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    Approcci Pastorali 8 marzo 2010

    B- L UNZIONE DEGLI INFERMI

    Luogo teologico della tenerezza e misericordia di Dio

    Dr.essa sr Riccarda Lazzari

    1. Il fondamento biblico - teologico dellUnzione degli infermi

    LUnzione degli infermi il sacramento istituito da Ges specificamente per i malati.

    Nella fede cristiana, questo sacramento costituisce un evento salvifico operato dal

    Kirios a beneficio di quei battezzati che si trovano in situazione di malattia o di pericolo

    di morte1. Con la celebrazione dellUnzione degli Infermi la Chiesa continua la

    missione salvifica di Ges nei confronti dei malati. Questo sacramento lespressione

    pi alta della tenerezza e della misericordia del Salvatore verso coloro che sono colpiti

    da malattie e infermit.

    Nella lettera di Giacomo scritto:

    "Chi malato, chiami a s i presbiteri della Chiesa e preghino su di lui, dopo averlo unto con lolio, nel nome del Signore. E la preghiera fatta con

    fede salver il malato: il Signore lo rialzer e, se ha commesso peccati, gli

    saranno perdonati. Confessate perci i vostri peccati gli uni agli altri e

    pregate gli uni per gli altri per essere guariti" (Gc 5,14-16).

    Alcune osservazioni sul testo:

    chi malato, chiami a s i presbiteri: colui che chiede il sacramento, un malato non

    un agonizzante. Il termine greco asthens indica un infermo che non ha pi la forza di

    muoversi per un male serio o per la vecchiaia. Perci se il malato non pu muoversi,

    sar la comunit a spostarsi: la Chiesa, nella persona dei suoi presbiteri, verr a lui, anzi,

    Cristo stesso che viene a lui nella persona dei suoi ministri.

    1 Cfr. Rocchetta C., I sacramenti della fede, EDB, Bologna 1998, p.191.

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    preghino su di lui, dopo averlo unto con lolio, nel nome del Signore

    LUnzione degli infermi non un rito di consacrazione, come quello del battesimo e

    della confermazione, ma un gesto di guarigione spirituale e corporale da parte di Cristo

    attraverso la sua Chiesa. Nel mondo antico, lolio era la medicina che normalmente

    veniva applicata sulle ferite. Cos fa il Buon Samaritano della parabola evangelica che

    versa, sulle ferite di colui che stato aggredito dai briganti, il vino per disinfettarle e

    lolio per lenirne i dolori. Il Signore prende un gesto della vita quotidiana e concreta,

    luso medicamentoso dellolio, per assumerlo come funzione rituale ordinata alla

    guarigione dei malati e al perdono dei peccati.

    "Il Signore lo rialzer e, se ha commesso peccati, gli saranno perdonati In questo

    sacramento, la guarigione del corpo e il perdono dei peccati sono associati. La preghiera

    e lUnzione, dunque, portano la Salvezza in profondit: per il corpo e per lo spirito, cio

    la salute totale delluomo.

    Lo esprime bene la seguente preghiera:

    "Guarisci, o nostro Redentore, per la grazia dello Spirito Santo, le

    infermit di questo malato. Medica le sue ferite, perdona i suoi peccati,

    allontana tutto quanto lo fa soffrire nellanima e nel corpo. Per la tua

    misericordia rendigli la piena salute spirituale e corporale perch, guarito

    per opera della tua bont, sia capace di riprendere i suoi abituali

    impegni... Ti supplichiamo, Signore, guarda con bont il tuo servo il cui

    corpo prostrato dalla malattia, e rendi la forza a questa creatura che tu

    hai creato. Che la prova lo purifichi e possa ritornare in salute per opera

    tua... Signore... libera il tuo servo dalla malattia e rendigli la salute; la tua

    mano lo rialzi, la tua forza lo consolidi, la tua potenza lo protegga e, con

    tutta la prosperit che si possa desiderare, rendilo alla tua santa

    assemblea..." 2.

    Nel gesto dellUnzione Cristo stesso che si fa presente al malato: Lui che nella sua

    vita mortale tante volte si rec a visitare i malati e li guar3. Con tale atto la Chiesa

    raccomanda i malati al Signore, sofferente e glorificato, perch dia loro sollievo e

    salvezza ed esorta i malati stessi ad associarsi spontaneamente alla passione e morte di

    Cristo per contribuire al bene del popolo di Dio4.

    2Rituale Romano di Paolo V, pubblicato nel 1614, in applicazione al Concilio di Trento e in uso fino al

    Concilio Vaticano II. 3 Introduzione al Rito del sacramento dellunzione e cura pastorale degli infermi, Roma 1974, nn. 1.1. 4 Ibidem

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    Tuttavia, lungo i secoli, vari motivi e situazioni hanno relegato questo sacramento al

    momento terminale della vita,5 oscurando cos lo splendore del suo significato. Tutto

    ci ha creato una mentalit sfavorevole al sacramento o pi propriamente un vero e

    proprio tab .

