ora il mio Paese scommette su cli me … · warì Yeuta, il più vasto dedalo di laghi di cristalli...

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Speleologo, scelto tra i 1 0 millennials del pianeta, avrà un contratto all'ateneo di Bologna 44 lo scol-teito da - i ime 5 V ora il mio Paese scommette su cli me" GUARDA il mondo dalla sua pancia sin da quando era bambino, la prima esplo- razione in grotta a tre anni col pa- dre sui monti Lessini. A 31 anni Francesco Sauro ha un lunghissi- mo curriculum di esplorazioni e scoperte di grotte, come la Ima- warì Yeuta, il più vasto dedalo di laghi di cristalli di minerali sacro per i venezuelani. Ma il mondo si è accorto di lui solo quando il "Ti- me" lo ha incoronato tra i dieci millennials, i nati dagli anni '80 al 2000, in grado di influenzare il futuro del pianeta. La storia del giovane speleologo veneto, una laurea con lode a Padova, il dotto- rato di ricerca a Bologna, è balza- ta in superficie. E l'Italia ha sco- perto un altro dei suoi migliori cervelli. Precario, senza futuro. Per "salvare" la sua ricerca l'uni- versità di Bologna gli ha riaffida- to un corso che aveva perduto co- me professore a contratto e il coordinamento di due dottorati. Non molto per uno che è finito nella top ten dei giovani lea- der mondiali , non crede? «L'università di Bologna ha fatto invece molto, ha dimostra- to di avere capacità di visione che significa credere nella ricer- ca, creare le condizioni e la possi- bilità per farla. Poi le persone che valgono la strada la trovano. Sia chiaro, nessuna corsia preferen- ziale per me , in discussione non era il mio posto, ma il fatto che le mie attività di ricerca potessero proseguire. Questo conta». Il rettore di Bologna France- sco Ubertini lo aveva anticipa- to ("Sauro resterà con noi-) dopo aver scoperto la sua con- dizione precaria in università. Vi siete incontrati ieri, cosa sa- rà del suo futuro ora? «Mi è stata data la possibilità di portare avanti gli studi sull'in- terazione tra il mondo della biolo- gia e quello della geologia mine- rale in ambienti estremi come le grotte. E poi riavrò un corso». Lei ha cominciato ad esplora- re il mondo di sotto sin da pic- colo. «Mio padre mi portava in esta- te sui monti Lessini, ricordo la paura del buio. Poi ha prevalso la curiosità, infine la passione. Do- po la laurea in geologia a Padova ho scelto Bologna per il dottorato perché qui c'è un gruppo storico e d'eccellenza che si occupa di speleologia». Si aspettava il riconoscimento del Time? «Mi era stato annunciato, era- no affascinati dal lavoro che sto facendo in Venezuela con l'asso- ciazione La Venta. Ma già nel 2014 avevo ricevuto il premio Ro- lex Award per le mie scoperte». Uno speleologo in grado di in- fluenzare il destino del mon- do? Sorride. «È stato riconosciuto ciò che il mondo della speleologia rappresenta, il lavoro di chi sta al buio e che ora finalmente si trova sotto i riflettori. Sono contento di questo perché nei prossimi anni sarà ciò che scopriremo nelle pro- fondità della terra a influenzare la visione del nostro pianeta. Ora- mai coi satelliti conosciamo ogni centimetro della superficie terre- stre, le grotte e gli oceani sono le nuove frontiere rimaste da esplo- rare. Insieme allo spazio. Non a caso insegno in Germania all'A- genzia spaziale europea». Cosa si trova sotto terra? «Un mondo tridimensionale, una geografia diversa. E poi fai i conti con i limiti. Di fronte a una caverna provi ogni volta paura e desiderio». Ma in Italia ha avuto la possi- bilità solo di contratti a termi- ne. Nel suo caso fa ancora più rabbia. «Per noi giovani ricercatori è molto difficile trovare spazi in Ita- lia, ci sono tante eccellenze, il mio non è l'unico caso, ho solo avuto la visibilità del "Time". Raggiungi i livelli più alti, poi la mancanza di fondi blocca il salto, smorza gli entusiasmi. Inutile ri- peterlo, ma la strada è solo una: il governo deve investire di più sul- la ricerca di base, questa crea poi l'indotto per quella applicata». Tentato dalla via di fuga all'e- stero? "L'abisso " si chiama il suo blog dove colleziona le fo- to delle spedizioni più estre- me: le grotte ghiacciate dell'Uzbekistan, l'inesplorato canyon del Piaxtla in Messico, le discese in Brasile e Venezue- la. «Per ora non mi arrendo, per lavoro sono spesso all'estero, ma il mio contributo, in termini di ri- sultati e scoperte, lo voglio dare qui. E se mai andrò via non sarà una fuga». Mi hanno affidato un corso, non penso a fughe all'estero, ora mi voglio impegnare qui nuova frontiera delle esplorazioni è nelle profondità della Terra, oltre che nello spazio

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Speleologo,scelto tra i 1 0 millennials del pianeta,avrà un contratto all'ateneo di Bologna

44 lo scol-teito da-i ime5 V

ora il mio Paesescommette su cli me"

GUARDA il mondo dalla suapancia sin da quando erabambino, la prima esplo-

razione in grotta a tre anni col pa-dre sui monti Lessini. A 31 anniFrancesco Sauro ha un lunghissi-mo curriculum di esplorazioni escoperte di grotte, come la Ima-warì Yeuta, il più vasto dedalo dilaghi di cristalli di minerali sacroper i venezuelani. Ma il mondo siè accorto di lui solo quando il "Ti-me" lo ha incoronato tra i diecimillennials, i nati dagli anni '80al 2000, in grado di influenzare ilfuturo del pianeta. La storia delgiovane speleologo veneto, unalaurea con lode a Padova, il dotto-rato di ricerca a Bologna, è balza-ta in superficie. E l'Italia ha sco-perto un altro dei suoi miglioricervelli. Precario, senza futuro.Per "salvare" la sua ricerca l'uni-versità di Bologna gli ha riaffida-to un corso che aveva perduto co-me professore a contratto e ilcoordinamento di due dottorati.

Non molto per uno che è finitonella top ten dei giovani lea-der mondiali , non crede?«L'università di Bologna ha

fatto invece molto, ha dimostra-to di avere capacità di visioneche significa credere nella ricer-ca, creare le condizioni e la possi-bilità per farla. Poi le persone chevalgono la strada la trovano. Siachiaro, nessuna corsia preferen-ziale per me , in discussione nonera il mio posto, ma il fatto che lemie attività di ricerca potesseroproseguire. Questo conta».

Il rettore di Bologna France-sco Ubertini lo aveva anticipa-to ("Sauro resterà con noi-)dopo aver scoperto la sua con-dizione precaria in università.Vi siete incontrati ieri, cosa sa-rà del suo futuro ora?

«Mi è stata data la possibilitàdi portare avanti gli studi sull'in-terazione tra il mondo della biolo-gia e quello della geologia mine-rale in ambienti estremi come legrotte. E poi riavrò un corso».

Lei ha cominciato ad esplora-re il mondo di sotto sin da pic-colo.«Mio padre mi portava in esta-

te sui monti Lessini, ricordo lapaura del buio. Poi ha prevalso lacuriosità, infine la passione. Do-po la laurea in geologia a Padovaho scelto Bologna per il dottoratoperché qui c'è un gruppo storicoe d'eccellenza che si occupa dispeleologia».

Si aspettava il riconoscimentodel Time?«Mi era stato annunciato, era-

no affascinati dal lavoro che stofacendo in Venezuela con l'asso-ciazione La Venta. Ma già nel2014 avevo ricevuto il premio Ro-lex Award per le mie scoperte».

Uno speleologo in grado di in-fluenzare il destino del mon-do?Sorride. «È stato riconosciuto

ciò che il mondo della speleologiarappresenta, il lavoro di chi sta albuio e che ora finalmente si trovasotto i riflettori. Sono contento diquesto perché nei prossimi annisarà ciò che scopriremo nelle pro-fondità della terra a influenzarela visione del nostro pianeta. Ora-mai coi satelliti conosciamo ognicentimetro della superficie terre-stre, le grotte e gli oceani sono lenuove frontiere rimaste da esplo-rare. Insieme allo spazio. Non acaso insegno in Germania all'A-genzia spaziale europea».

Cosa si trova sotto terra?«Un mondo tridimensionale,

una geografia diversa. E poi fai iconti con i limiti. Di fronte a unacaverna provi ogni volta paura edesiderio».

Ma in Italia ha avuto la possi-bilità solo di contratti a termi-ne. Nel suo caso fa ancora piùrabbia.«Per noi giovani ricercatori è

molto difficile trovare spazi in Ita-lia, ci sono tante eccellenze, ilmio non è l'unico caso, ho soloavuto la visibilità del "Time".Raggiungi i livelli più alti, poi lamancanza di fondi blocca il salto,smorza gli entusiasmi. Inutile ri-peterlo, ma la strada è solo una: ilgoverno deve investire di più sul-la ricerca di base, questa crea poil'indotto per quella applicata».

