OPER DI URBANIZZAZIONE PRIMARIA RELATIVE AL NUOVO...

12

Transcript of OPER DI URBANIZZAZIONE PRIMARIA RELATIVE AL NUOVO...

Opere di Urbanizzazione Primaria, Nuovo Asilo Nido di Alberone – Area via Chiesa (ex scuola Elementare)

1 B.1 - RELAZIONE TECNICO ILLUSTRATIVA IMPIANTO DI ALLONTANAMENTO ACQUE METEORICHE E REFLUE

OPER DI URBANIZZAZIONE PRIMARIA RELATIVE AL NUOVO EDIFICIO SCOLASTICO ADIBITO AD ASILO NIDO IN LOCALITA' ALBERONE NEL COMUNE DI CENTO (FERRARA)

B.1- RELAZIONE TECNICO - ILLUSTRATIVA IMPIANTO DI TRATAMENTO E RECAPITO PER SCARICHI DA INSEDIAMENTO CIVILE E ASSIMILABILI AI DOMESTICI, MODALITA’ ESECUTIVE, CALCOLO, MATERIALI E MANUFATTI D’ALLACCIAMENTO DELLA RETE FOGNARIA ACQUE NERE E DELLE ACQUE METEORICHE

1. PREMESSA

La presente relazione ha per oggetto i lavori di realizzazione dell’impianto di scarico delle acque reflue e di quelle

meteoriche prodotte nell’edificio di tipo civile adibito ad ospitare una sezione di asilo nido all’interno di una zona

residenziale compresa tra Via Chiesa e Via G.Pascoli nella frazione di Alberone a Cento sullo stesso sedime

dell’edificio scolastico preesiste demolito a causa dell’inagibilità provocata dal sisma del maggio 2012.

La relazione descrive gli impianti di scarico civili previsti a servizio dell’edificio e quelli di drenaggio delle aree di

influenza delle coperture, dei piazzali e delle strade di pertinenza dell’area in progetto.

Fanno parte della presente relazione gli schemi, le piante e le planimetrie necessarie per meglio individuare i percorsi

delle tubazioni, il posizionamento dell’impianto di trattamento delle acque reflue, il loro recapito post trattamento,

comprensivo delle acque di drenaggio superficiale, nella rete fognaria esistente si Via G.Pascoli.

Per il trattamento delle acque civili è infatti previsto un impianto prefabbricato di trattamento anaerobico dimensionato

per 11 abitanti equivalenti, disposto sul fianco del fabbricato, in luogo al preesistente sistema di trattamento, il cui

recapito già avveniva in rete fognaria esistente e che quindi verrà ripristinato con un nuovo allaccio.

Per quanto riguarda l'intervento delle opere stradali relative alla fognatura pubblica di tipo misto sarà realizzato un nuovo

sistema di raccolta acque meteoriche su Via G. Pascoli con relativo impianto di intercettazione realizzato con caditoie

sifonate. Tale impianto verrà poi collegato al tratto esistente che recapita le acque miste verso Via Ghisellini.

2. IMPIANTO DI SCARICO - RIFERIMENTI NORMATIVI

Il dimensionamento degli impianti di scarico acque usate e meteoriche è stato effettuato con la norma UNI EN 12056-1;

12056-2 e 12056-3; i diametri delle tubazioni sono riportati direttamente negli elaborati grafici del progetto definitivo -

esecutivo.

L'impianto sarà realizzato secondo le caratteristiche indicate nella seguente relazione e nella documentazione allegata,

si dovranno inoltre rispettare tutte le leggi vigenti, anche se non espressamente menzionate, con particolare riferimento

a:

UNI EN 12056-1:2001 30/06/01 Sistemi di scarico funzionanti a gravità all'interno degli edifici - Requisiti generali e

prestazioni.

UNI EN 12056-2:2001 30/09/01 Sistemi di scarico funzionanti a gravità all'interno degli edifici - Impianti per acque reflue,

progettazione e calcolo

UNI EN 12056-3:2001 30/09/01 Sistemi di scarico funzionanti a gravità all'interno degli edifici - Sistemi per l'evacuazione

delle acque meteoriche, progettazione e calcolo

Opere di Urbanizzazione Primaria, Nuovo Asilo Nido di Alberone – Area via Chiesa (ex scuola Elementare)

2 B.1 - RELAZIONE TECNICO ILLUSTRATIVA IMPIANTO DI ALLONTANAMENTO ACQUE METEORICHE E REFLUE

UNI EN 1277:1998 31/05/98 Sistemi di tubazioni di materie plastiche - Sistemi di tubazionidi materiali termoplastici per

applicazioni interrate non in pressione - Metodi di prova per la tenuta dei giunti del tipo con guarnizione ad anello

elastomerico

UNI EN 1329-1:2000 31/05/00 Sistemi di tubazioni di materia plastica per scarichi (a bassa ed alta temperatura)

all'interno dei fabbricati - Policloruro di vinile non plastificato (PVC-U) - Specifiche per tubi, raccordi e per il sistema

UNI EN 752-7:2001 30/04/01 Connessioni di scarico e collettori di fognatura all'esterno degli edifici - Manutenzione ed

esercizio

UNI 8065:1989 01/06/89 Trattamento dell' acqua negli impianti termici ad uso civile.

