ancora chiarose i tecnici dellAiea fossero o menopresenti sul posto. LAiea conferma,ha detto Amano, lintegrit del pro-cesso di prelievo dei campioni e laloro autenticit.

    MOSCA, 22. Un meccanismo perprevenire conflitti accidentali tra glieserciti dei due Paesi in Siria, comequello che stanno concordando Sta-ti Uniti e Russia: uno dei risultatiottenuti dal premier israeliano,Benjamin Netanyahu, volato a Mo-sca per ottenere garanzie dal leaderdel Cremlino, Vladimir Putin, sulrafforzamento militare russo in Siriae illustrare le sue preoccupazioni suirischi che alcuni armamenti finisca-no nelle mani di Hezbollah. Oltreappunto al pericolo di possibili inci-denti con le forze israeliane, a terrama anche nei cieli, dove hanno co-minciato a volare i primi droni russidi ricognizione.

    Secondo fonti dellAmministra-zione statunitense, inoltre, la Russiaha dispiegato nellarea anche 28 ae-rei da combattimento. Putin ha ras-sicurato il suo ospite, sottolineandogli speciali legami con Israele,dove vivono molti emigrati dallexUrss, e ricordandogli che tutte leazioni della Russia nella regione sa-ranno sempre molto responsabili.

    Netanyahu, che non vedeva Putindal novembre 2013 e che ha infor-mato del suo viaggio gli Stati Uniti,era accompagnato dal capo di Statomaggiore generale Gady Eisenkot edal capo dellintelligence militareHertzy Halevi: circostanza insolitama che conferma anche la naturaconcretamente militare dei colloqui.

    Quando stato ricevuto dal pre-sidente russo nella sua residenzafuori Mosca di Novo-Ogariovo, Ne-tanyahu non ha nascosto i suoi ti-mori. Sono qui perch la situazio-ne della sicurezza diventa semprepi complessa ai nostri confini set-tentrionali, ha esordito, ricordandoche negli anni e in particolare neimesi recenti Iran e Siria hanno ar-mato lorganizzazione terroristicaislamica Hezbollah con armi avan-zate, contro di noi, e che per annimigliaia di razzi e missili sono statisparati contro le nostre citt.

    Putin ha replicato che ritiene in-fondati i timori israeliani ma si di-mostrato comprensivo e aperto allacollaborazione. Per quanto ne so,quei bombardamenti sono effettuaticon sistemi missilistici artigianali,ha sostenuto il leader del Cremlinopur condannandoli. Il presidenterusso ha escluso anche che le s e rc i t osiriano voglia aprire un secondofronte: In questa situazione non in grado e il suo obiettivo principale difendere lo Stato contro la mi-naccia terroristica.

    In questottica Mosca spiega ilrafforzamento dei suoi aiuti militarial Governo di Damasco. Secondoalcune fonti russe, ci sarebbero gi1700 specialisti militari nel porto diTartus, oltre a una o due compagniedi fanteria di marina, uno o dueplotoni di carri armati e una piccolaunit di elicotteri.

    E se da poche ore entrato in vi-gore un nuovo cessate il fuoco inquattro localit chiave della Siria inaltre zone gli scontri continuano: al-meno 18 civili sono rimasti uccisi ie-ri ad Aleppo, nel nord della Siria,in un attacco con missili del Gover-no di Damasco su un quartiere con-trollato dai ribelli, mentre nella ca-pitale siriana lambasciata russa stata colpita da un colpo di mortaioche fortunatamente non ha causaton morti n danni.

    Nel frattempo, gli Stati Unitistanzieranno a sostegno delleoperazioni delle Nazioni Unite e dialtre ong ulteriori 419 milioni didollari per gli aiuti umanitari allepersone colpite dalla guerra civile inSiria. Lo ha detto il portavoce dellaCasa Bianca, Josh Earnest. Il totaledegli aiuti salir quindi a 1,6 miliar-di di dollari per il 2015.

    I presidenti di Venezuela, Uruguay, Ecuadore Colombia al vertice di Quito (Afp)

    Non meno di ottantacinque morti negli ultimi attentati a Maiduguri

    Popolazioni nigeriane senza difesa

    QU I T O, 22. Prove di dialogo tra Bogot e Caracas dopole tensioni alla frontiera delle ultime settimane. Al ter-mine, oggi, di un incontro nella capitale dellEcuador, ipresidenti colombiano e venezuelano, Juan ManuelSantos e Nicols Maduro, sono giunti a un accordo insette punti. Oltre alla progressiva normalizzazione dellafrontiera e al ritorno dei rispettivi ambasciatori p re c e -dentemente richiamati a seguito delle tensioni bilateralisul tema lintesa prevede anche unindagine sulla si-tuazione al confine e di riunire, domani a Caracas, i mi-nistri degli Esteri, al fine si legge in un documentoripreso dallagenzia Efe di esaminare una serie dipunti sensibili sul contenzioso. Laccordo di Quito perla normalizzazione dei rapporti diplomatici tra Bogot

    e Caracas stato raggiunto grazie alla mediazione deicapi di Stato di Uruguay ed Ecuador, rispettivamentepresidenti di turno dellUnasur (lUnione delle Nazionisudamericane) e della Celac (la Comunit degli Stati la-tinoamericani e dei Caraibi).

    Secondo cifre delle Nazioni Unite, dallo scorso 19agosto, da quando, cio, Maduro ha ordinato la chiusu-ra della frontiera nello Stato di Tachira, ampliandolapoi a quello di Zulia, circa ventimila colombiani sonoscappati dal Venezuela: poco meno di 1.500 allontanatidalle autorit di Caracas, gli altri temendo violenze.Maduro accusa Santos di ignorare i problemi di con-trabbando e di guerriglia paramilitare nella zona diconfine.

    Proteste in Messicoper la vicendadei 43 studenti

    CITT DEL ME S S I C O, 22. I familia-ri dei quarantatr studenti scom-parsi in Messico circa un anno fahanno attaccato ieri lufficio delprocuratore dello Stato meridiona-le di Guerrero, per protestare con-tro la scarsa risposta data finoradalle autorit sulla drammatica vi-cenda. Dopo avere infranto le fi-nestre, un gruppo di persone conil volto coperto da passamontagna entrato nei locali, distruggendoparte del mobilio e appiccando ilfuoco alle suppellettili. Il procura-tore del Guerrero, Miguel ngelGodnez, ha annunciato in unaconferenza stampa lapertura diuninchiesta nei confronti dei re-sponsabili per i danni causati allastruttura. Secondo alcuni narcosarrestati nei mesi scorsi, gli stu-denti sarebbero stati uccisi e poibruciati. Parte dei loro resti sareb-bero stati rinvenuti in un fiume ein alcune fosse comuni.

    Non si fermanogli scontri

    nello Yemen

    SANAA, 22. Decine di civili sonorimasti uccisi e numerosi altri fe-riti in combattimenti tra ribellihuthi e forze della coalizione in-ternazionale a guida saudita, chehanno effettuato anche una seriedi raid, nel nord dello Yemen. Lazona colpita quella della pro-vincia di Hajjah, a ridosso delconfine con lArabia Saudita, inunarea controllata dai ribelli hu-thi che hanno fatto prigionieridue soldati sauditi.

    Da marzo, secondo dati fornitidalle Nazioni Unite, oltre 4.500persone sono rimaste uccise acausa del conflitto in Yemen. Afine marzo, per contrastarelavanzata dei ribelli huthi, in-tervenuta nel Paese arabo la coa-lizione a guida saudita.

    P ro m u l g a t ala Costituzione

    in Nepal

    KAT H M A N D U, 22. Con la p p ro v a -zione, ieri, della nuova Costituzio-ne, il Nepal ha voltato decisamen-te pagina. La nuova Carta vota-ta per la prima volta nella storiadel Paese da unAssemblea eletta asuffragio universale dovrebb emettere fine a decenni di controlloautocratico e favorire la trasforma-zione democratica in senso federa-le. Oltre a mandare la monarchianepalese negli archivi della storia,il testo frutto di quasi otto annidi lavoro di due Assemblee e com-posto da un preambolo, 308 arti-coli e nove allegati dispone peril Nepal un sistema federale inve-ce del preesistente Stato centraliz-zato, e introduce il sistema pro-porzionale nelle elezioni per ga-rantire una maggiore rappresenta-tivit delle diverse forze politiche.

