ORGANIZZAZIONE, PROCESSI E QUALITA' - EDIZIONE 1 PRIMO INCONTRO IL PIANO DI RILANCIO ISGE - NUOVI...

ORGANIZZAZIONE, PROCESSI E ORGANIZZAZIONE, PROCESSI E QUALITA' - EDIZIONE 1QUALITA' - EDIZIONE 1

PRIMO INCONTRO

“IL PIANO DI RILANCIO ISGE - NUOVI PROCESSI PER NUOVE ORGANIZZAZIONI (MOQ0202)”

Roma 14 Novembre 2011Istituto San Giovanni Evangelista

Società di Maria: educare per la vitaCodice Piano formativo: A0110_727-Codice corso: 2

AGENDA INCONTRO

A – INTRODUZIONE1. Cosa sono i corsi finanziati dal Fonder;2. Il Piano “Società di Maria: educare per la vita”: cos’è e come è articolato;3. Modulo “Organizzazione, processi e qualità”.

B – SOCIETA’ DI MARIA1. Fondamenti del carisma;2. Società di Maria, Vangelo e Magistero;3. Integrare carisma, motivazioni e tecniche.

C – LE ORGANIZZAZIONI COMPLESSE – 1. Qualche definizione;2. La scuola è una organizzazione complessa?

D – IL PIANO DI RILANCIO ISGEE – ISGE BARCAMP 1. Presentazione2. Lavoro di gruppo3. Condivisione dei risultati

F – Q & A e CONCLUSIONE DELL’INCONTRO

Società di Maria: educare per la vita Codice Piano formativo: A0110_727-Codice corso: 2Società di Maria: educare per la vita Codice Piano formativo: A0110_727-Codice corso: 2


A.1 – COSA SONO I CORSI FINANZIATI DAL FONDER

FONDERFONDER è il Fondo per la formazione continua negli enti ecclesiastici, è il Fondo per la formazione continua negli enti ecclesiastici, associazioni, fondazioni, cooperative, imprese con o senza scopo di associazioni, fondazioni, cooperative, imprese con o senza scopo di

lucro, aziende di ispirazione religiosa.lucro, aziende di ispirazione religiosa.


A.1 – COSA SONO I CORSI FINANZIATI DAL FONDER

I Fondi Paritetici Interprofessionali Nazionali per la I Fondi Paritetici Interprofessionali Nazionali per la Formazione Continua sono organismi di natura associativa Formazione Continua sono organismi di natura associativa promossi dalle Organizzazioni di rappresentanza delle Parti promossi dalle Organizzazioni di rappresentanza delle Parti Sociali più rappresentative, attraverso specifici Accordi Sociali più rappresentative, attraverso specifici Accordi Interconfederali.Interconfederali.

I Fondi muovono dalla legge 388 del 2000, che consente alle I Fondi muovono dalla legge 388 del 2000, che consente alle imprese di destinare la quota dello 0,30% dei contributi versati imprese di destinare la quota dello 0,30% dei contributi versati all’INPS (il cosiddetto contributo obbligatorio per la all’INPS (il cosiddetto contributo obbligatorio per la disoccupazione involontaria) alla formazione dei propri disoccupazione involontaria) alla formazione dei propri dipendenti e dei propri dirigenti, previa adesione ad uno dei dipendenti e dei propri dirigenti, previa adesione ad uno dei Fondi Interprofessionali autorizzati.Fondi Interprofessionali autorizzati.


Il Piano Formativo "SM: educare per la vita” ha la finalità di soddisfare il fabbisogno formativo del personale del SGE, raggiungendo gli obiettivi di seguito elencati corrispondenti alle principali esigenze individuate nel più ampio Piano di Rilancio dell’Istituto:

- Riappropriazione della peculiarità del carisma formativo marista; - Aggiornamento legislativo - Aggiornamento didattico e professionale - Introduzione e supporto all’uso delle tecnologie didattiche per: - Il lavoro didattico quotidiano - Preparazione - Comunicazione interpersonale - Costruzione di un modello di scuola che opera in regime di qualità

Il Piano Formativo prevede una serie di iniziative pluriennali per la formazione del personale come elemento fondante e qualificante l'intera operazione che, come si evince dai diversi livelli di approvazione ottenuti (congregazione, regione, provincia, comunità locale), non riguarda solo il livello locale del SGE ma è parte di una più generale strategia della Società di Maria.

A.2 – PIANO “SOCIETA’ DI MARIA: EDUCARE PER LA VITA”



Il Piano formativo aziendale dal titolo "Società di Maria: educare per la vita" nel riprendere una frase cara al fondatore Ven. J. C. Colin intende cogliere un aspetto fondamentale dell'azione Marista: la assoluta importanza che ha il dedicarsi all‘educazione e al "camminare insieme" con gli studenti, per preparare oggi gli uomini e le donne di domani, uomini e donne non solo "istruiti", ma consapevoli del loro ruolo nella società in quanto cristiani.

In questo senso il Piano formativo è assolutamente strumentale e indispensabile come premessa al Piano di Rilancio ISGE.

In generale il Piano si pone l'obiettivo di rendere gli operatori del San Giovanni Evangelista (docenti e non docenti) consapevoli della missione e del carisma dell'Istituto. Attraverso questa azione si intende coinvolgerli attivamente nel Piano di Rilancio aumentando la loro preparazione professionale e sollecitando la loro creatività per passare dal mero "passaggio di conoscenze" ad una forma integrale di educazione alla vita, insieme agli altri attori di questa attività: la famiglia ed il contesto sociale nel quale i ragazzi vivono.