3. DESCRIZIONE SOMMARIA DELL'IMPIANTO Gli apporti delle acque di rifiuto sono stati calcolati con criterio statistico-probabilistico di uso contemporaneo di più

apparecchi di scarico.

Il consumo d’acqua giornaliera per ciascun abitante è stato valutato in 250 l/ab./giorno. I criteri di dimensionamento e

calcolo dell’impianto a gravità per le acque reflue all’interno dell’edificio seguono le norme UNI EN 12056-2.

L’impianto di scarico del fabbricato è a servizio delle seguenti utenze:

Unità immob.

Sup. utile Servizi Igienici

Locale mensa

Spogliatoi Altri scarichi

Utenti (totale)

n° mq n° n° n° n° n° 1 210 3 1 2 2 35

N. 6 Vasi - N. 5 Lavabi - N. 1 Lavello - N. 2 Bidet

4. PORTATA ACQUE SANITARIE Il dimensionamento del sistema di scarico è stato riferito ai parametri “unità di scarico” DU, coefficiente di frequenza k,

uso del fabbricato, ed agli apparecchi in funzione, classificati per “gruppi di unità di scarico” in base all’equazione :

Q = k * ( Σ DU )0.5 = 0.5*(35*3)0.5 = 5 l/s

La stima della portata scaricata fa’ quindi riferimento al numero di apparecchi che immettono i reflui nella rete di scarico,

in funzione del coefficiente di frequenza K= 0.5.

Opere di Urbanizzazione Primaria, Nuovo Asilo Nido di Alberone – Area via Chiesa (ex scuola Elementare)

3 B.1 - RELAZIONE TECNICO ILLUSTRATIVA IMPIANTO DI ALLONTANAMENTO ACQUE METEORICHE E REFLUE

Verifica del tratto terminale esterno del collettore di scarico DN250 delle acque sanitarie per li quale si è considerata una

pendenza minima del 1% , e controllando che la velocità di percorrenza non scenda al disotto dei 0,5m/s al fine di

evitare accumulo di sedimenti sul fondo del collettore.

5. IMPIANTO FOGNARIO INTERNO Gli scarichi degli apparecchi sanitari dei servizi igienici confluiranno in pozzetti di raccolta mediante la rete di scarico

delle acque nere che sarà realizzata con la posa in opera di tubazioni in PEAD secondo le norme UNI 7613 con i

diametri indicati.

Ogni apparecchio sanitario sarà dotato di sistema di scarico a sifone in modo da evitare la fuoriuscita nell’ambiente di

cattivi odori provenienti dalla rete di scarico.

Il diametro previsto per gli scarichi dei WC è il DN110; per tutti gli altri si utilizzerà un diametro DN50. Braghe, mentre

per curve e raccordi sono previsti pezzi speciali.

Le pendenze delle tubazioni di scarico dovranno essere comprese fra il 3% ed il 6% e comunque non inferiori al 2% per

ridurre il deposito di liquami che possono determinare un intasamento delle tubazioni. La colonna di scarico delle acque

nere si collega ad un pozzetto sifonato ai piedi del fabbricato.

Per il tracciato della rete di scarico interna si rimanda agli elaborati grafici di progetto allegati.

Tutte le tubazioni di scarico saranno dotate di una rete di ventilazione in modo da garantire il corretto allontanamento

delle acque di scarico.

Su tutti i tratti di tubazioni saranno installate delle ispezioni per rendere l’impianto di facile manutenzione e pulizia.

6. IMPIANTO FOGNARIO ESTERNO

La rete di drenaggio delle acque meteoriche ricadenti sulle aree di influenza e delle coperture, è prevista essere

realizzata con tubazioni interrate in PEAD secondo le norme UNI 7613 con i diametri indicati.

Gli scarichi degli apparecchi sanitari confluiranno in pozzetti di raccolta e d’ispezione per poi defluire nell’impianto di

recapito finale che convoglia le acque nel collettore stradale delle acque miste.

7. SISTEMA DI DEPURAZIONE

Sarà posta in opera una vasca di depurazione a trattamento anaerobico del tipo prefabbricato fossa Imhoff per la

sedimentazione primaria. Successivamente alla sedimentazione i reflui verranno inviati in un pozzetto per il prelievo e

monitoraggio dei reflui in uscita dall’impianto e affluenti nel collettore di recapito insieme alle acque meteoriche, di

pertinenza della società Hera spa che ne gestisce la manutenzione

8. ACQUE METEORICHE

Le acque meteoriche intercettate dalle are di pertinenza risultano provenire da:

- copertura fabbricato tecnologico

- copertura area esazione

- piazzali parcheggi e aree di camminamento

- un tratto della sede stradale con esclusione delle aree per la cui posizione e andamento planimetrico si è mantenuto

l’attuale schema di deflusso e recapito finale.