Tentato dalla via di fuga all'e-stero? "L'abisso" si chiama ilsuo blog dove colleziona le fo-to delle spedizioni più estre-me: le grotte ghiacciatedell'Uzbekistan, l'inesploratocanyon del Piaxtla in Messico,le discese in Brasile e Venezue-la.«Per ora non mi arrendo, per

lavoro sono spesso all'estero, mail mio contributo, in termini di ri-sultati e scoperte, lo voglio darequi. E se mai andrò via non saràuna fuga».

Mi hanno affidato uncorso, non pensoa fughe all'estero,ora mi voglioimpegnare qui

nuova frontieradelle esplorazioni è

nelle profonditàdella Terra, oltre che

nello spazio

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Francesco:7auro, 31 anni, padovano, speleologoIL BLOG"L'abisso" si chiama ilsuo blog con le fotodelle spedizioni piùestreme: le grotteghiacciatedell'Uzbekistan, ilcanyon del Piaxtla inMessico, le discese inBrasile e Venezuela

H. MODELLOPer trovare coraggioSauro dice di ispirarsia Leonardo da Vinci,che scrisse del suoterrore iniziale diguardare in unacaverna buia. "Ma lapaura si trasforma incuriosità"

SULLA RIVISTA USAFrancesco Sauro è stato sceltocome uno dei 10 giovani ingrado do di cambiare il mondo

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«La ricercascientificasia accessibilea tutti»

n

La ricerca scientifica ha un problema. LeUniversità e i centri di ricerca di tutto ilmondo si sono resi conto che una parteconsistente dei finanziamenti che ricevo-no finisce nelle tasche dei grandi editoriscientifici internazionali. La ricerca, in-

fatti, comunica i suoi risultati attraverso gli articolipubblicati nelle riviste specializzate: i ricercatori scri-vono, e soprattutto leggono centinaia di migliaia di ar-ticoli, che sono diffusi da riviste accreditate. Ora, dauna ventina d'anni, le testate scientifiche sono passate

dal formato cartaceo a quello digi-tale, e contemporaneamente sono

Francesca state acquistate da alcuni grandi e-Santolini ditori internazionali, che hanno

creato un oligopolio e preso in con-trollo del settore. Così, dal Duemilain poi, il costo degli abbonamenti

ha cominciato a lievitare enormemente: gli enti di ri-cerca di tutto il mondo non potevano fare a meno delleriviste, e gli editori aumentavano i prezzi, arrivando araggiungere un utile stratosferico, che non ha egualinegli altri settori produttivi. I margini di profitto deimaggiori editori sono prima saliti oltre il 30%, per sta-bilizzarsi poi tra il 20 e il 25%.

Come fanno gli editori scientifici a produrre un utilecosì alto? Semplice, sfruttano gli investimenti pubblici inricerca. I governi o le fondazioni pagano gli stipendi deiricercatori, costruiscono e aggiornano laboratori, biblio-teche, aule. E quando questo investimento raggiunge isuoi risultati, gli editori non retribuiscono neanche gliautori per la cessione dei loro diritti, né versano nullaagli autorevoli componenti dei comitati scientifici checonferiscono il prestigio scientifico alle testate. Si limita-no a impaginare gli articoli e ormai non si devono più

occupare della spedizione dei fascicoli, perché le rivistesono digitali. Così, rivendono al mondo della ricerca ilsuo stesso prodotto, per di più un prezzo altissimo.

La pubblicazione degli articoli scientifici nelle rivistepiù accreditate e più costose è incoraggiata pure dai si-stemi di valutazione adottati da molti governi per con-trollare la produttività degli investimenti in ricerca. Si èpensato che la pubblicazione in riviste molto diffuse siagaranzia di qualità, e i meccanismi di valutazione adot-

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tati hanno finito per mettere altra benzina nel motoredegli editori internazionali.

Di fronte a questa situazione, è sorto un movimentointernazionale che ha cominciato a denunciare il pesoesagerato dell'editoria scientifica. Protagonisti della ri-cerca internazionale, come la Società Max Planck tede-sca o l'Università di Harvard hanno dichiarato insosteni-bile il peso dei costi dell'editoria anche per i loro ricchis-simi budget. E hanno proclamato il principio dell'acces-so aperto ai prodotti della ricerca. È nato così ilmovimento internazionale Open Access, che parte dalprincipio che i risultati della ricerca devono essere pub-blici e accessibili a tutti, perché sono il frutto di grandiinvestimenti pubblici.

Anche l'Italia si impegna per far parte di questo mo-vimento. La Conferenza dei Rettoriha costituito un gruppo di lavoro in-caricato di incoraggiare la pubblica-zione open access dei prodotti dellaricerca. Il gruppo è coordinato dalprofessor Roberto Delle Donne, del-l'Università di Napoli. Lo abbiamointervistato.

Professore , la fruizione libera e a-perta dei prodotti della ricercascientifica è davvero possibile?«È possibile, perché risponde a esi-genze profonde, avvertite da tempodalla comunità scientifica interna-zionale, dai decisori politici, daglienti finanziatori della ricerca, dagliorgani di governo degli atenei. Negli ultimi quindici annisi sono susseguite decine di prese di posizione a favoredell'accesso aperto alla letteratura scientifica e ai datidella ricerca finanziati con denaro pubblico. La più im-portante dichiarazione è stata promossa a Berlino nel2003 dalla Max-Planck-Gesellschaft, tra i maggiori entipubblici di ricerca internazionali, ed è stata firmata dacirca 530 istituzioni accademiche e scientifiche di oltre50 nazioni. Diversi decisori politici, come l'Unione Euro-pea, insieme a enti finanziatori della ricerca, sia pubbli-ci sia privati, come European Research Council, la Com-missione Europea, Wellcome Trust, Telethon e il Natio-

nal Institutes of Health, sollecitano i ricercatori che han-no beneficiato di loro finanziamenti a rendereliberamente accessibili in rete i risultati delle loro ricer-che, possibilmente subito o al massimo entro un limitatoarco di tempo».

Qual è la situazione in Europa?«A partire dal 2007 la Commissione Europea, prima conuno studio sul mercato della comunicazione scientifica,poi con documenti di indirizzo e raccomandazioni, haindicato agli stati membri dell'Unione il percorso da se-guire per promuovere politiche di accesso aperto. In Spa-gna e in Germania vi sono stati nel 2011 e nel 2013 signi-ficativi interventi legislativi. Anche in Italia la Legge n.112 del 7/10/2013 stabilisce che siano liberamente fruibili

in rete entro un preciso numero dimesi gli articoli scientifici scaturitida ricerche finanziate per una quotapari o superiore al cinquanta percento con fondi pubblici, se pubbli-cati in riviste che abbiano almenodue uscite annue».

Cosa ostacola allora il passaggiodella produzione scientifica dalleriviste a pagamento alla rete liberae gratuita?«Le ragioni sono diverse. La princi-pale è che negli ambiti disciplinaridelle scienze, delle tecnologie e dellamedicina il mercato della comunica-zione scientifica è saldamente nelle

mani di pochissimi gruppi editoriali internazionali. Que-sti gruppi commerciali sono anche i proprietari, in tuttoo in parte, dei database citazionali utilizzati per valutarela "qualità" della ricerca. Ne consegue che molti ricerca-tori, per non compromettere le loro carriere e la valuta-zione delle istituzioni di cui sono parte, preferisconopubblicare sulle riviste dei grandi gruppi editoriali inter-nazionali, contribuendo, involontariamente, a rafforzar-ne la posizione di oligopolio nel mercato. Per apportarei necessari correttivi alle distorsioni presenti nell'attualesistema della comunicazione scientifica sarebbe neces-sario intervenire con una azione di sistema, concertata

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su scala internazionale».

Quanto spende oggi il sistema della ricerca italianoper abbonamenti a riviste scientifiche?«Secondo alcune stime, le sole università spendono inabbonamenti a riviste scientifiche in formato elettronicoalmeno 70 milioni di euro all'anno. A tale cifra andrebbepoi aggiunta la spesa sostenuta dagli enti di ricerca. Biso-gnerebbe anche tener conto del fatto che i grandi editoricommerciali impongono agli autori che chiedono di po-ter redistribuire ad accesso aperto i loro contributi uncosto ulteriore, che può arrivare fino a 5.000 euro adarticolo. Gli abbonamenti alle maggiori riviste elettroni-che commerciali possono arrivare ad assorbire fino al70% delle risorse destinate ai servizi bibliotecari».

