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ODISSEE Zamfira Facas | Dany Vescovi | Eric Zener
a cura di Melanie Zefferino Torino, Galleria Febo e Dafne per “The Others” 2016
Il progetto espositivo muove dalla Rosa dei Venti di Zamfira Facas (fig. 1), inedita installazione d’arte tessile ispirata al tema della migrazione delle genti che nei secoli hanno solcato i mari per cambiare o andare incontro al proprio destino in “terra straniera”. Dai tempi di Omero a oggi, “naviganti” di ogni dove hanno seguito rotte coincidenti con i venti che spirano da direzioni costanti per approdare a lidi talvolta ignoti, dove i colori delle loro bandiere si sono intercalati con quelli di altre culture. Si sono così originate realtà plurali, polimorfe come l’installazione di Facas. Trentuno sono le punte della sua Rosa dei venti poiché Scirocco, il vento che spira da sud-‐est, non prevede ritorno per l’odierna odissea dei diseredati in fuga dalla Siria, simbolicamente sospinti dalla quarta in lino striato di tradizione mediorientale. Una quarta simboleggiante il Grecale, vento di nord-‐est, reca i colori di bandiera della Romania, terra natale dell’artista, già mediatrice culturale. Dal centro della composizione (il giardino dell’Eden, nell’immaginario dell’autrice) si dipartono due quarte di Tramontana, Ostro, Ponente e Levante, mentre le rispettive altre due quarte concorrono a formare la corolla policroma di una rosa/mondo in cui i “venti” – di guerra e non – favoriscono scambi e contaminazioni fra culture diverse. In Partenza dal mare (fig. 2), arazzo in seta realizzato con la tecnica dell’appliqué, Facas fissa idealmente rotte migratorie, linee sincroniche e buchi di Hartmann tra le pieghe del tessuto e le sue geometrie. Questo gioco di forme allude non solo al fenomeno di nomadismo culturale associato al migrare, ma anche trasmigrare dell’essere umano attraverso stati di coscienza oscuri, simbolicamente rappresentati dal fondo dell’arazzo, nero come le profondità del mare che lambisce la Romania. Seppure con un registro stilistico assai diverso, questa sorta di “odissea esperienziale” ricorre tematicamente nell’opera di Eric Zener. Per l’artista californiano l’acqua è medium di trasformazione poiché, a suo dire, “immergendosi nella fluidità rigeneratrice di questo elemento naturale, anche solo per un momento, è possibile evadere, raggiungere livelli di coscienza sommersi e ritrovare la propria luce interiore per poi riemergere ispirati”. A tutto ciò allude “Treading Water” (fig. 5), set di sette lavori fotografici dipinti a inchiostro e resina su foglia d’oro, ove la lux filtra attraverso le trasparenze dell’acqua in cui è immersa una figura femminile in movimento. In A Moment in Time, Zener coglie l’infinito gioco di riflessi che si creano sulla superficie dell’acqua – quella dimensione liminale da cui riaffiorano prima o poi le sue figure immerse in uno spazio-‐tempo indistinto, come nell’inedito Immersion. A fissare in un momento di eternità il fluire del tempo e della materia sono anche i Cristalli (fig. 4) di Dany Vescovi, che nella loro trasparenza violata dallo smeriglio restituiscono una possibile percezione del confine tra visibile e invisibile. Con delicatezza essi completano questo ensemble di opere preziose, connubio fra arte e téchne, che pur nella loro diversità si accordano sul piano estetico in quanto riflettono una ricerca di sublimazione. LE OPERE Zamfira Facas, Partenza dal mare, 2016, arazzo in seta 135 x 135 cm. (fig. 1). Zamfira Facas, La rosa dei venti, 2016, installazione, 120 x 120 cm (in orizzontale) (figg. 2-‐3). Dany Vescovi, n. 2 Cristalli, 2011, cristallo con smeriglio, ciascuno di 25 x 25 x 1,5 cm. (fig. 4). Dany Vescovi, Cristallo, 2011, cristallo con smeriglio, 40 x 40 x 1,5 cm. Eric Zener, Treading Water, 2010, set di n. 7 lavori fotografici dipinti a inchiostro e resina su foglia oro (mixed media), ciascuno di 33 x 33 cm (fig. 5). Eric Zener, Moment in Time, 2013, mixed media, 51 x 51 cm. Eric Zener, Immersion, 2016, 40 x 35 cm. Nota: le opere di Eric Zener sono in corso di spedizione, pertanto potrebbero essere ridotte o in parte variate, fermo restando lo stile e la tecnica dei lavori proposti.
