Ordinario 11 C (Manicardi)

download Ordinario 11 C (Manicardi)

of 2

Transcript of Ordinario 11 C (Manicardi)

  • 8/22/2019 Ordinario 11 C (Manicardi)

    1/2

    XI domenica del tempo Ordinario

    domenica 16 giugno 2013

    di LUCIANO MANICARDI

    Anno C

    2Sam 12,7-10.13; Sal 31; Gal 2,16.19-21; Lc 7,36-8,3

    Lamore di Dio raggiunge luomo nel suopeccato e divieneperdono: lamore che ha

    condotto Dio a eleggere David dono che si manifestato esistenzialmente e storicamente

    nei benefici operati da Dio stesso per David, il quale, pur avendone fruito, non ha saputo

    coglierli nel loro autentico valore e ha disprezzato il Donatore (cf. 2Sam 12,10). Chiamato a

    dare il nome a ci che ha fatto, David conosce la contemporaneit della sua confessione di

    peccato e dellannuncio del perdono di Dio (cf. 2Sam 12,13). Nel vangelo Ges narra lamore

    e il perdono di Dio accogliendo la peccatrice che si avvicina a lui mostrando di avere un cuore

    di carne e non di pietra (cf. Lc 7,36-50).

    Nella prima lettura attraverso un racconto che parla di altro e di altri narrato dalprofeta Natan (2Sam 12,1-4), che viene raggiunto David nel suo peccato (sei tu

    quelluomo: 2Sam 12,7); nel vangelo attraverso una breve narrazione, una storiella che

    parla di un creditore e di due debitori (Lc 7,41-42), che Ges interpella Simone il fariseo e lo

    situa di fronte alle sue responsabilit (Tu non mi hai dato lacqua, tu non mi hai dato un

    bacio, tu non mi hai cosparso di olio il capo: cf. Lc 7,44-46). La narrazione di un racconto

    forma dolce e convincente che conduce luomo a prendere coscienza di s e a uscire dalla

    menzogna e dallipocrisia.

    Accettando linvito a pranzo del fariseo Simone, Ges, che dai farisei era accusato di

    mangiare con pubblicani e peccatori (cf. Lc 15,2), mostra di agire in modo non ideologico,

    non prefissato: la comunione di Dio per tutti e Ges non esclude nessuno dal raggio del suo

    annuncio dellamore di Dio. Ges non sacralizza n demonizza categorie di persone: ogni

    persona, in quanto immagine di Dio, pu aprirsi alla comunione di Dio che non a

    compartimenti stagni.

    Come accetta linvito di Simone, cos Ges accoglie la donna peccatrice (una prostituta)

    che si intrufola nel banchetto e manifesta con gesti sconvenienti il suo amore per Ges.

    Perch lincontro possa avvenire occorre che laltro sia lasciato libero di esprimersi come ne

    capace. Ges accoglie il linguaggio che questa donna conosce: linguaggio non verbale ma del

    corpo (essa tocca, bacia, piange bagnando di lacrime i piedi di Ges, li asciuga con i suoi

    capelli, li unge con profumo). Quel corpo fino allora oggetto della brama maschile, diviene

    soggetto di amore, quel corpo comprato si mostra capace di gratuit. Lamore coraggioso, e

    questa donna osa la sua capacit di amore correndo il rischio di essere disprezzata e

    giudicata, come non pu non avvenire nella casa di un uomo religioso e irreprensibile (cf. Lc

    7,39).

    Il giudizio, in cui si rifugia Simone, sia sulla donna (che razza di donna costei che lo

    tocca: Lc 7,39) che su Ges (Se costui sapesse: Lc 7,39), forse non altro che

    lespressione della paura di amare, di lasciarsi trascinare dallamore, di osare lunica cosa

    veramente sensata nella vita: amare. Al fariseo Simone accade ci che avviene spesso agli

    uomini religiosi: vedono solo peccato l dove c amore. E Ges sa vedere il grande amore, il

    molto amore di questa donna che agli occhi dei giusti solo una peccatrice.

    Il linguaggio usato da Luca mostra che questa donna, con le sue lacrime e i suoi gesti di

    amore, sta vivendo il suodiscepolato: il suo stare dietro a Ges (Lc 7,38; cf. 9,23; 14,27) e

    ai suoi piedi (Lc 7,7.38; cf. 10,39; At 22,3) la designa come discepola. Il discepolato uno

  • 8/22/2019 Ordinario 11 C (Manicardi)

    2/2

    stare dietro a Ges per seguirlo e ai suoi piedi per ascoltarlo, ma le forme di questa sequela

    e di questo ascolto non sono uniformi, ma diversi e personali, inerenti il mistero di ciascuna

    persona. E Ges sa vedere non solo lamore, ma anche lafede (Lc 7,50), l dove gli uomini

    religiosi trovano solo motivo di scandalo. Del resto, in Lc 8,2-3, levangelista riporta una

    tradizione che parla di una comunit di discepoli e discepole che era alla sequela di Ges:

    non solo i Dodici, ma anche alcune donne, di cui si ricorda anche qualche nome. Vi qui ilparadigma di una comunit cristiana composta di uomini e donne, che non conosce

    discriminazioni di genere.

    LUCIANO MANICARDI

    Comunit di Bose

    Eucaristia e Parola

    Testi per le celebrazioni eucaristiche - Anno C

    2009 Vita e Pensiero

    http://www.monasterodibose.it/content/view/5112/1911/lang,it/ [11.6.2013]