    1.1 LUnzione degli infermi nellimmaginario collettivo

    Per circa 10 secoli lUnzione degli infermi stata amministrata soltanto in fin di vita;

    da qui il nome estrema unzione giunto fino al Concilio Vaticano II. La riflessione

    teologica conciliare e post-conciliare ha riscoperto il significato e la prassi originaria

    del sacramento e ha riformulato adeguatamente il Rito. Tuttavia, i secoli di storia hanno

    inciso nellimmaginario collettivo e, oggi, a distanza di oltre quarantanni dal Concilio,

    il sacramento dellUnzione visto ancora, da molti, come evocazione della morte,

    come annuncio di gravit assoluta, in sostanza come estrema unzione. Questo

    sacramento fa paura anche in larghe fasce di malati credenti e praticanti, i quali si

    accostano volentieri agli altri sacramenti, ma non facilmente accettano la proposta

    dellUnzione. E necessaria una evangelizzazione accurata ed intensa di questo

    sacramento.

    1.2. Evangelizzazione dellUnzione degli infermi

    Levangelizzazione del Sacramento dellUnzione degli infermi deve iniziare fin dalla

    tenera et con lapprendimento delle verit fondamentali della fede cristiana. E

    necessaria, per, una catechesi specifica per gli operatori sanitari, affinch sappiano

    educare i malati al valore intrinseco del sacramento e allimportanza che esso riveste nei

    loro confronti. E importante che medici e infermieri capiscano che lUnzione

    sinserisce nel piano dazione contro il male che essi stessi conducono6. E importante

    una catechesi specifica per gli ammalati che faccia loro comprendere il senso teologico

    e spirituale del sacramento nel tempo della malattia, li renda coscienti del valore

    salvifico della sofferenza e della testimonianza che il cristiano chiamato ad offrire.

    Nel malato oncologico, in particolare, nel quale la malattia si evolve, in genere,

    attraverso un lungo periodo di tempo, gli operatori pastorali hanno tutto il tempo e

    5 Cfr. Bressanin E., Unzione degli infermi, in Cin e altri (a cura di), op. cit., pp. 1345-1347. 6 Cfr. Bressanin E., Unzione degli infermi, in Cin e altri (a cura di), op. cit., p. 1348.

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    lopportunit di fare questo cammino con il malato e prepararlo a ricevere

    consapevolmente e con gratitudine il sacramento dellUnzione.

    1.3 Quando opportuno amministrare lUnzione degli infermi

    Ogni malattia seria mette in pericolo la vita, almeno lontanamente. LUnzione

    opportuna fin dal momento in cui il paziente comincia ad essere in pericolo di morte.

    Il pensiero della morte possibile presente in ogni malattia, e, a pi forte ragione,

    quando si anziani. Lanzianit gi in se stessa una condizione di fragilit, piena di

    rischi. La Costituzione sulla liturgia "Sacrosanctum Concilium" del Concilio Vaticano

    II afferma: L unzione degli infermi, non il sacramento di coloro soltanto che sono in

    fin di vita. Perci il tempo opportuno per riceverla si ha certamente gi quando il

    fedele, per malattia o per vecchiaia, comincia ad essere in pericolo di morte" 7.

    Il nuovo Rituale, quello attualmente in uso, nella sua Introduzione pastorale, precisa i

    momenti pi opportuni per ricevere il sacramento dellUnzione8:

    prima di unoperazione chirurgica si pu dare allinfermo la sacra Unzione, quando,

    il motivo delloperazione un male pericoloso;

    agli anziani, per lindebolimento accentuato delle loro forze, si pu dare la sacra

    Unzione, anche se non risultano affetti da alcuna grave malattia;

    anche ai bambini si pu dare la sacra Unzione, purch abbiano raggiunto un uso di

    ragione sufficiente a far loro sentire il conforto del sacramento;

    quanto ai malati che abbiano eventualmente perduto luso di ragione o si trovino in

    stato dincoscienza, se c motivo di ritenere che nel possesso delle facolt, essi

    stessi, come credenti, avrebbero chiesto lUnzione, si pu senza difficolt, conferire

    loro il sacramento.

    Se il sacerdote viene chiamato quando linfermo gi morto, raccomandi il defunto

    al Signore, perch gli conceda il perdono e lo accolga nel suo Regno, ma non gli dia

    lUnzione.

    7 Sacrosanctum Concilium, 73. 8 Cfr anche Catechismo della Chiesa Cattolica, editrice vaticana, Citt del Vaticano 1992, nn.1514-1515, p.390.

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    Il sacramento si pu ripetere nel caso di aggravamento della stessa malattia, o, se

    guarito, quando sopraggiunga altra malattia seria.

    Inoltre bene ricordare che nel nuovo rituale sono state soppresse le unzioni sugli

    occhi, orecchie, narici, labbra, e piedi, e sono state sostituite da una unzione sulla

    fronte e da unaltra sulle palme delle mani. La fronte e le mani aperte rappresentano

    tutto luomo: il pensiero e lazione.

