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1 Prot. 792/A40 30 Aprile 2020 Alle docenti Agli Alunni e genitori Atti e sito web Circolare 103 Oggetto: Linee guida e indicazioni operative per la DaD e la VaD Innanzitutto un GRAZIE, sincero e consapevole, a tutte voi docenti per il prezioso e certosino lavoro che state svolgendo in queste settimane, per la creatività, per il pensiero divergente e laterale che state mettendo in atto. Sarebbe bella una ricognizione di tutte queste “buone prassi” da archiviare e utilizzare anche negli anni futuri. Dobbiamo essere tutti orgogliosi del fatto che anche in questo drammatico momento il nostro Istituto ha dato prova di esserci fin da subito e ci sarà sempre, cercando in tutti i modi di garantire a tutte/i le/gli alunne/i quel diritto all’istruzione educante, costituzionalmente garantito. DIDATTICA A DISTANZA: COSA SI INTENDE E COME ATTIVARLA Mi preme ricordare che la “didattica a distanza” si pone come unico strumento, in questo periodo di emergenza COVID-19, per perseguire il compito sociale e formativo di “fare scuola” anche se non in presenza e combattere così il rischio di isolamento e di demotivazione. La figura dell’insegnante, quale guida sicura e professionale per i nostri alunni, resta determinante nel percorso di apprendimento a garanzia del principio costituzionale del diritto all’istruzione. La DAD non è un adempimento formale, ma è l'insieme della azioni, delle strategie e delle modalità con le quali la scuola continua anche fuori dalle mura. Ciò che cambia sono l'organizzazione, i mezzi, i tempi, ma non la sostanza. Fare didattica a distanza non significa solo inviare compiti da fare a casa; l'apprendimento si fonda sulla relazione educativa e l’interazione docente - alunno, che va mantenuta e rafforzata per far fronte alla crisi che gli studenti e le famiglie stanno attraversando. Si costruisce con occasioni di apprendimento attivo, di produzione culturale, di verifica e valutazione secondo nuove modalità di lavoro sincrone e asincrone. La didattica a distanza è una costruzione ragionata e guidata del sapere attraverso un’interazione tra docenti e alunni. Il collegamento diretto o indiretto, immediato o differito, attraverso piattaforma, WA, chat di gruppo, trasmissione ragionata di materiali didattici, con il ponte costituito dai genitori. Nella consapevolezza che nulla può sostituire ciò che avviene in presenza, in classe, si tratta di dar vita ad un “ambiente di apprendimento”, inconsueto, impreciso e modificabile, sicuramente migliorabile. L’interazione è ciò che differenzia la didattica a distanza dalla semplice assegnazione di compiti tramite piattaforma, Whatsapp, registro elettronico o mail. Il costante feedback del docente ha valore motivazione formativo e relazionale. Il solo invio di materiali o la mera assegnazione di compiti che non siano preceduti da una spiegazione relativa ai contenuti in MINISTERO DELL’ISTRUZIONE Istituto Comprensivo «San Giovanni Bosco » 71043 M A N F R E D O N I A – F G Via Cavolecchia, 4 – CF: 92055050717 – CM: FGIC872002 Tel.: 0884585923 - Fax: 0884516827 sito Web: www.icsangiovannibosco.edu.it PEO: [email protected] PEC: [email protected]

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Prot. 792/A40 30 Aprile 2020

Alle docenti Agli Alunni e genitori

Atti e sito web

Circolare 103

Oggetto: Linee guida e indicazioni operative per la DaD e la VaD

Innanzitutto un GRAZIE, sincero e consapevole, a tutte voi docenti per il prezioso e certosino lavoro che state svolgendo in queste settimane, per la creatività, per il pensiero divergente e laterale che state mettendo in atto. Sarebbe bella una ricognizione di tutte queste “buone prassi” da archiviare e utilizzare anche negli anni futuri. Dobbiamo essere tutti orgogliosi del fatto che anche in questo drammatico momento il nostro Istituto ha dato prova di esserci fin da subito e ci sarà sempre, cercando in tutti i modi di garantire a tutte/i le/gli alunne/i quel diritto all’istruzione educante, costituzionalmente garantito.

DIDATTICA A DISTANZA: COSA SI INTENDE E COME ATTIVARLA

Mi preme ricordare che la “didattica a distanza” si pone come unico strumento, in questo periodo di emergenza COVID-19, per perseguire il compito sociale e formativo di “fare scuola” anche se non in presenza e combattere così il rischio di isolamento e di demotivazione. La figura dell’insegnante, quale guida sicura e professionale per i nostri alunni, resta determinante nel percorso di apprendimento a garanzia del principio costituzionale del diritto all’istruzione.

La DAD non è un adempimento formale, ma è l'insieme della azioni, delle strategie e delle modalità con le quali la scuola continua anche fuori dalle mura. Ciò che cambia sono l'organizzazione, i mezzi, i tempi, ma non la sostanza. Fare didattica a distanza non significa solo inviare compiti da fare a casa; l'apprendimento si fonda sulla relazione educativa e l’interazione docente - alunno, che va mantenuta e rafforzata per far fronte alla crisi che gli studenti e le famiglie stanno attraversando. Si costruisce con occasioni di apprendimento attivo, di produzione culturale, di verifica e valutazione secondo nuove modalità di lavoro sincrone e asincrone. La didattica a distanza è una costruzione ragionata e guidata del sapere attraverso un’interazione tra docenti e alunni. Il collegamento diretto o indiretto, immediato o differito, attraverso piattaforma, WA, chat di gruppo, trasmissione ragionata di materiali didattici, con il ponte costituito dai genitori.

