Oralità e scrittura

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Chirografia Tipografia Videografia Conclusione Dall’oralit` a alla scrittura La scrittura come spazio cognitivo (cc) Federico Gobbo [email protected] Universit` a dell’Insubria

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lezione al corso di Epistemologia dell'Informatica, Università dell'Insubria, 6 dicembre 2008

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Dall’oralita alla scritturaLa scrittura come spazio cognitivo

(cc) Federico [email protected]

Universita dell’Insubria

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La Biblioteca di Babele

I suoi scaffali registrano tutte le possibili combinazionidei venticinque simboli ortografici (numero, anche sevastissimo, non infinito) cioe tutto cio ch’e datoesprimere, in tutte le lingue. Tutto: la storia minuziosadell’avvenire, le autobiografie degli arcangeli, il catalogofedele della Biblioteca, migliaia e migliaia di cataloghifalsi, la dimostrazione della falsita di questi cataloghi,l’evangelo gnostico di Basilide, il commento di questoevangelo, il commento del commento di questo evangelo,il resoconto veridico della tua morte.

Jorge Luis Borges (1974:63–64)

E naturalmente anche il testo di questa lezione.

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Percezioni di cambiamento

Cosa e cambiato nella scrittura digitale?

Chi ha vissuto il computational turn, il salto computazionale, losente.

Parole che perdono di senso:

indice,

capitolo,

paragrafo...

Con cosa sostituirle? word processing, videotel, email, chat, forum,wiki, blog...

Mettiamo un po’ d’ordine.

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Percezioni di cambiamento

Cosa e cambiato nella scrittura digitale?

Chi ha vissuto il computational turn, il salto computazionale, losente.

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Cosa e cambiato nella scrittura digitale?

Chi ha vissuto il computational turn, il salto computazionale, losente.

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Cosa e cambiato nella scrittura digitale?

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Cosa e cambiato nella scrittura digitale?

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Cosa e cambiato nella scrittura digitale?

Chi ha vissuto il computational turn, il salto computazionale, losente.

Parole che perdono di senso:

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Percezioni di cambiamento

Mediamorfosi e rimediazione

La distinzione tra “vecchie” (analogiche) e “nuove” (digitali)tecnologie tende a sparire: i media vengono piu e piu domesticati,i.e. addomesticati e domestici insieme, e si adattanocontinuamente per inserirsi nel nostro quotidiano, in un processocontinuo di mediamorfosi (Fidler 1997).

Diventa percio impossibile fissare la natura dei (nuovi?) media inun nuovo paradigma di analisi, che rimangono molteplici ecangianti (Bolter e Grusin 2002:12).

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Percezioni di cambiamento

La rimediazione polarizza le opposte identita

La convergenza e una strada a doppio senso. Piu ledistinzioni tecnologiche tra diversi media tendono acadere, piu le loro distinzioni concettuali diventano piuimportanti che mai.

Scott McCloud (2000: 205)

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Percezioni di cambiamento

La linea delle ri-mediazioni

Secondo de Keckerhove, bisogna uscire dal sistema dei media perpoter vedere in prospettiva la forma vera dei media precedenti:

La forma vera della radio e stata rivelata dalla tivu.La forma della tivu e divenuta manifesta soltanto dopol’invenzione del computer. La forma del computer e giapossibile comprenderla meglio perche siamo entrati nelmondo delle Reti. La forma delle Reti, invece, non eancora visibile, perche non c’e nessun medium piuavanzato delle Reti.

Derrick de Keckerhove (1998 in Bolter-Grusin, 2002:12)

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Che cos’e la scrittura?

L’artificialita della scrittura

Dire che la scrittura e artificiale non significacondannarla, tutto il contrario: come e piu di ogni altracreazione artificiale, essa ha valore inestimabile, poiche eessenziale allo sviluppo piu pieno dei potenziali umaniinteriori... Le tecnologie non sono semplici aiuti esterni,ma sono anche trasfromazioni interne alla coscienza.

Walter Ong (1982:124)

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Che cos’e la scrittura?

La centralita della scrittura

L’unica vera rivoluzione, sicuramente la piu importante, e ilpassaggio dall’oralita alla scrittura.

C’e qualcosa che distingue la scrittura da altri sistemisemiotici, proprio come c’e qualcosa di specifico nellalingua umana parlata rispetto ad altre forme dicomunicazione... E significativo che la scrittura, nel sensocomune del termine, sia comparsa per la prima volta inMesopotamia durante l’Eta del bronzo, che videcontemporaneamente lo sviluppo dell’aratro e della ruota.

