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30GIORNI N.1 IL BIMESTRALE DEL MEDICO VETERINARIO Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale 70% - Lo/Mi Geometrie variabili ORGANO UFFICIALE DI INFORMAZIONE VETERINARIA di FNOVI ed ENPAV - Anno XII - N. 1 - Febbraio 2019

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30GIORNIN.1

IL BIMESTRALE DEL MEDICO VETERINARIO

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Geometrie variabili

ORGANO UFFICIALE DI INFORMAZIONE VETERINARIA di FNOVI ed ENPAV - Anno XII - N. 1 - Febbraio 2019

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Ma siamo sicuri che sia il caso di aumen-tare il livello di incertezza e di disorientamento sto-rico che pervade il nostro tempo? Chi scrive, se nonaltro per obbligo istituzionale, ha sempre seguitole modifiche dei nostri assetti costituzionali. Pre-siedo la Federazione nazionale di una Professionelaureata dalla Repubblica italiana sulla base di unaformazione indifferenziata e abilitata dallo Stato atutelare il diritto altrettanto indifferenziato di tuttii cittadini alla salute e alla sicurezza alimentare. Per quanto mal riformato, il nostro ordinamentosi regge su una centralità nazionale (albo, deonto-logia, rappresentanza esponenziale, sussidiarietàistituzionale) per governare l’esercizio di un’atti-vità regolamentata alle stesse condizioni in tuttaItalia (per non dire in tutta Europa). Basterà que-sto a spiegare perché, sempre chi scrive, non si èmai trovato a proprio agio con le schizofrenie dellalegislazione concorrente e ha sempre guardato conpreoccupazione alla devoluzione fino a promuovereininterrotti ricorsi nei TAR (l’ultimo è in corso)ogni volta che discutibili slanci autonomisti vo-gliono farci a pezzi. Nei confronti delle consultazioni referendarie degliultimi tempi, nazionali e regionali, non ho mai di-

sgiunto il mio essere Medico Veterinario dalle va-lutazioni di merito; da questa prospettiva, da Cit-tadino Veterinario ritengo che la nostra professionesia già stata sciaguratamente differenziata. Incerte Regioni, i Servizi Veterinari non ci sono, inaltre non sono affidate ai Medici Veterinari. Le Am-ministrazioni centrali, la Salute non fa eccezione,patiscono la vanificazione territoriale di indirizzi estrategie che uno detta e venti non eseguono. Si ègià affacciata l’ipotesi di regionalizzare il contrattocollettivo di lavoro dei dirigenti pubblici e la for-mazione accademica delle professioni a numeroprogrammato. Tralasciamo pure di elencare le in-numerevoli differenze locali in fatto di autorizza-zioni sanitarie, tutela animale, ecc. ecc. che sitraducono in territori dove l’esercizio veterinario èpossibile e in altri in cui diventa surreale e dispe-rante. Perché non c’è nulla da fare: l’autonomismo nonguarda al di fuori di se stesso e non si accorge nem-meno dei modelli virtuosi. In Sardegna, la Pestesuina è stata combattuta schierando un assettofatto di Medici Veterinari in campo, livello Regio-nale, Istituto zooprofilattico di Sassari, Centro direferenza di Perugia, Dipartimento di medicina ve-

terinaria di Sassari, livello Ministeriale. Questo èun modello istituzionale possibile, un regionalismoattento ai problemi locali che fonda su principi disussidiarietà, ma che trova livelli appropriati percompetenze, responsabilità e qualità e li fa valerenel sistema Paese.Nessuno discute un regionalismo capace di valoriz-zare le straordinarie diversità, culturali, sociali,economiche e territoriali del nostro Paese, ma sap-piamo bene che non è questa la posta in gioco. Ingioco ci sono i poteri di controllo politico ed econo-mico di alcuni territori da assicurarsi inevitabil-mente in competizione con altri. Il confronto sul cosiddetto regionalismo a geome-trie variabili non ci coinvolgerà se non saremo noia farci sentire. Negli ultimi anni i nuovi portatoridi interessi collettivi hanno avuto la tendenza achiudersi nelle ragioni della propria esistenza. Inqueste condizioni nascono i nuovi integralismi, lenuove corporazioni, i nuovi localismi e le nuove mi-tologie. Fino al rischio che questi integralismi di-ventino più o meno coscientemente in sanità oaltrove, strumenti di mero potere.

Gaetano PenocchioPresidente FNOVI

Editoriale

Non è tempo di geometrie variabili

Nessuno discute un regionalismocapace di valorizzare lestraordinarie diversità, culturali,sociali, economiche e territorialidel nostro Paese, ma non è questala posta in gioco

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Sommario

La FAO ha lanciato il primo Rapporto glo-bale sullo Stato della biodiversità mondiale per l’ali-mentazione e l’agricoltura secondo il quale vi sonopreoccupanti prove che la biodiversità che sta allabase dei nostri sistemi alimentari sta scomparendo,mettendo a rischio il futuro dei nostri alimenti, deimezzi di sussistenza, della salute umana e dell’am-biente. Una volta perduta, avverte il rapporto dell’agenziadell’Onu, la biodiversità alimentare e agricola - valea dire tutte le specie che supportano i nostri sistemialimentari - non può essere recuperata. Con biodiversità per il cibo e l’agricoltura s’intendonotutte le piante e gli animali - selvatici e domestici -che forniscono cibo, mangimi, carburante e fibre. Eanche la miriade di organismi che sostengono la pro-duzione di cibo attraverso i servizi eco-sistemici -chiamati “biodiversità associata”. Questo include tutte le piante, gli animali e i micror-ganismi (insetti, pipistrelli, uccelli, mangrovie, co-ralli, piante marine, lombrichi, funghi, batteri ecc.)che mantengono i terreni fertili, impollinano lepiante, purificano l’acqua e l’aria, mantengono le ri-sorse ittiche e forestali in buona salute, e aiutano acombattere i parassiti e le malattie delle coltivazionie del bestiame.

3 L’EDITORIALE—Non è tempo di geometrie variabili

5 INTERVISTA—Peste Suina Africana in Sardegna

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APPROFONDIMENTO—Regionalizzazione responsabile

Il Manifesto dell’Alleanza tra i professionisti della Salute

9 DAL COMITATO CENTRALE FNOVI—Linee di Indirizzo per strutture per animali d’affezione

10 DAL COMITATO CENTRALE FNOVI—Sondaggio sull’accesso alla professione medico veterinaria

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Le novità principali della Legge di Bilancio 2019 e dei decreti collegati

Sussidi alla genitorialità

11 EUROPA—La UE chiede più benessere per gli animali durante il trasporto

15 L’OCCHIO DEL GATTO—Una strada nuova

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Bimestrale di informazione e attualitàprofessionale per i Medici Veterinari

Organo ufficiale della FederazioneNazionale degli Ordini Veterinari ItalianiFnovi e dell’Ente Nazionale di Previdenzae Assistenza Veterinari - Enpav

EditoreVeterinari Editori S.r.l.Via del Tritone, 125 - 00187 Romatel. 06.99588122

Direttore ResponsabileGaetano Penocchio

Vice DirettoreGianni Mancuso

Comitato di RedazioneAlessandro Arrighi, Carla Bernasconi,Antonio Limone, Laurenzo Mignani,Francesco Sardu, Elio Bossi

Coordinamento redazionaleRoberta Benini

Tipografia e stampaPress Point srl Via Cagnola, 3520081 Abbiategrasso (Milano)tel. 02 9462323

