Vertice a Roma BolzanoSud,nasceNewCity · abitano ancora in quella città, ma mi sono accorto che...

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Progetto in Sardegna Arte Ciclismo LA DIRETTRICE MART DOLOMITI Tormentava l’ex ragazza Arrestato a Caldaro Gostner della Fri-El rinviato a giudizio «Parco eolico abusivo» Belli: brava Ragaglia Il nodo sponsor LA TUTELA DEI DIRITTI A PAGINA 5 Ombre sui lavori La sentenza L A P OLITICA SENZA P ARTITI Economia Da Linus a Zanardi Maratona con i vip Rimborsi, la Procura ha chiesto il processo di TONI VISENTINI Stalking Palaghiaccio di Brunico Quattro indagati «Truffa e falso» Lite per il cane Ferisce il vicino a coltellate Condannato Le nuove tecnologie di comunicazione e i social network come Facebook e Twitter stanno avendo una rapida diffusione. CONTINUA A PAGINA 9 Commercialisti, incassi d’oro «Pochi giovani» L’orso della Ladinia Museo a S. Cassiano di SILVIA FABBI A PAGINA 6 Graziosi MINORANZE TRA L’AUSTRIA E L’ITALIA Via libera dal Comune. Pasquali: spazio al terziario di ROLAND BENEDIKTER* A PAGINA 12 BOLZANO — «Il mini- stro Tremonti ci ha snobba- to, dimostrando di non ri- spettare i ruoli istituziona- li. Ora chiederemo un in- contro al premier Berlusco- ni». Così l’assessore pro- vinciale Roberto Bizzo, che ieri ha partecipato a Roma alla riunione del coordina- mento delle Regioni. In programma c’era anche un successivo vertice con Tre- monti, ma il ministro lo ha rinviato. Regioni e Provin- ce chiedono una riduzione dell’impatto della mano- vra sugli enti territoriali. A PAGINA 2 Ruggera Con il dirigente provinciale nei guai anche Corradini. «Pagamenti non dovuti» BOLZANO — Un nuo- vo museo sta sorgendo a San Cassiano, frazione di Badia, con i finanziamen- ti dell’assessorato alla cul- tura della Provincia. Tre piani che diventeranno dalla fine di luglio il Mu- seum Ladins Ursus Ladi- nicus, dedicato a un gran- de mammifero, rigorosa- mente erbivoro, grande come un grizzly e vissuto nell’area dolomitica tra 40 e 50.000 anni fa. A PAGINA 13 Riccio Rete liste civiche Repetto aderisce Bolzano Sud, nasce New City A PAGINA 5 A PAGINA 5 A PAGINA 11 Vertice a Roma BOLZANO — Barbara Repetto, ex assessore provinciale, entra nel co- mitato esecutivo della «Rete delle Civiche», che avrà il compito di prepa- rare l’assemblea costi- tuente. «Questa iniziati- va offre la possibilità di creare dal basso un nuo- vo soggetto politico, co- stituito soprattutto da amministratori prove- nienti da liste civiche» spiega Repetto. A PAGINA 7 BOLZANO — La Procura ha chiesto il rinvio a giudizio del direttore del di- partimento Mobilità Gianfranco Jellici e dell’ex vice direttore dell’ufficio Lui- gi Corradini. L’accusa è di abuso d’uffi- cio patrimoniale. Il giudice deciderà il 27 ottobre. Gli abusi sarebbero stati messi in atto dal 2004 al 2009,quando la Sad avrebbe chiesto alla Provincia rimborsi includendo nella somma an- che gli interessi passivi, contrariamen- te a quanto consentito dalla norma vi- gente. In altre parole, una richiesta di rimborso «gonfiato». A PAGINA 5 Sad, Jellici sotto accusa A guastare la festa ci hanno pensato tre parlamentari Verdi, gli unici che ieri al Nationalrat, il parlamento austriaco, hanno avuto il fegato di votare contro la legge costituzionale sulle minoranze. Ma anche loro hanno tenuto a far sapere che quel «no» ave- va soprattutto un valore simbolico: si poteva fare di più e di meglio, ma con questi chiari di luna bisogna sapersi accontentare. In Austria il 6 lu- glio sarà così