Con questo Piano la Provincia Italiana della SM (Padri Maristi) inizia un percorso che si intende pluriennale di azioni volte a coinvolgere i religiosi, il personale, le famiglie, le istituzioni ed i ragazzi in un'azione comune di miglioramento delle azioni educative intese in senso lato e con il concetto, ormai diffuso di "long life learning" di "inclusive education" e di educazione partecipativa.

E' necessario segnalare quindi come il presente piano formativo sia parte di una progetto pluriennale che tiene conto dei seguenti elementi desunti dall'analisi dei bisogni:

1 - Formazione del personale docente entrato recentemente in ISGE e aggiornamento dei docenti di maggiore esperienza sui temi del carisma marista e sulla "Sfida Educativa" come proposta dalla CEI, oltre che, più in generale, degli indirizzi pastorali forniti dal Magistero; 2 - Specifica formazione professionale; 3 - Preparazione ad essere parte, per docenti e non docenti, di una Scuola che opera in regime di Qualità; 4 - Preparazione di figure professionali con capacità gestionali e manageriali nell'ambito della Scuola.



PROG TITOLO DESCRIZIONE

1 ORGANIZZAZIONE, PROCESSI E QUALITA’

Questo modulo verrà descritto nel dettaglio nelle slide successive. In sintesi l’obiettivo è quello di mettere in relazione nozioni teoriche sui modelli organizzativi con il Piano operativo di rilancio del SGE.

2 CORRESPONSABILITA' EDUCATIVA

Questo corso, realizzato in collaborazione con esperti del settore (Pedagogisti, Medici Psichiatri esperti di Terapia familiare e specialisti in Psicologia Scolastica e dell'Età Evolutiva) consentirà ai docenti di collaborare, con la famiglia, prima agenzia educativa, nella cura dei giovani.

3

STRUMENTI PER L'EDUCAZIONE

Il corso intende fornire ai docenti scenari, metodologie, tecniche educative e relazionali, finalizzate a rendere sempre più efficace il rapporto educativo con gli studenti. Particolare importanza avrà la tematica della comunicazione attraverso la quale si intendono offrire elementi utili ad una consapevole gestione delle diverse ed attuali modalità comunicative.

A.3 – MODULO“ORGANIZZAZIONE, PROCESSI E QUALITA’”

Il Piano di Rilancio ISGE pone particolare attenzione alla revisione e ottimizzazione dei modelli organizzativi dell'Istituto e dei processi di gestione e di supporto alle attività educative, anche al fine di aumentare la partecipazione di tutti gli "stake holder" dell'Istituto.



Fondamentale, per aumentare la competenza e la consapevolezza in merito del personale docente e non docente, è una formazione approfondita e dinamica su questi temi.



Come logica conseguenza di una corretta implementazione di modelli organizzativi e processi, si avrà la messa in qualità dell'ISGE e quindi il progetto affronterà storia, tecniche e compiti specifici del sistema qualità secondo le normative internazionali vigenti.



Il progetto è indirizzato al personale

docente e non docente dell'Istituto, circa 40 persone, che al fine di garantire il massimo della partecipazione ed interazione, saranno suddivisi in tre gruppi di 13 partecipanti ognuno.

SocietàSocietà di Maria: educare per la vita Codice Piano formativo: A0110_727-Codice corso: 2 di Maria: educare per la vita Codice Piano formativo: A0110_727-Codice corso: 2


Il corso, articolato in 4 moduli da 4 ore ciascuno, intende fornire ai partecipanti elementi di conoscenza tecnica e metodologica oltre che a interiorizzare, anche attraverso giochi di ruolo, la funzione proattiva di ognuno nella più complessa "macchina" dell'Istituto.


A.3 – MODULO“ORGANIZZAZIONE, PROCESSI E QUALITA’ – STRUTTURA DEL”

N. MODULO OBIETTIVI E CONTENUTI

1

IL PIANO DI RILANCIO ISGE - NUOVI PROCESSI PER NUOVE ORGANIZZAZIONI

Obiettivo di questo modulo è presentare, con un adeguato livello di dettaglio, ai partecipanti docenti e non docenti, i principali contenuti del Piano di Rilancio ISGE con specifico riferimento ai nuovi modelli organizzativi che verranno implementati ed al ruolo dei singoli nei nuovi flussi di processo. In questo modulo le conoscenze teoriche saranno istanziate concretamente nell'attività di rilancio in corso presso il San Giovanni Evangelista. L'attività sarà articolata in una prima fase di formazione frontale, una successiva divisione in gruppi di lavoro per approfondire i contenuti ricevuti e un periodo finale di condivisione del lavoro fatto, compreso uno spazio per Q&A (Domande e risposte).




2ORGANIZZARE UNA STRUTTURA COMPLESSA - TEORIA E PRATICA

Obiettivo di questo modulo è di fornire ai partecipanti, docenti e non docenti, conoscenze teoriche di base sui principali modelli organizzativi aziendali e sulla definizione e descrizione dei processi operativi di una organizzazione complessa, con particolare riferimento al settore dell'Istruzione. L'attività sarà articolata in una prima fase di formazione frontale, una successiva divisione in gruppi di lavoro per approfondire i contenuti ricevuti e un periodo finale di condivisione del lavoro fatto, compreso uno spazio per Q&A.




