OK ARTE

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13 LUGLIO - AGOSTO 2009 OK Arte Milano Max Parazzini A rtista, poeta, musicista, grafico, illustratore: Max Parazzini, milanese d’origine ma ormai genove- se d’adozione, è senza dub- bio personalità “variegata” ed eclettica del panora- ma artistico contempora- neo. Le sue realizzazioni spaziano dalla pittura più sobriamente figurativa al- la complessità di compo- sizioni digitali rielaborate; dall’illustrazione di testi e copertine di cd alla progetta- zione di opere assemblate con materiali ricon- testualizzati e “recuperati” in un persona- le assemblage ready- made. Da autodidat- ta Max impa- ra a “costruire” un’espressivi- tà artistica del tutto persona- le, pur non ve- nendo meno alle rigide re- gole stilistiche degli insegna- menti dei gran- di del passato. Realizza, ad esempio, polittici sul tema urbano e cittadino (“Urbis Pop polittico”, 2008) con elaborazioni digitali che uniscono architetture ri- visitate e “vissute” da pre- senze umane alienate nello spazio circostante, che pur richiamano, per scelta cro- matica ed accostamen- ti complementari dei toni, la stagione fauvista pas- sata con un vago elogio al neo-pop. Così pure acca- de per l’esposizione perso- nale “Popcruelpop” (spazio A10, Genova, 2008), in cui Parazzini presenta collages digitali che diventano tal- volta velate rielaborazio- ni dei grandi del passato (Munch, Caravaggio), con un personale accostamen- to stilistico ad avanguar- die come la Pop Art o le rielaborazioni di Schifano. Vagando tra i confini dell’arte passata e presen- te, l’artista crea immagi- ni dal forte impatto visivo e cromatico, sempre vela- te da ironia inedita, da una nota di realtà schermata da un tono surreale parodi- stico; sempre trascenden- ti dall’ovvio, originali nelle composizioni di taglio psi- cologicamente narrativo. Ultimo ma importantis- simo è il progetto avvia- to con Sandra Montagna (sAND.mAXpROJEKT), con la quale l’artista realiz- zerà un’opera esposta a New Jork nell’ago- sto prossimo. E’ quindi una ricerca speri- mentale del tutto poliedri- ca e multi-sti- listica quella affrontata da Max Parazzini nel suo per- corso artisti- co. L’artista sembra non avere mai tre- gua, mai ce- dimento, ma è sempre volto alla realizza- zione di opere protagoniste di una fer- vida e personale contami- nazione dei generi, frutto di una lunga preparazio- ne stilistica individuale. Carla Ferraris Poesia, arte e sperimentazione Spazio, tempo e colore D a bambino Mauro Capelli colorava: ritra- eva la profondità delle Valli Bergamasche in cui è nato e – chissà – nello stende- re i colori forse si sforza- va di rispettare i limiti del disegno. Ora i limiti del disegno sono soltanto la misura da colmare ed ecce- dere, perché il tessuto cro- matico possa portare in vita la figura, nell’infinità delle relazioni con tutto ciò che è altro da essa. La linea genera immagini che non emergono dallo sfondo, è lo sfondo che penetra in esse per squassarle dall’interno ed erompere verso l’aperto, portandole a svilupparsi, a modificarsi, a uscire da sé per trovare movimento nel continuo dileguare dell’una nell’altra. Portandole a ri- nascere in tutto ciò che na- sce intorno a loro. Nel 1990 Capelli frequenta la scuola del poeta e pittore Cesare Benaglia. La predestina- zione compiva il suo cor- so: abbandonata ogni altra attività, l’arte figurativa di- viene il suo mezzo d’espres- sione, e l’autore lombardo ottiene diversi e sempre più importanti riconoscimen- ti per le sue opere paesaggi- stiche così come per l’altra sua grande passione: i lavori di nudo femminile. L’intera produzione di Capelli, pre- sente in esposizioni e colle- zioni di livello nazionale ed internazionale, trae la sua potenza comunicativa pro- prio dall’impiego di una tecnica di ste- sura cromatica che lo pone in qualche modo al cospetto e nello stesso tem- po infinitamente distante dai mac- chiaioli. Se infatti la macchia di colo- re è il denominatore comune di entram- bi gli stili compo- sitivi, gli esponenti della corrente ar- tistica tardo-otto- centesca usavano i campi cromatici per generare le fi- gure, Capelli invece li utilizza per de- strutturarle, per