probabilmente considerato come «la giornata delle minoranze» proprio per il va- ro di questa legge che pare aver messo d’accordo il diavolo e l’acqua santa, visto che a favore han- no votato anche i Freiheitlichen eredi di Jörg Hai- der e con applausi l’ha salutata pure il suo erede a capo del governo della Carinzia, il Lande- shauptmann Gerhard Dörfler. Tradotto: è come se se da noi una legge sulla toponomastica met- tesse d’accordo Eva Klotz e Donato Seppi, il tutto con la benedizione di Svp e Pd. In Austria gli uni- ci in disaccordo paiono così esseri stati quelli del Rat, il Consiglio dell’associazione della mino- ranza slovena in Carinzia. Vista da Bolzano, confessiamolo, la vicenda fa un po’ impressione. Adesso stiamo a vedere se e cosa diranno gli intellettuali, gli imprenditori e i politici sudtirolesi (dalla Svp con Pichler Rolle a Peterlini sino ai Verdi con Heiss e Kusstatscher) che nei giorni scorsi avevano rivolto un appello al cancelliere austriaco Werner Faymann, alla presidente del parlamento e a tutti i capigruppo parlamentari invitandoli a non votare quella leg- ge, considerandola, in bella sostanza, troppo mo- desta. Insomma, un gesto di solidarietà da mino- ranza a minoranza, dai sudtirolesi in Italia agli sloveni in Austria. Ma, come è noto, non tutti sia- mo eguali a questo mondo, men che meno le mi- noranze. La nuova legge austriaca nelle ambizio- ni dovrebbe chiudere così un contenzioso che va avanti dal 1955 e che ha avuto cicliche tensioni, soprattutto nella guerra dei cartelli stradali sotto Jörg Haider. Vista con gli occhi nostrani appare davvero co- sa da poco. Certo, sono altri mondi, altre storie (appunto), altre minoranze. In bella sostanza, al- la fine di tutto, la novità maggiore è che in 164 località della Carinzia del sud, all’inizio e alla fi- ne dei diversi abitati, ci saranno cartelli bilingui in tedesco e sloveno con scritte — è stato preci- sato per evitare altre bagarre — nella medesima dimensione. Stessa soluzione anche in qualche piccolo abitato del Burgenland. Come si vede, assolutamente niente di rivolu- zionario, anzi. È tuttavia un bene che anche l’Au- stria finalmente si sia mossa in questo campo. Magari tardi e magari al risparmio segue una strada che l’Italia ha percorso da tempo, certa- mente con maggior decisione. L’interessante del- la vicenda è che anche molti sudtirolesi lo sanno e se ne rendono conto. © RIPRODUZIONE RISERVATA Sorgerà una doppia torre da 12 piani. L’architetto Ambrosini: «Piccola Manhattan» di FELICE ESPRO BOLZANO — Svela final- mente il suo volto «New City», il polo del terziario che ha ottenuto l’ok della commissione edilizia: una doppia torre da 12 piani con facciata in vetro. «Una Manhattan in miniatura» si sbilancia il progettista Maurizio Ambrosini. «L’area di fronte alla Fiera è adatta per concentrare il terziario» commenta l’as- sessora Pasquali. A PAGINA 3 Clementi Autonomie, appello al premier Berlusconi BOLZANO — Il titolare della bolzanina Fri-El Josef Gostner, 51 anni a giudizio assieme ad altre tre persone. L’imprenditore è accusato di aver realizzato un parco eolico in Sardegna senza le autorizzazioni previste dalla legge. A PAGINA 4 Espansione La simulazione grafica della palazzo che sorgerà nella zona produttiva del capoluogo L’intervento GIOVEDÌ 7 LUGLIO 2011 ANNO IX - N. 160 REDAZIONE E AMMINISTRAZIONE: Via Dante, 5 - 39100 Bolzano - Tel 0471 - 999111 - Fax 0471 - 999110 E-mail: [email protected] Distribuito con il Corriere della Sera - Non vendibile separatamente

