Orientare alla Scienza attraverso il Problem...

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Orientare alla Scienza attraverso il Problem Solving S Bosio, V Capocchiani, M Nichelini, F Vogrig Unità di ricerca in Didattica della Fisica dell’Università degli Studi di Udine

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Orientare alla Scienza attraverso il Problem Solving

S Bosio, V Capocchiani, M Nichelini, F VogrigUnità di ricerca in Didattica della Fisica dell’Università

degli Studi di Udine

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L’attività è una ricerca-azione di orientamento formativo

Il fine:rendere possibile un’esplorazione di attitudini e di atteggiamenti verso la scienzaattraverso attività di tipo ludicoinserite in un ambito metodologico proprio del lavoro scientifico

PROBLEMA: ORIENTAMENTO e SCELTASecondo ideali ed aspirazioni propriSecondo ideali ed aspirazioni propri

bisogno di rinforzi per la consapevolezza di• Proprie capacità• Aspirazioni• Interessi

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IPOTESI DI LAVORO

Il mondo del lavoro richiedel’acquisizione di abilità operative e cognitive complessesoprattutto di natura procedurale

bisognaoffrire occasioni di crescita cognitivaoffrire occasioni di crescita cognitivalo studente con un ruolo centrale e attivoattraverso interventi innestati nel processo didatticointegrati con la metodologia per l’apprendimento delle diverse discipline scolastichepossibilmente in un contesto interdisciplinare

progetto CEE-MPI

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Corso di aggiornamento – Formazione

LA DO A E IL LAVORO. PROFESSIO I VISSUTE

DALLE DO E

Direzione del Corso Prof.ssa Anna Maiolatesi. Commissione Pari Opportunità - Provveditorato agli Studi di Udine

Organizzazione del Corso Commissione Pari Opportunità – Provveditorato agli Studi di Udine Servizio Orientamento Regionale del FVG Università degli Studi di UdineVari Enti appartenenti sul territorio

Obiettivi Analisi dei vari aspetti che intervengono nella scelta post-diploma Individuazione di motivazioni. aspiraziani, ipotesi di progettualità professionale Confronto e discussione sui temi della progettualità professionale delle donne

Risultati attesi Sviluppo di capacità di autoorientamento Consapevolezza circa la necessità di costruire un progetto formativo/professionale Sviluppo di atteggiamenti e comportamenti attivi nei confronti del mondo del lavoro

Destinatari 60 studenti/studentesse IV e V anno scuola media superiore 15 insegnanti/referenti per le Pari Opportunità

Tipo di Corso Formazione durante il periodo scolastico

Metodologia Momenti informativi: conferenze Dibattiti - confronto con i relatori Lavori di gruppo cd intergruppo per 1'elaborazione di propostc

Dimensione territoriale del Corso Provincia di Udine.

Programma del Corso Trattazione di tematiche inerenti 1'inserimento delle donne nei diversi contesti lavorativi.

Fig. 1. Presentazione del corso "La donna e il lavoro. Professioni

vissute dalle donne".

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LA DO A E IL LAVORO - PROFESSIO I VISSUTE DALLE DO E

Lun 25 settembre 1995 - 15.30 /18.00 Saluto del Provveditore, del Magnifico Rettore e del rappresentante della Camera di Commercio. Introduzione al corso: dott. Nicoletta Tessarin, sociologa Intervento dell'Onorevole Tina Anselmi Dibattito: coordina la giornalista Patrizia Artico

Sab 30 settembre 1995 - 9.00 /13.00 Donna/spettacolo, arte, scienza

La soggettività - l'oggettività

Introduzione ai lavori, interventi di: Dora Bassi, scultrice, pittrice Marisa Michelini, fisica Margherita Hach, astrofisica

Mer 4 ottobre 1995 - 9.00 /13.00 Donna/artigianato, impresa lavoro dipendente

Economia, creatività

Introduzione ai lavori, interventi di: Gabriella Barbiani, imprenditrice agricola Milena Ciccone, funzionaria di banca Paola De Paoli, imprenditrice Stefania Visnara, imprenditrice Coordina: Patrizia Artico

Mar 10 ottobre 1995 - 9.00 /13.00 Introduzione ai lavori, interventi di: Adele Pino, segreteria regionale della U.I.L Nadia Bonazza, Agenzia Regionale del Lavoro Piero Vattovani, Attività Regionali di Orientamento, Trieste