L'open access è compatibile con il diritto d'autore?«Da più parti è stato rilevato che la normativa internazio-nale e nazionale relativa ai diritti patrimoniali si è evolu-ta in senso fortemente restrittivo rispetto alle esigenzedella scienza e che appare per alcuni versi obsoleta ri-spetto al nuovo contesto tecnologico determinato dalletecnologie digitali e in particolare da Internet. Le criticitàriguardano innanzitutto i contratti di licenza e le misuretecnologiche di protezione. Di fatto, le licenze di accessoe i relativi divieti possono confliggere con gli interessidegli stessi autori e delle loro istituzioni. Gli editori ten-dono ad impedire qualsiasi uso dei testi da parte degliautori che hanno dovuto cedere i diritti per essere pub-blicati. Pensi che in certi casi gli autori hanno difficoltà arendere disponibili gli articoli che hanno scritto anche aivolontari designati dalle loro Università o dall'Agenzia divalutazione nazionale».

Il governo italiano può contribuire concretamente afacilitare questo passaggio , anche per recuperare ifondi destinati oggi agli abbonamenti?«Il contributo del governo italiano è cruciale per assicu-rare il pieno recepimento delle raccomandazioni euro-pee e attuare, di concerto con gli altri paesi europei, co-muni politiche di pubblicazione ad accesso aperto deirisultati originali della ricerca scientifica, dei dati e deimetadati, di fonti, di rappresentazioni digitali grafiche,di immagini e materiali multimediali scientifici».

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Un'interrogazione parlamentare del senatore Quagliariellochiede conto al ministro dell'Istruzione della propaganda per il Sì fatta dalla collega negli atenei

Le 6 tappe del Boschi tour:la Giannini deve rispondere

J 1 ministro dell'Istruzionee della Ricerca, StefaniaGiannini, sa che Maria E-lena Boschi, titolare delle

Riforme, sta facendo un tournelle università per propa-gandare le ragioni del Sì al re-ferendum costituzionale? E lastessa Giannini pensa di "bi-lanciare" il dibattito, chieden-do che a questi incontri par-tecipino anche sostenitori delNo? A porre queste domande,in maniera formale, è il sena-tore Gaetano Quagliariello,con un'interrogazione parla-mentare sul tema, che vienepresentata stamattina a Pa-lazzo Madama.

SCHIERATISSIMO sul frontedel No, Quagliariello è stato u-no dei saggi di Napolitano,nonché ministro delle Rifor-me. E imo aun certo punto conla Boschi ha anche interloqui-to. Adesso, però, mette nero subianco le sue perplessità.Nell'interrogazione sono ri-portate alcune delle occasioniin cui la Boschi è andata a par-lare negli atenei: il 29 Gennaioall'Università Cattolica di Mi-lano; il 19 Febbraio alla JohnsHopkins di Bologna e anchealla Luiss a Roma; il 21 marzoalla Sapienza; il 2 maggio dinuovo alla Luiss, il 13 maggioalla Scuola Superiore di Cata-nia. Le polemiche sul caso c'e-rano già state, quando il mini-stro era stata attaccata (a Ca-tania) da uno studente, Ales-sio, che aveva criticato punto

per punto la legge costituzio-nale. Del caso si parla anchenell'interrogazione: "Il Retto-re avrebbe precisato che `nonsi fanno tour propagandistici',che quello in corso era `un in-contro tra il Ministro e gli stu-denti e non era previsto alcuncontraddittorio' e avrebbeconcluso che `chi non gradisceil format può anche non par-tecipare"'. Frasi, quelle delRettore, abbastanza esplicitesu come era stato strutturatol'incontro. Vadetto ancheche il mini-stro, dopo lareprimenda,aveva effetti-vamente ri-sposto. Nellastrategia delgoverno leoccasioni i-

spregiudicato confronto comemetodo perla ricerca dellave-rità. t per questo nemica di o-gni dogmatismo e imposizio-ne dall'alto, ricusa ogni inva-denza e asservimento gover-nativo e ambisce ad essereluo-go di confronto critico, ascoltoreciproco, partecipazione", silegge nella premessa, scritta inun linguaggio tanto accademi-co, quanto esplicito.

NELL ' INTERROGAZIONE sichiede contodel formatche prevedeche "il mini-stro inter-venga, spessoaffiancata dalRettore del-l'Ateneo, dadocenti so-stenitori del

Da Milano a CataniaL'ex saggio delleriforme di Napolitano:nel "format" mancail contraddittorio...............................

stituzionaliper "spiegare" il Sìsono considerate cruciali: "Ilministro va dove la invitano",avevano chiarito dal suo staffquando era stata posta la que-stione. E nella strategia comu-nicativa, anche i parlamentarie gli animatori dei comitati delSì, sono invitati ad andare a fa-re lezioni sul tema. Il punto,come spiega Quagliariello nel-la sua interrogazione, è il con-traddittorio. "L'università hainscritto nel suo dna l'aperto e

Sì e da studenti". Secondoquanto raccolto dal senatore,"non è previsto dibattito, senon attraverso la presentazio-ne di domande scritte sottopo-ste avaglio di opportunità pre-ventivo".

Larichiesta, dunque, è che ilministro Giannini riferisca inaula, aPalazzo Madama. Malesperanze che ciò avvenga ap-paiono ridotte anche a chi lochiede.

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Davide FaraoneIl sottosegretarioall'Istruzione DavideFaraone, deciso acandidarsi a governatoredella Sicilia, ha il più altonumero di missioniistituzionali. Riferisce`Panorama' che solo loscorso anno ha compiuto(spesso nel weekend) 45"viaggi di servizio" aPalermo, la sua città eanche il suo feudoelettorale. Le note spesedel2015 ammontano a31.549 euro. Che bellezza!

Maria Elena Boschi a La Sapienza Ansa

® CONVEGNIII ministroMaria ElenaBoschi hatenuto unaserie diiniziativenelleuniversitàitaliane perspiegare lariformacostituzionaleche saràsottoposta alreferendumdi ottobre.A Catania èstatacontestata dauno studente

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FAI-OA-TE

LIBERTA DI DIFESA,L'ATENEOSTUDIA IL BOOMROMA. Oltre ogni record: la raccolta firmedell'Italia dei Valori per aumentare la liber-tà di difendersi, anche sparando, in caso diviolazione della proprietà privata ha spic-cato il volo. Un milione e 200 mila quelle giàdepositate in Senato (ne sarebbero basiate50 mila, per un progetto di legge d' iniziativapopolare), altre 400 mila sono arrivate daiComuni di ogni parte d'Italia dove c'è la filanon solo per metterci la firma, ma anche lafaccia. Raccolta che andrà avanti fino al 20luglio. Non solo.

Da politica la vicenda è diventa ancheoggetto di studio: l'Università di Udine,precisamente ïl corso di laurea in RelazioniPubbliche, ha chiesto all'Idv dettagli perstudiare il fenomeno. «Una partecipazioneincredibile» ha commentato Ignazio Messi-na, segretario clell'ldv. «il presidente delSenato, Pietro Grasso, ha preso l'impegno diattivarsi perché il testo arrivi quanto primain commissione».

(andrea gaiardoni)

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SienaUniversità, primo turnoal delfino di RiccaboniSIENA Per l'elezione del nuovo rettore sarànecessario Il secondo turno. Nella primagiornata di votazioni nessuno dei tre candidatiha raggiunto la maggioranza assoluta. In testaFrancesco Frati, per quasi 6 anni pro-rettore diAngelo Riccaboni, con 299 voti, seguito dal duerappresentanti della Facoltà di Medicina, FelicePetraglia (245 preferenze) e Alessandro Rossi(105). Il divario minimo registrato rendeplausibile che la corsa elettorale possaconcludersi solo al terzo turno, in programma il27 giugno, quando ci sarà il ballottaggio tra i duecandidati con più voti. Difficile che i1 22 giugno,in occasione della seconda tornata di votazioni,uno dei tre possa raggiungere la maggioranzaassoluta tra gli aventi diritto al voto. (Aldo Tani)

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Ordinario di informatica"Subito le iscrizioniper gli studenti part time"

ALLA fine è andata come sipoteva già immaginarealla vigilia: è diventato

rettore dell'Università di PisaPaolo Mancarella, ordinario diInformatica. Ha ottenuto 945preferenze, al primo turno era-no state 879. Lo sfidante, il pro-fessor Giuseppe Iannacone siferma a 571, un grosso balzo inavanti rispetto ai 329 del primoround, ma non sufficiente a vin-cere. «Sono molto contento -le prime parole del neo rettore- credo di essere il rettore fra ipiù voltati degli ultimi trent'an-

ni, nemmeno iome l'aspettavoun successo simi-le...»

`" E una bella re-sponsabilità...

«Sì. Mi metterò al lavoro».Ha già scelto la squadra di go-verno?«No. Lo so che circolano mol-

ti nomi, ma non ho ancora deci-so niente anche se alcuni nomicome potete immaginare ce liho in testa».

