Orefice - Elogio ne' funerali di Ferdinando I° re del regno delle Due Sicilie - 1825

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    ELOGIONE' FUNERALI DI FERDINANDO I. RE DEL REGNO

    DELLE DUE SICILIE.~ - - - - -CELERRATI

    NELLA CHIESA DEL PURGA TORtO A .D ARCONtl dl 18 Febrajo.

    RECITATO

    DA GIOSEPPE OREFICEAGGREGATO ALL' UNIVERSITA' TEOLOGICA, EUMIl'IA.TOI'E l'iELLA ccau

    ARCIVESCOVILE, REGIO REVISORE DE' LlDKI, E SCPERJOREDEI:LA MEDESIMA cmrsa.

    ~ LIBRO 01rss Z~rl jJJ/l1JNAPOLI /8/J

    NAPOLINella Stamperia sita Hampe S. Marcellino Num. 3.

    FRANCESCO MASI DIRETTORE.1825.

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    Ita! 541.~15. If.../

    H A R V A R D C O L L E G E U B II A R YH . N l \ lO N G A Y

    . ,8 OIG IM N TO C O LL EC TIO NCOO L IDGE FU II D

    1931

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    ( 4 )puo diffenderci dagli urti del tempo, che vigorosamentepremendo, e rapidamente passando , tragge appo se Ie te-nebre di quella dimenticanza, che vanamente la maggiorparte degli uomini di sfuggir si proccura. E quindi di tantosangue sparso, di tanti Regni rapiti , di tanti delitti com-messi , che rimane egli mai agl' ingiusti conquistatori delmondo? Un sepolcro e non altro! rna guardatelo attenta-mente, Egli e deretitto, e trae sopra di se l' esecrazionedella posterita, Ella e puranche recente la memoria (I) diun avello abbandonato sopra un lido di un Oceano stra-niero , a cui non move uomo per pietade, ed affetto , masolo il nocchiero 0 sbalzato dal vento , 0 per isfuggire unamorte che ad esso dalle onde minaociasi , 0 per provvede-re ai bisogni di piu ardimentosi disegni.

    U ditori ;in questo giorno di Iutto , all' aspetto delleinganne'voli apparenze della vita, al dissipamento di quellecaligini che la mente ingomhrano di tal uno ; io credo, chesia pur giovevole ilricordare quel sentimento profondo delpiu saggio de' Re; vale a dire, non altro che van ita esse-re le cose tutte del mondo; poiche mentre IDDIO. con av-venimenti 5 1 strepitosi insegna a Sovrani una lezione di -ti-more, e di agghiacciamento , e gli distoglie per alcun po-co dall' altezza de' loro pensieri , a contemplare Ie ceneridi chi loro fu pari in dignita ; avverte pur anco i popolia non fidarsi incauti air apparenza di quegl' ingannevoli og-

    s. Elena.

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    ( 5 )getti che loro nel mondo presentansi. Ed in vero qual esem-pio percio 0 piu commovente , 0 piii forte della perditache ora piangiamo della inaspettata morte, io dico , del no-stro Augusto Sovrano FERDINANDOI.? In esso i natali , ilgrado , Ie magnificenze , gli onori degni di lID tanto Mo-narca uniti vedeansi , ed accumulati ; ma la morte avvici-natasi al Reale soggiorno ; non fermossi allo splendor de'tesori , non sgomentossi all' apparecchio den' armi , non ri-spetto l'onor de' Diademi; non si commosse ai voti presen ...ti , 0 all' apparenza del pianto futuro, e di soppiatto tron- ,c o una vita ,che pareva potesse riposare sicura , aspettandoil destino di giorni .piu lunghi. Oh ! inesorabile esecutricede' decreti dell' Onnipotente, quante lagrime ne fai tu spar-gere, di quanta ambascia ne ricolmi! Tu ci hai divisi daque1 FERDINANDO che fu in ogni tempo RE di sl alta vir-tu, ehe come ilsuo potere bilanciava nella sudditanza cheall' ETERNO doveva, lasciava libero l' amor suo colla dif-fusione del cuore di un PADRE.

    Sl , Uditori ; questo era ilcarattere che distingueva ilRE delle due Sicilie , e di Gerusalemme , Infante di Spa-gna , Duca di Parma, Piacenza ; Castro, e-gran Prin-cipe Ereditario di Toscanas questo che manteneva costan-te nelle phi dolorose esperienze , che dimostrava continuonelle piu disparate vicende , questo che Voi sperimentastein ogni tempo, questo che ora ne mena sl dolenti l)ressoquellurna che puhblicamente il dolor nostro con sacra ; que-sto e altresl che mi sprona a parlarvi , non gia per unapompa di laudi abhellite daIl' arte , ma per eco al cordo-glio comune, ma per ripetere anche tra Voi quel grido

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    ( 6 )che non ha guari da per ogni dove si sparse: FEBDINANDO I.fu suddito di DIO; fu Padre de' popoli a Se dalla Prov-vide nza affidati. Or voi tutti qui riuniti , a' quali tuttaviae eara oltremodo la memoria e l i questo Sovrano ; che tan-to vi amo ; apprendete in questa rappresentanza di lutto ,che nulla puo allontanarci da quell' altissimo , e tremen-do giudizio nel giorno dell' ira dell' Altissimo, che la Re-ligione sola ne offre un seno pacifico ne' scompigli dellavita, e sola ne conduce con man ferma in mezzo alletitubanze, ed all' orrore del Passo estremo , al Tronodell' Eterno , ed alia immarcescibil corona.