GLI ARTISTI (in ordine alfabetico) Zamfira Facas Nata e formatasi a Bucarest, nel 2005 ha esordito a Torino, presso la Galleria Dieffe, nella trilogia di mostre personali “D’amore, di morte e altre incertezze” a cura di Olga Gambari. L’anno successivo, ancora alla Galleria Dieffe, ha esposto nella personale “È sempre un viaggio” a cura di Monica Trigona. Incisiva espressione della sua ricerca artistica è l’installazione Uno, Due, Dodici, presentata qualche anno fa a Torino, Palazzo Bricherasio, e riproposta nel 2015 alla galleria Febo e Dafne. Nel 2016 la stessa galleria torinese ha ospitato la sua personale “Calatoríe”. I lavori di Zamfira Facas sono la materializzazione di strutture di pensiero in cui trame di simboli s’intrecciano in un ordito denso di significati. Creando elaborate composizioni in cui ogni elemento presente è fondamentale ai fini narrativi, questa artista enigmatica con una laurea in ingegneria delle costruzioni spazia dalla matematica alla filosofia, alla chimica e alla fisica senza dimenticare la storia, il mito e l’esoterismo nel suo reinterpretare tecniche e materiali antichi, prevalentemente tessili. Alcuni suoi arazzi e gioielli d’artista sono nella collezione della Galerie 1900-‐2000 di Parigi e in altre collezioni private. Dany Vescovi Nato a Milano, si è diplomato in pittura all’Accademia di Brera, dove svolge attività di docenza. Già assistente di Aldo Mondino per l’allestimento della sala a lui dedicata alla Biennale di Venezia del 1993, ha esposto in diverse mostre collettive in Europa, negli Stati Uniti e in Cina. Aperto a diverse realtà creative, ha collaborato alla realizzazione dei costumi disegnati da Romeo Gigli per il Flauto Magico (1994) e più recentemente alla realizzazione di un videoclip degli Audiorama e alla copertina di un loro CD (2004). Nel 2003 il suo progetto d’artista è stato selezionato per “Free Spirit in Art”, campagna pubblicitaria per Bacardi Breezer. In quello stesso anno il suo dipinto Rose gialle con galaverna è stato scelto da Aldo Busi per la copertina del suo libro E io, che ho le rose fiorite anche d’inverno edito da Mondadori. I lavori di Dany Vescovi, nei quali ricorre l’elemento floreale stilizzato, uniscono in sé naturalismo, astrazione e artificio. Eric Zener Californiano di origine, Eric Zener si è affermato sulla scena artistica internazionale soprattutto per i suoi lavori incentrati sul tema dell’acqua, che ha esposto negli Stati Uniti e in Europa. Rievocando gli ideali della Scuola di Barbizon e della Hudson River School, Zener incanta l’osservatore attraverso immagini che coniugano spiccato realismo e idealizzazione estetica di un corpo perfetto nelle trasparenze dell’acqua. La tecnica particolare con cui sono realizzate queste opere, sinfonie visive di fotografia e pittura a inchiostro su fondi a foglia d’oro o argento cristallizzate nella resina, rende ogni lavoro di Eric Zener un unicum. Le sue opere sono in prestigiose collezioni private e museali, incluse le raccolte dell’Iquantic di San Francisco e Boston (USA), del Museo Alfabia di Sumoto (Giappone), e del Miniatuur Museum di Amsterdam. Eric Zener ha ricevuto diversi premi internazionali, fra cui il Beca Primavera de L’Ajuntament de l’Escala (2000), Il Palm Springs Desert Museum Award (2000) e il New American Paintings Award (1998).
IMMAGINI
Fig. 1 Fig. 2 La rosa dei venti, 2016 Partenza dal mare, 2016 Zamfira Facas Zamfira Facas Installazione d’arte tessile, 120 x 120 cm. Arazzo in seta con inserti appliqué, 135 x 135 cm.
Fig. 3 Fig. 4 Arazzo e installazione di Zamfira Facas. Cristallo, 2011 Dany Vescovi Cristallo con smeriglio, 25 x 25 x 1.5 cm.
Fig. 5 “Treading Water”, 2010 “Eric Zener Set di 7 frame fotografici dipinti a inchiostro e resina su foglia d’oro (mixed media), 33 x 33 cm.
Fig. 6 A Moment in Time, 2013 Eric Zener Mixed media, 50.8 x 50.8 cm.