Ce ne fa qualcuno?(ride) «Preferisco prima av-

vertire di persona i diretti inte-

ressati. Quello che posso dire èche sceglierò persone compe-tenti e anche brave da un puntodi vista umano».

Professore, cosa metterà incima alle cose da fare per l'a-teneo?«Introdurre le iscrizioni per

gli studenti part time, ne ho giàparlato con le rappresentanzedegli studenti quando ho rico-perto l'incarico di prorettore al-la didattica. Mi sembra dovero-so per la tutela del diritto allostudio».

SEGUE A PAGINA II

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'ALDIPISA

Mancarellai rettorepí votato

<DAr- ° D CRONACALAU MONTANARI

Poi altri punti dei program-ma a cui dare la precedenza?«Vorrei rendere più autono-

mi i dipartimenti e proseguiresulla strada del decentramen-to».

Sul fronte della ricerca cosafarà?«Uno sforzo per il massimo

sostegno soprattutto dobbia-mo dare più impulso alle ricer-che internazionali».

Nuovi progetti edilizi?«Penso sia il caso adesso di

fermarsi e di pensare alle infra-strutture, per esempio a rinno-vare le attrezzature dei labora-tori di ricerca».

Sarà un governo in linea conquello dei rettore che l'hapreceduta, Augello?«Sarà un governo in linea

con il programma che ho pre-sentato. L'obiettivo è raggiun-gere i punti di quel program-ma».

Professore, torniamo a que-sto turno elettorale...«Non mi aspettavo di essere

votato dalla maggior parte de-gli aventi diritto. Credo sia sta-to un voto trasversale e questomi fa piacere».

Al nuovo rettore è arrivato ilmessaggio del sindaco Filippe-schi: «Mi piace sottolineare co-me per la prima volta uno scien-ziato informatico prenda la gui-da dell'ateneo. E anche un se-gno forte di riconoscimento diun nostro primato». Elezioni an-che a Siena che non ha però elet-to il rettore al primo turno: ilpiù votato è Francesco Frati, alsecondo Felice Petraglia, al ter-zo Alessandro Rossi.

3 RIVRGIJU<IONE RISER ATA

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IL PROFESSORE D'INFORMATICA HA INCREMENTATO IL NUMERO DI PREFERENZE «AL LAVORO PER LA SQUADRA»®_raolo Mancarella íl nuovo Rettore

QUOTA 945. E' questo il`bottino' di voti che il profes-sor Paolo Mancarella, nuovorettore dell'Università di Pi-sa, ha saputo conquistarsi alsecondo turno lasciando l'av-versario Giuseppe Iannacco-ne a 571 preferenze. Il profes-sor Mancarella - ordinario diinformatica ed ex prorettorealla didattica - entrerà in cari-ca il prossimo 1° novembre,per il periodo 2016-2022. Alui sono arrivati in tempo rea-le i complimenti del sindacoFilippeschi («Sono sicuro checontinuerà e crescerà ancorala collaborazione fra il Comu-ne e l'Università») e del suopredecessore - attualmente incarica - Massimo Augello

(«Si è sempre impegnato inmaniera appassionata e con-creta, contribuendo a costrui-re un Ateneo più forte, autore-vole e di prestigio, con una vi-sione attenta e sensibile alleesigenze di tutte le componen-ti della nostra comunità»).

Professor Manca rella,reazione a calo?

«Sono ovviamente contetissi-mo, il numero dei voti per meè persino cresciuto rispetto alprimo turno. Adesso dediche-rò un po' di tempo alla fami-glia, a mio padre che compie94 anni tra qualche giorno, eda qui a novembre lavoreròper formare la migliore squa-dra possibile».

Come sa rà?

1Ateneo durante il mio manda-to di prorettore -, la semplifi-cazione dell'autonomia dei di-partimenti, l'impulso alla ri-cerca».

II suo avversario Giusep-pe lannaccone fa rà par-

ella squadra?«Dopo l'esito delle urne ho ri-cevuto subito la sua telefona-ta: si è complimentato e miha ricordato alcuni temi mol-to importanti che fanno partedel programma di entrambi.Un suo coinvolgimento diret-to? Non saprei, chissà se luisarebbe d'accordo... In ognicaso il clima non sereno dellacampagna elettorale, climacerto non voluto da me, nonavrà strascichi...».

Francesca Bianchi

«lannaccone nel tea m2Chissà che ne pensaI veleni sono archiviati»

«Vorrei che fosse composta dipersone valide professional-mente, che abbiano la miastessa idea di università equelle qualità umane che so-no state anche gli aspetti vin-centi della mia campagna elet-torale».

Quali saranno le priori-?

«La figura della studente parttime - argomento da me giàsottoposto all'attenzione del-la Commissione didattica di

PALAZZO ALLA GIORNATA PaoloMancarella guiderà l'Ateneo per i prossimi sei anni

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Mancarella nuovo rettore«Più ricerca, più semplice»Pisa, per il Mag7 ° co record di voti degli ultimi 30 anni: «Mani libere»

PISA «Quanta gente, un saccodi persone per brindare e fe-steggiare. Studenti, docenti, la-voratori, sono molto felice».Dice così Paolo Mancarella, 59anni, il «magnifico» più votatodegli ultimi 3o anni dell'ateneodi Pisa, poco dopo la sua pro-clamazione a rettore. Il risulta-to delle urne era già chiaro allafine del primo turno: ieri è sta-to schiacciante. Con 945 voti,più della maggioranza assolutadegli aventi diritto al voto, l'in-formatico ha ribadito il con-senso trasversale ottenuto giàalla raccolta di firme per la suacandidatura. Su di lui ci sonotante aspettative, tutte quelleriassunte in un risultato dai nu-meri importanti: «Lo so, ma soanche non sono solo e quellepersone conteranno», com-menta.

Le prime cose da fare quan-do sarà operativo? «Lavorare,già da subito, per istituire la fi-gura dello studente parziale,già dal prossimo anno accade-mico». Un'idea già nel pro-gramma elettorale e su cuiMancarella è attivo da tempo:«Si tratta di consentire agli stu-

Paolo Mancarella

La prim a «dedica»Penso agli studentilavoratori : dobbiamointrodurre la figuradell'iscritto part time

denti che lavorano di acquisiretutti i crediti previsti in un tem-po che può arrivare fino al dop-pio della durata normale delcorso di studio, a fronte di unacontribuzione annua ridotta ri-spetto a quella dello studente atempo pieno. Una risposta chegli studenti chiedono, e che

parte già da una bozza di rego-lamento». Secondo obbiettivo,«la semplificazione, che devedare impulso ai laboratori e al-la ricerca». Terzo obbiettivo,meno centralismo: «Il decen-tramento e l'autonomia dei di-partimenti. Ne abbiamo parla-to tutti in campagna elettorale,è bene procedere».

Da qui a novembre dovrà de-finire la squadra di governo,poi entrerà in carica. Tutti glie-lo domandano, ma lui prendetempo: «Per la squadra di go-verno voglio pensarci con cal-ma. I numeri mostrano che hole mani slegate, i consensi ven-gono da tutti i dipartimenti,nessuno può dire "grazie a mesei qui". Ho già in mente moltepersone - dice ancora - alcu-ne non lo sanno nemmeno.Sceglierò la mia squadra in ba-se alle competenze e anche allequalità umane».

Congratulazioni sono giunteal nuovo rettore da quellouscente, Massimo Augello:«Questo successo - ha detto- accredita una lettura piùunitaria e certamente non divi-siva della realtà dell'Ateneo». Elo stesso sfidante, Giuseppelannaccone, si è congratulatocon Mancarella: «Ho potutoapprezzare la sua passione sin-cera». Quanto alla sua sconfittadice: «Sono riuscito a renderela mia proposta convincenteper un'ampia minoranza, manon per i piùu>.

Cinzia Colosimo

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MANCARELLA VINCE IL BALLOTTAGGIOED È IL NUOVO RETTORE Di PISAPaolo Mancarella, ordinario diInformatica, è il nuovo rettoredel l 'Università di Pisa. E' statoeletto al secondo turno di votazionicon 945 preferenze contro le 571

ottenute dallosfidante,l'ingegnerGiuseppelannaccone.Mancarel la,che succede aMassimoAugello,assumerà lacarica il primo

novembre per il periodo 2016-2022.«Sono molto contento dell'ampioconsenso ottenuto sin dal primoturno - ha commentato il nuovorettore - perchè segno che il nostroateneo pi unito di quanto alcuni

non pensassero . Ci aspetta tantolavoro per il bene del l 'università,malo faremo tutti insieme )). Nato aGallarate (Varese) , 57 anni fa,Mancarella si laureato in scienzedell'informazione all'Università diPisa nel 1982 e ha conseguito ildottorato di ricerca in informaticacongiunto tra Genova, Pisa e Udinenel 1988. Dopo un periodoall'Imperial college of Science diLondra, rientrato nell'ateneopisano prima come ricercatore, poicome professore associato e infine,a partire dal 2004, comeprofessore ordinario , lavorandosempre nel dipartimento diInformatica. Negli ultimi sei anniha ricoperto l'incarico di prorettorealla Didattica e nella tornataelettorale considerato il delfino diAugello.

