Oggetto IMU – CIRCOLARE DEL MEF N.3/DF DEL 18 MAGGIO 2012. Imu all 1.pdf · - la circolare n.3/DF...

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Roma, 23 maggio 2012 Oggetto: IMU – CIRCOLARE DEL MEF N.3/DF DEL 18 MAGGIO 2012. Venerdì 18 maggio u.s. il Dipartimento delle Finanze del MEF ha pubblicato sul sito www.finanze.gov.it : - la circolare n.3/DF del 18 maggio 2012 “Imposta municipale propria (IMU) Chiarimenti”; - alcune slides con esempi pratici per l’applicazione dell’IMU. Di tale circolare, di cui comunque si consiglia una completa lettura, si ritiene utile riassumere i principali chiarimenti e i relativi esempi forniti. 1. L’oggetto dell’IMU L’IMU sostituisce l’ICI e, per la componente immobiliare, l’IRPEF e le relative addizionali dovute in riferimento ai redditi fondiari concernenti i beni non locati e non affittati (sia fabbricati che terreni). 2. Il presupposto impositivo Il presupposto impositivo dell’IMU è costituito dal possesso di qualunque immobile ivi compresi l’abitazione principale, e relative pertinenze, e i terreni incolti. L’imposta, pertanto, è dovuta per il possesso dei: - fabbricati (anche rurali ad uso sia strumentale che abitativo); - aree fabbricabili; non sono considerati fabbricabili i terreni posseduti e condotti dai coltivatori diretti e dagli imprenditori agricoli professionali (IAP) di cui all’art.1 del D.Lgs. n.99/2004, iscritti nella previdenza agricola, sui quali persiste l’utilizzazione agro-silvo- pastorale mediante l’esercizio di attività dirette alla coltivazione del fondo, alla silvicoltura, alla funghicoltura e all’allevamento di animali (vedi successivo punto 7.2); - terreni (agricoli e incolti). Le definizioni di fabbricati, di aree fabbricabili e di terreni agricoli sono le stesse utilizzate ai fini ICI.

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Roma, 23 maggio 2012 Oggetto: IMU – CIRCOLARE DEL MEF N.3/DF DEL 18 MAGGIO 2012. Venerdì 18 maggio u.s. il Dipartimento delle Finanze del MEF ha pubblicato sul sito www.finanze.gov.it :

- la circolare n.3/DF del 18 maggio 2012 “Imposta municipale propria (IMU) Chiarimenti”; - alcune slides con esempi pratici per l’applicazione dell’IMU.

Di tale circolare, di cui comunque si consiglia una completa lettura, si ritiene utile riassumere i principali chiarimenti e i relativi esempi forniti. 1. L’oggetto dell’IMU L’IMU sostituisce l’ICI e, per la componente immobiliare, l’IRPEF e le relative addizionali dovute in riferimento ai redditi fondiari concernenti i beni non locati e non affittati (sia fabbricati che terreni). 2. Il presupposto impositivo Il presupposto impositivo dell’IMU è costituito dal possesso di qualunque immobile ivi compresi l’abitazione principale, e relative pertinenze, e i terreni incolti. L’imposta, pertanto, è dovuta per il possesso dei:

- fabbricati (anche rurali ad uso sia strumentale che abitativo); - aree fabbricabili; non sono considerati fabbricabili i terreni posseduti e condotti dai

coltivatori diretti e dagli imprenditori agricoli professionali (IAP) di cui all’art.1 del D.Lgs. n.99/2004, iscritti nella previdenza agricola, sui quali persiste l’utilizzazione agro-silvo-pastorale mediante l’esercizio di attività dirette alla coltivazione del fondo, alla silvicoltura, alla funghicoltura e all’allevamento di animali (vedi successivo punto 7.2);

- terreni (agricoli e incolti). Le definizioni di fabbricati, di aree fabbricabili e di terreni agricoli sono le stesse utilizzate ai fini ICI.

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3. I soggetti passivi Sono soggetti passivi:

- il proprietario di fabbricati, aree fabbricabili e terreni a qualsiasi uso destinati, compresi quelli strumentali o alla cui produzione o scambio è diretta l’attività di impresa; il titolare del diritto reale di usufrutto, uso, abitazione, enfiteusi e superficie sugli stessi immobili sopra evidenziati; ai soli fini dell’IMU l’ex coniuge affidatario della casa coniugale si intende in ogni caso titolare di un diritto di abitazione;

- il concessionario nel caso di concessione di aree demaniali; - il locatario per gli immobili, anche da costruire o in corso di costruzione, concessi in

locazione finanziaria. 4. La base Imponibile La base imponibile dell'IMU è costituita dal valore dell'immobile determinato ai sensi dell'art.5, commi 1, 3, 5 e 6 del D.Lgs. n.504/1992 e dei commi 4 e 5 dell’art.13 del D.L. n.201/2011. 4.1 Fabbricati iscritti in catasto Per i fabbricati iscritti in catasto, il valore è costituito da quello ottenuto applicando all'ammontare delle rendite risultanti in catasto, vigenti al 1° gennaio dell'anno di imposizione, rivalutate del 5%, i seguenti moltiplicatori:

- 160 per i fabbricati classificati nel gruppo catastale A e nelle categorie catastali C/2, C/6 e C/7, con esclusione della categoria catastale A/10;

- 140 per i fabbricati classificati nel gruppo catastale B e nelle categorie catastali C/3, C/4 e C/5;

- 80 per i fabbricati classificati nelle categorie catastali A/10 e D/5; - 60 per i fabbricati classificati nel gruppo catastale D, ad eccezione dei fabbricati

classificati nella categoria catastale D/5; tale moltiplicatore è elevato a 65 a decorrere dal 1° gennaio 2013;

- 55 per i fabbricati classificati nella categoria catastale C/1. 4.2 Fabbricati classificabili nel gruppo catastale D Per i fabbricati classificabili nel gruppo catastale D “Immobili a destinazione speciale”, non iscritti in catasto, interamente posseduti da imprese e distintamente contabilizzati la base imponibile è determinata applicando al valore contabile i coefficienti aggiornati ogni anno con decreto del MEF (per il 2012 decreto 05/04/2012). 4.3 Terreni Per i terreni agricoli e per i terreni non coltivati il valore è costituito da quello ottenuto applicando all'ammontare del reddito dominicale risultante in catasto, vigente al 1° gennaio dell'anno di imposizione, rivalutato del 25%, un moltiplicatore pari a 135.

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Per i terreni agricoli, nonché per quelli non coltivati (in quanto lasciati a riposo in applicazione delle tecniche agricole), posseduti e condotti dai coltivatori diretti e dagli imprenditori agricoli professionali iscritti nella previdenza agricola (IAP) il moltiplicatore è pari a 110; tali terreni sono soggetti all’imposta limitatamente alla parte di valore eccedente € 6.000 (vedi successivo punto 7.2). 4.4 Aree fabbricabili La base imponibile è data dal valore venale in comune commercio al 1° gennaio dell’anno di imposizione. In caso di utilizzazione edificatoria dell’area, di demolizione di fabbricato, di interventi di recupero a norma dell’art.3, co.1, lettere c), d), e) del DPR n.380/2001, la base imponibile è costituita dal valore dell’area senza computare il valore del fabbricato in corso d’opera fino alla data di ultimazione dei lavori di costruzione, ricostruzione o ristrutturazione ovvero, se antecedente, fino alla data in cui il fabbricato costruito, ricostruito o ristrutturato è comunque utilizzato. 5. Le aliquote L'aliquota di base è pari allo 0,76%. I Comuni possono modificare, in aumento o in diminuzione, l'aliquota di base sino a 0,3 punti percentuali (min. 0,46% ĺ max 1,06%). La norma prevede una serie di fattispecie per le quali è stabilita l’applicazione di un’aliquota agevolata che può essere a scelta del Comune ulteriormente modificata (vedi successivi punti). 6. L’abitazione principale e le relative pertinenze L’abitazione principale deve essere costituita da una sola unità immobiliare iscritta o iscrivibile in catasto a prescindere dalla circostanza che sia utilizzata come abitazione principale più di una unità immobiliare distintamente iscritta in catasto: il contribuente non può applicare le agevolazioni per più di una unità immobiliare, a meno che non abbia preventivamente proceduto al loro accatastamento unitario. Per abitazione principale si deve intendere l’immobile nel quale il possessore e il suo nucleo familiare dimorano abitualmente e risiedono anagraficamente. Nel caso in cui i componenti del nucleo familiare abbiano stabilito la dimora abituale e la residenza anagrafica in immobili diversi situati nel territorio comunale, l’aliquota e la detrazione per abitazione principale e per le relative pertinenze devono essere uniche per nucleo familiare indipendentemente dalla dimora abituale e dalla residenza anagrafica dei rispettivi componenti. L’agevolazione, pertanto, spetta solo ad uno dei due coniugi non legalmente separati se nell’immobile di comproprietà, destinato all’abitazione principale, risiede e dimora solo uno dei coniugi e l’altro risiede e dimora in un diverso immobile.