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Progetto in Sardegna

Arte Ciclismo

LA DIRETTRICE MART DOLOMITI

Tormentaval’ex ragazzaArrestatoa Caldaro

Gostner della Fri-Elrinviato a giudizio«Parco eolico abusivo»

Belli: bravaRagagliaIl nodosponsor

LA TUTELA DEI DIRITTI

A PAGINA 5

Ombre sui lavori La sentenza

LA POLITICASENZA PARTITI Economia

Da Linusa ZanardiMaratonacon i vip

Rimborsi, la Procura ha chiesto il processo

di TONI VISENTINI

Stalking

Palaghiacciodi BrunicoQuattro indagati«Truffa e falso»

Lite per il caneFerisce il vicinoa coltellateCondannato

Le nuove tecnologie dicomunicazione e i socialnetwork come Facebooke Twitter stanno avendouna rapida diffusione.

CONTINUA A PAGINA 9

Commercialisti,incassi d’oro«Pochi giovani»

L’orso della LadiniaMuseo a S. Cassiano

di SILVIA FABBI

A PAGINA 6 Graziosi

MINORANZETRA L’AUSTRIAE L’ITALIA

Via libera dal Comune. Pasquali: spazio al terziario

di ROLAND BENEDIKTER*

A PAGINA 12

BOLZANO — «Il mini-stro Tremonti ci ha snobba-to, dimostrando di non ri-spettare i ruoli istituziona-li. Ora chiederemo un in-contro al premier Berlusco-ni». Così l’assessore pro-vinciale Roberto Bizzo, cheieri ha partecipato a Romaalla riunione del coordina-mento delle Regioni. Inprogramma c’era anche unsuccessivo vertice con Tre-monti, ma il ministro lo harinviato. Regioni e Provin-ce chiedono una riduzionedell’impatto della mano-vra sugli enti territoriali.

A PAGINA 2 Ruggera

Con il dirigente provinciale nei guai anche Corradini. «Pagamenti non dovuti»

BOLZANO — Un nuo-vo museo sta sorgendo aSan Cassiano, frazione diBadia, con i finanziamen-ti dell’assessorato alla cul-tura della Provincia. Trepiani che diventerannodalla fine di luglio il Mu-seum Ladins Ursus Ladi-nicus, dedicato a un gran-de mammifero, rigorosa-mente erbivoro, grandecome un grizzly e vissutonell’area dolomitica tra40 e 50.000 anni fa.

A PAGINA 13 Riccio

Rete liste civicheRepetto aderisce

Bolzano Sud, nasce New City

A PAGINA 5 A PAGINA 5

A PAGINA 11

Vertice a Roma

BOLZANO — BarbaraRepetto, ex assessoreprovinciale, entra nel co-mitato esecutivo della«Rete delle Civiche», cheavrà il compito di prepa-rare l’assemblea costi-tuente. «Questa iniziati-va offre la possibilità dicreare dal basso un nuo-vo soggetto politico, co-stituito soprattutto daamministratori prove-nienti da liste civiche»spiega Repetto.

A PAGINA 7

BOLZANO — La Procura ha chiestoil rinvio a giudizio del direttore del di-partimento Mobilità Gianfranco Jellicie dell’ex vice direttore dell’ufficio Lui-gi Corradini. L’accusa è di abuso d’uffi-cio patrimoniale. Il giudice deciderà il27 ottobre. Gli abusi sarebbero statimessi in atto dal 2004 al 2009,quandola Sad avrebbe chiesto alla Provinciarimborsi includendo nella somma an-che gli interessi passivi, contrariamen-te a quanto consentito dalla norma vi-gente. In altre parole, una richiesta dirimborso «gonfiato».