Il dimensionamento del sistema di drenaggio delle acque meteoriche provenienti dalle aree su indicate è stato condotto

riferendosi all’equazione di possibilità pluviometrica sui cui parametri si riportano di seguito i valori assegnati:

Opere di Urbanizzazione Primaria, Nuovo Asilo Nido di Alberone – Area via Chiesa (ex scuola Elementare)

4 B.1 - RELAZIONE TECNICO ILLUSTRATIVA IMPIANTO DI ALLONTANAMENTO ACQUE METEORICHE E REFLUE

- Evento pluviometrico caratterizzato da un’intensità di precipitazione pari a 60 mm/ora;

- Superficie impermeabile del lotto (coperture, piazzali, passi carrabili, tettoie, ecc.) =550 mq

- Coefficiente di afflusso alla rete φ 0,9;

- Coefficiente di sicurezza di 1,5;

Sup* ϕ *j*δ

Q max = _____________ = 12.40 l/sec 3600 Dove,

Q max = portata massima di pioggia (l/s); Sup. = superficie impermeabile (mq);

φ = coefficiente di afflusso (0,9);

j = intensità di pioggia (60 mm/ora);

δ = coefficiente di sicurezza (1,5);

Definita la portata massima scaricata, il dimensionamento del collettore che convoglia gli scarichi al sistema di drenaggio

stradale è stato scelto imponendo un diametro che garantisca comunque un grado di riempimento massimo del 50%

della sezione di passaggio della tubazione.

La portata verrà convogliata, tramite collettori in PEAD corrugato per classe di carico stradale, alla rete di drenaggio di

cui la zona è già dotata, verranno quindi dirette al pozzetto di raccordo che risulta predisposto nell’area pavimentata

immediatamente al tergo del fabbricato, e da qui al pozzetto di connessione della rete di drenaggio stradale di monte del

recapito finale esistente su Via Ghisellini. Tale tratto è costituito da un manufatto ovoidale in cls di dimensioni 500-700

mm.

9. VERIFICA DELL’IMPIANTO

Al termine dei lavori sarà cura dell’installatore eseguire le verifiche finali atte ad accertare l’esecuzione dell’impianto in

conformità alle indicazioni fornite dal progetto e alle disposizioni Legislative e Normative.

10. DICHIARAZIONE DI CONFORMITA’

Ultimata la posa dell’impianto la Ditta installatrice dovrà rilasciare al committente la Dichiarazione di Conformità

dell’impianto alla regola dell’arte secondo quanto prescritto dal D.M. 37 del 2008. La dichiarazione predisposta secondo i

Opere di Urbanizzazione Primaria, Nuovo Asilo Nido di Alberone – Area via Chiesa (ex scuola Elementare)

5 B.1 - RELAZIONE TECNICO ILLUSTRATIVA IMPIANTO DI ALLONTANAMENTO ACQUE METEORICHE E REFLUE

modelli ministeriali dovrà avere allegato il progetto esecutivo, la relazione contenente la tipologia dei materiali utilizzati e

il certificato rilasciato dalla Camere di Commercio relativo ai requisiti tecnico-professionali della Ditta installatrice.

11. MANUTENZIONE IMPIANTO

In relazione a quanto indicato nelle leggi e norme vigenti sarà previsto dal Committente un piano di manutenzione

ordinaria e un controllo dell’efficienza da effettuare secondo quanto specificato dalle disposizioni vigenti.

In particolare si ricorda che l’efficacia di un “trattamento appropriato” è garantita dalla corretta gestione e manutenzione

dell’impianto che devono essere attuate dal Proprietario dello scarico. Gli impianti di trattamento primario devono essere

periodicamente controllati, provvedendo allo spurgo, all’allontanamento dei fanghi ed alla pulizia dei pozzetti.

12. DIMENSIONAMENTO DELL'IMPIANTO STRADALE DI RACCOLTA ACQUE METEORICHE L’intervento in oggetto, che si articola su 1200 m2 di superficie stradale complessiva tutta impermeabilizzata, fa parte

della sistemazione delle aree urbane esterne al comparto della scuola, compresa la realizzazione di un’area di

parcheggio pubblico affacciata su Via Chiesa a servizio della nuova scuola di circa 180 m2.