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Se è un figlio a dimorare e risiedere anagraficamente in un altro immobile ubicato nello stesso Comune, costituendo un nuovo nucleo familiare, il genitore perde solo l’eventuale maggiorazione della detrazione. Non è prevista la medesima limitazione nel caso in cui gli immobili destinati ad abitazione principale siano ubicati in Comuni diversi (entrambi i coniugi possono usufruire dell’aliquota ridotta e della detrazione prevista per l’abitazione principale; la maggiorazione per i figli spetterà al coniuge per l’immobile in cui i figli dimorano abitualmente e risiedono anagraficamente). Per pertinenze dell'abitazione principale si intendono esclusivamente quelle classificate nelle categorie catastali C/2, C/6 e C/7, nella misura massima di un'unità pertinenziale per ciascuna delle categorie catastali indicate, anche se iscritte in catasto unitamente all'unità ad uso abitativo. Al riguardo è precisato che:

- in caso di due pertinenze della stessa categoria catastale (ad esempio due box, categoria C/6) il contribuente può scegliere quale collegare all’abitazione principale;

- se una pertinenza risulta iscritta in catasto unitamente all’abitazione principale (ad esempio una cantina, categoria C/2) il contribuente può collegare all’abitazione principale altre due pertinenze di categoria catastale diversa (ad esempio un C/6 e un C/7);

- se due pertinenze della stessa categoria catastale risultano iscritte in catasto unitamente all’abitazione principale (ad esempio una cantina e una soffitta, entrambe di categoria C/2) il contribuente (non essendo possibile scindere le due pertinenze accatastate unitamente all’abitazione) può usufruire delle agevolazioni per l’abitazione principale solo per un’altra pertinenza classificata in altra categoria catastale (ad esempio un C/6 o un C/7).

I Comuni non possono intervenire con una disposizione regolamentare in ordine all’individuazione e al numero delle pertinenze. L'aliquota è pari allo 0,4% per l'abitazione principale e per le relative pertinenze (massimo una per ciascuna delle categorie C/2, C/6 e C/7). I Comuni possono modificare, in aumento o in diminuzione, la suddetta aliquota sino a 0,2 punti percentuali (min. 0,2% ĺ max 0,6%). Dall'imposta dovuta per l'unità immobiliare adibita ad abitazione principale del soggetto passivo e per le relative pertinenze, si detraggono, fino a concorrenza del suo ammontare, € 200 rapportati al periodo dell'anno durante il quale si protrae tale destinazione; se l'unità immobiliare è adibita ad abitazione principale da più soggetti passivi, la detrazione spetta a ciascuno di essi in ugual misura (a prescindere dalla percentuale di possesso dell’immobile) proporzionalmente al periodo per il quale la destinazione medesima si verifica. Per gli anni 2012 e 2013 la detrazione è maggiorata di € 50 per ciascun figlio di età non superiore a 26 anni, purché dimorante abitualmente e residente anagraficamente nell'unità immobiliare adibita ad abitazione principale (il figlio può essere anche non fiscalmente a carico). L'importo complessivo della maggiorazione, al netto della detrazione di base, non può superare l'importo massimo di € 400.

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Il diritto alla maggiorazione spetta fino al compimento del 26° anno di età e l’importo della maggiorazione si calcola con le stesse regole della detrazione base e, quindi, in misura proporzionale al periodo in cui persiste il requisito che dà diritto alla maggiorazione stessa. In caso di nascita di un figlio, per computare un mese occorre che la nascita si sia verificata da almeno 15 giorni. In caso di compimento del 26° anno di età, per computare il mese nel calcolo della maggiorazione occorre che l’evento si verifichi dal 15° giorno in poi. La detrazione e la maggiorazione devono essere rapportate ai mesi dell’anno nei quali si sono verificate le condizioni richieste dalla norma; il mese durante il quale il possesso dei requisiti si è protratto per almeno 15 giorni è computato per intero. Esempi relativi alla maggiorazione per i figli Negli esempi che seguono (schematizzati) i soggetti A e B sono entrambi residenti e dimoranti nell’immobile; i figli sono di età non superiore a 26 anni e residenti e dimoranti nell’immobile; i requisiti sono posseduti per 12 mesi. Esempio n.1

SOGGETTI A (coniuge) B (coniuge) PROPRIETA’ 50% 50%

FIGLI 2 F (di A e B) DETRAZIONE € 50 (€ 25 x 2 F di A

e B) € 50 (€ 25 x 2 F di A

e B) Esempio n.2

SOGGETTI A (coniuge) B (coniuge) PROPRIETA’ 25% (non proprietario)

FIGLI 1 F (di A e B) DETRAZIONE € 50 (1 F di A e B)

Esempio n.3

SOGGETTI A B (convivente) PROPRIETA’ 100% (non proprietario)

FIGLI 1 F (solo di B) DETRAZIONE Non spetta

Esempio n.4

SOGGETTI A (convivente) B (convivente) PROPRIETA’ 50% 50%

FIGLI 1 F (solo di B) DETRAZIONE Non spetta € 50 (1 F solo di B)

Esempio n.5

SOGGETTI A B (convivente) PROPRIETA’ 100% (non proprietario)

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FIGLI 1 F (di A e B) 1 F (solo di B) DETRAZIONE € 50 (1 F di A e B)

Esempio n.6

SOGGETTI A (convivente) B (convivente) PROPRIETA’ 50% 50%

FIGLI 1 F (di A e B) 1 F (solo di B) DETRAZIONE € 25 (1 F di A e B) € 75 (€ 25 1 F di A e

B + € 50 1 F solo di B)

Esempio n.7

SOGGETTI A B (figlia di A, 23 anni) PROPRIETA’ 100% (non proprietario)

FIGLI B 1 F (di B) DETRAZIONE € 50 (B)

Esempio n.8

SOGGETTI A B (figlia di A, 23 anni) PROPRIETA’ 75% 25%

FIGLI B 1 F (di B) DETRAZIONE € 50 (B) € 50 (1 F di B)

Esempio n.9

SOGGETTI A B (convivente) PROPRIETA’ 100% (non proprietario)

FIGLI 1 F (solo di A) 1 F (di A e B) 1 F (solo di B) DETRAZIONE € 100 (€ 50 1 F solo

di A + € 50 1 F di A e B)

Esempio n.10

SOGGETTI A (convivente) B (convivente) PROPRIETA’ 75% 25%

FIGLI 1 F (solo di A) 1 F (di A e B) 1 F (solo di B) DETRAZIONE € 75 (€ 50 1 F solo di

A + € 25 1 F di A e B) € 75 (€ 50 1 F solo di

B + € 25 1 F di A B) Esempio n.11

SOGGETTI A B (figlio di A, 38 anni) e C (moglie di B)

