ORGANIZZAZIONE DI VOLONTARIATO INTERNAZIONALE … · nel mondoO.N.G. ORGANIZZAZIONE DI VOLONTARIATO...

16
Spedizione in Abbonamento Postale: comma 20/c - Art. 2 - Legge 662/93 Bergamo Settembre-Novembre 2014 Anno 18 Nr. 2 BERGAMO O.N.G. nel mondo ORGANIZZAZIONE DI VOLONTARIATO INTERNAZIONALE CRISTIANO UN, DUE, TRE… CINQUANTA!!! Tanti auguri Celim Bergamo: dal 1964 camminiamo insieme alle popolazioni del Sud del mondo www.giornaledellisola.it – settembre 2014

Transcript of ORGANIZZAZIONE DI VOLONTARIATO INTERNAZIONALE … · nel mondoO.N.G. ORGANIZZAZIONE DI VOLONTARIATO...

Sp

ed

izio

ne in

Ab

bo

nam

en

to P

osta

le: c

omm

a 20

/c -

Art.

2 -

Legg

e 66

2/93

Ber

gam

o

Settembre-Novembre 2014 Anno 18 Nr. 2

BERGAMOO.N.G.

nel mondoORGANIZZAZIONE DI VOLONTARIATO INTERNAZIONALE CRISTIANO

UN, DUE, TRE…CINQUANTA!!!Tanti auguri Celim Bergamo:

dal 1964 camminiamo insieme

alle popolazioni del Sud del mondo

www.giornaledellisola.it – settembre 2014

SO

MM

AR

IO

Soffiamo 50 candeline? pag. 3

Bergamo e la Bolivia insieme per Expo 2015 pag. 5

PRIMO PIANO- Camminiamo insieme da 50 anni pag. 6

LE ATTIVITÀ- Eterazama prende il volo pag. 10

EVENTI CELIM pag. 11

LE ATTIVITÀ- Sconfiniamo. Le scuole alla scoperta del mondo pag. 12

PROGETTI CELIM pag. 13

LE NOTIZIE- Speciale riforma della Cooperazione Internazionale pag. 14

50 e uno modi per sostenerci pag. 15

Direzione, redazione, amministrazione Via Conventino, 8

24125 Bergamo

tel. 035 459.85.00

fax 035 459.85.01

e-mail: [email protected]

www.celimbergamo.org

Registrazione del

Tribunale di Bergamo:

n° 13 del 29/4/1983

Direttore Responsabile:

Elena Catalfamo

Proprietario pro-tempore:

Presidente Celim Bergamo:Andrea Milesi

Hanno collaborato:

Andrea Benassi,Dario Mazzola,Valentina Pandini

Trimestrale interno dell’O.N.G.

Distribuzione gratuita fuori commercio

Stampa:

Tipografia dell’IsolaTerno d’Isola (BG)

Garanzia e tutela dei dati personali

ai sensi dell’art.13 D. Lgs n.196/03

I dati personali vengono trattati solo in relazione alle finalità della nostra Orga-nizzazione, in particolare per la creazione di un indirizzario (invio del notiziario) e per informare sulle attività associative in genere.I dati non saranno comunicati a terzi o diffusi all’esterno dell’Organizzazione.

Domenica 16 novembre dalle ore 10:30 per tutta la giornata in piazza Matteotti (vicino a Palazzo Frizzoni) a Begamo si terrà una castagnata a sostegno dei progetti del Celim, e quindi in favore delle popolazioni di Ecuador, Bolivia, e Burkina Faso.Anche quest’anno l’Associazione Nazionale Alpini, sezione di Bergamo, ha messo generosamente a disposizione i propri volontari: il ricavato verrà devoluto al Celim. Vi invitiamo a segnarvi l’appuntamento e a condividere con noi la festa. Portate tutta la vostra generosità: a portare buona compagnia, buone castagne e buon vino ci penseranno i nostri alpini!

BERGAMOO.N.G.

nel mondoORGANIZZAZIONE DI VOLONTARIATO INTERNAZIONALE CRISTIANO

3CELIM SETTEMBRE 2014

Editoriale

SOFFIAMO50 CANDELINE?

Carissimi/e lettori e lettrici di questo piccolo periodico del Celim ormai quasi ci siamo, la tavola sta per essere imbandita con tutti gli ingredienti della festa e fra poco dovremo svolgere il rito del soffio delle 50 candeline. Mi riferisco ov-

viamente al momento celebrativo che realizzeremo il 27 settembre ospiti della chiesa di Sant’Alessandro in Colonna in cui saremo accompagnati da nostro Vescovo Francesco, che ci aiuterà a prendere fiato per spegnerle tutte insieme e per continuare ancora dopo a respirare quella voglia di giustizia e fratellanza che ci ha portato fin qua.

Sarà l’occasione per tutti di ritrovarci intorno alla Mensa di Cristo e non solo, per scambiarci ricordi, per rivederci dopo anni passati lontano, per capire se quanto abbiamo fatto e creduto vero fosse tale o se abbiamo fatto un bel tonfo e vale la pena chiuderla a tarallucci e vino.

