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Anno 3 Numero 12 Periodico di informazione della Casa di Cura Nuova Villa Claudia e Clinica Villa Rizzo Diffusione gratuita sinergie nasce in Sicilia "Villa Rizzo" gemellaggio due realtà in simbiosi iracusa oma chiama S R

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Anno 3 Numero 12Periodicodi informazionedella Casa di CuraNuova Villa Claudia eClinica Villa RizzoDiffusione gratuita

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Roma chiama, Siracusa risponde”. Un ponte sanitario di eccellenza, nato dal coraggio di duemedici uniti nella vita coniugale come in quella professionale che considerano da sempreuna mission al fianco di chi soffre. Oggi è una realtà l'interscambio clinico-scientifico tra

due città, culle di antiche civiltà, Roma e Siracusa per l'appunto: infatti, rispettivamente “NuovaVilla Claudia” e “Villa Rizzo” hanno avviato un percorso comune nella valorizzazione di alcuneprofessionalità di eccellenza presenti all'interno delle due Case di Cura, forti di una presenza pluri-decennale sul territorio. Così ora la Sicilia è realmente unita da un “ponte”, con solide e affidabilifondamenta mediche e una precisa connotazione sociale. Il progetto, ora operativo, di un inter-scambio tra la città di origini corinzie e la capitale d'Italia, ha creato anche un positivo precedentenella crescita della ricerca scientifica, lungo il solco del confronto. L'incipit è stato ufficializzatodurante il convegno da noi organizzato col prof. Pietro Lorenzetti a Siracusa sul tema “Chirurgia eSicurezza nel Terzo Millennio”, con i patrocini dell'Associazione Italiana Ospedalità Privata,dell'Assessorato alla Salute della Regione Siciliana e di Innogea. In Piazza Duomo, nella SalaBorsellino di Palazzo Vermexio, sono state poste le basi di questo scambio medico scientifico, illu-strato dal dott. Luciano Onder (storico esperto di medicina) nel corso di un dibattito moderato daldott. Roberto Inciocchi (Sky Tg24) con interventi della dott.ssa Francesca Catalano, del prof.Pietro Lorenzetti e del sottoscritto, dott. Gian Luigi Rizzo. L'interesse del lavoro svolto e da svol-gere ha visto sempre al centro il malato che, oltre a essere obtorto collo il diretto interessato dellosviluppo di modelli assistenziali, rappresenta il termometro più attendibile delle esigenze dellapopolazione. Investire sulla salute, oltre che un'azione meritoria sul piano morale e redditizia suquello sociale, aiuta a rivalutare strutture destinate altrimenti a segnare il passo. Così, “Villa Rizzo”di Siracusa si è adeguata ai livelli della “sorella” Nuova Villa Claudia di Roma, elevando acco-glienza ed eccellenze. Infatti, sono state completamente ristrutturate le tre sale operatorie dove sipossono eseguire interventi in massima sicurezza con elevati standard (IS05). La nostra volontà èstata quella di portare a “Villa Rizzo” rilevanti professionalità sia siciliane sia romane che adessooperano in entrambe le strutture nei campi della chirurgia ortopedica e oculistica, della chirurgiagenerale e di quella estetica. Per rendere ancor più sensibile il polso diagnostico, la clinica siracu-sana ha aperto nuovi ambulatori nei quali vengono eseguiti accurati esami e visite specialistiche.In questo numero parliamo anche di problemi legati alle intolleranze alimentari, con la celiachia inprimo piano, e del nuovo Reparto di Nefrologia. Un'attenzione particolare è dedicata al rivoluzio-nario Reparto di Fisioterapia e di Rieducazione Funzionale, nato a “Nuova Villa Claudia” in siner-gia con Sportkinetic: un approccio all'avanguardia per la migliore riabilitazione anche in meritoalla precocità degli interventi post-operatori. In grande evidenza la cura delle patologie della manononché il corretto utilizzo dei tutori di ultima generazione.

Gian Luigi Rizzo e Laura Melis

Direttore responsabile:Marino [email protected]

Sede legale:via Flaminia Nuova, 280 Romawww.nuovavillaclaudia.it

Iscritto nel Registro Stampadel Tribunale di Roman. 135/2013 del 25/06/2013

Stampato daRomana Editrice - Via dell’Enopolio, 37San Cesareo - Roma

hi e cosa

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unione forzadi CLAUDIA FLAMINI

L’unione fa la forza e la forza dà vita a strutturedi rilievo internazionale. Mancava un Ponte conla Sicilia? Se n'è tanto parlato, quasi sempre avanvera, con diverse ottiche politiche, demagogi-che, autoreferenziali e, in una parola, inconclu-denti. Nessuno aveva pensato sino ad ora dicreare un reale collegamento sociale, di tiposanitario, tra la splendida isola e la Capitaled'Italia. Così “Roma chiama-Siracusa risponde”è diventato non solo uno slogan, ma un esempiopulsante di capacità manageriale nel nome dellamigliore assistenza clinica. Una joint-venture che segna una nuova epoca,frutto dell'esperienza romana di “Nuova VillaClaudia” e la “Clinica Villa Rizzo” di Siracusa.Quest'ultima ha una lunga storia alle spalle:struttura sanitaria accreditata con il SSN, fu fon-data nei primi anni '70 con la denominazione di“Clinica Villa Rosanna” dal dott. GiuseppeSerra, noto ginecologo siracusano. Nel 1978 laCasa di Cura venne acquisita dal Professor FranzRizzo, Ordinario di Chirurgia Generaleall’Università La Sapienza di Roma e vennedenominata Clinica Villa Rizzo per identificarlacol nome del prof. Rizzo e caratterizzarla per ilprestigio che avrebbe conseguito nel tempo. Il Prof. Franz Rizzo, Primo Aiuto Chirurgo peroltre 17 anni del prof. Paride Stefanini - creatoredi una delle scuole più famose di ChirurgiaGenerale sul territorio italiano tra gli anni '70 e'80 - rilanciò la struttura nell’ambito di tutta laChirurgia Generale. Infatti, eseguendo per anniinterventi di alta chirurgia allora sconosciuti nelterritorio siracusano, il Prof. Franz Rizzo formòuna vera e propria Scuola di Chirurgia di riferi-mento all’interno della Clinica composta da assi-stenti medici siracusani, ai quali in seguito affidòle redini della sua struttura. A causa dei molteplici impegni universitari eprofessionali, dal 1990 al 2015 la Clinica non èstata gestita dai Rizzo, ma dal dicembre 2015 laFamiglia Rizzo, nella persona del dott. GianLuigi Rizzo, ne è nuovamente unico gestore eproprietario. Col suo impulso, il figlio del docen-te universitario, anch'egli medico, ha dato luogo

