Organo ufficiale di FNOVI ed ENPAV il mensile del medico ... · 30 Anno I, numero 11 Novembre 2008...

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Anno I - Novembre 2008 - Registrazione Tribunale di Roma n. 580 del 21 dicembre 2007 - Poste Italiane s.p.a - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 335/2003 (conv. in L. 46/2004) art. 1, comma 1. Roma/Aut. n. 21/2008 - ISSN 1974-3084 Organo ufficiale di FNOVI ed ENPAV il mensile del medico veterinario 30 giorni Definito l'atto medico veterinario La tenuta degli investimenti mobiliari

Transcript of Organo ufficiale di FNOVI ed ENPAV il mensile del medico ... · 30 Anno I, numero 11 Novembre 2008...

Anno I - Novembre 2008 - Registrazione Tribunale di Roma n. 580 del 21 dicembre 2007 - Poste Italiane s.p.a - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 335/2003 (conv. in L. 46/2004) art. 1, comma 1. Roma/Aut. n. 21/2008 - ISSN 1974-3084

Organo ufficiale di FNOVI ed ENPAV

i l m e n s i l e d e l m e d i c o v e t e r i n a r i o

30giorni

Definito l'atto medico veterinario

La tenuta degli investimenti mobiliari

30Anno I, numero 11Novembre 2008

SOMMARIO

EDITORIALELa tecnocrazia dell’ECM di Gaetano Penocchio

IL PUNTOAutoreferenzialità di Antonio Gianni

FORMAZIONEFormati al benessere animale di Gaetana Ferri

LA FEDERAZIONEDiamo forza alla nostra professioneDefinito l’atto medico veterinario di Carla Bernasconi La deriva di Gaetano Penocchio

LA PREVIDENZAI delegati approvano il preventivo 2009 di Giuseppe ZezzeLa tenuta degli investimenti mobiliari di T.P. ScottiPrimi passi nella riforma di Alessandro ArrighiLa pensione: un diritto-dovere di Giorgio Neri

FISCOL’impatto della crisi sugli studi di settore di G. Lazzarini

NEI FATTIIl cavallo e la sicurezza alimentare di G.Trambajolo e E. Rigonat Uso responsabile del farmaco veterinario di A. MondelliniLa sanità prima del commercio di Roberta Benini

ALMAMATERI professionisti in cattedra di S. Zanichelli e A. Schianchi

ORDINE DEL GIORNOUn’altra cronaca da Roma di Laurenzo Mignani

LEX VETERINARIALa consulenza non è cosa da tutti di Maria Giovanna Trombetta

TRAGUARDIMente rivoluzionaria

SPAZIO APERTONon si gioca agli agenti segreti di Laura TorrianiLe certificazioni accreditate di Silvia Tramontin

IN 30 GIORNI Cronologia del mese trascorso a cura di Roberta Benini

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In copertinaFence on whitedi Massimo Tranquillo Da Flickr Veterinari Fotografihttp://www.flickr.com/photos/tmax66/2386176568/in/pool-veterinari-fotografi

Titoli:

• Definito l'atto medico veterinario• La tenuta degli investimentimobiliari

www.fnovi.itwww.enpav.it

EDITORIALELA TECNOCRAZIA DELL’ECM

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L’importanza della nostra professione e della sua qualità porta le politiche educative a preoccuparsi dellaformazione di competenze spendibili sul mercato.Non si ricerca una semplice acquisizione di abilità che producano performance efficaci, ma si vogliono com-petenze, vale a dire capacità operative sostenute da conoscenze e da modelli di comportamento che permet-tano di affrontare e gestire i processi professionali. Quando l’aggiornamento diventa elemento centrale nella creazione del valore è ovvia l’importanza didisporre di sistemi stabili di formazione professionale (che si chiamino o meno “Ecm”).30giorni ha avuto un ruolo importante nella formazione a distanza in tema di benessere animale negli alle-vamenti, voluta dalla Direzione della sanità animale e del farmaco veterinario e realizzata dall’IstitutoZooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell’Emilia Romagna. Il corso sul benessere animale pro-posto con modalità e-learning sul sito www.formazioneveterinaria.it, nella prima settimana, ha contatoquasi un migliaio di iscritti. Consideriamo questa disponibilità come una ricchezza e una novità: non solouna forma di apprendimento mediata da tecnologie elettroniche, ma una scelta che integra modalità di for-mazione ed esperienze formative a distanza e punta alla condivisione della relazione formativa e della cono-scenza. Se parliamo del sistema di Educazione Continua in Medicina non risulta facile prevederne l’attuale peso edil suo divenire. A sei anni dal suo avvio, restano aperti tutti i nodi irrisolti. Il Sottosegretario Ferruccio Fazioha informato la Commissione (rinnovata dall’ennesimo spoil system) che l’accreditamento degli erogatoridi formazione passerà sempre di più per le strutture pubbliche istituzionali, cosi che la formazione possa

trasformarsi in uno strumento di gestione. Ma è innegabile che non potràessere sottovalutato il ruolo delle società scientifiche che, non solo in medi-cina veterinaria, sono determinanti nelle dinamiche di crescita culturale eprofessionale.

Ma chi governa l’Ecm? Dopo tanto parlare di una visione forte e unitariadei servizi di tutela della salute, di alleanze fondate sull’autonomia e sullaresponsabilità dei professionisti, sul ruolo terzo di garanzia degli Ordini,registriamo resistenze irrisolte che rischiano di perpetuare conflitti e vel-leitarie culture di dominanza politica e tecnocratica sulle professioni.

L’intero sistema nel tempo è stato di fatto sottratto, nell’operatività e neipoteri, alla Commissione Nazionale Ecm, per confluire nelCoordinamento tecnico della Conferenza Stato-Regioni, nelle mani cioè diuna tecnocrazia preparata e competente, ma poco disposta a confrontarsi

con un modello fondato sulla diretta partecipazione nell’attività di indirizzo e governo dei professionisti.Il conflitto tra lo Stato e le Regioni? Queste ultime, come è facilmente intuibile, hanno tutto l’interesse acontrollare ed acquisire la gestione complessiva della partita della salute e con essa l’Ecm. Importanti ele-menti gestionali e di progressioni delle carriere dipendono da questo e inoltre non si può sottacere che ilsistema porta con sé e traina sensibili interessi economici. E veniamo a noi, stanchi come siamo di essere considerati semplici utilizzatori di regole fatte da altri, meriesecutori di scelte e di indirizzi veicolati da interessi che non sono i nostri. Gli Ordini devono entrare nellagovernance del sistema, il nostro ruolo nella società e le nostre carriere dovrebbero essere legate alle com-petenze ed alla conseguente capacità di migliorare le nostre attività professionali e di modificare i nostricomportamenti. Una netta inversione di tendenza che molti leggeranno come utopistica e romantica, mache potrebbe essere l’unica perché la spazio conquistato dai medici non continui ad allargarsi ogni giornodi più a favore di maghi, saltimbanchi e millantatori della salute. •

Gaetano Penocchio Presidente FNOVI

mente efficace che a volte èaddirittura evocata ed usatacome alibi per le diserzionidei media… Del resto l’au-toreferenzialità è così poten-te da intaccare lo stesso stru-mento mediatico che perdeaudience nella misura in cuinon si apre all’esterno. Proprio dai media, che dicomunicazione vivono, arri-vano i primi suggerimenti dicui tutti dovremmo faretesoro. Una tendenza lancia-ta dal New York Times,riferimento d’eccellenza peril moderno giornalismo, nonsi limita a trasmettere i pro-pri contenuti, ma inserisceanche collegamenti ad altrefonti d’informazione; uninvito all’approfondimento,un’opportunità d’arricchi-mento ma anche una solu-

zione salvifica dal nemico subdolo dell’autorefe-renzialità.E per essere più cogenti alla mission editoriale di30giorni, esemplifico citando la riforma delle pro-fessioni quale potenziale vittima dell’autoreferen-zialità. Una sorta di tela di Penelope, dove gliOrdini sono caduti nella trappola del meccanismoautoreferenziale, anche se parzialmente assolti peressere riusciti a promuovere in sinergia azionicomuni (addirittura una proposta di legge d’ini-ziativa popolare!).Ma il marchio dell’autoreferenzialità ha contam-nato ogni risoluzione, con la ricaduta di suscitarescarso interesse da parte dei media, dell’opinionepubblica e, fatto ancor più negativo, senza esserecapaci di stimolare neanche un dibattito parla-mentare.Rileviamo, prima che gli eventi ci colgano di sor-presa, che è molto diffusa, in un certo tipo dimondo professionale, l’idea di rappresentare inogni caso una casta: convinzione più volte esterna-ta da autorevoli membri dal precedente Governo(ricordo l’intervento del sottosegretario Patta al

Subdola, invisibile, impalpabile come un virusche minaccia intere categorie ed associazioni, l’au-toreferenzialità è il principale responsabile del fal-limento mediatico di mega-convegni ove strari-panti assemblee congressuali argomentano di varitematiche, ritenute evidentemente cogenti se nonaddirittura strategiche dagli organizzatori. Ognibuon intento comunicativo è comunque vanifica-to se arriva lei, con vesti eleganti e garbato uso diretorica, riuscendo ad impadronirsi della scena.Presentandosi senza invito e… senza prendere laparola, raggiunge l’obiettivo prefissato di annulla-re la comunicazione esterna. Poco importa l’autorevolezza (o l’autorità?) deirelatori, ininfluente la numerosità dei partecipan-ti se l’argomento è patrimonio di una sola catego-ria. Indipendentemente dell’importanza dellastessa, che sia Confindustria o i Cobas di questo oquel settore, l’autoreferenzialità dunque, colpiscetutti e non fa distinzione alcuna, di classe o di ceto.Killer spietato, anche se ha necessità di un ospiteintermedio identificato da giornalisti & Co., è tal-

IL PUNTOAUTOREFERENZIALITA'

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di Antonio Gianni•

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Il marchio dell’autoreferenzialità ha contaminato ogni risoluzione, conla ricaduta di suscitare scarso interesse da parte dei media, dell’opinionepubblica e, fatto ancor più negativo, senza essere capaci di stimolareneanche un dibattito parlamentare.

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Odi Antonio Gianni

nostro Consiglio Nazionale) ma neanche sconfes-sata nei fatti dal Governo attuale.Continuiamo, come espressione del mondo ordi-nistico nazionale, per ampi strati d’opinione adessere autoreferenziali e a non essere adeguatinemmeno alle logiche moderne di mercato.La continua declaratoria di rappresentare entipubblici a tutela dei cittadini e l’assunzione, per-tanto, di titolarità (anch’essa autoreferenziale) dipubblici poteri, non è molto convincente di fronteall’accusa (fondata?) di totale autogoverno dellecategorie professionali.Né giova la pressione, più o meno legittima, dialtre e nuove figure che aspirano ad essere regola-mentate in ordini: opportunità che appare ai piùcome l’allargamento di politiche corporative a

diversi settori professionali.Abbiamo la necessità di saper argomentare lenostre posizioni, di tracciare percorsi trasparenti,rifuggendo da rendite di posizioni acquisite.Questo vale sia per gli Ordini Professionali, siaper l’Università, che per le competenze specifichedi categoria. Non occorre autoreferenzialità nei nostri congres-si, ci serve piuttosto investire in credibilità.Dobbiamo cogliere l’opportunità di far crescere lacategoria, non di farla implodere! Per essere rilevanti bisogna avere la consapevolez-za di dover fornire contributi di valore; e se il rico-noscimento ci proviene da altri, allora possiamoconsiderarci vincenti: perché avremmo la coscien-za di essere nella direzione giusta. •

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VUOI SCRIVERE PER

VUOI SCRIVERE PER 30GIORNI?Mandaci il tuo articolo dopo aver preso visione delle Note per gli autori pubblicate

sul numero di marzo di 30giorni. Gli Ordini Provinciali e i Delegati provinciali dell’ENPAVsono invitati a produrre contributi: coerentemente con l’indirizzo editoriale di 30giorni, si suggerisce

di privilegiare contenuti riguardanti l’attività squisitamente istituzionale, di interesse generale o meritevole d’attenzione su scala nazionale. Manda il tuo contributo a: [email protected]

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FORMATI AL BENESSERE ANIMALEdi Gaetana Ferri*

La Conferenza nazionale sul benessere degli animali in alleva-mento è stato un evento senza precedenti per la veterinaria ita-liana, riunita il 7 novembre scorso nell'auditorium delMinistero del Lavoro della Salute e delle Politiche Sociali. Adassistere alla presentazione di un poderoso programma di for-mazione - accreditato Ecm, finanziato dal Ministero e da que-sti realizzato insieme all’IZS della Lombardia e dell’Emilia -la FNOVI ha convocato il proprio Consiglio nazionale el’ENPAV i suoi delegati provinciali. Il significato di questoevento per la nostra categoria è nelle parole del presidente dellaFederazione Gaetano Penocchio: “rivendichiamo un ruolo cen-trale nella definizione e nella valutazione scientifica delle con-dizioni di benessere degli animali, che deve dare conto di valu-tazioni etiche e deve dare risposte sostenibili”.

gestione delle attività zootecniche. Un compitoche deriva non solo dalle normative in vigore, maanche dalle caratteristiche stesse della nostra pro-fessione, dai compiti istituzionali e dal codicedeontologico.I contenuti del corso sono a disposizione non solodei partecipanti agli eventi residenziali, ma di tuttii medici veterinari che vorranno usufruire dellaFAD gratuita attiva da circa un mese su piattafor-ma LMS con modalità e-learning (www.forma-zioneveterinaria.it, ndr).La documentazione consegnata ai partecipanticonteneva il richiestissimo numero di 30giorni diagosto che pubblica tutti i contenuti del corso.Un’operazione resa possibile dalla volontà e dal-l’impegno economico della FNOVI edell’ENPAV. La Conferenza non è stata solo l’occasione perpresentare quanto fatto, sottolineando che lasinergia nell’impegno porta al raggiungimento diobiettivi ambiziosi, ma anche l’occasione percomunicare che l’impegno del Ministero e di tuttele Istituzioni coinvolte continuerà attraverso l’im-plementazione di analoghi sistemi di formazionesu altre fondamentali tematiche quali la macella-zione, il benessere degli animali da compagnia e lafarmacovigilanza. Tutta la professione era presente: liberi professio-nisti, dipendenti del SSN, le Regioni, laFederazione e l’Ente di previdenza - che avevanoconvocato il Consiglio Nazionale e l’Assembleadei delegati - l’Università, gli IstitutiZooprofilattici, a dimostrazione dell’importanzache la formazione e la crescita culturale della pro-fessione sono tematiche di grande interesse e di

AIl bilancio della prima fase del corso di formazio-ne è stato presentato alla Conferenza Nazionaledel 7 novembre che è stata occasione per illustrareun’iniziativa che, per modalità di realizzazione edimpegno profuso, può essere definita in termini digrande soddisfazione e rappresenta lo stimolo percontinuare a produrre conoscenza.La formazione è stata pensata ed attuata per for-mare un numero di medici veterinari adeguatoalle esigenze degli ambiti territoriali in base alpatrimonio zootecnico di tutte le specie ed è statarealizzata con la collaborazione dei Centri di refe-renza nazionale per il benessere animale e dellaformazione in sanità pubblica veterinaria edell’Associazione Italiana Allevatori che avrà ilcompito di realizzare la seconda fase della forma-zione, quella rivolta agli operatori. Il bilancio non può che essere positivo: sia per lapartecipazione, sia per il livello dei docenti chesono stati coinvolti. Sono stati formati più di 400medici veterinari che hanno il compito di comuni-care agli allevatori le motivazioni ed i fondamentidel rispetto del benessere degli animali nella•

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“Affinché le buone pratiche di allevamento possano diventare una realtà quotidiana servono medici veterinari preparati e consapevoli del loro ruolo”

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attualità. La società richiede alla professione ali-menti sani prodotti nel rispetto del benessere ani-male: sono i medici veterinari ad avere la respon-sabilità oltre che le competenze per far compren-dere agli allevatori che il benessere è un fattorestrettamente correlato alla salute degli animali dareddito e non una penalizzazione. L’evoluzione delle politiche di sostegno comunita-rie tiene pienamente conto del rispetto del benes-sere animale, in un percorso iniziato già da alcunianni nel quale la UE crede fermamente. Il benes-sere animale purtroppo negli anni passati non ha

di Gaetana Ferri*

Agli oltre 300 colleghi provenienti da tutta Italia, se ne sonoaggiunti altri venuti appositamente dall'estero. La Federazionee l’ENPAV hanno reso fruibile il percorso formativo per tutti gli

iscritti, pubblicando gli atti della prima fase (Corso A) sul nume-ro speciale di 30giorni di agosto. Una guida all’accesso alla piat-taforma formazioneveterinaria.it è pubblicata sul numero di settembre di questo mensile.