    Leader dei talebani offreun dialogo inter-afghano

    Feriti negli attentati nellospedale di Maiduguri (Afp)

    La terratrema ancora

    in Cile

    SA N T I A G O, 22. Prosegue senza so-sta lintenso sciame sismico chesta colpendo lAmerica meridiona-le in questi giorni. Un altro forteterremoto di magnitudo 6,5 sullascala Richter ha infatti scosso ierisera il Cile. Lepicentro stato re-gistrato centoquarantatr chilome-tri al largo di Valparaso, nella zo-na centro settentrionale del Paesesudamericano. Lo scrive il sito delgiornale Clarin, citando listitu-to sismologico cileno. Al momen-to non si ha notizie di danni apersone e cose. La scossa stataregistrata a centonovanta chilome-tri a nord di Santiago e a diecichilometri di profondit.

    Secondo il Servizio idrograficoe oceanografico di Santiago, il ter-remoto non ha avuto le caratteri-stiche per causare uno tsunami.

    La scossa di ieri sera che hascatenato il panico tra la popola-zione ed stato avvertito anche indiverse citt argentine legataal sisma di magnitudo 8,4 che loscorso 16 settembre ha fatto tre-mare la stessa zona del Paese, so-prattutto la citt portuale di Co-quimbo, generando un maremotoe causando tredici morti, cinquedispersi, numerosi feriti e losgombero di oltre un milione dip ersone.

    I golpistilib erano

    il premierdel Burkina Faso

    OUAGAD OUGOU, 22. Larrivo aOuagadougou, la capitale delBurkina Faso, di reparti delleser-cito decisi a disarmare il Reggi-mento per la sicurezza presiden-ziale guidato dal generale GilbertDiender, responsabile del colpodi Stato di mercoled scorso,sembra aver impresso una svoltadecisiva alla vicenda. I golpistihanno rilasciato ieri il premier ditransizione del Burkina Faso,Isaac Zida, che era stato seque-strato insieme con il presidentead interim, Michel Kafando, giliberato venerd e che ieri ha cer-cato rifugio nellambasciata diFrancia, esprimendo in uninter-vista dubbi sulla credibilitdellimpegno assunto dalla giun-ta insediata dai golpisti di resti-tuire il potere al Governo ditransizione.

    In ogni caso, dopo giorni ditensione e dopo che i mediatoridella Comunit economicadellAfrica occidentale, guidatidal presidente senegalese MarcySall, avevano presentato una boz-za di accordo, lesercito ha decisodi intervenire decretando il tra-sferimento di tutte le truppe aOuagadougou e ordinando aquelle golpiste della guardia pre-sidenziale di deporre le armi.

    ABUJA, 22. Lultima strage perpetra-ta domenica sera a Maiduguri, lacapitale dello Stato nordorientalenigeriano del Borno, quello dove lemilizie jihadiste di Boko Haramhanno le loro principali roccaforti,conferma come le popolazioni civili

    dellarea siano sempre pi senza di-fesa da una violenza sistematica ep ervasiva.

    Le ultime notizie sono di conse-guenze molto pi spaventose diquelle segnalate nelle prime ore se-guite alle tre esplosioni che domeni-

    ca sera hanno scosso altrettantiquartieri di Maiduguri, quelli diAjilari Cross, Binta Sugar e Goma-ri. I morti sarebbero infatti non me-no di ottantacinque e il loro nume-ro sembra purtroppo destinato a sa-lire sia perch molti corpi sono statiportati via dai parenti, sia perchdiversi degli oltre cento feriti versa-no in condizioni gravissime, secon-do quanto riferito da fonti ospeda-l i e re .

    Lultima cifra fornita dalle autori-t di 54 morti, ma gli abitanti del-le zone devastate la contestanoapertamente. Posso assicurare chea perdere la vita sono state non me-no di 85 persone, ha dichiarato unresidente, Sabo Ahmed, citato dalleagenzie di stampa e secondo il qua-le la cifra indicata dalla polizia sibasa semplicemente sul numero dicorpi trasferiti in ospedale, ma dimorti ce ne sono stati molti altri, e iloro resti sono stati portati via daicongiunti. Un altro residente,Alhaji Jidda, ha smentito che fossesemideserta la moschea presa di mi-ra nel quartiere di Ajilari Cross so-stenendo che i fedeli dilaniati dallacarica esplosiva nascosta dalla gio-vane sotto le vesti sono stati trenta-cinque. Di oltre cinquanta mortiparlano gli abitanti del circolo rie-creativo colpito nel quartiere di Go-mari, dove decine di persone stava-no assistendo a una partita di cal-cio, mentre non si hanno dati certisulle conseguenze dellesplosione aBinta Sugar.

    KABUL, 22. Il leader dei talebaniafghani, mullah Akhtar Mansour,ha esortato i combattenti allunit eha indicato la posizione del movi-mento sui negoziati con Kabul. Ilmullah Mansour ha sostenuto oggiche se il Paese non fosse sotto oc-cupazione, la crisi in cui si trovada 14 anni potrebbe essere risoltaattraverso una intesa inter-afgha-na. In un messaggio il successoredel mullah Omar ha chiarito cheogni pressione straniera realizzatacon il pretesto di risolvere il pro-blema afghano non lo risolver, mapiuttosto creer altri problemi.

    Analisti afghani hanno sottoli-neato a Kabul che la prima voltache i talebani usano in un loromessaggio il termine di intesa in-ter-afghana. Per quanto riguardail negoziato, si dice ancora, se-guiamo una politica basata sullanecessit del momento e sulle esi-

    genze in base ai nostri principi eagli interessi nazionali e del jihad.

    Il mullah Mansour dice poi chese lAmministrazione di Kabulvuole mettere fine alla guerra eportare la pace nel Paese, lo pufare attraverso la fine dello ccupa-zione e la revoca di tutti i trattatimilitari e di sicurezza con gli inva-sori. Ma avverte il leader dei ta-lebani se a parole si cantano innidi pace e invece sul terreno le for-tezze della guerra sono accresciu-te sotto molteplici pretesti, alloraquesto non significa altro che vo-lersi prendere gioco della pace.

    Nel suo primo messaggio il mul-lah Mansour tornato poi ad af-frontare il problema delle vittimecivili del conflitto affermando chei mujaheddin devono fare moltaattenzione a non versare, durantele loro operazioni, il sangue di per-sone innocenti.

  • LOSSERVATORE ROMANOpagina 4 mercoled 23 settembre 2015

    Nasce la cattedrale di Crteil

    Comeuna conchiglia

    di PAOLO PORTO GHESI

    Domenica 20 settembreuna cattedrale si ag-giunta al grande patri-monio delle cattedralieuropee. la cattedra-

    le della diocesi di Crteil, fondatanel 1966, che risponde alla esigenzamolto sentita dai cittadini di vederedella nuova diocesi un centro pie-namente visibile.

    Per il progetto ci si rivolti adArchitecture Studio, uno dei gruppidi architetti francesi pi noti e qua-lificati ai quali si deve il grande edi-ficio del Parlamento europeo diStrasburgo. Larchitetto responsabi-le del progetto stato, in particola-re, Alain Bretagnolle che ha punta-to sulla coerenza strutturalee sulla semplicit scegliendoil legno come materiale do-minante nello spazio internocon il risultato di creare uneffetto cromatico di calore edi vibrazione luminosa. Pa-reti e struttura coincidonocreando un volume che ri-chiama le valve di una con-chiglia aperta verso il bassoper ospitare una grande pla-

    di LU C E T TA SCARAFFIA

    Mentre statistiche e studiconfermano lallontana-mento delle donne giova-ni dalla Chiesa e la crisidelle vocazioni femminili

    si sta facendo sempre pi seria, soprattut-to per quanto riguarda le congregazionidi vita attiva, le parrocchie sembrano fun-zionare solo grazie al volontariato femmi-nile. Sono infatti donne di mezza et, odecisamente anziane, quelle che si occu-

    pano del catechismo, dellassistenza, espesso anche degli aspetti economici eburocratici della vita parrocchiale. Unpiccolo esercito di donne che, dal ruolotradizionale di collaboratrici per la curadel luogo di culto e dei suoi annessi, haallargato i suoi interventi a settori moltopi qualificati della vita parrocchiale, in-nanzi tutto linsegnamento catechistico.

