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manifestazioniiniziativelibrimanualiattivitàuominicittà Anno 7/2012 di “OmA” periodico dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze - Spedizione in abb. post. comma 27 Art. 2 Legge 662 - Reg. Trib. Fi. n° 5728 del 3/06/09 Direttore Responsabile: Maria Pilar Lebole Biella Trame preziose Prato Il Museo del Tessuto Firenze L’Antico Setificio Fiorentino La Fondazione Arte della Seta Lisio La Tessitura di Rovezzano 4 - 2012 - 35 OSSERVATORIO DEI MESTIERI D’ARTE TESSUTO

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Oma n.35

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PratoIl Museo

del Tessuto

FirenzeL’Antico Setificio Fiorentino

La Fondazione Arte della Seta LisioLa Tessitura di Rovezzano

4 - 2012 - N°35OSSERVATORIODEI MESTIERID’ARTE

TTEESSSSUUTTOO

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editorialeÈ racchiuso un mondo in questa citazione del

poeta Camillo Sbarbaro che a sua volta riela-

bora, ricucendola e “aggiustandola”, per es-

sere più adatta ai nuovi tempi più sintetici e

meno formali, una più articolata frase celebre

del filosofo Arthur Schopenhauer: «La vita è

come una stoffa ricamata della quale ciascu-

no nella prima metà dell’esistenza può osser-

vare il diritto, nella seconda invece il rovescio:

quest’ultimo non è così bello, ma più istrutti-

vo, perché ci fa vedere l’intreccio dei fili».

Non è un caso che il lessico letterario sia co-

sì ricco di termini legati al mondo della tessi-

tura: è infatti la stessa abilità nel creare ar-

monia che dà vita a tessuti e poemi capaci di

accompagnarci nei momenti più freddi della

vita senza costringerci in un’armatura soffo-

cante di trama o di pensiero. Se è vero infatti

che i buoni tessuti accompagnano il corpo

nei suoi movimenti naturali, senza mai ingab-

biarlo, è altrettanto vero che i buoni scritti la-

sciano libero il pensiero di volare alto, senza

mai costringerlo in sistemi ideologici e rigidi.

Allo stesso modo, come le buone stoffe non

passano mai di moda, anche i buoni pensie-

ri, cioè la capacità di guardare il mondo con

razionalità e ottimismo, sono in grado in ogni

momento di aiutarci a rinnovare il nostro mo-

do di affrontare la vita, anche e soprattutto

nei momenti di crisi. Lo sanno bene i Biellesi

che con il loro amore per i tessuti ben fatti e

il loro pragmatico ottimismo hanno conqui-

stato un’epoca di benessere per almeno tre

generazioni.

Editorial

This quotation by the poet Camillo Sbarbaroencompasses an entire world. Changing andadapting it to our more concise and less formalmodern times, he modified a more complicatedcelebrated sentence by the philosopher ArthurSchopenhauer: «Life is like an embroidered fa-bric of which everyone, in the first part of theirexistence, can see the front, and the back in thelatter part: the back is not as beautiful, but it ismore instructive as it lets us see the interlacingof the threads».Literary language is not by chance so rich inwords linked to the world of weaving: it is in factthe same ability to create harmony that gives ri-se to fabrics and poems that accompany us in thecoldest times of our lives without forcing on us a

suffocating weft or thought armour.If it is true that good fabrics accompany the bo-dy in its natural movements without entrappingit, it is also true that good writings set thoughtfree to fly high, never forcing it into rigid ideo-logical systems.As good fabrics never go out of fashion, likewisegood thoughts – namely the capability to ratio-nally and optimistically look at the world – arealways able to help us renew how we face life,especially in a crisis.People from Biella know this very well. Withtheir love for well-made fabrics and their prag-matic optimism, they conquered a time of af-fluence for at least three generations.Thinking, planning and weaving have for

Tessitrice al telaio

a mano. Antico Setificio

Fiorentino

La vita è una stoffa che i giovani vedono dal diritto

Life is like a piece of fabric of which young people see the

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i vecchi dal rovescio

front and old people the back

Pensare, pianificare, tessere: questo è stato

per decenni il motivo di fondo delle valli e del-

le fabbriche biellesi che hanno saputo creare

alcuni dei più famosi e perfetti tessuti del mon-

do; quasi una musica che ha accompagnato il

lavoro di generazioni di operai e che oggi sem-

bra essersi affievolita, ma che, per chi sa ascol-

tare, sussurra ancora la sua canzone tra tor-

renti e valli.

È finita un’epoca, certo, e oggi la sfarzosa stof-

fa degli anni passati sembra non più adatta al

mondo nuovo, ma basta girarla e sul rovescio

vedremo che è ancora una stoffa forte e robu-

sta, che può ancora servire bene per molti sco-

pi, lo sappiamo perché è stata tessuta dai no-

stri nonni, che vi hanno lasciato un segno per

ricordarci che i primi tessuti, quelli da cui il Biel-

lese è partito, erano proprio co-

sì: ruvidi ma indistruttibili.

Ecco allora che la rinascita del Biel-

lese può, deve passare, con OMA, attra-

verso la riscoperta del tessile artigianale,

degli archivi che, come quello, neonato,

del tessile e della moda conserva-

nomodelli e creatività, delle scuo-

le d’eccellenza che, come Città

Studi e la nuova divisioneMAC, fan-

no “da navetta” per traghettare verso il futuro, at-

traverso trame complesse e ancora poco leggi-

bili, il filo di un sapere che non deve spezzarsi.

LUIGI SQUILLARIO

PRESIDENTE FONDAZIONE CASSA DI

RISPARMIO DI BIELLA

decades been the leitmotiv of the valleys andfactories of Biella that have created some of themost famous and perfect fabrics in the world.Almost like a kind of music, it has accompaniedgenerations of workers and today, even if appa-rently weakened, it still murmurs its songamong torrents and valleys to those who knowhow to listen.An epoch has finished and today the sumptuousfabric of the past no longer seems suited for themodern world, but if we turn it over we will seethat it is still a strong fabric that can be used formany things. We know this very well because itwas woven by our grandparents who left a signin it to remind us that the first fabrics, theones with which the Biella area became fa-

mous, were exactly like this: tough and inde-structible.Thus it is that the Biella area can be re-born, with OMA, through the redi-scovering of artisanal textiles, withthe archives - like the new textile andfashion archives that house models ofcreativity -; with good schools, like Città Studiand the new MAC division, that through com-plex and as yet indistinct weaves take the thre-ad of a knowledge that must not break into thefuture.