E ADESSO TOCCA AGLI ALLEVATORILa formazione rappresenta il primo capitolo del Piano Nazionale per il Benessere Animale.

Conclusa la prima fase (Corso A) rivolta ai medici veterinari e finalizzata alla preparazione di formatori accreditati per la formazione degli allevatori, si passa alla seconda fase (Corso B):

la formazione diretta degli allevatori. Per l’espletamento della seconda fase l’IZS della Lombardia e dell’Emilia Romagna ha stipulato un’apposita convenzione con l’AIA.

La formazione degli allevatori non può prescindere dalla formazione dei medici veterinari deputatiai controlli ufficiali, né tanto meno dei liberi professionisti che, operando a stretto contatto con

il mondo allevatoriale, possono essere individuati come figura di supporto e di consulenza per gliallevatori stessi. E’ fondamentale che il medico veterinario sia egli stesso un formatore convinto

dell’importanza del benessere animale e che la seconda fase non vanifichi le risorse investite el’impegno profuso nella prima. Attraverso questo “programma di formazione” il Ministero intendeperseguire la creazione di un “sistema nazionale” che porti alla “crescita” sia del mondo veterinario,

che di quello produttivo, nell’interesse dei cittadini e della collettività, e conduca quindi alraggiungimento degli obiettivi della tutela del benessere animale, della sicurezza alimentare e non

ultimo del miglioramento e della promozione delle produzioni zootecniche nazionali. E’ previsto che entro la fine del 2009 venga completata la fase B.

fatto parte del bagaglio culturale durante la for-mazione universitaria di molti degli attuali pro-fessionisti e quindi l’aggiornamento rappresentaun momento fondamentale per svolgere adegua-tamente i propri compiti. Durante i corsi l’interes-se mostrato dai discenti è stato inversamente pro-porzionale all’età e questo è un fattore limitanteche deve essere preso in considerazione. Affinchéle buone pratiche di allevamento possano diventa-re una realtà quotidiana servono medici veterinaripreparati e consapevoli del loro ruolo, solo cosìpotranno incidere sulla salute degli animali e sulloro benessere. •

*Direttore Generale della Sanità Animale e delFarmaco Veterinario, Ministero del Lavoro dellaSalute e delle Politiche Sociali

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EDIAMO FORZA ALLA NOSTRA PROFESSIONE

QUALE QUALITA’?Al tavolo moderato da Carlo Pizzirani, VicePresidente della Federazione, sono stati svelati imolti volti della “qualità” e i suoi svariati ambiti diapplicazione, sia quelli consolidati che quelliauspicati. La certificazione volontaria nel settorealimentare italiano è un fatto certo, in medicinaveterinaria muove i primi passi con le BuonePratiche Veterinarie. E’ stata Silvia Tramontin,esperta “addetta ai lavori”, a fare un quadro delsistema di certificazione nazionale (v. oltre larubrica Spazio Aperto di questo numero). Sonopiù di 116 mila le certificazioni di sistemi digestione qualità (ISO 9001) rilasciate sotto accredi-tamento Sincert. Le aziende richiedono certifica-zioni volontarie anche per altri sistemi di gestionecome l’ambientale (ISO 14001), la salute e sicurez-za sul lavoro (OHSAS 18001), la sicurezza ali-mentare (ISO 22000). Molto spesso alle certificazioni di sistema si affian-cano quelle di prodotto che evidenziano caratteri-stiche specifiche come ad esempio l’assenza diOGM. La qualità è richiesta anche nella ricercabiomedica e nella ricerca preclinica (AlbertoPetrocelli), in allevamento con un sistema“HACCP-Like”(Mino Tolasi), nei servizi veteri-nari (Silvano Maistro), nelle strutture veterinarieprivate (Marco Melosi), negli IstitutiZooprofilattici e nei laboratori per la sicurezza ali-mentare (Anna Maria Fausta Marino), dove l’ac-creditamento deve essere uno strumento efficaceper migliorare il sistema analitico ufficiale e diautocontrollo e dare fiducia ai clienti e/o commit-tenti, alle autorità nazionali ed europee.Nel campo della ricerca, la recente emanazionedel Decreto di attuazione delle direttive2004/9/CE e 2004/10/CE ha disciplinato l'adozio-ne e l'applicazione dei principi di buona pratica dilaboratorio (BPL), un insieme di regole volte acreare le condizioni migliori per le ricerche.La BPL è stata pensata per avere la massima affi-dabilità degli strumenti utilizzati in ricerca, pergarantire l’omogeneità e la ripetibilità delle opera-zioni svolte e per registrare con certezza i datiottenuti dagli studi effettuati impedendo la loromanipolazione. I laboratori degli IIZZSS, in Italia, sono stati iprimi e restano ancora gli unici laboratori sanitari

L’ultimo Consiglio nazionale della FNOVI haavuto una eccezionale sede d’apertura. E’ statoinfatti inaugurato, in via straordinaria, presso lasede ministeriale dell’Eur (v. articolo alle pagg. 9-10, ndr), con un richiamo del presidentePenocchio al senso di appartenenza e alla compe-tenza professionale sulla salute animale. Nonpoteva non essere colta l’occasione (in sala c’eranoRegioni e allevatori) per ricordare il percorso chela Federazione sta facendo per riportare negliambiti della professione ciò che è della professio-ne: la consulenza aziendale. Alcune Regioni, infatti, pubblicano bandi chemancano solo del nome del vincitore e che, men-tre abilitano enti “organizzati”, impediscono aimedici veterinari l’accesso alle consulenze propriosulla sanità animale ed il benessere animale.I lavori sono proseguiti sabato 8 novembre pressola Sala Congressi del Centro Sportivo RAI diRoma, dove il Consiglio Nazionale della FNOVIha atteso i propri compiti istituzionali (esame eapprovazione dei bilanci) e dato vita a due tavolerotonde: Il ruolo delle certificazioni accreditate in unpanorama legislativo in continua mutazione eComunicare la professione veterinaria. Anche in questa convocazione autunnale, ilConsiglio nazionale ha fornito l’occasione persvolgere due sessioni di aggiornamento dedicate alpersonale amministrativo (gestione finanziaria eanagrafe informatica).

Il Consiglio Nazionale di novembre ha chiuso il triennio ordinistico 2005-2008. In un clima di gradimento e di parteci-pato impegno, il Presidente Gaetano Penocchio ha rivolto aiPresidenti una esortazione: “Siamo una grande Categoria professionale, recuperiamo un sentire comune, diamo forza alla nostra Professione”.

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che emettono rapporti di prova accreditati conriferimento ad uno standard riconosciuto a livelloplanetario. Oggi nel nostro Paese gli animalidomestici, zootecnici e perfino i selvatici, possonobeneficiare di analisi accreditate, richiedibili dal-l'utenza presso gli IIZZSS, “mentre i cittadini ita-liani, sottolinea Marino, non hanno la possibilitàdi potersi rivolgere, sul territorio nazionale, qua-lunque possa essere il loro personale bisogno dia-gnostico, ad alcun laboratorio clinico, pubblico oprivato, che sia accreditato per lo standard di rife-rimento internazionale dei laboratori clinici”. IMedici Veterinari, questo l’incoraggiamento sca-turito dal tavolo, “ potrebbero diventare parteattiva nella società italiana nel sensibilizzare l'opi-nione pubblica a manifestare l'invito ai laboratoriclinici, a garantire l'applicazione di metodi diprova accreditati secondo la norma EN ISO 15189ed a pretendere accreditamenti rilasciati da unorganismo indipendente e che a sua volta opericonformemente alla norma 17011”. Da più di due anni l’ULSS 4 “Alto Vicentino”, edin particolare i servizi del Dipartimento diPrevenzione, sono coinvolti nel progetto di accre-ditamento di eccellenza internazionale ( secondoil modello Canadian Council on Health ServicesAccreditation CCHA) con il quale la Regioneintende predisporre un modello veneto di riferi-mento (rinunciando al mantenimento dellaCertificazione ISO, pur continuando a mantenereattivo il sistema). Per i servizi del Dipartimento diprevenzione, ed in particolare per i servizi veteri-nari, l’esperienza sarà particolarmente significati-

va. Infatti, per la prima volta a livello nazionale eper la prima volta anche per l’organismo canadese(i servizi veterinari non fanno parte del serviziosanitario né in Canada né negli alti paesi chehanno finora adottato il modello), verrà intrapre-so un percorso di miglioramento comune ad altrerealtà.In allevamento si persegue l’impostazione di unmetodo di lavoro, organizzando cioè quelHACCP-Like System che è sancito dal regola-mento europeo 178 e la cui organizzazione edapplicazione è difficile da implementare. PerTolasi “siamo solo all’inizio di un percorso ormaiben tracciato che risulta estremamente stimolan-te”. L’operazione iniziale consiste nell’adozione diun manuale di Buone Pratiche di Allevamento:scrivere quello che si fa e poter dimostrare di farequello che si è scritto. Il professionista che adottaquesto sistema, afferma Tolasi, “si accorgeràimmediatamente della sua efficacia e del fortissi-mo aumento della propria incisività nell’organiz-zazione del lavoro in allevamento, specialmente inquei settori, ad esempio l’uso corretto del farmaco,che sono suo campo esclusivo, ma che spesso sonolasciati troppo all’allevatore”.Il Manuale delle Buone Pratiche Veterinarie, pen-sato e realizzato da ANMVI, nasce come rispostaad una crescente richiesta da parte delle struttureveterinarie per animali da compagnia. Ne ha par-lato il Vice Presidente dell’associazione, come di“uno strumento in grado di dimostrare agli altricolleghi e soprattutto agli utenti, che le prestazio-ni veterinarie fornite dalla struttura sono erogatesecondo “scienza e coscienza” nel rispetto quindidel Codice Deontologico ed appunto delle BPV”.Il Manuale definisce le linee guida per la gestionedelle BPV in Studi, Ambulatori, Cliniche eOspedali Veterinari e contiene i riferimenti nor-mativi, i requisiti tecnici, operativi e organizzativi,ai quali la struttura deve attenersi e darne dimo-strazione tramite un percorso di certificazione.

STIAMO COMUNICANDO?Carla Bernasconi, moderatrice del tavolo sullacomunicazione ha posto un distinguo fra la comu-nicazione interna alla categoria e dalla categoriaverso l’esterno. Nel primo caso gli strumenti diinformazione non mancano e sono di elevata qua-lità, ma i medici veterinari sono poco interessati

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Oltre agli adempimenti istituzionali, quali l’esame e l’approvazione dei bilanci, il Consiglio Nazionale ha visto lo svolgimento di due sessioni di aggiornamento dedicate al personale amministrativo (gestione finanziaria e anagrafe infor-matica). Nella foto il Tesoriere Angelo Niro, il PresidentePenocchio e il Vice Carlo Pizzirani.

(“subiscono” l’informazione?). Nel secondo caso,invece, Carla Bernasconi parla di difficoltà a “pre-sidiare” nei termini dovuti e tempestivi. Facciamoancora molta fatica ad essere accettati, ascoltati,capiti e ricordati. Facciamo molta fatica ad esserericonosciuti per i valori che vogliamo rappresenta-re. Il tavolo ha ragionato su questo dualismo eargomentato su cause e rimedi. Per AntonioGianni - responsabile della commissione comuni-cazione della Federazione Nazionale OrdiniVeterinari Italiani - la confusione nei rapporti coni media “regna nel campo della sicurezza alimen-tare, ambito nel quale la medicina veterinariaesprime il massimo prestigio”. La colpa non saràsolo dei medici veterinari che poco si prestano adinteragire coi media, ma anche i giornalisti hannola loro brava dose di responsabilità (giornali e tele-visioni continuano a riproporre, con immagini direpertorio, graduati in camice che effettuano ispe-zioni su derrate alimentari, sottolinea Gianni). C’èun giornalismo più potente che preparato: “Noiveterinari- dichiara Penocchio- a nostra voltautenti dell’informazione giornalistica, riceviamopessima informazione dalla stampa non specializ-

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zata, ma almeno abbiamo le difese intellettuali perriconoscere l’incompetenza dei giornalisti che nonhanno più una deontologia, che non si aggiornanoe che, disinformati, pretendono di informare”. Ecita ad esempio il libro di Stella e Rizzo (v. artico-lo in questo numero, ndr). Per Carlo Scotti, diret-tore editoriale di Professione veterinaria e @nmviOggi, è un errore continuare a pensare che i vete-rinari non siano consultati. E’ più vero che spessola veterinaria non è efficace nel dare contributialla stampa, non sa comprendere che la stampanon è interessata a farci da megafono e non sacogliere il contesto della notizia in cui ci vienechiesto di entrare. Questa nostra defaillance fa ilgioco di categorie o personaggi più smaliziati enavigati. Di sicuro nemmeno le istituzioni fannomolto per darci una mano. “Provate a cliccare sulsito dei NAS- suggerisce Gianni- in homepagetrovate riconoscimenti ed attestati di benemeren-za, del tutto veritieri ma che difficilmente si trova-no nelle pagine dei siti istituzionali di chi governala sanità pubblica veterinaria, a sostegno delnostro operato”. Per comunicare si dovrebbe partire dalla quoti-dianità, è il parere di Lanzarotti, che propone dicreare una sorta di "unità di crisi" della comunica-zione facente capo a FNOVI.“Il divenire del nostro impegno è tutto da scrive-re, sostiene Penocchio- la FNOVI dovrà struttura-re un ufficio stampa in grado di esportare, darepeso e significato alle proprie azioni ed informa-zioni. La convinzione di fondo è che la professio-ne e la politica vivono di relazioni e di comunica-zione, convinzione che ci allontana sempre più damodalità di relazione fondate sul “non vedo, nonsento e non parlo”, o da opportunismi o tatticismitroppo lontani dal nostro modo di agire. Ognunodi noi - è la conclusione- è chiamato a fare la suaparte e a superare ritrosie e quel latente e insidio-so retro-pensiero che ci fa pensare che “tanto nonè importante”, “tanto non cambia niente”. Tacere - conclude il direttore di 30giorni- portaalla “deriva”. •

(pagine a cura dell’Ufficio Stampa FNOVI)

Il giornalista della RAI, Luciano Onder, ha incoraggiato lacategoria a far conoscere il proprio valore e ad individuare unacifra di comunicazione adeguata per farsi comprendere e perfarsi ascoltare. Al tavolo sulla comunicazione hanno partecipatole principali testate di categoria: Antonio Gianni (Argomenti),Gabriele Lanzarotti (La Settimana Veterinaria), Carlo Scotti(Professione Veterinaria e @nmvi Oggi) e Gaetano Penocchio(30giorni).