    Questa forte presenza femminile, ormaiessenziale per il fun-zionamento dellaChiesa sul territorio,fa riflettere. Ne hacolto le necessarie epossibili conseguen-ze Giuliano Zanchi,nellultimo numerodella Rivista delclero italiano, conla proposta, proprioa partire da questaormai indispensabilecollaborazione, didare nella vita dellaChiesa uno spaziopi ampio di tipodecisionale e consul-tivo alle donne.

    A vedere i dati acui si accennatoallinizio, la propostaagli occhi di moltisacerdoti pu sem-brare coraggiosa. Inrealt arriva molto inritardo, forse troppo,per garantire allaChiesa la collabora-zione delle giovani.

    Sicuramente lin-tenzione di don Zan-chi buona, anzi ot-tima, ma che il suotesto arrivi in ritardo

    A proposito di un recente articolo

    Invisibilit delle donne

    Tutto meglio del silenzioche nega esistenza e vocetrasformando inevitabilmente ogni proposta anche se buona in una misura dal sapore paternalisticoE soprattutto fuori tempo massimo

    Negli ultimi decenni nel mondo cattolico maturata una vera e propriarivoluzione culturaleche non si pu pi ignorareE che trasforma completamenteil ruolo femminile dalle fondamenta

    rispetto alla realt dimostrato anche daun altro fatto: nel suo articolo non citaneppure un libro scritto da una donna,anche se certo li conosce, ma solo saggi diuomini, come Armando Matteo e Ivan Il-lich. per lo meno curioso che, nellaf-frontare un tema sul quale le donne han-no scritto tantissimo affrontando laquestione da ogni punto di vista, e avan-zando tante proposte concrete di cambia-mento non si sia fatto riferimento anessuna di loro, ma si sia preferito parlaredi un libretto di taglio sociologico e di uninteressante studio antropologico (ma vec-chio di mezzo secolo), scritti entrambi dauomini. un dato di fatto rivelatore, chedice molto sullinvisibilit delle donne nelmondo dei chierici.

    E rivela anche un atteggiamento che,pur mascherato, rimane inevitabilmentepaternalistico. Come paternalistica laconclusione finale: le donne tengono inpiedi le parrocchie, quindi meritano di es-sere prese in considerazione.

    Bisogna per capire perch le donnenon sono state citate. Le teologhe ormaisono tante presenti ora non simbolica-mente anche nella Commissione teologicainternazionale e dicono apertamenteche, se maschio e femmina Dio li cre

    Lopera architettonica pregevolema ledificio di culto sembrachiuso in se stesso questo il modello di chiesache vuole accogliere gli esuli?

    Una statua di Wojtya inaugurata in Lussemburgo

    Immigrazione e integrazione

    La cattedrale di Crteil

    tea semicircolare impostata su duelivelli.

    Dal punto di vista liturgico lacentralit dellaltare risalta e d unsenso alla platea circolare, anche seil modello teatrale finisce per preva-lere, riducendo drasticamente il va-lore del percorso assiale che pureha un altissimo valore simbolico co-me percorso del popolo di Dioorientato alla salvezza. Questo per-

    facendoli a sua immagine e somiglian-za, limmagine di Dio anche femmini-le. E la rilettura dei testi sacri da parte dimolte studiose, cattoliche e protestanti,ma anche di studiosi pi avvertiti, ha fat-to riscoprire un aspetto finora ignorato, sepure sotto gli occhi di tutti: latteggia-mento rivoluzionario di Ges nei confron-ti delle donne, e la loro straordinaria im-portanza nei vangeli.

    In sostanza, negli ultimi decenni nellacultura cristiana maturata una vera epropria rivoluzione culturale, che non sipu pi ignorare, e che trasforma comple-tamente il ruolo della donna dalle fonda-menta. Le donne hanno ogni diritto dipartecipare da pari alla vita della Chiesa.

    Peccato che di questa rivoluzione nullaarrivi nei seminari; peccato che le omeliedei sacerdoti, spesso aride e noiose, nontengano mai presenti queste novit; pec-cato che nei corsi universitari cattolici lostudio dellesegesi femminile sia sempremarginale e facoltativo, quando c.

    Allora, finch non ci saranno donneche insegnano nei seminari e finch i fu-turi preti non avranno modo di avere rap-porti con figure femminili autorevoli e pisagge di loro, il rapporto fra donne e pre-ti rimarr sempre prigioniero del paterna-lismo. Un paternalismo ormai inaccettabi-le agli occhi delle giovani di oggi.

    Riconoscere alle donne il ruolo dovutonella vita della Chiesa non significa persolo promuovere le pi preparate e meri-tevoli, significa anche eliminare tuttequelle forme di servit stato PapaFrancesco a parlare della confusione fra

    servizio e servit in cui soprattutto lesuore vengono confinate.

    Non sono poche: moltissimi vescovi eprelati, ma anche molti parroci, hanno alloro servizio delle religiose, quasi sempreprovenienti da Paesi del Terzo mondo,che li aiutano nella vita quotidiana. Po-trebbe non esserci niente di male se quellesuore mangiassero alla stessa tavola deipreti, anche quando ci sono ospiti, e ve-nissero presentate come parte della fami-glia e non fossero solo serve mute e si-lenziose. Nei seminari poi molte sono lereligiose che svolgono i lavori domestici ei seminaristi quindi hanno rapporti quoti-diani solo con donne che li servono: unimprinting che li segner per la vita.

    Nel numero di settembre di donnechiesa mondo disponibile sul sitodellOsservatore Romano una bella in-tervista a due suore sarde, in origine ad-dette al servizio nei seminari, e poi p ro -mosse sul campo come guide spirituali efigure non secondarie anche nello studiodei seminaristi mostra che molte religiosepotrebbero esercitare questi ruoli, ricor-dando e insegnando con il loro esempioche Ges si presentava a serviziodellumanit. E non cercava certo laffer-mazione personale e il potere.

    Il posto per le donne si pu trovaresenza tante rivoluzioni. Per quanto riguar-da gli organismi della Curia romana nonsembra impossibile trovare soluzioni persuperare norme giuridiche che sono fon-date su consuetudini a volte nemmenotanto antiche, allargando progressivamen-te lo spazio per la presenza laicale in unmondo che si molto clericalizzato intempi piuttosto recenti.

    La scandalosa emarginazione nella qua-le si trovano le donne consacrate checostituiscono lottanta per cento del nu-mero complessivo dei religiosi si po-trebbe poi ovviare aumentando le funzio-ni di istituzioni gi esistenti. In ogni Pae-se vi sono gi organismi che riuniscono lecongregazioni religiose femminili: perchnon dare loro un maggiore spazio e ruolidecisionali pi efficaci dintesa con le con-ferenze episcopali? Sarebbe il minimo neiconfronti di donne che, con la loro attivi-

    t e la loro preghiera, tengono in piedi laChiesa. E altrettanto si potrebbe pensarea livello centrale, a Roma.

    Introdurre docenti donne nei seminari,superare le norme pi clericali, utilizzaremeglio istituzioni gi esistenti: non sonocerto misure rivoluzionarie, ma potrebbe-ro gi cambiare qualcosa. A condizione,naturalmente, che si voglia porre fine auna mentalit che avalla la servit interna,ben diversa dal servizio.

    E a condizione, ovviamente, che ledonne non siano pi considerate come in-visibili. Con il risultato di ricordare suquesto tema un vecchio libro di Illich che del resto non riguarda affatto il pro-blema del ruolo delle donne nella Chiesa piuttosto che i testi opera delle donnestesse. Magari anche per discuterli, con-traddirli, criticarli.

    Tutto meglio del silenzio che negalesistenza e la voce, trasformando inevita-bilmente ogni proposta, anche se ottima,in una misura dal sapore paternalistico. Esoprattutto, come si detto, ormai fuoritempo massimo.

    Henri de Braekeleer, La lezione di catechismo (1872)

    corso assiale si limita, a Crteil, acollegare visivamente laltare con ilfonte battesimale. Qualche perples-sit lascia anche lambone, luogospecifico della liturgia della parola,ridotto a poco pi di un leggo e laposizione della figura del Cristo,collocato molto in alto al di sopradi un grande pannello colorato.Molto efficace invece, per creare ilsenso della comunit raccolta in sestessa ma aperta alla trascendenza,luso della luce che penetra da unafessura che mette in rilevo la con-giunzione delle due conchiglie.

