Convegno AUTO USATA: MERCATO DIMENTICATO Bologna 25 marzo 2010 Massimiliano Amati.
ore 17:30 C’ERAVAMO TANTO...
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C’ERAVAMO TANTO AMATI
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Il Bari di Vivarini non può fermarsi nemmeno davanti al Teramo, vecchio amore del tecnico abruzzese.
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Tre gol tra Bisceglie e Pagani fanno spiccare il volo al capocannoniere biancorosso Mirco Antenucci, il più suffragato di voti dai nostri lettori.
Un saluto speciale agli amici del Galletto da un protagonista di primo piano della storia biancorossa: Duccio Innocenti, difensore toscano con il vizio del gol.
Tutto su Claudio Turi, il giovane portiere biancorosso convocato nella nazionale Under 15, in Portogallo. I nostri ragazzi tornano a vestirsi d’azzurro.
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2
E’ la sua partita. A pre-scindere dai pur im-portantissimi inte-ressi di classifica,
oggi Vincenzo Vivarini vivrà 90’ davvero speciali. Davanti al Teramo, il club che gli ha rega-lato le soddisfazioni più intense da tecnico. La squadra che gli ha dato notorietà, per quanto riuscì a realizzare nel 2014-15, anche grazie alle prodezze in serie della coppia di canno-nieri Lapadula – Donnarumma. Alla resa dei con-ti, una grande beffa. Perché la storica promo-zione in Serie B del suo Teramo venne cancellata dalla giustizia sportiva. Una ferita che brucia ancora per l’allenatore abruz-zese, pagine che non posso-no mai essere ingiallite dallo scorrere del tempo. Eppure la realtà contingente impone a Vivarini di non ripensarci più di tanto. Un pizzico di emozione ci sta, almeno fin tanto che il
direttore di gara non alzerà la bandierina del via. Poi ci sarà solo il suo Bari, la strana cre-atura ereditata da Cornacchini e trasformata in una squadra importante. Non esente da di-fetti, ma competitiva, più con-sapevole delle sue potenziali-tà, decisamente più robusta e produttiva dell’ibrido Bari delle prime cinque giornate. Contro il suo vecchio amore, Vivarini potrà presentarsi inorgoglito
dallo score realiz-zato da timoniere biancorosso: 10 risultati utili, per 6 vittorie e 4 pa-reggi. Ovvero 22 punti, conditi da 18 gol realizzati e
5 subiti. Se non ci fosse stata la Reggina – monstre, il Bari di Vivarini avrebbe meritato giu-stamente onori e titoloni. Ma, tant’è! Conta aver trovato la chiave per un’ipotetica rimon-ta, lo slancio per sognare un comunque difficile recupero, la constatazione di avere a dispo-sizione un gruppo che lo segue
fedelmente. Quanto auspica-vano i tifosi biancorossi. Quel che verrà è tutto da scoprire. Intanto Vivarini merita un plau-so e i complimenti per l’opera svolta finora. Il resto partirà dal suo passato… dall’incrocio insi-dioso con un Teramo, indicato alla vigilia tra le protagoniste del campionato, eppure anco-ra incapace di spiccare il volo. Non sarà facile, come del resto tutti gli altri impegni di questa
Serie C. Ma Vivarini e il suo Bari hanno già saputo affrontare e superare altri ostacoli non proprio irrilevanti. E poi, ades-so, viene il bello. Occorre che Antenucci e soci spingano con tutte le forze per continuare a vincere, cercare di complicare la vita a chi respira un’aria di classifica più salubre. Le vibra-zioni di un incrocio amarcord, in fondo, fanno solo da cornice.
C’ERAVAMOTANTO AMATI
In fotoL’esultanza dei biancorossi a Pagani,dopo il gol di Mirco Antenucci
© Riproduzione Riservata
L’ALTRA PARTITA / di Franco Cirici
Vivarini ha trovato la chiave per unaipotetica rimonta
sulla Regina
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Zaccaria HAMLILI
Mirco ANTENUCCI
Valerio DI CESARE
Il concorso “Galletto Top” avrà inizio il 30 settembre 2019 e per parteciparvi occorre votare ogni settimana sulla pagina Facebook www.facebook.com/ilgallettoweb.it i migliori tre BIANCOROSSI impegnati nella gara di turno. Possono partecipare solo coloro che possiedono un account Facebook con nome e cognome reali. Saranno esclusi pertanto quanti utilizzano nickname o nomi di fantasia.