Jack Goody (2002:2)

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Che cos’e la scrittura?

La scrittura modifica la memoria collettiva

In Farenheit 451 Ray Bradbury riprende il problema dellaconservazione del sapere nell’oralita in chiave fantascientifica.

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Che cos’e la scrittura?

I pionieri delle tecnologie dell’ecologia cognitiva

La maggior parte dei programmi contemporanei giocaun ruolo di tecnologia intellettuale: riorganizza, poco otanto, la visione del mondo dei suoi utenti e modifica iloro riflessi mentali [...] Si dovrebbero considerare igrandi autori della “rivoluzione informatica” come degliuomini politici di un tipo un po’ particolare. Il loro segnodistintivo e di lavorare sulla scala molecolare delleinterfacce, dove si organizzano i passaggi tra i campi,dove i micro-flussi sono deviati, accelerati, trasformati, lerappresentazioni tradotte, dove si annodano gli elementicostitutivi degli uomini e delle cose.

Pierre Levy (2000:59)

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La domanda

La domanda

In che modo l’uso delle nuove tecnologie di scrittura ha cambiato ecambia la rappresentazione della conoscenza e lo spazio delpensiero?

Linee di risposta:

1 cosa e successo nel passaggio dall’oralita alla scrittura

2 cosa e successo nel passaggio dalla scrittura alla stampa

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La domanda

La domanda

In che modo l’uso delle nuove tecnologie di scrittura ha cambiato ecambia la rappresentazione della conoscenza e lo spazio delpensiero?

Linee di risposta:

1 cosa e successo nel passaggio dall’oralita alla scrittura

2 cosa e successo nel passaggio dalla scrittura alla stampa

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Dall’oralita alla scrittura

Il paradigma chirografico non conosce autore umano

Dai papiri egizi ai codici medioevali, l’opera non si firma. Nonesiste l’autore nel senso moderno.

Lo scrivano e schiavo o monaco: l’Autore e Dio, lo scrivano copia ecosı tramanda.

Il testo si manda a memoria, la lettura e ad alta voce.

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Dall’oralita alla scrittura

Il potere appartiene all’oralita

Il Potere e nell’oralita, in chi detta la Legge, non in chi lo(tra)scrive.

Il grado di coerenza (semantica) e coesione (sintattica) del testo ebasso perche poco importante. L’importanza del testo sta nella suaesecuzione, nella sua performativita.

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Dall’oralita alla scrittura

La scrittura come tecnologia

L’uomo orale ha la stessa abilita di pensiero dichiunque altro, ma non la stessa capacita; la miacapacita di pensare in termini matematici, per esempio, elegata alla mia educazione, al fatto che ho appreso letabelline: queste operazioni posso anche eseguirlementalmente (“oralmente”, per cosı dire), ma utilizzandoun supporto scrittorio sono in grado di moltiplicare edividere cifre complesse.

Jack Goody (2002:3)

L’alfabeto e i sistemi di numerazione, la lettera e il numero, sonouna cosa sola nello spazio chirografico.

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Dall’oralita alla scrittura

La scrittura come linguaggio visibile del pensieroOvvero non c’e pensiero formale senza scrittura

Parlare rende udibili i nostri pensieri. Pertanto, in uncerto senso e la lingua a creare i pensieri. La scritturarende la lingua e i pensieri visibili e questo di permette diriflettere sui pensieri in maniera differente [...] All’uomoarcaico mancano quel tipo di logica associata alla figuradi Aristotele e quel genere di riflessioni tipiche dellafilosofia greca e delle altre filosofie scritte. Tali limitazionisono legate alla mancanza di linguaggio visibile, cioe dellascrittura, che incoraggia non solo la riflessione semplice,ma anche quella di tipo formale.

Jack Goody (2002:9)

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Dall’oralita alla scrittura

Il tempo rappresentato come spazio

L’uomo “letterizzato” si distingue dall’uomo pre-alfabetizzatoproprio per la capacita di rappresentare il tempo come uno spazio,non necessariamente lineare, ma non inevitabilmente circolare,ciclico-stagionale.

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Dall’oralita alla scrittura

I Greci inventano l’alfabeto fonetico

Qualsiasi persona capace di leggere e scrivere grazie aun alfabeto fonetico a livello psichico risentecontinuamente degli effetti retroattivi delle sue invenzioni[mentali]. La scrittura s’insedia letteralmente nel cervello,dove organizza le proprie abitudini mentali... L’alfabetoci ha dotati di un’idea strutturale, oltre che dello spazio,anche del tempo.