    Lopera architettonica, di indub-bio pregio formale per il rigore del-la configurazione spaziale, offre uncontributo importante alla defini-zione di un nuovo modello di cat-

    tedrale, anche se forse non ne co-glie del tutto la specificit. La pre-senza rispetto allambiente urbano certo quella di unopera monumen-tale, austera nella sua semplicit ericca di qualit spaziali; manca forse intenzionalmente la ricono-scibilit, il legame con il sistema ur-bano degli edifici religiosi che pure una realt urbanistica non trascu-rabile, lespressione visiva della ric-chezza di relazioni che contraddi-stingue un edificio che appartienenon a un quartiere ma a tutta lacitt.

    Significativa in questo senso lamancanza di un campanile: simbolodi un collegamento ideale con ciche lontano. Cos pure ci si po-trebbe domandare se la chiesa dioggi, la chiesa del dialogo, la chiesadei poveri, la chiesa che si batte peraccogliere gli esuli pu essere rap-presentata in modo esauriente daun edificio, bello come una grandeconchiglia, ma come una conchigliachiuso in se stesso, pi adatto aproteggere la comunit che adaprirla coraggiosamente versolesterno.

    Due cose importanti vanno a me-rito della nuova cattedrale, li n t e re s -se dimostrato generosamente daparte di un gruppo di architettidavanguardia (che appare anchetra gli sponsor delliniziativa) per laproblematica degli edifici religiosimoderni e quindi il contributo datoa una ricerca che si svolge in questianni su scala mondiale e che darcertamente alla fine non delle rego-le fisse ma un maturo orientamentotip ologico.

    Non meno importante, come spiadella seriet e della sensibilit degliautori, linvenzione, gi sottolinea-ta, di quellarco luminoso allinne-sto tra le due valve della conchigliache la apre verso il cielo e introdu-ce nella percezione di chi osserva,come fosse un arcobaleno, il sensodellinfinito.

    Una lunga storia di devozione perGiovanni Paolo II coronata da unsogno poi divenuto realt datempo accarezzato: un busto inbronzo, il pi grande monumentodedicato al Papa polacco inLussemburgo, in ricordo della suavisita, trentanni fa. stato eretto pervolont di Adriano Gentilotti, cos dasuggellare un rapporto di amiciziainiziato nel 1990. Questop erainaugurata di recente a Esch SurAlzette dallarcivescovo diLussemburgo, monsignor JeanClaude Hollerich rappresenta lagiusta onorificenza per un Ponteficeche ha fatto davvero tanto per ipoveri e per i deboli sottolineaGentilotti, la cui vicenda di vita ,soprattutto di questi tempi, carica disignificato. Si tratta di una storia diimmigrazione e integrazione, chesuscita speranze in questep o casegnata dal dramma dei migranti.Classe 1937, Adriano part daCantiano, nelle Marche, a ventanniper raggiungere il padre che era statominatore a Marcinelle e che scampa quel disastro perch aveva coperto

    il turno precedente a quello deicolleghi, i quali invece rimaserosepolti. Da allora Gentilotti vive aEsch Sur Alzette, ma non ha maidimenticato Cantiano, dove tornaogni anno. Nel 2007 le Postelussemburghesi emisero unfrancobollo che ritrae Gentilottiinsieme a Giovanni Paolo II nel 1990:due anni dopo lui stesso port indono venticinque di questifrancobolli a Benedetto XVI.Gentilotti ha dedicato parte della suavita allimpegno sociale: prova ne siala fitta rete di attivit benefiche dalui intessuta tra il Lussemburgo e laPolonia dove era stato negli anniOttanta. Tale impegno gli vale lariconoscenza di molti: anche quelladi Karol Wojtya che, nel 1990, gliconcede udienza a Castel Gandolfoper conoscerlo di persona. Partii daCantiano ricorda Gentilotti lasera prima in auto e vi dormii dentroper paura di non arrivare puntuale.Chiesi ospitalit in un bar percambiarmi e alle 9 del 13 settembreero puntuale dal Pontefice.(gabriele nicol)

  • LOSSERVATORE ROMANOmercoled 23 settembre 2015 pagina 5

    Il viaggio di Papa Francesco nella stampa internazionale

    Speranza e attesa

    G i Paolo VI, quandovenivo criticato per-ch dicevano cheavevo uno stile gior-nalistico, mi difen-

    deva consolandomi: Non dia ascolto aiparrucconi. Continui a scrivere cos. Orasono contento che il mio approccio divul-gativo sia apprezzato. Don AlessandroPronzato intervistato da Marco Ansaldo sula Repubblica del 22 settembre com-menta il clamore suscitato dai suoi due li-bri, La nostra bocca si apr al sorriso e Va n -

    geli scomodi, dove c qualche pensiero unp o controcorrente. Ma lei Bergoglio inpersona lha mai incontrato? chiede il gior-nalista. Mai. Adesso devo proprio andar-ci, perch mi ha invitato. Davvero non melo aspettavo. Scrivere, poi, una gran fati-ca. Per, quando arrivano questi momentisi felici.

    In realt la vera sorpresa, racconta Pron-zato a Roberto Italo Zanini di Avvenire(sempre del 22 settembre), stata unalunga lettera che mi ha inviato poco pi diun mese fa, quando ero ricoverato in ospe-

    ricordare il ruolo chiave svolto dal Papanel contribuire al riavvicinamento tra Cubae Stati Uniti. Nellarticolo si sottolinea poilinvito di Francesco affinch la comunitinternazionale sostenga i colloqui di pace,allAvana, tra il Governo colombiano e i ri-belli delle Farc, diretti a porre fine a unconflitto che si protrae da pi di cin-quantanni e che ha provocato finora mi-gliaia di morti. Molti negli Stati Unitipensavano da tempo che fosse ora di ria-prire le relazioni con Cuba. Il ruolo avutodal Papa va rispettato dice, senza mezzemisure, Jim Nicholson, ambasciatore statu-nitense presso la Santa Sede dal 2001 al2005 a Massimo Gaggi del Corriere dellaSera.

    Nellarticolo di apertura della prima pa-gina dellInternational New York Timesdi marted 22, Laurie Goodstein sottolineache negli Stati Uniti il Papa sar salutatoda una Chiesa in transizione. In questigiorni di fervida attesa, i banchi delle chie-se nellovest e nel sud sono stati gremiti,pi del solito, da fedeli raccolti in preghie-ra. Per esempio, pi di cinquemila parroc-chiani sono confluiti nella chiesa del SacroCuore, situata nella Central Valley in Cali-fornia, per partecipare alle messe di queste

    soprattutto dal Messico e da altri PaesidellAmerica latina, ma anche dallAsia edallAfrica. I genitori di origine ispanicaiscrivono i loro figli nelle liste di attesa ri-guardo ai corsi di formazione religiosa e,nello stesso tempo, gremiscono i luoghi diculto, anche quelli costruiti alla belle me-glio. Larticolo cita larcivescovo di LosAngeles, Jos Horacio Gmez, secondo cuiil volto etnico della Chiesa sta cambian-do, come pure il suo centro di gravit, ilquale si sta gradualmente spostandodallest allovest, dal nord al sud.

    Nellarticolo si rileva poi che negli ulti-mi anni la Chiesa cattolica negli Stati Uni-ti ha perso molti dei suoi fedeli, che si so-no allontanati per vari motivi, tra i quali loscandalo degli abusi sessuali. Il Papa si im-merger in questo composito scenario dovepullulano diversi volti: chi fervente catto-lico e chi si allontanato dalla fede, i libe-rali e i tradizionalisti. Il Papa, aggiungelInternational New York Times, permolti aspetti luomo giusto per questa fasestorica. Basti pensare, scrive ancora Good-stein, che il primo Pontefice provenientedallAmerica latina, figlio di immigratidallItalia che hanno portato con s la lorofede dal Paese dorigine allA rg e n t i n a .

    geli scomodi, donati domenica da PapaFrancesco a Fidel Castro.

    Due mesi dopo la sua elezione nel 2013 racconta Pronzato mi arriv un miosaggio con questa dedica del Papa, di suopugno: A don Alessandro Pronzato, susci-tatore dinquietudini, con tanta riconoscen-za, Francesco. Preghi per me. E che cosale disse poi?, gli chiede Ansaldo. Che aBuenos Aires si serviva dei miei libri per lesue omelie. andata cos: un mese fa miha fatto chiedere di mandargli i libri tra-dotti in spagnolo. E ne ha scelti due.Quello su umorismo e fede, dove criticoun certo bigottismo musone. E poi i Va n -

    sottolineato come il servizio non debbamai trasformarsi in ideologia, perch cia-scuno chiamato a servire la gente, non leidee. Nello stesso tempo, sottolinea il Fi-nancial Times, il Pontefice ha messo inguardia da un servizio che finisca per esse-re a beneficio di se stessi, anche con riferi-mento alla tentazione di arricchirsi conmezzi illeciti.