PROPRIETA’ 50% 50% (B) FIGLI B (38 anni) 1 F (di B e C)

DETRAZIONE Non spetta B € 50 (1 F di B e C)

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I Comuni non possono variare l’importo della maggiorazione prevista per i figli, ma possono aumentare l’importo della detrazione di € 200 fino a concorrenza dell’imposta dovuta. Per tali immobili non si applica la riserva della quota dell’IMU a favore dello Stato. 6.1 Le disposizioni relative agli ex coniugi L’assegnazione della casa coniugale al coniuge, disposta a seguito di provvedimento di separazione legale, annullamento, scioglimento o cessazione degli effetti civili del matrimonio, si intende in ogni caso effettuata a titolo di diritto di abitazione. Pertanto, l’IMU deve essere versata per il suo intero ammontare dal coniuge assegnatario anche se non proprietario dell’ex casa coniugale, il quale può usufruire sia dell’aliquota ridotta stabilita per l’abitazione principale sia dell’intera detrazione prevista per detto immobile, nonché della maggiorazione di € 50 per ciascun figlio di età non superiore a 26 anni, a condizione che lo stesso dimori abitualmente e risieda anagraficamente nell’unità immobiliare adibita ad abitazione principale. Per tali immobili non si applica la riserva della quota dell’IMU a favore dello Stato. 6.2 Anziani e disabili che acquisiscono la residenza in istituti di ricovero e cittadini italiani non residenti nel territorio dello Stato I Comuni possono considerare direttamente adibita ad abitazione principale (aliquota ridotta, detrazione e maggiorazione) l’unità immobiliare posseduta a titolo di proprietà o di usufrutto:

- da anziani o disabili che acquisiscono la residenza in istituti di ricovero o sanitari a seguito di ricovero permanente, a condizione che la stessa non risulti locata;

- in Italia dai cittadini italiani non residenti nel territorio dello Stato, a condizione che la stessa non risulti locata.

La maggiorazione prevista per i figli si applica solo nel caso in cui gli stessi dimorino abitualmente e risiedano anagraficamente nell’immobile oggetto della disposizione di favore. Per tali immobili, se viene esercitata la facoltà da parte del Comune, non si applica la riserva della quota dell’IMU a favore dello Stato. Non è prevista la possibilità da parte dei Comuni di assimilare ad abitazione principale l’immobile dato in uso gratuito a parenti. 6.3 La detrazione per gli immobili delle cooperative edilizie a proprietà indivisa e degli IACP La detrazione (assimilazione legale, solo per la detrazione, all’abitazione principale) si applica anche:

- alle unità immobiliari appartenenti alle cooperative edilizie a proprietà indivisa adibite ad abitazione principale dei soci assegnatari;

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- agli alloggi regolarmente assegnati dagli IACP e agli enti di edilizia residenziale pubblica, comunque denominati, aventi le stesse caratteristiche degli IACP.

Pertanto per tali immobili l’aliquota prevista è quella base (0,76%) ma si applica la stessa detrazione prevista per l’abitazione principale; i Comuni possono ridurre l’aliquota fino allo 0,4% nel caso di immobili posseduti da soggetti passivi IRES, tra i quali rientrano le cooperative edilizie a proprietà indivisa e gli IACP. Per tali immobili non si applica la riserva della quota dell’IMU a favore dello Stato. 7. Le disposizioni dell’IMU per il settore agricolo 7.1 La definizione di coltivatore diretto e di imprenditore agricolo professionale Per coltivatore diretto si intende il soggetto che si dedica direttamente e abitualmente alla coltivazione del fondo, con il lavoro proprio o della sua famiglia, la cui forza lavorativa non è inferiore a un terzo di quella complessiva richiesta dalla normale conduzione del fondo. E’ imprenditore agricolo professionale (IAP), iscritto nella previdenza agricola, colui che dedica alle attività agricole di cui all’art.2135 C.C. , direttamente o in qualità di socio di società, almeno il 50% del proprio tempo complessivo e che ricava dalle attività medesime almeno il 50% del reddito globale da lavoro. La qualifica di IAP può essere riconosciuta anche alle società di persone, cooperative e di capitali, anche a scopo consortile, qualora lo statuto preveda come oggetto sociale l’esercizio esclusivo delle attività agricole di cui all’art.2135 C.C. e che siano in possesso di determinati requisiti. 7.2 Le agevolazioni applicabili ai terreni agricoli Non sono considerati fabbricabili i terreni posseduti e condotti dai coltivatori diretti e dagli IAP, iscritti nella previdenza agricola, sui quali persiste l’utilizzazione agro-silvo-pastorale mediante l’esercizio di attività dirette alla coltivazione del fondo, alla silvicoltura, alla funghicoltura e all’allevamento di animali. Nell’ipotesi in cui il terreno è posseduto da due soggetti ma è condotto da uno solo, che abbia comunque i requisiti sopra individuati, l’agevolazione si applica a tutti i comproprietari. I terreni agricoli, e quelli non coltivati, posseduti da coltivatori diretti o da imprenditori agricoli professionali, iscritti nella previdenza agricola, purché dai medesimi condotti, sono soggetti all’imposta limitatamente alla parte di valore eccedente € 6.000 con le seguenti riduzioni:

a) del 70% dell’imposta gravante sulla parte di valore eccedente i predetti € 6.000 e fino a € 15.500;

b) del 50% dell’imposta gravante sulla parte di valore eccedente € 15.500 e fino a € 25.500;

c) del 25% dell’imposta gravante sulla parte di valore eccedente € 25.500 e fino a € 32.000.

Nel caso in cui il coltivatore diretto o l’IAP, iscritto nella previdenza agricola, possiede e conduce più terreni, le riduzioni devono essere calcolate proporzionalmente al valore dei terreni

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posseduti nei vari Comuni e devono essere rapportate al periodo dell’anno in cui sussistono le condizioni richieste dalla norma e alla quota di possesso. Le agevolazioni devono applicarsi per intero sull’imponibile calcolato in riferimento alla corrispondente porzione di proprietà del soggetto passivo che coltiva direttamente il fondo. Pertanto:

- se il terreno è posseduto e condotto da tutti i soggetti passivi il beneficio fiscale spetta a ognuno di essi proporzionalmente alla relativa quota di proprietà del terreno;

- se i soggetti passivi non sono tutti conduttori del fondo il beneficio fiscale spetta soltanto a coloro che possiedono i requisiti richiesti dalla norma e l’agevolazione deve essere ripartita proporzionalmente alle quote di proprietà dei singoli soggetti passivi che coltivano il terreno;

- a coloro che non conducono il fondo, invece, non spetta il beneficio fiscale e, pertanto, l’IMU dovuta da questi ultimi deve essere calcolata seguendo le normali modalità di determinazione del tributo.