Il voto va espresso in un commento al post Facebook de “il Galletto”(non valgono i commenti sotto i post di condivisione su altre pagine), in cui viene lanciato l’appuntamento settimanale (solitamente il lunedì, ma comunque il giorno dopo l’ultima partita). Saranno ritenuti validi i voti pubblicati fino al mercoledì successivo alle 23.59. Il concorso terminerà a fine stagione sportiva, sarà quindi sorteggiato un nominativo tra tutti coloro che faranno richiesta di partecipazione, scrivendo una mail all’indirizzo [email protected] e che dimostreranno di aver votato almeno in 10 occasioni settimanali, nonché di aver conservato almeno 10 copie (diverse) cartacee de “Il Galletto”. In palio una crociera MSC.
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SSC BARI
4-3-1-2 STAGIONE 2019SPORTIVA 2020
ALLENATORE: Vincenzo Vivarini
16°
5L E P R O B A B I L I F O R M A Z I O N I
Domenica 1 Dic. 15:00
Rende BARI
Domenica 8 Dic. 17:30
BARI Potenza
Domenica 22 Dic. 16:30
BARI Sicula Leonzio
Domenica 15 Dic. 17:30
Casertana BARI
A DISPOSIZIONE A DISPOSIZIONEMARFELLA Davide ESPOSITO GiuseppeCORSINELLI FrancescoCASCIONE Bruno
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FOLORUNSHO MichaelAWUA TheophilusCOSTA FilippoSCAVONE Manuel
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NEGLIA SamueleFLORIANO RobertoFERRARI Franco
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1 FRATTALI Pierluigi
3 PERROTTA Marco
13 SABBIONE Alessio
6 DI CESARE Valerio
23 SCHIAVONE Andrea
21 BIANCO Raffaele
26 BERRA Filippo
27 TERRANI Giovanni
9 SIMERI Simone
7 ANTENUCCI Mirco
3 TENTARDINI Alberto
2 FLORIO Filippo7 COSTA FERREIRA Pedro
20 ILARI Carlo
8 ARRIGONI Andrea
10 MARTIGNAGO Riccardo
4 CRISTINI Andrea
26 PIACENTINI Matteo
9 MAGNAGHI Simone
19 BOMBAGLI Francesco
1 TOMEI Matteo
8 HAMLILI Zaccaria
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TERAMOALLENATORE: Bruno Tedino
SANTORO SimoneCIANCI PietroMUNGO DomenicoLASIK Richard
VALENTINI MatteoGEGA ertiIOTTI Luca
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VIERO FedericoMINELLI SimoneBIRILIGEA Daniel
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Sono passati vent’anni da quella sua gomitata a Renato Olive, in un Perugia-Bari, che scatenò la famosa lite tra Gaucci e Matarrese. Quali ricordi ha?
“Ormai fa parte del passato. Con Renato, l’anno scorso, abbiamo realizzato un’intervista per Sky e ci abbiamo scherzato su. Ci fu un’esasperazione dell’episodio, soprattutto da parte del presidente del Perugia. La cosa singolare è che mi furono inflitte 4 giornate di squalifica (poi ridotte a 3,ndr.), con la prova televisiva per uno scontro di gioco. In realtà la TV scatta solo davanti a un comportamento violento, ma con palla distante. Il mio fu un gesto involontario, amplificato dalla stazza diversa tra me e Olive. Lui si ruppe lo zigomo. L’importante, però è che a distanza di tempo abbiamo sdrammatizzato”.
Una vita dopo, continua a seguire il Bari?
“Certo, come potrei non farlo? Ho visto soltanto Avellino-Bari, però i risultati e i commenti non li perdo mai”.
Quale idea si è fatta, dopo la promozione dello scorso
anno, dell’avvio stentato dei biancorossi in Serie C e del cambio di allenatore?
“La partenza non è stata delle più efficaci, ma era anche un po’ ipotizzabile. Sbagliava di grosso chi riteneva che una squadra attrezzata, ma completamente rinnovata come il Bari, potesse dominare la scena”.
Dove può arrivare il Bari che Vivarini ha rivitalizzato?
“Può ambire ancora al primo posto. Deve crederci! Otto punti di distacco dalla Reggina sono tanti, ma Monopoli, Ternana, Potenza e Bari sono tutte lì,
racchiuse in pochi punti. Credo che sia un campionato molto equilibrato, riuscirà a vincerlo la squadra che avrà più costanza, maggiore cattiveria. In Serie C devi avere la bava alla bocca tutte le domeniche, per poter fare risultato”.
Conosce Vivarini?
“Solo da avversario. Mi è capitato di incrociarlo con il Venezia, quando lui allenava l’Empoli. Mi sembra un allenatore preparato. In tanti anni di carriera ha sempre dato continuità al suo lavoro, quindi ha ottime potenzialità. Nel mondo del calcio, quando lavori con continuità, vuol dire che hai conquistato una buona considerazione”.