Derrick de Kerckhove (2002:268)

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Alcuino da York (dietro) presenta l’allievo Rabano Mauro alvescovo Otgaro

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Dall’oralita alla scrittura

Lo spazio chirografico

La standardizzazione dello spazio chirografico fu un processo lungoe difficile. Dapprima si fece uso di rotoli di papiro o pergamena, otavolette d’argilla.

La forma standard dello spazio chirografico la dobbiamo a CarloMagno e alla riforma della calligrafia imposta autoritariamente daAlcuino (Levy, 2000; Goody in Bocchi-Ceruti, 2002):

l’organizzazione del libro in codici (pagine piegate e legateassieme);

l’impiego della carta;

l’esistenza di un alfabeto e di una calligrafia comuni (laminuscola carolingia) almeno nella civilta europea.

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Dall’oralita alla scrittura

Tecnologi vs. umanisti: una distinzione medioevale

Alcuino venne incaricato da Carlo Magno di diffondere la cultura intutto il Sacro Romano Impero.

Fondo la Scuola Palatina, un ordinamento comune alle sediepiscopali e ai monasteri di tutta Europa, dove le arti vennerodivise in Trivio (grammatica, logica e retorica) e Quadrivio(aritmetica, geometria, musica e astronomia).

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Dall’oralita alla scrittura

Tecnologi vs. umanisti: una distinzione medioevale

Le arti del Quadrivio hanno il loro fondamento nella matematica, learti del Trivio nella linguistica. E qui che nasce la distinzione tratecnologi, le cui discipline hanno un fondamento quantitativo, eumanisti, dove il fondamento e alfabetico.

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Dalla scrittura alla stampa

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Dalla scrittura alla stampa

Il potere da Dio all’Uomo

La stampa a caratteri mobili rende il testo importante di per se, equindi prende importanza l’autore. Senza Gutenberg, Lutero nonavrebbe potuto diffondere le sue idee.

Il potere e l’autor-ita, e nell’autor-e, autor-evole e autor-itario.

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Dalla scrittura alla stampa

Il testo reso riproducibile

La scrittura per sua natura si concentra sulla conservazione staticae immutabile delle informazioni. La stampa aggiunge a questo lamoltiplicazione di copie identiche, il che permette a lettori separatinel tempo e nello spazio di condividere il riferimento alle stesseinformazioni (Eisenstein 1980).

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Dalla scrittura alla stampa

Lo spazio tipografico

La standardizzazione dello spazio tipografico fu un camminodifficile, ma meno lungo di quello intrapreso per lo spaziochirografico. Fu Aldo Manuzio, stampatore veneziano, a definirlo:

introdusse l’in octavo, la piegatura del foglio in otto anzichein due (in folio);

invento il carattere corsivo (italic), che permette la presenzadi una maggior quantita di caratteri sulla pagina stampatarispetto al tondo, mantenendo la leggibilita;

elimino glosse e note tipiche dei codici medievali.

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Dalla scrittura alla stampa

L’ex libris di Aldo Manuzio, “affrettati piano”

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Dalla scrittura alla stampa

L’umanesimo e figlio della stampa

Manuzio produsse libri maneggevoli e di argomento originale,affrancando il libro stampato dal modello del codice medievaleseguito da Gutenberg. Era nato il libro moderno.

Il sapere umanistico come noi lo conosciamo e un “effetto culturaledella stampa” (McLuhan), e ha comportato il sorgere del sapereumanistico e dell’attivita critica, possibile perche la (relativa)facilita di riproduzione affranca lo studioso dalla necessita di copia.

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Dalla scrittura alla stampa

Nasce la gabbia tipografica

Nasce la gabbia tipografica. Vengono dati i numeri alle pagine.Datosi la sua prigione, il testo ricerca l’autosufficienza: nasce ilmetatesto, la riflessione del testo su se stesso. Coerenza e coesionediventano fondamentali.

I rimandi esterni al testo hanno i loro spazi ristretti e riservati:note, indici, bibliografia. Il libro assume il significato tout court ditesto, e lo sacralizza.

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Dalla scrittura alla stampa

Michel Foucault e la funzione autoriale

La funzione-autore e legata al sistema giuridico eistituzionale che racchiude, determina, articola l’universodei discorsi; essa non si esercita uniformemente e nellastessa maniera su tutti i discorsi, in tutte le epoche e intutte le forme di civilizzazione; non e definitadall’attribuzione spontanea di un discorso al suoproduttore, ma da una serie di operazioni specifiche ecomplesse.