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DEFINITO L’ATTO MEDICO VETERINARIO

per molti mesi, ha prodotto e adottato il documen-to “Veterinary Act”, con l’intento di caratterizza-re e qualificare le prestazioni dei medici veterina-ri (Il testo integrale del documento approvato agiugno è consultabile sul portale della FVE:http://www.fve.org/news/papers.php#6).Il fenomeno del proliferare di nuove figure pro-fessionali nell’area sanitaria affligge anche l’Italia,e la FNOVI è recentemente intervenuta invitandogli organismi politici interessati ad una riflessionein argomento.Dall’analisi che è stata compiuta, in seno alComitato Centrale della Federazione, è risultatoche grande responsabilità è da ricercarsi nell’at-teggiamento del mondo accademico che, in ottem-peranza a una riorganizzazione e razionalizzazio-ne delle proprie strutture e risorse, vede nella crea-zione di nuove professionalità, delle quali è spessodifficile individuare le future competenze, unapossibile nuova energia e visibilità.La FNOVI ritiene che una attenta attività dimonitoraggio sul territorio consentirebbe agevol-mente di accertare l’assenza di fabbisogno dinuovi profili professionali e che una operazione ditrasparenza possa essere utile ai giovani che siaccostano ai percorsi formativi, e al mercato degliutenti che sempre di più teme il fenomeno del-l’abusivismo associato alla incompetenza profes-sionale. Non si può infatti negare la grave preoc-cupazione legata al fenomeno dell’abusivismoprofessionale che può essere rinvigorito della pre-senza, sul territorio, di figure carenti di una speci-fica formazione e senza alcuna attribuzione pro-fessionale. La precisa indicazione delle competen-ze del Medico Veterinario, che deriva dalla defini-zione di “atto medico veterinario”, pur non aven-do l’intento di definire aree di competenza esclu-siva, si prefigge lo scopo di individuare la “tipici-tà” delle prestazioni professionali con conseguentedivieto di svolgimento delle stesse da parte di altrisoggetti affermando come in tal caso possa confi-gurarsi il reato di cui all’art. 348 del codice penale“Abusivo esercizio di una professione”.Partendo dalla definizione di “atto medico veteri-nario” la Federazione intraprenderà ora tutte leopportune iniziative che possano portare ad unriconoscimento di natura legislativa. •

* Consigliere FNOVI

Da tempo avvertiamo come urgente la necessitàdi declinare i contenuti della nostra professione. Ilriconoscimento delle peculiari conoscenze e com-petenze deve essere inteso, non come difesa corpo-rativista della categoria, ma con la finalità digarantire l’alto livello di salute e di benessere ani-male oltre che contribuire in modo fondamentalealla sicurezza alimentare e alla salute pubblica. L’importanza della definizione di “atto medicoveterinario” è avvertita anche su tutto il territorioeuropeo, in coerenza alla crescente preoccupazio-ne, che investe la professione e sente le proprieprestazioni minacciate e svilite da professionalitàemergenti e a volte scarsamente qualificate. Peruniformare le previsioni europee (cfr. 30giorni digiugno, ndr) con quelle nazionali, la Federazioneha sviluppato la seguente definizione di atto medi-co veterinario, in tutte le sue componenti scientifi

che, etiche, professionali e di responsabilità.Nello scorso giugno l’Assemblea Generale dellaFVE (Federation of Veterinary of Europe), riuni-ta a Vienna, dopo una discussione approfondita edarticolata (basti pensare alle profonde diversitàesistenti tra alcuni dei Paesi dell’Unione) durata

di Carla Bernasconi*

Si definiscono “atto medico veterinario” leattività compiute:• nel rispetto dei valori etici e deontologici, conl’obiettivo di mantenere e promuovere la salute e ilbenessere degli animali;• tutte le attività di prevenzione della malattie deglianimali; • tutte le procedure diagnostiche, terapeutiche – com-prese le medicine complementari – e riabilitative; • le attività relative alla protezione dell’uomo dairischi e dai danni derivanti dalle malattie degli ani-mali, dal consumo di prodotti di origine animale conriguardo all’intera filiera produttiva finalizzato allasicurezza alimentare; • le certificazioni e le prescrizioni relative a tutti gliatti sopradescritti.Le attività definite come atto medico veterinario sonodi competenza dei medici veterinari iscritti agliOrdini professionali.Il Medico veterinario è responsabile di ogni attomedico eseguito direttamente o sotto la sua supervisio-ne e/o prescrizione.

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EDA GENNAIO MENO CARTA E PIU’ RISPARMIO

metterci fra quelli “che graffiano come gatti selvati-ci” se qualcuno ci tocca. Ci dispiace. Ci dispiace esse-re accostati ad albi per imam, stenotipisti, terminolo-gi, ecc.Ci sono scuole di pensiero che non sentono il bisognodi organizzare la società per competenze. La nostraCostituzione invece sì ed è per questo che all’articolo33 recita: “È prescritto un esame di Stato per l'am-missione ai vari ordini e gradi di scuole o per la con-clusione di essi e per l'abilitazione all'esercizio pro-fessionale”. La legge “fondamentale” è questa, nonquella “fascistissima” del 1938, “l’anno delle leggirazziali”. Si ipotizzi pure che le professioni di medi-co, di odontoiatra e di medico veterinario siano eser-citate senza l’iscrizione a un Albo, ma per ora nelnostro Paese quest’ipotesi integra il reato di abuso diprofessione, un reato penalmente perseguibile. La tariffa minima non è mai stata un privilegio,bensì il parametro dei livelli minimi di qualità, unparametro di cui l’utente è stato privato. La pubbli-cità sanitaria, invece, è una particolare specie diinformazione al pubblico che si fonda sul divieto diindurre nei cittadini un bisogno artificioso di presta-zioni sanitarie. Sarebbe come invitare a farsi opera-re di tonsille perché ci sono grandi sconti nella tal cli-nica. Nel vostro libro non lo dite, eppure è per com-portamenti come questi che l’Ordine apre un proce-dimento disciplinare, come pure per malpractice. Manon ci meravigliamo: quando l’Ordine non intervie-ne si dice che “non fa ordine”, quando lo fa che nonavrebbe dovuto. Cari Stella e Rizzo, gli Ordini professionali regola-mentano una professione in una società organizzataper competenze per garantire al cittadino che unmedico è davvero tale. Rinunciare ad un assetto cheha radici nei principi fondamentali dellaCostituzione porta davvero alla deriva… senza com-petenza e senza deontologia un certo giornalismo hagià fatto naufragio. •

Cordiali salutiIl Presidente della Federazione Nazionale degliOrdini Veterinari Italiani

p.s. Dimenticavo: ai tempi dell’istruttoriadell’Antitrust, in Parlamento sedevano ben 2 (due)medici veterinari. E sono giornalista.

Gli Ordini nontengono ordine,ma guai a chi litocca, diconoGian AntonioStella e SergioRizzo nel lororecente saggiointitolato “Laderiva. Perchél’Italia rischia ilnaufragio”. Ilcapitolo “E c’èchi vuole l’Albodegli imam” èdedicato a noi.Siamo citati apagina 241, perla nota indaginedel l ’Antitrustoriginata da unaCollega “esaspe-

rata”, scrivono, dal fatto di non aver potuto appli-care tariffe al di sotto dei minimi. Lei, “che dirige un’associazione senza scopo dilucro, dedita a curare gli animali delle personeanziane e meno abbienti, applicando tariffe piùche dimezzate rispetto a quelle minime dell’ordi-ne, è stata sospesa tre volte”. Per Stella e Rizzo èmotivo di scherno il fatto che la Commissioned’Appello abbia confermato l’ultima sospensionegià “affibiata”, non più stavolta per non averrispettato le tariffe minime e aver fatto pubblicità“ma perché un figlio ha vicino alla madre unnegozio di prodotti per animali”. E quindi conclu-dono: “Conflitto di interessi, cara collega, così nonsi fa. Non sono tollerabili in Italia i conflitti diinteressi!”. Ho scritto agli autori.

Stimati Stella e Rizzo, avete troppo seguito fra i lettori italiani per farcidesistere dal dire la nostra sulla “deriva” del nostroPaese. Specialmente dopo essere stati citati nel cau-stico capitolo dedicato agli ordini professionali, pro-prio noi veterinari, regolarmente dimenticati dachiunque parli o scriva di professioni intellettuali.Ma non poteva essere che per dir male di noi, per

LA DERIVA di Gaetano Penocchio

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AI DELEGATI APPROVANO IL PREVENTIVO 2009

di Giuseppe Zezze*

I 95 Delegati presenti hanno deliberato all’unanimità il documentocontabile nel quale si prevedeun utile di esercizio in crescita del 14,03%, rispetto al corrispondente datoprevisionale del 2008.

Si è svolta sabato 8 novembre l’AssembleaNazionale dei Delegati Enpav, chiamata adapprovare il Bilancio Preventivo per l’esercizio2009. L’approvazione del Bilancio è stata precedu-ta dalla relazione del Presidente, on. dott. GianniMancuso e dagli interventi del Vice Presidente,dott. Tullio Scotti, e del Consigliere, dott. OscarGandola, che hanno fatto il punto sugli investi-menti mobiliari ed immobiliari dell’Ente. La stra-tegia adottata in tale settore, ispirata ad obiettivi disostenibilità e prudenza, hanno chiarito i verticidell’Enpav, ha portato alla definizione di un por-tafoglio opportunamente diversificato; il che hapermesso di circoscrivere gli effetti negativi pro-dotti dalla crisi culminata con i noti eventi di set-tembre 2008. Sono quindi intervenuti iCoordinatori dei vari Organismi Consultivi,Statuto e Regolamento, Medici VeterinariConvenzionati, Contributo Integrativo 2%,Accertamenti Fiscali, che hanno illustrato il lavo-ro svolto nei mesi passati, che sempre rappresentaun valido supporto per l’attività del Consiglio diAmministrazione.

NOTA DI SINTESIIl volume totale dei costi previsti è pari a 41,2milioni di euro. Rispetto ai dati di previsione 2008,i costi di natura strettamente istituzionale, vale adire gli oneri per le pensioni e per le altre presta-zioni previdenziali ed assistenziali, crescerannodel 4,87%. Al contrario, le spese di struttura e di

funzionamento, cioè le spese di gestione, si ridur-ranno del 3,55%. L’attuazione di tale politicagestionale di contenimento e razionalizzazionedelle risorse, alla ricerca di una sempre maggioreefficienza, poggia su di una permanente attività diaudit interno da parte degli uffici. I ricavi complessivi si prevede saranno pari a 62,4milioni di euro. Si conferma positivo, rispetto alpreventivo 2008, il trend di crescita stimato per ilgettito contributivo (+ 9,78%). Alla luce di quan-to precede, dall’esercizio 2009 ci si attende unavanzo economico di 21,2 milioni di euro. Il numero di iscritti attivi previsto è di 26.250 afronte di 5.972 pensionati; pertanto, il rapportoiscritti/pensionati stimato è di 4,4 (4,2 nel 2008). L’indice di copertura, calcolato come rapporto tracontributi e prestazioni istituzionali, si ritieneraggiungerà il valore di 1,95 (1,86 nel 2008). Tali cifre assicurano, nel complesso, una tenden-ziale solidità all’impianto previdenziale attuale ene confermano, anche alla luce dell’ultimo bilan-cio tecnico da poco redatto, la sostenibilità finan-ziaria per un arco di tempo sufficientementelungo. La crescita del patrimonio netto dell’Ente è illu-strata in modo eloquente dal grafico qui riprodot-to; è stato preso a riferimento il periodo che va dal2001 al 2009 (per gli ultimi due anni si tratta diproiezioni basate su dati di preventivo).

*Direzione amministrativa ENPAV

PRIMAVERALA

RIFORMA

A PRIMAVERA LA RIFORMAIl giorno precedente all’Assemblea si è tenuta presso la sede della sezione Salute del Ministero del Lavoro

della Salute e delle Politiche Sociali, la consueta riunione pre-assembleare, nel corso della quale, con la par-tecipazione dell’attuario dell’Ente, dott. Luca Coppini, sono state tracciate le prime linee del percorso diriforma del sistema pensionistico Enpav che, secondo il programma delineato dal Presidente Mancuso,

vedrà la luce nel corso del 2009. A tal fine si terrà infatti nella primavera del prossimo anno un’Assembleadei Delegati straordinaria, con l’obiettivo di confezionare il pacchetto di riforma pronto per la deliberazio-

ne della successiva riunione di giugno. Il Presidente ha sottolineato l’intenzione di garantire il massimocoinvolgimento dei Delegati e, attraverso loro, della “base” degli iscritti organizzando riunioni a livello

regionale finalizzate alla presentazione del progetto. La composizione di soli Delegati all’internodell’Organismo Consultivo Statuto e Regolamento, che peraltro sta lavorando intensamente, per il

momento sul testo regolamentare, è un’ulteriore dimostrazione del fatto che la condivisione più ampiapossibile del lavoro preparatorio è la condizione ineliminabile per il successo del progetto.

Prendendo le mosse dall’ultimo Bilancio Tecnico al 31 dicembre del 2006, deliberato dal Cda Enpav nellaseduta del 30 settembre u.s., è stato evidenziato che, pur nella sostanziale invarianza dei risultati, è necessa-

rio avviare per tempo una riforma strutturale del sistema che permetta di fronteggiare l’esplosione delnumero dei nuovi pensionati annui, che toccherà le oltre mille unità nell’anno 2023. Il Presidente ha piùvolte ribadito l’intenzione di elaborare una riforma che coinvolga tutta la Categoria, sia gli iscritti che ipensionati, nella ripartizione dei sacrifici necessari per garantire la sostenibilità della gestione nel lungo

periodo. Un’attenzione particolare è sempre rivolta ai giovani colleghi, per i quali si sta studiando un mec-canismo di agevolazione contributiva che li supporti nei primi anni di avvio dell’attività professionale.

Il patrimonio netto si compone della Riserva Legale e delle Altre Riserve. La Riserva Legale (56,3 mln di euro)resta invariata perché equivalente alla riserva prevista dall’art. 59, comma 20, della L. 27/12/1997, n. 449 (cinqueannualità delle pensioni in essere nel 1994). Gli utili realizzati negli anni dalla gestione corrente vanno ad alimen-tare, invece, le Altre Riserve.

Per maggiori dettaglisui bilanci preventivi econsuntivi degli annipassati collegarsi al linkhttp://www.enpav.it/ente/patrimonio.asp

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ALA TENUTA DEGLI INVESTIMENTIMOBILIARI

di Tullio Paolo Scotti*

La crisi del 2008 è caratterizzata da eventi impre-visti ed imprevedibili, quali il fallimento di unaBanca d’affari, la quarta al mondo con un ratingdi doppia A, una Banca sulla piazza da oltre 150anni. E’ vero che il giorno prima del suo fallimen-to la valutazione della Lehman Brothers era scesa,ma si era fermato ad un valore comunque altissi-mo come A+. Nulla lasciava quindi presagire ilfallimento, un evento incredibile che ha dato ladimostrazione di quanto il capitalismo americano,e non solo, esasperato soprattutto nel suo aspettofinanziario, abbia trasformato e distorto la realtàeconomica, tanto da generare il tracollo del mer-cato in tutti i settori. Non sono fallite, ma solo gra-zie all’intervento dello Stato, il colosso americanodelle assicurazioni AIG e i due mostri sacri deimutui Freddy Mac e Fanny Mae. Ma ci sonomolte altre compagnie toccate profondamente a

tutti i livelli. Stiamo parlando di una realtàche ha segnato andamenti in perdita tra ilmeno 40% e meno 50% di media e realtàimportantissime hanno visto il valore deipropri capitali ridursi anche dell’80%.Addirittura anche i comparti misti, ovverocomposti di titoli obbligazionari e azionari,

pur nella loro diversificazionehanno subito delle forti perdite.Finanche i prodotti cosiddetti“alternativi”, quelli che cioè in gene-re vengono considerati come decor-relati dal normale andamento deimercati, hanno perso, e hanno perso

percentuali moltosignificative. C’è poida aggiungere chequesti crolli non sonocaratterizzanti delmercato di un paese,ma di tutte le Borse

“L’anno 2008 ha rappresentato una vera e propria guerra mondiale della finanza. Ma le Casse di previdenza non sonoaziende speculative o società per azioni…”

Valutando i dati relativi all’S&P (il paniere delle500 maggiori società americane) su un lasso ditempo sufficientemente lungo, (circa 180 anni),notiamo che una crisi grave come quella attuale siè verificata solo a ridosso del famigerato 1929.Riportando sugli assi cartesiani il valore dell’ S&Pdel periodo considerato, otteniamo una curvaGaussiana, dove il picco rappresenta gli annicaratterizzati da valori medi, mentre le due coderappresentano, rispettivamente, i periodi di enor-me difficoltà e di ottimo andamento del mercato.Ebbene, i dati del 2008, pongono la situazioneattuale agli estremi della coda negativa, con unasituazione similare a quella del 1931.