Registrazione Tribunale n. 580del 21 dicembre 2007

Responsabile trattamento dati(D. Lvo n. 196/2003)Gaetano Penocchio

Tiratura 32.310 copie

Chiuso in stampa il 28/02/2019e-mail [email protected] www.trentagiorni.it

Su iniziativa della FOFI che ha coinvolto laFNOVI e la Società Italiana Farmacisti Pre-paratori (SIFAP) è stato istituito un Tavolodi lavoro finalizzato ad approfondire le tema-

tiche connesse all'allestimento di preparazioni galeni-che veterinarie. La prima riunione si è tenuta a finefebbraio a Milano e i lavori proseguiranno con la fina-lità di creare una proposta di soluzione per alcune cri-ticità ad oggi presenti. Il preparato galenico officinaleè preparato dal farmacista secondo le indicazioni dellaFU (Farmacopea ufficiale).IL D.lgs. 193/06 prevede che sia per i galenici che per

i preparati magistrali si applicano disposizioni diverseda quelle consuete, relativamente a detenzione, pre-scrizione, fornitura e somministrazione, solo qualoraspecificatamente previste. In quest'ottica le disposi-zioni specifiche, che derogano quindi alle norme ordi-narie, prevedono che la somministrazione di un magi-strale possa avvenire solo a certe condizioni (artt. 10 e11) e che la prescrizione di preparazioni magistrali aDPA debba avvenire con RNRTC (art. 76 comma 7)così come per tutte le scorte. La prescrizione del gale-nico officinale invece non è specificatamente regola-mentata nel D.lgs. 193/06.

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Intervistaa cura di ROBERTA BENINI

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Peste Suina Africana in Sardegna

1)DANIELA MULAS2)

Dottoressa Mulas ci può raccontare da quando ricoprequesto ruolo e quale è stato il suo percorso professio-nale?Dopo la laurea in medicina veterinaria ho conseguitoprima il dottorato di ricerca e poi la specializzazione inispezione degli alimenti. Nel 2010 sono stata assuntacon il profilo di dirigente veterinario, disciplina igienedegli alimenti di origine animale, presso la ASSL diNuoro e da luglio del 2015 ricopro le funzioni diDirettore del Servizio di sanità pubblica veterinaria esicurezza alimentare della Direzione Generale dell’As-sessorato alla Sanità della Regione Sardegna.

La PSA è una malattia che recentemente è diventatanota anche al di fuori degli ambiti strettamente veterinaried è stata oggetto a gennaio di una dichiarazione delMinistro Giulia Grillo: “Nelle prossime settimanesarò in Sardegna per incontrare anche gli allevatorie i lavoratori del comparto suinicolo che, graziealla strategia messa in campo dalle autorità vete-rinarie regionali e dal ministero della Salute,hanno raggiunto risultati eccezionali nella lottaalla Peste Suina Africana che tanto ha danneggiatoil settore, imponendo vincoli all’export che hannogravemente pesato sull’economia sarda. È tempofinalmente di far ripartire l’economia della nostraamata Sardegna.”Quali sono state le strategie che hanno consentito questorisultato?Il risultato di oggi si è potuto realizzare grazie aglisforzi messi in campo dal Sistema Regione, con impegnoe determinazione. In questi ultimi anni è stato avviato un confrontoaperto con tutti gli attori coinvolti nella problematica:amministratori locali, allevatori e loro rappresentanze,cacciatori e loro associazioni e con tutti è stata intrapresauna forte collaborazione che ha contribuito grandemente

3)

al raggiungimento del risultato.Credo che la scelta vincente sia stata l’Istituzione diuna Unità di Progetto dedicata alla lotta alla Pestesuina che ha permesso di organizzare in maniera verti-cistica tutti i soggetti coinvolti in questa battaglia conrisultati che sono sotto gli occhi di tutti. Ancora unavolta la stretta sinergia tra le amministrazioni ha datoi suoi frutti.Lodevole è stato il senso di responsabilità di tutti main particolare dei medici veterinari che, in questo fran-gente difficile, hanno dimostrato la loro professionalitàe la loro dedizione al lavoro.

Sono attività replicabili anche in altre realtà?Assolutamente sì, ne sono fortemente convinta. Sitratta infatti di un percorso virtuoso che ha dato dei ri-sultati insperati e che preso come esempio potrebbe si-curamente essere d’aiuto alle istituzioni che si trovanoad affrontare situazioni che richiedono il coinvolgimentodi più stakeholder.

La sceltavincente èstatal’Istituzionedi una Unitàdi Progettodedicataalla lottaalla Pestesuina

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Approndimentoa cura di ROBERTA BENINI

Regionalizzazione responsabile

La sicurezzadegli alimenti ela prevenzionedelle malattiesono attivitàdovute a tutti icittadini. Attività che nonpossono essereimmolatesull’altare deltask shifting

Il senatore Pierpaolo Sileri Presidente della 12ªCommissione Igiene e sanità, ma prima di tutto medico(come ha voluto precisare prendendo la parola) ha con-cluso la giornata dei lavori della prima assemblea na-zionale di tutte le professioni sanitarie e sociali del SSNriunite a Roma al teatro Argentina lo scorso 23 feb-braio. Palchi e platea affollati dai rappresentanti dei circa 1,5milioni di professionisti (più del 3% della popolazioneitaliana) che si occupano quotidianamente della salutedei cittadini e che hanno condiviso le proprie preoccu-pazioni e riflessioni sul futuro del SSN, in particolaresulla regionalizzazione. Forse la metafora più diretta è stata quella usata daVincenzo D’Anna presidente dei biologi che, riferendosialle risorse finanziarie, ha affermato che non si frigge ilpesce con l’acqua,  e come medici veterinari ci augu-riamo che il pesce sia stato ritenuto adatto al consumoproprio dai servizi veterinari del SSN. Nel suo intervento il presidente Penocchio ha ricordatoai presenti - che hanno applaudito - come la sicurezzadegli alimenti e la prevenzione delle malattie siano at-tività dovute a tutti i cittadini. Attività che non pos-sono essere immolate sull’altare del  task shifting,scorciatoia che gode dei consensi di alcune amministra-zioni evidentemente poco informate sui rischi del lowcost in  salute. Tutti i relatori hanno richiamato valori fondamentaligarantiti dalla Costituzione, hanno ricordato che la de-ontologia e l’etica professionale uniscono tutte le pro-fessioni e questa assemblea ha sancito un nuovo valorecondiviso: l’unione che consente di parlare con unaunica voce ad una politica sempre più frammentata.  Ilmanifesto - che pubblichiamo integralmente - elenca le

considerazioni e le proposte che le professioni mettonoa disposizione delle istituzioni deputate a redigerenorme e piani per garantire il diritto alla salute, supe-rando quella connotazione di pesantezza del  termine“spesa sanitaria” per arrivare ad un più salubre con-cetto di “investimento per la salute”. È stato citato anche don Milani “Non c’è nulla che siapiù ingiusto quanto far parti uguali fra disuguali.”: inuna frase tutti le conseguenze perniciose di una regio-nalizzazione esasperata che non tiene in considerazionele reali differenze. Ma i professionisti hanno ben chiare anche le criticitàdi un sistema sanitario che ha compiuto da poco 40 annie ha quindi bisogno di abiti nuovi e moderni. Nessuno ha negato le difficoltà, nessun intervento èstato autocelebrativo o di parte: tutti hanno confer-mato la piena disponibilità a far parte del cambiamentoin chiave migliorativa mettendo le proprie competenzee il proprio ruolo di enti sussidiari a disposizione delloStato e delle Regioni. E a questo proposito Filippo Anelli ha ricordato le pa-role di Bonaccini “nelle prossime settimane convoche-remo un unico tavolo in cui confrontarsi, nella comuneconsapevolezza che l’autonomia differenziata si coniugacon il servizio sanitario nazionale, unico, universale esolidale”. Il sen. Sileri ha concluso il suo intervento conl’impegno a rispettare  i punti del  manifesto e far atti-vare il tavolo permanente, ascoltando senza paraocchitutti gli interlocutori. Una assemblea inedita e di grande spessore che ha ac-colto  tutti i presenti in un clima propositivo per la tu-tela della salute dei cittadini e per la dignità dellaprofessione. Un binomio che permetterà di far crescereil nostro SSN. 