Scusate la provocazione, ma davvero spero che ritrovarci possa essere non solo un’occasione di fare festa, ma anche un momento dove possiamo tirare qualche linea di

somma e verificare, con il peso degli anni sulle spalle, dove ci ha portato quella strada che 50 anni or sono ci sembrava assoluta-mente doveroso percorrere e sulla quale invitare quanta più gente possibile ad accompagnarci.

La realtà odierna ci indica ancora come attori necessari o in-vece ci rende solo gli onori delle armi e ci chiede di farci da parte?

La risposta per chi vi scrive è ovviamente scontata; qualcosa da dire al Mondo lo abbiamo ancora in serbo, magari non più solo come uno sparuto gruppo di “sprovveduti idealisti” , ma con il sale

in zucca di chi per 50 anni qualche esperienza l’ha fatta e ha potuto assaporare le gioie, le delusioni e le speranze di poter essere parte attiva del gioco della Storia.

Rimanere in disparte a vedere cosa succede a questo mondo, sperando che il poten-te o politico di turno si converta... beh! non mi convince ancora molto.

Abbiamo delle generazioni di giovani che ci guardano con gli occhi di chi ci chiede di rendere conto delle nostre azioni e della eredità che lasciamo, di fare in modo che anche a loro possa essere data l’opportunità di dire qualcosa.

Voi fate come volete, io ci sarò!

Andrea Milesi

Presidente Celim Bergamo

“Una festa ma

anche il bilancio

di mezzo secolo

d’impegno”

4 CELIM SETTEMBRE 2014

I bambini di Gandino partecipano allegramente

alla scartocciatura durante i “Giorni del Melgotto”

5CELIM SETTEMBRE 2014

Fotonotizia

BERGAMO E LA BOLIVIAINSIEME PER EXPO 2015

Grazie alle idee e alla determina-zione della Comunità del Mais Spinato di Gandino presieduta da Filippo Ser-valli la pianta regina della tradizione e della cucina di Bergamo diventerà un’attrazione mondiale dentro Expo 2015. Con l’appoggio della Provincia di Bergamo si è costituito un network im-pressionante per vastità e per qualità: Centro di Ricerca per l’Agricoltura e la Maiscoltura, Orto Botanico di Bergamo, Università degli Studi di Bergamo, e poi ancora Fondazione MIA - Congregazio-ne della Misericordia Maggiore, Diocesi e naturalmente Celim Bergamo. Ai pro-motori si associano poi partner come Casa dei Boliviani, BergamoScienza, l’Eco di Bergamo, Cesvi. L’obiettivo dell’ambiziosa “cordata” è promuovere la cultura di Bergamo: non solo il mais, dunque, ma un universo di paesaggi, storie, volti, conoscenze e valori asso-ciati all’ingrediente base della polenta. Il mais diventa occasione per studiare e riconoscere i delicati equilibri dell’am-biente naturale, per riscoprire i saperi custoditi dai nostri nonni e avi assieme al duro lavoro profuso per trasmetterli, per apprezzare il simbolismo e la solida-rietà che circondano il rito del mettersi a tavola con i più poveri come nel ca-polavoro di Olmi “L’albero degli zocco-li”. Quale il contributo specifico di Celim Bergamo? La nostra organizzazione cura l’aspetto etico e internazionale del progetto, e lavora perché le risorse dei bergamaschi siano riconosciute nel mondo e lo migliorino. Il MEB collabora infatti al recupero dell’area archeologi-ca di Cotapachi, in Bolivia: le famiglie che vi abitano acquisiranno metodi di coltivazione biointensivi per sfamare i propri figli senza danneggiare lo stu-pendo ambiente boliviano. Il tutto senza dimenticare che il mais è giunto in Italia dall’America e non viceversa: nell’incon-tro con altre culture e nell’apertura alle ricchezze e ai bisogni degli altri si ritrova il cuore della propria identità. È questo il messaggio che accogliamo per il nostro 50esimo: coltivando i semi della tradi-zione coglieremo i frutti del futuro.

6 CELIM SETTEMBRE 2014

“Tutto scorre”: oggi più che mai, con tecnologie in continua innovazione, tra-sporti velocissimi, stravolgimenti cultu-rali. Tutto passa ma anche oggi, come, sempre, ci sono realtà e persone capaci di lasciare il segno e di durare nel tem-po, soprattutto se unite, oltre le diffi-coltà, i cambiamenti, le continue sfide. Così il nostro Celim Bergamo: al cuore della solidarietà cristiana di Bergamo da 50 anni e ancora pronto a posticipare la pensione e a sorprendere lo straor-dinario ambiente umano e spirituale dal quale e nel quale è germinato.Esattamente mezzo secolo fa Bergamo raccolse l’esempio del Celim Milano (nato nel 1954) grazie all’incoraggia-mento dell’allora direttore del Centro Missionario Diocesano don Pietro Ceri-belli e alla generosa disponibilità di un gruppetto di volontari laici. Pare fos-sero una quindicina, quella domenica, a ritrovarsi rispondendo all’invito di un foglio ciclostilato. Don Ceribelli orga-nizzò un incontro con la dott.ssa Adele Colombo, segretaria del Celim di Mila-