S&P Index van 1825 tot 2007

Positive years: 129 (70%)Negative years: 54 (30%)

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principali nel mondo. Il Sole24Ore ha pubblicato l’elenco di alcuni titoliitaliani il cui valore è sceso fino a toccare i valori dimolti anni fa.Telecom Italia, ad esempio, è arrivata a valerequanto nel 1976, Pirelli quanto nel 1983, Unipolquanto nel 1992 e così via. Un quadro così negati-vo e di queste proporzioni non lo si poteva imma-ginare nemmeno lontanamente.Anche la nostra Cassa ha sofferto, come tutti, esiamo riusciti a tamponare le perdite semplice-mente per due motivazioni. Innanzitutto grazieall’importante diversificazione del nostro portafo-glio, con una cospicua percentuale negli investi-menti immobiliari (34,5%). In secondo luogo, gra-zie alla decisione di aumentare la percentuale diliquidità.Al 30 settembre la stima attualizzata è di una per-dita di due punti su base annua. Questa stima èperaltro drogata dalla presenza di alcuni prodottifinanziari che per motivi contabili, devono essere

iscritti in Bilancio come se fossero stati venduti,ma tale ratio, orientata alla prudenza, non si esten-de al plusvalore derivante dalla vendita che quin-di non viene contabilizzato.L’ultimo, ma forse è il più importante, concettoche voglio esprimere, però, è che le Casse di previ-denza non sono aziende speculative o società perazioni che debbono basare i loro ragionamenti suBilanci annuali.L’Ente, come previsto dalle norme di legge, com-pila un Bilancio annuale che viene certificato dallasocietà di revisione.L’ottica che va però mantenuta è quella previden-ziale e quindi di lungo periodo. E’ fuori discussio-ne che bisogna gestire l’Ente nel modo miglioreanno per anno, ma se solo valutassimo gli ultimicinque anni ci renderemmo meglio conto cheanche questo drammatico momento viene stem-perato e nelle medie totalmente assorbito.Il 2004 si è chiuso a +7,5%, , il 2005 a +9,00%, il2006 a +7,6%, il 2007 a +4,6%, la stima del 2008

Perfino i Titoli di Stato hanno dimostrato una grande volatilità. A riprova dell’estrema difficoltà ditutto il mercato, prendiamo ad esempio i BTP trentennali che, se fosse stato necessario liquidarli nel2008, avrebbero perso oltre il 16%.

attualizzata al 30 settembre è, come abbiamo giàdetto, ?2%, per una media del quinquennio di+5,3%, mentre la media dei rendimenti identifica-ta secondo i criteri del Bilancio Tecnico attuarialeper l’ultimo lustro è inferiore di più del 50% diquella reale, pari al 2,5% l’anno. L’attuario dell’Ente, dott. Coppini, ritiene che ladifficoltà attuale non dovrebbe spostare, se non di

qualche mese, la stima di sostenibilità dell’Ente.Sostenibilità che, peraltro, così come richiesto daiMinisteri Vigilanti, è garantita per i prossimi tren-t’anni. •

*Vice Presidente ENPAV - Sintesi della relazionesugli Investimenti mobiliari dell’Ente ai Delegati riu-niti in Assemblea l'8 novembre 2008..

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di Tullio Paolo Scotti*

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PRIMI PASSI NELLA RIFORMA

maggior parte dei suoi iscritti garantisce all'ENPAV un regime di contribuzione ai livelliminimi. Questo dato diventa ancor più importante, eanche discretamente allarmante, se viene valutatoinsieme a quello anagrafico. La nostra professioneha conosciuto l'inizio del suo boom demograficocirca venticinque anni fa; questo porterà, in proie-zione, ad un primo importante punto di crisi per l'ENPAV all'incirca nel 2020, quando coloro che sisono iscritti verso la metà degli anni ottanta avran-no maturato la pensione di vecchiaia. Da quelmomento inizierà a manifestarsi un problema: gli"anziani" che andranno in pensione comincerannoad essere talmente tanti da gravare in modo moltopesante sui "giovani" (per fortuna anch'essi moltonumerosi) in attività. Questo dato, di per sè preoccupante, è comunquegestibile in prospettiva grazie alla accortezza ed alrigore che da anni caratterizzano la condotta eco-nomico-finanziaria del nostro Ente, per il qualegli studi attuariali prevedono di poter garantirecon certezza previdenza ed assistenza agli iscrittifino al 2037. In base alle proiezioni, quindi, l'ENPAV è al momento in linea con quanto pre-scritto dalle leggi dello Stato. Quest' ultima consi-derazione, tuttavia, non deve tranquillizzarcieccessivamente perchè, sempre in base agli studiattuariali, oltre il termine prima indicato non sihanno certezze.

LA RIFORMA DEL 2001La precedente riforma dell' ENPAV, risalente all'anno 2001, ha confermato il sistema di calcoloretributivo delle pensioni, basato sui migliori ven-ticinque redditi professionali dichiarati negli ulti-mi trenta anni. Tale metodo risulta decisamentevantaggioso per l'utente, ma purtroppo molto gra-voso per l'Ente. La volontà dell'ENPAV è quella di mantenerequesto metodo di calcolo anche per il futuro, rite-nendolo un valore da confermare, dal momentoche obiettivo primario è l' adeguatezza della pen-sione, oltre che la sua sostenibilità. Per arrivare arealizzare questo proposito, visto l'assetto demo-grafico ed economico della nostra categoria, servi-rà nel prossimo futuro una attenzione particolarenella gestione economico-finanziaria delle risorsedell' Ente.

di Alessandro Arrighi*•

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PPer garantire un futuro previdenziale ed assistenzialeadeguato ad una categoriasempre più numerosa ènecessario, in prospettiva,acquisire più certezze. Questo è lo spirito della prossima riforma.

Non è un mistero che già da un po' si parli diriforma dell' ENPAV. I tempi e i dettagli di taleriforma, che dovrebbe vedere la luce nel 2009, nonsono ancora ben definiti, ma già da oggi, esami-nando accuratamente le evoluzioni del mondoVeterinario, possiamo identificare con buonaapprossimazione i vari punti di crisi e, di conse-guenza, le leve sulle quali agire. Iniziamo quindi afare un giro di orizzonte sulla situazione economi-ca e professionale dei Veterinari, che sono altempo stesso la forza motrice dell' Ente ed i frui-tori dei suoi servizi.

REDDITO E ANZIANITA’Uno dei dati più importanti da valutare riguardail reddito medio della nostra categoria. Su unnumero totale di 26.000 Veterinari circa 6.000veterinari dichiarano un reddito professionaleinferiore a 10.000 euro che li pone nella fascia piùbassa come contribuenti ENPAV. Ricordiamo chesul totale dei colleghi iscritti circa il 30% sonoveterinari dipendenti pubblici o privati che hannonell'ENPAV il loro secondo pilastro previdenzia-le. Se poi, come dato statistico, aggiungiamo chesolo circa 1.050 "fortunati" sforano il tetto massi-mo, in verità piuttosto basso, dei 33.700 euro diimponibile, risulta evidente che la nostra è unacategoria mediamente piuttosto povera, che per la

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di Alessandro Arrighi*

LA PROSSIMAL' accortezza ed il rigore, tuttavia, già da tempocaratterizzano la gestione dell'ENPAV che hapotuto, così, superare con danni minimi e senzaarrivare a punti di crisi, anche il recente "tsunamifinanziario" dovuto al crollo delle borse. La ocula-tezza e la differenziazione degli investimentimobiliari e la solidità di quelli immobiliari neiquali l'Ente si è impegnato, hanno fatto si che ilcontraccolpo conseguente a questo momento dicrisi mondiale sia stato minimo; rimane però lasensazione che per garantire un futuro previden-ziale ed assistenziale adeguato ad una categoriasempre più numerosa sia necessario, in prospetti-va, acquisire più certezze. Questo è lo spirito dellaprossima riforma.

I GIOVANI NON RISCHIANOE la professione, il lavoro dei Veterinari, in chedirezione sta andando? La crisi è palese per chiun-que appartenga alla categoria, e può essere benevidenziata da alcuni eventi, apparentementepoco chiari, che tuttavia ben esprimono una lineadi tendenza.Perchè sono calate di molto le richieste di prestiti,concessi dall' ENPAV a condizioni particolar-mente vantaggiose proprio ai giovani ad inizioattività? Come è possibile che il budget stanziatodall' Ente per tali prestiti resti, per l’anno corren-te, parzialmente inutilizzato, al contrario di quan-to è accaduto negli scorsi anni? Verosimilmentequesto dato anomalo dipende dal fatto che semprepiù spesso i giovani Veterinari non investono su sestessi; solo raramente puntano ad aprirsi una atti-vità propria e nella maggior parte dei casi preferi-scono lavorare presso altri colleghi più anzianititolari di strutture grandi o comunque già affer-mate, rinunciando a fare un salto troppo impegna-tivo sul piano economico. Se è vero che dal puntodi vista della qualità delle prestazioni professiona-li questa tendenza ad associarsi porta ad un innal-zamento di livello grazie all' indubbia utilità delconfronto tra colleghi, altrettanto reale è il fattoche tale situazione comporti anche (almeno per unbuon numero di anni) la tendenza ad un livella-mento verso il basso del reddito della maggiorparte dei Veterinari e, di conseguenza, un altret-tanto basso tenore di entrate per l' ENPAV.

IL FATTORE DONNAUn' altra tendenza che potrebbe avere conseguen-ze per le casse dell' Ente è la sempre maggiorefemminilizzazione del mondo Veterinario.Le ragazze superano i tests di ammissione all' uni-versità con più facilità rispetto ai coetanei maschi,ed è soprattutto per questo che la nostra categoria,nell' arco degli ultimi venticinque anni, è passatadall'essere quasi totalmente maschile alla situazio-ne attuale nella quale, soprattutto in alcuni rami(piccoli animali su tutti), le donne sono in grandemaggioranza. Negli ultimi anni il livello profes-sionale dei Veterinari è molto cresciuto, e questopotrebbe anche essere merito delle donne entratenel circuito del lavoro, tuttavia questa progressivafemminilizzazione deve stimolare anche alcunealtre considerazioni. La donna che lavora ha disolito qualche problema di gestione degli impegnidovuto alla sovrapposizione degli obblighi fami-liari con quelli lavorativi. Molto spesso il doppioruolo di madre-professionista impone una gestio-ne del proprio tempo che porta ad una limitazio-ne della disponibilità nei confronti del lavoro. Lanecessità di aggiornamento continuo, comune aiVeterinari sia maschi che femmine, è una ulterio-re difficoltà da inserire nella quotidianità di unadonna-madre-professionista. Come ricaduta logi-ca di queste premesse è ipotizzabile che tra le col-leghe, pur brave quanto e più degli uomini, unbuon numero possa essere condizionato a profon-dere nel lavoro una disponibilità di tempo limita-ta, e quindi, come conseguenza, produrre un red-dito medio-basso ed una relativa contribuzione"leggera" alle casse dell' ENPAV.

Con le considerazioni fatte fin qui il giro di oriz-zonte che abbiamo intrapreso è solo all' inizio, etanti altri sarebbero i risvolti da esaminare, ma giàda queste prime valutazioni pare evidente quanto,nell'intraprendere un percorso di riforma, siaimportante considerare in un unico paniere datieconomici, finanziari, professionali e demografici.Il cammino è solo all' inizio. •

*Delegato Enpav, Roma

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LA PENSIONE: UN DIRITTO-DOVERE

di Giorgio Neri*•

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ICome è noto l’attività degli Enti di previdenzaprivati è sottoposta a molteplici controlli ai piùsvariati livelli a garanzia di una buona gestionedegli stessi. In materia tecnica la sorveglianza è posta in essereper quanto di loro competenza dai Ministeri vigi-lanti e dalla Corte dei Conti, mentre l’Organismocompetente a livello politico è individuabile nellaCommissione parlamentare di controllo sull’atti-vità degli Enti gestori di forme obbligatorie diprevidenza e assistenza sociale.Ovviamente le risultanze che giungono da questiimportanti organismi condizionano in misuramolto forte l’attività dell’Enpav, che è obbligato atenere conto dei loro giudizi e a perseguire gliobiettivi indicati. Per questo l’analisi delle conclu-sioni a cui giungono i loro esami possono ad un’at-tenta lettura rappresentare una finestra sul futurodell’Ente e dei suoi iscritti, ritraendo gli orizzontiche si vanno prefigurando. A questo propositoritengo molto significativo il resoconto della sedu-ta del 22 luglio 2008 della Commissione parlamen-tare di controllo. L’Organismo giunge a conclusio-ni favorevoli in merito alla gestione dell’Enpav, ariprova dell’impegno costantemente dimostrato edella validità degli indirizzi scelti sia dalla compo-nente politica che da quella amministrativa.Tuttavia il percorso che permette di arrivare allusinghiero traguardo passa attraverso alcuni rilie-vi che non potranno non condizionare le future

Il traguardo di unapensione adeguatadeve essere una certezza. Per tutti gli iscritti eobbligatoriamente.

decisioni del Consigliod’Amministrazione dell’Ente.Prima di entrare nel merito deicontenuti nel documento bisognaperò fare un’importante premessa:

l’Enpav è un ente privato con finalità pubblichecostituzionalmente garantite (la previdenza e l’as-sistenza dei veterinari), per cui trova la sua ragio-ne di esistere proprio nella certezza che tali obiet-tivi siano assicurati. Per ottenere ciò è fondamen-tale che nella sua gestione siano garantiti due con-dizioni fondamentali: la sostenibilità dell’Ente el’adeguatezza delle pensioni. Detto in un solo con-cetto, l’Enpav deve poter assicurare a lungo termi-ne il pagamento di pensioni capaci di garantire undignitoso sostentamento dei suoi pensionati. Senon si verifica anche una sola delle due condizionicessa lo scopo e conseguentemente sparisce anchel’Enpav. Per quanto riguarda la sostenibilitàdell’Enpav la situazione a breve termine è di tuttatranquillità, mentre nell’ottica del lungo terminesarà senz’altro necessario correre ai ripari pren-dendo provvedimenti adeguati. Infatti attualmen-te le entrate sono in costante aumento, anche se nelperiodo considerato dalla Commissione (dal 2004al 2006) ciò è dipeso più dalla crescita degli iscritti(+ 3,5%) che non dall’aumento dei redditi (+ 2%).Il che peraltro rispecchia molto bene, anche solo alivello intuitivo, la dinamica demografica e reddi-tuale dei veterinari che ogni giorno di più devonofare i conti con la crisi economica da un lato e conla pletora di neolaureati dall’altro. Tuttavia tra unventennio la situazione economica dell’Enpavpotrebbe non essere più così rosea e anche ciò èfacilmente intuibile se si pensa che molti tra gli

La Commissione parlamentare di controllo sulle attività degli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza ha espresso considerazioni favorevoli sui bilanci del 2006 e del 2007 dell’Enpav. Con una raccomandazione: continuare a contrastare la tendenza allo squilibrio nel lungo periodo.