Nella consapevolezza che nulla può sostituire ciò che avviene in presenza, in classe, si tratta di dar

vita ad un “ambiente di apprendimento”, inconsueto, impreciso e modificabile, sicuramente

migliorabile. L’interazione è ciò che differenzia la didattica a distanza dalla semplice assegnazione

di compiti tramite piattaforma, Whatsapp, registro elettronico o mail. Il costante feedback del

docente ha valore motivazione formativo e relazionale. Il solo invio di materiali o la mera

assegnazione di compiti che non siano preceduti da una spiegazione relativa ai contenuti in

MINISTERO DELL’ISTRUZIONE

Istituto Comprensivo «San Giovanni Bosco» 71043 M A N F R E D O N I A – F G

Via Cavolecchia, 4 – CF: 92055050717 – CM: FGIC872002

Tel.: 0884585923 - Fax: 0884516827

sito Web: www.icsangiovannibosco.edu.it

PEO: [email protected] – PEC: [email protected]

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argomento o che non prevedano un intervento successivo di chiarimento o restituzione da parte del

docente, non è didattica a distanza.

È bene considerare che ogni proposta didattica, per essere efficace, deve tener conto del contesto

in cui si situa. Occorre, quindi, considerare non solo il particolare contesto tecnologico (accesso alla

connessione, quantità e qualità dei device …), ma anche sociale e familiare, nonché psicologico. La

famiglia, in particolar modo nel primo ciclo attraverso la mediazione dell’adulto nella fruizione della

DAD e nell’esecuzione di consegne da parte dell’alunno, assolve un ruolo fondamentale, in piena

sintonia con lo spirito di collaborazione della comunità educante e corresponsabile.

Fare lezione a distanza significa, infatti, anche tener conto delle paure, delle debolezze, della

solitudine, della crisi delle certezze, dello spaesamento che questo momento comporta… A questo

si aggiunge la situazione di precarietà e incertezza sul proprio futuro che molte famiglie vivono a

seconda del lavoro dei genitori, situazioni oggi molto diverse rispetto a quelle che abbiamo lasciato

nelle nostre aule e nei corridoi.

PREMESSA NORMATIVA

Didattica a distanza e valutazione: la riflessione sulla valutazione è sicuramente uno degli aspetti più delicati, complessi e controversi del sistema messo in atto per sopperire alla “scuola tradizionale”.

Il Ministero ha già affrontato la tematica, ma questa merita sicuramente degli approfondimenti, perché numerose sono ancora le questioni in campo.

Il DPCM 8/3/2020 e la conseguente nota M.I. 279/2020 stabiliscono la “necessità di attivare la didattica a distanza, al fine di tutelare il diritto costituzionalmente garantito all’istruzione”.

Rimane aperto, invece, il problema della valutazione degli apprendimenti e della verifica delle presenze. Il testo ministeriale accenna a “una varietà di strumenti a disposizione a seconda delle piattaforme utilizzate”, ma ricorda che “la normativa vigente (DPR 122/2009, D.Lgs. 62/2017), al di là dei momenti formalizzati relativi agli scrutini e agli esami di Stato, lascia la dimensione docimologica ai docenti, senza istruire particolari protocolli che sono più fonte di tradizione che normativa”.

Il processo di verifica e valutazione deve, quindi, essere definito dai docenti tenendo conto degli aspetti peculiari dell’attività didattica a distanza:

non si può pensare che le modalità di verifica possano essere le stesse in uso a scuola; qualunque modalità di verifica non in presenza è atipica rispetto a quello cui siamo abituati; bisogna puntare sull’acquisizione di responsabilità e sulla coscienza del significato del compito nel

processo di apprendimento (a maggior ragione nell’impossibilità di controllo diretto del lavoro).

In breve, per la didattica a distanza si tratta di non forzare una riproduzione delle attività in presenza, ma di cambiare il paradigma valutativo, puntando sull’aspetto formativo/educativo della valutazione, praticando una valutazione non solo dell’apprendimento, ma anche per l’apprendimento.

Dapprima nella nota MI 279 dell’8 marzo 2020, a proposito del problema della valutazione degli apprendimenti e di verifica delle presenze, con una indicazione vaga “la normativa vigente (DPR 122/2009, D.Lgs. 62/2017), al di là dei momenti formalizzati relativi agli scrutini e agli esami di Stato, lascia la dimensione docimologica ai docenti, senza istruire particolari protocolli che sono più fonte di tradizione che normativa”.