no, e tutti i presenti si mostrarono inte-ressati e soddisfatti della condivisione. L’entusiasmo di una mattina si tradusse nell’impegno di cinquant’anni e Berga-mo ebbe il suo Centro Laici Italiani per le Missioni. Gli incontri domenicali era-no articolati nella messa, all’apertura o alla chiusura, nella testimonianza di un volontario o missionario, nei laboratori tecnico-formativi e nella discussione di gruppo. Ad essi si aggiunsero presto dei campi-scuola estivi e invernali, mentre Celim approfondiva la sua presenza sul territorio e la sua collaborazione con organismi diocesani e non come il Pa-tronato san Vincenzo e i Padri Bianchi. Lo spirito del recente Concilio si incar-nava in una struttura aperta, dove i laici erano chiamati ad impegnarsi sotto la direzione di don Ceribelli che da parte sua intesseva una rete di collaborazio-ni estesa fino ai vescovi dell’Africa e dell’America Latina. Bolivia, Ecuador, Rwanda e Malawi erano allora i contesti più “prossimi” per il Celim Bergamo e in buona misura sono rimasti nel tem-

Primo Piano

DARIO MAZZOLA

Nozze d’oro tra Bergamo e il volontariato internazionale

po, a riprova della qualità dei legami sviluppati e degli interventi effettuati.Nel frattempo Celim cresce anche “sulla carta”: nel 1971 chiede e ottiene l’ido-neità come “Organizzazione di volonta-riato internazionale” divenendo a tutti gli effetti una ONG, nel 1972 è accredi-tata presso il MAE (Ministero degli Affa-ri Esteri) e diviene socio fondatore della FOCSIV (Federazione Organismi Cristia-ni Servizio Internazionale Volontario). Al Centro Missionario e alle istituzioni pubbliche e statali si affiancano come partner più stretti del Celim le Acli e la Caritas. In risposta all’appello lanciato da Giovanni Paolo II a Ouagadougou il 10 maggio 1980, nell’Africa consumata da siccità e carestia, il Celim Bergamo concentra i suoi progetti in Sahel, par-

CAMMINIAMO

INSIEME

da 50 anni

7CELIM SETTEMBRE 2014

ticolarmente in Mali e Burkina Faso, ol-tre che in Senegal, mentre dal 1993, su richiesta del vescovo Roberto Amadei, rilancia una forte presenza in America Latina, specialmente al fianco della mis-sione diocesana in Bolivia. Nel 2004, a causa dell’emergenza maremoto, anche Celim si unisce alla mobilitazione per la popolazione dello Sri Lanka.

Come celebrare degnamente una storia così ricca? Anzitutto coinvolgendo chi l’ha resa possibile: la Chiesa di Berga-mo, le istituzioni, e voi, naturalmente, voi soci, donatori, simpatizzanti, voi che con il vostro interesse e la vostra disponibilità create le condizioni per il nostro lavoro e ci accompagnate nello svolgimento.

Sabato 27 settembre alle ore 18.00 mons. Francesco Beschi presiederà una celebrazione eucaristica dedicata al 50esimo del Celim nella basilica di sant’Alessandro in Colonna, a Bergamo. Seguiranno un rinfresco e gli interventi dello stesso Vescovo e del Presidente Andrea Milesi. Durante l’evento verrà presentato un libro che illustri la storia e i volti del Celim, assieme ad un filmato nel quale sono raccolte le testimonianze di alcuni volontari e soci che ne hanno percorso un tratto di strada con l’Orga-nizzazione.

Nelle settimane successive si terranno dei seminari formativi aperti a tutti: si svolgeranno al Centro Documentazione presso la sede del Celim, in via Conven-

tino 8, in tre serate dalle 19 alle 22 (in-cluso il break-rinfresco).

Il 10 ottobre si discuterà di “luci e om-bre” della cooperazione internazionale: interverrà l’ex-direttore della Caritas Italiana mons. Vittorio Nozza e verrà proiettato il film-documentario di Raoul Peck Haiti Fatal Assistance, un’inchiestasulle responsabilità delle organizzazioni internazionali per l’inadeguato soccorso al paese caraibico.

Il 24 novembre si approfondirà invece il ruolo di una ONG di ispirazione cri-stiana sul territorio: verranno proiettate delle interviste realizzate dal giornalista Rai Davide DeMichelis e il presidente FOCSIV Gianfranco Cattai spiegherà in

Primo Piano

che senso “cooperazione interna-zionale è politica estera nel senso più nobile della parola”.

Venerdì 7 novembre si concluderà con un intervento di Anna Pozzi, redattrice di Mondo e Missione,sul tema “dal colonialismo alla li-bertà”, mentre verranno presentate le testimonianze dei “martiri della giustizia” da Mandela ai monaci di Tibhirine, da Shahbaz Bhatti a don Santoro.

Un altro evento che segnerà que-sto cinquantenario sarà l’udien-za concessa da Papa Francesco alla FOCSIV il 4 dicembre ed alla quale presenzierà una nu-trita delegazione del Celim.

Con queste e altre iniziative ce-lebreremo un glorioso passato senza di-menticarci del presente e impegnandoci a sognare un futuro di solidarietà e di pace nello stile che caratterizza il Celim da 50 anni: insieme.