L’agevolazione ha effetto anche ai fini del calcolo della quota di imposta riservata allo Stato. Le agevolazioni non sono applicabili se il terreno viene concesso in affitto; le uniche ipotesi in cui tale regola non opera sono quella prevista per i terreni incolti e quella in cui le persone fisiche, coltivatori diretti e IAP, iscritti nella previdenza agricola, abbiano costituito una società di persone alla quale hanno concesso in affitto o in comodato il terreno in cui mantengono il possesso ma che, in qualità di soci, continuano a coltivare direttamente. Sono esenti i terreni agricoli ricadenti in aree montane o di collina delimitate ai sensi dell'art.15 della legge 27/12/1977 n. 984; fino all’emanazione di un apposito decreto l’esenzione si rende applicabile per i terreni contenuti nell’elenco allegato alla circolare n.9 del 14/06/1993. 7.3 I fabbricati rurali I fabbricati rurali, sia a uso abitativo sia strumentali all’esercizio dell’attività agricola, sono soggetti all’IMU. I fabbricati rurali a uso abitativo, purché non strumentali, sono assoggettati a imposizione secondo le regole ordinarie, per cui se gli stessi sono adibiti ad abitazione principale (con il rispetto delle condizioni previste per tale categoria di immobili) si applicheranno le relative agevolazioni. I fabbricati rurali strumentali, che sono quelli elencati nell’art.9, co.3-bis del D.L. n.557/1993 (a prescindere dalla categoria catastale di appartenenza), sono assoggettati a imposta con aliquota ridotta allo 0,2%, che i Comuni possono diminuire ulteriormente fino allo 0,1%. Sono esenti i fabbricati rurali a uso strumentale ubicati nei Comuni classificati montani o parzialmente montani di cui all’elenco dei Comuni italiani predisposto dall’ISTAT; ai fini dell’esenzione è sufficiente che il fabbricato rurale sia ubicato nel territorio del Comune ricompreso in detto elenco, indipendentemente dalla circostanza che il Comune sia parzialmente montano.

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Normativa particolare è prevista per le province autonome di Trento e Bolzano. I fabbricati rurali iscritti ancora nel catasto terreni, con esclusione di quelli che non costituiscono oggetto di inventariazione ai sensi dell’art.3, co.3 del DM 02/01/1998 n.28, devono essere dichiarati nel catasto edilizio urbano entro il 30 novembre 2012 con la procedura Docfa. 8. Le agevolazioni e le esenzioni La base imponibile è ridotta del 50%:

- per i fabbricati di interesse storico o artistico; - per i fabbricati dichiarati inagibili o inabitabili e di fatto non utilizzati, limitatamente al

periodo dell’anno durante il quale sussistono dette condizioni. L’inagibilità o inabitabilità è accertata dall’ufficio tecnico comunale con perizia a carico del proprietario, che allega idonea documentazione alla dichiarazione. In alternativa, il contribuente ha facoltà di presentare una dichiarazione sostitutiva ai sensi del DPR n.445/2000, rispetto a quanto previsto dal periodo precedente. Agli effetti dell’applicazione della riduzione alla metà della base imponibile, i Comuni possono disciplinare le caratteristiche di fatiscenza sopravvenuta del fabbricato, non superabile con interventi di manutenzione.

I Comuni possono ridurre l'aliquota di base fino allo 0,4% nel caso di:

- immobili non produttivi di reddito fondiario ai sensi dell'art.43 del TUIR; - immobili posseduti dai soggetti passivi dell'IRES; - immobili locati o affittati.

I Comuni hanno la facoltà di ridurre l’aliquota di base fino allo 0,38% per i fabbricati costruiti e destinati dall’impresa costruttrice alla vendita, fino a quando rimane tale destinazione e non siano in ogni caso locati e comunque per un periodo non superiore a 3 anni dall’ultimazione dei lavori. Sono esenti dall'IMU gli immobili posseduti dallo Stato, nonché gli immobili posseduti, nel proprio territorio, dalle Regioni, dalle Province, dai Comuni, dalle comunità montane, dai consorzi fra detti enti, ove non soppressi, dagli enti del servizio sanitario nazionale, destinati esclusivamente ai compiti istituzionali. Si applicano, inoltre, le esenzioni previste dall'art.7, co.1, lett. b), c), d), e), f), h), ed i) del D.Lgs. n.504/1992 e cioè sono esenti dall'IMU:

b) i fabbricati classificati o classificabili nelle categorie catastali da E/1 a E/9; c) i fabbricati con destinazione ad usi culturali di cui all'art.5- bis del DPR 29/09/1973

n.601; d) i fabbricati destinati esclusivamente all'esercizio del culto, purché compatibile con le

disposizioni degli artt. 8 e 19 della Costituzione, e le loro pertinenze; e) i fabbricati di proprietà della Santa Sede indicati negli artt. 13, 14, 15 e 16 del Trattato

lateranense, sottoscritto l'11 febbraio 1929 e reso esecutivo con legge 27/05/1929 n. 810;

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f) i fabbricati appartenenti agli Stati esteri e alle organizzazioni internazionali per i quali è prevista l'esenzione dall'imposta locale sul reddito dei fabbricati in base ad accordi internazionali resi esecutivi in Italia;

h) i terreni agricoli ricadenti in aree montane o di collina delimitate ai sensi dell'art.15 della legge 27/12/1977 n. 984; fino all’emanazione di un apposito decreto l’esenzione si rende applicabile per i terreni contenuti nell’elenco allegato alla circolare n.9 del 14/06/1993;

i) gli immobili utilizzati dai soggetti di cui all'art.73, co.1, lett. c) del TUIR (Enti non commerciali), destinati esclusivamente allo svolgimento di attività assistenziali, previdenziali, sanitarie, didattiche, ricettive, culturali, ricreative e sportive, nonché delle attività di cui all'art.16, lett. a) della legge 20/05/1985 n.222 (cioè attività di religione o di culto).

Relativamente al punto i) del precedente elenco, l’art.91-bis del D.L. n.1/2012, convertito dalla legge n.27/2012, ha previsto quanto segue:

- con la modifica della lett. i), del co.1, dell'art.7 del D.Lgs. n.504/1992 è previsto che sono esenti dall’IMU gli immobili utilizzati dagli gli enti non commerciali (di cui all’art.73, co.1, lett. c del TUIR) destinati esclusivamente allo svolgimento con modalità non commerciali di attività assistenziali, previdenziali, sanitarie, didattiche, ricettive, culturali, ricreative e sportive, e di attività di cui all’art.16, lett. a) della legge n.222/1985 (co.1);

- se l'unità immobiliare ha un'utilizzazione mista (istituzionale e commerciale), l'esenzione si applica solo alla frazione di unità nella quale si svolge l'attività di natura non commerciale, se identificabile attraverso l'individuazione degli immobili o porzioni di immobili adibiti esclusivamente a tale attività. Alla restante parte dell'unità immobiliare, in quanto dotata di autonomia funzionale e reddituale permanente, si applicano le disposizioni dei commi 41, 42 e 44 dell'art.2 del D.L. n.262/2006, convertito dalla legge n.286/2006 (in tali commi è previsto che le unità immobiliari che richiedono una revisione della qualificazione e quindi della rendita devono essere dichiarate in catasto da parte dei soggetti intestatari). Le rendite catastali dichiarate o attribuite in base al periodo precedente producono effetto fiscale a partire dal 1° gennaio 2013 (co.2);

- nel caso in cui non sia possibile procedere ai sensi del precedente co.2, a partire dal 1° gennaio 2013, l'esenzione si applica in proporzione all'utilizzazione non commerciale dell'immobile quale risulta da apposita dichiarazione. Con successivo Decreto del MEF saranno stabilite le modalità e le procedure relative alla predetta dichiarazione e gli elementi rilevanti ai fini dell'individuazione del rapporto proporzionale (co.3);

- è abrogato il co.2-bis dell'art.7 del D.L. n.203/2005, convertito dalla legge n.248/2005 (tale comma prevedeva che l’esenzione disposta dall’art.7, co.1, lett. i del D.Lgs. n.504/1992 era applicabile alle attività che non avevano esclusivamente natura commerciale) (co.4).

Sono esenti i fabbricati rurali a uso strumentale ubicati nei Comuni classificati montani o parzialmente montani di cui all’elenco dei Comuni italiani predisposto dall’ISTAT. Le Province autonome di Trento e di Bolzano possono prevedere che i fabbricati rurali ad uso strumentale siano assoggettati all’IMU nel rispetto del limite delle aliquote definite dall’art.13, co.8 del D.L. n.201/2011, ferma restando la facoltà di introdurre esenzioni, detrazioni o

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deduzioni ai sensi dell’art.80 del testo unico di cui al DPR n.670/1972 “Statuto Speciale per la Regione Trentino-Alto Adige”. Le esenzioni spettano per il periodo dell’anno durante il quale sussistono le condizioni previste dalle relative norme. Relativamente ai fabbricati ubicati nelle zone colpite dal sisma del 6 aprile 2009, purché distrutti od oggetto di ordinanze sindacali di sgombero in quanto inagibili totalmente o parzialmente, è previsto che:

- i relativi redditi non concorrono alla formazione del reddito imponibile ai fini dell’IRPEF e dell’IRES, fino alla definitiva ricostruzione e agibilità dei fabbricati medesimi;

- sono esenti dall’applicazione dell’IMU fino alla definitiva ricostruzione e agibilità dei fabbricati stessi.