smembrarne la compiutezza e rico- struirle secondo una nuova direzione, un nuovo orien- tamento che si aggiunga a quelli spaziale e temporale, lo sviluppo di una profon- dità analogica attraverso le infinite possibilità di re- lazione. La quinta dimen- sione: quella del colore. Mauro De Sanctis La ricerca della quinta dimensione nell’indagine pittorica di Mauro Capelli “Giacinto Facchetti e il suo mondo” L a Fondazione Giacinto Facchetti per lo stu- dio e la cura dei tumori O.N.L.U.S. è stata istituita il 6 ottobre 2008 per soste- nere la ricerca clinica in- dipendente ed eticamente corretta nell’ambito della prevenzione, diagnosi e cu- ra di tutte le patologie di in- teresse oncologico. Dedica la sua attività e l’impegno ai bisogni del paziente, per garantirgli l’assistenza, l’in- formazione e le cure di cui ha bisogno. Obiettivo pri- mario è assicurare in tempi brevi la rapida trasferibilità nella pratica clinica quoti- diana dei risultati concre- ti derivanti dagli studi. La Fondazione, nata in memo- ria di Giacinto Facchetti, grande uomo ed eccellen- te calciatore, condivide la medesima etica di com- portamento e di valori. A “Giacinto Facchetti e il suo mondo” è stata dedicata una mostra itinerante organiz- zata dal Gruppo Artistico Forlanini Monluè. Tra gli artisti invitati, non pote- va mancare la poliedrica Roberta Musi la quale van- ta una carriera trentennale, contrassegnata da numero- si premi e riconoscimenti a livello internazionale. Per l’occasione, l’artista par- mense ha donato una sua opera realizzata apposita- mente per la Fondazione; la mostra ha toccato tap- pe importanti, Interello, Sala Executive dello sta- dio di San Siro e del rela- tivo Museo, Noir Cafè di Inzago, prima di approda- re presso la Casa d’Aste “Il Ponte” di via Pontaccio, 12 a Milano. Ventiquattro di- pinti, dei sessanta presenta- ti, sono stati esposti e messi all’Asta il 9, 10 e 11 giugno. E’ stato inoltre donato un abito da sera in seta blu e nera, ricamato e imprezio- sito da decori Swarovski, ideato dagli stilisti Premoli. Roberta Musi dona una sua opera a favore della Fondazione Le Meridiane di Monclassico realizzate da artiste di fama P rosegue con entusiasmo il cammino che lega Monclassico e Presson della Val di Sole (TN) alla origi- nale iniziativa: “Meridiane di Monclassico”, giun- ta alla settima edizione. La meridiana è un antico strumento di misurazio- ze dei due paesi, si arricchi- scono delle opere dedicate alle meridiane di cinque artiste, tra le quali eviden- ziamo Roberta Musi. Dal 2003 nel mese di luglio, 5 artisti di fama nazionale e internazionale, hanno rea- lizzato una meridiana arti- stica. Quest’estate l’evento si svolgerà dall’11 al 18 lizzate. Al decimo anno, la rassegna terminerà con un catalogo in cui saranno in- seriti i 50 artisti che hanno contribuito a diffondere at- traverso le loro opere, la co- noscenza delle meridiane le uniche dipinte al mondo. E’ doveroso rivolgere un rin- graziamento particolare a Lucia Asperti e a Renato Roberta Musi invitata a partecipare F. B. Da sin. Giovanna Facchetti e l’artista Roberta Musi Opera di Roberta Musi ne del tempo basa- to sul rilevamento della posizione del sole. L’ago della me- ridiana, lo stilo, è l’asta che, trami- te l’ombra proiet- tata sul piatto della meridiana, permet- te l’indicazione dell’ora. Questi an- tichi orologi solari rappresentano uno straordinario vei- colo di promozione e di valorizzazio- ne delle tradizio- ni e del territorio. L’associazione cul- turale “Le Meridiane” nata nel 2002 per valorizza- re l’arte e la cultu- ra di Monclassico e Presson ha ideato un progetto, del- la durata di dieci anni, che porterà le due comuni- tà a diventare “i paesi del- le meridiane”, realizzando 50 opere artistiche su tutto il territorio. Scorci e bellez- luglio; un percorso affa- scinante e suggestivo che richiama ogni anno nume- rosi turisti presenti nella valle. Una guida sarà a di- sposizione di tutte le per- sone che vorranno visitare le 35 meridiane sin’ora rea- Wegher che con passione e professionalità contribui- scono a divulgare la cultu- ra di questa splendida valle. www.meridianemonclassico.it segreteria@meridiane- monclassico.it