3SISTEMA QUALITA' - STORIA E NORMATIVA

L'ottenimento della certificazione per il Sistema Qualità del San Giovanni Evangelista è uno dei principali obiettivi del Piano di Rilancio. Affinché tutti gli operatori del ISGE possano partecipare a questo importante momento di trasformazione della Scuola è necessario fornire loro strumenti metodologici e operativi per poter ricoprire la propria funzione in modo consapevole. Il Modulo Storia e Normativa dei Sistemi di Qualità, della durata di quattro ore, presenterà in una prima fase la storia di come sono nati i sistemi di qualità ed in una seconda fase un'analisi dettagliata delle normative internazionali ed italiane in materia di certificazione dei sistemi di qualità.




4SISTEMA QUALITA' ISGE - PROCESSI E RUOLI

Finalità di questo modulo è instanziare le conoscenze acquisite nei moduli precedenti nella specifica realtà dell'ISGE. Ad una parte di formazione frontale segue la discussione in gruppo e la condivisione dei feedback


B.1 – FONDAMENTI DEL CARISMA

““In realtà, nulla forse sembra poter contribuire più In realtà, nulla forse sembra poter contribuire più efficacemente alla salvezza del prossimo quanto il nutrire efficacemente alla salvezza del prossimo quanto il nutrire per tempo i giovani con le parole della fede e formarli alle per tempo i giovani con le parole della fede e formarli alle

virtù cristiane: "Abitua il giovane secondo la via da seguire; virtù cristiane: "Abitua il giovane secondo la via da seguire; neppure da vecchio se ne allontanerà” (Pr. 22,6). neppure da vecchio se ne allontanerà” (Pr. 22,6).

(COSTITUZIONI SOCIETA’ DI MARIA 1872 – ART. 5.2).(COSTITUZIONI SOCIETA’ DI MARIA 1872 – ART. 5.2).

SCUOLASCUOLA CENTRO EDUCATIVOCENTRO EDUCATIVO RIEVANGELIZZATORIRIEVANGELIZZATORI


SECONDO IL VANGELO:SECONDO IL VANGELO:Andate dunque e Andate dunque e ammaestrateammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del tutte le nazioni, battezzandole nel nome del

Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnandoinsegnando loro ad osservare tutto ciò loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ecco io sono con voi tutti i giorni fino alla fine del mondo. che vi ho comandato. Ecco io sono con voi tutti i giorni fino alla fine del mondo. (MT 28,19-20) (MT 28,19-20)

SECONDO LA CHIESA:SECONDO LA CHIESA:Da parte sua la santa madre Chiesa, nell'adempimento del mandato ricevuto Da parte sua la santa madre Chiesa, nell'adempimento del mandato ricevuto

dal suo divin Fondatore, che è quello di annunziare il mistero della salvezza a dal suo divin Fondatore, che è quello di annunziare il mistero della salvezza a tutti gli uomini e di edificare tutto in Cristo, tutti gli uomini e di edificare tutto in Cristo, ha il dovereha il dovere di occuparsi di occuparsi dell'intera vita dell'uomo, anche di quella terrena, in quanto connessa con la dell'intera vita dell'uomo, anche di quella terrena, in quanto connessa con la vocazione soprannaturale; essa perciò ha un suo compito specifico in ordine al vocazione soprannaturale; essa perciò ha un suo compito specifico in ordine al progresso ed allo sviluppo della educazioneprogresso ed allo sviluppo della educazione.. (Gravissimum Educationis, Proemio) (Gravissimum Educationis, Proemio)

SECONDO LA SOCIETA’ DI MARIA:SECONDO LA SOCIETA’ DI MARIA:(I padri maristi)… Guidati dal Vangelo, dalla dottrina della Chiesa e dalle (I padri maristi)… Guidati dal Vangelo, dalla dottrina della Chiesa e dalle

intuizioni di Padre Colin sull'educazione, si dedicano ad ogni forma di intuizioni di Padre Colin sull'educazione, si dedicano ad ogni forma di educazione, soprattutto tra i giovani. educazione, soprattutto tra i giovani. (Art. 13 delle Costituzioni)(Art. 13 delle Costituzioni)


B.2 – SOCIETA’ DI MARIA, VANGELO E MAGISTERO


B.3 – INTEGRARE CARISMA, MOTIVAZIONI E TECNICHE

MOTIVAZIONI

MOTIVAZIONI TECNICHETECNICHE

CARISMACARISMA

Con il termine Con il termine organizzazioneorganizzazione si intende (Gallino, 2000): si intende (Gallino, 2000):

ll’’attività diretta a stabilire, mediante norme esplicite, attività diretta a stabilire, mediante norme esplicite, relazioni relazioni relativamente durevoli tra un complesso di relativamente durevoli tra un complesso di persone e di cose per conseguire razionalmente uno scopo;persone e di cose per conseguire razionalmente uno scopo; il il sistema socialesistema sociale che risulta da una tale attività; che risulta da una tale attività; la struttura delle principali relazioni formalmente previste e la struttura delle principali relazioni formalmente previste e codificate entro tale sistema sociale, le quali costituiscono codificate entro tale sistema sociale, le quali costituiscono soltanto una parte delle soltanto una parte delle relazionirelazioni che lo costituiscono. che lo costituiscono.


C.1 – LE ORGANIZZAIONI COMPLESSE: DEFINIZIONI

””Il termine organizzazione si riferisce al complesso Il termine organizzazione si riferisce al complesso

schema di comunicazioni e altre relazioni che schema di comunicazioni e altre relazioni che

viene a stabilirsi in un gruppo di esseri umani”… viene a stabilirsi in un gruppo di esseri umani”…

Herbert A. Simon Herbert A. Simon


C.1 –LA SCUOLA E’ UNA ORGANIZZAZIONE COMPLESSA?