9. La quota dell’IMU riservata allo Stato E’ riservata allo Stato la quota di imposta pari alla metà dell'importo (0,38%), calcolato applicando alla base imponibile di tutti gli immobili (salvo le previste eccezioni) l'aliquota di base (0,76%). La quota di imposta è versata dal contribuente allo Stato contestualmente a quella di competenza comunale. Le detrazioni previste nonché le detrazioni e le riduzioni di aliquota deliberate dai Comuni non si applicano alla quota di imposta riservata allo Stato. Non si applica la riserva della quota d’imposta a favore dello Stato per:

- l'abitazione principale e le relative pertinenze; - la casa coniugale assegnata all’ex coniuge; - le unità immobiliari che, per effetto di disposizioni regolamentari, sono considerare

direttamente adibite ad abitazione principale, possedute a titolo di proprietà o di usufrutto da anziani o disabili che acquisiscono la residenza in istituti di ricovero o sanitari a seguito di ricovero permanente, a condizione che la stessa non risulti locata, nonché quelle possedute dai cittadini italiani non residenti nel territorio dello Stato a titolo di proprietà o di usufrutto in Italia, a condizione che non risultino locate;

- i fabbricati rurali ad uso strumentale; - le unità immobiliari appartenenti alle cooperative edilizie a proprietà indivisa adibite ad

abitazione principale dei soci assegnatari; - gli alloggi regolarmente assegnati dagli IACP; - gli immobili posseduti dai Comuni nel loro territorio.

Le riduzioni dell’IMU previste per i terreni agricoli condotti dai coltivatori diretti e dagli IAP, iscritti nella previdenza agricola, si applicano anche ai fini della determinazione della quota di imposta riservata allo Stato. 10. Il versamento

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L’IMU è dovuta per anni solari proporzionalmente alla quota e ai mesi dell’anno nei quali si è protratto il possesso; a tal fine il mese durante il quale il possesso si è protratto per almeno 15 giorni è computato per intero. 10.1 Le modalità di versamento dell’IMU Il versamento dell’IMU è effettuato con il modello F24 e con la risoluzione n.35/E del 12/04/2012 sono stati istituiti i relativi codici tributo. A decorrere dal 1° dicembre 2012 il versamento dell’IMU potrà essere effettuato anche con apposito bollettino postale. L’IMU può essere liquidata in sede di dichiarazione dei redditi e nelle dichiarazioni dei redditi, nel quadro relativo ai fabbricati, per ogni immobile deve essere indicato l’importo dell’IMU dovuta per l’anno precedente. In caso di ravvedimento operoso le sanzioni e gli interessi sono versati unitamente all’imposta dovuta. Il pagamento dell’IMU, come per tutti i tributi locali, deve essere effettuato con arrotondamento (per ciascun rigo del modello F24) all’euro per difetto se la frazione è inferiore o uguale a 49 centesimi, ovvero per eccesso se superiore a 49 centesimi. Gli enti locali possono stabilire per ciascun tributo di propria competenza gli importi fino a concorrenza dei quali i versamenti non sono dovuti o non sono effettuati i rimborsi; se non vi provvedono l’importo minimo non può essere inferiore a € 12 (riferito all’imposta complessivamente dovuta). I cittadini italiani non residenti in Italia dovranno versare l’IMU seguendo le disposizioni generali, ferme restando le modalità di versamento tramite vaglia postale internazionale ordinario, vaglia postale internazionale di versamento in c/c e bonifico bancario. Il versamento dell’IMU deve essere eseguito cumulativamente per tutti gli immobili posseduti in Italia, anche se ubicati sul territorio di più Comuni, e deve essere disposto in euro. Il contribuente può scegliere di utilizzare l’eventuale credito che risulta dal modello 730/2012 per pagare l’IMU dovuta per l’anno 2012 mediante compensazione del modello F24 (in tal caso il modello F24 deve essere presentato anche se il saldo finale è uguale a zero). 10.2 Il versamento dell’IMU per l’anno 2012 Non è possibile provvedere al versamento in unica soluzione dell’IMU in quanto:

- entro il 30 settembre 2012, sulla base dei dati aggiornati i Comuni possono approvare o modificare il regolamento e la deliberazione relativa alle aliquote e alla detrazione del tributo;

- con uno o più DPCM, su proposta del MEF, da emanare entro il 10 dicembre 2012, si provvederà, sulla base del gettito della 1ª rata dell’MU nonché dei risultati dell’accatastamento dei fabbricati rurali, alla modifica delle aliquote, delle relative

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variazioni e della detrazione per assicurare l’ammontare del gettito complessivo previsto per l’anno 2012.

Per l’anno 2012, salvo le eccezioni di seguito indicate, il pagamento della 1ª rata dell’IMU è effettuato, senza applicazione di sanzioni ed interessi, entro il 18 giugno 2012 (il 16 giugno è sabato) in misura pari al 50% dell’importo ottenuto applicando le aliquote di base e la detrazione prevista; la 2ª rata è versata il 17 dicembre 2012 (il 16 dicembre è domenica) a saldo dell’imposta complessivamente dovuta per l’intero anno con conguaglio sulla 1ª rata. Tale modalità di calcolo deve essere eseguita anche per le unità immobiliari appartenenti alle cooperative edilizie adibite ad abitazione principale dei soci assegnatari e per gli alloggi regolarmente assegnati dagli IACP (tali immobili sono assimilati all’abitazione principale solo per la detrazione) e il codice tributo da utilizzare per il versamento con F24 è esclusivamente il “3918” in quanto non è dovuta la quota di imposta riservata allo Stato. Il pagamento della 1ª rata dell’IMU è effettuato senza applicazione di sanzioni ed interessi anche relativamente alle ipotesi disciplinate dall’art.10, co.3 della legge n.212/2000, relativamente alla tutela dell’affidamento e della buona fede, nel caso in cui le novità recate dai criteri di calcolo e di versamento dell’IMU, per l’anno 2012, abbiano comportato errori del contribuente determinati da obiettive condizioni di incertezza sulla portata e sull’ambito di applicazione della norma tributaria. Esempio n.1 Abitazione, rendita catastale € 750, tenuta a disposizione e posseduta al 100% per l’intero anno da un solo proprietario. 750 x 1,05 x 160 x 0,76% = € 957,60 (IMU annua) 957,60 : 2 = € 478,80 (IMU riservata allo Stato) 957,60 – 478,80 = € 478,80 (IMU spettante al Comune) 1ª rata entro il 18 giugno 2012 478,80 x 50% = 239,40 � € 239,00 (quota riservata allo Stato, codice tributo 3919) 478,80 - 239,40 = 239,40 � € 239,00 (quota spettante al Comune, codice tributo 3918) 239,00 + 239,00 = € 478,00 (IMU totale da pagare) Saldo entro il 17 dicembre 2012 L’importo del saldo è uguale a quello della 1ª rata se le aliquote non subiscono modificazioni; in caso contrario il contribuente deve ricalcolare l’IMU dovuta per l’intero anno e dovrà versare la differenza tra l’imposta ricalcolata e l’imposta già versata. Esempio n.2 Abitazione, rendita catastale € 750, tenuta a disposizione e posseduta al 100% dal 1° aprile 2012 da un solo proprietario. 750 x 1,05 x 160 x 0,76% = € 957,60 (IMU annua) 957,60 : 12 x 9 = € 718,20 (IMU dovuta per 9 mesi) 957,60 : 2 = € 478,80 (IMU annua riservata allo Stato) 478,80 : 12 x 9 = € 359,10 (IMU per 9 mesi riservata allo Stato) 718,20 – 359,10 = € 359,10 (IMU per 9 mesi spettante al Comune) 1ª rata entro il 18 giugno 2012