IL LIBROI 50 ANNI DEL CELIM SFIDANO BERGAMO E IL MONDOCinquanta anni! È importante che una tappa così indicativa della storia del Celim Bergamo, diventi momento per riper-correrne il cammino, rileggerne i fatti salienti e ripensare alle molte attività nelle quali volontari, collaboratori, soci e amici si sono impegnati, nel corso degli anni, per parlare di volontariato internazionale e di promozione integrale dell’uomo. Per l’occasione, sarà presentata e distribuita al convegno di settembre, a Bergamo, questa pubblicazione; un testo sen-za pretese che un gruppo di volontari ha realizzato per ricordare e ringraziare tutte quelle persone, uomini e donne, che hanno contribuito, con le loro storie, a fare la storia del Celim. È un evento importante per tutti perché è il risultato della tenacia di tante persone che hanno voluto portare avanti quello che si erano prefi ssati i soci fondatori.Dopo la premessa del presidente, Andrea Milesi, non poteva mancare la sottolineatura della diocesi a sostegno dell’at-tività missionaria. La storia dell’organismo s’inserisce nell’azione missionaria della Chiesa di Bergamo per rimarcare l’attenzione solidale che un gruppo di laici attenti ai bisogni degli altri si è speso nella realizzazione di un mondo migliore. Un’inquietudine che riconosce la reciprocità del dono, non solo nel dare ma anche e soprattutto nel ricevere in nuove esperienze di solidarietà, nel crescere e nel formare volontari, contribuendo, con il rientro dei volontari, a un arricchi-mento della stessa Chiesa di Bergamo.A seguire, è ricordata la fi gura di monsignor Pietro Ceribelli che ha avuto l’intuizione (siamo all’inizio degli anni ’60) di valorizzare la fi gura del laico in tutta la sua professionalità, agevolando e accelerando, una più rapida presa di coscienza del ruolo del laicato impegnato. Le pagine che riguardano il volontariato internazionale sono state scritte per ricordare che il Celim, come tanti altri organismi della Focsiv, ha avuto origine in seguito al fermento dei primi movimenti risa-lenti agli anni ‘20. Volutamente la storia di questi cinquanta anni è stata sintetizzata perché si è voluto soprattutto dare visibilità ai “progetti” e ai volontari impegnati nella loro realizzazione. Non tutti sono stati menzionati, ma tutti sono ben presenti nella memoria di chi li ha scelti, formati, e inviati (il lungo elenco fi nale ricorda e dimostra in quanti sono partiti. Tantissimi!) Oggi, parecchi di loro sono impegnati in politica e nel sociale, altri lavorano nell’organismo, a testimoniare che l’esperienza del “volontariato internazionale” porta un cambiamento che inizia nel progetto ma che poi continua nella vita. Il libro è dedicato soprattutto a loro, i volontari e vorrebbe essere un incentivo affi nché i giovani e meno giovani possano credere che gli obiettivi raggiunti in questi cinquanta anni abbiano ancora un senso e valgano la pena di essere portati avanti.

Andrea Benassi

10 CELIM SETTEMBRE 2014

Per chi si occupa di progetti di cooperazione e di solidarietà internazionale, può facilmente

immaginarsi come il nostro progetto ad Eterazama in Bolivia sia a un passag-gio importante nella sua vita di ormai 8 anni, un passaggio quasi obbligato ma molto delicato per tutti i progetti di co-operazione internazionale; la fase del distacco e dell’avvio della auto-soste-nibilità. Con la fine del mese di agosto di quest’anno infatti termina il periodo in cui il Celim Bergamo ha sostenuto il processo di crescita di un Centro di for-mazione tecnico nell’omonima località del tropico di Cochabamba, affiancan-do l’iniziativa della Parrocchia locale e di tutte le organizzazioni popolari, poli-tiche ed enti locali del luogo.Come ormai vi sarà noto, la zona di Eterazama è un luogo difficile in cui vi-vere e operare, vuoi per un clima non sempre facile da sopportare, vuoi per essere una zona con una economia lo-cale molto influenzata dalla produzione delle foglie di coca, vuoi perché da sem-pre epicentro dei movimenti politici e sindacali che hanno dato avvio durante gli anni della repressione militare degli anni 90, alla nascita di grossi movimen-ti popolari organizzati che hanno visto il suo culmine e la sua soluzione solo con la elezione dell’attuale presidente Evo Morales, che ha mosso i suoi pri-mi passi politici proprio in questi luoghi. Insomma una zona piena di fabbisogni e questioni complesse in cui dare avvio un progetto di sviluppo è molto difficile e pieno di insidie. L’autorevolezza della nostra controparte locale (padre Spe-randio Ravasio, parroco di Eterazama)

e la pazienza e tenacia del nostro vo-lontario (Marco Aresi) hanno però reso possibile la realizzazione di un percor-so che in questi anni ha generato una speranza vera e tangibile per tutti i gio-vani di Eterazama, sia sul lato formati-vo, favorendo la creazione di tre corsi di studio tecnici, che sul lato economico ed occupazionale, con l’allestimento di un laboratorio di trasformazione e produzione agroindustriale dei prodotti locali (frutta varia).