Luigi SquillarioPresident of the Cassa di Risparmio di Biella

Foundation

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delle scuole di moda che qui arrivano daogni parte del mondo per vivere la sugge-stione di unprodotto unico. Le sapientima-ni artigiane degli addetti, che ancora sannodomare idelicatimacchinari ingradodipor-tare avanti restauri prestigiosi come quellodell’abito di Eleonora diToledo, tessuto con

Sopra, uno dei telai dell'antico setificio

fiorentino impegnato nella lavorazione dei

tessuti; sotto da sinistra, veduta dell’Antico

Setificio; tessitrice al telaio a mano

Firenze

Antico Setificio Fiorentino di LAURA ANTONINI

filo d’oro e raffigurato dal Bronzino e darevalore ai costumi e le bandiere del Palio diSiena, sono in grado di realizzare fodere esete con cui la Maison d'alta moda maschi-le StefanoRicci ama impreziosire le sue ulti-me collezioni uomo e arredamento “RoyalSuite collection”.

«Guardare queste maestranzeall'opera è un po' come ve-der suonare un organo.

Mani e piedi che si alternano sui telai chedopo duecento anni continuano ancora afunzionare grazie a quel sapere artigianaletramandato ancoradimadre in figlia, tipicodella “bottega fiorentina”». Parola di Filip-po Ricci, dal 2010 al timone insieme al fra-tello Niccolò di quell'Antico Setificio Fio-rentino nato per volontà di alcune famiglienobili fiorentine (anche sostenutodal gran-duca Pietro Leopoldo di Lorena con la do-nazione di due telai a mano) eccellenza delfatto amanodi qualità nel cuoredi SanFre-diano. Un posto magico dove sei telai ma-nuali del Settecento e altrettanti meccanicidell'Ottocento producono ogni giorno 60-70 centimetri di tessuto con volumi annuiche non superano i quattromila metri. Trale perle della “bottega” c'è anche un piccolotelaiodelSeicentocapacedi creare frange suordinazione ed eseguire lavori di restauro.Dall’autentico pesante e rustico Filaticciotoscanochearredacon i suoicoloridellana-tura le casedi campagnae cheoggi viene ab-binato anche ai più raffinati arredi di casemoderne, all’ermisino, un particolare taffe-tà di tipo rinascimentale inpura seta con ef-fetto cangiante, lavorato leggero, a scempioo a doppio per arredare interni o imprezio-sire abiti da cerimonia; alla saia fiorentina eal raso turco e dal gros di pura seta alla teladi seta. Tutti tessuti richiesti ora da residen-ze aristocratiche come il Palazzo Reale diDanimarca ora da dimore storiche come ilQuirinale.Manonc'è solo il passato inque-sto luogo visitato anche da giovani studenti

ANTICO SETIFICIO FIORENTINOvia L. Bartolini 4 - 50124 Firenze

INFO: Tel. 055.213861www.anticosetificiofiorentino.com

INTOSCANA

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OSSERVATORIOMESTIERID’ARTE

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Il setificio fu fondato a Firenze nel 1906da Giuseppe Lisio, originario di Chieti.Con l’apertura dei negozi di Roma

(1911) e Milano (1924) e lo spostamentodel laboratorio a Milano (1929), il succes-so della manifattura si consolidò fino araggiungere fama internazionale. Lamani-fattura LISIO ricevette encomi e ricono-scimenti per la perfezione tecnica, la qua-lità del prodotto e i motivi figurativi van-tando acquirenti di raffinato gusto esteti-co tra i quali Gabriele d’Annunzio, oltre lecase regnanti e i casati nobiliari. Negli an-ni Cinquanta, nella ripresa postbellica, Fi-

di SILVIA CIAPPI

FONDAZIONE ARTE DELLA SETA LISIOvia Benedetto Fortini, 143 - 50125 FirenzeINFO: Tel. 055.6801340, Fax 055.680436

[email protected]

dalma Lisio, figlia di Giuseppe, riportònuovamente la lavorazione a Firenze sullecolline che circondano la città. Nel 1971istituì la “Fondazione Arte della Seta Li-sio” dandole uno scopo istituzionale: tra-mandare l’antica Arte della Seta attraversole sue attività manifatturiera, didattica eculturale. La prima è volta alla produzionee alla sperimentazione di nuove soluzionida coniugare con le antiche e tradizionalitecniche di lavorazione serica per abiti dacerimonia, costumi per il cinema e il tea-tro,ma anche preziosi paramenti sacri, raf-finate stoffe da arredamento e per accesso-ri di moda. Tuttora sono utilizzati antichitelai azionati a mano per eseguire velluti ebroccati. La Fondazione conserva oltre600 “messe in carta”, disegni tecnici checonsentono la riproduzione di antichi di-segni di tradizione rinascimentale o lacreazione di moderne fantasie.La seconda missione della Fondazione,quella didattica, si attua promuovendocorsi che sono rivolti a disegnatori e pro-gettisti che sperimentano innovativi dise-gni e applicazioni, a studenti che si acco-stano a quest’antica arte nel loro percorsodi formazione che ha come sbocco lavora-tivo l’artigianato d’eccellenza, a studiosidell’arte tessile antica che imparano a rico-

La Fondazione Arte della SetaLisio. Oltre un secolo di storia

Sopra, laboratorio di Firenze

primo ventennio del ‘900,

Fondazione Arte della Seta Lisio;

in basso, Fidalma Lisio

noscere le tecniche e gli stili, a restauratoriche vengono a diretto contatto con lemol-teplici casistiche di degrado e con le solu-zioni da attuare per la tutela del patrimo-nio tessile.Infine la terza anima, quella culturale, ve-de la sua realizzazione attraverso la diffu-sione degli studi sui tessili antichi e mo-derni secondo canali diversi come l’orga-nizzazione di convegni, la promozione inrete di mostre ed eventi nazionali e inter-nazionali, la pubblicazione della rivista se-mestrale «Jacquard. Pagine di cultura tes-sile», edita dal 1980, che comprende in-terventi storici, tecnici, relativi a restauri,segnalazioni di mostre e libri di settore.