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di Giorgio Neri*

aggiuntiva previsto, insieme al ridotto livello del-l'aliquota legale vigente, inducono a ritenere chepotrebbe non essere sufficiente a garantire un red-dito adeguato anche dopo il pensionamento”. In pratica la Commissione parlamentare di con-trollo sottolinea che una pensione adeguata deveessere assicurata e non solo garantita. Invece lapensione modulare, a motivo della facoltatività disottoscrizione, assicura un trattamento adeguatosolo all’iscritto che vi aderisce, mentre chi non èdisposto a pagare la quota aggiuntiva non puòavere alcuna sicurezza in merito. Ciò significa che l’obbligo per l’Enpav di erogareuna pensione di entità adeguata (che visto dall’ot-tica dell’iscritto di traduce non solo nel suo dirittodi percepire una pensione di tal misura ma anchenell’obbligo di porre in essere i mezzi affinché ciòsia possibile) non può essere perseguito mediantel’adozione di mezzi facoltativi ma deve inveceessere ottenuto agendo sulle leve obbligatorie equindi in definitiva sul contributo soggettivoobbligatorio e sulle aliquote di rendimento dellepensioni. •

attuali contribuenti attivi diventeranno allora pen-sionati. La Commissione parlamentare di control-lo individua la ragione del potenziale squilibrio indue fattori fondamentali: l’aliquota contributivatroppo bassa (ci si riferisce al contributo soggettivoattualmente fissato nel 10% del reddito imponibi-le) e il metodo di calcolo della pensione troppopenalizzante per l’Enpav (o, se si preferisce vede-re il bicchiere mezzo pieno, eccessivamente pre-miante per il pensionato). In pratica il messaggioè: la pensione è troppo alta in rapporto all’entitàdei contributi pagati. Non ci vuole a questo puntoun esperto di materia previdenziale per capiredove la Commissione “va a parare”: “o aumenti icontributi o diminuisci le pensioni”. Ma l’ipotesidell’abbassamento dell’assegno pensionistico va acozzare con il rilievo della Commissione parla-mentare che prende in considerazione la secondacondizione imprescindibile: l’adeguatezza dellepensioni. La Commissione parlamentare infattigiudica con favore il fatto che l’Enpav abbia isti-tuito la pensione modulare, ma rileva tuttavia che“la base volontaria ed il range di contribuzione

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È stato di notevoleinteresse e attualitàl’incontro del 6novembre scorsopresso la sede roma-na della SOSE, laSocietà per gli Studidi Settore. Vi hannopreso parte tutti icomponenti dellaCommissione degliEsperti designatidalle varie categoriee associazioni nazio-nali, compreso ilsottoscritto, incari-cato dalla FNOVI.Il Presidente dellaSOSE, GianpietroBrunello, ha intro-dotto i lavori con la

presentazione di un documento elaborato il gior-no prima dai Precoordinatori della Commissionedegli Esperti che analizza la situazione critica chestiamo vivendo. E’ importante capire come la con-giuntura impatta sugli Studi di Settore e comepossa essere recepita in seno a questi. Brunello haribadito che gli Studi sono nati per avere maggiortrasparenza ed equità nei rapporti tra Fisco e con-tribuente. In questa ottica si è quindi scartata lastrada che avrebbe portato ad una valutazioneesclusiva da parte della amministrazione finanzia-ria per intraprendere invece un cammino di anali-si condiviso. Ritengo che la riunione, ancora unavolta, metta in risalto la volontà della Sose di col-laborare e di percorrere un cammino condivisocon le categorie professionali per addivenire ad unmodello di valutazione finanziaria il più possibilevicino alla realtà , con le caratteristiche della tra-sparenza e della equità.

DUE IPOTESIGli Studi fanno riferimento ai ricavi avendo comeriferimento il principio della “normalità” su cui sicostruisce la funzione dei ricavi stessi. In un perio-do di crisi, quale il 2008, per garantire rappresen-tatività agli Studi occorre ricondurli ad un’econo-mia particolare. Le ipotesi che il documento espo-ne sono due: il congelamento degli Studi e loroapplicazione solo dopo l’analisi delle dichiarazio-•

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ni, con conseguente utilizzo degli stessi in fase diaccertamento; oppure la messa a punto degli Studiattraverso la valutazione dell’impatto della crisi.In questo caso gli Osservatori Regionali avrebberoun ruolo fondamentale nel comprendere come gliStudi impattano con la situazione contingente.Oggi nessuno sa con precisione quanto la crisi stiainfluendo sui vari settori per cui si rinvia ognivalutazione ai primi mesi del 2009, fermo restan-do il concetto di base: non adeguarsi se non ci siriconosce nello Studio!

CONGELARE?Il presidente Brunello ha sottolineato come adoggi i nuovi indicatori di normalità abbianoinfluito solo per l’1 % sui soggetti “normali” ecome ad oggi ci sia stato un notevole recupero delsommerso. Congelare potrebbe essere pericoloso edannoso per chi lavora bene mentre più ragione-vole e costruttivo sarebbe andare avanti con loStudio aggiornandolo con la “normalità” di crisi. Questa è la proposta che la SOSE ha sottopostoall’attenzione degli Esperti che hanno sollevatol’esigenza di avere veri e propri indicatori di crisie di come questa incida sulle varie categorie deter-minando un calo delle entrate a fronte di costi chesi mantengono costanti.

LA NOSTRA SITUAZIONEHo sollevato il problema della scarsa rappresen-tanza, in seno agli Osservatori Regionali, dellecomponenti dell’area della Salute, per laVeterinaria siamo presenti solo in Trentino AltoAdige, ed ho richiesto un coinvolgimento di tuttele componenti in sede di discussione dell’impattodella crisi così come ho ritenuto prematuro unapprofondimento in marzo 2009 sulle dichiarazio-ni perchè difficilmente avremo dei parametri davalutare. Ciononostante ho ritenuto una sceltaragionevole ed opportuna per tutta la categoriascegliere e votare l’opzione che porta avanti gliStudi attraverso una loro rivisitazione critica lega-ta alla fase particolarmente grave che stiamovivendo. L’opzione è stata votata all’unanimitàcon un unico astenuto. Il passo successivo saràquello della presentazione all’Agenzia delleEntrate per l’opportuna validazione. •

*Rappresentante FNOVI nella Commissione Esperti Studi di Settore presso l’Agenzia delle Entrate.

L’IMPATTO DELLA CRISI SUGLISTUDI DI SETTORE

di Giuliano Lazzarini*

L'Amministrazione finanziaria potevafare da sé e invece ha scelto di condivi-dere con noi l'analisi e la valutazionedella congiuntura economica.E di decidere il da farsi nel 2009…

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IL CAVALLO E LA SICUREZZAALIMENTARE

in meritoall ’anagrafe,come dovero-so in un paeseippofago, pre-tende la presad’atto del pro-prietario intutti e due icasi. Il pro-prietario devedunque sem-pre e comun-que esprimerechiaramente lasua volontà.L’opzione dinon-DPA, unavolta fatta, èirrevers ibi leper tutta lavita dell’ani-male.Alla scelta del-l’opzione sono

legate possibilità o meno di somministrazione dialcuni medicinali veterinari (MV) e modalitàdiversificate di registrazione se non anche dero-ghe. La necessità di definire con chiarezza e aquali condizioni un equide possa essere DPA deri-va sia dai valori altissimi di positività dei PianiNazionali residui (PNR) negli anni fino al 2006che dalla impossibilità di escludere l’ipotesi secon-do cui, o per provenienza nazionale e comunitariadiretta, o per le triangolazioni in atto, il 38 % dellacarne di equide consumata in Italia provenga dalcircuito sportivo. Del rispetto di queste condizionisono attori principali i Veterinari siano essiDipendenti Pubblici o Libero Professionisti inquanto componenti inscindibili delle fasi dellacatena alimentare che portano alla tutela dellaSalute Pubblica attraverso la SicurezzaAlimentare (SA).

Quali sostanze, in quale forma, a quali equidiIl Reg. 90/2377/CE divide le molecole contenutenei MV in 4 categorie di pericolosità per la SA,elencate nei rispettivi allegati. Nei primi tre alle-gati sono raggruppati i principi attivi che possono

IIl Reg. 08/504/CE relativo ai metodi di identifica-zione degli equidi, fa nascere il concetto di equi-de come animale produttore di alimenti per l’uo-mo (DPA). Il capitolo IX, se lasciato in bianco, didefault ne fa un equide DPA. Il proprietario devefirmare l’opzione di non macellazione per fare delsuo equide un’animale non produttore di alimen-ti per l’uomo (non-DPA). La legislazione italiana

In un paese ippofago come il nostro, il proprietario deve sempre e comunque esprimere chiaramentela sua volontà. L’opzione

“non-DPA” è irreversibile.

di Giovanna Trambajolo* e Eva Rigonat*

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mentre nel caso di equidi DPA, di volta in volta ilveterinario dovrà assicurarsi che l’alternativa dalui scelta contenga sostanze per essi autorizzate(cioè comprese nei tre allegati, o in deroga ai sensidel Reg.06/1950/CE).Ai sensi del DLgs 193/06 i farmaci ad uso umanoospedaliero, il cui elenco non è uguale per tutti gliStati membri, così come quelli prescrivibili solo dauno specialista, possono essere somministrati soload equidi non-DPA, esclusivamente all’internodelle strutture deputate all’attività clinica e a con-dizione che non esistano in confezioni cedibilianche al pubblico. Se le sostanze contenute in que-sti farmaci coincidono con quelle dell’elenco dellesostanze di cui al Reg. CE/06/1950 per equidiDPA, sembra prevalere la norma nazionale inquanto legge speciale a tutela della SalutePubblica: esse non possono quindi essere sommi-nistrate a equidi DPA.

Le sostanze ad azione ormonica, tireostatica e ßagonisteIl DLgs 158/06 vieta la somministrazione di tireo-statici, stilbenici, estradiolo 17 ß, sostanze ad azio-ne estrogena (diverse dall’estradiolo 17ß e deriva-ti), androgena e gestagena ad animali d’aziendatra cui gli equidi. La definizione di animalid’azienda riguarda gli animali allevati per le pro-duzioni e non sembrano da intendersi pertanto gliequidi non-DPA.Per gli equidi DPA due sono le tipologie di dero-ghe a questo divieto: la prima riguarda l’uso diqueste sostanze per alcuni trattamenti terapeuticiquali le disfunzioni della fecondità, alcune malat-tie respiratorie e la tocolisi e la seconda l’uso zoo-tecnico come la sincronizzazione del ciclo estrale ela preparazione di donatrici e riceventi di embrio-ni.

Identificazione degli equidi e registrazioni inaziendaOgni qualvolta tra le informazioni richieste figuril’identità dell’animale, alla luce della normativasull’anagrafe tale informazione è da intendersicome riferimento ad un numero di passaportovalido e/o ad un microchip. In azienda ilVeterinario si troverà due tipologie di documentisu cui registrare trattamenti e prescrizioni; i regi-stri e i passaporti.

essere contenuti nei medicinali veterinari destina-ti ad animali produttori di alimenti per l'uomo ,mentre il quarto allegato riguarda le sostanzepericolose che, per tale motivo, non possono esse-re incluse in nessun medicinale.Nessuna molecola può essere somministrata a nes-sun animale se non contenuta in un MV autoriz-zato per la vendita (fatte salve le deroghe previste).Il DLgs 193/06 ribadisce il concetto secondo ilquale a nessun equide possono essere sommini-strate sostanze elencate nell'allegato IV. Le sostan-ze elencate negli allegati I, II, III sono inveceaccessibili a tutti gli equidi purché contenute inMV per essi autorizzati con l’indicazione di MVdestinato ad equidi DPA e/o non-DPA.

L’uso in deroga rispetto al Reg.CE/90/2377.Gli equidi chiaramente identificati come non-DPA, non essendo animali produttori di alimentiper l'uomo, possono accedere anche a MV conte-nenti sostanze non comprese negli allegati I,II,IIIdel Reg 2377 qualora non esistano MV autorizza-ti per la cura di quell’affezione negli equidi. Lesostanze di cui all’allegato IV rimangono sempreprecluse.Anche gli equidi DPA possono accedere ad alcunesostanze non comprese negli allegati I,II,III, ma acondizione che queste sostanze siano contenutenell’elenco di cui al Reg. 06/1950/CE ,anche secontenute in MV destinati all’uomo, ad animali dacompagnia o esotici o in preparati realizzati da unfarmacista sulla base di una prescrizione veterina-ria. La normativa italiana e comunitaria prevedeche, ove non esistano medicinali veterinari auto-rizzati per curare una determinata affezione, ilveterinario possa trattare l'animale con un medici-nale veterinario autorizzato per l'uso su un'altraspecie animale o per un'altra affezione della stessaspecie animale, o con un medicinale autorizzatoper l'uso umano, o con un medicinale veterinarioautorizzato in un altro Stato membro per l'usonella stessa specie o in altra specie per l'affezionein questione, o per un'altra affezione, o con unmedicinale veterinario preparato estemporanea-mente da un farmacista conformemente alleindicazioni contenute in una prescrizione veteri-naria (cosiddetto “uso in deroga”).Nel caso di equidi non DPA tali sostanze potran-no non essere comprese negli allegati I, II e III,•

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Idi Giovanna Trambajolo* e Eva Rigonat*

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• Il registro dei trattamenti con sostanze adazione ormonica, tireostatica e ß-agoniste perequidi DPA e la cui compilazione è totalmente acarico del Veterinario L.P. che dovrà inviarecomunicazione di tale trattamento alla ASL entro3 giorni.• Il registro dei trattamenti “altri” sulquale, alla luce della nuova normativa sono daregistrare tutti i trattamenti eseguiti con MV suequidi DPA e non più solamente quelli con MVcontenenti chemioterapici, antibiotici, antiparassi-tari, corticosteroidi, antinfiammatori, sostanzepsicotrope, neurotrope, tranquillanti e ß-agonisti.Per gli equidi non DPA sarà sufficiente che il pro-prietario trattenga la ricetta fino all’esaurimentodel medicinale o fino allo smaltimento delle rima-nenze. • Il passaporto sul quale va compilata larelativa sezione per equidi DPA per i MV conte-

nenti sostanze di cui al Regolamento 1950, ossiaquelli con tempi di attesa di 180 gg e non compre-si nelle tabelle I, II e III del Reg.90/2377/CE. Sulpassaporto per equidi DPA che si spostino primadei tempi di attesa vanno registrati anche i tratta-menti relativi alle sostanze ad azione ormonica,tireostatica e ß-agoniste.

Cambio di destinazione in corso di terapiaIn caso di necessità e in accordo con il proprietarioil veterinario potrà eseguire terapie autorizzateper equidi non-DPA su equidi DPA purché con-testualmente alla terapia provveda a far firmare alproprietario il cambio di opzione. Sarà cura del proprietario provvedere a comunica-re tempestivamente all’organismo che ha rilascia-to il passaporto il cambio di destinazione. •

* ASL Modena

e diffusione, la tipologia di farma-ci, quale gli antibiotici, richiede inmodo più rilevante la promozionedi un uso corretto.

LE RESPONSABILITA’Va rilevato innanzitutto che l’usoresponsabile riguarda tutti e tre isoggetti che intervengono, inmodalità differenti, nel ciclo disomministrazione: il veterinario,l’allevatore, il produttore. E’ responsabilità dei medici vete-rinari conoscere bene le molecoleper prescrivere i medicinali piùappropriati e controllare il lorouso in sicurezza. E’ invece compi-to dell’allevatore ricoprire unruolo chiave nel prevenire lamalattia e garantire un uso corret-to dei medicinali prescritti.L’allevatore deve monitorareregolarmente la salute ed il benes-sere dei propri animali: prenderenota di qualsiasi modifica del lorostato di salute è essenziale per unaprecoce diagnosi da parte del vete-rinario. Alle aziende produttrici, il compi-to di garantire scientificamentequalità, sicurezza ed efficacia delfarmaco. Di certo lo stringentepercorso di ricerca, produzione eimmissione sul mercato di un far-maco veterinario, è di per sé una

garanzia sufficiente dell’adeguatezza e della speci-ficità del prodotto. Infatti, il percorso di immissio-ne sul mercato di un medicinale veterinario, com-portando un complesso iter scientifico e uno strin-gente percorso di autorizzazione al commercio, hala durata di anni e comporta un investimento eco-nomico da parte delle aziende di parecchi milionidi euro. Di particolare importanza sono gli studisui residui dei medicinali, studi obbligatori perlegge, che determinano i cosiddetti “tempi disospensione o di attesa” prima del consumo di der-rate alimentari di origine animale, quale latte ecarne", per poter “escludere pericolo per la salutedell’uomo e/o inconvenienti della trasformazione

USO RESPONSABILE DEL FARMACOVETERINARIO

Il farmaco veterinario oggi, proprio nell’ottica dimassimizzare il benessere e la salute degli anima-li, sempre più deve essere uno strumento di con-trollo e di terapia precoce oltre che di cura e que-sto per tutte le ragioni legate alla sicurezza ali-mentare e l’impatto che essa ha nella vita di tutti iconsumatori, specialmente in relazione agli ani-mali produttori di derrate alimentari. In quest’ot-tica, assume sempre più importanza la medicazio-ne orale. E ciò innanzi tutto perché è l’unica via disomministrazione che riduce al minimo lo stressdell’animale e poi perché è vitale nei grandi alle-vamenti, in quanto permette di ottimizzare costi etempi di gestione. Proprio per la loro importanza

di Alberto Mondellini*

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L’uso di un farmaco deve essere limitato a quei casi dove sussiste una indiscuti-bile e accertabile ragione del suo impiego e contemporaneamente la certezzache il medicinale sarà efficace e servirà a tutelare la salute dell’animale.