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Approfondimento

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IRappresentanti delle Federazioni nazionali degliOrdini delle professioni sanitarie e sociali, Fnopi, Fnom-ceo, FnTsrm-Pstrp, Cnop, Fofi, Onb, Fnovi, Fnopo,Fncf e il Cnoas condividono e si riconoscono in un in-sieme di valori comuni presenti nel presente documento.

PREMESSO CHEGli Ordini delle professioni sanitarie e sociali, le Federa-zioni delle Professioni sanitarie che sono Enti sussidiari,agiscono tutti al fine di tutelare gli interessi pubblici esono chiamati dallo Stato a garantire la tutela della sa-lute individuale e collettiva.

Le professioni sanitarie e sociali sono garanti della di-gnità della persona e del diritto alla salute al di là di ognilogica di profitto e di interessi corporativistici; rappre-sentano, inoltre, un contributo decisivo al progressoscientifico, culturale e democratico della nostra società.Per i professionisti della salute, l’efficacia, cioè il rag-giungimento di obiettivi di salute, l’universalità, l’equitàe la solidarietà dell’assistenza, devono restare le finalitàprioritarie del servizio sanitario come recita, infatti,l’art. 1 della Legge 833: “La Repubblica tutela la salutecome fondamentale diritto dell’individuo e interessedella collettività mediante il servizio sanitario nazionale.La tutela della salute fisica e psichica deve avvenire nelrispetto della dignità e della libertà della personaumana. Il servizio sanitario nazionale è costituito dalcomplesso delle funzioni, delle strutture, dei servizi edelle attività destinati alla promozione, al manteni-mento ed al recupero della salute fisica e psichica ditutta la popolazione, senza distinzione di condizioni in-dividuali o sociali, e secondo modalità che assicurinol’eguaglianza dei cittadini nei confronti del servizio.

L’attuazione del servizio sanitario nazionale competealla Stato, alle Regioni e agli Enti locali territoriali, ga-rantendo la partecipazione dei cittadini”. Quindi occorre mettere in primo piano gli obiettivi di sa-lute tra i quali la prevenzione, favorire concretamente lapartecipazione dei cittadini e mettere i professionistinelle migliori condizioni di perseguire tali obiettivi.La legge n. 833 del 1978 ha istituito il Servizio SanitarioNazionale concepito come unitario, organico, flessibilee solidaristico.Dopo quarant’anni esso rappresenta uno strumento, trai pochi nel suo genere, in grado di garantire a tutti i cit-tadini elevati livelli di tutela della salute individuale epubblica, con indicatori di salute tra i migliori al mondo.

Tuttavia, nonostante le buone performance del nostroSSN, vi sono, certamente, ambiti di miglioramento evi-denti e rispetto ai quali occorrono interventi efficaci, dinatura economica e strutturale, per scongiurare la suacompromissione.

È necessaria una riforma che possa restituire fiducia aglioperatori sanitari, riconoscendo loro maggiore respon-sabilità nei processi di gestione e maggiore autonomianei processi di cura, attraverso la definizione di un nuovoruolo capace di garantire la salute dei cittadini e allostesso tempo di farsi carico della sostenibilità del si-stema. Serve anche un Piano Nazionale di Azione per ilcontrasto alle diseguaglianze nell’accesso al diritto allasalute, tenuto conto dello sviluppo tecnologico, dell’in-telligenza artificiale, dei cambiamenti ambientali e dellaconsapevolezza dei diritti da parte dei cittadini, dell’evo-luzione delle competenze dei professionisti e dei nuoviruoli attributi a tutti gli Ordini professionali.

Nella riunione del Consiglio dei Ministri n. 33 del 21 di-cembre 2018 si è proceduto alla illustrazione delle inteseconcernenti l’autonomia differenziata ai sensi dell’art.116, terzo comma, della Costituzione.Tra le materie su cui sono attivabili ulteriori forme e con-dizioni particolari di autonomia rientrano tutte le ma-terie di legislazione concorrente tra le quali la tuteladella salute e all’interno di questa le professioni sanitariee sociali e tutto il personale.È in corso un’intesa fra Governo e Regioni in merito allamaggiore autonomia da concedere alle stesse sulla basedi un modello di regionalismo differenziato.Ancora non vi è stata condivisione con le Federazioninazionali delle professioni sanitarie e sociali e nessunavalutazione di rischi/benefici è stata predisposta e valu-tata in modo uniforme per tutte le Regioni. Le autonomie locali devono essere uno strumento chefacilita l’erogazione dell’assistenza e non un ostacolo perl’universalità e l’equità del SSN; a tutti i cittadini va ga-rantito il diritto alla salute, nello stesso modo e neglistessi termini, in ossequio agli articoli 3 e 32 della nostraCostituzione.Le differenze regionali sono uno dei problemi mag-giori del sistema sanitario nazionale e, secondol’Ocse (rapporto divisione salute 2015 pubblicato agennaio 2015), il sistema sanitario italiano è carat-terizzato da un alto livello di frammentazione emancanza di coordinamento dell’assistenza ero-gata dai diversi professionisti e da una bassa e di-somogenea diffusione sul territorio nazionale;sempre secondo l’Ocse ci sono in Italia 21 sistemisanitari regionali con differenze notevoli sia per

quanto riguarda l’assistenza che gli esiti, con unelevato numero di pazienti che si spostano da re-gione a regione. Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella il12.12.2018, al termine del convegno “40 anni di ServizioSanitario Nazionale 1978-2018”, nel ringraziare gli ope-ratori sanitari ha celebrato il SSN come esempio di ec-cellenza che ci pone all’avanguardia nella comunitàinternazionale e che è materia da mantenere e miglio-rare. Il Ministro della salute Giulia Grillo ha ugualmente ce-lebrato i principi fondanti del SSN esortando il Paese alavorare per “sanare le intollerabili disparità tra le di-verse aree” nell’accesso alle cure, precisando che la ri-chiesta di maggiore autonomia deve necessariamentetener conto dell’assetto costituzionale esistente, i cui ca-pisaldi sono rappresentati proprio dalla necessità di unatutela uniforme del diritto alla salute, dalla certezza cheogni cittadino possa venire curato e assistito allo stesso

Il Manifesto dell’Alleanza tra i professionisti della Salute

Dovrebbe esserepromosso unregionalismo solidaleper dare pienaattuazione all’articolo3 della Costituzione,che promuovel’uguaglianza deicittadini e lasolidarietà tra leRegioni

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modo indipendentemente da dove egli vive”.

Il Presidente della Commissione Igiene e Sanità del Se-nato della Repubblica, Sen. Pierpaolo Sileri ha affer-mato che il SSN è stato un’enorme conquista e chel’impegno dovrà essere quello di eliminare storture pergarantire l’accesso al pubblico in modo omogeneo intutta Italia.