    La formula della Santa Unzione la seguente:

    "N., per questa SantaU unzione e la sua piissima misericordia, ti aiuti il

    Signore con la grazia dello Spirito Santo. R. Amen - E, liberandoti dai

    peccati, ti salvi nella sua bont e ti sollevi. - R. Amen".

    Come ogni sacramento anche lUnzione degli infermi, una celebrazione comunitaria

    della Chiesa. Dice il Concilio Vaticano II:

    "Con la Sacra Unzione degli infermi e la preghiera dei presbiteri, tutta la

    Chiesa raccomanda gli ammalati al Signore sofferente e glorificato,

    perch alleggerisca le loro pene e li salvi, anzi li esorta a unirsi

    spontaneamente alla passione e alla morte di Cristo, per contribuire cos

    al bene del popolo di Dio" 9.

    La celebrazione di questo sacramento non si pu improvvisare, ma deve essere

    accuratamente preparata. necessario scegliere il giorno e lora adatti per parenti,

    amici, medici, infermieri, ecc. Anche le celebrazioni collettive dellUnzione degli

    infermi devono avere una adeguata preparazione.

    1.4 Le funzioni fondamentali dellUnzione degli infermi

    Un metodo utile ed efficace, pedagogicamente, per educare al valore del sacramento

    quello di sottolineare le quattro funzioni fondamentali del sacramento o meglio i

    quattro eventi che esso realizza:

    Evento di santificazione:

    Lunzione in quanto atto della Chiesa sugli infermi nel nome del Signore( Gc 5,14),

    un atto che dona la grazia santificante. Levento della santificazione il primo effetto

    del sacramento. Lunzione dona la grazia in una rinnovata effusione dello Spirito che

    9 Lumen Gentium 11.

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    consente al malato di santificare la sua condizione e di trasformarla in un evento

    salvifico per s e per la chiesa 10.

    Evento di liberazione:

    Levento di santificazione al tempo stesso evento di liberazione.

    se ha commesso peccati, gli saranno perdonati(Gc 5,15). Il gesto sacramentale

    proprio e diretto della remissione dei peccati la penitenza sacramentale, ma lUnzione

    conserva un reale effetto penitenziale di perdono dei peccati, quando non sia possibile

    celebrare il sacramento della riconciliazione. Non si pu infatti pensare che Dio

    comunichi la sua salvezza al malato senza la remissione dei peccati. Levento della

    liberazione operante anche sul piano delle tentazioni e dei conflitti spirituali: la grazia

    del sacramento, infatti, accresce la fede, ravviva la speranza, accende la carit e quindi

    dona energia e forza per superare le tentazioni di sfiducia, di scoraggiamento, di

    ribellione e sconforto.

    La liberazione operante anche sul piano fisico; leffetto corporale sempre presente,

    ma esso non deve essere concepito in modo indipendente dalleffetto spirituale al quale

    invece subordinato come a suo fine. Pertanto anche sul piano fisico, se non restituisce

    del tutto la salute al malato - ci avviene pi spesso di quel che si crede - lo calma, lo

    solleva, gli dona pace e serenit. Santifica il suo stato e rende la malattia un evento

    redentivo11.

    Evento di vocazione e di missione

    La malattia santificata dallUnzione diventa pertanto un evento di vocazione per la

    chiesa e per il mondo. Il malato diventa un chiamato da Dio a collaborare alla sua

    opera di salvezza. La condizione dinfermit si trasforma in una realt da vivere nelle

    Pasqua di Cristo come speciale vocazione.

    La vocazione, a sua volta, implica la missione. La missione del malato non si pone sul

    piano del fare ma in quello dellessere. NellUnzione sacramentale, il Risorto stesso,

    per mezzo dei ministri della chiesa, consacra il malato e lo rende partecipe del mistero

    10 Rocchetta C., Rocchetta C., I sacramenti della fede , op. cit., p. 206. 11 Roguet A.M ., I sacramenti segni di vita , Milano 1970, p.149 cit. in Rocchetta C., I Sacramenti della fede, op. cit., p.207.

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    della sua Pasqua. Ci realizza nel malato una particolare conformit al Cristo crocifisso

    e risorto, a gloria del Padre12.

    Il malato, conformato a Cristo crocifisso e risorto, offre se stesso al Padre per il bene

    della chiesa e in tal modo egli diventa strumento di salvezza e testimone autentico di

    vita evangelica.

    Concludendo utile ribadire che lUnzione degli infermi non un rito funebre, ma un

    sacramento che aiuta a vivere cristianamente la malattia. Vivere la malattia, per, pu

    includere anche latto supremo della vita: il morire. Laccoglienza serena della morte

    realizza nel modo pi autentico la nostra vita cristiana: vita di fede, di speranza e di

    carit. Anche per il cristiano, come per Cristo, giunge lora di passare da questo mondo

    al Padre (Gv 13,1). Anche il cristiano, come Cristo, chiamato a dare al Padre la

    risposta del totale abbandono: "Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito" (Lc

    23,46).

    12 Cfr. Rocchetta C., I Sacramenti della fede, op. cit., pp. 207-209.