    Il giornale statunitense mette quindi inrilievo come decine di migliaia di cubani sisiano riversati nella piazza centraledellAvana utilizzata di consueto dalpartito comunista per i suoi raduni pigrandi per partecipare alla messa, tra-smessa in diretta dalla televisione di Stato.Il Financial Times non manca quindi di

    ultime domeniche prima dellarrivo diFrancesco. La maggior parte di questi fe-deli sono migranti latinoamericani, impe-gnati nellintegrarsi sempre meglio nel tes-suto sociale e civile del Paese.

    Quella che vedr il Papa, prosegueGoodstein, una Chiesa che sta vivendo esperimentando cambiamenti importanti.NellEast Coast e nel Midwest, i vescovistanno chiudendo o fondendo parrocchie,o ponendo fine allattivit di scuole parroc-chiali costruite con i risparmi e il sudoredelle passate generazioni di migranti euro-pei. Inoltre i fedeli non sono poi tanti, ifunerali sono pi numerosi dei battesimi ela colletta che viene fatta durante la messadomenicale non sufficiente al manteni-

    Secondo larcivescovo di Los AngelesJos Horacio Gmezil volto etnico della Chiesa sta cambiandoCome pure il suo centro di gravitche si sta gradualmentespostando da nord a sud, da est a ovest

    mento di edifici diculto, i quali nonsolo sono moltoamati dai parrocchia-ni, ma rivestono an-che un grande valorestorico.

    In tutto il Paese,aggiunge lInterna-tional New York Ti-mes, la Chiesa an-novera tra le file deifedeli sempre pi mi-granti, provenienti

    Sulla piazza della rivoluzionedomenica scorsabisognava essere pazzi per riuscirea non credere a nienteHa scritto Florence Aubenassu Le Monde

    Al tempo della guerra civile americana

    Lultima notte da schiavi

    Ex schiavi che discutono di politica dopo la guerra

    Volevano la libert personalema anche gli altri dirittiCome la libert da ogni abuso,quella di poter impararee pregare liberamente il loro Dio

    Pubblichiamo uno stralcio dal recente volumeLa guerra civile americana. Una nuovastoria (Torino, Einaudi, 2015, pagine 464,euro 32).

    di BRUCE LEVINE

    Mentre divampava la guerra, lo sgretolarsiprogressivo dello schiavismo mise entram-bi gli schieramenti di fronte a una lungaserie di problemi, sia pratici sia ideologici.I nemici della Confederazione ben prestodovettero fronteggiare una domanda pres-sante: che cosa ne sarebbe stato di uomi-ni, donne e bambini che avevano gismesso di essere schiavi? Per dirla in altritermini: se lUnione ora imboccava unastrada rivoluzionaria, sin dove esattamentesarebbe giunta? Le risposte esaurienti edefinitive sarebbero state date soltantouna volta finita la guerra. Ma la pressionedelle circostanze richiedeva senza indugioalmeno una risposta temporanea.

    Nella primavera del 1863, i rifugiati neria bordo di una barca fluviale sul Missis-sippi cantavano le parole di una recentepoesia di John Greenleaf Whittier: Oh,preghiamo e ringraziamo il Signore di es-sere venuto / Di rendere il popolo libero;/ Tutti i padroni pensino che quel giorno venuto, / E noi ne festeggiamo lanni-versario. / Il Signore apra le acque delMar Rosso, / Egli forte come sempre; /Egli dice la parola: questa la nostra ulti-ma notte da schiavi, / Oggi o Signore sia-mo uomini liberi / (...) Ah, il padrone sen andato con i suoi problemi, / Ha la-sciato la terra dietro di s; / Il Signorelancia colpi su di lui, / Come grano piega-to nel vento. / Possediamo la zappa, pos-sediamo laratro, / Abbiamo le mani pertenerli saldi; / Vendiamo il maiale, vendia-mo la mucca, / Ma nessun bambino sarmai pi venduto.

    In quella stessa stagione, linfermieradellUnione Mary Livermore riusc a vede-re da tre a quattrocento persone di coloresu unaltra barca. Osservava: Le madritenevano con un braccio gli infanti con iloro bei visetti () e con laltro portavanoi pi grandicelli, mezzi addormentati. Vec-chi e donne anziane, con i capelli grigi,quasi ciechi, alcuni di loro piegati quasi indue, reggevano sul capo e sulla schiena ilpiccolo b ottino che si erano portati dacasa, dalle piantagioni. Erano soggiogati,impassibili, solenni, ma con la speranza eil coraggio che ogni tanto ora illuminava-

    Helena, in Arkansas; a Corinth, nel Mis-sissippi; a Craney Island, nella Carolinadel Nord; a Camp Barker, nel distrettodella capitale nazionale; e altrove.

    In un senso pi generale invece il futu-ro la destinazione di questi e altriindividui da poco liberati era tutta l t roche chiaro. Cosa ne sarebbe stato di loroora? Come sarebbero state le loro vite nelregime della libert? Cosa sarebbe succes-so alle terre dove sorgevano le piantagio-ni? O alle colture di base delle piantagionistesse, che avevano un immenso valore? Eagli ex padroni? Il disgregarsi progressivo

    Conventions, che si tennero prima, duran-te e dopo la guerra.

    Ma anche gli schiavi avevano discussodi questi temi per molti anni i n d i re t t a -mente sotto forma di pratiche e discorsireligiosi, pi esplicitamente fra di loroquando la guerra civile si intensific e sistagliava allorizzonte la prospettiva

    dellemancipazione, e poi apertamente,con discorsi, colloqui e progetti una voltache ebbe inizio il processo di liberazione.

    Volevano la libert personale il pos-sesso dei loro corpi ma anche gli altridiritti che comportava la libert. Volevanola libert da ogni abuso e coercizione fisi-ca. Volevano imparare. Volevano poteradorare il loro Dio liberamente e nel mo-do che pi aggradava loro. Non ultimo,avevano bisogno di un nuovo modo perguadagnarsi il pane quotidiano. E voleva-no un riconoscimento giuridico e protezio-ne per le loro famiglie.

    no i loro volti terrei. Alla Livermore sem-brava che avanzassero, come gli Ebrei,dal paese della loro schiavit. E mentrestavano procedendo, come gli Ebrei dellaBibbia, si dirigevano ora verso una terrache non conoscevano () implicitamentesi affidavano a Dio affinch li guidasse.

    Dove erano diretti? In un certo senso,era una domanda semplice. Erano personeliberate che erano incapaci o non dispostea rimanere nelle terre in cui avevano vissu-to come schiavi. Ora erano destinati aicampi di fuggiaschi che i funzionaridellUnione avevano allestito a Memphis,a La Grange e a Bolivar, nel Tennessee; a

    Anche se erano stati mantenuti in unostato di analfabetismo quasi totale ed erastato loro proibito di incontrarsi e di di-scutere liberamente delle loro idee, le per-sone di colore non impiegarono moltotempo a formulare almeno risposte preli-minari alle domande che ora la nuovarealt poneva loro.

    Quelli che erano gi stati liberati primadel 1861 in tutta la nazione, raggiunge-vano circa mezzo milione discutevanodellargomento in modo sempre pi espli-cito ed esauriente, non solo in conversa-zioni private, ma anche in giornali da lorostessi pubblicati e nelle Colored Peoples

    dello schiavismo sollevava consempre maggiore insistenza questee altre domande. Ogni rivoluzioneche si basa su un movimento dimassa una scuola di educazionepolitica e di progressiva presa dicoscienza per le persone coinvolte.Questo particolarmente vero perlepoca della guerra civile, dove co-s tante persone erano state non so-lo private dei diritti civili, ma an-che ridotte in schiavit.

    di tante persone presenti allevento. Ab-biamo ritrovato una vecchia amica quasidimenticata, la speranza, dice commuo-vendosi unanziana farmacista. Oggi Cu-ba sembra una vergine portata alla l t a re chiosa Arturo Infante, uno dei giovani ci-neasti pi noti allAvana.