a un nuovo corso per riportare la struttura al prestigio deitempi del Prof. Franz Rizzo, recentemente scomparso.L’attuale gestione, attraverso l’esperienza di crescita dellaCasa di Cura Nuova Villa Claudia, ha intrapreso un per-corso di riqualificazione della struttura, avviando unammodernamento tecnologico e un processo di collabora-zione con professionisti di elevato spessore professionaleed umano, anche a livello nazionale, che eseguono inter-venti chirurgici e prestazioni diagnostiche, anche in

accreditamento con il SSR. Punta di diamante è laChirurgia Ortopedica che vanta professionisti di grossocalibro, quali il dott. Roberto Varsalona, responsabile del-l'intero Reparto, il dott. Francesco Sapienza, il dott.Giuseppe Pellegrino, il dott. Tullio Russo per la chirurgiadella colonna, e l’equipe del dott. Bianchi per la chirurgiadell’avampiede. La clinica è accreditata anche per laChirurgia Oculistica e la Chirurgia Generale gestita daqualificati professionisti della città di Siracusa.

Le sale operatorie di “Clinica VillaRizzo” sono state completamenteristrutturate e oggi vi si possono ese-guire interventi in massima sicurezzacon elevati standard (ISO5). Le tre saleoperatorie permettono l’effettuazionedi un numero elevato di interventi chirurgici

SALE OPERATORIE ALL'AVANGUARDIA&La volontà del dott. Gian Luigi Rizzo è statasubito quella di portare nella clinica elevateprofessionalità sia siciliane che romanecon eccellenze nella Chirurgia Ortopedica,in quella Oculistica, così come nellaChirurgia Generale e in quella Estetica

PROFESSIONISTI DI ECCELLENZA

Nuovi reparti ambulatoriali sono stati inau-gurati all'interno della struttura dove ven-gono eseguiti esami specialistici e visite.La ristrutturazione porterà nei prossimimesi anche a un'innovazione nella diagno-stica che potrà beneficiare della strumen-tazione tecnologica di ultima generazione

NUOVI REPARTI AMBULATORIALI

“Clinica Villa Rizzo” sta affrontando unaristrutturazione globale per migliorare laqualità delle prestazioni offerte ai propripazienti, creando allo stesso tempo unambiente accogliente e confortevole:l'umanità resta al centro della missionmedica e l'utenza ne è consapevole

RISTRUTTURAZIONE GLOBALE

Roma chiama, Siracusa risponde Due Cliniche di eccellenza per un percorso comune tra la Capitale d'Italia e la Sicilia

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Lo vedi subito: un signore distinto, un fascino che cresce di pari passocon gli anni che non lo invecchiano, ma lo rigenerano grazie a unaclasse originalissima, un prototipo inedito di romanità da esportare nelmondo. E lui, Nicola Pietrangeli, lo fa da sempre grazie al tennis:dapprima quale straordinario giocatore, poi come ambasciatore di unosport che ha segnato un'epoca, suo malgrado: “La mia vera passione èstata sempre il calcio”, ama ripetere agli amici che lo adorano per lasua garbata e colta semplicità, condìta da un'ironia mai fine a se stes-sa.Insomma, una vita quella di “Nick”, perennemente sotto rete: sullaterra rossa per “schiacciare” l'avversario, a pallone per inseguire unsogno. Lui che resta un idealista puro e che non smette di fare gliscongiuri quando gli ricordano l'intitolazione, in vita, di uno stadio(l'ex campo centrale della Pallacorda al Foro Italico). Lui che resta ilpiù grande tennista italiano di tutti i tempi, con un palmarès di assolu-to prestigio, anche in doppio.

Si può fare un paragone tra il suo tennis e quello odierno?“No, impossibile. Una volta contava soprattutto il talento, ora sono tutti “boscaioli” che si tirano mazzate l'uno control'altro. Oggi si vince in questo modo, ma è tutto molto noioso. Così, quando ancora mi dicono “se ti fossi allenato dipiù avresti vinto di più”, io rispondo: sì, ma sapete quante volte mi sarei divertito di meno!”.

Che rapporto ha con la salute?“Sono un pessimo testimonial in tal senso. Pensi che anni fa ho preteso di essere operato contemporaneamente alleanche per altrettante protesi e la sera dopo ero già a una festa con due stampelle. Ho fatto sempre di testa mia, madevo dire che mi è andata bene anche nel recupero: ho fatto solo piscina per ristabilirmi”.

Quanto conta una corretta fisioterapia?“Oggi moltissimo, in virtù dell'enorme sforzo fisico richiesto a chi pratica attività agonistica. Ai miei tempi esistevasolo il massaggiatore e contratture, stiramenti e strappi si curavano “da soli”.Nello sport e, in generale, nell'attività fisica moderna, è ormai fondamentale seguire corretti modelli fisioterapicianche per contrastare i danni provocati dalle superfici sintetiche”.

Cosa pensa dei genitori che vogliono fare i coach dei propri figli-atleti?“Penso che sia una rovina, perché appena un ragazzino vince un torneo sotto casa la madre e il padre cercano subitolo sponsor per le scarpe e per le magliette. I migliori maestri sono e dovrebbero restare quelli che ti hanno messo laracchetta in mano la prima volta: tutti noi ricordiamo la nostra maestra delle elementari e, molto raramente, il profes-sore del liceo”.

C'è qualcosa che la lega in modo particolare a Nuova Villa Claudia?“Qualcosa? Direi tantissimo: in quella clinica è nato nel 1966 il mio terzo figlio, Giorgio, e oltre all'emozione ho unosplendido ricordo per la professionalità e l'umanita che albergano in quella struttura, mai da me persa di vista”.