A PAGINA 5

Sad, Jellici sotto accusa

A guastare la festa ci hanno pensato treparlamentari Verdi, gli unici che ieri alNationalrat, il parlamento austriaco,hanno avuto il fegato di votare contro la

legge costituzionale sulle minoranze. Ma ancheloro hanno tenuto a far sapere che quel «no» ave-va soprattutto un valore simbolico: si poteva faredi più e di meglio, ma con questi chiari di lunabisogna sapersi accontentare. In Austria il 6 lu-glio sarà così probabilmente considerato come«la giornata delle minoranze» proprio per il va-ro di questa legge che pare aver messo d’accordoil diavolo e l’acqua santa, visto che a favore han-no votato anche i Freiheitlichen eredi di Jörg Hai-der e con applausi l’ha salutata pure il suo eredea capo del governo della Carinzia, il Lande-shauptmann Gerhard Dörfler. Tradotto: è comese se da noi una legge sulla toponomastica met-tesse d’accordo Eva Klotz e Donato Seppi, il tuttocon la benedizione di Svp e Pd. In Austria gli uni-ci in disaccordo paiono così esseri stati quellidel Rat, il Consiglio dell’associazione della mino-ranza slovena in Carinzia.

Vista da Bolzano, confessiamolo, la vicenda faun po’ impressione. Adesso stiamo a vedere se ecosa diranno gli intellettuali, gli imprenditori e ipolitici sudtirolesi (dalla Svp con Pichler Rolle aPeterlini sino ai Verdi con Heiss e Kusstatscher)che nei giorni scorsi avevano rivolto un appelloal cancelliere austriaco Werner Faymann, allapresidente del parlamento e a tutti i capigruppoparlamentari invitandoli a non votare quella leg-ge, considerandola, in bella sostanza, troppo mo-desta. Insomma, un gesto di solidarietà da mino-ranza a minoranza, dai sudtirolesi in Italia aglisloveni in Austria. Ma, come è noto, non tutti sia-mo eguali a questo mondo, men che meno le mi-noranze. La nuova legge austriaca nelle ambizio-ni dovrebbe chiudere così un contenzioso che vaavanti dal 1955 e che ha avuto cicliche tensioni,soprattutto nella guerra dei cartelli stradali sottoJörg Haider.

Vista con gli occhi nostrani appare davvero co-sa da poco. Certo, sono altri mondi, altre storie(appunto), altre minoranze. In bella sostanza, al-la fine di tutto, la novità maggiore è che in 164località della Carinzia del sud, all’inizio e alla fi-ne dei diversi abitati, ci saranno cartelli bilinguiin tedesco e sloveno con scritte — è stato preci-sato per evitare altre bagarre — nella medesimadimensione. Stessa soluzione anche in qualchepiccolo abitato del Burgenland.

Come si vede, assolutamente niente di rivolu-zionario, anzi. È tuttavia un bene che anche l’Au-stria finalmente si sia mossa in questo campo.Magari tardi e magari al risparmio segue unastrada che l’Italia ha percorso da tempo, certa-mente con maggior decisione. L’interessante del-la vicenda è che anche molti sudtirolesi lo sannoe se ne rendono conto.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Sorgerà una doppia torre da 12 piani. L’architetto Ambrosini: «Piccola Manhattan»

di FELICE ESPRO

BOLZANO — Svela final-mente il suo volto «NewCity», il polo del terziarioche ha ottenuto l’ok dellacommissione edilizia: unadoppia torre da 12 pianicon facciata in vetro. «UnaManhattan in miniatura»si sbilancia il progettistaMauriz io Ambrosini .«L’area di fronte alla Fieraè adatta per concentrare ilterziario» commenta l’as-sessora Pasquali.

A PAGINA 3 Clementi

Autonomie,appelloal premierBerlusconi

BOLZANO — Il titolaredella bolzanina Fri-ElJosef Gostner, 51 anni agiudizio assieme adaltre tre persone.L’imprenditore èaccusato di averrealizzato un parcoeolico in Sardegnasenza le autorizzazionipreviste dalla legge.