Dovrebbe essere promosso un regionalismo solidale perdare piena attuazione all’articolo 3 della Costituzione,che promuove l’uguaglianza dei cittadini e la solidarietàtra le Regioni così come previsto dall’art. 119 della Co-stituzione.Si dovrebbe procedere alla revisione del sistema di com-partecipazione alla spesa sanitaria a carico degli assistiti,al fine di promuovere maggiore equità nell’accesso allecure.La garanzia del diritto alla salute non può essere affidatasolo a criteri di utilità economica e dinamiche di mer-cato, perché deve invece fondarsi su “dignità e libertà”,i due princìpi cardine del Servizio Sanitario Nazionaleche regolano il rapporto tra il cittadino e le professionisanitarie.

Nella stessa direzione si sono espresse nel tempo sia laCommissione Affari sociali della Camera dei deputatiche la Commissione Igiene e Sanità del Senato della Re-pubblica: la prima affermando che per quanto riguardail riparto costituzionale delle competenze tra lo Stato ele Regioni, appare necessaria un’azione di coordina-mento a livello centrale, la seconda sottolineando la ne-cessità di uno sforzo per promuovere un sistema organicodi strumenti di governance per l’uniformità degli stan-dard dell’offerta sanitaria all’interno del Paese.

LE FEDERAZIONI NAZIONALI DEGLI ORDINIDELLE PROFESSIONISANITARIE E SOCIALI

SI IMPEGNANO A

• attivarsi, quali Enti sussidiari dello Stato, al fine digarantire una sempre maggiore equità nell’accesso allecure e l’eguaglianza di tutti i cittadini nell’esercizio deldiritto alla salute;

• sostenere politiche efficaci per un adeguato finanzia-mento degli obiettivi di salute;

• mettere a disposizione, le loro competenze, in colla-borazione con le Istituzioni pubbliche, al fine dellapromozione, organizzazione e valutazione di percorsiformativi che sono alla base della rispettiva attivitàprofessionale, per fornire il giusto contributo alprogresso scientifico, culturale e democratico dellanostra società;

• proporre soluzioni e nuovi modelli di governance perun Servizio sanitario nazionale sempre più equo, soli-dale, sostenibile e universale per superare le disegua-glianze presenti nel Paese;

CHIEDONO

• allo Stato, alle Regioni e alle Province autonome diTrento e Bolzano, di intensificare la collaborazionecon le professioni sanitarie e sociali e i loro enti espo-nenziali, in quanto enti sussidiari dello Stato, al finedi assicurare un Servizio Sanitario Nazionale che ga-rantisca effettivamente e uniformemente i diritti co-stituzionalmente tutelati dei cittadini, quale segno ir-rinunciabile di civiltà e di crescita sociale;

• al Governo che siano rispettati i principi costituzionalidi uguaglianza, solidarietà, universalismo ed equitàche sono alla base del nostro Servizio Sanitario e neconfermano il carattere nazionale, garantendo la so-stenibilità economica dei livelli essenziali di assistenzaattraverso un coerente finanziamento del fondo sani-tario nazionale;

• al Governo di elaborare un’analisi rischi/beneficidelle proposte di autonomia differenziata presen-tate dalle Regioni, al fine di misurare l’impatto ditali riforme sulla finanza pubblica, sulla tenuta ditutti i servizi sanitari regionali, sulla mobilità in-terregionale, sul ruolo di garante dei Livelli Essen-ziali di Assistenza del livello centrale, sui diritti dei

pazienti e sull’equità dell’assistenza;• al Governo e al Parlamento di adottare iniziative per

parametrare il fabbisogno regionale standard anche inbase alle carenze infrastrutturali, alle condizioni geo-morfologiche e demografiche, nonché alle condizionidi deprivazione e di povertà sociale, condizioni che ine-vitabilmente determinano variazioni anche sui costidelle prestazioni;

• al Governo e al Parlamento di agire in modo da garan-tire il superamento delle differenze tra i diversi sistemisanitari regionali, anche mediante la definizione e im-plementazione di un Piano Nazionale di Azione per ilcontrasto alle diseguaglianze nell’accesso alle cure eall’assistenza;

• al Parlamento di scongiurare il rischio che sia pregiu-dicato il carattere nazionale del nostro Servizio sani-tario e di addivenire quindi alle decisioni migliori pergarantire l’equità nell’accesso alle cure a tutti i citta-dini, come presidio di democrazia e di civiltà.

Sulla base di quanto esposto

ESPRIMONO PREOCCUPAZIONE E SOLLECITANO

• l’attivazione di un tavolo di confronto permanente trale Professioni Sanitarie e Sociali, il Governo e le Re-gioni, in seno alla Conferenza Stato-Regioni, nel ri-spetto delle prerogative del Parlamento, esteso allapartecipazione delle organizzazioni dei cittadini;

• la sottoscrizione con tutte le professioni sanitarie e so-ciali e l’attivazione in tutte le Regioni e secondoschemi omogenei condivisi dei recenti protocolli volutidalle Regioni e Province autonome, che rappresentanoun segnale positivo da parte dei responsabili regionalidella volontà di mantenere universale e unico il Servi-zio sanitario e di instaurare un rapporto diretto con iprofessionisti che di questo fanno parte secondo le loropeculiarità professionali;

• i cittadini di farsi parte attiva ponendo in essere ini-ziative per garantire il perseguimento degli obiettiviindicati nel presente documento e

INVITANO

Il Governo a porre al centro dell’agenda politica il temadella tutela e unitarietà del Servizio Sanitario Nazionalee a sollecitare le Regioni al rispetto dell’art. 2 della Co-stituzione che ricorda alle Istituzioni i doveri inderogabilidi solidarietà politica, economica e sociale su cui deve fon-darsi la vita del Paese, dell’art. 3 (eguaglianza dei citta-dini) e dell’art. 32 della Costituzione (tutela della salute).

Roma, 23 febbraio 2019

Fnopi - Federazione Nazionale Ordini Professioni Infermieristiche Fnomceo - Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici

Chirurghi e degli OdontoiatriFnTsmr-Pstrp - Federazione nazionale Ordini dei Tecnici sanitari

di radiologia medica, delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione

Cnop - Consiglio Nazionale Ordine PsicologiFofi - Federazione Ordini Farmacisti Italiani

Onb - Ordine Nazionale dei BiologiFnovi - Federazione Nazionale Ordini Veterinari Italiani

Fnopo - Federazione Nazionale degli Ordini della Professione di Ostetrica

Fncf - Federazione Nazionale degli Ordini dei Chimici e dei FisiciCnoas - Consiglio Nazionale Ordine Assistenti Sociali

Approfondimento

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Dal Comitato Centrale FNOVI

Contributo volontario ONAOSI per il 2019: scadenza 31 marzo 2019Ultima possibilità di iscrizione per gli iscritti all’Ordine nel 2009

Iprofessionisti contribuenti volontari, in regola con i ver-samenti al 31 dicembre 2018, riceveranno da ONAOSIuna circolare informativa con la modulistica precompi-

lata e corredata delle istruzioni per effettuare il versa-mento della quota volontaria relativa all'anno 2019tramite MAV o bonifico bancario.Come ogni anno la scadenza prevista per il rinnovo dellequote contributive volontarie è il 31 marzo: l’iscrizione ela regolarità di contribuzione costituiscono condizioni in-dispensabili per l’accesso alle prestazioni e ai servizi ero-gati dalla fondazione.L’informativa è pubblicata sul portale ONAOSI e il Presi-dente Serafino Zucchelli, nella nota inviata alle Federa-zioni delle professioni sanitarie, ricorda che il 2019 èl’ultimo anno in cui si possono iscrivere come contribuenti

volontari i Sanitari iscritti per la prima volta all’Ordine nel2009, e ciò per effetto della disposizione contenuta nelloStatuto ONAOSI (art. 5 comma 6, “A seguito dell’entratain vigore dell’art. 1, comma 485 della Legge 27 dicembre2006, n. 296, per i Sanitari neoiscritti rispettivamente agliAlbi provinciali dei medici chirurghi, odontoiatri, mediciveterinari e farmacisti, è ammessa la facoltà di iscriversicome contribuenti volontari entro dieci anni dalla data diprima iscrizione all’albo”). Gli uffici amministrativi dellaFondazione sono a completa disposizione per fornireogni eventuale ulteriore chiarimento anche telefonico,tutti i giorni dal Lunedì al Mercoledì (9.00 – 13.00; 15.00 –17.00) – Giovedì e Venerdì (9.00 – 13.00) ai seguenti nu-meri: 075 58.69.235 – 075 5002091 - centralino 0755869511 – e-mail:[email protected]