Mar. Coll.

o proprio io

Nicola PietrangeliNik il monumento

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di MARINO COLLACCIANI

Un “ponte” lanciato da “Nuova Villa Claudia” diRoma fino a “Villa Rizzo” di Siracusa: bellissimoperché si parla di salute, di scambio di conoscenzescientifiche, di collaborazione legata a una finalitàcomune nell’interesse dei cittadini italiani. Un pro-

getto ancora più bello perché realizzato non attraver-so proclami politici, ma con l’impegno e le tenaciadegli uomini: a renderlo possibile e praticabile duemedici siciliani – il dott. Gian Luigi Rizzo e il prof.Pietro Lorenzetti – che hanno dato vita a Siracusa alconvegno “Chirurgia e Sicurezza nel TerzoMillennio”. Il simposio clinico - condotto dal dott.Luciano Onder (Canale 5) e dal dott. RobertoInciocchi (Sky Tg24), con la partecipazione delladott.ssa Francesca Catalano (Direttore UOC diSenologia presso l’Ospedale Cannizzaro di Catania) -ha avuto luogo presso la Sala Borsellino di PalazzoVermexio, in Piazza Duomo, cuore della splendidacittà corinzia, con i patrocini dell’AssociazioneItaliana Ospedalità Privata, dell’Assessorato allaSalute della Regione Siciliana e di Innogea, BeyondBusiness Progress. Numerose le personalità delmondo medico-scientifico siciliano che hanno fatto

da cornice all’importan-te momento di crescitadel movimento sanitariodell’isola che evidenziada anni straordinarie

eccellenze.Al centro dei lavori gli aspetti legati alla sicurezzain campo chirurgico che negli ultimi anni, oltreagli asset tradizionali degli interventi in sala ope-ratoria, ha allargato la propria gamma alla chirur-gia estetica, coinvolgendo insieme con le donneun numero crescente di soggetti maschili.Dunque, bisturi sicuro a tutto tondo,senza nulla escludere o tralasciarein termini di attenzione chirurgi-ca, evitando classifiche di diffi-coltà, ma con due regole inelu-dibili: massima sicurezza emassima affidabilità. Di conseguenza, èstata ribadita lanecessità daparte degli

l convegnodi MARINO COLLACCIANI

Chirurgia affidabile "Chirurgia e sicurezza nel Terzo Millennio"è stato il tema della conferenza-dibattitosvoltasi a Palazzo Vermexio di Siracusa

imprenditori sanitari di investire inqualità e sicurezza, invitando le istitu-

zioni a effettuare controlli mirati e a quali-ficare le strutture di eccellenza al fine di infor-

mare il paziente sui poli di assistenza in grado digarantire elevati standard qualitativi. Sullo sfondodello scenario appena delineato emerge l’importan-za di seguire procedure certe e validate dal mondoscientifico nell’esclusivo e lecito interesse delpaziente. Seguendo questo solco il “ponte” lanciato

da “Nuova Villa Claudia” e “Villa Rizzo” per-mette all’utenza interessata di rivolgersi a

strutture sanitarie che rispettano i requisitistrutturali, tecnologici e organizzativiimposti dalle normative vigenti. Nel campo della chirurgia plastica, esteti-

ca e ricostruttiva occorre prestare identicaattenzione applicando lo stesso rigore. Nel

contempo, il chirurgo specializzato deve semprecapire cosa fare e cosa non fare, frenare richiesteeccessive e comprendere se la necessità esposta dalpaziente sia reale o frutto di momentanee infatua-zioni, suggerite dall’”esperta” amica di turno.Quindi, massima attenzione ai materiali utilizzati: èfondamentale che siano autorizzati in Italia e che siinformi il paziente sui dettagli delle protesi, dei fil-

ler o della tossina botulinica utilizzati dal chirur-go.

In generale, in ogni branca chirurgi-ca, attenzione anche ai costi trop-

po “competitivi”: potrebberonascondere pericolose

carenze strutturali erischiose metodologie

in sala operatoria,spesso addiritturabypassata con leg-gerezza con inter-

venti ambulatoriali.

Il manifesto del convegno“Chirurgia e Sicurezza nel Terzo Millennio” con il patrociniodell’AssociazioneItaliana OspedalitàPrivata,dell’Assessoratoalla Salute dellaRegione Siciliana e di Innogea

CONSIGLIUTILI

Richiedere semprela specializzazionedocumentata del pro-fessionista interpella-to; la struttura deveessere idonea allatipologia d’intervento;i costi devono esserecommisurati ai para-metri di assistenza;

i tempi di dimissionevanno rispettati e ildecorso post-operato-

rio deveessere

osservato conla massima

attenzione; gli esami pre-operatori dovran-no essere confrontaticon quelli post-operatori

bisturi sicuro

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iabilitazione

“Ci vuole un fisico bestiale”, diceva una popo-lare canzone di Luca Carboni: un brano quan-tomai attuale visti gli impegni posturali e dina-mici che il nostro corpo deve sopportare in unavita sempre più stressante. Per rispondere allecrescenti esigenze della popolazione ingenerale e, ovviamente, anche di quella dedita allo sport, unnuovo Reparto di Fisioterapia e di Rieducazione Funzionale ènato a Roma, grazie alla sinergia tra Sportkinetic e Nuova VillaClaudia.L'innovativa realtà ha fatto sì che il Centro di Medicina Fisica eRiabilitazione sia diventato un punto di riferimento insostituibile.La struttura, di assoluta avanguardia, ospita un’area funzionaleper la riabilitazione dotata anche di una piscina rabilitativa. Ungrande open-space, capace di garantire un maggiore comfort ai

pazienti, ha creato i presupposti per un recuperofunzionale armonico che permette un’interazionecontinua con i terapisti, accreditati di un'esperienzapluriennale nel settore della riabilitazione ortopedi-ca, neurologica e sportiva.Le più importanti disabilità trattate riguardano quel-le ortopediche, osteo-articolari e muscolari, patolo-gie reumatologiche, neurologiche e traumatiche.Particolare attenzione viene riservata alla riabilita-zione post-protesica e degli interventi artroscopicidi spalla e ginocchio, nonchè alla riabilitazionedella mano (della quale parliamo a parte). La profonda specializzazione permette di trattare lesingole patologie attraverso tecniche riabilitativeall’avanguardia con risultati sicuramente più rapidie certi. Grazie a un'équipe di fisioterapisti con parti-colari competenze in diversi ambiti riabilitativi,vengono affrontate terapie manuali e terapie fisiche,applicate in funzione della patologia e secondopiani e progetti riabilitativi a misura di ogni pazien-

te. Il personale medico presente tutti i giorni nel Centro sottopo-ne i pazienti a una prima visita medica, in base alla quale delineail percorso da effettuare. Per verificare l'efficacia dei trattamentiprescritti, lo staff medico esegue continue valutazioni dei proces-si raggiunti. Inoltre, la costante presenza di specialisti fisiatri fa sì che il pro-gramma riabilitativo possa essere costantemente rivalutato edeventualmente corretto nel caso in cui il paziente non risponda inmodo corretto alla terapia prescritta. Il fisiatra può contare anchesul Reparto di Diagnostica per Immagini dove la presenzacostante di Radiologi esperti del settore garantisce una diagnosiimmediata. La qualità dei professionisti impegnati e la completa e persona-lizzata dedizione al paziente in tutte le fasi dell’iter riabilitativosono alla base dei protocolli: professionalità, meticolosità, lavorodi squadra e ambienti confortevoli costituiscono gli assi portantidel nuovo Centro di Fisioterapia di Nuova Villa Claudia.