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359,10 x 50% = 179,55 � € 180,00 (quota riservata allo Stato, codice tributo 3919) 359,10 x 50% = 179,55 � € 180,00 (quota spettante al Comune, codice tributo 3918) 180,00 + 180,00 = € 360,00 (IMU totale da pagare) Saldo entro il 17 dicembre 2012 L’importo del saldo è uguale a quello della 1ª rata se le aliquote non subiscono modificazioni; in caso contrario il contribuente deve ricalcolare l’IMU dovuta per l’intero anno e dovrà versare la differenza tra l’imposta ricalcolata e l’imposta già versata. 10.3 Il versamento dell’IMU per l’anno 2012 per l’abitazione principale Per l’anno 2012 l’imposta dovuta per l’abitazione principale e per le relative pertinenze può essere versata anche in 3 rate di cui la 1ª e la 2ª in misura ciascuna pari a 1/3 dell’imposta calcolata applicando l’aliquota di base e la detrazione prevista, da corrispondere rispettivamente entro il 18 giugno 2012 e il 17 settembre 2012 (il 16 settembre è domenica); la 3ª rata è versata, entro il 17 dicembre 2012, a saldo dell’imposta complessivamente dovuta per l’intero anno con conguaglio sulle precedenti rate. Il pagamento delle prime due rate dell’IMU è effettuato senza applicazione di sanzioni ed interessi anche relativamente alle ipotesi disciplinate dall’art.10, co.3 della legge n.212/2000, relativamente alla tutela dell’affidamento e della buona fede, nel caso in cui le novità recate dai criteri di calcolo e di versamento dell’IMU, per l’anno 2012, abbiano comportato errori del contribuente determinati da obiettive condizioni di incertezza sulla portata e sull’ambito di applicazione della norma tributaria. Il contribuente può tenere conto delle agevolazioni per l’abitazione principale deliberate dal Comune; tale circostanza può verificarsi, ad esempio, quando il Comune eleva l’importo della detrazione fino a concorrenza dell’imposta dovuta. Il Comune, però, potrebbe modificare le disposizioni regolamentari già emanate, entro il 30 settembre 2012, determinando il ripristino della pretesa tributaria: in tal caso il contribuente, entro il 17 dicembre 2012, deve versare l’importo complessivo dell’imposta. Esempio n.1 Abitazione principale, rendita catastale € 750, più pertinenza, rendita catastale € 60, posseduta al 100% per l’intero anno da un solo proprietario con 2 figli di età non superiore a 26 anni dimoranti abitualmente e residenti anagraficamente nello stesso immobile. Al contribuente spetta la detrazione di € 200 e la maggiorazione di € 100 (50 x 2). 750 x 1,05 x 160 x 0,4% = € 504 (IMU lorda annua per l’abitazione principale) 60 x 1,05 x 160 x 0,4% = € 40,32 (IMU lorda annua per la pertinenza) a) Ipotesi del pagamento in 3 rate 1ª rata entro il 18 giugno 2012 504 x 33,3% = € 167,83 (IMU per abitazione principale) 40,32 x 33.3% = € 13,43 (IMU per pertinenza) 200 x 33.3% = € 66,6 (detrazione) 100 x 33,3% = € 33.3 (maggiorazione) 167,83 + 13,43 – 66,6 – 33.3 = € 81,36 � € 81 (IMU netta da pagare, codice tributo 3912)

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66,6 + 33,3 = € 99,9 � € 100 (importo da indicare nel rigo “detrazione” del modello F24) 2ª rata entro il 17 settembre 2012 € 81 (IMU netta da pagare codice tributo 3912) € 100 (importo da indicare nel rigo “detrazione” del modello F24) Saldo entro il 17 dicembre 2012 Se le aliquote non subiscono modificazioni il saldo è pari alla differenza tra l’IMU totale dovuta e la somma delle prime due rate versate; in caso contrario il contribuente deve ricalcolare l’IMU dovuta per l’intero anno e a saldo dovrà versare la differenza tra l’imposta ricalcolata sulla base delle nuove aliquote e l’imposta già versata. b) Ipotesi del pagamento in 2 rate 1ª rata entro il 18 giugno 2012 504 x 50% = € 252 (IMU per abitazione principale) 40,32 x 50% = € 20,16 (IMU per pertinenza) 200 x 50% = € 100 (detrazione) 100 x 50% = € 50 (maggiorazione) 252 + 20,16 – 100 – 50 = € 122,16 � € 122 (IMU netta da pagare, codice tributo 3912) 100 + 50 = € 150 (importo da indicare nel rigo “detrazione” del modello F24) Saldo entro il 17 dicembre 2012 L’importo del saldo è uguale a quello della 1ª rata se le aliquote non subiscono modificazioni; in caso contrario il contribuente deve ricalcolare l’IMU dovuta per l’intero anno e dovrà versare la differenza tra l’imposta ricalcolata sulla base delle nuove aliquote e l’imposta già versata. Esempio n.2 Abitazione principale, rendita catastale € 750, più pertinenza, rendita catastale € 60, posseduta per tutto l’anno al 50% da 2 proprietari con 1 figlio di età non superiore a 26 anni dimoranti abitualmente e residenti anagraficamente nello stesso immobile. A ciascun contribuente spetta la detrazione di € 100 (200 x 50%) e la maggiorazione di € 25 (50 x 50%). 750 x 1,05 x 160 x 0,4% x 50% = € 252 (IMU lorda annua per l’abitazione principale per ciascun proprietario) 60 x 1,05 x 160 x 0,4% x 50% = € 20,16 (IMU lorda annua per la pertinenza per ciascun proprietario) a) Ipotesi del pagamento in 3 rate 1ª rata entro il 18 giugno 2012 per ciascun proprietario 252 x 33,3% = € 83,92 (IMU per abitazione principale) 20,16 x 33.3% = € 6,71 (IMU per pertinenza) 100 x 33.3% = € 33,3 (detrazione) 25 x 33,3% = € 8,33 (maggiorazione) 83,92 + 6,71 – 33,3 – 8,33 = € 49 (IMU netta da pagare, codice tributo 3912) 33,3 + 8,33 = € 41,63 � € 42 (importo da indicare nel rigo “detrazione” del modello F24) 2ª rata entro il 17 settembre 2012 per ciascun proprietario € 49 (IMU netta da pagare codice tributo 3912) € 42 (importo da indicare nel rigo “detrazione” del modello F24) Saldo entro il 17 dicembre 2012