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Linee di Indirizzoper strutture peranimali d’affezione

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Sono state pubblicate le Linee di Indirizzo rela-tive agli aspetti organizzativi, strutturali, procedurali,strumentali e di personale operativo per l’erogazione diadeguate prestazioni medico veterinarie nelle struttureper animali d’affezione.La Federazione Nazionale degli Ordini Medici VeterinariItaliani ha ritenuto utile, alla luce del progresso dellamedicina veterinaria, stilare Linee di Indirizzo perl’adeguatezza delle prestazioni rese in termini di mezzi,personale e strumenti nelle strutture medico veterinarieper animali d’affezione, in relazione alla tipologia dellastruttura stessa e in coerenza con il Codice Deontologicoe il Codice Europeo di Buone Pratiche Veterinarie.Le Linee di indirizzo e le Buone Pratiche Veterinariesono procedure di comportamento medico affinché laprestazione medica e chirurgica sia corretta, diligentee prudente, mettendo in campo tutte le procedure e imezzi possibili per ridurre i rischi per il paziente, alfine della tutela del benessere, della salute degli animalie della salute pubblica.Restano ovviamente ferme le previsioni dell’AccordoStato Regioni e i relativi recepimenti regionali, comunquenell’attesa di un’auspicabile revisione di norme ormainon adeguate e obsolete che risalgono al 26 novembre2003.Il documento prende in considerazione principi generalie aspetti di operatività quotidiana, modulandoli in re-lazione alla tipologia della singola struttura medico ve-

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terinaria con un duplice obiettivo: essere strumento diriferimento della professione e di comunicazione versola pubblica opinione.Queste Linee di Indirizzo sono state redatte anche adimostrazione dell’attenzione che la professione stessapresta alle esigenze, espresse da un’utenza sempre piùinformata ed accorta, di aggiornamento e adegua-mento.Il documento è pubblicato nella sezione “Chi siamo”del portale Fnovi.

Tre domande a Carla Bernasconi

Perché Fnovi ha ritenuto necessario questo documento?La medicina veterinaria è stata protagonista di unanotevole evoluzione negli ultimi 15 anni, le normerelative alle strutture sono ormai datate e non adeguatealla realtà, alle richieste ed esigenze dei proprietari deipazienti.Oltre all’evoluzione della professione nel tempo sonointervenute nuove norme, ad esempio sulla responsabilitàprofessionale, sulla sicurezza sui luoghi di lavoro, percitarne solo un paio.Le Linee di Indirizzo, come altre redatte da Fnovi,sono uno strumento che può essere preliminare ad unamodifica dell’Accordo Stato Regioni sulle strutture alfine di tutelare la professione, i pazienti e i proprietari.

2)A chi sono destinate?Le Linee di Indirizzo sono rivolte a tutte le strutturemedico veterinarie e sono modulate in base alla tipologiae complessità della struttura stessa e in base alle pre-stazioni erogate.Non sono state redatte per penalizzare o con intentosanzionatorio - che esula non solo dal ruolo ma anchedall’approccio di Fnovi - vogliono essere una sollecitazionee una dichiarazione di intenti per il riconoscimentodella professione.

Quali sono le loro auspicate finalità e utilizzo?Le Linee di Indirizzo hanno il significato di dare uni-formità sul territorio e di essere anche promozionedella professione.La professione è spesso oggetto di attacchi mediatici osui social, una certa tendenza a considerare i medici ve-terinari professionisti di scarso livello è retaggio di unpassato molto distante.Le prestazioni erogate nelle strutture medico veterinariesono di complessità comparabile a quelle della medicinaumana, come è giusto che sia e come ci richiedono iproprietari di animali.È quindi altrettanto legittimo che l’organizzazione dimezzi e strumenti, di procedure e di protocolli, abbial’adeguato impegno e disponibilità di risorse umane estrumentali.

CARLA BERNASCONI

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Dal Comitato Centrale FNOVI

La formulazione del questionario completa-mente anonimo - al quale sarà possibile accedere esclu-sivamente con un codice univoco generato in baseall’indirizzo email dell’iscritto - è stata pensata par-tendo da alcuni dati numerici: le nuove iscrizioni cheogni anno si assestano sui 900 iscritti, le dichiarazioniENPAV e la cosiddetta piramide dei bisogni propostanel 1954 dallo psicologo Abraham Maslow, che apparenettamente mutata per le diverse fasce di età.Ad oggi le esigenze essenziali (casa, soldi, etc.) e relazio-nali (gruppo, famiglia, amici, etc.) nell’ultima genera-zione passano in secondo piano e sono più rivolte albisogno di benessere e autoaffermazione, legate all’im-piego del tempo libero e alla realizzazione del sé.La raccolta dei dati e la loro analisi sono quindi neces-sarie per comprendere dove e come siano impiegati i gio-vani laureati e quali dovranno essere le (nuove) tipologiedi comunicazione per far incontrare domanda e offertadi lavoro.Se è innegabile che la professione medico veterinaria èmutata anche a seguito delle mutate esigenze del pro-prietario, nel senso più ampio del termine, di animali èaltrettanto innegabile che molto spesso si assiste ad unmancato incontro fra le esigenze del mercato del lavoroe l’interesse dei professionisti.

Fnovi quindi intende raccogliere quanti più dati dallafonte più autorevole: i giovani professionisti, proprio perottenere un’immagine, potremmo anche dire un selfie,per conoscere la reale situazione, le attese o aspettativee l’attitudine di coloro che saranno la medicina veteri-naria del prossimo futuro.

L’invio dei codici di accesso è iniziato il 28 febbraio eFnovi conta sulla collaborazione di tutti i colleghi chericeveranno l’invito a compilare il questionario.Per garantire l’anonimato e prevenire duplicati l’accessoal sondaggio è riservato ai colleghi che hanno ricevuto ilcodice univoco nella casella di email registrata nella schedaanagrafica dell’Albo Unico alla data del 27 febbraio.Agli Ordini sono stati inviati l’elenco degli Iscritti cherisultano privi di email e i codici da inviare qualora l’Or-dine avesse un recapito di email non registrato.