Le istituzioni scolastiche, al pari di ogni altro sistema, non possono essere considerate come entità isolate dal contesto, né al suo interno i vari segmenti agiscono in maniera autonoma. La scuola è un sistema complesso sia nelle sue componenti interne che nei suoi rapporti con l’esterno.


C.1 –LA SCUOLA E’ UNA ORGANIZZAZIONE COMPLESSA?

Nella scuola, organizzazione complessa orientata alla produzione di risultati efficaci, è in atto infatti una profonda trasformazione e il modo tradizionale di intendere il lavoro, le logiche organizzative e le relazioni interpersonali vanno riconsiderati al fine di dare risposte ai reali bisogni dell’utenza attraverso processi e strategie più efficaci ed efficienti.

Nasce quindi la necessità di strutturare e diffondere una nuova cultura dell’organizzazione e del lavoro, nuove metodologie e tecniche nell’utilizzo delle risorse.

D - IL PIANO DI RILANCIO ISGELA SITUAZIONE DELLE ATTIVITA’

DI ISTRUZIONE CATTOLICA IN ITALIA: I NUMERI

SCUOLE CATTOLICHE IN ITALIA

1991 1996 2001 2004 2005 2006 2008

11.121 10.226 8.902 8.472 8.371 8.282 7.116

8% 13% 5% 1% 1% 14% 8%

ALUNNI SCUOLE CATTOLICHE ITALIANE

1992 1996 2000 2006

876.398 769.734 682.200 625.781

DIFF. (V.A.) 106.664 87.534 56.419DIFF. % 12% 11% 8%


D - IL PIANO DI RILANCIO ISGELA SITUAZIONE DELLE ATTIVITA’ LA SITUAZIONE DELLE ATTIVITA’

DI ISTRUZIONE CATTOLICA IN ITALIA: DI ISTRUZIONE CATTOLICA IN ITALIA: UNA LINEA DI TENDENZAUNA LINEA DI TENDENZA

Perdita governo missione

Cogestione

Governo missione

Servizio educativo diretto

Servizio educativo delegato

Accoglienza gestione diretta

Accoglienza gestione esterna

Vendita immobile


D - IL PIANO DI RILANCIO ISGELE LINEE DI SVILUPPOLE LINEE DI SVILUPPO


D - IL PIANO DI RILANCIO ISGEIL PROGETTO DI RILANCIO ISGE: IL PROGETTO DI RILANCIO ISGE:

SCHEMA GENERALESCHEMA GENERALE

RETE INTERNAZIONALE

MARISTA

RETE INTERNAZIONALE

MARISTALICEO BILINGUELICEO BILINGUE

MARKETING TERRITORIALEMARKETING

TERRITORIALE

ACCREDITAMENTOREGIONE LAZIO

ACCREDITAMENTOREGIONE LAZIO

ISTITUZIONIISTITUZIONI

SUMMER SCHOOLSUMMER SCHOOL

BANDI - PROGETTI FINANZIATI

BANDI - PROGETTI FINANZIATI

ALUMNIALUMNI

PIANO EFFICIENZA

PIANO EFFICIENZA

COMUNICAZIONECOMUNICAZIONESISTEMA QUALITA’SISTEMA QUALITA’

FORMAZIONE CONTINUADOCENTI

FORMAZIONE CONTINUADOCENTI

POPOLAZIONE SCOLASTICA

POPOLAZIONE SCOLASTICA


D - IL PIANO DI RILANCIO ISGEIL PROGETTO DI RILANCIO ISGE:IL PROGETTO DI RILANCIO ISGE:

IL CRONOPROGRAMMAIL CRONOPROGRAMMA


1. PIANO FFICIENZA2. POP.NE SCOLASTICA3. MKT TERRITORIALE4. ACCREDITAMENTO5. RETE INTERNAZIONALE6. ISTITUZIONI7. ALUMNI8. SUMMER SCHOOL9. LICEO BILINGUE10. PIANO COMUNICAZIONE11. FORMAZIONE CONTINUA12. BANDI13. QUALITA’

MAG GIU LUG AGO SET OTT NOV DIC GEN FEB MAR APR MAG GIU LUG AGO SET OTT NOV DIC

D - IL PIANO DI RILANCIO ISGEPROGETTO 1 – PIANO EFFICIENZAPROGETTO 1 – PIANO EFFICIENZA

DURATADURATA:: 75 GG DAL 2/6/2011 AL 14/09/2011.75 GG DAL 2/6/2011 AL 14/09/2011.

MOTIVAZIONI:MOTIVAZIONI: Il raggiungimento degli obiettivi del Piano di Rilancio Il raggiungimento degli obiettivi del Piano di Rilancio richiede di ottimizzare la gestione dei ricavi e dei costi al fine da ridurre richiede di ottimizzare la gestione dei ricavi e dei costi al fine da ridurre l’attuale deficit e generare risorse per sostenere le nuove attività l’attuale deficit e generare risorse per sostenere le nuove attività dell’Istituto.dell’Istituto.

MODALITA’:MODALITA’: Analisi dei bilanci, dei relativi indici e dei processi di spesa e Analisi dei bilanci, dei relativi indici e dei processi di spesa e di gestione dei ricavi. Definizione di un piano per l’ottimizzazione della di gestione dei ricavi. Definizione di un piano per l’ottimizzazione della gestione.gestione.