Si ringrazia la Fondazione Lisio per lacollaborazione. Alcune notizie sono trattedal volume Seta ad Arte. Storia e tecniche

dell’eccellenza toscana, a cura diD. DEGL’INNOCENTI-M. ZUPO, Firenze,Edifir, 2011, in particolare la scheda a cura

diM. Zupo, pp. 88-91

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Realtà fiorentina dai metodi dilavorazione tradizionali è laTessitura di Rovezzano, fonda-

ta nel 1946 dalla contessa Maria Anto-nietta di Frassineto, con lo scopo dicreare tessuti unici e di pregio. La villa

rinascimentale in cui si trova, per suc-cessione ereditaria di proprietà dellafondatrice, è lo scenario in cui vengonoancora lavorati materiali esclusivi sceltiaccuratamente attraverso ricerca e sa-pienza.

Articolata in ambienti quali un granaioe una limonaia, la Tessitura di Rovezza-no ha creato nel tempo un vero e propriostile omonimo, caratterizzato dalla lavo-razione esclusivamente artigianale a cuihanno contribuito l’estro creativo di sti-listi e architetti. Evitando produzioni inserie, la Tessitura è stata per anni labora-torio di creazioni personalizzate mante-nendo una produzione contenuta nellequantità per puntare tutto sulla qualità.I tessuti, prodotti esclusivamente con fi-bre naturali pregiate quali il cotone kar-nak egiziano, seta e lino, nascono secon-do la cultura dell'alto artigianato artisti-co fiorentino, con un impegno costantenella ricerca di fonti cui attingere ispira-zione per creare sempre nuovi tessuti emotivi decorativi.Anno dopo anno nuovi e antichi disegnihanno arricchito il poderoso archiviodella Tessitura di Rovezzano dove siconvogliano studi di quadri, affreschi,stampe, miniature, antiche porcellane emaioliche, reperti di antiche tappezze-rie. Si ritrovano decorazioni geometri-che medioevali, le linee delle tarsìe mar-moree delle antiche chiese fiorentine,accanto a scansioni dei raffinati bugnatidi palazzi cinquecenteschi.La collezione comprende inoltre le in-terpretazioni originali di culture chehanno influenzato nei secoli la nostracome i richiami alla decorazione giap-ponese realizzati con caratteri a mano;poi ancora rimandi all'arte islamica o al

Firenzedi FEDERICA FARAONE

La Tessitura di Rovezzano

A sinistra, filati in matasse cotone

Karnak egiziano e seta tratta; nella pagina

seguente dall'alto, selezione di tessuti

100% seta prodotti con i telai a navetta;

telaio a navetta primi ‘900 impiegato per

i disegni a grande rapporto

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barocco italiano, all'art nouveau a quel-la più classica. L'amore costante per lanatura, inteso come cultura e non comemoda temporanea, ha fatto anche ri-creare in alcuni tessuti la luminosità del-le squame dei pesci e il fascino semprevario del sovrapporsi delle piume degliuccelli.L'attento accostamento delle armature edei colori, l'opera certosina di operaieesperte e fedeli, innamorate del loro la-voro, con l'impiego di antichi telai arti-gianali, fanno dei tessuti di Rovezzanouna collezione unica realizzata con sa-piente uso dei cotoni e delle sete più pre-giate.

Con il prezioso contributodi Patrizia Mannelli

TESSITURA DI ROVEZZANOvia dell'Arte della Paglia - 50058 Signa (FI)

INFO: Tel. 055.6593718www.tessituradirovezzano.itinfo@tessituradirovezzano.it

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Cintura in seta caratteristica per la stampa che

prende ispirazione della carta fiorentina

marmorizzata; foulard in twill di seta, realizzato

nella stampa "Bouquet"; piumino smanicato con

la classica stampa Pucci "Porticato"

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vanda al verde menta) divenute te-ma di abiti "made in Italy" capacidi sedurre anche per la scelta deitessuti. Fu proprio Emilio Puc-ci a regalare all'universo fem-minile la libertà di movi-mento usando tessutistretch e brevettandonedi originali, come il jer-sey di seta stretch e iljersey di cotone cheg l i permisero dicreare modelli im-

palpabili e a prova di grinzeavanguardie di quel guardaroba

“easy to wear” da viaggio di cui og-gi nessuna donna può fare a meno.

È con la stessa visione e il medesimosapiente uso del tessuto e della stam-

pa che la maison (dal 2000 nel pac-chetto di brand del colosso franceseLVMH, leader nel mercato del lusso)continua grazie al direttore creativo Pe-ter Dundas ad editare collezioni attualiche fanno tesoro delle storiche stamped’archivio mescolate e abbinate a nuovepalette di colori e ricami innovativi.

Firenzedi LAURA ANTONINI

Emilio Pucci

Non è un caso se la stampa inter-nazionale lo definì da subito“The Prince of Prints”. Il mar-

chese di Barsento Emilio Pucci negli anniCinquanta conquistò il mondo della mo-da grazie a creazioni animate da stampe edisegni audaci. Una girandola di fantasieispirate ora ad elementi della natura ora afigure geometriche, ora ai mosaici sicilia-ni ora alle bandiere araldiche del palio diSiena, ai Batik di Bali e ai motivi africani,immerse in un caleidoscopio di colori(dal giallo limone al rosa Emilio e dal la-

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«Il vestiario degli uomini è formatoda mezzalana nell’inverno, da riga-tini di canapa o di lino nella estiva

stagione, ma è sempre scadente. Comin-cia a migliorare da qualche anno quellodelle donne, ma nell’insieme è peggiore.Quelli però che si danno al lavoro delmarmo vestono assai bene…».Nel 1881, inGarfagnana ilCavalierRaffa-ello Raffaelli, scriveva così in un’ esempla-reMonografia Storica e Agraria riferita al-la provincia di Massa e Carrara; l’intentoera quello di raccontare a chi ancora leggele sue parole, come la tessitura rispecchias-se le differenze sociali di allora. Infatti un