Il sistema di scarico prescelto è condizionato dalla natura del luogo: l’area stradale di Via G. Pascoli infatti, si trova allo

stato attuale a quota inferiore rispetto a quella delle strade circostanti (Via Chiesa e Via Ghisellini) e le reti fognarie

comunali presenti nella zona sono in parte inutilizzabili in quanto inadeguate o in parte dismesse. Si è quindi previsto di

suddividere le acque meteoriche di dilavamento delle superfici impermeabili in tre linee distinte, che saranno allacciate

mediante opportuni pozzetti nella rete fognaria mista presente lungo Via G. Pascoli e tramite un nuovo tratto che da Via

Chiesa scende verso il Pozzetto esistente di recapito a metà di Via G. Pascoli di fronte all'ufficio postale .

13. CRITERI DI PROGETTAZIONE

Gli aspetti considerati sono molteplici; di seguito si elencano i principali insieme alle soluzioni adottate:

1. Il calcolo dell’afflusso. Il calcolo della massa d’acqua raccolta si svolge ipotizzando un evento meteorico avente tempo

di ritorno molto elevato.

Sul sito internet dell’Arpa sono disponibili gli annali idrologici relativi agli anni dal 2003 al 2007. I dati significativi raccolti

sono piuttosto eterogenei e possono al più indicare una tendenza; infatti per gli anni dal 2003 al 2007 si possono leggere

i valori rilevati dalle stazione pluviometrica più vicina che è quella di Mirabello e Sant'Agostino -San Carlo, molto vicina

all’area in esame di Alberone. Non solo: le rilevazioni sulla stazione di comprendono anche gli eventi con massima

piovosità nell’intervallo breve di 5 minuti, mentre quelle precedenti sulla stazione recano dati riferiti ad intervalli brevi di

10 minuti, a parte qualche sporadico caso a partire dai primissimi anni Novanta (e quindi dati meno significativi,

allontanandosi nel tempo). In sintesi, i dati della stazione mostrano piogge con massima intensità compresa tra i 28 e i

40 mm/h, allo stesso modo, gli eventi brevi di massima durata si aggiravano sempre sui 9-10 mm di pioggia in 5 minuti,

con l’eccezione di 16,4 mm nel 2005. I dati precedenti relativi alla stazione, invece, mostrano intensità massime

comprese tra 22 e 72 mm/h ed eventi brevi con altezze di pioggia comprese tra 18,6 e 28 mm in 10 minuti. Aggiungendo

le indicazioni di cui alla norma UNI EN 12056-3, che consiglia di riferirsi a serie storiche di almeno 10 anni o, in

mancanza di dati, considerare eventi di pioggia oraria di progetto pari a 180 mm, equivalenti a 3 mm al minuto, è

evidente che questo criterio è coerente con la tendenza ricavata dai dati pluviometrici, pur essendo cautelativo

rispetto ad essa. Ad una tale pioggia corrisponde una portata d’acqua pari a 3 l/min, ossia 0,05 l/s, su una superficie di 1

m2 sistemata in direzione normale a quella di caduta della pioggia stessa. Non vi saranno altri afflussi, considerato che

le superfici scolanti circostanti l’area scaricano le proprie acque altrove.

Opere di Urbanizzazione Primaria, Nuovo Asilo Nido di Alberone – Area via Chiesa (ex scuola Elementare)

6 B.1 - RELAZIONE TECNICO ILLUSTRATIVA IMPIANTO DI ALLONTANAMENTO ACQUE METEORICHE E REFLUE

Per individuare le piogge di progetto è stata però sviluppata una specifica ed approfondita analisi delle precipitazioni di

forte intensità e breve durata, responsabili dei massimi deflussi, per l’area del progetto e si è poi provveduto a definire la

curva di possibilità pluviometrica.

Lo studio della pluviometria viene svolto facendo riferimento ai dati degli Annali Idrologici relativi alle precipitazioni

registrate al pluviografo di Bologna. Complessivamente erano disponibili 73 anni di dati, dal 1934 al 2008, da cui si sono

selezionati gli eventi di breve durata e forte intensità di durata 10, 15, 20, 30, 45 minuti, e gli eventi di durata 1, 3, 6, 12 e

24 ore. Per l’analisi delle altezze di pioggia si è adottata la legge per i valori estremi di Gumbel:

La Curva di Possibilità Pluviometrica è stata ottenuta suddividendo i dati in due gruppi, quelli di durata fino all’ora e quelli

di durata da 1 ora a 24 ore.

La curva di possibilità pluviometrica che si ottiene con tempo di ritorno 25 anni è la seguente:

Per durate fino all’ora:

h = 45,29 ∙ t 0,566 (h in mm; t in ore)

Per durate superiori all’ora:

h = 43,47 ∙ t 0,293 (h in mm; t in ore)

La stima del valore della portata di progetto che sollecita, per assegnato tempo di ritorno, il sistema scolante viene

effettuata mediante l'applicazione del metodo cinematico.