CALE+DARIO DELLE ATTIVITÀ DEL CORSO "La donna e il lavoro. Professioni vissute dalle donne"

Margherita Hach, astrofisica Luisa Sello, concertista Coordina.'. Patrizia Artico

Mar 3 ottobre 1995 - 9.00 / 13.00 Donna / libere professioni

La relazione/la competizione

Introduzione ai lavori, interventi di: Eleonora Casarin, filosofa Michela Cadau, editrice Alessandra Gubana, ingegnere Sofia Quintero, epidemiologa Coordina: Patrizia Artico

Piero Vattovani, Attività Regionali di Orientamento, Trieste Elena Zenca, Daniela Paoluzzi, Camera di Commercio di Udine Bruna Zuccolin, E.R.D.I.S.U. Udine Lucilla Feruglio, Sezione Circoscrizionale per 1'Impiego di Udine Coordina: Patrizia Artico

Mer 11 ottobre 199S - 15.00 /17.00 Incontro con le insegnanti referenti per le Pari Opportunità in preparazione ai lavori del modulo "Problem Solving per Orientare alla Scienza".

Gio 12 ottobre 1995 - 8.00 /13.00 "Problem Solving per Orientare alla Scienza", realizzazione di un'attività di problem solving sperimentale.

Mar 30 ottobre 1995 Conclusione del Corso.

Figura 2 calendario delle attività del corso "La donna e il lavoro. Professioni vissute dalle donne

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Il contesto del lavoro Provveditorato agli Studi di Udine Orientamento Professionale nell'anno scolastico 1995/96, corso "La donna e il lavoro. Professioni vissute dalle donne" organizzato dalla Commissione Pari Opportunità dello stesso Provveditorato composto da insegnanti di scuola media superiore, docenti universitari, psicologi e rappresentanti di alcune associazioni professionali, in collaborazione con il Servizio Orientamento Regionale del Friuli Venezia Giulia, 1'Università degli Studi di Udine e altri Enti rappresentanti il mondo del lavoro sul territorio. direzione del corso: Prof.ssa Anna Maiolatesi

L'attività Problem Solving per Orientare alla Scienza configurata come modulo per un'esperienza di orientamento alla scienza

Il suo inserimento nel corso

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obiettivi:mettere gli studenti nella condizione di riconoscere: (1) amore /interesse /passione /gusto per il cimentarsi nella soluzione di problemi; (2) capacità di organizzare l'indagine su piani diversi con modalità di controllo; (3) capacità di utilizzare strumenti formali nell'analisi del concreto e nell'individuazione di unfenomeno, che costituiscono di per sé attitudini alla scienza. fenomeno, che costituiscono di per sé attitudini alla scienza.

sperimentare personalmente la natura del lavoro scientifico

fiducia in compito: empirismo, lavoro sperimentare, interpretazione tradizione popolare: la ruzzola italiana e gli eggrace e bridge-building contest citati

L'attività di Problem Solving sperimentale è stata integrata da un un’indagine psicologica

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LA REALIZZAZIO+E

1. DISCUSSIO+E CO+ IL GRUPPO DI PROGETTO DEL CORSO PER L'INSERIMENTO DEL MODULO DI PRGBLEM SOLVING NEL CONTESTO DEL PROGETTO

2. PROGETTAZIO+E E PREPARAZIO+E DELL'ATTIVITÀ SUL CAMPO (ASPETTI SCIENTIFICI E ASPETTI PSICOLOGICI)

3. PREPARAZIO+E DEGLI STRUME+TI DI CO+TROLLO 3. PREPARAZIO+E DEGLI STRUME+TI DI CO+TROLLO DELL'I+TERVE+TO

4. ORGA+IZZAZIO+E RUOLI +ZLLE PARTI OPERATIVE

5. ATTIVITÀ CO+ I RAGAZZI

6. A+ALISI DEL MATERIALE PRODOTTO DAI RAGAZZI

7. DISCUSSIO+E COLLETTIVA DEGLI ESITI

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5. ATTIVITÀ CON I RAGAZZI

•••• Prima fase, individuale, di studio del problema: • esplicitazione scritta delle proprie considerazioni, • progettazione di una o più procedure di soluzione del problema

•••• Presentazione delle attività a tutti i partecipanti.