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UNIVERSITÀ

Mancarefia proclamato rettore,Stravince al secondo turno . In carica da novembre

È il rettore dei gruppo, dellacoesione, il traghettatore diun'ateneo «unito», «più unitodi quanto alcuni non pensas-sero», dice Paolo Mancarellaun attimo dopo la proclama-zione, con evidente frecciati-na ad eventuali ostinati oppo-sitori, rosiconi, guastatori, gu-fi e pure saltatori da un carroall'altro, cioè da quello degli"and" a quello del vincitore,lui, l'informatico di 56 anni.

NERI IN CRONACA Il neo rettore Paolo Mancarella

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Mancarella è il nuovo rettorevalanga di voti per l'informaticoVince al secondo turno con 945 voti e convince qualche elettore a cambiare campo: risultato storico«Tanto consenso, segno di un ateneo unito, più di quanto qualcuno pensasse». In carica da novembre

I PISA

È il rettore del gruppo, della co-esione, il traghettatore diun'ateneo «unito», «più unito diquanto alcuni non pensasse-ro», dice Paolo Mancarella unattimo dopo la proclamazione,con evidente frecciatina adeventuali ostinati oppositori,rosiconi, guastatori, gufi e puresaltatori da un carro all'altro,cioè da quello degli "anti" - ilfronte degli avversari che si era-no coalizzati in una triplice alle-anza pur di battere il candidato"governativo" - a quello del vin-citore, lui, l'informatico di 56anni che ora può dire «ci aspet-ta tanto lavoro per il bene dell'università, ma lo faremo tuttiinsieme».

Un modo, questo, per siglareuna pax dopo le battaglie e lescornate con gli sfidanti, ma an-che per marcare una distanza eun'autonomia da Massimo Au-gello, per ribadire che sì, certo,lui «non azzererà tutto»dell'esperienza del predecesso-re, in fondo è stato prorettore al-la didattica, ma non ne sarà unavatar. Il suo programma non èuna fotocopia del vecchio né luiun replicante del rettore uscen-te. E se Auge Ho è stato un accen-tratore, lui punterà sullo spiritodi corpo, sulla squadra, il team.La «condivisione», del resto, èstato uno dei suoi refrain nellacampagna elettorale. Mancarel-la del resto è un comunicatoreattento, anche quando la comu-nicazione non è esplicita. Cosìieri ha scelto di passare l'attesaa Largo Pontecorvo, a Scienze,nel cuore del dipartimento diInformatica.

È lì che è nata e decollata lacarriera di quel giovane studen-te di Gallarate che a fine anni'70 fuggì dalla Lombardia periscriversi all'ateneo che per pri-mo aveva dato vita ad un corso

Il nuovo rettore Paolo Mancarella subito dopo aver saputo della sua elezione

di laurea in Informatica. È lì chesi è fatto fotografare con il cellu-lare sempre in mano e le cuffiet-te auricolari, assediato dalle te-lefonate dei supporter. Era quel-lo il posto giusto dove godersi lacronaca di un trionfo annuncia-to, che appunto alla fine gli fa

dire: «Sono molto contento dell'ampio consenso ottenuto sindal primo turno perché è segnoche il nostro ateneo è più unitodi quanto alcuni non pensasse-ro».

Perché ogni lettura o previ-sione su una possibile rimonta

di Giuseppe Iannaccone dopoil primo turno è stata spazzatavia dai numeri. Mancarella, cheentrerà in carica dal primo no-vembre, vince il secondo turno- diventato di fatto un ballottag-gio dopo il ritiro del grecistaMauro Tutti - conquistando 945

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lannaccone,candidato del

fronte avversariosi ferma a 571 preferenzeE il Magnificosigla la pax: oradovremo lavoraretutti insieme

preferenze contro le 571 ottenu-te dall'ingegnere elettronico.Un risultato storico, mai nessu-no come lui. L'outsider di 48 an-ni che ha puntato tutto sul cam-biamento come unica ricetta al«declino», e sull'inversione dirotta rispetto alle politiche diAugello, non ha convinto.

lannaccone, che ieri ha tele-fonato al nuovo rettore percomplimentarsi, raccoglie me-no della somma dei voti strap-pati da lui e dagli altri due can-didati, Tulli e Donato Aquaro,nel primo turno. Messo insie-me, il fronte anti-Mancarellaaveva totalizzato 695 preferen-ze, 124 più di quanti ne abbiaraccolte questa settimana l'in-gegnere.

Forse un risultato su cui hainciso anche un pizzico diastensione in più rispetto al pri-mo round, ma un chiaro segnodella capacità di Mancarella difar esplodere i propri consensi,probabilmente anche convicen-do qualche elettore a cambiarecampo e, appunto, "carro".Una dimostrazione di forza e disolidità testimoniata anche daldiluvio di post con cui ieri do-centi, studenti, ricercatori mapure manager, assessori, consi-glieri comunali, esponenti poli-tici si sono complimentati colprof. Cosa non si fa per un selfiecon un Magnifico.

Mario Neri

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A ge o si riscatta«Ua ' o®astraordinaria»PISA

Il primo a complimentarsi, ov-vio, è stato lui, Massimo Augel-lo. Il rettore uscente , sebbenenon si sia mai espresso , nelle ul-time settimane era diventatoquasi un sostenitore scomodoper la corsa di Paolo Mancare]-la. Considerato l'ispiratore del-la sua candidatura , Augello eradiventato la leva degli avversarisu cui puntare per invocareun'inversione di rotta . La «di-scontinuità» era la parola chia-ve di Giuseppe Iannaccone, Do-nato Aquaro e Mauro Tuffi, ilmotivo che li ha spinti a siglareun'alleanza. Una tattica eviden-temente naufragata . Tanto dafar sembrare la vittoria del nuo-vo rettore anche una vittoria delvecchio . «Desidero esprimerele mie più sentite felicitazioni alprofessor Paolo Mancarella - di-ce Augello - che si è sempre im-pegnato in maniera appassio-nata e concreta, contribuendoa costruire un ateneo più forte,autorevole e di prestigio, conuna visione attenta e sensibilealle esigenze di tutte le compo-nenti della nostra comunità.Questo successo , sicuramentestraordinario per la percentua-le di consensi ottenuti , che su-pera la maggioranza assolutadegli aventi diritto al voto, ac-credita una lettura più unitariae certamente non divisiva dellarealtà dell ' ateneo ». Un «in boc-ca al lupo» al nuovo rettore arri-va anche dal sindaco Marco Fi-lippeschi : «Sono sicuro - dice ilsindaco - che continuerà e cre-scerà ancora la collaborazionefra il Comune e l'Università. Mipiace sottolineare come per laprima volta uno scienziato in-formatico prenda la guida dell'ateneo. È anche un segno mol-to forte di riconoscimento di unnostro primato e di una grandeprospettiva, sui quali puntiamoin modo particolare». E, a nomedi tutto il consiglio comunale,anche il presidente Ranieri DelTorto si augura «di poter conti-nuare il rapporto di collabora-zione per una crescita della cit-tà».

0"RIPRODUZ10N' RISERVATA

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Indagato il Rettore della seconda università di Roma: tentata concussione

"O ritira il ricorso o non sarà mai prof"

Il Rettore del secondo Ate-neo romano, l'Università di

Tor Vergata, il biologo Giu-seppe Novelli è indagato dallaProcura di Roma. Il pm MarioPalazzi, titolare del fascicolo,contesta il reato di tentataconcussione ai danni di un ri-cercatore di diritto ammini-strativo, Giuliano Grüner, chelavora nello stesso Ateneo.

L'INCHIESTA nasce propriodalla sua denuncia nella qualelamenta l'esclusione dellaprocedura di chiamata, a suodire priva di un bando pubbli-co come docente universitariodi ruolo di seconda fascia, in-carico per il quale Grüner hagià ottenuto l'idoneità con l'a-bilitazione scientifica nazio-nale di prima fascia. La vicen-da è oggetto anche di un ricor-so davanti al Tar del Lazio, nelquale si chiede l'annullamento

Giuseppe Novelli Ansa

della chiamata di un altro ri-cercatore, che secondo le ac-cuse all'Università di Grüner"è stata espletata nel più totaledispregio dei principi di im-parzialità, di pubblicità e ditrasparenza", come scrive nel-la querela depositata in Procu-ra il 7 aprile.