USOI PRINCIPI DELL’USO RESPONSABILE DEI FARMACI VETERINARI

1. Diagnosi corretta 2. Farmacocinetica nota3. Stato di immunocompetenza noto

4. Scelta del giusto antibiotico (spettro mirato, terapia precoce)5. Corretta posologia 6. Durata del trattamento 7. Verifica dei risultati

Il rispetto di questi principi, all’interno di un trattamento rapido, tempestivo ed efficace, costituisce lagaranzia di tutela del benessere degli animali che si traduce nella certezza, per tutti noi consumatori, diportare in tavola cibo sano e sicuro.

ANTIBIOTICI SÌ, MA CON CAUTELANella Giornata europea del 18 novembre scorso per l’uso corretto degli antibiotici, il Ministerodella Salute del Lavoro e delle Politiche Sociali ha reso noto che ogni giorno in Italia un milione emezzo di persone assume un antibiotico, con un netto incremento dei consumi: fino al 400% peralcune molecole. Aprendo la Campagna “Antibiotici si, ma con cautela”, realizzata da Aifa e Iss,il Sottosegretario Ferruccio Fazio ha dichiarato: "Lo sviluppo dell’antibiotico-resistenza in Italia ein tutti i Paesi europei, legato all’incremento e all’uso inappropriato degli antibiotici, costituisce unproblema di particolare rilievo per la tutela della salute dei cittadini”. Secondo i dati ministeriali,tra i Paesi dell'Unione Europea, l'Italia è quello a più alto tasso di antibiotico resistenza.

industriale dei prodotti alimentari”.E’ evidente che un uso non responsabile e un usonon specie-specifico del farmaco, potrebbe com-promettere, aumentando la possibilità di sviluppodella resistenza agli antibiotici da parte degli ani-mali, la loro efficacia e vanificherebbe i tanti sfor-zi fatti per ottenere molecole adatte.

COLLABORAZIONE AISA ritiene essenziale che tutti gli operatoridella filiera lavorino in stretta collaborazione ed èallo stesso modo impegnata nella diffusione e pro-mozione dell’uso responsabile presso tutti i prota-gonisti del comparto: dai veterinari agli allevatori

e lavora affinché essi contribuiscano alla medesi-ma promozione, garantendo qualità, efficacia, tra-sparenza e responsabilità nelle loro scelte specifi-che. AISA continuerà nei prossimi anni - accanto allavoro di promozione e diffusione in tutto il com-parto - a seguire il dibattito in tema di uso respon-sabile e ciò soprattutto attraverso il continuomonitoraggio dell’evoluzione delle normative, laverifica dei possibili miglioramenti, le indicazionidel mondo della ricerca scientifica e il dialogo conle associazioni di categoria. •

*Presidente AISA, Associazione Industrie SaluteAnimale

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LA SANITA’ PRIMA DEL COMMERCIO

di Roberta Benini*

nione pubblica gioca un ruolo fondamentale e perquesto la FNOVI è stata ben lieta di mettere adisposizione della LAV i propri dati. La LegaAnti Vivisezione ha infatti avviato una campagnadi informazione al pubblico realizzando un dos-sier che utilizza ricerche e dati della Federazione.(cfr. sondaggio pubblicato sul numero di febbraiodi questo mensile).

IL FATTORE SANITA’Ma, come professionisti della salute animale eattori di sanità pubblica, siamo più sensibili adaltre chiavi di lettura. La veterinaria italiana (èl’impegno della FNOVI in FVE) sta cercando difare in modo che le ricadute sanitarie del fenome-no acquistino un peso maggiore nelle politichecomunitarie sul commercio di cani e gatti, fino adesitare in un regime d’intervento più coraggioso epiù praticabile di quello attualmente consentito,soprattutto per tutelare gli animali che sono nonpiù oggetto di commercializzazione bensì di traf-fico illegale. La rispedizione dei cuccioli non con-

I Paesi dell’Est che spediscono cuccioli di cane egatto verso l’Italia appartengono, come è noto,all’Unione Europea. Il dato rappresenta un pre-supposto non trascurabile se si vuole affrontarenella sua interezza un tema che non ha solo (“pur-troppo” si potrebbe aggiungere…) risvolti sanitarie di benessere animale. Si parla infatti di “com-mercio” tra Paesi dell’Unione Europea e, perquanto le autorità sanitarie nazionali ricerchinocostantemente intese con quelle dei Paesi spedito-ri per garantire la più rigorosa applicazione dellenorme, occorre tenere presente che sono preclusiagli Stati membri interventi unilaterali che posso-no contrastare con le regole del libero scambio dibeni nel territorio comunitario. Ecco perchè leipotesi più drastiche di soluzione dell’importazio-ne illegale di cuccioli (“chiudiamo le frontiere”)possono tentarci, ma restano impercorribili.Proseguendo nella lettura commerciale del feno-meno, si deve senz’altro far leva sulla tutela degliacquirenti, sul diritto ad acquisti garantiti e sicuri.In questa direzione, la sensibilizzazione dell’opi-

Il commercio dei cani e dei gatti tra i paesi dell’Unione Europea è disciplinato per gli aspetti specificamente sanitari,dalla direttiva 96/65/CEE e successive modifiche, in particolare quelle apportate dal regolamento 998/2003/CE.Le modalità dell’applicazione dei controlli su tali movimentazioni, sia da parte del Paese speditore che da parte di

quello di destinazione, sono fissate dalla direttiva 90/425/CE trasposta nel nostro ordinamento giuridico con il decretolegislativo 28/93. La FNOVI si batte, anche a livello europeo, per rendere più stringenti le norme sanitarie e per darea queste ultime un peso maggiore in rapporto alle politiche commerciali.

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LA PREVENZIONE SI FA IN EUROPALa FNOVI insiste: il fenomeno va aggredito insede europea, a monte, prevenendolo con normesanitarie più vincolanti e uniformemente applica-te. Ad esempio, la normativa vigente prevede chel’unica vaccinazione obbligatoria sia quella anti-rabbica ma per le altre patologie, che sono certa-mente più gravi nei cuccioli, non è previsto l’obbli-go di profilassi vaccinali che ridurrebbero la mor-talità e la diffusione di malattie infettive. Questagravissima lacuna non offre alcun “alibi” ai difen-sori delle regole del libero commercio comunita-rio. Ed è tutto da leggere il documento con cuil’EFSA, il massimo organismo scientifico consul-tivo della Commissione Europea, mette in guardiale autorità sanitarie nazionale dal rischio-rabbia,una malattia che deve continuare a restare in cimaalle politiche di prevenzione veterinaria. (cfr.30giorni di febbraio). Poggerà su queste basi ilcontributo della Federazione ai tavoli ministerialiche si stanno occupando del problema e che vedo-no il coinvolgimento anche del Ministero degliEsteri.

NEL FRATTEMPOPer parte nostra, dobbiamo denunciare senza esi-tazione alle autorità preposte ai controlli (ASL diriferimento) le irregolarità riscontrate, anche se gliambulatori veterinari sono il terminale del feno-meno e non il più rappresentativo per misurarnele proporzioni (i medici veterinari liberi professio-nisti visitano soprattutto cuccioli già di proprietàovvero già arrivati all’ultimo anello della filieracommerciale). Inoltre, un intervento dei veterina-ri liberi professionisti nella gestione dell'anagrafecanina e nell'iscrizione di animali provenienti dal-l'estero che preveda la segnalazione delle irregola-rità potrebbe migliorare il fenomeno per l’86% deicolleghi che hanno risposto al sondaggio dellaFNOVI. Allo stato, i medici veterinari entrano inscena solo al momento di diagnosticare una pato-logia conclamata, a constatare la morte. Non sonopiù disposti a questo.

*Relazioni esterne FNOVI

formi, ad esempio, nonè preclusa in lineagenerale dalla normati-va comunitaria, mapone evidenti e nonsottovalutabili proble-mi di salute e di benes-sere degli animali. Parliamo del resto diesseri senzienti, laCommissione Europeanon lo dimentichi erilegga l’articolo 13 delnuovissimo Trattato diLisbona: “Nella formu-lazione e nell’attuazio-ne delle politichedell'Unione nei settori

dell’agricoltura, della pesca, dei trasporti, del mer-cato interno, della ricerca e sviluppo tecnologico edello spazio, l'Unione e gli Stati membri tengonopienamente conto delle esigenze in materia dibenessere degli animali in quanto esseri senzienti”. E’ senz’altro corretto ricordare che laCommissione è intervenuta presso le autoritàungheresi richiamandole alla loro specificaresponsabilità nell’assicurare le conformità dellespedizioni degli animali alla normativa comunita-ria e chiedendo esplicite assicurazioni di urgenteadempimento. Ma è altrettanto vero che ad otto-bre, 138 cuccioli venivano illegalmente scaricati aMilano da un furgone proveniente dall’Ungheria(il paese speditore principale insieme allaSlovacchia).

26.397Il bilancio del 2008 con tutta probabilità si allinee-rà al dato drammatico del 2007: più di ventiseimila cuccioli sono stati spediti da Polonia,Slovenia, Romania, Repubblica Ceca, RepubblicaSlovacca e Ungheria. I dati parziali del 2008 con-fermano l’Ungheria al primo posto fra i Paesi spe-ditori e il cane il cucciolo in assoluto più contrab-bandato. Il traffico non ha subito flessioni e hacontinuato ad impegnare i nostri UVAC, la magi-stratura e le forze dell’ordine.

Atante provinciale e membro del Consiglio diAmministrazione della nostra cassa previdenziale.La prima settimana del quinto anno è stata conno-tata da una serie di brevi seminari trattanti diver-si aspetti pratici che il veterinario neolaureatodovrà affrontare nella sua attività e che interessa-no sia la gestione del proprio lavoro - in generalel’attività imprenditoriale e la struttura previden-ziale - sia le competenze che il veterinario puòmettere a disposizione della società in ambitomedico, scientifico e legale. Abbiamo voluto che il risultato della settimanafosse commentato dai veri protagonisti, gli stu-denti del quinto anno. A nome degli studenti delV anno di corso, Chiara Mantovani ha riportatoquesto giudizio:“In primis riteniamo sia stata utile un’introduzione aiprincipi contabili e di revisione del bilancio, unita anozioni basilari sugli indici di valutazione finanzia-ria, con lo scopo di valutare gli investimenti all’inter-no di un’attività imprenditoriale (come il manage-ment di un ambulatorio per quanto riguarda l’acqui-sto di apparecchiature diagnostiche). Quadro comple-tato dai successivi interventi riguardanti la cassa pre-videnziale (ENPAV) che ci hanno permesso di coglie-re gli aspetti generali inerenti al sistema pensionistico,alle prestazioni assistenziali e ai metodi di finanzia-mento.Inoltre ci sono state presentate le potenzialità lavora-tive del medico veterinario al di fuori della classicaattività clinica, ponendo particolare attenzioneall’importanza del veterinario come figura di riferi-mento all’interno di organizzazioni nazionali e inter-nazionali per quanto riguarda i campi di food safety,zoonosi e benessere animale. Un accento è stato postosugli alimenti transgenici e OGM, evidenziando ilruolo che questa tecnologia occupa a livello mondia-

I PROFESSIONISTI IN CATTEDRA

Come l’anno precedente e visto l’apprezzamentodimostrato dagli studenti, anche quest’anno il sig.Preside della Facoltà di Medicina Veterinariadell’Università degli Studi di Parma Prof. AttilioCorradi, in sinergia con l’Ordine dei MediciVeterinari della provincia di Parma, ha inteso ini-ziare l’anno accademico dedicando la prima setti-mana di lezioni all’orientamento degli studentidell’ultimo anno relativamente al mondo profes-sionale che da qui a poco li vedrà gioco forzaimpegnati nell’inserimento.I docenti che si sono alternati rispecchiavano tuttele varie realtà del mondo professionale ed in par-ticolare per quanto riguarda la rappresentanzadell’Ordine i Consiglieri si sono alternati nelnuovo compito di docenti come pure il rappresen-

di Stefano Zanichelli* e Alberto Schianchi**

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Alla Facoltà di Parma, la prima settimana delle lezioni è stata dedicata all’orientamento degli studenti dell’ultimo anno. I futuri Colleghi hanno giudicato l’iniziativa “lungimirante perchè avvicina il mondo professionale a quello accademico”.

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le per quanto riguarda la risoluzione dei problemi ali-mentari (golden rice e ipovitaminosi) e produttivi(ibridi resistenti a siccità, insetti o patogeni). Per ultimo, ma non meno importante, un’analisidella nuova figura del clinico sia dei grandi che deipiccoli animali, in particolare la nascita del veterina-rio d’azienda e delle medicine alternative, sottoline-ando l’importanza del medico di azienda anche dalpunto di vista di mediatore culturale per quantoriguarda la formazione del personale addetto all’alle-vamento (igiene nella mungitura, lo smaltimento deirifiuti …), e cercando di trasmettere l’importanza dellavoro in team. In relazione alle medicine alternative,invece, si è dimostrata utile una trattazione degliaspetti fondamentali di queste metodologie (basi teo-riche, omeopatia, medicina tradizionale cinese, ago-puntura...) poiché sempre più richieste dal clienteanche in Italia. In conclusione vogliamo ribadirequanto quest’opportunità offertaci dalla Facoltà di

Medicina Veterinaria di Parma sia stata utile peravvicinarci alla nostra futura professione, anche gra-zie ai suggerimenti pratici di medici inseriti nelmondo del lavoro, completando la nostra formazioneaccademica. Terminiamo ricordando i principi che cihanno trasmesso: l’importanza di un atteggiamentopositivo, della formazione continua e del lavoro digruppo come chiave per un proficuo inserimento nelmondo del lavoro.”E’ doveroso esprimere da parte nostra un sentitoringraziamento al prof. Corradi per aver accettatoquesta impostazione di collaborazione fattiva,sicuramente da prendere ad esempio da altreFacoltà e da continuare nel tempo. •

* Presidente Ordine dei Medici Veterinari di Parma,Consigliere FNOVI** Delegato provinciale ENPAV di Parma eMembro del CdA ENPAV

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UN'ALTRA CRONACA DA ROMAdi Laurenzo*

Non so da che parte iniziare, se dall'animale chenon è più un animale, o meglio non è più l'anima-le di quell'animale che era una volta, se dalla noti-zia che lo sleddog è materia di studio, e che è natoun accordo fra la federazione italiana musher e undipartimento di una clinica universitaria, o se ini-ziare dal decalogo delle buone pratiche veterinarieche ci viene a raccontare che è da ora che il veteri-nario può essere anche un medico dal momentoche rispetta il paziente applicando un determinatoprotocollo.

E l'animale, solo ora sorride. In alto i cuori!

Ma noi, i vecchietti di una volta quelli che ai con-gressi sono sempre meno (e il fenomeno non sicapisce) cosa abbiamo da dire? Non abbiamo maimassacrato nessuno e l'idea delle buone pratiche ènata da tempo e da tempo piano piano i vecchiettihanno inventato e dettato comportamenti ed eticafacendo senz'altro errori ma essendo pionieri ecostruttori della categoria.

Diciamocelo. E la memoria corre.

La mia prima fecondazione artificiale la praticaisu una bruna alpina, in alta collina, in una buiastalla. C'era un sole pallido ma un sorriso solaresulle labbra della azdoura. C'era un leggero ventoche musicava fra le foglie delle pioppe. C'era inlontananza, se ben ricordo, un richiamo di qua-glie. C'era l'acqua calda e l'acqua fredda e dueasciugamani di lino grezzo e freschi di bucato.C'era un buon vino da bottiglia ed un buon sala-me (ancora prima della lotta all'amaro ). Mi chie-sero anche della diarrea dei polli e della tosse delcane vecchio. La signora mi regalò dodici uova eduna grossa melagrana. -per i bimbi.- disse. Segnòl'avvenuta visita alla giovane vaccina e la feconda-zione. A Natale i conti, assieme al panone allapinza con la marmellata di more e i confettinicolorati.