Sondaggiosull’accesso allaprofessionemedico veterinariaL’invio dei codici di accesso è iniziato il 28 febbraio e Fnovi conta sulla collaborazionedi tutti i colleghi che riceveranno l’invito acompilare il questionario

La raccolta dei dati e la loro analisi sono necessarie per comprendere dove e come siano impiegati i giovani laureati

“Veterinaria e mafie: una raccoltadi storie autobiografiche attornoalla resilienza di una professione”

Èfruibile on-line l’edizione digitale del volumepubblicato da Eva Rigonat dal titolo “Veterinaria

e mafie: una raccolta di storie autobiografiche at-torno alla resilienza di una professione”.Sette storie, sette fiabe di mafia sottratte all’oblioindividuale e collettivo di uomini e donne che nonavrebbero mai immaginato di incontrare un giornola mafia.Eva Rigonat è un medico veterinario, con unaesperienza quale revisore dei conti prima, e consi-gliere FNOVI poi. È stata insignita nel 2015 dalpremio FNOVI “il peso delle cose” per l’impegnoprofuso per dare voce ai medici veterinari ed alloro racconto del fenomeno dell'infiltrazione cri-minale, della corruzione o del comportamento in-timidatorio, in seno all'esercizio della professione.Con questa opera Eva Rigonat continua il proprioimpegno per la crescita di un'etica della professione,e lo fa attraverso il racconto della propria esperienza,riportando storie di medici veterinari e dei loro fa-migliari che hanno conosciuto la ‘corruzione’, la‘minaccia’, la ‘mafia’ e le hanno denunciate e com-battute.Il libro restituisce storie di amore per una professioneche forse non è percepita correttamente per ilruolo che svolge in favore della salute umana,quando garantisce dalla salubrità degli alimentialla qualità ambientale.Storie da leggere per riflettere e decidere qualisono i valori importanti dell’agire professionale,trasformando la previsione deontologica in espe-rienza quotidiana. Storie che tracciano un percorsodi testimonianza sociale, condividendo spunti peruna riflessione civica ed etica.Le testimonianze raccolte non indugiano sulla cro-naca di quanto accaduto ma privilegiano soprattuttoil racconto delle emozioni vissute dai protagonisti:la sorpresa, il disagio, la paura per le minacce rice-vute fino alla sindrome depressiva per mobbing,alla persecuzione, alla vergogna. Ma poi c’è anchela reazione, la determinazione di mettersi in rottadi collisione con il ‘sistema’, la voglia di imporre ilrispetto delle regole della società civile, il coraggiodi denunciare.E poi arriva l’emozione di scoprire che qualcuno èinteressato ad ascoltare la loro storia: affinché laloro esperienza possa servire a qualcun altro perprevenire ed evitare che le stesse cose raccontatepossano accadere anche ad altri. “Ti raccontoperché serva da monito a qualcuno, che un domani,un altro sovraordinato, magari ritorni dall’inferno evenga qui a sovvertire e provare ad attentare ladignità dell’uomo”.I protagonisti sono persone semplici che volevanosolo svolgere al meglio il proprio lavoro. Tuttihanno trovato nella famiglia la forza di resistere.Tutti hanno reagito perché sostenuti dall’abitudineall’onesta e dalla convinzione di non poter esserediversi per riuscire a stare bene con se stessi.Il volume si caratterizza poi per una seconda partedove l’autrice muta la modalità del racconto epassa alla scrittura di favole.Testi utilizzabili da adulti e bambini, scritti con l’in-tento di formulare valori etici in grado di accom-pagnarci nell’esperienza del vivere.

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In occasione della seduta dello scorso 14 febbraioil Parlamento Europeo ha approvato, con 411 voti fa-vorevoli, 43 contrari e 110 astensioni, una risoluzionenon legislativa che richiede una migliore e più uniformeapplicazione del Regolamento CE n.1/2005 sulla prote-zione degli animali durante il trasporto. Pur non avendovalore legale, la risoluzione manda un segnale forte, di-chiarando che la norma sia sistematicamente violata inalcuni Stati Membri dell’Unione Europea (UE), ed in-vitando la Commissione Europea e le autorità nazionalia prendere serie misure per garantire il benessere deglianimali durante il trasporto.I numeri del trasporto di animali vivi nella UE sono im-portanti. Dall’analisi dei dati estratti da TRACES, il si-stema della Commissione Europea che traccia imovimenti di animali commercializzati, e di quelli im-portati, nella UE, si evince che nel solo 2015 sono statitrasportati 1,49 miliardi di animali (bovini, ovicaprini,suini, polli e cavalli), con un aumento del 19% rispettoal 2009. La risoluzione adottata, con le sue 95 racco-mandazioni, ha la finalità di migliorare le condizioni ditrasporto per questi animali.Le raccomandazioni sono suddivise in sei aree temati-che principali: miglioramento dell’applicazione dellanorma, raccolta dei dati e controlli, tempi di viaggio,benessere animale, aiuti economici e Paesi Terzi.

Come migliorare l’applicazione della norma?Il numero di ispezioni sul trasporto di animali vivi ef-fettuate dai diversi Stati Membri presenta una grandevariabilità (da zero a diversi milioni di controlli effet-tuati), così come il numero di infrazioni riscontrate, chearriva in alcuni Paesi ad essere superiore al 16%. Questasituazione, oltre a rappresentare un chiaro problema peril benessere degli animali trasportati, provoca una si-tuazione di concorrenza sleale tra i Paesi e può turbareil libero mercato.Il Parlamento raccomanda che si effettuino controlli in

modo uniforme all’interno della UE, aumentando lafrequenza dei controlli a sorpresa e istituendo pene piùsevere per i trasgressori, ma anche che vengano ema-nate sanzioni per gli Stati Membri che non rispettanola normativa Europea. Gli eurodeputati poi incorag-giano l’uso delle nuove tecnologie (es. sistemi di geolo-calizzazione e sistemi di notifica tra Paesi Membri) perfacilitare l’applicazione della norma.

Revisione della normativaGli eurodeputati non si sono però limitati a chiedere unmaggiore rispetto della norma vigente. La risoluzione,infatti, invoca una revisione della norma sulle basi dellepiù recenti conoscenze scientifiche e tecnologiche, cosìda poter migliorare, tra le altre cose, i sistemi di venti-lazione, di controllo di temperatura e di umidità neimezzi di trasporto, ad esempio tramite sistemi di ariacondizionata. I deputati propongono poi che anche ledensità di carico siano riviste su queste basi, e che sipossano avere veicoli adatti alle esigenze delle diversespecie.

Diminuzione dei tempi di viaggio e gestionedelle esportazioniNumerosi studi hanno sottolineato come gli animalisiano, in linea di principio, sottoposti a stress più mar-cato se trasportati per lunghi viaggi rispetto a viaggipiù brevi. Non sorprende quindi che gli eurodeputatiabbiano raccomandato di evitare, ove possibile, i lunghi

viaggi (superiori alle 8 ore) e di mantenere il tempo ditrasporto della lunghezza minima necessaria. La riso-luzione, però, si spinge oltre, arrivando a proporre allaCommissione ed alle autorità degli Stati Membri di sup-portare e promuovere la macellazione in stalla o l’usodi impianti locali o mobili per la macellazione, e chiedel’istituzione di misure economiche dedicate a sostenereuna ridistribuzione dei mattatoi nel territorio della UE.Infine, il Parlamento esorta la Commissione a svilup-pare una strategia per passare dal trasporto di animalivivi a quello di carni, carcasse e materiale germinale.Tale cambiamento garantirebbe vantaggi sul piano delbenessere animale ed ambientale, ma richiederebbe unostravolgimento del settore zootecnico in molti Paesi, tracui l’Italia.Il Parlamento ha poi dedicato alcune raccomandazionial tema dell’esportazione di animali vivi. In particolare,la risoluzione suggerisce che, a meno che non si possanogarantire standard di trasporto equivalenti a quellidella UE nel paese di destinazione, e se eventuali diffe-renze non possono essere mitigate tramite accordi bila-terali, si vieti il trasporto verso i Paesi Terzi.

Quale futuro per il trasporto di animali vivi?Anche se la risoluzione non ha valore legale, è lecitopensare che potrà avere un impatto sul settore nelmedio-lungo termine, ad esempio tramite l’istituzione,da parte della Commissione Europea, di una commis-sione d’inchiesta sul benessere degli animali durante iltrasporto (proposta per la prossima legislatura) e l’im-plementazione di una strategia per il benessere deglianimali per il periodo 2020-2024.Quali che siano gli sviluppi futuri, ci si augura cheprima di considerare le raccomandazioni del Parla-mento si valutino gli argomenti in maniera olistica, te-nendo in considerazione temi quali la sicurezzaalimentare, la struttura del settore zootecnico ed il li-bero mercato.