Il Centro di formazione (Cefte) ha as-sunto oggi sia a livello locale, che a li-vello nazionale il riconoscimento di cen-tro formativo di eccellenza da parte del ministero boliviano per l’Istruzione, sia la funzione di punto di riferimento per la piccola economia tropicale, facendosi notare in termini di qualità e capacità di innovazione all’interno dei principa-li eventi commerciali organizzati (fiere agricole nazionali e regionali).Non solo, a oggi attraverso la produ-zione di particolari barrette energetiche e specifiche convenzioni con le scuole

pubbliche e private della località vicine, ha dato avvio alla somministrazione di merende, confezionate all’interno del suo laboratorio produttivo. Questa ulti-ma attività, insieme al fatto che l’istituto gode anche del sostegno dello Stato plurinazionale boliviano per lo stipen-dio dei docenti impiegati, ha permesso di rendere autonomo e sostenibile il suo futuro bilancio di gestione. Anda-re a Eterazama perciò, a distanza di 8 anni da quando decidemmo di provare a dare avvio a questa avventura, è si-curamente qualcosa che fa respirare a pieni polmoni il senso di soddisfazione che può dare un progetto di coopera-zione ben riuscito e correttamente ca-librato per una intera popolazione. A chi ci ha messo impegno, passione e pazienza, va perciò tutto il nostro plau-so e i nostri auguri di buon prosegui-mento. Un grazie doveroso anche a chi ci ha sostenuto e creduto: la diocesi di Bergamo, la Cei, la Fondazione San Zeno, la Fondazione Cariplo e la Re-gione Lombardia, la Fondazione Ubi e il Credito Bergamasco. La conclusione del progetto non significa ovviamente che il Celim non possa continuare a sostenere il Cefte di Eterazama anche per progetti futuri, nel momento in cui si venissero a creare le condizioni favo-revoli per una prosecuzione della coo-perazione. Sarà infatti nostro impegno continuare a seguire il progetto anche senza cofinanziamenti attivi, e verifica-re con le controparti locali eventuali al-tri impegni o accordi affinché il lavoro e i risultati raggiunti possano continuare a beneficiare questa bellissima regione boliviana.

Le attività

ETERAZAMAPRENDE IL VOLO

Verso l’autosostenibilità il Centro di formazione tecnico nella zona del Tropico

Si chiude il progetto di cooperazione internazionale avviato otto anni fa

ANDREA MILESI

11CELIM SETTEMBRE 2014

Eventi Celim

VOLONTARI… SI DIVENTA!DONA ANCHE TU QUALCHE ORA PER UN MONDO PIÙ EQUO

Sogni l’Africa? L’Asia? L’America Latina? L’importante è sognare “ad occhi aperti” ed evitare gli ostacoli che si in-contrano nel viaggio dal desiderio alla realtà. Celim Bergamo è qui per darti una mano e per farti conoscere degli

amici che condividano con te l’impegno per un mondo più giusto e più fraterno. Soprattutto è qui per condividere l’esperienza di chi fa questo lavoro, o meglio questa vita, da 50 anni. Il percorso di formazione “Inviato o invitato? Purché sia volontariato!” si rivolge a tutti, a partire dai giovani che intendono fare un’esperienza e gettare delle solide basi di solidarietà per il proprio futuro. Gli incontri si terranno venerdì 3 e 17 ottobre e venerdì 14 novembre in aggiun-ta ai tre seminari formativi pubblici (vedi Primo Piano). In essi approfondiremo le motivazioni che portano ad una scelta di volontariato internazionale, la cultura dei paesi del Terzo Mondo, anche attraverso incontri con la comunità immigrata, l’offerta di Celim e delle altre ONG del territorio, le possibilità lanciate dalle istituzioni pubbliche e dalle associazioni, in una parola tutte le prospettive che si spalancano quando si lascia davvero aperta una porta sul mondo.

UNA PROPOSTA (IN)FORMATIVAÈ RIVOLTA A SCUOLE, BIBLIOTECHE, ASSOCIAZIONI

Celim Bergamo ha vinto un concorso bandito dal Ministero degli Affari Esteri e assieme ad altre ONG come Engim svolgerà una serie di interventi nelle scuole superiori su un tema di particolare urgenza per la nostra Italia: l’immigra-

zione. E tuttavia è nostra convinzione che il patrimonio di conoscenze e il bacino di interesse possano estendersi oltre. Sappiamo che il nostro territorio bergamasco pullula di istituzioni, biblioteche, gruppi culturali, tutti coinvolti al massimo delle proprie risorse perché al cittadino arrivino proposte di qualità. Ci rivolgiamo proprio a loro per offrire la nostra collaborazione, in particolare attraverso degli interventi mirati sui temi specifici del Celim (cooperazione, solida-rietà internazionale, diseguaglianze e povertà, le cause e gli effetti dell’immigrazione, il ruolo dell’Italia nel mondo). Ci avvarremo della competente collaborazione di Centro Missionario e Ufficio per la Pastorale dei Migranti. Svolgeremo questi interventi gratuitamente, su offerta

libera da parte degli invitanti e dei partecipanti.