Ma poi, io, tradii la collina e la collina tradì me,poiché nessuno amava ed aiutava " l'agricola mon-tana " e la Ducati e la Malaguti e la Menarini vesti-

vano con tute blu e a tempo pieno i figli dei conta-dini e degli allevatori.

E la memoria corre al mio primo ambulatorio, incittà, per animali d'affezione.Ma l'affezione ai cani e ai gatti era ben poca cosa epoca cosa la considerazione al veterinario. E non sifacevano esami di laboratorio, e ci dicevano chissàche guadagni avrà con le feci del mio cane e non sifacevano i vaccini, lei vuol togliere il fiuto al miocane, e non mi dica che ha la vescica, la fa in con-tinuazione.....ma arrivammo ad avere i raggi X e iferri operatori e le sale d'attesa, ma anche le visitedella Finanza, ma è tutto un crescere, e sino adoggi siamo cresciuti.

In alto i cuori.

Diciamocelo: i vecchietti sono stati bravi traghet-tatori di tutti quei sentimenti che ora fanno parla-re delle buone pratiche veterinarie, e dal figlio lau-reato del contadino nuovo siamo diventati dottoriveterinari, medici, per la cui scienza e coscienzapassa la salute non solo degli animali ma anchel'igiene degli alimenti, la loro sicurezza e quindi lasalute dell'uomo.

E la memoria corre ai Colleghi che non vedo piùin nessuna assemblea, Colleghi che potrei senz'al-tro rivedere vincendo la mia insofferenza al viag-giare, Colleghi che per forza di cose non potrò piùrivedere, (ricordo il sorriso fraterno di Giuliano)e abbraccio i Colleghi più giovani, più attivi, piùpolitici, ma quelli che non si sono mai serviti dellaCategoria, ma l'hanno servita e hanno aiutato lamia immagine ad uscire da quella stalla buia dialta collina ed arrivare all'Auditorium delMinistero del lavoro, della salute, e delle politichesociali.

Grazie a tutti, al braccio e alla mente, e grazie atutti ne ho fatto di strada.Diciamocelo, e in alto i cuori, ma non abbassiamola guardia, anzi. •

* Presidente dell'Ordine dei Medici Veterinari diBologna

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IALA CONSULENZA NON È COSADA TUTTI

mercato anche da parte di pre-statori intellettuali non iscrittiagli Albi, è altrettanto pacifico– e anche la sentenza citata loriafferma – che vi sono profes-sioni intellettuali con materieriservate sottratte al liberomercato di chi non è iscritto. La vera battaglia, pertanto,quantomeno allo stato ed inattesa di recuperare “terreno” afavore delle competenze pro-fessionali, è quella di tutelare ilpiù possibile competenze spe-cifiche riportate negli ordina-menti professionali, affinchéesse non vengano ricompresein attività generica e non riser-vata, per cui è consentito l’ac-cesso a tutti.Sulla esclusività della consu-lenza per gli iscritti negli Albi,quando questa sia loro “pro-

pria” o “tipica”, è intervenuta anche la CorteSuprema di Cassazione - Sesta Sezione Penale,con la Sentenza n. 42790 del 10 ottobre 2007, laquale ha ribadito (nell’esaminare il caso di unragioniere, non iscritto all’Albo professionale, cheaveva svolto un unico atto di consulenza professio-nale, peraltro gratuitamente) il divieto assoluto disvolgimento delle attività di consulenza, quandole stesse siano tipiche di una determinata categoriaprofessionale affermando come in tale caso si con-figuri il reato di cui all’art. 348 c.p., il quale dun-que opera non solo: “...per gli atti riservati, in viaesclusiva, a soggetti dotati di speciale abilitazione(c.d. atti tipici della professione), ma anche quellac.d. caratteristici, strumentalmente connessi aiprimi, a condizione che vengano compiuti inmodo continuativo e professionale, in quanto,anche in questa seconda ipotesi, si ha eserciziodella professione per la quale è richiesta l’iscrizio-ne nel relativo albo”. Orientamento, peraltro, confermativo di quello inprecedenza sempre espresso dalla Cassazione (cfr.sentenza n. 49, del 8 ottobre 2002).”Il principio di esclusività delle competenze profes-sionali dei professionisti iscritti negli Albi, peral-tro, è stato inoltre più volte ribadito nella suaimportanza dal Consiglio di Stato e dalla Corte diCassazione, Sezioni Civili.

di Maria Giovanna Trombetta*

LSi registrano sempre più frequentemente pro-nunce giurisprudenziali (vedi per tutteCassazione, II Sez. Civ., n. 15530 dell'11 giugno2008) che percorrono un “pericoloso” anche seormai consolidato orientamento, perseguito siadal legislatore (Bersani docet) che dagli stessiGiudici, di limitare l’ambito di competenze “riser-vate” ai professionisti iscritti agli Albi, per amplia-re l’ambito dell’attività intellettuale rimessa almercato dei “servizi” e della prestazione d’operaintellettuale prestata da soggetti non iscritti agliAlbi.Ed infatti, pur essendo pacifico che tutto ciò chenon è oggetto di attività professionale riservata(intendendosi come tale quella enumerata edesplicitata nelle competenze dei vari ordinamentiprofessionali) deve considerarsi oggetto di libero

L’attenzione degli ordini resta alta per evitare che la consulenza professionale diventi territorio di preda.

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Ed infatti il Consiglio di Stato, sez. II, con il pare-re reso nella adunanza del 29 gennaio 1997, inmerito ad un ricorso straordinario al Presidentedella Repubblica, ha avuto modo di precisare che:“… il punto di partenza per la ricostruzione daoperare è, pertanto, l’art. 2229 c.c. ai sensi delquale la legge determina le professioni intellettua-li per l’esercizio per le quali è necessaria l’iscrizio-ne in appositi Albi od elenchi. Da tale rilievo siricavano due conseguenze: da un lato, emerge chenon per tutte le professioni intellettuali è previstal’istituzione di appositi Albi (e quindi esiste unaserie di professioni intellettuali e libere, ciò nontipizzate legislativamente); dall’altro, ne derivache se la professione intellettuale viene tipizzatadalla legge, essa può essere svolta soltanto dagliiscritti dagli Albi ed elenchi istituiti in forza dellalegge medesima. L’istituzione di tali Albi opera,quindi, un transito da un regime di libertà ad unodi esclusiva, nel senso che in capo agli iscritti sus-siste una sorta di “privativa” per lo svolgimentoper le attività tipizzate. Da ciò discende allora, cheil discrimine tra attività libera ed attività riservataagli iscritti non può che essere rinvenuto nelladisciplina degli stessi Albi professionali …”.Non deve nascondersi che proprio l’utilizzo diformule quali “attività di consulenza o assistenza”in varie materie, sono lo strumento per “sdogana-re” alcune competenze professionali di chiaramatrice riservata “in un territorio franco” conlesione degli interessi delle categorie degli iscrittiagli Albi e l’attenzione degli organismi ordinisticiresta alta al fine di evitare che attività di consulen-za, avente oggetto professionale specifico e riser-vato, diventi territorio di preda per tutti. •

* Avvocato, FNOVI

MENTE RIVOLUZIONARIA

Avian Influenza Data) un consorzio mondiale cheha come scopo la condivisione dei dati scientifici.Grazie a GISAID, le sequenze genetiche dei virusinfluenzali aviari sono raccolte e messe a disposi-zione dei ricercatori di tutto il mondo per megliocomprendere i meccanismi di patogenicità e ledinamiche dell’epidemia. Nel 2006, il team dellacollega virologa, ha isolato e caratterizzato ilprimo virus H5N1 comparso nel continente afri-cano. Le fu chiesto di depositare la sequenza gene-tica di quel campione in una banca dati a cui solopochi laboratori avrebbero avuto accesso. Ma poi-ché si trattava di una catastrofe annunciata, unagrave minaccia per la salute degli animali e dell’uomo, Ilaria Capua non ha ritenuto che fosse suf-ficiente che solo pochi scienziati condividessero irisultati delle ricerche e depositato la sequenza inun database ad accesso pubblico e gratuito,GenBank. A testimonianza della “fame di infor-mazioni” in una sola settimana la sequenza gene-tica ha registrato 1000 downloads. Ilaria ha fattodi più: ha invitato i suoi colleghi a riflettere sulloro ruolo come operatori di sanità pubblica e adinterrompere l’inserimento di dati sull’influenzaaviaria in banche dati private a favore di quelle“open access”. Seedmagazine.com parla di un“piccolo atto di ribellione”, di una “scintilla peruna grande sfida globale”. La costituzione di GISAID, promossa e difesadall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delleVenezie, rappresenta un segno tangibile del livel-lo della ricerca sanitaria e rafforza il ruolo dellasanità pubblica veterinaria italiana in un contestoglobale. La condivisione scientifica è strenuamen-te difesa anche da un altro dei cinque game chan-gers individuati da Seed, John Wilbanks diScience Commons: "La stragrande maggioranzadella scienza è in realtà un segreto - protesta-nascosto nei laboratori”. Per questo ha creatoScience Commons, dedicato alla creazione di unacultura aperta web in cui gli scienziati, possonofacilmente condividere il loro lavoro. •

Sono diciassette le “menti rivoluzionarie” delterzo millennio secondo la rivista scientifica ame-ricana Seed. Le ultime cinque ammesse nella listameritano anche l’epiteto di “game changer”, per-ché la scienza è davvero tale quando arriva amodificare la conoscenza e questo traguardo loraggiunge solo aprendosi alla condivisione. Inquesto ristretto consesso di ricercatori mondialifigura un solo nome italiano, un medico veterina-rio che per di più lavora in Italia: Ilaria Capua.Il sito della rivista, seedmagazine.com, le dedicaun ampio servizio per il suo impegno nella idea-zione di GISAID (Global Initiative on Sharing

Ilaria Capua è una dei cinque “game changers”della ricerca scientifica mondiale. Per la rivista Seed è fra le “menti che non sonodisposte ad accontentarsi di mantenere lo status quo e che chiedono per la scienza un modo migliore di esistere”.

REVOLUTIONARY MINDShttp://revminds.seedmagazine.com/revminds/member/ilaria_capua/“Seedmagazine.com aims to provide our readers with the most relevant, insightful and entertaining original science content on the web”.

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ONON SI GIOCA AGLI AGENTI SEGRETI

di Laura Torriani*

IIn qualsiasi momento

si può essere convocati

d’ufficio a rivestire il ruolo

di ausiliario di polizia

giudiziaria. E allora è bene

non improvvisare…

agire per contrastare se non tutti almeno una partedegli atti di crudeltà o negligenza verso gli anima-li l’avevo da parecchio tempo e quando è arrivatala convocazione ho immediatamente deciso divolerci proprio andare e ho confermato la presen-za. Appena preso posto nella sala romana è stata subi-to chiara l’estrema competenza di questo Nucleodella Forestale (Nucleo Investigativo per i Reati inDanno agli Animali), già evidente nella sceltaponderata dei relatori che hanno coperto a 360gradi le diverse professionalità che sono coinvoltein indagini e interventi di questo genere, dallo psi-cologo che ha aperto una porta su di un mondoben diverso dal nostro dove la ricerca della patolo-gia avviene nella mente umana, al biologo che sioccupa di metodiche scientifiche di identificazio-ne e “certificazione” degli indizi raccolti, indi-spensabili per convalidare oltre ogni ragionevoledubbio le eventuali responsabilità degli indagati,ai componenti stessi del Nucleo in grado di man-tenere la calma anche in situazioni francamenteinnervosenti oltre ogni limite, come si è potutoben constatare dai filmati presentati. Interessantissimo il settore presentato dal veteri-nario “forense” dott. Rosario Fico (cfr. 30giorni diottobre), forse nuovo possibile indirizzo professio-nale visto l’aumento purtroppo di casi controversie delle implicazioni legali ad essi intrecciate, eimportantissime le indicazioni legali fornite dal-l’avvocato Campanaro della LAV che hanno chia-ramente illustrato come possa essere difficile ecomplesso anche legalmente intervenire in manie-ra definitiva date le molteplici sfaccettature e ladifficoltà di gestione dell’oggetto del reato, cioèdell’animale, che non sempre si riesce a sottrarre achi lo sta maltrattando o gestendo in manieracompletamente scorretta. È stata decisamente una finestra improvvisamen-te aperta su di una implicazione morale della pro-fessione che troppo spesso viene da noi stessimedici veterinari dimenticato o lasciato in secon-do piano, cioè quello del benessere animale e dellasua tutela, che dovrebbe invece sempre e comun-que vederci come attori principali e non comespettatori o, peggio, accusati. Da parte dei colleghi partecipanti l’interesse èstato altissimo per tutte le relazioni, con anche

Nonostante i mille impegni quotidiani che travol-gono tutti noi e che troppo spesso ci fanno perde-re la curiosità per quanto di nuovo o diverso puòesserci nella nostra professione appena ho saputoche si sarebbe tenuto a Roma il corso per Ausiliaridi polizia giudiziaria tenuto dal NIRDA e dallaFNOVI presso la sede del Corpo Forestale (cfr.30giorni di ottobre) mi sono affrettata a inviare lamia richiesta di iscrizione associata al urriculumvitae. Per qualche breve istante ho pensato di inserirenel curriculum la mia (insana) passione per le sto-rie gialle, evoluta nel tempo dai semplici e merlet-tati romanzi di Agatha Christie o di Ellery Queenai più truculenti e realisti thriller anatomopatolo-gici della Cornwell o della Reichs, condita dalleormai innumerevoli serie televisive alla CSI, ma ilbuon senso mi ha fatto rinsavire in tempo e misono limitata ai dati essenziali della mia vita pro-fessionale. Come credo tanti colleghi da tempo mi sono resaconto che il mondo che ruota intorno agli anima-li, anche quelli di affezione che dovrebbero inquanto tali essere oggetto di cure e attenzioni dibuon livello, non è così roseo come dovrebbe e irisvolti negativi e troppo spesso non puniti sonotanti, data anche l’impossibilità degli animali dichiedere giustizia e la scarsa possibilità di inter-vento che le forze dell’ordine, travolte da ben altriproblemi, possono mettere in campo in questoambito. La curiosità di vedere come si poteva operare e

convocati d’ufficio a rivestire questo ruolo, anchein assenza di una diretta volontà di partecipazio-ne, poiché l’Ausiliario nominato è obbligato a for-nire la sua opera, anche se è stato confermato chia-ramente che molto difficilmente sarà convocatochi non desidera offrire volontariamente la pro-pria collaborazione. Quanto ci si aspetta da noi in queste circostanze èche svolgiamo la nostra professione di medici etutori del benessere animale in modo identico aquello esercitato nei nostri ambulatori o cliniche,senza improvvisarci anatomopatologici o agentisegreti, ma anche senza lasciarsi condizionare dainteressi economici o timori delle conseguenzedelle nostre certificazioni, guadagnando così forsefinalmente un ruolo sociale definito e rispettato. •

* Medico veterinario, Milano

parecchi interventi che hanno denotato una giàdecisa conoscenza di procedure e modalità opera-tive, che lasciano presumere che in futuro moltidei presenti saranno disposti a prestare la loroopera di collaborazione come ausiliari di PG. Sono stati necessari però alcuni chiarimenti datoche qualche collega è intervenuto al corso forsecon un’idea non corretta relativa alle aspettative,presumendo che si trattasse di un avviamento aduna eventuale assunzione o collaborazione conti-nuativa con il Corpo Forestale, mentre invece l’in-tento è stato quello di illustrare semplicemente neldettaglio le modalità di intervento e le caratteristi-che richieste ai medici veterinari che desideranocollaborare, per quanto saltuariamente, alle opera-zioni in campo del NIRDA in qualità di tecnici. Forse non noto ai più (non lo sapevo nemmeno io)è il fatto che in qualsiasi momento si può essere

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to da poco. Infatti i regolamenti n. 2081 e2082/1992 per i prodotti ST, IGP DOP, e n.2092/1991 per le produzioni biologiche sono statiabrogati e i successivi regolamenti (n. 509 e 510 /per i prodotti DOP IGP ST, n. 834/2007 per laproduzione biologica) richiedono non più la con-formità alla norma europea EN 45011 ma l‘accre-ditamento dell’organismo di controllo. Lo stesso approccio è riscontrabile anche nelrecente regolamento n. 479/2008 per l’organizza-zione comune del mercato vitivinicolo.Appare dunque evidente come l’Unione Europeaattribuisca un ruolo fondamentale alle certifica-zioni accreditate sia per favorire la circolazionedelle merci tra gli Stati membri che per garantirela tutela di interessi pubblici come la salute e lasicurezza in generale, la salute e la sicurezza sulluogo di lavoro, la protezione dei consumatori edell'ambiente.