Carraradi BENIAMINO GEMIGNANI

Sopra, telaio domestico;

sotto, orditoio verticale settecentesco,

Encycloped́ie Diderot e D'Alambert

OSSERVATORIOMESTIERID’ARTE

Dal filo di Arianna al telaiosistema di filatura ancestrale convivevacon uno più pregiato. Il mercato del mar-mo, che da sempre connota questo territo-rio, scandiva stili di vita e conseguente-mente differenze sociali. La circolazionedel denaro faceva sì che gli ordinativi del-la borghesia fossero ricchi corredi tessuti amano con fibre di canapa, cotone, lana, li-no, seta, velluto, feltromentre un compar-to tessile più industriale produceva tessutipiù robusti mirati al lavoro delle cave dimarmo. Le filatrici adattando a rocca unramoscello di castagno filavano la lanamentre i telai meccanici a ritmi sostenutiproducevano metri di “tessuto”.

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stata finalmente liberata da impalcaturee attrezzi.Tra i lavori realizzati dalla Fondazione,per un importo totale di circa 300 milaeuro, anche il restauro della tela copri-organo dipinta dal pittore milanese Lui-gi Ademollo (1764-1849) che a Livor-no lasciò molte tracce del suo percorsoartistico.Il restauro della pittura è stato realizza-to dalla sapiente manualità di LucaGiannitrapani di San Giuliano Terme.Mentre la dottoressa Moira Brunori, del

Il 29 aprile scorso, festa della Patronad’Italia, la Chiesa di Santa Caterina daSiena, nello storico quartiere “Vene-

zia” di Livorno, è stata restituita alla cit-tà in tutto il suo antico splendore.Dopo anni di lavori e di restauri, realiz-zati anche grazie al contributo dellaFondazione Cassa di Risparmi di Livor-no, questa bella chiesa settecentescaprogettata dall’architetto del Granduca-to di Toscana Giovanni del Fantasia, cheospita la pregevole pala lignea dell’Inco-ronazione di Maria Vergine del Vasari, è

Restauro di un telo copriorgano di Luigi Ademollo

di STEFANIA FRADDANNI Livorno

La Pala del Vasari e la protezione della

pellicola pittorica del Telo di Ademollo

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Centro Restauri Tessili di Pisa, ha recu-perato l’originaria trama della stoffa del-la tela.La professionalità e l’esperienza dei duerestauratori ha permesso di riconosceree recuperare un manufatto di arte tessiledi grande pregio che il tempo aveva gra-vemente danneggiato e reso anonimo.

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Mani moderne intrecciano i fi-li della storia. Esiste oggi aLucca una nuova traccia del-

le antiche tessiture che ne hanno costrui-to la fama, fin da prima dell’anno 1000.Sono le donne delle “Antiche TessitureLucchesi” che, oggi proprio come ieri, la-vorano agli antichi telai di legno nel la-boratorio di Palazzo Mansi e nella TorreGuinigi e, dal marzo scorso, anche nelnuovo laboratorio-atelier in via dell’An-fiteatro 85. Sono Genni, Ilaria, Lucia,Silvana, Simona e Tomoko che ci ricon-segnano tele uniche e pregiate, quali il fa-moso “filaticcio lucchese”, dai classicimotivi ornamentali come la “rosetta diBarga” o il “quadrattino lucchese”. Sciar-pe, abiti, ma anche tappezzerie e rivesti-menti, passamanerie, biancherie per lacasa, realizzati in seta, cachemire, lana dipecora, lino, canapa: tutto viene fatto amano secondo un insieme di gesti chehanno un profondo significato simboli-co, come l’orditura dei fili, l’armatura deltelaio, la tessitura nel suo ritmo medita-tivo, la rifinitura del tessuto. Questi rica-mi e merletti raccontano la storia del la-voro delle donne che hanno contribuito,con la loro arte, alla crescita dell’econo-mia lucchese, ma stanno anche a dimo-strare alle giovani che il futuro si puòprogrammare ripartendo dal passato.

Luccadi CHIARA PARENTIe ANNA BENEDETTO

Antiche tessiture lucchesi

Dall'alto, biancheria per la

casa in lino e canapa; Genni Tommasi al

telaio; negozio di Via dell'Anfiteatro

ANTICHE TESSITURE LUCCHESIvia dell’Anfiteatro 85 - 55100 Lucca

INFO: Tel. [email protected]

www.antichetessiturelucchesi.it

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La Fondazione Cassa di Risparmiodi Prato è tra i benemeriti socifondatori del Museo del Tessuto

di Prato, memoria storica dell’industrialocale. Infatti, Prato è un'area impegnatanella produzione tessile da oltre 800 an-ni che esporta in tutto il mondo filati,tessuti e macchinari altamente innovati-vi. La compagine istituzionale che gesti-sce il Museo del Tessuto rappresenta unvirtuoso esempio di collaborazione trapubblico e privato.Il Museo del Tessuto occupa gli ambien-ti restaurati dell'ex cimatoria Campolmi,gioiello di archeologia industriale delXIX secolo situato all'interno della cer-chia muraria medievale della città. L’As-sociazione Pratese Amici dei Musei e deiBeni Ambientali ha sostenuto importan-ti campagne di restauro di tessili antichi,ed ha donato al Museo un laboratorio direstauro dotato di tutte le attrezzaturenecessarie per la conservazione ed il re-stauro dei tessili antichi.Per le attività di conservazione e restau-ro, gestione ed esposizione delle colle-

zioni, il Museo si avvale della consulenzascientifica e della collaborazione del Set-tore Tessili dell’Opificio delle Pietre Du-re di Firenze, con il quale collabora nelsettore della formazione.Il criterio espositivo prevede una rota-zione periodica degli oggetti. Questaparticolarità è la conseguenza delle parti-colari esigenze conservative dei repertitessili antichi, da un lato, e simultanea-mente è dovuta all’aggiornamento conti-nuo a cui è sottoposta la sezione contem-

Pratodi DANIELA TOCCAFONDI

Il Museo del Tessuto

In alto da sinistra, Museo

del Tessuto, corte interna; sala dei tessuti

antichi; sala dei tessuti contemporanei

(credits: Archivio Museo del Tessuto, Prato)