    Se a nostri giorni non fossero gl' intelletti degli uomi-ni sorpresi da avvenimenti , e per la loro quantita innum e-revoli , e per la 101'0 natura straordinarj , ed inuditi , 0 unfrastuono di gl'ida, di strepiti guerrieri, di popolari com-movimenti non gli rendesse sordi ; ah si ! che il lamentolugubre innalzato da una nazione intorno la tomba del suoRE, scuoterebbe icuori , e desterebbe a lag-rime piu sin-cere, pin abbondanti , e pin universali. Ma che speraI' maiin un secolo in cui la filosofia ha diretti i suoi calcoliall' annientamento della Religione, e de' Troni; in cui Iementi acciecate rinunziarono ad ogni Religioso dettame ; incui l' uomo , in una pa rola , ha circoscritto se stesso in se,e nel suo cuore, incenza l'idolo de' suoi interessi , e di suepassioni malnate? ~n un secolo in cui Ie societa ascoltaro-no gl' insegnamenti di queUe anime snaturate, che decreta-vantranquille la distruzione dell' Uman Genere? In 1U lchi di voi per un esperienza tremenda , molto pin di quello' c o o iltempo, ed il dolore permette a me accennarvelo ,

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    ( 7 )non intese , 0 non vide quel torrente devastatore , che gilldalle Alpi precipitando inondo Ia bella Italia? Chi n o n udlIe straggi inumane, Ie rapine continue, la desolazione co-mune ? (I ) Un gemito ch' era soffocato daII' oppressione ,e dal timore risuonava interrottamente dall' una parte de'monti all' altra , e distendevasi su Ie acque felici che cir-condano Ia nostra beata Regione: Tutto quanto poteva de-cretare la sere furibonda di sa~gue, un popolar disordineimpetuoso", una smania di conquista insaziabile , un odioviolento e deciso per la Religione, e pel Trono , e quan-to immaginava il fanatismo , decretava la rivoluzione , ese-guiva la crudelta , tutto videsi l' Europa nascere in un pun-to sott' occhio, e con la velocita del fulmine dilatato , ecompito, Quali percio dehbono essere Ie 'rimembranze ,quanto vive, e profonde Ie immagini . ne' popoli infelici ,che furono trascinati da una voce ingannevolmente lihera ,ad un servaggio igiustamente tirannico? II distruggere af-fatto , Uditori , ilrovesciare , l' abhattere que~t' IdoIo, acui Ia corrotta ragione forse offre tuttavia i suoi incenzi ,puo ella essere -opera de' nostri di , e puo egli bastare unavvenimento solo, ed una sola misura della Provvidenzaet erna ? Fu Ella gia distesa sui snolo quella smisurata quer-cia, che improvisamente si riprodusse (2) non piu ne' gior-

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    (I) Si allude aUa vertigine rivoluzionaria dell' anna1799(2 ) S' allude alia morte di Bonaparte nell' Isola dis. Elena.

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    ( 8 )ni di Nahucco , ma in quelli del furore straniero , e dellenostre miserie ; Vedovata de'suoi rami dapprima, spogliatadell' onor delle frondi , abbandonata dagli armenti , e dagliaugelli che riposavano all' ombra sua, e si annidavano inEssa , rimase tronco sterile, ed insultato sopra una terrasolitaria , ed or non e piu; e pure la superhia dell' uomoche vive tra' deliui non manca, ed avvi tuttavia una ma-no segreta che tenta d'innalzare un altare al tradimemo (I);e un intelletto astuto che medita d' immolarvi quai vittimeil Sacerdozio , ilTrono , e la Societa, Come dnnque trarl' uomo dall' inganno che ilcirconda , e scuoterlo dal son-no in cui giace? Come presentargli 1'infelicita ch' Egli fab-brica a se stesso al delitto appigliandosi ? Come suggerirglil' amore di quella sudditanza, ch' e la cagione de' socie-voli esseri , la catena degli affetti necessarj , e la sicurezzade' proprj , e de'diritti comuni ? Voi iotendeste, Uditori ,come io sin da principio mi sia proposto di lodar FERDI-NANDO RE qual suddito di DIO ; or bene il confronto del-le sue virtu coronate, la pace, e 10 stato del suo Regno;ed i vizj mostruosi di chi 050 usurparne i diritti , ne pon-. gano sott' occhio la verita che io sviluppar vi proposi.Ed ahi perche non ho io quel tragico lamento del de-sola to Profeta, per piangere la vendetta del Signore scari-cata sopra l' afflitta nostra terra: I nemici di queste contra-de beate arrichironsi , non diro solo de' nostri averi , ma si

    (I) 5' allude aile empie sette novelle .

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    (9)satollaron henanche dal nostro sangue, perche Ie antiche ,e Ie nostre iniquita COSl IDDIO volle punire ! Simili essiad un nemho d' insetti divoratori , che ne campi dell'Egi't-tu, e negIi adusti suoli dell' Africa si scaricano sopra Iesperanze degli agricoltori , e col malefico dente divoran..dole , le distruggono, lasciando morto il germe dellapianta da cui si alimento la loro insaziabile fame; COS ! os-pra di noi , e delle nostre sostanze , di oltremonte impe-tuosi piombarono inemici del Trono , edell' Italia. QuellaFrancia che vide erelto, e consolidato il suo Regno peropera de' suoi .prischi Sagri Prelati , che spinse gloriosamen-te suI campo di guerra i .figli suoi , scudo del Trono , e mar-tiri della Chiesa; quella Francia ahi! pur troppo Voi velsapete , fatta maestra dell' errore insegno Ie vie di distrug-gere iSogli , e di abbattere il Vaticano. E con qual arti?Grande IDDIO! Raccoglieva Ella I'astuta daUe terre piufredde le mostruose meditazioni , e con Ie labbra atteggiatea sorriso le suggeriva piacevolmente agli abitatori dell' Eu..ropa pill bella : Ed ecco che passo passo introdottosi , e di..latatosi il suo veleno infetto la parte maggiore di quelle so-cieta che riposavan da prima sonni di pace, e di sicurezzanel sene dei R E . Quindi un grido improvise ; uno strepitodi' armi , una inondazione d' armati , uno scompiglio di Re-gni , un atterramento di Troni , una desolazione del San-tuario subitamente sorse , e segul. Di quanto sangue e alla-gata 1 " Europa! quante ossa ne giaccion ne' campi insepol...te !quanti tesori ne sono rapiti , quanti figli piangiamo per..duti , qoante vittime invochiamo gia estinte l Oh spiritocrudele , e furihondo di conqnista , e di desolazione ; oh