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Il Nuovo Centrodi FisioterapiaUn'offerta completa e persino una piscinariabilitativa

SPORT: CONSIGLI PER L’USOFATTORI DI RISCHIOEtà; aumento ponderale; errata sceltadello sport in base alle proprie caratteri-stiche fisiche; mancato utilizzo di mate-riale tecnico; scarsa conoscenza delletecniche di riscaldamento e dello stret-ching; superficie di allenamento nonadeguata.

PRECAUZIONIEvitare aumento ponderale favorendo uncorretto regime alimentare; rispettare lagenetica individuale sia per la sceltadello sport sia per la tipologia di condi-zionamento fisico; assicurare al corpoun adeguato riscaldamento prima del-l'allenamento o della gara; prediligerenel periodo di crescita fino alla matura-zione lo sviluppo delle capacità coordi-native evitando una specializzazioneprecoce dell'atleta; migliorare l'elasticitàmuscolare alla fine della seduta atletica;inserire nella settimana un giorno dedi-cato esclusivamente al ripristino del rie-quilibrio funzionale causato dagli stresspatiti in campo; non utilizzare farmaciche agiscono sul dolore (salvo prescri-zione medica) durante la fase sportiva.

TECNOLOGIA E MEDICINANELLA VALUTAZIONE DELLO SPETTROEsame obiettivo: analisi posturale; rangeof motion (riduzione articolare del sin-golo elemento articolare rispetto allacontrolaterale); bilancio tono-trofico(applicazione di test resistivi da partedel terapista per comprendere sia lacapacità di reclutamento muscolare siaun'eventuale ipotonotrofia della zonainteressata); controllo neuromuscolare(la propriocezione, ovvero la capacità dipercepire il corpo nello spazio e lo statodi contrazione dei propri muscoli attra-verso l'induzione di instabilità posturalicome, ad esempio, esercizi su superficiinstabili).

RIEDUCAZIONE NELLO SPORTUtilizzo di tecniche fisioterapiche passi-ve (rilasciamento e allineamento postu-rale, mobilizzazione articolare, massag-gio, manipolazione, etc.); tecniche fisio-terapiche attive (ginnastica medica, rie-ducazione posturale globale); tecnicheneuromuscolari (esercizi su superficiinstabili, core stability).

Il team di Sportkinetic. In alto, da sinistra: Francesco Ciani, Andrea Mazza,Manuel Lucarelli, Diego Falanga, EmilioLaurino. In basso, da sinistra: SabrinaCentaro, Daniela Tardiolo, Marina Loi,Greta Colaiacovo, Michela Favarettifisiodi ALICE ALESSI

besti alebesti aleuna

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Le patologie da noi trattateAlgoneurodistrofia; artritereumatoide; artrosi; com-pressione nervo-ulnare algomito (tunnel cubitale);compressione nervo-ulna-re al polso (canale diGuyon): dito a martello;dito a scatto; epicondilite(gomito del tennista); epi-trocleite (gomito del golfi-sta); la mano del musici-sta; mano pediatrica; lesio-ne a collo di cigno; lesionedel plesso brachiale; lesio-ne en boutonnière o adisola; lesioni nervose peri-feriche; malformazionicongenite; morbo diDupuytren; pollice dellosciatore (effetto Stener);paralisi ostetrica infantile;pseudoartrosi di scafoidecarpale; rizoartrosi; sclero-dermia; sindrome di DeQuervain; sindrome del

nervo interosseo anteriore;sindrome del pronatorerotondo; sindrome del tun-nel carpale; sindrome daintersezione; sindromecompartimentale; tendinitie tenosiviti; trasposizionimuscolari; (chirurgia fun-zionale). I trattamenti mirati: rinfor-zo muscolare selettivo eglobale; applicazionetaping neuromuscolare;esercizi specifici e proprio-cettivi; trattamento dellecicatrici; terapia fisica;paraffinoterapia; consulen-za su ausili; rieducazioneneuro-motoria; consulenzeergonomiche domiciliari elavorative; modifiche delleattività di vita quotidiana

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entro della manoc

Il progetto A "Nuova Villa Claudia" e a

"Villa Rizzo" un polo specializzatonella chirurgia e nella

riabilitazione della mano

baciam o

di ANDREA RICCARDI

La riabilitazione della mano è un ramo super-spe-cialistico della fisioterapia, nato dall'esigenza diadeguarsi alle sempre più sofisticate tecniche chi-rurgiche e alle richieste di maggior qualità deirisultati e di ripresa funzionale del paziente. Ilrapporto tra chirurgo della mano e terapista è intotale sinergia per il conseguimento del migliorrisultato possibile: a “Nuova Villa Claudia” ilteam di Sportkinetic ha posto in essere una straor-dinaria ed efficace collaborazione.La mano è un organo complesso e, come tale, iltrattamento di patologie che lo colpiscono deveessere mirato in quanto un trauma, un'immobiliz-zazione o una patologia alterano il suo precisoequilibrio con reazioni particolari, differenti daqualsiasi altro distretto corporeo. Dunque, la riabilitazione della mano prevede unapproccio di tipo globale, oltre che diretto e per-sonalizzato durante la seduta riabilitativa; ilpaziente verrà seguìto anche per il lavoro domici-liare quotidiano per il quale verrà istruito sullemodalità di esecuzione degli esercizi. Da tale pre-supposto nasce l'approccio didattico della riabili-tazione col paziente posto nelle condizioni diapprendere il protocollo necessario per riabilitarsi

anche fuori dalla clinica.La riabilitazione interdisciplinare ha ridisegnato iconfini tradizionali: così, i terapisti della manosono Fisioterapisti e Terapisti Occupazionali qua-lificati che, attraverso una formazione universita-ria continua e avanzata, nonché un'esperienza cli-nica approfondita, hanno raggiunto competenzanel trattamento delle patologie dell'arto superiorederivanti da traumi, malattie o deformità sia con-genite sia acquisite.Altro cardine della moderna riabilitazione è laprecocità che - quando la patologia lo consente -si manifesta con l'inizio della fisioterapia anche inseconda giornata o con il cosiddetto “splintingintrachirurgico” che consiste nel confezionarel'ortesi direttamente in sala operatoria o, ad ognimodo, poche ore dopo l'intervento.Infine, risulta fondamentale il monitoraggio: gra-zie a controlli congiunti con terapista e chirurgo ilpaziente viene valutato periodicamente per scio-gliere dubbi e per decidere eventuali modifiche alprotocollo prescelto.