ECOINSIEME: CON CELIM ED ECOZEMAL’IMPRESA ECOLOGICA VA DI PARI PASSO CON LA SOLIDARIETÀ

Il problema dei rifiuti sta diventando sempre più urgente per mille motivi: la crescita della popolazione mondiale, il ridursi delle risorse, il perseverare di un modello di sviluppo incompatibile con gli equilibri ambientali. L’avvicinarsi di

Expo 2015 e l’attività di molte associazioni con le quali Celim collabora (Spirito del Pianeta, Naturalmente, Comitato per il Parco Agricolo Ecologico-PAE per fare alcuni tra gli esempi più indispensabili...) contribuisce a risvegliare l’interesse per stili di vita e prodotti alternativi.Grazie ad una convenzione stipulata con Ecozema, su un ordine di materiale per rinfreschi e feste (piatti, bicchieri, forchette ecc., ma anche contenitori per il trasporto degli alimenti) a impatto 0 sull’ambiente, quindi interamente biodegradabile, sarà praticato uno sconto del 30% per il cliente e il 10% dell’acquisto sarà devoluto a Celim. Un accordo di grande interesse per chiunque organizzi feste: oltre ad evitare sprechi di plastica si contribuirà attivamente allo

sviluppo dei paesi del Terzo Mondo.

Per richiedere documentazione e informazioni sulle iniziative, prenotare un intervento o iscriversi a un corso: mail [email protected], telefono 035 459 85 00 (da lunedì a venerdì 9-12). Non esitare a contattarci, o meglio ancora vieni a trovarci in sede in via Conventino 8 (Bg).

12 CELIM SETTEMBRE 2014

Le attività

SCONFINIAMOLE SCUOLE ALLA

SCOPERTA DEL MONDO

Le scuole sono il fulcro di ogni azione educativa che coinvolga appieno i cittadini di domani:

per questo nella duplice occasio-ne offerta dal 50esimo di Celim e dall’avvicinarsi di Milano Expo 2015 si è deciso di lanciare la proposta di “Sconfiniamo”. Si tratta di un per-corso educativo rivolto alle scuole di ogni ordine e grado, flessibile e per-sonalizzabile. Con proiezioni, filmati, testimonianze e giochi di gruppo gli alunni vengono coinvolti nelle tema-tiche della difesa dell’ambiente, del diritto al cibo, del rispetto dell’altro al di là di ogni barriera geografica, et-nica o culturale. Oltre agli operatori del Celim potrà essere concordato un intervento compartecipato altri enti diocesani, come Segretariato Migranti, Cooperativa Ruah, Centro Missionario Diocesano. Sarà anche possibile coinvolgere i membri della rete MEB 2015. I rappresentanti della comunità boliviana come la Missione s. Rosa da Lima o l’Associazione Culturale Casa dei Boliviani sono altri partner strategici per un’azione educativa che educhi alla mondialità mediante un incontro reale con altre culture. A questa offerta si associa l’invito rivolto alle classi e alle scuole che vogliano farsi protagoniste della cooperazione internazionale: così il percorso educativo “Sconfiniamo” è completato da un concorso. Sono ammessi a partecipare sia elaborati “tradizionali”, come disegni, filmati, lavori artistici di gruppo, sia iniziative di vario genere che mobilitino effica-cemente la comunità scolastica at-

torno al tema: gemellaggi con scuole del terzo mondo, ad esempio, o pro-poste inedite per ridurre gli sprechi e i rifiuti delle mense scolastiche. I premi saranno disegnati per corrispondere alle tematiche del percorso: forniture di cancelleria per le classi dei più pic-coli, fino a un viaggio estivo in mis-sione per gli studenti maggiorenni. Le iscrizioni sono aperte fino al 12/2014, sia per il percorso formativo sia per il concorso “Sconfiniamo”. Gli interven-ti del percorso si svolgeranno invece dal 9/2014 al 4/2015: aprile 2015 è anche il limite per far pervenire al Celim Bergamo la documentazione relativa all’elaborato o all’iniziativa per il concorso. Si può accedere al concorso senza richiedere interventi formativi, e viceversa.Poiché l’aspetto economico costitui-sce purtroppo un limite per gli istitu-ti, Celim ha scelto di presentare una proposta accessibile a tutti i nostri

ragazzi: il percorso-concorso “Scon-finiamo” è interamente gratuito. Sarà coperto con i fondi di Celim e le do-nazioni raccolte. Hanno già aderito ben 17 classi di 4 istituti: le scuola pri-marie Valli e don Bosco di Bergamo e l’Istituto Comprensivo Papa Gio-vanni XXIII di Calcinate. Speriamo che molti altri si aggiungano, perché impegnarsi ad educare i nostri bam-bini sui valori di solidarietà al cuore della missione del Celim è un compi-to faticoso e di grande responsabilità, ma anche estremamente gratifican-te. “Sconfiniamo” non esaurisce la proposta formativa del Celim: dopo aver vinto un bando del Ministero de-gli Affari Esteri dedicato alle scuole superiori abbiamo approntato anche dei percorsi formativi sulle migra-zioni, altro tema di estrema attualità che tratteremo mantenendo fermi i principi-guida della solidarietà e della condivisione.