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    ( 10 )giorni di lutto , ed amarezza inenarrahile non vi cancelle-rete Voi mai dalla memoria de' posteri? E come , Udito-ri ? Che sa anche Ie piaghe nostre non fossero tuttavia siprofonde , ed aperte ; non ve ne rimarrebbe il rimorso diaver 1 1 noi stessi procurato l'affanno , di cui lunga eta nonmai potra eonsolarci ? Quel Trona eccelso di CARLO III.di quel magnanino spirito emulatore di un AUGVSTO e diun LUIGI XIV., era pure rimasto alIa nostra difesa affida-to, in ,Esso assidevasi quel FERDINANDO,di cui ora pian-giamo Ia perdita , dapoicbe CARLOstesso amo di far sentirea Regni Iberi gli effetti del suo genio regnante. FERDINANDO,hella speranza de' tempi avvenire , cresceva tra 'noi , comela piantadi un cedro maestoso , a cui benigno Cielo sor-rida, visitato al sorgere , ed al tramontar del Sole, e vez-zeggiato dall'anra leggera. Aveva Egli imparato sin dal prin-eipio de' suoi di , che chi regna ,e stabilito da DIO nell'al-tezza del Trono perche ipopoli in Lui riconoscano una ma-nifestazione del suo infinite potere ; quindi essere Egli obbli-gato da una ragione pm forte, e da un dovere pit\ sagrosantoa rappresentame l'immagine in terra. Sapeva Egti che rinte-ra :felicita de' sedditi nelle mani di un R E si commette,che la pubblica. antorita e a Lui affidata, come un sagrodeposito perche a fmtto della sua giustizia, e del suo po-tere,delle sue virnr in somma , ritorni a vantaggio de' po ...poli alIa sua cnra affidati. Mache! erano forse queste solaIe iHustri virtu, the vidersi, per COSI dire, lattarlo Bambi-no , educarloFaneiullo , istruirlo adulto , e sedere nel Tro-no stesso con Lui coronato? Quel timor santo dell' ONNI-POTENTE, ell' e la dimostrazione primiera delle animo

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    (II )elette non eragli presente in ogni opera sua ? Quella man-suetudine tanto propria di quegli intelletti ehe studian laLegge del Vangelo, non appariva in ogni suo detto? Quel-la sobrieta ehe 5 1 sovvente fugge sbandita dalle case de'gran-di non solo 1 rna benanehe dal desco del Pastore, e delBifoIeo, non fu Ella aeeolta alIa sua menza Reale? Ne quipiacemi intrattenervi pin a lungo; tanti illustri monumentia noi rimasti di sue virtu abbastanza dieono per me; tantefamiglie 'che gemevano oppresse sotto it peso dell' indigen-za , forse non deeantano aneor FE.IlDlNANDOTanti Templia cui maneava forse cio e~e abhisogna al decoro della casadi DIO vi .. ente non lodano Essi aneor FERDINANOO?E quipermettetemi, Uditori , ehe anehe io con una manifesta-zione di troppo. dovuta gratitudine, rammenti l'ampiezzadi Sua generosita , appo di questa Chiesa alIa mia direzio-ne; da Lui stesso affidata, nei continui Don indifferentisussidj , a me di sua Real mano rimessi per soffragare quel-le anime ehe sciolte gia da eorporei impacci , in luogo tljPurgazione ritrovansi , prive tuttavia .della Divina intuitivavisione; essi siecome a noi sormniaistrano un illustre argo-mento di sue cristiane virtu, COS! aecrehbero a qUesta &groTempio lustro , e splendorev Inoltre quante Ciua , e Provin-cie di questo nostro Regno, 0 travagliate da contagi , 0 este ..nuate da flagelli eelesti nOD piangouo esse PE.RDlNANDO?EFERDINA~DOilpovero , e FERDINANDOilriceo ripete ; ed inogni tetto, e per ogni via , nobili , e plehei 1 deboli , e po-tenti , turbe volgari di popolo, e supe!:hi ritlotti di .agsifi-che senti ipregi n' encomia no , e le vir1:u. S e t non ehe queitempi pass3l'ono come un sogno ridente, e FERDINANDOdo-

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    (Ij )veva comparire in tutta l"estensione, e la Maestitdelle snevirtu luminose , ne' tempi delle 'usurpazioni: de'snoi affan-ni , delle nostre traversie, Egli fu appunto qual Sole purouuto , e risplendente che nella vastita di un Cielo azzurrospunta sull' Orizonte: Il suo raggio fecondatore da per ognidove si spande , e tutta illumina la terra: Al suo appari-re gia gli armenti , e gli uomini si destano , quegli at pa-scolo usato si incaminano , questi aUa fatica , all' industria,al commercio: La natura par che rivivi; tutto e desto ,ed in moto , e nel tempo stesso la tel ra p~oduce, ed ali-menta nel suo seno it seme de' frutti futuri; l' uomo siaffanna , e trova la ricompenza de' snoi sudori ; e . . . .Ma spinte dalla furia irnpetuosa di un vento improvviso siaccavallano nell' atmosfera oscurissime nubi: Giit si unisco-no, si addensauo , si dilatano , ed ilraggio del Sole affie-volito , languido si occulta; allora l'Agricoltore spaventatolascia a mezzo ilsolco incominciato; gli armenti sparsifuggono innanzi al tempestar furioso , e l' abitatore della'terra palpitante teme , ed adora it potere di Colui che re-gola i fulmini , e suscita Ie procelle : Allora oh quanti vo-ti perche ilCiel si rischiari ; quanto pin hello, e piu de-siderahile appare quel sole nascosto , come spaventosa,e dannevole la tempesta l Tale allora ne comparve FERDI-NANDO, tale era allora 10 stato della societa , tale Ia fu-ria, e l' impeto con cui ne fu rapito.