Proprio il ricorso sarebbestato la causa dei guai del ri-cercatore: "Il sottoscritto -scrive il denunciante - ha av-vertito un atteggiamento difortissima contrarietà da partedel Rettore, evidentemente ir-

ritato per l'iniziativa para-giu-risdizionale intrapresa". Stan-do alla denuncia ci sarebbestato un incontro tra i due. È il28 maggio 2015, nella stanzadel Rettore: il ricercatore(all'insaputadelprofessorNo-velli) si presenta con un regi-stratore. I nastri sono stati al-legati alla denuncia. Novelli -accusa il denunciante - "dopoaver premesso che 'rischiava-mo con questo ricorso' perchéil suo eventuale accoglimentoavrebbe potuto produrre ef-fetti su tutte le altre chiamate,più di 50, effettuate allo stessomodo di quella impugnata, edopo aver affermato che `ungiudice matto lo trovi sem-pre"', ha chiesto a Grünerle ra-gioni di questo ricorso.

DOPO QUASI UN'ORA di collo-quio però i toni si sono alzati."O lei ritira immediatamentequesto ricorso - sarebberoqueste le parole del Rettore - onoi chiudiamo immediata-

V irL+inia Ra -3i r ISncuricu'I;ilÌ:i \YI d i lii l,,, i, hia

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mente ogni tipo di contatto".Poiincalza: "Peri prossimian-ni, per quello che mi riguarda,si cerchi un altro Ateneo. Fin-ché faccio io il Rettore, lei quinon sarà mai pro-fessore. O ritira ilricorso, oppuresparisca da qui!".Poco dopo No-velli avrebbe ri-badito che "sep-pure non era suaintenzione cac-ciarlo dall'Ate-neo qualora nonavesse rinuncia-to al ricorso `sullachiamata, beh,certo mi opporròcon tutte le mieforze". E concludeva: "Augu-ri, le faccio tanti auguri per lasua carriera".

Il contenuto del colloquioquindi è finito sul tavolo delpm Mario Palazzi, che ha in-dagato il Rettore. L'interroga-torio è fissato entro fine giu-

gno. Lavicendaresta anche sultavolo dei giudici amministra-tivi perché con Grüner ha pre-sentato ricorso al Tar anchePierpaolo Sileri, ricercatore di

L'accusaIl ricercatoreparla di presuntepressionidi Novelliper fermare unasua azione legale

Chirurgia Gene-rale, anche luicon l'abilitazionescientifica nazio-nale di prima fa-scia. Se entrambii ricorsi dovesse-ro essere accoltidaigiudiciammi-nistrativi nel se-condo Ateneodella Capitale cisarebbe non solol'annullamentodelle chiamateimpugnate dai

due ricercatori , ma anche ditutte le altre chiamate deipro-fessoridi ruolo effettuate nellastessa maniera e che potreb-bero essere invalidate . Decinedi professori così potrebberoperdere la cattedra.

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inchieste oliticacronaca

ALTRO CHE MATURITA,IL VERO INCUBO `E IL TEST PER L'TJNIVERSITA

di Salvo Intravia

il calvario degli studenti che, dopoaver fallito la prova di ammissione,modificano i loro piani. «SognavoMedicina, mi ritrovo a Biologia...»

-'. 1 futuro passa anche da li. ET } chi sbaglia paga. La maturitàJ 1 èalleporte, mapermigliaiadi

studenti il vero incubo è il testdi ammissione all'università . A spiegarecom'è cambiato il modo di percepire l'e-vento è Silvia Contini , studentessa del li -ceoclassico Galilei diPisa , che fra qualchemeseaffronterà ilmicidialetestdiarremis-sione alla facoltà diMedicina : «Sitratta didue esperienze diverse: la maturità e ilcompimento di un percorso di cinque anni.il test di Medicina mi preoccupa invecemolto perché può pregiudicare il mio fu-turo lavorativo ... e non e bello».

Chi l'anno scorso non ce l 'ha fatta ha leidee ancora più chiaro. «<Con il test hai 100minuti per decidere cosa fari da grande»,spiegaArma Muraru di Coneglianuveneto,che dopo avere fallito l'ingresso a Medici-na è stata costretta a ripiegare su Biologiaad Ancona . E basta dare un'occhiata ainumeri per intuire che la maturità permolti ragazzi passa in secondo piano.

Ansie e preoccupazioni che non riguar-d an o soltanto gli aspiranti ramiri bianchi.Per Claudio Cozzi, all'ultimo anno delloscientifico Leonardo Da Vinci di Firenze, iltesi all'università è «l'incognita che pesasul tuo futuro». Tenterà di entrare all'uni-versità Sant'Anna di Pisa per continuare

gli studi e laurearsi in Scienze politiche.In effetti , l'esame di maturità sembra

perdere decisamente appeal. 1 dati spie-gano l'inversione di tendenza: la scorsaestate è stato promosso il 99 , 3 per cento diammessi . In altre parole , a non farcelasono stati solo 7 studenti sii mille. «L'esa-me dimaturità si dimostra uno strumentoinefficace per valutare il percorso di stu-di», dichiaraAlberto Irone , della Rete deglistudenti medi. In effetti, le cifre dei «delu-si» dai test di ammissione assumono benaltra consistenza . Anche se va precisatoche, tra numero programmato nazionale elocale, è interessato il 55 per cento dei2.334 c orsi un.iversitariin Italia. Ma quan-do si sceglie di entrare in una facoltà anumero chiuso le percentuali di esclusiassumono i toni della disfatta.

Qualche esempio: per quelli a numeroprognammatonazionalel Medicina,Odoa-toiatria, Veterinaria , Architettura e Pro-

ITALIA

iessiuni sanitarie) si va dal 91 per cento dibocciati degli aspiranti veterinari, al 29per cento tra chi si immagina architetto.Anche molti corsi a numero chiuso rap-presentano un ostacolo «quasi» insor-montabile. Per 130 posti riservati aglistudenti di Biotecnologie alla Sapienza diRoma la scorsa estate si sono presentatiin 1.141. Fisioterapia alla Statale di Mila-no: 1.374 candidati per 115 posti. 0 anco-ra, 381 iscritti al test di Ingegneria gestio-nale a Palermo , solo 150 i posti. È vero chein molti casi, (complici le rinunce) unaimmatricolazione si riesce a fare lo stesso.Ma a che prezzo? Giuseppe Marmina, nel2015 ha provato il test di Psicologia e Sa-lute. Niente de fare: he ripiegato su Scien-ze politiche a La Sapienza. «Ci ho speratoma è andatamale.Avevo preso in conside-razione l'ipotesi di l'ernnarmi un armo eprepararmi per il prossimo. Poi ho decisodi immatricolarmi, ci riproverò». D

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9«iniziativa« « ComiereL«Gli imprenditori?Devono tornare in aula»L'appello degli industriali

L'idea è un po' quella del tagliando che si fa Iall'auto ogni ventimila chilometri. Solo che al L'eventoposto dell'officina c'è l'università e, invece delmotore e dei filtri, l'imprenditore. L'unica co- «L'accelera-stante è il risultato: aumentare la capacità di ac- zionecelerazione. Dallo spin-off allo spin-in. Tradu- necessaria»zione: se non sono le università a produrre nuo- e il talk showvi imprenditori, saranno gli imprenditori a tor- organizzatonare in università, alla ricerca dell'idea dal Corriereinnovativa, quindi vincente. Lo sta facendo, a per il lancioRoma, il rettore di Tor Vergata, Giuseppe Novelli, e la formula sembra piacere anche a Elio Ca- dell'ultimotania, presidente di Confindustria digitale, in numerocampo per trasformare con Industria 4.0 ïl volto di Corrieredel middle tech che sostiene il Pil italiano. innovazione.

I due si sono incontrati all'ultimo piano di un Presenti

palazzo del centro di Roma durante «L'accele- Giuseppe

razione necessaria», il talk show organizzato Novelli di Tordal Corriere per il lancio dell'ultimo numero di Vergata ed ElioCorriere Innovazione. E l'intesa è stata imme- Catania didiata. Confindustria

«Gli imprenditori - ha spiegato Catania - digitaledevono comprendere che l'innovazione non stasolo nella dotazione tecnologica, ma nella ca-pacità di mettersi in discussione». Appunto, ditornare a scuola per fare il tagliando, come so-stiene Novelli. Il quale insiste: «Il trend è globa-le, lo fanno anche le multinazionali. Dismetto-no i loro centri di ricerca e se ne vanno in giroper l'Europa a bussare ai laboratori delle uni-versità alla ricerca dell'idea».

Novelli è un docente di genetica, è parla di in-novazione con occhio clinico. «Il futuro dellamedicina gira attorno al Dna». Ma Catania, daindustriale, lo segue. E snocciola numeri in-quietanti, ma capaci di raccontare l'enorme ri-tardo da colmare: «L'83 delle Prni fallite nel2015 non avevano un sito, solo il 5% fa transa-zioni web e appena il 10g,. è digital intensive. E'su questo che bisogna lavorare. Penso a dei di-gitai angels pronti a innervare le Pmi italiane,capaci di portare una cultura, ancora prima diconoscenze». Appunto, lo spin-in inventatodall'universitario Novelli.