    Aubenas commenta a lungo il tema cen-trale dellomelia del Papa, servire le perso-ne piuttosto che le ideologie. Una riflessio-ne simile si trova in un articolo del Fi-nancial Times uscito il 21 settembre: ilPapa, nella messa celebrata nella piazzadella Rivoluzione allAvana, ricordandoche la cosa pi importante servire, ha

    dale per uninfezio-ne. Una cosa chedavvero non miaspettavo. Per questoquando ho saputoche avrebbe portato imiei libri a Fidel nonmi sono sorpreso co-s tanto.

    Il primo Papa la-tinoamericano hacommentato CarloMarroni su Il Sole24 Ore del 22 set-tembre arrivanellisola simbolo diun pezzo di storiadel continente, puremolto controversa,con laura di chi lastoria ha contribuitoa cambiarla.

    Sulla piazza dellarivoluzione, domeni-ca scorsa, bisognavaessere pazzi per riu-scire a non credere aniente, ha scrittoFlorence Aubenas suLe Monde (22 set-tembre), raccoglien-do la testimonianza

  • LOSSERVATORE ROMANOpagina 6 mercoled 23 settembre 2015

    Nella messa a Holgun il Papa ripropone la logica del servizio che vince pregiudizi e abusi

    Gio codi sguardi

    Nella mattina di luned 21 settembreFrancesco si trasferito dallAvana aHolgun, diocesi mai visitata prima daun Pontefice. Nella piazza dellaRivoluzione il Papa ha celebrato lamessa. Ecco una nostra traduzionedallo spagnolo della sua omelia.

    Celebriamo la festa dellApostolo edEvangelista san Matteo. Celebriamola storia di una conversione. Eglistesso, nel suo Vangelo, ci raccontacome stato lincontro che ha se-gnato la sua vita, ci introduce in ungioco di sguardi che in grado ditrasformare la storia.

    Un giorno come qualunque altro,mentre era seduto al banco della ri-scossione delle imposte, Ges passe lo vide, si avvicin e gli disse: Se-guimi. Ed egli si alz, lo segu.

    Ges lo guard. Che forza diamore ha avuto lo sguardo di Gesper smuovere Matteo come ha fatto!Che forza devono avere avuto quegliocchi per farlo alzare! Sappiamo cheMatteo era un pubblicano, cio ri-scuoteva le tasse dagli ebrei per dar-le ai romani. I pubblicani erano mal-visti, considerati anche peccatori, eper questo vivevano isolati e disprez-zati dagli altri. Con loro non si po-teva mangiare, n parlare e n prega-re. Per il popolo erano dei traditori,che prendevano dalla loro gente per

    dare ad altri. I pubblicani apparte-nevano a questa categoria sociale.

    E Ges si ferm, non pass oltrefrettolosamente, lo guard senzafretta, lo guard in pace. Lo guardcon occhi di misericordia; lo guardcome nessuno lo aveva guardato pri-ma. E quello sguardo apr il suocuore, lo rese libero, lo guar, glidiede una speranza, una nuova vita,come a Zaccheo, a Bartimeo, a Ma-ria Maddalena, a Pietro e anche aciascuno di noi. Anche se noi nonosiamo alzare gli occhi al Signore,Lui sempre ci guarda per primo.

    la nostra storia personale; cometanti altri, ognuno di noi pu dire:anchio sono un peccatore su cuiGes pone il suo sguardo. Vi invitooggi, a casa o in chiesa, quando sie-te tranquilli, soli, a fare un momentodi silenzio per ricordare con gratitu-dine e gioia quella circostanza, quelmomento in cui lo sguardo miseri-cordioso di Dio si posato sulla no-stra vita.

    Il suo amore ci precede, il suosguardo anticipa le nostre necessit.Egli sa vedere oltre le apparenze, aldi l del peccato, al di l del falli-mento o dellindegnit. Sa vedere ol-tre la categoria sociale a cui ap-parteniamo. Egli va al di l di tuttoci. Egli vede quella dignit di figli,che tutti abbiamo, a volte sporcatadal peccato, ma sempre presente nelprofondo della nostra anima. lanostra dignit di figli. Egli venuto

    proprio a cercare tutti coloroche si sentono indegni di

    Dio, indegni degli altri.Lasciamoci guardare daGes, lasciamo che il

    suo sguardo percorra lenostre strade, lasciamo che il

    suo sguardo ci riporti la gioia, lasperanza, la gioia della vita.

    Dopo averlo guardato con miseri-cordia, il Signore disse a Matteo:

    Seguimi. E Matteo si alz e lo se-gu. Dopo lo sguardo, la parola. Do-po lamore, la missione. Matteo non pi lo stesso; cambiato interior-mente. Lincontro con Ges, con ilsuo amore misericordioso, lo ha tra-sformato. E in quel momento si la-sci alle spalle il banco delle impo-ste, il denaro, la sua esclusione. Pri-ma aspettava seduto per riscuotere,per prendere dagli altri; ora con Ge-s deve alzarsi per dare, per offrire,per offrirsi agli altri. Ges lo haguardato e Matteo ha trovato lagioia nel servizio. Per Matteo e pertutti coloro che hanno percepito losguardo di Ges, i concittadini nonsono quelli di cui si approfitta, siusa, si abusa. Lo sguardo di Gesgenera unattivit missionaria, di ser-vizio, di dedizione. I suoi concittadi-ni sono quelli che lui serve. Il suoamore guarisce le nostre miopie e cistimola a guardare oltre, a non fer-marci alle apparenze o al politica-mente corretto.

    Ges va avanti, ci precede, apre lastrada e ci invita a seguirlo. Ci invitaad andare lentamente superando inostri pregiudizi, le nostre resistenzeal cambiamento degli altri e anchedi noi stessi. Ci sfida giorno pergiorno con una domanda: credi?Credi che sia possibile che un esat-tore si trasformi in un servitore?Pensi che sia possibile che un tradi-tore diventi un amico? Pensi che siapossibile che il figlio di un falegna-me sia il Figlio di Dio? Il suo sguar-do trasforma il nostro sguardo, ilsuo cuore trasforma il nostro cuore.Dio Padre che vuole la salvezza ditutti i suoi figli.

    Lasciamoci guardare dal Signorenella preghiera, nellEucaristia, nellaConfessione, nei nostri fratelli, so-prattutto quelli che si sentono ab-bandonati, pi soli. E impariamo aguardare come Lui guarda noi. Con-

    dividiamo la sua tenerezza e la suamisericordia con i malati, i carcerati,gli anziani e le famiglie in difficolt.Ancora una volta siamo chiamati adimparare da Ges, che vede semprequello che c di pi autentico inogni persona, che appunto limma-gine del Padre.

    So con quale sforzo e sacrificio laChiesa a Cuba sta lavorando perportare a tutti, anche nei luoghi piremoti, la parola e la presenza diCristo. Una menzione speciale meri-tano le cosiddette case di missione,che, data la scarsit di chiese e sacer-doti, consentono a molte persone diavere un luogo per la preghiera,lascolto della Parola, la catechesi ela vita comunitaria. Sono piccolisegni della presenza di Dio nei no-stri quartieri e un aiuto quotidianoper rendere vive le parole dellap o-stolo Paolo: Vi esorto: comportateviin maniera degna della chiamata cheavete ricevuto, con ogni umilt,dolcezza e magnanimit, sopportan-dovi a vicenda nellamore, avendo acuore di conservare lunit dello spi-rito per mezzo del vincolo della pa-ce (Ef 4, 1-3).

    Desidero ora rivolgere lo sguardoalla Vergine Maria, Nostra Signora

    della Carit del Cobre, che Cuba haaccolto tra le sue braccia aprendolele sue porte per sempre, e a Leichiedo di mantenere su ciascuno deifigli di questa nobile nazione il suosguardo materno, e che quei suoiocchi misericordiosi siano sempreattenti a ciascuno di voi, alle vostre

    case, alle vostre famiglie e allepersone che possono avere lim-pressione che per loro non c posto.Che lei ci custodisca tutti come hacustodito Ges nel suo amore. E cheLei ci insegni a guardare gli altricome Ges ha guardato ognuno dinoi.