    Primacche CARLO per la sua Iegittima successione pas-sasse ne' Regni Iberi , col suo intelletto ad ogni impresssuperiore , ristabilite, ed ordinate Ie leggi , favorito , e di-latato il cornmercio , protette e premiate Ie arti e le

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    ( 13 )scienze , rinforzate , le armi , . tolte Ie differeuze con Cortistraniere , lascio Napoli, ed entrambi iRegni nella pace pillperf etta , e sl floridi che formavan l' invidia comune. FEIl-DINANDOche succedeva al Trono de' Borhoni , si assise pa-cifico RE in mezzo a nazione beata, e con l' amor suo ,.e la sua saviczza governando secondo la ginstizia, fonda-mento di sue cristiane virtu, accrescendo , dilatando , adem-:piendo Ie opere auguste del suo gran Genitore , e noveileintraprendendone che renderanno eterno ilnome suo, vivomanteneva quello spirito di grandezza, di grazia, e dipremio , che aveva convertito l'aspetto , l' ingegno , ed ucuore della. Napoletana nazione. Chi non godeva allora quel ...la gioja imperturbabile , ch' e la prova pin sieura , ed evi-dente che un Ottimo RE governa un popolo che l' ama ?Con quale esattezza si eseguivano le leggi , perche vegli-avaFERDlNANDO? Quanta integlita Del Foro perche si temevaFERDINANDO?Quanta concordia di societa puhbliche , di pri-vate famiglie perclre FERDINANDOegnava? Tutto era pace ,e Ia terra nostra offriva allo straniero 10 spettacolo 10 pinincantevole , ilprogresso delle arti , e delle scienze 1 0 pineroico , e Ia pin meravigliosa corrispondenza di afl'etto trasuddito , eRE. 10 parlo forse a taluno che serba la me-moria di quei giorni felici che passaton .hen presto;' 0 atal' altro ehe }' udi commentare , allorche Ia Religione era ilsostegno del Trono, e il Trono la scieglieva per Regina rallorehe l' onore , e la fede non eran nomi vani;: allor-che Ma ahi povera Napoli, terra feconda d' Eroi ,chi potra rnai asciugare le lagrime , che ti bagnano il yol-to ? Chi rimarginar le ferite di cui bai lacero il senG?

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    ( Jl~)Quante generazioDl SI suceederanno prima che tu ti rallegri?No, non v' ha duhbio , le vestigia del Conquistat6re sanacome gli avanzi del fuoco, in una selva spessa di piante ,anche allor che la fiamma divoratrice rimase estinta , isuoieffetti che isterilino Ie profonde radici , banno ucciso ilgermoglio , e appena iNipoti si potranno assidere all' om-bra di una piaota novella, la dove iPadri godevano ilrezzo de' pini eccelsi , e delle quercie antiche l Sorse adun-que dal Gallico suolo quel nembo che doveva togliere ognisplendore all' Italico CieIo; rispingendo ; ed abbattendoogni ostacolo ilprimogenito dell' orgoglio , e della rivolu ..zione ; secondando , ed eseguendo ivoleri di quel DIOche 0 nOD rispettava , 0 non conosceva ahhastanza; vali-cate Ie Alpi, rinnova su le terre della Lomhardia gliesempj funesti di un A ttil a , e di un Ezellino, Non vi haforza cbe Ia contrasti ; potenza che Ii resista; armi chetrionfando gli si oppongano; Innanzi la feccia della Galliacommossa tutto cede, tutto si dissipa , e si distrugge; per ..che l' impeto di DIO stesso li trasporta a castigo del con-tumace suo po polo ; e chi mai vord. , 0 potra resistereall' impeto del DlO degli eserciti ?

    1 \1a deh! guardate Q popoli infeliei ivostri .danni. Daogoi banda armati , ed armi; tromhe , e nitriti; grida ,e Iamenti; desolazione , e terrore, Gl' idoli dell' infamia su'carri trionfali , in mezzo Ie popolose contrade talche, anche ipiu impudichi ne arrosseao. Alia prostituzione , ed a1 vizioiucenzi , e culto; gIi Aitari rovesciati, e hestemmiato i l -.il CRISTO di DIO; Le Citta smunte de'Ioro tesori, Ieleggi conculcate , Ie costumanze distrutte , iRB prQfughi. in

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    ( 15 )terre straniere, iTroni calpestati da piedi plebei , i nobillcoverti d' infamia, i ricchi dilapidati , i po veri oppressi.II Santuario deserto , i suoi sostegni perseguitati e percossi,e'l venerando Successore di Pietro . a catene in man deinemici. Che doveva essere di noi in uno stato sl violenzo,e si d' appresso al turbine devastatore? Ah! qui a chiarenote ravvisasi , Uditori , come aveva appreso FERDINANDoad essere suddito di DIO. Misurando Egli con quella po-litiea , che dalla Religione e diretta , i rapidissimi progressidell' Aquila divoratrice , nou come opera d' uomo, ma co-me tremendo flagello di DIO, previde , e fece ben chia-:ro conosccre, ehe vano giudieava ogni s~rzo per allonta-narlo e da suoi dominj, e da Se: Ma accio nulla ad Essoposc;a rimproverarsi , che non cerca , coo non tenta , chenon adopera ? Crede , che isoccorsi possan giovare? EdEgli trova soccorsi, Che itesori sian necessarj? eel Egliprofoade tesori. Che' Ma, e perche ripetere io ,cio che Voi vi sapete pur troppo? Egli l' ottimo .R E colcuore divorato dall' ambascia pei Figli snoi , ehe tali erauoisudditi; ma insieme eon la sommissione pitl pro fondaall' AL T IS S IMO de' Dom inanri , prima d' allontanarsi daquesta sua Capitale , entrato nel Tempio maggiore di essa ,prostrato agli Altari del DIO vi-vente, proffer] tali accentidi eterna memoria degni pur troppo: Grande IDDIO, (fu-ron sue parole), eeco alia vostra presen~a quello dze ( 1 O i in-nalzaste al goeerno di questi Regni: Ie 7 T U l l . " place slla vo",stra MAE9T A' DIVIN.A. esonerarmi di un: tal ministeroal vostro volere saniissimo di buon gradomi soscrivo, Edaccio si sappia da tlltti, else tale proteSttl 6 stata da me

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    ( 16 )fatta con ogni rassegnasione , mi tolgo dalle spalle la cla-mide dalla mano 1 0 scettro ; la corona del capo, e que-ste Reali divise deposito sulla mensa del vostro Altare; avoi dunque le lascio ~ ajfinclle voi n~ siate custode. Ohl'Eroe! cio detto ritirarsi , e dassi in potere ~en' infidoelemento, affidando a DIO tutto se stesso , ed aspettandoda Lui solo queI destino , ebe piu it Se , ed a'suoi Domi-nj giovasse.

