OIL - Catalogo delle opere - ANDGallery

Via Lorenzo il Magnifico, 97

www.andarte.it

MartaPetrucci

mostra personale

09/25 MAGGIO 2014

http://www.andarte.it

rosanna rugiero

(m) +39.340 5087614(@) [email protected]

a cura di

www.andarte.it- 20014 -

critica di

Marco De Leo

Mentre il mondo occidentale scopre il bisogno di preservare il proprio habitat e di interrompere i processi dell’industrializzazione sfrenata e irrespon-sabile, alcune immagini hanno più di altre il compito di risvegliare le nostre coscienze. Il progetto Oil ha questo straordinario merito. Fondendo al suo interno le varie anime della fotografia contemporanea, unisce il lato artistico alla denuncia, la crudezza del reportage fotogiornalistico alla gentilezza delle forme.

Le fotografie di Marta Petrucci sono più di una sem-plice dichiarazione della scelleratezza dell’uomo, aguzzino e martire, abitante e distruttore della sua stessa dimora, ma vogliono richiamare l’attenzione

su temi entrati ormai a far parte dell’infotainment, e troppo spesso sommersi da un oceano pericolosa-mente gonfio di notizie.Le immagini, tutte giocate su toni cupi, gravi, vivono dei colori di una natura appiattita dal petrolio, mentre i corpi, disorientati e fieri, si oppongono un’ultima volta alla marea che li ha travolti. Le modelle, simbo-lo delle creature colpite, uomo compreso, si fondono indissolubilmente con gli elementi, impetuosi e al contempo impotenti di fronte al disastro.

Oil è quindi un ricordo, un monito: l’impegno della fotografa romana affinché i temi della tutela ambien-tale non vengano sottostimati, o peggio ancora ignorati.

Mentre il mondo occidentale scopre il bisogno di preservare il proprio habitat e di interrompere i processi dell’industrializzazione sfrenata e irrespon-sabile, alcune immagini hanno più di altre il compito di risvegliare le nostre coscienze. Il progetto Oil ha questo straordinario merito. Fondendo al suo interno le varie anime della fotografia contemporanea, unisce il lato artistico alla denuncia, la crudezza del reportage fotogiornalistico alla gentilezza delle forme.

Le fotografie di Marta Petrucci sono più di una sem-plice dichiarazione della scelleratezza dell’uomo, aguzzino e martire, abitante e distruttore della sua stessa dimora, ma vogliono richiamare l’attenzione

su temi entrati ormai a far parte dell’infotainment, e troppo spesso sommersi da un oceano pericolosa-mente gonfio di notizie.Le immagini, tutte giocate su toni cupi, gravi, vivono dei colori di una natura appiattita dal petrolio, mentre i corpi, disorientati e fieri, si oppongono un’ultima volta alla marea che li ha travolti. Le modelle, simbo-lo delle creature colpite, uomo compreso, si fondono indissolubilmente con gli elementi, impetuosi e al contempo impotenti di fronte al disastro.

Oil è quindi un ricordo, un monito: l’impegno della fotografa romana affinché i temi della tutela ambien-tale non vengano sottostimati, o peggio ancora ignorati.

Il disastro petrolifero avvenuto, nel 2010, al largo delle coste del Golfo del Messico e noto come la “Marea Nera”, ha ispirato l’artista per la realizza-zione del progetto fotografico Oil.El Matador Beach di Malibù (CA) è lo scenario scelto per il set fotografico; sulla spiaggia sono state ricreate, con appositi trucchi scenografici, le condizioni ambientali successive alla dispersione del petrolio nel mare e, conseguentemente, sulle coste. Le modelle, protagoniste degli scatti, “vesto-no” i panni della fauna tragicamente colpita, ripor-tandoci così alla mente le note immagini divulgate dai media, al tempo del disastro, di volatili in fin di vita, intrappolati dalla densa materia, di cui è com-

mostra personale

posta la marea nera, che ha devastato il loro piumaggio.Proponendo il coinvolgimento della figura umana, Marta pone l’attenzione sul tema attuale, troppe volte sottovalutato, dell’inquinamento ambientale, che viene inquadrato in una dimensione del tutto umana in cui l’uomo stesso ne è l’artefice e al contempo ne diventa vittima, causa del naturale processo evolutivo della catena alimentare.Hanno collaborato alla realizzazione del progetto la fotografa Keri Kilgo, il videomaker Valerio Espo-sito e la truccatrice Michelle Nyree.

a cura diRosanna Rugiero

#as above so below

stampa in bianco e nerosu plexiglass con retroilluminazione LED

cm 70x47 (con cornice cm 72x49)

El Matador Beach, Malibù, Los Angeles - CA

#as above so below (2012)

#song to the siren

stampa a coloresu plexiglass con retroilluminazione LED



#song to the siren (2012)




#oil (2012)

#untitled




#untitled (2012)

#the rolling tide




#the rolling tide (2012)

#what have you done to me




#what have you done to me (2012)

#guilt




#guilt (2012)

#the end




#the end (2012)