L’ipotesi adottata per il modello di calcolo è che il sistema idrologico sia lineare e invariante nel tempo ovvero che

l’idrogramma, per assegnata precipitazione, dipenda dalle caratteristiche del bacino supposte stazionarie e indipendente

dall’evento considerato.

Il metodo cinematico o della corrivazione è basato sulle seguenti ipotesi:

• gocce d’acqua cadute contemporaneamente in punti diversi del bacino impiegano tempi diversi per giungere alla

sezione di chiusura;

• il contributo di ogni singolo punto alla formazione della portata di bacino sia proporzionale all’intensità di pioggia in quel

punto;

Opere di Urbanizzazione Primaria, Nuovo Asilo Nido di Alberone – Area via Chiesa (ex scuola Elementare)

7 B.1 - RELAZIONE TECNICO ILLUSTRATIVA IMPIANTO DI ALLONTANAMENTO ACQUE METEORICHE E REFLUE

• il tempo impiegato dalle gocce per raggiungere la sezione di chiusura sia caratteristico di ciascun punto ed invariante

nel tempo.

Il tempo di corrivazione, caratteristico del bacino, è il tempo necessario perché la goccia caduta nel punto idraulicamente

più lontano raggiunga la sezione di chiusura. Per le reti urbane il tempo di corrivazione tc è dato dalla somma di due

termini:

tc = ta +tr

ta rappresenta il tempo di accesso che la particella d’acqua impiega per raggiungere il sistema di scolo delle acque;

tr rappresenta il tempo di rete ed è quello impiegato dalla particella per raggiungere, dal punto in ingresso alla rete, la

sezione di chiusura ed è il rapporto tra la distanza percorsa e la velocità impiegata per percorrerla.

Il tempo di accesso è di incerta determinazione variando infatti con la pendenza dell’area, con la natura della

pavimentazione, con la tipologia dei drenaggi minori della rete; esso viene assunto di valore pari a 1 minuti.

Il tempo di rete è dato dalla somma dei tempi di percorrenza di ogni singola tubazione seguendo il percorso più lungo ed

ottenuto come rapporto tra la lunghezza percorsa e la velocità effettiva determinata iterativamente in funzione della

portata e del grado di riempimento effettivo.

La determinazione della pioggia netta avviene per depurazione della frazione lorda caduta sul terreno considerando che

una parte di questa si perde per effetto di infiltrazione e detenzione superficiale. Il coefficiente di deflusso, definito come

il rapporto tra il volume defluito nella sezione di chiusura e quello caduto sull’intero bacino, è definito sulla base di due

valori di riferimento:

• superfici asfaltate φ = 0.85

• superfici a verde φ = 0.15

Pertanto con il metodo cinematico la portata massima al colmo alla sezione di chiusura del bacino vale:

Qmax= φ A a tCn-1

dove: φ coefficiente di deflusso dell’area; A superficie complessiva del bacino (m2); a, n coefficienti della curva di possibilità pluviometrica; tc tempo di corrivazione del bacino (ore).

Per la verifica delle sezioni idrauliche una volta determinata la portata di progetto, o udometrica, che le sollecita viene

eseguita in condizioni di moto uniforme secondo l’espressione di Gauckler-Strickler:

Q = Ks ΏR2/3 √i

dove: Q : portata che può transitare nel condotto a sezione piena (m3/s); Ks: coefficiente di scabrezza secondo Gauckler-Strickler (m1/3/s); Ώ: sezione idraulica del condotto (m2); R: raggio idraulico (m); i : pendenza del condotto (m/m).

La scabrezza “Ks” è stata assunta, secondo il coefficiente di Gauckler-Strickler, pari a:

KSgro = 40 m1/3/s per canalette in terra inerbite;

KScls = 75 m1/3/s per tubazioni e canalette in calcestruzzo;

KSpvc = 85 m1/3/s per tubazioni in materiale plastico.

Opere di Urbanizzazione Primaria, Nuovo Asilo Nido di Alberone – Area via Chiesa (ex scuola Elementare)

8 B.1 - RELAZIONE TECNICO ILLUSTRATIVA IMPIANTO DI ALLONTANAMENTO ACQUE METEORICHE E REFLUE

14. LA SCELTA DEL MATERIALE

Un sistema fognario deve essere progettato con materiali che assicurino una messa in opera veloce ed economica,

un’efficiente tenuta nel tempo, un decadimento modesto per “invecchiamento”, un’adeguata durata del sistema e una

ridotta incidenza dei costi di esercizio e degli interventi di manutenzione.

Pertanto si è scelto di utilizzare tubi in PVC compatto, che si installano con facilità, hanno durata eccellente, resistono

bene alle varie sollecitazioni meccaniche, sono imputrescibili e non vengono aggrediti chimicamente sia a causa

dell’elevata resistenza chimica (sono vulnerabili solo rispetto ad alcuni solventi organici) sia per le caratteristiche della

superficie interna.