    Or io credo, e credo a ragione , non essersi da tutticalcolato eon esattezza qUClStopasso di FERDINANDOapportoalia grandezza delle morali virtu sue. Un RE ehe senza lamentolascia una Reggia deliziosa, un trono cospicuo , nno stato flo-rido , ed opulento , e si abbandona ad .un volontario esiglio;un RE che vedcsi de' suoi diritti ingiustamente spogliato , rapi-to cio cbe legittimamente possedeva , e ridotto ad abitare laparte estrema de' dominii suoi; un RE che lasciata ogni maestadi comando , ogni onor di' diadema ,. ogni distinzion di per-sona, tra suoi sudditi stessi appar suddito anche Egli , trasuoi Cavalieri uomo privato ; tra Cittadini delle sue Citta ,Cittadino; e senza dolersi delle prove, dure per altro , aquali assoggettasi dalla provvidenza divina; tutto , e perfet-tamente nella profondita de' suoi consigli imperscrutabili siahhandona: tale esempio e questo , che solo mostrario po-teva, chi gia. per lungo uso avvezzo a meditare cio cheDIO puo ~ conosce in se un destine superiore dell'Onnipo-tente , ed una misura mortale dipendente affatto da colui ,ehe solo deve dirsi che impera. Tu vivrai eterna 0 memo-ria di pacifico RE, gli anni non giungeranno a eancellartigiammai ; i nostri tardi Nipoti decanteranno iltuo nome,

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    ( 1 7 )e l'additeranno a' figli lora; e questa nazione che or siedeheata all' ombra dello scettro di FRANCESCO I., esaltera Ieimprese del nuovo suo R E , asciugandosi Ie lagrime delcordoglio, che gli cagiono la tua perdita ; e nominandoElla un Figlio , che fino da primi albori del regno suo,&1virtuoso si mostra sui trono di CARLO, non potra nonricordarsi del Padre, che ilformo col suo esempio , e conIe sue sventure. E tu fortunato reame delle sicilie , che dibel nuovo accogliesti lieto nel tuo seno quel Sovrano , chesacrifice tutto se stesso , per risparmiare il sangue , e gliaveri de' sudditi suoi , a difesa di quel Soglio , che lDDIOvolle per alcun tempo vedovo ;: e desolato.

    E qui, uditori , permettetemi ehe' io da me allontaniuna taccia che opporre mi si potrebbe , cioe, che nell' .espor-re questo qualunque siasi funebre elogio di FERDINANDO I.esposti non abhia quei moltiplici avvenimenti ehe la catenaformano del viver suo; e di pin, che risalito non sia pillalto, e non abbia esposta l' origine di quella illustre fami-glia di cui era Egli generoso rampollo , ed' invece di di-stintamente rappresentarvi Ie ombre coronate degli Avi suoi ,e numerame Ie gloriose imprese, 0 accennarle almeno, iototalmente Ie abbia tacciute. Ma poiehe io giudieo, ehe nellosviluppo degii effetti , abbastanza appariscano , e paiesi sirendono Ie cagioni , cosl parmi aver detto abbastanza, mo-strando nello scompiglio universale di Europa, e nella de-pravazione delle Politiche massime , un RE talmente attac-cato a propri doveri , al rispetto per la Religione, all' amo-re de' sudditi suoi , che esponesse se stesso a sagrifizii do-Iorosi, al capriccio di un devastatore superbo , anziccheusa-

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    ( 18 )r e o quei mezzi che 0 la necessit.. , 0 r ambizione avrebberoIorse ad altri suggeriti. E che giova poi l' intendere che eifosse di quei Borboni che per tanti secoli non vedevano ne'1010 successori che RE, di quella pianta illustre, che stendei suoi rami a ricoprire piu nazioni separate per lungo trattodi terre? Questo aecresce forse in FERDINANDO. l' ooore ,ehe noi vogliam dargli come proprio di un RE suddito diDIO? 0 c o o interessa porvi sott' occhio , come quei sovra-ni che governar l' Europa teneramente 1 0 amassero , e co-me tutti "cercassero ~a gara dimostrare a FERDINANDOualee quanta era l' altissima stima , e l'onor sommo onde ilriguardavano ; dandole il primato nella loro augusta assem-plea'? Aggiungne do forse maggior nobilta a quel caratteredi religione , e di amor divino; che abbiam nelle opere suediscoverto? Religione non appal'ente, che potrebhe accomo-darsi ben anche con quei 'profani politici, che la rendonoancella de' soli interessi di Stato; ma religione in lui deri-vante da interni sopraumani principii, onde era vivissima-mente penetrato per quella religion sagrosanta in cui nacque,onde siccome sempre De inculco agli altri il rispetto , cos}esso n' esegul COD' esattezza somma icloveri; quindi niunaffare di qualunque rilievo pote mai ritardarlo , che le oreprimiere del giomo non le passasse in un tacito recesso ,dove ripensava i sagramenti: altissimi del Signore; ne itgoverno de'suoi regni Ie tolse mai, che non si prostrasse be-ne spesso a quei Ministri, che ungono a peaiteaza finogli stessi Monarchi. Di piu , se-io vi dissi FERDINANDO'sudditodi DIO , nonravvisaste all' istante in una sola parola quel-l'unione di afI'etti che formano ilvero cristiano? quindi fa