le mani Bagni

di paraffinoterapia.Strumenti

per la chinesiterapia della mano

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entro della manocLa sinergia Adottato un sistema valutativo tra le cliniche di Roma e Siracusaper affrontare anche le lesioni gravi

di MARINO COLLACCIANI

Una mano lava l’altra e due si lavano. Una frase-simbolo capacedi anticipare di secoli il moderno concetto di sinergia che adesso èuna realtà grazie a un’équipe di specialisti internazionali del setto-re. Il progetto prevede un’analisi approfondita della patologiadella mano proponendo le due qualificate cliniche quale modellodi riferimento e centro di assistenza specialistica in ambito interre-gionale, con adozione di linee guida per il trattamento delle lesio-ni della mano, utili per pianificare un piano operativo che com-prenda l’accettazione del paziente, il trattamento chirurgico, ladegenza ed il decorso riabilitativo. Inoltre, il progetto prevedel’adozione di un sistema valutativo per la verifica del migliora-mento degli standard qualitativi che garantiscano un migliore epiù rapido recupero funzionale della mano, con reinserimento delpaziente in ambito sociale e lavorativo nel minor tempo possibile. La mano resta l’estremità maggiormente esposta a ogni tipo di

lesione: compressioni, schiacciamenti, torsioni, ustioni e amputa-zioni possono in egual misura interessare le estreme propagginidegli arti superiori. La gravità della lesione e le difficoltà del trat-tamento derivano da due condizioni: le elevate richieste funzionalidopo la riparazione e l’interessamento di numerosi tessuti diffe-renti. Infatti, una lesione grave implica il coinvolgimento di ossa,articolazioni, muscoli, tendini, nervi, vasi e cute. Per queste ragio-ni, il chirurgo della mano deve affrontare fratture articolari edextra-articolari, lesioni dei legamenti, avulsioni, o lesioni tendi-nee, tessuti devascolarizzati, nervi e vasi sezionati e, infine, ampieperdite di sostanza cutanea. La complessità e l’ampiezza dellariparazione rendono necessaria la presenza sul territorio di unastruttura ad alta specializzazione, in grado di trattare ogni sorta dilesione tissutale, effettuando sintesi ossee, riparazioni legamentosee tendinee, suture vascolari e nervose e coperture dei tessuti molli. A tali considerazioni bisogna aggiungere il trattamento delle lesio-ni degenerative di tipo artrosico comprendenti anche i trattamentiprotesici, le lesioni infiammatorie con i loro esiti invalidanti comel’artrite reumatoide, le lesioni neoplastiche sia dei tessuti mollicomprendenti anche i nervi, sia dell’osso. Ovviamente tra le pato-logie più frequenti bisogna ricordare il tunnel carpale e tutte leneuropatie da intrappolamento, le tenovaginaliti, la patologia mal-formativa (sindattilie e polidattilie) e per finire la malattia diDupuytren il cui trattamento oggi si giova in molti casi dell’utiliz-zo dello Xiapex un nuovo farmaco il cui principio attivo è unacollagenasi (clostridium histolyticum) in grado di causare la rottu-ra della corda aponevrotica evitando l’intervento chirurgico.

mano in opera

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utori termoplasticit

Le proposte Alcuni supporti realizzati in termoplasticovengono confezionati su misura per il paziente

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Splint circolare per fratture di polso

1Splint statico in termoplastico per la mano pediatrica

2Confezionamento di tutore su misura per il dito

3Splint statico in termoplasticoper patologie di pollice

6 Splint statico palmare per patologie di polso

9 Splint staticoper patologiedi polliceORFICAST

8 Splint in neoprene per patologie della mano

Splint antibrachiale per patologie di polso e gomito

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I tutori della mano vivono una generazione all'avanguardia e a “Nuova Villa Claudia” nel Reparto di Fisioterapia è possi-bile trovare il più recente supporto all'attività osteo-articolare nel solco della tradizione, ma con un occhio ben aperto sullemigliori innovazioni. Come nel caso dello “splinting”, ovvero il confezionamento su misura di tutori in termoplastico: sitratta di una tecnica riabilitativa, ulteriore strumento a disposizione del terapista che non va a sostituirsi alle tecniche clas-siche, ma ne rappresenta una naturale evoluzione.I tutori sono classificati in statici, statici progressivi e dinamici, realizzati in materiale termoplastico forato, leggero e divari spessori (da 1,6 mm a 3,2 mm). Vengono modellati direttamente sulla mano del paziente e possono essere utilizzati indiversi settori: da quello ortopedico per passare al neurologico e al reumatologico. Denominatore comune la possibilità diessere rimodellati più volte, così da poter accompagnare i miglioramenti e i cambiamenti necessari forniti dal protocolloriabilitativo o da una prescrizione chirurgica differente. Sostanzialmente i tutori vengono confezionati per tre motivi prin-cipali: proteggere un'articolazione o un segmento osseo; correggere una deformità; assistere e promuovere il movimento dimuscoli deboli o paralizzati durante le attività di vita quotidiana. Lo staff di Sportkinetic presso “Nuova Villa Claudia” è composto da terapisti della mano in grado di pianificare trattamen-ti riabilitativi personalizzati e di confezionare tutori su misura, in costante contatto con i chirurghi di riferimento deipazienti.