(con previsione delle modalità di verifica e studio di fattibilità

sulla base delle risorse tecniche ed umane disponibili)

• redazione del progetto, argomentato opportunamente in relazione alle alternative ed alle scelte

Primo questionario per l'indagine psicologica di supporto all'attività.

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• • • • Seconda fase, di lavoro di gruppo, con suddivisione in gruppi di 3-4 persone

in modo da riunire proposte di soluzioni operative diverse per favorire la

discussione;

•••• discussione dei singoli progetti,

•••• scelta di uno di essi per I'esecuzione, con valutazione

di tempi e modi di esecuzione;

•••• ripartizione dei compiti all'interno del gruppo; •••• ripartizione dei compiti all'interno del gruppo;

•••• esecuzione del lavoro,

•••• scrittura del "diario di lavoro"

•••• redazione del rapporto di ricerca da consegnare.

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•••• Redazione del rapporto critico assegnata per casa ai singoli partecipanti, per un riesame del lavoro, accompagnato da considerazioni,

valutazioni, proposte.

- consegna del rapporto critico agli insegnanti referenti

- distribuzione di un secondo questionario

•••• Discussione collettiva dei rapporti di ricerca e dei risultati scientifici scientifici

•••• Discussione collettiva per un'analisi dell'esperienza alla luce dei temi del corso: "la donna", "la scienza", "orientarsi".

•••• Richiesta di una riflessione da elaborare singolarmente a casa e presentare nella forma di elenco di punti/spunti con suggerimenti agli organizzatori.

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Attività organizzata dall'Unità di Ricerca in Didattica della Fisicain collaborazione con il CATO e il CORT

dell'Università di Udine per ilCORSO di Aggiornamento - Formazione

organizzato dalProvveditorato agli Studi di Udine – Gruppo di Lavoro pari opportunitàProvveditorato agli Studi di Udine – Gruppo di Lavoro pari opportunità

Le donne e il lavoro. Professioni vissute dalle donne.

PROBLEM SOLVI+G PER ORIE+TARE ALLA SCIE+ZA (a cura di: S Bosio, V Capocchiani, M Michelini, F Vogric)

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SUGGERIMENTI

12.10.95 ore 8.30 - 9.30: PRIMA PARTE (individua1e)

1) Studiare il problema. 2) Esplicitare per iscritto singolarmente le proprie considerazioni. 3) Progettare una o più procedure (teoriche, pratiche, ...) di

soluzione del problema. § Prevederne le modalità di verifica.§ Effettuare uno studio di fattibilità , esplorando le risorse § Effettuare uno studio di fattibilità , esplorando le risorse tecniche e umane necessarie

(attrezzature tecniche, consulenti scientifici e tecnici, bibliografia, etc.). 4) Redigere il progetto, argomentandolo alla luce di quanto sopra

le scelte e le alternative (da mettersi in atto o da tenere come riferimenti).

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QUESTIO4ARIO

12.10.95 ore 10-12: SECO4DA PARTE ('di gruppo)

1) Discutere i progetti dei singoli, scegliere uno o più progetti da eseguire, valutando tempi e modi di esecuzione. 2) Ripartizione compiti. 3) Esecuzione del lavoro e scrittura del diario di lavoro.

12.10.95 ore 12-13: TERZA PARTE (di gruppo) 12.10.95 ore 12-13: TERZA PARTE (di gruppo)

Redazione del rapporto di ricerca da consegnare.

A. CASA (singolarmente) - CO4SEG4A IL 18.10.95

Redazione di rapporto critico: riesame del lavoro, considerazioni, valutazioni, proposte.

18.10.95: Singolarmente ragazzi-referenti

Consegna del rapporto critico Ritiro del questionario da consegnare i1 30.10.95

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30.10.95 ore 14-15: QUARTA PARTE

Discussione (collettiva): 1) dei rapporti di ricerca 2) dei risultati scientifici e considerazioni conclusive.