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    ( 19 )protezione de' santuarii , la venerazione de' Ministri, la pro-mozione del, sacro decoro, il severo adempimento d' ogniobhligo , amore Qe' simili , abbandono in DIO, giustizianelle imprese , fortezza nelle eseeuzioni , temperanza in ognicircostanza ?, Certo che S 1 . Inoltre Ie rivoluzioni de' stati ,siccome sono opereprodotte dalla meditazione di anni , edeseguite in un memento da uomini coraggiosamente dispe-rati , cui nulla tien sulla terra, ,0 I' onore gia prostituito ,o Ie sostanze gia dissipate, 0 l''esistenza stessa combattuta.da passioni veementi , cosi Ie risoluzioni , che allora si ma-'nifestano sono tutte figlie della inclinazione , e della natu-rale abitudine di virtu, 0 di vizii. Le -altre opere poi co-me che possano dimostrar chiaro il carattere dell' uomoche regge , sana soggette 0 a riguardi , 0 a politici sugge-rimenti , 0 a queUe riflessioni che sono prOprie delle per-sane, e de' tempi in modo , che non toIgono del tutto ilsospetto , 0 dell' intero sagrifizio del volere , 0 almeno del.consiglio della necessita, 10 pertanto penso, che bastantemateria di lode' troverete voi in FERDINANDO allorche svi-Iuppando solo' l' altissimo fine, c o o trasportollo lungi da.noi , osserverete una corrispondenza .pranta, ed esatta , edun eroico spogliamento eli tutti quegli oggetti che adornavanla sua grandezza, ed eran di fregio aUe sue virtu. Se nonche io ben'm' avveggo dover dire di FERDINANDO alcon al-tra cosa , che sia forse pin atta a soddisfare ilvostro tenero.amore , 'ed ilmio impegno..

    II. Immaginava ilDottor S. Ambrogio allorche lodaval' invitto Teodasio, ch' esso rispondesse agli Angeli chedelle sue Impr~se gli chiedean ragione: Ho amato, Or io

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    ( 20 )non credo , che meglio si possa esprimere ilearattcre _diFSRDlNANDQ, in questo secondo aspetto , ehe con questoscmplicissimo motto: Do amato, Poiche se mal non miavviso , essendo proprio di un amore retto , 0 un deside-rio di giovare , 0 un real giovamento per I'oggetto che siama, egli e evidente , che 0nessuno ,0 pochi bramarono,rentarono , ed eseguirono o il vantaggio de'proprii sudditi co-me FERDINANDO.10, per non trasgredire queUe leggiehe adun funebre elogio si prescrivono , ne produrre piu oltre di cioehe devesi , it tempo del mio ragionare, malvolentieri tra-lascio e cio ehe fu prima, e cia che fu nelle circostanzegia sopra accennate, e mi riduco velocissimamente a queigiorni , ne' quali di DUOVOsi udl un grido di pace conso-latrice.

    Ed eccovi innanzi l' Europa cangiata. Tanti voti, tan-te preci, tante lagrime , e'l diro pure, tante vittime ne af-frettarono ildestin sospirato. Un prodigio di quei che Devidero i tempi andati , ne ricordarne le storie , e che .ndi-.ranno i posteri con istupore , comparve ad un tratto sottoinostri occhi operate da DIO. Gli elementi della natura ,la fierezza delle genti , un valor subitaneo , una forza ina-spettata , l' ajuto del DIO delle armata, si opposero , com-battettero, e distrussero il gigante fatale. Quella irresistibile

    / possa fu fiaccata e doma , e tante schiere ad un sol cennoraccolte , ben si puo dire, che furon disperse ad. un cennosolo (I). Allora come ne' giorni dell' nniversale diluvio so----

    (I) Si allude alla campagne di Mosca.

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    ( 21 )vra icadaveri della distrutta: umanita , un iride variopintamostrossi , e colora Ie volte azzurre del rasserenato cielo ,e l' offerta dell' uomo giusto ascese in odore di soavita alcospetto dell' ALTISSlMO; COS!il sorriso di pace ne ap-parve, dappoicche ilnembo cesso che oscurava le nostreEuropee contrade , e Ia vittima di propiziazione tranquil-lamente fu offerta , tra'l giubilo delle nazioni gia Iihere ; aquel ALTISSIMO DISPOSITORE del tutto, che sollevaed abbatte, raccoglie e disperde , vivifies ed annienta.AHora il Supremo Gerarca ritorno confessore della fede diCRISTO, al Vaticano sublime ; allora i legittimi Sovraniascesero sul trono che loro era stato usurpato; ed alloraFER DINAN DO ne fu restituito , ed ahi! per nuove pruove,pur troppo dure , e severe dello sviscerato amor suo.

    E poiche un SOVFanoamante del pubhlico hene , sadiriggere a tranquiIla e fruttuosa pace, gli aspri, e svan-taggiosi disturbi delle. battaglie , al dire del greco oratore ,e l' ozio onesto della pace puo far conseguire a ben rego-lato reame quei commodi , per ottenere i quali molto si esofferto pugnando , . questo appunto pote ben ravvisarsi inques~ real dominants, ove restituita la pace, fu essa asomiglianza di largo Iiume , che ovunque volge sue acque ,arreca allegrezza, fertilita , ed ahbondanza; ecco quindiFERDINANDO giunto appena tra noi , obbliando tutto ilpassa-to , .non riconobbe nei suoi sudditi che iugli suoi; affettoe generosita degna di un' anima. grande, e tutta religiosa,che non conosceva altra leggeehe quella del beneficio , edel perdono, Ed oh quante .famiglie goderono in un silen-zio tranquillo gli effetti benigni di sua clemenza l Potuto