OBIETTIVI:OBIETTIVI: Ridurre le spese legate a costi caratteristici e non, Ridurre le spese legate a costi caratteristici e non, identificazione di nuove fonti di ricavo. Definizione del Piano Efficienza da identificazione di nuove fonti di ricavo. Definizione del Piano Efficienza da attivare dalla fine del 2011.attivare dalla fine del 2011.


D - IL PIANO DI RILANCIO ISGEPROGETTO 2 – POPOLAZIONE SCOLASTICAPROGETTO 2 – POPOLAZIONE SCOLASTICA

DURATADURATA: : 160 GG DAL 16/05/2011 AL 23/12/2011.160 GG DAL 16/05/2011 AL 23/12/2011.

MOTIVAZIONI:MOTIVAZIONI: Analizzare le caratteristiche della popolazione scolastica Analizzare le caratteristiche della popolazione scolastica per pianificare azioni di miglioramento dell’offerta formativa e aumentare per pianificare azioni di miglioramento dell’offerta formativa e aumentare le iscrizioni tra le famiglie che desiderino una istruzione cattolica per i le iscrizioni tra le famiglie che desiderino una istruzione cattolica per i figli.figli.

MODALITA’: MODALITA’: Analisi dei flussi di iscrizione nel periodo 2003 – 2011 e Analisi dei flussi di iscrizione nel periodo 2003 – 2011 e caratteristiche socio-demografiche e territoriali delle famiglie degli caratteristiche socio-demografiche e territoriali delle famiglie degli studenti. Raccolta dei dati, loro elaborazione confronto con indicatori studenti. Raccolta dei dati, loro elaborazione confronto con indicatori nazionali.nazionali.

OBIETTIVI:OBIETTIVI: Aumentare e qualificare il numero di iscrizioni consolidando il Aumentare e qualificare il numero di iscrizioni consolidando il passaggio da un grado all’altro e generando sinergie con le altre passaggio da un grado all’altro e generando sinergie con le altre istituzioni cattoliche del territorio.istituzioni cattoliche del territorio.


D - IL PIANO DI RILANCIO ISGEPROGETTO 3 – MARKETING TERRITORIALEPROGETTO 3 – MARKETING TERRITORIALE

DURATADURATA:: 21,5 GG DAL 25/10/2011 AL 23/11/2011.21,5 GG DAL 25/10/2011 AL 23/11/2011.

MOTIVAZIONI:MOTIVAZIONI: Attualmente abbiamo una scarsa conoscenza delle Attualmente abbiamo una scarsa conoscenza delle caratteristiche socio demografiche e dell’offerta formativa statale e caratteristiche socio demografiche e dell’offerta formativa statale e paritaria dei territori da cui provengono gli studenti ISGE.paritaria dei territori da cui provengono gli studenti ISGE.

MODALITA’:MODALITA’: Raccolta dati sulle scuole statali e paritarie, con particolare Raccolta dati sulle scuole statali e paritarie, con particolare attenzione a quelle cattoliche, presenti sui territori di provenienza degli attenzione a quelle cattoliche, presenti sui territori di provenienza degli studestudenti nti ISGE. Interpolazione dei dati con indicatori socio demografici ed ISGE. Interpolazione dei dati con indicatori socio demografici ed elaborazione finale.elaborazione finale.

OBIETTIVI:OBIETTIVI: Maturare una adeguata conoscenza del territorio nell’ambito Maturare una adeguata conoscenza del territorio nell’ambito del quale opera l’ISGE in tutte le sue caratteristiche in modo da:del quale opera l’ISGE in tutte le sue caratteristiche in modo da:Aumentare la attrattività dell’offerta del SGE;Aumentare la attrattività dell’offerta del SGE;Definire politiche di collaborazione con gli altri attori istituzionali e non Definire politiche di collaborazione con gli altri attori istituzionali e non operanti sullo stesso territorio interessati alla implementazione di azioni operanti sullo stesso territorio interessati alla implementazione di azioni educative di qualità.educative di qualità.


D - IL PIANO DI RILANCIO ISGEPROGETTO 4 – ACCREDITAMENTO PROGETTO 4 – ACCREDITAMENTO

REGIONE LAZIOREGIONE LAZIO


MOTIVAZIONI: MOTIVAZIONI: Ampliare il modello educativo affiancando alle alle attività di Ampliare il modello educativo affiancando alle alle attività di Istruzione curriculare quelle non curriculari, extra curriculari e attinenti alla Istruzione curriculare quelle non curriculari, extra curriculari e attinenti alla formazione. Molte di queste attività, riconosciute e/o finanziate dalle formazione. Molte di queste attività, riconosciute e/o finanziate dalle Amministrazioni di governo centrali e locali, richiedono come presupposto Amministrazioni di governo centrali e locali, richiedono come presupposto l’Accreditamento.l’Accreditamento.

MODALITA’: MODALITA’: Verifica delle caratteristiche necessarie per l’accreditamento Verifica delle caratteristiche necessarie per l’accreditamento regionale. Predisposizione della documentazione richiesta dalla Regione regionale. Predisposizione della documentazione richiesta dalla Regione Lazio(SIRIO). Gestione dell’iter necessario per l’ottenimento Lazio(SIRIO). Gestione dell’iter necessario per l’ottenimento dell’accreditamento. Valutazione dei progetti finanziati nazionali e locali cui dell’accreditamento. Valutazione dei progetti finanziati nazionali e locali cui potrà accedere ISGE.potrà accedere ISGE.