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OK ARTE Rivista di cultura di Milano, Lombardia, Italia

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13LUGLIO - AGOSTO 2009 OK Arte Milano

Max Parazzini

Artista, poeta, musicista, grafico, illustratore:

Max Parazzini, milanese d’origine ma ormai genove-se d’adozione, è senza dub-bio personalità “variegata” ed eclettica del panora-ma artistico contempora-neo. Le sue realizzazioni spaziano dalla pittura più sobriamente figurativa al-la complessità di compo-sizioni digitali rielaborate; dall’illustrazione di testi e copertine di cd alla progetta-zione di opere assemblate con materiali ricon-testualizzati e “recuperati” in un persona-le assemblage ready- made. Da autodidat-ta Max impa-ra a “costruire” un’espressivi-tà artistica del tutto persona-le, pur non ve-nendo meno alle rigide re-gole stilistiche degli insegna-menti dei gran-di del passato. Realizza, ad esempio, polittici sul tema urbano e cittadino (“Urbis Pop polittico”, 2008) con elaborazioni digitali che uniscono architetture ri-

visitate e “vissute” da pre-senze umane alienate nello spazio circostante, che pur richiamano, per scelta cro-matica ed accostamen-ti complementari dei toni, la stagione fauvista pas-sata con un vago elogio al neo-pop. Così pure acca-de per l’esposizione perso-nale “Popcruelpop” (spazio A10, Genova, 2008), in cui Parazzini presenta collages digitali che diventano tal-volta velate rielaborazio-ni dei grandi del passato

(Munch, Caravaggio), con un personale accostamen-to stilistico ad avanguar-die come la Pop Art o le rielaborazioni di Schifano.

Vagando tra i confini dell’arte passata e presen-te, l’artista crea immagi-ni dal forte impatto visivo e cromatico, sempre vela-te da ironia inedita, da una nota di realtà schermata da un tono surreale parodi-stico; sempre trascenden-ti dall’ovvio, originali nelle composizioni di taglio psi-cologicamente narrativo. Ultimo ma importantis-simo è il progetto avvia-to con Sandra Montagna (sAND.mAXpROJEKT),

con la quale l’artista realiz-zerà un’opera esposta a New Jork nell’ago-sto prossimo. E’ quindi una ricerca speri-mentale del tutto poliedri-ca e multi-sti-listica quella affrontata da Max Parazzini nel suo per-corso artisti-co. L’artista sembra non avere mai tre-gua, mai ce-dimento, ma è sempre volto alla realizza-zione di opere

protagoniste di una fer-vida e personale contami-nazione dei generi, frutto di una lunga preparazio-ne stilistica individuale.

Carla Ferraris

Poesia, arte e sperimentazioneSpazio, tempo e colore

Da bambino Mauro Capelli colorava: ritra-

eva la profondità delle Valli Bergamasche in cui è nato e – chissà – nello stende-re i colori forse si sforza-va di rispettare i limiti del disegno. Ora i limiti del

disegno sono soltanto la misura da colmare ed ecce-dere, perché il tessuto cro-matico possa portare in vita la figura, nell’infinità delle relazioni con tutto ciò che è altro da essa. La linea genera immagini che non emergono dallo sfondo, è lo

sfondo che penetra in esse per squassarle dall’interno ed erompere verso l’aperto, portandole a svilupparsi, a modificarsi, a uscire da sé per trovare movimento nel continuo dileguare dell’una nell’altra. Portandole a ri-nascere in tutto ciò che na-sce intorno a loro. Nel 1990

Capelli frequenta la scuola del poeta e pittore Cesare Benaglia. La predestina-zione compiva il suo cor-so: abbandonata ogni altra attività, l’arte figurativa di-viene il suo mezzo d’espres-sione, e l’autore lombardo ottiene diversi e sempre più

importanti riconoscimen-ti per le sue opere paesaggi-stiche così come per l’altra sua grande passione: i lavori di nudo femminile. L’intera produzione di Capelli, pre-sente in esposizioni e colle-zioni di livello nazionale ed internazionale, trae la sua potenza comunicativa pro-

prio dall’impiego di una tecnica di ste-sura cromatica che lo pone in qualche modo al cospetto e nello stesso tem-po infinitamente distante dai mac-chiaioli. Se infatti la macchia di colo-re è il denominatore comune di entram-bi gli stili compo-sitivi, gli esponenti della corrente ar-tistica tardo-otto-centesca usavano i campi cromatici per generare le fi-gure, Capelli invece li utilizza per de-strutturarle, per smembrarne la compiutezza e rico-

struirle secondo una nuova direzione, un nuovo orien-tamento che si aggiunga a quelli spaziale e temporale, lo sviluppo di una profon-dità analogica attraverso le infinite possibilità di re-lazione. La quinta dimen-sione: quella del colore.