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    avrebbe ben Esso far uso con moIti del suo pin cbe giu-sto rigore; ma no' il RE clemente, iltenero Padre nonaltro pensa, di altro non cura , che di rimarginar queUepiaghe, ch' eran pur troppo profonde ed aperte tuttaviaDel cuore del suo Regno. Ed eecolo tutto intento dapprimaad accrescere alla religione lustre , e decoro; Essa fonda-mento de' regni, e delle societa , che nel tempo della con-quista disprezzata , calunniata, vilipesa, appena trovava unpetto , che ,ne alimentasse ildivino suo fuoco , 0un an-golo di un tempio che divotamente la ricoverasse ; Essa ,dissi , fu la cura primiera di FERDINANDO: Ed ache altro ,che il Ciel vi salvi , lie non a tale suo sommo impegno diserhare la religione nella sua purita piu sublime, attrihuirdebhesi , l' aver Esso subito badato a mautenere, col con-cordato con la santa sede conchiuso, tra ilsacerdotio , el' impero i pur troppo necessarj confini, accio ne pin deldovere i sovrani dritti innoltrandosi , ad adombrar si venissequella religion sagrosanta che professava ; ne dalla sua sferailsacerdotio sortendo pregiudicata ne rimanesse la poliziade' suoi Regni, e lesi i diritti de' suoi nazionali? Inoltremiratelo tutto zelo per la pubblica istruzione e scientifica ,e morale; intendendo ben esso I' illustre Monarca, non al-trimente poter essere gli stati sicuri e tranquilli , se non'Col far S I che i semi primieri dello sviluppo intellettuale sia-no di tal genere, che promettano Giudici incorrotti , Mi-nistri avveduti , Soldati fedell, e tutti In somma alia re-ligione attaccati. Nequi FI:RDlNANDO fermossi ; dove e mag-giore il bisogno , iviaccorre; dove pii't languiscono isuddi-,ti suoi , dilata Egli ilcuore ,dippiu; reso quindi ad un tern-

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    I( 23 )po fomentator degli stud] , protettor delle arti , rimunera ..tore del merito, diffesa dell' orfano , sostegno della vedova 1soccorso del povero, Padre di tutti, intende , osserva,provvede , bilancia , ordina , eseguisce , onde ipopoli a Luisoggeui sentan rinato 10 spirito di CARLO, e ne riposinosicnri , e beati. Ne. ho io bisogno di pruove estranee perconfermare cio che- a tutti e notissimo; i nazionali tutti,e' di questa real dominante , e delle sne provincie benanchehen videro progredire , e giugnere quasi al suo cornpimen-to quel opera irnmortaIe ch' e il ricovero degl' infelici tut-ti; possono quindi ad un occhiata sola inferirne essere sta-to FERDINANDO il Padre comune. Sviluppiamo , se vi pia-ce, alquanto pin questa idea; il raccogliere in tutta r e...stenzione de' proprj Dominj igiovanetti bisognosi , non fnquesto un atto di paterna cura in FEBDfNANDO, nel pro,-"vedere a' hisogni di qnella prole, c o o nata ne' bisogni ,avrebbe miserarnente eonsumata una vita infeliee? Quasiavesse Egli detto a' Genitori di que11i: Voi daste alIa lucede' figli a' quali non potendo fornire mezzi di sussistenza ,tlovevano crescere tra pianti , e dolori , e forse nell' ozio ,e tra' delitti , ed io che son Padre eli Voi non meno ehede' figli vostri , stabiliseo per essi un asilo , dove dalla Re-ligione, e dalle arti saraa no iRstituiti ad essere divantaggioa se stessi , ed a Voi , di onore , e di giovamento alIasoeieta. Opera ben degna. dell' intelletto di C.4RLO, e delcuore di FERDINANDO, meraviglia de' stranieri che approda-no ai lidi della ridente Partenope ; tu pubblieherai ai se-coli pitl rimoti la grandezza, e l' arnor de' BORBONI diffusenelle nostre terre ; tu norainerai Ia benefieeasa , e la pater-

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    ( 2 4 )na tenerezza di quel RE, che ora noi tutti piangiamo gilestinto,

    Se non che parmi .. no, non m' inganno, Nuo-vo grido d' armi (I), nuove voci risuonanti , nuovi tumul-tie 0 DIO, che nella tua Provvidenza .governi i Regni , di-fendi le vite de' Principi , e disperdi i malvaggi, eternoDIO, che sara di FERDINANDO?on temete , e salvo il RE.Come una nube oscura soventi fiate intorbida la serenitadell' atmosfera ne' giorni estivi , e fa sentir nel suo seno ilcupo rimbomhar de' tuoni , e mostra il lucido gvizzo de'lampi infocati ; Se avviene che il sole la dardeggi con rag-gi possenti , 0 s' alzi ilvento con soflio robusto rapidamen-te come nacque, dileguasi , ed ilCiel ne ritorna gajo, e ri-dente ; COS!cessarono quei gridi, e rifiorl la pace. Operatutta di FERDINANDO, in cui ben seppe Egli manifestarel' ingegno tutto di un RE , che provvede , e misura; e Iecondotte di un Padre, che ama, e perdona.

    Dopo tanti .perigli ; dopo aver Egli con sommissionesenza pari adorati i decreti dell' ALTISSIMO; dopo averesperimentate Ie piu lunghe amarezze, ed affanni piu du-ri; dopo avere beneficati isuoi popoli ; rimessa nel suolustro la Cattolica fede; riordinati i costumi; Dopo averdimostrato in ogni sua azione la grandezza di quella virtua cui difficilmente da Uomo mortale perviensi , dopo esse-re apparso in ogni tempo Padre de'sudditi suoi , perdo-

    (I) $' allude alla Costitusione,

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    (25 )nando chi oltragiollo , heneficando anche col oro che non glimostrarono amore; accogliendo cbiunque sperimentar vo-:.lesse g li effetti di sua Reale Clemenza; ridonando la pacea'sudditi suoi; risparmiando di moltissimi il sangue ; secon-dando; ed accrescendo le mire del suo immortal Genitore;e dopo avere di nuovo acquistato un Trono che a Lui tan-ti sospiri ; tanti travagli e tanti sagrifizj costava , godra Eglialia 6ne it pacifico RE, ilfrutto de' suoi sndori? vedraEgli alIa fine ilreligioso Monarca l'adempimento delle suebrame? trovera Egli alfine ilPadre amoroso , la.corrispon-. denza della sua tenerezza?