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Se le aliquote non subiscono modificazioni il saldo è pari alla differenza tra l’IMU totale dovuta e la somma delle prime due rate versate; in caso contrario il contribuente deve ricalcolare l’IMU dovuta per l’intero anno e a saldo dovrà versare la differenza tra l’imposta ricalcolata sulla base delle nuove aliquote e l’imposta già versata. b) Ipotesi del pagamento in 2 rate 1ª rata entro il 18 giugno 2012 per ciascun proprietario 252 x 50% = € 126 (IMU per abitazione principale) 20,16 x 50% = € 10,08 (IMU per pertinenza) 100 x 50% = € 50 (detrazione) 25 x 50% = € 12,50 (maggiorazione) 126 + 10,08 – 50 – 12,50 = € 73,58 � € 74 (IMU netta da pagare, codice tributo 3912) 50 + 12,50 = € 62,50 � 63 (importo da indicare nel rigo “detrazione” del modello F24) Saldo entro il 17 dicembre 2012 L’importo del saldo è uguale a quello della 1ª rata se le aliquote non subiscono modificazioni; in caso contrario il contribuente deve ricalcolare l’IMU dovuta per l’intero anno e dovrà versare la differenza tra l’imposta ricalcolata sulla base delle nuove aliquote e l’imposta già versata. Esempio n.3 Abitazione principale, rendita catastale € 750, posseduta al 100% per 2 mesi da un solo proprietario con 1 figlio di età non superiore a 26 anni dimoranti abitualmente e residenti anagraficamente nello stesso immobile. Al contribuente spetta la detrazione di € 33,34 (200 : 12 = 16,67 x 2) e la maggiorazione di € 8,34 (50 : 12 = 4,17 x 2). 750 x 1,05 x 160 x 0,4% = € 504 (IMU lorda annua) 504 : 12 x 2 = € 84 (IMU lorda per 2 mesi) Unico pagamento entro il 18 giugno 2012 84 – 33,34 – 8,34 = € 42,32 � € 42 (IMU netta da pagare, codice tributo 3912) L’IMU risulta totalmente assolta ma a dicembre 2012 occorre verificare se l’aliquota è stata modificata perché in tal caso il contribuente potrebbe essere tenuto a versare un conguaglio. Il contribuente può comunque pagare l’IMU in 2 o 3 rate. Esempio n.4 Abitazione principale, rendita catastale € 750, più pertinenza, rendita catastale € 60, posseduta al 100% dal 1° aprile 2012 da un solo proprietario con 2 figli di età non superiore a 26 anni dimoranti abitualmente e residenti anagraficamente nello stesso immobile. Al contribuente spetta la detrazione di € 150,03 (200 : 12 = 16,67 x 9) e la maggiorazione di € 75 (50 x 2 : 12 = 8,33 x 9). 750 x 1,05 x 160 x 0,4% = € 504 (IMU lorda annua per abitazione principale) 504 : 12 x 9 = € 378 (IMU lorda per 9 mesi per abitazione principale) 60 x 1,05 x 160 x 0,4% = € 40,32 (IMU lorda annua per la pertinenza) 40,32 : 12 x 9 = € 30,24 (IMU lorda per 9 mesi per la pertinenza) a) Ipotesi del pagamento in 3 rate 1ª rata entro il 18 giugno 2012 378 x 33,3% = € 125,87 (IMU per abitazione principale)

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30,24 x 33.3% = € 10,07 (IMU per pertinenza) 150,03 x 33.3% = € 49,96 (detrazione) 75 x 33,3% = € 24,98 (maggiorazione) 125,87 + 10,07 – 49,96 – 24,98 = € 61 (IMU netta da pagare, codice tributo 3912) 49.96 + 24,98 = € 74,94 � € 75 (importo da indicare nel rigo “detrazione” del modello F24) 2ª rata entro il 17 settembre 2012 € 61 (IMU netta da pagare codice tributo 3912) € 75 (importo da indicare nel rigo “detrazione” del modello F24) Saldo entro il 17 dicembre 2012 Se le aliquote non subiscono modificazioni il saldo è pari alla differenza tra l’IMU totale dovuta e la somma delle prime due rate versate; in caso contrario il contribuente deve ricalcolare l’IMU dovuta per l’intero anno e a saldo dovrà versare la differenza tra l’imposta ricalcolata sulla base delle nuove aliquote e l’imposta già versata. b) Ipotesi del pagamento in 2 rate 1ª rata entro il 18 giugno 2012 per ciascun proprietario 378 x 50% = € 189 (IMU per abitazione principale) 30,24 x 50% = € 15,12 (IMU per pertinenza) 150,03 x 50% = € 75,02 (detrazione) 75 x 50% = € 37,50 (maggiorazione) 189 + 15,12 – 75,02 – 37,50 = € 91,60 � € 92 (IMU netta da pagare, codice tributo 3912) 75,02 + 37,50 = € 112.52 � 113 (importo da indicare nel rigo “detrazione” del modello F24) Saldo entro il 17 dicembre 2012 L’importo del saldo è uguale a quello della 1ª rata se le aliquote non subiscono modificazioni; in caso contrario il contribuente deve ricalcolare l’IMU dovuta per l’intero anno e dovrà versare la differenza tra l’imposta ricalcolata sulla base delle nuove aliquote e l’imposta già versata. 10.4 Il versamento dell’IMU per l’anno 2012 per i fabbricati rurali strumentali Per i fabbricati rurali strumentali:

- la 1ª rata è versata entro il 18 giugno 2012 nella misura del 30% dell’imposta dovuta applicando l’aliquota di base;

- la 2ª rata è versata entro il 17 dicembre 2012 a saldo dell’’imposta complessivamente dovuta per l’intero anno con conguaglio sulla 1ª rata.

Esempio n.1 Fabbricato rurale strumentale iscritto nella categoria catastale D/1, rendita catastale € 1.400, posseduto al 100% per l’intero anno da un solo proprietario. 1.400 x 1,05 x 60 x 0,2% = € 176,40 (IMU annua) 1ª rata entro il 18 giugno 2012 176,40 x 30% = € 52,92 � € 53 (IMU da pagare, codice tributo 3913) Saldo entro il 17 dicembre 2012 L’importo del saldo è uguale al 70% dell’importo totale dovuto se le aliquote non subiscono modificazioni; in caso contrario il contribuente deve ricalcolare l’IMU dovuta per l’intero anno e dovrà versare la differenza tra l’imposta ricalcolata sulla base delle nuove aliquote e l’imposta già versata.

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Esempio n.2 Fabbricato rurale strumentale iscritto nella categoria catastale D/1, rendita catastale € 1.400, posseduto al 100% dal 10 aprile 2012 da un solo proprietario. 1.400 x 1,05 x 60 x 0,2% = € 176,40 (IMU annua) 176,40 : 12 x 9 = € 132,30 (IMU dovuta per 9 mesi) 1ª rata entro il 18 giugno 2012 132,30 x 30% = € 39,69 � € 40 (IMU da pagare, codice tributo 3913) Saldo entro il 17 dicembre 2012 L’importo del saldo è uguale al 70% dell’importo totale dovuto se le aliquote non subiscono modificazioni; in caso contrario il contribuente deve ricalcolare l’IMU dovuta per l’intero anno e dovrà versare la differenza tra l’imposta ricalcolata sulla base delle nuove aliquote e l’imposta già versata. 10.5 Il versamento dell’IMU per l’anno 2012 per i fabbricati rurali non censiti Per l’anno 2012 il versamento dell’IMU complessivamente dovuta per i fabbricati rurali iscritti nel catasto terreni (che devono essere dichiarati al catasto edilizio urbano entro il 30 novembre 2012), con esclusione di quelli che non costituiscono oggetto di inventariazione ai sensi dell’art.3, co.3 del DM 02/01/1998 n.28, è effettuato in un’unica soluzione entro il 17 dicembre 2012. Con DPCM da emanare entro il 10 dicembre 2012 si provvederà, sulla base del gettito della 1ª rata dell’MU nonché dei risultati dell’accatastamento dei fabbricati rurali, alla modifica dell’ aliquota da applicare ai medesimi fabbricati e ai terreni per assicurare l’ammontare del gettito complessivo previsto per l’anno 2012. La disposizione che prevede il pagamento dell’IMU sulla base della rendita delle unità similari già iscritte in catasto è inoperante. Il pagamento in un’unica soluzione entro il 17 dicembre 2012 per i fabbricati non censiti riguarda non solo quelli a uso strumentale ma anche quelli a uso abitativo. 11. La dichiarazione I contribuenti devono presentare la dichiarazione entro 90 giorni dalla data in cui il possesso degli immobili ha avuto inizio o sono intervenute variazioni rilevanti ai fini della determinazione dell’imposta, utilizzando il modello previsto (ma non ancora approvato) con il decreto di cui all’art.9, co.6 del D.Lgs. n.23/2011. La dichiarazione ha effetto anche per gli anni successivi sempre che non si verifichino modificazioni dei dati e degli elementi dichiarati cui consegua un diverso ammontare dell’imposta dovuta. Con il previsto decreto, sono altresì disciplinati i casi in cui deve essere presentata la dichiarazione. Restano ferme le disposizioni dell’art.37, co.53, del D.L. n.223/2006, convertito dalla legge n.248/2006, e dell’art.1, co.104 della legge n.296/2006, e le dichiarazioni presentate ai fini dell’ICI, in quanto compatibili.