15. VELOCITÀ MINIME E MASSIME

Il dimensionamento deve garantire che la velocità dello scarico in ogni punto della tubazione sia mantenuta all’interno di

un intervallo ottimale di valori: essa deve essere superiore ad un certo valore minimo (solitamente 0,5 m/s, secondo la

Circolare n. 11633 del 07.01.1974 del Ministero dei Lavori Pubblici), così da assicurare il trasporto dell’eventuale

materiale in sospensione che non deve sedimentare, e ciò sia per motivi igienici, sia per impedire che esso,

cementandosi, dia luogo a fenomeni di riduzione della sezione utile; allo stesso modo la velocità non può essere troppo

elevata, in quanto ciò causerebbe fenomeni di abrasione.

Il suo controllo è stato affrontato in sede di progetto; va tuttavia osservato che l’utilizzo di PVC compatto, considerata la

sua resistenza all’abrasione, consente valori della velocità di deflusso abbastanza elevati.

16. POZZETTI DI ISPEZIONE

La manutenzione dei canali di una rete di drenaggio è fondamentale per garantirne il corretto funzionamento. Le

operazioni di pulizia degli spechi sono rese possibili dalla presenza, lungo il tracciato delle canalizzazioni, di pozzetti di

ispezione; tali pozzetti si dispongono di norma a non più di 25-30 m di distanza l’uno dall’altro ed in modo che il tratto di

canale compreso tra due successivi pozzetti sia ad asse rettilineo. Ciò consente di svolgere operazioni di pulizia

mediante apposite aste giuntabili che vengono sospinte all’interno della canalizzazione a partire da un pozzetto, fino a

quello successivo.

17. RECETTORE

La condotta bianca pubblica confluirà, suddivisa in tre parti distinte, nella fognatura mista comunale passante lungo Via

G.Pascoli; sono state condotte indagini sul posto, con il supporto dei Tecnici del gestore Hera spa, le opportune indagini

per chiarire l’esatto diametro di tale condotta e il corpo recettore finale, che sarà comunque al di là del collegamento su

Via Ghisellini, il depuratore di Alberone a valle dell'impianto fognario misto.

18. DIMENSIONAMENTO DELLA CONDOTTA

Come sopra anticipato, la rete fognaria bianca è stata suddivisa in tre parti: la prima (tratto A) raccoglie una parte

dell’acqua proveniente dalla strada e dalle superfici impermeabili circostanti le case affacciate sul tratto privato di Via

G.Pascoli, per un bacino scolante complessivo di di circa 245 m2; la seconda (tratto B), convoglia la maggiore parte

dell’acqua dilavante strada e superfici impermeabili intorno alle case, per circa 620 m2 complessivi di superficie scolante;

la terza infine (tratto C), allontanerà le acque meteoriche provenienti dalle zone impermeabili del tratto asfaltato di Via

Pascoli all'inbocco su Via Chiesa escluso il parcheggio pubblico che ha già un sistema drenante, con superficie totale di

circa 345 m2.

Opere di Urbanizzazione Primaria, Nuovo Asilo Nido di Alberone – Area via Chiesa (ex scuola Elementare)

9 B.1 - RELAZIONE TECNICO ILLUSTRATIVA IMPIANTO DI ALLONTANAMENTO ACQUE METEORICHE E REFLUE

Inoltre, al tratto terminale di una delle due diramazioni del tratto B saranno convogliate le acque che, tramite una caditoia

esistente, pioveranno nell'area antistante l'Ufficio Postale, corrispondenti a non più di 20 m2 di superficie; per lo scopo,

tali acque saranno convogliate nel Pozzetto di raccolta denominato B, insieme a tutte quelle provenienti dall’area di Via

G. Pascoli verso Via Ghisellini tramite la condotta esistente ovoidale in cls

L’applicazione della formula sopra indicata, considerando condotte in PVC con k = 100 (valore raccomandato in

condizioni di esercizio, ben peggiorativo rispetto a quello dei tubi appena usciti dalla fabbrica) e una pendenza delle

tubazioni dell’1,0 ‰, nell’ipotesi che il deflusso avvenga con il riempimento del 70 % della sezione dei tubi, ha permesso

di calcolare le principali grandezze del moto legate alla parte terminale dei vari tratti della tubazione a progetto (tratto A

dopo il pozzetto n° C, tratto B dopo il n° B, tratto C dopo il n° A), come riassunto nella seguente tabella:

Tratto

Area (m2)

DN (mm) Velocità (m/s) Portata richiesta (l/s)

Portata effettiva (l/s)

Velocità effettiva

(m/s) A 245 200 0.5 34,2 43,72 1,09

B 620 200 0.5 31 43,72 0,99

C 345 200 0.5 40.13 43,72 1,28

Quanto sopra mette in evidenza che sarà garantito lo smaltimento della portata di progetto sopra calcolata.