13CELIM SETTEMBRE 2014

Progetti Celim

LA MISSIONE DEL MEDICO MANCIANAPER I MALATI DI EL ALTO IN BOLIVIA

Il volontario Alessandro Manciana, specializzato in chirurgia pediatrica, è in Bolivia da quattro mesi con sua moglie Alina e il piccolo Luigi per continuare il loro impegno nel progetto sanitario “Una goccia in salute” realizzato dal Celim

Bergamo su proposta della diocesi boliviana di El Alto. Il progetto ha durata triennale ed è co-finanziato dalla Cei e dalle diocesi di Bergamo, Brescia e Gubbio. Nonostante tutte le difficoltà del contesto il progetto è già decollato: è stata ingaggiata a tempo pieno un’infermiera boliviana e grazie a una donazione supplementare da parte dell’aziende ospedaliera Bolognini è stato possibile acquistare medicinali e latte in polvere per i bambini. Appena sarà possibile superare le difficoltà di collegamento le notizie più recenti del lavoro di Alessandro saranno disponibili su Facebook e sul sito. Nella misura in cui saranno raccolti fondi ulteriori, saranno garantite o almeno alleggerite le spese sanitarie urgenti (trasfusioni, operazioni, visite specialistiche) dei

pazienti più poveri dell’altopiano boliviano. La causale delle donazioni è: “Una goccia in salute”.

Il progetto per garantire l’acqua alla popolazione di Gouran nasce nel 2004 grazie a Celim Bergamo, associazione Nord-Sud, Cooperativa Sogcam (Burkina Faso) e associazione Burkinabè della Lombardia. Il tema specifico è lo sviluppo orticolo sui terreni di pertinenza della valle del Sourou, nel Nord del Paese. In una zona agricola priva di elet-tricità le pompe a pedali permettono di irrigare i campi di acqua con la forza della pedalata. L’Università di Bergamo

sta elaborando, grazie a una serie di tesi, un prototipo per ottimizzare la forza della pedalata. Nel frattempo l’associazione che unisce i sindacati confederati Cgil, Cisl e Uil, si è occupata di costruire un’officina e formare il personale locale. Il progetto si fonda sulla scelta di investire ulteriormente sulla capacità d’impresa e gestionale del partner locale, la cooperativa Sogcam, lavorando specificatamente nell’ambito risorsa acqua. Per garantire la disponibilità di acqua alla popolazione è necessaria la costruzione di ambienti per il funzionamento di un’officina meccanica che realizzerà in loco le nuove pompe a pedali e ne farà manutenzione. Il prototipo di queste pompe è in fase di ultimazione presso l’Università degli Studi di Bergamo (Facoltà

di Ingegneria di Dalmine). I beneficiari diretti saranno le 450 famiglie di contadini, appartenenti a sette groupment as-sociati ad essa. Oggi stiamo valutando attentamente le risorse a disposizione per verificare se sarà possibile inserire nel progetto, oltre alle pompe per l’irrigazione, anche dei depuratori che garantiscano l’acqua potabile. Per contribuire specifica “progetto Gouran” nella causale della donazione.

CON CISL E UNIVERSITÀ DI BERGAMOPOMPE D’ACQUA A PEDALI IN BURKINA FASO

Se una società consolida la propria autonomia dal punto di vista del cibo, ogni altra attività viene arricchita, spe-cialmente se si mantiene un’attenzione particolare verso l’ecologia e la salute. Lavorando sul tema della sicurezza alimentare si realizzano direttamente e indirettamente miglioramenti nei settori dell’agricoltura, salute, nutrizione, educazione, lavoro, economia, opere pubbliche, ambiente, genere. E’ così che la sicurezza alimentare e lo sviluppo

si prendono per mano. Il progetto di Celim in Ecuador è basato su questa consapevolezza e su questa speranza: le azioni concrete che prevede sono il rafforzamento delle capacità di gestione della sicurezza-sovranità alimentare ed il miglioramento dello stato di salute dei bambini sotto i 3 anni e delle donne in gravidanza. Ad esse si aggiunge l’introduzione della agro-ecologia come alternativa di produzione (nuove esperienze di produzione, consumo e vendita di prodotti). Inoltre le comunità locali proseguono la propria formazione teorico-pratica per la produzione di prodotti alternativi. Sono tante le persone, gli ambienti, e le capacità che crescono e migliorano. All’interno delle scuole vengono piantati e monitorati dei piccoli orti che

funzionano contemporaneamente come strumento educativo e come fonte di cibo sano per le mense. Tra gli adulti con spirito di iniziativa si diffondono e si mantengono diverse micro-imprese. L’intera comunità è coinvolta in programmi educativi sulla salute di base, sull’igiene, sul rispetto dell’ambiente. Tutto questo avviene con il vostro aiuto: per soste-nere il progetto indicare la causale “progetto Ecuador”.