Poi, la nota M.I. 368 del 13/3/2020 riporta: “Giova, allora, rammentare sempre che uno degli aspetti più importanti in questa delicata fase d’emergenza è mantenere la socializzazione. Potrebbe sembrare un

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paradosso, ma le richieste che le famiglie rivolgono alle scuole vanno oltre ai compiti e alle lezioni a distanza, cercano, infatti, un rapporto più intenso e ravvicinato, seppur nella virtualità dettata dal momento. Chiedono di poter ascoltare le vostre voci e le vostre rassicurazioni, di poter incrociare anche gli sguardi rassicuranti di ognuno di voi, per poter confidare paure e preoccupazioni senza vergognarsi di chiedere aiuto”.

La valutazione delle attività didattiche a distanza: nota MI 388 del 17 marzo 2020:

Se è vero che deve realizzarsi attività didattica a distanza, perché diversamente verrebbe meno la ragione

sociale della scuola stessa, come costituzionalmente prevista, è altrettanto necessario che si proceda ad

attività di valutazione costante, secondo i principi di tempestività e trasparenza che, ai sensi della normativa

vigente, ma più ancora del buon senso didattico, debbono informare qualsiasi attività di valutazione.

Se l’alunno non è subito informato che ha sbagliato, cosa ha sbagliato e perché ha sbagliato, la valutazione

si trasforma in un rito sanzionatorio, che nulla ha a che fare con la didattica, qualsiasi sia la forma nella quale

è esercitata.

Ma la valutazione ha sempre anche un ruolo di valorizzazione, di indicazione di procedere con

approfondimenti, con recuperi, consolidamenti, ricerche, in una ottica di personalizzazione che

responsabilizza gli allievi, a maggior ragione in una situazione come questa. Si tratta di affermare il dovere

alla valutazione da parte del docente, come competenza propria del profilo professionale, e il diritto alla

valutazione dello studente, come elemento indispensabile di verifica dell’attività svolta, di restituzione, di

chiarimento, di individuazione delle eventuali lacune, all’interno dei criteri stabiliti da ogni autonomia

scolastica, ma assicurando la necessaria flessibilità. Le forme, le metodologie e gli strumenti per procedere

alla valutazione in itinere degli apprendimenti, propedeutica alla valutazione finale, rientrano nella

competenza di ciascun insegnante e hanno a riferimento i criteri approvati dal Collegio dei Docenti. La

riflessione sul processo formativo compiuto nel corso dell’attuale periodo di sospensione dell’attività

didattica in presenza sarà come di consueto condivisa dall’intero Consiglio di Classe.

DECRETO-LEGGE 22 dell’8 aprile 2020

Art. 1. Misure urgenti per gli esami di Stato e la regolare valutazione dell’anno scolastico 2019/2020

1. Con una o più ordinanze del Ministro dell’istruzione possono essere adottate, per l’anno scolastico

2019/2020, specifiche misure sulla valutazione degli alunni e sullo svolgimento degli esami di Stato

conclusivi del primo e del secondo ciclo di istruzione, nei casi e con i limiti indicati ai commi successivi.

2. Le ordinanze di cui al comma 1 definiscono le strategie e le modalità dell’eventuale integrazione e

recupero degli apprendimenti relativi all’anno scolastico 2019/2020 nel corso dell’anno scolastico

successivo, a decorrere dal 1° di settembre 2020, quale attività didattica ordinaria. L’eventuale

integrazione e recupero degli apprendimenti di cui al primo periodo tiene conto delle specifiche necessità

degli alunni delle classi prime e intermedie di tutti i cicli di istruzione, avendo come riferimento il

raggiungimento delle competenze di cui alle indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia

e del primo ciclo di istruzione…

3. …….

4. Nel caso in cui l’attività didattica in presenza delle istituzioni del sistema nazionale di istruzione non

riprenda entro il 18 maggio 2020, ovvero per ragioni sanitarie non possano svolgersi esami in presenza,

oltre alle misure di cui al comma 3, in quanto compatibili, le ordinanze del MI di cui al comma 1

disciplinano: a) le modalità, anche telematiche, della valutazione finale degli alunni, ivi compresi gli

scrutini finali, in deroga all’articolo 2 del D.Lgs. 62/2017 e all’articolo 4 del DPR 122/2009;

II Decreto Legge n. 22/2020 disegna le linee per la gestione della conclusione dell’anno scolastico lasciando, però, aperte molte questioni che, si auspica, le previste ordinanze ministeriali definiscano al più presto per

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consentire ai dirigenti scolastici e docenti di valorizzare il molto lavoro svolto in questi mesi di emergenza e di valutare il percorso di apprendimento di ciascuno studente.

Valutazione – Il Decreto scuola prevede che le ordinanze definiscano i requisiti di ammissione alla classe successiva per le scuole secondarie tenendo conto “del possibile recupero degli apprendimenti”, “del processo formativo e dei risultati di apprendimento conseguiti sulla base della programmazione svolta”. Si apre alla possibilità che gli scrutini finali diventino momenti in cui i team formativi verifichino in quale grado la progettazione didattica sia stata impostata su valutazioni per l’apprendimento, ricche, cioè, di modalità che abbiano consapevolmente osservato il processo di apprendimento e di autoapprendimento dell’alunno valorizzandone percorsi, progressi e risultati.