Massimiliano Dei BarbaOR I PRODUZIONE RISERVATA

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RA_u_. _ Con i 3 Dlgs approvati mercoledì salgono a 4 i provvedimentigiunti al traguardo, altri sei hanno ottenuto solo il primo via libera

Riforma Madia, all'appello mancano 10 decretiProssime tappe la revisione delle regole sui premi di produttività degli statali e il riordino della dirigenza

GianniTrovatiROMA

Archiviata mercoledì la que-stione «furbetti» insieme ai de-creti su conferenza dei servizi eScia, la riforma della Pa apre il se-condo capitolo dell'attuazione,che conta una decina di decreti inattesa del primo via libera (men-tre altri sei, trai quali il taglio allepartecipate) stanno ultimando ilpassaggio in Parlamento prima ditornare a Palazzo Chigi.

Inprimafilaci sonogliinterven-ti paralleli su dirigenza e pubblicoimpiego, chiamati adecidere su ar-ti colo i8 e premi di produttività. Ilpassaggio èindispensabileperrin-novarei contratti nazionali, passa-ti daua4grazie alridi segno appro-vato sempre mercoledì. Il dibatti-to sugli statali e le loro buste paga,insomma, entra ora nel vivo. Lostallo sul riordino della geografiadel pubblico impiego ha infattirappresentato finora un ottimopretesto per non mettere mano ainuovi contratti, su cui sia il gover-no sia i sindacati si giocano unaparte importante della loro credi-bilità nella battaglia per rinnovaredavvero la pubblica amministra-zione: con il testo sui nuovi com-parti, che la prossima settimanatornerà all'Aran perla sigla defini-tiva e sarà quindi in vigore nei pri-mi giorni di luglio dopo l'ok dellaCorte dei conti, la partita si riapreufficialmente. Sul risultato finalegiocherà però un ruolo determi-nante un altro pezzo dell a riformaMadiainarrivo, quello che appun-to riscrive il testo unico del pubbli-co impiego e che entro la primametà di luglio potrebbe arrivaresultavolo delconsiglio deiministriinsieme alla riforma della dirigen-za: lì si riscriveranno le regole peri

premi di produttività dei dipen-denti pubblici. Viste le cifre, esili,che accompagnano i nuovi con-tratti (3oomilioni,piùunasettanti-na, cioè lo o4% dell amassasalaria-le, che regioni ed enti locali devo-no stanziare), le sorti delle bustepaga reali si giocheranno propriosu integrativi e premi. «Licenzia-mo idipendentipubblici che fannoi furbetti e valorizziamo i bravi»,ha sintetizzato ieri in un tweet ilpremier Matteo Renzi: dopo il de-creto anti-assenteismo, quindi,ora tocca alla secondamossa.

Anche su questo aspetto la situa-zione è andatainstallo conibloccocontrattuale introdotto nel2olo. Lariforma Brunetta aveva tentato di

Tre regimi nell'edilizia:attività libere (manutenzioni),Scia (ristrutturazioni) epermesso di costruireDomanda online nel commercio

rivoluzionare il quadro imponen-do una doppia regola, mai applica-ta. La quota maggioritaria delle ri-sorse integrative deve andare allaproduttività, e i premi devono an-darepermetàai dipendenti «eccel-lenti», pari al 25% del totale, e perl'altra metà al 5o% degli organici,collocati in fas cia media, lasciandoa secco l'ultimo quarto del perso-nale. Per lariforma Madia il sentie-ro è stretto, perché l'obiettivo è disuperare la rigidità delle tre fasce,chehacontribuitononpoco allalo-ro mancata attuazione, senza met-tere in discussione il principio checoncentra i premi su una quota di«migliori» eli azzeraperunafascia

di persone giudicate meno p ro dut-tive. L'idea potrebbe tradursi nelmantenimento di una s ogliain alto,che individuala quota di personalea cui attribuire i premi maggiori, edi una inbasso, perblindare il con-cetto che non possono esserci pre-mi per tutti, e ampliare gli spazi diautonomia della contrattazione.Una semplificazione drastica, poi,dovrebbe arrivare per la giungla diregole che in questi anni ha creato ilcaos nella gestione dei fondi de-centrati, quelli che finanziano laparte integrativa della busta paga,con l'obiettivo di cancellare le in-dennità che ancora "premiano"aspetti ordinari (e spesso in praticala stessa presenza in servizio).

Il rafforzamento della contrat-tazione decentrata sarà anche unadelle linee guidadell'atto di indiriz-zo con cui la Funzione pubblicaaprirà ufficialmente le trattativedei rinnovi. L'altra punterà a evita-re un mini-ritocco del tabellareuguale per tutti, introducendo unaprogressività che concentri gli ef-fetti sulle fasce più basse e li alleg-gerisca via via che cresce il pesodello stipendio. L'atto di indirizzo,comunque,nonindicheràsoglie (equindi nemmeno l'ipotesi di bloc-care gli aumenti a quota26mia cu-ro circolata ma smentita da Palaz-zo Vidoni), ma il principio.

L'altro rebus da sciogliere con irinnovi contrattuali è quello del-l'incrocio con gli 8o curo, perchéuna fetta consistente del pubblicoimpiego si affolla fra 24mila e26mia curo di reddito, cioè nellafascia in cui può bastare un piccoloaumento per uscire dal raggiod'azione delbonus. Due le ip otesi almomento: inserire l'effetto 8o cu-ro direttamente nelle tabelle, op-pure indicare nell'atto di indirizzo

l'esigenza di tenerne conto nellamodulazione degli aumenti.

Sul fronte semplificazioni,inve-ce, manca solo il tassello rappre-sentato dal via libera finale al Dprtaglia-tempi, quello che dimezza itermini per l'autorizzazione delleopere (infrastrutture e impiantiproduttivi) considerate «strategi-che» ecommissarialeamministra-zioni chenonrispettanoilcalenda-rioabbreviato: dopountiraemollaconleregioni,l'accordo è stato tro-vato sul passaggio attraversounal-tro decreto, da scrivere entro duemesi dopo l'entrata in vigore delprimo, per fissare i criteri con cuiindividuare gli interventi strategi-ci.Il grosso del lavoro, comunque,è contenuto dalle riforme di Scia econferenza dei servizi approvatemercoledì, che nella sintesi viatwitter del premier produrranno«tempi certi, finalmente». Gli ef-fetti attesi sono stati riassunti inuna serie di sfide diffuse ieri sul sitodella Funzione pubblica: agibilitàimmediata per gli edifici (oggi siaspettano 6o giorni), riduzione atre dei regimi perle autorizzazioni(attività libera per la manutenzio-ne ordinaria, S ciaper laristruttura-zione e permesso di costruire per inuovi edifici) e domanda unicaonline per aprire un'attività. Defi-nite le regole, però, la possibilità diarrivarci davvero passa anche dal-la riorganizzazione delle ammini-strazioni, ap arrre daPalazzo Chigie ministerila cui struttura sarà rivi-stadalsecondopacchetto didecre-ti attuativi in arrivo.

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L'approfondimentoA pagina 42 il focus sui licenziamentinella Pa e la Scia semplificata

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La mappa dell'attuazione Approvati Initinere Davarare

Con quattro decreti che hannotagliato il traguardo e altri sei,come quelli sul riordino dellepartecipate e dei servizi pubblicilocali, che sono attualmenteall'esame del Parlamento per ipareri, l'attuazione della delegaMadia perla riforma della Pa(legge 124/2015) ha passato ilprimo giro di boa. All 'appellomancano ancora dieci provvedi-menti tra cui i testi unici di dirigen-za e pubblico impiego che dovreb-bero arrivare sul tavolo del Consi-glio dei ministri entro metà luglio

Più trasparenza su datie documenti della PaQuello sul Freedom of informationact è l'unico decreto che è già statopubblicato sulla Gazzetta ufficiale.Riconosce il diritto di accedere adati e documenti in possesso dellapubblica amministrazione, anchesenza un interesse diretto

EFFICACIAMEDIA

Inizio attività «semplificata»Silenzio assenso dopo 30 giorniCon ilvia libera definitivo di mercole-dì da partedelCom arriva lasemplifi-cazionedella Scia:tempi di rispostain 30 giorni con silenzio assenso,domanda telematica su modulounicoedopol8mesi nessun ripensa-mento dell'amministrazione

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PARTECIPATE

Decisione entro 60 giornirappresentante unico per lo StatoLa nuova Conferenza dei serviziprevede la partecipazione di un solorappresentante per livello di G ove r-n o, 6 0 gi o rn i di durata (che possonosali rea cinque mesi in caso di iricorsi), si le n zi o-a sse n so e riunionivia mai[