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poranea con la collaborazione delle prin-cipali aziende tessili pratesi.Numerosi sono i progetti ai quali il Mu-seo ha aderito con altri partner europeiche riconoscono nel patrimonio tessilel’elemento strategico di identificazione

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MUSEO DEL TESSUTOvia Santa Chiara 24 - 59100 Prato

INFO: Tel. 0574.611503www.museodeltessuto.it

storica e sviluppo economico del territo-rio: tra gli altri, Eurotex, che mira a creareun unico database con un censimento deltessile europeo, oppure come TEXMEDIN che si propone di promuovere l’inno-vazione e la creatività attraverso la tutela ela valorizzazione del patrimonio di cono-scenze. Il risultato di questo progetto è lacreazione di un catalogo digitale integra-to che permette l’accesso ai patrimoni tes-sili delle diverse Regioni europee a finicreativi, di ricerca e di ispirazione.

Tra le ultime iniziative promosse dalMu-seo del Tessuto di Prato rientra “La gior-nata dei mestieri", il primo video 3D sul-le lavorazioni tessili. Il video fa parte delpercorso di visita del Museo, grazie ad unnuovissimo impianto 3D stereoscopico,primo esempio di questo genere attivo inun museo della Toscana.Scritto e diretto da Matteo Querci e in-terpretato da Francesco Ciampi, il videotrasporta in una dimensione dove gli og-getti sembrano a portata di mano e le dif-

ferenti fasi di lavorazione del tessuto so-no illustrate attraverso panoramiche direali ambienti industriali. Anche ai nonesperti si permette così un’inedita espe-rienza virtuale nel mondo della fabbricatessile.

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San Miniatodi FRANCESCA ALDERIGHI

Recentemente San Miniato hareso omaggio ai ricami da favo-la che le sorelle Orgiana hanno

realizzato nell’arco della loro vita e chehanno fatto sognare più di una genera-zione.Nel corso di oltre sessanta anni di attivi-tà, dalle abili mani di queste due sorellesamminiatesi sono stati eseguiti lavori dialta precisione e raffinatezza. Si tratta diricami di ogni genere, dai più semplici aquelli più elaborati, ma tutti ugualmen-te contraddistinti da una particolarità:l’eccezionale precisione dei loro punti,non solo a diritto ma anche a rovescio,lavori che non lasciano spazio ad imper-fezioni di alcun tipo.Le due sorelle Orgiana impararono a cu-cire e ricamare dalle suore e da abili rica-matrici dell’epoca. Durante la loro vitapoi hanno esercitato la loro attività, fa-cendosi conoscere ed apprezzare per laloro bravura. L’una si dedicava prevalen-temente alla confezione dei capi cucitiper lo più interamente a mano, l’altra al-l’esecuzione dei ricami più impegnativi,spesso realizzati a telaio, su lenzuola, co-perte, tendaggi, raggiungendo, così, in-sieme, risultati eccezionali.Un lavoro prezioso che ha costituito unanota di eccellenza nell’attività artigiana-le della città di San Miniato.

Ricamare una vita

Particolare di ricami;

due esempi di camicia

cucita e ricamata a mano

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di SAMANTA BORA Siena

Mascagni, non solo tappeti

Di gestione rigorosamente italia-na, il prestigioso negozio Ma-scagni Tappeti Orientali, situa-

to nel centro storico di Siena, propone ki-lim, tappeti, prodotti tessili particolari,oggettistica e persino mobili, sapiente-mente disposti per attirare l’attenzionedel cliente e condurlo in una sorta di per-corso quasi museale, alla scoperta di colo-ri, odori, tessuti e legnami pregiati.Uno tra i più antichi negozi della città,Mascagni Tappeti Orientali nasce da unatradizione familiare che risale al 1870 aFigline Valdarno, ma che si consolida aSiena nel 1938 grazie al discendente Ma-

MASCAGNI TAPPETI ORIENTALIvia Montanini, 74 - 53100 Siena

INFO: Tel. [email protected]

www.mascagnitappeti.it

scagno, che, dopo aver lasciato la famigliabenestante per vendere nei mercati ambu-lanti articoli vari con la “tecnica dell’in-canto”, approda a Siena e apre inViaMon-tanini un negozio di tessuti, biancheria etappezzeria, gestito, in seguito, in collabo-razione con il fratello Walter, da cui, però,si separerà negli anni Sessanta.Il negozio di tappezzerie, tendaggi, dama-schi, gobelins, cretonnes e tappeti italiani sitrasforma, così, sempre più in negozio ditappeti orientali e, grazie all’intraprendenzadell’attuale proprietario Roberto, in tempirecenti, anche dimobili vecchi cinesi ed in-diani che, dai più semplici di arte povera ai

più raffinati, si amalgamano perfettamentecon i colori e i disegni dei vecchi e nomadi-ci tappeti persiani. Un piccolo “tradimen-to” nei confronti del tessile? Può darsi, mala già elegante esposizionedelnegozionehasicuramente beneficiato.

Sopra, l’interno del negozio

e l’ingresso con le vetrine

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VVIIAAGGGGIIOO AALLLLAA SSCCOOPPEERRTTAA DDEELLLL’’AARRTTIIGGIIAANNAATTOO GALLERIA DELL’ARTIGIANATO. VIAGGIO IN ITALIA è la

mostra dedicata all’eccellenza dell’artigianato artistico ita-

liano organizzata da ViArt ed Artex, in collaborazione con i

sostenitori italiani della Carta Internazionale dell’Artigianato

Artistico. Fino al 2 settembre, presso la sede di ViArt, a Vi-

cenza, un itinerario ricco di suggestione tra manufatti che

traducono al meglio capacità tecniche e creative di un pa-

trimonio di conoscenze e abilità tutto italiano.

Gli appuntamenti estivi proseguono presso il Temporary

Store Collezioni Toscane di via Garibaldi, a Colle Val d’El-

sa, dove uno speciale corner dedicato all’artigianato giap-

ponese della Prefettura di Kyoto propone, in esposizione e

vendita, pezzi di artigianato tradizionale del Sol Levante:

tessuti e kimono, oggetti, bambole e accessori.