Legge 27 del 24 aprile 2020 - Conversione in legge, con modificazioni, del D.L. 17 marzo 2020, n. 18

Art. 87, 3-ter. La valutazione degli apprendimenti, periodica e finale, oggetto dell’attività didattica svolta in

presenza o a distanza a seguito dell’emergenza da COVID-19 e fino alla data di cessazione dello stato di

emergenza deliberato dal Consiglio dei ministri il 31 gennaio 2020, e per l’anno scolastico 2019/2020,

produce gli stessi effetti delle attività previste per le istituzioni scolastiche del primo ciclo dal D.Lgs. 62/2017

e per le istituzioni scolastiche del secondo ciclo dall’articolo 4 del regolamento di cui al DPR 22 giugno 2009,

n. 122, e dal D.Lgs. 62/2017».

CONSIDERAZIONI PEDAGOGICHE: GLI ORIZZONTI DELLA VALUTAZIONE E DaD

Al di là di quelle che potranno essere le decisioni finali sulla conclusione dell’anno scolastico, i docenti sentono la necessità di dare valore al lavoro degli studenti, ai loro progressi, ma nello stesso tempo alle loro mancanze, nei limiti dell’emergenza nella quale si sta lavorando.

La valutazione oltre il voto

Quando fare la valutazione va concordato fra alunni e docente in base alla programmazione delle attività a distanza condivisa settimanalmente e alla disponibilità di accesso dell’alunno ai dispositivi connessi.

La modalità può essere in asincrono e/o sincrono: in asincrono con compiti, preferibilmente autentici e collaborativi, attraverso la piattaforma o Whatsapp, oppure in sincrono preferendo e valutando soprattutto le interazioni con il docente e i compagni durante le videolezioni o, comunque, le attività proposte su WA. Nel contesto nuovo della didattica a distanza, dove vengono richieste competenze trasversali e impegno nell’interazione con la scuola e con i docenti, bisogna privilegiare modalità di verifica e valutazione di tipo formativo, che tengano conto soprattutto del processo e non degli esiti. Anche l’eventuale valutazione negativa troverà posto solo all’interno di un percorso di supporto e miglioramento da costruire con l’alunno. La valutazione nell’ambito dell’attività didattica a distanza deve tener conto non solo del livello di conseguimento, da parte di ciascun allievo, dei singoli obiettivi definiti dalla programmazione, ma anche della peculiarità della proposta didattica, delle difficoltà strumentali e sociali delle famiglie e della necessità degli allievi di essere supportati in un momento di incertezza e di insicurezza quale quello attuale, considerata anche l’età.

I voti. Si valuta l’attività della didattica a distanza allo stesso modo che in presenza?

Qualche riflessione: “Come attuare valutazione a distanza?”

“Nella didattica a distanza la valutazione non può essere misurata in rapporto alla prestazione ideale, prefissata autonomamente da ciascun docente, ma diventa necessariamente l’attestazione progressiva dei passi compiuti dagli alunni, anche avvalendosi dei continui feedback da questi forniti, grazie all’interattività delle piattaforme telematiche e/o di WA, in termini di interazione a distanza con il docente, di riscontri positivi nel dialogo, di spirito di iniziativa, interesse, curiosità”.

Si deve, quindi, dedicare la massima attenzione ai seguenti aspetti:

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gli “errori” non vanno considerati come elementi da sanzionare, ma da rilevare e segnalare all’alunno, affinché si corregga e migliori il suo apprendimento (Nota MI 388/2020);

i voti assegnati devono riferirsi solo a singole prestazioni e non devono assurgere a valutazione complessiva dello sviluppo dell’identità personale dell’alunno;

prima di ogni verifica si devono informare gli alunni sui criteri valutativi per consentire loro di auto-valutarsi e di correggere gli errori;

si devono usare anche strumenti come rubriche di valutazione, portfolio, dossier e quanto altro sia utile per attivare negli studenti un processo di autovalutazione, nonostante questo comporti tempi indubbiamente più lunghi di due o tre mesi;

in fase di scrutinio, la valutazione deve essere comprensiva di tutti gli elementi di giudizio raccolti e tenere conto dei progressi nell’apprendimento.

Non ha senso voler applicare alla DAD le modalità valutative proprie della didattica in presenza.

Che cos’è la valutazione formativa

Attuare una valutazione formativa significa nell’attuale situazione:

effettuare una rilevazione sistematica della partecipazione, tramite i comportamenti dimostrati dagli alunni: presenza alle lezioni online, produzione di materiali nel rispetto delle consegne, …);

valutare la qualità dell’interazione: coinvolgimento nelle esperienze online, capacità di lavorare con altri compagni, capacità di superamento delle crisi;

valutare la comunicazione e la riflessione: ricchezza e pertinenza delle domande che essi pongono, capacità di rielaborazione personale (capacità di cogliere nessi ed effettuare collegamenti tra argomenti, paragone con il sé, approfondimento), capacità di orientarsi nella soluzione di un problema, riflessione critica, argomentazione delle motivazioni delle risposte e delle soluzioni trovate;

valutare la capacità di autovalutazione e la consapevolezza degli alunni circa i guadagni conseguiti tramite lo studio.