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SERVIZI LOCALI

Nuovi limiti agli affidamenti direttitrasporto pubblico da riformareE i l decreto parallelo rispetto a ltestounico partecipate. Punta a liberaliz-zare i lsettore dei servizi pubblicilocali con nuovi limiti agli affidamentidiretti ea riformare iltrasportopubblico con incentivi all'innovazio-ne e alla lotta all'evasione tariffaria

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FORZE DI POLIZIA

I Corpi ridotti da cinqueaquattroForestale accorpata ai CarabinieriScomparire i lcorpo autonomo dellaForesta le,accorpa ndolo ai Cara binie-ri, e punta a evitare le sovrapposizio-ni di competenze fra gli altri 4 Corpi dipolizia e a migliorare l'efficienzagrazie alla gestione associata delleattività comuni

Licenziamenti velociperi «furbetti»delcartellinoIncaso di flagranza (timbraturadel ca rtellino e uscita dall'ufficio) peril dipendente pubblico scatta unasospensione in 48 ore e a seguire illicenziamento a rriva in 30 giorni.Sanzioni per «omissione di atti» a1dirigente che non ha vigilato

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DIRIGENTI ASL

Elenco nazionale per la sceltadei vertici delle strutrre sanitarieIl provvedimento cambia le regolesulla scelta e su [la revoca dei di rettorisanitari diAs1eospedali. L'obiettivoèuna maggiore trasparenza suirequisiti anche peri direttori genera-li,chesarannoscelti sulla base di unelenco nazionale

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PORTI

Solamente 15 le nuoveAutoritàGovernane più leggeraSi riducono da 24 a 15 le Autoritàportuali, con un alleggerimento dellagoverna nce e misure di semplifica-zione nella gestione. Partita ancoraaperta sui tempi alla luce dellarichiesta delle Regioni di prevedereun allungamento dei tempi

Limiti stretti per il riordinoFattuato minimo a 1 milione11 testo unico, atteso per i l vialibera finale entro giugno, imponelimiti stretti perla conferma disocietà esistenti (tra cui un fattura-to di almeno 1 milione), vincoli allenuove partecipazioni e un nuovoorgani di controllo all'Economia

EFFICACIAALTA

PA DIGITALE

Entro il 31 dicembre 2017 a regimela comu nicazione on line con la PaObiettivo spostato i n avanti, perché i ltraguardo è a131 dicembre 2017. Inquella data, secondo il decreto, saràesteso a regime il meccanismodell'«identità digitale u nica» pertutte le comunicazioni digitali con laPubblica amministrazione

EFFICACIAMEDIA

Abolite le fasce, incarichi a temporinnovabili una sola voltaPotrebbe arrivare entro metà lugliosu [tavolo del consiglio dei ministri iln uovo testo unico che riscrive leregole perla dirigenza: vengonoabolite lefasce e gli incarichi sarannoa termine rinnovabili una sola volta.Più poteri di controllo sugli uffici

EFFICACIA EFFICACIA EFFICACIAALTA ALTA MEDIA

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Un testo unico con nuove regole permoni lità e valutazione del meritoInsieme alla riforma della dirigenza ametà luglio potrebbe arrivare anche iltesto unicodel pubblicoimpiego.Previsti tra l'altro il rafforzamento deicriteri di valutazione e premio delleprofessionalità. Messa a regimepoi della mobilità tra diverse Pa

EFFICACIAALTA

Verso la riorganizzazionedella macchina stataleL'articolo 8 prevede deleghe perla riorganizzazione della presiden-za del Consiglio e dei ministeridelle agenzie governative e deglienti pubblici non economicinazionali. A Palazzo Chigi un'unitàper l'analisi delle politiche

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Cambia il giudizio davanti allamagistratura contabileLa riforma Madia della Pa prevedeuna ridefinizione dell'attualedisciplina processualedavanti alla Corte dei conti,compresi i giudizi pensionistici,quelli di conto e quelli su istanza diparte

In arrivo la cura dimagrante sipassa da 105 a non più di 60Cura dimagrante in arrivo per leCamere di commercio. La delegaprevede il passaggio dalle attuali105 a non più di 60. Prevista lapossibilità di singoli enti con unasoglia minima di 75.000 impreseiscritte

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Dopo la riforma delle provinceriassetto degli uffici di governoPrevisto il riordino degli ufficiterritoriali delle amministrazionicentrali con riduzioni e accorpa-menti sia per le Prefetture sia per lesedi ministeriali. Una riassettonecessario dopo la riforma delleprovince e delle città metropolitane

EFFICACIAMEDIA

In arrivo nuove regole per gli Av-vocati dello StatoUn altro dei decreti attuativimancanti punta a introdurre unanuova "governance" per l'Avvoca-tura dello Stato. Tra l'altro siintroduce il vincolo peri vice avvocati generali: nonpotranno durare più di 4 anni

Nasce il documento unicodi proprietà e circolazionePrevisto il riordino del Registroautomobilistico con trasferimentoal ministero per i Trasporti. Obiet-tivo la riduzione dei costi connessialla gestione dei dati sui veicoli.Nascerà il documento unico diproprietà e circolazione

EFFICACIAMEDIA

Semplificazione al via, garantitala protabilità dei progettiLa semplificazione degli enti pubbli-ci di ricerca prevista dalla delegapartirà dal recepimento della Cartaeuropea che garantisce la portabili-tà dei progetti. Si punta a semplifi-care i vincoli amministrativi, conta-bili e legislativi

EFFICACIAALTA

Conciliazione dei tempi di vita elavoroIl decreto legislativo allo studiopunta ad adottare misureorganizzative per riuscire aconciliare i tempi di vita e dilavoro con forme di telelavoro daadottare per il10%dei dipen-denti entro un triennio

EFFICACIAEFFICACIA EFFICACIAMEDIA '•. BASSA MEDIA

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Ricerca, maxi assegno da 80 miliardi-19 e -11na guida per eccedere ai fondi UeMí1ano, ecco il dedicato alle piccole e medie imprese

Luca Zorloni.,. MILANO

manuale rivolto ai piccoli impren-ditori per aiutarli a destreggiarsinella finanza targata Bruxelles.«Pmi e ingegneria finanziaria inHorizon 2020», questo il titolo delvolumetto presentato ieri negli uf-fici milanesi della Banca popolaredi Sondrio. Horizon 2020 prevedeil cosiddetto Sme Instrument(Strumento pini), un provvedi-mento rivolto nello specifico allepiccole e medie imprese innovati-ve, che permette, inviando una do-manda di massimo 10 pagine, diaccedere a finanziamenti pre-fissa-ti da 50mila euro. «Tale importo -si legge nel manuale - servirà adanalizzare e verificare ulteriormen-te la fattibilità economico-com-merciale e tecnologica dell'ideaprogettuale e redigere un businessplan molto dettagliato».

LE IMPRESE devono dimostrarein poche pagine «la credibilità deldisegno imprenditoriale messo incampo» e dimostrare di «aver spe-so per attività di innovazione alme-no il 20% del costo del progetto»,di «aver ricevuto sovvenzioni, pre-stiti o garanzie da fondi nazionalio europei negli ultimi due anni»,di «aver ricevuto un premio perl'innovazione negli ultimi due an-ni» o di aver registrato un brevet-to; di aver «attirato l'interesse difondi d'investimento o di venturecapital», di avere sede in un parcotecnologico o scientifico; infine,di «aver ricevuto benefici fiscaliconnessi a investimenti in ricercae innovazione negli ultimi due an-ni». A investire nelle piccole e me-die imprese è anche la Banca euro-pea degli investimenti (Bei), chenel 2015, su 11 miliardi di euro distipule rivolte al mercato italiano,ne ha destinati 4,1 a 7.200 pini, ero-gati direttamente o tramite inter-mediari (come la Popolare di Son-drio). E provviste Bei fanno parteanche del tesoretto con cui Fin-lombarda, la finanziaria di Regio-ne Lombardia, sostiene il creditoalle imprese.

« IZ 2020», orizzonte2020. È questo il nome con cui sipresenta «il maggiore investimen-to per la ricerca e l'innovazionedella storia dell'Unione europea»,come scrive Alberto Di Minin,professore di Management allaScuola superiore Sant'Anna di Pi-sa. Un maxi assegno da 80 miliar-di di euro per spingere le impresea investire nell'innovazione e neltrasferimento di questa dai labora-

Europa e banche definisconoLe regole per destreggiarsinella finanza di Bruxelles

tori al mercato. Un'opportunità an-che per le piccole e medie imprese,che tuttavia devono conoscere leregole del gioco per poter benefi-ciare del credito comunitario. Ed èper questo che l'Agenzia per la pro-mozione della ricerca europea(Apre), la Coopération bancairepour l'Europe (Cbe, consorzio ban-cario comunitario), Banca popola-re di Sondrio e Alba Leasing spahanno messo nero su bianco un

Innovatombardia, nuove risorseÈ in via di definizione un nuovo finanziamentoal programma «Innovalombardia»che ha speso tutti i 30 milioni allocatia gennaio dello scorso anno

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