A PAGINA 4

Espansione La simulazione grafica della palazzo che sorgerà nella zona produttiva del capoluogo

L’intervento

GIOVEDÌ 7 LUGLIO 2011 ANNO IX - N. 160 REDAZIONE E AMMINISTRAZIONE: Via Dante, 5 - 39100 Bolzano - Tel 0471 - 999111 - Fax 0471 - 999110 E-mail: [email protected] Distribuito con il Corriere della Sera - Non vendibile separatamente

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Lettere Dalla parte del cittadino

DIRETTORE RESPONSABILE:Enrico Franco

CAPOREDATTORE CENTRALE:Luca Malossini

CAPOSERVIZIO:Roberto Magurano

Edi. T.A.A. s.r.l.PRESIDENTE:Massimo Monzio Compagnoni

AMMINISTRATORE DELEGATO:Marina Mattiazzo Gelmidi Caporiacco

Sede legale:Via Missioni Africane 1738100 Trento

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Il casodi Toni Visentini

C’è un grandecompito irrisoltoRendere attraentiquestioni politichee socialiper i giovani

Attraversoil potere dellacomunicazionesi può creareuna forzadi cambiamento

L’IMMONDIZIA DI NAPOLIVISTA DAL LONTANO NORD

Dalla prima

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L’ascesaprepotentedel social designavrà un impattonotevole sullanostra terra

Le lettere vanno inviate a:Corriere dell’Alto Adige

Via Dante, 5 - 39100 BolzanoIndirizzo e-mail: [email protected]

Ci scrivono

Ricordo che, molti anni fa, al cinemahanno dato «L’oro di Napoli», manon pensando che sarebbe statal’immondizia il vero tesoro,immondizia a cui molti Stati e moltecittà fanno ricorso per produrreenergia. Purtroppo, però, i napoletanihanno sempre rifiutato tutto,cominciando, dall’inceneritore, poi ilbiodigestore, il termovalorizzatore e,in buon ultimo, il nucleare. Tutte levarie tecnologie rifiutate in blocco daipoco avveduti cittadini di quella chesarebbe una bellissima città se nonavesse un cancro all’interno delsistema, che tutto ingoia e tuttocontrolla, con il beneplacito silenziodi tutti i cittadini.Ora ho sentito in Tv che, a detta dipolitici del luogo, la colpa sarebbedella Lega Nord che non vuole i lororifiuti. Credo invece che ognunodovrebbe pensare alle proprie scorie,sia come stoccaggio sia come utilizzo;

finora hanno sempre trovato chitoglieva loro le «castagne dal fuoco»,la qual cosa è sbagliata. Secondo menon è giusto che a pagarne le spesesiano tutti gli italiani.Da quello che si vede nei reportagetelevisivi, non esiste alcuna raccoltadifferenziata: è tutto un grandemucchio di rifiuti di ogni foggiabuttati in strada. Ricordo molti annifa, mentre ero in viaggio per servizioin quel di Napoli, che mi è arrivato unsacco di immondizia a non più di unmetro di distanza: a quanto ebbe adire un signore del quinto piano, semi veniva addosso era colpa miaperché non guardavo dove andavo...Da quello che si vede certi inciviliabitano ancora in quella città, ma misono accorto che non hanno fattovedere la situazione «monnezza» neiquartieri dove abitano De Magistris el’ex governatore, al quale nessunoimputa la minima mancanza.

L’importante è ascoltare le telefonateche fa la gente, in particolare ilCavaliere, e magari guardare quantevolte cambia le lenzuola. Per lorol’importante è dare spazio allaperversione umana, lasciando cheabbia libero sfogo e pienadimostrazione nelle vie e nelle piazzed’ Italia e del mondo.Ultimamente hanno parlato molto dicalcio e qualcuno molto amareggiatoha anche affermato che ormai è tuttaimmondizia. Allora, mi sono chiesto,perché non stoccare provvisoriamentequelle montagne di «monnezza» al«San Paolo»? Tanto siamo in periodoestivo, il campionato è fermo e...monnezza per monnezza...

Rolando Caldana, BOLZANO

Caro Caldana,è fuor di dubbio che a Napoli il pro-

blema esista, non da oggi. E che siagravissimo. Non è però un fatto «con-

genito»: ci sono quartieri di Napoli(come la «malfamata» zona di Scam-pia) e città della Campania dove laraccolta differenziata supera quel cheriusciamo a fare noi bolzanini. Che sitratti ormai di un problema naziona-le è pure fuor di dubbio, almeno finoa quando siamo un unico Paese. Inquesti casi le invettive servono a po-co — ossia a scaricare i nervi e farsi(forse) due risate — ma non risolvo-no i problemi. Le ricordo che nel1995 fu Milano a essere invasa dai ri-fiuti. In soccorso arrivarono altre Re-gioni e città d’Italia. Dopo di che èchiaro che anche Napoli e la Campa-nia dovranno dotarsi di tutte le strut-ture per gestire in normalità il proble-ma dei rifiuti. Infine, il calcio: sì, c’ègrande «monnezza» anche lì. Ma piùche dallo stadio napoletano, parte eviene scaricata da altri stadi assoluta-mente nordisti, spesso «padani».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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PROTAGONISTIAuguri Nietta

Tra qualche giorno NiettaDondio compirà 85 anni.