30.10.95 ore 15-16: QUI4TA PARTE Analisi dell'esperienza alla luce dei temi del corso la “donna”, la Analisi dell'esperienza alla luce dei temi del corso la “donna”, la “scienza”. “orientarsi”

A CASA (singolarmente) Riflessione e redazione di elenco di punti/spuntiSuggerimenti agli organizzatori

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PROBLEMI

ORDINAMENTO DI LIQUIDI PER DENSITA'Vengono forniti i seguenti liquidi

latte, detersivo liquido per piatti, olio, alcool, acqua, aceto, inchiostro

si chiede di ordinarli per densità

IL BERSAGLIOStudiare come lanciare palline di diverso materiale

per colpire un bersaglio.

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L'ALLUNGAMENTO DEGLI ELASTICIVengono forniti due tipi di elastici e dei pesi calibrati. Sono disponibili supporti ed altri

materiali tecnici. Studiare 1'allungamento degli elastici.

LA LEGGE DI RIFRAZIONE Un mezzo trasparente produce un cambio di direzione di ciò che si osserva attraversarlo (luce, linee disegnate). Osservare: quadrettatura e pennello luminoso attraverso un blocchetto di plexiglass, cucchiaio/bacchetta in bicchiere d'acqua, etc. Studiare la legge che rende conto del fenomeno.

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Scelta e preparazione delle attività sperimentali degli studenti

A - ORDI+AME+TO DI LIQUIDI PER DE+SlTÀ

Obiettivo di natura pratica e perseguibile sia con metodologie scientifiche che con procedure di ordinamento comunemente utilizzate nel quotidiano.

Materiali alcuni liquidi non miscibili aventi densità diversa (olio, acqua, alcool, detersivo per stoviglie, latte, soluzione acquosa di solfato di rame), provette graduate di diverse dimensioni; un densimetro, insieme a dei pallini di piombo e a della carta millimetrata (con cui farne delle riproduzioni); delle bilance (digitali e a bracci uguali).

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Modi: • per stratificazione di liquidi non miscibili • da una misura relativa di densità con un densimetro ad immersione autocostruito con il materiale disponibile: provette, pallini di piombo e provette, pallini di piombo e carta millimetrata • con la misura assoluta della densità dei diversi liquidi, da misure dirette di massa e volume

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B - IL BERSAGLIO Obiettivo centrare un bersaglio posto sul tavolo con una pallina lasciata cadere lungo uno scivolo (una guida curva)

Materiali: carta millimetrata da stendere su1 tavolo; metri e righelli; filo a piombo;

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Modi • empirico: ricerca per tentativi, eventualmente seguendo una procedura di tipo euristico, della posizione da cui lanciare o lasciar cadere la pallina lungo la guida;

• sperimentale: individuazione dei valori dei parametri utili allo scopo dall'interpolazione di dati ottenuti con un'esplorazione sistematica; teorico: con utilizzazione di un modello previsionale.

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C - L'ALLU+GAME+TO DEGLI ELASTICI

Obiettivo esplorativo: a differenza dei due casi precedenti si chiedeva di dar conto di un comportamento invece che di realizzare un obiettivo pratico.

Materiale elastici di diversa larghezza e lunghezza e di diverso materiale; di alcune aste metalliche munite di ganci; di pesetti, metri e righelli, carta millimetrata ed altro materiale di supporto.

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D - LA LEGGE DI RIFRAZIO+E

Obiettivo studio sperimentale in grado di far riconoscere le grandezze significative e le relazioni tra esse per una descrizione quantitativa del fenomeno della rifrazione.

Materiale: Materiale: un parallelepipedo di plexiglass, alcune vaschette rettangolari di plastica trasparente che potevano essere riempite di acqua o di altro liquido; alcuni fogli di polistirolo, carta millimetrata, spilli; pile tascabili, alcune delle quali dotate di schermo di cartoncino nero su cui era stata praticata una fenditura; un puntatore laser.

Presentazione delle attività agli studenti

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Ordinamento di liquidi per densità

RELAZIONI SINGOLE 15

L'individuazione del problema e la scelta della procedura.

tutte le ragazze hanno utilizzato i libri di testo a disposizione per trarne la definizione di densità; definizione di densità; alcune riportano anche la definizione di densità relativa e di peso specifico.

Tra le procedure indicate dai libri: 4 ragazze su 15 scelgono come unica procedura quella che discende direttamente dalla definizione 2 su 15 ve ne associano altre: la stratificazione dei liquidi (1/15) o 1'uso di un densimetro a galleggiamento (1/15).