La valutazione dei contenuti viene attuata attraverso: colloqui e verifiche orali faccia a faccia in video-collegamento in presenza di altri studenti;

verifiche e prove scritte, comprese simulazioni di prove d’esame, affidate agli studenti per il tramite delle piattaforme virtuali, di mail o di altro supporto digitale appositamente scelto;

limitato utilizzo di test graduati privilegiando, anche per garanzia di correttezza, quesiti di comprensione, collegamento, riflessione ed argomentazione.

La valutazione delle competenze tramite la presentazione di uno stimolo didattico nella forma del compito di realtà, chiedendo di produrre un elaborato che comprenda la comprensione della consegna, la ricerca delle informazioni secondo attendibilità delle fonti, l’elaborazione di un piano d’azione coerente e rispettoso delle norme, il superamento delle crisi, il corretto uso delle risorse cognitive e tecnologiche, la documentazione, l’argomentazione e l’autovalutazione di quanto svolto. Soprattutto – in riferimento alle competenze di cittadinanza – la motivazione del proprio elaborato mettendo in luce, oltre agli aspetti tecnici, anche il valore per la comunità e l’ambiente. Per quanto riguarda gli ambiti tecnici e professionali, si ricorda che – pur nella grave limitazione causata dall’impossibilità di una didattica nei laboratori – è possibile svolgere compiti di realtà realistici e basati sulle competenze utilizzando casi di studio, video tutorial, tecnologie della simulazione, piattaforme di progettazione…

E gli alunni che non partecipano?

Ecco alcune tematiche con le quali confrontarsi.

Come regolarsi con studenti che non hanno risposto o lo hanno fatto solo in parte alle indicazioni dei loro docenti, che non si sono presentati alle lezioni interattive, che non hanno prodotto le ricerche e svolto le verifiche richieste?

Come ci si dovrà comportare in caso di presenza di elevato numero di valutazioni negative da parte dell’alunno?

Come regolarsi per la valutazione degli alunni con bisogni educativi speciali o con disabilità?

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Come applicare, in situazione di emergenza, la previsione dell’art 5 dell’OM 80/2007 che prevede la possibilità di deliberare il giudizio sospeso per gli alunni della scuola secondaria di II grado che non hanno completato la preparazione in alcune discipline? Potrebbero essere previste modalità e tempi nel primo periodo del prossimo a.s. attraverso i quali offrire agli studenti occasioni in presenza di integrazione/approfondimento/recupero di apprendimenti non consolidati nel corrente a.s.?

La valutazione nella didattica a distanza può svincolarsi dal voto, ma implica una diversa metodologia

La valutazione e l’auto-valutazione sono momenti essenziali del processo di apprendimento. Valutazione non è solo il “voto”, il numero. Valutazione è prima di tutto giudizio, indispensabile al discente come al docente per sapere se sta operando bene.

Nell’ambito della didattica a distanza diviene una esigenza inevitabile quella di costruire modelli e strumenti che permettano al docente di accertare l’esito di un processo didattico e la sua efficacia.

I modelli validi per una normale didattica in presenza sembrano non restituire un quadro autentico o quanto meno mostrano un’efficacia molto discutibile. Prove di verifica a tempo, verifiche orali, test, e tutti gli strumenti di verifica “classici” mostrano chiari limiti soprattutto in relazione alla non controllabilità del processo.

In generale i metodi di verifica classici tendono alla valutazione di una prestazione. Prestazione che in una didattica online non è valutabile come unico aspetto, in quanto inficiata sia da ragionevoli dubbi circa la sua sincera autenticità sia dalla impossibilità di porre delle condizioni eque alla realizzazione di quella prestazione. Detto banalmente, un alunno che si trova in una casa piccola e rumorosa non potrà esibire una prestazione analoga ad uno studente in un contesto tranquillo durante una prova orale eseguita online; uno studente che proviene da contesti culturali più formati avrà molte più possibilità di eseguire bene una prova scritta rispetto a uno studente che viene da un contesto socio-culturale più disagiato; in una prova “a tempo” potrebbero verificarsi strani problemi tecnici agli studenti che non riescono a eseguire bene quanto richiesto, oppure gli studenti con interrelazioni sociali più sviluppate potrebbero facilmente ricevere “aiuti” da altri studenti. La criticità della didattica a distanza si riassume nella non certezza dell’autenticità degli elaborati, nella non equità delle condizioni tra vari studenti, impossibilità nell’assicurare le dovute e volute condizioni nelle modalità di esecuzione delle prove di verifica.

Tutto questo rende la valutazione secondo i metodi e i parametri classici del tutto inadeguata o non sempre efficace.

La valutazione non è semplicemente il punto finale di un percorso didattico, al contrario essa accompagna sin dall’inizio e costantemente ogni scelta didattica del docente e dello studente. Il punto focale di una valutazione è “cosa” si sta valutando, “come” e “perché” si sta valutando e con quali strumenti.

É opportuno ricordare che “valutazione” non è necessariamente “voto”.