Michel Foucault (1969)

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Dalla scrittura alla stampa

Il modello di lettura lineare standard

Fu Erasmo da Rotterdam il primo a numerare le pagine in analogiaai versetti della Bibbia. Questo consolido il percorso di letturalineare avanti-indietro, sinistra-destra, alto-basso che e rimastoprincipe fino alla rivoluzione informatica.

Naturalmente, non e vero che lo spazio tipografico e puramentelineare: le pagine sono piegate e divise in unita standard (non sonorotoli) e l’invenzione dell’indice coeva a quella del numero dipagina danno la possibilita di letture non lineari.

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Le molteplici scritture digitali

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Il paradigma videografico

La standardizzazione dello spazio videografico e figlia delle idee diV. Bush, D. Engelbart, Th. H. Nelson, dello Xerox Parc e di Apple.Con la rimediazione digitale (Bolter) il testo perde gran parte delsuo potere, vive nel dubbio, s’immerge in altri media – soprattuttoimmagini e suoni – diventa iper- e hype, vale a dire obsolescente.

La rivoluzione digitale recupera quell’isomorfismo tra lettera enumero che era presente agli albori della scrittura ma che si eradimenticato col tempo. Perso il ruolo centrale della sequenzialita, irimandi diventano centrali e si disseminano nel testo, divenutomultimediale. Vediamo perche.

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I principi elementari dell’interazione conviviale

Il filosofo Pierre Levy (2000:41) articola cosı lo standardvideografico:

rappresentazione figurata L’uso di icone per rappresentarestrutture di informazione e comandi, al posto dirappresentazioni linguistiche.

l’uso del mouse o di altro dispositivo analogo, che permetta ilparadigma “punta e clicca”.

menu contestuali che mostrano l’area semantica delle possibilita discelta a disposizione dell’utente in un dato momento.

la miniaturizzazione l’hardware diventa sempre piu maneggevole epersonalizzabile da parte dell’utente.

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Il problema della localizzazione

Ritorno alla chirografia?

Molti studiosi concordano che la videografia recupera dellecaratteristiche proprie della scrittura chirografica.

Testo deriva originariamente dalla parola latinatextum da cui ‘tessere’ e ‘tessuto’... La connettivitadell’elemento elettronico e interattiva, ovvero i testipossono esesre portati all’istante entro lo stesso ambientepsichico (Heim in Landow 1993:29).

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Il problema della localizzazione

Ritorno all’oralita...

Secondo Ong (1982:119-120), sono sorprendenti le somiglianze conl’oralita primaria pre-alfabetizzata:

per la mistica partecipatoria, per il senso di comunita,per la concentrazione sul momento presente... L’autorepotrebbe essere sfidato se fosse possibile raggiungerlo,ma di fatto egli non puo essere raggiunto in nessunlibro... Questo e uno dei motivi per cui l’espressione ‘illibro dice’ ha assunto popolarmente lo stesso significatodi ‘e vero’. E questo e anche uno dei motivi per cui i librisono stati bruciati piu volte nel corso della storia.

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Il problema della localizzazione

...ma anche analogie con la tipografia

divario temporale tra tecnologia e consolidamento solo nelSettecento la stampa diede un nuovo ordineall’ambiente sociale e ristrutturo la letteraturaradicalmente (Kernan in Landow 1993:39).

il rapporto tra tecnologia e letteratura e complesso la scrittura eranata per supportare gli interessi elitari delle castesacerdotali, ma e sfuggita al loro controllo (Bolter inLandow 1993:39).

le tecnologie di scrittura sono ‘politiche’ le pratiche di lettura e discrittura, e in particolare il loro accesso, hannopesanti influenze politiche (Jameson in Landow1993:40).

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Il problema della localizzazione

Il testo reso copiabile ma inaccessibile

Se la tipografia aveva reso il testo riproducibile, la videografia lorende copiabile. Il prezzo da pagare e l’inaccessibilita del testo siaall’autore che al lettore.

La materia del testo si trova semplicemente al di fuoridella dimensione umana. La tecnologia elettronicadistacca o astrae l’autore e il lettore dal testo. Seguardate un disco magnetico o ottico alla luce del solenon vedrete affatto del testo [...] Ci sono cosı tanti livellidi rimando che il lettore o l’autore ha seri problemi adindividuare il testo: e sullo schermo, nella memoria atransistor, oppure sul disco?