Seguendo lo stesso schema, si calcola anche il diametro della tubazione del tratto in aggiunta, evidentemente

maggiorato in funzione delle maggiori portate da smaltire: in particolare nel tratto A tutte le condotte potranno essere del

tipo DN 190 (diametro esterno 200 mm) fino al pozzetto n° C; lo stesso varrà per il tratto B1-B2

fino al pozzetto n° B; nel tratto C tale diametro si potrà avere fino al pozzetto n°A, mentre da quel punto fino alla discesa

in corrispondenza dell’accesso al Pozzetto esistente B si dovrà installare un tubo DN 380 (diametro esterno 400 mm) e,

successivamente,proseguire con lo stesso tubo in cls ovoidale 500-700.

Va sottolineato che le eventuali modifiche al progetto che dovessero verificarsi nelle successive fasi dell’approvazione

richiederanno una revisione della presente relazione: un dimensionamento definitivo, con le pendenze corrette e

l’eventuale installazione di ulteriori manufatti dovrà essere effettuato in fase di progettazione esecutiva.

19. CALCOLO DELLA PORTATA NELLE CADITOIE A SALTO SUL FONDO

Le acque meteoriche cadute sul piazzale saranno intercettate da caditoie a salto sul fondo che scaricano la portata in un

pozzetto alla cui sommità vi è una griglia, le cui barre, per motivi di efficienza idraulica saranno poste in senso

longitudinale.

Per calcolare le portate delle caditoie si utilizzarà una formula sperimentale (manuale di Progettazione Artina):

Dove:

Q= portata in cunetta

L= lunghezza della luce della caditoia

h= altezza della corrente in cunetta (0,4 m)

g= accelerazione di gravità (9,82m/s2)

W= larghezza della caditoia

Θ= angolo compreso tra il fondo trasversale della cunetta e il filo del bordo piazzale

Opere di Urbanizzazione Primaria, Nuovo Asilo Nido di Alberone – Area via Chiesa (ex scuola Elementare)

10 B.1 - RELAZIONE TECNICO ILLUSTRATIVA IMPIANTO DI ALLONTANAMENTO ACQUE METEORICHE E REFLUE

La prima caditoia posta sulla strada è lunga 12,5 metri, larga 0,4 metri e profonda 0,5 metri; applicando l’espressione

precedente e ponendo h (a favore di sicurezza) pari a 0,3 anziché 0,5 si ricava che la portata in cunetta è pari a 88 l/s; la

seconda e la terza caditoia conservano le stesse caratteristiche della prima solo che sono lunghe 12 metri quindi la

portata risulta essere pari a 87 l/s; valori che superano di gran lunga le portate di piena previste per il sito in questione.

20. CONCLUSIONI

La condotta sarà realizzata con tubi in PVC di diametro variabile da DN 200 a DN 400; la loro pendenza media è

attualmente prevista dell’1,0 ‰.

Come evidenziato in planimetria, sono previsti pozzetti per ispezione e manutenzione (eventualmente con caditoia) ad

ogni cambio di direzione e comunque ad una distanza massima di 30 m l’uno dall’altro, fatta eccezione per l’ultimo tratto

prima dello scarico.

I materiali usati saranno di ottima qualità, in considerazione degli obbiettivi di durata attesa dell’opera.

Poiché il trasporto dell’acqua avverrà a gravità e le tubazioni sono state dimensionate per evitare il completo

riempimento e quindi che lavorino in pressione, non vi saranno problemi riguardo alla pressione nominale dei

componenti e delle giunzioni.

I chiusini nei tratti carrabili saranno in ghisa sferoidale, conformi alla norma UNI EN 124, di classe B 125 (carico di

rottura 12,5 tonnellate) e luce 400 x 400 mm.

PRESCRIZIONI SUI MATERIALI E LORO CARATTERISTCHE

Il dimensionamento della rete è stato eseguito prendendo in considerazione una tubazione realizzata in PVC, per la

quale si prescrive l’uso esclusivo di condotte conformi alla norma UNI-EN 1401, con classe di rigidità pari a 8 KN/m²

(non viene ammesso l’uso di condotte conformi alla norma UNI4774, non più in vigore dal 10/10/1999); stante il

comportamento fragile di tale materiale, ne è consigliato l’uso solo a seguito di completa calettatura in calcestruzzo della

tubazione.

Qualora fossero utilizzate condotte in PEAD strutturato o PVC strutturato, si prescrive l’uso esclusivo di condotte

conformi alla norma pr EN 13476-1 tipoB, con classe di rigidità pari a 8 KN/m² e connessione a manicotto o a bicchiere.

Si prescrive inoltre che il rinterro do tali condotte sia realizzato o con misto di ghiaia e sabbia o con cemento.