Europa

Il Parlamento esorta laCommissione a sviluppare unastrategia per passare daltrasporto di animali vivi aquello di carni, carcasse emateriale germinale

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La UE chiede più benessere pergli animali durante il trasporto Risoluzione del Parlamento Europeo

STEFANO MESSORIDelegato Fnovi in FVE

Dall’analisi dei datiestratti da TRACES, sievince che nel solo 2015sono stati trasportati 1,49miliardi di animali (bovini,ovicaprini, suini, polli ecavalli), con un aumentodel 19% rispetto al 2009

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Previdenzaa cura di ENPAV

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QUOTA 100(art. 14, decreto legge 28 gennaio 2019, n. 4)

La quota 100 riguarda esclusivamente gli iscritti alle ge-stioni previdenziali amministrate dall’INPS. Prevede il diritto alla pensione anticipata al raggiungi-mento di un’età anagrafica di almeno 62 anni e diun’anzianità contributiva minima di 38 anni. Con quota 100 è possibile raggiungere il requisito con-tributivo anche tramite il cumulo gratuito dei contri-buti senza dover ricorrere, per chi ha i contributi versatiin diverse gestioni previdenziali, alla ricongiunzioneonerosa per trasferire i contributi in un’unica gestione.Non rientrano nel cumulo i contributi versati alle cassedi previdenza dei professionisti e quindi all’Enpav. Viene ripristinato inoltre il divieto di cumulo tra redditoda lavoro e pensione sino al raggiungimento dell’età perla pensione di vecchiaia (67 anni). È ammesso solo il cu-mulo con redditi di lavoro autonomo di natura occasio-nale, entro un massimo annuo di 5mila euro lordi.La quota 100 vede, inoltre, il ritorno ad un sistema difinestre di accesso differenziate, tra dipendenti del set-tore privato e dipendenti pubblici, dalla data di matu-razione dei requisiti.La misura ha carattere sperimentale: vale per chi ma-tura i requisiti dei 62 anni e 38 di contributi entro il 31dicembre 2021, si vedrà poi nel tempo se verrà mante-nuta o modificata.

RISCATTO AGEVOLATO DEGLI ANNI DI LAUREA

(Art. 20, comma 6, decreto legge 28 gennaio 2019, n. 4)La misura consente ai laureati che non abbiano superatoi 45 anni di età di riscattare gli anni di studio ad uncosto agevolato di circa 5.000 euro per anno di corso.La misura riguarda coloro che: • abbiano un titolo di laurea • non abbiano superato i 45 anni• abbiano iniziato a lavorare dopo il 1996 (ovvero è ne-

cessario essere completamente nel sistema contribu-tivo)

• vogliano riscattare gli anni di studio successivi al 1995• non siano beneficiari di pensione.

È inoltre riconosciuto il beneficio della detrazione deicosti sostenuti, nella misura del 50% in 5 anni.Il riscatto agevolato è utile solo ai fini dell’incrementodell’anzianità contributiva, ma non per il calcolo del-l’importo della pensione.Il riscatto agevolato degli anni di laurea riguarda solol’Inps e non è applicabile all’Enpav che ha un proprioRegolamento che disciplina la facoltà di riscatto.

SALDO E STRALCIO

(Art. 1, comma 185, della legge n. 145/2018)Tra le novità della Legge di Bilancio 2019, il c.d. saldoe stralcio, una nuova sanatoria che prevede la possibilitàper i contribuenti in difficoltà economica di regolariz-zare le cartelle non pagate emesse tra il 1° gennaio 2000ed il 31 dicembre 2017. Come dice la parola stessa, saldoe stralcio significa saldare quanto richiesto e stralciarecompletamente il debito. Con tale misura i contribuenti

estinguono il debito, pagandone solo una piccola per-centuale in base a 3 aliquote (16%, 20%, 35%) in fun-zione di 3 scaglioni di reddito Isee entro i 20.000 euro,senza sanzioni e interessi.La domanda deve essere presentata ad Agenzia delleEntrate Riscossione tramite un’apposita modulisticareperibile sul loro sito.Anche gli iscritti alle Casse di previdenza dei professio-nisti, se in possesso dei requisiti sopra indicati, potrannorichiedere l’estinzione dei debiti affidati alla riscossionedell’Agenzia delle Entrate. Per quanto riguarda l’Enpav, gli anni interessati sonosolo il 2000 ed il 2001, quando ancora la riscossione deicontributi era affidata all’Agenzia delle Entrate primadi passare alla riscossione diretta tramite M.Av. È importante sottolineare che il saldo e stralcio dei con-tributi per i professionisti è subordinato in ogni caso al-l’autorizzazione della Cassa, acquisita da Agenzia delleEntrate.L’Agenzia delle Entrate invierà quindi alle Casse di pre-videnza dei professionisti, i nominativi dei professionistiche faranno domanda di saldo e stralcio delle cartelle.Pertanto per il saldo e stralcio delle cartelle, la cancel-lazione del debito non sarà automatica, ma il via liberadefinitivo spetterà alla singola Cassa di previdenza.Il tutto per garantire la verifica puntuale della possibi-lità di accesso alla misura che si rivolge, come detto, achi è in difficoltà economica e presenta un ISEE di va-lore non superiore a 20.000 euro.

ROTTAMAZIONE TER

(Art. 3 decreto legge 23 ottobre 2018, n. 119)La nuova rottamazione delle cartelle prevista dal de-creto fiscale collegato alla Legge di Bilancio 2019 con-sente ai contribuenti di pagare l’importo del debito, al

netto delle sanzioni e degli interessi dovuti.Chi aderirà alla rottamazione dovrà pagare la sommacapitale e gli interessi iscritti a ruolo (aggio, diritti di no-tifica della cartella di pagamento e le spese esecutiveeventualmente maturate), senza versare le sanzioni, gliinteressi di mora e le cosiddette “sanzioni civili”, acces-sorie ai crediti di natura previdenziale.Le cartelle ammesse alla rottamazione ter, sono quelleaffidate all’Agenzia Entrate tra il 1° gennaio 2000 e il31 dicembre 2017. È questo il perimetro dei soggetti chepotranno fare domanda di adesione alla rottamazioneter delle cartelle, entro il 30 aprile 2019, potendo sce-gliere di pagare in un’unica soluzione o in un massimodi diciotto rate in cinque anni.

CONDONO CARTELLE FINO A 1000 EURO

(Art. 4, decreto legge 23 ottobre 2018, n. 119)Il condono cartelle fino a 1.000 euro è un’altra novitàprevista dal decreto fiscale 2019.La misura prevede che vengano automaticamente annul-late tutte le cartelle esattoriali di importo inferiore ai1.000 euro affidate all’agente della riscossione fra il 1°gennaio 2000 e il 31 dicembre 2010. L’importo si calcolaal 24 ottobre 2018 (data di entrata in vigore del decretolegge), comprensivo di capitale, interessi per ritardataiscrizione a ruolo e sanzioni. Senza che il contribuentedebba presentare alcuna domanda, l’annullamento av-viene automaticamente alla data del 31 dicembre 2018.Sarà poi lo stesso agente della riscossione a comunicareagli enti creditori l’annullamento delle cartelle.Anche riguardo a questa disposizione per i contributiEnpav gli anni interessati sono solo il 2000 ed il 2001,quando ancora la riscossione dei contributi era affidataall’Agenzia delle Entrate prima di passare alla riscos-sione diretta tramite M.Av.

