ora fate i conti con noi - le proposte della Rete della Conoscenza Siena sul diritto allo studio

4

description

sette proposte riguardanti alcune tematiche che stanno investendo la nostra società, dalla crisi economica al diritto allo studio, dai beni comuni alla riconquista di spazi di democrazia e di dibattito politico. Per queste ragioni, abbiamo adottato uno slogan che suona come una risposta a quanti, sul malessere degli studenti e delle classi più deboli, hanno speculato e si sono arricchiti. Cari signori dei bilanci, ora i conti li fate con noi!"

Transcript of ora fate i conti con noi - le proposte della Rete della Conoscenza Siena sul diritto allo studio

Page 1: ora fate i conti con noi - le proposte della Rete della Conoscenza Siena sul diritto allo studio
Page 2: ora fate i conti con noi - le proposte della Rete della Conoscenza Siena sul diritto allo studio

La crisi economica coincide drasticamente con la crisi della sovranità popolare. Nonostante il governo Berlusconi appaia ormai al capolinea, non si prefigura alcuna alternativa reale all’orizzonte. Le forze sociali chiamate a difendere il mondo del lavoro non sono state capaci di rispondere efficace-mente e unitariamente agli attacchi del Governo rivolti ai diritti dei lavoratori, né tantomeno sono state capaci di rispondere con forza ai temi della disoccupazione e del precariato. Il diritto allo studio, al lavoro e alla sanità sono stati drasticamente calpestati dalle leggi di stabilità volte a mantenere integro un sistema finanziario neoliberista che impone politiche di austerity a discapito del-le fasce più deboli del paese. L’Europa oggi appare non più la soluzione bensì la causa stessa della crisi, ciò dovuto anche alle politi-che economiche imposte dal trattato di Maastricht. La crisi economica e politica presente nei paesi occidentali ha coinciso di pari passo con la nascita di movimenti sociali di rivendicazione per una maggiore partecipazione alle decisioni politiche intraprese dai rispettivi governi. Dall’Inghilterra alla Spagna, dalla Grecia al Cile fino ad arrivare all’Italia, i movimenti studenteschi sono scesi nelle piazze, si sono riappropriati di spazi di dibatto e di confronto, hanno sviluppato proposte per un nuovo stato sociale. L’unica risposta della classe politica alle nostre proposte è stata la repressione con cui si è voluto met-tere a tacere, anche attraverso le strumentalizzazioni dei media, le opposizioni sociali presenti nel pae-se, come dimostra il 14 dicembre. Nonostante ciò siamo ancora pronti a riprendere le strade, ad occupare le piazze, a produrre criticità nel paese, questa volta con la proposta di un comitato che affronti la crisi economica, culturale, politica e sociale, mettendo insieme tutte quelle forze capaci di provocare un reale cambiamento con proposte alternative atte a costruire un sistema contrapposto a quello fallimentare sostenuto dai governi europei e dalle lobby finanziarie. A questo proposito lanciamo sette punti da cui ripartire localmente dal 7 ottobre per una nuova stagio-ne di lotta. Ora i conti li fate con noi!

L’istruzione è un diritto fondamentale per la formazione del cittadino e come tale deve essere accessi-bile a tutti e garantito per le fasce più deboli. Rivendichiamo una legge quadro nazionale sul diritto allo studio che cancelli le discriminazioni esistenti tra le diverse regioni, richiediamo un corposo rifinanzia-mento del fondo per le borse di studio e l’eliminazione di ogni forma di prestito che ipotechi il futuro degli studenti, richiediamo che vengano abbassati e rispettati i tetti di spesa dei libri fissati dal ministero. l’accesso al sapere viene ostacolato anche dal costo dei libri di cui ogni anno vengono ripubblicati inu-tilmente nuove edizioni facendo gli interessi delle case editrici e mettendo in difficoltà gli studenti e le loro famiglie, richiediamo lo stanziamento di fondi per introdurre il comodato d’uso dei libri in tutte le scuole, garantendo così la possibilità di accedere gratuitamente al materiale didattico.