Ho avuto modo di cono-scerla e di apprezzarne il co-raggio e la combattività. Soche ultimamente la salute leha fatto qualche scherzo masono convinto che il suo spiri-to positivo le porterà nuove

energie. Ricordo Nietta du-rante le sue battaglie per l’am-biente quando era alla guidadel Wwf locale e sedeva inconsiglio comunale. Sempredalla parte dei più deboli,sempre in prima fila senza in-teressi personali. Grazie Niet-ta per il tuo impegno per lacittà.

Mauro Maffei,BOLZANO

RIFIUTISpagnolli sbaglia

«I napoletani devono impa-rare a risolvere questo proble-ma da soli. Possibilità di spe-dire i rifiuti altrove ce ne so-no già diverse, per esempiosui treni diretti in Germania.Ma non è questo il modo peruscire una volta per tutte dal-l’emergenza». Chi lo ha det-

to? Un sindaco leghista? No,lo ha detto Spagnolli.

Credo che sia il caso primadi aiutare i cittadini a evitareun’estate con il colera e solodopo di dare lezioni di buonaamministrazione.

Anche io sono convintoche il problema di Napoli va-da risolto strutturalmente,ma intanto togliamo i cumu-li dalle strade. Il sindaco

avrebbe fatto una bella figu-ra offrendo il nostro inceneri-tore per una certo numero ditonnellate di rifiuti napoleta-ni.

E poi cosa significa devo-no imparare «da soli»? Abbia-mo appena festeggiato l’uni-tà d’Italia e poi lasciamo an-negare i nostri amici del Sud?

Luigi Francesconi,BOLZANO

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Con tale crescita il campoinnovativo del social desi-gn sta emergendo anche inAlto Adige.

Comparato con altre real-tà globali, nonostante tuttele grandi e indiscutibili con-quiste e il ruolo di modelloper molte società nel mon-do, l’Alto Adige rimane unarealtà che — non ultimoper ragioni storiche — è an-cora fortemente dominatada concezioni di politica tra-dizionale, con un potere po-litico più o meno monoliti-co e pertanto in molti casiinsufficientemente rivoltoverso il dialogo, ma inclina-to alla «decisione dall’alto»che vede processi politicidal basso come fattore sco-modo e rallentante, comehanno dimostrato per esem-pio recentemente gli eventiriguardo alla questioneEurac con le dimissioni delcapo di ripartizione ArminGatterer in «segno di prote-sta contro lo stile e i ragio-namenti democraticamentenon accettabili» da partedella giunta locale.

Noi pensiamo che l’asce-sa prepotente del social de-sign come forza di comuni-cazione innovativa, neglianni a venire, avrà un im-patto notevole sulla nostraterra.

Prima di tutto non saran-no più esclusivamente la lo-gica e il potere dei partitipolitici a garantire la coesio-ne e a forgiare i processi po-litici e sociali. Gli stili e iprocedimenti del potere for-se non cambieranno del tut-to, ma saranno moltiplicatidi sicuro. Quella al potereattualmente è probabilmen-te l’ultima generazione poli-tica a coltivare uno stile an-cora pre-internet.

Le prossime generazionisaranno necessariamentediverse, e anche in Alto Adi-ge orientate a un modellodi potere tripolare e più flui-do (vedi le idee connesse al-la cosidetta «liquid demo-cracy»).

Secondo: il social designcome terza colonna del pro-cesso politico e sociale. InAlto Adige esso potrà esse-re un contributo di pacifica-zione etnica, dal momentoche sarà centrato(in accor-do con il carattere dei nuo-vi media) all’«empower-ment» dell’individuo e mol-to meno di gruppi, anche sequesti resteranno importan-ti e probabilmente irrinun-ciabili per le identità collet-tive anche nel futuro.