ECUADOR: CIBO E LAVOROPER FAR CRESCERE UNA COMUNITÀ

14 CELIM SETTEMBRE 2014

Le notizie

Ho cominciato a occuparmi di cooperazione internazio-nale 20 anni fa: oggi come

allora la norma italiana che regola questa materia di politica estera è sempre stata la legge 49 del 1987. Ero ormai convinto che, nonostante tantissimi tentativi, fosse impossibile riuscire a mandare in meritata pen-sione questa legge. E invece in que-sti giorni qualcosa sta accadendo.La legge nasceva in un quadro politi-co, sociale e internazionale fortemen-te caratterizzato da una divisione del mondo in blocchi con i postumi della guerra fredda, di sistemi coloniali an-cora vivi nella memoria della gente del Sud del mondo, di una spinta cul-turale di volontariato in fase di gros-sa espansione, animato dal clima culturale dell’epoca e dalla dottrina sociale della Chiesa. La normativa sulla cooperazione internazionale, se la senti raccontare da chi allora c’era (anche a Bergamo aveva i suoi espo-nenti sia a destra sia a sinistra), era per certi aspetti rivoluzionaria perché dava forza a una società civile ancora embrionale, a quelli che poi vennero chiamati i corpi intermedi, che si po-nevano l’obiettivo di raccogliere il fer-mento della base sociale, per tradurli in politiche concrete da indirizzare verso i gangli della politica.Con l’avvento della 49/87 si passò da un mero concetto di aiuto umanitario a un concetto di servizio civile non armato e cooperazione come espres-sione di un politica estera basata sul-lo sviluppo e la promozione dei popo-li, in cui trovarono piena realizzazione sia i movimenti terzomondisti laici, sia quelli parrocchiali legati ai gruppi mis-

sionari, sia tutte quelle persone che, animate dal senso civico dell’obiezio-ne di coscienza, trovavano uno stru-mento concreto di azione. Fu un mo-mento di convergenza politica molto forte che non si riuscì più a produrre per molto tempo. Fino ai nostri giorni.Sono però passati 27 anni da quel fermento e sia l’Italia sia il mondo hanno nuovi equilibri. Il mondo della cooperazione vive di grandi agenzie, piccole organizzazioni di volontariato internazionali, fondazioni bancarie.Ci sono centri di ricerca e atenei, ma anche associazioni di immigrati che affrontano i temi della solidarietà in-ternazionale verso il loro Paese d’o-rigine.Le istanze del mondo del volonta-riato sono diventate tessuto cultura-le comune e hanno toccato anche il mondo profit più attento a concetti di equità e giustizia tra popoli. In questo contesto mutato la legge 49 risulta-va ormai inadeguata a governare la nuova complessità che viene avanti.C’è bisogno di qualcosa che sappia cogliere questo nuovo patto tra profit e no profit e dare una cornice al tutto, sapendo che lo Stato ormai è un attore “quasi ininfluente” se andiamo a guar-dare il flusso di fondi e transazioni che si muove verso questo capitolo e che destina a quello che fino ad oggi era chiamato Aiuto pubblico allo sviluppo.Possiamo perciò affermare a ragion veduta che se la cooperazione di allo-ra era un “affare” del mondo del volon-tariato e delle ong, oggi credo che non sia più così. Per questo motivo è ne-cessario che un cambio venga assun-to anche nelle norme del nostro Pae-se, pena il caos come oggi avviene, e

la perdita dell’opportunità di provare a creare vere e proprie sinergie con tutti questi nuovi attori che si affaccia-no sul panorama della cooperazione.Vanno necessariamente integrate le questioni del volontariato con quello di tutti gli altri soggetti (imprese, as-sociazionismo tra Paesi) che in un dato momento si trovano interessati a operare per un obiettivo comune.In questo senso, quanto sta accaden-do nei palazzi della politica è perciò un momento storico, dove i diversi schieramenti, da sempre incapaci di arrivare a immaginare una nuova leg-ge, provano a fare un passo in avanti.Non so se la legge che sta per es-sere varata sarà all’altezza delle aspettative, con tutti i suoi cavilli le-gali e normativi, ma di una cosa sono certo: il momento storico e politico italiano era ormai maturo per prova-re a partorire questa nuova legge.Speriamo non sia l’unico parto e che, se anche si rivelasse essere imper-fetta, mantenga la forza di rimettere il nostro Paese al centro dei grandi movimenti della cooperazione inter-nazionale.”

Andrea Milesi,

presidente del Celim Bergamo

e consigliere nazionale Focsiv

Dopo 27 anni ora serve una legge al passo coi tempi

SPECIALE RIFORMADELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE

15CELIM SETTEMBRE 2014

50 E UNO MODIPER SOSTENERCI

Marco Brena suona da anni in fa-vore del Celim: è uno specialista di concerti d’organo, in particolare musica celtica e sacra, e assieme alla band formata dai suoi giovani allievi porta sul palco i successi rock degli anni ’70-’80, tutti da bal-lare! Chiamali per animare la tua festa e sostenere il volontariato nei paesi del Terzo Mondo.

Oggi puoi raggiungere qualsiasi parte del mondo con pochi click. Dal sito del Celim Bergamo www.celimbergamo.org donare e soste-nere il volontariato internazionale è ancora più semplice, immediato e sicuro.

Il coro “Amici del Celim” è richiestissimo per matrimoni e altri eventi: il loro ricco repertorio va dalle melodie più classiche fi no ai canti africani. Un modo speciale per festeggiare ricordandosi dei popoli di tutto il mondo.