Dal 20 al 23 settembre torna, infine, al Parco delle Casci-

ne di Firenze, EXPO RURALE 2012. Uno spaccato a 360°

sul mondo rurale promosso dalla Regione Toscana con al-

lestimento e supporto tecnico di Artex, per chiamare a rac-

colta tutti coloro che continuano a credere nella ruralità e

che fanno del mondo rurale uno stile di vita nel segno della

qualità e dello sviluppo (www.exporurale.it).

Centro per l’ArtigianatoArtistico e Tradizionaledella Toscana

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OSSERVATORIOMESTIERID’ARTE

Volterradi CRISTINA GINESI

A sinistra dall’alto, sciarpe

multicolori; la navetta; mani al lavoro

(Foto di: Cristiano Sabelli)

[email protected]

La “Fata tessitrice” di Volterra

Piccole e delicate mani si muovonointrecciando trame e orditi, men-tre la navetta con la spoletta ben

ancorata al suo interno “vola” tra i fili mul-ticolori, sapientemente imbastiti all’inter-no del telaio. È un rito antico, che si perdenelle leggende sorte agli albori della civiltà,quando le fate, esseri eterei e magici custo-divano un filo lunghissimo, prezioso, cherappresentava il destino: il fato degli uomi-ni veniva così tessuto con grande cura op-pure aggrovigliato e tagliato di netto perinfliggere una punizione. A Volterra questaarcaica e mitica arte trova la sua espressionenell’attività di Anna Maria Molesini, di ori-gine veronese ma toscana d’adozione, checon sapienza tecnica e vivace creatività tra-sforma i filati in tessuti, e quest’ultimi inoriginali mantelle, giacche, plaid e scialli.Una vera bottega artigianale dove AnnaMaria segue e cura ogni fase del procedi-mento: dalla costruzione della stoffa al te-laio, alla realizzazione di modelli, dal tagliodei tessuti fino all’applicazione dei dettaglie accessori, come bottoni e bordini. «Ognicapo è frutto della mia progettazione e ri-cerca stilistica» spiega l’artigiana «mentreil filato che impiego è prevalentemente

Mohair, lana che si ottiene dalla capred’Angora, materiale di alta qualità origi-nario della Turchia, ma che oggi si trovaanche in Nord Africa e negli Stati Uniti».La setosa e pregiata fibra della lana Mo-hair permette di creare tessuti morbidi elucenti e il procedimento di tintura, rigo-rosamente made in Italy, fornisce un’ec-cellente varietà cromatica. «Nel progetta-re i miei tessuti, dedico particolare atten-zione ai disegni e all’accostamento dei co-lori – sottolinea Anna Maria – inoltre,con la lavorazione su telaio manuale aquattro licci, riesco ad ottenere stoffe uni-che, morbide, calde e leggere». Da quin-dici anni la bottega si trova in Via Gram-sci e accoglie turisti e volterrani, che a vol-te entrano anche solo per curiosare o perammirare la complessità dell’esercizio altelaio, ma per Anna Maria è sempre unagrande soddisfazione, perché come leistessa confida, «questo tipo di lavoro nonè puro commercio, ma ha bisogno delcontatto con il cliente».

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di PATRIZIA MAGGIA Biella

lavorazione, come racconta Luciano Bar-bera che nel Lanificio di Pianezze ha fat-to costruire un apposito caveau.Sono presenti i garzati con l’utilizzo deifiori secchi di cardo, che portano in su-perficie il pelo, senza deteriorare il tessu-to, come avviene ancora ora presso il La-nificio Piacenza, un’arte che risale alla fi-ne del ‘600, data in cui appaiono le primetracce del Lanificio.Ma è nel finissaggio che avviene la veratrasformazione del tessuto, una comples-sa serie di operazioni che esaltano il pre-gio delle fibre impiegate. Attraverso ac-qua, vapore, pressione e calore il tessuto

Trame preziose

Tessere è un’arte, un’arte dalle lon-tane origini, che nel Biellese ha at-traversato i secoli, e ha dato vita a

un patrimonio culturale e imprenditoria-le unico nel suo genere.Aziende come botteghe d’arte, dove il me-stiere si tramanda di generazione in gene-razione, un mestiere antico che rientra inquei mestieri d’arte che hanno reso l’Italiaconosciuta e apprezzata nel mondo.Si tratta di un raro esempio di filiera com-pleta di lavorazioni, in uno stesso territo-rio dalle caratteristiche uniche, come laparticolare leggerezza dell’acqua, utilizza-ta per lavare e tingere le lane.Tradizione e innovazione, alta tecnologiaed esperienza artigianale sono dirette allatrasformazione delle fibre più preziose intessuti finissimi, di alta qualità, in alcunicasi, messe a riposare per mesi, per annul-lare lo stress subito durante le varie fasi di

In alto da sinistra, il controllo delle

fibre nel caveau del Lanificio Barbera;

garza vegetale per l’estrazione e la

spazzolatura del pelo nei tessuti con

l’utilizzo di cardi essiccati naturali. Lanificio

Piacenza; garza di lino delavè 200 gr. mt.

lineare. Lanificio Cerruti

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greggio perde la sua mano ruvida e ri-prende luce e morbidezza, quelle sue qua-lità visive e tattili che Nino Cerruti de-scrive con molta passione, e sottolinea«senza un ottimo tessuto non può esiste-re un’ottima moda».Proprio in questo momento di difficoltàe crisi del distretto è importante che que-sto grande patrimonio di professionalitàe di esperienza non vada disperso, ecco al-lora che diventa importante la formazio-ne e in particolar modo il Biella Masterdelle Fibre Nobili, il cui intento è quellodi trasmettere alle nuove generazioni l’ar-te del tessere.