tutori per forza

Splint dinamico per il pollice e per le dita

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e

In Europa il carcinoma della vescica colpisce soprattutto il sesso maschile dove rappresenta la quarta neo-plasia più frequente: infatti, colpisce il 7% di tutti i maschi nei quali si sviluppa un tumore, in genere, e inoltre il 70% dei casi oltre i 65 anni di età. L'allarmante dato statistico è emerso durante il Corso organizzatodal prof. Roberto Giulianelli presso "Nuova Villa Claudia".Per il secondo anno consecutivo oltre cento urologi, provenienti da tutta Italia, si sono dati appuntamentonella Casa di Cura romana per approfondire i temi relativi alla diagnosi e al trattamento delle neoplasie nonmuscolo-invasive della vescica. Il prof. Giulianelli, il suo gruppo, il C.UrA, relatori e chiars intervenutinella diverse sessioni hanno sancito un concetto-base: una diagnosi precoce e l'utilizzo di un imaging ade-guato - che trova ancora nell'ecografia un ruolo nevralgico - sono insostituibili per realizzare una terapiaefficace con larghi margini di successo.Le eccellenze del trattamento di queste neoplasie, insieme col prof. Giulianelli, hanno dimostrato il giornodopo, durante la Live Surgery - organizzata e videotrasmessa dalle sale operatorie alla sala convegni - comeoggi sia possibile trattare in modo mini-invasivo, ma con intento radicale, questa patologia."Le tecniche oggi innovative di asportazione per via endoscopica en-blocc della neoplasia, e-turbt, sonooggi da considerarsi il gold standard nel trattamento delle neoplasie non muscolo invasive", ha affermato ilprof. Giulianelli al termine dell'intensa due giorni di lavori.

ventiVescica, tra i maschiè allarme carcinoma

Oltre cento urologi al Corso organizzato dal prof. Giulianelli a Nuova Villa Claudia

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re l’ossigeno verso il sangue. Se c’è insufficienza renale,diminuisce anche la produzione di questo ormone e ipazienti accusano stanchezza, dormono molto, si sentonostanchi, deboli, esausti senza, però, aver fatto alcuno sforzo.Questa condizione è conosciuta anche come anemia e puòessere conseguente a un'insufficienza renale”. Nausea evomito: ancora una volta a causa dell’uremia. L’uremia puòcausare anche mancanza di appetito e far perdere moltopeso; lo stomaco non può trattenere alimenti, liquidi o far-maci. Si rifiuta tutto”.

E la mancanza di respiro?“Ovvero, la difficoltà nel respirare: sì, può essere legata aun eccessivo accumulo di liquidi nei polmoni che i reni nonriescono ad eliminare; in secondo luogo, l’anemia (la caren-za di globuli rossi che trasportano ossigeno al sangue) debi-lita l’organismo e per questo si ha difficoltà a respirare. Lamancanza di respiro può verificarsi anche senza aver fattoesercizio o sforzo, ma solo restando seduti o sdraiati, senzafare altro”.

Sentire molto freddo in qualsiasi periodo dell’anno puòessere un campanello d'allarme? Così come le vertigini?“Non c'è dubbio: l'anemia fa in modo che una persona chene soffre senta freddo anche ben protetta, l’ambiente dove sitrova è riscaldato o dorme con diverse coperte sul letto. Puòcapitare che durante l’estate, quindi con temperature eleva-

te, il soggetto in questione abbia freddo quando si trova incasa, per strada o al lavoro. Brividi, intorpidimento di manio piedi, sudore freddo sono altri sintomi legati a questa con-dizione.Vertigini e problemi di concentrazione: in caso dianemia causata da insufficienza renale, il cervello non rice-ve la giusta quantità di ossigeno di cui ha bisogno. Questopuò comportare difficoltà nel ricordare o memorizzare qual-cosa, vertigini o capogiri, poca concentrazione durante qual-siasi attività, confusione, poca attenzione quando si parla.Non si riesce a ricordare quello che si è fatto la settimanaprecedente, il nome di un familiare, e altre situazioni di que-sto genere”.

Anche l'alitosi?“Sì, anche questo può essere un sintomo nefropatico.Quando le sostanze di scarto si accumulano nel sangue(ovvero, uremia), il sapore degli alimenti può cambiare eprovocare l’alitosi. Inoltre, alcuni pazienti si rendono contoche provano disgusto per la carne o che perdono peso per-chè non hanno appetito. Il gusto che si sente in bocca è cat-tivo”.

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efrologia

di CLAUDIA FLAMINI

Le malattie renali sono diventate un problema di sanità pub-blica. Negli ultimi due decenni in Italia, come nel restodell’Europa e negli Stati Uniti, il numero dei pazienti avvia-ti alla dialisi è più che raddoppiato, e continua ad aumentareinteressando soprattutto le persone con oltre 65 anni di età.Un fenomeno che preoccupa, ma che può essere affrontatoadeguatamente: ne abbiamo parlato con la dottoressaFrancesca Della Rovere e il Dr Andrea Basili, responsabilidel Reparto di Nefrologia a "Nuova Villa Claudia".

A cosa è dovuto l'aumento delle nefropatie?“Alla base del trend in crescita contribuiscono l'allungamen-to della vita e l'incremento delle malattie che affliggono ilnostro secolo, quali ipertensione, diabete e sindrome meta-bolica: tutte condizioni che consentono alle malattie renalidi svilupparsi negli anni. Purtroppo la diagnosi è spesso tar-diva e ciò non aiuta a prendere per tempo i provvedimentinecessari affinchè la malattia, spesso senza sintomi evidenti,

nAggiornamento

I nuovi ambulatori "sociali"

per la prevenzione e la cura

delle patologie

proceda indisturbata. E’ arrivato il momento di assumercicon urgenza l’impegno di avviare con prontezza e deter-minazione un programma di prevenzione e di trattamentoprecoce delle nefropatie”.

E' vero che la maggior parte delle persone che hannouna malattia renale non ne è consapevole?"I registri di dialisi ci dicono che l’insufficienza renale ter-minale può essere causata da molte, differenti affezioni.Nell’ordine, si trovano le lesioni renali secondarie all’iper-tensione arteriosa e all’arteriosclerosi, e il diabete.Seguono per frequenza le glomerulonefriti, le cosiddettenefropatie interstiziali, talora infettive o secondarie aun’ostruzione delle vie urinarie, o più spesso legate a unuso inappropriato di farmaci, le malattie renali ereditarie,tra le quali i reni policistici e le lesioni renali secondarie amalattie delle vie urinarie, frequentemente ostruttive, nonraramente congenite"

Quanto incide l'età?"Tutte le età possono essere interessate dalle malattie rena-li, ma in modo diverso. Nei giovani predominano le glo-merulonefriti, le malattie ereditarie e quelle congenite.Negli anziani, al primo posto le lesioni su base vascolare edismetabolica: in questa fascia di età la nefropatia più dif-fusa è la cosiddetta nefroangiosclerosi, malattia dei piccolivasi arteriosi del rene, in genere collegata all’ipertensione

arteriosa. Con l’aumento dei casi di diabete dell’adultostanno diventando comuni le lesioni renali secondarie aquesta malattia dismetabolica".