OBIETTIVI:OBIETTIVI: Aumentare e qualificare l’offerta educativa, differenziare le fonti Aumentare e qualificare l’offerta educativa, differenziare le fonti di ricavo mantenendole coerenti con la missione dell’Istituto.di ricavo mantenendole coerenti con la missione dell’Istituto.


D - IL PIANO DI RILANCIO ISGEPROGETTO 5 – RETE INTERNAZIONALE PROGETTO 5 – RETE INTERNAZIONALE

MARISTA (RIM)MARISTA (RIM)


MOTIVAZIONI:MOTIVAZIONI: Nell’offerta educativa ISGE, e più in generale della Nell’offerta educativa ISGE, e più in generale della scuola italiana, manca la partecipazione ad una rete di esperienze scuola italiana, manca la partecipazione ad una rete di esperienze educative e culturali internazionale. educative e culturali internazionale.

MODALITA’:MODALITA’: Analisi delle istituzioni educative dei Padri Maristi e Analisi delle istituzioni educative dei Padri Maristi e dei fratelli Maristi nel mondo. Progettazione di un modello dei fratelli Maristi nel mondo. Progettazione di un modello organizzativo per il funzionamento della Rete Internazionale organizzativo per il funzionamento della Rete Internazionale Marista.Marista.

OBIETTIVI:OBIETTIVI: Arricchire l’offerta educativa curriculare ed extra Arricchire l’offerta educativa curriculare ed extra curriculare consentendo agli studenti (e non solo) che frequentano curriculare consentendo agli studenti (e non solo) che frequentano il SGE di fare esperienze all’estero presso i nodi della RIM. il SGE di fare esperienze all’estero presso i nodi della RIM. Scambiare esperienze, metodologie e best practices tra gli istituti Scambiare esperienze, metodologie e best practices tra gli istituti della RIM.della RIM.


D - IL PIANO DI RILANCIO ISGEPROGETTO 6 - ISTITUZIONIPROGETTO 6 - ISTITUZIONI


MOTIVAZIONI:MOTIVAZIONI: Estendere il modello educativo marista al territorio, Estendere il modello educativo marista al territorio, collaborando con le istituzioni che vi operano.collaborando con le istituzioni che vi operano.

MODALITA’: MODALITA’: Costruire la “mappa” delle istituzioni operanti sui Costruire la “mappa” delle istituzioni operanti sui territori di interesse del SGE. Presentare il Piano di Rilancio alle territori di interesse del SGE. Presentare il Piano di Rilancio alle Istituzioni (Regione, Provincia, Comune, Municipi, Associazioni, Istituzioni (Regione, Provincia, Comune, Municipi, Associazioni, etc.) per identificare occasioni di collaborazione.etc.) per identificare occasioni di collaborazione.

OBIETTIVI:OBIETTIVI: Estendere la “capacità” educativa del SGE al territorio Estendere la “capacità” educativa del SGE al territorio definendo progetti, anche finanziati, in favore degli studenti, delle definendo progetti, anche finanziati, in favore degli studenti, delle loro famiglie e dei cittadini (famiglie, anziani e giovani) residenti loro famiglie e dei cittadini (famiglie, anziani e giovani) residenti nel territorio di competenza dell’ Istituto.nel territorio di competenza dell’ Istituto.


D - IL PIANO DI RILANCIO ISGEPROGETTO 7 - ALUMNIPROGETTO 7 - ALUMNI


MOTIVAZIONI:MOTIVAZIONI: gli ex alunni del SGE sono una ricchezza che l’Istituto gli ex alunni del SGE sono una ricchezza che l’Istituto non ha ancora adeguatamente valorizzato. non ha ancora adeguatamente valorizzato.

MODALITA’:MODALITA’: Predisporre un elenco degli ex alunni, definire un piano Predisporre un elenco degli ex alunni, definire un piano per entrare in contatto con loro. per entrare in contatto con loro.

OBIETTIVI:OBIETTIVI: Comunicare agli ex alunni il Piano di Rilancio ISGE Comunicare agli ex alunni il Piano di Rilancio ISGE facendo degli “alumni” convinti testimonial di una esperienza positiva. facendo degli “alumni” convinti testimonial di una esperienza positiva. Costruire nuovi servizi per e con gli ex alunni anche utilizzando le Costruire nuovi servizi per e con gli ex alunni anche utilizzando le strutture dell’Istituto.strutture dell’Istituto.


D - IL PIANO DI RILANCIO ISGEPROGETTO 8 – SUMMER SCHOOLPROGETTO 8 – SUMMER SCHOOL


MOTIVAZIONI:MOTIVAZIONI: Utilizzare le strutture del SGE 365 giorni l’anno. Rispondere Utilizzare le strutture del SGE 365 giorni l’anno. Rispondere alla richiesta di Università ed Istituti stranieri di avere corsi estivi di qualità a alla richiesta di Università ed Istituti stranieri di avere corsi estivi di qualità a Roma.Roma.

MODALITA’: MODALITA’: Recentemente molte università straniere, e in particolare Recentemente molte università straniere, e in particolare statunitensi, hanno dichiarato la volontà di organizzare corsi estivi con sede statunitensi, hanno dichiarato la volontà di organizzare corsi estivi con sede in Italia, per i loro studenti. L’attivazione della RIM consentirà di selezionare e in Italia, per i loro studenti. L’attivazione della RIM consentirà di selezionare e poi prendere contatto con università americane o europee per offrire loro la poi prendere contatto con università americane o europee per offrire loro la possibilità di proporre ai propri studenti universitari corsi estivi a pagamento possibilità di proporre ai propri studenti universitari corsi estivi a pagamento organizzando sia la parte educativa (sessioni in aula, stage e visite guidate), organizzando sia la parte educativa (sessioni in aula, stage e visite guidate), sia, eventualmente, la parte di accoglienza alberghiera. sia, eventualmente, la parte di accoglienza alberghiera.