NOVITA’A questo proposito sulla Gazzetta Ufficialedell'Unione Europea del 13 agosto 2008 è statopubblicato un pacchetto normativo (dueRegolamenti e una Decisione) che ha introdottoimportanti novità riguardo la libera circolazionedelle merci nel mercato interno. In particolare il Regolamento (CE) n. 765/2008dedica ampio spazio, nel capo II, al tema dell’ac-creditamento, dandone un ampio significato“Attestazione, da parte di un OrganismoNazionale di accreditamento che certifica che undeterminato Organismo di valutazione della con-formità soddisfa i criteri per svolgere specificheattività di valutazione della conformità stabilite inbase a norme armonizzate e, ove appropriato, ognialtro requisito supplementare, segnatamente quel-li definiti nei rilevanti programmi settoriali”. Ilregolamento prevede che ogni stato membro indi-vidui un organismo di accreditamento unico e loautorizzi a svolgere l’attività di accreditamento.Quindi le attività di riconoscimento, autorizzazio-ne e notifica svolte ad oggi da diverse AutoritàPubbliche (Ministeri, Regioni, Organi Tecnicidello Stato), dovranno confluire in un sistema uni-ficato. Lo stesso regolamento sottolinea la necessi-tà di prevedere, per la libera circolazione dellemerci, il riconoscimento all’estero dei certificatie/o attestati emessi, tramite la sottoscrizione degli

LE CERTIFICAZIONI ACCREDITATE di Silvia Tramontin*

La certificazione volontaria nel settore alimentareitaliano ha preso piede ormai da anni: sono oltre116 mila le certificazioni di sistemi di gestionequalità (ISO 9001) rilasciate sotto accreditamentoSINCERT. Le aziende richiedono certificazionivolontarie anche per altri sistemi di gestione comel’ambientale (ISO 14001), la salute e sicurezza sullavoro (OHSAS 18001), la sicurezza alimentare(ISO 22000). Molto spesso alle certificazioni disistema si affiancano quelle di prodotto che evi-denziano caratteristiche specifiche come ad esem-pio l’assenza di OGM .

LA LEGISLAZIONELe norme volontarie sono state sempre più fre-quentemente richiamate nel panorama legislativocomunitario degli ultimi anni:• il regolamento 882/2004 relativo ai controlli uffi-ciali intesi a verificare la conformità alla normati-va in materia di mangimi e di alimenti e allenorme sulla salute e sul benessere degli animali: onell’articolo 5 è prevista la delega di compiti speci-fici riguardanti i controlli ufficiali a condizioneche l’organismo di controllo operi e sia accreditatoconformemente alla norma EN 45004; o nell’arti-colo 12 è richiesto che i Laboratori ufficiali operi-no, siano valutati e accreditati conformemente allenorme europee EN ISO/IEC 17025, EN 45002 eEN 45003. • la decisione della Commissione del 29 settembre2006 che stabilisce le linee guida che definiscono icriteri di esecuzione degli audit a norma del rego-lamento (CE) n. 882/2004 (…..) fa riferimento allanorma ISO 19011.• Altri esempi sono i prodotti DOP, IGP, ST, iprodotti da agricoltura biologica, l’etichettaturadelle carni bovine. I regolamenti relativi a questiprodotti prevedono la possibilità di affidare ilsistema di controllo ad organismi privati a condi-zione che questi siano riconosciuti e sottoposti asorveglianza da parte dell’autorità designata. Per questi prodotti l’UE ha previsto 2 tappe fon-damentali: dapprima la richiesta di adempimentoda parte degli organismi di controllo delle condi-zioni stabilite nella norma EN 45011. In un secon-do momento il requisito legislativo ha esplicita-mente richiesto l’accreditamento degli organismidi controllo in conformità alla norma europea EN45011. Questo secondo passaggio si è concretizza-•

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re tecniche che ostacolano il commercio interna-zionale anche in virtù dell’approvazione in sedeGATT (General Agreement on Tariffs andTrade, ora WTO). Infatti le attestazioni di confor-mità (le certificazioni di sistema di gestione, diprodotto, di personale e i rapporti di ispezione, irapporti di prova e i certificati di taratura, ecc.)emesse sotto il proprio accreditamento sono rico-nosciute e accettate in tutti i Paesi i cui Organisminazionali di accreditamento sono membri di EA(European co-operation for Accreditation), diIAF (International Accreditation Forum) e diILAC (International Laboratory AccreditationCooperation).

IPOTESIAd oggi non si può sapere se il futuro Ente unicoitaliano di accreditamento sarà incaricato di svol-gere l’attività di accreditamento prevista dal rego-lamento 765/2008. Una ipotesi può essere quellaemersa nel convegno “Accreditamento, certifica-zioni e pubblica amministrazione: regole, metodie strategie”, ovvero l’inserimento in un sistema disussidiarietà, nel quale l’Autorità Pubblica detieneil controllo, l’indirizzo e la responsabilità, e affidasulla base di specifici accordi compiti ben precisiall’Organismo di Accreditamento. •

*Med vet, Auditor certificato SICEV - Segreteria tec-nica Sincert

Accordi internazionali di mutuo riconoscimentodegli accreditamenti e l’adesione agli Organismiinternazionali di cooperazione per l’accredita-mento (EA, IAF, ILAC).

IL SISTEMA NAZIONALEIn Italia il sistema di accreditamento, unico casoeuropeo insieme alla Germania, è gestito da Entidistinti, riconosciuti e firmatari degli Accordiinternazionali di mutuo riconoscimento:- SINAL: accredita le prove eseguite da qualsia-si tipologia di Laboratorio di prova - SINCERT: accredita Organismi di certificazionedi sistemi di gestione, Organismi di certificazionedi prodotti, Organismi di certifica-zione di personale e Organismi diispezione. - SIT: accredita un Laboratorioquale Centro di taratura, attestando-ne la competenza ad effettuare tara-ture che assicurano nel tempo la rife-ribilità ai campioni nazionali o inter-nazionali.SINAL, SINCERT e SIT stannolavorando per la loro unificazione,che avverrà valorizzando il patrimo-nio di competenze rappresentatodalle professionalità presenti in cia-scuno di essi.L’accreditamento si basa sui seguentielementi fondamentali:• Imparzialità: la rappresentativitàdi tutte le parti interessate all’internodell’OdC garantisce l’uniformità ditrattamento per chiunque presentidomanda di certificazione e/o ispezione. • indipendenza: l’autorità preposta al rilasciodella certificazione è strutturata in maniera tale dagarantire l’assenza di conflitti d’interesse.• correttezza: le norme europee vietano la presta-zione di consulenze, sia direttamente, che attra-verso società collegate.• competenza: il personale addetto all’attività dicertificazione deve essere culturalmente, tecnica-mente e professionalmente qualificato.Tale impostazione, associata agli accordi interna-zionali di mutuo riconoscimento con gli analoghiorganismi di altri Paesi., garantisce la fiducia nel-l’accreditamento e contribuisce a ridurre le barrie-

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30/10/2008• Il presidente della FNOVI Gaetano Penocchio partecipa a Roma all’insediamento della rinnovataCommissione nazionale ECM, alla presenza del Sottosegretario di Stato alla Salute Ferruccio Fazio.• Il presidente Penocchio replica alla “inopportuna esternazione” del Senatore Quagliariello a propo-sito degli sprechi nelle Università (“5.500 corsi di laurea per i quali oggi ci si può laureare in cura delcane e del gatto o in acquacoltura . ..”): la medicina veterinaria non è uno spreco, il Senatore non cono-sce la professione.• Danilo Serva, revisore dei conti, partecipa a Casoli (Chieti) al Seminario "Gli scenari della medicinaveterinaria in un mondo globalizzato: prospettive e realtà attuali”.03 /11/ 2008• A Cremona, il presidente Penocchio partecipa al tavolo di confronto sulle ipotesi di rinnovo con-trattuale dei dirigenti precari dell’ex Ministero della Salute. Presente una delegazione di Colleghi, CarloScotti (ANMVI), Claudio Fantini (Fed. Medici UIL FPL) e Aldo Grasselli ( Assomed-Sivemp).04 /11/ 2008• A Roma il consigliere FNOVI Carla Bernasconi partecipa ai lavori del gruppo ristretto sul benesse-re degli animali da compagnia convocato dal sottosegretario Martini nella sede ministeriale diLungotevere Ripa.06/11/2008• Vedrà la luce nel 2009 la riforma del sistema pensionistico a cui sta lavorando l'ENPAV. Le prime lineedel cambiamento tracciate dall’Ente vengono discusse al Ministero del Lavoro della Salute e dellePolitiche Sociali.• Giuliano Lazzarini partecipa per la FNOVI alla riunione straordinaria della Commissione Esperti pergli Studi di Settore dell’Agenzia delle Entrate, per la valutazione dell’impatto della crisi sugli studi di set-tore.• Il Presidente e il Vicepresidente partecipano all’Assemblea AdEPP.• Si svolgono il Consiglio di Amministrazione ed il Comitato Esecutivo ENPAV. Presente al CdA il pre-sidente della FNOVI.• Il Presidente Gianni Mancuso partecipa ad una riunione sulle casse privatizzate presso il Ministerodel Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, convocata dal Ministro Sacconi.07/11/2008• Il Comitato Centrale della FNOVI si riunisce in Via del Tritone.• Si svolge in Roma, all’auditorium del Ministero, la Conferenza Nazionale sul benessere animale: ven-gono presentati la piattaforma e-learning e il primo corso FAD sul benessere animale. Il corso è gra-tuito accreditato con 30 crediti ECM e destinato a tutti gli iscritti agli Albi dei medici veterinari.• Il Presidente Mancuso e il Vice Presidente Tullio Paolo Scotti partecipano alla Conferenza insieme anumerosi Delegati Enpav.Al termine della Conferenza, si aprono i lavori del Consiglio Nazionale dellaFederazione; il Presidente Mancuso e i componenti del Consiglio di Amministrazione presiedono allariunione pre-assembleare alla presenza dei Delegati dell’Ente.08/11/2008• Proseguono i lavori del Consiglio Nazionale FNOVI: approvazione del Bilancio e tavole rotonde sullacertificazione e sulla comunicazione.• Si riunisce l’Assemblea dei Delegati ENPAV per l’approvazione del Bilancio Preventivo 2009.10/11/2008• Il presidente Penocchio e il consigliere Alberto Casartelli incontrano la Direzione ministeriale del far-maco. In preparazione una bozza di Linee guida sulla tracciabilità del farmaco veterinario.11/11/2008 • Il Gruppo ristretto benessere animali d’affezione esamina la bozza di Ddl “Disciplina del rapportouomo-cane per la prevenzione delle morsicature e gestione dei cani ad aggressività non controllata”.Per la FNOVI interviene Carla Bernasconi.•

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11/11/2008• Il presidente Penocchio presenzia all’incontro ministeriale sul disegno di legge per la prevenzione delrandagismo e sul Ddl “Misure per l’istituzione del servizio sanitario veterinario mutualistico e normea favore della cura di cani e gatti” della Senatrice Amati.14/11/2008• Il Presidente della FNOVI firma una circolare agli ordini provinciali sul diritto di stabilimento dei cit-tadini europei e sul decreto di riconoscimento dei titoli professionali, riportante le indicazioni delMinistero del Welfare.15-16/11/2008• Il presidente Gaetano Penocchio, Giacomo Tolasi e Romano Zilli partecipano ad Hannover allaGeneral Assembly della FVE.17/11/2008• Troppe figure professionali nell’area sanitaria. Il presidente pubblica una comunicazione in cui ribadi-sce la contrarietà della Federazione alla creazione di nuovi profili e auspica una “operazione di traspa-renza” verso i giovani circa i reali fabbisogni formativi.18/11/2008• Si svolge presso la sede dell’Enpav la “Giornata di zooantropologia: pensieri, riflessioni e azioni per ladiffusione del corretto rapporto uomo-animale” in collaborazione con gli Animalisti Italiani. IlSottosegretario Martini, interviene alla Giornata e sottolinea l’importante risultato raggiunto dalla trat-tativa Ministero-Fs, promossa anche dall’On Mancuso.19/11/2008• Il Ministero del Lavoro, Salute e Politiche Sociali convoca una riunione sulle problematiche relative alDLgs 206/2007 sul riconoscimento qualifiche professionali conseguite in uno Stato Membro dell’ UE.Per la FNOVI partecipa Donatella Loni.20/11/2008• Gaetano Penocchio interviene al Corso di aggiornamento“Farmacovigilanza in medicina veterinaria”organizzato a Bologna dalla Federazione degli Ordini dell’Emilia Romagna in collaborazione con laRegione Emilia Romagna.• Donatella Loni, revisore FNOVI, interviene al Convegno-Dibattito “La Medicina che vogliamo: pro-poste per un moderno servizio sanitario federale” organizzato a Roma da UIL FPL Federazione Medici.21/11/2008• L’ENPAV diffonde un comunicato agli iscritti di presa di distanza da alcuni articoli pubblicati da ItaliaOggi sul presunto rischio di soppressione delle casse di previdenza. L’Ente precisa che la norma “tagliaenti” si applica espressamente ai soli enti pubblici non economici, mentre l’ENPAV è un ente privatiz-zato. Per il Presidente Mancuso gli articoli sono da tenere “in nessun conto”, in quanto “totalmente ine-satti e fuorvianti”.• Il presidente della FNOVI scrive al Ministro del Lavoro, Salute e Politiche Sociali Onorevole MaurizioSacconi, con l’auspicio che dalla definizione dell’atto medico veterinario scaturisca una proposta rego-lamentare.24/11/2008• Gianluigi Giovagnoli e Donatella Loni partecipano ai lavori dei tavoli tecnici convocato dal Comunedi Roma e dal sottosegretario Martini in merito alle problematiche relative alla tutela della salute e delbenessere dei cavalli da lavoro della Capitale.25/11/2008• Si riunisce il Gruppo ristretto benessere animali d’affezione. Vi partecipa il consigliere CarlaBernasconi.• Gaetano Penocchio invia una nota al Presidente del Consiglio dei Ministri Silvio Berlusconi e ad altricomponenti del Governo chiedendo interventi urgenti per assicurare il rinnovo dei contratti del per-sonale veterinario in servizio presso gli Uffici centrali e periferici del Ministero del Lavoro, della Salutee delle Politiche Sociali.

a cura di Roberta Benini

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Ti auguro tempo

Non ti auguro un dono qualsiasi.Ti auguro solo quello che i più non fanno.

Ti auguro tempo per divertirti e per ridere.Ti auguro tempo per il tuo fare ed il tuo pensare,

non solo per te stesso, ma anche per donarlo agli altri.Ti auguro tempo non per affrettarti e correre,

ma tempo per essere contento.Ti auguro tempo non soltanto per trascorrerlo.

Ti auguro tempo perché te ne resti,tempo per stupirti e tempo per fidarti

e non soltanto per guardarlo sull’orologio.Ti auguro tempo per toccare le stelle e tempo

per crescere, per maturare.Ti auguro tempo per sperare nuovamente

e per amare.Non ha più senso rimandare.

Ti auguro tempo per trovare te stesso, per vivere ogni tuo giorno, ogni tua ora

come un dono.Ti auguro tempo anche per perdonare.

Ti auguro di avere tempo, tempo per la vita.

(Poesia indiana)

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2009

30 giorniIl mensile del medico [email protected]

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