Terzo: il social design po-trà, attraverso il potere del-la comunicazione, diventa-re una forza di cambiamen-to di cui l’Alto Adige ha for-se più bisogno di altre real-tà vicine. Proprio attraver-so la forza dell’interventoartistico-sociale creerà unnuovo modo di concepirela «cultura», questa voltanon in senso di identità par-ticolari in contrasto con lealtre, ma come fattore (noncome ultimo tecnologico)di integrazione individualee personale.

Pertanto, il social designsicuramente farà diminuirel’importanza dei partiti poli-tici tradizionali anche in Al-to Adige e della relativa cul-tura di interazione sociale.

Saranno invece semprepiù importanti i processi didialogo e di attrazione con-nessi a visualizzazioni e aidee dal basso in alto. Lagrande sfida sarà di non la-

sciar questo sviluppo ai po-pulisti, ma di renderlo auto-critico, mettendolo a dispo-sizione di una più grandediversità e di un pluralismovissuto su livelli diversi,ma complementari tra di lo-ro.

Ci sono naturalmente va-ri presupposti affinché il so-cial design possa assumereun ruolo progressivo nellanostra provincia. La mag-gioranza di questi presup-posti fino adesso non è an-cora stata discussa. Datoche sono considerati in tut-to il mondo come fattore diimportanza cruciale per l’in-novazione tecnologica, inuovi social media, il socialdesign e tutt i i relat iviaspetti teorici e operatividovrebbero essere inclusinel nuovo polo tecnologicopianificato dalla Provincia,nonché nelle già esistentistrutture di ricerca e scien-za in Alto Adige. Questonon significherà solo dareun contributo di moderniz-zazione, ma potrà essere an-che un fattore importanteper indirizzare qui campisempre più importanti del-l’attenzione internazionale(attention economy) chesta diventano uno dei cam-pi di maggior impatto, pro-duttività e rendimento delmondo economico del XI se-colo, e che pertanto nonpuò più essere trascuratocome fattore produttivo edeconomico neanche in AltoAdige. Bisognerebbe poicreare una public-privateagenzia di comunicazionesociale e sostenibile non so-lo limitata ai classici temidel social design (comecampagne pubblicitarie diinteresse pubblico e della

società civile), ma volta adusare il design per migliora-re l’interazione sociale ingenerale, incluso lo scam-b i o d i o p i n i o n i e i lnetworking ad hoc per que-siti politici e sociali di inte-resse anche solo tempora-neo.

Inoltre c’è oggi in AltoAdige un grande compito ir-risolto: come rendere attra-enti questioni politiche esociali per i giovani, e dun-que usare design ed arti percoinvolgere più persone inprocessi di dialogo e di deci-sioni collettive importantiper la nostra realtà.

La questione è come crea-re un antidoto contro la ten-denza antipolitica e privati-stica sopratutto dei giovaniin Alto Adige, che sono poiquelli che usano maggior-mente i nuovi social media.Ogni risposta che si allineanella direzione del social de-sign presuppone che il desi-gn e le arti escano fuori dal-le loro torri d’avorio e co-mincino ad entrare con for-za nel vasto campo contem-poraneo dell’attrattività del-le idee nel mondo politica esociale.

Ci auguriamo che questosucceda, anche se con un

certo ritardo, anche in AltoAdige, per contribuire a cre-are una società più dialogi-ca, multidimensionale, indi-vidualistica, più sostenibilee più stabile. Speriamo cheanche in Alto Adige ci sianonon una, ma tre di questecolonne politiche volte auna proficua collaborazio-ne negli anni a venire.

*Roland Benedikter,docente universitarioIn collaborazione con

il professor Kris Kroisdella Libera Università di

Bolzano e AndreasTrenker, studente dellaFacoltà di Design e arti

La politica senza i partiti tradizionali

Nuovi media e social network Una giovane davanti al computer

Lo scenario

9Corriere dell'Alto Adige Giovedì 7 Luglio 2011

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