C’è un calciatore che le piace particolarmente di questo Bari?
“Quella biancorossa è una rosa importante. Un uomo
A TUTTO INNOCENTI: DALLA LITE GAUCCI- MATARRESE AGLI ANNI DI SERIE A
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interessante in prospettiva è Berra, l’ho anche seguito. Poi ci sono calciatori già affermati come Antenucci, Di Cesare e Schiavone, che ho avuto il piacere di allenare”.
A proposito di Andrea Schiavone. Ultimamente Vivarini lo sta utilizzando da mezz’ala, con risultati lusinghieri. La sorprende?
“No. E’ un centrocampista con qualità importanti. Si può pensare che non sia dotato di grande rapidità e velocità, invece può agire benissimo anche da mezz’ala. Ha tecnica e tiro. Certo, è un ragazzo che deve sentire la fiducia di tutto
l’ambiente. Si assembla bene con Bianco, meno tecnico ma molto bravo nello sporcare le traiettorie. Uno che sa dare equilibrio, dettare i tempi e far sentire la sua presenza sotto l’aspetto caratteriale. Caratteristiche fondamentali per una squadra come il Bari”.
Di che cosa si occupa ora?
“Vivo tra Prato e Milano, vado in giro a veder partite, studio, mi aggiorno. In attesa di un’altra chiamata, dopo le ultime esperienze da collaboratore tecnico di Pippo Inzaghi, prima a Venezia e poi a Bologna”.
Le è capitato di tornare a Bari?
“Ogni tanto. Qualche volta in passato l’ho fatto per esigenze di lavoro, ma anche per ritrovare amici e trascorrere un po’ di vacanza. Mi è sempre piaciuta molto la zona di Savelletri”.
A proposito di amici, è rimasto
in contatto con qualcuno dei suoi compagni biancorossi?
“Ho mantenuto ottimi rapporti con Marcolini, Perrotta e Zambrotta. Ci sentiamo spesso. E’ bello tener vivi i legami che contano e che appartengono al tuo passato”.
Qual è il suo ricordo più bello del periodo barese?
“I ricordi più belli sono ovviamente concentrati negli anni in Serie A, un periodo intenso in cui ci siamo tolte tantissime soddisfazioni. L’episodio più felice? Il gol che realizzai a Venezia e che ci consegnò, di fatto, la salvezza”.
Indimenticabile la sua immagine d’esultanza a Venezia, mentre si arrampicava sulla recinzione del settore ospite.
“Mi sarei arrampicato ulteriormente, ma scivolai! Sarei arrivato anche più in alto... (ride -ndr)”.
E il flashback più brutto?
“Il terzo anno di Serie A, quando non riuscimmo a centrare l’obiettivo della salvezza”.
Un messaggio al popolo biancorosso?
“Un saluto ai tanti tifosi! Ancor
più, un in bocca al lupo dettato dal cuore. Affinché il Bari centri gli obiettivi che si è prefissato in questa stagione e che il futuro sia ricco di soddisfazioni. Fino a tornare dove eravamo, ai miei tempi”.
“Ho allenato Schiavone.
Se ha la fiducia necessaria, può
rivelarsi un uomo fondamentale”
Duccio Innocenti in azione con il Bari,alle sue spalle si riconosce Rachid Neqrouz
© Riproduzione Riservata
Coordinatore Web:Maurizio Spaccavento
Dall’ex difensore del Bari Duccio Innocenti, oggi
44enne, un video-saluto a tutti i tifosi biancorossi.
Guarda e ascolta il messaggio attraverso il QR Code qui sotto.
ilgallettoweb.it
L’ABBRACCIODI INNOCENTI
8 L A S E R I E C I N C I F R E
DAL PRIMO ALL’ULTIMO L’apostrofo
C’è il suo timbro, forte e chiaro, sul cammino del Bari. Mirco Antenucci può andar fiero dei suoi primi mesi in biancorosso, e non solo per i 10 gol realizzati. Bari meritava un attaccante capace di regalare sogni. Continui così.
BRAVO MIRCO10 E LODE!