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OSSERVATORIOMESTIERID’ARTE

Trame preziosedi SILVIA VALENTINI Viterbo

“Tessili Antichi”. Dieci anni di attività, dieci anni di coesione tutta al femminile

Tre donne, giovani e madri di fami-glia, dal 2002 hanno avviato unasocietà che si occupa di studio,

conservazione e restauro di tessuti, consede a Viterbo.“Tessili Antichi” compie quest’anno die-ci anni di attività, ed è una delle pocheaziende, meno di 30 in tutta Italia, cheoperano in questo specifico settore. La coesione morale e il forte spirito dicollaborazione sono il punto di forza diquesta società che, anche in questo perio-do di crisi generale, stringe i denti e nonmolla la presa. Commesse da Enti Pub-blici del territorio laziale e dalle Soprin-tendenze al Patrimonio Storico-Artisticodelle città di Torino e Caltanissetta. Mol-ti gli interventi di restauro richiesti su pa-ramenti sacri, abiti antichi, arredi, tap-pezzerie e Carrozze di Gran Gala. I tessuti, strettamente legati alla vita del-l’uomo, sia che si tratti di oggetti chehanno “fatto” la storia, sia di oggettisemplici, sono una preziosa espressionedella nostra identità culturale. Nei segnidell’usura di un abito, ad esempio, si na-scondono abitudini e gesti ripetitivi, al-l’apparenza semplici consuetudini di unvivere quotidiano, nel profondo emble-matiche rivelazioni di testimonianzestoriche.

Particolare dell’esposizione del FEC,

Fondo Edifici di Culto; a sinistra, intervento

di restauro, fase di aspirazione, laboratorio

tessili antichi, Viterbo; mantello del

Postiglione, in deposito presso il convento

di Santa Rosa, prima metà dell’Ottocento;

parato interzo, 1901, Bolsena

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Nell'ambito dell'edizione 2012 del progetto PiccoliGrandi Musei, L'Osservatorio dei Mestieri d'Arte haorganizzato in collaborazione con PGM quattro

giornate di laboratori realizzati da “LET'S WORK ARTI-SANS! IMPARARE FACENDO” per coinvolgere bambinidagli 8 ai 12 anni nella lavorazione artigianale di manufatti arti-stici. Durante i laboratori prendono vita storie popolate da ani-mali fantastici ispirati ai racconti per l’infanzia scritti e illustratidal noto autore statunitense Eric Carle. Il lessico e le strutture dei manufatti prodotti dai bambini sonoimprontate sulla metodologia di storytelling in cui il racconto ècomunicazione naturale e intuitiva. Tutte le attività sono con-dotte in lingua inglese per ricreare l'ambientazione più possibi-le autentica e stimolante, avvalendosi di un allestimento interat-tivo e aperto. Ai laboratori partecipano i maestri artigiani Vin-cenzo Spanò, Francesca Castagnacci per Mazzanti ed ElenaBianchini. �

I PROSSIMI LABORATORI SI SVOLGERANNO:Domenica 7 ottobre 2012 - ore 10.00-12.00Our Amazing Chameleon! (Cartapesta)Domenica 4 novembre 2012 - ore 10.00-12.00Our Lonely Firefly! (Cartapesta)Museo Statale d'Arte Medievale e Moderna di Arezzovia San Lorentino 8 - Arezzo

OMAINCORSOD’OPERA LET’S WORK ARTISANS! JUNIOR

AD AREZZO

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INFO E [email protected] Tel. 055.5384964/965

PRENOTAZIONE OBBLIGATORIAOgni laboratorio ospita un massimo di 15 partecipanti I manufatti realizzati saranno consegnati a fine laboratoriowww.osservatoriomestieridarte.it/lets-work-artisanswww.letsworkartisans.itinfo@letsworkartisans.it

Su iniziativa del Liceo “Leonardo da Vinci” in collabo-razione con Soprintendenze, Ente Cassa di Risparmio,Osservatorio Mestieri d’Arte (Oma), durante l’anno

scolastico 2011-2012 si sono svolte sei lezioni-laboratorio su te-le messe a disposizione da Soprintendenze, Ente Cassa di Ri-sparmio, Parrocchia di San Felice e destinate a cento studentidelle classi terze e quarte del Liceo Scientifico Statale “Leonar-do da Vinci” di Firenze che si sono cimentati nelle prime nozio-ni dell’arte del restauro pittorico utilizzando quattro antiche te-le e sotto la guida di professionisti del settore. �

RESTAURO IN DIRETTAPresentazione dei restauri di quattroantichi dipinti. OTTOBRE 2012

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LUSSO E MODAPercorsi insoliti nei museiBardini, Horne e StibbertDal 21 giugno all’8 ottobre 2012

Museo Bardini, Museo Horne,

Museo Stibbert – Firenze

Un viaggio nel mondo dell’arte

del tessuto e del vestire attraverso

cinque secoli, una panoramica

sui cambiamenti di gusti e costumi.

La mostra, che si snoda negli

spazi di tre prestigiosi musei

fiorentini promotori dell’iniziativa,

è stata realizzata anche grazie

al contributo di Regione Toscana,

Ente Cassa di Risparmio

di Firenze e Comune di Firenze,

in collaborazione con

l’Associazione OmA.

INFO

Museo Stibbert

Tel. 055.486049

[email protected]

Museo Horne

Tel. 055.244661

[email protected]

Museo Bardini

Tel. 055.2342427

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OSSERVATORIOMESTIERID’ARTE

FIRENZE

MARILYNDal 20 giugno 2012

al 28 gennaio 2013

Museo Salvatore Ferragamo

via dei Tornabuoni, 2 - Firenze

Il Museo Salvatore Ferragamo

celebra Marilyn Monroe attraverso

una mostra pensata nel

cinquantesimo dalla scomparsa. I

curatori hanno confrontato famosi

scatti fotografici di Marilyn mito,

icona femminile spiritualizzata,

icona pop, in pose classiche, con

opere d'arte che di queste pose e

espressioni rappresentano la

memoria più antica.