OBIETTIVI:OBIETTIVI: Definire una offerta di corsi estivi residenziali a pagamento che Definire una offerta di corsi estivi residenziali a pagamento che contribuiscano a diffondere anche all’estero il modello educativo della SM.contribuiscano a diffondere anche all’estero il modello educativo della SM.


D - IL PIANO DI RILANCIO ISGEPROGETTO 9 – LICEO BILINGUEPROGETTO 9 – LICEO BILINGUE


MOTIVAZIONI:MOTIVAZIONI: La globalizzazione e le nuove forme di interazione economica La globalizzazione e le nuove forme di interazione economica tra paesi, rendono necessario adeguare i modelli educativi al fine di preparare tra paesi, rendono necessario adeguare i modelli educativi al fine di preparare ragazzi con adeguato bagaglio tecnico-culturale, che li apra alla possibilità di ragazzi con adeguato bagaglio tecnico-culturale, che li apra alla possibilità di frequentare, nel futuro, università o master in altri paesi e di sfruttare appieno frequentare, nel futuro, università o master in altri paesi e di sfruttare appieno le possibilità offerte dal mercato del lavoro a livello internazionale.le possibilità offerte dal mercato del lavoro a livello internazionale.

MODALITA’:MODALITA’: Rilevazione offerta licei bilingue o internazionali sul territorio Rilevazione offerta licei bilingue o internazionali sul territorio provinciale, raccolta best practice nazionali relative ai licei provinciale, raccolta best practice nazionali relative ai licei bilingue/internazionali, verifica requisiti e procedure di riconoscimento da bilingue/internazionali, verifica requisiti e procedure di riconoscimento da parte di istituzioni estere e per il riconoscimento Ministeriale. Definizione parte di istituzioni estere e per il riconoscimento Ministeriale. Definizione dettagliata delle attività organizzative e gestionali per ottenere i necessari dettagliata delle attività organizzative e gestionali per ottenere i necessari riconoscimenti internazionali e Ministeriali. riconoscimenti internazionali e Ministeriali.

OBIETTIVI:OBIETTIVI: Attivare il nuovo liceo bilingue per l’anno scolastico 2012 – 2013. Attivare il nuovo liceo bilingue per l’anno scolastico 2012 – 2013.


D - IL PIANO DI RILANCIO ISGEPROGETTO 10 – PIANO COMUNICAZIONEPROGETTO 10 – PIANO COMUNICAZIONE


MOTIVAZIONI:MOTIVAZIONI: La notevole articolazione dei progetti che vedranno La notevole articolazione dei progetti che vedranno coinvolti nei prossimi anni l’istituto e il territorio su cui insiste, rende coinvolti nei prossimi anni l’istituto e il territorio su cui insiste, rende necessario definire un adeguato piano di comunicazione che utilizzi tutti necessario definire un adeguato piano di comunicazione che utilizzi tutti gli strumenti tradizionali e più innovativi (sito web, social media, etc.) per gli strumenti tradizionali e più innovativi (sito web, social media, etc.) per raggiungere al meglio le famiglie e le istituzioni.raggiungere al meglio le famiglie e le istituzioni.

MODALITA’: MODALITA’: identificare il target della comunicazione e progettare identificare il target della comunicazione e progettare adeguati interventi anche utilizzando social media.adeguati interventi anche utilizzando social media.

OBIETTIVI:OBIETTIVI: comunicare a tutti gli comunicare a tutti gli “stake holder” “stake holder” del SGE la ricchezza della del SGE la ricchezza della propria esperienza e della nova offerta educativa.propria esperienza e della nova offerta educativa.


D - IL PIANO DI RILANCIO ISGEPROGETTO 11 – FORMAZIONE CONTINUA PERSONALE


MOTIVAZIONI:MOTIVAZIONI: Docenti e non docenti sono la “ricchezza” del SGE. E’ Docenti e non docenti sono la “ricchezza” del SGE. E’ necessario qualificare sempre più le loro prestazioni professionali e necessario qualificare sempre più le loro prestazioni professionali e consolidarne le motivazioni.consolidarne le motivazioni.

MODALITA’:MODALITA’: progettare iniziative di formazione finanziata utilizzando sia le progettare iniziative di formazione finanziata utilizzando sia le strutture cattoliche (a.e.: Fonder) sia i fondi specializzati statali e regionali strutture cattoliche (a.e.: Fonder) sia i fondi specializzati statali e regionali sia definendo occasioni di collaborazioni con dipartimenti universitari.sia definendo occasioni di collaborazioni con dipartimenti universitari.

OBIETTIVI:OBIETTIVI: Organizzare corsi di formazione per docenti e non docenti. Organizzare corsi di formazione per docenti e non docenti. Mantenere alta la qualità delle strutture educative del SGE.Mantenere alta la qualità delle strutture educative del SGE.