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19 BISCEGLIE 15 2 4 89 21 10P P P P N
18 RENDE 15 2 4 109 16 10 V N P N V
20 SICULA LEONZIO 15 2 4 149 25 10N P V P P
GONFIA LA RETE
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SSC BariAntenucci 10
Promozione diretta Qualificazione play off Zona play out Retrocessione diretta
P rotagonista in azzurro, a dispetto della Serie C. E ’ i l s o g n o c h e s ta vivendo Claudio Turi,
unico tesserato con un club di terza serie convocato nella Nazionale Under 15 che in Por-togallo partecipa al torneo Uefa Developments.Portiere della squadra bian-corossa di Diaw Doudou, do-minatrice del campionato di categoria, era già stato pro-mosso dai selezionatori di Lega Pro. Ma la sua notevole fisicità e le prestazioni, offer-te nell’ultimo raduno di Ca-tanzaro, hanno convinto il ct Patrizia Panico a inserirlo nel
gruppo principale, unitamen-te al “collega” dell’Inter Rai-mondi. Un exploit bruciante per questo ragazzo, cresciuto nel Di Cagno Abbrescia e già transitato nel vivaio barese, durante il biennio 2015/17 con il gemello Christian. Durante la scorsa estate il Bari lo ha ripreso dalla Nick, grazie ai buoni rapporti tra i rispettivi dirigenti e all’opera di scouting di Giuliano Anto-nicelli, rendendolo un pilastro dell’Under 15 che vanta 8 vit-torie e un pareggio, il miglior attacco (29 gol) e la difesa più ermetica (5) del girone E.Predecessori più o meno il-
lustri nel passato biancoros-so: all’epoca dell’ultima C/1 (1983/84) vestirono l’azzurro
Alberga e Deruggiero (Under 16 e 18), Di Giovanni (16), D’Er-milio e Intini (15), proseguen-do la carriera con percorsi in alcuni casi opposti.Con i suoi guanti, Claudio Turi sogna di respingere ogni insi-dia e volare sempre più in altonel firmamento del calcio.
IL VOLO AZZURRO DI CLAUDIO TURI MONDO BABYdi Onny Dellino
© Riproduzione Riservata
Claudio Turi, portiere dell’under 15biancorossa.
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10 L U I C H I È ? / d i O n ny D e l l i n o
SCOPRIAMO IL RIVALE DI OGGI
Finalmente il San Nicola, al terzo tentativo. Arri-va in ritardo di 16 anni l’esordio del Teramo a
Bari, nello stadio progettato da Renzo Piano. Nel 2003 fu la protesta delle società contro la Lega, per l’allargamento della B a 24 squadre, a far saltare la sfida di Coppa Italia, con conse-guente vittoria a tavolino degli abruzzesi. Ancora più amaro, per gli ospiti, l’incrocio manca-to nel torneo cadetto 2015/16.
Centrata la storica promozione con Vincenzo Vivarini in pan-china, Marco Perrotta in difesa e i gol a grappoli di Lapadula e Donnarumma, a fine agosto fu-rono definitivamente rispediti in terza serie per aver “accomo-dato” la decisiva gara di Savo-na. Il punto più alto della vita del Teramo e della gestione Campi-telli, trasformatosi in un incubo per una tifoseria già costretta a ripartire dalla Promozione dopo il fallimento del 2008. Al nuovo
patron Franco Iachini, suben-trato a giugno scorso, terama-no doc, il compito di dare lustro a un club che in un secolo di storia ha vissuto poche glorie. Qualche flash. I gol del barese Filippo Calabrese, tornato an-che da allena-tore (ruolo che ricoprì pure nel Bari, in C e nel settore giova-nile); il secondo posto nel torneo A ng lo I t a l i ano di C del 1984; un’altra B sfio-rata nel 2003, con l’ex bianco-rosso Carrozzieri in difesa e il tandem d’attacco formato da Pepe, futuro juventino, e Mot-ta, deludente a Bari. Il nuovo corso, dopo tre stagioni di ribal-toni in panchina (Vivarini l’ultimo punto fermo, dal 2013 al 2016),
è affidato a Bruno Tedino. Già alla guida degli azzurrini Under 16 e 17 e del Pordenone, dopo la tempesta di Palermo è ripartito dalla quiete dell’Abruzzo. Avvio a rilento, poi 4 vittorie di fila prima dello stop con il Picerno e il pari
con la Ternana. Ergo, la speran-za di puntare in alto è ancora viva. Passa dalle geometrie degli ex leccesi Arrigoni e Co-sta Ferreira, nonchè dalla
vena realizzativa di Bombagi, Martignago e Magnaghi. Più una mina vagante: Pietro Cianci, ba-rese doc e cugino di Nicola Bel-lomo, sogna lo sgambetto alla squadra del cuore che, quando aveva 16 anni, lo tagliò dal set-tore giovanile.
LA PRIMA VOLTA DELTERAMO AL SAN NICOLA
Con il tecnico Tedino anche gli ex
Lecce, Arrigoni e Costa Ferreira
Pietro Cianci, barese purosangue, 23 anni attaccante del Teramo. E’ cresciuto nelle giovanili biancorosse.
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