#l'ultima tempesta




#l'ultima tempesta (2012)

corsi specializzanti per Set design for videogames presso The Gnomon Workshop e Julia Dean Photo Workshops, per la quale lavora come assistente.Nel 2012 giunge a Londra, città ricca di fermenti artistici che le offre molti spunti creativi per successivi progetti personali e nella quale lavora per Woland Thomas, nei suoi shooting per note riviste di moda.Tra il 2011 e il 2013 la Sony Music Italia sceglie i suoi scatti fotografici per la realizzazione della copertina di entrambi gli album di Nathalie, vincitrice della IV edizione di X-Factor.Attualmente l’artista è impegnata nella realizzazione di ambiziosi progetti di prossima pubblicazione; vive e lavora a Roma, città che celebra l’avvio della sua stagione espositiva.La fotografia, per Marta Petrucci, è quel mezzo d’espressione che permette di catturare e rivivere momenti di vita unici e mai più ripetibili, quel mezzo che evoca atmosfere altre, distanti dalla mera realtà e che ci rende sorprendentemente capaci di raccontare, attraverso l’uso delle immagini, delle storie altrimenti inenarrabili.

La passione per le arti visive, che ha guidato l’indole della giovane artista romana sin dall’infanzia, ha portato la stessa al conseguimento di un percorso di formazione personale, basato sul mezzo d’espressione al quale ha votato la sua carriera: la fotografia. Laureatasi, nel 2007, all’Accademia di Belle Arti di Roma, Marta vanta anche specializzazioni in tema di scenografia e design che le hanno permesso di possedere approfondite competenze sugli aspetti complementari allo scatto in sé, rendendola in grado di progettare e organizzare ogni singolo aspetto di un servizio fotografico.Successivamente, nello stesso anno, si trasferisce a Los Angeles dove realizza alcuni progetti personali, avvalendosi della collaborazione di altri importanti fotografi come Keri Kilgo e dove ha la possibilità di lavorare al fianco, in qualità di assistente, di Brad Buckman e di Manuello Paganelli. Frequenta, inoltre, alcuni workshop tenuti da personalità del calibro di Tierney Gearon e Sam Abell di National Geographic.Durante la permanenza statunitense prende parte ad alcuni

martapetrucci

corsi specializzanti per Set design for videogames presso The Gnomon Workshop e Julia Dean Photo Workshops, per la quale lavora come assistente.Nel 2012 giunge a Londra, città ricca di fermenti artistici che le offre molti spunti creativi per successivi progetti personali e nella quale lavora per Woland Thomas, nei suoi shooting per note riviste di moda.Tra il 2011 e il 2013 la Sony Music Italia sceglie i suoi scatti fotografici per la realizzazione della copertina di entrambi gli album di Nathalie, vincitrice della IV edizione di X-Factor.Attualmente l’artista è impegnata nella realizzazione di ambiziosi progetti di prossima pubblicazione; vive e lavora a Roma, città che celebra l’avvio della sua stagione espositiva.La fotografia, per Marta Petrucci, è quel mezzo d’espressione che permette di catturare e rivivere momenti di vita unici e mai più ripetibili, quel mezzo che evoca atmosfere altre, distanti dalla mera realtà e che ci rende sorprendentemente capaci di raccontare, attraverso l’uso delle immagini, delle storie altrimenti inenarrabili.

La passione per le arti visive, che ha guidato l’indole della giovane artista romana sin dall’infanzia, ha portato la stessa al conseguimento di un percorso di formazione personale, basato sul mezzo d’espressione al quale ha votato la sua carriera: la fotografia. Laureatasi, nel 2007, all’Accademia di Belle Arti di Roma, Marta vanta anche specializzazioni in tema di scenografia e design che le hanno permesso di possedere approfondite competenze sugli aspetti complementari allo scatto in sé, rendendola in grado di progettare e organizzare ogni singolo aspetto di un servizio fotografico.Successivamente, nello stesso anno, si trasferisce a Los Angeles dove realizza alcuni progetti personali, avvalendosi della collaborazione di altri importanti fotografi come Keri Kilgo e dove ha la possibilità di lavorare al fianco, in qualità di assistente, di Brad Buckman e di Manuello Paganelli. Frequenta, inoltre, alcuni workshop tenuti da personalità del calibro di Tierney Gearon e Sam Abell di National Geographic.Durante la permanenza statunitense prende parte ad alcuni

2 0 1 418/04: (feature artist) “The Burning Man” al The Double RoomVia degli Ausoni 5 - Roma, Italia

6-8/03: (collettiva) “La mente artistica” al Teatro dei DioscuriVia Piacenza 1 - Roma, Italia

2 0 1 121/05: (collettiva) al The Hive Gallery729 South Spring Street - Los Angeles, California

14/02: (collettiva) al Basic bar410 10th Ave - San Diego, California

2 0 1 015/08: (collettiva) al Basic bar410 10th Ave - San Diego, California

2 0 0 823/01: (feature artist) al The Forbidden City1718 Vine St - Hollywood, California

2 0 0 712/07: (collettiva) al The Forbidden City1718 Vine St - Hollywood, California

2 0 0 5

27/03: (feature artist) al Lettere Caffe'via S.Francesco a Ripa 100 - Roma, Italia

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