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La procedura empirica della stratificazione viene scelta da 7 allieve su 15, delle quali però 2 non descrivono compiutamente le azioni da compiere, ma fanno affermazioni generiche de1 tipo: "vedo a che livello si fermano gli altri liquidi", senza indicare la necessità di organizzare confronti. 5 la scelgono come unica procedura, 2 ve ne associano altre.

L'uso di un densimetro a galleggiamento è previsto da 3 ragazze: di esse L'uso di un densimetro a galleggiamento è previsto da 3 ragazze: di esse pero’ solo 1 sceglie questa procedura da sola, le altre 2, invece, la associano ad altre. 1 ragazza progetta in perfetta autonomia due procedure non "canoniche": la determinazione del tempo di caduta di un piombino attraverso un'altezza prefissata dei vari liquidi, e del tempo di assorbimento da parte di una carta assorbente di una stessa quantità di liquidi diversi.

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Altre due procedure non previste dalla strumentazione a disposizione sono state

• la determinazione della densità dalla temperatura di ebollizione dei liquidi • del peso specifico a partire dall'altezza raggiunta dalle coppie di liquidi in due vasi comunicanti• in un altro caso si progetta genericamente di ordinare i liquidi per densità "immergendo uno liquidi per densità "immergendo uno stesso oggetto nei recipienti", forse riferibile al densimetro.

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Individuazione delle variabili essenziali

Nella scelta della procedura d = m/V, solo 2 ragazze afFermano esplicitamente di voler eseguire misure della massa dei diversi liquidi, relativa a uguali quantità di volume. Negli altri quattro casi viene esplicitata la necessità di calcolare il rapporto m/V, inessenziale ai fini del problema proposto.

Per il metodo del densimetro, si possono analizzare solo 2 relazioni che Per il metodo del densimetro, si possono analizzare solo 2 relazioni che ne descrivono la procedura operativa; nel terzo caso il metodo è elencato insieme ad altri. In una delle due il grafico altezza- densità prevede la conoscenza dei valori numerici della densità di alcuni liquidi, per procedere tramite interpolazione alla determinazione della densità incognita degli altri. Nell'altra relazione invece si osserva che l'uso dello strumento e progettato per confrontare le profondità di immersione nei diversi

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Anche nella scelta della procedura empirica della stratificazione si incontra in 3 casi 1'uso della variabile inessenziale V, a volte quantificata: "metto 10 ml di tutti i liquidi nel provettone" oppure oppure "20 ml di olio su 20 ml di acqua": in alternativa "stessa quantità" di tutti i liquidi.

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Verifica della realizzabilità e descrizione delle procedure

In 6 relazioni su 15 la realizzabilità delle procedure proposte é presa in considerazione esplicitamente e verificata tramite un elenco dei materiali e dalla descrizione della fase operativa, che precedono o seguono 1'indicazione della procedura. In 2 casi, come già visto, sono state indicate procedure non realizzabili con gli strumenti disponibili, con gli strumenti disponibili, indicando così la dicotomia preesistente tra il mondo della scienza e quello vero. Però almeno in una delle due relazioni (carta assorbente - tempo di caduta di un piombino) questo e’ dovuto ad una "generazione di idee" che indica un coinvolgimento nel gioco di fare scienza.

talvolta se ne studia solo la fattibilità; perciò le misure, quando presenti, sono parziali

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Esame critico dei risultati

Nelle relazioni singole non tutti i progetti sono eseguiti completamente, RELAZIONI DI GRUPPO

Nelle 4 relazioni di gruppo le procedure scelte risultano essere:

G1 - costruzione di un densimetro a galleggiamento G2 - misure di massa a volume costante e successivo calcolo della G2 - misure di massa a volume costante e successivo calcolo della densità+ verifica con metodo della stratificazione G3 - misure di massa a volume costante+ verifica con metodo della stratificazione G4 - metodo della stratificazione+ misure di massa a volume costante per la verifica

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Le variabili essenziali

La verifica della realizzabilità e la descrizione delle procedure

Esame critico dei risultati Esame critico dei risultati

Lo stile delle relazioni

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Conclusioni

Considerando i risultati delle prove, possiamo concludere che tutti i gruppi di lavoro hanno concluso

con successo la procedura di ordinamento, talvolta con errore nell'ordine dei risultati.