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Per gli immobili per i quali l’obbligo dichiarativo è sorto dal 1º gennaio 2012, la dichiarazione deve essere presentata entro il 1° ottobre 2012 (il 30 settembre è domenica); in ogni caso è garantito al contribuente il rispetto del termine dei 90 giorni previsto per la presentazione della dichiarazione (ad esempio, se il possesso dell’immobile ha inizio il 31 agosto 2012 il contribuente potrà presentare la dichiarazione IMU entro il 29 novembre 2012). La dichiarazione IMU per i fabbricati rurali non censiti in catasto deve esser presentata entro 90 giorni dalla data del 30 novembre 2012 (cioè entro il 28 febbraio 2013). Gli enti non commerciali di cui alla lett. i), co.1, del D.Lgs. n.504/1992 devono presentare la dichiarazione IMU per gli immobili posseduti. 12. Indeducibilità dell’IMU L’IMU è indeducibile dall’IRPEF, dall’IRES e dall’IRAP. 13. Rapporti tra l’IMU e le imposte sui redditi L’IMU sostituisce, per la componente immobiliare, l’IRPEF e le relative addizionali dovute in riferimento ai redditi fondiari concernenti i beni non locati. Pertanto, in via generale, per gli immobili non locati (compresi quelli concessi in comodato d’uso gratuito e quelli utilizzati a uso promiscuo dal professionista) o non affittati risulta dovuta la sola IMU, mentre per quelli locati o affittati risultano dovute l’IMU e l’IRPEF. In caso di terreni non affittati risultano dovute l’IRPEF e le relative addizionali sul reddito agrario, mentre l’IMU sostituisce l’IRPEF e le relative addizionali sul solo reddito dominicale. Relativamente all’abitazione principale “parzialmente locata”:

- si applica la sola IMU nel caso in cui l’importo della rendita catastale rivalutata del 5% risulti maggiore del canone annuo di locazione (abbattuto della riduzione spettante ovvero considerato nel suo intero ammontare nel caso di esercizio dell’opzione per la cedolare secca);

- sono dovute sia l’IMU che l’IRPEF nel caso in cui l’importo del canone di locazione (abbattuto della riduzione spettante ovvero considerato nel suo intero ammontare nel caso di esercizio dell’opzione per la cedolare secca) sia di ammontare superiore alla rendita catastale rivalutata del 5%.

Sono comunque assoggettati alle imposte sui redditi e alle relative addizionali, ove dovute, gli immobili esenti dall’IMU come, ad esempio, i terreni di cui all’art.7, co.1, lett. h) del D.Lgs. n.504/1992. L’esenzione disposta al fini IMU per i fabbricati rurali a uso strumentale ubicati nei Comuni classificati montani o parzialmente montani di cui all’elenco dei Comuni italiani predisposto dall’ISTAT non determina l’assoggettamento di tali immobili a IRPEF e alle relative addizionali poiché per tali fattispecie non sono dovute le imposte sui redditi.

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14. L’accertamento e la riscossione I Comuni mantengono la potestà regolamentare generale anche in materia di accertamento e di riscossione dell’IMU. Per l’accertamento, la riscossione coattiva, i rimborsi, le sanzioni, gli interessi e il contenzioso si applicano alcune disposizioni del D.Lgs. n.504/1992; tra queste si ricordano quelle che prevedono che:

- per l’omessa presentazione della dichiarazione si applica la sanzione dal 100% al 200% del tributo dovuto, con un minimo di € 51;

- se la dichiarazione è infedele si applica la sanzione dal 50% al 100% della maggiore imposta dovuta;

- se l’omissione o l’errore attengono a elementi non incidenti sull’ammontare dell’imposta si applica la sanzione da € 51 a € 258;

- la contestazione della violazione non collegata all’ammontare del tributo deve avvenire, a pena di decadenza, entro il 31 dicembre del 5° anno successivo a quello in cui è commessa la violazione;

- contro l’avviso di liquidazione, l’avviso di accertamento, il provvedimento che irroga le sanzioni, il ruolo e il provvedimento che respinge l’istanza di rimborso può essere proposto ricorso secondo le disposizioni del D.Lgs. n.546/1992.

Alle violazioni delle norme in materia di tributi locali (e quindi anche per l’IMU) si applica la disciplina generale sulle sanzioni amministrative per la violazione delle norme tributarie, vale a dire il D.Lgs. n.472/1997 “Disposizioni generali in materia di sanzioni amministrative per le violazioni di norme tributarie” e gli artt. 13 “Ritardati od omessi versamenti diretti”, 14 e 15 del D.Lgs. n.471/1997 (la normativa riguarda l’applicazione delle sanzioni e la possibilità del ravvedimento operoso). All’IMU si applicano, inoltre, alcune disposizioni dell’art.1 della legge n.296/2006, tra le quali si ricordano le seguenti:

- gli avvisi di accertamento in rettifica e d’ufficio devono essere notificati, a pena di decadenza, entro il 31 dicembre del 5° anno successivo a quello in cui la dichiarazione o il versamento sono stati o avrebbero dovuto esse effettuati;

- in caso di riscossione coattiva il relativo titolo esecutivo deve essere notificato al cliente, a pena di decadenza, entro il 31 dicembre del 3° anno successivo a quello in cui l’accertamento è divenuto definitivo;

- il rimborso delle somme versate e non dovute deve essere richiesto dal contribuente entro il termine di 5 anni dal giorno del versamento, ovvero da quello in cui è stato accertato il diritto alla restituzione.

15. L’invio dei regolamenti e delle delibere di approvazione delle aliquote Per l’attivazione, a decorrere dall’anno di imposta 2012, delle disposizioni relative all’invio dei regolamenti e delle delibere di approvazione delle aliquote deve essere emanato un apposito decreto del MEF.

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Con nota n.5343 del 06/04/2012 del MEF, nelle more della realizzazione del nuovo sistema di comunicazioni delle delibere, al fine di consentire la pubblicazione dei provvedimenti concernenti l’IMU per l’anno di imposta 2012 sul sito internet del MEF, è stato disposto che la trasmissione dei provvedimenti venga effettuata esclusivamente in via telematica mediante inserimento nel portale del federalismo fiscale all’indirizzo www.portalefederalismofiscale.gov.it. E’ previsto che a decorrere dall’anno di imposta 2013:

- le deliberazioni di approvazione delle aliquote e della detrazione dell’IMU devono essere inviate esclusivamente per via telematica per la pubblicazione nello stesso sito informatico previsto per la pubblicazione delle deliberazioni in materia di addizionale comunale all’IRPEF;

- l’efficacia delle deliberazioni decorre dalla data di pubblicazione nel predetto sito informatico e gli effetti delle deliberazioni stesse retroagiscono al 1º gennaio dell’anno di pubblicazione nel sito informatico, a condizione che detta pubblicazione avvenga entro il 30 aprile dell’anno a cui la delibera si riferisce; a tal fine, l’invio deve avvenire entro il termine del 23 aprile. In caso di mancata pubblicazione entro il termine del 30 aprile, le aliquote e la detrazione si intendono prorogate di anno in anno.

Cordiali saluti Il Direttore Generale Paolo Conti