Le novità principali dellaLegge di Bilancio 2019 e dei decreti collegati

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Previdenza

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L’Enpav, per l’anno 2019, ha destinato 230.000Euro per la concessione dei sussidi alla genitorialità.Dal 2014, anno di introduzione della prestazione, al2018, sono stati liquidati 522 sussidi per un importototale di circa 870.000 Euro. La prestazione, nell’ambito del welfare svolto dall’Ente,è intesa a fornire un aiuto per la copertura delle spesegià sostenute con riguardo agli asili nido, al servizio dibaby sitting e, solo per l’adozione ed entro 6 anni di etàdel bambino, alle scuole dell’infanzia.Il sussidio può essere concesso fino a massimo 8 mesi eper un importo massimo di 300 Euro mensili.Per l’anno in corso le domande possono essere presentateentro il 30 aprile e il 31 ottobre e comunque non oltre i24 mesi dalla nascita del bambino o, in caso di adozioneo affidamento preadottivo, entro 24 mesi dall’ingressodel bambino nel nucleo familiare. Da quest’anno è stata introdotta un’importante novitàrelativamente alla presentazione delle domande, chedeve avvenire esclusivamente online, attraverso lapropria area iscritti, con una procedura semplice e gui-data, allegando la necessaria documentazione (indicatanel modello stesso).Per procedere alla compilazione è necessario quindi ac-cedere alla nuova funzione dell’area personale di EnpavOnline: Invio Domande - Prestazioni - Sussidio alla ge-nitorialità.A conferma e conclusione della trasmissione della do-manda, è NECESSARIO scaricare una copia del modellocompilato che servirà da ricevuta per il richiedente.Solo scaricando dal sistema questa ricevuta, si ha lacertezza dell’avvenuta e corretta presentazione della

domanda. In caso di anomalie nella compilazione delladomanda o nella generazione della ricevuta, occorrecontattare l’Enpav (home page del Sito indica le variemodalità di contatto). Questa novità si colloca nell’importante processo di in-formatizzazione che l’Ente da tempo sta sviluppandocon lo scopo di rendere più veloce e fruibile l’accesso aiservizi. L’obiettivo è di abbandonare progressivamentemodelli cartacei da compilare, documenti da firmare espedizioni postali: i moduli per accedere alle prestazionie ai servizi erogati dall’Enpav potranno essere compilatie trasmessi direttamente dalla propria area personaledi EnpavOnline, con pochi semplici click. La semplificazione consente una maggiore rapidità concui si può richiedere una prestazione e procedure piùimmediate, chiare e semplici per l’utente finale. L’in-formatizzazione, inoltre, riduce il margine di errore, laduplicazione di informazioni automatizza alcuni controlli,il che semplifica la “lavorazione” e la definizione dellepratiche.

Si evidenzia che beneficiari della prestazione possonoessere le veterinarie iscritte e solo in casi particolarianche i padri veterinari iscritti, che dovranno contattare

l’Ente per essere abilitati a presentare la domanda at-traverso l’Area Iscritti. Sulla base delle richieste pervenute verrà stilata unagraduatoria che terrà conto principalmente del redditodel nucleo familiare (Reddito ISEE). Saranno inoltreattribuiti ulteriori punteggi in caso di particolari situa-zioni di disagio del nucleo familiare debitamente docu-mentate.Nel sito Internet dell’Ente www.enpav.it, nella sezionePrestazioni, è possibile reperire una nota informativaed il Bando 2019 che contiene in dettaglio tutte le in-formazioni utili.

Sussidi alla genitorialità

www.enpav.itnella sezione

Prestazioni, èpossibile reperire

una nota informativaed il Bando 2019

che contiene indettaglio tutte le

informazioni utili

L’obiettivo è di abbandonareprogressivamente modellicartacei da compilare,documenti da firmare espedizioni postali

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L’occhio del gattoa cura di Carla Bertossi, Medico Veterinario, Libero Professionista

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Il mercato del pet foo ha registrato un tasso di cre-scita annuo composto dell’1,6% a volume e del 3,6% avalore (Rapporto Assalco Zoomark 2018 sul range2014-2017), dati rilevanti nell’ottica di una stasi econo-mica nazionale.L’alimento industriale è percepito dalla maggioranzadei proprietari come il più fruibile e conveniente, oltreche completo e bilanciato.Sulla scia di questo crescente interesse, dovuto anchead un evidente pressing mediatico, il consumatore è di-ventato esigente e ricerca conoscenza tecnica specificaaffidandosi spesso a figure alternative (allevatori, com-mercianti). Un approccio inadeguato ad un argomentodi competenza veterinaria.Il mercato richiede qualità, la qualità richiede collabo-ratori competenti e motivati, con un back ground qua-lificato che rispecchia il profilo veterinario.La nutrizione e l’alimentazione industriale sono risorseche possono diventare un valore aggiunto nella praticaquotidiana di un clinico, spesso troppo oberato per se-guire un mercato in così rapida e continua evoluzione.In questo contesto si inserisce la figura del medico ve-terinario informatore che, alla consolidata collabora-zione con cliniche ed ambulatori, affianca un’attività disupporto al settore commerciale fornendo consulenzatecnica ai negozianti ed assistenza agli allevatori quali-ficando il settore. Il medico veterinario che si occupa dipet troverà in esso un rapido accesso all’aggiornamentocostante oltre che un tramite con il commercio, un va-

lido supporto per l’utilizzo competente ed efficace delladieta commerciale evitando le strumentalizzazioni daparte dell’industria.Se questo importante ruolo non verrà rivestito dal-l’unica figura realmente qualificata, se ne approprie-ranno indebitamente altre professioni che bensappiamo essere pronte a colmare il vuoto generatodalle nostre insicurezze.Una visione antiquata ed autoreferenziale potrebbe im-maginare un pilota di Formula Uno alla guida di un’uti-litaria, in realtà il medico veterinario risulta esserel’unico conducente adeguato per un mezzo che richiedeelevata preparazione e competenza, adattandosi perfet-tamente a tutti i livelli del settore pet food con grandisoddisfazioni personali.L’idea dell’industria e il commercio, come nemici ai qualinon assoggettarsi, resta ai pochi (spero) che sottovalu-tano una categoria capace di influenzarne il futuro. Ilconflitto di interesse è un rischio insito in ogni aspettodella nostra professione disinnescato solo dall’etica.Non esistono medici veterinari di serie A e di serie B,esistono invece modi differenti di fare il medico veteri-nario e questo non dipende dalla tipologia di lavoro chesi svolge ma dalla passione, professionalità e impegnoche ci si mette ogni giorno.Un giuramento ed un codice deontologico ci ricono-scono giocatori di un’unica squadra, con l’obiettivo difare della categoria una forza superiore alla somma delleforze singole di ognuno di noi.

L’ideadell’industria e il commerciocome nemici aiquali nonassoggettarsi restaai pochi (spero)che sottovalutanouna categoriacapace diinfluenzarne il futuro

Una strada nuova

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IN OMAGGIO

A TUTTI

I SOCI SCIVAC

E SIVAE 2019

• Medicina d’urgenza• Protocolli terapeutici: FCP,

leishmaniosi,chemioterapia oncologica,vaccinazioni, urgenze

• Terapia del dolore• Precauzioni nella terapia

antibatterica• Farmacovigilanza• Medicina comportamentale• Indice per classi

terapeutiche• Indice delle specialità

medicinali• Bibliografia

900 pagg., a curadi Enrico Febbo eAldo Vezzoni

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