    La benedizione alla cittdal nostro inviato GA E TA N O VALLINI

    stata una tappa breve, appena otto ore,quella di luned 21 a Holgun, ma piena di si-gnificato, perch qui Papa Francesco ha in-contrato un altro pezzo della Chiesa cubana,viva e impegnata nel cammino di evangelizza-zione che da settembre dello scorso anno fariferimento a un nuovo piano pastorale quin-quennale lanciato dalla Conferenza episcopalee intitolato Per la strada di Emmaus. E a que-sta comunit, e attraverso di essa a tutta laChiesa di Cuba, il Pontefice ha riconosciutolo sforzo e il sacrificio compiuti per portareCristo a tutti, anche nei luoghi pi remoti.

    Nel programmare il viaggio a Cuba il Pon-tefice aveva chiesto di potersi recare in unadiocesi che non fosse stata inserita nei prece-denti itinerari papali. La scelta dei vescovidellisola caduta su Holgun, la terza pro-vincia del Paese per numero di abitanti. Si-tuata a sud, non lontana da Santiago, terzae ultima tappa di Francesco. A unire i duecentri la devozione alla Vergine della Caritdel Cobre, la cui immagine fu trovata nel 1612da tre indios che si trovavano su una imbarca-zione nelle acque che bagnano la costa.

    Quella di luned stata una giornata calda,che ha alternato momenti di sole a scrosci dipioggia. Particolarmente soleggiato il mattino,quando dallaeroporto dellAvana intorno alle8 laereo con a bordo Francesco dopo unoradi volo atterrato nel capoluogo che quichiamano Ciudad de los parques, per le piazzee vie alberate che lo caratterizzano. Allo scalointernazionale Frank Pais, il Pontefice statoaccolto dallordinario diocesano, Emilio Aran-guren Echevarra, che si unito al seguito pa-pale. Tra i presenti anche il vescovo emeritoHctor Luis Pea Gmez e alcune autorit lo-cali. Ma soprattutto ha ricevuto il festantebenvenuto di un centinaio di fedeli, molti deiquali del vicino municipio di Cacocum, gui-dati dal parroco di San Pedro Apstol, il mis-sionario argentino Jorge Luis Jara. In segnodi apprezzamento il Papa si fermato a salu-tare il coro di trentacinque bambini organiz-zato da suor Alonzo Burgos, la religiosa cheanima le comunit collegate alla parrocchia.

    Dopo aver percorso in auto circa venti chi-lometri, gli ultimi tre dei quali sulla papamo-bile scoperta, in mezzo allentusiasmo chias-soso e colorato di decine di migliaia di perso-ne, Francesco ha raggiunto piazza della Rivo-luzione. Prima di entrare in sagrestia, ha com-

    piuto un giro nei vari settori della piazza intitolata a Calisto Garca Iguez, eroedellindipendenza dalla corona spagnola sa-lutando quanti vi si erano radunati fin dalleprime luci dellalba. Molti tra gli oltre 150.000presenti erano giunti anche da centri vicini.Nel frattempo il coro diocesano, composto da150 voci, che ha animato anche la successivaliturgia eucaristica, eseguiva il canto Me n s a j e rode la paz.

    Indossati i paramenti Francesco ha guidatola processione verso laltare, allestito su unpalco raffigurante il mare che bagna la costacubana. Al centro limmagine stilizzata dellapatrona di Cuba, la Vergine della Carit, cheemerge dalle acque della Bahia de Nipe. Euna statuetta della Vergine, realizzata dalloscultore locale Nicomedes Daz Gijn, stataposta sulla sinistra dellaltare e portata da al-cuni abitanti della comunit di Barajagua, illuogo dove sorgeva la prima cappella votiva.Alle spalle della sedia papale stato posto ilcrocifisso custodito nella parrocchia di SanJernimo di Las Tunas.

    Con il Pontefice hanno concelebrato i por-porati e i presuli del seguito, vescovi cubani enumerosi sacerdoti. Anche a questa messa,

    dopo quella di domenica allAvana, ha pre-senziato il presidente Ral Castro, che il Papaha salutato allinizio e alla fine del rito.

    Nel giorno della festa di san Matteo, lamessa ha assunto un significato speciale perFrancesco, visto il suo particolare legame conil santo apostolo ed evangelista: egli stesso hainfatti raccontato di aver sentito la vocazioneproprio un 21 settembre, per lesattezza nel1953. Nellomelia non ha fatto riferimento aquesto episodio personale, ma parlando dellachiamata di Matteo, ha detto che nella suastoria si pu riconoscere quella di tanti altri.E ha invitato ciascuno a fare grata memoria,in silenzio, del momento in cui lo sguardomisericordioso di Dio si posato su di lui.

    stato il vescovo di Holgun, nel salutoconclusivo, a richiamare quanto accadde algiovane Bergoglio nella sua parrocchia di SanJos de Flores; un ricordo che in questa festa ha detto permette al Papa di rinnovarequanto scritto sul suo stemma Miserando at-que eligendo. Il presule ha anche presentato lasua comunit, i servizi svolti e le difficolt in-contrate. Una comunit che si preparata in-tensamente a questo incontro. Come dimo-strano le iniziative promosse nelle settimaneprecedenti, tra le quali la missione porta aporta realizzata nel territorio di Las Tunas,nella zona nord orientale dellisola.

    Al termine il Pontefice si recato al vesco-vado, distante cinque chilometri. Nel pome-riggio si quindi trasferito a La Loma de laCruz, una collinetta alta poco pi di duecen-to metri, che si affaccia sulla citt. Durante laprima parte della salita, percorsa in papamo-bile, Francesco stato salutato da tantissimagente ai bordi delle strade. Lattesa sotto lapioggia stata premiata dallarrivo del sole inquesto luogo che raggiungibile anche attra-verso una scala con 458 gradini e prende ilnome dalla croce di legno posta al suovertice. Oltre a essere unattrazione per i visi-tatori, per molti la croce simboleggia la prote-zione divina sugli abitanti di Holgun. Per al-tri il santuario in cui consegnare voti epromesse al Signore. La prima croce venneposta nel 1790 dal priore della locale comuni-t francescana, Francisco Antonio de Alegria.Il frate sal sulla collina con la croce sullespalle e successivamente istitu le pro cessionidi maggio, tratte dalla tradizione religiosaspagnola, celebrate nella data in cui ricorda-ta santElena. Da allora Bayado Hill hasmesso di chiamarsi cos per prendere lattua-le nome.

    Da questo luogo tanto legato alla religiositpopolare, dichiarato storico monumento ar-cheologico-coloniale cubano, il Pontefice habenedetto la citt e i suoi abitanti giunti nu-merosi. Al termine i bambini del coro hannofatto volare palloncini colorati. Infine da Lo-ma de la Cruz Francesco si recato alla e ro -porto di Holgun per imbarcarsi sullareo chenel tardo pomeriggio lo ha portato a Santiagode Cuba.

    Saluto del vescovo di Holgun

    Nel ricordo di san Matteo

    Nella celebrazione della festa disan Matteo, sicuramente lei rinno-va quellimpulso interiore vissutonella sua parrocchia di San Jos deFlores come frutto del suo incontrosacramentale con padre Duarte.Questo ricordo le permette di rin-novare in questo giorno il suo mot-to: Lo guard con misericordia elo scelse. Lo ha detto monsignorEmilio Aranguren Echeverra, ve-scovo di Holgun, nel saluto a Pa-pa Francesco al termine della mes-sa. La nostra Chiesa, nel silenziodella quotidianit ha affermato il

    presule ha fortificato la sua spiri-tualit sostenuta da quattro chiavidel Regno: il valore del poco, ilpiccolo, lanonimo e la gradualit.

    Il vescovo ha poi sottolineatocome nelle province di Holgun eLas Tunas la Chiesa si sforzi di es-sere una comunit al servizio, cheesce come il samaritano per tende-re la mano a chi ha bisogno. Leautorit del Paese, ha aggiunto,sanno che la Chiesa non chiede pers, ma sollecita quello che serveper compiere la sua missione. In-fatti, essa convinta che il Vangelopossa far s che ogni cubano abbiaun volto pi amabile, dato che lafede in Cristo alimenta lesp erienzadella virt.

    Monsignor Aranguren Echever-ra ha poi evidenziato come questamissione venga portata avanti inmezzo al popolo, che in varimomenti ha sperimentato pregiudi-zi e discordie. In questa realt, lacomunit cristiana vuole esseresegno di unit, di concordia e dipace.