Si può notare

in generale un atteggiamento di prudenza, le informazioni sono sempre dedotte dai libri di testo,

così come le procedure che però vengono descritte, analizzate nella realizzabilità, talvolta si sceglie

di operare con 2 procedure, delle quali una e di controllo. Il gioco e stato accettato (14/15).

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Confronto tra le relazioni di gruppo

Un altro tipo di informazioni dalle relazioni di gruppo

es: • capacità di comunicazione, interpretazione e verifica dei risultati sperimentali, • scelta del tipo di procedura, • completezza dell'analisi condotta, • capacità di operare in gruppo.

• 13/14, il problema da risolvere e stato individuato correttamente, • 13/14, il problema da risolvere e stato individuato correttamente, • solo 1 caso la relazione 6nale (Gr 1 Rifrazione) risulta una brevissima descrizione qualitativa delle osservazioni fatte.

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Densità

Il gruppo Densità è formato da 4 gruppi di 4 ragazze.

criteri dalle relazioni singole e di gruppo, che sono: D1 raccolta di informazioni dai libri D2 analisi di diverse procedure D3 verifica della realizzabilità D4 analisi e descrizione completa della procedura D5 tipo di approccio D6 uso di linguaggi specifici

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D1-• tutte usano libri di testo • per trarne solo la definizione di densità (o di peso speci6co) e la descrizione della procedura• calcolare la densità dei liquidi a partire dalla definizione (6/15), • 8/15 individuano la indicazione di diverse procedure (picnometri, costruzione del densimetro per immersione, stratificazione, confronto diretto, misura del peso a volume immersione, stratificazione, confronto diretto, misura del peso a volume costante). 7/15 si procurano alcune informazioni

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D2-•••• 8 ragazze che nelle relazioni singole indicano 1'esistenza di diverse procedure, • 6 ne analizzano più di una senza però, in questa fase, indicare sempre quella prescelta. • 4/15 verificano ed indicano i materiali necessari, • 3/15 indicano la necessita di usare 2 procedure diverse, delle quali la seconda funge da controllo alla prima. • solo 2/15 casi, confondono la densità con il peso specifico. • solo 2/15 casi, confondono la densità con il peso specifico.

D3-• 1/15 prescinde totalmente dalla disponibilità degli strumenti • due casi si fa rientrare tra le variabili da prendere in esame la temperatura della sostanza.

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D4-• 7 ragazze descrivono completamente la procedura, • una, di loro (rif. 26 Gr 3) sceglie la più inefficiente, cioè il confronto diretto tra due liquidi presi due alla volta.

D5 -

• L'indagine iniziale e spesso di tipo fenomenologico ("si può prevedere ... la diversa densità")

• il metodo della stratificazione dei liquidi in una provetta è scelto in 2/4 gruppi di lavoro,

• 1/4 serve "per controllo" ( si trova anche in 3/15 delle relazioni singole)

• I rimanenti 2 gruppi usano come variabile ordinabile il peso specifico, individuando correttamente la possibilità di mantenere costante il volume;

•1 gruppo dimentica di sottrarre la tara, ma se ne accorge da un controllo di tipo non esplicitato (valori desunti dai libri di testo?) e ripete le misure.

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D6-

• solo in 2 casi (rif. 9 Gr 3 e 10 Gr 4) linguaggio formalizzato 1 uso sembra consapevole e traduce in modo sintetico il pensiero l'altro uso = rifugio per dare autorevolezza, al linguaggio

il rifiuto del modello matematico non ha limitato lo sviluppo e 1'analisi di procedure idonee a risolvere il problema. di procedure idonee a risolvere il problema.

notare che tale rigetto, già individuato altrove (vedi Bersaglio e Rifrazione), riguarda anche

il linguaggio dei grafici.

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L'approccio al problema e stata prevalentemente di tipo sperimentale (10/14) eccezione dei 2 gruppi maschili e di 1 gruppo femminile (Gr 4 Bersaglio): approccio teoricoe poi quello sperimentale.