James Bolter (1990:42–43)

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Il problema della localizzazione

I costi della videografia: volatilita e mancanza di memoriastorica

Cosa comporta la facilita di copia?

Il testo elettronico e il primo testo in cui gli elementidi significato, di struttura e di visualizzazione sonofondamentalmente instabili. A differenza della stampa, odel codice medievale, il computer non richiede che alcunaspetto della scrittura sia determinato in anticipo perl’intera vita di un testo... L’inclinazione naturale dellascrittura informatica e il cambiamento.

James Bolter (1993)

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Il problema della localizzazione

La macchina del tempo e la soluzione?

Nell’ottobre del 2001, i bot avevano raccolto oltrecinque anni di copie. Con un piccolo annuncio diffuso daBerkeley, California, l’archivio costituito da tali copie,l’Internet Archive, venne aperto al mondo. Usando unatecnologia chiamata The Way Back Machine, si potevainserire l’indirizzo di una pagina Web, e visualizzarne lecopie fino al 1996, con tutte le relative modifiche.

Lawrence Lessig (2005:103)

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Il problema della localizzazione

Nasce la nostalgia del web di una volta!

http://ridatecivirgilio.myblog.it

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Il testo messo in crisi

Decostruzione o ricostruzione del testo?

Lo spazio videografico recupera la nozione di testo dell’antichita.Fu Quintiliano infatti a coniare la parola textum, intendendo iltesto non come sequenzialita bensı come come tessuto, ordito,trama, l’insieme dei fili del telaio.

Ma se la non-sequenzialita non e esclusa dal testo chirografico etipografico, quali sono allora gli elementi di novita della scritturadigitale?

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Il testo messo in crisi

Il lettore come attore del testo

Parimenti all’indebolimento della forza dell’autorialita si assiste aun recupero del ruolo del lettore, a partire dagli anni 1970:

Il testo e un tessuto, un textum di citazioni eriferimenti tratti da innumerevoli centri di cultura, ma c’eluogo in cui tale molteplicita converge e questo luogo e illettore, non – come si e sempre detto – l’autore.

Barthes (1977:27)

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Il testo messo in crisi

Dall’ipertesto all’ipermediaLa stimolazione sensoriale porta alla dipendenza dal contesto

Secondo Ong (1982), la peculiarita dell’oralita secondaria nell’eradella rivoluzione informatica e la perdita della centralita della vista,e del recupero degli altri organi di percezione, l’udito masoprattutto la componente propriocettiva cinestesica, che porta aprivilegiare gli ambienti immersivi.

Nel nostro in-essere l’oralita secondaria comporta la perdita delsenso del luogo (Meyrowitz) e porta a una continuarelocalizzazione del soggetto, che diventa soggetto-in-situazione.

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Il testo messo in crisi

La multimedialita de-sacralizza il testo

Nello spazio videografico il testo inteso come testo alfabetico vienesovente e facilmente immerso in elementi grafici e visivi (fissi e inmovimento) i quali, nel processo di rilocalizzazione, lo disciolgonofacendogli perdere centralita.

Questo processo continuo porta alla de-sacralizzazione del testo inquanto autosufficiente e autorevole. La mistica del libro-feticcioviene polverizzata. Nasce la mistica degli ipermedia.

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Il testo messo in crisi

La convergenza tra testo e discorso

Qual e la conseguenza di questa de-sacralizzione del testo?Probabilmente, la progressiva convergenza tra testo e discorso.

Lo spazio videografico recupera caratteristiche proprie dello spaziochirografico o addirittura dell’oralita primaria, prealfabetica.

Testi come le chat, gli sms, email informali, introducono elementidi tipo visivo (e.g., gli emoticon, le faccine) per rendere la vivezzadel parlato.

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Riepilogo: le tre grafie a confronto

I tre paradigmi dello spazio letterario

letteratura chirografica tipografica videografica

iniziatore Omero Gutenberg Engelbart

intellettuale lettore autore regista

testualita ipo- meta- iper-

copia unica multipla molteplice

retorica gesto e memoria stile e pubblico percorso e partecipazione

Gobbo (1998:144)

Page 56: Oralità e scrittura

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Riepilogo: le tre grafie a confronto

Fine prima parte

Attribuzione-Non Commerciale-Condividi allo stesso modo 2.5 Italia

http://creativecommons.org/licenses/by-nc-sa/2.5/it/

Sito di questo materiale:http://www.slideshare.net/goberiko/oralit-e-scrittura

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