  • LOSSERVATORE ROMANOmercoled 23 settembre 2015 pagina 7

    La preghiera di Francesco alla Vergine della Carit del Cobre

    Riunisci il tuo popolo

    Come un semplice pellegrinoLarrivo di Francesco allaeroporto di Santiago

    e, sotto, lincontro del Pontefice con i vescovi

    Concluso a Roma lincontro mondiale per giovani consacrati

    I martiri sono tra noi

    Messa del cardinale Sandri alla vigilia del viaggio in Armenia

    Pietrae fondamento

    La giornata di luned 21 settembre si conclusa a Santiago de Cuba con lapreghiera recitata da Francesco davantialla Vergine della Carit del Cobre,nella basilica minore del santuarionazionale dedicato alla patronadellisola. Di seguito una nostratraduzione italiana del testopronunciato dal Papa.

    Vergine della Carit del Cobre,

    Patrona di Cuba!Dio ti salvi, Maria,piena di grazia!Tu sei la Figlia amata del Padre,la Madre di Cristo, nostro Dio,il Tempio vivodello Spirito Santo.

    Porti nel tuo nome,Vergine della Carit,la memoria del Dio che Amore,il ricordo del comandamentonuovo di Ges,levocazione dello Spirito Santo:amore riversato nei nostri cuori,fuoco di carit

    mandato a Pentecostesulla Chiesa,dono della piena libertdei figli di Dio.

    Benedetta sei tu tra le donnee benedetto il fruttodel tuo seno, Ges!Sei venuta a visitare

    il nostro popoloE sei voluta restare con noiCome Madre e Signora di Cuba,nel corso del suo pellegrinareper i cammini della storia.

    Il tuo nome e la tua immaginesono scolpitinella mente e nel cuoredi tutti i cubani,dentro e fuori la Patria,come segno di speranzae centro di comunione fraterna.Santa Maria, Madre di Dioe Madre nostra!

    Prega per noidinanzi a tuo Figlio Ges Cristo,intercedi per noicon il tuo cuore materno,inondatodalla carit dello Spirito.Accresci la nostra fede,ravviva la speranza,aumenta e rafforzain noi la m o re .

    Custodisci le nostre famiglie,proteggi i giovani e i bambini,consola quanti soffrono.Sii madre dei fedelie dei pastori della Chiesa,modello e stelladella nuova evangelizzazione.

    Madre della riconciliazione!Riunisci il tuo popolodisperso per il mondo.

    Fa della nazione cubanauna casa di fratelli e di sorelleaffinch questo popolo spalanchila sua mente, il suo cuoree la sua vita a Cristo,unico Salvatore e Redentore,che vive e regna con il Padree lo Spirito Santo,nei secoli dei secoli.Amen.

    Da Buenos Aires limpegno congiunto di musulmani e cristiani

    No alla profanazione di simboli religiosi

    dal nostro inviatoGA E TA N O VALLINI

    I cubani che si recano in pellegri-naggio al santuario della Verginedella Carit del Cobre sono solitiportarle doni floreali. Nella seratadi luned 21, poche ore dopo esserearrivato a Santiago de Cuba ulti-ma tappa del viaggio nellisola ca-raibica il Papa ha voluto subitounirsi a questa tradizione. E comeun semplice pellegrino ha portato ilsuo omaggio: un bouquet di fiorifreschi e un vaso dargento con do-dici rose dai petali di ceramicabianchi e gialli e steli anchessi ar-gentei.

    A questo momento di preghiera ilPontefice ha invitato tutti i vescovidellisola. Perch da questa sostaprettamente mariana possa rifiorirela devozione popolare alla Madon-na, allinizio dellanno giubilare peril centenario della proclamazionedella Vergine della Carit del Cobrea patrona di Cuba, aperto ufficial-mente marted 22.

    A Santiago laereo papale atter-rato alle 15.45, proveniente dalla vi-cina Holgun, dopo un volo di ap-pena venti minuti. Allaeroporto in-ternazionale Antonio Maceo, ilPontefice stato accolto da autoritstatali e locali, da alcune centinaiadi fedeli festanti e da un coro dibambini. Accompagnato dalla rc i v e -scovo Dioniso Guillermo GarcaIbez, il Papa ha salutato i piccolicantori. Quindi si recato a El Co-bre distante una ventina di chilo-metri da Santiago nel vicino se-minario di San Basilio, sua residen-za a Santiago. Qui ha incontrato aporte chiuse lepiscopato cubano,che lo ha poi accompagnato al san-tuario nazionale mariano, doveFrancesco giunto in minibus.

    Accolto nella basilica minore delsantuario dal rettore Eugenio Ca-stellano, il Pontefice con il bouquettra le mani ha percorso la navatacentrale. Giunto allaltare ha depo-sto lomaggio ai piedi della statuettadella Vergine della Carit, postanella circostanza su un piedistallo allato sinistro. Solitamente infattiesposta in una nicchia centrale inalto. Il Papa rimasto a lungo insilenzio, prima in piedi m e n t reun coro di bambini intonava uncanto e poi seduto. Quindi ha re-citato la preghiera composta daGiovanni Paolo II quando incoronla statua il 24 gennaio 1998, rivol-gendosi alla Madre della riconci-liazione con linvocazione: Riuni-sci il tuo popolo ovunque dispersoper il mondo. Fa della nazione cu-bana una casa di fratelli e di sorel-le. Subito dopo Francesco ha acce-so un cero, mentre il secondo donoveniva posto accanto alla statuettarinvenuta in mare da tre giovani nel1612 e posta nel nuovo santuario nel1927. Da allora esso divenuto unpunto di riferimento per i fedeli cu-bani, tanto che tradizione recarvisialmeno una volta lanno. Durante laprima fase della rivoluzione i fratelliCastro erano nascosti nella Sierra ela madre veniva tutti i giorni qui apregare per loro. Anche lo scrittore

    Ernest Hemingway era solito recar-visi durante i suoi soggiorni cubani.E tra i molti ex voto, onorificenze etrofei conquistati da artisti e sporti-vi conservati nella cappella dei mi-racoli, sotto laltare vi anche lamedaglia doro del suo premio No-bel per la letteratura.

    Secondo le cronache la statua uscita dal santuario solo cinque vol-te: nel 1936 quando fu coronata incitt; nel 1952 in occasione del cin-quantenario della Repubblica; nel1959 per il Congresso nazionale cat-tolico celebrato allAvana; nel 1998per la visita di Papa Wojtya, e il 26marzo 2012 in occasione della messapresieduta da Benedetto XVI s e m p re

    a Santiago di Cuba per i 400 annidel rinvenimento. Nella circostanzaPapa Ratzinger don una rosado ro .

    Lo scorso 30 agosto, inizio dellanovena in preparazione alla festadella Vergine della Carit del Co-bre, che si celebra l8 settembre, ivescovi cubani hanno indetto unacolletta nazionale della misericor-dia che ha coinvolto tutte le par-rocchie, le comunit e le case mis-sionarie dellisola. Un modo per da-re concretezza allinvito rivolto da-gli stessi presuli ai fedeli in prepara-zione alla visita di Francesco, quigiunto come missionario della mi-sericordia, perch si rinnovino la

    speranza e limpegno nel lavoroper costruire insieme un popolo difratelli. Al termine della sosta dipreghiera, il Pontefice ha ringrazia-to i quindici bambini del coro, salu-tandoli personalmente uno per unoe donando loro un rosario. Poi, pri-ma di uscire, ha ascoltato un ultimocanto, che ha coronato il momentodi particolare intensit, quasi di in-timit, vissuto in unatmosfera digrande raccoglimento nel luogosimbolo della devozione marianadei cubani. Luogo dove marted 22Francesco torna per celebrare lamessa, prima di incontrare le fami-glie nella cattedrale di Santiago deCuba.

    Limpegno a ripudiare ogni attodi violenza o persecuzione com-messi contro una persona o co-munit a causa della fede pro-fessata e a condannare la profa-nazione e la distruzione dei luo-ghi sacri e dei simboli religiosi stato sottoscritto lo scorso 19 set-tembre in Argentina da un grup-po di leader musulmani e cristianidi America latina e Caraibi.

    Si tratta dei partecipanti alconvegno svoltosi a Buenos Airessu iniziativa dellO rganizzazioneislamica per leducazione, la cul-tura e le scienze e il PontificioConsiglio per il dialogo interreli-gioso presente con il cardinale

    presidente Tuaran e il segretariopadre Ayuso Guixot in collabo-razione con il Governo argentinoe lIstituto per il dialogo interreli-gioso de