Quali sono i segni e i sintomi clinici? "Intanto i cambiamenti nella minzione: se vi alzate soven-te durante la notte per andare in bagno, se le urine hannouna consistenza spumosa, se avete necessità di urinare piùvolte o in maggiori quantità e l’urina è di un colore pallidoo molto scuro, se contiene sangue, se pensate che nonpotete trattenere l’urina o avete difficoltà nel farlo, seavvertite delle fitte o una sensazione di oppressione nellazona inferiore del bacino, sono tutti segnali di un possibileproblema ai reni. Poi, la ritenzione di liquidi: se c’è unproblema ai reni, i liquidi in eccesso non vengono elimina-ti correttamente, quindi si accumulano nel corpo provo-cando il gonfiore e l’infiammazione delle gambe, dellecaviglie, delle mani e del viso. C'è, poi, il “capitolo” stan-chezza: se i reni si ammalano non producono più unormone chiamato eritropoietina, responsabile della crea-zione di globuli rossi, i quali hanno il compito di trasporta-

rene per tutti

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ntolleranzeCeliachia: oggi se ne parla molto, ma altrettanto spesso conscarsa, o quantomeno approssimativa, cognizione. La casa diCura “Nuova Villa Claudia” ha posto al centro delle proprieattività in campo dietologico lo studio, l'analisi e la cura dipatologie nutrizionali. Cominciamo col dire che la celia-chia è un’intolleranza permanente al glutine, fattorescatenante della malattia celiaca: È la componenteproteica che si trova nel frumento e in altricereali, ad esempio farro, orzo, segale, avena,kamut, spelta, triticale, bulgur, malto, e seitan.

Ci sono sintomi evidenti?“Non si possono individuare con facilità: isintomi sono così vari e difficili a volte darilevare che non si può basare una diagnosisemplicemente sull'analisi della sintomatologia.Infatti, alcune manifestazioni sono riconducibli anchead altri tipi di malattie intestinali, sindrome da stanchez-za cronica (CFS - Chronic Fatigue Syndrome) e depres-sione; se si aggiunge anche che in una rilevante percen-tuale di casi la malattia non presenta sintomi (celiachia asinto-matica) di alcun genere pur danneggiando comunque i tessuti intestinali, si capisce la difficoltà della diagnosi”.

Quali sono gli esami diagnostici da effettuare?“Gli esami utilizzati per la diagnosi comprendono essenzial-mente l'anamnesi e l'osservazione obiettiva del paziente, laricerca di specifici anticorpi e autoanticorpi nel suo sangue,l'esecuzione del breath test al sorbitolo, l'esame delle feci e, inultima analisi, la biopsia duodenale. Prima di sottoporsi aquesti esami è importante che il paziente mantenga le proprieabitudini dietetiche, salvo diversa prescrizione medica. Se ad

esempio il soggetto smette di assumere alimenti contenentiglutine potrebbe risultare falsamente negativo ai test utilizzatiper la diagnosi di celiachia, quindi apparire sano nonostante

la malattia”.

Come interviene lo specialista?“In questa fase preliminare il medico cerca dievidenziare i sintomi, ovvero le sensazioni rife-rite dal paziente sulla propria condizione di

salute e i segni clinici tipici della celiachia.Questi sintomi sono essenzialmente di origi-ne gastrointestinale e includono dispepsia,diarrea o stipsi, malessere, flatulenza edistensione addominale; in uno stadio avan-

zato tali sintomi, tipici delle sindromi damalassorbimento si affiancano a quelli da mal-

nutrizione: bassa statura nei bambini, ritardopuberale, perdita di peso, anemia da carenza di

ferro e folati, deficit vitaminici, osteoporosi ed osteo-malacia. Si ricorda tuttavia come lo spettro clinico di questapatologia sia estremamente vario ed eterogeneo, anche per

quanto riguarda l'intensità dei sintomi, che possono presentarsi inmaniera severa o estremamente sfumata. La fase successiva è l’ese-cuzione degli esami del sangue specifici, un metodo a bassa invasi-vità che può segnalare la necessità di proseguire gli accertamenti”.

Esami del sangue: su cosa si punta?“Devono essere concentrati su una coppia di anticorpi specifici: gliAGA (anticorpi antigliadina di classe IgA e IgG) e gli EMA (anti-corpi antiendomisio di classe IgA). Questi anticorpi offrono delleinformazioni riguardanti la predisposizione dell'organismo ad attac-care la gladina (gli AGA), una delle proteine componenti del gluti-ne, e l'endomisio (gli EMA), ovvero l'attivazione dell'organismo adanneggiare la mucosa intestinale. Se i risultati dei due test, chevanno quindi necessariamente eseguiti contemporaneamente, con-cordano nell'esito siamo di fronte a una risposta certa. In caso didoppia positività possiamo confermare la diagnosi di celiachia, incaso di doppia negatività la si può escludere.

Ci sono altri test utili? E la biopsia?“Il test anti-transglutaminasi è legato invece alla rilevazione deglianticorpi di classe IgA ed è preciso e affidabile, ma risulta molto più

semplice ed economico da realizzare; per questo motivo si presta adiventare il primo approccio favorito per la rilevazione della celia-chia. Si contraddistingue, infatti, per la non invasività del procedi-mento che richiede una piccolissima quantità di sangue. Per una con-ferma definitiva e certa della malattia celiaca il passo definitivo èuna biopsia del tratto gastrointestinale: tale prelievo sarà utile pervalutare tramite esame istologico lo stato di danneggiamento e atro-fia dei villi. Solo dopo questo esame si potrà acquisire la certezzadefinitiva”.