Qualora fossero utilizzate condotte in cemento armato, si prescrive l’uso delle sole condotte in c ls armato

turbocentrifugato, conforme alla norma UNI U73.04.096.0 EN1916 classe 2e3, con incastro a bicchiere, guarnizione

elastomerica incorporata e rivestimento interno con vernice epossidica di spessore non inferiore a 300 micron.

Per finire, qualora fossero utilizzate condotte in grès ceramico, si prescrive che tali condotte siano conformi alla norma

UNI-EN 295, siano dotate di giunzione a tenuta idraulica in poliuretano e trattate con verniciatura interna ed esterna.

CRITERI DI POSA

Per trincee a sezione rettangolare o trapezia, le modalità di posa da seguire per ottenere una buona distribuzione dei

carichi trasmessi dalla condotta al terreno, devono in generale seguire quanto andiamo ad elencare:

- la larghezza al fondo della trincea deve essere non inferiore a (D+0.40) m;

- la posa della condotta deve essere fatta su un letto di sabbia di spessore (0.10+0.1D) m e, comunque, non

inferiore a 0.15 m;

- il rinfianco deve essere eseguito con sabbia ben costipata;

- il rinterro deve essere eseguito fino a 30 cm sopra la generatrice superiore sempre con sabbia.

Il rinfianco svolge, nel rapporto con una condotta interrata, specie se di tipo flessibile, un’azione che può definirsi in

Opere di Urbanizzazione Primaria, Nuovo Asilo Nido di Alberone – Area via Chiesa (ex scuola Elementare)

11 B.1 - RELAZIONE TECNICO ILLUSTRATIVA IMPIANTO DI ALLONTANAMENTO ACQUE METEORICHE E REFLUE

termini statici di blindaggio.

Nel caso in cui fosse possibile, sarebbe consigliato sia il ricoprimento che il rinterro con calcestruzzo definito

autocompattante (SCC), impiegato anche per le pavimentazioni stradali.

L’ulteriore riempimento della trincea avviene ancora con SCC o con tout venant (usualmente il materiale di scavo della

trincea stessa).

Qualora sia possibile la profondità della generatrice superiore delle condotte dal piano di campagna è di norma non

inferiore a 1.50 m.

Quando il ricoprimento, per particolari ragioni, debba essere inferiorea 1-1.20 m la condotta deve essere protetta, per

ragioni statiche, con un getto di conglomerato cementizio oppure, sopra la copertura in sabbia, con lastre di

conglomerato cementizio o geodete di buone capacità statiche.

E’ vivamente consigliato, per non dire obbligatorio l’uso di porre, almeno 30 cm al di sopra dello strato sabbioso che

ricopre la condotta, un nastro segnalatore di materia plastica armato di due fili metallici per garantire la localizzazione

con uno strumento cercametalli e/o cercatubi.

Per la posa in opera di condotte di grande diametro, quelle maggiori di 1m, può (deve se la tubazione è in cls) avvenire

su sella di conglomerato cementizio. Lo spessore minimo della sella, in corrispondenza della generatrice inferiore della

condotta, deve essere di 0.25D, con un minimo di 0.10m e base di appoggio sul fondo non inferiore a (D+0.20) m.

NORME La fabbricazione e l’impiego delle caditoie e dei chiusini sono regolati dalla norma Europea EN124 del giugno

1994:Dispositivi di coronamento e di chiusura per zone di circolazione utilizzate da pedoni e da veicoli.

Tutti i chiusini, griglie e telai devono portare una marcatura leggibile durevole indicante:

- EN 124;

- La classe corrispondente secondo la seguente tabella:

CLASSE A 15 (Carico di rottura 15KN). Zone esclusivamente pedonali e ciclabili, superficie paragonabile a spazi verdi.

CLASSE B 125 (Carico di rottura 125KN). Marciapiedi, zone pedonali aperte occasionalmente al traffico, aree di

parcheggio per autoveicoli.

CLASSE C 250 (Carico di rottura 250 KN). Dispositivi posti nelle cunette ai bordi delle strade estesi al massimo fino a

0.50m sulle corsie di circolazione e fino a 0.20 m sui marciapiedi.

CLASSE D 400 (Carico di rottura 400 KN). Carreggiate, banchine stradali, aree di parcheggio per tutti i tipi di veicoli.

CLASSE E 600 (Carico di rottura 600 KN). Aree con carichi particolarmente elevati (porti, officine, aeroporti).

CLASSE F 900 ( Carico di rottura 900KN). Aree soggette a carichi particolarmente elevati (pavimentazioni di

aeroporti,ecc).

- il nome e/o la sigla del fabbricante

- eventuale riferimento a un marchio di conformità.

Per quanto riguarda i pozzetti, generalmente prefabbricati, devono avere sezione orizzontale circolare o rettangolare,

con diametro o lati non inferiori a 1 m con chiusino d’accesso per lo più in ghisa, avente diametro minimo maggiore di

0.6 m e con scala alla marinara di passo 30-32 cm.