Mauro De Sanctis

La ricerca della quinta dimensione nell’indagine pittorica di Mauro Capelli

“Giacinto Facchetti e il suo mondo”

La Fondazione Giacinto Facchetti per lo stu-

dio e la cura dei tumori O.N.L.U.S. è stata istituita il 6 ottobre 2008 per soste-nere la ricerca clinica in-dipendente ed eticamente corretta nell’ambito della prevenzione, diagnosi e cu-ra di tutte le patologie di in-teresse oncologico. Dedica la sua attività e l’impegno ai bisogni del paziente, per garantirgli l’assistenza, l’in-formazione e le cure di cui ha bisogno. Obiettivo pri-mario è assicurare in tempi brevi la rapida trasferibilità nella pratica clinica quoti-diana dei risultati concre-

ti derivanti dagli studi. La Fondazione, nata in memo-ria di Giacinto Facchetti, grande uomo ed eccellen-te calciatore, condivide la medesima etica di com-portamento e di valori. A “Giacinto Facchetti e il suo mondo” è stata dedicata una mostra itinerante organiz-zata dal Gruppo Artistico Forlanini Monluè. Tra gli artisti invitati, non pote-va mancare la poliedrica Roberta Musi la quale van-ta una carriera trentennale, contrassegnata da numero-si premi e riconoscimenti a livello internazionale. Per l’occasione, l’artista par-

mense ha donato una sua opera realizzata apposita-mente per la Fondazione; la mostra ha toccato tap-pe importanti, Interello, Sala Executive dello sta-dio di San Siro e del rela-tivo Museo, Noir Cafè di Inzago, prima di approda-re presso la Casa d’Aste “Il Ponte” di via Pontaccio, 12 a Milano. Ventiquattro di-pinti, dei sessanta presenta-ti, sono stati esposti e messi all’Asta il 9, 10 e 11 giugno. E’ stato inoltre donato un abito da sera in seta blu e nera, ricamato e imprezio-sito da decori Swarovski, ideato dagli stilisti Premoli.

Roberta Musi dona una sua opera a favore della Fondazione

Le Meridiane di Monclassico realizzate da artiste di fama

Prosegue con entusiasmo il cammino che lega

Monclassico e Presson della Val di Sole (TN) alla origi-nale iniziativa: “Meridiane di Monclassico”, giun-ta alla settima edizione. La meridiana è un antico strumento di misurazio-

ze dei due paesi, si arricchi-scono delle opere dedicate alle meridiane di cinque artiste, tra le quali eviden-ziamo Roberta Musi. Dal 2003 nel mese di luglio, 5 artisti di fama nazionale e internazionale, hanno rea-lizzato una meridiana arti-stica. Quest’estate l’evento si svolgerà dall’11 al 18

lizzate. Al decimo anno, la rassegna terminerà con un catalogo in cui saranno in-seriti i 50 artisti che hanno contribuito a diffondere at-traverso le loro opere, la co-noscenza delle meridiane le uniche dipinte al mondo. E’ doveroso rivolgere un rin-graziamento particolare a Lucia Asperti e a Renato

Roberta Musi invitata a partecipareF. B.

Da sin. Giovanna Facchetti e l’artista Roberta Musi

Opera di Roberta Musi

ne del tempo basa-to sul rilevamento della posizione del sole. L’ago della me-ridiana, lo stilo, è l’asta che, trami-te l’ombra proiet-tata sul piatto della meridiana, permet-te l’indicazione dell’ora. Questi an-tichi orologi solari rappresentano uno straordinario vei-colo di promozione e di valorizzazio-ne delle tradizio-ni e del territorio. L’associazione cul-turale “Le Meridiane” nata nel 2002 per valorizza-re l’arte e la cultu-ra di Monclassico e Presson ha ideato un progetto, del-la durata di dieci anni, che porterà le due comuni-tà a diventare “i paesi del-le meridiane”, realizzando 50 opere artistiche su tutto il territorio. Scorci e bellez-

luglio; un percorso affa-scinante e suggestivo che richiama ogni anno nume-rosi turisti presenti nella valle. Una guida sarà a di-sposizione di tutte le per-sone che vorranno visitare le 35 meridiane sin’ora rea-

Wegher che con passione e professionalità contribui-scono a divulgare la cultu-ra di questa splendida valle.

www.meridianemonclassico.itsegreter ia@merid ia ne-monclassico.it