    Ma ahime ! vanita sono Ie case tutte di qnaggiU, e la'vita che n' accompagna, e Ie ricchezze, e gli onori cheee distinguono , e l'.esistenza m e n'jnnamora. Vanita sonoIe cose del mondo, e cia che interessa il nostro cuore,e cia che ineanta, e seduce la nostra immaginazione, e~iCt .che pur .anche ne satolla , .e par che soddisfi. IDDIO

    \-solo eterno dura, it come mebbia .che daUa valle sollevasi,ei disperdoue jn faccia all' ETERNO gli oggetti mortali.&llevate, 0dolentiuditori " un ,grido di compassione ,.edi duolo] che , ahime! in men forse che io Dol dico dal-trono al sepoloro , dallo slpendor della Regia alia funebre.pompa, dal sonno alla niorte FERDINANDO passo. Egli , co-me il pino non .crolla all' urto de' venti , aveva resistito allevicende degli anni , .e de' malori.; ,IDa ora .come la rosa .lan-gne , .e si sparpaglia., COS! ne fu ,101to per sempre ida' no...stri &guadi.

    Ah! .11 lutto., ed ilpianto ristretto .tra poche pareti ,sia pure tributo di una morte volgare ; ma dan' uno all'al-

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    ( 26 )'tTO 'confibe ,H "n n I\og no, ~(jttb 'ogni reH~ , l ib ogni rCUfJl'e ildl lolo -si 'desti "delta -m orte di 'un ' a E . E 'interesse icotnu--ne .piangere -una 'esistetrza I~ he di 'tutti t~gf?ltl\ta in destine ,-e (poi la -memoria 'de'heneficj"piu vlvasuol presentarsi , al-lorche :ci'e tolm '0 la-speranzn., 0 iltimore :d' essere .grati,-lIn gemito -universale 'perolo 'videsi sotto ~l\occhi .nostri :pa-lese; ";e N oi :~~ressi" ,(.U dito'ri" ti l eomprovate .cella dimostra-zione delvostro 'dolore, Qttindi Ie , che V oi ;tutti presenti aquesm 'fun~ hrepottlpa, form ate run ;alogio" .ahi quanto .pitl'e loql l~nte.aeI :mio.; ;l~t~he C orse .ciascun di V.oi 'ha lunaparticolar ragione, ed un segreto :affetto .peririeordarei.ve :pial iget 'eFglt l>tN'A'NDo I. A me intanto., che 'vi .piaeque de-stlaare IpuhlUict:> interprete Idel lutto rwmu~, ;..altroqul nonr'mane se :non presentarvi lin un -eolpo .di fanlla5ia"quantoudiste Ifin ora . per -cosl ; tim:lM't'e )H bw ro 1 0 !sf~ o .alla -vosteaamarezza.Vede$~ l\e' scompigl i ,(l'EurQparome J' empioefelice" ina ~tyer oo:di;; come' Il. giQsto eoppresso,,'ma BODmai -Iasciatnin ahban~; come .le .(X)~ di q11aggiu -ne.tra-disceeo , ma 'nonne 'app ug aB o;;OO Il le:la R e lig iol ie -soladelNAZARENO e J l' l)tnamento: p i u :hello :d':un wore :Crisiia-'no ; {P eorse finabnente: non.rsi ipianga .da':popoli .0 :unlDi--lata tor ' di confini , I o- un Conquistatore di Regni , 0 un ,Ti-ranno ttio rifa 'l lte , (le -snperb o ; .Ma un :Sudilito delI'Altis&iomlegittimam:eDte'oor.ollMo'; :ma--un .Padre .clee :al lasapienza.oen'ingegno '.ltni~a) la Icenereiza del eucre.

    ,Or.a' :che "ricereherei io p m Ii monumenti, '.clJe 0 Iericchezze , 0 l' ambizione consegrarono asuperbi cmortali.de' tempi antlchi '? ;Non "e egli alla. finfine .manifesto 1perchei,R E perennemerae: lie -vivano ?La" storia non salvera clair

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    ( 27 )infamia l' uomo guerriero che verso a torrenti it sangue ddsuo simile; e non potra accrescere , 0 arrivare giammaiall' elogio pill che sincero che formano isudditi piangentiinrorno la tomh: gel 101'0 estinto Sovrano, Intanto non i. monumenti preziosi , 0 le publiliche Iodi , ma questo eor-doglio comune , perche celebra il Padre de' Sudditi suoi , eil R E Cristiano, faran eterna la memoria e l i FERDINAlliDO I.che quaggiu ci ha 'Iasciati per sernpre .

    . Oh T omba Augusta, che nel tuo seno racchiudi leeeneri amatissime del nostro R E , S a l" ,e ; io da lungi ti mi-ro sorger tra mille, distinta tra tutte , onorata dal piantoarnoroso di popoli immensi. 10 sino a te mi trasporto , einnanzi a'tuoi marmi offro il tribute del mio , e del cor ..doglio de' teneri Coucittadini miei. AlIi! perche non mi edato di sfogare tntta la pienezza di quei sentimenti soavi ,ehe in me dal tuo aspetto risvegliansi? Tomba eccelsa , cheio onoro, conservatrice e l i quegU avanzi preziosi , ehe ama ..varno vivendo , tu durerai contra l' urto del tempo, e sa-rai mai sempre oggetto di tenerezza , e d' inesplicahil dolorea Sudditi \ tutti di FERDINRNDO I. Ed io di tutti a nome ,per memoria de' secoli , che verranno dopo di noi , conmano tremante incidero a te infronte, questa breve dolen-tissima Epigrafe: . . .

    QU I con la fe , e la Giustizia accanto ~) Utile al mondo , e a tutti ibuoni amico ,) Estinto Ei giaee l'Immortal FERMANDO ..

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