Gli esperimenti progettati sempre sulla base delle risorse disponibili,

• conducono a risultati che solo in 5/14 casi sono interpretati • 4/14 casi prevedono la verifica dei risultati con una procedura indipendente.

solo in 1 caso si evince 1'indagine di situazioni limite (rif. Gr 3 elastici),

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il lavoro di gruppo è stato organizzato. In questi casi è indice di un'opportuna suddivisione dei compiti, il ruolo del leader ha portato le procedure scelte da alcuni a prevalere su altre anche efficienti.

La capacità di riferire secondo un modello di relazione e presente nella meta dei casi (7/14) ma almeno in una relazione manca sia la conclusione che 1'interpretazione dei risultati

In molti casi (8/14) e presente solo la descrizione delle procedure, dei risultati.

piano descrittivo e interpretativo (quando presente) sono spesso mescolati

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Rifrazione Il gruppo Rifrazione è formato da 3 gruppi di 3 ragazze. L'analisi viene condotta in base ai 6 criteri già usati per il gruppo Densità. Rl – 2/9 (rif. 6 Gr 2, 33 Gr 3) non sembrano raccogliere alcuna informazione utile dai libri di testo. Le relazioni singole non contengono neanche 1'analisi del problema, e neppure una descrizione anche incompleta del fenomeno. 1 caso su 9, pur non desumendo informazioni corrette dai libri, descrive il fenomeno e ipotizza 1'esistenza di un rapporto tra gli angoli, indicando la necessita di misurarli senza un'analisi completa della procedura né della sua realizzabilità. 6/9 desume dai libri la descrizione del fenomeno e una delle leggi della rifrazione. E' interessante notare che in 2 di questi 6 casi il rapporto tra I seni degli angoli e uguagliato al rapporto delle velocità della luce nei due mezzi, che non può costituire una procedura di costruzione o verifica della legge.

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R2 - Analizzano diverse procedure solo 2/9, senza pero sempre verificarne la realizzabilità. con la strumentazione disponibile.

R3 - Solo in un caso (rif 54 Gr 3) una delle procedure richiederebbe l'uso di un diottro a superficie di separazione piana. Quindi, più che una procedura, si potrebbe considerare 1'applicazione alla lettera di un'informazione dedotta dal libro di testo. In un caso (rif. 62 Gr 3) 1'unica procedura analizzata e descritta, che utilizza strumentazione disponibile, non è interpretata correttamente. non è interpretata correttamente.

R4 - Non si trova in alcuna delle relazioni individuali, mentre, a diversi livelli, si trova in 2 delle

relazioni di gruppo.

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R5 - In 3/7 casi, 1'approccio e nettamente fenomenologico e non ci si pone il problema di operare misure ma di trovare conferma della definizione, del fenomeno della rifrazione, verificando 1'esistenza del fenomeno descritto dai libri. Dei 3 lavori di gruppo uno risulta essere una descrizione incompleta della doppia rifrazione attraverso un parallelepipedo di plexiglass: non viene ipotizzata nessuna relazione tra lo spostamento dei raggi e le variabili angolo di incidenza, spessore del blocco del plexiglass e indice di rifrazione de1 blocco. La descrizione del procedimento non fa riferimenti all'elenco degli strumenti che la precede. Le altre 2 relazioni (Gr2 e 3) determinano entrambe un rapporto costante tra 1'angolo di incidenza e quello di rifrazione, imputando eventuali discrepanze dei calcoli effettuati sugli angoli misurati a "imprecisioni degli strumenti usati" ed approssimazioni numeriche. E solo in ultimo a errori di misura. Solo 1 delle relazioni, pero’, rispetta un modello di relazione scientifica, descrivendo correttamente e quasi completamente obiettivo, materiali usati, procedimento, misure, calcoli, critica della misura.

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R6 - Il linguaggio formale, anche se elementare (i/r = costante), compare solo in 2 delle relazioni di gruppo, mai in quelle individuali se non come informazione copiata dal libro di testo.

Concludendo l'esame delle relazioni individuali, oltre al forte disagio cognitivo e comportamentale manifestato dai 2 casi indicati all'inizio, è possibile denotare un disagio manifestato dai 2 casi indicati all'inizio, è possibile denotare un disagio generalizzato manifestatosi con un'eccessiva prudenza nel discostarsi dalle informazioni dedotte dai libri.