D - IL PIANO DI RILANCIO ISGEPROGETTO 12 - BANDIPROGETTO 12 - BANDI


MOTIVAZIONI:MOTIVAZIONI: A seguito dell’accreditamento regionale, ISGE potrà A seguito dell’accreditamento regionale, ISGE potrà partecipare a bandi di finanziamento europei, nazionali e locali, per attività partecipare a bandi di finanziamento europei, nazionali e locali, per attività di studio e formazione da realizzarsi anche mediante partnership con altri di studio e formazione da realizzarsi anche mediante partnership con altri istituti ed enti di formazione.istituti ed enti di formazione.

MODALITA’: MODALITA’: costituzione di un osservatorio permanente dei bandi e di costituzione di un osservatorio permanente dei bandi e di una organizzazione interna in grado di valutare i bandi, definire le una organizzazione interna in grado di valutare i bandi, definire le eventuali partnership (anche con istituti della RIM) e gestire l’iter di eventuali partnership (anche con istituti della RIM) e gestire l’iter di presentazione del progetto.presentazione del progetto.

OBIETTIVI:OBIETTIVI: Partecipare dall’inizio del 2012, in modo sistemico, a bandi Partecipare dall’inizio del 2012, in modo sistemico, a bandi finanziati.finanziati.


D - IL PIANO DI RILANCIO ISGEPROGETTO 13 – QUALITA’PROGETTO 13 – QUALITA’


MOTIVAZIONI:MOTIVAZIONI: Tenere sotto controllo, nel tempo, i complessi processi del Tenere sotto controllo, nel tempo, i complessi processi del Piano di Rilancio attraverso l’implementazione di un adeguato sistema di Piano di Rilancio attraverso l’implementazione di un adeguato sistema di Qualità certificato.Qualità certificato.

MODALITA’:MODALITA’: Analisi dei processi del SGE, loro Analisi dei processi del SGE, loro reingegnerizzazione e gestione dell’iter per la definizione e la reingegnerizzazione e gestione dell’iter per la definizione e la certificazione del Sistema qualità dell’Istituto.certificazione del Sistema qualità dell’Istituto.

OBIETTIVI:OBIETTIVI: Ottenimento della certificazione del Sistema Ottenimento della certificazione del Sistema qualità ISGE entro l’estate 2012.qualità ISGE entro l’estate 2012.


D - IL PIANO DI RILANCIO ISGEUN LAVORO COMUNE CON LE PARROCCHIE

11

22

33

CONDIVIDERE I SERVIZI DELLA RIM CON LE PARROCCHIE DELLA SM.

COLLABORARE CON LE STRUTTURE EDUCATIVE VICINE ALLE PARROCCHIE DELLA SM.

UTILIZZARE I CONTENUTI EDUCATIVI PREDISPOSTI DAL SGE.


D - IL PIANO DI RILANCIO ISGEI RISULTATI ATTESII RISULTATI ATTESI

RIAPPROPRIAZIONE DELLE RADICI MARISTE.

INTEGRAZIONE ISTRUZIONE/FORMAZIONE.

SINERGIA CON LA PARROCCHIA E CON IL TERRITORIO.

OTTIMIZZAZIONE DELLA GESTIONE CARATTERISTICA.

AUMENTO DEGLI STUDENTI ISCRITTI.

RICAVI DA NUOVE ATTIVITA’ E PROGETTI FINANZIATI.

NON ECONOMICI

ECONOMICI


D - IL PIANO DI RILANCIO ISGEGRAZIE PER L’ATTENZIONE

Ora, dopo un breve intervallo, verrà distribuita la Ora, dopo un breve intervallo, verrà distribuita la documentazione per il documentazione per il ““BAR CAMPBAR CAMP””..

Lavoro comune durante il quale discuteremo, in piccoli Lavoro comune durante il quale discuteremo, in piccoli gruppi, i temi presentati nella prima parte di questo incontro.gruppi, i temi presentati nella prima parte di questo incontro.

Seguirà un tempo per la condivisione dei Seguirà un tempo per la condivisione dei

risultati del lavoro comunerisultati del lavoro comune


D - IL PIANO DI RILANCIO ISGELAVORO DI GRUPPOLAVORO DI GRUPPO

La presentazione del progetto La presentazione del progetto ““Piano di Rilancio ISGEPiano di Rilancio ISGE”” ha ha messo in evidenza lmesso in evidenza l’’importanza della corretta importanza della corretta identificazione della migliore organizzazione, della messa identificazione della migliore organizzazione, della messa in efficienza dei processi e, soprattutto, della in efficienza dei processi e, soprattutto, della valorizzazione delle persone che partecipano al progetto.valorizzazione delle persone che partecipano al progetto.

DOMANDE:DOMANDE:

1.1. Quale credete sia il ruolo oggi di una Scuola Pubblica Paritaria Cattolica?Quale credete sia il ruolo oggi di una Scuola Pubblica Paritaria Cattolica?2.2. La scuola può essere assimilata ad una azienda classica ed ai suoi La scuola può essere assimilata ad una azienda classica ed ai suoi

modelli organizzativi?modelli organizzativi?3.3. Quale sono i processi più importanti che caratterizzano la scuola in Quale sono i processi più importanti che caratterizzano la scuola in

relazione al Piano di Rilancio?relazione al Piano di Rilancio?4.4. Quale può essere il tuo ruolo nella organizzazione del Piano di Rilancio?Quale può essere il tuo ruolo nella organizzazione del Piano di Rilancio?


Grazie per lGrazie per l’’attenzioneattenzione


ORGANIZZAZIONE, PROCESSI E QUALITA' - EDIZIONE 1 PRIMO INCONTRO IL PIANO DI RILANCIO ISGE - NUOVI...

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