Un primo approccio può essere quello di svincolare la valutazione degli elaborati dall’assegnazione di un mero voto. Dare una valutazione, cioè esprimere un commento, segnalare meriti ed errori, o possibilità alternative e di miglioramento, stimolano il discente, il quale, così facendo, comprende che si esercita per il proprio miglioramento, si affievolisce l’aspetto di ansietà che si genera nella valutazione qualora non positiva, in un momento nel quale le preoccupazioni sono già presenti per ben altri motivi. Il secondo passo può essere quello di valutare il processo, non la prestazione. Attraverso una serie di esercitazioni – è essenziale che gli alunni esprimano continuità – situazioni problematiche, e non una singola “prova” di verifica, si può considerare il percorso svolto, quindi, il differenziale dal

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momento iniziale al momento finale. Il ruolo del docente, quindi, non è quello di assegnare etichette, dare voti, attribuire numeri. Ma, al contrario, è quello di accompagnare questo processo attraverso consigli, annotazioni, ulteriori domande di approfondimento o quesiti che pongano in evidenza le contraddizioni e, quindi, di fatto mettere in crisi il procedimento lineare di apprendimento, tipico della didattica trasmissiva. Il terzo passaggio, infine, riguarda l’essenzialità dell’autovalutazione. Come nei contesti extrascolastici, dove non si ottengono dei voti, analizzare quanto si sta facendo è una presa di coscienza indispensabile nel procedere, individuare margini di miglioramento ed eventualmente correggere la traiettoria. Qualsiasi studente, deve indipendentemente dal proprio grado e dipendentemente dal proprio livello, essere in grado di portare a termine dei compiti con efficacia, e deve essere in grado di stabilire autonomamente, anche se indirizzato dal docente, cosa funziona e cosa presenta delle criticità nel proprio processo di apprendimento. Da queste premesse, laddove possibili e condivise, è necessario individuare degli indicatori. Nell’impossibilità di valutare direttamente le prestazioni, quindi, con indicatori che valutano il percorso ex-post attraverso le classiche prove di verifica, la dimensione valutativa si può svolgere su tre differenti livelli: relazionale e interattivo, cognitivo e meta cognitivo.

Sul piano relazionale e interattivo si può monitorare il modo in cui ogni stimolo è legato a quelli precedenti e ne genera a sua volta altri. In questo livello appartengono anche messaggi di semplice assenso, richiesta di informazioni, risposte semplici. Di per sé questo livello non costruisce conoscenza, salvo che il livello dell’interazione non coinvolga processi cognitivi o metacognitivi, ma spiana il substrato per la costruzione di conoscenza.

Sul piano cognitivo l’elaborazione mostra caratteri di riflessione critica, di stimolo che arricchisce il dialogo e contribuisce alla costruzione di conoscenza in modo diretto. Sono indicatori di processi cognitivi la formulazione di ipotesi, la risposta a domande complesse, utilizzo di esperienze personali.

Sul piano metacognitivo il sapere già acquisito viene ristrutturato e consente la riflessione sul percorso svolto, sugli obiettivi e le finalità che ciascuno si è posto. Atteggiamenti che mostrano la pianificazione del proprio lavoro, la formulazione di una sintesi e di un confronto inter-disciplinare o intra-disciplinare, valutazione critica del proprio lavoro o di quello di altri, sono indicatori di un processo meta cognitivo. Tra tutti è sicuramente da privilegiare e indurre negli alunni l’aspetto metacognitivo. Inutile pensare alle prove di verifica come semplici restituzioni di contenuti, nell’ambito di una didattica puramente trasmissiva. Insomma, non è tanto da valutare ciò che ciascuno studente sa, ma ciò che ciascuno studente sa fare con ciò che sa e ciò che ha e perché. Non la riproduzione del sapere, ma la sua costruzione.

Un approccio valutativo che esclude il voto ex-post e privilegia l’analisi del processo di costruzione di conoscenze, non entra in contraddizione con la didattica classica in presenza. Infatti, di norma, coloro che raggiungono punteggi più alti nelle normali verifiche sono quelli che hanno utilizzato nell’elaborazione delle informazioni processi di pensieri più profondi. Di contro, coloro che hanno contribuito in maniera sterile e senza elaborazione personale dei contenuti tendono ad ottenere voti più bassi anche nelle prove classiche. Il punto arduo di questo approccio è quello di stimolare il dialogo e il confronto, è cioè scardinare la visione, comune e diffusa, di didattica puramente trasmissiva e di verifica e valutazione come livello attribuito alla restituzione di quanto trasmesso.

Questo scardinamento è possibile solo sul piano metodologico privilegiando l’aspetto cognitivo e metacognitivo dell’apprendimento. Di conseguenza, il problema della valutazione si sposta sul piano della metodologia didattica.

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Perché valutiamo?

Chiediamoci, innanzitutto, perché una parte del lavoro degli insegnanti consista nel valutare i propri

alunni. La valutazione ha un profondo valore formativo, educativo, orientativo: permette ai nostri

alunni di capire che cosa abbiano appreso e che cosa vada rinforzato; su quali concetti sia necessario

tornare e quali siano già dei punti fermi su cui si può costruire. Ridurre la valutazione a una presunta

scala di valore su cui collocare gli studenti è un modo per svuotare di senso ciò che si è provato a

fare a scuola. Pensare di eliminare il problema di chi “bara” rifiutandosi di valutare le attività a

distanza è provare a rimediare a un male con uno ancora peggiore, perché si ignorerebbe una fase

importante del processo formativo.