INFO

Museo Salvatore Ferragamo

piazza Santa Trinita 5 - 50123

Firenze

Tel. 055.3562455/417/846

www.museoferragamo.it

[email protected]

ALCHIMIE DI COLORI L’ARTE DELLA SCAGLIOLALa collezione Bianco Bianchi di antiche scagliole dal XVII al XIX secoloInaugurazione 18 ottobre 2012. Dal 19 ottobre 2012 al 6 gennaio 2013

Spazio Mostre Ente Cassa di Risparmio di Firenze, via Bufalini, 6 - Firenze

A cura di Silvia Botticelli e Modestino Romagnolo

A Bianco Bianchi e alla sua incredibile collezione di opere in scagliola, ad

oggi considerata la più completa esistente, l'Ente Cassa di Risparmio di

Firenze e l’Associazione Osservatorio dei Mestieri d’Arte rendono omaggio

con la rassegna "Alchimie di colori", L’arte della Scagliola - La collezione

Bianco Bianchi di antiche scagliole dal XVII al XIX secolo

INFO

Tel. 055.5384964

[email protected]

[email protected]

INPRIMOPIANO

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evento in cui, accanto alla torre,

capolavoro indiscusso, sono

esposti anche gli altri “miracoli” in

alabastro che nascono dalle mani

degli artigiani.

INFO

Consorzio Turistico Volterra

Valdicecina

Tel. 0588.86099

[email protected]

www.volterratur.it

2012N°35TESSUTO

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ANNO 7 N° 35OMA - OSSERVATORIO DEI MESTIERI D’ARTE IN TOSCANAPeriodico dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze

DIRETTORE EDITORIALEUgo Bargagli Stoffi

DIRETTORE RESPONSABILE E REDAZIONEMaria Pilar Lebole

COLLABORATORI DI REDAZIONE: Laura Antonini, FrancescaAlderighi, Anna Benedetto,Samanta Bora, Silvia Ciappi,Federica Faraone, StefaniaFraddanni, Beniamino Gemignani,Cristina Ginesi, Patrizia Maggia,Daniela Toccafondi, Silvia Valentini

Ente Cassa di Risparmio di Firenzevia Bufalini, 6 - 50122 FirenzeTel. 055.5384951redazione@osservatoriomestieridarte.itwww.osservatoriomestieridarte.it

PROGETTO GRAFICO E IMPAGINAZIONE Giorgia Monni

EDITINGEdifir-Edizioni Firenze Srl (FI)

STAMPAPacini Editore Industrie GraficheOspedaletto (Pisa)

Spedizione in abb. post. comma 27 Art. 2 Legge 662 Reg. Trib. Fi. N.5728 3/06/09

L’editore resta a disposizione degliaventi diritto con i quali non è statopossibile comunicare.

FLORENS 2012Dal 3 all’11 novembre 2012

“Dal Gran Tour al Global Tour” sarà

il titolo della Settimana

Internazionale dei Beni Culturali e

Ambientali Florens 2012, alla sua

seconda edizione. Si terrà a Firenze

dal 3 all’11 novembre prossimi:

con la direzione culturale di Mauro

Agnoletti, Andrea Carandini e

Walter Santagata, la Fondazione

Florens proporrà al mondo una

Firenze inedita con un Forum

Internazionale di tre giorni, cuore

della manifestazione, nove giorni

con lectio magistralis, convegni,

tavole rotonde, mostre e concerti.

Florens 2012 sarà un grande

laboratorio internazionale di cultura

ed economia dei beni culturali

finalizzato a promuovere nuovi

modelli di valorizzazione

economica, identitaria e

multiculturale del patrimonio

artistico e paesaggistico.

INFO

www.fondazioneflorens.it

LUCCA

LE “TRASPARENZE SOLARI”DI FRANCESCO FANELLI Dal 1 al 30 settembre

Fondazione Banca del Monte

di Lucca

Il primo di settembre nelle sale

espositive del Palazzo della

Fondazione Banca del Monte di

Lucca (piazza San Martino, 7) che

la organizza, aprirà la mostra di

Francesco Fanelli “Trasparenze

solari. Francesco Fanelli il poeta del

Gruppo della Bohème”.

Un’esposizione interessante delle

opere di un artista livornese vissuto

tra il 1869 e il 1924, allievo

dell’Istituto d’Arte Passaglia di

Lucca e poi di Giovanni Fattori, che

ha partecipato attivamente al

dibattito intorno alla moderna

pittura toscana sulla necessità di

mutare la “macchia” in senso

impressionista e che ha fatto parte

del gruppo di giovani artisti vicini a

Giacomo Puccini. La mostra, a

ingresso libero, resta aperta fino al

30 settembre, con il seguente

orario: dal lunedì al venerdì 15.30-

19.30; sabato e domenica 10.00-

13.00, 15.30 -19.30.

www.fondazionebmluccaeventi.it

[email protected]

LUCCA FILM FESTIVAL 2012 Dal 1 al 6 ottobre 2012

via delle Tagliate II°, traversa I° 64

- Lucca

Anche per quest’anno è

confermato il concorso

internazionale del cortometraggio

del Lucca Film Festival, che avrà

luogo dall’1 al 6 ottobre 2012

presso il Cinema Centrale nel

centro storico di Lucca. La

direzione artistica, che per l’ottava

edizione del festival ancora una

volta guarderà con attenzione al

cinema sperimentale, indipendente

e ai grandi autori della storia del

cinema. Come da tradizione, la

competizione verrà suddivisa in

due sezioni, fiction e sperimentale,

cercando di andare ad includere e

a premiare i lavori che meglio

possano esprimere caratteri di

innovazione, tecnica, formale e

artistica.

INFO

Tel. 0583.583204

[email protected]

luccafilmfestival.it

VOLTERRA

LA TORRE PENDENTE E ALTRIMIRACOLI IN ALABASTRO A VOLTERRADal 30 giugno al 4 novembre 2012

Salone Espositivo Santa Maria

Maddalena

piazza San Giovanni - Volterra

La Torre Pendente è stata esposta

per la prima volta lo scorso anno a

Volterra e poi è stata alcuni mesi a

Mosca nella Piazza Rossa,

all’interno dei prestigiosi Magazzini

Gum, come esempio dell’ingegno e

della manualità italiani.

Torna a Volterra grazie all’iniziativa

del Consorzio Turistico che,

accogliendo l’invito della città di

ammirare di nuovo questo suo

capolavoro, ha organizzato questo

INPRIMOPIANO

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Ente Cassa di Risparmio di Firenzevia Bufalini 6 - 50122 Firenze

www.osservatoriomestieridarte.itinfo@osservatoriomestieridarte.it

[email protected]

FondazioneCassa di Risparmi

di Livorno