In questi anni abbiamo assistito ad una carenza di democrazia e di spazi di confronto diretto. La crisi economica ha di fatto svuotato la sovranità popolare, permettendo ai grandi speculatori internazionali di appropriarsene. Gli unici luoghi di confronto critico e di dialogo rimasti sono le assemblee universitarie e scolastiche: per questo motivo chiediamo l’interruzione della didattica, la valutazione dell’insegnamento e dei docenti e i referendum consultivi. È tempo di riappropriarsi dei luoghi di dibatti-to politico, locale e nazionale, sottraendoli a questa classe dirigente colpevole di essere lontana dalle istanze sociali e dalle priorità dei cittadini.

Page 3: ora fate i conti con noi - le proposte della Rete della Conoscenza Siena sul diritto allo studio

Vogliamo una fasciazione delle tasse universitarie più progressiva e più equa. Ad oggi, nell’università di Siena, sono presenti solo due fasce, ed il loro punto di divisione è 23.000 euro di ISEE. Non è possibi-le che una famiglia che ne guadagna 23.001 euro sia trattata allo stesso modo di una famiglia che ne guadagna 100.000 o ancora di più. Diciamo no agli aumenti delle tasse che sono stati giustificati come adeguamento ISTAT: i prezzi saranno pure aumentati, ma gli stipendi per pagarli no. Inoltre, non ca-piamo come mai i servizi dell’università vengano tagliati, ma le tasse continuino a crescere. È una vergogna: così come la crisi economica la stanno pagando i cittadini più deboli, che non l’hanno provocata, allo stesso modo gli studenti e le loro famiglie devono pagare, attraverso gli aumenti delle tasse, quei buchi che sono stati provocati dalla gestione “allegra” e clientelare dei rettori.

Rispetto al referendum, la soluzione alla crisi non è la privatizzazione di un bene necessario e indispen-sabile come l’acqua. I cittadini hanno espresso il loro voto non per essere ignorati, ma perché la situa-zione migliori, cosa impossibile finché i comuni continueranno a non mettere in atto il volere popolare. Così come la volontà dei cittadini di passare ad un’economia pulita senza rischi sul breve e lungo ter-mine, insiti nel nucleare. La cultura è un bene di tutti! Con che coraggio diamo un valore economico a qualcosa che non ha prezzo? I tagli alla cultura hanno comportato la chiusura di teatri, biblioteche, musei, luoghi di formazio-ne per chiunque e, soprattutto, per qualunque individuo non voglia o non possa permettersi di studiare.

La dignità degli uomini non è un bene commerciabile né tanto meno barattabile con gli interessi privati di banche ed istituzioni sovranazionali. Non accettiamo politiche, a qualunque livello, che sacrifichino ad un falso benessere di sola natura fi-nanziaria diritti ed interessi collettivi. Lo spauracchio del “debito” non può e non deve essere un alibi per una destrutturazione sociale ad uso e consumo e beneficio di banchieri, multinazionali e speculatori.

Rivendichiamo delle convenzioni con i trasporti pubblici per quegli studenti medi pendolari e gli univer-sitari che abitano fuori dalle mura o nei paesi vicini, più corse serali e notturne per permettere l’aggregazione sociale e culturale al di fuori dell’orario didattico, più corse urbane per gli orari di punta contro il sovraffollamento dei mezzi. Rivendichiamo luoghi di aggregazione culturale per tutti i soggetti in formazione con accesso conven-zionato per gli studenti a luoghi di cultura quali ad esempio musei, cinema e teatri; biblioteche e sale di studio aperte oltre l’orario didattico all’interno delle scuole e delle università; spazi autonomi o di auto-gestione come laboratori di associazionismo giovanile nonché cultura degli spazi come parte della cit-tadinanza stessa; servizi sanitari almeno pari a quelli del cittadino residente per gli studenti pendolari e fuorisede.

Sempre di più sono le scuole fatiscenti nel nostro paese. Vediamo giorno dopo giorno prosciugare i pochi fondi stanziati negli anni passati destinati all’edilizia scolastica. Fatti non molto lontani ricordano la morte di Vito Scafiti, giovane ragazzo torinese morto sepolto sotto il controsoffitto della sua classe. Rivendichiamo il diritto a poter entrare sicuri di non morire nelle nostre aule, l’adeguamento delle scuo-le alle esigenze degli studenti come dei professori ed uno stanziamento straordinario di fondi per la messa a norma degli edifici scolastici fatiscenti.

Page 4: ora fate i conti con noi - le proposte della Rete della Conoscenza Siena sul diritto allo studio