È inutile sottolineare che valutare è ben altro che fare la media matematica degli esiti delle singole

verifiche. In questa fase così delicata, in cui le difficoltà pratiche si amplificano e le fragilità tipiche

dell’età di bambini e ragazzi possono far sentire il loro effetto, è bene calibrare con attenzione il

peso da dare a ciascuna prova nella valutazione complessiva, privilegiando per ciascuno studente le

modalità che più si addicono alle sue capacità. Nulla di così diverso da quello che normalmente

siamo chiamati a fare, ma con un’attenzione in più, in un periodo difficile, nel quale bambini e

ragazzi hanno particolare bisogno del sostegno degli insegnanti. Le indicazioni ministeriali ricordano come la valutazione e l’auto-valutazione siano elementi fondamentali del processo di apprendimento. Ma valutare non è solo assegnare un “voto”, un numero. Valutazione è prima di tutto verifica, sia per il docente che per lo studente, che il processo di insegnamento/apprendimento progredisca proficuamente.

Dunque, anche nel contesto della didattica a distanza diviene fondamentale costruire griglie e strumenti che permettano al docente di accertare l’esito di un processo didattico a distanza e la sua efficacia.

CRITERI PER LA VERIFICA

VERIFICA DELLE PRESENZE E DELLA PARTECIPAZIONE ALLE ATTIVITÀ

A questo proposito la scuola ha cercato di mettere in atto quanto possibile per evitare discriminazioni fornendo gli strumenti adeguati per partecipare all’attività didattica a distanza.

Gli elementi utili per la valutazione saranno acquisiti tramite controllo:

della partecipazione alle attività proposte dalla scuola; delle presenze durante la DaD; del lavoro svolto tramite piattaforma o Whatsapp e registro elettronico.

VERIFICA DEGLI APPRENDIMENTI

Come l'attività didattica anche la verifica può essere di tipo sincrono e asincrono.

Possono essere effettuate:

a) Verifiche orali: con collegamento a piccolo gruppo o con tutta la classe che partecipa alla riunione. La verifica orale dovrà preferibilmente assumere la forma del colloquio (dialogo con ruoli definiti) e conversazione (informale e spontanea).

b) Verifiche scritte: In modalità sincrona possono essere effettuate verifiche strutturate:

Somministrazione di test; Somministrazione di verifiche scritte; Esercitazioni pratiche.

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Si tratta di inserire compiti a tempo, ovvero compiti che vengono condivisi con i ragazzi poco prima dell’inizio della lezione e dare come scadenza l’orario della fine della lezione. In modalità asincrona si possono somministrare verifiche scritte con consegna tramite piattaforma, mail o altro, di diversa tipologia a seconda della disciplina e delle scelte del docente (consegna di testi, elaborati, disegni ecc.).

c) Prove autentiche: Come da programmazione per competenze, si possono richiedere ai ragazzi prove autentiche alla fine di un percorso formulato in Unità di Apprendimento, magari anche in modalità team work (lavoro di squadra).

La somministrazione di prove autentiche consente di verificare:

La padronanza di conoscenze, abilità e competenze; La capacità di impegnarsi nella ricerca di soluzioni; La capacità di collaborare; La capacità di sviluppare di una ricerca e/o di un progetto.

CRITERI PER UNA VALUTAZIONE EQUILIBRATA, PEDAGOGICA

Per il monitoraggio e la valutazione delle attività didattiche a distanza si propone la griglia allegata, nella quale vengono sintetizzati gli indicatori che fanno riferimento ai criteri già approvati dal Collegio dei docenti e inseriti nei Documenti di valutazione e nel PTOF 2019/22.

Alcuni indicatori possono essere i seguenti: metodo e organizzazione del lavoro impegno e partecipazione disponibilità alla collaborazione con docenti e compagni costanza nello svolgimento delle attività progressi rilevabili nell’acquisizione di conoscenze, abilità e competenze, con particolare riferimento a

quelle trasversali.

Le valutazioni delle prove verranno riportate sul registro elettronico.

In conclusione: “Proposta di linee comuni per una valutazione equilibrata” prevede che si consideri:

Al primo posto: serve una prospettiva incoraggiante per tutti: vista la situazione, serve una cornice incoraggiante: è dura per tutti, ma ce la stiamo facendo nella nostra classe, anche tu ce la fai. Serve agli alunni e serve ai docenti. Non si può prescindere dalla valutazione: al di là della particolare situazione scolastica che stiamo vivendo e delle indicazioni normative che verranno date, la necessità di procedere con la valutazione nasce dalla necessità di fornire un feedback all’alunno e di dargli indicazioni su come procedere. In tema di valutazione è necessario essere trasparenti con gli alunni (e con i genitori): è necessario condividere con gli alunni le modalità della valutazione, che cambiano. Questo ce lo dice il criterio della trasparenza, ma anche il buon senso didattico.

Dobbiamo essere consapevoli delle difficoltà dei ragazzi: le difficoltà sono molte e non sempre sono “scuse”: la pluralità dei canali e dei materiali da utilizzare, problemi tecnici, interruzioni per caduta della connessione ecc. Bisogna tenerne conto.

La prospettiva cambia: i docenti spiegano e aiutano, ma il percorso di apprendimento è in carico allo studente, molto più di prima.