È possibile la guarigione?“No, ricordiamo (soprattutto a “stregoni” e “venditori di fumo”) chedi celiachia, allo stato attuale delle conoscenze scientifiche, non siguarisce ma, mettendo in pratica alcune semplici regole alimentari, èpossibile evitare i disturbi associati all'intolleranza al glutine. Infatti,dopo aver eliminato ogni traccia di glutine dall'organismo, l'infiam-mazione intestinale tende a scomparire gradualmente e, in pochigiorni, tutti i sintomi che accompagnano il disturbo svaniscono.Il controllo della dieta costituisce l'opzione terapeutica più adeguataper evitare i sintomi dovuti alla celiachia. I farmaci? Talvolta posso-no alleggerire l'infiammazione intestinale, quando la correzione ali-mentare non risulta sufficiente”.

i

celiachia canagliaceliachia canagliail glutine

sotto osservazioneLa componente proteica

si trova nel frumentoe in altri cereali

il glutinesotto osservazione

La componente proteicasi trova nel frumento

e in altri cereali

di MICHELE FLAVIA

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di FEDERICO COCCÌA

La pulce nell'orechio. Un modo di dire perricordare agli esseri umani qualcosa, un avverti-mento che aiuta e mettersi in guardia, per pre-venire. Nel caso degli animali domestici, cani egatti in primis, oltre che un dato di fatto è ancheuno specifico richiamo a una corretta profilassi:infatti, la primavera è alle porte e le temperatu-re in aumento favoriscono la riproduzione el'aumento dei parassiti esterni, soprattutto lezecche del cane e del gatto. Questi abitudinariinterventi devono essere eseguiti in manieraancor più scrupolosa proprio nella stagione pri-maverile-estiva, rispettando quindi l'applicazio-ne mensile richiesta dalla maggior parte dei pro-dotti antipulci e antizecche attualmente in com-mercio. E', però, buona norma rivolgersi sempreal proprio medico veterinario di fiducia chesaprà consigliare le migliori modalità. In generale, i nostri animali domestici possonoessere colpiti da una serie di parassiti, suddivi-sibili in due macrocategorie: interni ed esterni.

Parassiti interniAncylostomi: piccoli parassiti che si attaccanoalle pareti dell'intestino tenue e si nutrono delsangue dell'animale che colpiscono. Sintomi:diarrea, astemia e anemia. Si eliminano con la

sverminazione.Vermi piatti: le uova diquesti parassiti possono trovarsinelle pulci, nelle feci e e nelle carcasse dialtri animali. Comuni vermi piatti sono le tenie.Vermi tondi: sono parassiti intestinali e colpi-scono per lo più i cuccioli al di sotto dei 3 mesi,mentre i cani adulti possono sviluppare unaautoimmunizzazione che impedisce ai vermi diraggiungere lo stadio adulto. Le uova, tuttavia,si conservano dormienti all'interno del cane, inattesa di infettare la prole: infatti, se una fem-mina infestata è gravida, le larve migranti rag-giungono il cucciolo per via placentare e, dopola nascita, gli ascaridi maturano nell'intestinodel neonato e cominciano successivamente adeporre le uova. I vermi sono innocui se si tro-vano in numero limitato, ma infestazioni nume-rose producono effetti generali notevoli qualidiarrea, addome gonfio, inappetenza. Sono,comunque, eliminabili attraverso la svermina-zione.

Parassiti esterni Acari: alcune varietà possono portare alla rognademodettica, detta anche "rossa" che causa irri-tazioni e perdite di pelo localizzate. Pericolosi

anche se si introducono in profondità nelleorecchie del cane.Mosche: se le mosche cavalline (che pungono)

attaccano le orecchie del cane, provocanoscarnificazioni, croste e infezioni. L'area va

trattata con acqua calda e acqua ossige-nata.

Pidocchi: possono colpire il caneprovocandogli un forte prurito. Pereliminarle è consigliabile recarsidal veterinario.

Pulci: sono paragonabili a delleminuscole sanguisughe e di

solito si eliminano con sham-poo specifici, medicine, col-larini.Zecche: succhiano il sanguee provocano danni locali conirritazione e prurito. Possonotrasmettere anche malattieall'uomo come la borreliosi(malattia di Lyme) che causadanni a livello neurologico ecardiaco. Per questo vannorimosse con un paio di pinzettee poi bruciate, senza toccarle amani nude.

CHI ÈDottor FedericoCoccìa MedicoVeterinarioPresidentedellaFondazioneBioparco di Roma

dog therapy

Prevenzione Con l'arrivo della stagioneprimaverile scatta la profilassi anti-parassitaria anche per i gatti

Vita da cani L'INCUBO LEISHMANIOSI

Negli ultimi anni, si va sempre più dif-fondendo la Leishmaniosi, un’altrapericolosa malattia trasmessa dai fle-botomi o pappataci, zanzare di picco-le dimensioni che si riproducono neiperiodi caldi: agiscono soprattuttoall’imbrunire pungendo gli animaliche vivono all’aperto. I cani sono trale vittime preferite e spesso possono

morire, anche a fronte di unacura. Originariamente laLeishmaniosi era diffusa nellezone costiere mediterranee, maora si sta estendendo a diverseregioni dell’Italia. Al momento,

purtroppo, non ci sono molti pro-dotti e mezzi di prevenzione, ma

quei pochi a disposizione è consi-gliabile utilizzarli rispettando scrupo-losamente le indicazioni e i tempi didurata segnalati dalle aziende produt-trici e consigliati dal veterinariocurante. Tra i sistemi di prevenzionepiù semplici, quello di far dormire icani in casa nel periodo più a rischio(primavera-estate). Per quanto riguar-da l’impiego dei diversi prodotti dautilizzare per la prevenzione di questiparassiti, è indispensabile rivolgersial proprio medico veterinario che saràin grado di scegliere l’antiparassitariopiù idoneo e fornire le indicazionirelative al suo impiego, tempi di dura-ta ed eventuali precauzioni.In alcuni casi la Leishmaniosi puòcolpire l'uomo: variante meno fre-quente e conosciuta di animale, è unamalattia causata anche in questocaso dalla puntura del pappataceo, lacui caratteristica è quella di nutrirsi insilenzio (ppa e tace) e le vittime prin-cipali sono le persone immunodepres-se. E' anche possibile che il flebotomoresponsabile dell'infezione trasmettala malattia direttamente da uomo auomo, attraverso il sangue, moltospesso con una siringa condivisa.Meno gravi le conseguenze sull'uomo,ma ovviamente da monitorare conestrema attenzione, una volta accer-tato, il quadro clinico seguendo il pro-tocollo relativo alle malattie infettivedell'Organizzazione Mondiale dellaSanità

la pulcenell’orecchio

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