Le funzioni di strutturazione, supporto e controllo, essenziali per lo sviluppo di un processo di apprendimento efficace, se in aula sono presidiate dall’insegnante, a distanza sono riposte quasi esclusivamente nelle mani dello studente. Esercitare le stesse con efficacia richiede, però, un grado elevato di auto-gestione, di responsabilità, di controllo metacognitivo.

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Qual è, allora, il profilo dello studente a distanza ideale?

– Forti abilità di gestione del tempo – Elevata motivazione al proprio apprendimento – Abilità di autogestione – Consapevolezza del proprio essere studente – Conoscenza di strategie di apprendimento efficaci – Capacità di formulare un proprio piano di lavoro per conseguire l’obiettivo una volta che un

compito didattico è stato assegnato. Considerata l’età dei nostri studenti, questi skill diventano impegnative, ma insostituibili occasioni di maturazione e di crescita, obiettivi da raggiungere, da monitorare e da valutare.

È importante trovare strumenti didattici in relazione a questi obiettivi (planning della giornata, alternanza studio/pausa, ecc.) ed è importante sollecitare l’autovalutazione dell’alunno su questi aspetti.

Serve dare fiducia, dare credito, incoraggiare. Non focalizziamoci solo sulla verifica dei contenuti appresi, ma apriamo la valutazione ad altre dimensioni, più adeguate al momento e utilissime per la crescita della persona e dell’autonomia e del senso di responsabilità.

Ma cosa valutare? Selezionare con cura e misura obiettivi e indicatori (che cosa e come valutare) in modo coerente con le caratteristiche del proprio contesto scolastico. La diversità delle condizioni di lavoro degli studenti è amplificata dall’attuale situazione e condiziona significativamente le modalità della valutazione, oltre che ovviamente della proposta didattica. Potenziare l’autovalutazione e la riflessione sul processo di apprendimento da parte dell’alunno (che difficoltà incontri, come le affronti, cosa ti riesce bene, in che cosa pensi di dover migliorare …). Accentuare la dimensione continuativa della valutazione, l’osservazione del processo, del percorso che fa l’alunno, piuttosto che i singoli episodi valutativi (test/interrogazioni). Registrare elementi valutativi in itinere, provvisori, propedeutici a quella che sarà la valutazione finale.

Reinterpretare le interrogazioni:

– programmarle con i ragazzi – svilupparle come “conversazioni a tema” per verificare se stanno seguendo, piuttosto che in

verifiche approfondite sui contenuti. Farne occasione per farli riflettere sul loro attuale percorso di studio (vedi sopra)

– chiedere di preparare l’esposizione di un argomento, piuttosto che rispondere a domande.

Che cosa serve? Verificare che siano attivi, che non subentri la noia, la solitudine, lo scoraggiamento. Dare loro feedback di conferma o di miglioramento rispetto a quello che stanno facendo e a come lo stanno facendo. Verificare se stanno seguendo e se apprendono (ovviamente la proposta didattica deve essere ridotta e semplificata).

Che cosa non serve? Verificare puntualmente l’apprendimento dei contenuti e di tutto ciò che proponiamo. Il prossimo anno dovremo comunque riprendere le fila….

Quindi? Registrare, piuttosto che dare voti. Registrare e capire le motivazioni, ci dà riscontro dell’adeguatezza della nostra proposta e dello “stato” dei ragazzi.

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Che cosa registrare? Presenza alle lezioni (fatti salvi problemi tecnici e simili) – Le assenze devono essere registrate ed è necessario capirne la motivazione. Eventualmente e se considerato utile, avvisare i genitori e chiedere il loro aiuto.

– Ritardi e uscite dalla classe virtuale: registrarli e capirne le motivazioni.

Ricordare che anche a scuola alcuni alunni hanno bisogno di uscire dalla classe ogni tanto – Come l’alunno sta in classe: se chiamato, risponde? Interviene spontaneamente? Interviene se sollecitato? ecc.

CONCLUSIONI

Tali indicazioni vogliono contribuire alla prosecuzione serena della Vostra funzione professionale; vi invito a continuare con la dedizione e la passione che state dimostrando; ad essere vicini ai nostri alunni e alle famiglie che non possono essere abbandonate. Proseguiamo con tenacia e ottimismo vivendo le difficoltà come opportunità e trasferiamo questi sentimenti ai nostri discenti.

Dimostriamo spirito collaborativo e propositivo; ciascuno metta la propria “expertise” al servizio della comunità scolastica, a vantaggio dei “meno esperti”. A chi ancora non riesce ad essere efficace nella propria azione didattica “a distanza”, anche per difficoltà oggettive, confermo la piena disponibilità della Dirigenza, dello Staff, dell’Animatore digitale e del team digitale, a sostenervi e guidarvi per il successo formativo dei nostri studenti. Supereremo questo momento difficile che ci costerà fatica e impegno, ma che ci restituirà sicuramente un legame consolidato, una comunità scolastica arricchita e in costante crescita professionale e umana. Un sentito grazie a tutti. Andrà tutto bene!!!

Il Dirigente Scolastico Filippo Quitadamo

Allegato: Proposta di linee comuni per una valutazione equilibrata